Mang mn 2014

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angiare M MANTOVANO Ristoranti Trattorie Enoteche Pizzerie Osterie Agriturismi Scuole di Cucina

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Guida enogastronomica sulle tipicità mantovane, sugli appuntamenti e sulle fiere a tema nei diversi comuni, sui migliori ristoranti in cui degustarle

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Tutti coloro che volessero segnalare suggerimenti, integrazioni e aggiornamenti o acquistare spazi pubblicitari per la prossima edizione del presente volume, possono contattare Reporter:Tel. 0376 367622 - Fax 0376.310107 - e-mai: [email protected]

Supplemento a “Reporter Mantova” n. 28 del 25 luglio 2014

REPORTER SrlVia Acerbi, 10/12 - 46100 Mantova - Italy

Fotocomposizione: in proprio

E’ vietata la ripoduzione parziale o totale in qualunque forma del testo e delle immagini,senza l’autorizzazione dell’editore.

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EDIZIONE 2014

w w w . r e p o r t e r m a n t o v a . i tREPORTER

DIRETTORE EDITORIALE

ANDREA MURARI

COORDINAMENTO EDITORIALE

NILLA BALBONI

TESTI A CURA DI

ANDREA MURARI - NICOLA ANTONIETTI - VIRGINIA NOVELLINI

GRAFICA E IMPAGINAZIONE

MASSIMO GALETTI

HANNO COLLABORATO

GRUPPO BPER - CONFAGRICOLTURA MANTOVA - PARMIGIANO REGGIANO

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Secoli di storia gloriosa hanno fatto del nostro territorio uno straordinario crogiolo d’arte, cultura, ambiente e agricoltura. Un intreccio tanto � tto da rendere impraticabile una narrazione convincente

dell’identità della nostra provincia che dimentichi di giustapporre ai tesori dell’arte rinascimentale quelli

dell’arte enogastronomica.Mangiare Mantovano è il racconto dell’altra arte

mantovana, quella che nasce dalla terra per � nire sulla tavola. Tra terra e tavola c’è tutta l’unicità di

una tradizione secolare. I prodotti del suolo, la loro lavorazione e trasformazione, le ricette tradizionali

che contraddistinguono i territori, i cuochi e i loro ristoranti.

Mangiare Mantovano è destinato all’appassionato di enogastronomia che voglia acquisire maggiore

conoscenza sulle tipicità mantovane, sugli appuntamenti e sulle � ere a tema nei diversi

comuni, sui migliori ristoranti in cui degustarle. Ma rappresenta anche una perfetta guida per il turista

che cerchi un’introduzione sistematica e di facile consultazione al gusto mantovano.

Vuole essere, in� ne, un contributo di promozione del nostro territorio rispetto all’appuntamento di

Milano Expo 2015, che avrà come tema proprio la nutrizione del pianeta: un vetrina planetaria per

mostrare i nostri tesori.

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AltoMantovano

Mantovae dintorni

OltrepòMantovano

Oglio Po

Acquanegra sul ChieseAsolaCanneto sull’OglioCasalmoroCasaloldoCasalromanoCastel GoffredoCastiglione delle StiviereCavrianaCeresaraGazoldo degli IppolitiGoitoGuidizzoloMariana MantovanaMedoleMonzambanoPiubegaPonti sul MincioRedondescoSolferinoVolta Mantovana

Bagnolo San VitoBigarelloBorgo VirgilioCastel d’ArioCastellucchioCastelbelforteCurtatoneMANTOVAMarmiroloPorto Mantovano RodigoRoncoferraroRoverbellaSan Giorgio di MantovaVillimpenta

Borgofranco sul PoCarbonara di PoFelonicaGonzagaMagnacavalloMogliaMotteggianaOstigliaPegognagaPieve di CorianoPoggio RuscoQuingentoleQuistelloRevereSan Benedetto PoSan Giacomo delle SegnateSan Giovanni del DossoSchivenogliaSermideSerravalle a PoSustinente SuzzaraVilla Poma

BozzoloCommessaggioDosoloGazzuoloMarcariaPomponescoRivarolo MantovanoSabbionetaSan Martino dall’ArgineViadana

Castiglione D/SSolferino

Medole

Castel Goffredo

Casalromano

Asola

Acquanegra S/C

Canneto S/O Redondesco

Mariana M.naGazoldo d/Ipp.

Goito

Ceresara

Guidizzolo

Cavriana

Volta M.na

Piubega

Ponti S/M

Monzambano

Roverbella

Marmirolo

MANTOVA

P.to Mantovano

S. Giorgio

Borgo Virgilio

Motteggiana

Suzzara

Gonzaga

Moglia

Pegognaga

S. Benedetto Po

Bagno S. Vito

BigarelloCastel d’Ario

Vilimpenta

RoncoferraroSustinente

Serravalle Po

Quingentole

QuistelloSchivenoglia

Poggio Rusco

Villa Poma

Pieve di Coriano

Revere

Ostiglia

Borgofranco s/PoCarbonara di Po

Sermide

Felonica

Magnacavallo

MarcariaBozzolo

RivaroloMantovano

S. Giacomod/Segnate S. Giovanni

del Dosso

Gazzuolo

Commessaggio

Sabbioneta

ViadanaPomponesco

Dosolo

S. Martinod/Argine

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Castellucchio

Curtatone

Castelbelforte

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I dolci pro� li delle colline moreniche che guardano al lago di Garda, la natura incontaminata del Parco del Mincio, la grande pianura lungo il Po: il

territorio mantovano vanta una ricchezza di scenari come pochi altri.Il suo essere terra di con� ne, stretta fra tre regioni – Lombardia, Emilia Romagna e Veneto – ha reso nei secoli la provincia virgiliana permeabile alle in� uenze dei territori vicini. Al tempo stesso, Mantova ha saputo sviluppare una forte identità, racchiusa ancora oggi nel notevole patrimonio storico-artistico e nella prestigiosa tradizione enogastronomica.I settanta comuni della provincia possono essere

aggregati in quattro grandi aree che presentano forti omogeneità sia dal punto di vista naturalistico che da quello delle produzioni agricole e zootecniche, spesso radicate da secoli.Il viaggio parte dall’ambiente collinare dell’Alto Mantovano e prosegue per il territorio che circonda il capoluogo, gioiello rinascimentale incastonato tra i laghi. Superato il Grande � ume ci si ritrova nelle fertili campagne dell’Oltrepò, per poi dirigersi verso la zona dell’Oglio Po che ha come capitale Sabbioneta, patrimonio mondiale dell’Unesco assieme a Mantova.

IlÊ territorioÊ mantovano

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Una buona pratica per l’innovazione e lo sviluppo del territorio rurale: questo e molto altro è stato, da cinque anni a questa parte, il Gruppo d’Azione Locale (GAL) Oltrepò Mantovano. La società consortile presieduta da Alessandro Pastacci – operante su un territorio di diciassette comuni e su una cittadinanza di circa 46mila abitanti – si pone come obiettivi l’avvio di nuove iniziative economiche e favorire la valorizzazione delle risorse umane e materiali del territorio stimolando la collaborazione tra enti locali e imprenditorialità privata,Come ci ha spiegato il numero uno dell’ente consortile, il Gal in questi anni è stato un nodo fondamentale per la creazione di una rete di aziende del settore agroali-mentare al fine di favorire la competitività delle stesse e la capacità di inserirsi in nuovi settori di mercato. Ma il Gruppo di Azione Locale si è configurato anche come uno strumento di cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie: la filiera del gusto e la conservazione valorizzazione del paesaggio

GALOltrepò Mantovano

sono stati progetti che hanno aumentato la capacità di attrazione di ulteriori finanziamenti sul territorio grazie alle linee dedicate per la cooperazione interregionale e internazionale; non solo: con la creazione di un cluster innovativo di distretto che unisce specifiche catene produttive tra il settore agroalimentare e culturale è stato possibile ottenere vantaggi per il territorio che vanno dalla riduzione dei costi e rischi, alla maggiore diversificazione produttiva al fornire una offerta più specializzata alla clientela con personale più qualificato e più partners potenziali.

Alessandro Pastacci Presidente del GAL

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Cinque anni di intensa attività a favore di un territorio: con il direttore del Gal Oltrepò Mantovano Carmelita Trentini ci addentriamo nei dati di una azione che dal 2010 ad oggi ha finanziato direttamente 25 aziende agricole, due associazioni no-profit, tre consorzi e due comuni, assegnando contributi a fondo perduto – tramite il piano di sviluppo rurale e l’asse IV – per complessivi 1 milione e 350mila euro, i quali hanno generato uno sviluppo economico sul territorio di oltre 3 milioni e 500mila euro, beneficiando le attività finanziate oltre 120 persone e cinquanta tra aziende private ed enti pubblici. Uno dei punti di forza del Gal – ci ha spiegato il direttore – sta anche nella sua struttura interna leggera che prevede una unica figura

di coordinamento e un gruppo di lavoro eterogeneo composto dai referenti delle varie progettualità. Le tipologie di progettualità che sono state avviate sul territorio hanno riguardato lo sviluppo della multifunzionalità nelle aziende agricole, l’avvio di nuove imprese agricole nel settore lattiero-caseario, nuovi progetti di commercializzazione dei prodotti di fattoria nonché nuovi agriturismi e bed&breakfast; e inoltre iniziative di ampio respiro non solo sul terri-torio del Gal come l’Agri Film Festival, la Guida delle Ciclovie dell’Oltrepò e la carta del paesaggio, senza dimenticare l’attivazione del presidio slow food per il Tiròt di Felonica e il progetto “Donne Rurali” dedicato all’occupazione femminile nelle zone agricole.

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La provincia di Mantova, oltre che per il formidabile patrimonio di storia, arte e natura, si distingue per la ricchezza

della sua tradizione gastronomica, fondata sui prodotti tipici del territorio.Quella mantovana è una cucina “di principi e di popolo”, che molto deve sia alle antiche abitudini contadine che ai sontuosi banchetti dei Gonzaga; proprio alla corte dei Signori di Mantova operò nel XVII secolo il cuoco Bartolomeo Stefani, artefi ce di quel contra-sto agrodolce di sapori racchiuso nei celebri tortelli di zucca e divenuto la cifra stilistica della gastronomia virgiliana.I piatti tipici mantovani, come il risotto alla pilota, il salame e la mostarda – solo per citarne alcuni – sono il frutto di produzioni radicate da secoli nel territorio, come il riso vialone nano, la zucca, il melone, la pera, il tartufo. Senza dimenticare il maiale, i formaggi Grana Padano e Parmigiano Reggiano, i vini mantovani doc.Materie prime di straordinario pregio, che danno vita a una cucina ricca di sapori: dai salumi alla pasta fresca, dai risotti ai prodotti da forno, sino alla pasticceria. Scopriamoli insieme, pagina dopo pagina.

IÊ prodottiÊ tipiciÊ mantovani

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La Latteria Sociale Gonfo è attiva nel comune di Motteggiana da oltre cent’anni ed oggi è costituita dal 25 soci. Negli ultimi 10 anni la Latteria ha saputo rinnovarsi profondamente, arrivando a triplicare la propria capacità produttiva, lavorando 160mila quintali di latte, per oltre 30mila forme di Parmigiano Reggia-no. Di queste, una parte viene conferita al Consorzio Latterie Virgilio e il resto viene venduto sul libero mercato. Il Parmigiano consegnato al Consorzio ha una stagionatura intorno ai 12-13 mesi, mentre per i clienti dello spaccio aziendale le forme raggiungono anche una stagionatura dai 24 ai 36 mesi.Lo spaccio è aperto il martedì, venerdì e sabato al mattino, e oltre al formaggio dispone del burro pro-dotto in Latteria.Il Parmigiano della Latteria Sociale Gonfo è stato più volte primato con la medaglia d’oro come miglior Parmigiano del Consorzio.

Latteria Sociale Gonfo

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Il latte è un alimento completo e ad alto valore nutrizio-nale: contiene i principali elementi nutritivi indispensabili per l’organismo, come acqua, proteine, grassi, zuccheri, vitamine e sali minerali.Perfetto per i bambini e adatto a tutte le età, il latte sin dall’antichità si trasforma in prodotti preziosi come burro e formaggi; oggi l’industria lattiero-casearia, assieme a quella della lavorazione delle carni, rappresenta il pilastro del comparto agroalimentare mantovano.Particolarmente importante il lavoro fatto nel corso degli anni per garantire la rintracciabilità alimentare: ogni fase della fi liera lattiero-casearia è diventata trasparente, a garanzia della salute del consumatore.

Il percorso del latte comincia nelle stalle con la mun-gitura per proseguire con il conferimento del latte ai caseifi ci; seguono poi le fasi di trattamento termico, trasformazione e confezionamento.I principali derivati del latte bovino prodotti nella provincia virgiliana sono il burro mantovano e due eccellenze D.O.P. tra i formaggi stagionati: il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano.Da segnalare anche altre produzioni come il latte UHT a lunga conservazione, panna, yogurt e dessert.

LatteÊ eÊ derivati

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È senza dubbio una delle eccellenze del territorio man-tovano: la Latteria Vo Grande di Pegognaga rappresenta una delle più importanti, per qualità del latte e numeri di conferimento all’interno del Consorzio Parmigiano Reggiano: nel cuore del territorio di produzione del più importante formaggio italiano ha condiviso con questi territori il dramma del terremoto che, nel maggio del 2012, ha distrutto un lavoro di decenni. Un dramma da cui la Latteria si è risollevata, forse più forte di prima: “Adesso la sfida più importante è rappresentata dal mercato – dice Luigi Panarelli, presidente della Latteria –. Indubbiamente l’esempio che è arrivato con il terremoto deve essere portato avanti anche per l’avvenire, perché solo lavorando tutti insieme renderemo completa questa rinascita”.Una rinascita che è frutto anche di uno spirito solidale che, fin dalle origini, accompagna la latteria: già nel 2012, prima che il sisma frantumasse case e certezze tra Emilia e Oltrepò Mantovano, la Latteria si era fatta promotrice di una iniziativa, denominata “Una Forma d’Amore”, ovvero la messa all’asta di una forma di parmigiano di dieci anni che ha permesso la raccolta di 4mila euro poi devoluti alla Cooperativa CHV di Suzzara; l’anno successivo l’iniziativa ha preso il nome di “Una Forma Ritrovata”, con la messa all’asta di una forma di dieci anni sopravvissuta al terremoto dell’anno precedente, e il cui ricavato è stato destinato al recupero delle chiese di Galvagnina di Pegognaga e di Marzetelle di Gonzaga. Quest’anno l’iniziativa, denominata “Una forma d’amore 2.0” è stata invece dedicata alla cooperativa sociale “Il Ponte” di Sermide.

Latteria Vo Grande

Strada Vo 46, Pegognaga (MN) - Tel. 0376 558091 - Fax 0376 558186 - [email protected]

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Ingrediente base della cucina, utilizzato come condi-mento e nella preparazione di numerose pietanze, il burro mantovano si ottiene dal latte vaccino (100 litri di latte per 4-5 chili di prodotto finito) attraverso il processo di burrificazione che ha sostituito la lavora-zione artigianale.Questa avveniva in passato nei caseifici, dove dalla scrematura del latte si otteneva la crema, poi battuta in zangole di legno e modellata in panetti attraverso appositi stampi in legno. Oggi invece il processo di burrificazione avviene in strutture con tecnologie all’avanguardia seguendo varie fasi:pastorizzazione della crema: viene effettuata ad una temperatura di 90-95°C;cristallizzazione: la crema viene raffreddata rapidamente

fino a 6-7°C; addizione delle colture: vengono inoculate colture di batteri che conferiscono al burro il classico aroma; zangolatura: la crema viene messa in recipienti detti zangole, dove è sbattuta per 40-50 minuti alla tem-peratura di 12°C affinché il grasso formi agglomerati delle dimensioni di un chicco di mais circa, separandosi dal liquido che lo conteneva (il latticello);lavaggio: i granuli di burro vengono lavati accuratamente con lo scopo di separarli dal latticello; impasto, modellatura, confezionamento: i granuli di burro vengono impastati nelle zangole fino ad ottenere una massa omogenea che viene modellata, tagliata e impacchettata.

Burro mantovano

Bur

roIl burro in cucina:

Oltre ad essere utilizzato come condimento e ingrediente per numerosi piatti, soprattutto in pasticceria, il burro può essere arricchito, una volta ammorbidito, con spezie o erbe (per esempio rosmarino, basilico, aglio) o con acciughe sotto sale. Spalmato su una fetta di pane e spolverato con lo zucchero diventa invece una merenda sostanziosa.

La composizione tipica deL burro commerciaLe:

grasso: 80-84% acqua: 15-18%

Lattosio: 0,5-1,0% proteine: 0,4-0,8%

saLi: 0,1-0,2%

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Il Grana Padano è un formaggio a pasta dura, granulosa, maturato in un periodo che va dai 9 agli oltre 20 mesi. Prodotto in tutta la Pianura Padana, dalle sorgenti al delta del Po comprese le montagne trentine, il Grana Padano trova nella Valle del Mincio una delle sue capitali indiscusse.Quella del Grana Padano è una storia antichissima: le sue origini risalgono all’anno Mille quando, dalla necessità di conservare più a lungo il latte munto, ai monaci benedettini della pianura delimitata dai fiumi Adda, Mincio e Po venne l’idea di produrre un formaggio capace di durare a lungo. Da questo geniale espediente per la conservazione del latte nacque la ricetta del Grana Padano, oggi uno dei formaggi più conosciuti e apprezzati al mondo e protetto dalla DOP.La tecnica di produzione è codificata nel disciplinare approvato dall’Unione Europea nel 1996. Il latte crudo di due mungiture dello stesso giorno, parzialmente scremato per affioramento, è posto in grosse caldaie di rame e scaldato a 31°/33°. La cagliata è rotta in particelle delle dimensioni di un chicco di miglio; se-guono due cotture, a 43°/44° e a 54°/56°. Quando la massa è sufficientemente elastica la si estrae con dei teli dividendola in due blocchi che vengono collocati nelle fascere. Rivoltate più volte e salate in bagno di salamoia per 28 giorni, le forme sono messe a stagio-nare in locali climatizzati per un periodo variabile dai 12 ai 36 mesi. La crosta, che deve riportare i marchi del Consorzio di Tutela, è dura, liscia e spessa, di colore giallo scuro o dorato. La pasta è giallo paglierino, finemente granulosa (da qui il nome “Grana”); il suo sapore, dolce ma deciso e mai piccante, è inconfondibile e delizia ogni palato.Formaggio dalle due anime, al tempo stesso nobile e popolare, è protagonista incontrastato in cucina: utilizzato per mille preparazioni e immancabilmente grattugiato sulla pasta, può essere declinato in tutto il menù, dall’antipasto al dolce. Ottimo anche da degusta-re al naturale, accompagnato da mostarde e confetture, in un gioco di equilibrio tra sapidità e dolcezza.

GRANA PADANO D.O.P.

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Il Grana Padano DOP entro i 16 mesi è adatto per piatti cotti al forno e gratinati e per la preparazione di salse, creme e composti poiché si scioglie facilmente. Tagliato a scaglie è perfetto in insalate e carpacci.Il Grana Padano DOP oltre i 16 mesi è indicato per ripieni, crocchette, pizze, focacce, torte salate. Il suo gusto, seppur deciso, non sovrasta gli altri ingredienti, anzi li lega e li bilancia. E’ ideale per realizzare cialde di formaggio.Il Grana Padano DOP Riserva oltre i 20 mesi trova il suo miglior utilizzo alla grattugia e degustato in purezza. Perfetto per chiudere il pasto abbinato a vini bianchi e rossi.

Un formaggio, tre stagionature

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Le caratteristiche nutrizionali

Grazie all’ottimo rapporto tra valore energetico, qualità e quantità di nutrienti, il Grana Padano è un alimento completo e sano, particolarmente indicato per bambini, adolescenti, donne incinte, sportivi e persone anziane. Ottimo alimento naturale, il Grana Padano è in grado di fornire gran parte delle sostanze di cui l’organismo ha bisogno:- elevato rapporto proteico: il Grana Padano è ricco di proteine ad alto valore biologico e fonte di aminoacidi utili alle funzioni plastiche dell’organismo, soprattutto a livello muscolare. 100 grammi di Grana Padano equivalgono ad oltre 160 gr di carne bovina.- sali minerali: iodio (essenziale per la tiroide), selenio (per combattere i radicali liberi), magnesio (per il corretto sviluppo dello scheletro e per stimolare muscoli e nervi), fosforo (per il buon funzionamento delle cellule cerebrali e il rinforzo di denti e ossa) e soprattutto calcio, sostanza fondamentale nei processi di conduzione nervosa, contrazione muscolare e permeabilità cellulare. 50 grammi di Grana Padano forniscono ben 600 milligrammi di calcio, una quantità pari al 60% del fabbisogno giornaliero di adulti e anziani, al 50% di quanto occorre ad un adolescente e al 43% di quello necessario ad una donna in gravidanza o in fase di allattamento.- vitamine: il Grana Padano è fonte di vitamina B12; 50 grammi coprono più del 75% del fabbisogno quotidiano di un adulto. Interessante per chi segue una dieta vegetariana. Presenti anche vitamina A e B2.- grassi: oltre il 30% dei grassi contenuti nel Grana Padano sono insaturi, cioè utili all’organismo umano; poco colesterolo, soli 45 mg per 50 grammi di prodotto.- alta digeribilità, rapida assimilazione: grazie alla stagionatura, il 20% delle proteine diventano aminoacidi liberi, capaci di stimolare l’attività degli enzimi digestivi. Inoltre il Grana Padano è privo di lattosio e quindi può far parte della dieta delle persone intolleranti a questa sostanza.

Il Consorzio per la Tutela del Formaggio Grana Padano

Nato nel 1954, riunisce tutte le aziende attive nella produzione, stagionatura e commercializzazione di questo formaggio. Su ogni forma sono apposti tre marchi di garanzia: la marchiatura d’origine, che riporta il numero di matricola del caseifi cio produttore e la sigla della provincia; la marchiatura sul giro della forma con piccole losanghe che riportano il marchio; infi ne la marchiatura di qualità, effettuata a fuoco sulle forme con almeno 8 mesi di stagionatura.Le fi nalità principali del Consorzio sono la tutela e la promozione del Grana Padano e della sua denominazione di origine protetta, sia in Italia che all’estero, e le attività di vigilanza e controllo lungo tutta la fi liera, oltre alla comunicazione rivolta ai media e ai distributori.Grazie a questo lavoro, il Consorzio protegge e valorizza la tipicità del prodotto, garantendone la qualità a tutela del consumatore.

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È l’organizzazione sindacale che da più di sessant’anni lavora per la promozione e la tutela delle imprese agricole della provincia. La nostra attività parte da un presupposto semplice, ma essenziale: l’impresa prima di tutto. Seguiamo costantemente le problematiche dei giovani imprenditori e quelle dei più anziani, rappresen-tati rispettivamente dall’Anga (Giovani di Confagricol-tura) e dal Sindacato pensionati. Così come le sezioni economiche lavorano alla risoluzione dei problemi dei diversi settori produttivi dell’agricoltura mantovana. Presieduta attualmente da Matteo Lasagna, Confagri-coltura Mantova aderisce alla Confagricoltura dal 1947 e a livello regionale fa capo a Confagricoltura Lombardia, la federazione delle unioni provinciali lombarde. In Italia è la quarta realtà provinciale per numero di associati e la terza in termini di produzione lorda vendibile.

L’organizzazione riunisce quasi il 50% della superficie agricola utilizzabile del Mantovano e i suoi associati contribuiscono per oltre il 50% alla formazione della produzione lorda vendibile della nostra provincia. Le imprese associate contribuiscono alla maggioranza delle giornate di lavoro agricolo nel Mantovano. Alla sede centrale di via Luca Fancelli 4, si affiancano decine di uffici di zona e recapiti, una rete forte e presente su tutto il territorio mantovano. I nostri uf-fici sono specializzati in più campi: attività sindacale; consulenza legale, tecnica, fiscale, tributaria e am-bientale; formazione; consulenza su ambiente e rifiuti; sicurezza; ufficio paghe; Agriturist; Patronato Enapa (Ente nazionale assistenza e patrocinio agricoltori); centro autorizzato assistenza agricola (Pac); centro di assistenza fiscale (Caf).

Via Luca Fancelli 4 - Tel. 0376 330711 - Fax 0376 330754 - [email protected] www.confagricolturamantova.it - Confagricoltura Mantova è anche su Facebook

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Le nostre sfide

Export: La ripresa del settore agroalimentare sarà quasi esclusivamente giocata sulle esportazioni, che nel 2013 sono cresciute notevolmente, al punto che la quota di export agroalimentare sul totale è salita all’8,6%. Il valore più alto da otto anni a questa parte. Una crescita comunque graduale e che arriva da lontano: negli ultimi otto anni l’export agroalimentare è aumentato del 50% e quello complessivo del 17,4%, con un rallentamento preoccupante nell’ultimo anno. Per permettere alle aziende di proiettarsi in una dimensione più globale, Confagricoltura sta aumentando i momenti di confronto con gli operatori esteri. Ha portato a Mantova il road show per l’internazionalizzazione, iniziativa di respiro nazionale che ha visto per la prima volta insieme tutti i soggetti - pubblici e privati - del sistema Italia, impegnati in un’azione congiunta di medio termine su tutto il territorio nazionale. Ogm e ricerca: utilizziamo quotidianamente Ogm per alimentare i nostri animali e crediamo che siano il futuro dell’agricoltura sostenibile. Da anni lottiamo per un approccio razionale al tema, vogliamo che venga data fi-ducia alla scienza. “Ogm significa anche meno chimica”, come si legge in un manifesto firmato recentemente dai presidenti di varie strutture regionali di Confagricoltura, del Nord ma anche del Sud, in vista della stagione del trattamento antipiralide del mais. Come ripetiamo da tempo, il mais è un prodotto indispensabile che serve per l’alimentazione umana e animale. Ma l’Italia non

ne produce abbastanza e lo importa da Paesi in cui ci si avvale dell’ingegneria genetica che ‘insegna’ alle piante a difendersi da sole dai parassiti. Questa è la tesi che difendiamo e chiediamo che sia la ricerca a valutare pro e contro in maniera rigorosa, non emotiva. Su questa, come su altre questioni che ci attendono.Reti di imprese: si parla tanto di integrazione fra im-prese, ma siamo decisamente lontani dal raggiungerla. La qualità del made in Italy, che tutti ci invidiano, non deve essere clonabile, ma basarsi su un modello con-diviso da una filiera unita. Una rete di imprese nasce dall’opportunità di aggregazione e con l’obiettivo di aumentare la competitività e la capacità innovativa delle singole aziende. Un tema su cui Confagricoltura Mantova sta investendo molto, visto il bisogno sempre più pressante di aggregazione da parte delle imprese per competere sui mercati. Stiamo lavorando sodo per affiancare i soci in una fase storica in cui non si può non assecondare il cambiamento. E l’aggregazione fra imprese è il primo strumento di cui disponiamo per ottenere una crescita imprenditoriale adeguata. Per questo, Confagricoltura Mantova si è dotata di un ufficio specifico per far fronte alle richieste sempre più numerose in tal senso da parte dei propri associati.

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AsOlA Viale Belfiore, 16 - [email protected] tel 0376/710785fax 0376/711973

BOzzOlO Via Accorsi, 1 [email protected] tel 0376/920983fax 0376/928511

CeResARA Via Roma, 64 [email protected] tel 0376/87200fax 0376/87918

MARMiROlO Viale Vittorio Gavioli, [email protected] tel e fax 0376/466615

QuistellO Via IV Novembre, 11 [email protected] tel. 0376/619671fax 0376/626476

RODiGO Via XX Settembre, 13 [email protected] tel 0376/650713fax 0376/684756

RONCOfeRRARO Via Galileo Galilei, 13 [email protected] tel 0376/663129fax 0376/666329

seRMiDe Via della Libertà, 3 [email protected] tel 0386/61033fax 0386/961385 ViADANA Via E. Sanfelice, 29/A [email protected] tel 0375/781096fax 0375/821439

Quota associativa stabile da otto anni. Invariate, da sei, anche le tariffe dei servizi erogati. È il ritratto di un’organizzazione robusta quello che emerge dall’ul-timo bilancio di Confagricoltura Mantova: quattro milioni di fatturato, un avanzo di gestione di 47.328

euro, 64 nuove aziende associate per un totale di 263 ettari in più di superficie. Questi i dati più aggiornati ed esposti al pubblico del teatro Bibiena dal presidente Matteo Lasagna durante l’ultima assemblea annuale dell’organizzazione.

Gli uffici di zona

Qualche numero

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La “Festa del Risotto di Villimpenta” s’è guadagnata nel tempo l’appellativo di manifestazione gastrono-mica più importante del Mantovano. Se ufficialmente è ormai alla soglia dei settant’anni, secondo antiche attestazioni affonderebbe le proprie origini già all’inizio del Novecento. Un’atavica e straordinaria tradizione che fa sì che ad ogni edizione della Festa migliaia di buongustai raggiungano il campo fiera di piazza Roma, nel pieno centro di Villimpenta, per assaggiare la tipica

prelibatezza locale all’ombra del castello millenario, la cui ricetta origine è regolarmente depositata dal 1990 presso un noto studio notarile di Mantova. A svelarcela sono stati i cuochi della Pro Loco, che al pari di altri sodalizi operanti sul territorio comunale hanno affinato negli anni le tecniche necessarie per dare al risotto quel “tocco” in più per distinguerlo da quelli apparentemente somiglianti.

Pro Loco Villimpenta

ingredienti (per 8 persone)

1 Kg di riso semifino viaLone nano 3 Litri di acqua circa

saLe q.b. 7/8 Hg di carne di maiaLe non troppo magra,

macinata grossoLanamente condita con saLe, pepe, 2 spiccHi di agLio ridotto in poLtigLia

(questo preparato, cHiamanto a viLLimpenta “pisto” e impropriamente tradotto in itaLiano con “pesto”,

e’ venduto gia’ pronto presso Le migLiori saLumerie deLLa zona)

1 Hg di burro 2 Hg di formaggio grana padano e/o parmigiano

reggiano grattuggiato ½ biccHiere di vino bianco secco

• • • Risotto “alla Villimpentese”

Ricetta legalmente depositapresso studio notarile

In un paiolo di rame si fa bollire l’acqua. Raggiunto il bollore, si getta prima il sale e quindi il riso, facendo in modo che nel recipiente si formi un cono, la cui punta emerga dal pelo dell’acqua per circa un paio di centimetri.Questa è la quantità necessaria per la cottura del risotto. Da quel momento, orologio alla mano (nel vero senso della parola), si fanno passare 5-6 minuti e per evitare che il riso si attacchi al fondo del paiolo, si mescola di tanto in tanto. Dopo questo tempo, quando il riso rimane asciutto dall’acqua, si copre con un canovaccio che deve essere posto a contatto col riso stesso, e poi con un coperchio. Si porta, poi, la fonte di calore al

minimo, o addirittura si toglie il paiolo dal fuoco e si lascia il recipiente coperto per circa 15 minuti. Intanto il riso cuoce con il vapore della poca acqua rimasta. Nel frattempo si cuoce il macinato di maiale nel burro, con l’aggiunta del vino. Cotto il riso, si condisce col “pisto” e col formaggio. I prodotti che si utilizzano devono essere unicamente italiani.

Via Roma 69 – Villimpenta (Mn) - Cell. 393 2128305 - [email protected]

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La Strada del Riso e dei risotti mantovani è un’asso-ciazione formata da riserie, enti pubblici, ristoranti, agriturismi e varie realtà associative, tutti accomunati dalla stessa passione per il riso, nobile ed antico cereale da secoli presente nelle campagne della Sinistra Mincio.Nata nel 2002 con il patrocinio di Provincia, Camera di Commercio e Comune di Mantova, la Strada del Riso e dei risotti mantovani ha come obiettivi la promozione e valorizzazione del Riso Vialone Nano Mantovano e dei suoi risotti, uno su tutti il Risotto alla Pilota.Tra i soci spiccano i Comuni da sempre dediti alla coltivazione del cereale e diventati vere e proprie capitali gastronomiche del risotto, e cioè Bigarello, Castelbelforte, Castel D’Ario, Goito, Marmirolo, Ostiglia, Roncoferraro, Roverbella, San Giorgio, Serravalle a Po, Sustinente e Villimpenta. La Strada del Riso offre anche un itinerario attraverso un territorio di circa 200 chilometri quadrati che si snoda lungo la riva sinistra del fi ume Mincio: un percorso sug-gestivo, costellato da specchi d’acqua, corti padronali e

campagne a perdifi ato, in quegli stessi luoghi in cui nel XVI secolo ebbe inizio la coltivazione del riso, favorita dall’abbondante presenza di acqua.Ogni anno ad ottobre l’associazione organizza a Man-tova, in località Boma, la “Festa del riso e dei risotti mantovani”, che propone ai visitatori una ricchissima offerta di risotti: alla pilota, con la psìna e i saltarei, col puntèl, menà, col pès les e molti altri ancora.

La strada del riso e dei risotti mantovani

Associazione Strada del Riso

e dei Risotti Mantovani, via Calvi, 28 Mantova; info@

stradadelrisomantovano.it

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Elemento principe della cucina virgiliana, il riso Vialone Nano Mantovano viene coltivato nei territori della Sinistra Mincio, al confine con la provincia veronese. Grazie alla sua capacità di assorbire i condimenti e alla tenuta in cottura, questa varietà, oggi tutelata da un Consorzio, è particolarmente indicata per i risotti. E proprio questo piatto, che la cucina mantovana declina in molteplici e gustose ricette, ha dato vita a due distinte scuole di pensiero: il riso sgranato e il riso menà, ovvero mantecato. Della prima categoria fa parte il celebre riso alla pilota, cucinato con pesto di maiale, cui si affianca la versione più robusta col puntèl, ovvero con l’aggiunta di braciole o costine. L’effetto sgranato si ottiene tramite una particolare tecnica: il riso viene fatto cuocere in un paiolo di rame, detto stagnada, con uguale quantità d’acqua, fino al completo assorbimento del liquido.

Poi si abbassa la fiamma al minimo e si copre con un coperchio avvolto da uno spesso canovaccio: in questo modo, e senza necessità di mescolare, si completa la cottura. Il riso così cucinato può essere condito anche con il pesce fritto: la psìna, i pesciolini di risaia o di fosso, e i saltarei, i gamberetti di acqua dolce. Tra le capitali del riso sgranato svettano Castel d’Ario, Roncoferraro e Villimpenta. E’ invece particolarmente diffusa nell’Alto Mantovano la seconda variante, quella del risotto mantecato, più morbido e amalgamato. Il riso menà prevede che tutti gli ingredienti vengano cotti insieme e continuamente rigirati, mentre il liquido, generalmente brodo, viene aggiunto poco per volta. In questa categoria troviamo il risotto con il pescegatto, le rane, la tinca, la carpa e la zucca, ma anche con le salamelle “scamiciate”.

Riso Vialone Nano mantovano

IngredIentI (per 8/10 porzIonI)

1 kg dI rIso VIalone nano MantoVano 1 kg dI pIstuMe

1,1/1,2 lt dI acqua 80 gr dI burro

80/100 gr dI grana padano grattugIato sale grosso da cucIna q.b.

In un paiolo preferibilmente di rame stagnato o allumi-nio portare a ebollizione l’acqua e aggiungere il sale. Aggiungere il riso e tenerlo a fiamma medio-vivace, mescolando ogni tanto sul fondo per non farlo attaccare, per 4/5 minuti circa fino al completo assorbimento dell’acqua; successivamente spostare il paiolo su un fornello più piccolo al minimo della fiamma per 15/20 minuti, coprendo il recipiente con un coperchio e con l’avvertenza di mettere un canovaccio tra il paiolo ed il coperchio facendo attenzione che non venga aperto. Trascorso il tempo scoprire il paiolo e dopo aver “gi-rato” il riso con la stecca o con un cucchiaio di legno, ricoprire e far riposare per una decina di minuti ancora.Nel frattempo si fa cuocere il pistume sminuzzato nel burro a fuoco abbastanza vivace finché sarà imbrunito, senza però rosolarlo troppo, altrimenti perde tutta la sua fragranza.A cottura ultimata condire il riso mescolandolo al pistu-me e aggiungendo poco alla volta il grana grattugiato.Il pistume si ottiene dalla lavorazione di carni di suino italiano fresche, accuratamente mondate a coltello, prendendo spunto dall’impasto tipico per la produzione del salame mantovano, che utilizza tagli nobili lavorati e

• • • Riso alla Pilota De.C.O.(Denominazione Comunale di Origine)

mondati con cura. Durante la cottura non rimane rosso, poiché la normativa di produzione esclude l’aggiunta di nitrati e nitriti, come vuole la tradizione.Variante col puntèl: una volta impiattato il riso, si aggiungono una braciola o una costina di maiale cotte alla griglia. Il nome deriva dallo stecco, detto puntèl, in cima al quale i braccianti delle risaie, i piloti o pilarini, facevano rosolare la carne.

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Castel d’Ario vanta la paternità di uno dei piatti simbolo della cucina mantovana: il risotto alla pilota. Il nome non tragga in inganno: “pilota” infatti non deriva dal celebre campione automobilistico Tazio Nuvolari, nato proprio a Castel d’Ario nel 1892, ma dal termine dialettale che indicava i braccianti delle riserie, i piloti o pilarini. Poiché il lavoro nelle pile, ovvero nelle riserie, non concedeva soste, essi avevano messo a punto una tecnica meno laboriosa di quella tradizionale: una volta tolto il recipiente dal fuoco, la cottura veniva ultimata col vapore trattenuto da un panno posto sotto il coperchio. Il riso veniva poi condito con il pistume o pisto di carne di maiale. E’ nato così uno dei capisaldi della gastronomia mantovana, dal 2010 denomi-nato ufficialmente “Riso alla Pilota De.C.O.” (Denominazione Comunale di Origine) e da sempre principe indiscusso dei ristoranti e delle trattorie del paese. (RICETTA A PAGINA 25).E non poteva essere altrimenti: per secoli Castel d’Ario è stato terra di risaie, al punto che fino agli inizi del Novecento oltre la metà del territorio era adibito a questa coltivazione. Oggi Castel d’Ario è inserito a pieno titolo nella Strada del Riso e dal 2009 è Comune capofila dell’Ecomuseo della risaia, dei fiumi e del paesaggio rurale mantovano.Sinonimo di Castel d’Ario è anche la Bigolada, la gran-de festa paesana all’insegna dei bigoli con le sarde, altra prelibatezza locale. Organizzata dalla Pro Loco,

la Bigolada ha origini antiche: era infatti l’8 marzo 1848 quando, in segno di protesta anti-austriaca e anti-clericale, erano stati distribuiti gratis alla popo-lazione “polenta, aringhe, cospettoni e vino piccolo”. Negli anni l’appuntamento è diventato una festa e da allora, ogni Mercoledì delle Ceneri, Castel d’Ario è meta di migliaia di visitatori, attirati dai bigoli che vengono cotti in enormi paioli sulla pubblica piazza per tutta la giornata.

A caratterizzare il paese sono anche le vestigia dell’antico castello medievale, dove spicca la “Torre della fame”, così chia-mata perché Passerino Bonacolsi vi fece imprigionare Francesco Pico della Mirandola ed i suoi figli, lasciandoli morire di stenti. Egual sorte toccò poi ai figli dello stesso Passerino per mano di Luigi Gonzaga.Secondo la leggenda, le origini della fortezza risalirebbero al centurione romano Dario o Ario: da qui il nome del paese, che fino al 1867 si chiamava Castellaro. A coniare il nuovo toponimo fu Gio-suè Carducci, cui si rivolse l’allora sindaco con la richiesta di trovare una denominazione più esclusiva.

Da segnalare le quattro manifestazioni gastronomiche più importanti dell’anno, che attraggono un numero considerevole di visitatori. La Bigolada, il Mercoledì delle Ceneri, La Festa del Riso alla Piota De.Co. a maggio, il Festival del riso ad agosto e la festa dell’Osso a dicembre.

Pro Loco di Castel d’ArioViale delle Rimembranze, 3 - Castel d’Ario (MN) - [email protected]

Pro Loco di Castel d’Ario

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La pera, il melone, la zucca, la cipolla di Sermide, il tartufo: il comparto ortofrutticolo mantovano vanta una varietà di colture locali d’eccellenza,

che si trasformano poi in prodotti tipici della tradizione culinaria virgiliana quali la mostarda mantovana, il tìrot e il sugolo.Accanto alle produzioni industriali, l’agricoltura man-tovana offre prodotti stagionali, legati da una lunga tradizione a territori particolarmente vocati. La Pera mantovana I.G.P. viene coltivata nei terreni adiacenti al Po nei distretti di Viadana, Sabbioneta e del Basso Mantovano, mentre il Melone mantovano, altra recente I.G.P., viene prodotto in tre aree: Sermidese, Viadanese-

Casalasco e Rodigo.E’ invece diffusa su tutto il territorio la Zucca mantovana, al punto che la nostra provincia è al primo posto in Italia per quantità e qualità della produzione.La Cipolla di Sermide si coltiva invece nei territori del Po, nella zona compresa tra Sermide, Carbonara di Po e Felonica; produzione d’eccellenza infi ne quella del tartufo, concentrata nel territorio di Borgofranco sul Po, Bonizzo e Carbonara di Po, ma anche sulle colline dell’Alto mantovano. Per celebrare il re della cucina nel 2007 è nato perfi no il Museo nazionale del tartufo Tru-Mu (Truffl e Museum), con sede a Bonizzo.

OrtaggiÊ eÊ frutta

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Il Consorzio del Melone Mantovano è nato con l’obiet-tivo di valorizzare una delle produzioni più importanti di questo territorio: il Melone Mantovano, con la sua storia ricca di secoli e le sue caratteristiche uniche, rappresenta oggi uno dei migliori meloni in Italia e nel mondo.A certifi care la qualità del Melone Mantovano è il marchio I.G.P. da parte dell’Unione Europea, ottenuto nel novembre del 2013. Un risultato molto prestigioso, frutto di un lavoro avviato nel 2007.Da allora il Consorzio è diventato Consorzio di Tutela del Melone Mantovano IGP. Gli scopi del Consorzio sono: tutelare, promuovere e valorizzare il Melone Mantovano I.G.P.; informare il consumatore; vigilare sulla produzione del melone a marchio, salvaguardare il prodotto da abusi, atti di concorrenza sleale, contraffazioni ed uso improprio della denominazione; in generale, gestire il

prodotto a denominazione geografi ca protetto.Oggi aderiscono al Consorzio 12 produttori di melone I.G.P. e le imprese del Consorzio dedicano alla coltiva-zione del Melone Mantovano una superfi cie complessiva che supera i 1.700 ettari, pari al 75,5% della superfi cie agricola che nel mantovano-cremonese viene utilizzata per questo frutto.Il Consorzio è da sempre impegnato anche nell’organiz-zare eventi con lo scopo di promuovere e tutelare l’im-magine del Melone Mantovano sul territorio nazionale e internazionale. In particolare, il Consorzio collabora con le istituzioni e le realtà locali per organizzare fi ere,degustazioni, incontri tematici, meeting di approfondi-mento per gli operatori del settore. Tra gli appuntamenti proposti dal Consorzio spicca “Melonaria”, rassegna estiva che da diversi anni propone eventi e sagre all’insegna del Melone Mantovano.

Consorzio di tutelaMelone MantovanoI.G.P.

Consorzio di tutela del Melone Mantovano I.G.P.via Ludovico Ariosto, 30/A - Sermide (MN) - Cell. 335 6087178 - [email protected]

Manifestazioni sul Melone Mantovano

MELONARIA2013

Consorzio Melone Mantovano

Agricoltura

in collaborazione con:

Comune di Casteldidone

Comune di Gazoldo degli Ippoliti

Comune di Goito

Comune di Rodigo

Comune di Sermide

Comune di Viadana

con il patrocinio di:

Provincia di Ferrara

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Tradizionalmente coltivato sui terreni fertili della zona del Po (Viadana e Sermide), il Melone Mantovano è diventato la coltura protagonista anche nell’area di Gazoldo e Rodigo, al punto che nella nostra provincia si concentrano i tre quarti della produzione lombarda e il 30 per cento di quella nazionale. La produzione si snoda da maggio a ottobre: i primi meloni arrivano dal Sermidese, poi seguono quelli del Viadanese per finire col melone della Postumia della zona di Gazoldo e Rodigo. Dal sapore dolce e profu-mato, il Melone Mantovano ha una buccia di colore giallo paglierino che può essere retata (nelle varietà Macigno, Tuareg, Raptor, Intenso, Pregiato e Sogno) o liscia (Honeymoon e Bacir).Recentemente il Melone Mantovano ha ottenuto il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta (IGP):

un titolo prestigioso per questo ortaggio prelibato, al cui ottenimento hanno lavorato per anni la Provincia di Mantova e il Consorzio del Melone Mantovano. Da segnalare la rassegna Melonaria che ogni anno, tra giugno e luglio, nei paesi diventati capitale del melone (come Gazoldo degli Ippoliti, Goito, Rodigo, Sermide, Viadana e il cremonese Casteldidone) propone eventi e sagre per far scoprire la versatilità del melone in cucina.Particolarmente indicato negli antipasti e nei dessert, il melone è uno dei cibi più graditi in estate: in abbi-namento al prosciutto crudo (come quello mantovano) è diventato ormai un piatto immancabile nella bella stagione. Infine una curiosità: dal fiore del melone si ricava un miele molto particolare, dal gusto aromatico e delicato, una rarità per veri intenditori.

Melone mantovano

Melo

ne

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Gustosa, versatile, sana: la zucca è un ortaggio dalle tante virtù. Sin dall’antichità le vengono attribuite qualità calmanti in grado di favorire il sonno. Grazie al suo contenuto di potassio, calcio, fosforo, magnesio, vitamina A e C, la zucca vanta anche un’azione antios-sidante: combatte i radicali liberi e l’invecchiamento precoce dei tessuti. Ricca di acqua e povera di zuccheri, la zucca ha un apporto calorico bassissimo e apporta benefi ci diuretici, digestivi e rinfrescanti.In cucina questo ortaggio, coltivato da sempre nel mantovano, trova innumerevoli impieghi e ogni anno in autunno, grazie alla manifestazione “Di zucca in zucca” che si svolge in provincia, è possibile assaggiare in ristoranti e agriturismi menù interamente a base di zucca, dall’antipasto al dessert.Alimento simbolo della cucina dei Gonzaga, eletto dai cuochi di corte a ripieno dei i celebri tortelli, la zucca è sempre stata anche un elemento portante dell’ali-mentazione contadina, al punto da essere considerata “il suino dei poveri”. Come per il maiale, infatti, anche per la zucca vale il detto che “non si butta niente”:

dai fi ori, ottimi pastellati e fritti nell’olio bollente, fi no ai semi, che una volta abbrustoliti e salati diventano squisiti. La polpa invece è l’ingrediente principale di mille gustose ricette: dagli sformati al risotto, dalle lasagne ai budini.Nel mantovano si coltiva una particolare varietà di zucca, la Cucurbita Maxima. Di forma globosa e schiacciata ai poli, presenta diverse varietà: Piacentina e Mantovana (di colore verde-grigio), Marina di Chioggia (di colore verde e peso attorno agli otto kg), Americana (giallo-verde e costoluta), Turbante (con parte superiore di colore arancio vivo e parte inferiore biancastra).

Zucca Mantovana

Zuc

caIngredIentI per 4 persone

300 g dI rIso VIalone nano MantoVano400 g dI zucca cruda

(preFerIbIlMente del tIpo “cappello da prete”)60 g dI burrobrodo - sale

grana padano o parMIgIano reggIano

Suggerimento:Cuocere la zucca ancora con la buccia è importante per mantenerne inalterate le proprietà. Un’alternativa alla cottura in acqua è quella al forno, in particolare per ottenere quella purea di polpa di zucca da utilizzare per il ripieno dei tortelli o per sformatini e torte, dolci o salate. Basta tagliare la zucca a metà, privarla di semi e fi lamenti, coprirla con un foglio di alluminio e cuocerla in forno a 200° fi no a farla diventare tenera. Con un cucchiaio poi si raschia la polpa e la si riduce in purea con il setaccio (bandito il frullatore: ne risulterebbe una poltiglia molto liquida). Una volta setacciata far asciugare la polpa il più possibile: stenderla su una teglia e infornarla a 100° per il tempo necessario.

• • • Risotto con la zuccaProcedimento:Cuocere la zucca (ancora con la buccia), tagliata a falde, in poca acqua salata.A cottura ultimata scolare e lasciar raffreddare la zucca. Togliere la buccia e tagliare la zucca a tocchetti. In un’ampia casseruola mettere a freddo brodo, riso e zucca e far bollire, lasciando poi cuocere a fuoco lento per circa 15 minuti.A fi ne cottura mantecare col burro e condire con abbondante Grana Padano o Parmigiano Reggiano grattugiato.

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Zuc

ca

Confettura speziata, a base di frutta (mele, ma anche pere) e arricchita con zucchero e senape, la mostarda di Mantova è uno dei prodotti tipici della cucina virgiliana e ingrediente essenziale per preparare il piatto simbolo della tradizione: i tortelli di zucca.I documenti gonzagheschi testimoniano la presenza della mostarda sulla tavola dei signori di Mantova sin dal 1300: alimento di lusso, esclusivo e prelibato, veniva preparato dagli speziali, ovvero i farmacisti del tempo. Dal 1600 la mostarda diventa via via più popolare, fi nendo anche sulle tavole delle famiglie contadine nel periodo delle feste natalizie.Come per ogni pietanza diffusa da sempre sul territorio, della mostarda mantovana esistono varie versioni, ma gli ingredienti base restano sempre le mele, preferibil-mente campanine oppure cotogne piuttosto acerbe lo zucchero e la senape liquida. Proprio alla senape, che le conferisce la nota piccan-

te, deve il suo nome la mostarda; dalla radice latina mustum ardens derivano anche i vocaboli moutarde e mustard, che indicano la senape rispettivamente in francese e in inglese.Oltre ad essere utilizzata per il ripieno dei tortelli di zucca, la Mostarda Mantovana si può gustare accompagnata a lessi e bolliti oppure abbinata al Grana Padano o al Parmigiano Reggiano.

Mostarda Mantovana

Mos

tard

a

IngredIentI

1 kg dI Mele caMpanIne6 gocce dI essenza dI senape (per kg dI prodotto FInIto) Mezzo cHIlo dI zuccHero

Preparazione:La frutta va sbucciata, tagliata a fette sottili e lasciata riposare per 24 ore coperta di zucchero.Poi si scola il liquido, lo si fa bollire, lo si versa sulla frutta e si lascia riposare per altre 24 ore. L’operazione va ripetuta per tre volte.Il quarto giorno si bollono insieme a lungo frutta e sciroppo, si aggiunge la senape liquida, si lascia riposare qualche ora prima di trasferire il tutto in vasetti a chiusura ermetica.

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La pera mantovana, ovvero quando la qualità è garanzia di tenuta anche nei momenti più difficili della nostra economia: a San Giovanni del Dosso, sede del Consorzio Pera Mantovana IGP (ex-Perwiva) lo sanno bene, e in attesa di sapere come sarà la prossima annata, il bilancio si può dire comunque confortante. Confortante perché a fronte di numeri ben diversi (le pere del ferrarese e del modenese vengono contate a milioni di quintali, qui ci fermiamo a non più di due-trecentomila) la liquidità che è entrata nella casse della Corma di San Giovanni del Dosso e delle altre aziende aderenti al consorzio è stata doppia – in proporzione ovviamente – a quella dei vicini di casa: segno che la qualità paga e non solo garantisce un’ottima resa nelle annate migliori, ma permette di chiudere con un certo ottimismo anche dopo periodi meno sorridenti. Ma la qualità non è

garanzia di tenuta solo nel mercato italiano, perché diventa un biglietto da visita fondamentale su quello estero come ci garantisce Nunzio Gennari, presidente del Consorzio e vera e propria “mente” dietro il progetto “Perwiva”: “La pera mantovana ha un ottimo mercato – ci dice – In particolare abbiamo ottimi riscontri sia nell’Est-Europa, e in particolare in Russia e Romania e in Germania. Oltre a questi mercati stiamo ritornando su quello libico che aveva subito qualche rallentamento per le note vicende.”La pera mantovana è declinata in sei varietà: William, Max Red Bartlett (William Rossa), Conference, Decana, Kaiser e Abate: “La Abate ha il mercato maggiore – conclude Gennari – ma tutte le varietà di pera man-tovana hanno caratteristiche particolari e di grande piacevolezza per il consumatore”.

Consorzio Pera Mantovana IGP (ex-Perwiva)Via Cantone 20 - San Giovanni Del Dosso (MN) - Lombardia - Tel. 0386 757323

Consorzio Pera Mantovana IGP

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La coltivazione della pera nel Mantovano, in particolare nell’area dell’Oltrepò, vanta un’antichissima tradizione di qualità: un’eccellenza premiata nel 1998 dal ricono-scimento dell’I.G.P. (Indicazione Geografi ca Protetta). Le prime testimonianze della pericoltura risalgono alla seconda metà del Quattrocento, subito dopo le boni-fi che realizzate dai monaci benedettini del monastero del Polirone e dai Gonzaga. Non a caso questo frutto è rappresentato nei festoni dipinti sia nella Camera degli Sposi affrescata dal Mantegna nel Castello di San Giorgio, sia nel fregio della Sala del Trono del Palazzo Ducale di Sabbioneta.Nel Novecento si passa alla frutticoltura moderna e la coltivazione della pera si estende su 32 comuni della provincia, da Viadana a Felonica. Oggi è coltivata in sei varietà, dolci e succose, in grado di garantire la presenza sul mercato tutto l’anno: Abate Fetel (buccia verde chiaro-giallastro e rugginosità attor-no al peduncolo), Decana del Comizio (liscia, di colore verde chiaro-giallastro e rosa con rugginosità sparsa),

Conference (verde-giallastra con rugginosità diffusa), Kaiser (ruvida e rugginosa), la William e la Max Red Bartlett (liscia, di colore giallo-rosato a volte striato).Oltre al consumo fresco, la pera trova moltissimi utilizzi in cucina per macedonie, dolci e varie pietanze: il più famoso cuoco dei Gonzaga, Bartolomeo Stefani, pre-parava una torta di “peri cotogni” e “pomi lazaruoli”. Senza scordare il classico della tradizione contadina: l’abbinamento coi formaggi stagionati come Grana Padano e Parmigiano Reggiano.Cotte nel Lambrusco mantovano, le pere diventano anche un ottimo dessert.

Pera Mantovana I.G.P.

Per

a

La Pera Mantovana è la protagonista di questa ricetta tanto semplice quanto originale. Pensata come un dessert, può essere utilizzata in maniera versatile in tutto il menù: servita con Grana Padano o Parmigiano Reggiano come antipasto, oppure di contorno a carni bianche e bolliti al posto della tradizionale mostarda.

IngredIentI per 4 persone

4 pere Igp MantoVaneMezzo lItro dI laMbrusco MantoVano

150 graMMI dI zuccHeroalcune Mandorle trItate

• • • Pere al Lambrusco mantovano

Procedimento:Sbucciare le pere, tagliarle a metà e privarle del torsolo. Mettere le pere in una casseruola, coprirle con lo zucchero e il vino e cuocerle a fi amma alta per almeno 10 minuti. Quando si saranno ammorbidite, togliere le pere dalla pentola e disporle su un piatto da portata. Nel frattempo continuare ad addensare il lambrusco, fi no a quando non diviene un po’ caramellato.Infi ne versare la salsa ancora calda sulle pere e servire, guarnendo a piacere con mandorle tritate. Suggerimento: per conferire un gusto più aromatico alla salsa di Lambrusco, è possibile aggiungere una stecca di cannella o dei chiodi di garofano durante la cottura del vino.

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Nel cuore della pianura padana, quasi all’estrema pro-paggine orientale della Lombardia, ci sono un luogo e una persona che sono diventati custodi di un prodotto che non era solo una delle eccellenze del territorio, ma è la testimonianza vivente di una cultura e di un mondo che – proprio come questo prodotto – rischiavano di scomparire. Il luogo è Corte Gardinala – agriturismo sito a Moglia di Sermide – e la persona è Tarcisio Bettoni, che ha ridato vita alla coltura della cipolla bionda di Sermide, un tempo coltivata da chiunque nella zona, ma poi lentamente sparita per fare posto a varietà dalle caratteristiche più “commerciali” ma sicuramente meno interessanti: “Il problema della cipolla è la sua serbevolezza – ci dice – dato che non si può conservare per più di tre mesi. Ma le caratteristiche organolettiche ne fanno un prodotto unico e dal sapore straordinario.” Il lavoro di riscoperta, messa in campo e valorizzazione di questo prodotto condotto da Tarcisio Bettoni ha tro-vato nel Consorzio Agrituristico Mantovano una sponda adeguata, dando vita ad uno dei quattro musei rurali presenti nel territorio dell’Oltrepò: una delle stanze di Corte Gardinala è infatti stata adibita a “Museo della Cipolla”, e in essa sono custoditi reperti e documenti che attestano e illustrano al pubblico l’importanza di questa coltura. E da un prodotto straordinario non poteva che derivare un altro prodotto di eccellenza: la riscoperta della cipolla bionda di Sermide può ridare slancio alla coltura di quello che sarebbe l’ingrediente “principe” del celebre “tiròt” felonichese, presidio slow-food e anch’esso testimonianza della cucina povera, ma ingegnosa e gustosa delle nostre terre.

Agriturismo

Corte GardinalaIL MUSEO DELLA CIPOLLA

Agriturismo Corte Gardinala

Corte Gardinala - via Gardinala 2 - Moglia di Sermide (Mn) - Tel. 338 7668558 - 0386 969853 - [email protected]

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Una delle principali produzioni dell’Oltrepò Mantovano, coltivata anche a Carbonara e Felonica, è la Cipolla di Sermide, detta anche Cipolla Paglierina.Buccia dorata e forma globosa, ha un peso che oscilla tra i 120 e i 150 grammi e un gusto dolce che viene esaltato dal tiròt, la focaccia un tempo alimento base dei contadini che si prepara a Sermide e Felonica; il suo impasto è fatto di cipolle, farina e strutto e viene tirato nella teglia (ed ecco spiegato il nome). La cu-cina mantovana però la propone anche in altre due preparazioni: il risotto alla cipolla e le cipolle al forno. E il suo gusto può cambiare, a seconda della zona in cui viene coltivata: pungente se il terreno è argilloso, dolce se sabbioso.Coltivata diffusamente in passato, oggi è prodotta in quantità limitate in favore di altre varietà, tra cui spiccano la Dorata Invernale, la cipolla Maggiolina piccola e bianca e quella Borettana, piatta e bianca.

Tra i pochi cibi presenti sulle tavole anche nei periodi di guerra e carestia, la cipolla è stata considerata per molti secoli, soprattutto nel periodo medievale, un alimento povero. Durante il Rinascimento, tuttavia, anche questo umile prodotto della terra ha trovato posto sulle tavole nobiliari per le sue - all’apparenza dubbie - proprietà afrodisiache. Oggi invece la cipolla è apprezzata soprattutto per le sue caratteristiche nutrizionali; da sempre “alimento-farmaco”, ha proprietà diuretiche, depurative e rego-latrici dell’intestino.Non tutti sanno, però, che sin dall’antichità la cipolla viene utilizzata anche per scrutare l’avvenire: la crom-miomanzia è infatti la divinazione per mezzo delle cipolle, in grado – per i meno scettici – di predire il futuro o svelare l’amore. Per ottenere il responso dell’oracolo basta incidere sull’ortaggio il nome della persona amata: se poi la cipolla germoglia, il sentimento è ricambiato.

Cipolla di Sermide

Cip

olla

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L’Apicoltura Scutteri Amadio nasce dalla passione per i prodotti estratti dall’alveare e portati direttamente sulle nostre tavole, tramandata da generazioni nella campagna di Castel Goffredo.Offre diversi tipi di miele puri, pappa reale, miele con pasta di nocciole, miele con pasta di mandorle, miele con pasta di pistacchio, miele con pasta al caffè, miele e frutta secca, croccante al miele, caramelle al miele, propolis spray, polline, aceto di miele, saponette varie, sculture-candele di cera d’api profumate, cosmetici con ingredienti naturali per viso, corpo, bagno.La specialità del posto è il ricercatissimo e apprezzatis-simo Miele di Ligustro, dal colore ambra chiaro, ha un particolare sapore fi orito che rimane al palato a lungo dopo averlo gustato. Vengono inoltre confezionati cesti regalo per ogni occasione.

ApicolturaScutteri Amadio

Strada Profondi n°21/A, Castel Goffredo - Mantova - Cell. 339 5670329 - [email protected]

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Miele

Anche se limitata da un punto di visto quantitativo, la produzione di miele nel Mantovano ha raggiunto negli anni un ottimo livello qualitativo, in virtù della sua estrema naturalità e salubrità. La lavorazione, svolta per lo più da apicoltori hobbisti, si svolge infatti nel rispetto totale della tradizione. Prodotto dalle api attraverso la trasformazione dei succhi zuccherini prelevati dalle piante nel periodo estivo, il miele è l’unico alimento che deve tutte le sue caratteristiche esclusivamente alla natura, giungendo al consumatore senza manipolazioni da parte dell’uomo.Le principali varietà di miele prodotte nel Mantovano sono:miele di Tarassaco: dal colore giallo vivo, profumo intenso, sapore forte, protegge il fegato;miele di Melata: di colore molto scuro, profumo intenso, dal sapore meno dolce e corposo rispetto ai mieli di nettare, è particolarmente indicato nell’alimentazione di bambini e anziani e per problemi di osteoporosi;miele Millefiori: di colore chiaro, profumo e gusto forti, è consigliato in caso di tosse, raffreddore e ulcera;miele di Tiglio: di colore giallo-rossiccio, profumo molto aromatico, sapore intenso, agisce efficacemente contro l’insonnia se utilizzato per dolcificare la tisana della sera;miele di Acacia: di colore giallo sfumato, profumo delicato e sapore che ricorda le note della vaniglia, è il miele “best seller”, il più diffuso e utilizzato.Tra gli altri mieli prodotti in provincia si segnalano quelli di colza, di girasole, di lavanda, di grano saraceno, di rovo e di phacelia.

Miel

e

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Sugo

lo Dolce tipico della tradizione contadina, il sugolo è una sorta di budino dal sapore aspro-dolce; preparato durante il periodo della vendemmia, rappresenta la prima occasione per assaggiare il mosto di vino.Di estrazione povera, oggi il sugolo è un dessert che non manca, in stagione, nel menù dei migliori ristoranti mantovani.

IngredIentI

un quarto dI lItro dI Mosto25 graMMI dI FarIna

zuccHero

Sugolo

Procedimento:Stemperare con molta cura la farina nel mosto.Se il mosto non è suffi cientemente dolce, correggere aggiungendo dello zucchero.Far bollire qualche minuto.Versare in una scodella o in un piatto fondo, come vuole la tradizione.Lasciare raffreddare completamente il sugolo prima di consumarlo.

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Sugolo

La provincia mantovana è terra di tartufi : il nobile tubero è presente in due varietà, bianco e nero, e nonostante sia ancora poco noto al pubblico di massa è senz’altro in grado di competere con i blasonati “cugini” di Alba e di Acqualagna. La riva destra del fi ume Po, da Quistello a Felonica, è diventata la “valle del tartufo bianco”: grazie ai terreni alluvionali e sabbiosi, habitat ideale per la crescita del prezioso fungo ipogeo (vale a dire sotterraneo), qui crescono varie qualità di tartufi , abilmente scovati dai “trifulin”, assistiti dai loro fi di cani da trifola.Il più pregiato è il Tuber Magnatum Pico, il tartufo bianco dallo straordinario profumo, in grado di esaltare moltis-simi piatti della tradizione. A seconda della stagione è possibile trovare anche le qualità nero liscio, bianchetto o marzuolo, il nero scorzone e il tartufo uncinato.Capitali del tartufo sono Bonizzo (dove ha sede il Museo

Nazionale del tartufo), Carbonara di Po e Borgofranco sul Po: quest’ultimo è stato inserito nel selezionatis-simo gruppo delle Città del tartufo, che conta appena 13 comuni e 8 comunità montane. Un riconoscimento esclusivo che attesta la qualità del tartufo mantovano.Da segnalare anche il tartufo nero dell’Alto manto-vano, in particolare nel territorio di Solferino e Volta Mantovana, dove si raccolgono il tartufo nero pregiato e lo scorzone.Celebrato anche dal cuoco di corte dei Gonzaga, Bar-tolomeo Stefani, il tartufo è il re di numerose ricette. Oltre all’ottimo risotto servito nei ristoranti della zona, il sapore ma soprattutto il profumo del tartufo – che appunto “si mangia col naso” – trionfa anche in tortelli, scaloppine, frittate, uova al tegamino, nonché abbinato ai formaggi, donando un inconfondibile aroma anche se dosato in minime quantità.

Tartufo mantovano

Tar

tufo

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Appassionato da sempre di tartufo, Tiziano Casari ne ha fatto una professione, diventando   il principale commerciante della zona. Aveva una maglieria, oltre trenta dipendenti, ma ha scelto di seguire la sua pas-sione, il tartufo. A Borgofranco è quasi matematico che tutto quello che viene “cavato” passi per le sue mani, prima di fi nire in rinomati ristoranti o nei pro-dotti a base di tartufo che produce per il suo marchio: i Tartufi del Borgo. I trifulin si fi dano di lui e hanno ormai consolidato un rapporto che si ripete sia nelle stagioni abbondanti che in quelle di magra. Così, la passione si è trasformata in professione, come nelle storie di vita più belle. “Ho iniziato per gioco – ci spiega – quando organizzavo con la Pro Loco le fi ere del tartufo. In quel contesto ho conosciuto dei commercianti e mi sono incuriosito. All’epoca avevo un’azienda di maglieria, ma ho chiesto ad un commerciante se me ne dava da vendere, e ho cominciato a girare i ristoranti. Ho presto intuito che c’erano enormi possibilità, perché chi vendeva appli-cava rincari enormi e mi è bastato poco per crearmi un mio mercato. Dall’anno successivo ho cominciato a dedicarmi al tartufo a tempo pieno e a realizzare prodotti a base di tartufo con il mio marchio “I tartufi del Borgo”, trai quali il burro con tartufo – che va precisato si diffe-renzia di molto dal burro al tartufo: è un burro nostro fatto in caseifi ci a cui aggiungo tartufo – il formaggio al tartufo prodotto dalla latteria di Roverbella, il riso Carnaroli dell’azienda Corte Facchina Piccola, la Crema di Lardo con Tartufi , e, dulcis in fundo salame mantovano con tartufo”.  

Crema di puro tartufo bianco

Burro con tartufo bianco

Crema di funghi porcini e tartufi bianchi

Salsa di funghi e tartufi

Salsa tartufata

Paté di fegatini e tartufo

Crema di lardo con tartufo

Fonduta di formaggi e tartufo

Parmigiano fuso e tartufo

Miele millefi ori con tartufo

Polenta con tartufo

Riso con tartufo

Tagliatelle al tartufo

Tagliolini al tartufo

I Tartufi del Borgo

Via San Francesco, 27 - 46020 Borgofranco sul Po (MN) - info@tartufi delborgo.it

I PRODOTTI

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Promuovere le bellezze naturali, storiche, culturali e gastronomiche dell’Oltrepò Mantovano attraverso un’offerta turistica integrata, valorizzando al tempo stesso le attività del territorio: questi gli obiettivi dell’Associazione Strada del Tartufo Mantovano, nata nel 2003 e che vede riuniti numerosi enti locali, associazioni, ristoranti e attività commerciali, tutti accomunati dalla passione per il tartufo e dall’amore per questo territorio.La “strada del tartufo” corre da Felonica a Quistello, lungo la riva destra del fi ume Po, che per le fortunate caratteristiche proprie del terreno è una tartufaia naturale del Tuber magnatum Pico, il pregiatissimo tartufo bianco.E proprio il prezioso tubero è il protagonista indiscusso di tante iniziative: dalle fi ere paesane dove è possibile gustare il tartufo in mille versioni, al TruMu, il Museo del Tartufo che ha sede a Bonizzo di Borgofranco sul Po. A guidare l’operato dell’Associazione Strada del Tartufo

Mantovano è l’ottica di una sinergia tra gastronomia, cultura, storia e natura: un patrimonio unico che ha permesso al Comune di Borgofranco sul Po di entrare a far parte del ristretto gruppo delle Città del Tartufo italiane.Tra i progetti più recenti dell’Associazione c’è quello legato alle “Oasi mantovane del tartufo”, che punta allo sviluppo turistico di questo territorio in particolare attraverso il potenziamento e la valorizzazione dell’at-tività cicloturistica. Quattro i percorsi a disposizione degli amanti della due ruote: la ciclovia della Strada del Tartufo Mantovano, la ciclovia del Parco Golene Foce Secchia, la ciclovia delle Bonifi che di Moglia di Sermide e la ciclovia delle acque. Lungo questi itinerari che portano alla scoperta di alcuni tra gli angoli più suggestivi del territorio si trovano numerosi punti sosta dove si può anche usufruire del servizio di noleggio bici.

Un territorio che invitiamo tutti a visitare.

AssociazioneStrada del Tartufo Mantovano

c/o TRU.MU Museo del Tartufo di Borgofranco sul Po via A. Barbi, 36/b (Località Bonizzo) - Borgofranco sul Po - Tel: 0386 41667 - www.stradadeltartufo.org

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Dal 2012 esiste un’unica realtà che tutela la viticoltura e l’enologia mantovana: è il Consorzio Vini Mantovani, nato dall’unifi cazione del Consorzio provinciale Tutela Vini Mantovani, del Consorzio volontario Lambrusco Mantovano e del Consorzio Vini Colli Mantovani. Questi tre enti sono confl uiti in un unico consorzio che si occupa della valorizzazione dei vini mantovani e della cura generale delle denominazioni presenti all’interno del territorio di competenza, compreso il miglioramento qualitativo delle stesse. In un’ottica di razionalizzazione delle risorse e di poten-ziamento della visibilità di una produzione di eccellenza del territorio mantovano come quella vinicola, è stato lo stesso Presidente del Consorzio, Luciano Bulgarelli, a volere fortemente questa svolta che ha portato ad una nuova e più effi cace forma istituzionale.La produzione vitivinicola mantovana è di antica origine e comprende due distinte zone produttive: l’area delle Colline Moreniche per quanto riguarda i vini d.o.c. “Garda” e “Garda Colli Mantovani”, e l’area dell’Oltrepò Mantovano con il vino d.o.c. “Lambrusco

Mantovano”, le quali annoverano tre vini a Denomina-zione d’Origine Controllata e quattro vini a Indicazione Geografi ca tipica.Con gli oltre 140.000 ettolitri di produzione vinicola annua, Mantova è la terza provincia in Lombardia dietro a Pavia e Brescia, grazie ad un clima favorevole, alla con-formazione del terreno e a metodologie di lavorazione avanzate che hanno permesso di raggiungere risultati lusinghieri all’interno del panorama produttivo italiano.

ConsorzioVini Mantovani

Consorzio Vini MantovaniLargo Pradella, 1  - Mantova - Tel. 0376 234420 - Cell. 3703269603 - [email protected] - www.vinimantovani.it

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ViniÊ MantovaniÊ d.o.c.

Nella provincia mantovana la vi-ticoltura vanta origini antichissime: le prime testimonianze risalgono già al 675 d.C., anche se il vero sviluppo comincia attorno all’anno Mille.I vigneti si trovano in due zone profondamente diverse, la pianura e la collina; ne derivano prodotti differenziati e protetti da denominazione di origine controllata (D.O.C.) quali Lambrusco, Garda e Garda Colli Mantovani. In provincia operano anche cinque

cantine sociali. La tecnologia di produzione è innovativa, con acciaio

e termoregolazione ad integrare il metodo più tradizionale del barrique dedicato ai vini

ottenuti da uve più classiche: Cabernet e Merlot tra i rossi, Chardonnay tra i bianchi. Oltre ai vini D.O.C. ve ne sono diversi altri a Indi-cazione Geografi ca Territoriale (I.G.T.), riconducibili a quattro zone: Alto Mincio, Quistello, Sabbioneta, Provincia di Mantova.

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Il territorio mantovano è un universo costituito da tanti elementi che, combinati tra di loro, creano l’unicità di questa provincia. Partendo dal suggestivo paesaggio collinare a nord, appena sotto il Lago di Garda, passando dalla pianura del Medio Mantovano dominato dalla città dei Gonzaga, si giunge alla zona del Basso Mantovano, solcato dalle acque di numerosi fiumi e canali. La vocazione agricola di queste aree, ognuna con le proprie peculiari caratteristiche, ha prodotto una cucina che, con felice intuizione, è stata definita “di principi e di popolo”: la trasformazione dei prodotti della terra e del lavoro e l’inventiva, talvolta dettata dalla necessità, hanno fatto dell’ospitalità a tavola uno dei punti forti di Mantova. Così non poteva mancare il vino che, sempre più, va assumendo un grado di qualità assai elevato, grazie

all’impegno degli operatori del settore che nel 2000, insieme ad altri soggetti, hanno dato vita alla “Strada dei vini e sapori mantovani”.L’associazione ha riunito molti degli attori del territorio che operano nel settore turistico, ambientale ed eno-gastronomico, creando una rete di valorizzazione del ricchissimo patrimonio che questa terra ha da offrire. Ne fanno parte enti istituzionali come Provincia, Camera di Commercio, alcuni Comuni, oltre a Pro Loco, altre associazioni, alberghi, ristoranti, agriturismi, cantine, botteghe del gusto.Attraverso l’azione dell’Associazione Strada dei Vini e dei Sapori Mantovani, queste realtà vengono coinvolte in una serie iniziative ed eventi che mirano alla promo-zione del territorio in tutte le sue specificità culturali, storico-artistiche, turistiche, paesaggistiche, alimentari.

AssociazioneStrada dei Vinie dei Sapori Mantovani

Strada dei Vini e dei Sapori MantovaniLargo Pradella 1 - Mantova - Tel. 0376 234420 - www.mantovastrada.it - [email protected]

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Cantina Sociale Coop. di QuistelloVia Roma, 46 - Quistello (MN) - Tel. 0376 618118 - www.cantinasocialequistello.it

La cantina Sociale di Quistello nasce nel lontano 1928 con idee chiare e obiettivi ambiziosi.Da sempre, rappresenta un punto di riferimento nel territorio per la particolare qualità del suo Lambrusco Mantovano con denominazione IGP.I vigneti della Cantina sono situati principalmente nella zona che va dall’intersezione del fi ume Secchia e il Po, dove si ottengono uve con caratteristiche uniche come il Lambrusco Grappello Ruberti che, proprio a Quistello, ha le sue radici storiche. Il Lambrusco quistellese è pertanto un vino unico nel suo genere. La sapienza e la sensibilità di viticoltori e tecnici eno-logi ha conferito nel corso dei decenni alla Cantina di Quistello un altissimo livello sia produttivo che di vinifi cazione.Anche le sfi de ambiziose, come quelle di proporre vini quali lo Chardonnay o il Moscato, sono state superate

perché le uve hanno trovato nel quistellese la loro migliore collocazione. La crescente attenzione verso il mondo del Lambrusco è un enorme stimolo nel conti-nuare l’approfondimento sulle varianti di stile e di gusto, che possano sempre più incontrare il gradimento e la soddisfazione del consumatore. Oggi la cantina di Quistello, oltre ai suoi vini tipici, propone altri prodotti di ottima qualità e notevole appeal, come il vino cotto (Vin Cot), ottenuto da uve di Lambrusco Ruberti. Il Vino cotto deriva dalla semplice e lenta riduzione del mosto fresco d’uva fi no a raggiungere la consistenza di uno sciroppo dal gusto perfettamente rotondo e dolce, che diventa un ottimo condimento sia per piatti a base di carne rossa o bianca, sia per insalate, primi piatti, dolci e macedonie. Il Vin Cot è anche ricco di polifenoli antiossidanti con enormi benefi ci per la salute.

La Cantina Sociale di Quistello

Cucinare le fette di fi letto sulla griglia o sulla piastra. Nel frattempo far rapprendere un bel goccio di Vin Cot in un pentolino a fuoco basso. Una volta cotto, disporre il fi letto nel piatto e versarvi sopra il Vin Cot fi no a ricoprirle completamente.

Togliere alla zucca la buccia e i semi e tagliarla a fettine sottili. Infarinarle e friggerle in olio bollente fi no a quando risultano dorate. Passarle sulla carta assorbente per asciugare l’unto in eccesso e salarle.Disporre in un piatto le fettine di zucca con il Parmigiano Reggiano a scaglie e un cucchiaio di mostarda mantovana, versandovi sopra qualche goccia di Vin Cot.

INGREDIENTI

4 FETTE SPESSE DI FILETTO DI MANZOVIN COT DI QUISTELLO

SALE Q.B.

INGREDIENTI

500 G DI ZUCCA MANTOVANAUN CUCCHIAIO DI FARINA “00”

OLIO PER FRIGGEREMOSTARDA MANTOVANA DI PERE O DI MELE

SCAGLIE DI PARMIGIANO REGGIANOVIN COT DI QUISTELLO

• • • Filetto al Vin Cot • • • Zucca, Parmigiano, Mostarda e VinCot

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Gonzaga, posta al confi ne tra la Lombardia e l’Emilia, appare enologicamente come un prezioso crocevia di esperienze che si concretizzano nella produzione dei suoi vini.I suoi vigneti insistono su un’area della Pianura Padana laddove si congiungono le Province di Mantova, Reg-gio Emilia e Modena. Terreni di diverse tipologie, tutti alluvionali: dal compatto al sabbioso, vocati senz’altro alla coltivazione di uve per la produzione vini frizzanti. Questa zona, identifi cata nella piana di destra Po, è sempre stata regno del Lambrusco Mantovano.Nel mondo del Lambrusco è protagonista indiscussa la Cantina Sociale di Gonzaga. Fondata nel 1928 da un ristretto numero di soci, oggi la Cantina conta 100 soci e lavora 30mila quintali di uva. Tutti i soci sono seguiti da agronomi e rispettano i criteri della Lotta Integrata garantendo la massima qualità del prodotto nel rispetto dell’ambiente. Nell’anno 2012 ha ottenuto le certifi cazione Biologica e NOP.La Cooperativa si è dotata, nel corso degli anni, di avan-zate attrezzature per la lavorazione e l’imbottigliamento che permettono di conservare le tipiche caratteristiche dei vini proposti al consumatore ma allo stesso tempo hanno permesso di poter scoprire prodotti alternativi ottenuti dalle stesse uve.Un importante lavoro improntato alla qualità che non ha tardato a produrre riconoscimenti.Quella di Gonzaga infatti è stata la prima Cantina Mantovana  ad ottenere la Gran Medaglia D’Oro al Concorso Enologico Internazionale Vinitaly 2009, come miglior vino della categoria Vini Frizzanti a Denomina-zione D’Origine – Vini Frizzanti Rossi Secchi con residuo zuccherino fi no a 15G/L., con il Lambrusco Mantovano DOC “Rosso della Signoria”. Il riconoscimento è arrivato a coronazione di un pe-

riodo di grandi cambiamenti per la Cantina Sociale di Gonzaga, da una raccolta mirata delle uve con la massima collaborazione da parte dei soci, a un ottimo lavoro svolto in Cantina sotto la direzione del nuovo Enologo Alessandro Coppini, a dimostrazione che anche il Lambrusco può essere considerato un vino di Qualità.Inoltre, il Mantè rosso è nella “Guida Bere Bene del Gambero Rosso 2014”, e ha ricevuto il premio Matilde di Canossa 2014, mentre la Millenaria, appena nata da un accordo con l’ente fi era, sarà presente sulla guida del Touring.

Cantina Socialedi Gonzaga

Viale Stazione, 39 - Gonzaga (MN) - Tel. 0376 58051 Fax. 0376 528038 - [email protected]

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Vino rosso frizzante, da sempre è il simbolo della pia-nura a sud del Po. Re della tradizione, sin dall’antichità accompagna le specialità della cucina mantovana: lo sviluppo della viticoltura risale al XII secolo e si espande grazie al lavoro dei monaci benedettini del Polirone, che riscuotevano parte degli affitti direttamente in vino.L’area di produzione si estende tra Viadana e Sabbio-neta, nel territorio compreso tra i fiumi Oglio e Po, e nell’Oltrepò Mantovano.Le principali varietà di uve da lambrusco, che richiedono terreni argillosi e sabbiosi, sono Viadanese, Marani, Salamino, Maestri e Grappello Ruberti. Il Lambrusco Mantovano ha ottenuto il riconoscimento DOC sin dal 1987, seguito negli anni da numerose attestazioni di qualità. Dal colore rosso rubino, con toni che passano dal chiaro allo scuro, il Lambrusco Mantovano ha profumo di viola

o fruttato e sapore asciutto, sapido, armonico. Presenta una gradazione intorno agli 11° e la rifermentazione cui è sottoposto gli conferisce l’inconfondibile spuma.Da consumarsi giovane, entro uno o (in rari casi) due anni, il Lambrusco Mantovano è un prodotto eclettico: adatto alla tavola di tutti i giorni, nella versione secca è un buon aperitivo, così come, se amabile, si sposa coi dolci. Dà il meglio di sé con paste ripiene, insac-cati cotti (zamponi e cotechini) e crudi (come salame, mortadella, pancetta, prosciutto), bolliti misti; può anche accompagnare antipasti, formaggi, piatti della tradizione contadina come lo stracotto con polenta e perfino il pesce di fiume.E i veri intenditori, davanti a una scodella fumante di “sorbir d’agnoli” o tagliatelle, non si fanno sfuggire l’occasione di un gustoso “bevr’in vin”, diluendo il brodo con l’aggiunta di Lambrusco Mantovano.

LAMBRUSCO MANTOVANO DOC

Lam

brus

co

Fattoria Colombara

SoCietË agriCola gozzi CeSare e FranCo

46040 monzambano (mn) Ð Via ortaglia, 16

tel: +39 338 43 23 638 [email protected]

www.fattoriacolombara.com

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Immersa nel verde dei boschi di carpino e querce, la Fattoria Colombara dei F.lli Gozzi si trova nel cuore delle Colline Moreniche mantovane. L’azienda, che vanta 24 ettari di vigneti, ha sede a Olfino, suggestiva località di Monzambano.A condurla sono i fratelli Cesare e Franco Gozzi, che l’hanno trasformata in una delle realtà vitivinicole più interessanti della provincia.Nell’ottica di migliorare la qualità delle uve per produrre vini di altissimo livello qualitativo, sono stati realizzati notevoli investimenti negli impianti dei vigneti, nella costruzione della cantina per la vinificazione con l’uso di tecnologia all’avanguardia e in quella per l’affina-mento in botti di legno. Questo percorso di costante ricerca migliorativa sia nel vigneto che in cantina è stato premiato da numerosi riconoscimenti, come le medaglie d’oro e d’argento conquistate in prestigiosi concorsi internazionali.La produzione più importante riguarda i vini D.O.C. Garda e D.O.C. Garda Colli Mantovani: i bianchi Garda

Colli Mantovani Bianco Terre di Olfino, Garda Frizzante, Garda Chardonnay; il rosato Garda Colli Mantovani Chiaretto e i rossi Garda Colli Mantovani Rubino, Garda Merlot e Garda Cabernet.Accanto a queste produzioni tipiche del territorio dell’Alto Mantovano, la Fattoria Colombara ha saputo creare una linea di vini di altissimo livello. La perfetta scelta dei tempi di vendemmia, la scrupolosa selezione delle uve, le tecniche di pigiatura, gli affinamenti in botti hanno dato vita ad una gamma di cru affinati in legno che sono il vero orgoglio dei fratelli Gozzi: il bianco Colombara, il Rosso Saline e il Vigna Magrini ottenuto da uve Merlot e Cabernet Sauvignon.Da segnalare anche Le Falme, un moscato secco molto particolare, perfetto come aperitivo e anche in abbina-mento con i tortelli di zucca.Per i momenti di festa la produzione si arricchisce con gli spumanti: lo spumante Brut Metodo classico e gli spumanti extra dry Rugiada e Rosa.

Fattoria COLOMBARA

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I vini Garda a denominazione di origine controllata (D.O.C.) vengono prodotti nelle province di Mantova, Verona e Brescia nella zona pedecollinare del lago di Garda, dove i terreni morenici argillosi e il clima ventilato creano un ambiente ideale per la vite. Si tratta di vini dalle origini antichissime: le prime testimonianze portate alla luce dagli scavi effettuati nelle colline moreniche risalgono a ben 25 secoli fa, e già Plinio e Virgilio citavano i “vini retici”.I Garda D.O.C sono prodotti in diverse versioni – Clas-sico Bianco, Classico Superiore, Classico Groppello, Classico Groppello Riserva – ottenute impiegando uve provenienti per almeno l’85% dai vitigni Pinot Bianco, Pinot Grigio, Chardonnay, Riesling, Sauvignon, Cabernet, Merlot, Garganega, Cabernet Sauvignon, Cortese, Marzemino, Corvina, Barbera.La D.O.C. Garda si articola in vini rossi che portano bene l’invecchiamento in bottiglia (Merlot, Cabernet, Cabernet Sauvignon) e in vini bianchi, giovani e briosi (Pinot Grigio, Pinot Bianco, Chardonnay). I rossi più strutturati si accompagnano preferibilmente a carni rosse, selvaggina, primi piatti robusti, salami, stufati; i bianchi invece sono indicati con piatti di pesce, carni bianche, primi piatti, risotti, antipasti magri.

Il vino Garda Colli Mantovani D.O.C. si produce in di-verse varietà (rosso, rosato, bianco), utilizzando vitigni quali Trebbiano Nostrano, Trebbiano Giallo, Trebbiano Toscano, Garganega per i bianchi e Rondinella, Merlot e Rossanella per i rossi. Come per i vini Garda D.O.C., cui devono l’origine, la produzione si concentra nell’anfiteatro morenico del Garda, tra Mantova, Brescia e Verona. Nella provincia virgiliana i vigneti si trovano prevalentemente nei territori di Monzambano, Ponti sul Mincio ed anche Castiglione delle Stiviere, Cavriana, Solferino e Volta Mantovana. La D.O.C. Garda Colli Mantovani si articola in vini rossi (Merlot, Cabernet, Rosso Rubino), rosati (Rosato Chiaretto) e bianchi (Bianco, Chardonnay, Sauvignon, Pinot Bianco, Pinot Grigio). A seconda della tipologia variano il processo produttivo e anche gli abbinamenti in cucina: i rossi si consumano preferibil-mente con stufati, carni rosse, selvaggina, primi piatti corposi e salami, mentre i bianchi sono più adatti per tortelli, risotti, pesce, carni bianche, antipasti leggeri.

GARDA DOC

GARDA COLLIMANTOVANI DOC

Vin

iÊdelÊ

Gard

a

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Vin

iÊdelÊ

Gard

a

CarniÊ eÊ derivati

In una provincia come quella mantovana che pri-meggia in Italia per numero di allevamenti suini, la salumeria non può che avere un ruolo da protagonista

nella tradizione gastronomica. Il maiale, e con esso l’arte della norcineria, sono anche il simbolo della ricchezza di questo territorio e, in fondo, un vero e proprio pilastro della “mantovanità”. Quella dei “masìn” o “masalìn”, ovvero il norcino, è una storia antichissima: i Gonzaga ne avevano diversi a servizio, mentre il resto della popolazione se li contendeva, facendone una fi gura itinerante, assai richiesta, ammiratissima (“perfecto maestro de tal mestero”).La tradizione del “far su al nimàl”, ovvero uccidere il maiale, sopravvive ancora oggi nelle aziende agri-

cole mantovane, dove si svolge agli inizi dell’inverno. Dall’abilità del masalìn e dalla bontà della materia prima (principalmente il Gran Suino Padano, il più diffuso negli allevamenti del Mantovano) nascono così tanti gustosi prodotti: il salame mantovano, il cotechino, il salame pancettato e quello con la lingua, il prosciutto mantovano, la pancetta con fi letto, il pisto per il risotto alla pilota e le salamelle, i ciccioli e le greppole.Del maiale però, come è noto, non si butta via niente, e così le parti che non possono essere insaccate né conservate (zampetti, orecchie, codini e perfi no il san-gue) fi niscono subito sulla tavola come leccornie che si possono gustare una sola volta all’anno.

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L’allevamento dei suini nel mantovano ha origini anti-chissime, come testimoniano i ritrovamenti di resti nel sito archeologico del Forcello, a sud di Mantova: già dal V secolo a.C. il maiale era per gli Etruschi la fonte primaria di alimentazione. La suinicoltura si sviluppa nel Rinascimento con la norcineria, per poi arrivare alla produzione industriale dei giorni nostri. Oggi esiste un disciplinare di produzione del Gran Suino Padano, il più diffuso negli allevamenti virgiliani e mate-ria prima ideale per soddisfare le necessità dell’industria di trasformazione delle carni suine. Le razze ammesse sono la Large White, la Landrace italiana e i loro incroci e la Duroc; gli animali devono

essere nati e allevati nelle zone del bacino del Po e del Triveneto (Lombardia, Emilia, Piemonte, Veneto e Friuli).Particolare attenzione è posta al “pedigree”: la mor-fologia dell’animale infatti deve essere conforme al regolamento dei libri genealogici delle razze, a cui deve essere iscritto almeno un genitore del suino. Le carni del suino pesante sono mature, sode, compatte, sapide, con una buona colorazione del muscolo, grasso di copertura consistente e di colore bianco o rosato. Proprio per garantire una giusta maturazione, gli animali vengono macellati solo quando raggiungono il peso ottimale (non inferiore ai 160 chili) e un’età minima di dieci mesi.

Gran Suino Padano Suin

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Suin

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La preparazione delle greppole co-mincia dalla lavorazione del grasso sottocutaneo, che viene scotennato (privato cioè della pelle) e tagliato a cubetti di 5 cm circa di lato. Messi a cuocere a fuoco basso in un cal-derone di rame con aromi e spezie, i cubetti si riducono di volume rila-sciando grasso e acqua. Dopo alcune ore di cottura (da quattro fi no a sei), le greppole diventano di colore rosa e sono pronte. Tolte dal pentolone, vengono strizzare con un canovaccio giallo paglierino per estrarre quanto più grasso possibile. Poi vengono pressate meccanicamente: più si insiste, più diventeranno croccanti.Le greppole si trovano soprattutto nel Medio e Alto Mantovano.

Ciccioli MANTOVANI e Greppole

I ciccioli consistono in rifi lature di parti grasse del suino cotte nello strutto. I “ritagli” vengono riscaldati con strutto fuso, pressati, aromatizzati, salati in stampo e poi raffreddati. Dopo la cottura presen-tano un colore marrone chiaro; la forma è quella di un parallelepipedo di dimensione variabile.La consistenza dei ciccioli è morbida, l’aspetto gelatinoso; il sapore è quello tipico del grasso del suino.E’ preferibile consumarli entro un paio di mesi, preferibilmente freschi.I ciccioli sono prodotti e diffusi soprattutto nel Basso Mantovano e nell’Oltrepò.

Cicc

ioli

Grep

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LAVORAZIONEE TRASFORMAZIONECARNI SUINE

PRODUZIONEINSACCATIFRESCHI E STAGIONATI

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Piatto irrinunciabile delle festività natalizie, il cotechino viene consumato in tutto il Mantovano soprattutto nel periodo che va da dicembre a febbraio.Il suo nome deriva dalla cotenna, una delle parti più povere del maiale che viene utilizzata nell’impasto

sotto forma di cotiche, assieme al muscolo dei quarti anteriori e alla gola.Macinato a grana media, il composto viene impastato sottovuoto, salato e insaccato in budelli naturali o artifi ciali.Lasciato asciugare per un giorno o due, il cotechino assume un colore rossastro-bruno e un peso medio di circa 700-800 grammi.Morbido e profumato, si consuma dopo una prolungata cottura e si serve caldo fumante. In genere si abbina a verze saltate in padella con l’aceto; spesso viene accompagnato anche da puré di patate o lenticchie.Una curiosità: nonostante sia un piatto tipicamente invernale, il cotechino è un must della Fiera delle Grazie. Incuranti del caldo, il 15 agosto di ogni anno i mantovani fanno visita al piccolo borgo mariano e si gustano una bella fetta di cotechino, “liscia” o racchiusa nel panino.

Cotechino Mantovano

Pezzo forte della norcineria virgiliana ed emblema della più genuina convivialità, il salame mantovano si gusta con il pane o la polenta abbrustolita, accompagnato da un buon bicchiere di lambrusco mantovano.Dal colore rosso fragola intenso, ha un fi ne aroma di aglio che gli conferisce un profumo tipico e un sapore inconfondibile.A differenza di altri territori in cui la macellazione suina si è concentrata su altri prodotti (uno su tutti: il prosciutto), destinando al salame le parti meno pregiate del maiale, nel Mantovano invece ha assunto un ruolo da protagonista.Le tipologie di produzione sono state codifi cate in un disciplinare del Consorzio Salame Mantovano. La carne è tritata a grana grossa, con una percentuale di grasso mai superiore al 35%. La pezzatura va dai 500 grammi ai due chili; il diametro non può essere inferiore ai 5 cm e la lunghezza deve essere compresa tra i 15 e i 50 cm. Comune a tutte le tipologie di salame mantovano è la presenza di aglio fresco e di pepe nero in grani interi

o spezzati; c’è anche chi aggiunge all’impasto un po’ di lambrusco mantovano e lo profuma con altre spezie.La carne ben mondata, macinata e condita viene insaccata in un budello suino naturale, che viene poi legato a mano.Dopo 12 ore di asciugatura, i salami vengono trasferiti in ambienti freschi, umidi e aerati per la stagionatura che può andare dai tre mesi per i più piccoli fi no ai sei per i più grandi.

Salame Mantovano

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Sala

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Il “pisto” o “pistùm” (detto anche pistume) è un battuto grossolano di lombo, sottospalla e pancetta, rigorosamente di maiale, che viene insaporito con sale, pepe e aglio.Assieme al Vialone Nano Mantovano costituisce l’in-grediente essenziale di uno dei piatti protagonisti della tradizione culinaria virgiliana, il “risotto alla pilota” tipico di Castel d’Ario.

Il pisto infatti viene utilizzato come condimento per il riso “sgranato”, risultato della particolare tecnica di cottura messa a punto dai “piloti” o “pilarini” che nelle riserie erano addetti alla brillatura del cereale.La pietanza vanta una gustosa variante, quella “col puntèl”: qui il risotto alla pilota si arricchisce con una braciola o delle costine fumanti.Chi non è pratico non si scoraggi: il pisto si può comprare già pronto in una delle tante macellerie o salumerie che si trovano nell’ampio territorio che parte da Mantova e prosegue lungo tutto la Sinistra Mincio: la “Strada del riso e dei risotti mantovani”.

Pisto Mantovano

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Contrariamente alle salsicce comuni che si ottengono da tagli di seconda scelta, le salamelle mantovane vengono realizzate con le parti migliori del suino (magro di spalla, grasso morbido di rifilatura di pancetta e prosciutto).Le carni vengono macinate nel tritacarne, salate, condite con aglio e pepe e insaccate in budelli preparati in filze.Le salamelle hanno una forma cilindrica un po’ ricurva, lunghezza da 15 a 20 cm e consistenza morbida.

Dal sapore dolce e delicato, si consumano in moltissimi modi: grigliate e servite con polenta abbrustolita sono il leit motiv di ogni festa e sagra di paese, oppure cotte in tegame con vino bianco e aromi. Un altro utilizzo frequente è per il condimento del “risotto alla pilota”, in alternativa al classico pisto.

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Salame con lingua

Il salame con lingua si ottiene inserendo nel salame già insaccato la lingua di maiale intera e salmistrata. Il resto dell’impasto è costituito da carne di maiale macinata (70% di magro; 30% di grasso), sale, pepe, aglio e, a seconda delle ricette, cannella e chiodi di garofano. Il salame di lingua non deve stagionare a lungo e prima del consumo deve essere lavato accu-ratamente e cotto per tre, quattro ore. Si mangia a fette, solitamente caldo, ma è ottimo anche freddo.Secondo una tradizione antichissima il salame con la lingua si consuma per la festa dell’Ascensione, quaranta giorni dopo la Pasqua: “sat magni al salàm ad la lengua par l’Asensa – dice un vecchio detto mantovano – al formènt al met la smensa”, (ovvero “se mangi il salame di lingua per l’Ascensione, il frumento riempie la spiga”).

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Il salame pancettato si ottiene dalla lavorazione di tutte le carni del suino, escluse quelle destinate al cotechino.Le carni vengono mondate e lasciate riposare dodici ore dopo la macellazione; poi vengono tritate a grana piuttosto grossa e insaporite con sale, pepe macinato e aromi naturali, a discrezione del norcino.Il trito così ottenuto viene quindi insaccato in un budello naturale sgrassato con l’aggiunta di pancetta tagliata a cubetti di circa 1,5 cm di lato. Il salame pancettato va fatto maturare per tre o quattro giorni in solaio, appeso al soffi tto e con una brace disposta sul pavimento per consentire una leggera affumicatura.Segue poi la stagionatura, per la quale serve una cantina umida, possibilmente sotto terra, per un periodo che va dai sei agli otto mesi.Morbido al palato, il salame pancettato si caratterizza per il gusto particolarmente dolce.

Salame Pancettato

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Questo salume stagionato, ottenuto arrotolando la pancetta su un filetto e stagionando in budello, è tipico della tradizione norcina diffusa nella Bassa padana, in particolare a Viadana, Bozzolo e Marcaria.La tecnica di produzione prevede che la pancia del maiale, privata del grasso eccedente e parzialmente scotennata, venga conservata al fresco e messa sotto sale per dieci/quindici giorni.Poi, dopo averla lavata con del vino bianco, si introduce al suo interno un filetto di maiale salato e leggermente

aromatizzato con pepe e spezie. Il tutto viene legato a mano con uno spago grosso, con l’aggiunta di un pezzo di budello alle estremità per proteggerlo da infiltrazioni d’aria.Per la stagionatura, che dura dai 60 ai 90 giorni, si procede ad una seconda legatura per poter appendere il salume; il luogo ideale è una cantina non troppo umida e ventilata.Il sapore è quello della pancetta, mitigato però dal filetto, e arricchito da un intenso profumo.

Pancetta con filetto Pan

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Pan

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Tra i prodotti tipici virgiliani a base di carne di maiale, il prosciutto mantovano si caratterizza per una storia certamente più recente, dovuta soprattutto ai forti le-gami tra gli allevatori locali e l’industria della provincia parmense, patria di quello che è uno dei prodotti italiani più amati nel mondo.Nonostante sia relativamente giovane, il prosciutto mantovano si distingue per l’elevato livello qualita-tivo, dovuto innanzitutto alla scelta delle carni: solo cosciotti di suino padano pesante, di almeno otto chili e di alta qualità. La stagionatura avviene nella zona delle colline more-niche, forti del clima ventilato favorito dalla vicinanza al lago di Garda. Stagionato per almeno 12/13 mesi, il prosciutto

mantovano ha sapore dolce, consistenza morbida e colore scuro.Si consuma preferibilmente come antipasto; un’altra classica accoppiata è con il melone, anch’esso prodotto mantovano, anche se per questo connubio sono più indicati prosciutti di qualità inferiore e di gusto più marcatamente salato per meglio contrastare i toni zuccherini del frutto.Preferibile invece l’abbinamento con i fi chi: un matri-monio di sapori che esalta la pregevolezza e la dolcezza tipiche del prosciutto mantovano.

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Prosciutto Mantovano

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Si preannuncia un anno importante per la “Confra-ternita del Salame Mantovano”: il sodalizio prosegue nella sua attività volta alla promozione della cultura gastronomica mantovana. Attenzione, non del salame, come recita il nome della Confraternita, o meglio, non “solo” del salame, come ci ha spiegato il Presidente Vanni Fontanesi.“Le nostre intenzioni erano e restano quelle di promuo-vere la mantovanità attraverso le eccellenze della nostra tavola – ci ha detto – Purtroppo c’è chi in passato ha frainteso il nome della Confraternita assimilandolo a quello di altri rispettabili sodalizi che si occupano di promozione e valorizzazione di un prodotto, quando invece il salame mantovano è per noi il simbolo di quella ampia ospitalità che caratterizza le nostre terre e che si concretizza spesso in un paio di fette, appunto, di salame e in un bicchiere di vino da offrire.”

Vi è dunque una precisa volontà di riaffermare l’ampiez-za della propria proposta, da parte della Confraternita, in quella che è una vera e propria “dichiarazione di intenti” per contrastare un passo indietro che, secondo la Confraternita stessa, è stato compiuto dalla cucina mantovana che vede sempre meno diffusi i propri piatti tradizionali: “La nostra attività non si ferma – conclude Vanni Fontanesi – in novembre abbiamo in programma un importante convegno organizzato in collaborazione con il GAL Oltrepò Mantovano, mentre il prossimo 24 agosto saremo a Canicossa di Marcaria con “Di Riso in Riso”. Il salame comunque non perderà il suo ruolo di protagonista e in occasione della prossima fiera di Quistello proporremo “Di Fetta in Fetta”, con i migliori “salami casalini” che saranno giudicati dal pubblico anziché dalla consueta giuria.”

Confraternita del Salame Mantovano

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Pilastro della cucina tipica italiana, le paste fresche sono l’espressione di una fi losofi a del cibo e della nutrizione la cui origine si perde nel tempo. Già note ed utilizzate nell’antichità sia in Oriente che in Italia, si trovano rap-presentate per la prima volta negli affreschi di alcune tombe etrusche della pianura padana.Uova e farina di semola di grano duro sono gli ingredienti base della pasta fresca, cui si aggiungono acqua, sale, pane grattugiato, noce moscata, verdure ed erbe, dando vita a innumerevoli ricette.Ad elaborarle nel corso del tempo furono le “rasdore”, le massaie che si ingegnavano col poco che avevano in dispensa per creare nuovi piatti, poveri ma gustosi. Sono nati così i capunsèi, gnocchi di pane di ispirazione austriaca tipici dell’Alto mantovano, e il tortello amaro di Castel Goffredo, dove la sfoglia si sposa con il ripieno

a base di erba di San Pietro, dando vita ad un piatto dall’equilibrio unico. La zucca, ortaggio coltivatissimo in provincia, è invece protagonista di gnocchi e tortelli: questi ultimi sono il piatto più antico e rappresentativo della cucina man-tovana. Se già dall’anno Mille i monaci benedettini preparavano una pasta con ripieno di zucca, i tortelli così come li conosciamo oggi devono molto alla sofi sticata cucina della corte dei Gonzaga, che li impreziosirono con spezie e mostarda.Altra pasta fresca dal ricco ripieno sono gli agnolini, variante mantovana del tortellino di carne tipico della cucina emiliana e piatto delle feste per eccellenza. Da non dimenticare le “foiade”, tagliatelle declinate in tante gustose varianti, e la pasta al torchio, come mac-cheroncini e bigoli.

LeÊ PasteÊ fresche

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Re della cucina virgiliana, il tortello di zucca ne è da sempre il simbolo indiscusso. Piatto “di magro”, im-mancabile da secoli sulle tavole dei mantovani per la cena della Vigilia di Natale e per le principali festività del mondo contadino, come Sant’Antonio (17 gennaio) e l’Assunzione (15 agosto) celebrata dall’antica Fiera delle Grazie, la sua ricetta risale all’anno Mille. I Gonzaga ne fecero i protagonisti dei loro sontuosi ban-chetti di corte, perfezionandoli con l’aggiunta di spezie e mostarda per accentuare quel contrasto tra dolce e salato molto in voga nel Rinascimento.

Nel tempo i tortelli di zucca sono diventati un piatto popolare, tesoro della tradizione e della cultura fami-liare, al punto che ogni casa vanta un proprio modo di prepararli. Questo dà origine ad un’infinità di sfumature e varianti, seppur fedeli ad un’impostazione comune. A cambiare è anche il condimento: se il più classico è quello con burro fuso e Grana Padano o Parmigiano Reggiano, nell’Oltrepò i tortelli vengono spesso serviti con sugo di pomodoro, che nella Bassa cede il posto al ragù di salamelle mantovane.

Tortelli di zucca

IngredIentI

1 kg dI zucca150 g dI amarettI

180 g dI mostarda mantovana160 g dI grana Padano o ParmIgIano reggIano

grattugIatoun PIzzIco dI noce moscata

saleun tuorlo d’uovo

q.b. dI Pane grattugIatoPer la Pasta sfoglIa:

600 g dI farIna tIPo “00”6 uova

• • • La ricetta

Procedimento:Prendere la zucca (rigorosamente mantovana e di polpa soda), togliere buccia e semi e lessarla al vapore o al forno.Lavorare la polpa della zucca con la forchetta fino a ridurla a una crema uniforme.Aggiungere gli amaretti polverizzati, la mostarda tritata a coltello, il formaggio, il sale, un tuorlo d’uovo (facoltativo) ed eventualmente il pane grattugiato per rendere asciutto l’impasto. Lasciare riposare per qualche ora.Preparare la sfoglia e tagliarla a rettangoli o quadrati larghi dai 7 ai 10 centimetri. Porre un cucchiaino abbondante di ripieno e ripiegare nel senso della lunghezza, esercitando una leggera pressione sui bordi affinché i tortelli non si aprano. Cuocere in abbondante acqua salata e condire a strati in una zuppiera con burro fuso, formaggio grattugiato e salvia.

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Capu

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Piccoli gnocchi di pane dalla forma allungata e affuso-lata, i capunsei sono il piatto principe della cucina delle colline moreniche ed in particolare di Volta Mantovana: la tradizione vuole infatti che questa pietanza sia nata nella piccola frazione di Cereta. Ogni famiglia però ha la sua ricetta, di cui esistono così infinite varianti: dall’impasto, che ad esempio può prevedere o meno il prezzemolo, sino al condimento. Se i capunsei si gustano solitamente con burro e salvia, è frequente vederli serviti anche con sugo di pomodoro, salsiccia oppure con un trito di erbe. Piatto povero ricavato dal pane raffermo, i capunsei sono il probabile riflesso dell’influenza germanica: affini ai canederli e agli knödel altoatesini, questi gnocchetti sarebbero il retaggio della lunga permanenza delle truppe austriache nell’Alto mantovano durante il dominio asburgico, anche se leggenda vuole che siano stati portati secoli prima da un gruppo di emigrati tirolesi stanziatisi proprio a Cereta.

Persino il nome riflette l’origine modesta del piatto: se il cappone farcito compariva solo sulle tavole delle famiglie più benestanti, i poveri non potevano ambire ad altro che non al capunsèl, come era stato ribattezzato il suo ripieno a base di pane. La fantasia delle contadine finì poi per trasformarlo in un gustoso piatto a se stante.

Capunsei

IngredIentI

1 kg dI Pane grattugIato100 g dI burro3 uova Intere

50 g dI grana Padano grattugIatobrodo dI carne

1 sPIcchIo d’aglIonoce moscata

sale

• • • La ricettaProcedimento:Stendere il pane sull’asse di legno creando una piccola montagna; aggiungere un poco di sale e noce moscata. Sciogliere il burro e versarlo sul pane. Con le mani lavorare bene l’impasto; versare il brodo ben caldo e continuare ad impastare. Aggiungere l’aglio e mescolare il tutto in modo da ottenere un impasto compatto. Una volta raffreddato, unire le uova e il formaggio grattugiato. Continuare ad impastare e poi riporre in frigo per almeno due ore. Sull’asse di legno tagliare l’impasto a pezzetti e modellarli in modo tale da ottenere dei cilindretti, da tagliare poi in gnocchetti a forma ovoidale allungata di circa 4-5 cm. Cuocerli in brodo o acqua bollente salata, scolarli quando vengono a galla e servirli con burro fuso e salvia, spolverando con formaggio grattugiato.

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Fondato da Francesco Ferrari che ha ereditato la passione dal padre, il laboratorio Pastaio Agostino di Castel Goffredo è un punto di riferimento per chi ama la pasta fresca artigianale. Unico mantovano premiato

dalla manifestazione Golosaria 2012 come “artigiano radioso” ed inserito nella Guida Critica Golosa curata dal Club del Papillon, il laboratorio di Francesco Ferrari è un’autorità indiscussa in materia di Tortello amaro di Castel Goffredo. Protagonista della Festa del Tortello amaro che si celebra ogni anno a giugno (nell’edizione 2013 ne sono stati cucinati e venduti complessivamente 870 chili), Ferrari ha trionfato anche alla Fiera Millenaria di Gonzaga, risultando vincitore assoluto della prima edizione del concorso “Re dei Tortelli Mantovani”: il suo Tortello amaro ha sbaragliato la concorrenza non solo del Tortello di ciliegie della Possenta, ma anche del celebre Tortello di zucca.Dalle mani di Francesco Ferrari è nata anche una nuova specialità, inserita nella ristampa del volume “Il gioco dell’erba amara”: i bigoli al torchio, trafilati al bronzo, realizzati con un impasto a base di erba di San Pietro.Punto forte di Pastaio Agostino è anche la tradizione: presso il laboratorio di strada Bertuzzi si può trovare un ricco assortimento di pasta ripiena, pasta al torchio, pasta all’uovo, caserecci, fuiade e tagliolini in formato speciale, oltre a gustosi piatti pronti.

Pastaio AgostinoIl re del tortelloamaro

PastaIo agostInoStrada Bertuzzi, 20/A Contrada Zecchini, Castel Goffredo (MN) - Tel. 0376 1816211 - www.pastaioagostino.it

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L’erba di San Pietro o Balsamita major, con il suo incon-fondibile profumo di menta e limone che si sprigiona sfregandone le foglie, è l’anima del tortello amaro di Castel Goffredo, nei cui orti è molto diffusa. Pianta originaria dell’Asia minore, chiamata in America “bibleleaf” (foglia della Bibbia) perché i primi coloni ne usavano le foglie come segnalibro nel testo sacro, e normalmente utilizzata in cucina per insaporire le frittate, l’erba di San Pietro diventa in questo tortello componente principe di un piatto equilibrato e delicato. I Castellani ne conservano gelosamente la ricetta ori-ginale, che esce dalle case solo per la Grande festa del

tortello amaro, organizzata dalla Pro Loco ogni terzo fine settimana del mese di giugno. Nell’edizione 2014 ne sono stati preparati 830 kg di cui venduoti o cotti più di 600 kg. Un’occasione unica per assaggiare un gioiello gastronomico, fino a pochi anni fa piacere solo di pochi.

Tortello amaro di Castel Goffredo

INGReDIeNTI PeR LA SFOGLIA:300 gr dI farIna 00,

3 uova

PeR IL RIPIeNO: 600 gr dI erbette o bIetole

(che dIventano 250 gr una volta cotte); 80gr dI burro, 50 gr dI salvIa,

1 cIPolla (40 gr). 1 sPIcchIo dI aglIo,

80 gr dI grana Padano grattuggIato, 40 gr dI Pane grattuggIato (meglIo la soffIata),

20 foglIe dI erba san PIetro, sale, PePe,

noce moscata q.b.

• • • La ricetta

PRePARAZIONeLessare le bietole, scolarle, strizzarle per bene e tritarle a coltello. In una casseruola si fa fondere il burro con la salvia fino a farla diventare croccante, poi si toglie e si mette da parte. Nello stesso burro si uniscono la cipolla affettata finemente e l’aglio che poi vanno aggiunti alla salvia e ad un cucchiaio di pangrattato e si trita il tutto. Nel burro rimasto in padella si ripassano le bietole e, dopo 2 minuti, si

aggiunge il trito di cipolla, aglio, salvia e pangrattato. Si fà asciugare il composto e si lascia raffreddare, poi lo si profuma con la noce moscata, si sala e si unisce l’erba di San Pietro tritata finemente.Si trasferisce il tutto in una ciotola e si uniscono l’uovo, il grana(60 gr), il pangrattato rimasto, si amalgama bene e si lascia riposare. Sarebbe meglio preparare il ripieno la sera prima perché l’erba amara possa insaporire e invadere per bene il composto.Per la pasta: impastare la farina con le uova e un pizzico di sale fino ad ottenere un composto omogeneo e lasciar riposare in frigorifero. Preparare la sfoglia sottile e ritagliare quadrati di 5 cm, farcire con 8 gr di ripieno e piegare a triangolo con pinzatura al centro. Cuocere in acqua salata e servire con una spolverata di grana padano grattugiato ed un cucchiaio di burro fuso e salvia croccante. T

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Dicono che già nel XVII secolo il cuoco della corte del Duca di Mantova, Bartolomeo Stefani, di origine bolognese e autore del testo “L’arte del buon cucinare” (1662), preparasse questi squisiti gnocchi con la zucca gialla del luogo, polposa e senza fi lamenti.Pare però che la prelibata pietanza fosse conosciuta in tutto il territorio già da molto prima: tradizione vuole

che questi gnocchi, gustosi nonostante gli ingredienti poveri, nei giorni di festa venissero offerti ai pellegrini nelle abbazie e nei monasteri.Preparati con la tipica zucca gialla mantovana, gli gnocchi possono essere serviti con burro e salvia oppure con sugo di pomodoro.

Gnocchi di zucca

IngredIentI

1 kg dI zucca gIalla mantovana1 kg dI farIna bIanca

1 uovo50 g dI grana Padano

o ParmIgIano reggIano grattuggIatonoce moscata

sugo dI Pomodoro oPPure burro e salvIalattesale

• • • La ricettaProcedimento:Lessare la zucca mantovana (se possibile di polpa farinosa) a pezzi in abbondante acqua salata con tutta la buccia. Quando la polpa sarà morbidissima, sgocciolarla bene e privarla della buccia. e' possibile anche l'alternativa della cottura al forno.Impastare poi la polpa di zucca con la farina, il Parmigiano Reggiano o Grana Padano, un profumo di noce moscata, l'uovo e il sale; ammorbidire se necessario con un po' di latte.Lavorare il composto formando dei cilindretti lunghi, da tagliare ottenendo così degli gnocchetti che si passeranno poi sui rebbi di una forchetta, esercitando una leggera pressione centrale.Tuffare gli gnocchi in una pentola di acqua bollente e salata; appena torneranno a galla, pescarli con una mescola forata e condirli con burro e salvia oppure con sugo di pomodoro e basilico. Spolverare con Grana o Parmigiano grattugiato e servire.

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Arte PastaArte PastaArte PastaCare amiche e amici, sono Emanuele Guerra, il gestore di “ArtePasta”. Svolgo questa attività con mia madre Teresa e offriamo molte specialità. Diciamo che siamo a disposizione per accontentare tutti i gusti dei clienti, pronti a tutte le varianti richieste. Le nostre paste sono composte con uova fresche, farina di grano selezionata, Parmigiano-Reggiano 30 mesi di un caseifi cio locale, e carni italiane di prima qualità. I tipi di pasta vanno dai ravioli e tortelli ripieni di pesti vari, ai cappelletti, bigoli, tagliatelle, lasagne, crespelle, maccheroni, passatelli, pappardelle, tagliolini, pasta aromatizzata. Il nostro traguardo è quello di riuscire a soddisfare le aspettative dei clienti e dei loro commensali.

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LAgnolino Mantovano è una variante del classico tor-tellino con la peculiarità di avere un ripieno creato da esperienze casalinghe trasformate nella ricetta che oggi proponiamo. Dire secolare forse non è sbagliato viste

le origini tramandate da 3 diverse famiglie nel tempo, oggi lo si prepara con un buon stracotto di carni scelte di maiale e manzo, Grana Padano e tanta pazienza per confezionare a mano un prodotto genuino e privo di conservanti in una sfoglia sottile costituita da sola fatina e uova “pasta gialla” da gustare preferibilmente in brodo; con l’aggiunta di un “paio” di cucchiai di Lambrusco si ottiene il famoso “Beverin viri”.

Ricetta proposta da:CASA DeL PANe - Via Verdi 65 - Mantova

Agnolini Mantovani

IngredIentI del rIPIeno

-100 gr carne dI maIale -1 salamella mantovana -100 gr carne dI manzo -130 gr grana Padano

-1 bIcchIere dI vIno rossosale quanto bastaaromI a PIacere

IngredIentI della sfoglIa:

500 gr farIna - 4 uova Intere

• • • La ricetta

Procedimento:Il ripieno si prepara partendo da un soffritto di burro, olio extravergine di oliva, cipolle, carote, un poco di spezie; Si rosola per qualche minuto e si aggiunge la carne tagliata a cubetti grossolani, si arriverà a media cottura avendo cura di mescolare ogni 15 minuti per evitare che si attacchi sul fondo. Dopo (minuti) si aggiungerà il vino quanto basta e lasciando di nuovo a cuocere per (minuti) sempre mescolando ad intervalli di 15 minuti. Una volta cotta la carne si dovrà macinare il tutto in una ciotola aggiungendo il Grana, sale ed aromi quanto basta, mescolare fino ad ottenere un impasto omogeneo.‘Per la sfoglia si dovranno mescolare farina e uova con pazienza ed energia ottenendo un impasto molto consistente, quindi stendere in sfogli molto sottili, ritagliare in quadrati di circa 4 cm di lato e posizionare l’impasto nel mezzo e chiudere a piacere. Tempo di cottura 2 minuti.

Agn

olini

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ProdottiÊ daÊ fornoeÊ pasticceria

Per chiudere in bellezza un menù all’insegna dei migliori piatti mantovani non c’è che l’imbarazzo della scelta: la pasticceria virgiliana vanta un ricco patrimonio di dolci tipici che affondano le proprie origini nella sofi sticata cucina dei Gonzaga come nell’antica tradizione contadina.Per secoli i dolci sono stati un lusso alla portata di pochi, e perciò desiderato ardentemente: per gustarli però bisognava attendere le feste comandate. Proprio questo carattere di ritualità, unito allo stretto legame con il territorio che si rifl ette negli ingredienti, fanno dei dolci virgiliani un simbolo della più autentica tipicità mantovana. Il più conosciuto, ormai in tutto il mondo, è la Sbrisolona, torta dura a base di mandorle, burro e farina gialla, che non si taglia ma si spezza con le mani, mentre a Natale su pandori e panettoni trionfa l’Anello di Monaco, invenzione dei pasticceri svizzeri che alla fi ne del XVIII secolo lasciarono il Cantone dei Grigioni per trasferirsi a Mantova. e’ invece frutto della tradizione contadina la Torta di Tagliatelle, dolce che incuriosisce al primo sguardo; una dolcissima cascata di zucchero

a velo è invece il biglietto da visita dell’antica e sottile Torta Mantovana e della Torta del Paradiso, soffi ce delizia della corte dei Gonzaga. e poi c’è il Bussolano, una ciambella zuccherata dal sapore burroso, mentre a Cavriana si tramanda l’antica tradizione della Torta di San Biagio, a base di mandorle. Origini rinascimentali per il Turtel Sguasarot, elaborato alla corte dei Gonzaga e diffuso nelle popolazioni rivierasche del Basso Man-tovano che aggiunsero castagne e prugne selvatiche al ripieno originario a base di fagioli, trasformandolo da primo piatto a dessert. Infi ne non bisogna dimenticare un altro protagonista della tavola virgiliana: il pane. Quello tipico della tradizione mantovana, assieme al Baule, è il Ricciolino, che come gli altri pani a pasta dura della pianura padana è secco e croccante. Apprezzatissima per merenda è la Schiacciatina o Chisolina, una fragrante focaccetta un tempo consumata dai contadini al lavoro nei campi; un gustoso snack è pure il Tiròt, la focaccia a base di cipolla di Sermide.

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Specialità gastronomica di Felonica (che il dialetto lo-cale declina in “L’Tiròt ‘d Flònga”) ma diffusa in tutto il Basso Mantovano, il tiròt è una sorta di focaccia sottile, preparata con farina, strutto, olio e soprattutto con la cipolla di Sermide.Di tiròt si nutrivano un tempo i braccianti agricoli che lavoravano nei campi di cipolle, coltura tipica della zona; e proprio alla fine della raccolta questa focaccia diven-tava protagonista di una grande festa, la “SganSega”

(“merenda” in dialetto), che ancora oggi si celebra a Felonica in agosto.Ricetta povera della tradizione contadina, oggi il tiròt è diventato un piatto tipico assai apprezzato dai buongustai, oltre ad essere stato inserito nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali della Regione Lombardia.Una curiosità legata al nome: il tiròt si chiama così perché l’impasto, tenero e colloso, viene steso e “tirato” dentro la teglia.

Tiròt di FelonicaT

ir̃t

IngredIentI

1 kg dI farIna dI frumento tIPo “0”1 kg dI cIPolle dI sermIde

250 g dI struttoolIo extravergIne dI olIva

30 g dI sale60 g dI lIevIto dI bIrra

acqua o latte

• • • La ricetta

Procedimento:Sbucciare a mano le cipolle e tagliarle a fette sottili, lasciandole poi riposare per tre ore.Mescolare gli ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo, senza grumi, che verrà steso nella teglia. Lasciare riposare fino a completa lievitazione. Mettere l’impasto in formo a 200°C per 15 minuti circa.

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Pane tipico della provincia di Mantova, il ricciolino appartiene alla tradizione dei pani di pasta dura tipici della pianura padana, ot-tenuti mantenendo un basso tasso di umidità nell’impasto.Realizzato con un impasto di farina, burro e tuorlo d’uovo, il ricciolino è un pane secco, croccante, dal sapore prevalentemente dolce.La sua forma caratteristica si ottiene mo-dellando l’impasto in filoncini che andranno arrotolati su se stessi e poi uniti due a due sino a formare un fiocco.

Ricciolino

IngredIentI

1 kg dI farIna tIPo “0”250 g dI burro1 tuorlo d’uovoscorza dI lImone

vIno bIancozucca e/o uvetta (facoltatIvI)

• • • La ricetta

Procedimento:Sulla spianatoia iniziare l’impasto composto da farina, burro ammorbidito, tuorlo d’uovo, scorza di limone, zucca e/o uvetta (facoltativi), aggiungendo man mano un bicchiere di vino bianco. Ottenuto un impasto di consistenza omogenea e mediamente morbida preparare dei filoncini di pasta lunghi 5-10 cm e larghi 3-5 cm. Arrotolare i filoncini su se stessi e unirli due a due facendo pressione con le mani per ottenere dei pani a forma di fiocco.Fare lievitare per almeno un’ora. Cuocerli in forno a 210-230°C per circa 20-25 minuti.Lasciarli raffreddare.

Ricc

iolino

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Classica merenda dei mantovani, che la gustano da sola oppure accompagnata ad una fetta di salume, la schiacciatina (in dialetto “chisolina”) ha origini antiche. Immortalata da Teofi lo Folengo in un verso del poema “Baldus” (1517), era già nota ai fornai della corte dei Gonzaga, che chiamavano le schiacciatine “schizzadas”; la ricetta è comunque di probabile matrice ebraica.

Realizzata con farina, acqua, strutto e pochi altri ingre-dienti, la schiacciatina è una focaccetta di forma quadrata o rettangolare, sottile e croccante. Oggi diffusa in tutta la provincia e non solo, in passato era tipica in particolare del Basso Mantovano, dove i contadini la consumavano durante i lavori in campagna al posto del pane.

Schiacciatina (Chisolina)

IngredIentI

1 kg dI farIna dI frumento tIPo “0”200 g dI strutto600 g dI acqua

30 g dI sale30 g dI lIevIto

• • • La ricetta

Procedimento:Impastare tutti gli ingredienti, aggiungendo il lievito per ultimo.Quando l’impasto ha raggiunto la consistenza ottimale si lascia riposare.Lievitare per una o due ore a seconda del clima; poi tagliare in tanti pezzi a cui viene data una forma quadrata o rettangolare dello spessore di pochi millimetri.Cuocere per breve tempo (15-20 minuti) in forno a 200°C. Schia

cciat

ina

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emblema di Mantova nel mondo assieme a tortelli di zucca e risotto alla pilota, la torta sbrisolona è un dolce tanto noto quanto antico.Secondo alcuni la “türta düra”, antesignana della sbri-solona, sarebbe opera dei pasticceri dei Gonzaga, di cui

doveva simboleggiare forza e carattere. La sua robustezza e la lunga conservabilità la trasformarono in un perfetto dolce “da viaggio”, adatto ad essere trasportato: una caratteristica che si rivela vincente anche oggi, al punto che, tra i souvenir della città, la Sbrisolona è sicuramente la più quotata.Un’altra scuola di pensiero riconduce questo dolce alla tradizione contadina, data la semplicità degli ingredienti originali e la sua resistenza.Nel tempo la prima versione si arricchisce di ingredienti, a partire dalle mandorle: un frutto apprezzatissimo dai Gonzaga, che si rifornivano dai mandorleti di cui era ricca la zona di Cavriana.Anticamente chiamata anche “torta delle tre tazze”, per via dell’uguale quantitativo dei suoi ingredienti principali (farina bianca, farina gialla, zucchero), la Sbrisolona deve il nome alla sua tipica friabilità. Impossibile da tagliare col coltello, la Sbrisolona autorizza uno strappo al galateo e si lascia rompere con le mani: ne risultano tanti gustosi pezzetti di dolce e una miriade di briciole, che in dialetto si chiamano appunto “brise”.

Sbrisolona

IngredIentI

200 g dI farIna bIanca tIPo “00”200 g dI farIna dI maIs a grana fIne

200 g dI mandorle dolcI200 g dI zucchero

200 g dI burro a temPeratura ambIente2 tuorlI d’uovo

1 lImonesale

• • • La ricetta

Procedimento:Mescolare su una spianatoia le farine con lo zucchero, le mandorle tritate, la scorza del limone grattugiata e un pizzico di sale. Disporre il tutto a fontana, fare un incavo e nel centro mettere i tuorli e il burro a tocchetti.Amalgamare gli ingredienti sfregandoli tra le dita in modo da ottenere un composto granuloso.Versare l’impasto in una tortiera del diametro di 24 cm, già imburrata e infarinata, senza livellare la superficie.Cuocere per circa 45 minuti a 180° C.La torta va servita fredda e leggermente spolverata di zucchero semolato.Frequente anche l’abbinamento con lo zabaione; tra gli ingredienti facoltativi si segnalano nocciole e vaniglia.

Sbris

olona

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Anello di Monaco

e’ il tipico dolce del Natale che è possibile trovare solo a Mantova, dove fornai e pasticceri lo preparano esclu-sivamente in occasione della ricorrenza.L’origine dell’Anello di Monaco risale alla fine del XVIII secolo: era il 1798 quando la famiglia Putscher, che assieme ad altri pasticceri svizzeri si trasferì dal Cantone dei Grigioni a Mantova, propose questo dolce simile al tedesco Kugelhupf.La stessa origine caratterizza un altro dolce tipico man-tovano, la Torta Helvetia (detta anche elvezia), composta da dischi di pasta di mandorle farciti da crema al burro e zabaione.L’Anello di Monaco è un dolce dalla complessa prepa-razione; composto da pasta lievitata di un colore giallo

intenso, appare simile ad un panettone alto dai 20 ai 30 centimetri, con un foro all’interno e ricoperto sulla parte superiore da una glassa di zucchero. Dentro è farcito con una crema di cui esistono diverse varianti: può essere a base di nocciole, mandorle, zucchero e marsala, mentre in altre versioni si trova la crema di marroni o il cioccolato. A dare quel gusto inconfondibile all’Anello di Monaco è proprio il sapore di nocciole, mandorle e burro, seguiti dalla glassa bianca che ricopre il dolce quasi a ricordare le montagne innevate.Per apprezzare al meglio l’Anello di Monaco è consigliabile tenerlo vicino ad una fonte di calore prima di servirlo: solo così si possono apprezzare appieno il profumo e la morbidezza tipiche di questo dolce.

Ane

lloÊd

iÊMon

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Dolce dalle origini antiche, appartiene alla tradizione culinaria dell’Alto Mantovano. Soffice e alta al massimo due dita, la torta mantovana è semplicissima da preparare e si contraddistingue per il

suo gusto di burro, mandorle e pinoli. A citare la ricetta è Pellegrino Artusi nel suo celebre testo “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” del 1891.

Torta Mantovana

IngredIentI

175 g dI farIna bIanca tIPo “00”175 g dI zucchero

170 g dI burro75 g dI mandorle dolcI

75 g dI PInolI5 uova

1 lImonePangrattato

sale

• • • La ricettaProcedimento:Sbattere le uova con lo zucchero e montarle finché non sono bianche, poi unire la farina (un cucchiaio alla volta), la scorza del limone grattugiata e infine il burro sciolto a bagnomaria.Versare il composto in una tortiera imburrata e infarinata, per un’altezza massima di 2-3 cm.Ricoprire la superficie del dolce con le mandorle tagliate per il lungo e i pinoli tagliati a metà (così vuole la ricetta di Artusi) e ricoprire con lo zucchero a velo.Infornare a 150° per circa 30 minuti.Servire fredda spolverizzandola con abbondante zucchero a velo.

Tor

taÊM

anto

vana

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Dolce caratteristico di Cavriana, deve il suo nome al pa-trono del paese che si festeggia il 3 febbraio con l’antico rito della benedizione della gola impartita in chiesa. In onore del santo da più di 450 anni nel paese dell’Alto Mantovano si svolge la festa tradizionale, durante la quale viene confezionata una maxi versione della torta di San Biagio del diametro di oltre tre metri.

Realizzato con mandorle, cioccolato, farina, zucchero, burro e uova, questo dolce tipico pare essere stato tramandato dai caprai che in epoca di transumanza svernavano qui con il loro gregge; un passato racchiuso anche nel nome del paese, anticamente denominato proprio Capriana.

Torta di San Biagio

IngredIentI

Per la Pasta:400 g dI farIna bIanca tIPo “00”

80 g dI zucchero80 g dI burro

1 lImone1 bustIna dI vanIllIna

Per Il rIPIeno:300 g dI mandorle dolcI

100 g dI zucchero100 g dI cIoccolato fondente

2 uova

• • • La ricettaProcedimento:Versare la farina sulla spianatoia, aggiungere lo zucchero, il burro ammorbidito a tocchetti, la vanillina e la scorza del limone grattugiata e impastare con cura.Stendere due terzi della pasta sul fondo e sui bordi di una tortiera, già imburrata e infarinata.Preparare il ripieno, mescolando in un recipiente le mandorle tritate, lo zucchero, le uova e il cioccolato grattugiato.Versare il composto nella tortiera, livellarlo e coprirlo con la pasta rimasta tagliata a striscioline.Cuocere in forno a 150°C per 30 minuti.

Tor

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iÊSan

ÊBiag

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Procedimento:Montare a lungo il burro ammorbidito, unire poi lo zucchero e la scorza del limone grattugiata.In una ciotola sbattere 4 uova intere e 4 tuorli, poi incorporarvi, poco alla volta, la farina miscelata con la fecola e il lievito, amalgamando delicatamente il tutto.Versare il composto in una tortiera imburrata e infarinata, e cuocere in forno a 180°C per 50 minuti.Spolverizzare la torta con lo zucchero a velo vanigliato.

Dolce tipico della tradizione mantovana, la torta del Pa-radiso, o più semplicemente torta Paradiso, risulta essere stata creata espressamente per la marchesa Isabella d’este (1474-1539), moglie di Francesco II Gonzaga e tra le figure femminili più importanti del Rinascimento.

Torta Paradiso

IngredIentI

250 g dI zucchero250 g dI burro125 g dI fecola

75 g dI mandorle dolcI125 g dI farIna bIanca tIPo “00”

8 uova1 lImone

1 bustIna dI lIevItozucchero a velo vanIglIato

• • • La ricetta

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Turtel Sguasarot

IngredIentI

Per l’ImPasto:500 g dI farIna tIPo “00”

200 g dI acqua12 g dI zucchero semolato

12 g dI sale fIno50 ml dI olIo dI maIs

Per Il rIPIeno:200 g dI fagIolI borlottI lessatI

200 g dI castagne lessate200 g dI mostarda dI mele cotogne

Per Il condImento:250 g dI vIno cotto

250 g dI conserva dI Prugne100 g dI sPremuta dI mandarIno o dI arancIa

• • • La ricetta

Piatto eccentrico, frutto della creatività del più noto cuoco della corte dei Gonzaga, il bolognese Bartolomeo Stefani, il Turtel Sguasarot era in origine un tortello ripieno di purea di fagioli insaporito con cacio ed erbe aromatiche, il tutto avvolto in una sfoglia senza uova e cotto in un brodo di fagioli.Diffusissimo nel Basso Mantovano, nel tempo questo

piatto si è arricchito di nuovi ingredienti, come castagne secche, conserva di prugne e vino cotto, trasformandosi da primo a dessert. Oggi lo si trova quasi esclusivamente nell'area che com-prende Magnacavallo, Borgofranco sul Po, Carbonara di Po, Sermide e Felonica.

Procedimento:Con la farina, l’acqua, lo zucchero, il sale e l’olio preparare una pasta piuttosto soda.Tirare la pasta col mattarello sino ad uno spessore di 1 mm.Con la rotella festonata ricavare dei rettangoli di 12x7 cm e porvi al centro circa 20-25 grammi di ripieno, che si ottiene tritando finemente e amalgamando tutti gli ingredienti in modo che risulti ben sodo.Piegare la pasta in due dopo averne bagnato i lembi, avendo cura di togliere l’aria.Friggere in olio caldo.Lasciare raffreddare; poi intingere i tortelli nel condimento, ottenuto unendo e amalgamando bene gli ingredienti.Comporre diversi strati di tortelli in una pirofila, alternandoli con il condimento.Si possono conservare in frigorifero e consumare dopo qualche giorno.

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Dolce tipico della pianura padana, il bussolano o “buso-lan” è un dolce morbido a forma di ciambella o di “esse”. Nella sua versione più antica però il bussolano era molto duro, a causa dell’assenza di lievito, ed era il dolce tipico di Natale: seppur spartano, infatti, era quanto di più ricco i contadini potessero permettersi.

Realizzato con farina, lievito, uova, burro e zucchero, oggi il bussolano è un dolce morbido, dal sapore burroso e profumato di vaniglia.

Bussolano

IngredIentI

350 g dI farIna bIanca tIPo “00”150 g dI zucchero

100 g dI burro2 uova

1 bustIna dI lIevIto1 cucchIaIno dI rum o lIquore tIPo maraschIno

sale

• • • La ricettaProcedimento:Mescolare la farina con lo zucchero e il lievito, unire il burro ammorbidito, le uova intere, il liquore e un pizzico di sale.Impastare e sistemare il composto in uno stampo da ciambella, imburrato e infarinato.Cuocere a 180° C per 40 minuti.

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Detta anche “turta tajadlina”, la torta di tagliatelle affonda le sue radici nella tradizione rurale, anche se l’origine esatta di questo dolce dall’aspetto curioso e unico è ancora sconosciuta.Della torta di tagliatelle, che assieme alla sbrisolona è un emblema della tradizione pasticcera virgiliana, si ha un primo riscontro alla metà del secolo XIX, quando venne inserita in un ricettario di cucina mantovana.Dolce piuttosto complesso da preparare, la torta di tagliatelle si realizza a partire da una classica sfoglia di pasta, che viene ridotta in tagliatelle sottili, mescolate a strati alterni con mandorle tritate, zucchero e burro e poi cotta al forno.

IngredIentI

300 g dI farIna bIanca3 tuorlI d’uovo

200 g dI zucchero200 g dI mandorle trItate

70 g dI burro1 bIcchIerIno dI lIquore secco

Procedimento:Preparare una classica sfoglia con farina e tuorli, aggiungendo un cucchiaio di zucchero.Tagliare la sfoglia in tagliatelle sottili, come quelle per il brodo.Mescolare le mandorle con lo zucchero e procedere a formare degli strati della torta, alternando in una tortiere imburrata le tagliatelle al composto di zucchero e mandorle e distribuendo qua e là qualche fiocchetto di burro e una spruzzatina di liquore.Continuare così fino all’esaurimento degli ingredienti: dovrebbero risultare tre strati di tagliatelle alternati alle mandorle.Cuocere in forno a 160-170°C per circa 45 minuti, sino a doratura.Lasciare raffreddare.

Torta di tagliatelle

• • • La ricetta Tor

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PrimiÊ SecondiÊ DolciÊ AntipastiÊ PrimiÊAntipastiÊ PrimiÊ SecondiÊ DolciÊ AntipastiÊ

RicettariotradizionaleÊ Mantovano

Questa piccola raccolta di ricette fa parte della grande tradizione culinaria del nostro territorio mantovano. Ricette da difendere poiché arte che si tramanda da madre in fi glia in terra mantovana. Dalla cucina dei

Gonzaga al mangiare quotidiano ritroviamo in questi scritti l’estro di una cucina eseguita con materie prime stagionali donate dalla fertile terra padana.

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IL LEONE

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Antipasti• • • IL TIROT

Tipica focaccia salata della zona del basso mantovano e precisamente delle zone di Felonica e Sermide. Era il cibo che i contadini di un tempo consumavano nei campi durante l’abbondante raccolto di cipolle rimasto ancora oggi primato ineguagliabile di queste zone. Ingrediente principale quindi la cipolla e il nome deriva presumibilmente dalla fase di lavorazione dell’impasto che viene “tirato” dentro alla teglia prima della cottura in forno. Ottimo accompagnato con un buon bicchiere di lambrusco!

INGREDIENTIGR 500 DI faRINa

3 bEllE cIpollE DoRaTE TaGlIaTE soTTIlI a RoNDEllE

E mEssE a baGNo NEl laTTE

2 ETTI DI sTRuTTo

1 cubETTo DI lIEvITo DI bIRRa

2 cucchIaINI Da caffè DI salE

GR 300 cIRca DI acqua appENa TIEpIDa

PROCEDIMENTOMettere a bagno nel latte le cipolle tagliate sottili per una notte fino a coprirle bene tutte.Sulla spianatoia distribuire la farina a cratere e all’interno mettere lo strutto, il cubetto di lievito sciolto in 2 dita di acqua tiepida e il sale sopra la farina. Per ultimo le cipolle; iniziare ad impastare amalgamando tutti gli ingredienti e aggiungendo acqua tiepida fino ad ottenere un composto morbido e colloso che dovrà lievitare coperto per almeno un paio d’ore (non lieviterà molto dato il peso delle cipolle). Versare l’impasto in una teglia rettangolare antiaderente (le nostre nonne avevano quelle in ferro) e tirarlo fino allo spessore di 1 cm.. mettere in forno caldo a 190° per 35/40 minuti fino a quando la superficie risulterà di un bel colore dorato.

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• • • POLENTA E GRAS PISTA’

Piatto classico del territorio rurale preparato con il lardo fresco prodotto della macellazione del maiale da parte del “masalin” nel rito della preparazione dell’inimitabile salame mantovano. In campagna le nostre nonne facevano rapprendere il grasso pulito dai residui carnei che raffreddati diventavano le famose “grepole” e conservavano il lardo in grandi vasi di vetro che servivano come scorta per l’inverno per la preparazione di dolci (sbrisolona) o per la frittura delle “foraguadole” (pesciolini di risaia).

ESECUZIONETritare finemente e rigorosamente al coltello il prezzemolo gli aghi di rosmarino e lo spicchio di aglio fino ad ottenere un composto omogeneo. Unire il trito al lardo morbido distribuendolo uniformemente. Si può unire al tutto circa 100 gr di pancetta ben stagionata sempre battuta al coltello e ridotta in poltiglia. Salare e pepare. Spalmare questa crema su fette di polenta ben abbrustolita o su fettine di pane casereccio scottate sulla piastra del forno.

INGREDIENTIGR 100 DI laRDo

uNo spIcchIo DI aGlIo

uN’abboNDaNTE maNcIaTa DI pREzzEmolo fREsco uN RamETTo DI RosmaRINo

salE pEpE

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• • • LUCCIO IN SALSA

Questo è per i mantovani un antipasto gradevolissimo preparato con il luccio, che rappresenta da sempre un bottino molto ambito per i pescatori d’acqua dolce. Come tutto il pesce di lago il luccio è sempre stato un alimento di poco costo e di discreta reperibilità. Un tempo per i pescatori del Po vendere il luccio era un vero e proprio mestiere: si pescava con il bilancino o la rete e non c’ era stagione che impedisse agli uomini del lago di trasferirsi nei capanni o sulle chiatte per assaporare l’emozione di un bottino generoso. Oggi il luccio viene pescato nello splendido ambiente lacustre del Mincio in un cammino che spazia dall’uscita del lago di Garda a Peschiera passando per i nostri laghi fino alla confluenza del Po.

ESECUZIONEPreparare un brodo vegetale con sedano, carota, cipolla, una foglia di alloro, un mazzolino di prezzemolo, un dito di vino bianco, 2 grani di pepe e un niente di sale. Bollire il tutto per circa 15 minuti poi inserire il pesce e fare bollire per 15/20 minuti a fuoco dolce secondo le dimensioni del pesce. Quando la carne è tenera ma non spappolata il pesce è cotto. Scolare e fare ben raffreddare. Nel frattempo preparare la salsa che dovrà

insaporire il pesce.Preparare un trito al coltello con 5 o 6 peperoni verdi sott’aceto, una manciata di capperi dissalati, uno spicchio di aglio,mezza cipolla sempre tritata finemente, una abbondante manciata di prezzemolo e per finire 5 acciughe sotto sale ben lavate e diliscate. Poco sale e una generosa macinata di pepe bianco. Quando il tutto è ben amalgamato diluire con buon olio di oliva dal gusto delicato. Distribuire la salsa sui pezzi di luccio precedentemente diliscati con molta attenzione. Irrorare ancora con un filo di olio e fare riposare in frigorifero coperto con pellicola per un paio di giorni. A piacere si può gustare il luccio in salsa aggiungendo sul piatto di ogni singolo commensale qualche scaglietta di grana e un pizzico di noce moscata. “La so mort” dicono i pescatori della bassa è consumarlo con fettina di polenta ben abbrustolita.

INGREDIENTI uN sEDaNo

uNa caRoTa uNa cIpolla

uNa foGlIa DI alloRo

pREzzEmolo 2 GRaNI DI pEpE

uN luccIo DElIscaTo

5 o 6 pEpERoNI vERDI soTT’acETo

cappERI DIssalaTI

5 accIuGhE soTTo salE pEpE bIaNco

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• • • FRITTATA CON LE RANE

Questo è un piatto che un tempo si consumava in famiglia o nelle piccole osterie della bassa manto-vana dove le rane venivano pescate all’imbrunire nelle risaie con un meraviglioso rituale scandito dal loro incessante e rumoroso gracchiare. Ora le rane si trovano nelle pescherie della città già pronte per l’uso ma è sempre affascinante ricordare la figura del “ranaro” che procedendo sugli argini dei fossi o nelle risaie, con passo felpato riusciva dopo vari tentativi ad immobilizzare con una fonte luminosa nel buio della notte le piccole prede e con fare veloce le depositava in cestelli di vimini legati alla cinta. Nessuna casalinga di oggi troverebbe la pazienza di pulire le rane; il lavoro di pulitura è molto lungo e poco gratificante perché alla fine da mangiare rimane poca cosa. E’ utile però ricordare che il sapore inimitabile di una frittata con le rane fritte eseguita come Dio comanda possa far dimenticare ogni fatica suscitando l’Ammirazione per la cuoca di turno e anche una buona dose di nostalgia per i grandi vecchi “ranari” di un passato ormai lontano.

ESECUZIONEPrendere le rane, infarinarle bene con farina bianca e friggerle in olio di mais portato al giusto grado di temperatura. Quando sono ben croccanti scolarle dall’olio e farle ben asciugare sulla carta paglia. A parte sbattere in una zuppiera 10 uova, aggiungere 4 o 5 cucchiai di grana grattato, sale, pepe e le rane spezzate in piccoli pezzi ma senza spolparle. Versare il composto in una padella antiaderente (le nostre nonne avevano solo per questo uso la padella in ferro) mescolando inizialmente con in cucchiaio di legno, cercando di ottenere una frittata compatta e regolare. Coprire la padella con il coperchio e attendere il formarsi della crosticina sul fondo; poi rigirare la frittata fino alla cottura completa (qui sta l’abilità della cuoca!). La cottura ottimale della frittata darà come risultato un interno leggermente umido e soffice con le rane fritte ben distribuite e una deliziosa crosta croccante ambrata all’esterno.

INGREDIENTI10 RaNE GIà pulITE lavaTE ED ascIuGaTE molTo bENE

coN caRTa assoRbENTE

faRINa bIaNca 10 uova

foRmaGGIo GRaNa olIo DI maIs pER fRITTuRa

salE E pEpE

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• • • LA GIARDINIERA

Viene considerata dai mantovani la salsa di accom-pagnamento per eccellenza anche se il suo miglior abbinamento lo riserva ai nostri meravigliosi salumi. Non c’ è famiglia della bassa o osteria di paese che non serva con orgoglio sulle proprie tavole questa alchimia di sapori e di colori che sposa affettati saporiti e grassi

come i nostri salami o le pancette, ma anche quelli più raffinati come la soppressa o il culatello. Retag-gio della buona e semplice cucina di un tempo delle nostre nonne, la giardiniera veniva offerta come dono prezioso agli ospiti che lasciavano le tavole contadine dopo la piacevole compagnia del desinare comune. E’ ancora oggi una grande soddisfazione portare in tavola un vasetto ricco di colori e dal sapore intenso delle verdure di stagione

ESECUZIONEVersare in una casseruola l’ aceto e il vino bianco lo zucchero e il sale. Quando il liquido inizia a bollire aggiungere le verdure facendo attenzione ai tempi di cottura: le più coriacee come le carote e il cavolfiore devono cuocere 15 minuti, il sedano, le cipolle e i fagiolini 5 o 6 minuti i peperoni 3 minuti soltanto. Scolare bene il tutto con il mestolo forato e adagiare le verdure

su di un canovaccio bianco e lasciare raffreddare il tutto. Sistemare poi le verdure miste nei vasetti sterilizzati precedentemente nel forno a 200° per 15 minuti. Aggiungere in ogni vasetto una foglia di alloro e un grano di pepe. Alla fine coprire il tutto con l’olio di oliva, prima di sigillare unire in ogni vasetto due cucchiai del liquido di cottura delle verdure. Chiudere i vasetti ermeticamente e dopo aver indicato la data di preparazione riporre in dispensa in attesa dell’uso . Queste verdure sono un ottimo accompagnamento per i bolliti misti indispensabili per la preparazione del brodo dove i mantovani cuociono i loro agnolini.

INGREDIENTI1 pEpERoNE GIallo E uNo Rosso

1 cIpolla

2 o 3 cosTE DI sEDaNo

cIuffETTI DI 1 cavolfIoRE DI mEDIa mIsuRa

4 ETTI DI faGIolINI

3 caRoTE DI mEDIa mIsuRa

qualchE foGlIa DI alloRo E GRaNI DI pEpE

vINo bIaNco E 1 lITRo DI buoN acETo DI vINo

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PrimiÊ piatti• • • RISO CON LA TRIDURANon c’è famiglia mantovana di un tempo che non abbia preparato questa gustosissima minestra purtroppo oggi un po’ snobbata dalle nostre tavole. A torto, perché è un piatto semplice preparato con ingredienti facil-mente reperibili e utile se si devono consumare uova prossime alla scadenza. La tridura veniva preparata dalle massaie di campagna che avevano la fortuna di possedere il pollaio, dai primi di marzo in poi, per sfruttare il grande quantitativo di uova che i primi tepori della bella stagione facevano.

INGREDIENTIuN uovo a pERsoNa

foRmaGGIo GRaNa

bRoDo DI GallINa

RIso

ESECUZIONEIl protagonista di questo piatto è quindi l’ uovo fresco: si versa in una zuppiera un tuorlo d’ uovo a persona e due cucchiai rasi di grana grattato; si amalgama bene il tutto con una forchetta fino ad ottenere un composto sodo e cremoso. A questo punto ci si limita semplicemente a versare la tridura nel tegame dove è stato precedentemente cotto del riso in buon brodo di gallina mescolando bene per amalgamare il tutto. Il risultato è eccellente

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• • • RISOTTO ALLA PILOTAE’ il più significativo piatto della tradizione mantovana. La patria del risotto alla pilota è Castel d’Ario che si trova a pochi chilometri da Mantova e annunciato significativamente dal cartello stradale come “Paese del risotto”. Il suo nome deriva dai famosi “pilotini” coloro che lavoravano nelle riserie. La caratteristica che differenzia questo riso da tutte le altre preparazioni è il metodo di cottura con sola acqua ed è tutta giocata tra la giusta proporzione tra il riso e il liquido di cottura; determinante per la perfetta riuscita del piatto anche il preciso tempo di riposo a fuoco spento. Il risotto dovrà presentarsi asciutto e “sgranato”. Tanto i chicchi di riso sono separati uno dall’altro tanto più perfetto è il risotto. Non è possibile sgarrare ad una ferrea regola: il tipo di riso da usare deve essere il “vialone nano” unica qualità di riso in grado di reggere al lungo tempo di riposo del riso nel tegame spento sul fuoco. Il riso va condito con il “pist” il famosissimo e tradizionale impasto della salamella mantovana dal sapore unico e insostituibile. Vietata quindi la sostituzione con altri generi di carne. Questo riso può essere accompagnato con il famoso “puntel”, il puntello, una braciolina di maiale con l’osso arrostita con erbe aromatiche fresche.

ESECUZIONEPortare a bollore l’acqua nella stagnada, salarla e versare il riso da un vassoio di cartone pieghevole facendo in modo che nel tegame si formi un cucuzzolo la cui punta deve uscire dall’acqua di circa 2 cm. Cuocere a fuoco vivace per 8 minuti senza coperchio rigirando qualche volta la pentola solo per spianare il riso. Nell’arco di questo tempo il riso assorbirà tutta l’acqua. A questo punto spegnere il fuoco, coprire il riso con un canovaccio e mettere il coperchio. Ora il riso dovrà riposare 10 minuti per terminare la cottura. Nel frattempo fare rosolare nel burro il pesto senza farlo scurire troppo. Trascorsi i minuti necessari, scoperchiare il riso, sgranarlo bene con una forchetta e condirlo con il pesto e il grana.Se si vuole gustare il riso con il “puntel” si aggiunge nel piatto del riso la braciola di maiale ben arrostita in tegame.

INGREDIENTIGR 500 DI RIso vIaloNE NaNo

mEzzo lITRo DI acqua pIù Il quaNTITaTIvo DI uN bIcchIERE

Da vINo

GR 400 DI pEsTo pER RIsoTTo

uNa bElla NocE DI buRRo

GR 100 cIRca DI GRaNa GRaTTaTo

INDIspENsabIlE pER la coTTuRa la famosa “sTaGNaDa” pIccolo paIolo DI RamE NoN sTaGNaTo

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• • • BIGOLI CON LE SARDELLE

Si tratta di un primo piatto gustoso e semplice da preparare che la tradizione mantovana fa nascere a Castel d’Ario come protagonista della famosa “Bi-golada”, festa di piazza nata nel lontano 1848 come momento di protesta contro i soprusi del potere po-litico del tempo e che si svolge ogni anno il giovedì

delle ceneri. In questa occasione vengono distribuiti nella piazza principale del paese migliaia di piatti di bigoli con le sardelle in un’ atmosfera conviviale dove i bigoli vengono cotti in enormi paioli sopra ai focolari alimentati ancora a legna.

ESECUZIONEPulire molto bene le sarde dal sale in eccesso. In una padella tritare la cipolla e rosolarla nell’olio caldo; aggiungere le sarde spezzettate e con la forchetta fare scioglier bene il tutto ottenendo una salsa cremosa. In alcune famiglie mantovane si aggiunge a questo punto qualche cucchiaio di passata di pomodoro. Buttare i bigoli in abbondante acqua leggermente salata e portati ad una cottura molto al dente, poi condirli con il sugo.

INGREDIENTIGR 200 DI fIlETTI DI saRDE soTTo salE

GR 400 DI bIGolI fREschI al ToRchIo

uNa cIpolla

olIo salE pEpE

(a pIacERE DuE cucchIaI DI salsa DI pomoDoRo)

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• • • MINESTRA MARICONDAAntichissima ricetta mantovana che alcuni fanno risalire addirittura ai primi del ‘500. Il nome deriva da “mèlico” che vuol dire mais, o” meliconde” chicchi del granoturco perché il colore delle palline che vengono modellate con le mani hanno un colore moto simile a quel giallo intenso del granoturco . La Mariconda è un piatto molto simile ai più famosi Canederli altoatesini, formata da un impasto di pane grattato uova e formaggio. La Ma-riconda è da sempre considerata un piatto povero della

cucina mantovana. Nel testo della famosa Petronilla (ed. Olivini 1938) la signora Amalia Moretti Foggia, in arte appunto Petronilla, la menziona così: “purché possiate disporre di una pignatta di eccellente brodo, vi consiglio di preparare la minestra che porta il nome di Mariconda, alla quale non difettano i tre famosi pregi: di essere squisita, abbastanza lesta da fare, e di spesa non affatto rilevante”.

INGREDIENTIGR 250 DI paNE RaffERmo

2 uova

cIRca 3Dl DI laTTE

1 lITRo DI buoN bRoDo DI caRNE

80 GR DI paRmIGIaNo

cIRca 30 GR DI buRRo salE pEpE E NocE moscaTa

ESECUZIONESpezzettare il pane privo della crosta, bagnarlo con il latte e farlo ammorbidire per un paio di ore. Sciogliere il burro in una casseruola e farvi asciugare per qualche minuto il pane ben strizzato dal latte. Metterlo in una ciotola con il resto degli ingredienti ma solo la metà del formaggio e mescolare energicamente con un cucchiaio di legno.Fare riposare l’ impasto per circa un’ora e poi successivamente con le mani bagnate fare dei piccoli gnocchetti grandi quanto una noce e disporli su una lattina da forno. Versare i gnocchetti nel brodo bollente facendoli cuocere per 5/6 minuti. Servire la mariconda bollente accompagnata da una buona informaggiata di parmigiano.

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Forse il piatto più significativo della tradizione contadina. Era il piatto forte delle umili famiglie contadine che usavano in cucina solo quello che la terra riusciva a produrre. Piatto prettamente invernale, veniva preparato dopo l’uccisione del maiale poiché uno degli ingredienti consiste proprio in un battuto di pancetta fresca e insaporita dalle spezie che il masalin aggiungeva alla carne fresca che poi veniva arrotolata e fatta stagionare nelle cantine. Nelle cucine di oggi è rara la preparazione di questo piatto povero anche perché il caratteristico odore intenso delle foglie di verza in bollitura penetrano con invadenza in ogni angolo della casa.

INGREDIENTIuNa vERza Da cIRca 500 GR

GR 200 DI paNcETTa aRRoTolaTa

uNa cIpolla DI mEDIE DImENsIoNI

GR 200 DI RIso

1 lITRo E mEzzo cIRca DI bRoDo vEGETalE olIo salE E GRaNa GRaTTaTo

ESECUZIONELavare bene le foglie della verza eliminando le parti più coriacee e le foglie esterne. Tagliarle a listarelle sottili come delle tagliatelle. A parte preparare un brodo vegetale e tenerlo a bollore. Fare rosolare in un tegame che possa poi contenere il riso qualche cucchiaio di olio, la cipolla e la pancetta tutte ben tritate. Fare soffriggere per cinque minuti e poi aggiungere le verze senza sgocciolarle della loro acqua. Lasciare il tutto a insaporire bene e quando si saranno appassite aggiungere il brodo bollente. Fare bollire adagio per circa 30 minuti e poi buttare il riso salando se necessario portando a cottura. Quando il riso sarà cotto aggiungere due o tre cucchiai di grana e servire.

• • • RISO E VERZE

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• • • TRIPPA IN BRODOFino al termine degli anni ‘60 non c’era osteria mantovana che non proponesse a metà mattina ai propri clienti “la mesa tripa” servita nelle pesanti scodelle bianche di porcellana. Veniva consumata per lo più dagli operai che iniziavano molto presto il lavoro e si permettevano lo spuntino di metà mattina.

Era un piatto invernale che gli osti servivano bollente e ben informaggiato .Oggi la trippa si trova già cotta e sbianchita pronta per essere cucinata risparmiando alla cuoca di turno il duro lavoro del taglio e della lunga cottura che era invece riservato alle massaie di un tempo. Questo piatto dal sapore unico e inimitabile è oggi purtroppo in disuso a causa forse del lungo tempo di preparazione e anche per la sua non sempre facile digeribilità.

INGREDIENTIuNa cIpolla

3 cosTE DI sEDaNo

uNa caRoTa DI mEDIE DImENsIoNI

kG 1 DI TRIppa DI TIpo “foGlIolo”uNo spIcchIo DI aGlIo, 2 foGlIE DI alloRo pREzzEmolo E uN RamETTo DI RosmaRINo

1/2 bIcchIERE DI vINo bIaNco

1 lITRo DI bRoDo vEGETalE

GR 200 cIRca DI passaTa DI pomoDoRo

ESECUZIONELavare molto bene la trippa sotto acqua corrente e se già tagliata lessarla in acqua a bollore leggermente salata per 20 minuti. Preparare in una casseruola un soffritto con tutte le verdure e gli odori ben tritati e fare rosolare il tutto in un filo di olio: aggiungere la trippa tagliata a striscioline e soffriggere il tutto mescolando con il cucchiaio di legno. Sfumare con il vino bianco e dopo aver aggiunto la passata di pomodoro, versare il brodo bollente. Salare e pepare e cuocere coperto per circa 2 ore. Servire bollenti con abbondante grana.

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SecondiÊ piatti• • • POLENTA E CICCIOLI

Tipico piatto strettamente legato alla tradizione con-tadina della bassa mantovana, questo prodotto era considerato un vero e proprio pasto da accompagnare rigorosamente con una perfetta polenta fumante. I ciccioli sono il prodotto ottenuto dopo una cottura di diverse ore in grossi pentoloni di rame di pezzi di lardo suino e di grasso duro che una volta sciolti grazie al calore vengono privati dello strutto. Un tempo era importante cibarsi di piatti molto calorici in vista dei lavori invernali nei campi e i norcini di allora inventa-rono questo piatto tipico dagli scarti del grasso suino. La polentaE’ un piatto di origine antiche poiché era “il pane dei contadini” preparato con cereali non panifi cabili. Veniva prodotta un tempo con diverse tipologie di granaglie: farro, segale, miglio, poi grazie all’introduzione delle nuove coltivazioni dall’America questi cereali sono stati sostituiti dal mais che è diventato il cereale da polenta per defi nizione. Un tempo la polenta veniva preparata ogni giorno, cotta nel paiolo di rame (la stagnada), e appeso alla catena del camino. Una volta cotta veniva versata sul tagliere e tagliata a fette con il fi lo arrotolato sul manico. Le fette erano molto compatte e tanti contadini le portavano in tasca come pranzo durante la pausa del lavoro.

INGREDIENTI2 lITRI DI acqua

GR 500 DI faRINa DI maIs bRamaTa

uN cucchIaIo Da Tavola Raso DI salE GRosso

uN cucchIaIo Da Tavola DI olIo DI olIva

ESECUZIONEversare l’acqua in un paiolo possibilmente di rame e quando comincia a bollire salare e versare lentamente sempre mescolando con la “stecca” la farina gialla. Continuare a mescolare a fuoco lento e portare a cottura fi no a quando la polenta non si stacca dalle pareti della pentola. Con un solo colpo e velocemente rovesciare la polenta sul tagliere rotondo e con la stecca inumidita darle una forma tonda regolare. Tagliare con il famoso “refe” (fi lo di canapa) le fettine e adagiarle sul piatto contornate con i ciccioli croccanti che con il calore della polenta si scioglieranno leggermente creando un connubio irresistibile.

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• • • STUFATO DI ASINOStufato viene da “stufa”. Ma già dal secolo scorso stufato è sinonimo di brasato (da brace) di stracotto e di umido, ad indicare la cottura lenta e prolungata del taglio di carne.Tipico piatto invernale adatto al sopraggiungere della stagione fredda quando compare la voglia di assaporare piatti più corposi che sappiano scaldare e dare ristoro. Si tratta di una preparazione che si trova non di rado nelle trattorie della bassa specializzate in questo tipo di piatti forti che ci rimandano alla cucina di altri tempi e alle tradizioni contadine che vedevano l’asino presente in tutte le fattorie. E’ una preparazione piuttosto sem-plice che richiede però tempi di cottura decisamente lunghi, affinché la carne, tipicamente coriacea, diventi tenerissima e il sugo diventi bello denso e saporito. La carne di asino è una carne molto asciutta per cui è d’obbligo la lardellatura prima della cottura.

ESECUZIONESteccare e lardellare la carne: legarla molto bene con spago da cucina e infarinarla leggermente; in una casseruola far rosolare l’olio e il burro e aggiungere la carne; farla rosolare molto bene su tutti i lati e bagnarla con il vino. A questo punto aggiungere nel tegame tutte le verdure tagliate a pezzi non troppo grossi e le spezie. Coprire con il brodo e cuocere lentamente per circa 4 ore. A cottura ultimata togliere la carne, avvolgerla in un foglio di alluminio e passare al setaccio le verdure ormai cotte facendo restringere il sugo sul fuoco per renderlo cremoso. Affettare la carne e disporla nella pirofila ben calda versandovi sopra il suo intingolo e servirla immediatamente accompagnata con una fumante polenta.

INGREDIENTI1 kG DI REalE DI asINo

1 cIpolla GRaNDE

2 caRoTE mEDIE

3 cosTE DI sEDaNo vERDE

faRINa bIaNca pER INfaRINaRE la caRNE

GR 50 DI laRDo 250 cl DI vINo Rosso TIpo maRzEmINo

mEzzo lITRo DI bRoDo vEGETalE uNa NocE DI buRRo

1 spIcchIo DI aGlIo, 2 chIoDI DI GaRofaNo, uN pIzzIco DI NocE moscaTa, uN pIzzIco DI caNNElla

salE E pEpE q. b.

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Un tempo per le classi meno abbienti la carne di maiale è stata l’ unica di cui poter disporre anche se con molta parsimonia.I contadini iniziarono a “fare il maiale” soltanto nei primi anni del novecento poiché prima di quella data solo i proprietari di grossi terreni potevano permetterselo. Per necessità quindi tutte le parti del maiale venivano utilizzate, anche parti che oggi sono completamente trascurate (orecchie codino

interiora). Se pure lo stinco è un piatto tipico della cucina mantovana, oggi risulta ai più un piatto un po’ snobbato, si può dire quasi dimenticato. A torto perché si tratta di un secondo gustosissimo dalla carne tenera e saporita e anche di basso dispendio economico. La preparazione è piuttosto semplice: basta aromatizzare la carne e non forarla mai durante la cottura.

ESECUZIONESpalmare gli stinchi con un trito di aglio e rosmarino sale e pepe e massaggiare bene con l’olio facendo possibilmente riposare il tutto in frigorifero per qualche ora. Adagiarli in una teglia da forno ben unta di olio e infornare a 180° facendoli ben rosolare da tutte le parti. Continuare la cottura spruzzando con vino bianco e se necessario anche con brodo vegetale fino a che la carne risulti molto tenera ma non secca. Nel frattempo pelare le patate, tagliarle a spicchi e gettarle in acqua bollente per qualche minuto. Scolarle, asciugarle metterle nella teglia degli stinchi condirle con sale e pepe e rosmarino e portarle a cottura fino a quando saranno croccanti e ben rosolate. Servirle con lo stinco.

INGREDIENTI4 sTINchI DI maIalE

RosmaRINo, aGlIo, olIo DI olIva, pEpE E salE

GR 500 DI paTaTE NovEllE

• • • STINCO DI MAIALE AL FORNO CON PATATE

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INGREDIENTIkG 1 DI pEscE GaTTo

GR 250 DI pIsEllI pRIvaTI DEl GuscIo

5 pomoDoRI pElaTI TaGlIaTI a cubETTI

1 cIpolla DI mEDIE DImENsIoNI

faRINa pER INfaRINaRE Il pEscE uN cIuffo abboNDaNTE

DI pREzzEmolo

1 bIcchIERE DI vINo bIaNco

olIo salE E pEpE

ESECUZIONEPulire bene il pesce gatto dopo aver tolto la testa e averlo eviscerato desquamato e lavato molto bene. Diliscare poi il pesce con molta attenzione e tagliarlo a pezzi regolari non troppo grossi. Fare soffriggere la cipolla tritata in qualche cucchiaio di olio poi, aggiungere nel tegame i pezzi di pesce infarinati da tutte le parti. Fare prendere calore e bagnare con vino bianco secco facendolo sfumare. A questo punto aggiungere i pomodori pelati e i piselli; salare, pepare e spolverizzare con il prezzemolo tritato. Cuocere il tutto facendo sobbollire adagio per circa 30 minuti fi nché i piselli sono cotti ma ancora sodi. Il pesce gatto si serve con il suo abbondante sugo e una buona porzione di polenta abbrustolita.

• • • PESCE GATTO E PISELLI

“Quando i pescatori tornano con i barchini, se le retate sono state generose la festa è per tutti”.Scrive Alcide Azzoni in “Mantova storie, leggende e tradizioni dei paesi mantovani”.In effetti il pesce era un cibo diffusissimo nella cucina dei mantovani di un tempo: canali e risaie attraversano la verde campagna mantovana fornendo un discreto quantitativo di pesci. Una risorsa per tutto il territo-rio mantovano. Oggi la pesca del pesce gatto si va lentamente esaurendo e viene praticata dagli ultimi barcaioli che si addentrano nei canali e nelle insenature che portano alla confl uenza con il fi ume Po. Il pesce gatto, in dialetto “pess gatt” originario dell’America del nord, fu importato agli inizi del XX secolo, ma solo come pesce ornamentale. Scoperta poi la bontà della sua carne tenera e dolciastra, la cucina mantovana ne ha creato alcuni dei suoi piatti migliori, ancora oggi presenti come piatti forti della cucina della tradizione.

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• • • LUMACHE IN UMIDONella tradizione contadina di un tempo, le lumache erano considerate a ragione il piatto delle feste. Non era raro incontrare allora nelle umide giornate d’au-tunno, dopo un’abbondante pioggia, i raccoglitori chinati nei campi o nei vigneti alla paziente ricerca di questi animaletti della terra. Appena smette di piovere infatti le lumache escono dalle loro tane per pascolare e, per l’esperto raccoglitore, quello è il momento giusto per la raccolta. Determinante per un profi cuo bottino è che il sole sia nascosto dietro le nuvole. Se cucinate a dovere, le lumache sono una vera prelibatezza. Si gustano in diversi modi e tante sono le tradizioni alimentari che le vedono protagoniste. Subito dopo il raccolto le lumache devono essere “purgate” per eliminare le eventuali impurità presenti nel loro organismo. Oggigiorno questo lavoro viene risparmiato alla cuoca poiché il prodotto è vendibile già pronto per la cottura.

INGREDIENTIkG 1 DI lumachE

GR 50 DI buRRo

3 GambE DI sEDaNo

2 caRoTE DI mEDIa mIsuRa

uNa cIpolla

uNo spIcchIo DI aGlIo

uN bIcchIERE DI salsa DI pomoDoRo

uNa maNcIaTa DI pREzzEmolo

uN bIcchIERE DI vINo bIaNco

salE pEpE

ESECUZIONELavare bene le lumache sotto l’acqua corrente, poi portarle a ebollizione in una pentola con acqua e aceto per alcuni minuti. Scolarle ed estrarle con l’apposito strumento. In un tegame possibilmente di coccio, preparare un soffritto con sedano carota cipolla e l’aglio rosolati in olio e burro; dopo qualche minuto aggiungere la passata di pomodoro e le lumache. Salare, pepare e a metà cottura aggiungere il bicchiere di vino bianco lasciandolo evaporare. Fare cuocere il tutto per almeno 20 minuti tenendo conto che le lumache non devono cuocere eccessivamente ma rimanere sode. Solo alla fi ne aggiungere il prezzemolo fresco tritato.

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Dolci• • • LA BUFFETTA

E’ un dolce antichissimo e povero della cucina conta-dina di un tempo. Fa parte di quella serie di antiche ricette per le quali, a causa delle disagiate condizioni economiche di un tempo, in mancanza dello zucchero perché troppo caro da comprare, si usava la frutta come dolcificante. È un dolce che si preparava nelle campagne in autunno, durante il periodo della ven-demmia, quando era possibile avere a disposizione l’uva dolce e ben matura. Ad autunno avanzato la Buffetta si preparava con l’uva fragola poiché la sua maturazione è la più tardiva dell’ autunno.

INGREDIENTIGR 600 DI faRINa bIaNca

GR 100 DI sTRuTTo o buRRo

5 uova

uNa busTINa DI lIEvITo vaNIGlIaTo

la scoRza GRaTTaTa DI uN lImoNE uN pIzzIco DI salE

GR 500 DI uva Da Tavola bEN maTuRa E pRIvaTa

DEI sEmI INTERNI

laTTE q. b.

ESECUZIONESbattere bene le uova e lo zucchero con la frusta, poi aggiungere lentamente il burro sciolto la farina e tutti gli altri ingredienti aggiungendo un po’ di latte se l’impasto dovesse risultate un po’ troppo sodo. Alla fine incorporare il lievito e la vaniglia e per ultimo l’uva sgranata e ben asciugata. disporre il composto in una teglia ben imburrata e cuocere in forno caldo a 170° per circa un’ora.

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• • • I PAPASINChiamati un tempo anche “i dols di povret”, veniva-no preparati dalle massaie di casa per accontentare il desiderio di gustare qualcosa di dolce con poco dispendio di denaro. Una merenda povera, ma molto gustosa, che viene preparata ancora oggi in alcuni forni durante il periodo autunnale, quando è reperi-bile la farina di castagne. Allora la farina si trovava a buon prezzo venduta dai castagnari che, verso i primi di ottobre, facevano la loro comparsa in città. Si tratta di salsicciotti formati da un impasto di farina di castagne, farina bianca e acqua. Solo per chi era più benestante era prevista anche l’aggiunta di un quantitativo minimo di zucchero.

ESECUZIONEAmalgamare molto bene e a lungo tutti gli ingredienti fino ad ottenere un composto della consistenza di una pasta frolla. Prendere un po’ di composto per volta tra le mani e creare dei piccoli cordoni di circa 5 cm di sezione e lunghi circa 8. Disporre i salamini così ottenuti sulla latta del forno su carta da forno e cuocere a 190° per 30 minuti circa.

INGREDIENTIGR 800 DI faRINa DI casTaGNE

GR 200 DI faRINa bIaNca

GR 200 DI zucchERo sEmolaTo

4 cucchIaIa DI olIo DI olIva

acqua o laTTE pER ImpasTaRE

uNa busTINa DI lIEvITo pER DolcI

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• • • PIPASENERE’ un dolce di origini antichissime che veniva preparato durante i mesi freddi sfruttando per la cottura il calore del camino. Solo in epoca più recente agli ingredienti tradizionali si è aggiunto il cioccolato in piccole scaglie. Il nome di questa torta che non ha traduzione letterale dal dialetto mantovano sta tutto nel suo metodo di cottura che sta ad indicare “sotto la cenere”, ovvero sotto le ultime braci del camino rimaste ancora calde. Oggi risulta un dolce gradevolissimo anche con la più comoda e veloce cottura in forno.

ESECUZIONEIn una capace zuppiera mescolare lo zucchero, la ricotta passata al setaccio, le uova intere e la farina. Aggiungere l’ uvetta ammollata e un po’ del liquore di macerazione, il cioccolato, il burro e solo da ultimo la bustina di lievito. Creare un impasto liscio e omogeneo e distribuirlo dentro alla teglia (possibilmente di rame) infarinata e coprire possibilmente con un coperchio a tenuta di calore. Anche se l’antica tradizione vuole che il tutto sia sistemato sotto le braci del camino, un buon forno con temperatura a 180° per circa 1 ora può compiere degnamente il proprio dovere. E’ un dolce semplice e rustico che se accompagnato con uno zabaione spumante regala un connubio di grande gusto.

INGREDIENTIGR 300 DI faRINa bIaNca pER DolcI

GR 200 DI zucchERo 3 uova

GR 250 DI RIcoTTa

GR 100 DI uvETTa sulTaNINa ammollaTa NEl Rum

GR 50 DI cIoccolaTo foNDENTE a scaGlIETTE

GR 100 DI buRRo moRbIDo

uNa busTINa DI lIEvITo vaNIGlIaTo pER DolcI

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Si tratta di un dolce tipicamente mantovano che viene preparato unicamente durante la ricorrenza delle festività dei morti. Un tempo questi dolcetti erano una prerogativa della cucina di casa mentre ora son passati di rango e venduti anche nelle pasticcerie e nei forni della città. L’ingrediente principale è la semplice farina di granoturco con l’aggiunta di altri elementi speciali come i pinoli e l’uvetta passita. A differenza di molte altre preparazioni della tradizione ormai oggi dimenticate e pressoché in disuso, i Caldidolci sono presenti ogni anno sulle tavole dei mantovani, man-tenendo viva una tradizione antica legata al ricordo dei cari defunti.

INGREDIENTIGR 250 DI faRINa DI fIoRETTo DI faRINa GIalla a GRaNa

fINIssIma

1 lITRo DI laTTE

GR 150 DI zucchERo uN pIzzIco DI salE

uNa NocE DI buRRo

GR 100 DI uvETTa passa ammollaTa IN acqua TIEpIDa

E bEN sTRIzzaTa

GR 100 DI pINolI TosTaTI

uN cucchIaINo Da caffè DI mIsTo spEzIE

(quEllo chE sI usa pER Il RIsoTTo alla maNTovaNa)

ESECUZIONEPreparare una polentina portando a bollore il latte con lo zucchero e il burro; versare sbattendo con forza con il frustino la farina di fioretto e il sale facendo attenzione a non fare grumi. Continuare a mescolare con il cucchiaio di legno per una decina di minuti fino a quando la polenta sarà addensata e cotta. Versare la polenta ancora calda in una zuppiera e aggiungere a questo punto tutti gli altri ingredienti comprese le spezie. Fare intiepidire il composto ma non raffreddare e con dei pezzetti di impasto creare con le mani i biscotti dalla caratteristica forma ovale e schiacciata. Sistemarli sulla latta sopra carta da forno e cuocere in forno a 200° per soli 7 minuti. Attenzione a non farli seccare: la cottura deve essere molto breve! Consumarli bollenti, spolverizzati con abbondante zucchero a velo.

• • • CALDIDOLCI

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• • • TORTA MARGHERITANon vi era casa di campagna di un tempo che non sfornasse questo dolce straordinario, preparato con la miscela dei semplici ingredienti presenti ovunque. La torta margherita veniva preparata soprattutto nel periodo tra la primavera e l’autunno, quando le galline delle corti agricole producevano grandi quantità di uova. L’origine del nome di questa torta, consumata quasi esclusivamente in territorio mantovano dà adito a diverse interpretazioni. La più quotata riguarda

l’omaggio fatto alla Regina del Regno d’Italia, in occasione di una sua breve visita nella nostra città. Si tratta di una torta dall’impasto soffice e lievitato e la sua preparazione un tempo era un vero e proprio rito a cui le massaie dedicavano un grandissimo impegno. Non è infatti un dolce di facile realizzazione: la sua riuscita ha molto a che vedere con l’altezza che riesce a raggiungere durante la cottura, che deve avvenire rigorosamente senza alcuna aggiunta di lievito chimico.

ESECUZIONESeparare gli albumi dai tuorli e montarli a neve molto ferma, con qualche goccia di succo di limone. Montare molto bene i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto molto spumoso di colore giallo chiaro. Unire molto lentamente al composto la fecola facendola cadere da un setaccino e unendo anche la scorza grattata del limone. Unire solamente in ultimo gli albumi montati a neve, mescolando con molta attenzione facendo roteare la spatola dal basso verso l’ alto. La cottura avviene non più sul trepiedi posto nel camino ma molto più semplicemente in forno a 170° per almeno 30 minuti senza mai aprire il forno durante la cottura, pena l’aspetto finale della torta che risulterà bassa e gommosa. Ecco perché la preparazione della torta margherita deve continuare ad essere un rito; tra i suoi ingredienti principali non devono mancare l’attenzione e la pazienza.

INGREDIENTI10 uova fREschE DI GIoRNaTa a TEmpERaTuRa ambIENTE

GR 300 DI fEcola DI paTaTE

GR 300 DI zucchERo

uNa vaNIllINa E la scoRza GRaTTaTa DI uN lImoNE

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Mantova e dintorni

MANTOVA

Bagnolo San VitoBigarelloBorgo VirgilioCastel d’ArioCastellucchioCastelbelforteCurtatoneMarmiroloPorto Mantovano RodigoRoncoferraroRoverbellaSan Giorgio di MantovaVillimpenta

Roverbella

Marmirolo

MANTOVA

P.to Mantovano

S. Giorgio

Borgoforte Bagno S. Vito

BigarelloCastel d’Ario

Vilimpenta

Roncoferraro

Rodigo

Castellucchio

Curtatone

Castelbelforte

angiareangiareMMANTOVANO

TistorantiÊ

Ê Ê Ê Ê Ê PizzerieÊ

AgriturismoÊ

Ê Ê OsterieTrattorie

Virgilio

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Antica città sorta nel lontano 2000 a.C. che il celebre poeta latino Virgilio - nato proprio ad Andes (oggi Pietole di Virgilio) – narra essere stata fondata dalla maga Manto, Mantova deve la sua fama ai fasti dei Gonzaga che dal XV secolo ne fecero una delle più importanti corti d’Europa.Racchiusa dai tre laghi formati dal fi ume Mincio, la città è uno scrigno di storia, arte e cultura; entrata a far parte dal 2008 del patrimonio mondiale dell’Une-sco, vanta gioielli come il Palazzo Ducale, il Castello di San Giorgio con la Camera Picta di Andrea Mantegna, Palazzo Te affrescato da Giulio Romano e la Basilica di Sant’Andrea di Leon Battista Alberti.

Attorno al capoluogo si sviluppa l’area del Medio Man-tovano lambita dai fi umi Mincio e Po e che si spinge sino al confi ne con Verona: un territorio di terra e acqua in cui convivono le vaste campagne, le distese di risaie e le bellezze naturalistiche del Parco del Mincio, come il Lago Superiore con i suoi canneti e i fi or di loto.Ricchissimo il patrimonio gastronomico, che annovera Grana Padano, Torta Sbrisolona e moltissimi altri prodotti tipici, tra cui Riso Vialone Nano Mantovano, Zucca Mantovana, Salamella di Mantova, Schiacciatina e Anello di Monaco.

MantovaÊ eÊ dintorni

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Nel 2013, in seguito al terremoto, gli storici proprie-tari del Grifone, Massimo e Cristina, hanno scelto di prendersi un anno sabbatico che hanno utilizzato per cercare nuovi spunti e idee viaggiando per l’Europa, in particolare in Spagna e Inghilterra. Ne è scaturito un nuovo entusiasmo che li ha convinti a riprendere la storica attività iniziata due generazioni prima dalla nonna di Cristina. Era il giorno di San Martino del ’66 e l’Osteria preparava i piatti tipici della cultura contadina, per sfamare i commercianti di sementi e ortaggi che popolavano la piazza del mercato.

Oggi che il Grifone Bianco è un ristorante elegante e raffinato non ha tuttavia perduto l’abilità di evocare la semplicità dei piatti degli inizi e il loro legame con la cultura contadina. Quasi identica è rimasta anche la splendida cornice in cui è inserito, Piazza delle Erbe e in particolare l’angolo tra il Palazzo della Ragione e quello del Podestà.Il ritorno di Massimo in sala e di Cristina in cucina, dopo l’anno trascorso sotto un’altra gestione, ha riportato al Grifone Bianco lo splendore dei giorni migliori e i suoi piatti più rinomati come i tortelli di zucca, gli agnoli, il cotechino, il rognoncino, le trippe. Con l’arrivo dell’autunno il Grifone Bianco proporrà una volta a settimana la serata dedicata ai bolliti. Che, va da sé, chiederanno di inoltrarsi nella straordinaria cantina curata da Massimo, vero e proprio ricercatore di eccellenze enogastronomiche. Tradizione da una lato e continua ricerca dall’altro sono gli ingredienti fondamentali che rendono il Grifone Bianco un pezzo di storia della ristorazione mantovana.

Grifone Bianco

Piazza Erbe, 6-7 - Mantova - Tel. 0376 362798 - [email protected]

Man

tova

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ESECUZIONEDissalare il baccalà sotto acqua fredda per 2 giorni continuandoa cambiarla, poi cuocere il baccalà in abbondate acqua per circa 40 minuti. Terminata la cottura togliere le eventuali lische dal pesce e togliere anche la pelle.Frullare la polpa ottenuta con olio extravergine di oliva e regolate con sale e pepe.A parte abbrustolire la polenta e servire con querelle di baccalà mantecato tiepido.

• • • BACCALA’ MANTECATOCON CROSTINI DI POLENTA ABBRUSTOLITA

Man

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TavernaCinquecento

Via Bertani, 78 – Mantova - Tel. 0376 327772 - [email protected] - www.tavernacinquecento.it

Man

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Tra le pittoresche vie del centro storico di Mantova, si trova la Taverna Cinquecento, un piccolo ristorante con cantina, ubicato in un palazzo storico risalente all’inizio del XVI secolo, sede di diversi ristoranti ed osterie nel corso della storia: il più vecchio a cui il proprietario è riuscito a risalire era del 1880 e si chiamava “Leone di Caprera”. Aperto dal 2011, nasce dalla passione per il mondo enogastronomico del titolare, Massimo, che insieme alla co-titolare Roberta ha costruito una squadra affiatata e ricca di talento.Il ristorante Taverna Cinquecento è composto da due sale. Una di ingresso, caratterizzata dal soffitto a cassoni intagliato con stemmi di famiglia e scritte risalenti al 1501, con alcuni tavoli molto intimi, ideali per il lume di candela. E una seconda, la sala principale, anch’essa di dimensioni ridotte, graziosa ed accogliente, carat-terizzata da una luce calda e soffusa. La ricerca è un punto fondamentale della filosofia di questo ristorante in diversi ambiti: dalla scelta delle materie prime, solo le migliori e di più alta qualità, alla valorizzazione dei vini, solo prodotti di nicchia, all’innovazione per dare alla tradizione quella nota di personalità distintiva rispetto agli altri ristoranti. Sul menu di Taverna Cinquecento è riportata questa massima: “Solo dopo aver studiato, approfondito e rispettato la tradizione si ha diritto di metterla da parte, sempre però con la consapevolezza che siamo debitori

(…), se ci serviamo della tradizione come trampolino salteremo assai più in alto”. Una filosofia che si ri-specchia nella strutturazione dei piatti e delle portate. Tutte le preparazioni sono legate alla stagionalità, ed è per questo che il menu varia in continuazione. La vera sorpresa è la presenza di carni inusuali, come il Canguro servito con misticanza, patate e cialda di grana, o il Black Angus australiano con sautè al burro ed erbe aromatiche. Il menu, pur mostrando una prevalenza di piatti di carne, non trascura gli amanti delle preparazioni ittiche, riservando a loro due piatti per portata. La cantina è accuratamente selezionata dal titolare Massimo. Sono presenti molti vini italiani, prevalente-mente del nord Italia, soprattutto lombardi, veneti e trentini. Fanno eccezione alcuni passiti siciliani. Le eti-chette slovene e alcuni champagne francesi completano questa carta varia e ricercata. Oltre alla carta dei vini è presente una carta delle birre ed una scelta davvero ampia di superalcolici come grappe, amari, whisky e rum, selezionati e serviti con scaglie di cioccolato Valrhona, deliziosa chiusura per una cena soddisfacente. Il locale è aperto a pranzo da giovedì a lunedì, a cena da mercoledì a lunedì.

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Attenzione, Tigella Bella ha cambiato sede. Non più a San Giorgio di Mantova, ma in pieno centro storico a Mantova: via Achille Sacchi, civico 23. Nuovo locale e atmosfera decisamente più calda, intima, accogliente, in uno spazio che è dedicato alla ristorazione fin dal 1800. C’è anche un delizioso cortiletto, in cui è possibile cenare o prendere l’aperitivo.Non temete, tigelle e gnocco fritto sono rimasti gli stessi, buonissimi. Gli impasti utilizzano pochi e semplici ingre-dienti: farina di grano tenero di origine italiana, acqua, olio vegetale, sale e lievito, senza alcun conservante.

Le tigelle e lo gnocco fritto vengono preparati ogni giorno nel rispetto del metodo artigianale: l’impasto viene fatto lievitare naturalmente e successivamente sfogliato e lavorato per essere cotto al momento su piastre di pietra refrattaria. Il risultato sono tigelle buone e fragranti. Anche lo gnocco fritto viene preparato al momento e servito in tavola assieme alle tigelle calde e fumanti. Non resta che gustarsi queste golosità ac-compagnando ai salumi mantovani, come salame, gras pistà o lardo speziato. Perfetto anche l’abbinamento con i formaggi e con le salse, sia salate che dolci.

Tigella bella

Taverna cinquecento

Via Achille Sacchi 23 , Mantova - Tel. 0376 270644 - www.tigellabella.it

Man

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Agriturismo Corte Bersaglio (Agriturismo)via L. Guerra 15 - loc. Migliaretto - MANTOVATelefono: 0376 320345

Agriturismo Corte Rizzarda (Agriturismo)via dei Toscani 9 - loc. Eremo (str. Sabbionetana) - MANTOVATelefono: 0376 269425E-mail: [email protected]: www.corterizzarda.it

Agriturismo Corte San Giovanni (Agriturismo)str. S. Silvestro 8 - loc. S. Silvestro - MANTOVATelefono: 0376 381889E-mail: [email protected]: www.cortesangiovanni.it

Agriturismo Corte Spolverina (Agriturismo)str. Spolverina 45 - MANTOVATelefono: 0376 262009E-mail: [email protected]

Agriturismo Valle d` Oro (Agriturismo)via Vespucci 11- loc. Formigosa - MANTOVATelefono: 0376 302229

Albergo Ristorante ABC (Ristorante)piazza Don Leoni, 25 - MANTOVATelefono: 0376 322329E-mail: [email protected]: www.hotelabcmantova.it

Al Portichetto (Ristorante)Via Portichetto, 14 - MANTOVATelefono: 340 6869687E-mail: [email protected]: www.portichetto.mantova.it

Antica Hosteria Leoncino Rosso (Ristorante)via Giustiziati, 33 - MANTOVATelefono: 0376 323277E-mail: [email protected]

Antica Osteria Ai Ranari (Ristorante)via Trieste, 11 - MANTOVATelefono: 0376 328431E-mail: [email protected]: www.ranari.it

Antica Osteria Broletto (Ristorante)via Broletto, 15 - MANTOVATelefono: 0376 322180Sito: www.osteriabroletto.it

Antica Trattoria dell`Olmo(Ristorante)strada Olmo, 5-7 - MANTOVATelefono: 0376 370308

Arci Bocciofila Mantovana Bar Ristorante (Ristorante)viale Te, 25 - MANTOVATelefono: 0376 364727E-mail: [email protected]

Arci Salardi (Ristorante)v.le Risorgimento ang.via Vitt.da Feltre - MANTOVATelefono: 0376 328323

Arci Virgilio (Ristorante)vicolo Ospitale, 2/6 - MANTOVATelefono: 0376 325721

Bar Buffet Ristocafè (Self service - Fast food)piazza Don Leoni, 13 - MANTOVATelefono: 0376 324645

MantovaM

anto

va

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Bollywood (Ristorante indiano)corso Vittorio Emanuele II, 144 - MANTOVATelefono: 0376 322745E-mail: [email protected]: www.bollywoodmantova.it

Cà degli uberti (Locale per la colazione al sacco)Piazza Sordello, 13 - MANTOVATelefono: 0376 321533

Carlo Govi Ristorante (Ristorante)viale Gorizia, 13/B - MANTOVATelefono: 0376 355133E-mail: [email protected]: www.carlogoviristorante.it

Circolo Arci Bocciodromo Mantovano (Locale per la colazione al sacco)viale Te, 25 - MANTOVATelefono: 0376 364727

Circolo Arci Virgilio (Locale per la colazione al sacco)vicolo ospitale, 2/6 - MANTOVATelefono: 0376 325721

Hostaria Ducale (Ristorante)piazza Sordello, 20 - MANTOVATelefono: 0376 320213

Hostaria Enoteca Salamandra (Ristorante)viale Gorizia, 13 - MANTOVATelefono: 0376 220553

Hostaria il Simposio (Ristorante)via Portichetto, 14 - MANTOVATelefono: 0376 360747

Il Cigno Trattoria dei Martini (Ristorante)piazza d`Arco, 1 - MANTOVATelefono: 0376 327101

Il Menestrello (Locale per la colazione al sacco)Piazza Sordello, 14 - MANTOVATelefono: 377 4600875

Lacucina (Ristorante)via Oberdan 7 - MANTOVATelefono: 0376 1513735E-mail: [email protected]: http//www.lacucina-mantova.it

La Dolce Vita (Ristorante)strada Ostigliese 53 - fraz. Formigosa - MANTOVATelefono: 0376 302454E-mail: [email protected]: www.lafornacebartrattoria.com

La scighera (Ristorante e pizzeria)Via Cremona, 29 - loc. Belfiore - MANTOVATelefono: 0376 262786E-mail: [email protected]: www.ristorantelascighera.it

Locanda di Vicolo San Gervasio (Ristorante) - vicolo San Gervasio, 13 - MANTOVATelefono: 0376 244617E-mail: [email protected]: www.locandasangervasio.com

Lo Scalco Grasso (Ristorante)via Trieste 55 - MANTOVATelefono: 3493747958E-mail: [email protected]: www.scalcograsso.it

Masaniello trattoria pizzeria bar (Ristorante) - viale Sabotino, 13 - MANTOVATelefono: 0376 322897Sito: www.trattoriapizzeriamasaniello.it/

Mc Donald`s (Self service - Fast food)via Accademia, 5 - MANTOVATelefono: 0376 327298

Ochina Bianca (Ristorante)via Finzi, 2 - MANTOVATelefono: 0376 323700E-mail: [email protected]

Man

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Osaka (Ristorante giapponese)corso Garibaldi, 157/B - MANTOVATelefono: 0376 365485

Osteria con ormeggio Il Rifugio (Osteria)Via Lungolago dell`Arlecchino 4, Loc. Belfiore - MANTOVATelefono: 0376 288367E-mail: [email protected]: www.osteriarifugio.it

Osteria da Bice la Gallina felice (Osteria)Via Carbonati 4/6 - MANTOVATelefono: 0376 288368

Osteria degli Sgordi (Ristorante)viale Fiume, 11 - MANTOVATelefono: 0376 244914

Osteria della Fragoletta (Ristorante)piazza Arche, 5 - MANTOVATelefono: 0376 323300Sito: www.fragoletta.it

Osteria delle Erbe (Ristorante)piazza Erbe, 15 - MANTOVATelefono: 0376 225880Sito: www.cadelleerbe.it

Osteria dell` Oca (Ristorante)via Trieste, 37 - MANTOVATelefono: 0376 327171E-mail: [email protected]: www.osteriadelloca.it

Osteria Leon d` Oro (Ristorante)via Leon d`Oro, 6 - MANTOVATelefono: 3381242111

Osteria Piazza Sordello 26 (Ristorante)piazza Sordello, 26 - MANTOVATelefono: 0376 221107E-mail: [email protected]: www.PiazzaSordello26.it

Osteria Spirito Divino (Ristorante)via G. Marangoni, 34 - MANTOVATelefono: 0376 366772

Pizzeria La Mamma (Ristorante e pizzeria)via Camillo Volta, 2 - MANTOVATelefono: 0376 324500

Pizzeria Trattoria Croce Bianca (Ristorante e pizzeria)via Franchetti, 9 - MANTOVATelefono: 0376 224553

Ristopizzeria Acquapazza (Ristorante e pizzeria)v.le Mons. Martini 1 - fraz. Belfiore - MANTOVATelefono: 0376 220891

Ristopizzeria Al Quadrato (Ristorante e pizzeria)piazza Virgiliana, 49 - MANTOVATelefono: 0376 368896

Ristopizzeria Annette (Ristorante e pizzeria)piazza dei Mille, 17/18 - MANTOVATelefono: 0376 362804

Ristopizzeria Bruschetta (Ristorante e pizzeria)via Cremona, 3 - MANTOVATelefono: 0376 381596

Ristopizzeria Chalet Te La Tramontina (Ristorante e pizzeria)piazzale Vittorio Veneto, 6 - MANTOVATelefono: 0376 320268

Ristopizzeria da Gigi (Ristorante e pizzeria)via G. Oberdan, 4 - MANTOVATelefono: 0376 327116

Ristopizzeria Da Ninfo (Ristorante e pizzeria)strada Circonvallazione Sud, 23 - MANTOVATelefono: 0376 380244M

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Ristopizzeria Europa (Ristorante e pizzeria)via S. Bettinelli, 14 - MANTOVATelefono: 0376 363238

Ristopizzeria Gatto Bianco (Ristorante e pizzeria)str. Chiesanuova 65 - BorgochiesanuovaMANTOVATelefono: 0376 381320

Ristopizzeria Golfo di Napoli (Ristorante e pizzeria)str. Mantovanella 2 - fraz. Gambarara - MANTOVATelefono: 0376 391435

Ristopizzeria La Botte (Ristorante e pizzeria)via Conciliazione, 96 - MANTOVATelefono: 0376 327297

Ristopizzeria La Fattoria (Ristorante e pizzeria)via Ghisiolo, 5 - MANTOVATelefono: 0376 245517

Ristopizzeria La Favorita (Ristorante e pizzeria)viale Favorita, 17 - MANTOVATelefono: 0376 399198

Ristopizzeria La Grotta (Ristorante e pizzeria)strada Cisa, 80 - MANTOVATelefono: 0376 398102

Ristopizzeria Marechiaro (Ristorante e pizzeria)largo XXIV Maggio, 7 - MANTOVATelefono: 0376 222282

Ristopizzeria Masseria (Ristorante e pizzeria)piazza Broletto, 7 - MANTOVATelefono: 0376 365303Sito: www.ristorantemasseria.it

Ristopizzeria Nostromo(Ristorante e pizzeria)via Brescia 5 - fraz. Gambarara - MANTOVATelefono: 0376 391437

Ristopizzeria Oasis (Ristorante e pizzeria)via Cremona, 29 - MANTOVATelefono: 0376 262786

Ristopizzeria Valentina (Ristorante e pizzeria)str. Castelletto Borgo 63 - Castelletto Borgo - MANTOVATelefono: 0376 302131

Ristorante Ai Garibaldini(Ristorante) - vicolo San Longino, 7 - MANTOVATelefono: 0376 328263E-mail: [email protected]

Ristorante Aquila Nigra - La Ducale (Ristorante) - vicolo Bonacolsi, 4 - MANTOVATelefono: 0376 327180E-mail: [email protected]: www.aquilanigra.it

Ristorante Cortaccia Biocucina (Ristorante)corte dei Sogliari, 6 (c.so Umberto I) - MANTOVATelefono: 0376 368760

Ristorante Giallozucca (Ristorante)corte dei Sogliari, 4 (c.so Umberto) - MANTOVATelefono: 0376 222817

Ristorante Grifone Bianco (Ristorante)piazza Erbe, 6 - MANTOVATelefono: 0376 365423E-mail: [email protected]

Ristorante La Porta Accantodi Aquila Nigra (Ristorante)vicolo Bonacolsi,4 - MANTOVATelefono: 0376366751E-mail: [email protected]: www.laportaccanto.it

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Ristorante Matamoro (Ristorante)via della Certosa 20 - fraz. Borgochiesanuova - MANTOVATelefono: 0376 380540E-mail: [email protected]

Ristorante Matilde di Canossa (Ristorante)piazza Canossa, 2 - MANTOVATelefono: 0376 368389E-mail: [email protected]

Ristorante Nuova Cina (Ristorante cinese)viale Montegrappa, 10 - MANTOVATelefono: 0376 327439

Ristorante Open Spice (Ristorante e pizzeria)str.Circonvallazione Sud,78 - MANTOVATelefono: 0376 384921

Ristorante Osteria dei Commensali (Ristorante)piazza Erbe, 10 - MANTOVATelefono: 0376 244709E-mail: [email protected]: www.ristorantedeicommensali.com

Ristorante Otto Etti (Ristorante)via Pilla, 13 - loc. Angeli - MANTOVATelefono: 3395783028Sito: www.ottoetti.it

Ristorante Pavesi (Ristorante)piazza Erbe, 13 - MANTOVATelefono: 0376 367305E-mail: [email protected]: http://www.ristorantepavesi.com

Ristorante Pechino (Ristorante cinese)strada Cipata, 41 - MANTOVATelefono: 0376 370683

Ristorante Pizzeria 80 Voglia (Ristorante e pizzeria)Strada Ghisiolo, 10 - MANTOVATelefono: 0376 340293

Ristorante Pizzeria Bella Napoli (Ristorante e pizzeria)piazza Cavallotti, 14 - MANTOVATelefono: 0376 222675

Ristorante pizzeria I Feudi (Ristorante e pizzeria)via Accademia 11 - MANTOVATelefono: 0376 326575E-mail: [email protected]: www.lacolonna.org

Ristorante Ponte Rosso (Ristorante)via Verona 59 - fraz. Ponte Rosso - MANTOVATelefono: 0376 399809

Ristorante Quattrotette da Angelo (Ristorante)vicolo Nazione, 4 - MANTOVA

Ristorante Rigoletto (Ristorante)strada Cipata, 10 - MANTOVATelefono: 0376 370500E-mail: [email protected]

Ristorante Roadhouse Grill (Ristorante)piazzale Levoni - loc.Boma - MANTOVATelefono: 0376 248185

Ristorante Taiboku (Ristorante giapponese)via Verona, 16 - MANTOVATelefono: 0376 387223

Ristorante Unicorno (Ristorante)via Sacchi, 23 - MANTOVATelefono: 0376 329319

Rita Self-service Ies (Self service - Fast food)via Brennero, 31 - MANTOVATelefono: 0376 270482

Self Service Il Punto (Self service - Fast food)via Solferino, 36 - MANTOVATelefono: 0376 327552

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Taverna Cinquecento (Ristorante)via Bertani, 78 - MANTOVATelefono: 0376.327772E-mail: [email protected]: www.tavernacinquecento.it

Time Out Risto cafè (Ristorante)Piazza San Francesco, 2 - MANTOVATelefono: 348 8858226E-mail: [email protected]

Trattoria Cento Rampini (Ristorante)piazza Erbe, 11 - MANTOVATelefono: 0376 366349

Trattoria con pizza Da Chiara (Ristorante e pizzeria)via Corridoni, 46 - MANTOVATelefono: 0376 223568E-mail: [email protected]: www.trattoriachiara.mantova.com

Trattoria Due Cavallini (Ristorante)via Salnitro, 5 - MANTOVATelefono: 0376 322084

Trattoria La Rustica (Ristorante)via Ostiglia, 17/A - MANTOVATelefono: 0376 370185

Wine Bar Ristorante Tiratappi (Ristorante)piazza L. B. Alberti, 30 - MANTOVATelefono: 0376 322366

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Agriturismo Corte Casella (Agriturismo)via Gradaro 21 - Bagnolo San VitoTelefono: 0376 414317E-mail: [email protected]: www.agriturismocortecasella.it

Agriturismo Corte Colombarola (Agriturismo)via Campione 12 - loc. Campione - Bagnolo San VitoTelefono: 0376 252575E-mail: [email protected]

Agriturismo dell`Ibisco (Agriturismo)via Po Barna, 60 - loc. Correggio MicheliBagnolo San VitoTelefono: 0376 252960Sito: www.allevamentoibisco.it

Agriturismo Foce Mincio Corte Bosco (Agriturismo)via Po Barna, 68 - Bagnolo San VitoTelefono: 347 3169371

Agriturismo L`Albero del Latte (Agriturismo) - via Po Barna 64 - loc. Correggio MicheliBagnolo San VitoTelefono: 0376 252905

Albergo Ristorante Centrale Garò (Ristorante)strada Romana Zaita, 16 - Bagnolo San VitoTelefono: 0376 414067E-mail: [email protected]

Albergo Ristorante Meridiana (Ristorante e pizzeria)via Romana Conventino, 1/A - Bagnolo San VitoTelefono: 0376 414075Sito: www.hotelristorantemeridiana.it

Circolo ACLI (Ristorante)via Rossini, 5 - loc. San Biagio - Bagnolo San VitoTelefono: 0376 415375

Circolo A.Mi.Co. (Ristorante)via Molinara, 21 - Bagnolo San VitoTelefono: 0376 252906

La Pavona sul sofà (Ristorante)via Levatella n.1 - Bagnolo San VitoTelefono: 0376 414069E-mail: [email protected]: www.lapavona.it

Ristorante Corte Campione(Ristorante)via Campione, 40 - Bagnolo San VitoTelefono: 0376 252616Sito: www.cortecampione.it

Ristorante La Sosta (Ristorante)c/o Fashion District Outlet - Bagnolo San VitoTelefono: 0376 414202

Ristorante Nespolo (Ristorante)via Roncodosso, 1 - Loc. San Biagio - Bagnolo San VitoTelefono: 0376 415375

Ristorante Paradiso (Ristorante e pizzeria)via Roma, 21 - Bagnolo San VitoTelefono: 0376 415345

Ristorante Viale Loris (Ristorante)Piazza Diaz, 1 - Bagnolo San VitoTelefono: 0376 414659

Ristorante Villa Eden (Ristorante)via Gazzo, 6 - Bagnolo San VitoTelefono: 0376 415684E-mail: [email protected]: www.ristorantevillaeden.it

Trattoria Le donne di Alfeo (Ristorante)via Priore, 45 - loc. San Giacomo Po - Bagnolo San VitoTelefono: 0376 414046

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L’Osteria Numero 2 si trova a Stradella di Bigarello. Partendo da Mantova, prendete la statale Legnaghese e svoltate a sinistra all’incrocio che si trova alla fi ne dell’abitato della frazione.Dopo circa cinquecento metri vi troverete davanti ad uno stabile recente, che recupera lo stile di una vecchia cascina, con un ampio parcheggio e un bel giardino.I locali sono ampi e c’è un bellissimo porticato sotto il quale si può mangiare durante la bella stagione. I coperti complessivamente raggiungono la cinquantina.Il titolare Moreno, lo stesso che per dieci anni ha gestito la NUOVA OSTERIA TRIPOLI ha scelto di spostarsi in una nuova location mantenendo intatto lo spirito del locale, mobili, bottiglie vuote in esposizione e frigorifero dei libri compresi. I tanti che hanno amato la NUOVA OSTERIA TRIPOLI sanno bene a cosa alludiamo. Menù a rotazione, stagionale ma anche settimanale. Piatti tipici mantovani, piatti vegetariani, carne e pesce, sempre a rotazione. Il menu (anche in inglese e tedesco) è vario senza essere eccessivo, con circa sette diverse pietanze per ogni portata. L’idea è quella di lavorare il più possibile con prodotti e fornitori locali, sempre segnalati in fondo al menu. Anche nelle ricette dei piatti talvolta compare la grande protagonista dell’Osteria: la birra. Non a caso qui ha sede il CIRCOLO DEL LUPPOLO, frequentato da tanti appassionati mantovani e non solo. In cantina si trovano un centinaio di tipi di birra non pastorizzata, a cui si aggiungono le proposte a rotazione alla spina. Oltre 150 anche le etichette di vini da tutta l’Italia, con folta rappresentanza del Mantovano e poi grappe e whiskies, cognac e brandy, rum e porto, sherry e madeira, amari

insoliti per un centinaio di referenze ancora.Le attività dell’Osteria non si limitano alla parte “food”, come è facile intuire visitando il curatissimo sito. Le serate a tema sono quasi raddoppiate con il cambio di location: con il birraio, con il vignaiolo, con l’autore letterario, con il teatro (le famose cene con delitto). Il locale ospita in maniera continuativa anche esposizioni di quadri, fotografi e e installazioni.I cani, importante sottolinearlo, sono ospiti graditi, e nel giardino è attrezzata un’area per bambini con le giostrine, accanto ad un bel gazebo in cui organizzare aperitivi e buffet.L’Osteria Numero 2 ha anche importato la caratteristica formula del brunch. Da maggio a ottobre la prima o la seconda domenica del mese si va dal caffè latte al caffè corretto, passando per dolci, bibite succhi di frutta, spuntini salati, qualche primo e tanta birra, rigorosamente accompagnati da musica dal vivo. Sicuri di volervelo perdere?

Osteria Numero 2

Via Ghisiolo 2/A - Stradella di Bigarello (MN) - Tel. 0376 45088 - Mob. 348 7000176 - [email protected]

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Agriturismo Corte Antica (Agriturismo)Via Roma, 6 - BigarelloTelefono: 0376 457162

Agriturismo Corte Paiolo (Agriturismo)Via Galeotto, 4 - loc. Bigarello - BigarelloTelefono: 335 5616342E-mail: [email protected]

Agriturismo Il Galeotto (Agriturismo)via Galeotto 2 - loc. Gazzo - BigarelloTelefono: 0376 229165Sito: www.ilgaleotto.it

Al camino (Ristorante e pizzeria)via Ghisiolo 2/a -.Stradella - BigarelloTelefono: 0376 1811415

Ristorante La Bazza (Ristorante)via Bazza, 7 - loc. Bazza - BigarelloTelefono: 0376 45037Sito: www.ristorantebazza.it

Sapori di paese (Ristorante)Via Gazzo , 36 - BigarelloTelefono: 0376 1974800

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Il ristorante La Dolce Vita si trova a San Cataldo di Borgo Virgilio, all’interno del centro abitato. Due salette per una cinquantina di coperti, immersi in un’atmosfera elegante e riservata.Il pesce di mare domina il menu, a cominciare dagli antipasti. Tra di essi segnaliamo: il “Dolce Vita”, piatto forte del locale, un variegato misto di pesce crudo e cotto; il polipo in agrodolce o con patate; i carpacci affumicati. Tra i primi meritano di essere citati gli scialatielli ai crostacei, i gnocchetti con crema di ceci e gamberoni, le linguine con vellutata di zucchine e scampi.Di secondo il menu propone pesce fresco grigliato e al sale, il fritto misto, gli scampi serviti sopra pietra rosa dell’Himalaya. Oltre al pesce di mare, la cucina propone i piatti tipici della cucina mantovana e pizza con forno a legna.I dolci, a buffet, sono soprattutto quelli della tradizione mantovana: sbrisolona, budini, tiramisù, millefoglie al cioccolato o crema chantilly, sorbetto e gelato.Il Ristorante la Dolce Vita propone un menu fisso serale a 30 euro che comprende: bis di antipasti, bis di primi, grigliata o fritto di mare, acqua, caffè, limoncino e un quarto di bianco.

Ristorante PizzeriaLa Dolce Vita

LaÊ DolceÊ VitaVia San Cataldo, 58 - Borgo Virgilio (MN) - Tel. 0376 648085 - [email protected]

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Agriturismo Cardinal Mendoza (Agriturismo)via Due Palme, 5 - Borgo VirgilioTelefono: 0376 648512Sito: www.cardinalmendoza.it

Agriturismo Corte Nespolo (Agriturismo)via Casale 11 - loc. Cappelletta - Borgo VirgilioTelefono: 0376 281163

Agriturismo Corte Virgiliana (Agriturismo)via Virgiliana 13 - loc. Pietole - Borgo VirgilioTelefono: 0376 448009E-mail: [email protected]: www.cortevirgiliana.it

Agriturismo Facchini Corte Colombini (Agriturismo)via S. Cataldo 92 - loc. Cappelletta - Borgo VirgilioTelefono: 0376 448763

Antica Locanda Corte Bertoldo (Ristorante)via Cisa, 116/B - Borgo VirgilioTelefono: 0376 448003Sito: http://www.cortebertoldo.it/

Bar Trattoria Pizzeria Lilia (Ristorante e pizzeria)via Mantova. 1567 - loc. Romanore - Borgo VirgilioTelefono: 0376 649495E-mail: [email protected]

Ca` del Lonfo (Ristorante)Via Cisa, 120 - Borgo VirgilioTelefono: 0376 449242E-mail: [email protected]: www.cadellonfo.it

Corte Gambino (Agriturismo)Strada Gambino 16 - Borgo VirgilioTelefono: 0376 649111E-mail: [email protected]

Osteria Antichi Sapori (Ristorante)strada Romana, 68 - loc. Pietole - Borgo VirgilioTelefono: 0376 280619

Risosteria Sant`Andrea(Ristorante e pizzeria)via Argine Boccadiganda, 42 - loc. Boccadiganda - Borgo VirgilioTelefono: 0376 647834E-mail: [email protected]

Risto-pizzeria Al Pozzo Blu (Ristorante e pizzeria)via L. Pirandello, 1/A - loc. Cerese - Borgo VirgilioTelefono: 0376 280970

Risto-pizzeria A Risacca (Ristorante e pizzeria)via Parma, 56 - loc. Pietole - Borgo VirgilioTelefono: 0376 448367

Risto-pizzeria Casa Silvana (Ristorante e pizzeria)via Scuole Vignale, 5 - Borgo VirgilioTelefono: 0376 647872

Risto-pizzeria La Colonna (Ristorante e pizzeria)via Romana, 2/E - loc. Cerese - Borgo VirgilioTelefono: 0376 280871

Risto-pizzeria Nuovo Trigol (Ristorante e pizzeria)via L. Guerra,70 - loc. Cerese - Borgo VirgilioTelefono: 0376 448961

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Ristorante Cinese Da Marco(Ristorante cinese)via L. Guerra, 76 - loc. Cerese - Borgo VirgilioTelefono: 0376 440668

Ristorante Corte Loiolo (Ristorante)via Argine Scorzarolo, 62 - Borgo VirgilioTelefono: 0376 647811

Ristorante I Gelsi (Ristorante)via Tre Teste, loc. Scorzarolo - Borgo VirgilioTelefono: 0376 648576E-mail: [email protected]: www.igelsiristorante.it

Ristorante indiano pizzeria Nehabar (Ristorante indiano)stada Cisa, 254, loc.Cappelletta - Borgo VirgilioTelefono: 0376 281266

Ristorante La Dolce Vita (Ristorante e pizzeria)via S. Cataldo, 58 - loc. San Cataldo - Borgo VirgilioTelefono: 0376 648085

Ristorante L`Aragosta (Ristorante)strada al Forte, 2 - ex S.S. 62 - Borgo VirgilioTelefono: 0376 649252

Trattoria Antico Borgo (Ristorante)via Cisa, 214 - loc. Cappelletta - Borgo VirgilioTelefono: 0376 281340E-mail: [email protected]

Trattoria Benlodi (Ristorante)via Argine Po, 30 - loc. Boccadiganda - Borgo VirgilioTelefono: 0376 648059

Trattoria Bigiolla (Ristorante)via Al Ponte, 2 - loc. Lido Po - Borgo VirgilioTelefono: 0376 648157Sito: http://www.trattoriabigiolla.it/

Trattoria La Brasserie Nuovo Beverly Bar (Ristorante)via Mantova, 1554 - ex S.S. 62 - Borgo Virgilio

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La trattoria è stata ricavata da un ex macello comunale di Castel d’Ario, da cui ha mutuato il nome. Tre sale e un numero considerevole di coperti, rendono possibile ospitare anche grandi numeri di commensali. La cucina si fonda sulla tradizione mantovana, e in particolare su quella casteldariese, a cominciare dal risotto alla pilota De.co, il cui disciplinare obbliga all’utilizzo di riso italiano.Oltre a quello alla Pilota meritano di essere assaggiati i risotti con i saltarei, con le rane e con il pesce gatto: ottimi.Tra i secondi la fa da padrona la carne. Straordinaria la varietà di fiorentine: ogni settimana si alternano alcune tra le tipologie più pregiate di carne italiana e straniera, che vengono esposte all’interno di una vetrina per poter essere scelte. Chianina, Irlandese, Piemontese, Marchigiana…Ottime anche le grigliate miste che vengono servite su pietra ollare calda per mantenere la temperatura della carne.Con un parco giochi esterno e una sala di intratteni-

mento libera all’interno, la trattoria Al Macello è anche il luogo ideale per le famiglie al completo che possono cenare tranquillamente mentre i bimbi si divertono.Il ristorante rimane aperto dalle ore 12,00 alle ore 15,00 e dalle 19,00 alle 24,00.La cucina mantiene comunque orari elastici sia a pranzo che a cena, specialmente nel fine settimana. Giorni di chiusura martedì e mercoledì sera.

TrattoriaAl Macello

Via Vittorio Veneto, 54 - Castel d’Ario (MN) - Tel. 0376 660366 - Cell. 349 1957610 - [email protected]

Trattoria

"Al Macello"

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Albergo Ristorante Edelweiss (Ristorante)via Roma, 109 - Castel d`ArioTelefono: 0376 665885

Albergo Ristorante Vecchia Susano (Ristorante)via Roma, 143 - Castel d`ArioTelefono: 0376 665939

Ca` degli Artisti (Ristorante)via Corbolo, 2 - Castel d`ArioTelefono: 0376 663751

Corte Boaria Bassa (Agriturismo)via Don Doride Bertoldi, 18 - loc. Villagrossa - Castel d`ArioTelefono: 0376 664479E-mail: [email protected]

Hostaria (Osteria)Piazza G.Garibaldi 47 - Castel d`ArioTelefono: 0376 660300E-mail: [email protected]

Locanda Al Commercio Rolli (Ristorante)piazza Garibaldi, 40 - Castel d`ArioTelefono: 0376 660138

Locanda del Pesce 21 (Ristorante)via Di Là Dall` Acqua, 3 - Castel d`ArioTelefono: 0376 660155

Pizzeria Cambretti (Ristorante e pizzeria)via Corbolo, 17/A - Castel d`ArioTelefono: 0376 663866

Pizzeria Trattoria Nuvolari(Ristorante e pizzeria)via Marconi, 38/A - Castel d`ArioTelefono: 0376 661645

Ristorante Al Macello (Ristorante)via Veneto, 54 - Castel d`ArioTelefono: 0376 660366

Ristorante Corona (Ristorante)piazza Garibaldi, 64 - Castel d`ArioTelefono: 0376 660124E-mail: [email protected]

Ristorante Il Conventino (Ristorante)via Roma, 90 - Castel d`ArioTelefono: 0376 665928

Trattoria al Castello (Ristorante)via Di Là Dall` Acqua, 8 - Castel d`ArioTelefono: 0376 660259

Trattoria Stazione (Ristorante)viale Rimembranze, 56 - Castel d`ArioTelefono: 0376 660217E-mail: [email protected]

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Bar Capolinea (Locale per la colazione al sacco)via Roma 1 - Castelbelforte

Green Bar (Locale per la colazione al sacco)Via Colonna 5 - CastelbelforteTelefono: 0376 258064

L`Angolo delle delizie (Locale per la colazione al sacco)Via Franchetti 1 - CastelbelforteTelefono: 0376 42210

La picca Bar (Locale per la colazione al sacco)via Bigarello 15 - CastelbelforteTelefono:

Risto-pizzeria Pantagruel (Ristorante e pizzeria)via Boselli, 26 - CastelbelforteTelefono: 0376 256036

Simpaty Bar (Locale per la colazione al sacco)Via Don Minzoni - CastelbelforteTelefono: 0376 42519

Trattoria Non Solo Bar (Ristorante)via Roma, 66 - CastelbelforteTelefono: 340 9776263

Trattoria Vecchio Borgo (Ristorante e pizzeria)via Roma, 21 - CastelbelforteTelefono: 0376 258085E-mail: [email protected]

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Agriturismo Fondo Chiesa (Agriturismo)via Roma 1/a - CastellucchioTelefono: 0376 437045E-mail: [email protected]

Agriturismo Viridarium (Agriturismo)via Gabbiana 6 - CastellucchioTelefono: 3388018673

Pizzeria Il Loto (Pizzeria)via Repubblica, 45 - CastellucchioTelefono: 0376 438530

Rewind 2 (Ristorante e pizzeria)Via Brusche, 5 - zona industriale - CastellucchioTelefono: 393 6623597E-mail: [email protected]

Risto-pizzeria Al Vertice (Ristorante e pizzeria)Via Sternieri, 4 - CastellucchioTelefono: 0376 438363

Ristorante La Gargotta (Ristorante)via V.Veneto, 6 - loc. Ospitaletto - CastellucchioTelefono: 0376 903125E-mail: [email protected]: www.lagargotta.com

Rist-pizzeria Tre Re (Ristorante e pizzeria)Via Roma, 112 - CastellucchioTelefono: 0376 437089

Trattoria pizzeria Al Capriccio(Ristorante e pizzeria)via Don Minzoni, 1 - loc. Sarginesco - CastellucchioTelefono: 0376 438976E-mail: [email protected]: www.trattoriaalcapriccio.it

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Agriturismo Loghino Bosco (Agriturismo)via Cantalupa 16 - loc. S.Silvestro - CurtatoneTelefono: 0376 47525

Agriturismo Prato Lamberto (Agriturismo)via Roma, 72 loc. Montanara - CurtatoneTelefono: 0376 49850E-mail: [email protected]

Albergo Ristorante 4 Venti (Ristorante)via Pilla, 43 - CurtatoneTelefono: 0376 349038

A Paranza (Ristorante)via Chiesa, 4 - loc. S.Silvestro - CurtatoneTelefono: 0376 478341

Locanda delle Grazie (Ristorante)via Santuario, 2 - loc. Grazie - CurtatoneTelefono: 0376 348038E-mail: [email protected]

Ostaria d`la Stagnada (Ristorante)via Manzoni, 2 - loc. Levata - CurtatoneTelefono: 0376 47635

Risto-pizzeria Al Caminetto(Ristorante e pizzeria)via Marconi, 33 - Loc. Buscoldo - CurtatoneTelefono: 0376 48825

Risto-pizzeria Ca Nova (Ristorante e pizzeria)via G. Bertazzolo, 1 - loc. Levata - CurtatoneTelefono: 0376 291294

Ristorante A Modo Mio (Ristorante)via Cesare De Laugier c/o Centro Comm. Quattroventi - CurtatoneTelefono: 0376 348066E-mail: [email protected]: http://www.amodomio.it

Ristorante Il Barbiere di Siviglia (Ristorante)via Marconi, 26/A - loc. Buscoldo - CurtatoneTelefono: 0376 410117

Ristorante San Silvestro (Ristorante)via Gementi, 65 - loc. S.Silvestro - CurtatoneTelefono: 0376 478153

Trattoria Al cacciatore (Ristorante)via S.Pio X, 21 Loc. Grazie - CurtatoneTelefono: 0376 348028

Trattoria da Claudio 1999 (Ristorante)via Francesca, 45 - loc. Grazie - CurtatoneTelefono: 0376 349010E-mail: [email protected]: www.trattoriadaclaudio1999.com

Trattoria La Veranda (Ristorante)via Livorno, 3 - loc. Montanara - CurtatoneTelefono: 0376 49737

Trattoria Ponteventuno (Ristorante)via Arg. Cerese, 8 Loc.Ponteventuno - CurtatoneTelefono: 0376 47250

Trattoria San Lorenzo (Ristorante)via Colombina, 73/b - loc. S.Lorenzo - CurtatoneTelefono: 0376 49311

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Agriturismo Al Fuguler (Agriturismo)Strada Bancole-Roverbella, 78 - MarmiroloTelefono: 349 4179012E-mail: [email protected]

Agriturismo Beatilla (Agriturismo)Strada Mantova, 21 - MarmiroloTelefono: 0376 466480

Agriturismo Bio Welt (Agriturismo)str. Valeggio 16 - loc. Pozzolo - MarmiroloTelefono: 0376 460086E-mail: [email protected]

Agriturismo Corte Carnevale (Agriturismo)str. Marengo 62/a - loc. Marengo - MarmiroloTelefono: 348 0372341

Agriturismo Zucca e mirtilli (Agriturismo)strada Mantova 21 - MarmiroloTelefono: 0376 467583E-mail: [email protected]: http://zuccaemirtilli.it

Bar Trattoria dal Favradi Favretto Alex (Ristorante)via San Brizo, 21 - loc. San Brizio - MarmiroloTelefono: 0376 466844

Corallo (Agriturismo)via Borgo, 10 - MarmiroloTelefono: 389 0269462E-mail: [email protected]

L`agriturismo Corte Fienili (Agriturismo)via Ceresara 37 - Marmirolo

Locanda Vittoria (Ristorante)via Roma, 50 - loc. Pozzolo - MarmiroloTelefono: 0376 460058E-mail: [email protected]: www.ristorantelocandavittoria.it

Pizzeria Pulcinella (Pizzeria)via Tasselli, 63 - MarmiroloTelefono: 349 1749224

Trattoria con pizza Dal Moro (Ristorante e pizzeria)via Bacchelli, 26 - fraz- Marengo - MarmiroloTelefono: 0376 466213E-mail: [email protected]

Trattoria La Rotta (Ristorante)loc. Rotta, 4 - MarmiroloTelefono: 0376 466164

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Il ristornate si trova a soli tre chilometri dal centro di Mantova, a Bancole di Porto Mantovano, sulla statale per Verona, ed è dotato di un ampio parcheggio. Entrando si incontra subito il bancone del bar che serve ricche colazioni fin dal primo mattino, per continuare con aperitivi e buffet. Il ristorante è composto da due sale ed offre un’ottantina di coperti in un ambiente curato e colorato, e dispone anche di uno spazio esterno.Il salone è adatto ad ospitare anche cerimonie e pranzi di lavoro, con la possibilità di una saletta riservata.La cucina muove soprattutto dalla tradizione manto-vana: agnoli, tortelli e pasta fatta in casa. Tra i primi si segnalano oltre venti tipi di risotto. Il menu, molto vario, propone anche specialità di pesce e di terra. Molto gustosi i dolci preparati in casa.

RistoranteCorte Sgarzari

Via Strada Statale Cisa 105 - Porto Mantovano (MN) - Tel. 0376 399129 - www.cortesgarzari.it

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Agriturismo Al Laghet (Ristorante)Stada Soana, 13 - fraz. Soave - Porto MantovanoTelefono: 3338008032Sito: www.agriturismolaghet.it

Agriturismo Fenilnovo (Agriturismo)Strada Campagnolo, 3 - Loc. Corte Campagnolo - Porto MantovanoTelefono: 0376 442862

Agriturismo La Rasdora (Agriturismo)str. S.Maddalena 14 - fraz. Bancole - Porto MantovanoTelefono: 0376 399741E-mail: [email protected]: www.larasdora.it

Bocciofila Montata Carra (Locale per la colazione al sacco)via Canova - fraz. Montata Carra - Porto MantovanoTelefono: 0376 398556

Osteria la Pennichella (Osteria)strada Soave 88/a - loc. Botteghino - Porto MantovanoTelefono: 0376300079E-mail: [email protected]

Pizzeria Bar Paola (Pizzeria)str. Soave, 50 - Porto MantovanoTelefono: 0376 300713

Ristopizzeria Hotel Il Granaio (Ristorante e pizzeria)via Roma, 37 - Porto MantovanoTelefono: 0376 391448

Ristopizzeria Le Scuderie(Ristorante e pizzeria)via Bachelet, 83 - Porto MantovanoTelefono: 0376 398511Sito: www.lescuderie.net

Ristorante Argentino El Asador (Ristorante argentino)strada Soave, 88 - loc. Botteghino - Porto MantovanoTelefono: 0376 300661E-mail: [email protected]: www.apogeomangiareamantova.it

Ristorante cinese China Town (Ristorante cinese)str. statale Cisa, 80 - Porto MantovanoTelefono: 0376 398102

Ristorante Corte Sgarzari (Ristorante)strada Cisa 105 - loc. Bancole - Porto MantovanoTelefono: 0376 399127

Tigelleria Quattro Chiacchere (Tigelleria)Via Spinelli, 6/E - loc. Bancole - Porto MantovanoTelefono: 0376398112

Trattoria La Stella (Ristorante)via Libertà, 129 - loc. Soave - Porto MantovanoTelefono: 0376 300635E-mail: [email protected]: www.trattorialastella.com

Trattoria Pizzeria Mantovanella (Ristorante e pizzeria)str. Mantovanella, 9 - Porto MantovanoTelefono: 0376 397364E-mail: [email protected]: www.trattoriamantovanella.com

Villa Schiarino (Agriturismo)strada S. Maddalena, 7/9 - Porto MantovanoTelefono: 0376 398238

Porto Mantovano

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Agriturismo Corte Panicella (Agriturismo)strada Pilone, 6/A - RodigoTelefono: 339 7433420

Agriturismo Corte Settefrati (Agriturismo)strada Settefrati 38 - loc. Rivalta sul Mincio - RodigoTelefono: 0376 681360E-mail: [email protected]: www.cortesettefrati.it

Agriturismo Germano Reale (Agriturismo)Strada Camignana - RodigoTelefono: 348 2500846

Agriturismo Monte Perego (Agriturismo)str. Francesca Est, 141 - RodigoTelefono: 0376 653290

Agriturismo Olympusaquae (Agriturismo)strada Settefrati, 11 - RodigoTelefono: 0376 6653755

Alla Coccia Volante (Ristorante)strada Francesca Est, 150 - RodigoTelefono: 0376 681061E-mail: [email protected]: http://www.allacocciavolante.it

Bar Trattoria Pastella (Ristorante)strada Francesca Ovest, 46 - RodigoTelefono: 0376 650133

Corte Catenaccio (Ristorante e pizzeria)strada Francesca Est 109/b - RodigoTelefono: 0376 681003 - 333 3350409E-mail: [email protected]

Hostaria del Mincio (Ristorante)via Francesca, 72 - Rivalta sul Mincio - RodigoTelefono: 0376 653291

La Mucca della Zia (Ristorante)Str. Camignana, 16 - Rivalta sul Mincio - RodigoTelefono: 335 5488300Sito: www.muccadellazia.it

Le Antiche Colonne (Enoteca)Strada Francesca, 88 - Rivalta sul Mincio - RodigoTelefono: 0376 653688

Risto-pizzeria Rendez Vous(Ristorante e pizzeria)piazza I. Nievo, 12 - RodigoTelefono: 0376 650139E-mail: [email protected]: www.pizzeriarendezvous.com

Risto-pizzeria Stella (Ristorante e pizzeria)via Turati, 7 - Rivalta sul Mincio - RodigoTelefono: 0376 653136

Trattoria pizzeria La Rinascente (Ristorante e pizzeria)strada Mirandola, 1 - Fossato - RodigoTelefono: 0376 650124

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Agriturismo Corte Facchina Piccola (Agriturismo)via Palazzetto, 14 - loc. Nosedole - RoncoferraroTelefono: 0376 664029

Agriturismo Corte Grande Agriturismo)via Battisti, 6 - RoncoferraroTelefono: 0376 663313Sito: www.agriturismocortegrande.net

Agriturismo Corte Pompilio (Agriturismo)via D. Chiesa 1 - fraz. Molinello - RoncoferraroTelefono: 0376 66125Sito: www.agriturismomantova.it

Agriturismo Corte Vivaio (Agriturismo)Strada Riviera Mincio, 4 - RoncoferraroTelefono: 0376 669101E-mail: [email protected]

Agriturismo Gandolfi Roberto (Agriturismo)via Randaccio 29/A - fraz. Casale - RoncoferraroTelefono: 0376 668202E-mail: agriturismogandolfi [email protected]

Agriturismo Le Caprette (Agriturismo)via Cavallotti 17 - fraz. Barbassolo - RoncoferraroTelefono: 0376 664051E-mail: [email protected]: www.agriturismolecaprette.com

Agriturismo Loghino delle Streghe (Agriturismo)stradello Tirolo 12 - fraz. Pontemerlano - RoncoferraroTelefono: 0376 663453

Agriturismo San Leone (Agriturismo)via Lamarmora 1 - fraz. Governolo - RoncoferraroTelefono: 0376 668684E-mail: [email protected]: www.agriturismosanleone-mantova.it

Bar Ristorante L` altra Musica (Ristorante)via Virgilio, 16 - fraz. Nosedole - RoncoferraroTelefono: 0376 663298 - 663137

La Svolta (Enotavola)via Asiago, 3/5 - loc. Barbasso - Roncoferraro

Locanda delle 5 Lire (Ristorante)via Trieste, 1 - fraz. Governolo - RoncoferraroTelefono: 0376 669082

Risto-pizzeria Garibaldi (Ristorante e pizzeria)p.za Martiri di Belfi ore, 12 Villa Garibaldi - RoncoferraroTelefono: 0376 663222

Ristorante Corte Vaia (Ristorante)via Rodoni 8 - fraz. Villa Garibaldi - RoncoferraroTelefono: 0376 663482

Ristorante Danilo (Ristorante)via Rismondo, 1 - fraz. Pontemerlano - RoncoferraroTelefono: 0376 663813

Ristorante Villa Cavriani (Ristorante)via Ostigliese 160 - fraz. Garolda - RoncoferraroTelefono: 0376 664300Sito: www.villacavriani.it

Trattoria Dal Gaia (Ristorante)via Garolda, 10 - fraz. Garolda - RoncoferraroTelefono: 0376 663815E-mail: [email protected]

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Trattoria pizzeria Acqua Dolce (Ristorante e pizzeria)via Battisti, 92 - fraz. Barbassolo - RoncoferraroTelefono: 0376 663134E-mail: [email protected]: www.trattoriapizzeriaacquadolce.com

Trattoria pizzeria La Maison des Amis (Ristorante e pizzeria)via Ostigliese 113 - fraz. Governolo - RoncoferraroTelefono: 0376 669126

Trattoria Valverde (Ristorante)strada Ostigliese 108 - fraz. BarbassoRoncoferraroTelefono: 0376 663871E-mail: [email protected]

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Il ristorante all’Ancora, aperto dal 1994 a Roverbella, propone da sempre una vasta scelta di portate di pesce di mare legate alla tradizione veneta e veneziana. Infatti i tre gestori sono originari della provincia di Venezia e piu’ precisamente della Riviera del Brenta, luogo tradizionale per la preparazione del pesce di mare. Abbondanti antipasti, anche crudi, primi sfiziosi con pasta fresca e risotti, secondi che variano dal pesce alla griglia, alla cottura al sale, al fritto indorato con le verdure, astici e aragoste alla catalana e, in stagione, le fantastiche moeche fritte servite con la polenta bianca tenera o alla griglia. Una generosa lista di vini sarà a disposizione degli ospiti con una altrettanto ricca scelta di liquori. Il ristorante è vicinissimo a Verona e a Mantova ed è facilmente raggiungibile in centro paese con parcheggio privato. Ulteriori approfondimenti li troverete visitando il sito dedicato www.ristoranteallancora.com dove potrete avere una descrizione più dettagliata dell’ambiente e della sua cucina.

Ristorante All’Ancora di Roverbella

RISTORANTE ALL’ANCORAVia Custoza 111 - Roverbella (Mn) Tel. 0376 693170 - chiuso di martedi e mercoledi - www.ristoranteallancora.com

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L’Azienda Agricola Salzani Sergio con la moglie Eleonora e i fi gli Alice e Christian è situata a Roverbella, a un quarto d’ora da Mantova e a 1 chilometro dalla ciclabile Mantova-Peschiera. Alleva in modo rurale, da oltre 40 anni, faraone, polli e capponi; coltiva principalmente piante da frutto, quali pesco, ciliegio, albicocco, susino, melo e pero, ortaggi di stagione e vite per la produzione di vino merlot e lambrusco. Nello spaccio aziendale, aperto tutti i giorni, si possono trovare frutta e verdura di stagione, agrodolci, confetture e mostrarde di propria produzione, con la possibilità di degustare melone e anguria a fette fresche. Nelle festività di Natale e Pasqua sono disponibili faraone, polli e capponi vivi o macellati su prenotazione. L’azienda agricola Salzani ha aperto da circa cinque anni in un ambiente familiare in aperta campagna l’agriturismo ‘Corte le Faraone’ dove si possono assaporare piatti freddi, tra i quali taglieri di salumi con agrodolci, taglieri di formaggi con mostarde, melone con culatello, capresi, insalatone e ricche macedonie con la frutta fresca. Siamo aperti da Aprile a Ottobre e ci potrete trovare ai mercati contadini a km 0 di Porto Mantovano la domenica mattina e a Cittadella (Porta Giulia, MN) il martedì mattina.

Azienda Agricola SALZANI SERGIO Str. Casoncello, 3 - ROVERBELLA (MN) - Tel. e Fax 0376 694697 - Cell. 3485116650 - [email protected]

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Agriturismo Corte le Faraone (Agriturismo)strada Casoncello, 3 - RoverbellaTelefono: 0376 694697

Agriturismo Corte Pioppa (Agriturismo)strada Quistello, 9 - RoverbellaTelefono: 0376 695992

Agriturismo Eliodoro (Agriturismo)strada Colonne, 22 - RoverbellaTelefono: 0376 693497Sito: www.agriturismoeliodoro.it

Bar Trattoria Donatelli (Ristorante)piazza XXIV Maggio, 48 - Fraz. Canedole - RoverbellaTelefono: 0376 695140

Osteria Al Cantone (Ristorante)via T. Trieste, 3 - RoverbellaTelefono: 0376 693602

Pizzeria Da Giorgio (Pizzeria)via L. Benati, 106 - RoverbellaTelefono: 0376 694510

Pizzeria Pub La Volpa (Pizzeria)via Marconi, 163/bis - Fraz. Belvedere - RoverbellaTelefono: 0376 696056

Pizzeria Stella (Pizzeria)via L. Benati, 106 - RoverbellaTelefono: 0376 694738

Risto-pizzeria Italia (Ristorante e pizzeria)S. S. Sud, 37 - Fraz. S. Lucia - RoverbellaTelefono: 0376 697908

Ristorante All`Ancora (Ristorante)via M. Custoza, 111 - RoverbellaTelefono: 0376 693170E-mail: [email protected]: www.ristoranteallancora.com

Ristorante Bar Castelletto (Ristorante)strada Castelletto, 41 - RoverbellaTelefono: 0376 694803

Ristorante La Rovere (Ristorante)via T. Trieste, 38 - RoverbellaTelefono: 0376 694738

Trattoria Al Giardinetto (Ristorante)str. Palazzino, 3/B - RoverbellaTelefono: 0376 696013

Trattoria Fienili (Ristorante)via Veneto, 3/2 - Fraz. Castiglione M.no - RoverbellaTelefono: 0376 696028

Trattoria La Pecora Nera (Ristorante)via F.lli Baracca, 9 - Fraz. Canedole - RoverbellaTelefono: 0376 695147

Trattoria Santa Lucia (Ristorante)S. S. 62, 8/bis - RoverbellaTelefono: 0376 697134

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Dove � no a settembre dello scorso anno si trovava la Casa dello Scampolo di Tripoli, a San Giorgio di Mantova, oggi sorge una ridente trattoria con Bar con un cuoco di origini genovese. Va da sé che il pesce e le tipicità liguri sono la grande specialità da concordare su ordinazione: lasagne alla Porto� no, pesto alla genovese, brasato ai funghi.In alternativa, sia a pranzo che a cena, c’è il menu � sso che cambia ogni giorno.Il locale è composto da un’unica sala, dall’aria curata e casalinga, capace di ospitare comodamente circa 40 coperti, climatizzata e dotata di connessione internet libera. Imperdibili gli aperitivi al bancone del bar, con stuz-zicherie di ogni tipo.

Trattoria BarZena

Via Folengo Teo� lo, 2 - Mottella Mantova - Tel. 0376 245056 - [email protected]

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Agriturismo Corte Costavecchia (Agriturismo)via Cavallare, 11 - fraz. GhisioloSan Giorgio di MantovaTelefono: 0376 248812E-mail: [email protected]: www.costavecchia.it

Agriturismo Loghino Caselle (Agriturismo)via Caselle, 40 - fraz. Caselle - San Giorgio di MantovaTelefono: 0376 340699E-mail: [email protected]: www.loghinocaselle.net

Agriturismo Tre Ramazze (Agriturismo)via Cadè, 10 - fraz. Villanova de Bellis - San Giorgio di MantovaTelefono: 0376 274851 - 371582

Gustò Settantuno (Ristorante)Via Folengo 2/d - Tripoli di S. Giorgio di Mantova (MN) - San Giorgio di MantovaTelefono: 0376 1876912E-mail: [email protected]: www.gustosettantuno.com

La Lampara (Ristorante)Via Caselle 28 - San Giorgio di MantovaTelefono: 0376 302172E-mail: [email protected]

Nuova Osteria Tripoli (Ristorante)via Folengo, 37 - fraz. Tripoli - San Giorgio di MantovaTelefono: 0376 340067E-mail: [email protected]: www.osteriatripoli.it

Risto-pizzeria Lord Joe(Ristorante e pizzeria)via Tobagi, 4 - fraz. Mottella - San Giorgio di MantovaTelefono: 0376 370704

Ristorante La Locanda (Ristorante)via Ghisiolo, 71 - fraz. GhisioloSan Giorgio di MantovaTelefono: 0376 340040E-mail: [email protected]

Ristorante Sapori di Mantova (Ristorante)via Bachelet, 18 - fraz. Mottella - San Giorgio di MantovaTelefono: 0376 372969

Tigella Bella (Tigelleria)via Einstein, 41 - fraz. MottellaSan Giorgio di MantovaTelefono: 0376 270644E-mail: [email protected]: www.tigellabella.it

Trattoria Da Giacomo (Ristorante)via Cadè,4 - fraz. Villanova de BellisSan Giorgio di MantovaTelefono: 0376 371152E-mail: [email protected]: www.dagiacomotrattoria.it

Trattoria Dai Du Fradei (Ristorante)str. Fossamana, 39 - fraz. Villanova M. San Giorgio di MantovaTelefono: 3426482309E-mail: [email protected]

San Giorgio di Mantova

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Agriturismo Tre Ponti (Agriturismo)p.za Rusta 1 - loc. Pradello - VillimpentaTelefono: 0376 667374

Nuovo Ristorante Pizzeria Rosa (Ristorante e pizzeria)piazza Roma, 44 - VillimpentaTelefono: 0376 667158

Risto-pizzeria Antico Mulino (Ristorante e pizzeria)via Tione, 2 - VillimpentaTelefono: 0376 667549

Trattoria Cosmana (Ristorante)via Parolara, 54 - VillimpentaTelefono: 0376 667239

Trattoria Tigelleria Lotus (Ristorante)piazza Roma, 123 - VillimpentaTelefono: 0376667565

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Castiglione D/SSolferino

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Alto MantovanoAcquanegra sul ChieseAsolaCanneto sull’OglioCasalmoroCasaloldoCasalromanoCastel GoffredoCastiglione delle StiviereCavrianaCeresaraGazoldo degli IppolitiGoitoGuidizzoloMariana MantovanaMedoleMonzambanoPiubegaPonti sul MincioRedondescoSolferinoVolta Mantovana

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Posto al confi ne con le province di Brescia e Verona, l’Alto Mantovano si sviluppa dalle colline dell’anfi teatro morenico del Garda ricoperte da boschi, vigne ed oliveti sino alla pianura attraversata dalla via Postumia, l’antico asse stradale romano che può essere assunto come ideale linea divisoria rispetto al resto della provincia. Territorio da sempre oggetto di contesa, dalle lotte tra i Gonzaga e la Serenissima sino alle battaglie risorgimen-tali, l’Alto mantovano è fortemente infl uenzato dalla vicinanza con Brescia, cui è accomunato da affi nità linguistiche e dalla vivacità del tessuto industriale, che si esprime in particolare con gli importanti centri manifatturieri di Castiglione e Castel Goffredo.

Resta forte però il ruolo del settore agroalimentare: qui nascono i vini doc Colli Morenici e Garda e si produco-no il Salame e il Prosciutto Mantovano. Tra i prodotti tipici spiccano il Tortello Amaro di Castel Goffredo, i Capunsei e dolci come il Sugolo, la Torta Mantovana e la Torta di San Biagio.Una ricchezza enogastronomica che, assieme al sugge-stivo paesaggio collinare e all’importante patrimonio storico-artistico, rende l’Alto Mantovano una meta turistica molto apprezzata.

AltoÊ Mantovano

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Pizzeria Bar Sport da Luigi via Brunelli, 110 - Acquanegra sul ChieseTelefono: 0376 79174

Pizzhosteria Dal Lupo via Trieste, 729 - loc. Mosio - Acquanegra sul ChieseTelefono: 0376 734091

Ristorante Evergreenvia Matteotti, 460 - Acquanegra sul ChieseTelefono: 037679361

Trattoria al Pontevia del Ponte Oglio, 1312 - Acquanegra sul ChieseTelefono: 0376 727182

Trattoria Beveraravia Beverara, 110 - Acquanegra sul ChieseTelefono: 0376 727331

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Agriturismo Corte Caselline (Agriturismo)str. S. Pietro Dossello 46/a - loc. S. Pietro - AsolaTelefono: 0376 729994

Albergo Ristorante Le Seriole (Ristorante e pizzeria)via Campagnotti, 6 - AsolaTelefono: 0376 729837E-mail: [email protected]: www.leseriole.it

Ascari (Ristorante)via Garibaldi 12 - AsolaTelefono: 0376 719677

Bar Trattoria La Botte (Ristorante)via Solferino 35 - AsolaTelefono: 0376 74109

Caffetteria Gelateria Liberty (Enotavola)piazza XX Settembre 4 - AsolaTelefono: 0376 710167

Gold carne (Ristorante)via Mantova 10 - AsolaTelefono: 0376 720985

L` Isola del Gusto (Ristorante e pizzeria)via Brescia 108 - AsolaTelefono: 0376 720634

Pizzeria Ristorante Al Catenaccio (Ristorante e pizzeria)via Mantova, 48 - AsolaTelefono: 0376 710687E-mail: [email protected]: www.pizzeriaristorantealcatenaccio.it

Ristorante La Filanda (Ristorante)via Carducci 21/E - AsolaTelefono: 347 4321578E-mail: [email protected]: www.la-filanda.it

Ristorante La Rosetta (Ristorante)via Piemonte, 4 - AsolaTelefono: 0376 729523

Ristorante Locanda Gastaldo (Ristorante)via Sorbara, 8 - Sorbara di Asola - AsolaTelefono: 0376 719843E-mail: [email protected]: www.locandadelgastaldo.it

Ristorante Quattro Strade (Ristorante)via Parma 33 - AsolaTelefono: 0376 735343 - 339 5699566Sito: www.ristorantequattrostrade.it

Tramvai s.r.l. (Enotavola)via Brescia 36 - AsolaTelefono: 0376 729785

Trattoria La Chiusa (Ristorante)via Parma, 82 - AsolaTelefono: 0376 710242E-mail: [email protected]: www.ristorantedipescemantovalachiusa.it

Trattoria Nuovo Impero (Ristorante)via Trieste, 14-16 - AsolaTelefono: 0376 710668

Trattoria Pizzeria Le Due Rose (Ristorante e pizzeria)via Cadimarco 78 - AsolaTelefono: 0376 729990

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Caffetteria Enoteca Peccato divino (Enoteca)viale Europa, 33 - Canneto sull`OglioTelefono: 0376 723369

Il buon vizio (Ristorante e pizzeria)via Massimo D`Azeglio, 13 - Canneto sull`OglioTelefono: 0376 1816033

Ristorante Alla Torre (Ristorante)piazza Matteotti, 5 - Canneto sull`OglioTelefono: 0376 70121

Ristorante Dal Pescatore Santini (Ristorante)località Runate, 15 - Canneto sull`OglioTelefono: 0376 723001E-mail: [email protected]: www.dalpescatore.com

Ristorante Villa Adele (Ristorante)via Liguria, 7 - Canneto sull`OglioTelefono: 0376 723468E-mail: [email protected]: http://www.ristorantevillaadele.com

Trattoria Al Meida (Ristorante)piazza Gramsci, 12 - Canneto sull`OglioTelefono: 0376 723500

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Agriturismo Laghetti Chitina (Agriturismo)via Brescia 26/b - CasalmoroTelefono: 339 2550911E-mail: [email protected]: www.laghettichitina.it

Osteria Pencio (Osteria)via Piave - CasalmoroTelefono: 0376 737558

Risto-pizzeria la Girandola (Ristorante e pizzeria)via Piave, 35 - CasalmoroTelefono: 392 9824370

Risto-pizzeria La Tavernetta (Ristorante e pizzeria)via IV Novembre, 2 - CasalmoroTelefono: 0376 737089

Risto-pizzeria Park Hotel (Ristorante e pizzeria)via Asola, 1 - CasalmoroTelefono: 0376 737706

Ristorante Les Follies (Ristorante)via Alceo Negri, 67 - CasalmoroTelefono: 339 6731116 - 334 3341397E-mail: [email protected]: www.lesfollies.eu

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Albergo Ristorante Al Ciliegio (Ristorante)Via Mantova 2 - CasaloldoTelefono: 0376 1791677 - 346 6738488E-mail: [email protected]: www.albergociliegio.it

K & B Tea Srl (Ristorante)Via Asola, 11 - CasaloldoTelefono: 0376 74246

Ristorante Ost Buongusteria (Ristorante)Via Della Giustizia, 18 - CasaloldoTelefono: 0376 730135

Sisters Caffe (Ristorante)Via Giustizia 34 - Casaloldo

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oRisto-pizzeria San Rocco(Ristorante e pizzeria)via San Rocco, 7 - CasalromanoTelefono: 0376 76400

Ristorante La Villetta (Ristorante)piazza Europa, 8 - CasalromanoTelefono: 348 3628045

Trattoria da Rita (Osteria)Via Amedeo di Savoia, 5 - CasalromanoTelefono: 0376 76400

Trattoria Oktoberfest (Ristorante)via Roma, 8 - CasalromanoTelefono: 0376 76038

Trattoria Pesca Sportiva Paradiso (Ristorante)via Paradiso, 9 - CasalromanoTelefono: 0376 729426

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Punto di partenza della storia dell’Osteria Selvole sono le mani materne, che Giuseppe Bettini, oggi patron e chef del ristorante, ammira sin da piccolo mentre com-piono quei movimenti tipici di chi cucina con amore. Titolari di una macelleria i genitori di Giuseppe hanno tramandato al figlio la necessità di utilizzare materie prime d’eccellenza, controllate e poi perfettamente cucinate per esaltarne le caratteristiche. «Lingua salmistrata e cotechino», gli esordi; fino a giungere alla preparazione del migliore tortello all’erba amara della zona, il famoso tortello di Castel Goffredo. Da rilevare, oltre ad una carta con proposte mare e terra, il servizio pizzeria, anche da asporto. Chiuso il martedì. Aperto a pranzo la domenica.

Ristorante PizzeriaSelvole

Strada Selvole, 23 Castel Goffredo (Mn) - Tel. 0376 770400 - www.osteriaselvole.it

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Agriturismo Cascina Sguazzarina (Agriturismo)via Baldese 12 - loc. S. Anna - Castel GoffredoTelefono: 0376 781203

Agriturismo Colombare (Agriturismo)str. Casalmoro, 20 - Castel GoffredoTelefono: 0376 779638

Agriturismo F.lli Turganti Snc (Agriturismo)str. Acquafredda, 58 - Castel GoffredoTelefono: 0376 780177

Agriturismo San Lorenzo (Agriturismo)ctr. Casalpoglio, 43 - Castel GoffredoTelefono: 0376 779941

Movida (Ristorante)Strada Valzi - Castel GoffredoTelefono: 328 3732499

Osteria Antiche Sere (Ristorante)Strada Ceresara, 1 - Castel GoffredoTelefono: 0376 778791

Osteria Castelvecchio (Ristorante)p.za Martiri Liberazione, 1-2 - Castel GoffredoTelefono: 0376 771030

Osteria Roger (Ristorante)Contrada Villa, 8 - Castel GoffredoTelefono: 0376 770252

Pizzeria La Rotonda (Pizzeria)via Principe Amedeo, 4 - Castel GoffredoTelefono: 0376 770738

Risto-pizzeria Il Roccolo(Ristorante e pizzeria)via Svizzera, 9/B - Castel GoffredoTelefono: 0376 771733

Risto-pizzeria Selvole (Ristorante e pizzeria)ctr. Selvole, 19 - Castel GoffredoTelefono: 0376 770400

Risto-pizzeria Viola (Ristorante e pizzeria)p.le Martiri Liberazione, 16 - Castel GoffredoTelefono: 0376 770326

Ristorante F.lli Chito Srl (Ristorante)via Profondi, 25/C - Castel GoffredoTelefono: 0376 770724

Ristorante La Pialla (Ristorante e pizzeria)viale Europa, 31 - Castel GoffredoTelefono: 0376 770127E-mail: [email protected]: www.lapialla.ory.it

Ristorante Villa Europa (Ristorante)via Cavour,1 - Castel GoffredoTelefono: 0376 780580

Trattoria Carella Monica (Ristorante)str. Della Calza, 1871/A - Castel GoffredoTelefono: 0376 779318

Trattoria La Pergola (Ristorante)via Ospedale, 43/A - Castel GoffredoTelefono: 0376 779956

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Agriturismo Corte Gaia (Agriturismo)via Medole 75 - loc. Gozzolina - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 632541E-mail: [email protected]: www.cortegaia.it

Agriturismo La Cantina (Agriturismo)via Fichetto, 7 - loc. Pedercini - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 673570E-mail: [email protected]

Agriturismo Pozzo Fiorito (Agriturismo)via Levadello, 14 - loc. Zecca - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 672389E-mail: [email protected]: www.pozzofiorito.it

Albergo Trattoria Santa Maria (Ristorante)via S. Maria della Costa, 11 - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 638340E-mail: [email protected]: www.trattoriasantamaria.it

Asian Ristò (Ristorante cinese)via Mazzini, 109 - Castiglione delle StiviereTelefono: 366 3775223E-mail: [email protected]

Bar Ristorante Da Paola (Ristorante)via Porta Lago, 23 - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 638829E-mail: [email protected]: www.trattoriapaola.it

Bar Trattoria Bonatti Fausto (Ristorante)via Fontanone, 21 - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 632276

Cucina Mutty (Ristorante)viale Maifreni, 54 - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 639921E-mail: [email protected]: www.mutty.it

Hostaria del Teatro (Ristorante)via Ordanino, 5/B - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 670813E-mail: [email protected]

Hostaria Viola (Ristorante)via Verdi, 32 - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 638277E-mail: [email protected]: www.hostariaviola.it

La Grotta dei Corvi (Ristorante)viale dei Mandorli, 22 - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 632530Sito: http://www.lagrottadeicorvihotel.it

Osteria da Pietro (Ristorante)via Chiassi, 19 - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 673718E-mail: [email protected]: www.osteriadapietro.eu

Pizzeria Castello (Ristorante e pizzeria)via Ripa Castello, 12 - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 638840

Pizzeria Da Mara (Ristorante e pizzeria)v.Mazzini 109 c/o C.C. Benaco - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 671313

Pizzeria Fontanella (Ristorante e pizzeria)via Monti dell`Astore, 11 - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 638116

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Pizzeria L`Angolo di Rita (Pizzeria)via Dottorina, 2/L - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 636712

Pizzeria La Spagnola (Ristorante e pizzeria)via Beschi, 54 - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 638500Pizzeria Luna Rossa (Ristorante e pizzeria)via Puccini, 10 - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 632716

Pizzeria Sorrento (Ristorante e pizzeria)via Europa, 55 - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 638358

Plaza Cafè Restaurant (Ristorante)via Donatori di Sangue 11 sc. F - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 670322E-mail: [email protected]

Risto-pizzeria Al Grappolo d`Oro (Ristorante e pizzeria)via Medole, 35/A - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 630351E-mail: [email protected]: www.algrappolodoro.com

Risto-pizzeria La Mansarda (Ristorante e pizzeria)via Valle Scura, 136 - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 638972

Risto-pizzeria La Terrazza (Ristorante e pizzeria)via Raffaello, 37-27 - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 632700

Risto-pizzeria Negril (Ristorante e pizzeria)v. Cavour 57 c/o C.C. Italmark - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 673600

Ristorante Corte Cola (Ristorante)via Cola, 20 - Castiglione delle StiviereTelefono: 335 5736093E-mail: [email protected]

Ristorante Forum Cafè (Ristorante)via Pretorio, 13 - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 638112

Ristorante Hong Kong (Ristorante cinese)via Dunant, 53 - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 638588

Ristorante la Cantina del Collegio (Ristorante e pizzeria)via Maifreni, 46 - Castiglione delle StiviereTelefono: 333 6797356

Ristorante Pizzeria La Capanna (Ristorante e pizzeria)via V. Giordano, 12 - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 631130E-mail: [email protected]: www.lacapannaristorante.it

Ristorante Toscanini di La Briciola (Ristorante)Via Toscanini, 40 - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 673715

Trattoria Croce Bianca (Ristorante)via Zanardelli, 99 - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 630303E-mail: [email protected]: www.trattoriacrocebianca.net

Vecchi Sapori (Ristorante e pizzeria)via Lonato, 143 - Castiglione delle StiviereTelefono: 0376 944739E-mail: [email protected]

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Agrichic (Agriturismo)Strada Cervo, loc. La Guardola - CavrianaTelefono: 347 8259615E-mail: [email protected]: www.agrichiclaguardola.it

Agriturismo La Cadelora (Agriturismo)fr. Bande - Strada Volta Pozzolengo 21 - CavrianaTelefono: 0376 515052E-mail: [email protected]

Agriturismo Nuova Scardua (Agriturismo)via Bagatino, 3 - CavrianaTelefono: 338 4833849E-mail: [email protected]: www.nuovascardua.eu

Pizzeria Fantasy (Pizzeria)via Guidizzolo,7 - CavrianaTelefono: 0376806377E-mail: [email protected]

Risto-pizzeria La Capra (Ristorante e pizzeria)via Pieve,2 - CavrianaTelefono: 0376 82101E-mail: [email protected]

Ristorante Albergo Alla Corte dei Bicchi (Ristorante e pizzeria)via Guidizzolo, 10 - CavrianaTelefono: 0376 815024E-mail: [email protected]: www.allacortedeibicchi.it

Ristorante La Baita (Ristorante)str. Monte Pagano 4, fraz. Campagnolo - CavrianaTelefono: 0376 806372E-mail: [email protected]: www.labaitaristorante.it

Ristorante Satakunta (Ristorante)str. Parolara,2, fraz. Bande - CavrianaTelefono: 0376 855151E-mail: [email protected]: www.satakunta.it

Trattoria Al Campagnolo (Ristorante)str. S. Anna, 2, fraz. Campagnolo - CavrianaTelefono: 0376 806371

Trattoria La Rocca (Ristorante)via Porta Antica, 95 - CavrianaTelefono: 0376 82210E-mail: [email protected]

Trattoria Pizzeria Da Romana (Ristorante e pizzeria)Str. Georgiche, 3 - fraz. Bande - CavrianaTelefono: 0376 806369

Trattoria Pizzeria La Loggia (Ristorante e pizzeria)Piazza Castello, 1.2.3.4. - CavrianaTelefono: 0376 806375E-mail: [email protected]

Trattoria Pizzeria La Sosta(Ristorante e pizzeria)str. Croce,9 - fraz. S. Giacomo - CavrianaTelefono: 0376 819244E-mail: [email protected]

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La trattoria da Orsolina si trova nel centro del paese di Ceresara, comune celebre dal punto di vista ga-stronomico per l’eccellente produzione di ciliegie. Una tipicità che ricorre in diversi piatti anche della Trattoria da Orsolina come il risotto con le ciliegie e il roast beef con le ciliegie.Il locale è costituito da due sale, per un totale di 76 coperti, in un ambiente recentemente restaurato e adatto ad ospitare anche grandi gruppi.Nel menu, in cui spiccano i piatti tipici della zona, come i tortelli di zucca e i capunsei, colpisce la simpatica formula del “giro primi”. La cucina continua a sfornare nuovi primi piatti fi no a quando i clienti, fi nalmente soddisfatti, chiedono di interrompere il giro. Sorprende la quantità di diverse proposte, solo i primi arrivano ad essere una cinquantina, soprattutto risotti, tra i quali segnaliamo il risotto con scamorza affumicata, con salsiccia, quello al lambrusco, quello con crescione, con ciliegie e infi ne quello al melone. Ottimi anche i secondi di carne, in particolare le costate e fi letti di carne argentina. Da provare anche la pizza, cotta nel forno a legna.

TrattoriaOrsolina

Via Marconi, 7 - Ceresara (MN) - Tel. 0376.87022 - [email protected] - Ci trovi anche su Facebook

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Agriturismo Canova (Agriturismo)via Loghino Gambetta 6 - CeresaraTelefono: 0376 87731E-mail: [email protected]

Agriturismo Cascina Basalganella (Agriturismo)via Bissona, 45 - loc. Villa Cappella - CeresaraTelefono: 338 7352980

Agriturismo Corte Crivellina (Agriturismo)via Testa ,38 - CeresaraTelefono: 0376 849758

Loghino Belsito (Agriturismo)Via Villa Giardino, 8 – CeresaraTelefono: 0376 878139 - 335 5225770E-mail: [email protected]: www.loghinobelsito.it

Risto-pizzeria Il Cardo(Ristorante e pizzeria)via Belgiardino,56 - CeresaraTelefono: 0376 87060

Risto-pizzeria La Casona del Gaucho (Ristorante e pizzeria)via S. Martino, 42 - CeresaraTelefono: 0376 87050

Ristorante Belgiardino (Ristorante)via Villa Belgiardino,19 - CeresaraTelefono: 0376 838284

Ristorante Ca`Bianca (Ristorante)via Ca`Bianca,5 - CeresaraTelefono: 0376 770543

Trattoria Da Orsolina (Ristorante)via Marconi, 7 - CeresaraTelefono: 0376 87022E-mail: [email protected]

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Agriturismo La Margherita (Agriturismo)via Bassanella, 1 - Gazoldo degli IppolitiTelefono: 0376 657209Sito: www.aalamargherita.com

Agriturismo Loghino Vittoria (Agriturismo)via S. Fermo, 4 - Gazoldo degli IppolitiTelefono: 0376 1872508Sito: www.loghino.net

Pizzeria Tre Garibaldini (Pizzeria)via Marconi, 102 - Gazoldo degli IppolitiTelefono: 0376 657105

Pizzeria Verde Basilico (Pizzeria)via Portico Rosso, 31 - Gazoldo degli IppolitiTelefono: 0376 658052

Ristorante Agrifoglio (Ristorante)via San Pio X, 34 - Gazoldo degli IppolitiTelefono: 0376 657092

Ristorante Pesce d`Oro (Ristorante)via San Fermo 14 - Gazoldo degli IppolitiTelefono: 0376 658123

Trattoria di Gioia (Osteria)via Marconi, 175 - Gazoldo degli IppolitiTelefono: 0376 657109

Trattoria La Pergola (Ristorante)via Gerola, 3 - Gazoldo degli IppolitiTelefono: 0376 657340

Gazoldo degli Ippoliti

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Al Puler (Ristorante)Strada Vasto, 64 - loc. Vasto - GoitoTelefono: 0376 607644

Alta Marea (Ristorante e pizzeria)Via Mori, 6 - GoitoTelefono: 0376 604923E-mail: [email protected]

Casara Giuliana (Ristorante)via Massimbona, 51 - GoitoTelefono: 0376 60020

Lago San Pietro (Ristorante e pizzeria)Strada Statale Goitese, 31/C - loc. Marsiletti - GoitoTelefono: 0376 688205E-mail: [email protected]

Locanda al Ponte (Ristorante)Strada Statale Goitese, 258 - GoitoTelefono: 0376 689269E-mail: [email protected]: www.locandaalponte.com

Osteria Bell`Acqua da Cesare (Osteria)Strada Bell`Acqua 17/P - loc. Bell`Acqua - GoitoTelefono: 339 8330599

Pizzeria Airone (Pizzeria)strada Mussolina, 2/B - GoitoTelefono: 0376 686825E-mail: [email protected]: www.piscineairone.it

Pub Old Edimburgh (Ristorante e pizzeria)strada Goitese, 246 - GoitoTelefono: 0376 688021

Risto-pizzeria Mocambo (Ristorante e pizzeria)strada Goitese, 227 - GoitoTelefono: 0376 60165E-mail: [email protected]: www.mocambo.it

Ristorante Dal Foro(Ristorante e pizzeria)strada Pedagno, 56 - GoitoTelefono: 0376 604761 - 392 0239252E-mail: [email protected]: www.ristorantedalforo.it

Ristorante Naviglio 1974 (Ristorante e pizzeria)strada Maglio, 78 - GoitoTelefono: 0376 604558E-mail: [email protected]

Tavola calda Stallo (Self service - Fast food)strada Goitese, 311/C - GoitoTelefono: 0376 604451

Trattoria Al Pescatore da Mino (Ristorante)via Mori, 51 - GoitoTelefono: 0376 686938E-mail: [email protected]

Trattoria Croce del Gallo (Ristorante e pizzeria)strada Marengo, 98 - loc. Croce del Gallo - GoitoTelefono: 0376 604055E-mail: [email protected]

Trattoria Dal Piccolo (Ristorante)strada Statale Goitese, 118 - GoitoTelefono: 0376 60187

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Trattoria Eden (Ristorante)strada Goitese, 103 - loc. Marsiletti - GoitoTelefono: 0376 60235

Trattoria La Passeggiata (Ristorante)strada Sacca, 3 - GoitoTelefono: 0376 604098

Trattoria Pizzeria Sotto le Stelle (Ristorante e pizzeria)Via Savonarola, 5 - loc. Torre - GoitoTelefono: 0376 604943E-mail: [email protected]: www.ristorante-sottolestelle.com

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Osteria Al Monumento (Ristorante)via Monumento, 1 - fraz. Birbesi - GuidizzoloTelefono: 0376 849202

Pizzeria Boscia`s Pizza (Pizzeria)via Solferino, 66 - GuidizzoloTelefono: 0376 840494

Pizzeria Henry`s (Pizzeria)strada per Cavriana, 29 - GuidizzoloTelefono: 0376 819033

Risto-pizzeria La Conchiglia (Ristorante e pizzeria)piazza Pezzati, 16/18 - GuidizzoloTelefono: 0376 818729

Risto-pizzeria La Piazzetta (Ristorante e pizzeria)via Dunant, 4 - GuidizzoloTelefono: 0376 819041Ristorante Il Pescheto (Ristorante)via Dunant, 46 - GuidizzoloTelefono: 0376 818697

Trattoria Antichi Sapori(Ristorante)via Oratorio, 14 - fraz. Rebecco - GuidizzoloTelefono: 0376 819230E-mail: [email protected]: www.osteriantichisapori.it

Trattoria Bella Italia da Alex (Ristorante)via Sajore 19 - fraz. Birbesi - GuidizzoloTelefono: 327 1904167E-mail: [email protected]: www.ristorantebellaitalia.it

Trattoria La Torre (Ristorante)via F. Filzi, 17 - GuidizzoloTelefono: 0376 819151

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Ristorante Bar Le Due Province (Ristorante)via Ventura, 2 - Mariana MantovanaTelefono: 0376 735006

Ristorante La Rocca (Ristorante)Mariana MantovanaTelefono: 338 9959533

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Albergo Ristorante Bar La Pieve (Ristorante)via Matteotti,14 - MedoleTelefono: 0376 898291E-mail: [email protected]: www.lapievehotel.com

Pizzeria Passeggio (Pizzeria)via Zanella, 69 - MedoleTelefono: 0376 868259

Risto-pizzeria 80 Voglia (Ristorante e pizzeria)strada Crocevia, 39-41 - MedoleTelefono: 0376 898292

Trattoria La Scaletta (Ristorante)strada Crocevia, 43 - MedoleTelefono: 0376 898289E-mail: [email protected]: www.trattorialascaletta.com/

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La trattoria si trova nell’abitato di Castellaro Lagusel-lo, splendido borgo medioevale, bandiera arancione, segnalato tra i Borghi più belli d’Italia. A Castellaro La Pesa è un’istituzione, c’è praticamente da sempre, fi n da quando nel 1908 nonna Maddalena inaugurò la trattoria, passata poi di mano in mano fi no a Diego, attuale proprietario e suo nipote. In cucina lavora ancora anche la mamma di Diego, 91 anni e un’abilità senza eguali nel modellare la pasta fatta in casa.Cinque sale, un fi enile e il porticato all’aperto rendono la trattoria capace di accogliere più di 300 coperti in un ambiente curato ma informale. I piatti sono quelli tipici della tradizione e in particolare dell’alto Mantovano. Tra i primi va segnalata la pasta fatta in casa: capunsei, agnoli, bigoli, tortelli. I secondi puntano soprattutto sugli intingoli: stracotto, baccalà, lumache, arrosti. Ot-

tima anche la carne alla griglia e le speciali fi orentine. In inverno, solo su ordinazione, sono disponibili anche gli uccellini al tegame.La passione di Diego per la musica e per il canto fa sì che spesso, soprattutto il sabato sera, la Pesa sia animata dalla musica dal vivo.

TrattoriaLa Pesa

Piazza Orlandi 2, Castellaro Lagusello, Monzambano - Tel. 0376 88901 - [email protected]

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Agriturismo Corte Belvedere (Agriturismo)strada dei Colli, 98 - MonzambanoTelefono: 0376 800151E-mail: [email protected]: www.cortebelvedere.it

Agriturismo Fattoria Pepe (Agriturismo)strada S. Pietro, 2 - MonzambanoTelefono: 0376 800851E-mail: [email protected]: www.fattoriapepe.it

Agriturismo Il Filòs (Agriturismo)strada Nuvolino 29 - loc. Perini - MonzambanoTelefono: 0376 800197E-mail: [email protected]: www.ilflos.it

Agriturismo Le Spighe (Agriturismo)strada Tononi 55 - loc.Tononi - MonzambanoTelefono: 0376 809401E-mail: [email protected]

Agriturismo Licensi del Bresà (Agriturismo)strada Moscatello, 19 - MonzambanoTelefono: 0376 809200 - 338 3552212Sito: http://www.agriturismolicensi.com

Agriturismo Lupo Bianco (Agriturismo)str. dei Colli 94 - loc. Olfino - MonzambanoTelefono: 0376 800128E-mail: [email protected]: www.agriturlupobianco.it

Agriturismo Novoi (Agriturismo)strada Moscatello, 8 - loc. Novoi - MonzambanoTelefono: 0376 809235E-mail: [email protected]: www.novoi.it

Agriturismo Nuvolino (Agriturismo)via Nuvolino 61 - loc. Castellaro Lagusello - MonzambanoTelefono: 0376 809531E-mail: [email protected]: www.agriturismonuvolino.it

Albergo Ristorante Al Caminetto (Ristorante)via Umberto I, 53 - MonzambanoTelefono: 0376 800250E-mail: [email protected]: www.albergoalcaminetto.com

Albergo Ristorante Antico Borgo (Ristorante)via Castello, 56 - loc. Castellaro Lagusello - MonzambanoTelefono: 0376 1691791E-mail: [email protected]: http://www.anticoborgo.mn.it/

Albergo Ristorante Olfino(Ristorante)strada Dei Colli, 37 - loc. Olfino - MonzambanoTelefono: 0376 800352Sito: www.ristoranteolfino.it

Ancora da Donato (Ristorante)via Melchiori 4/6 - MonzambanoTelefono: 0376 800150E-mail: [email protected]

La Diga (Ristorante)strada Salionze, 31 - MonzambanoTelefono: 045 7945012E-mail: [email protected]: www.ristorantediga.it

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La Dispensa Ristorante (Ristorante)via Castello, 17 - loc. Castellaro Lagusello - MonzambanoTelefono: 0376 88850E-mail: [email protected]: www.ristoranteladispensa.com

Pizzeria Cygnus (Pizzeria)strada Valeggio, 29 - MonzambanoTelefono: 0376 800049

Pizzeria Forum (Pizzeria)via Puccini, 3 - MonzambanoTelefono: 0376 800697

Pizzeria Il Giglio (Pizzeria)via San Martino e Solferino 7 - MonzambanoTelefono: 0376 809201Ristorante La Collinetta (Ristorante)strada Pille, 91 - MonzambanoTelefono: 0376 800803

Ristorante La Passeggiata (Ristorante)via Don E. Tazzoli, 2 - MonzambanoTelefono: 0376 88969

Taverna dal Conte (Ristorante)via Belvedere, 1 - MonzambanoTelefono: 0376 800660E-mail: [email protected]

Trattoria Dei Colli (Ristorante)via Ortaglia, 1-3 - loc. Olfi no - MonzambanoTelefono: 0376 800100E-mail: [email protected]

Trattoria I Meneghei (Ristorante)strada Moscatello, 85 - MonzambanoTelefono: 0376 800000

Trattoria La Colomba (Ristorante)via Castello, 4 - loc. Castellaro LaguselloMonzambanoTelefono: 0376 88977E-mail: [email protected]

Trattoria La Pesa (Ristorante)piazza Orlandi, 8 - loc. Castellaro LaguselloMonzambanoTelefono: 0376 88901E-mail: [email protected]: www.lapesa.it

Trattoria Quattro Gatti (Ristorante)strada Pille, 4 - MonzambanoTelefono: 0376 800003E-mail: [email protected]: www.quattro-gatti.it

Villa Conti Cipolla (Ristorante)strada dei Colli, 60 - loc. Olfi noMonzambanoTelefono: 0376 809730E-mail: [email protected]: www.villaconticipolla.it

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Pizza e Company (Pizzeria)via Roma, 32 - PiubegaTelefono: 0376 655202

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Agriturismo Ai Vigneti (Agriturismo)via Colombara 13 - Ponti sul MincioTelefono: 0376 808065E-mail: [email protected]

Agriturismo Il Prandonino (Agriturismo)strada Colombara, 9 - Ponti sul MincioTelefono: 0376 88498

Azienda agrituristica La Montina (Agriturismo)strada Monzambano 51 - loc. MontinaPonti sul MincioTelefono: 0376 88202E-mail: [email protected]: http://www.agriturismolamontina.it

Pizzeria Ponti (Pizzeria)via Circonvallazione, 7 - Ponti sul MincioTelefono: 0376808112

Ristorante La Dinastia (Ristorante)strada Peschiera, 73/2 - Ponti sul MincioTelefono: 0376 88094E-mail: [email protected]

Ristorante Portofi no (Ristorante)via Pozzolengo, 11 - Ponti sul MincioTelefono: 0376 808234E-mail: info@albergoristoranteportofi no.itSito: www.albergoristoranteportofi no.it

Trattoria-Birreria Dragon Fly (Ristorante)via Circonvallazione, 2 - Ponti sul MincioTelefono: 0376 838352

Trattoria Il Macellaio Gastronomo (Ristorante giapponese)strada peschiera 35/C - Ponti sul MincioTelefono: 0376 808215E-mail: [email protected]

Trattoria La Torre (Ristorante)via S.Martino e Solferino, 3 - Ponti sul MincioTelefono: 0376 808256

Ponti sul Mincio

(Ristorante)strada Peschiera, 73/2 - Ponti sul MincioTelefono: 0376 88094E-mail: [email protected]

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Redo

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Agriturismo Corte Adua (Agriturismo)via Bologne 29 - RedondescoTelefono: 0376 954314

Bar Trattoria Mutti Giovanni (Ristorante)via Roma - RedondescoTelefono: 0376 655253

Ristorante Al Covo dei Re (Ristorante)via Solferino, 8-10 - RedondescoTelefono: 0376 954695

Ristorante Birreria Al Pub (Ristorante)via Pioppino, 47 S.P. 17 - RedondescoTelefono: 0376 954175

Redondesco

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Solfe

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Agriturismo Cascina Le Volpivia Piridello, 6 - SolferinoTelefono: 0376 854028E-mail: [email protected]: www.lesorgive.it

Agriturismo Corte Le Barchevia Barche, 6 - SolferinoTelefono: 0376 855262E-mail: [email protected]: www.agriturismolebarche.it

Agriturismo La Torrettavia Napoleone III, 26 - SolferinoTelefono: 0376 855036

Agriturismo Solimago via Napoleone III, 37 - SolferinoTelefono: 0376 855109E-mail: [email protected]: www.solimago.it

Albergo Locanda all`AvanguardiaPiazza Marconi 17 - SolferinoTelefono: 0376 854055E-mail: [email protected]: www.avanguardia-solferino.it

Albergo RistoranteDa Renato Alla Vittoria via Ossario, 27 - SolferinoTelefono: 0376 854051E-mail: [email protected]: www.darenato.it

Albergo Ristorante La Spia d`Italia via dei Francesi, 2 - SolferinoTelefono: 0376 893470E-mail: [email protected]: www.solferinohotel.com

Locanda Al Nido del Falcovia G. Garibaldi, 35 - SolferinoTelefono: 339 4176655

Pizzeria Al Pozzovia Napoleone III, 29 - SolferinoTelefono: 0376 85515

Pizzeria Eurekavia Cavriana, 19 - SolferinoTelefono: 0376 855267

Pizzeria Perhonenpiazza Castello, 18 - 19 - SolferinoTelefono: 0376 855255

Risto-pizzeria Vecchia Fontanapiazza Marconi, 3 - SolferinoTelefono: 0376 855000

Ristorante Lo Chalet dei Saporivia Monte Alto, 16 - SolferinoTelefono: 0376 854918E-mail: [email protected]

Ristorante Pizzeria Italia 90via Monte Alto, 18 - SolferinoTelefono: 0376 855326

Trattoria La Speranzavia San Martino, 6 - SolferinoTelefono: 0376 854191E-mail: [email protected]: www.la-speranza.it

Solferino

Piazza Garibaldi, 1 - Volta Mantovana (mn) • Tel. 0376 83496 • Chiuso il Mercoledì •

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Piazza Garibaldi, 1 - Volta Mantovana (mn) • Tel. 0376 83496 • Chiuso il Mercoledì •

Agriturismo Bellaria strada Ferri 10/A - Volta MantovanaTelefono: 0376 803237E-mail: [email protected]

Agriturismo Bortolinostrada Volta - Monzambano, 52 - Volta MantovanaTelefono: 0376 801564E-mail: [email protected]: www.bortlino.it

Agriturismo Cà Roma strada dei Colli Sud, 5/c - Volta MantovanaTelefono: 0376 803128E-mail: [email protected]

Agriturismo Cascina Boschi via Boschi, 20/a - Volta MantovanaTelefono: 0376 812887E-mail: [email protected]: www.cascinaboschi.com

Agriturismo Corte Adis Abebavia Borgo Tirolo, 1 - loc. Cereta - Volta MantovanaTelefono: 0376 83558E-mail: [email protected]: www.gardalake.it/adisabeba

Agriturismo Corte Aquileia via Avis, 1 - Volta MantovanaTelefono: 0376 83478E-mail: [email protected]

Agriturismo Corte Civa strada Bezzetti, 9 - Volta MantovanaTelefono: 0376 838717E-mail: [email protected]

Agriturismo Corte Onidastrada Onida, 3 - Volta MantovanaTelefono: 0376 838137E-mail: [email protected]

Agriturismo Corte Petacchivia dei Boschi 3 - Volta MantovanaTelefono: 0376 803005E-mail: [email protected]

Albergo Ristorante Buca di Baccovia San Martino, 131/b - Volta MantovanaTelefono: 0376 801277E-mail: [email protected]: www.hotelbucadibacco.it

Locanda Ristorante La Valle via Goito, 51 - Volta MantovanaTelefono: 0376 803217E-mail: [email protected]: http://hotellavalle.net/

L`osteria di EdmondoVia Castelgrimaldo 5, loc. Castelgrimaldo, 5 - Volta MantovanaTelefono: 3496796154 - 0376 8197748E-mail: [email protected]

Osteria Buon Umorestrada Volta-Valeggio, 14 - Volta MantovanaTelefono: 0376 803132E-mail: [email protected]: www.osteriabuonumore.it

Risto-pizzeria C`era una Volta strada dei Colli Nord, 26 - Volta MantovanaTelefono: 0376 838102E-mail: [email protected]

Volta Mantovana

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Risto-pizzeria da Rita Rivieradel Minciostrada Volta Pozzolo, 28 - Volta MantovanaTelefono: 0376 83333E-mail: [email protected]

Risto-pizzeria MiramontiPiazza Garibaldi, 1 - Volta MantovanaTelefono: 0376 83496E-mail: [email protected]

Risto-pizzeria Sqola strada Colli nord, 25 - Volta MantovanaTelefono: 0376 838249E-mail: [email protected]

Risto-pizzeria Tam Tam via Mondini, 1 - Volta MantovanaTelefono: 0376 83070

Risto-pizzeria Villa Boselli via Boselli, 10 - Volta MantovanaTelefono: 0376 83312E-mail: [email protected]: www.villaboselli.it

Ristorante Al Cervo via Avis, 44 - Volta MantovanaTelefono: 0376 83140

Ristorante La Fontanalocalità Ferri, 11 - Volta MantovanaTelefono: 0376 838096

Ristorante Stangadavia 1848, 12 - Volta MantovanaTelefono: 0376 801769E-mail: [email protected]

Volta

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Oltrepò MantovanoBorgofranco sul PoCarbonara di PoFelonicaGonzagaMagnacavalloMogliaMotteggianaOstigliaPegognagaPieve di CorianoPoggio RuscoQuingentoleQuistelloRevereSan Benedetto PoSan Giacomo delle SegnateSan Giovanni del DossoSchivenogliaSermideSerravalle a PoSustinente SuzzaraVilla Poma

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Oltrepassato il Grande Fiume si arriva all’estremo lembo sud-orientale della provincia, l’Oltrepò Mantovano, incuneato tra Lombardia, Emilia e Veneto: l’area confi na a est con Verona e Rovigo e a sud con Modena, Reggio Emilia e Ferrara.Qui il paesaggio è dominato dalle campagne che si estendono a perdita d’occhio; già coltivato in epoca romana, il territorio conosce il suo defi nitivo sviluppo a partire dal Medioevo quando, sotto il regno della gran-contessa Matilde di Canossa, i monaci dell’Abbazia del Polirone di San Benedetto effettuarono un’imponente opera di bonifi ca.A caratterizzare il territorio è anche la ricchezza dell’am-biente fl uviale, con le riserve naturali della Palude di Ostiglia, dell’Isola Boschina e dell’Isola Boscone.

A parte il distretto metalmeccanico di Suzzara, l’eco-nomia dell’Oltrepò ruota attorno al settore agricolo, con produzioni intensive di riso, cereali, barbabietole, patate e coltivazioni di qualità che esprimono una vocazione antica: questo è il territorio della Pera Man-tovana e del Melone Mantovano, oltre che lo scrigno del prezioso Tartufo.Unica area non emiliana in cui si produce il Parmigia-no Reggiano, l’Oltrepò Mantovano vanta anche altri prodotti tipici di pregio come la Cipolla di Sermide, il Tiròt e la Torta di Tagliatelle.

Oltrep̃ Ê Mantovano

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Agriturismo Corte Bancare (Agriturismo)via Bancare II, 20 - Borgofranco sul PoTelefono: 0386 41622Sito: http://www.cortebancare.it

Agriturismo Corte Broletto (Agriturismo)via Bassa, 17 - Borgofranco sul PoTelefono: 335 6760682

Locanda Del Pozzo Ristorante)via Ado Barbi, 18 - Borgofranco sul PoTelefono: 0386 41405

Risto-pizzeria Villa del Borgo (Ristorante e pizzeria)via Matteotti, 20 - Borgofranco sul PoTelefono: 0386 41121

Ristorante Padus (Ristorante)via S. Francesco, 19 - Borgofranco sul PoTelefono: 0386 41113

Trattoria Da Athos (Ristorante)via Antonio Gramsci, 6 - Borgofranco sul PoTelefono: 346 5205204

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Un angolo di Sardegna in riva al Po. Angelo, lo chef, è di Alghero e propone a Carbonara lo splendore della sua cucina di origine catalana. Tanto pesce fresco tutto l’anno: paella alla valenciana, zuppe di pesce, tagliolini con granchietti, grigliate miste. Non mancano anche le prelibatezze sarde di terra, come il maialino (rigorosamente su prenotazione), una vasta scelta di formaggi, il pane carasau e il torrone di Tonara.La parte mantovana del ristorante è rappresentata in sala da Liliana e nel menù dai piatti principali della tra-dizione: agnoli, tortelli, stracotto con polenta, cinghiale in umido. Solo e rigorosamente quando è stagione, il tartufo locale.Una particolare menzione merita la carne irlandese: fi letti, costate, tagliate. Da provare le costine di maiale al forno. Il ristorante la Rosa dei Venti si trova sulla strada principale di Carbonara di Po, è dotato di un ampio parcheggio e di uno spazio estivo all’aperto. L’interno, climatizzato, offre un’atmosfera elegante e raffi nata. Il ristorante è citato nella guida gastronomica del Sole 24 Ore.Recentemente, Angelo e Liliana hanno scelto di fare un investimento importante puntando sulla cantina, su consiglio dell’esperto mantovano Carlo Gola. Con la cucina sarda, suggeriamo gli imperdibili Vermentini, ma potrete trovare molte delle migliori etichette italiane.Chiusi il giovedì sera, gradita la prenotazione nel fi ne settimana.

Ristorante La Rosa dei Venti

Via Cavo, 1 - Carbonara di Po (MN) - Tel. 0386 41873 - Cell. 338 9643360 - [email protected]

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Antica Locanda Corte della Marchesa (Ristorante)Via Carbonarola 26 - Carbonara di PoTelefono: 038641174

Hotel Ristorante Passacor (Ristorante)str. Provinciale Ferrarese, 4 - Carbonara di PoTelefono: 0386 41461

Osteria 59 (Ristorante e pizzeria)via Marconi, 7-9 - Carbonara di PoTelefono: 0386 41829E-mail: [email protected]: www.osteria59.it

Ristorante La Rosa dei Venti (Ristorante)via Cavo, 1 - Carbonara di PoTelefono: 0386 41873

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Agriturismo Corte Nigella (Agriturismo)via Argine Valle, 75 - FelonicaTelefono: 0386 66222 - 338 4057185E-mail: [email protected]: http://www.cortenigella.com

Agriturismo Corte Prova (Agriturismo)via Argine Valle, 72 - FelonicaTelefono: 0386 66493 - 328 6867629

Baraccabrà (Agriturismo)via Garibaldi, 170 - FelonicaTelefono: 347 5681480E-mail: [email protected]

Pizzeria l`Oasi (Pizzeria)via Argine Valle, 44 - FelonicaTelefono: 0386 916175

Trattoria Bologna (Ristorante)via G. Garibaldi, 131 - Felonica

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Agriturismo Corte Dinarella (Agriturismo)strada Albareda, 4 - loc. Bondeno - GonzagaTelefono: 0376 54543

Agriturismo Corte Villoresi (Agriturismo)str. Privata Pianone 1; loc. Bondeno - GonzagaTelefono: 0376 550470

Bar Trattoria Da Licia (Ristorante)via B. d` Arduini - loc. Bondeno - GonzagaTelefono: 0376 54096

Bar Trattoria La Stazione (Ristorante)via Stazione, 10 - GonzagaTelefono: 0376 58710

Bar Trattoria Lety (Ristorante)via B. d` Arduini, 56 - loc. Bondeno - GonzagaTelefono: 0376 54070

Pizzeria Ristorante Da Beppe (Ristorante e pizzeria)via Brigate Garibaldine, 21/B - loc. Bondeno - GonzagaTelefono: 0376 54449E-mail: [email protected]

Risto-pizzeria Al Nuovo Ponte Verde (Ristorante e pizzeria)via Fiera Millenaria, 5/A - GonzagaTelefono: 0376 58409

Risto-pizzeria La Pepa (Ristorante e pizzeria)via D. Villani, 6/8 - loc. Palidano - GonzagaTelefono: 0376 535003

Risto-pizzeria Le Botti (Ristorante e pizzeria)via Torre, 8 - GonzagaTelefono: 0376 58222

Ristorante Negri (Ristorante)largo Martiri della Libertà, 14 - GonzagaTelefono: 0376 528182E-mail: [email protected]

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Agriturismo Loghino Vallazza (Agriturismo)via Vallazza 6 - loc. Vallazza - MagnacavalloTelefono: 0386 55113 - 0386 55430E-mail: [email protected]: www.loghinovallazza.it

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Agriturismo Loghino Giacinto (Agriturismo)via Coazze 31 - loc. Bondanello - MogliaTelefono: 0376 56133

Agriturismo Valle San Martino (Agriturismo)via Valle San Martino 30/a - MogliaTelefono: 0376 557943E-mail: [email protected]

Pizzeria Al Vecchio Mulino (Pizzeria)via Cavour, 10/bis - MogliaTelefono: 0376 598122

Risto-pizzeria Al Ragno (Ristorante e pizzeria)via IV Novembre, 23 - MogliaTelefono: 0376 598259E-mail: [email protected]

Risto-pizzeria Aquila d`Oro (Ristorante e pizzeria)via Verdi, 15 - MogliaTelefono: 0376 598046

Risto-pizzeria Dogana (Ristorante e pizzeria)via De Amicis, 102 - MogliaTelefono: 0376 559432

Ristorante Yang (Ristorante cinese)via De Amicis, 6 - MogliaTelefono: 0376 556512

Trattoria Laghetto Azzurro (Osteria)Via IV Novembre, 93 - MogliaTelefono: 0376 56334

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Agriturismo Corte Fabbrica (Agriturismo)via D. Alighieri 21 - loc. Torricella - MotteggianaTelefono: 0376 520118E-mail: [email protected]: www.cortefabbrica.it

Agriturismo Forte Urbano(Agriturismo)via F.lli Cervi 21 - loc. Sailetto - MotteggianaTelefono: 0376 520318

La Casereccia (Ristorante e pizzeria)via Bacchelli, 20 - MotteggianaTelefono: 0376 0527094

Risto-pizzeria I Tre Soci (Ristorante e pizzeria)via F. Filzi, 58 - fraz. Villa Saviola - MotteggianaTelefono: 0376 510011

Ristorante La Cambusa(Ristorante)via Roma, 4 - MotteggianaTelefono: 0376 527477

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Gnocco fritto e tigelle sono le parole d’ordine di questa trattoria che dal 2013 è diventata anche locanda dopo aver acquisito le camere al primo piano. Il locale si trova ad Ostiglia, sulla statale, in prossimità del semaforo prima del ponte per Revere, proprio dove si trova l’in-crocio delle strade che portano a Ferrara e a Modena. Ambiente convivale e informale, adatto anche a lar-ghe compagnie, Al Barachin è il luogo perfetto per gli appassionati delle tipicità emiliane, accompagnate da salumi, formaggi e salse.La struttura è stata recentemente rinnovata, dopo l’incendio che l’aveva gravemente danneggiata, resti-tuendo ad Ostiglia uno dei suoi locali storici.

TrattoriaAl Barachin

Trattoria “Al Barachin”Strada Abetone Brennero Est, 62 - Ostiglia (MN) - Tel 0386 31035 - www.albarachin.it - [email protected]

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Agriturismo Arginino Piccolo (Agriturismo)via Arginino, 9 - OstigliaTelefono: 0386 31475E-mail: [email protected]: www.argininopiccolo.it

Agriturismo Il Glicine (Agriturismo)via S. Romano Casetto, 40 - OstigliaTelefono: 0386 802892

Agriturismo La Bellis (Agriturismo)via Logonovo Comuna Bellis, 34 - OstigliaTelefono: 0386 802212E-mail: [email protected]

Agriturismo Le Calandre (Agriturismo)via Calandre 4 - OstigliaTelefono: 0386 803027E-mail: [email protected]: www.agriturismolecalandre.it

Albergo Ristorante Cioè (Ristorante)via Vittorio Veneto, 7 - OstigliaTelefono: 0386 800282Albergo Ristorante Mezza Tappa (Ristorante)via A. Brennero Est, 35/H - OstigliaTelefono: 0386 800380

Albergo Ristorante Palas (Ristorante e pizzeria)via A. Brennero Est, 68 - OstigliaTelefono: 0386 31014

Albergo Ristorante Pizzeria California (Ristorante e pizzeria)via Viazzuolo, 20-24 - OstigliaTelefono: 0386 31775

Albergo Ristorante Pizzeria Doria (Ristorante e pizzeria)via A. Brennero Est, 63 - OstigliaTelefono: 0386 800520

Ristorante Al Borghese (Ristorante)strada Pagana, 1 - loc. Correggioli - OstigliaTelefono: 0386 800733

Ristorante Ca` Rossa (Ristorante)via A. Brennero Nord, 52 - OstigliaTelefono: 0386 802730

Ristorante La Tana di Alice (Ristorante)via Canali, 4 - loc. Correggioli - OstigliaTelefono: 0386 32523

Ristorante Lucchi Riso (Ristorante)zona ind.le, strada D, 6 - OstigliaTelefono: 0386 801982

Ristorante Pontemolino (Ristorante)via A. Brennero Nord, 72 - OstigliaTelefono: 0386 802380

Trattoria Al Barachin (Ristorante)via A. Brennero Est, 62 - OstigliaTelefono: 0386 31035

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Agriturismo San Lorenzo (Agriturismo)via Falconiera 3 - PegognagaTelefono: 0376 558062

Albergo Ristorante Novecento (Ristorante)via N. Sauro, 1 - PegognagaTelefono: 0376 550635E-mail: [email protected]: www.hotelristorantenovecento.it

Bar Trattoria La Sosta (Ristorante)str. Provinciale Ovest, 45 - PegognagaTelefono: 0376 559050E-mail: [email protected]

Osteria Rifugio dei Sapori (Osteria)via Martin Luther King, 16/A - PegognagaTelefono: 0376 525251

Risto-pizzeria Ma.Fe.Ma. Group (Ristorante e pizzeria)viale S. Lorenzo, 24 - PegognagaTelefono: 0376 558346

Ristorante Ai Tigli(Ristorante e pizzeria)viale S. Lorenzo, 71 - PegognagaTelefono: 0376 558127

Ristorante Caminaccio (Ristorante e pizzeria)str. Provinciale Est, 28 - PegognagaTelefono: 0376 558144Sito: www.caminaccio.it

Rosa Trattoria - Pizzeria di Topalli Trandafi le (Ristorante e pizzeria)via della Libertà, 22 - PegognagaTelefono: 0376 558296

Trattoria Da Franca (Ristorante)fr. Polesine, p.za Mazzini, 14 - PegognagaTelefono: 0376 534369

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“La bottega della carne” a Pieve di Coriano è un ori-ginale ristorante che propone, come recita l’insegna stessa, gustose specialità a base di carne in un ambiente informale ed allegro.Raccolto e confortevole, il locale è arredato in stile moderno con un tocco giovane; quando la bella sta-gione lo consente, si può pranzare e cenare anche nel cortile estivo. Il ristorante “La bottega della carne” offre innanzitutto piatti di carne, cucinati in tanti modi diversi ma con una predilezione per la cottura alla griglia: tagliate e fiorentine sono le vere specialità della casa.Il menù fa onore anche alla cucina tipica mantovana, con i grandi classici della tradizione gastronomica virgiliana, a partire dai tortelli di zucca e altri primi piatti a base di pasta fresca.Gli antipasti prediligono i salumi locali, serviti con abbondante gnocco fritto; gran finale coi dolci, tutti fatti in casa.

Il ristorante “La bottega della carne” vanta anche una cantina ben fornita, con un’accurata selezione di vini e birre.Da segnalare il servizio catering che il ristorante mette a disposizione dei propri clienti per eventi e feste.

RistoranteLa Bottega della Carne

Via Cittadella, 16 - Pieve di Coriano (MN) - Tel: 0386 395052 – www.labottegadellacarne.net

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Bar Pizzeria Les Follies (Pizzeria)piazza Gramsci, 7 - Pieve di CorianoTelefono: 0386 39168

Corte Palazzina (Agriturismo)via Palazzina, 4 - Pieve di CorianoTelefono: 0386 395018E-mail: [email protected]: www.agricolapalazzina.it

Ristorante Corte Matilde (Ristorante)via Pelate, 38 - Pieve di CorianoTelefono: 0386 39352E-mail: [email protected]

Ristorante La Bottega della Carne (Ristorante)via Cittadella, 14/P - Pieve di CorianoTelefono: 0386 395052

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Il Ristorante “La locanda del Caracciolo” a Dragoncello di Poggio Rusco propone i classici della cucina tipica mantovana assieme ad un ricco menù con proposte di carne e di pesce.Le sale arredate in stile rustico, a cui d’estate si aggiunge un bel giardino attrezzato con gazebo, sono l’ideale non solo per pranzi e cene ma anche per feste, ricorrenze e cerimonie; per ogni evento è possibile elaborare menù personalizzati per soddisfare ogni gusto ed esigenza.Accanto ai sapori genuini dei piatti tipici mantovani, “La locanda del Caracciolo” offre un’ampia scelta di proposte, sia di terra che di mare; a partire dagli anti-pasti, tra cui spiccano le capesante gratinate al forno con lardo di Colonnata e il radicchio belga caramellato con aceto balsamico e pancetta croccante.

Tra i primi troviamo tante gustose varietà di pasta fresca, rigorosamente fatta in casa, come i tortelloni ripieni di fichi serviti con una vellutata all’aceto balsamico e gli agnolotti di brasato alla tortonese.Molto ricca la scelta dei secondi: per chi ama la carne, “La locanda del Caracciolo” propone grigliate, tagliate, fiorentine, filetto di manzo angus argentino e bocconcini di filetto di maialino serviti con porcini e speck, tutto a partire da carni di prima qualità.Chi preferisce il pesce trova ogni giorno proposte a base di pesce fresco, oltre ai piatti forti del ristorante, come i gamberoni argentini serviti in una gustosa e leggera tempura, oppure gratinati al forno con funghi porcini, oltre a ricche grigliate di pesce.Per concludere, “La locanda del Caracciolo” propone un ricco ventaglio di dolci, dai dessert tradizionali (come salame dolce, zuppa inglese, panna cotta, tiramisu, semifreddo all’amaretto con zabaione) a proposte sfiziose, come il budino al pistacchio con scagliette di cioccolato bianco e nero e la sfogliatina al forno con gelato al pistacchio, pepe e vin cotto caramellato.Ad accompagnare il menù anche una buona carta dei vini con 150 etichette.

RistoranteLa Locandadel Caracciolo

Via Marconi, 232 – Dragoncello di Poggio Rusco (MN) – Tel. 0386 733959

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Albergo Ristorante Savoia (Ristorante)via Matteotti, 250 - Poggio RuscoTelefono: 0386 51242 - 51033

Bar tavola calda Dall`Alba al Tramonto(Self service - Fast food)via Brennero, 157 - Poggio RuscoTelefono: 0386 740233

Civico 54 (Ristorante)via Matteotti, 64 - Poggio RuscoTelefono: 0386 51190

La Muraglia (Ristorante cinese)via Brennero, 82 - Poggio RuscoTelefono: 0386 51276

Pizzeria Clan Pizz (Pizzeria)via Matteotti, 154 - Poggio RuscoTelefono: 0386 51452

Pizzeria da Papà 2 (Pizzeria)via Brennero, 137 - Poggio RuscoTelefono: 0386 733262

Pizzeria La Bugia (Pizzeria)via Garibaldi, 23 - Poggio RuscoTelefono: 0386 51036

Risto-pizzeria Trazzi Franco(Ristorante e pizzeria)via Trento Trieste, 59 - Poggio RuscoTelefono: 0386 51543

Ristorante La Locandadel Caracciolo (Ristorante)via Marconi, 232 - fraz. Dragoncello - Poggio RuscoTelefono: 0386 733959

Sapori Italiani (Pizzeria)via Martiri della Libertà, 20 - Poggio RuscoTelefono: 393 2471009

Self-service Rita Novecento(Self service - Fast food)via Pezzagrande, 2 - Poggio RuscoTelefono: 0386 733457

Trattoria Le Valli (Ristorante)via Segonda, 57, fraz. Segonda - Poggio RuscoTelefono: 0386 734534

Trattoria Pizzeria Vinarium Cafè (Ristorante)via Marconi, 150 - Poggio RuscoTelefono: 0386 733835

Trattoria Quattrocase (Ristorante)via Quattrocase, 40 - Poggio RuscoTelefono: 0386 51745

Poggio RuscoPo

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Agriturismo La Pecora Nera (Agriturismo)str. Belguardare, 8 - QuingentoleTelefono: 0386 427016

Portico 14 (Ristorante)piazza Italia 32 - QuingentoleTelefono: 349 4374143

Ristorante New Garden(Ristorante e pizzeria)via Mazzini, 7 - QuingentoleTelefono: 0386 42644

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Collocato in un’elegante villa ottocentesca circonda-ta da uno splendido parco con piscina, il Ristorante all’Angelo incanta per la bellezza del locale e l’alta qualità della cucina. Amore e passione per l’arte culinaria, rispetto della tradizione e valorizzazione dei prodotti locali sono il punto di forza di questo ristorante, che offre una vasta selezione di piatti abbinati a pregiate etichette di rinomate aziende vinicole.Oltre alle preparazioni tipiche della tradizione manto-vana, il menù del Ristorante all’Angelo si distingue con proposte di grande personalità, in grado di valorizzare materie prime di pregio, tartufo bianco in testa. Da segnalare le paste fresche, come i triangolini di sfoglia con funghi e tartufo, i ravioli verdi ripieni di ricotta e radicchio rosso con granella di nocciole e il risotto delicato con funghi porcini, code di gambero e zafferano.A precederli una ricca scelta di antipasti, che spaziano dai migliori salumi locali a prelibatezze come il Jamón Pata Negra, sino alle proposte a base di tartufo.

Menzione particolare per le carni, scelte con cura tra le migliori al mondo: su tutte il filetto di agnello presalé proveniente dalla Normandia e dalla Scozia, dal delicato sapore salato dovuto ai pascoli vicini al mare; e il controfiletto di bisonte alla brace, tenero e particolarmente gustoso.Ottimi i dolci, rigorosamente fatti in casa, come la mousse al croccante o il tiramisù di bucaneve; notevole la carta dei vini, che vanta etichette da tutto il mondo.Il menù e il fascino della cornice che lo ospita - dalle eleganti sale della villa al piacevolissimo parco - il Ristorante all’Angelo è la scelta ideale per eventi im-portanti: matrimoni, cerimonie, meeting, feste private. La struttura dispone anche di un albergo con cinque confortevoli camere doppie.

via Cantone, 60 Quistello (MN) – Tel: 0376 618354 – 0376 619416 – www.all’angelo.eu

Ristorante all’Angelo

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Agriturismo al Vecchio Trogolo (Agriturismo)via Cortesa, 53 - QuistelloTelefono: 376 616785E-mail: [email protected]

Agriturismo Zibramonda (Agriturismo)0376 615031 - QuistelloTelefono: 335 6916130E-mail: [email protected]: www.zibramonda.it

Il Consolato (Ristorante e pizzeria)via Romeo Romei, 12/A - QuistelloTelefono: 0376 625179

Risto-pizzeria Muccassassina (Ristorante e pizzeria)via Semeghini, 25 - QuistelloTelefono: 338 8296624

Ristorante All`Angelo (Ristorante)via Martiri di Belfi ore, 20 - QuistelloTelefono: 0376 618354

Ristorante Al Sole Cincana (Ristorante)piazza Pio Semeghini, 14 - QuistelloTelefono: 0376 618146E-mail: [email protected]: www.ristorantecincana.it

Ristorante Ambasciata(Ristorante)via Martiri di Belfi ore, 33 - QuistelloTelefono: 0376 619169

Ristorante La Conchiglia(Ristorante)via D. Semeneghini, 73 - loc. Santa LuciaQuistelloTelefono: 0376 617134

Ristorante La Lanterna (Ristorante)via Martiri di Belfi ore - QuistelloTelefono: 0376 625050

Ristorante Villa Rovere (Ristorante)via Cantone, 60 - QuistelloTelefono: 0376 619416

Trattoria Gina (Ristorante)via Cocapana, 1 - QuistelloTelefono: 0376 625361

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La Taverna degli Artisti si trova a Revere, in una stradina che corre parallela all’argine del Po.Il locale è sviluppato su due piani. La parte sotto ha l’aspetto tipico di una taverna, un’atmosfera calda e curata, resa ancora più avvolgente dal rosso intenso delle pareti.Un ambiente che lascia ancora trapelare l’importante passato, sotto la guida della famiglia Berti, che si in-terseca con un nuovo stile e nuovi materiali.Il piano superiore ha un aspetto quasi vittoriano, con volte, archi e rosoni. Ospita un’esposizione permanente di opere d’arte e viene utilizzato soprattutto per le tavolate numerose, mentre il piano inferiore è adatto a situazioni più intime. Ci sono anche un balcone, che ospita qualche tavolo, e un porticato dove si può mangiare. Complessivamente un centinaio di coperti.Il menu varia ogni settimana, per garantire l’assoluta freschezza delle materie prime. Contempla la cucina tradizionale mantovana a tutto tondo: pasta fresca, tirot, mostarde. Tutti prodotti realizzati in casa e spesso rivisitati in modo da renderli unici. Prendete i classici tortelli di zucca: alla Taverna degli artisti li potrete trovare con salsiccia e vin cotto, con il coniglio, col tartufo ma solo se è stagione, agli agrumi. Oppure il risotto, qui la tradizione si declina così: riso semi-integrale in vino lambrusco con salsiccia e rosmarino.Altra particolarità del menu sono i taglieri di diverse dimensioni, che possono fungere da antipasti o da aperitivo, perfetti per creare un clima di convivialità. La Taverna infatti è aperta a partire dalle ore 18 ed è un’ottima soluzione anche per il pre-cena. Salumi sele-zionati senza glutine e senza lattosio, formaggi, sottoli e sottaceti, mostarde, composte di frutta e di verdure.Tra i piatti forti ci sono anche le tigelle fatte a mano e impastate ancora come faceva la nonna.

Arriviamo ai dolci, straordinari. Crostate, semifreddi, la tenerina (gluten free), il salame dolce classico o con nutella e mascarpone, coppe al mascarpone, l’imman-cabile sbrisolona. La grande specialità è la millefoglie con crema di mascarpone e composte di frutta: duroni di vignola, fragole, frutti di bosco. C’è anche il gelato ai gusti limone e vaniglia.La cantina è legata al territorio: Colli Morenici, Oasi Parco del Mincio, Lambrusco Mantovano della zona, qualcosa di veronese. Si esce solo per i prosecchi e per qualche etichetta della Franciacorta.La cucina, pur non essendo impostata sul gluten free, presenta sempre un’alternativa anche per chi avesse problemi di intolleranza, evitando ogni forma di con-taminazione.Il ristorante è aperto a pranzo solo la domenica.

Via Circonvallazione Po, 29 - Revere (MN) - Tel. 0386 831725

RistoranteLa Taverna degli Artisti

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Situato in un’elegante villa a Revere, il ristorante “Il Tartufo” propone piatti tipici della cucina mantovana, rivisitati in chiave moderna dallo chef e patron Gianni Addonizio.In cucina Gianni é un perfezionista: dalla scelta delle materie prime di assoluta qualità (come il tartufo bianco, eccellenza del territorio) sino alla mise en place, che cura personalmente. Da questa ricerca nasce un menù che si distingue per creatività ed eleganza, valorizzato da una notevole carta dei vini, con oltre 200 etichette.Grande la cura anche nell’accogliere i clienti, dall’ape-ritivo di benvenuto servito nella suggestiva cantina, ai numerosi eventi organizzati periodicamente nel risto-rante: degustazioni a tema, divertenti gare di cucina, show cooking per vedere all’opera grandi chef italiani e anche mostre d’arte.La vera protagonista però resta la cucina di Gianni, che lo chef stesso ama “raccontare” ai propri ospiti: ogni piatto è il frutto di una continua ricerca artistica, che tende alla valorizzazione della materia prima e al legame irrinunciabile col territorio.Particolarmente ricco il menù, a partire dagli antipasti: imperdibili la famosa Cipolla d’oro, il carpaccio di angus con porcini e tartufo e la selezione di antipasti caldi al tartufo. Tra i primi si segnalano il risotto al tartufo, i bigoli cotti nel lambrusco con salsiccia e tartufo, i ravioli integrali alle olive nere tostate ripieni di patate e baccalà man-tecato e altri primi a base di pesce.Ricca la scelta anche tra i secondi, sia di carne che di pesce: dal tartufo che accompagna la tagliata di cervo e la tartare di fi letto di manzo, all’insalata tiepida di gamberi e scampi con tartufo.Per chiudere in bellezza un ampio ventaglio di dolci: semifreddo della casa, salame ai due cioccolati con zabaione, meringata al pistacchio e molti altri ancora.

Ristorante Il Tartufo

via Guido Rossa, 13 Revere (MN) - Tel. 0386 846076 - Cell. 346 9597210 - [email protected] - www.ristoranteiltartufo.com

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Albergo Ristorante Touring (Ristorante)strada Nazionale, 5 - RevereTelefono: 0386 46266

La taverna degli Artisti (Ristorante)via Circonvallazione Po, 31 - RevereTelefono: 0386 846122

Ristopizzeria Lido Po (Ristorante e pizzeria)via Tambelli, 10 - RevereTelefono: 0386 846171

Ristorante Al Cigno (Ristorante)strada Nazionale, 75 - RevereTelefono: 0386 46595

Ristorante Il Tartufo (Ristorante)via G.Rossa, 13 - RevereTelefono: 0386 846166 - 846076E-mail: [email protected]: www.ristoranteiltartufo.com

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Locale storico di Mirasole di San Benedetto situato proprio sull’argine del Po, l’Hostaria Vecchio Cornione sorge in corrispondenza di un antico fortino edifi cato nel XVI secolo e per tutto il Novecento ha ospitato un ristorante, diventando tappa obbligata per i buongustai.A gestirla sin dalla fi ne degli anni ‘90 è la famiglia Falavigna - Mara in cucina e Giuseppe in sala - che prosegue la lunga tradizione all’insegna dei sapori tipici mantovani.Punto di forza dell’Hostaria Vecchio Cornione è la splendida vista che si gode dalla veranda a picco sul Po, a cui d’estate si aggiunge il grande giardino attrezzato in riva al fi ume.La posizione fortunata, l’ambiente rustico e la cucina tipica conferiscono a questo locale un’atmosfera au-tentica che richiama ad un passato ormai lontano, ai tempi in cui i mantovani andavano “a Po” come ora vanno in piscina.Il menù si apre con gli antipasti tipici come il luccio in salsa o i salumi nostrani con gnocco fritto e formaggi. Tra i primi spicca la pasta fresca fatta a mano, come i tortelli

di storione in salsa di gamberi, una delle specialità della casa, accanto ai classici della cucina mantovana come il risotto con il pesce gatto o con i saltarelli e i tortelli di zucca, che nel 2011 hanno fatto vincere all’Hostaria Vecchio Cornione il “Tortello d’oro” al concorso della Fiera della zucca di Melara, nel rodigino. Altro pezzo forte dell’Hostaria Vecchio Cornione sono i pesci di fi ume come storione, pesce gatto e anguilla, serviti da soli o in una generosa grigliata mista, e le rane fritte; ricca anche la scelta di carne, in particolare cucinata alla brace.Da segnalare inoltre la tigelleria e le pizze, proposte sia nella versione tradizionale che “tirata”, leggera e fragrante.Per concludere i dolci, tutti fatti in casa: tiramisù, sa-lame di cioccolato, dolce mattonella, torta della casa e molte altre golosità.Ad accompagnare il menù una carta dei vini che accanto al lambrusco e alle produzioni locali propone una sessantina di altre etichette.

RistoranteHostaria Vecchio Cornione

Via Argine Po Nord, 75 – Mirasole di San Benedetto Po (MN) – Tel. 0376 612121 – www.vecchiocornione.it

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Hotel Ristorante PizzeriaNew Garden

L’Hotel Ristorante Pizzeria New Garden si trova a Quingentole, a pochi passi dall’attracco fluviale. Oltre ad offrire alloggio, può ospitare pranzi e cene nelle sue ampie sale che arrivano a contenere fino a 200 coperti. Il grande giardino estivo, con i suoi 250 posti, è la location ideale per le cerimonie.La pizza, ottima e sempre abbondante, è cotta come vuole la tradizione, nell’ampio forno a legna. La cuci-na prepara specialità di tutto rispetto, dalle semplici ma gustosissime pastasciutte ai più elaborati piatti della tradizione mantovana e non solo. La carta dei vini è basata su scelte oculate e il rapporto qualità prezzo rimane il principio cardine di ogni vino scelto L’ambiente è semplice ma ben curato, il personale è preparato e cordiale.

NEW GARDENVia G. Mazzini, 7/bis - Quingentole (MN) - tel 0386 42644 - cell. 338 9945119 - [email protected]

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La famiglia Cantadori gestisce l’azienda di San Giacomo delle Segnate da più di cento anni. In principio le terre erano dedicate a vigneti e cereali mentre l’allevamento era improntato soprattutto sui bovini. Le attività dell’azienda hanno subito una graduale trasformazione: negli ultimi vent’anni un grande bo-sco e un laghetto hanno preso il posto del vigneto, e l’allevamento estensivo del Cappone dei Gonzaga e degli avicoli ha sostituito quello dei bovini. L’azienda alleva i pulcini fin dal primo giorno di nascita, a trenta giorni vengono castrati chirurgicamente, per poi essere allevati all’aperto in un bosco e alimentati con il mais tipo Marano, coltivato nell’azienda. All’in-terno stessa, solo dopo che hanno raggiunto l’età di otto mesi, avviene anche la successiva macellazione.I Capponi dei Gonzaga vengono utilizzati per l’agri-turismo e per la vendita al dettaglio. A partire dalla primavera nello stesso modo vengono allevate e vendute anche Faraone e Pollanche.

L’azienda produce anche mostarde mantovane con frutta di stagione, seguendo il metodo tradizionale e realizzando ogni passaggio della lavorazione a mano. Poca quantità ma eccellente qualità, come testimoniato dall’utilizzo di materie prime ricercate, come il limone siciliano tardivo di Ciaculli, un presidio Slow Food.L’agriturismo impiega principalmente prodotti dell’azienda. In tavola vengono comunque presentati prodotti ricercati nel territorio e alcuni presidi Slow Food, come ad esempio i formaggi lombardi.

La cucina apre su prenotazione, con la possibilità di gustare il “Pranzo della Tradizione”, che si distingue per la particolarità del menu. Agnoli in brodo di Cappone, tagliatelle con trippe di Cappone, e il famoso Cappone in vescica di bue con canna di sambuco: un’antica ricetta che nessuno realizza più. Il tutto accompagnato dalle mostarde e dalle salse tipiche della tradizione mantovana. Così come i dolci e i vini, che riflettono il legame indissolubile con il territorio.

Azienda Agricola AgriturismoCorte Le Caselle

di Cantadori Gianfranco - Via Contotta, 21 - San Giacomo delle Segnate (Mn) Tel. e Fax 0376 616391 - Cell. 348 3859622 - [email protected]

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Agriturismo Casari (Agriturismo)str. Romana Sud, 20 - San Benedetto PoTelefono: 0376 615436 - 347 1294325E-mail: [email protected]: www.agriturismocasari.com

Agriturismo Corte Baghina (Agriturismo)str. Canali, 7 - San Benedetto PoTelefono: 0376 614090E-mail: [email protected]: www.cortebaghina.it

Agriturismo Corte Medaglie d`Oro (Agriturismo)strada Argine Secchia, 63 - San Benedetto PoTelefono: 0376 618802E-mail: [email protected]: www.cortemedagliedoro.it

Agriturismo Il Grappolo (Agriturismo)via Crema, 19 - San Benedetto PoTelefono: 339 2665897E-mail: [email protected]: www.agriturismoilgrappolo.eu

Bagnozerouno (Ristorante e pizzeria)Via Argine Po Nord - San Benedetto PoTelefono: 3926879674E-mail: [email protected]: www.bagnozerouno.it

Bar Ristorante dei Pescatori (Ristorante)strada Romana Sud, 28 - San Benedetto PoTelefono: 0376 615251E-mail: [email protected]

Hostaria Vecchio Cornione (Ristorante)str. Argine Po Nord, 75 - San Benedetto PoTelefono: 0376 612121E-mail: [email protected]: www.vecchiocornione.it

Locanda del Capitano alla Perla Nera (Ristorante e pizzeria)strada Argine Po Nord, 65 - San Benedetto PoTelefono: 0376 611344E-mail: [email protected]

Loghino Giada (Agriturismo)Strada Menadizza, 31 - San Benedetto PoTelefono: 0376 327391 - 335 6887347E-mail: [email protected]

Osteria Queen (Osteria)Via R. Romei 95, loc. Portiolo - San Benedetto PoTelefono: 0376620343

Risto-pizzeria Ge.ri.ve.(Ristorante e pizzeria)piazza Romei, 95 - San Benedetto PoTelefono: 338 9646934

Risto-pizzeria Osteria del Borgo (Ristorante e pizzeria) - Via Zovo, 25San Benedetto PoTelefono: 0376 614230E-mail: [email protected]: www.osteriadelborgozovo.it

Risto-pizzeria Tosca (Ristorante e pizzeria)via Ronchi, 2 - San Benedetto PoTelefono: 0376 615235 - 340 7164258

Ristorante Al Caret (Ristorante)strada Schiappa, 51 - loc. San Siro di San Benedetto Po Telefono: 0376 612141

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Ristorante Al Pradlìn (Agriturismo)str. Romana Nord 23 - San Benedetto PoTelefono: 0376 615120 - 0376 615773

Ristorante Gorgo del Po (Ristorante)via Gorgo, 60/d - San Benedetto PoTelefono: 0376-612380E-mail: [email protected]: www.ristorantegorgodelpo.it

Ristorante Il Faro (Ristorante)strada Argine Po Sud, 258 - Loc. Portiolo - San Benedetto PoTelefono: 0376 611126 - 335 6049515E-mail: [email protected]: www.ristoranteilfaro.mn.it

Ristorante La Baracca (Ristorante)strada Argine Po Nord, 51 - Loc. GorgoSan Benedetto PoTelefono: 0376 620144E-mail: [email protected]

Ristorante La Cantina (Ristorante)via E. Ferri, 50 - San Benedetto PoTelefono: 0376 615489

Ristorante L`impronta (Ristorante)via Gramsci, 10 - San Benedetto PoTelefono: 0376 615843E-mail: [email protected]

Ristorante Marilù (Ristorante)strada Gorgo, 152 - San Benedetto PoTelefono: 0376 615377E-mail: [email protected]

Ristorante Pizzeria Le Tentazioni (Ristorante)via Chiarellotto, 32 - San Benedetto PoTelefono: 0376 614096

Ristorante Scacciapensieri (Ristorante)piazza Folengo, 4 - San Benedetto PoTelefono: 0376 620815E-mail: [email protected]: www.ristorantescacciapensieri.comTrattoria Martinella (Ristorante)strada Zottole, 38 - San Benedetto PoTelefono: 0376 615532

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Agriturismo Az. Agricola Stoffi (Agriturismo)via Stoffi , 48 - San Giacomo delle SegnateTelefono: 0376 618967E-mail: info@agricolastoffi .netSito: www.agricolastoffi .net

Agriturismo Corte Aldegatta (Agriturismo)via Arrigona, 21 - San Giacomo delle SegnateTelefono: 0376 616415

Agriturismo la Vigna (Agriturismo)via Cantone, 1 - San Giacomo delle SegnateTelefono: 0376 616406E-mail: [email protected]

Agriturismo Villa Arrigona (Agriturismo)via Cantone, 195/b - San Giacomo delle SegnateTelefono: 0376 626392Sito: www.villaarigona.it

Risto-pizzeria Al Ritrovo (Ristorante e pizzeria)via U. Roncada, 85 - San Giacomo delle SegnateTelefono: 0376 616136 - 616737

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Il ristorante Gatto Matto su trova nel centro abitato di San Giovanni del Dosso, in via Roma 32, dopo aver recentemente cambiato la propria sede. Una quarantina di coperti all’interno, oltre 60 all’esterno, in un’atmo-sfera curata e informale.Il menu fisso propone antipasti, bis di primi, grigliata

mista, contorni, sorbetto e caffè, il tutto a soli 35 euro. Ma, come spiega Nino, il proprietario del locale, l’ideale è concordare con lui il menu, di carne o di pesce, che più si adatta ai propri gusti e alle proprie possibilità economiche. Noi consigliamo di puntare sul pesce, cu-cinato secondo la migliore tradizione del Mezzogiorno.

RistoranteGatto Matto

Gatto MattoVia Roma 32 San Giovanni del Dosso - Tel. 338 3062496

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Agriturismo Corte Guantara (Agriturismo)via Guantara 5 - San Giovanni del DossoTelefono: 0386 757354

Il Ristorantino (Ristorante)via Cantone, 32 - San Giovanni del DossoTelefono: 0386 757197

Osteria del Maiale (Ristorante)via Roma, 122 - San Giovanni del DossoTelefono: 0386 757642E-mail: [email protected]

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Pizzeria Bruschin (Ristorante e pizzeria)via Roma, 4 - SchivenogliaTelefono: 0386 586049

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Nel centro storico di Sermide, paese posto al crocevia di quattro città d’arte e sapori (Mantova, Ferrara, Modena e Rovigo), da oltre 60 anni c’è una tappa imperdibile per i gourmand: la Trattoria Cavallucci con alloggio. In queste sale accoglienti, ispirate allo stile rustico, a cui d’estate si aggiunge un piacevole giardino, la titolare Giuliana propone una cucina curata e genuina con un ricco menù attento alla tradizione e ai prodotti del territorio.Le proposte della Trattoria Cavallucci si concentrano sui piatti tipici mantovani, come i tortelli di zucca, i tortellini in brodo, i risotti e altri piatti impreziositi dal rinomato tartufo bianco della zona. Il menù si arricchisce inoltre di pietanze che vengono proposte a seconda dei prodotti stagionali a disposizio-ne: d’estate trionfa il melone, coltivazione tipica della zona. L’inverno invece è la stagione delle zuppe e dei bolliti misti, che vengono serviti con squisite mostarde fatte in casa.Imperdibili anche le grigliate di carne e selvaggina, la faraona, il somarino, il piccione in tre diversi tipi di cottura. Meritano una menzione gli antipasti a base di formaggi, verdure e soprattutto salumi locali, accompagnati dai pincini (una sorta di gnocco fritto).Per chiudere in bellezza poi ci sono i dolci, tutti casalinghi e deliziosi. Ad accompagnare il menù una selezionata carta dei vini che predilige le produzioni locali. La Trattoria Cavallucci dispone anche di un alloggio, come in passato era tradizione per i locali più rinomati; le stanze, recentemente ristrutturate e arredate con gusto, offrono ogni confort. Gli ospiti possono anche noleggiare delle biciclette e partire così alla scoperta delle bellezze naturali del territorio, godendosi la pace e la tranquillità della campagna padana.

Trattoria Cavallucci

Via 29 Luglio, 29 - Sermide (Mn) - Tel./Fax 0386 61091- www.trattoriacavallucci.it

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Agriturismo Corte Gardinala (Agriturismo)via Gardinala 2 - SermideTelefono: 0386 969853

Albergo Ristorante Cavallucci (Ristorante)via XXIX Luglio, 29 - SermideTelefono: 0386 61091

Bar Risto-pizzeria Volta(Ristorante e pizzeria)via Volta, 86 - SermideTelefono: 0386 61049

Osteria La Cucaracha Circolo Ricreativo Caposotto (Ristorante)via Pole, 35 - SermideTelefono: 0386 61053 - 338 7607142Sito: www.osterialacucaracha.it

Pizzeria Strike (Pizzeria)via San Giovanni, 141 - SermideTelefono: 0386 61403

Ristorante A.N.T. 23 (Ristorante)via Volta, 85 - SermideTelefono: 0386 960009

Ristorante Centrale (Ristorante)via Indipendenza, 62 - SermideTelefono: 0386 61086

Ristorante pizzeria Teleferica 2 (Ristorante e pizzeria)via Cavour, 7/A - SermideTelefono: 0386 61321

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Agriturismo La Cà dal Trifulìn (Agriturismo)via Campagna, 43 - fraz. Libiola - Serravalle a PoTelefono: 0386 40009

Osteria della Torriana(Ristorante e pizzeria)via Mantovana, 49/1 - fraz. Torriana - Serravalle a PoTelefono: 0386 840112

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Agriturismo Ca` Guerriera (Agriturismo)via Martini, 91 - SustinenteTelefono: 0386 437343E-mail: [email protected]

Trattoria tipica Il Giogo (Ristorante)via Sacchetta, 624 - SustinenteTelefono: 0386 43140Sito: www.ristoranteilgiogo.com

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Agriturismo Corte Basaglie (Agriturismo)via F.lli Cervi - loc. Saileto - SuzzaraTelefono: 0376 590265

Agriturismo Corte Maldotte (Agriturismo)via Roncobonoldo, 82/a - SuzzaraTelefono: 0376 522428E-mail: [email protected]

Agriturismo Loghino Gardone (Agriturismo)via Villa Inferiore, 55 - SuzzaraTelefono: 0376 522994

Agriturismo Loghino Sabbioni (Agriturismo)via Selmanenti, 31 - SuzzaraTelefono: 0376 532377Sito: www.loghinosabbioni.it

Besito Bar (Ristorante e pizzeria)viale dell` Artigianato, 7 - SuzzaraTelefono: 0376 509531

Hosteria Argentovivo (Enoteca)Strada Cavallara, 33 - fraz. Riva - SuzzaraTelefono: 0376 535333

La Nuova Conchiglia (Pizzeria)viale Zonta, 5/B - SuzzaraTelefono: 0376 536872

La Taverna del Tasso (Ristorante)via Bettine, 13/A - loc. Brusatasso - SuzzaraTelefono: 0376 508256Sito: www.tavernadeltasso.it

Pizzeria Da Gerry (Pizzeria)via Piazzalunga, 1 - SuzzaraTelefono: 0376 522448

Pizzeria Da Marco (Ristorante e pizzeria)viale Bianchi, 32/A - SuzzaraTelefono: 0376 532205

Pizzeria F.lli Cuomo (Pizzeria)viale Lenin, 1/B - SuzzaraTelefono: 0376 532224

Pizzeria P.a.m.m. (Pizzeria)viale Zonta, 12 - SuzzaraTelefono: 0376 533634

Pizzeria Vesuvio (Ristorante e pizzeria)via Zamiola, 4/A - fraz. Riva - SuzzaraTelefono: 0376 531022

Risto-pizzeria Castello (Ristorante e pizzeria)via Nazionale Cisa, 2 - loc. Sailetto - SuzzaraTelefono: 0376 590186

Risto-pizzeria Cavour (Ristorante e pizzeria)via Cavour, 25 - SuzzaraTelefono: 0376 531298

Ristorante Da Battista (Ristorante)piazza Castello - SuzzaraTelefono: 0376 531225

Self-service Rita Elios (Self serv. - Fast food)via Lombardia, 2 - SuzzaraTelefono: 0376 521361

Trattoria Motta (Ristorante)str. Nazionale, 65 - fraz. Croce del Gallo - SuzzaraTelefono: 0376 590112

Viva (Ristorante e pizzeria)via Pizzata, 1 - SuzzaraTelefono: 0376 527070

Yammi Wok (Self service - Fast food)via Mitterand, 6/A - SuzzaraTelefono: 0376 1819299

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Il Veliero si trova a Villa Poma nella Bassa Mantovana.Il locale è composto da una sala grande, una seconda più piccola e da uno spazio estivo, per un totale di 140 coperti. L’ambiente è informale e molto ospitale, particolarmente indicato anche per compagnie e grandi tavolate che cerchino il posto giusto per una serata a base di buona cucina. Le specialità del menu sono a base di pesce. Provare per credere il Gran Fritto: un tagliere di legno per due persone con fritto di calamari, gamberi e verdure pa-stellate. Oppure il Gran Veliero: pesce spada e salmone, affumicati in casa con legno d’ulivo, insalata di mare, gamberi in salsa rosa e, al centro del tagliere, una terrina contenente l’impepata di cozze.Veniamo alla cucina di terra e alle specialità della Bassa. Un piatto su tutti: il tortello di zucca al burro e salvia con crostini di Parmigiano, che da poco ha ricevuto la De.Co., e con il quale il Veliero si è classificato al primo e al secondo posto nella gara del tortello di Melara negli ultimi anni. Le pizze, davvero buone, sono cotte nel forno a legna, impastate con lievito madre e guarnite con mozzarella fiordilatte.

Una particolare menzione la meritano i dolci, tutti realizzati in casa. Il punto di forza è il mascarpone e nutella, molto apprezzato per l’estate anche il semi-freddo al Mojito con cioccolato bianco.Nella cantina segnaliamo l’ottima alternativa di bollici-ne di Franciacorta, prosecco e lambrusco, da abbinare ai grandi piatti di pesce e di carne.Un motivo in più per scegliere il Veliero è l’ampia scelta di prodotti gluten free, adatti anche a chi è intollerante, e l’adesione in tal senso al progetto AFC.

Ristorante PizzeriaIl Veliero

Via Roma Nord 290 - Villa Poma (MN) - Tel. 0386 565142 - [email protected] - www.ristoranteveliero.netChiuso il sabato a mezzogiorno - Seguici su e

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Villa

Pom

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Agriturismo Olianina (Agriturismo)via Gaiardina, 4 - Villa PomaTelefono: 349 4678345E-mail: [email protected]: www.agriturismolianina.it

Porto Matto (Ristorante e pizzeria)via Roma Nord, 167 - loc. Ghisione - Villa PomaTelefono: 0386 565339

Ristorante pizzeria Il Veliero(Ristorante e pizzeria)via Roma Nord, 290 - loc. Ghisione - Villa PomaTelefono: 0386 565142E-mail: [email protected]: www.ristoranteveliero.net

Ristorante Scacciapensieri (Ristorante)via Roma Nord, 129 - Villa PomaTelefono: 0386 565100E-mail: [email protected]

Villa Poma

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Mel

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Il Ristorante Possessioni Ferraresi si trova nel comune di Melara, subito dopo il confi ne tra la provincia di Mantova e quella di Rovigo. Il locale, che dal novem-bre del 2013 ha cambiato gestione, è composto da due salette e una sala con camino funzionante, per una capacità complessiva di circa 60 coperti, a cui si aggiungono una cinquantina di coperti nello spazio estivo: uno splendido giardino attrezzato con 4 sceno-grafi ci gazebo. All’esterno si trova anche il parcheggio custodito con videosorveglianza a circuito chiuso, sia davanti che dietro la struttura. Il menu propone i piatti tipici della tradizione lombardo-veneta, realizzati con cura e maestria. Tra gli antipasti segnaliamo il tortino di zucca, il radicchio trevigiano e la millefoglie di Fas-sona. I primi prevedono i classici tortelli di zucca, le fettuccine all’anatra selvatica, i maccheroncini con lo stracotto e una grande varietà di risotti: al tartufo, alla zucca, al radicchio trevigiano mantecato al taleggio. I secondi vedono il trionfo della carne di Fassona: la costata e le tagliate, con porcini o con rucola grana e aceto balsamico. Dall’autunno è disponibile anche un’ottima scelta di bolliti. Tra i dolci segnaliamo il tiramisù e la tenerina ferrarese. La cantina vede una vasta scelta di etichette, a partire dai vini del territorio, ma anche Franciacorta, prosecco di Valdobbiadene, Lugana e Valpolicella. L’albergo dispone di otto camere matrimoniali, tutte dotate di servizi autonomi, frigo bar, tv e climatizzatore.

Infi ne una curiosità sul nome. Le “Possessioni Ferraresi” sono le proprietà che Papa Innocenzo X cedette nel 1650 a Francesco Estense Tassoni, nobile di Modena e Ferrara, nonché Governatore di Ancona, per i suoi servigi prestati. La villa in cui si trova l’Albergo Risto-rante risale infatti al 1640.

Albergo RistorantePossessioniFerraresi

Via Paradello, 132 - MELARA (ROVIGO) - Tel. 0425 801129 - Cell. 3928433435 - [email protected]

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Oglio Po

BozzoloCommessaggioDosoloGazzuoloMarcariaPomponescoRivarolo MantovanoSabbionetaSan Martino dall’ArgineViadana

MarcariaBozzolo

RivaroloMantovano

Campitello

Gazzuolo

Commessaggio

Sabbioneta

ViadanaPomponesco

Dosolo

S. Martinod/Argine

angiareangiareMMANTOVANO

TistorantiÊ

Ê Ê Ê Ê Ê PizzerieÊ

AgriturismoÊ

Ê Ê OsterieTrattorie

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Al confi ne con le province di Cremona, Parma e Reggio Emilia, il paesaggio di quest’area è dominato dai due fi umi che le danno il nome: l’Oglio che la attraversa e il Po che la delimita a sud.All’ambiente fl uviale sono legati i tesori naturalistici del parco regionale Oglio Sud e della riserva della Garzaia di Pomponesco.Anche il patrimonio storico-artistico è notevole: non c’è paese, da Bozzolo a Gazzuolo, che non custodisca preziose tracce di epoca gonzaghesca.Capitale dell’area dell’Oglio Po è Sabbioneta, la “città ideale” fatta edifi care nel XVI secolo da Vespasiano Gonzaga e riconosciuta assieme a Mantova quale

patrimonio mondiale Unesco.A dominare l’economia è il comparto agricolo assieme al sistema industriale del Viadanese-Casalasco, che ruota attorno al legno e alla trasformazione alimentare, a cui si aggiunge un’importante presenza di allevamenti in cui la fa da padrone il Gran Suino Padano.Tra le coltivazioni dominano il melone mantovano e la zucca: questa è la patria dei Tortelli di Zucca, che ben si accompagnano al Lambrusco Mantovano. Da segnalare tra i prodotti tipici caratteristici della zona anche la Mostarda di Mantova e i Ciccioli.

OglioÊ Po

patrimonio mondiale Unesco.

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Albergo Ristorante Bar Stazione (Ristorante cinese)via Caix, 7-9 - BozzoloTelefono: 0376 91310

Albergo Ristorante Pizzeria Croce d` Oro (Ristorante e pizzeria)via Matteotti, 46 - BozzoloTelefono: 0376 91191

Bar Ristorante Croce Verde (Ristorante)piazza Mazzolari, 7 - BozzoloTelefono: 0376 1796460

Blue Eyes (Ristorante e pizzeria)via Arini, 7 - BozzoloTelefono: 0376 920921E-mail: [email protected]

Osteria Ponte Bonifi ca (Ristorante)strada Sabbionetana, 8 - BozzoloTelefono: 0376 91694

Trattoria Giardino (Ristorante)viale Valzania, 22 - BozzoloTelefono: 0376 91329

BozzoloBo

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Com

mes

sagg

ioAgriturismo El Merendero (Agriturismo)viale della Libertà - CommessaggioTelefono: 339 5287045E-mail: [email protected]

Trattoria Ancora (Ristorante)fraz. Boccachiavica, 6 - CommessaggioTelefono: 0376 98176

Commessaggio

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Albergo Ristorante Nizzoli(Ristorante)via Garibaldi,18 - fraz. Villastrada - DosoloTelefono: 0375 838066E-mail: [email protected]: www.ristorantenizzoli.com

Nuova Taverna sul Po (Ristorante)via Argine Maestro 4 - Correggioverde - DosoloTelefono: 0375 89248E-mail: [email protected]: http://nuovatavernasulpo.opifi cidigitali.it

Pizzeria Vecchio Mulino (Pizzeria)via Coronella 7 - DosoloTelefono: 0375 89311Risto-pizzeria Italia (Ristorante e pizzeria)via Marconi, 2 - DosoloTelefono: 0375 838069

Trattoria Massari (Ristorante)via Provinciale Nord, 61 - DosoloTelefono: 340 1264078E-mail: [email protected]

DosoloD

osol

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Albergo Ristorante Nizzoli Pizzeria Vecchio Mulino (Pizzeria)via Coronella 7 - Dosolo

Dosolo

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Gaz

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Agriturismo Corte Oppietti (Agriturismo)strada Spineda, 14 - GazzuoloTelefono: 347 9758311E-mail: [email protected]: www.corteoppietti.com

Antica Locanda ai Portici (Ristorante)via Roma, 24 - GazzuoloTelefono: 0376 97444E-mail: [email protected]: www.locandaaiportici.it

Osteria Cigno nero (Osteria)Via Arisi, 3 - GazzuoloTelefono: 0376 97420 - 348 2475033E-mail: [email protected]: www.osteriacignonero.it

Osteria Pomara (Ristorante)frazione Pomara, 53 - 55 - GazzuoloTelefono: 347 8141196E-mail: [email protected]: www.osteriapomara.it

Raj Palace (Ristorante indiano)via G. F. Gonzaga, 37 - GazzuoloTelefono: 3277616242E-mail: [email protected]: www.rajpalace.it

Ristorante Artegusto (Ristorante)via San Pietro 20 - GazzuoloTelefono: 0376 97901E-mail: [email protected]: http://www.artegustosanpietro.it

Trattoria al 105 (Osteria)via Roma, 105 - GazzuoloTelefono:Trattoria Da Ginen (Ristorante)via Belgioioso, 27 - GazzuoloTelefono: 0376 956213E-mail: [email protected]: www.daginen.it

Gazzuolo

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Agriturismo Corte Motta (Agriturismo)via Argine Oglio 23 - loc. Torre d`Oglio - MarcariaTelefono: 0376 969197

Agriturismo Corte Nuova (Agriturismo)via Larga 37 - loc. Cesole - MarcariaTelefono: 0376 969296

Agriturismo Corte Paola (Ristorante)Via Strada Mosio, 14 - MarcariaTelefono: 0376 950936Sito: www.cortepaola.it

Agriturismo La Balestra (Agriturismo)strada Tosa, 10 - fraz. Gabbiana - MarcariaTelefono: 345 5926249E-mail: [email protected]: www.agriturismolabalestra.eu

Agriturismo La Rovere (Agriturismo)via Contrargine Sud, 28/bis - loc. Cesole - MarcariaTelefono: 0376 968019E-mail: [email protected]: www.la-rovere.com

Agriturismo Senga (Agriturismo)strada Senga 41 - loc. Campitello - MarcariaTelefono: 0376 969085

Osteria 2 Platani (Osteria)Str. Redondesco, 1 - loc. Casatico - MarcariaTelefono: 0376950200Sito: www.osteria2platani.it

Osteria Cimbriolo (Ristorante)via Gazzo, 24 - MarcariaTelefono: 0376 950291

Osteria Dal Mozzo (Ristorante)via Montanara Sud, 12 - MarcariaTelefono: 0376 1690648

Risto-pizzeria Piccolo Ranch (Ristorante e pizzeria)via P. V. Marone, 18 - MarcariaTelefono: 0376 950412

Trattoria Dal Baffo (Ristorante e pizzeria)via Larga, 13 - MarcariaTelefono: 0376 968034

Trattoria Da Mimmo (Ristorante)via Levata, 27 - MarcariaTelefono: 0376 950000

MarcariaM

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Agriturismo Senga (Agriturismo)strada Senga 41 - loc. Campitello - MarcariaTelefono: 0376 969085

Telefono: 0376 950000

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Pom

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Agriturismo Regina (Agriturismo)via Saletto 18 - PomponescoTelefono: 0375 86045 86237E-mail: [email protected]

Albergo Trattoria Il Leone (Ristorante)P.zza Quattro Martiri, 2 - PomponescoTelefono: 0375 86145E-mail: [email protected]: www.trattoriailleone.it

Bar Linda Spaghetteria (Ristorante)via Roma, 71 - PomponescoTelefono: 0375 86449

Trattoria Cav. Saltini (Ristorante)piazza XXIII Aprile, 10 - PomponescoTelefono: 0375 86710

Trattoria Ristorante Il Partenone (Ristorante)via Tazzoli, 52 - PomponescoTelefono: 0375 86666 - 0375 868061

Pomponesco

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Eleganza, raffi natezza e cucina di classe sono i tratti distintivi

della nostra fi losofi a culinaria. Ricreare in un’atmosfera ottocentesca il piacere della

buona tavola.

L’accurattezza nella ricerca di ingredienti di grandissima qualità cucinati nel rispetto

dei sapori della tradizione del nostro territorio.

L’albergo trattoria il Leone, grazie ai suoi ampi spazi, eleganti sale, ed

un accogliente giardino esterno, può essere lo scenario ideale per bachetti, feste ed eventi

di qualsiasi genere.

La nostra cantina, visitabile dalla clientela, offre una svariata scelta di vini bianchi

e rossi dal tradizionale lambrusco sino a tagli pregiati quali brunello ed amarone

per poi spostarci alle bollicine dei più conosciuti franciacorta sino ad arrivare alle rinomatissime etichette dei vari champagne.

Albergo Trattoria IL LEONEPiazza IV Martiri, 2 Pomponesco (MN)Phone: 0375 86145FAX: 0375 869430E-mail: [email protected]

Albergo Trattoria IL LEONE

ALBERGO TRATTORIAIL LEONEPiazza IV Martiri, 246030 Pomponesco (MN)tel. 0375 86145fax 0375 [email protected]. trattoriailleone.it

www.trattoriailleone.it

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Albergo Trattoria IL LEONEPiazza IV Martiri, 2 Pomponesco (MN)Phone: 0375 86145FAX: 0375 869430E-mail: [email protected]

Albergo Trattoria IL LEONEDOSI PER 4 PERSONE

1 SCALOGNO

2 SALAMELLE

MEZZO BICCHIERE DI LAMBRUSCO MANTOVANO PIU DI QUELLO PER LA COTTURA DELLA PASTA:

METÀ ACQUA E METÀ LAMBRUSCO

50 G DI PASSATA DI POMODORO

320 G DI MACCHERONCINI AL TORCHIO

SALE, PEPE, ROSMARINO QB

FAR SOFFRIGGERE IN POCO OLIO UNO SCALOGNO, SGRANARE LE SALAMELLE, SFUMARE CON MEZZO BICCHIERE DI LAMBRUSCO E FAR

CUOCERE A FUOCO LENTO PER 30/40 MINUTI.

REGOLARE CON POCO DI SALE, PEPE ED AROMATIZZARE CON UN RAMETTO DI ROSMARINO. ALLUNGARE IL SUGO CON LA SALSA DI

POMODORO.

PORTARE A BOLLORE UNA PENTOLA CON METÀ ACQUA SALATA E METÀ LAMBRUSCO E CUOCERE I MACCHERONCINI.

SCOLARLI AL DENTE E FINIRE LA COTTURA (ULTIMO MINUTO) SALTANDOLI NEL SUGO, CON UNA NOCETTA DI BURRO.

GUARNIRE CON GRANA PADANO E… BUON APPETITO!

Maccheroncini “il Leone”

Pom

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Bar Ristorante Da Edo (Ristorante)piazza Finzi, 21/A - Rivarolo Mantovano

Bar Ristorante Pizzeria Fontanella (Ristorante e pizzeria)via Maestra, 7 - fraz. Cividale - Rivarolo MantovanoTelefono: 0376 93293

Enoteca Finzi (Ristorante)piazza Finzi, 1/A - Rivarolo MantovanoTelefono: 0376 99656E-mail: [email protected]: www.enotecafinzi.itHosteria del Mistero (Ristorante e pizzeria)via Lame 19 - fraz. Cividale - Rivarolo MantovanoTelefono: 0376 93334

Rivarolo MantovanoRi

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Albergo Ristorante Al Duca (Ristorante)via Della Stamperia, 18 - SabbionetaTelefono: 0375 220021

Bar Ristorante Pizzeria Ducale (Ristorante e pizzeria)via Gonzaga, 24 - SabbionetaTelefono: 0375 52010E-mail: [email protected]

Bar Ristorante Stazione (Ristorante)via Anna d`Aragona, 1 - 3 - SabbionetaTelefono: 0375 52482

Corte Bondeno (Ristorante)Via Mezzana Loria - SabbionetaTelefono: 349 6520504E-mail: [email protected]: www.ristorantecortebondeno.it

La Dispensa (Ristorante)via della Galleria 3 - SabbionetaTelefono: 0375221107E-mail: [email protected]: www.ristoranteladispensa.com

Locanda e Ristorante La Loggia del Grano (Ristorante)Via Anna D`Aragona, 2 - SabbionetaTelefono: 0375 221079E-mail: [email protected]

Risto-pizzeria Il Capriccio (Ristorante e pizzeria)via Solazzi, 51 - SabbionetaTelefono: 0375 52722

Risto-pizzeria La Buganvillea (Ristorante e pizzeria)via Ca` De` Cessi, 3 - SabbionetaTelefono: 0375 254031

Risto-pizzeria La Conchiglia(Ristorante e pizzeria)via Motta, 4 - SabbionetaTelefono: 0375 52679

Risto - pizzeria Luxury Sushi Wok (Ristorante e pizzeria)via Europa, 47 - SabbionetaTelefono: 0375 52203

Ristorante Birreria Antica Corte (Ristorante)via Commessaggio Inferiore, 32 - SabbionetaTelefono: 0375 254108E-mail: [email protected]: www.anticacorte.eu

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La locanda del borgo (Ristorante)Piazza Castello, 3 - San Martino dall`ArgineTelefono: 0376 920571E-mail: [email protected]

San Martino dall’ArgineSa

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Agriturismo Corte Belfiore (Agriturismo)via Podiola 8 - fraz. Salina - ViadanaTelefono: 0375 80106E-mail: [email protected]: www.cortebelfiore.it

Agriturismo Corte Donda (Agriturismo)via Palazzo 35 - fraz. Salina - ViadanaTelefono: 0375 785697

Agriturismo Corte Fenil Nuovo (Agriturismo)via Terzone 4 - fraz. Cavallara - ViadanaTelefono: 0375 87355

Agriturismo Rossina (Agriturismo)via S. Agata 16 - fraz. Buzzoletto - ViadanaTelefono: 0375 785756

Agriturismo Val D`Oca (Agriturismo)via Corriera 52 - fraz. Squarzanella - ViadanaTelefono: 0375 80357

Albergo Europa Locanda del Ginnasio (Ristorante)vicolo Ginnasio, 9 - ViadanaTelefono: 0375 780404E-mail: [email protected]: www.hotelristeuropa.it

Albergo Ristorante La Vela (Ristorante)piazza Don Mazzolari, 1 - ViadanaTelefono: 0375 790122 - 0375 790222E-mail: [email protected]: www.albergolavela.com

Albergo Trattoria Pizzeria Il Rifugio (Ristorante e pizzeria)via Piave, 101 - fraz. Cicognara - ViadanaTelefono: 0375 88214E-mail: [email protected]

Baciami anoca (Ristorante e pizzeria)via Milano, 121 - loc. Cogozzo - ViadanaTelefono: 0375 88274

Betti`s Self Service (Ristorante e pizzeria)Via Grazzi Soncini 58 - ViadanaTelefono: 345 8257886

La Cantina della Birra (Ristorante)Via Grazzi Soncini 4 - ViadanaTelefono:

La Vecchia Fattoria (Ristorante e pizzeria)Via Grazzi Soncini 16 - ViadanaTelefono: 0375 88195

Merlin Cocai (Ristorante)Via Leopardi 126 - Fraz.Bellaguarda - ViadanaTelefono:

Osteria 1 (Ristorante)via Corriera, 30 - ViadanaTelefono: 0375 80156

Osteria Caol Ila (Osteria)Vicolo Quartierino, 10 - ViadanaTelefono: 0375780404

Osteria Da Bortolino (Enoteca)via Ponte, 8 - ViadanaTelefono: 0375 82640

Pizzeria Il Giogo (Pizzeria)via Turati, 16 - fraz. Buzzoletto - ViadanaTelefono: 0375 82464

Ristopizzeria Al Nuovo Faraone (Ristorante e pizzeria)via Rimembranze, 3 - fraz. Cicognara - ViadanaTelefono: 0375 88692

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Viad

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Ristopizzeria Al Platano (Ristorante e pizzeria)via Codebruni Levante, 56 - fraz. Cicognara - ViadanaTelefono: 0375 88479

Ristopizzeria Da Guido (Ristorante e pizzeria)Via Camillina 26 - Fraz.Banzuolo - ViadanaTelefono: 0375 88195

Ristopizzeria Il Teatrino (Ristorante e pizzeria)vicolo Quartierino, 33 - ViadanaTelefono: 0375 82754

Ristopizzeria Jolly (Ristorante e pizzeria)via Corbari, 86 - ViadanaTelefono: 0375 781284

Ristopizzeria L`Arcangelo (Ristorante e pizzeria)via Gonzaga, 8 - ViadanaTelefono: 0375 780528

Ristorante Agli Scalini (Ristorante)via Ghetto, 2 - ViadanaTelefono: 0375 80162

Ristorante Da Barnard (Ristorante)via Fossola, 61 - ViadanaTelefono: 0375 80257

Ristorante Gatta Vecchia (Ristorante)via Marenghino, 2 - fraz- Salina - ViadanaTelefono: 0375 85200

Ristorante Vecchia Viadana (Ristorante)viale Lombardia, 55 - ViadanaTelefono: 0375 782178

Tigellamente (Tigelleria)Via Villa S. Maria 89/a - ViadanaTelefono: 339 3020931

Trattoria Bocca Bassa (Ristorante)via Argine Oglio, 28 - fraz. Boccabassa - ViadanaTelefono: 0375 80107Vent e Acqua (Ristorante e pizzeria)Via L. Guerra 12 - ViadanaTelefono: 0375 833244

Viad

ana

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ScuolediÊ

cucina

angiareangiareMMANTOVANO

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La cucina è il luogo ideale della casa, quello in cui tutti passano e si incontrano, almeno una volta al giorno. Ma è anche il luogo capace di cullare la profonda passione per il cibo e per la sua preparazione. Una passione che ha contagiato Ada Paganini, � no a persuaderla ad aprire uno spazio in cui condividerla e trasmetterla. Così, nell’ottobre del 2012, a Pieve di Coriano, è nata la Scuola di cucina Mani in Pasta. Uno spazio in cui incon-trarsi, scambiarsi consigli, idee, ricette. In cui presentare libri e incontrarne gli autori. Una casa della cultura in cucina a tutto tondo, in cui non mancano, come ovvio, i corsi: la cucina tradizionale, le molte varianti regionali, e persino le esperienze più particolari, come la cucina vegana, vegetariana e quella per celiachi. L’obiettivo dichiarato è quello del contagio culturale: persuadere quante più persone a condividere l’amore per la cucina, far scambiare loro le ricette, farle tornare a cucinare a casa i propri piatti.

Scuola di Cucina Mani in pasta

Scuola di Cucina Mani in Pasta Via Amendola, 4 – Pieve di Coriano (MN) Tel. 338 [email protected]

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Le Tamerici è il luogo dove la tradizione gastronomica incontra la ricerca e la sperimentazione, un microcosmo dedicato alla passione per il territorio e alla cultura del cibo, in ogni sua espressione. Nata nel 1991 dalla passione di Paola Calciolari, produce conserve alimen-tari di qualità, in particolare confetture e mostarde. La produzione marcata Le Tamerici è sviluppata in tre linee, la Classica, la Biologica e quella da Meditazione.Riscopre materie prime tipiche del territorio mantovano ormai dimenticate, come la mela campanina o l’anguria bianca, utilizza verdura e frutta insolita da candire, come pomodori verdi e zucca. Ogni materia prima è selezionata e lavorata fresca, rispettando tempi e metodologie particolari, che consentono di preservare colori e profumi senza far ricorso a conservanti, additivi, addensanti o antiossidanti. La sperimentazione è una prerogativa de Le Tamerici. Nel 1998 in occasione del Salone del Gusto di Torino, Paola Calciolari lancia l’idea di abbinare le mostarde ai formaggi, discontinuità rispetto al tradizionale ac-costamento con le carni lesse. Durante le degustazioni vengono proposti piatti con confettura e mostarda come ingrediente, un suggerimento in più per l’utilizzo dei prodotti. Nel 2005 Le Tamerici entra nel mondo del biologico ottenendo la certi� cazione per un gruppo di prodotti presso ICEA. Dal 2006, con il lancio della nuova linea di confetture da meditazione, la frutta fresca incontra gli aromi del tè giapponese, le spezie delle indie e il cioccolato. Sono quindici nuovi gusti nati dal desiderio di sperimenta-re, di spostare i con� ni conosciuti delle confetture e offrire nuove sensazioni, con accostamenti inusuali e affascinanti. Nel 2007 a dimostrazione dell’elevato standard dei processi di produzione Le Tamerici ha conseguito tre delle più importanti certi� cazioni di qualità internazio-nali: ISO 22000, IFS e BRC. Nel 2009 arrivano nuovi prodotti: 3x3=GUSTO (tre confetture dedicate alle tre diverse stagionature del Grana Padano) e Singoli… e

in Coppia (Il Limone e l’Arancia amara). Nel 2010 Le Tamerici ha aperto il nuovo e-shop www.mostardaedintorni.it. Le attività de Le Tamerici, sono arricchite, presso la sede di San Biagio, da una scuola di cucina e da un negozio pieno di ricercatezze dei migliori artigiani del gusto (italiani e non).

• • • TRANCI DI STRUDEL CON MOSTARDA DI ARANCE, RADICCHIO ROSSO, SPECK E TOMA

Le Tamerici

Le TamericiVia Romana Zuccona 208S. Biagio di Bagnolo S. Vito (MN) Tel. 0376 253371 - [email protected]

INGREDIENTI PER 2 STRUDEL225 G DI FARINA - 110 G DI PASSATA DI POMODORO

30 G DI OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA - 2 TUORLI - SALE

PER LA FARCITURA

1 RADICCHIO ROSSO PICCOLO

120 G DI MOSTARDA DI ARANCE LE TAMERICI

100 G DI SPECK - 100 G DI TOMA PIEMONTESE

50 G DI GRANA GRATTUGIATO - PEPE

ESECUZIONEFormare una fontana sul tagliere con la farina, mettere al centro la passata con l’olio, i tuorli e un pizzico di sale, impastare e lavorare la pasta per alcuni minuti.Formare una palla e farla riposare per 30 minuti tra due piatti. Preparare il ripieno tagliare a julienne lo speck e il radicchio rosso, a cubetti la toma, mescolare il tutto in una ciotola con il grana, la mostarda di arance ben scolata dal liquido, e una macinata di pepe. Dividere l’impasto in due, stendere la pasta e farcire con il ripieno, arrotolare dopo avere spennellato i bordi con poco tuorlo sbattuto. Passare in forno a 180° per 18/20 minuti. Sfornare e fare intiepidire prima di tagliare a fette.

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IAL Lombardia srl Impresa Sociale è presente a Viadana (MN) da quarant’anni; ha sede nel palazzo “Benozzi” costruito nel XVI sec. da Margherita Gonzaga, vedo-va di Vespasiano Gonzaga, che successivamente fu trasformato in Collegio Vescovile; il palazzo è stato recentemente ristrutturato e si presenta oggi come funzionale sede formativa.Il nostro Istituto, dice il Direttore Beccari Claudio, realizza attività in obbligo formativo, di formazio-ne superiore, continua e permanente, e i servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro quale operatore accreditato da Regione Lombardia per i Servizi di Istruzione e Formazione Professionale e i Servizi al Lavoro. Ha sempre perseguito l’obiettivo di accompagnare i giovani nell’inserimento nel mercato del lavoro con una formazione attenta ai fabbisogni occupazionali e professionali; risponde alle esigenze di crescita professionale dei lavoratori durante l’intero percorso professionale; realizza interventi di formazione attraverso ogni tipologia di � nanziamento pubblico e privato socio culturale di formare persone capaci e preparate. Per questi motivi IAL è in grado di adeguare costantemente la sua offerta formativa alle esigenze delle aziende del territorio.Dal 1985 ci occupiamo di formazione nel settore alimentare e della ristorazione, con percorsi di studi di quali� ca professionale “Operatore della Ristorazione – Preparazione Pasti”, prima biennale e da alcuni anni, in seguito alla riforma scolastica, triennale. Offriamo inoltre la possibilità di proseguire gli studi e conse-guire il diploma professionale di Tecnico di cucina e, con il quinto, anche quello di maturità di tecnico della ristorazione.Il corso fornisce le competenze socio-culturali, tecnico-pratiche e relazionali per l’accesso al lavoro, senza tralasciare quegli strumenti di base, che, se integrati con interventi di formazione continua e di specializzazione, potranno portare alla professione autonoma.L’azione formativa, � nalizzata a sviluppare un tragitto

graduale, con tappe progressive di avvicinamento alle situazioni reali e complesse dei vari ambienti di lavoro, ha individuato l’alternanza scuola-lavoro come esperienza formativa integrata con il resto del percorso, valorizzandone la portata educativa.

Da dieci anni lo IAL propone annualmente agli allievi della classe seconda classe del settore ristorazione un trofeo gastronomico su temi diversi adeguandosi via via al mutamento dei gusti e delle abitudini alimentari, creando modalità didattiche innovative; il tema dell’ul-timo trofeo è stato “I PRIMI PIATTI NELLA CUCINA VEGANA”. I ragazzi si preparano autonomamente e i piatti da loro realizzati sono soggetti al vaglio di un giuria esterna composta solitamente da esperti del settore e operatori della stampa.

IAL LombardiaImpresa sociale

INGREDIENTI (4 PERSONE)350 GR PASTA TIPO CALAMARATA

100 GR OLIVE NERE DENOCCIOLATE

10 POMODORI SECCHI SOTTOLIO

2 CUCCHIAIO SEMI DI GIRASOLE

UNA QUINDICINA DI POMODORINI MATURI

TIMO FRESCO

SALE, OLIO EVO

ESECUZIONELavare i pomodorini, tagliare a metà e metterli con la parte tagliata verso l’alto in una teglia unta. Spolverarli di sale, timo e condirli con un po’ d’olio. Metterli nel forno con la funzione grill a 200° per 5 minuti. Cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolarla al dente e farla saltare in padella con il pesto diluito con un po’ d’acqua di cottura. Aggiungere i pomodorini grigliati, una spolverata di pepe e servire.

La ricetta vincitrice del trofeo gastronomico 2014

• • • Calamarata con pesto di olive e pomodorini

IAL LOMBARDIA SRL IMRESA SOCIALEVia Lombardia, 50 - VIADANA (MN)Tel. 0375 [email protected]

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Passione per la cucina e amore per Mantova: sono gli ingredienti combinati con creatività ogni giorno da Elisabetta Arcari, che in un bel palazzo quattrocentesco del centro storico gestisce la sede virgiliana di “Peccati di Gola”, la rinomata scuola di cucina nata a Mestre e presente in diverse città italiane con cui collaborano chef di fama nazionale e docenti appassionati. Proprio come Elisabetta che, abbandonata la carriera da ma-nager nella moda, qualche anno fa decide di seguire la sua passione per il cibo: così, dopo varie esperienze nel campo della ristorazione, arriva la collaborazione con la scuola veneta.“Peccati di gola” è un luogo in cui innanzitutto si im-para: la scuola propone sia corsi di cucina generale (7 lezioni per apprendere l’abc dei fornelli) che tematici, in particolare su pasticceria e pesce, ma anche carne, verdure, primi piatti, cucina regionale e internazionale, pane e lievitati. Da quest’anno inizia una collaborazione tra la scuola e un team di dietiste per imparare un nuovo concetto di Dieta e cioè come cucinare e mangiare sano, naturale, più leggero, più verde con tanto gusto e grati� cazione.Dopo una serata trascorsa tra le pentole, godendo dei profumi e dei colori dei cibi, ogni lezione si conclude col piacere di gustare insieme quanto si è preparato. Proprio perché, come scriveva Colette, “cucinare presuppone una testa allegra, uno spirito generoso e un grande cuore”, “Peccati di gola” è innanzitutto un luogo di condivisione: non solo di nozioni e tecniche, ma anche di gusti, sapori, di racconti e per� no di sug-gerimenti su come ricevere al meglio i propri ospiti. A farlo potrebbe essere proprio Elisabetta, che oltre alla scuola si dedica all’attività di chef a domicilio per cene o feste; per cerimonie ed eventi importanti. “Peccati di gola” dispone anche di un servizio di catering.Oltre a essere piacere e convivialità, la cucina è anche cultura e identità: Elisabetta lo sa bene e proprio per questo ama promuovere eventi in cui il cibo dialoga

PECCATI DI GOLA

Peccati di gola sede di MantovaResponsabile: Elisabetta Arcarivia F.lli Bandiera, 10 - MantovaTel: 0376 668183, 349-3961558; [email protected]

INGREDIENTI

1 PETTO DI FARAONA, 1 MAZZETTO DI RAPANELLI,

1 RADICCHIO, SONGINO, RUCOLA,1 ARANCIA,

SEMI DI LINO, 2 CARCIOFI

• • • Petto di faraona laccato al miele e insalata di primavera

Tagliate il petto di faraona a listarelle. In un tegame versate due cucchiai di miele, il succo di mezza arancia, 2 cucchiai di acqua, la buccia di arancia a julienne. Fate sciogliere il miele, lasciate restringere la salsa e quando sarà uno sciroppo saltate la carne a fuoco vivace per 3-4 minuti. Tenete da parte al caldo. Lavate le verdure, tagliate i rapanelli a fettine sottili, il radicchio a strisce. Pulite i carcio� e ricavatene i cuori. Tagliateli a fette sottilissime. Nella padella del pollo scaldate un � lo d’olio, saltate i carcio� , unite il rimanente succo d’arancia e cuocete per 2 minuti In un largo piatto sistemate le verdure, cospargete con i semi di lino, condite a piacere con olio e sale, unite i carcio� croccanti e la faraona.

con la storia, l’arte, la letteratura e la tradizione. Segnaliamo anchela bellissima iniziativa “Piccoli chef in cucina”. Un progetto educativo per abituare presto alla consapevolezza su “cosa” portiamo in tavola, “da dove” proviene, “come” si cucina. Impareremo inoltre come coltivare facilmente alcuni ortaggi e un piccolo galateo per stare bene a tavola insieme.

Presentazione pag 5

Mantova e i suoi prodottiIl territorio mantovano > 7I prodotti tipici mantovani > 11 Latte e derivati > 13 Riso Vialone Nano Mantovano > 24 Ortaggi e frutta > 27 Vini Mantovani doc > 43 Carni e derivati > 51 Le paste fresche > 63 Prodotti da forno e pasticceria > 73

Ricettario tradizionale MantovanoAntipasti > 88Primi piatti > 93Secondi piatti > 99Dolci > 105

Elenco dei ristoratori di Mantova e provinciaMantova e dintorni > 110Alto Mantovano > 146Oltrepò Mantovano > 178Oglio Po > 218

Le scuole di cucina > 233

SommarioRistorantiTrattorie

EnotechePizzerie

AgriturismiOsteriq

Scuole di Cucina

angiareMANTOVANO

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RistorantiTrattorie

EnotechePizzerie

AgriturismiOsterie

Scuole di Cucina

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MEDIZIONE 2014

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Tutta la guida è consultabile on linesul sito www.reportermantova.it

Finito di stampare a luglio 2014 presso Litocolor - Guastalla (RE)

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€ 12,00

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