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• L’Ottica Geometrica• Le Sorgenti di Luce• Il principio di Fermat e l’ottica
geometrica
L’OTTICA - 2
Punti nodali nell’insegnamento de
Misura della velocità della luceMetodo di Foucault -
Michelson
tsc
∆∆
=
( )fbs +=∆ 2
t∆=ωα
aoo α2' =
( )'
4OO
afbc +=
ω
fbfa111
=++
Leybold, Pasco
Sp. rotanteSorgente Sp. semitr.
Sp. fissoLente conv.
a
b
f
Vetrino grad.
O’ O
α
β
ω
αβ 2=
speed of light in vacuum
Value 299 792 458 m s-1
Standard uncertainty (exact)Relative standard uncertainty (exact)
Concise form 299 792 458 m s-1
UNITA' DI LUNGHEZZA (metro, simbolo: m)"il metro è la lunghezza del tragitto compiuto dalla luce nel vuotoin un intervallo di tempo di 1/299 792 458 di secondo"; (XVII CGPM del 1983).
UNITA' DI TEMPO (secondo, simbolo: s)"il secondo è l'intervallo di tempo che contiene9 192 631 770 periodi della radiazione corrispondentealla transizione tra i due livelli iperfini dello stato fondamentaledell'atomo di cesio 133" (XIII CGPM nel 1967).
IL LINGUAGGIO DELLE MISURE
http://www.inrim.it/ldm/index_i.shtml
Il Principio di Fermatdel tempo minimo
• Tra tutti i possibili cammini possibili per andare da un punto ad un altro fissati, la luce seguirà quello che richiede il tempo più breve.
• La velocità della luce nei mezzi otticamente più densi è minore di quella nel vuoto
A
B
γ1
γ2
γ3
γ tγ
{ }{ } γ
γγ→tmin
R. P. Feynman, R. B. Leighton, M. W. Sands: “La Fisica di Feynman”, Addison - Wesley Pub. Co., Malta (1969), Vol.1, p.te 2
La Riflessione e il Principio del minimo cammino (Erone)
BA
B’
D C F
FBBF '=
DBBD '=
DBADBDADlD '+=+=
{ }{ } BCAClD
D+=min
θi θr
Ma qui non c’e’luce!
A’
B’
BAA”
Immagine virtuale
• Seguire il percorso di un pennello di luce riflesso• Ripercorrere all’indietro il cammino della luce“visto” dall’occhio (sorgenti secondarie)• Osservazione dello “Scambio” destra/sinistra• Formazione delle immagini.
Altri Esperimenti sulla riflessione con specchi piani
?
Ma qui non c’e’ luce!
Misurare la distanza dell’immagine virtuale che si forma al di là dello specchio (occhio e m. fotograficafunzionano nello stesso modo)
La “riflessione” ci accompagna ... da sempre
The Phys. Teach. 35 n. 3, pag. 17,(1997)
La riflessione doppiaC. Siddons:” Esperienze di Fisica”,La Fisica Nella Scuola, Quad. 15 ( 2004), Cap 7
http://www.ud.infn.it/GEI/i/geii.html
Esperimenti sulla riflessione con specchi curvi
da “FISICA” a cura del PSSC, Zanichelli (Bologna, 1963)
Specchioconvesso
oggettoImmaginevirtuale
Specchioconcavo
Immagine reale
oggetto
G. Keplero, Paralipomena ad Vitellionem (1604)
•Sistemi ottici
Problema del focheggiamento:predisporre un dispositivo che consenta alla luce di impiegare lo stesso tempo lungo tutti i percorsi per andare da A in B
A B
• Specchi
cost'' =+=+ BCACCBACA
B
C C’
ellisse
A B C D E F G
A’
A”
B’
B”
C’
C”D’
D”
E’
E”
F’
F”
G’
G”
O
cost'' =+ OXXX
cost"'''' =+=+ AAAAOAAA
0"'' =− XXOX
parabola
Legge dei punti coniugati
Fuoco
Vertice
pOV =||
Approssimazione di parallasse: h<<r
qIV =rqp211
=+
Imm
agine
r
hC
entro
Oggetto
pq
Ingrandimento Lineare
pqG =
q>0 : Imm. Reale, q<0: Imm. Virtuale
Il Principio di Fermat e la Rifrazione
A
B
D
Cθi
Ipotesi: ncariacacqua =
acqua
aria
E
F
CDx =
θr
( )xtt ODFEC
2+≈
ctaria
EC
EC=
cctariaacqua
DF
DFn
DF==
1>n
piccolo
DFnEC ≈
θθ rinxnxxx sinsinsinsin DCFEDC
^^
=== ( )0→x
nr
i =θθ
sinsin Legge di
Snell - Cartesio
Applicazioni
• Reciprocità dei cammini• Indice di rifrazione assoluto e relativo:
•
• Propagazione in mezzi non omogenei
Gradiente di densità realizzatousando soluzioni acqua/zucchero con differenti concentrazioni
M. Branca et al., La Fisica nella Scuola, XXXIV n. 1(2001) 24
nnn jiij =nnn ikijkj=
Miraggio inferiore Miraggio superiore
TT
C. Siddons:” Esperienze di Fisica”,La Fisica Nella Scuola, Quad. 15 ( 2004), Cap 7
Terra
Sole
( )0,'sin
sin≈≈≈≈= θθθ
θθθ
rir
i
r
i
OPOP
n
θ i
θ rP
'P
O Q
P
P'h∆
OPh
n∆
−=11
Semplice misura dell’indice di rifrazione di un liquido
shds2
2
≈−=∆sds 2≈+
cost=+ CBAC
Approssimazione di parallasse
h
A B
C
s
V Q O
r s’
d
s
∆
h
shtt AQAC 2
2
≈−'2
2
shntt BQBC ≈−
rhntt BQBV 2
2
≈−r
htt BQBV 2
2
≈−
Principio di Fermat e Diottri
dh<<
( mezzo 1) ( mezzo 2)
( ) ( ) ( ) ( )12 BQBVBQBVBQBCAQAC tttttttt −−−=−+−
( )
( )r
ns
ns
rhn
shn
sh
11'
112
1'22
222
−=+
−=+
• Distanze focali
( )1'
−=⇒∞→
nrfs
1'
−=⇒∞→
nrnfs
1'
−==
nrf
nf
fsn
s1
'1
=+
Immagine virtuale0'<⇒< sfs
f∞
C
V O
f
C
V OB
nsssn
s−=⇒=+ '0
'1∞→r
AB
• Diottro tra due mezzi di diverso indice di rifrazione ( )
rnn
sn
sn 2121
'−
=+
• Lenti sottili
A
B
V V’
C
h
( ) ''22 12
21
21 VVnn
shn
shn
−=+2
2
1
2
22'
rh
rhVV −=
frrnn
ss1111
'11
211
2 =⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛−⎟⎟
⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛−=+
r1
r2
Equazionedell’ottico
Legge dei punti coniugati
fss →⇒∞→ 'fss →⇒∞→'
fsfs 2'2 =⇔=
Regole costruttive dell’ottica delle lenti sottili (convergenti)
1. Ogni raggio parallelo all’asse ottico da una parte, converge nel fuoco dall’altra parte
2. Ogni raggio proveniente da un fuoco da una parte, esce parallelo all’asse ottico dall’altra parte
3. Ogni raggio incidente che passa per il centro della lente non viene deviato
Attività di laboratorio
Modello di occhio
p q
12
2
nnnrfD −
= ⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛−⎟⎟
⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛−=
212
3 1111rrn
nfL
2
mod
ndff
fffLD
LD
−+=
G. Colicchia, La Fisica nella Scuola, XXXVII (2004), 31
Ingrandimento lineare per un sistema di lenti
f fx
y
y’
x’
xf
fx
yyG ===
''
xy
fy=
'fy
xy=
''
Formula della lente
2' fxx =
Cannocchiale di Galilei
( Fobbiett. / 25 ) × ( 25 / Focul. ) = Fobbiett. / Focul
Ingrandimento visuale telescopio
Bibliografia essenziale sull’insegnamento
dell’ Ottica Geometrica1. A. Arons -"Una guida per l'insegnamento della Fisica" -
Zanichelli2. M. Vicentini Missoni, M. Mayer - " La didattica della
Fisica"-La Nuova Italia 3. V. Ronchi , "Storia della luce" - Edizioni Laterza4. C. La Rosa, M. Mayer, P.Patrizi, M. Vicentini Missoni
(1984) - "Commonsense knowledge in optics: preliminary results of an investigation on the properties of light.",European Journal of Science and Mathematics, vol. 3, 268-77.
5. Bendall S., Galili I. and Goldberg F. (1993) - "Prospective elementary teachers' prior knowledge about light.", Journal of Research in Science Teaching, 30(9), 1169-87.
6. Galili I. (1996) - "Students' conceptual change in geometrical optics", International journal of science education, 18(7), 847-868.
7. Galili I., Goldberg F. and Bendall S.(1991) - "Some reflections on plane mirrors and images", Physics Teacher, 29(7), 471- 77.
8. Galili I., Goldberg F. and Bendall S.(1993) - "Effects of prior knowledge and instruction on understanding image formation", Journal of Research in Science Teaching, 30(3), 271-303.
9. Goldberg F. and McDermott L.C. (1986), "Student difficulties in understanding image formation by a plane mirror", Physics Teacher, 24(8), 472-80.
10. Wosilait K., Heron P. R. L.,Shaffer P. S. and McDermott L.C. (1998), "Development and assessment of a researched-base tutorial on light and shadow", American Journal of Physics, 66(10), 906-913.
11. Goldberg F. and McDermott L.C. (1987), "An investigation of student understanding of the real image formed by a converging lens or concave mirror.", American Journal of Physics, 55, 108-19.
Esercizio 11. Prendete in esame l’ottica geometrica e esemplificare
gli aspetti critici del suo insegnamento:
1. nel rapporto insegnamento/apprendimento,2. il suo inquadramento epistemologico tipico nell’ambito
della fisica,3. nella sua formalizzazione matematica.
2. Individuare1. L’ oggetto ( o il fenomeno reale) e il concetto centrale da
associare al tema,2. perché tale concetto è “utile ed economico”, 3. discutere come tenere conto degli interessi degli studenti,
in particolare in un tipo di approccio “storico”.3. Discutere gli altri aspetti disciplinari del tema, che
considerate importanti in relazione alla loro rilevanza fenomenologica e teorico formale.
4. Discutere le possibili rappresentazioni mentali, spontanee o indotte, che possono avere gli studenti di scuola secondaria.
5. Esaminate come il tema è trattato in un testo di scuola secondaria di vostra scelta, discutendo se si tiene conto in qualche modo dei possibili problemi di apprendimento, esaminate in particolare se e’ proposto un approccio di tipo storico e se emerge un inquadramento epistemologico.
Unità didattica :L’ Ottica Geometrica
Contesto scolastico• Tipologia della Classe • Collocazione Temporale dell’intervento• Conoscenze di Fisica consolidate (media degli alunni)
– Concetto di grandezza fisica– Saper usare alcuni strumenti di misura– Saper usare elementi di teoria degli errori– Conoscenze di Meccanica– Altro
• Contesto conoscitivo• Conoscenze di Matematica consolidate (media degli alunni)
– Nozioni di geometria elementare (analitica)– Nozioni di algebra elementare (superiore)– Nozioni di trigonometria– Altro
• Altre conoscenze di carattere scientifico (e non) di interesse (media degli alunni).
– Conoscenze tecnologiche generiche (specifiche)– Conoscenze sulle arti figurative
Formulazione degli Obiettivi
• Cognitivi– Enunciare il principio di Fermat– Descrivere il fenomeno della riflessione della
luce– Descrivere il fenomeno della rifrazione della luce– Enunciare le leggi della riflessione e della
rifrazione– Definire l’indice di rifrazione relativo– Definire l’indice di rifrazione assoluto– Trarre semplici deduzioni teoriche – …………
• Operativi– Verificare sperimentalmente le leggi della
riflessione – Verificare sperimentalmente le leggi della
rifrazione– Ordinare mezzi otticamente distinti– Determinare il fuoco di una lente convergente– Usare correttamente le unita di misura SI– … … … …
Quantificazioni e Metodi
• Le carenze e/o eccellenze conoscitive degli alunni.
• Test di ingresso specifico sull’argomento (vedi Esempio)
• Tempo complessivo a disposizione per la svolgimento dell’unità.
• Metodologia: lezione frontale, esperienza di laboratorio dimostrativa (guidata), problem solving,
• Risorse a disponibili per lo svolgimento dell’unità (Laboratori scientifici, strumentazione già approntate, materiali in deposito o acquistabili, personale tecnico, materiale didattico audiovisivo, postazioni informatiche, ecc.)
• Verifica del raggiungimento degli obiettivi: Modalità e tempi.
Formulazione degli Obiettivi
• Gli obiettivi generali dell’unità( Per Es. Acquisire il modello di raggio di luce e suo
uso nell’interpretazione dei fenomeni di propagazione rettilinea, riflessione, rifrazione e dispersione.)
• Esplorazione delle conoscenze spontanee( Indicazione dello strumento adottato a tal scopo e
del tempo richiesto per esso. Per esempio conversazione in classe, somministrazione di quiz e quesiti, altro )
• Gli obiettivi specifici(Per Es.
– Conoscenza del fenomeno della propagazione rettilinea della luce
– Conoscenza ….– Conoscenza del linguaggio tecnico specifico – Abilità a descrivere uno strumento ottico (la camera
oscura, ….– Comprensione del concetto di raggio luminoso– ….. – Capacità di applicare le leggi dell’ottica geometrica– …..
)
• Gerarchizzazione degli obiettivi (Funzione delle concezione spontanee e delle conoscenze preliminari) .
• Obiettivi minimi.
Metodologia
•Tipo di Percorso : Fenomenologico, Logico –Formale, Storico, Tecnologico, altro.
•Strategia di ingresso : Metodo Espositivo, Problematico, ……
•Elaborazioni di Mappe concettuali
•Descrizione sommaria degli argomenti da trattare.
•Relazioni con altre discipline e /o attivitàscolastiche
•Eventuale analisi sui limiti del modello scientifico adottato.
•Metodologia didattica specifica adottata per ogni singolo argomento. Tempistica.
•Attività di laboratorio: metodo di riscoperta, riscoperta guidata, esperienze dimostrative, autocostruzione con materiale “povero”,altro
•Tempistica del laboratorio
Verifica
• Tipologia degli strumenti di verifica : - generale,
- per singolo obiettivo e/o concetto
• Tempistica delle verifiche e Griglie di valutazione• Relazione tra le attività di verifica e quelle di laboratorio • Attività di recupero e/o di approfondimento• Relazione con altre attività di verifica in ambito scolastico e/o extra-scolastico.
(Esempio di test preliminare sulle concezioni spontaneeAllegato all’unita’ sulle Onde E.M. in una V Liceo Scientifico) Per favore indica
la tua classe
______________Test - Discussione
1. Menziona un fenomeno fisico, che a tuo parere possa essere descritto in termini di onde. ______________________________________________________________
2. Riferendoti al tuo esempio, quale grandezza fisica pensi che abbia un comportamento ondulatorio. ______________________________________________________________
3. Perché si possa parlare di onde è necessario che ci sia una certa estensione spaziale del fenomeno? ______________________________________________________________
4. Perché si possa parlare di onde è necessario che ci sia una certa estensione temporale del fenomeno? ______________________________________________________________
5. Riesci ad individuare una scala caratteristica di lunghezza coinvolta in un fenomeno ondulatorio, per esempio quello da te considerato al punto 1.? ______________________________________________________________
6. Riesci ad individuare una scala caratteristica di tempo coinvolta in un fenomeno ondulatorio, per esempio quello da te considerato alpunto 1.?
I
Per favore indicala tua classe
______________Test - Discussione
7. Che cosa indichi come ampiezza dell’onda? A quale grandezza fisica ti riferisci nel tuo esempio? ______________________________________________________________
8. E’ possibile individuare una periodicità temporale in un fenomeno ondoso? Come faresti a determinarla sperimentalmente? ______________________________________________________________
9. E’ possibile individuare una periodicità spaziale in un fenomeno ondoso? Come faresti a determinarla sperimentalmente? ______________________________________________________________
10. Credi che sia possibile sovrapporre due onde? Che cosa ti aspetti di ottenere?______________________________________________________________
11. Sai che cosa si intende per pacchetto d’onde? ______________________________________________________________
12. Secondo te c’e’ una qualche analogia tra le vibrazioni delle corde di un violino ed i terremoti?______________________________________________________________
13. Sapresti indicare una analogia tra le onde sonore e le onde elettromagnetiche? ______________________________________________________________
14. Sapresti indicare una differenza tra le onde del mare e le onde elettromagnetiche?______________________________________________________________
II
1terremoto suono
suono,luce,radio suono suono voce (?)
terremoto
2zolle(?) densità _ Hertz(?) _ Hertz (?)
scalamercalli
3 si si si si si si si
4 si si _ si si si si
5scalaR. (?) _ _ _ _ metri
scalamercalli(?)
6 _ _ no _ _ minuti _
7 _distanza(?)
la distanzatra l'inizio e la fine (?)
la distanza(?)(disegno) (disegno)(?)
la grandezza diun'onda _
8 _ si,_ si, ok _ si,_
con ilcronometro _
9 _ si, _ _ _ si,_ _ _
10 si,_ si, _ _ _ si _ _
11 no
propagazione diimpulso _ _ _ _ _
12
ondetrasversali(?) si, _ _
Composte daonde
entrambi sonopropagazionedi onde _ _
13 _ _ _ _ _ _ _
14 _ _ _ (?) _ _ _
I
Analisi delle risposte al questionario