LE MISTERIOSE POTENZE del MARE di Roberto Negrini

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Un breve saggio sui Miti e sulle valenze magiche della Grandi Acque

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Le misteriose potenze del Mare

Magia, amore e terrore delle Grandi Acque

Roberto Negrini

Intorno, intorno, con ridda mai stanca

fuochi fatui danzavano la notte;

lacqua simile allolio delle streghe

bruciava tutta, verde, azzurra e bianca.

(Samuel T. Coleridge. La ballata del vecchio marinaio, II, v. 127-130)

In principio era il Grande Oceano... Egizi e sumeri, che ci hanno trasmesso i pi antichi fra i racconti mitici sullorigine del mondo finora studiati, su questo risultano concordi: infatti secondo la teologia di Eliopolis (nella valle del Nilo) dallOceano primordiale Nun sorse il Tumulo primevo su cui il Potere creativo gener le prime coppie di Dei e Dee; e in Mesopotamia Apsu lOceano seminale delle Acque Dolci e Tiamat la Draco-Mare-Madre delle Acque Salate si mescolarono fra loro generando Divinit maschili e femminili da cui poi discese il genere umano. Le grandi, immense, paurose Acque sono dunque da sempre lemblema vivente della Materia caotica primaria da cui tutte le forze, le cose e gli esseri viventi presero sostanza e forma, animati da un Soffio di Potere che ne coordinava le diverse configurazioni, mutazioni e distruzioni. Una metafora sulla genesi della Vita e sulla ciclicit della Morte che ci riporta a una metafora ancor pi antica: la Magia delle Acque.

Il Grande Oceano, possente e misterioso, vive evidentemente nei ricordi ancestrali del nostro spirito, delle nostre cellule (formate nel brodo primordiale dei mari allalba dei tempi geologici), della nostra memoria atavica e perfino individuale, poich ognuno di noi stato immerso e ha navigato per mesi, che sembravano epoche, nelloceano amniotico dellutero materno; la nostra stessa nascita fu per noi la prima emersione del Tumulo primevo, la prima grande Magia delle Acque. E ancora le pi antiche forme antropologiche assimilarono il Mare primordiale allidea-forza della Grande Madre, spesso rappresentata da un Drago o da un mostro celeste-marino precedente a tutti i miti e a tutti gli Dei creatori.

Ricordando che la Magia sotto un profilo meta-antropologico pu essere definita come Arte o Scienza delle relazioni di potere tra le diverse componenti dellEssere e della Natura e che fu certamente la prima forma di religione, non siamo forse lontani dal vero se sipotizza che una forma sacrale e quindi magica di rapporto con il Mare e con le sue insidiose acque appartenga ai retaggi pi ancestrali dellavventura spirituale umana; tenuto peraltro conto che, come il nostro corpo formato perlopi da elemento acqueo, cos il nostro ambiente planetario costituito da una percentuale di terre emerse ben inferiore rispetto a qualcosa come cinque milioni di miliardi di tonnellate dacqua che ricoprono la pi gran parte del globo.

Spesso le diverse gradazioni e sfumature di relazione mitica con larchetipo delle Acque, visceralmente legato alle profonde dimensioni dellinconscio individuale e collettivo, qualificano la caratterizzazione radicale e lorientamento spirituale delle specifiche culture, differenziandosi sensibilmente in direzione teurgica o sciamanica in funzione del prevalere di dominanti maschili o femminili. Latteggiamento iniziatico pi radicalmente associato a universi simbolici con predominanza maschile consiste infatti nellaffrontare le Acque, nel vincerle, separarle o attraversarle, evitando gorghi e abissi; e ancora si realizza nelluccidere i mostri che vi abitano o nel sottometterli al proprio servizio tramite larte della Teurgia, proteggendosi nel contempo dal torbido fascino di ambigue creature muliebri che le infestano, quali ninfe e sirene, dal loro bacio fatale, dal loro freddo, viscido e avido amplesso. Mentre tradizioni ancor pi antiche ed elusive, sciamaniche e ancestralmente connesse a ordini simbolici di segno femminile (di cui certe forme di sacralit sia estatico-mistiche che erotico-dionisiache sono forse una tarda filiazione), ci parlano di una progressiva e sensuale identificazione con le Acque primeve, di una sorta di offerta di s alla loro fame di vita o di una catartica dissoluzione nella loro estasi terribile e indifferenziata.

Nella sua Vita di Pitagora Giamblico racconta che il filosofo-magista di Samo sapeva placare le acque marine e fluviali allistante perch i suoi discepoli le attraversassero tranquillamente e lo stesso veniva raccontato di Empedocle, di Epimenide e di altri, secondo una diffusa tradizione teurgica presocratica comune ai Magi di Persia e che lautore del Vangelo di Marco evidentemente conosceva quando volle attribuire le medesime gesta al personaggio di Ges di Nazareth. Peraltro la tradizione scritturale ebraica mutuata abbondantemente dalla mitologia mediorientale sia ugaritica che mesopotamica evoca nel Salmo 74 limmagine del Dio-patriarca Yahweh che, imitando gli stereotipi del Dio babilonese Baal, fende il Grande Mare per sconfiggere lAntico Draco Leviathan, cos come in seguito il mago-patriarca Mos scinder le acque del Mar Rosso per sconfiggere i suoi nemici egiziani. E ancora nel nostro Rinascimento testi magici attribuiti a Salomone, fra cui il celebre Legemeton, ammaestravano laspirante Magista a utilizzare i Nomi kabbalistici di Yahweh per evocare e governare arcaici Demoni come Vepar Signore del Mare, dallaspetto sirenico e in grado di suscitare tempeste e causare laffondamento di vascelli.

Se dunque nella Teurgia di matrice giudeo-cristiana le Grandi Acque sono non di rado demonizzate, un rapporto magico di tono pi sciamanico e sostanzialmente positivo con lAcqua, e in particolare con il Mare, ha trovato e trova tuttoggi una sua forma organizzata allinterno di quelle culture tribali di estrema antichit e a stanziamento costiero o insulare il cui impianto spirituale animista riuscito in qualche modo a sopravvivere al brutale e sistematico sradicamento persecutorio operato, specie negli ultimi quattro secoli di storia, dalla civilizzazione bianca e cristiana. Un elemento, questo, che trova i suoi riscontri pi evidenti e facilmente verificabili nel ricco universo magico religioso afro-brasiliano, in tutto larcipelago delle Antille e particolarmente nella religione Vodu della Repubblica di Haiti, laddove gli eredi dintere popolazioni di schiavi deportati nel XVIII secolo (e battezzati in massa e a rigore di legge al culto cattolico per fornire una qualche giustificazione religiosa alla tratta) hanno trovato nella conservazione mascherata dei loro miti unappassionata e inestinguibile connessione con le proprie origini culturali e spirituali. Sia i Loa del Vodu haitiano che gli Orishs del Candombl brasiliano sono infatti figure totemiche generate da un abile quanto paradossale sincretismo fra santi cattolici assimilati nella loro dimensione mitico-taumaturgica e le originali divinit africane del Dahomey (lattuale Benin), della Nigeria e della Guinea, principali serbatoi di rifornimento di carne nera per il fiorente commercio degli schiavisti europei. Alcuni tra i Loa, come la sensuale Erzulie Signora dellErotismo e Agu-taroyo, il bianco Genio-Anguilla dominatore dei mari, appaiono visceralmente collegati al mondo delle acque. Feste rituali in onore di Agu vengono spesso celebrate a Port-au-Prince, in riva al mare: una barca in miniatura, dipinta dazzurro e decorata con simboli marini, viene caricata dalimenti e bevande alcoliche gradite al Dio e condotta in processione, per essere poi portata al largo, tra danze sfrenate e rulli di tamburi, su un veliero addobbato con i pavesi di Agu, e infine gettata nelle acque insieme a galline e montoni bianchi affinch la Grande Anguilla se ne nutra. Spesso durante il rituale gli iniziati, uomini e donne, vengono posseduti e cavalcati dal Dio e alcuni pi frenetici, raggiunta una sorta dintima comunione con le acque, sappiano o non sappiano nuotare si gettano tra le onde e nuotano fino a riva senza neppure rendersene conto, o scendono sul fondo per raccogliere conchiglie cariche di potere magico nel cuore di quelle Acque Abissali dove si trova la radice stessa del potere dei Loa. La mitica Citt degli Antenati, Ville-aux-champs, da cui tutti i Loa provengono e che rappresenta la trasposizione haitiana della Grande Madre-Patria perduta, appunto collocata dalla tradizione Vodu in un luogo misterioso e inaccessibile sotto le acque dellAtlantico. Un particolare che forse non impropriamente ci richiama lequoreo e apocalittico mito di Atlantide.

La profonda diversit di aggancio con la dimensione magica delle Acque, rilevabile nel contrasto tra le imperiose Teurgie di Pitagora e Mos e la dionisiaca comunione con lelemento equoreo dei Magisti africani, la dice lunga sullambivalente e spesso terrifico rapporto con i misteri acquei che emerge costantemente nellimmaginario occidentale, in unatmosfera carica dinsidie, mostri e morte. La splendida epopea di Moby Dick, la diabolica Balena Bianca, narrata da Melville sulla scorta di antiche leggende dei Mari del Sud, raccolte durante la sua esperienza giovanile di ramponiere, appare evidentemente mutuata dal mito biblico del Leviathan e nella tragica figura di Achab, ossessionato e affascinato dal mostro marino, vibra il medesimo mistico terrore di Coleridge che conduce il suo Vecchio marinaio attraverso le torbide acque del Reame dei Morti, o di Lovecraft che evoca orrori senza nome dormienti sul fondo degli oceani, pronti a destarsi al richiamo dincauti apprendisti stregoni.

Nel 1978 il reverendo Donald Omand, sacerdote anglicano ed esorcista assai noto per le sue frenetiche attivit internazionali al servizio della lotta conto il Maligno, decise di risolvere in modo inconsueto il mistero del Triangolo delle Bermude, una dispettosa zona di mare situata tra Bermuda, Florida e Puerto Rico in cui misteriose sparizioni di navi, aerei e quantaltro, tuttora irrisolte, costituiscono uno tra i grandi enigmi marini del nostro tempo. Omand infatti, a causa di una lettura demonizzata del Vodu, era convinto che il luogo fosse infestato da unantica maledizione scagliata dagli schiavi africani che erano stati deportati e avevano sofferto in quella zona e che le persistenti scomparse di mezzi e persone fossero opera di Magia Nera. Particolari preghiere di liberazione vennero cos recitate ai tre vertici del Triangolo: Bermuda, Miami e costa di Porto Rico (con il supporto di analoghe invocazioni in Ghana, Nigeria e Zambia, da cui provenivano gli schiavi, e a Bristol e Liverpool, da dove giungevano le navi negriere). Omand celebr lesorcismo principale dal terrazzo di un albergo che si affacciava sulloceano e in seguito benedisse le acque da una baia della costa: concedi che, per il potere attribuito ai tuoi indegni servitori, questa immensa area di mare e le terre ad essa adiacenti possano essere liberati dallo spirito del male. C da dire che lintraprendente esorcista non era nuovo a imprese del genere, considerando che alcuni anni prima, nel 1973, si era profuso in Inghilterra in un rocambolesco esorcismo del povero e bistrattato mostro di Loch Ness. Anche in quelloccasione, dopo aver stabilito quattro luoghi geografici che formavano una croce sulle sponde, vennero celebrati in questi punti, con stile e linguaggio medievali, altrettanti esorcismi, mentre un quinto risolutivo fu solennemente officiato, secondo il rito anglicano, a bordo di una piccola imbarcazione al centro del lago: ti scongiuro, o antico serpente, per il giudice della vita e della morte, di porre fine alle tue manifestazioni. Anche se qualcuno potr sorridere di fronte a queste esternazioni in bilico tra magia maldigerita e discutibile ortodossia cristiana, levento ci sembra emblematico su quanto ancora possa essere viva la percezione demonizzata del mare e dei suoi misteri.

Eppure nonostante queste devote acrobazie i cui risultati non sembrano rilevanti data linesorabile persistenza sia del mistero delle Bermude sia delle fugaci e ammiccanti apparizioni del Leviatano scozzese nuove forme di Magia si stanno sviluppando allalba del terzo millennio. Nuove consapevolezze per le quali il Teurgo, lo Sciamano e forse perfino lo Scienziato possono trovare una comune formula di rapporto con quelle Grandi Acque che continuano a turbinare, elusive e terribili, dentro e fuori di noi. E si racconta che vi siano moderne Confraternite magiche le quali

Ma questa unaltra storia.