Larticolodelmese05 14

2
Uso ‘ricreativo’ di cannabis: effetti sul cervello in adolescenti non tossicodipendenti Gilman JM, Kuster JK, Lee S, Lee MJ, Kim BW, Makris N, van der Kouwe A, Blood AJ, Breiter HC. Cannabis use is quantitatively associated with nucleus accumbens and amygdala abnormalities in young adult recreational users. J Neurosci. 2014 Apr 16;34(16):5529-38 Background La cannabis (marijuana) è una delle droghe illecite più consumate. Pur essendo note alcune associazioni con psicopatologie in soggetti con tossicodipendenza, poco si conosce sugli effetti del tetraidrocannabinolo, il principio attivo di questa sostanza, sul cervello. Scopi Determinare la presenza di possibili anomalie morfologiche cerebrali in soggetti adolescenti consumatori di marijuana occasionali. Metodi Studio trasversale condotto su 20 soggetti consumatori di marijuana di età 18-25 anni con un utilizzo di droga almeno 1v/sett. e 20 soggetti di controllo (9 maschi e 11 femmine in ogni gruppo). I soggetti sonsumatori non presentavano dipendenza da droghe in accordo con l’intervista clinica strutturata e non presentavano disturbi psichiatrici secondo i criteri DSM-IV. E’ stato controllato anche l’utilizzo di altre sostanze. Ogni soggetto è stato sottoposto a Tomografia a Risonanza Magnetica. Sono state prese le misure 1) del volume cerebrale totale e di ogni regione, 2) la morfometria di ogni superficie, 3) la densità della sostanza grigia. Risultati Il nucleo accumbens presentava un volume maggiore. Le misure erano direttamente associate al numero di spinelli ma non all’età di inizio dell’assunzione L’amigdala dx e il nucleo accumbens sx presentavano evidenti modificazioni di forma. La misura della densità della sostanza grigia ha rivelato una densità maggiore nei consumatori di cannabis nel nucleo accumbens sx, corteccia sottocallosa, ipotalamo e amigdala sx. Inoltre, erano presenti altre modificazioni in aree specifiche della corteccia prefrontale.Tutti i risultati sono stati controllati anche per età, sesso, abitudine al fumo e alcol. Fig 1. Misurazioni effettuate attraverso Risonanza Magnetica a Immagine cerebrale tra consumatori ricreazionali di marijuana e un gruppo di controllo.

description

Gilman JM, Kuster JK, Lee S, Lee MJ, Kim BW, Makris N, van der Kouwe A, Blood AJ, Breiter HC. Cannabis use is quantitatively associated with nucleus accumbens and amygdala abnormalities in young adult recreational users. J Neurosci. 2014 Apr 16;34(16):5529-38

Transcript of Larticolodelmese05 14

Page 1: Larticolodelmese05 14

Uso ‘ricreativo’ di cannabis: effetti sul cervello in adolescenti non tossicodipendenti

Gilman JM, Kuster JK, Lee S, Lee MJ, Kim BW, Makris N, van der Kouwe A, Blood AJ, Breiter HC. Cannabis use is quantitatively associated with nucleus accumbens and amygdala abnormalities in young adult recreational users. J Neurosci. 2014 Apr 16;34(16):5529-38

Background La cannabis (marijuana) è una delle droghe illecite più consumate. Pur essendo note alcune associazioni con psicopatologie in soggetti con tossicodipendenza, poco si conosce sugli effetti del tetraidrocannabinolo, il principio attivo di questa sostanza, sul cervello. Scopi Determinare la presenza di possibili anomalie morfologiche cerebrali in soggetti adolescenti consumatori di marijuana occasionali.

Metodi Studio trasversale condotto su 20 soggetti consumatori di marijuana di età 18-25 anni con un utilizzo di droga almeno 1v/sett. e 20 soggetti di controllo (9 maschi e 11 femmine in ogni gruppo). I soggetti sonsumatori non presentavano dipendenza da droghe in accordo con l’intervista clinica strutturata e non presentavano disturbi psichiatrici secondo i criteri DSM-IV. E’ stato controllato anche l’utilizzo di altre sostanze. Ogni soggetto è stato sottoposto a Tomografia a Risonanza Magnetica. Sono state prese le misure 1) del volume cerebrale totale e di ogni regione, 2) la morfometria di ogni superficie, 3) la densità della sostanza grigia.

Risultati Il nucleo accumbens presentava un volume maggiore. Le misure erano direttamente associate al numero di spinelli ma non all’età di inizio dell’assunzione L’amigdala dx e il nucleo accumbens sx presentavano evidenti modificazioni di forma. La misura della densità della sostanza grigia ha rivelato una densità maggiore nei consumatori di cannabis nel nucleo accumbens sx, corteccia sottocallosa, ipotalamo e amigdala sx. Inoltre, erano presenti altre modificazioni in aree specifiche della corteccia prefrontale.Tutti i risultati sono stati controllati anche per età, sesso, abitudine al fumo e alcol.

Fig 1. Misurazioni effettuate attraverso

Risonanza Magnetica a Immagine cerebrale tra consumatori ricreazionali di marijuana e un gruppo di controllo.

Page 2: Larticolodelmese05 14

Conclusione Questo studio trasversale dimostra la presenza di anomalie morfometriche cerebrali in adolescenti non tossicodipendenti consumatori occasionali di cannabis. Commento La cannabis è definita una droga leggera ed è molto utilizzata dai giovani. L’European Drug Report indica un consumo di questa sostanza nel 14% della popolazione giovanile europea 15-24 anni (http://www.emcdda.europa.eu/edr2014) con un uso almeno una volta all’anno nel 20% a 15-16 anni; un trend in aumento negli ultimi anni. L’utilizzo terapeutico e le campagne per la legalizzazione o la depenalizzazione in caso di uso personale hanno offerto una percezione della cannabis per molti adolescenti, e per parte della società, come una sostanza sicura anche se le indagini scientifiche segnalano sempre più associazioni con disturbi dell’umore, depressione, ansietà, memoria, attenzione, difficoltà di apprendimento e disturbi del pensiero come difficoltà a prendere decisioni. Mentre si conoscono alcune alterazioni nel tessuto cerebrale nell’animale da esperimento, poco si conosce degli effetti del tetraidrocannabinolo sulle strutture cerebrali nell’uomo. Questo studio associa ben tre misurazioni anatomiche differenti realizzate attraverso una particolare metodica di Imaging. Tali misure rilevano la presenza di una evidente alterazione della struttura cerebrale e dell’organizzazzione neurale in corso di uso di marijuana. La struttura anatomica del nucleo accumbens sx, centro responsabile dei fenomeni di dipendenza, appare alterata anatomicamente nei giovani consumatori di questa droga, anche se non tossicodipendenti. La maggior densità della sostanza grigia in quest’area è correlata a un aumento delle sinapsi, fatto supportato anche da studi su cavie animali dopo somministrazione non solo di cannabinoidi ma anche anfetamine, cocaina e nicotina. Questa ricca arborizzazine dendritica potrebbe essere associata a un aumento dei livelli di Dopamina, neurotrasmettitore legato alle esperienze di gratificazione e dipendenza. L’amigdala dx presenta una defomazione della superficie e della struttura interna, probabilmente segni precursori della diminuzione di volume tipica dei soggetti affetti da tossicodipendenza. L’effetto su alcune strutture della corteccia prefrontale (dorsolaterale dx, giro mediofrontale dx) potrebbe giustificare la difficoltà nella capacità di pensiero riguardo al prendere decisioni. Inoltre, vi sono sempre più prove cliniche di una associazione tra uso adolescenziale di marijuana e insorgenza di schizofrenia o psicosi, con una significativa correlazione tra dose consumata e sviluppo della sintomatologia psichica [Tosato S, Lasalvia A, Bonetto C, et al. The impact of cannabis use on age of onset and clinical characteristics in first episode psychotic patients. J Psychiatr Res. 2013;47(4):438–444]. Un rischio tipico per questa età e non per l’adulto a causa probabilmente dell’immaturità strutturale cerebrale; sono attualmente in corso studi per valutare la possibile causalità tra schizofrenia e l’utilizzo del tetraidrocannabinolo in età giovanile, ma le conoscenze scientifiche che oggi possediamo ci permettono di affermare una chiara pericolosità dell’uso occasionale della cannabis per queste età. Cosa può fare il pediatra, sempre che riesca ad avere un contatto con l’adolescentee la sua famiglia, compito difficile non solo per l’età delicata ma anche per la mancanza di un progetto concreto del Sistema Sanitario Nazionale? Informare correttamente sui risultati della ricerca scientifica in questo campo, spiegando con chiarezza che anche l’uso ‘ricreativo’ e non legato a una tossicodipendenza, non è innocuo ma può portare a rischi importanti per la salute.