LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E … · do gli Ateniesi in lite con i Beoti per il...

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23 VERMONDO BRUGNATELLI * LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO Riessioni introduttive al convegno Abstract Place names as a symbol of identity and as a political tool. Introductory considerations Giving a name is equivalent to having power over what one names: in the Biblical account of creation, when man was chosen to rule over all other creatures, God invited him to give a name to each of them. The identity of individuals or groups is based on numerous factors, among which language, or “idiom” is one of the most powerful. Personal names (anthroponyms) are obviously those most closely related to the individual, and it is now a widely shared belief that any attempt to impose obligations or prohibitions concerning namegiving is an unacceptable violation of individual liberty (although many countries enforce strict legislation in this area). With regard to naming the places in which human communities live, expressing place names (toponyms) according to the usage of a given language can be a sign of belonging and identity, especially when different linguistic groups are present simultaneously. Personal names and place names display a particular tendency to overlap in regions in which ethnic names (“tribes”) are commonly used to refer to geographic areas. In such contexts, strict laws regulating toponyms ultimately also impact on anthroponyms. In the past, neither place names nor personal names were rigidly coded, but in the modern world, in which everything must be codied and dened with precision, some form of xing and standardization is demanded (this is more the case for place names, given their greater public interest, than for the names of individuals). However, the specic choices adopted by governments in this regard may have socio-political implications. In the presence of nationalistic (or micro- nationalistic) friction in particular, place names may become a source of conict and rival claims among political forces. * Università degli Studi di Milano Bicocca.

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VERMONDO BRUGNATELLI

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICORifl essioni introduttive al convegno

Abstract

Place names as a symbol of identity and as a political toolIntroductory considerations

Giving a name is equivalent to having power over what one names in the Biblical account of creation when man was chosen to rule over all other creatures God invited him to give a name to each of them

The identity of individuals or groups is based on numerous factors among which language or ldquoidiomrdquo is one of the most powerful Personal names (anthroponyms) are obviously those most closely related to the individual and it is now a widely shared belief that any attempt to impose obligations or prohibitions concerning namegiving is an unacceptable violation of individual liberty (although many countries enforce strict legislation in this area) With regard to naming the places in which human communities live expressing place names (toponyms) according to the usage of a given language can be a sign of belonging and identity especially when different linguistic groups are present simultaneously Personal names and place names display a particular tendency to overlap in regions in which ethnic names (ldquotribesrdquo) are commonly used to refer to geographic areas In such contexts strict laws regulating toponyms ultimately also impact on anthroponyms

In the past neither place names nor personal names were rigidly coded but in the modern world in which everything must be codifi ed and defi ned with precision some form of fi xing and standardization is demanded (this is more the case for place names given their greater public interest than for the names of individuals) However the specifi c choices adopted by governments in this regard may have socio-political implications In the presence of nationalistic (or micro-nationalistic) friction in particular place names may become a source of confl ict and rival claims among political forces

Universitagrave degli Studi di Milano Bicocca

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Agatarchide nel diciannovesimo libro delle sue Storie drsquoEuropa cosigrave scrive laquoEssen-do gli Ateniesi in lite con i Beoti per il possesso di un territorio chiamato Sidai Epami-nonda per provare i propri diritti inaspettatamente prese una melagrana che teneva celata nella mano sinistra e la mostrograve loro chiedendo come chiamassero questa cosa Essi rispo-sero rhoagrave ldquoNoi invece disse la chiamiamo sida E questo luogo possiede un gran nu-mero di queste piante da cui ha preso il nome fin dal principiordquo Ed ebbe vinta la causa1

Questo episodio risalente al IV secolo aC ci mostra uno dei piugrave antichi esempi di uso lsquopo-liticorsquo della toponomastica Le melagrane si chiamavano sidai in tebano e rhoaigrave in ateniese dun-que un luogo che lsquoha ricevuto un nomersquo (εἴληφε προσηγορίαν) in lingua tebana deve apparte-nere lsquofin dal principiorsquo (ἐξ ἀρχῆς) a Tebe

Il principio che sancisce il diritto di questrsquoultima cittagrave tanto scontato da essere lasciato im-plicito egrave che dare un nome equivale a possedere ad avere potere su ciograve che si nomina Nel mon-do giudaico-cristiano questo principio ha ricevuto una solenne sanzione secondo il racconto biblico della creazione Dio diede allrsquouomo il potere su tutto il creato invitandolo ad attribui-re un nome a tutte le creature

1 Convenzioni consenso

Senza attardarci su queste considerazioni che rischiano di condurre su un terreno a metagrave stra-da tra il teologico e il metafisico e rivolgendoci invece allrsquoambito della linguistica egrave da nota-re che anche i toponimi come tutte le manifestazioni delle lingue storico-naturali sono il frut-to di lsquoconvenzionirsquo e per millenni si sono di solito basati sul consenso della comunitagrave che ne fa-ceva uso La motivazione originaria per cui un dato luogo si chiama in un modo e non in un al-tro egrave oggi spesso lsquoopacarsquo ma allrsquoorigine crsquoegrave sempre stata una scelta Poteva trattarsi della de-scrizione fisica del luogo ma anche del nome di chi vi abitava o di qualunque altro termine che un dato luogo poteva evocare Per fare un esempio banale ma vissuto su scala di micro-topo-nomastica ho assistito allo svolgersi di questo fenomeno di denominazione dei luoghi allrsquointer-no della casa della mia infanzia Essendo una famiglia numerosa crsquoerano molti lsquoluoghirsquo (stan-ze) distribuiti su due piani con una scala interna e ciascuno aveva una denominazione preci-sa Lrsquoarrivo della scala o la (stanza della) moquette azzurra erano locali identificati rispettiva-mente per la posizione e per una particolaritagrave caratterizzante (lsquocaratteristiche fisichersquo) la stan-

1 Ἀγαθαρχίδης ἐν τῇ ἐννεακαιδεκάτῃ τῶν Εὐρωπιακῶν οὕτως γράφει Ἀμφισβητούντων Ἀθηναίων πρὸς Βοιωτοὺς περὶ τῆς χώρας ἣν καλοῦσιν Σίδας Ἐπαμινώνδας δικαιολογούμενος ἐξαίφνης ἐκ τῆς ἀριστερᾶς μεταλαβὼν κεκρυμμένην ῥοὰν καὶ δείξας ἤρετο αὐτοὺς τί καλοῦσι τοῦτο τῶν δrsquo εἰπόντων ῥοάν ἀλλrsquoἡμεῖς εἶπε σίδαν Ὁ δὲ τόπος τοῦτrsquo ἔχει τὸ φυτὸν ἐν αὐτῷ πλεῖστον ἀφrsquo οὗ τὴν ἐξ ἀρχῆς εἴληφε προσηγορίαν καὶ ἐνίκησε (Ateneo 14 650 s)

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za di Rosamaria invece denominata con un nome di persona era quella occupata da una delle mie sorelle A differenza di queste tre denominazioni piuttosto specifiche la cucina denomi-nata per unrsquoattivitagrave che ospitava egrave un termine che si trova in infiniti altri micro-toponimi fami-gliari Ovviamente questa micro-toponomastica era condivisa da una comunitagrave molto ristretta una sola famiglia (sia pure di dieci persone) ma anche per la nascita dei toponimi relativi a no-mi di cittagrave monti e valli i princigravepi cui si egrave fatto ricorso sono sempre stati piugrave o meno gli stes-si sia pure su scala diversa

Non egrave questa la sede in cui elencare le numerose vie seguite nella designazione toponimi-ca chiunque di noi anche non linguista ha sicuramente presenti molte lsquostorie di nomirsquo di luo-ghi2 Quello che qui mi preme sottolineare egrave il consenso che ha ispirato per secoli la toponoma-stica tradizionale Un consenso che egrave spontaneo e implicito in una comunitagrave famigliare ma che quando si tratta di toponimi su scala maggiore e risultanti dalle complesse interazioni umane della storia non egrave sempre altrettanto scontato

Una considerazione importante egrave che una volta stabilita la denominazione (qualunque ne sia la motivazione) i nuovi nomi in quanto lsquonomi proprirsquo escono dal novero dei lsquonomi comunirsquo (o lsquoaggettivi sostantivatirsquo o qualunque altra parte del discorso ne fosse alla base)3 e in quanto tali intraprendono una vita a seacute autonoma allrsquointerno del sistema linguistico di origine (non di ra-do i nomi propri hanno una morfosintassi particolare) e suscettibile di uso anche presso parlan-ti di lingue diverse Infatti essi possono permanere ndash immutati o con evoluzioni fonetiche pro-prie ndash anche quando la lingua in cui sono stati coniati abbia subigraveto evoluzioni o sia stata addirit-tura sostituita da altre lingue sul territorio4 Da qui lrsquoassoluta opacitagrave di molti toponimi odierni risalenti a chissagrave quali lingue antiche oggi non piugrave parlate Non egrave raro poi il caso in cui una ri-cerca di legami col sistema linguistico odierno conduca a lsquoparetimologiersquo che possono modifi-care o sfigurare nomi di antica origine nello sforzo di renderli lsquointerpretabilirsquo nello stato di lin-gua attuale5 Innumerevoli sono gli esempi che si potrebbero citare dalla localitagrave lombarda di Canegrate il cui stemma (un cane dietro a una grata) dimostra la reinterpretazione di quello che

2 Non essendo questo il punto centrale del mio intervento tra i tanti testi che si occupano di questi aspetti della toponomastica rimando qui ad alcuni studi generali che contengono altra e piugrave estesa bibliografia sullrsquoargomento Stewart 1975 Back 1996 Rostaing 1997 Kadmon 2001 e Berg-Vuolteenaho 2009 In Tent-Blair (2011) si puograve trovare unrsquoeccellente rassegna sintetica dei numerosi tentativi fin qui effettuati di individuare categorie tipologiche nellrsquoambito dei toponimi

3 Si possono anche trovare imperativi o basi verbali come Mirabello o la localitagrave scozzese detta Rest and be thankful in un punto panoramico estremamente suggestivo

4 Ovviamente i nomi propri di luogo possono poi anche essere usati in qualunque lingua da parte di popola-zioni di regioni anche lontane e in questo caso potranno subire adattamenti fonetici o morfologici quando non vere e proprie lsquotraduzionirsquo in caso di motivazione trasparente

5 Apro una parentesi qui per ricordare quanto questi molteplici condizionamenti rendano difficile e in molti casi francamente impossibile risalire ad etimologie certe di numerosi toponimi Invidio la disinvoltura con cui tanti colleghi sciorinano con sicurezza etimologie di nomi di luogo senza porsi preliminarmente troppi problemi metodologici che obiettivamente spesso paralizzerebbero ogni ricerca

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un tempo era un toponimo con suffisso -ate da un probabile Carsquo Ne-gra alle etimologie a base araba che sono fatte di numerosi toponi-mi nordafricani di origine berbera (Brugnatelli 2004 31)

Questo consenso ndash perlopiugrave tacito in ambito toponomastico ndash egrave sta-to per secoli la norma con rare eccezioni (di cui si parleragrave piugrave avan-ti) ma con la crescente complessitagrave della societagrave moderna si osser-va insieme ad una tendenza a moltiplicare le denominazioni topo-nimiche conseguente alla crescita della popolazione ed alla molti-plicazione e allargamento dei luoghi antropizzati anche la tenden-za a procedere a denominazioni quanto piugrave possibile univoche alla cui lsquoufficializzazionersquo sono preposti enti che non sempre coincido-

no con la ristretta cerchia della comunitagrave che vive nei luoghi da denominare o nelle loro imme-diate vicinanze Il maggiore incremento dei nomi di luogo avviene oggi allrsquointerno dei centri urbani nellrsquoodonomastica con la creazione di nuovi quartieri nuove vie nuovi lsquoluoghirsquo il cui lsquonomersquo egrave importante per il catasto il recapito della posta le circoscrizioni elettorali la defini-zione dei piani regolatori i provvedimenti relativi al traffico urbano e via discorrendo Di so-lito a questa nominazione provvede un lsquoassessore alla toponomasticarsquo e i nomi vengono adot-tati con delibere comunali6

2 Lrsquoidentitagrave

Lrsquoidentitagrave di una persona o di un gruppo si definisce in base a numerosi elementi tra cui la lingua lrsquoidioma egrave uno dei piugrave potenti Il nome personale egrave ovviamente quello piugrave legato allrsquoi-dentitagrave dellrsquoindividuo ed egrave oggi convinzione piuttosto generalizzata che ogni tentativo di impor-re nellrsquoonomastica personale degli obblighi o dei divieti sia una violenza inaccettabile rispetto alla libertagrave individuale (anche se non mancano paesi dove la legislazione interviene tuttora rigi-damente anche in questo campo)7 Anche per i nomi dei luoghi dove risiedono le comunitagrave uma-ne soprattutto in presenza di gruppi linguistici diversi esprimere i toponimi secondo gli usi di questa o quella lingua puograve essere un segnale forte di appartenenza identitaria

6 In questrsquoambito la lsquomotivazionersquo egrave sempre meno legata a caratteristiche del luogo A volte si usano nomi di cittadini celebri o importanti ma spesso si fa ricorso a nomi di persone o luoghi genericamente famosi o altri soggetti come nomi di piante o addirittura concetti astratti (via dellrsquoInnovazione nei pressi di unrsquouniversitagrave viale delle Rimembranze nei pressi dei cimiteri ecc)

7 Nel mondo esistono casi di nomi personali lsquobilinguirsquo come quello segnalato da Di Carlo-Good (2014) nella regione multilingue del Lower Fungom (Camerun) in cui tipicamente i coniugi sono di lingue diverse e ognuno alla nascita riceve due nomi uno dato dal padre e uno dalla madre da adulto useragrave lrsquouno o lrsquoaltro a seconda della lingua e del contesto linguistico e famigliare in cui si troveragrave ad esprimersi Si tratta perograve di usi tradizionali e non di imposizioni burocratico-amministrative

Fig 1 - Stemma del comune di

Canegrate (MI)

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Esiste un insensibile declivio non discreto dai nomi personali a quelli di luogo Un legame tra i due egrave particolarmente evidente non solo nei paesi in cui denominazioni etniche (le lsquotribugraversquo) sono ampiamente in uso per far riferimento a spazi geografici ma anche nei frequenti casi di nomi di famiglia che rimandano a un toponimo di origine In questi casi spesso non egrave facile te-nere separati nomi personali e toponimi e una legislazione sui toponimi puograve avere riflessi an-che sugli antroponimi Per esempio in Algeria la regione abitata dagli At Yenni egrave denominata ufficialmente con il termine arabo Beni Yenni (at e beni sono i termini berbero e arabo per di-re lsquofigli dirsquo) e oggi non egrave raro che un abitante berberofono della zona parlando in berbero si definisca come appartenente ai lsquoBeni Yennirsquo per lrsquoabitudine allrsquouso del toponimo lsquoufficialersquo

Mentre un tempo toponimi e antroponimi non erano codificati troppo rigidamente il mondo moderno in cui tutto va codificato e definito con precisione richiede qualche tipo di fissazione e standardizzazione (soprattutto nellrsquoambito drsquointeresse collettivo dei toponimi piugrave che in quello individuale dei nomi di persona) e la toponomastica viene perciograve via via tolta allrsquoinafferrabile e cangiante lsquoconsenso della comunitagraversquo e trasferito ad autoritagrave politico-amministrative Egrave inevita-bile che le scelte che le amministrazioni finiscono per adottare abbiano conseguenze in ambito socio-politico Se ciograve puograve non essere troppo problematico in paesi e regioni con una certa com-pattezza linguistica eo un forte consenso con le istituzioni egrave soprattutto in presenza di tensioni di tipo nazionalistico (o micro-nazionalistico) che la toponomastica puograve divenire un ambito di scontro e di rivendicazioni specie se su ciograve si innestano speculazioni da parte di forze politiche

Beninteso di interventi lsquodallrsquoaltorsquo sulla toponomastica ve ne sono stati anche nel passato Gli esempi sono numerosi dalle piugrave diverse epoche storiche Per le epoche piugrave antiche sem-bra che la regione dellrsquoAssiria abbia assunto il suo nome (Aššur) solo nel XIV secolo aC per volere di Aššur-Uballiṭ I che volle consacrare al dio Aššur protettore personale del sovrano il territorio della regione fino ad allora denominata Subartu

Non parliamo poi delle numerose cittagrave di Alessandria fondate eo denominate da Alessan-dro il Macedone da quella piugrave celebre in Egitto ad Alessandria di Isso (Alessandretta) in Tur-chia ad Alessandria degli Aricirc oggi Herāt e Alessandria di Aracosia oggi Kandahar in Afgha-nistan e tante altre fino allrsquoAlessandria Escata allrsquoestremo confine nordorientale oggi Hodžent nel Tagikistan8

Un altro celebre esempio storico egrave quello di Benevento che deve il suo nome a un cambia-mento imposto dai romani alla localitagrave di Maleventum il cui nome era giudicato di cattivo au-

8 Tra le numerose altre si possono ricordare senza pretesa di esaustivitagrave Alessandria in Margiana lrsquoattuale Merv (Turkmenistan) Alexandria Oxiana sul fiume Oxus oggi Termez (Uzbekistan) Alessandria Bucefala e Alessandria Nicea entrambe nei pressi del fiume Idaspe (Jhelam) a sud dellrsquoodierna Rawalpindi (Pa-kistan) Alessandria sul fiume Indo presso lrsquoodierna Khanpur (Pakistan) Alessandria ad ovest del delta dellrsquoIndo sul Mar Arabico nei pressi dellrsquoattuale Thatta (Pakistan) Alessandria in Carmania (Golashkerd Iran) Alessandria di Susiana sulla foce del Tigri (presso Al-Qurna Iraq)

21 Imposizioni lsquodallrsquoaltorsquo

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gurio (peraltro a quanto sembra a seguito di una paraetimologia) quando vi dedussero una co-lonia (268 aC)

Nei tempi recenti gli interventi arbitrari sulla toponomastica si moltiplicano e un capitolo a seacute meriterebbe la storia dei toponimi dei paesi coloniali Quasi dovunque i colonizzatori han-no portato dei nomi lsquoproprirsquo che si sono affiancati e a volte sostituiti a quelli locali Con lrsquoin-dipendenza gran parte di questi nomi sono tornati nelle lingue locali ma non sempre e a vol-te in modo poco lineare9

Un paio di esempi tra i tanti provenienti dal mondo berbero nordafricano che illustrano be-ne come le oscillazioni dei nomi di luogo si adeguino agli eventi storici e politici10 il villaggio berbero di Icheraiouen luogo di nascita del grande poeta Si Mohand quando la Francia con-quistograve la regione della Cabilia nel 1857 venne in gran parte evacuato dai suoi abitanti (che cre-arono un nuovo villaggio con lo stesso nome nei pressi di Tizi Rached) e trasformato per la sua posizione dominante in un centro abitato fortificato ribattezzato Fort Napoleacuteon in onore di Na-poleone III Alla caduta del secondo impero il centro divenne poi Fort National e cosigrave rimase fino allrsquoindipendenza quando si tornograve ad una denominazione indigena quella di Larba n At Yi-raten (lsquoil [luogo del mercato del] mercoledigrave [della tribugrave] degli At Yiratenrsquo) Leggermente diver-sa egrave la sorte di unrsquoaltra localitagrave della Cabilia un tempo nota come Lḥ emmam (cosigrave viene cita-ta in una poesia del suddetto Si Mohand) che in epoca francese venne ribattezzata Michelet in onore dello storico Jules Michelet (1798-1874) Con lrsquoindipendenza egrave stato ripristinato lrsquoanti-co nome nella versione araba lsquoclassicizzantersquo Ain El Hammam ma per reazione alla politica di arabizzazione forzata imposta dal governo algerino ancor oggi molti cabili usano il nome lsquoco-lonialersquo nella pronuncia (e ortografia) cabila Micli11

Va anche detto che non tutti i mutamenti di denominazione sono espressione di un potere che intende con essi affermarsi Esistono anche casi in cui semplicemente si aggiunge al nome di un paese il nome di un suo cittadino che si sia positivamente distinto nel mondo si veda lrsquoe-sempio di Corteno Golgi12 e Sotto il Monte Giovanni XXIII13 toponimi modificati per onora-re un Nobel e un papa

9 Un fenomeno analogo si osserva nei paesi dellrsquoEuropa orientale dopo la fine dei regimi comunisti durante i quali molte localitagrave avevano preso nomi di personalitagrave del partito Non sempre i nomi originari sono stati restaurati e non sono rari i casi come quello di LeningradoSan Pietroburgo nel 1991 la cittagrave ha ripreso il nome di Sankt-Peterburg ma la sua provincia (oblastrsquo) ha mantenuto quello di Leningradskaja Oblastrsquo

10 Per altri esempi di onomastica coloniale nel cuore dellrsquoEuropa si puograve vedere lrsquoevoluzione dei toponimi irlandesi in Nash (2009)

11 Nellrsquoortografia del cabilo ltcgt rende la fricativa palato-alveolare [ʃ]12 Denominazione adottata con il DPR n 342 del 2131956 per onorare Camillo Golgi (1843-1926) premio

Nobel per la medicina nel 190613 Denominazione adottata con il DPR n 1996 dellrsquo8111963

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3 Toponimi in regioni plurilingui

Tra le tante tematiche socio-politiche implicate nella toponomastica quella che egrave senza dub-bio la piugrave lsquoscottantersquo in Italia egrave la questione della toponomastica in regioni bi- o plurilingui (o marcatamente diglottiche) Questa tematica riemerge con una certa frequenza in due contesti specifici le regioni con bilinguismo riconosciuto (in particolar modo il Trentino Alto Adige - Suumldtirol) e le regioni dove egrave sentita la necessitagrave di tutelare i dialetti e le parlate locali anche a li-vello della toponomastica Il dibattito in certi momenti egrave stato cosigrave acceso da assumere i toni di una crociata a dimostrazione di quanto queste questioni allrsquoapparenza solo lsquotecnichersquo possa-no essere vissute come possibili minacce alla propria lsquoidentitagraversquo In fondo lrsquoidea di un convegno scientifico su queste tematiche nasce proprio dalla constatazione di quanto mal posto e poten-zialmente pericoloso fosse un dibattito lasciato agli umori delle piazze ed alle strumentalizza-zioni politiche su questioni cosigrave delicate

Se ci si distacca dai problemi contingenti dei lsquodispettirsquo tra comunitagrave linguistiche diverse e si pensa in termini generali astraendo dai casi specifici egrave evidente che un semplice principio di economia richiederebbe che di regola per scopi burocratico-amministrativi si adottasse una denominazione unica per ogni localitagrave Una situazione come quella attuale dellrsquoAlto Adige - Suumldtirol in cui ogni localitagrave ha due toponimi non solo egrave altamente dispendiosa in termini di ap-pesantimento di ogni testo contenente nomi di luoghi ndash si pensi solo al dover predisporre car-te geografiche irte di nomi doppi ndash ma dagrave anche luogo a diversi problemi pratici Basti pensa-re al solo problema delle lsquoprecedenzersquo se ci si propone di usare due nomi in condizioni di pa-ritagrave non essendo possibile usarli entrambi lsquosimultaneamentersquo uno dovragrave precedere lrsquoaltro Ne risulta che ogni toponimo potrebbe avere almeno quattro denominazioni A B A+B B+A (e di questo passo nelle zone trilingui le possibilitagrave si moltiplicano con almeno nove possibilitagrave A B C A+B+C A+C+B B+A+C B+C+A C+A+B C+B+A) Chiunque abbia vissuto anche solo per brevi periodi in quelle regioni avragrave costatato quante volte questo moltiplicarsi dei no-mi finisca col rendere difficile lrsquoindividuazione di una stessa localitagrave denominata in tanti mo-di diversi Senza contare che non di rado il fatto stesso di dare la precedenza alla denominazio-ne lsquoitalianarsquo o a quella lsquotedescarsquo o lsquoladinarsquo viene anchrsquoesso vissuto come un lsquofavorersquo a un grup-po linguistico o un lsquodispettorsquo ad un altro col che il principio stesso di lsquoparitagraversquo invocato come motivo della moltiplicazione dei toponimi bilingui viene in gran parte vanificato Per rifarci ad una situazione analoga bencheacute diversa un problema simile emerge in una delle proposte con-tro il lsquosessismorsquo della lingua vale a dire la proposta di evitare il maschile generico per espri-mere ambo i sessi e di far ricorso invece allo splitting nominando sia i maschi che le femmi-ne (in pratica non i lavoratori ma i lavoratori e le lavoratrici) Anche questo perograve non egrave ga-ranzia di perfetta paritagrave nelle sue Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua ita-liana Alma Sabatini al momento di proporre alternative allrsquouso di uomo nel senso generico di lsquoessere umanorsquo raccomanda tra lrsquoaltro laquodonna e uomo (donne e uomini) alternato con uomo e donna (uomini e donne) percheacute se si continua ad anteporre il maschile al femminile si persi-

31 Lo splitting

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ste nel considerare il maschio piugrave importanteraquo (Sabatini 1987 107) Essa infatti egrave consapevo-le che tra le laquodissimmetrie grammaticaliraquo che impediscono una lsquoparitagraversquo linguistica vi egrave laquola pre-cedenza del maschile nelle coppie oppositive uomodonna Es i ragazzi e le ragazze fratelli e sorelle bambini e bambine eccraquo

Anche quando viene esplicitata la presenza della donna il primo nome che si offre alla mente di ldquolocutori e locutricirdquo egrave sempre il maschile ribadendo ulteriormente la sua preminenza linguistica Si potrebbe anche rilevare una coincidenza con la regola drsquouso secondo cui nelle coppie oppositive positivonegativo si dagrave generalmente la prima po-sizione al positivo i buoni e i cattivi il bello e il brutto il vero e il falso ecc La stes-sa denominazione della Commissione segue automaticamente questa regola parlando di ldquoparitagrave tra uomo e donnardquo (Ivi 28)

La proposta di lsquoalternarersquo le precedenze per esprimere paritagrave egrave nei fatti presente nel caos di denominazioni che si riscontrano in tutta la provincia di Bolzano anche se va ricordato che la lettera dello Statuto di Autonomia prescriverebbe ndash almeno implicitamente ndash un monolinguismo lsquoitalianorsquo con la concessione dellrsquouso laquoancheraquo della toponomastica locale laquonei riguardi dei cit-tadini di lingua tedescaraquo14

Un elemento fondamentale che andragrave sempre tenuto presente nel trattare queste questioni egrave quello del consenso Come i toponimi tradizionali sono nati e si sono imposti per il consenso della comunitagrave cosigrave anche le denominazioni ufficiali non potranno non tener conto delle deno-minazioni in uso nelle comunitagrave dei residenti soprattutto per le localitagrave lsquominorirsquo per le quali egrave meno giustificata la ricerca di lsquotraduzionirsquo e nomi alternativi

Certo il lsquoconsensorsquo egrave un concetto inafferrabile e cangiante Ai tempi dellrsquounitagrave drsquoItalia era pacifico che i nomi dei luoghi bencheacute usati perlopiugrave nella lingua parlata cioegrave il dialetto (De Mauro 1963) venissero lsquoitalianizzatirsquo per sottolineare anche con questi dati linguistici lrsquoaspira-zione ad unrsquounitagrave della nazione15 Negli ultimi decenni perograve questo consenso generale egrave venu-

14 Art 101 laquoNella Provincia di Bolzano le amministrazioni pubbliche devono usare nei riguardi dei cittadini di lingua tedesca anche la toponomastica tedesca se la legge provinciale ne abbia accertata lrsquoesistenza ed approvata la dizioneraquo

15 Quando non ci si limitograve a consacrare le denominazioni lsquoin linguarsquo giagrave esistenti ma si procedette a cambia-menti di maggiore portata non mancarono anche allora le voci di dissenso Si veda per esempio la nota che Giovanni Spano fa seguire ad una canzone di poeta anonimo dal titolo eloquente Nellrsquooccasione che il villaggio di Norghiddo assunse lrsquoaltro nome di Norbello laquoAllorcheacute nel 1866 invase lo spirito dei Municipii di innestare e di cambiar i nomi a villaggi e di tanti senza il bisogno io fui consultato dal Sindaco di questo villaggio per escogitare un nome adattato al progresso che aveva fatto Io risposi che nome piugrave classico di quello che aveva non poteva suggerire percheacute era nome fenicio del primo colono che si fissograve in quel sito NOR luce fuoco dimora casa e GHID felicitagrave fortuna tanto piugrave che non si confondeva con altri villaggi omonimi Esso municipio perograve troppo corrivo allrsquoidea di novitagrave inoltrograve la domanda e lrsquoottenne quindi ben

32 Importanza del consenso

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to indebolendosi e sullrsquoonda di uno scontento verso il lsquocentralismo romanorsquo sono sorti partiti e movimenti che richiedono il ritorno ai nomi dialettali a volte conducendo vere e proprie guerre di cartelli stradali contro le autoritagrave nazionali che non vogliono riconoscere quelle denominazioni

Con la fine dellrsquoisolamento dei piccoli centri e lo sviluppo di comunicazioni sempre piugrave in-tense e a vasto raggio i problemi della toponimia locale non riguardano piugrave solo le comunitagrave indigene e quindi coinvolgono a diverso titolo anche entitagrave maggiori a livello regionale e an-che nazionale Sembra sempre piugrave indispensabile anche un lsquoconsensorsquo della comunitagrave naziona-le dello Stato

Lrsquoesempio di Epaminonda citato allrsquoinizio fa capire come il problema si ponga in termini di potere negli stati nazionali moderni Se un luogo lsquoha ricevuto un nomersquo in lingua diversa da quel-la nazionale tale nome afferma unrsquoappartenenza lsquofin dal principiorsquo ad una comunitagrave diversa Egrave per questo che dopo le guerre spesso i vincitori si affrettano a intervenire sulla toponomastica16 Se gli Ateniesi volessero appropriarsi oggi di Sidai per prima cosa la ribattezzerebbero Rhoaigrave

Non a caso il lsquoproblemarsquo dei toponimi egrave vivo in provincia di Bolzano mentre in Val drsquoAosta nessuno sembra richiedere un bilinguismo che perpetui i nomi fascisti di Valtornenza e San Vin-cenzo della Fonte per Valtournenche o Saint-Vincent Bisogna dire le cose come stanno Il Tiro-lo meridionale conquistato con una guerra e mai assimilato linguisticamente e culturalmente egrave stato per decenni al centro di malaccorte manipolazioni politiche con la sciagurata italianizza-zione forzata del ventennio e la lacerante proposta delle lsquoopzionirsquo in tempo di guerra Da mol-ti esso viene tuttora percepito come una lsquominacciarsquo allrsquounitagrave drsquoItalia e vista da fuori la lsquoguer-ra dei cartellirsquo che qui e solo qui riesplode ogni estate17 non sembra altro che un modo per tene-re lsquosotto pressionersquo questi strani cittadini che non parlano italiano e ricordare loro anche con i nomi italiani che questa terra egrave lsquonostrarsquo

Come si vede vi sono oggi spesso interessi contrastanti ed un consenso che sia realmente generale egrave difficile da conseguire e da verificare Prima di intervenire in direzione contraria a quella indicata dal consenso dalle popolazioni locali egrave bene domandarsi a chi o a che cosa ser-va un nome di luogo in forma diversa dalla denominazione indigena A ragioni di sicurezza na-zionale Alla comoditagrave del turista A semplificazione burocratica dellrsquoamministrazione centra-le A gratificare quanti si sentono lsquoesclusirsquo da un sistema linguistico diverso dallrsquoitaliano Al-la volontagrave di fare un dispetto verso una popolazione sottomessa

Se questrsquoultima motivazione non viene nemmeno menzionata tanto sarebbe contraria al-la sensibilitagrave contemporanea lrsquoanimositagrave di certe prese di posizione sembra tradire comunque

gli stia il regalo che gli ha fatto il poeta e cosigrave il suo nome ora egrave diventato storicoraquo (Spano 1870 309) 16 Tra i tanti esempi che si potrebbero citare ne ricordo qui uno particolarmente vicino e ancora attuale

lrsquoebraicizzazione di toponimi arabi nei territori conquistati da Israele su cui si veda Cohen-Kliot 1992 e Zuckermann 2011

17 Egrave almeno dal 2009 che ogni estate vi sono polemiche che a volte registrano lrsquointervento di ministri (Fitto estate 2010) sui cartelli indicatori dei sentieri che spesso recano solo lrsquoindicazione monolingue in tedesco dei nomi locali

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la presenza sullo sfondo di una larvata lsquoguerra tra comunitagraversquo facilmente manipolabile in sen-so sciovinista

Un argomento che si sente addurre come giustificazione di questa pletorica situazione nel-la Provincia di Bolzano egrave il lsquorispetto del principio del bilinguismorsquo In nome di questo rispetto sono stati creati molti piugrave toponimi italiani dal dopoguerra ad oggi di quanti ne avesse creati il fascismo col senatore Ettore Tolomei18 Chiunque continui a sostenerlo non ha perograve chiari i ter-mini della questione Si tratta in gran parte di un falso problema Il bilinguismo attiene infatti al sistema linguistico nel suo complesso lrsquoitaliano o il tedesco con i rispettivi sistemi morfo-sintattici e le rispettive componenti lessicali ma in linea di principio esclude i nomi propri Co-me non vengono lsquotradottirsquo i nomi di persona (e i marchi industriali o le denominazioni di asso-ciazioni) non ha molto senso pretendere che debbano esserlo i nomi di luogo

Anche negli atti ufficiali in italiano nessuno pensa di lsquotradurre in italianorsquo il nome di LuisDurnwalder Eppure sembra naturale che una localitagrave come Durnwald debba per forza ave-re due nomi (con la buffa lsquotraduzionersquo Durna in Selva) E il toponimo Forst resta in tedesco nel nome della sua birra ma egrave lsquobilinguersquo in Fo-resta-Forst (la localitagrave dove essa viene prodot-ta) allo stesso modo la squadra di calcio di St Georgen-San Giorgio ha partecipato al cam-pionato nazionale di serie D col proprio nome monolingue di St Georgen

Egrave vero che ogni lingua possiede degli eso-nimi ossia delle proprie denominazioni per toponimi che hanno nomi nati ed integrati in altri sistemi linguistici ma si egrave sempre tratta-to di un uso relativamente marginale e limita-to soprattutto a cittagrave e stati di una certa impor-tanza Inoltre negli ultimi tempi vi egrave una for-

te tendenza al regresso di questi usi se ancora si conservano in italiano i toponimi relativi a ca-pitali come Berlino Parigi o Algeri oggi egrave quasi scomparso lrsquouso di Magonza per Mainz Lil-

18 Un dato che mi egrave stato segnalato da un addetto stampa del Commissariato del Governo di Bolzano laquola stra-grande maggioranza dei nomi egrave stata coniata ben dopo il nefasto regime fascista (si pensi allrsquoodonomastica)raquo (e-mail 25 agosto 2009)

33 Il lsquobilinguismorsquo toponimi e sistemi

linguistici

Fig 2 - Cartello bilingue a Foresta-Forst (BZ)

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

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la per Lille o Bugia per Beacutejaia19 Il fenomeno si egrave accelerato da quando a seguito di importan-ti fenomeni storici come la decolonizzazione o la disintegrazione dellrsquoUnione Sovietica si so-no affermati molti lsquonuovirsquo endonimi il cui uso viene spesso associato a una volontagrave di riscat-to da parte di popoli in precedenza oppressi anche con una toponomastica imposta Oggi capi-ta sempre piugrave spesso che si parli di Myanmar e non della Birmania dello Sri Lanka invece di Ceylon di Mumbai e non di Bombay della Moldova e non della Moldavia Questrsquoultimo topo-nimo egrave stato per qualche tempo al centro di un dibattito percheacute dopo lrsquoindipendenza (1991) le autoritagrave del nuovo stato ansiose di vederne utilizzato il lsquoverorsquo nome fecero forti pressioni per-cheacute dovunque si usasse quello di Moldova in luogo delle denominazioni esistenti in preceden-za Tanto che la denominazione usata oggi dal Ministero degli esteri italiano egrave Repubblica di Moldova (anche se egrave tuttora diffuso e forse prevalente lrsquoesonimo tradizionale Moldavia)20 Con questo esempio vediamo a quale distanza arrivino oggi a proiettarsi i problemi della toponoma-stica Personalmente ho avuto modo di seguire i dibattiti che per qualche tempo si intrecciarono sullrsquoargomento venuto di attualitagrave per via di vicende sportive della nazionale calcistica di quel paese e ricordo quanti trovassero ingiusto lsquomodificare la propria linguarsquo fossrsquoanche per com-piacere un governo di un paese da poco indipendente21

E cosigrave se a partire dalle regioni bilingui alcune denominazioni lsquoitalianersquo sono ormai divenute di uso corrente anche al di fuori dellrsquoambito locale puograve non essere semplice lsquoripristinarersquo sem-plicemente le antiche denominazioni Ma egrave certamente fuori dal tempo ostinarsi a creare nuovi nomi italiani per qualunque toponimo che ne sia sprovvisto

Che cosa sia ragionevole fare oggi dopo il lsquofatto compiutorsquo di unrsquoitalianizzazione forza-ta che ha creato comunque toponimi con una certa diffusione anche nellrsquouso lsquonazionalersquo non egrave facile a dirsi Ma ha poco senso appellarsi al lsquobilinguismorsquo per continuare senza ripensamen-ti su questa strada Non egrave questa la sede per stilare ricette oltretutto in un campo in cui giagrave esi-

19 In questo lrsquouso relativo ai toponimi si sta conformando a ciograve che egrave giagrave avvenuto per i nomi di persona Fino agli inizi del Novecento era facile imbattersi nella lsquotraduzionersquo di nomi e a volte anche di cognomi di personalitagrave straniere Ma con lrsquoampliarsi degli orizzonti spaziali caratteristico della globalizzazione i nomi stranieri nei discorsi quotidiani sono sempre piugrave numerosi e per esempio i frequentatori di qualunque lsquoBar Sportrsquo si orientano senza difficoltagrave anche tra i nomi piugrave esotici come Etorsquoo o El Shaarawi inoltre un lsquosecondo nomersquo attribuito da altri puograve essere un segno di rispetto ma puograve anche essere percepito come un lsquonomignolorsquo non sempre gradito Il motivo di questo anticipo nel reintegro dei nomi personali rispetto ai toponimi mi sembra facilmente individuabile nel fatto che le persone si possono risentire e difendere i luoghi no

20 Dal toponimo italiano si ha anche lrsquoaggettivo di nazionalitagrave moldavo ottenuto con la stessa procedura di russo da Russia o di greco da Grecia che egrave quello a mia conoscenza tuttora di uso corrente mentre una forma moldovano da Moldova non mi risulta usata da nessuno

21 Analogamente il caposcuola francese della berberistica Lionel Galand continua ad usare il termine berbegravere lsquoberberorsquo per indicare la lingua oggetto dei suoi studi bencheacute molti nordafricani gli chiedano di usare lrsquoauto-denominazione tamazight affermando di avere tutto il rispetto per quella lingua ma di non desiderare per questo cambiare la propria

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ste una legislazione per quanto redatta in termini poco rigorosi dal punto di vista linguistico22 In linea di principio sembrerebbe comunque ragionevole che si trovasse il modo di limitare i nomi lsquobilinguirsquo allo stretto indispensabile mantenendo per il resto uno statuto di maggiore uf-ficialitagrave ai nomi locali

Per passare ad unrsquoaltra realtagrave italiana egrave interessante notare come il lsquobilinguismorsquo sia stato richiamato anche di recente dal prefetto di Sondrio per negare il permesso di intitolazione di una via di Frontale frazione di Sondalo ai Minoumlr i minatori del luogo laquola normativa vigente non consente lrsquointitolazione della nuova via in dialetto neacute una doppia intitolazione in lingua italiana e in dialetto non essendo questa una provincia ove vige il bilinguismoraquo23 Questo ri-corso a princigravepi superiori per negare unrsquoistanza condivisa da una piccola comunitagrave locale egrave ol-tretutto ben difficile da praticare con rigore su tutto il territorio nazionale si pensi alla via dei Martinitt a Milano dedicata ai piccoli ospiti di uno storico orfanotrofio cittadino noti proprio con questo nome vernacolo

Se riflettiamo su questrsquoultimo episodio di Frontale vediamo con chiarezza qual egrave la posta in gioco Qui egrave in gioco il patrimonio della storia La umile ma fiera e orgogliosa storia di una piccola comunitagrave che era caratterizzata da questo antico e massacrante mestiere E nulla me-glio della lingua o del dialetto locale riesce ad esprimere questa storia locale condivisa Contro di essa si muove la logica dello Stato giacobino che in nome dellrsquounitagrave politica tende invece a negare ogni particolarismo linguistico e culturale

I toponimi ereditati dalla tradizione sono un prezioso lsquopatrimonio immaterialersquo precipitato di secoli di storia e di evoluzione linguistica Cancellarli sarebbe come distruggere i Buddha nel-la roccia afghani Ma anche affiancar loro a tutti i costi creazioni moderne senza storia sarebbe come piazzare accanto ad ogni obelisco o monumento antico una riproduzione piugrave o meno fede-le in plastica o acciaio forse lsquopiugrave fruibilersquo ma indubbiamente invadente e fuori posto Pensiamo allrsquoaspetto grottesco di un ipotetico odonimo lsquobilinguersquo via degli Orfanellivia dei Martinitt

A conclusione di questo mio intervento non ho ritenuto fosse il caso di avanzare delle lsquopro-postersquo concrete Ad esse potremo eventualmente dedicare le prossime assemblee del Gruppo di Studio sulle Politiche Linguistiche o anche ulteriori auspicabili convegni Mi egrave sembrato im-portante qui passare in rassegna alcuni aspetti fin qui poco approfonditi della toponomastica e spero di aver in tal modo adempiuto al compito affidatomi di introdurre i lavori di questo in-

22 Per fare un esempio del livello di approssimazione terminologica e concettuale che caratterizza la legislazione in materia linguistica basti pensare che il sopra ricordato art 101 dello Statuto di Autonomia quello che sancisce il principio del lsquobilinguismorsquo della toponomastica altoatesina rende in italiano con dizione (cioegrave sembra intendersi lsquopronunciarsquo) ciograve che nel testo tedesco egrave Bezeichnung vale a dire lsquodenominazionersquo

23 Da una nota del viceprefetto vicario Luigi Scipioni al municipio di Sondalo del 30 maggio 2011 il testo egrave quello riportato in laquoLa Provincia di Sondrioraquo 15 giugno 2011 piugrave succinto ma dello stesso tenore e sempre virgolettato quello riportato dal laquoCorriere della Seraraquo 19 giugno 2011 13

34 I toponimi come lsquopatrimonio

immaterialersquo

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contro in cui tanti altri colleghi esporranno i loro punti di vista e le loro riflessioni su un argo-mento estremamente vasto e gravido di implicazioni che vanno al di lagrave degli ambiti piugrave tradi-zionali della linguistica

Nella storia delle discipline linguistiche il confronto con il mondo esterno lrsquoextralinguisti-co accuratamente evitato agli albori si egrave mostrato sempre piugrave ineludibile dapprima con la na-scita della sociolinguistica e in seguito ancora di piugrave con lrsquoemergere degli studi di lsquopianifica-zione linguisticarsquo Egrave una sfida importante che attende i nostri studi quella che ci impone oggi di inoltrarci senza abbandonare il rigore scientifico e le metodologie collaudate anche negli insi-diosi territori degli aspetti politici e di potere con cui deve fare i conti la pianificazione in am-bito toponomastico

BACK 1996 = Otto Back Typologie der Laumlndernamen Staaten- Laumlnder- Landschaftsnamen in Otto Back - Ernst Eichler - Gerold Hilty - Heinrich Loumlffler - Hugo Steger - Ladislav Zgusta (eds) An International Handbook of Onomastics Manuel international drsquoonomastique Ein internationales Handbuch zur Onomastik Walter de Gruyter Berlin-New York 1996 1348-1356

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COHEN-KLIOT 1992 = Saul B Cohen - Nurit Kliot Place-names in Israelrsquos ideological struggle over the administered territories laquoAnnals of the Association of American Geographersraquo LXXXII (1992) 4 653-680

DE MAURO 1963 = Tullio De Mauro Storia linguistica dellrsquoItalia unita Laterza Bari 1963

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Riferimenti bibliografi ci

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Agatarchide nel diciannovesimo libro delle sue Storie drsquoEuropa cosigrave scrive laquoEssen-do gli Ateniesi in lite con i Beoti per il possesso di un territorio chiamato Sidai Epami-nonda per provare i propri diritti inaspettatamente prese una melagrana che teneva celata nella mano sinistra e la mostrograve loro chiedendo come chiamassero questa cosa Essi rispo-sero rhoagrave ldquoNoi invece disse la chiamiamo sida E questo luogo possiede un gran nu-mero di queste piante da cui ha preso il nome fin dal principiordquo Ed ebbe vinta la causa1

Questo episodio risalente al IV secolo aC ci mostra uno dei piugrave antichi esempi di uso lsquopo-liticorsquo della toponomastica Le melagrane si chiamavano sidai in tebano e rhoaigrave in ateniese dun-que un luogo che lsquoha ricevuto un nomersquo (εἴληφε προσηγορίαν) in lingua tebana deve apparte-nere lsquofin dal principiorsquo (ἐξ ἀρχῆς) a Tebe

Il principio che sancisce il diritto di questrsquoultima cittagrave tanto scontato da essere lasciato im-plicito egrave che dare un nome equivale a possedere ad avere potere su ciograve che si nomina Nel mon-do giudaico-cristiano questo principio ha ricevuto una solenne sanzione secondo il racconto biblico della creazione Dio diede allrsquouomo il potere su tutto il creato invitandolo ad attribui-re un nome a tutte le creature

1 Convenzioni consenso

Senza attardarci su queste considerazioni che rischiano di condurre su un terreno a metagrave stra-da tra il teologico e il metafisico e rivolgendoci invece allrsquoambito della linguistica egrave da nota-re che anche i toponimi come tutte le manifestazioni delle lingue storico-naturali sono il frut-to di lsquoconvenzionirsquo e per millenni si sono di solito basati sul consenso della comunitagrave che ne fa-ceva uso La motivazione originaria per cui un dato luogo si chiama in un modo e non in un al-tro egrave oggi spesso lsquoopacarsquo ma allrsquoorigine crsquoegrave sempre stata una scelta Poteva trattarsi della de-scrizione fisica del luogo ma anche del nome di chi vi abitava o di qualunque altro termine che un dato luogo poteva evocare Per fare un esempio banale ma vissuto su scala di micro-topo-nomastica ho assistito allo svolgersi di questo fenomeno di denominazione dei luoghi allrsquointer-no della casa della mia infanzia Essendo una famiglia numerosa crsquoerano molti lsquoluoghirsquo (stan-ze) distribuiti su due piani con una scala interna e ciascuno aveva una denominazione preci-sa Lrsquoarrivo della scala o la (stanza della) moquette azzurra erano locali identificati rispettiva-mente per la posizione e per una particolaritagrave caratterizzante (lsquocaratteristiche fisichersquo) la stan-

1 Ἀγαθαρχίδης ἐν τῇ ἐννεακαιδεκάτῃ τῶν Εὐρωπιακῶν οὕτως γράφει Ἀμφισβητούντων Ἀθηναίων πρὸς Βοιωτοὺς περὶ τῆς χώρας ἣν καλοῦσιν Σίδας Ἐπαμινώνδας δικαιολογούμενος ἐξαίφνης ἐκ τῆς ἀριστερᾶς μεταλαβὼν κεκρυμμένην ῥοὰν καὶ δείξας ἤρετο αὐτοὺς τί καλοῦσι τοῦτο τῶν δrsquo εἰπόντων ῥοάν ἀλλrsquoἡμεῖς εἶπε σίδαν Ὁ δὲ τόπος τοῦτrsquo ἔχει τὸ φυτὸν ἐν αὐτῷ πλεῖστον ἀφrsquo οὗ τὴν ἐξ ἀρχῆς εἴληφε προσηγορίαν καὶ ἐνίκησε (Ateneo 14 650 s)

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za di Rosamaria invece denominata con un nome di persona era quella occupata da una delle mie sorelle A differenza di queste tre denominazioni piuttosto specifiche la cucina denomi-nata per unrsquoattivitagrave che ospitava egrave un termine che si trova in infiniti altri micro-toponimi fami-gliari Ovviamente questa micro-toponomastica era condivisa da una comunitagrave molto ristretta una sola famiglia (sia pure di dieci persone) ma anche per la nascita dei toponimi relativi a no-mi di cittagrave monti e valli i princigravepi cui si egrave fatto ricorso sono sempre stati piugrave o meno gli stes-si sia pure su scala diversa

Non egrave questa la sede in cui elencare le numerose vie seguite nella designazione toponimi-ca chiunque di noi anche non linguista ha sicuramente presenti molte lsquostorie di nomirsquo di luo-ghi2 Quello che qui mi preme sottolineare egrave il consenso che ha ispirato per secoli la toponoma-stica tradizionale Un consenso che egrave spontaneo e implicito in una comunitagrave famigliare ma che quando si tratta di toponimi su scala maggiore e risultanti dalle complesse interazioni umane della storia non egrave sempre altrettanto scontato

Una considerazione importante egrave che una volta stabilita la denominazione (qualunque ne sia la motivazione) i nuovi nomi in quanto lsquonomi proprirsquo escono dal novero dei lsquonomi comunirsquo (o lsquoaggettivi sostantivatirsquo o qualunque altra parte del discorso ne fosse alla base)3 e in quanto tali intraprendono una vita a seacute autonoma allrsquointerno del sistema linguistico di origine (non di ra-do i nomi propri hanno una morfosintassi particolare) e suscettibile di uso anche presso parlan-ti di lingue diverse Infatti essi possono permanere ndash immutati o con evoluzioni fonetiche pro-prie ndash anche quando la lingua in cui sono stati coniati abbia subigraveto evoluzioni o sia stata addirit-tura sostituita da altre lingue sul territorio4 Da qui lrsquoassoluta opacitagrave di molti toponimi odierni risalenti a chissagrave quali lingue antiche oggi non piugrave parlate Non egrave raro poi il caso in cui una ri-cerca di legami col sistema linguistico odierno conduca a lsquoparetimologiersquo che possono modifi-care o sfigurare nomi di antica origine nello sforzo di renderli lsquointerpretabilirsquo nello stato di lin-gua attuale5 Innumerevoli sono gli esempi che si potrebbero citare dalla localitagrave lombarda di Canegrate il cui stemma (un cane dietro a una grata) dimostra la reinterpretazione di quello che

2 Non essendo questo il punto centrale del mio intervento tra i tanti testi che si occupano di questi aspetti della toponomastica rimando qui ad alcuni studi generali che contengono altra e piugrave estesa bibliografia sullrsquoargomento Stewart 1975 Back 1996 Rostaing 1997 Kadmon 2001 e Berg-Vuolteenaho 2009 In Tent-Blair (2011) si puograve trovare unrsquoeccellente rassegna sintetica dei numerosi tentativi fin qui effettuati di individuare categorie tipologiche nellrsquoambito dei toponimi

3 Si possono anche trovare imperativi o basi verbali come Mirabello o la localitagrave scozzese detta Rest and be thankful in un punto panoramico estremamente suggestivo

4 Ovviamente i nomi propri di luogo possono poi anche essere usati in qualunque lingua da parte di popola-zioni di regioni anche lontane e in questo caso potranno subire adattamenti fonetici o morfologici quando non vere e proprie lsquotraduzionirsquo in caso di motivazione trasparente

5 Apro una parentesi qui per ricordare quanto questi molteplici condizionamenti rendano difficile e in molti casi francamente impossibile risalire ad etimologie certe di numerosi toponimi Invidio la disinvoltura con cui tanti colleghi sciorinano con sicurezza etimologie di nomi di luogo senza porsi preliminarmente troppi problemi metodologici che obiettivamente spesso paralizzerebbero ogni ricerca

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un tempo era un toponimo con suffisso -ate da un probabile Carsquo Ne-gra alle etimologie a base araba che sono fatte di numerosi toponi-mi nordafricani di origine berbera (Brugnatelli 2004 31)

Questo consenso ndash perlopiugrave tacito in ambito toponomastico ndash egrave sta-to per secoli la norma con rare eccezioni (di cui si parleragrave piugrave avan-ti) ma con la crescente complessitagrave della societagrave moderna si osser-va insieme ad una tendenza a moltiplicare le denominazioni topo-nimiche conseguente alla crescita della popolazione ed alla molti-plicazione e allargamento dei luoghi antropizzati anche la tenden-za a procedere a denominazioni quanto piugrave possibile univoche alla cui lsquoufficializzazionersquo sono preposti enti che non sempre coincido-

no con la ristretta cerchia della comunitagrave che vive nei luoghi da denominare o nelle loro imme-diate vicinanze Il maggiore incremento dei nomi di luogo avviene oggi allrsquointerno dei centri urbani nellrsquoodonomastica con la creazione di nuovi quartieri nuove vie nuovi lsquoluoghirsquo il cui lsquonomersquo egrave importante per il catasto il recapito della posta le circoscrizioni elettorali la defini-zione dei piani regolatori i provvedimenti relativi al traffico urbano e via discorrendo Di so-lito a questa nominazione provvede un lsquoassessore alla toponomasticarsquo e i nomi vengono adot-tati con delibere comunali6

2 Lrsquoidentitagrave

Lrsquoidentitagrave di una persona o di un gruppo si definisce in base a numerosi elementi tra cui la lingua lrsquoidioma egrave uno dei piugrave potenti Il nome personale egrave ovviamente quello piugrave legato allrsquoi-dentitagrave dellrsquoindividuo ed egrave oggi convinzione piuttosto generalizzata che ogni tentativo di impor-re nellrsquoonomastica personale degli obblighi o dei divieti sia una violenza inaccettabile rispetto alla libertagrave individuale (anche se non mancano paesi dove la legislazione interviene tuttora rigi-damente anche in questo campo)7 Anche per i nomi dei luoghi dove risiedono le comunitagrave uma-ne soprattutto in presenza di gruppi linguistici diversi esprimere i toponimi secondo gli usi di questa o quella lingua puograve essere un segnale forte di appartenenza identitaria

6 In questrsquoambito la lsquomotivazionersquo egrave sempre meno legata a caratteristiche del luogo A volte si usano nomi di cittadini celebri o importanti ma spesso si fa ricorso a nomi di persone o luoghi genericamente famosi o altri soggetti come nomi di piante o addirittura concetti astratti (via dellrsquoInnovazione nei pressi di unrsquouniversitagrave viale delle Rimembranze nei pressi dei cimiteri ecc)

7 Nel mondo esistono casi di nomi personali lsquobilinguirsquo come quello segnalato da Di Carlo-Good (2014) nella regione multilingue del Lower Fungom (Camerun) in cui tipicamente i coniugi sono di lingue diverse e ognuno alla nascita riceve due nomi uno dato dal padre e uno dalla madre da adulto useragrave lrsquouno o lrsquoaltro a seconda della lingua e del contesto linguistico e famigliare in cui si troveragrave ad esprimersi Si tratta perograve di usi tradizionali e non di imposizioni burocratico-amministrative

Fig 1 - Stemma del comune di

Canegrate (MI)

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Esiste un insensibile declivio non discreto dai nomi personali a quelli di luogo Un legame tra i due egrave particolarmente evidente non solo nei paesi in cui denominazioni etniche (le lsquotribugraversquo) sono ampiamente in uso per far riferimento a spazi geografici ma anche nei frequenti casi di nomi di famiglia che rimandano a un toponimo di origine In questi casi spesso non egrave facile te-nere separati nomi personali e toponimi e una legislazione sui toponimi puograve avere riflessi an-che sugli antroponimi Per esempio in Algeria la regione abitata dagli At Yenni egrave denominata ufficialmente con il termine arabo Beni Yenni (at e beni sono i termini berbero e arabo per di-re lsquofigli dirsquo) e oggi non egrave raro che un abitante berberofono della zona parlando in berbero si definisca come appartenente ai lsquoBeni Yennirsquo per lrsquoabitudine allrsquouso del toponimo lsquoufficialersquo

Mentre un tempo toponimi e antroponimi non erano codificati troppo rigidamente il mondo moderno in cui tutto va codificato e definito con precisione richiede qualche tipo di fissazione e standardizzazione (soprattutto nellrsquoambito drsquointeresse collettivo dei toponimi piugrave che in quello individuale dei nomi di persona) e la toponomastica viene perciograve via via tolta allrsquoinafferrabile e cangiante lsquoconsenso della comunitagraversquo e trasferito ad autoritagrave politico-amministrative Egrave inevita-bile che le scelte che le amministrazioni finiscono per adottare abbiano conseguenze in ambito socio-politico Se ciograve puograve non essere troppo problematico in paesi e regioni con una certa com-pattezza linguistica eo un forte consenso con le istituzioni egrave soprattutto in presenza di tensioni di tipo nazionalistico (o micro-nazionalistico) che la toponomastica puograve divenire un ambito di scontro e di rivendicazioni specie se su ciograve si innestano speculazioni da parte di forze politiche

Beninteso di interventi lsquodallrsquoaltorsquo sulla toponomastica ve ne sono stati anche nel passato Gli esempi sono numerosi dalle piugrave diverse epoche storiche Per le epoche piugrave antiche sem-bra che la regione dellrsquoAssiria abbia assunto il suo nome (Aššur) solo nel XIV secolo aC per volere di Aššur-Uballiṭ I che volle consacrare al dio Aššur protettore personale del sovrano il territorio della regione fino ad allora denominata Subartu

Non parliamo poi delle numerose cittagrave di Alessandria fondate eo denominate da Alessan-dro il Macedone da quella piugrave celebre in Egitto ad Alessandria di Isso (Alessandretta) in Tur-chia ad Alessandria degli Aricirc oggi Herāt e Alessandria di Aracosia oggi Kandahar in Afgha-nistan e tante altre fino allrsquoAlessandria Escata allrsquoestremo confine nordorientale oggi Hodžent nel Tagikistan8

Un altro celebre esempio storico egrave quello di Benevento che deve il suo nome a un cambia-mento imposto dai romani alla localitagrave di Maleventum il cui nome era giudicato di cattivo au-

8 Tra le numerose altre si possono ricordare senza pretesa di esaustivitagrave Alessandria in Margiana lrsquoattuale Merv (Turkmenistan) Alexandria Oxiana sul fiume Oxus oggi Termez (Uzbekistan) Alessandria Bucefala e Alessandria Nicea entrambe nei pressi del fiume Idaspe (Jhelam) a sud dellrsquoodierna Rawalpindi (Pa-kistan) Alessandria sul fiume Indo presso lrsquoodierna Khanpur (Pakistan) Alessandria ad ovest del delta dellrsquoIndo sul Mar Arabico nei pressi dellrsquoattuale Thatta (Pakistan) Alessandria in Carmania (Golashkerd Iran) Alessandria di Susiana sulla foce del Tigri (presso Al-Qurna Iraq)

21 Imposizioni lsquodallrsquoaltorsquo

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gurio (peraltro a quanto sembra a seguito di una paraetimologia) quando vi dedussero una co-lonia (268 aC)

Nei tempi recenti gli interventi arbitrari sulla toponomastica si moltiplicano e un capitolo a seacute meriterebbe la storia dei toponimi dei paesi coloniali Quasi dovunque i colonizzatori han-no portato dei nomi lsquoproprirsquo che si sono affiancati e a volte sostituiti a quelli locali Con lrsquoin-dipendenza gran parte di questi nomi sono tornati nelle lingue locali ma non sempre e a vol-te in modo poco lineare9

Un paio di esempi tra i tanti provenienti dal mondo berbero nordafricano che illustrano be-ne come le oscillazioni dei nomi di luogo si adeguino agli eventi storici e politici10 il villaggio berbero di Icheraiouen luogo di nascita del grande poeta Si Mohand quando la Francia con-quistograve la regione della Cabilia nel 1857 venne in gran parte evacuato dai suoi abitanti (che cre-arono un nuovo villaggio con lo stesso nome nei pressi di Tizi Rached) e trasformato per la sua posizione dominante in un centro abitato fortificato ribattezzato Fort Napoleacuteon in onore di Na-poleone III Alla caduta del secondo impero il centro divenne poi Fort National e cosigrave rimase fino allrsquoindipendenza quando si tornograve ad una denominazione indigena quella di Larba n At Yi-raten (lsquoil [luogo del mercato del] mercoledigrave [della tribugrave] degli At Yiratenrsquo) Leggermente diver-sa egrave la sorte di unrsquoaltra localitagrave della Cabilia un tempo nota come Lḥ emmam (cosigrave viene cita-ta in una poesia del suddetto Si Mohand) che in epoca francese venne ribattezzata Michelet in onore dello storico Jules Michelet (1798-1874) Con lrsquoindipendenza egrave stato ripristinato lrsquoanti-co nome nella versione araba lsquoclassicizzantersquo Ain El Hammam ma per reazione alla politica di arabizzazione forzata imposta dal governo algerino ancor oggi molti cabili usano il nome lsquoco-lonialersquo nella pronuncia (e ortografia) cabila Micli11

Va anche detto che non tutti i mutamenti di denominazione sono espressione di un potere che intende con essi affermarsi Esistono anche casi in cui semplicemente si aggiunge al nome di un paese il nome di un suo cittadino che si sia positivamente distinto nel mondo si veda lrsquoe-sempio di Corteno Golgi12 e Sotto il Monte Giovanni XXIII13 toponimi modificati per onora-re un Nobel e un papa

9 Un fenomeno analogo si osserva nei paesi dellrsquoEuropa orientale dopo la fine dei regimi comunisti durante i quali molte localitagrave avevano preso nomi di personalitagrave del partito Non sempre i nomi originari sono stati restaurati e non sono rari i casi come quello di LeningradoSan Pietroburgo nel 1991 la cittagrave ha ripreso il nome di Sankt-Peterburg ma la sua provincia (oblastrsquo) ha mantenuto quello di Leningradskaja Oblastrsquo

10 Per altri esempi di onomastica coloniale nel cuore dellrsquoEuropa si puograve vedere lrsquoevoluzione dei toponimi irlandesi in Nash (2009)

11 Nellrsquoortografia del cabilo ltcgt rende la fricativa palato-alveolare [ʃ]12 Denominazione adottata con il DPR n 342 del 2131956 per onorare Camillo Golgi (1843-1926) premio

Nobel per la medicina nel 190613 Denominazione adottata con il DPR n 1996 dellrsquo8111963

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3 Toponimi in regioni plurilingui

Tra le tante tematiche socio-politiche implicate nella toponomastica quella che egrave senza dub-bio la piugrave lsquoscottantersquo in Italia egrave la questione della toponomastica in regioni bi- o plurilingui (o marcatamente diglottiche) Questa tematica riemerge con una certa frequenza in due contesti specifici le regioni con bilinguismo riconosciuto (in particolar modo il Trentino Alto Adige - Suumldtirol) e le regioni dove egrave sentita la necessitagrave di tutelare i dialetti e le parlate locali anche a li-vello della toponomastica Il dibattito in certi momenti egrave stato cosigrave acceso da assumere i toni di una crociata a dimostrazione di quanto queste questioni allrsquoapparenza solo lsquotecnichersquo possa-no essere vissute come possibili minacce alla propria lsquoidentitagraversquo In fondo lrsquoidea di un convegno scientifico su queste tematiche nasce proprio dalla constatazione di quanto mal posto e poten-zialmente pericoloso fosse un dibattito lasciato agli umori delle piazze ed alle strumentalizza-zioni politiche su questioni cosigrave delicate

Se ci si distacca dai problemi contingenti dei lsquodispettirsquo tra comunitagrave linguistiche diverse e si pensa in termini generali astraendo dai casi specifici egrave evidente che un semplice principio di economia richiederebbe che di regola per scopi burocratico-amministrativi si adottasse una denominazione unica per ogni localitagrave Una situazione come quella attuale dellrsquoAlto Adige - Suumldtirol in cui ogni localitagrave ha due toponimi non solo egrave altamente dispendiosa in termini di ap-pesantimento di ogni testo contenente nomi di luoghi ndash si pensi solo al dover predisporre car-te geografiche irte di nomi doppi ndash ma dagrave anche luogo a diversi problemi pratici Basti pensa-re al solo problema delle lsquoprecedenzersquo se ci si propone di usare due nomi in condizioni di pa-ritagrave non essendo possibile usarli entrambi lsquosimultaneamentersquo uno dovragrave precedere lrsquoaltro Ne risulta che ogni toponimo potrebbe avere almeno quattro denominazioni A B A+B B+A (e di questo passo nelle zone trilingui le possibilitagrave si moltiplicano con almeno nove possibilitagrave A B C A+B+C A+C+B B+A+C B+C+A C+A+B C+B+A) Chiunque abbia vissuto anche solo per brevi periodi in quelle regioni avragrave costatato quante volte questo moltiplicarsi dei no-mi finisca col rendere difficile lrsquoindividuazione di una stessa localitagrave denominata in tanti mo-di diversi Senza contare che non di rado il fatto stesso di dare la precedenza alla denominazio-ne lsquoitalianarsquo o a quella lsquotedescarsquo o lsquoladinarsquo viene anchrsquoesso vissuto come un lsquofavorersquo a un grup-po linguistico o un lsquodispettorsquo ad un altro col che il principio stesso di lsquoparitagraversquo invocato come motivo della moltiplicazione dei toponimi bilingui viene in gran parte vanificato Per rifarci ad una situazione analoga bencheacute diversa un problema simile emerge in una delle proposte con-tro il lsquosessismorsquo della lingua vale a dire la proposta di evitare il maschile generico per espri-mere ambo i sessi e di far ricorso invece allo splitting nominando sia i maschi che le femmi-ne (in pratica non i lavoratori ma i lavoratori e le lavoratrici) Anche questo perograve non egrave ga-ranzia di perfetta paritagrave nelle sue Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua ita-liana Alma Sabatini al momento di proporre alternative allrsquouso di uomo nel senso generico di lsquoessere umanorsquo raccomanda tra lrsquoaltro laquodonna e uomo (donne e uomini) alternato con uomo e donna (uomini e donne) percheacute se si continua ad anteporre il maschile al femminile si persi-

31 Lo splitting

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ste nel considerare il maschio piugrave importanteraquo (Sabatini 1987 107) Essa infatti egrave consapevo-le che tra le laquodissimmetrie grammaticaliraquo che impediscono una lsquoparitagraversquo linguistica vi egrave laquola pre-cedenza del maschile nelle coppie oppositive uomodonna Es i ragazzi e le ragazze fratelli e sorelle bambini e bambine eccraquo

Anche quando viene esplicitata la presenza della donna il primo nome che si offre alla mente di ldquolocutori e locutricirdquo egrave sempre il maschile ribadendo ulteriormente la sua preminenza linguistica Si potrebbe anche rilevare una coincidenza con la regola drsquouso secondo cui nelle coppie oppositive positivonegativo si dagrave generalmente la prima po-sizione al positivo i buoni e i cattivi il bello e il brutto il vero e il falso ecc La stes-sa denominazione della Commissione segue automaticamente questa regola parlando di ldquoparitagrave tra uomo e donnardquo (Ivi 28)

La proposta di lsquoalternarersquo le precedenze per esprimere paritagrave egrave nei fatti presente nel caos di denominazioni che si riscontrano in tutta la provincia di Bolzano anche se va ricordato che la lettera dello Statuto di Autonomia prescriverebbe ndash almeno implicitamente ndash un monolinguismo lsquoitalianorsquo con la concessione dellrsquouso laquoancheraquo della toponomastica locale laquonei riguardi dei cit-tadini di lingua tedescaraquo14

Un elemento fondamentale che andragrave sempre tenuto presente nel trattare queste questioni egrave quello del consenso Come i toponimi tradizionali sono nati e si sono imposti per il consenso della comunitagrave cosigrave anche le denominazioni ufficiali non potranno non tener conto delle deno-minazioni in uso nelle comunitagrave dei residenti soprattutto per le localitagrave lsquominorirsquo per le quali egrave meno giustificata la ricerca di lsquotraduzionirsquo e nomi alternativi

Certo il lsquoconsensorsquo egrave un concetto inafferrabile e cangiante Ai tempi dellrsquounitagrave drsquoItalia era pacifico che i nomi dei luoghi bencheacute usati perlopiugrave nella lingua parlata cioegrave il dialetto (De Mauro 1963) venissero lsquoitalianizzatirsquo per sottolineare anche con questi dati linguistici lrsquoaspira-zione ad unrsquounitagrave della nazione15 Negli ultimi decenni perograve questo consenso generale egrave venu-

14 Art 101 laquoNella Provincia di Bolzano le amministrazioni pubbliche devono usare nei riguardi dei cittadini di lingua tedesca anche la toponomastica tedesca se la legge provinciale ne abbia accertata lrsquoesistenza ed approvata la dizioneraquo

15 Quando non ci si limitograve a consacrare le denominazioni lsquoin linguarsquo giagrave esistenti ma si procedette a cambia-menti di maggiore portata non mancarono anche allora le voci di dissenso Si veda per esempio la nota che Giovanni Spano fa seguire ad una canzone di poeta anonimo dal titolo eloquente Nellrsquooccasione che il villaggio di Norghiddo assunse lrsquoaltro nome di Norbello laquoAllorcheacute nel 1866 invase lo spirito dei Municipii di innestare e di cambiar i nomi a villaggi e di tanti senza il bisogno io fui consultato dal Sindaco di questo villaggio per escogitare un nome adattato al progresso che aveva fatto Io risposi che nome piugrave classico di quello che aveva non poteva suggerire percheacute era nome fenicio del primo colono che si fissograve in quel sito NOR luce fuoco dimora casa e GHID felicitagrave fortuna tanto piugrave che non si confondeva con altri villaggi omonimi Esso municipio perograve troppo corrivo allrsquoidea di novitagrave inoltrograve la domanda e lrsquoottenne quindi ben

32 Importanza del consenso

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to indebolendosi e sullrsquoonda di uno scontento verso il lsquocentralismo romanorsquo sono sorti partiti e movimenti che richiedono il ritorno ai nomi dialettali a volte conducendo vere e proprie guerre di cartelli stradali contro le autoritagrave nazionali che non vogliono riconoscere quelle denominazioni

Con la fine dellrsquoisolamento dei piccoli centri e lo sviluppo di comunicazioni sempre piugrave in-tense e a vasto raggio i problemi della toponimia locale non riguardano piugrave solo le comunitagrave indigene e quindi coinvolgono a diverso titolo anche entitagrave maggiori a livello regionale e an-che nazionale Sembra sempre piugrave indispensabile anche un lsquoconsensorsquo della comunitagrave naziona-le dello Stato

Lrsquoesempio di Epaminonda citato allrsquoinizio fa capire come il problema si ponga in termini di potere negli stati nazionali moderni Se un luogo lsquoha ricevuto un nomersquo in lingua diversa da quel-la nazionale tale nome afferma unrsquoappartenenza lsquofin dal principiorsquo ad una comunitagrave diversa Egrave per questo che dopo le guerre spesso i vincitori si affrettano a intervenire sulla toponomastica16 Se gli Ateniesi volessero appropriarsi oggi di Sidai per prima cosa la ribattezzerebbero Rhoaigrave

Non a caso il lsquoproblemarsquo dei toponimi egrave vivo in provincia di Bolzano mentre in Val drsquoAosta nessuno sembra richiedere un bilinguismo che perpetui i nomi fascisti di Valtornenza e San Vin-cenzo della Fonte per Valtournenche o Saint-Vincent Bisogna dire le cose come stanno Il Tiro-lo meridionale conquistato con una guerra e mai assimilato linguisticamente e culturalmente egrave stato per decenni al centro di malaccorte manipolazioni politiche con la sciagurata italianizza-zione forzata del ventennio e la lacerante proposta delle lsquoopzionirsquo in tempo di guerra Da mol-ti esso viene tuttora percepito come una lsquominacciarsquo allrsquounitagrave drsquoItalia e vista da fuori la lsquoguer-ra dei cartellirsquo che qui e solo qui riesplode ogni estate17 non sembra altro che un modo per tene-re lsquosotto pressionersquo questi strani cittadini che non parlano italiano e ricordare loro anche con i nomi italiani che questa terra egrave lsquonostrarsquo

Come si vede vi sono oggi spesso interessi contrastanti ed un consenso che sia realmente generale egrave difficile da conseguire e da verificare Prima di intervenire in direzione contraria a quella indicata dal consenso dalle popolazioni locali egrave bene domandarsi a chi o a che cosa ser-va un nome di luogo in forma diversa dalla denominazione indigena A ragioni di sicurezza na-zionale Alla comoditagrave del turista A semplificazione burocratica dellrsquoamministrazione centra-le A gratificare quanti si sentono lsquoesclusirsquo da un sistema linguistico diverso dallrsquoitaliano Al-la volontagrave di fare un dispetto verso una popolazione sottomessa

Se questrsquoultima motivazione non viene nemmeno menzionata tanto sarebbe contraria al-la sensibilitagrave contemporanea lrsquoanimositagrave di certe prese di posizione sembra tradire comunque

gli stia il regalo che gli ha fatto il poeta e cosigrave il suo nome ora egrave diventato storicoraquo (Spano 1870 309) 16 Tra i tanti esempi che si potrebbero citare ne ricordo qui uno particolarmente vicino e ancora attuale

lrsquoebraicizzazione di toponimi arabi nei territori conquistati da Israele su cui si veda Cohen-Kliot 1992 e Zuckermann 2011

17 Egrave almeno dal 2009 che ogni estate vi sono polemiche che a volte registrano lrsquointervento di ministri (Fitto estate 2010) sui cartelli indicatori dei sentieri che spesso recano solo lrsquoindicazione monolingue in tedesco dei nomi locali

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la presenza sullo sfondo di una larvata lsquoguerra tra comunitagraversquo facilmente manipolabile in sen-so sciovinista

Un argomento che si sente addurre come giustificazione di questa pletorica situazione nel-la Provincia di Bolzano egrave il lsquorispetto del principio del bilinguismorsquo In nome di questo rispetto sono stati creati molti piugrave toponimi italiani dal dopoguerra ad oggi di quanti ne avesse creati il fascismo col senatore Ettore Tolomei18 Chiunque continui a sostenerlo non ha perograve chiari i ter-mini della questione Si tratta in gran parte di un falso problema Il bilinguismo attiene infatti al sistema linguistico nel suo complesso lrsquoitaliano o il tedesco con i rispettivi sistemi morfo-sintattici e le rispettive componenti lessicali ma in linea di principio esclude i nomi propri Co-me non vengono lsquotradottirsquo i nomi di persona (e i marchi industriali o le denominazioni di asso-ciazioni) non ha molto senso pretendere che debbano esserlo i nomi di luogo

Anche negli atti ufficiali in italiano nessuno pensa di lsquotradurre in italianorsquo il nome di LuisDurnwalder Eppure sembra naturale che una localitagrave come Durnwald debba per forza ave-re due nomi (con la buffa lsquotraduzionersquo Durna in Selva) E il toponimo Forst resta in tedesco nel nome della sua birra ma egrave lsquobilinguersquo in Fo-resta-Forst (la localitagrave dove essa viene prodot-ta) allo stesso modo la squadra di calcio di St Georgen-San Giorgio ha partecipato al cam-pionato nazionale di serie D col proprio nome monolingue di St Georgen

Egrave vero che ogni lingua possiede degli eso-nimi ossia delle proprie denominazioni per toponimi che hanno nomi nati ed integrati in altri sistemi linguistici ma si egrave sempre tratta-to di un uso relativamente marginale e limita-to soprattutto a cittagrave e stati di una certa impor-tanza Inoltre negli ultimi tempi vi egrave una for-

te tendenza al regresso di questi usi se ancora si conservano in italiano i toponimi relativi a ca-pitali come Berlino Parigi o Algeri oggi egrave quasi scomparso lrsquouso di Magonza per Mainz Lil-

18 Un dato che mi egrave stato segnalato da un addetto stampa del Commissariato del Governo di Bolzano laquola stra-grande maggioranza dei nomi egrave stata coniata ben dopo il nefasto regime fascista (si pensi allrsquoodonomastica)raquo (e-mail 25 agosto 2009)

33 Il lsquobilinguismorsquo toponimi e sistemi

linguistici

Fig 2 - Cartello bilingue a Foresta-Forst (BZ)

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la per Lille o Bugia per Beacutejaia19 Il fenomeno si egrave accelerato da quando a seguito di importan-ti fenomeni storici come la decolonizzazione o la disintegrazione dellrsquoUnione Sovietica si so-no affermati molti lsquonuovirsquo endonimi il cui uso viene spesso associato a una volontagrave di riscat-to da parte di popoli in precedenza oppressi anche con una toponomastica imposta Oggi capi-ta sempre piugrave spesso che si parli di Myanmar e non della Birmania dello Sri Lanka invece di Ceylon di Mumbai e non di Bombay della Moldova e non della Moldavia Questrsquoultimo topo-nimo egrave stato per qualche tempo al centro di un dibattito percheacute dopo lrsquoindipendenza (1991) le autoritagrave del nuovo stato ansiose di vederne utilizzato il lsquoverorsquo nome fecero forti pressioni per-cheacute dovunque si usasse quello di Moldova in luogo delle denominazioni esistenti in preceden-za Tanto che la denominazione usata oggi dal Ministero degli esteri italiano egrave Repubblica di Moldova (anche se egrave tuttora diffuso e forse prevalente lrsquoesonimo tradizionale Moldavia)20 Con questo esempio vediamo a quale distanza arrivino oggi a proiettarsi i problemi della toponoma-stica Personalmente ho avuto modo di seguire i dibattiti che per qualche tempo si intrecciarono sullrsquoargomento venuto di attualitagrave per via di vicende sportive della nazionale calcistica di quel paese e ricordo quanti trovassero ingiusto lsquomodificare la propria linguarsquo fossrsquoanche per com-piacere un governo di un paese da poco indipendente21

E cosigrave se a partire dalle regioni bilingui alcune denominazioni lsquoitalianersquo sono ormai divenute di uso corrente anche al di fuori dellrsquoambito locale puograve non essere semplice lsquoripristinarersquo sem-plicemente le antiche denominazioni Ma egrave certamente fuori dal tempo ostinarsi a creare nuovi nomi italiani per qualunque toponimo che ne sia sprovvisto

Che cosa sia ragionevole fare oggi dopo il lsquofatto compiutorsquo di unrsquoitalianizzazione forza-ta che ha creato comunque toponimi con una certa diffusione anche nellrsquouso lsquonazionalersquo non egrave facile a dirsi Ma ha poco senso appellarsi al lsquobilinguismorsquo per continuare senza ripensamen-ti su questa strada Non egrave questa la sede per stilare ricette oltretutto in un campo in cui giagrave esi-

19 In questo lrsquouso relativo ai toponimi si sta conformando a ciograve che egrave giagrave avvenuto per i nomi di persona Fino agli inizi del Novecento era facile imbattersi nella lsquotraduzionersquo di nomi e a volte anche di cognomi di personalitagrave straniere Ma con lrsquoampliarsi degli orizzonti spaziali caratteristico della globalizzazione i nomi stranieri nei discorsi quotidiani sono sempre piugrave numerosi e per esempio i frequentatori di qualunque lsquoBar Sportrsquo si orientano senza difficoltagrave anche tra i nomi piugrave esotici come Etorsquoo o El Shaarawi inoltre un lsquosecondo nomersquo attribuito da altri puograve essere un segno di rispetto ma puograve anche essere percepito come un lsquonomignolorsquo non sempre gradito Il motivo di questo anticipo nel reintegro dei nomi personali rispetto ai toponimi mi sembra facilmente individuabile nel fatto che le persone si possono risentire e difendere i luoghi no

20 Dal toponimo italiano si ha anche lrsquoaggettivo di nazionalitagrave moldavo ottenuto con la stessa procedura di russo da Russia o di greco da Grecia che egrave quello a mia conoscenza tuttora di uso corrente mentre una forma moldovano da Moldova non mi risulta usata da nessuno

21 Analogamente il caposcuola francese della berberistica Lionel Galand continua ad usare il termine berbegravere lsquoberberorsquo per indicare la lingua oggetto dei suoi studi bencheacute molti nordafricani gli chiedano di usare lrsquoauto-denominazione tamazight affermando di avere tutto il rispetto per quella lingua ma di non desiderare per questo cambiare la propria

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ste una legislazione per quanto redatta in termini poco rigorosi dal punto di vista linguistico22 In linea di principio sembrerebbe comunque ragionevole che si trovasse il modo di limitare i nomi lsquobilinguirsquo allo stretto indispensabile mantenendo per il resto uno statuto di maggiore uf-ficialitagrave ai nomi locali

Per passare ad unrsquoaltra realtagrave italiana egrave interessante notare come il lsquobilinguismorsquo sia stato richiamato anche di recente dal prefetto di Sondrio per negare il permesso di intitolazione di una via di Frontale frazione di Sondalo ai Minoumlr i minatori del luogo laquola normativa vigente non consente lrsquointitolazione della nuova via in dialetto neacute una doppia intitolazione in lingua italiana e in dialetto non essendo questa una provincia ove vige il bilinguismoraquo23 Questo ri-corso a princigravepi superiori per negare unrsquoistanza condivisa da una piccola comunitagrave locale egrave ol-tretutto ben difficile da praticare con rigore su tutto il territorio nazionale si pensi alla via dei Martinitt a Milano dedicata ai piccoli ospiti di uno storico orfanotrofio cittadino noti proprio con questo nome vernacolo

Se riflettiamo su questrsquoultimo episodio di Frontale vediamo con chiarezza qual egrave la posta in gioco Qui egrave in gioco il patrimonio della storia La umile ma fiera e orgogliosa storia di una piccola comunitagrave che era caratterizzata da questo antico e massacrante mestiere E nulla me-glio della lingua o del dialetto locale riesce ad esprimere questa storia locale condivisa Contro di essa si muove la logica dello Stato giacobino che in nome dellrsquounitagrave politica tende invece a negare ogni particolarismo linguistico e culturale

I toponimi ereditati dalla tradizione sono un prezioso lsquopatrimonio immaterialersquo precipitato di secoli di storia e di evoluzione linguistica Cancellarli sarebbe come distruggere i Buddha nel-la roccia afghani Ma anche affiancar loro a tutti i costi creazioni moderne senza storia sarebbe come piazzare accanto ad ogni obelisco o monumento antico una riproduzione piugrave o meno fede-le in plastica o acciaio forse lsquopiugrave fruibilersquo ma indubbiamente invadente e fuori posto Pensiamo allrsquoaspetto grottesco di un ipotetico odonimo lsquobilinguersquo via degli Orfanellivia dei Martinitt

A conclusione di questo mio intervento non ho ritenuto fosse il caso di avanzare delle lsquopro-postersquo concrete Ad esse potremo eventualmente dedicare le prossime assemblee del Gruppo di Studio sulle Politiche Linguistiche o anche ulteriori auspicabili convegni Mi egrave sembrato im-portante qui passare in rassegna alcuni aspetti fin qui poco approfonditi della toponomastica e spero di aver in tal modo adempiuto al compito affidatomi di introdurre i lavori di questo in-

22 Per fare un esempio del livello di approssimazione terminologica e concettuale che caratterizza la legislazione in materia linguistica basti pensare che il sopra ricordato art 101 dello Statuto di Autonomia quello che sancisce il principio del lsquobilinguismorsquo della toponomastica altoatesina rende in italiano con dizione (cioegrave sembra intendersi lsquopronunciarsquo) ciograve che nel testo tedesco egrave Bezeichnung vale a dire lsquodenominazionersquo

23 Da una nota del viceprefetto vicario Luigi Scipioni al municipio di Sondalo del 30 maggio 2011 il testo egrave quello riportato in laquoLa Provincia di Sondrioraquo 15 giugno 2011 piugrave succinto ma dello stesso tenore e sempre virgolettato quello riportato dal laquoCorriere della Seraraquo 19 giugno 2011 13

34 I toponimi come lsquopatrimonio

immaterialersquo

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contro in cui tanti altri colleghi esporranno i loro punti di vista e le loro riflessioni su un argo-mento estremamente vasto e gravido di implicazioni che vanno al di lagrave degli ambiti piugrave tradi-zionali della linguistica

Nella storia delle discipline linguistiche il confronto con il mondo esterno lrsquoextralinguisti-co accuratamente evitato agli albori si egrave mostrato sempre piugrave ineludibile dapprima con la na-scita della sociolinguistica e in seguito ancora di piugrave con lrsquoemergere degli studi di lsquopianifica-zione linguisticarsquo Egrave una sfida importante che attende i nostri studi quella che ci impone oggi di inoltrarci senza abbandonare il rigore scientifico e le metodologie collaudate anche negli insi-diosi territori degli aspetti politici e di potere con cui deve fare i conti la pianificazione in am-bito toponomastico

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Riferimenti bibliografi ci

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za di Rosamaria invece denominata con un nome di persona era quella occupata da una delle mie sorelle A differenza di queste tre denominazioni piuttosto specifiche la cucina denomi-nata per unrsquoattivitagrave che ospitava egrave un termine che si trova in infiniti altri micro-toponimi fami-gliari Ovviamente questa micro-toponomastica era condivisa da una comunitagrave molto ristretta una sola famiglia (sia pure di dieci persone) ma anche per la nascita dei toponimi relativi a no-mi di cittagrave monti e valli i princigravepi cui si egrave fatto ricorso sono sempre stati piugrave o meno gli stes-si sia pure su scala diversa

Non egrave questa la sede in cui elencare le numerose vie seguite nella designazione toponimi-ca chiunque di noi anche non linguista ha sicuramente presenti molte lsquostorie di nomirsquo di luo-ghi2 Quello che qui mi preme sottolineare egrave il consenso che ha ispirato per secoli la toponoma-stica tradizionale Un consenso che egrave spontaneo e implicito in una comunitagrave famigliare ma che quando si tratta di toponimi su scala maggiore e risultanti dalle complesse interazioni umane della storia non egrave sempre altrettanto scontato

Una considerazione importante egrave che una volta stabilita la denominazione (qualunque ne sia la motivazione) i nuovi nomi in quanto lsquonomi proprirsquo escono dal novero dei lsquonomi comunirsquo (o lsquoaggettivi sostantivatirsquo o qualunque altra parte del discorso ne fosse alla base)3 e in quanto tali intraprendono una vita a seacute autonoma allrsquointerno del sistema linguistico di origine (non di ra-do i nomi propri hanno una morfosintassi particolare) e suscettibile di uso anche presso parlan-ti di lingue diverse Infatti essi possono permanere ndash immutati o con evoluzioni fonetiche pro-prie ndash anche quando la lingua in cui sono stati coniati abbia subigraveto evoluzioni o sia stata addirit-tura sostituita da altre lingue sul territorio4 Da qui lrsquoassoluta opacitagrave di molti toponimi odierni risalenti a chissagrave quali lingue antiche oggi non piugrave parlate Non egrave raro poi il caso in cui una ri-cerca di legami col sistema linguistico odierno conduca a lsquoparetimologiersquo che possono modifi-care o sfigurare nomi di antica origine nello sforzo di renderli lsquointerpretabilirsquo nello stato di lin-gua attuale5 Innumerevoli sono gli esempi che si potrebbero citare dalla localitagrave lombarda di Canegrate il cui stemma (un cane dietro a una grata) dimostra la reinterpretazione di quello che

2 Non essendo questo il punto centrale del mio intervento tra i tanti testi che si occupano di questi aspetti della toponomastica rimando qui ad alcuni studi generali che contengono altra e piugrave estesa bibliografia sullrsquoargomento Stewart 1975 Back 1996 Rostaing 1997 Kadmon 2001 e Berg-Vuolteenaho 2009 In Tent-Blair (2011) si puograve trovare unrsquoeccellente rassegna sintetica dei numerosi tentativi fin qui effettuati di individuare categorie tipologiche nellrsquoambito dei toponimi

3 Si possono anche trovare imperativi o basi verbali come Mirabello o la localitagrave scozzese detta Rest and be thankful in un punto panoramico estremamente suggestivo

4 Ovviamente i nomi propri di luogo possono poi anche essere usati in qualunque lingua da parte di popola-zioni di regioni anche lontane e in questo caso potranno subire adattamenti fonetici o morfologici quando non vere e proprie lsquotraduzionirsquo in caso di motivazione trasparente

5 Apro una parentesi qui per ricordare quanto questi molteplici condizionamenti rendano difficile e in molti casi francamente impossibile risalire ad etimologie certe di numerosi toponimi Invidio la disinvoltura con cui tanti colleghi sciorinano con sicurezza etimologie di nomi di luogo senza porsi preliminarmente troppi problemi metodologici che obiettivamente spesso paralizzerebbero ogni ricerca

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un tempo era un toponimo con suffisso -ate da un probabile Carsquo Ne-gra alle etimologie a base araba che sono fatte di numerosi toponi-mi nordafricani di origine berbera (Brugnatelli 2004 31)

Questo consenso ndash perlopiugrave tacito in ambito toponomastico ndash egrave sta-to per secoli la norma con rare eccezioni (di cui si parleragrave piugrave avan-ti) ma con la crescente complessitagrave della societagrave moderna si osser-va insieme ad una tendenza a moltiplicare le denominazioni topo-nimiche conseguente alla crescita della popolazione ed alla molti-plicazione e allargamento dei luoghi antropizzati anche la tenden-za a procedere a denominazioni quanto piugrave possibile univoche alla cui lsquoufficializzazionersquo sono preposti enti che non sempre coincido-

no con la ristretta cerchia della comunitagrave che vive nei luoghi da denominare o nelle loro imme-diate vicinanze Il maggiore incremento dei nomi di luogo avviene oggi allrsquointerno dei centri urbani nellrsquoodonomastica con la creazione di nuovi quartieri nuove vie nuovi lsquoluoghirsquo il cui lsquonomersquo egrave importante per il catasto il recapito della posta le circoscrizioni elettorali la defini-zione dei piani regolatori i provvedimenti relativi al traffico urbano e via discorrendo Di so-lito a questa nominazione provvede un lsquoassessore alla toponomasticarsquo e i nomi vengono adot-tati con delibere comunali6

2 Lrsquoidentitagrave

Lrsquoidentitagrave di una persona o di un gruppo si definisce in base a numerosi elementi tra cui la lingua lrsquoidioma egrave uno dei piugrave potenti Il nome personale egrave ovviamente quello piugrave legato allrsquoi-dentitagrave dellrsquoindividuo ed egrave oggi convinzione piuttosto generalizzata che ogni tentativo di impor-re nellrsquoonomastica personale degli obblighi o dei divieti sia una violenza inaccettabile rispetto alla libertagrave individuale (anche se non mancano paesi dove la legislazione interviene tuttora rigi-damente anche in questo campo)7 Anche per i nomi dei luoghi dove risiedono le comunitagrave uma-ne soprattutto in presenza di gruppi linguistici diversi esprimere i toponimi secondo gli usi di questa o quella lingua puograve essere un segnale forte di appartenenza identitaria

6 In questrsquoambito la lsquomotivazionersquo egrave sempre meno legata a caratteristiche del luogo A volte si usano nomi di cittadini celebri o importanti ma spesso si fa ricorso a nomi di persone o luoghi genericamente famosi o altri soggetti come nomi di piante o addirittura concetti astratti (via dellrsquoInnovazione nei pressi di unrsquouniversitagrave viale delle Rimembranze nei pressi dei cimiteri ecc)

7 Nel mondo esistono casi di nomi personali lsquobilinguirsquo come quello segnalato da Di Carlo-Good (2014) nella regione multilingue del Lower Fungom (Camerun) in cui tipicamente i coniugi sono di lingue diverse e ognuno alla nascita riceve due nomi uno dato dal padre e uno dalla madre da adulto useragrave lrsquouno o lrsquoaltro a seconda della lingua e del contesto linguistico e famigliare in cui si troveragrave ad esprimersi Si tratta perograve di usi tradizionali e non di imposizioni burocratico-amministrative

Fig 1 - Stemma del comune di

Canegrate (MI)

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Esiste un insensibile declivio non discreto dai nomi personali a quelli di luogo Un legame tra i due egrave particolarmente evidente non solo nei paesi in cui denominazioni etniche (le lsquotribugraversquo) sono ampiamente in uso per far riferimento a spazi geografici ma anche nei frequenti casi di nomi di famiglia che rimandano a un toponimo di origine In questi casi spesso non egrave facile te-nere separati nomi personali e toponimi e una legislazione sui toponimi puograve avere riflessi an-che sugli antroponimi Per esempio in Algeria la regione abitata dagli At Yenni egrave denominata ufficialmente con il termine arabo Beni Yenni (at e beni sono i termini berbero e arabo per di-re lsquofigli dirsquo) e oggi non egrave raro che un abitante berberofono della zona parlando in berbero si definisca come appartenente ai lsquoBeni Yennirsquo per lrsquoabitudine allrsquouso del toponimo lsquoufficialersquo

Mentre un tempo toponimi e antroponimi non erano codificati troppo rigidamente il mondo moderno in cui tutto va codificato e definito con precisione richiede qualche tipo di fissazione e standardizzazione (soprattutto nellrsquoambito drsquointeresse collettivo dei toponimi piugrave che in quello individuale dei nomi di persona) e la toponomastica viene perciograve via via tolta allrsquoinafferrabile e cangiante lsquoconsenso della comunitagraversquo e trasferito ad autoritagrave politico-amministrative Egrave inevita-bile che le scelte che le amministrazioni finiscono per adottare abbiano conseguenze in ambito socio-politico Se ciograve puograve non essere troppo problematico in paesi e regioni con una certa com-pattezza linguistica eo un forte consenso con le istituzioni egrave soprattutto in presenza di tensioni di tipo nazionalistico (o micro-nazionalistico) che la toponomastica puograve divenire un ambito di scontro e di rivendicazioni specie se su ciograve si innestano speculazioni da parte di forze politiche

Beninteso di interventi lsquodallrsquoaltorsquo sulla toponomastica ve ne sono stati anche nel passato Gli esempi sono numerosi dalle piugrave diverse epoche storiche Per le epoche piugrave antiche sem-bra che la regione dellrsquoAssiria abbia assunto il suo nome (Aššur) solo nel XIV secolo aC per volere di Aššur-Uballiṭ I che volle consacrare al dio Aššur protettore personale del sovrano il territorio della regione fino ad allora denominata Subartu

Non parliamo poi delle numerose cittagrave di Alessandria fondate eo denominate da Alessan-dro il Macedone da quella piugrave celebre in Egitto ad Alessandria di Isso (Alessandretta) in Tur-chia ad Alessandria degli Aricirc oggi Herāt e Alessandria di Aracosia oggi Kandahar in Afgha-nistan e tante altre fino allrsquoAlessandria Escata allrsquoestremo confine nordorientale oggi Hodžent nel Tagikistan8

Un altro celebre esempio storico egrave quello di Benevento che deve il suo nome a un cambia-mento imposto dai romani alla localitagrave di Maleventum il cui nome era giudicato di cattivo au-

8 Tra le numerose altre si possono ricordare senza pretesa di esaustivitagrave Alessandria in Margiana lrsquoattuale Merv (Turkmenistan) Alexandria Oxiana sul fiume Oxus oggi Termez (Uzbekistan) Alessandria Bucefala e Alessandria Nicea entrambe nei pressi del fiume Idaspe (Jhelam) a sud dellrsquoodierna Rawalpindi (Pa-kistan) Alessandria sul fiume Indo presso lrsquoodierna Khanpur (Pakistan) Alessandria ad ovest del delta dellrsquoIndo sul Mar Arabico nei pressi dellrsquoattuale Thatta (Pakistan) Alessandria in Carmania (Golashkerd Iran) Alessandria di Susiana sulla foce del Tigri (presso Al-Qurna Iraq)

21 Imposizioni lsquodallrsquoaltorsquo

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gurio (peraltro a quanto sembra a seguito di una paraetimologia) quando vi dedussero una co-lonia (268 aC)

Nei tempi recenti gli interventi arbitrari sulla toponomastica si moltiplicano e un capitolo a seacute meriterebbe la storia dei toponimi dei paesi coloniali Quasi dovunque i colonizzatori han-no portato dei nomi lsquoproprirsquo che si sono affiancati e a volte sostituiti a quelli locali Con lrsquoin-dipendenza gran parte di questi nomi sono tornati nelle lingue locali ma non sempre e a vol-te in modo poco lineare9

Un paio di esempi tra i tanti provenienti dal mondo berbero nordafricano che illustrano be-ne come le oscillazioni dei nomi di luogo si adeguino agli eventi storici e politici10 il villaggio berbero di Icheraiouen luogo di nascita del grande poeta Si Mohand quando la Francia con-quistograve la regione della Cabilia nel 1857 venne in gran parte evacuato dai suoi abitanti (che cre-arono un nuovo villaggio con lo stesso nome nei pressi di Tizi Rached) e trasformato per la sua posizione dominante in un centro abitato fortificato ribattezzato Fort Napoleacuteon in onore di Na-poleone III Alla caduta del secondo impero il centro divenne poi Fort National e cosigrave rimase fino allrsquoindipendenza quando si tornograve ad una denominazione indigena quella di Larba n At Yi-raten (lsquoil [luogo del mercato del] mercoledigrave [della tribugrave] degli At Yiratenrsquo) Leggermente diver-sa egrave la sorte di unrsquoaltra localitagrave della Cabilia un tempo nota come Lḥ emmam (cosigrave viene cita-ta in una poesia del suddetto Si Mohand) che in epoca francese venne ribattezzata Michelet in onore dello storico Jules Michelet (1798-1874) Con lrsquoindipendenza egrave stato ripristinato lrsquoanti-co nome nella versione araba lsquoclassicizzantersquo Ain El Hammam ma per reazione alla politica di arabizzazione forzata imposta dal governo algerino ancor oggi molti cabili usano il nome lsquoco-lonialersquo nella pronuncia (e ortografia) cabila Micli11

Va anche detto che non tutti i mutamenti di denominazione sono espressione di un potere che intende con essi affermarsi Esistono anche casi in cui semplicemente si aggiunge al nome di un paese il nome di un suo cittadino che si sia positivamente distinto nel mondo si veda lrsquoe-sempio di Corteno Golgi12 e Sotto il Monte Giovanni XXIII13 toponimi modificati per onora-re un Nobel e un papa

9 Un fenomeno analogo si osserva nei paesi dellrsquoEuropa orientale dopo la fine dei regimi comunisti durante i quali molte localitagrave avevano preso nomi di personalitagrave del partito Non sempre i nomi originari sono stati restaurati e non sono rari i casi come quello di LeningradoSan Pietroburgo nel 1991 la cittagrave ha ripreso il nome di Sankt-Peterburg ma la sua provincia (oblastrsquo) ha mantenuto quello di Leningradskaja Oblastrsquo

10 Per altri esempi di onomastica coloniale nel cuore dellrsquoEuropa si puograve vedere lrsquoevoluzione dei toponimi irlandesi in Nash (2009)

11 Nellrsquoortografia del cabilo ltcgt rende la fricativa palato-alveolare [ʃ]12 Denominazione adottata con il DPR n 342 del 2131956 per onorare Camillo Golgi (1843-1926) premio

Nobel per la medicina nel 190613 Denominazione adottata con il DPR n 1996 dellrsquo8111963

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3 Toponimi in regioni plurilingui

Tra le tante tematiche socio-politiche implicate nella toponomastica quella che egrave senza dub-bio la piugrave lsquoscottantersquo in Italia egrave la questione della toponomastica in regioni bi- o plurilingui (o marcatamente diglottiche) Questa tematica riemerge con una certa frequenza in due contesti specifici le regioni con bilinguismo riconosciuto (in particolar modo il Trentino Alto Adige - Suumldtirol) e le regioni dove egrave sentita la necessitagrave di tutelare i dialetti e le parlate locali anche a li-vello della toponomastica Il dibattito in certi momenti egrave stato cosigrave acceso da assumere i toni di una crociata a dimostrazione di quanto queste questioni allrsquoapparenza solo lsquotecnichersquo possa-no essere vissute come possibili minacce alla propria lsquoidentitagraversquo In fondo lrsquoidea di un convegno scientifico su queste tematiche nasce proprio dalla constatazione di quanto mal posto e poten-zialmente pericoloso fosse un dibattito lasciato agli umori delle piazze ed alle strumentalizza-zioni politiche su questioni cosigrave delicate

Se ci si distacca dai problemi contingenti dei lsquodispettirsquo tra comunitagrave linguistiche diverse e si pensa in termini generali astraendo dai casi specifici egrave evidente che un semplice principio di economia richiederebbe che di regola per scopi burocratico-amministrativi si adottasse una denominazione unica per ogni localitagrave Una situazione come quella attuale dellrsquoAlto Adige - Suumldtirol in cui ogni localitagrave ha due toponimi non solo egrave altamente dispendiosa in termini di ap-pesantimento di ogni testo contenente nomi di luoghi ndash si pensi solo al dover predisporre car-te geografiche irte di nomi doppi ndash ma dagrave anche luogo a diversi problemi pratici Basti pensa-re al solo problema delle lsquoprecedenzersquo se ci si propone di usare due nomi in condizioni di pa-ritagrave non essendo possibile usarli entrambi lsquosimultaneamentersquo uno dovragrave precedere lrsquoaltro Ne risulta che ogni toponimo potrebbe avere almeno quattro denominazioni A B A+B B+A (e di questo passo nelle zone trilingui le possibilitagrave si moltiplicano con almeno nove possibilitagrave A B C A+B+C A+C+B B+A+C B+C+A C+A+B C+B+A) Chiunque abbia vissuto anche solo per brevi periodi in quelle regioni avragrave costatato quante volte questo moltiplicarsi dei no-mi finisca col rendere difficile lrsquoindividuazione di una stessa localitagrave denominata in tanti mo-di diversi Senza contare che non di rado il fatto stesso di dare la precedenza alla denominazio-ne lsquoitalianarsquo o a quella lsquotedescarsquo o lsquoladinarsquo viene anchrsquoesso vissuto come un lsquofavorersquo a un grup-po linguistico o un lsquodispettorsquo ad un altro col che il principio stesso di lsquoparitagraversquo invocato come motivo della moltiplicazione dei toponimi bilingui viene in gran parte vanificato Per rifarci ad una situazione analoga bencheacute diversa un problema simile emerge in una delle proposte con-tro il lsquosessismorsquo della lingua vale a dire la proposta di evitare il maschile generico per espri-mere ambo i sessi e di far ricorso invece allo splitting nominando sia i maschi che le femmi-ne (in pratica non i lavoratori ma i lavoratori e le lavoratrici) Anche questo perograve non egrave ga-ranzia di perfetta paritagrave nelle sue Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua ita-liana Alma Sabatini al momento di proporre alternative allrsquouso di uomo nel senso generico di lsquoessere umanorsquo raccomanda tra lrsquoaltro laquodonna e uomo (donne e uomini) alternato con uomo e donna (uomini e donne) percheacute se si continua ad anteporre il maschile al femminile si persi-

31 Lo splitting

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ste nel considerare il maschio piugrave importanteraquo (Sabatini 1987 107) Essa infatti egrave consapevo-le che tra le laquodissimmetrie grammaticaliraquo che impediscono una lsquoparitagraversquo linguistica vi egrave laquola pre-cedenza del maschile nelle coppie oppositive uomodonna Es i ragazzi e le ragazze fratelli e sorelle bambini e bambine eccraquo

Anche quando viene esplicitata la presenza della donna il primo nome che si offre alla mente di ldquolocutori e locutricirdquo egrave sempre il maschile ribadendo ulteriormente la sua preminenza linguistica Si potrebbe anche rilevare una coincidenza con la regola drsquouso secondo cui nelle coppie oppositive positivonegativo si dagrave generalmente la prima po-sizione al positivo i buoni e i cattivi il bello e il brutto il vero e il falso ecc La stes-sa denominazione della Commissione segue automaticamente questa regola parlando di ldquoparitagrave tra uomo e donnardquo (Ivi 28)

La proposta di lsquoalternarersquo le precedenze per esprimere paritagrave egrave nei fatti presente nel caos di denominazioni che si riscontrano in tutta la provincia di Bolzano anche se va ricordato che la lettera dello Statuto di Autonomia prescriverebbe ndash almeno implicitamente ndash un monolinguismo lsquoitalianorsquo con la concessione dellrsquouso laquoancheraquo della toponomastica locale laquonei riguardi dei cit-tadini di lingua tedescaraquo14

Un elemento fondamentale che andragrave sempre tenuto presente nel trattare queste questioni egrave quello del consenso Come i toponimi tradizionali sono nati e si sono imposti per il consenso della comunitagrave cosigrave anche le denominazioni ufficiali non potranno non tener conto delle deno-minazioni in uso nelle comunitagrave dei residenti soprattutto per le localitagrave lsquominorirsquo per le quali egrave meno giustificata la ricerca di lsquotraduzionirsquo e nomi alternativi

Certo il lsquoconsensorsquo egrave un concetto inafferrabile e cangiante Ai tempi dellrsquounitagrave drsquoItalia era pacifico che i nomi dei luoghi bencheacute usati perlopiugrave nella lingua parlata cioegrave il dialetto (De Mauro 1963) venissero lsquoitalianizzatirsquo per sottolineare anche con questi dati linguistici lrsquoaspira-zione ad unrsquounitagrave della nazione15 Negli ultimi decenni perograve questo consenso generale egrave venu-

14 Art 101 laquoNella Provincia di Bolzano le amministrazioni pubbliche devono usare nei riguardi dei cittadini di lingua tedesca anche la toponomastica tedesca se la legge provinciale ne abbia accertata lrsquoesistenza ed approvata la dizioneraquo

15 Quando non ci si limitograve a consacrare le denominazioni lsquoin linguarsquo giagrave esistenti ma si procedette a cambia-menti di maggiore portata non mancarono anche allora le voci di dissenso Si veda per esempio la nota che Giovanni Spano fa seguire ad una canzone di poeta anonimo dal titolo eloquente Nellrsquooccasione che il villaggio di Norghiddo assunse lrsquoaltro nome di Norbello laquoAllorcheacute nel 1866 invase lo spirito dei Municipii di innestare e di cambiar i nomi a villaggi e di tanti senza il bisogno io fui consultato dal Sindaco di questo villaggio per escogitare un nome adattato al progresso che aveva fatto Io risposi che nome piugrave classico di quello che aveva non poteva suggerire percheacute era nome fenicio del primo colono che si fissograve in quel sito NOR luce fuoco dimora casa e GHID felicitagrave fortuna tanto piugrave che non si confondeva con altri villaggi omonimi Esso municipio perograve troppo corrivo allrsquoidea di novitagrave inoltrograve la domanda e lrsquoottenne quindi ben

32 Importanza del consenso

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to indebolendosi e sullrsquoonda di uno scontento verso il lsquocentralismo romanorsquo sono sorti partiti e movimenti che richiedono il ritorno ai nomi dialettali a volte conducendo vere e proprie guerre di cartelli stradali contro le autoritagrave nazionali che non vogliono riconoscere quelle denominazioni

Con la fine dellrsquoisolamento dei piccoli centri e lo sviluppo di comunicazioni sempre piugrave in-tense e a vasto raggio i problemi della toponimia locale non riguardano piugrave solo le comunitagrave indigene e quindi coinvolgono a diverso titolo anche entitagrave maggiori a livello regionale e an-che nazionale Sembra sempre piugrave indispensabile anche un lsquoconsensorsquo della comunitagrave naziona-le dello Stato

Lrsquoesempio di Epaminonda citato allrsquoinizio fa capire come il problema si ponga in termini di potere negli stati nazionali moderni Se un luogo lsquoha ricevuto un nomersquo in lingua diversa da quel-la nazionale tale nome afferma unrsquoappartenenza lsquofin dal principiorsquo ad una comunitagrave diversa Egrave per questo che dopo le guerre spesso i vincitori si affrettano a intervenire sulla toponomastica16 Se gli Ateniesi volessero appropriarsi oggi di Sidai per prima cosa la ribattezzerebbero Rhoaigrave

Non a caso il lsquoproblemarsquo dei toponimi egrave vivo in provincia di Bolzano mentre in Val drsquoAosta nessuno sembra richiedere un bilinguismo che perpetui i nomi fascisti di Valtornenza e San Vin-cenzo della Fonte per Valtournenche o Saint-Vincent Bisogna dire le cose come stanno Il Tiro-lo meridionale conquistato con una guerra e mai assimilato linguisticamente e culturalmente egrave stato per decenni al centro di malaccorte manipolazioni politiche con la sciagurata italianizza-zione forzata del ventennio e la lacerante proposta delle lsquoopzionirsquo in tempo di guerra Da mol-ti esso viene tuttora percepito come una lsquominacciarsquo allrsquounitagrave drsquoItalia e vista da fuori la lsquoguer-ra dei cartellirsquo che qui e solo qui riesplode ogni estate17 non sembra altro che un modo per tene-re lsquosotto pressionersquo questi strani cittadini che non parlano italiano e ricordare loro anche con i nomi italiani che questa terra egrave lsquonostrarsquo

Come si vede vi sono oggi spesso interessi contrastanti ed un consenso che sia realmente generale egrave difficile da conseguire e da verificare Prima di intervenire in direzione contraria a quella indicata dal consenso dalle popolazioni locali egrave bene domandarsi a chi o a che cosa ser-va un nome di luogo in forma diversa dalla denominazione indigena A ragioni di sicurezza na-zionale Alla comoditagrave del turista A semplificazione burocratica dellrsquoamministrazione centra-le A gratificare quanti si sentono lsquoesclusirsquo da un sistema linguistico diverso dallrsquoitaliano Al-la volontagrave di fare un dispetto verso una popolazione sottomessa

Se questrsquoultima motivazione non viene nemmeno menzionata tanto sarebbe contraria al-la sensibilitagrave contemporanea lrsquoanimositagrave di certe prese di posizione sembra tradire comunque

gli stia il regalo che gli ha fatto il poeta e cosigrave il suo nome ora egrave diventato storicoraquo (Spano 1870 309) 16 Tra i tanti esempi che si potrebbero citare ne ricordo qui uno particolarmente vicino e ancora attuale

lrsquoebraicizzazione di toponimi arabi nei territori conquistati da Israele su cui si veda Cohen-Kliot 1992 e Zuckermann 2011

17 Egrave almeno dal 2009 che ogni estate vi sono polemiche che a volte registrano lrsquointervento di ministri (Fitto estate 2010) sui cartelli indicatori dei sentieri che spesso recano solo lrsquoindicazione monolingue in tedesco dei nomi locali

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la presenza sullo sfondo di una larvata lsquoguerra tra comunitagraversquo facilmente manipolabile in sen-so sciovinista

Un argomento che si sente addurre come giustificazione di questa pletorica situazione nel-la Provincia di Bolzano egrave il lsquorispetto del principio del bilinguismorsquo In nome di questo rispetto sono stati creati molti piugrave toponimi italiani dal dopoguerra ad oggi di quanti ne avesse creati il fascismo col senatore Ettore Tolomei18 Chiunque continui a sostenerlo non ha perograve chiari i ter-mini della questione Si tratta in gran parte di un falso problema Il bilinguismo attiene infatti al sistema linguistico nel suo complesso lrsquoitaliano o il tedesco con i rispettivi sistemi morfo-sintattici e le rispettive componenti lessicali ma in linea di principio esclude i nomi propri Co-me non vengono lsquotradottirsquo i nomi di persona (e i marchi industriali o le denominazioni di asso-ciazioni) non ha molto senso pretendere che debbano esserlo i nomi di luogo

Anche negli atti ufficiali in italiano nessuno pensa di lsquotradurre in italianorsquo il nome di LuisDurnwalder Eppure sembra naturale che una localitagrave come Durnwald debba per forza ave-re due nomi (con la buffa lsquotraduzionersquo Durna in Selva) E il toponimo Forst resta in tedesco nel nome della sua birra ma egrave lsquobilinguersquo in Fo-resta-Forst (la localitagrave dove essa viene prodot-ta) allo stesso modo la squadra di calcio di St Georgen-San Giorgio ha partecipato al cam-pionato nazionale di serie D col proprio nome monolingue di St Georgen

Egrave vero che ogni lingua possiede degli eso-nimi ossia delle proprie denominazioni per toponimi che hanno nomi nati ed integrati in altri sistemi linguistici ma si egrave sempre tratta-to di un uso relativamente marginale e limita-to soprattutto a cittagrave e stati di una certa impor-tanza Inoltre negli ultimi tempi vi egrave una for-

te tendenza al regresso di questi usi se ancora si conservano in italiano i toponimi relativi a ca-pitali come Berlino Parigi o Algeri oggi egrave quasi scomparso lrsquouso di Magonza per Mainz Lil-

18 Un dato che mi egrave stato segnalato da un addetto stampa del Commissariato del Governo di Bolzano laquola stra-grande maggioranza dei nomi egrave stata coniata ben dopo il nefasto regime fascista (si pensi allrsquoodonomastica)raquo (e-mail 25 agosto 2009)

33 Il lsquobilinguismorsquo toponimi e sistemi

linguistici

Fig 2 - Cartello bilingue a Foresta-Forst (BZ)

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la per Lille o Bugia per Beacutejaia19 Il fenomeno si egrave accelerato da quando a seguito di importan-ti fenomeni storici come la decolonizzazione o la disintegrazione dellrsquoUnione Sovietica si so-no affermati molti lsquonuovirsquo endonimi il cui uso viene spesso associato a una volontagrave di riscat-to da parte di popoli in precedenza oppressi anche con una toponomastica imposta Oggi capi-ta sempre piugrave spesso che si parli di Myanmar e non della Birmania dello Sri Lanka invece di Ceylon di Mumbai e non di Bombay della Moldova e non della Moldavia Questrsquoultimo topo-nimo egrave stato per qualche tempo al centro di un dibattito percheacute dopo lrsquoindipendenza (1991) le autoritagrave del nuovo stato ansiose di vederne utilizzato il lsquoverorsquo nome fecero forti pressioni per-cheacute dovunque si usasse quello di Moldova in luogo delle denominazioni esistenti in preceden-za Tanto che la denominazione usata oggi dal Ministero degli esteri italiano egrave Repubblica di Moldova (anche se egrave tuttora diffuso e forse prevalente lrsquoesonimo tradizionale Moldavia)20 Con questo esempio vediamo a quale distanza arrivino oggi a proiettarsi i problemi della toponoma-stica Personalmente ho avuto modo di seguire i dibattiti che per qualche tempo si intrecciarono sullrsquoargomento venuto di attualitagrave per via di vicende sportive della nazionale calcistica di quel paese e ricordo quanti trovassero ingiusto lsquomodificare la propria linguarsquo fossrsquoanche per com-piacere un governo di un paese da poco indipendente21

E cosigrave se a partire dalle regioni bilingui alcune denominazioni lsquoitalianersquo sono ormai divenute di uso corrente anche al di fuori dellrsquoambito locale puograve non essere semplice lsquoripristinarersquo sem-plicemente le antiche denominazioni Ma egrave certamente fuori dal tempo ostinarsi a creare nuovi nomi italiani per qualunque toponimo che ne sia sprovvisto

Che cosa sia ragionevole fare oggi dopo il lsquofatto compiutorsquo di unrsquoitalianizzazione forza-ta che ha creato comunque toponimi con una certa diffusione anche nellrsquouso lsquonazionalersquo non egrave facile a dirsi Ma ha poco senso appellarsi al lsquobilinguismorsquo per continuare senza ripensamen-ti su questa strada Non egrave questa la sede per stilare ricette oltretutto in un campo in cui giagrave esi-

19 In questo lrsquouso relativo ai toponimi si sta conformando a ciograve che egrave giagrave avvenuto per i nomi di persona Fino agli inizi del Novecento era facile imbattersi nella lsquotraduzionersquo di nomi e a volte anche di cognomi di personalitagrave straniere Ma con lrsquoampliarsi degli orizzonti spaziali caratteristico della globalizzazione i nomi stranieri nei discorsi quotidiani sono sempre piugrave numerosi e per esempio i frequentatori di qualunque lsquoBar Sportrsquo si orientano senza difficoltagrave anche tra i nomi piugrave esotici come Etorsquoo o El Shaarawi inoltre un lsquosecondo nomersquo attribuito da altri puograve essere un segno di rispetto ma puograve anche essere percepito come un lsquonomignolorsquo non sempre gradito Il motivo di questo anticipo nel reintegro dei nomi personali rispetto ai toponimi mi sembra facilmente individuabile nel fatto che le persone si possono risentire e difendere i luoghi no

20 Dal toponimo italiano si ha anche lrsquoaggettivo di nazionalitagrave moldavo ottenuto con la stessa procedura di russo da Russia o di greco da Grecia che egrave quello a mia conoscenza tuttora di uso corrente mentre una forma moldovano da Moldova non mi risulta usata da nessuno

21 Analogamente il caposcuola francese della berberistica Lionel Galand continua ad usare il termine berbegravere lsquoberberorsquo per indicare la lingua oggetto dei suoi studi bencheacute molti nordafricani gli chiedano di usare lrsquoauto-denominazione tamazight affermando di avere tutto il rispetto per quella lingua ma di non desiderare per questo cambiare la propria

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ste una legislazione per quanto redatta in termini poco rigorosi dal punto di vista linguistico22 In linea di principio sembrerebbe comunque ragionevole che si trovasse il modo di limitare i nomi lsquobilinguirsquo allo stretto indispensabile mantenendo per il resto uno statuto di maggiore uf-ficialitagrave ai nomi locali

Per passare ad unrsquoaltra realtagrave italiana egrave interessante notare come il lsquobilinguismorsquo sia stato richiamato anche di recente dal prefetto di Sondrio per negare il permesso di intitolazione di una via di Frontale frazione di Sondalo ai Minoumlr i minatori del luogo laquola normativa vigente non consente lrsquointitolazione della nuova via in dialetto neacute una doppia intitolazione in lingua italiana e in dialetto non essendo questa una provincia ove vige il bilinguismoraquo23 Questo ri-corso a princigravepi superiori per negare unrsquoistanza condivisa da una piccola comunitagrave locale egrave ol-tretutto ben difficile da praticare con rigore su tutto il territorio nazionale si pensi alla via dei Martinitt a Milano dedicata ai piccoli ospiti di uno storico orfanotrofio cittadino noti proprio con questo nome vernacolo

Se riflettiamo su questrsquoultimo episodio di Frontale vediamo con chiarezza qual egrave la posta in gioco Qui egrave in gioco il patrimonio della storia La umile ma fiera e orgogliosa storia di una piccola comunitagrave che era caratterizzata da questo antico e massacrante mestiere E nulla me-glio della lingua o del dialetto locale riesce ad esprimere questa storia locale condivisa Contro di essa si muove la logica dello Stato giacobino che in nome dellrsquounitagrave politica tende invece a negare ogni particolarismo linguistico e culturale

I toponimi ereditati dalla tradizione sono un prezioso lsquopatrimonio immaterialersquo precipitato di secoli di storia e di evoluzione linguistica Cancellarli sarebbe come distruggere i Buddha nel-la roccia afghani Ma anche affiancar loro a tutti i costi creazioni moderne senza storia sarebbe come piazzare accanto ad ogni obelisco o monumento antico una riproduzione piugrave o meno fede-le in plastica o acciaio forse lsquopiugrave fruibilersquo ma indubbiamente invadente e fuori posto Pensiamo allrsquoaspetto grottesco di un ipotetico odonimo lsquobilinguersquo via degli Orfanellivia dei Martinitt

A conclusione di questo mio intervento non ho ritenuto fosse il caso di avanzare delle lsquopro-postersquo concrete Ad esse potremo eventualmente dedicare le prossime assemblee del Gruppo di Studio sulle Politiche Linguistiche o anche ulteriori auspicabili convegni Mi egrave sembrato im-portante qui passare in rassegna alcuni aspetti fin qui poco approfonditi della toponomastica e spero di aver in tal modo adempiuto al compito affidatomi di introdurre i lavori di questo in-

22 Per fare un esempio del livello di approssimazione terminologica e concettuale che caratterizza la legislazione in materia linguistica basti pensare che il sopra ricordato art 101 dello Statuto di Autonomia quello che sancisce il principio del lsquobilinguismorsquo della toponomastica altoatesina rende in italiano con dizione (cioegrave sembra intendersi lsquopronunciarsquo) ciograve che nel testo tedesco egrave Bezeichnung vale a dire lsquodenominazionersquo

23 Da una nota del viceprefetto vicario Luigi Scipioni al municipio di Sondalo del 30 maggio 2011 il testo egrave quello riportato in laquoLa Provincia di Sondrioraquo 15 giugno 2011 piugrave succinto ma dello stesso tenore e sempre virgolettato quello riportato dal laquoCorriere della Seraraquo 19 giugno 2011 13

34 I toponimi come lsquopatrimonio

immaterialersquo

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contro in cui tanti altri colleghi esporranno i loro punti di vista e le loro riflessioni su un argo-mento estremamente vasto e gravido di implicazioni che vanno al di lagrave degli ambiti piugrave tradi-zionali della linguistica

Nella storia delle discipline linguistiche il confronto con il mondo esterno lrsquoextralinguisti-co accuratamente evitato agli albori si egrave mostrato sempre piugrave ineludibile dapprima con la na-scita della sociolinguistica e in seguito ancora di piugrave con lrsquoemergere degli studi di lsquopianifica-zione linguisticarsquo Egrave una sfida importante che attende i nostri studi quella che ci impone oggi di inoltrarci senza abbandonare il rigore scientifico e le metodologie collaudate anche negli insi-diosi territori degli aspetti politici e di potere con cui deve fare i conti la pianificazione in am-bito toponomastico

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VERMONDO BRUGNATELLI

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un tempo era un toponimo con suffisso -ate da un probabile Carsquo Ne-gra alle etimologie a base araba che sono fatte di numerosi toponi-mi nordafricani di origine berbera (Brugnatelli 2004 31)

Questo consenso ndash perlopiugrave tacito in ambito toponomastico ndash egrave sta-to per secoli la norma con rare eccezioni (di cui si parleragrave piugrave avan-ti) ma con la crescente complessitagrave della societagrave moderna si osser-va insieme ad una tendenza a moltiplicare le denominazioni topo-nimiche conseguente alla crescita della popolazione ed alla molti-plicazione e allargamento dei luoghi antropizzati anche la tenden-za a procedere a denominazioni quanto piugrave possibile univoche alla cui lsquoufficializzazionersquo sono preposti enti che non sempre coincido-

no con la ristretta cerchia della comunitagrave che vive nei luoghi da denominare o nelle loro imme-diate vicinanze Il maggiore incremento dei nomi di luogo avviene oggi allrsquointerno dei centri urbani nellrsquoodonomastica con la creazione di nuovi quartieri nuove vie nuovi lsquoluoghirsquo il cui lsquonomersquo egrave importante per il catasto il recapito della posta le circoscrizioni elettorali la defini-zione dei piani regolatori i provvedimenti relativi al traffico urbano e via discorrendo Di so-lito a questa nominazione provvede un lsquoassessore alla toponomasticarsquo e i nomi vengono adot-tati con delibere comunali6

2 Lrsquoidentitagrave

Lrsquoidentitagrave di una persona o di un gruppo si definisce in base a numerosi elementi tra cui la lingua lrsquoidioma egrave uno dei piugrave potenti Il nome personale egrave ovviamente quello piugrave legato allrsquoi-dentitagrave dellrsquoindividuo ed egrave oggi convinzione piuttosto generalizzata che ogni tentativo di impor-re nellrsquoonomastica personale degli obblighi o dei divieti sia una violenza inaccettabile rispetto alla libertagrave individuale (anche se non mancano paesi dove la legislazione interviene tuttora rigi-damente anche in questo campo)7 Anche per i nomi dei luoghi dove risiedono le comunitagrave uma-ne soprattutto in presenza di gruppi linguistici diversi esprimere i toponimi secondo gli usi di questa o quella lingua puograve essere un segnale forte di appartenenza identitaria

6 In questrsquoambito la lsquomotivazionersquo egrave sempre meno legata a caratteristiche del luogo A volte si usano nomi di cittadini celebri o importanti ma spesso si fa ricorso a nomi di persone o luoghi genericamente famosi o altri soggetti come nomi di piante o addirittura concetti astratti (via dellrsquoInnovazione nei pressi di unrsquouniversitagrave viale delle Rimembranze nei pressi dei cimiteri ecc)

7 Nel mondo esistono casi di nomi personali lsquobilinguirsquo come quello segnalato da Di Carlo-Good (2014) nella regione multilingue del Lower Fungom (Camerun) in cui tipicamente i coniugi sono di lingue diverse e ognuno alla nascita riceve due nomi uno dato dal padre e uno dalla madre da adulto useragrave lrsquouno o lrsquoaltro a seconda della lingua e del contesto linguistico e famigliare in cui si troveragrave ad esprimersi Si tratta perograve di usi tradizionali e non di imposizioni burocratico-amministrative

Fig 1 - Stemma del comune di

Canegrate (MI)

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

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Esiste un insensibile declivio non discreto dai nomi personali a quelli di luogo Un legame tra i due egrave particolarmente evidente non solo nei paesi in cui denominazioni etniche (le lsquotribugraversquo) sono ampiamente in uso per far riferimento a spazi geografici ma anche nei frequenti casi di nomi di famiglia che rimandano a un toponimo di origine In questi casi spesso non egrave facile te-nere separati nomi personali e toponimi e una legislazione sui toponimi puograve avere riflessi an-che sugli antroponimi Per esempio in Algeria la regione abitata dagli At Yenni egrave denominata ufficialmente con il termine arabo Beni Yenni (at e beni sono i termini berbero e arabo per di-re lsquofigli dirsquo) e oggi non egrave raro che un abitante berberofono della zona parlando in berbero si definisca come appartenente ai lsquoBeni Yennirsquo per lrsquoabitudine allrsquouso del toponimo lsquoufficialersquo

Mentre un tempo toponimi e antroponimi non erano codificati troppo rigidamente il mondo moderno in cui tutto va codificato e definito con precisione richiede qualche tipo di fissazione e standardizzazione (soprattutto nellrsquoambito drsquointeresse collettivo dei toponimi piugrave che in quello individuale dei nomi di persona) e la toponomastica viene perciograve via via tolta allrsquoinafferrabile e cangiante lsquoconsenso della comunitagraversquo e trasferito ad autoritagrave politico-amministrative Egrave inevita-bile che le scelte che le amministrazioni finiscono per adottare abbiano conseguenze in ambito socio-politico Se ciograve puograve non essere troppo problematico in paesi e regioni con una certa com-pattezza linguistica eo un forte consenso con le istituzioni egrave soprattutto in presenza di tensioni di tipo nazionalistico (o micro-nazionalistico) che la toponomastica puograve divenire un ambito di scontro e di rivendicazioni specie se su ciograve si innestano speculazioni da parte di forze politiche

Beninteso di interventi lsquodallrsquoaltorsquo sulla toponomastica ve ne sono stati anche nel passato Gli esempi sono numerosi dalle piugrave diverse epoche storiche Per le epoche piugrave antiche sem-bra che la regione dellrsquoAssiria abbia assunto il suo nome (Aššur) solo nel XIV secolo aC per volere di Aššur-Uballiṭ I che volle consacrare al dio Aššur protettore personale del sovrano il territorio della regione fino ad allora denominata Subartu

Non parliamo poi delle numerose cittagrave di Alessandria fondate eo denominate da Alessan-dro il Macedone da quella piugrave celebre in Egitto ad Alessandria di Isso (Alessandretta) in Tur-chia ad Alessandria degli Aricirc oggi Herāt e Alessandria di Aracosia oggi Kandahar in Afgha-nistan e tante altre fino allrsquoAlessandria Escata allrsquoestremo confine nordorientale oggi Hodžent nel Tagikistan8

Un altro celebre esempio storico egrave quello di Benevento che deve il suo nome a un cambia-mento imposto dai romani alla localitagrave di Maleventum il cui nome era giudicato di cattivo au-

8 Tra le numerose altre si possono ricordare senza pretesa di esaustivitagrave Alessandria in Margiana lrsquoattuale Merv (Turkmenistan) Alexandria Oxiana sul fiume Oxus oggi Termez (Uzbekistan) Alessandria Bucefala e Alessandria Nicea entrambe nei pressi del fiume Idaspe (Jhelam) a sud dellrsquoodierna Rawalpindi (Pa-kistan) Alessandria sul fiume Indo presso lrsquoodierna Khanpur (Pakistan) Alessandria ad ovest del delta dellrsquoIndo sul Mar Arabico nei pressi dellrsquoattuale Thatta (Pakistan) Alessandria in Carmania (Golashkerd Iran) Alessandria di Susiana sulla foce del Tigri (presso Al-Qurna Iraq)

21 Imposizioni lsquodallrsquoaltorsquo

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gurio (peraltro a quanto sembra a seguito di una paraetimologia) quando vi dedussero una co-lonia (268 aC)

Nei tempi recenti gli interventi arbitrari sulla toponomastica si moltiplicano e un capitolo a seacute meriterebbe la storia dei toponimi dei paesi coloniali Quasi dovunque i colonizzatori han-no portato dei nomi lsquoproprirsquo che si sono affiancati e a volte sostituiti a quelli locali Con lrsquoin-dipendenza gran parte di questi nomi sono tornati nelle lingue locali ma non sempre e a vol-te in modo poco lineare9

Un paio di esempi tra i tanti provenienti dal mondo berbero nordafricano che illustrano be-ne come le oscillazioni dei nomi di luogo si adeguino agli eventi storici e politici10 il villaggio berbero di Icheraiouen luogo di nascita del grande poeta Si Mohand quando la Francia con-quistograve la regione della Cabilia nel 1857 venne in gran parte evacuato dai suoi abitanti (che cre-arono un nuovo villaggio con lo stesso nome nei pressi di Tizi Rached) e trasformato per la sua posizione dominante in un centro abitato fortificato ribattezzato Fort Napoleacuteon in onore di Na-poleone III Alla caduta del secondo impero il centro divenne poi Fort National e cosigrave rimase fino allrsquoindipendenza quando si tornograve ad una denominazione indigena quella di Larba n At Yi-raten (lsquoil [luogo del mercato del] mercoledigrave [della tribugrave] degli At Yiratenrsquo) Leggermente diver-sa egrave la sorte di unrsquoaltra localitagrave della Cabilia un tempo nota come Lḥ emmam (cosigrave viene cita-ta in una poesia del suddetto Si Mohand) che in epoca francese venne ribattezzata Michelet in onore dello storico Jules Michelet (1798-1874) Con lrsquoindipendenza egrave stato ripristinato lrsquoanti-co nome nella versione araba lsquoclassicizzantersquo Ain El Hammam ma per reazione alla politica di arabizzazione forzata imposta dal governo algerino ancor oggi molti cabili usano il nome lsquoco-lonialersquo nella pronuncia (e ortografia) cabila Micli11

Va anche detto che non tutti i mutamenti di denominazione sono espressione di un potere che intende con essi affermarsi Esistono anche casi in cui semplicemente si aggiunge al nome di un paese il nome di un suo cittadino che si sia positivamente distinto nel mondo si veda lrsquoe-sempio di Corteno Golgi12 e Sotto il Monte Giovanni XXIII13 toponimi modificati per onora-re un Nobel e un papa

9 Un fenomeno analogo si osserva nei paesi dellrsquoEuropa orientale dopo la fine dei regimi comunisti durante i quali molte localitagrave avevano preso nomi di personalitagrave del partito Non sempre i nomi originari sono stati restaurati e non sono rari i casi come quello di LeningradoSan Pietroburgo nel 1991 la cittagrave ha ripreso il nome di Sankt-Peterburg ma la sua provincia (oblastrsquo) ha mantenuto quello di Leningradskaja Oblastrsquo

10 Per altri esempi di onomastica coloniale nel cuore dellrsquoEuropa si puograve vedere lrsquoevoluzione dei toponimi irlandesi in Nash (2009)

11 Nellrsquoortografia del cabilo ltcgt rende la fricativa palato-alveolare [ʃ]12 Denominazione adottata con il DPR n 342 del 2131956 per onorare Camillo Golgi (1843-1926) premio

Nobel per la medicina nel 190613 Denominazione adottata con il DPR n 1996 dellrsquo8111963

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

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3 Toponimi in regioni plurilingui

Tra le tante tematiche socio-politiche implicate nella toponomastica quella che egrave senza dub-bio la piugrave lsquoscottantersquo in Italia egrave la questione della toponomastica in regioni bi- o plurilingui (o marcatamente diglottiche) Questa tematica riemerge con una certa frequenza in due contesti specifici le regioni con bilinguismo riconosciuto (in particolar modo il Trentino Alto Adige - Suumldtirol) e le regioni dove egrave sentita la necessitagrave di tutelare i dialetti e le parlate locali anche a li-vello della toponomastica Il dibattito in certi momenti egrave stato cosigrave acceso da assumere i toni di una crociata a dimostrazione di quanto queste questioni allrsquoapparenza solo lsquotecnichersquo possa-no essere vissute come possibili minacce alla propria lsquoidentitagraversquo In fondo lrsquoidea di un convegno scientifico su queste tematiche nasce proprio dalla constatazione di quanto mal posto e poten-zialmente pericoloso fosse un dibattito lasciato agli umori delle piazze ed alle strumentalizza-zioni politiche su questioni cosigrave delicate

Se ci si distacca dai problemi contingenti dei lsquodispettirsquo tra comunitagrave linguistiche diverse e si pensa in termini generali astraendo dai casi specifici egrave evidente che un semplice principio di economia richiederebbe che di regola per scopi burocratico-amministrativi si adottasse una denominazione unica per ogni localitagrave Una situazione come quella attuale dellrsquoAlto Adige - Suumldtirol in cui ogni localitagrave ha due toponimi non solo egrave altamente dispendiosa in termini di ap-pesantimento di ogni testo contenente nomi di luoghi ndash si pensi solo al dover predisporre car-te geografiche irte di nomi doppi ndash ma dagrave anche luogo a diversi problemi pratici Basti pensa-re al solo problema delle lsquoprecedenzersquo se ci si propone di usare due nomi in condizioni di pa-ritagrave non essendo possibile usarli entrambi lsquosimultaneamentersquo uno dovragrave precedere lrsquoaltro Ne risulta che ogni toponimo potrebbe avere almeno quattro denominazioni A B A+B B+A (e di questo passo nelle zone trilingui le possibilitagrave si moltiplicano con almeno nove possibilitagrave A B C A+B+C A+C+B B+A+C B+C+A C+A+B C+B+A) Chiunque abbia vissuto anche solo per brevi periodi in quelle regioni avragrave costatato quante volte questo moltiplicarsi dei no-mi finisca col rendere difficile lrsquoindividuazione di una stessa localitagrave denominata in tanti mo-di diversi Senza contare che non di rado il fatto stesso di dare la precedenza alla denominazio-ne lsquoitalianarsquo o a quella lsquotedescarsquo o lsquoladinarsquo viene anchrsquoesso vissuto come un lsquofavorersquo a un grup-po linguistico o un lsquodispettorsquo ad un altro col che il principio stesso di lsquoparitagraversquo invocato come motivo della moltiplicazione dei toponimi bilingui viene in gran parte vanificato Per rifarci ad una situazione analoga bencheacute diversa un problema simile emerge in una delle proposte con-tro il lsquosessismorsquo della lingua vale a dire la proposta di evitare il maschile generico per espri-mere ambo i sessi e di far ricorso invece allo splitting nominando sia i maschi che le femmi-ne (in pratica non i lavoratori ma i lavoratori e le lavoratrici) Anche questo perograve non egrave ga-ranzia di perfetta paritagrave nelle sue Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua ita-liana Alma Sabatini al momento di proporre alternative allrsquouso di uomo nel senso generico di lsquoessere umanorsquo raccomanda tra lrsquoaltro laquodonna e uomo (donne e uomini) alternato con uomo e donna (uomini e donne) percheacute se si continua ad anteporre il maschile al femminile si persi-

31 Lo splitting

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ste nel considerare il maschio piugrave importanteraquo (Sabatini 1987 107) Essa infatti egrave consapevo-le che tra le laquodissimmetrie grammaticaliraquo che impediscono una lsquoparitagraversquo linguistica vi egrave laquola pre-cedenza del maschile nelle coppie oppositive uomodonna Es i ragazzi e le ragazze fratelli e sorelle bambini e bambine eccraquo

Anche quando viene esplicitata la presenza della donna il primo nome che si offre alla mente di ldquolocutori e locutricirdquo egrave sempre il maschile ribadendo ulteriormente la sua preminenza linguistica Si potrebbe anche rilevare una coincidenza con la regola drsquouso secondo cui nelle coppie oppositive positivonegativo si dagrave generalmente la prima po-sizione al positivo i buoni e i cattivi il bello e il brutto il vero e il falso ecc La stes-sa denominazione della Commissione segue automaticamente questa regola parlando di ldquoparitagrave tra uomo e donnardquo (Ivi 28)

La proposta di lsquoalternarersquo le precedenze per esprimere paritagrave egrave nei fatti presente nel caos di denominazioni che si riscontrano in tutta la provincia di Bolzano anche se va ricordato che la lettera dello Statuto di Autonomia prescriverebbe ndash almeno implicitamente ndash un monolinguismo lsquoitalianorsquo con la concessione dellrsquouso laquoancheraquo della toponomastica locale laquonei riguardi dei cit-tadini di lingua tedescaraquo14

Un elemento fondamentale che andragrave sempre tenuto presente nel trattare queste questioni egrave quello del consenso Come i toponimi tradizionali sono nati e si sono imposti per il consenso della comunitagrave cosigrave anche le denominazioni ufficiali non potranno non tener conto delle deno-minazioni in uso nelle comunitagrave dei residenti soprattutto per le localitagrave lsquominorirsquo per le quali egrave meno giustificata la ricerca di lsquotraduzionirsquo e nomi alternativi

Certo il lsquoconsensorsquo egrave un concetto inafferrabile e cangiante Ai tempi dellrsquounitagrave drsquoItalia era pacifico che i nomi dei luoghi bencheacute usati perlopiugrave nella lingua parlata cioegrave il dialetto (De Mauro 1963) venissero lsquoitalianizzatirsquo per sottolineare anche con questi dati linguistici lrsquoaspira-zione ad unrsquounitagrave della nazione15 Negli ultimi decenni perograve questo consenso generale egrave venu-

14 Art 101 laquoNella Provincia di Bolzano le amministrazioni pubbliche devono usare nei riguardi dei cittadini di lingua tedesca anche la toponomastica tedesca se la legge provinciale ne abbia accertata lrsquoesistenza ed approvata la dizioneraquo

15 Quando non ci si limitograve a consacrare le denominazioni lsquoin linguarsquo giagrave esistenti ma si procedette a cambia-menti di maggiore portata non mancarono anche allora le voci di dissenso Si veda per esempio la nota che Giovanni Spano fa seguire ad una canzone di poeta anonimo dal titolo eloquente Nellrsquooccasione che il villaggio di Norghiddo assunse lrsquoaltro nome di Norbello laquoAllorcheacute nel 1866 invase lo spirito dei Municipii di innestare e di cambiar i nomi a villaggi e di tanti senza il bisogno io fui consultato dal Sindaco di questo villaggio per escogitare un nome adattato al progresso che aveva fatto Io risposi che nome piugrave classico di quello che aveva non poteva suggerire percheacute era nome fenicio del primo colono che si fissograve in quel sito NOR luce fuoco dimora casa e GHID felicitagrave fortuna tanto piugrave che non si confondeva con altri villaggi omonimi Esso municipio perograve troppo corrivo allrsquoidea di novitagrave inoltrograve la domanda e lrsquoottenne quindi ben

32 Importanza del consenso

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

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to indebolendosi e sullrsquoonda di uno scontento verso il lsquocentralismo romanorsquo sono sorti partiti e movimenti che richiedono il ritorno ai nomi dialettali a volte conducendo vere e proprie guerre di cartelli stradali contro le autoritagrave nazionali che non vogliono riconoscere quelle denominazioni

Con la fine dellrsquoisolamento dei piccoli centri e lo sviluppo di comunicazioni sempre piugrave in-tense e a vasto raggio i problemi della toponimia locale non riguardano piugrave solo le comunitagrave indigene e quindi coinvolgono a diverso titolo anche entitagrave maggiori a livello regionale e an-che nazionale Sembra sempre piugrave indispensabile anche un lsquoconsensorsquo della comunitagrave naziona-le dello Stato

Lrsquoesempio di Epaminonda citato allrsquoinizio fa capire come il problema si ponga in termini di potere negli stati nazionali moderni Se un luogo lsquoha ricevuto un nomersquo in lingua diversa da quel-la nazionale tale nome afferma unrsquoappartenenza lsquofin dal principiorsquo ad una comunitagrave diversa Egrave per questo che dopo le guerre spesso i vincitori si affrettano a intervenire sulla toponomastica16 Se gli Ateniesi volessero appropriarsi oggi di Sidai per prima cosa la ribattezzerebbero Rhoaigrave

Non a caso il lsquoproblemarsquo dei toponimi egrave vivo in provincia di Bolzano mentre in Val drsquoAosta nessuno sembra richiedere un bilinguismo che perpetui i nomi fascisti di Valtornenza e San Vin-cenzo della Fonte per Valtournenche o Saint-Vincent Bisogna dire le cose come stanno Il Tiro-lo meridionale conquistato con una guerra e mai assimilato linguisticamente e culturalmente egrave stato per decenni al centro di malaccorte manipolazioni politiche con la sciagurata italianizza-zione forzata del ventennio e la lacerante proposta delle lsquoopzionirsquo in tempo di guerra Da mol-ti esso viene tuttora percepito come una lsquominacciarsquo allrsquounitagrave drsquoItalia e vista da fuori la lsquoguer-ra dei cartellirsquo che qui e solo qui riesplode ogni estate17 non sembra altro che un modo per tene-re lsquosotto pressionersquo questi strani cittadini che non parlano italiano e ricordare loro anche con i nomi italiani che questa terra egrave lsquonostrarsquo

Come si vede vi sono oggi spesso interessi contrastanti ed un consenso che sia realmente generale egrave difficile da conseguire e da verificare Prima di intervenire in direzione contraria a quella indicata dal consenso dalle popolazioni locali egrave bene domandarsi a chi o a che cosa ser-va un nome di luogo in forma diversa dalla denominazione indigena A ragioni di sicurezza na-zionale Alla comoditagrave del turista A semplificazione burocratica dellrsquoamministrazione centra-le A gratificare quanti si sentono lsquoesclusirsquo da un sistema linguistico diverso dallrsquoitaliano Al-la volontagrave di fare un dispetto verso una popolazione sottomessa

Se questrsquoultima motivazione non viene nemmeno menzionata tanto sarebbe contraria al-la sensibilitagrave contemporanea lrsquoanimositagrave di certe prese di posizione sembra tradire comunque

gli stia il regalo che gli ha fatto il poeta e cosigrave il suo nome ora egrave diventato storicoraquo (Spano 1870 309) 16 Tra i tanti esempi che si potrebbero citare ne ricordo qui uno particolarmente vicino e ancora attuale

lrsquoebraicizzazione di toponimi arabi nei territori conquistati da Israele su cui si veda Cohen-Kliot 1992 e Zuckermann 2011

17 Egrave almeno dal 2009 che ogni estate vi sono polemiche che a volte registrano lrsquointervento di ministri (Fitto estate 2010) sui cartelli indicatori dei sentieri che spesso recano solo lrsquoindicazione monolingue in tedesco dei nomi locali

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la presenza sullo sfondo di una larvata lsquoguerra tra comunitagraversquo facilmente manipolabile in sen-so sciovinista

Un argomento che si sente addurre come giustificazione di questa pletorica situazione nel-la Provincia di Bolzano egrave il lsquorispetto del principio del bilinguismorsquo In nome di questo rispetto sono stati creati molti piugrave toponimi italiani dal dopoguerra ad oggi di quanti ne avesse creati il fascismo col senatore Ettore Tolomei18 Chiunque continui a sostenerlo non ha perograve chiari i ter-mini della questione Si tratta in gran parte di un falso problema Il bilinguismo attiene infatti al sistema linguistico nel suo complesso lrsquoitaliano o il tedesco con i rispettivi sistemi morfo-sintattici e le rispettive componenti lessicali ma in linea di principio esclude i nomi propri Co-me non vengono lsquotradottirsquo i nomi di persona (e i marchi industriali o le denominazioni di asso-ciazioni) non ha molto senso pretendere che debbano esserlo i nomi di luogo

Anche negli atti ufficiali in italiano nessuno pensa di lsquotradurre in italianorsquo il nome di LuisDurnwalder Eppure sembra naturale che una localitagrave come Durnwald debba per forza ave-re due nomi (con la buffa lsquotraduzionersquo Durna in Selva) E il toponimo Forst resta in tedesco nel nome della sua birra ma egrave lsquobilinguersquo in Fo-resta-Forst (la localitagrave dove essa viene prodot-ta) allo stesso modo la squadra di calcio di St Georgen-San Giorgio ha partecipato al cam-pionato nazionale di serie D col proprio nome monolingue di St Georgen

Egrave vero che ogni lingua possiede degli eso-nimi ossia delle proprie denominazioni per toponimi che hanno nomi nati ed integrati in altri sistemi linguistici ma si egrave sempre tratta-to di un uso relativamente marginale e limita-to soprattutto a cittagrave e stati di una certa impor-tanza Inoltre negli ultimi tempi vi egrave una for-

te tendenza al regresso di questi usi se ancora si conservano in italiano i toponimi relativi a ca-pitali come Berlino Parigi o Algeri oggi egrave quasi scomparso lrsquouso di Magonza per Mainz Lil-

18 Un dato che mi egrave stato segnalato da un addetto stampa del Commissariato del Governo di Bolzano laquola stra-grande maggioranza dei nomi egrave stata coniata ben dopo il nefasto regime fascista (si pensi allrsquoodonomastica)raquo (e-mail 25 agosto 2009)

33 Il lsquobilinguismorsquo toponimi e sistemi

linguistici

Fig 2 - Cartello bilingue a Foresta-Forst (BZ)

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

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la per Lille o Bugia per Beacutejaia19 Il fenomeno si egrave accelerato da quando a seguito di importan-ti fenomeni storici come la decolonizzazione o la disintegrazione dellrsquoUnione Sovietica si so-no affermati molti lsquonuovirsquo endonimi il cui uso viene spesso associato a una volontagrave di riscat-to da parte di popoli in precedenza oppressi anche con una toponomastica imposta Oggi capi-ta sempre piugrave spesso che si parli di Myanmar e non della Birmania dello Sri Lanka invece di Ceylon di Mumbai e non di Bombay della Moldova e non della Moldavia Questrsquoultimo topo-nimo egrave stato per qualche tempo al centro di un dibattito percheacute dopo lrsquoindipendenza (1991) le autoritagrave del nuovo stato ansiose di vederne utilizzato il lsquoverorsquo nome fecero forti pressioni per-cheacute dovunque si usasse quello di Moldova in luogo delle denominazioni esistenti in preceden-za Tanto che la denominazione usata oggi dal Ministero degli esteri italiano egrave Repubblica di Moldova (anche se egrave tuttora diffuso e forse prevalente lrsquoesonimo tradizionale Moldavia)20 Con questo esempio vediamo a quale distanza arrivino oggi a proiettarsi i problemi della toponoma-stica Personalmente ho avuto modo di seguire i dibattiti che per qualche tempo si intrecciarono sullrsquoargomento venuto di attualitagrave per via di vicende sportive della nazionale calcistica di quel paese e ricordo quanti trovassero ingiusto lsquomodificare la propria linguarsquo fossrsquoanche per com-piacere un governo di un paese da poco indipendente21

E cosigrave se a partire dalle regioni bilingui alcune denominazioni lsquoitalianersquo sono ormai divenute di uso corrente anche al di fuori dellrsquoambito locale puograve non essere semplice lsquoripristinarersquo sem-plicemente le antiche denominazioni Ma egrave certamente fuori dal tempo ostinarsi a creare nuovi nomi italiani per qualunque toponimo che ne sia sprovvisto

Che cosa sia ragionevole fare oggi dopo il lsquofatto compiutorsquo di unrsquoitalianizzazione forza-ta che ha creato comunque toponimi con una certa diffusione anche nellrsquouso lsquonazionalersquo non egrave facile a dirsi Ma ha poco senso appellarsi al lsquobilinguismorsquo per continuare senza ripensamen-ti su questa strada Non egrave questa la sede per stilare ricette oltretutto in un campo in cui giagrave esi-

19 In questo lrsquouso relativo ai toponimi si sta conformando a ciograve che egrave giagrave avvenuto per i nomi di persona Fino agli inizi del Novecento era facile imbattersi nella lsquotraduzionersquo di nomi e a volte anche di cognomi di personalitagrave straniere Ma con lrsquoampliarsi degli orizzonti spaziali caratteristico della globalizzazione i nomi stranieri nei discorsi quotidiani sono sempre piugrave numerosi e per esempio i frequentatori di qualunque lsquoBar Sportrsquo si orientano senza difficoltagrave anche tra i nomi piugrave esotici come Etorsquoo o El Shaarawi inoltre un lsquosecondo nomersquo attribuito da altri puograve essere un segno di rispetto ma puograve anche essere percepito come un lsquonomignolorsquo non sempre gradito Il motivo di questo anticipo nel reintegro dei nomi personali rispetto ai toponimi mi sembra facilmente individuabile nel fatto che le persone si possono risentire e difendere i luoghi no

20 Dal toponimo italiano si ha anche lrsquoaggettivo di nazionalitagrave moldavo ottenuto con la stessa procedura di russo da Russia o di greco da Grecia che egrave quello a mia conoscenza tuttora di uso corrente mentre una forma moldovano da Moldova non mi risulta usata da nessuno

21 Analogamente il caposcuola francese della berberistica Lionel Galand continua ad usare il termine berbegravere lsquoberberorsquo per indicare la lingua oggetto dei suoi studi bencheacute molti nordafricani gli chiedano di usare lrsquoauto-denominazione tamazight affermando di avere tutto il rispetto per quella lingua ma di non desiderare per questo cambiare la propria

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ste una legislazione per quanto redatta in termini poco rigorosi dal punto di vista linguistico22 In linea di principio sembrerebbe comunque ragionevole che si trovasse il modo di limitare i nomi lsquobilinguirsquo allo stretto indispensabile mantenendo per il resto uno statuto di maggiore uf-ficialitagrave ai nomi locali

Per passare ad unrsquoaltra realtagrave italiana egrave interessante notare come il lsquobilinguismorsquo sia stato richiamato anche di recente dal prefetto di Sondrio per negare il permesso di intitolazione di una via di Frontale frazione di Sondalo ai Minoumlr i minatori del luogo laquola normativa vigente non consente lrsquointitolazione della nuova via in dialetto neacute una doppia intitolazione in lingua italiana e in dialetto non essendo questa una provincia ove vige il bilinguismoraquo23 Questo ri-corso a princigravepi superiori per negare unrsquoistanza condivisa da una piccola comunitagrave locale egrave ol-tretutto ben difficile da praticare con rigore su tutto il territorio nazionale si pensi alla via dei Martinitt a Milano dedicata ai piccoli ospiti di uno storico orfanotrofio cittadino noti proprio con questo nome vernacolo

Se riflettiamo su questrsquoultimo episodio di Frontale vediamo con chiarezza qual egrave la posta in gioco Qui egrave in gioco il patrimonio della storia La umile ma fiera e orgogliosa storia di una piccola comunitagrave che era caratterizzata da questo antico e massacrante mestiere E nulla me-glio della lingua o del dialetto locale riesce ad esprimere questa storia locale condivisa Contro di essa si muove la logica dello Stato giacobino che in nome dellrsquounitagrave politica tende invece a negare ogni particolarismo linguistico e culturale

I toponimi ereditati dalla tradizione sono un prezioso lsquopatrimonio immaterialersquo precipitato di secoli di storia e di evoluzione linguistica Cancellarli sarebbe come distruggere i Buddha nel-la roccia afghani Ma anche affiancar loro a tutti i costi creazioni moderne senza storia sarebbe come piazzare accanto ad ogni obelisco o monumento antico una riproduzione piugrave o meno fede-le in plastica o acciaio forse lsquopiugrave fruibilersquo ma indubbiamente invadente e fuori posto Pensiamo allrsquoaspetto grottesco di un ipotetico odonimo lsquobilinguersquo via degli Orfanellivia dei Martinitt

A conclusione di questo mio intervento non ho ritenuto fosse il caso di avanzare delle lsquopro-postersquo concrete Ad esse potremo eventualmente dedicare le prossime assemblee del Gruppo di Studio sulle Politiche Linguistiche o anche ulteriori auspicabili convegni Mi egrave sembrato im-portante qui passare in rassegna alcuni aspetti fin qui poco approfonditi della toponomastica e spero di aver in tal modo adempiuto al compito affidatomi di introdurre i lavori di questo in-

22 Per fare un esempio del livello di approssimazione terminologica e concettuale che caratterizza la legislazione in materia linguistica basti pensare che il sopra ricordato art 101 dello Statuto di Autonomia quello che sancisce il principio del lsquobilinguismorsquo della toponomastica altoatesina rende in italiano con dizione (cioegrave sembra intendersi lsquopronunciarsquo) ciograve che nel testo tedesco egrave Bezeichnung vale a dire lsquodenominazionersquo

23 Da una nota del viceprefetto vicario Luigi Scipioni al municipio di Sondalo del 30 maggio 2011 il testo egrave quello riportato in laquoLa Provincia di Sondrioraquo 15 giugno 2011 piugrave succinto ma dello stesso tenore e sempre virgolettato quello riportato dal laquoCorriere della Seraraquo 19 giugno 2011 13

34 I toponimi come lsquopatrimonio

immaterialersquo

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

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contro in cui tanti altri colleghi esporranno i loro punti di vista e le loro riflessioni su un argo-mento estremamente vasto e gravido di implicazioni che vanno al di lagrave degli ambiti piugrave tradi-zionali della linguistica

Nella storia delle discipline linguistiche il confronto con il mondo esterno lrsquoextralinguisti-co accuratamente evitato agli albori si egrave mostrato sempre piugrave ineludibile dapprima con la na-scita della sociolinguistica e in seguito ancora di piugrave con lrsquoemergere degli studi di lsquopianifica-zione linguisticarsquo Egrave una sfida importante che attende i nostri studi quella che ci impone oggi di inoltrarci senza abbandonare il rigore scientifico e le metodologie collaudate anche negli insi-diosi territori degli aspetti politici e di potere con cui deve fare i conti la pianificazione in am-bito toponomastico

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Riferimenti bibliografi ci

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

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Esiste un insensibile declivio non discreto dai nomi personali a quelli di luogo Un legame tra i due egrave particolarmente evidente non solo nei paesi in cui denominazioni etniche (le lsquotribugraversquo) sono ampiamente in uso per far riferimento a spazi geografici ma anche nei frequenti casi di nomi di famiglia che rimandano a un toponimo di origine In questi casi spesso non egrave facile te-nere separati nomi personali e toponimi e una legislazione sui toponimi puograve avere riflessi an-che sugli antroponimi Per esempio in Algeria la regione abitata dagli At Yenni egrave denominata ufficialmente con il termine arabo Beni Yenni (at e beni sono i termini berbero e arabo per di-re lsquofigli dirsquo) e oggi non egrave raro che un abitante berberofono della zona parlando in berbero si definisca come appartenente ai lsquoBeni Yennirsquo per lrsquoabitudine allrsquouso del toponimo lsquoufficialersquo

Mentre un tempo toponimi e antroponimi non erano codificati troppo rigidamente il mondo moderno in cui tutto va codificato e definito con precisione richiede qualche tipo di fissazione e standardizzazione (soprattutto nellrsquoambito drsquointeresse collettivo dei toponimi piugrave che in quello individuale dei nomi di persona) e la toponomastica viene perciograve via via tolta allrsquoinafferrabile e cangiante lsquoconsenso della comunitagraversquo e trasferito ad autoritagrave politico-amministrative Egrave inevita-bile che le scelte che le amministrazioni finiscono per adottare abbiano conseguenze in ambito socio-politico Se ciograve puograve non essere troppo problematico in paesi e regioni con una certa com-pattezza linguistica eo un forte consenso con le istituzioni egrave soprattutto in presenza di tensioni di tipo nazionalistico (o micro-nazionalistico) che la toponomastica puograve divenire un ambito di scontro e di rivendicazioni specie se su ciograve si innestano speculazioni da parte di forze politiche

Beninteso di interventi lsquodallrsquoaltorsquo sulla toponomastica ve ne sono stati anche nel passato Gli esempi sono numerosi dalle piugrave diverse epoche storiche Per le epoche piugrave antiche sem-bra che la regione dellrsquoAssiria abbia assunto il suo nome (Aššur) solo nel XIV secolo aC per volere di Aššur-Uballiṭ I che volle consacrare al dio Aššur protettore personale del sovrano il territorio della regione fino ad allora denominata Subartu

Non parliamo poi delle numerose cittagrave di Alessandria fondate eo denominate da Alessan-dro il Macedone da quella piugrave celebre in Egitto ad Alessandria di Isso (Alessandretta) in Tur-chia ad Alessandria degli Aricirc oggi Herāt e Alessandria di Aracosia oggi Kandahar in Afgha-nistan e tante altre fino allrsquoAlessandria Escata allrsquoestremo confine nordorientale oggi Hodžent nel Tagikistan8

Un altro celebre esempio storico egrave quello di Benevento che deve il suo nome a un cambia-mento imposto dai romani alla localitagrave di Maleventum il cui nome era giudicato di cattivo au-

8 Tra le numerose altre si possono ricordare senza pretesa di esaustivitagrave Alessandria in Margiana lrsquoattuale Merv (Turkmenistan) Alexandria Oxiana sul fiume Oxus oggi Termez (Uzbekistan) Alessandria Bucefala e Alessandria Nicea entrambe nei pressi del fiume Idaspe (Jhelam) a sud dellrsquoodierna Rawalpindi (Pa-kistan) Alessandria sul fiume Indo presso lrsquoodierna Khanpur (Pakistan) Alessandria ad ovest del delta dellrsquoIndo sul Mar Arabico nei pressi dellrsquoattuale Thatta (Pakistan) Alessandria in Carmania (Golashkerd Iran) Alessandria di Susiana sulla foce del Tigri (presso Al-Qurna Iraq)

21 Imposizioni lsquodallrsquoaltorsquo

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gurio (peraltro a quanto sembra a seguito di una paraetimologia) quando vi dedussero una co-lonia (268 aC)

Nei tempi recenti gli interventi arbitrari sulla toponomastica si moltiplicano e un capitolo a seacute meriterebbe la storia dei toponimi dei paesi coloniali Quasi dovunque i colonizzatori han-no portato dei nomi lsquoproprirsquo che si sono affiancati e a volte sostituiti a quelli locali Con lrsquoin-dipendenza gran parte di questi nomi sono tornati nelle lingue locali ma non sempre e a vol-te in modo poco lineare9

Un paio di esempi tra i tanti provenienti dal mondo berbero nordafricano che illustrano be-ne come le oscillazioni dei nomi di luogo si adeguino agli eventi storici e politici10 il villaggio berbero di Icheraiouen luogo di nascita del grande poeta Si Mohand quando la Francia con-quistograve la regione della Cabilia nel 1857 venne in gran parte evacuato dai suoi abitanti (che cre-arono un nuovo villaggio con lo stesso nome nei pressi di Tizi Rached) e trasformato per la sua posizione dominante in un centro abitato fortificato ribattezzato Fort Napoleacuteon in onore di Na-poleone III Alla caduta del secondo impero il centro divenne poi Fort National e cosigrave rimase fino allrsquoindipendenza quando si tornograve ad una denominazione indigena quella di Larba n At Yi-raten (lsquoil [luogo del mercato del] mercoledigrave [della tribugrave] degli At Yiratenrsquo) Leggermente diver-sa egrave la sorte di unrsquoaltra localitagrave della Cabilia un tempo nota come Lḥ emmam (cosigrave viene cita-ta in una poesia del suddetto Si Mohand) che in epoca francese venne ribattezzata Michelet in onore dello storico Jules Michelet (1798-1874) Con lrsquoindipendenza egrave stato ripristinato lrsquoanti-co nome nella versione araba lsquoclassicizzantersquo Ain El Hammam ma per reazione alla politica di arabizzazione forzata imposta dal governo algerino ancor oggi molti cabili usano il nome lsquoco-lonialersquo nella pronuncia (e ortografia) cabila Micli11

Va anche detto che non tutti i mutamenti di denominazione sono espressione di un potere che intende con essi affermarsi Esistono anche casi in cui semplicemente si aggiunge al nome di un paese il nome di un suo cittadino che si sia positivamente distinto nel mondo si veda lrsquoe-sempio di Corteno Golgi12 e Sotto il Monte Giovanni XXIII13 toponimi modificati per onora-re un Nobel e un papa

9 Un fenomeno analogo si osserva nei paesi dellrsquoEuropa orientale dopo la fine dei regimi comunisti durante i quali molte localitagrave avevano preso nomi di personalitagrave del partito Non sempre i nomi originari sono stati restaurati e non sono rari i casi come quello di LeningradoSan Pietroburgo nel 1991 la cittagrave ha ripreso il nome di Sankt-Peterburg ma la sua provincia (oblastrsquo) ha mantenuto quello di Leningradskaja Oblastrsquo

10 Per altri esempi di onomastica coloniale nel cuore dellrsquoEuropa si puograve vedere lrsquoevoluzione dei toponimi irlandesi in Nash (2009)

11 Nellrsquoortografia del cabilo ltcgt rende la fricativa palato-alveolare [ʃ]12 Denominazione adottata con il DPR n 342 del 2131956 per onorare Camillo Golgi (1843-1926) premio

Nobel per la medicina nel 190613 Denominazione adottata con il DPR n 1996 dellrsquo8111963

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

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3 Toponimi in regioni plurilingui

Tra le tante tematiche socio-politiche implicate nella toponomastica quella che egrave senza dub-bio la piugrave lsquoscottantersquo in Italia egrave la questione della toponomastica in regioni bi- o plurilingui (o marcatamente diglottiche) Questa tematica riemerge con una certa frequenza in due contesti specifici le regioni con bilinguismo riconosciuto (in particolar modo il Trentino Alto Adige - Suumldtirol) e le regioni dove egrave sentita la necessitagrave di tutelare i dialetti e le parlate locali anche a li-vello della toponomastica Il dibattito in certi momenti egrave stato cosigrave acceso da assumere i toni di una crociata a dimostrazione di quanto queste questioni allrsquoapparenza solo lsquotecnichersquo possa-no essere vissute come possibili minacce alla propria lsquoidentitagraversquo In fondo lrsquoidea di un convegno scientifico su queste tematiche nasce proprio dalla constatazione di quanto mal posto e poten-zialmente pericoloso fosse un dibattito lasciato agli umori delle piazze ed alle strumentalizza-zioni politiche su questioni cosigrave delicate

Se ci si distacca dai problemi contingenti dei lsquodispettirsquo tra comunitagrave linguistiche diverse e si pensa in termini generali astraendo dai casi specifici egrave evidente che un semplice principio di economia richiederebbe che di regola per scopi burocratico-amministrativi si adottasse una denominazione unica per ogni localitagrave Una situazione come quella attuale dellrsquoAlto Adige - Suumldtirol in cui ogni localitagrave ha due toponimi non solo egrave altamente dispendiosa in termini di ap-pesantimento di ogni testo contenente nomi di luoghi ndash si pensi solo al dover predisporre car-te geografiche irte di nomi doppi ndash ma dagrave anche luogo a diversi problemi pratici Basti pensa-re al solo problema delle lsquoprecedenzersquo se ci si propone di usare due nomi in condizioni di pa-ritagrave non essendo possibile usarli entrambi lsquosimultaneamentersquo uno dovragrave precedere lrsquoaltro Ne risulta che ogni toponimo potrebbe avere almeno quattro denominazioni A B A+B B+A (e di questo passo nelle zone trilingui le possibilitagrave si moltiplicano con almeno nove possibilitagrave A B C A+B+C A+C+B B+A+C B+C+A C+A+B C+B+A) Chiunque abbia vissuto anche solo per brevi periodi in quelle regioni avragrave costatato quante volte questo moltiplicarsi dei no-mi finisca col rendere difficile lrsquoindividuazione di una stessa localitagrave denominata in tanti mo-di diversi Senza contare che non di rado il fatto stesso di dare la precedenza alla denominazio-ne lsquoitalianarsquo o a quella lsquotedescarsquo o lsquoladinarsquo viene anchrsquoesso vissuto come un lsquofavorersquo a un grup-po linguistico o un lsquodispettorsquo ad un altro col che il principio stesso di lsquoparitagraversquo invocato come motivo della moltiplicazione dei toponimi bilingui viene in gran parte vanificato Per rifarci ad una situazione analoga bencheacute diversa un problema simile emerge in una delle proposte con-tro il lsquosessismorsquo della lingua vale a dire la proposta di evitare il maschile generico per espri-mere ambo i sessi e di far ricorso invece allo splitting nominando sia i maschi che le femmi-ne (in pratica non i lavoratori ma i lavoratori e le lavoratrici) Anche questo perograve non egrave ga-ranzia di perfetta paritagrave nelle sue Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua ita-liana Alma Sabatini al momento di proporre alternative allrsquouso di uomo nel senso generico di lsquoessere umanorsquo raccomanda tra lrsquoaltro laquodonna e uomo (donne e uomini) alternato con uomo e donna (uomini e donne) percheacute se si continua ad anteporre il maschile al femminile si persi-

31 Lo splitting

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ste nel considerare il maschio piugrave importanteraquo (Sabatini 1987 107) Essa infatti egrave consapevo-le che tra le laquodissimmetrie grammaticaliraquo che impediscono una lsquoparitagraversquo linguistica vi egrave laquola pre-cedenza del maschile nelle coppie oppositive uomodonna Es i ragazzi e le ragazze fratelli e sorelle bambini e bambine eccraquo

Anche quando viene esplicitata la presenza della donna il primo nome che si offre alla mente di ldquolocutori e locutricirdquo egrave sempre il maschile ribadendo ulteriormente la sua preminenza linguistica Si potrebbe anche rilevare una coincidenza con la regola drsquouso secondo cui nelle coppie oppositive positivonegativo si dagrave generalmente la prima po-sizione al positivo i buoni e i cattivi il bello e il brutto il vero e il falso ecc La stes-sa denominazione della Commissione segue automaticamente questa regola parlando di ldquoparitagrave tra uomo e donnardquo (Ivi 28)

La proposta di lsquoalternarersquo le precedenze per esprimere paritagrave egrave nei fatti presente nel caos di denominazioni che si riscontrano in tutta la provincia di Bolzano anche se va ricordato che la lettera dello Statuto di Autonomia prescriverebbe ndash almeno implicitamente ndash un monolinguismo lsquoitalianorsquo con la concessione dellrsquouso laquoancheraquo della toponomastica locale laquonei riguardi dei cit-tadini di lingua tedescaraquo14

Un elemento fondamentale che andragrave sempre tenuto presente nel trattare queste questioni egrave quello del consenso Come i toponimi tradizionali sono nati e si sono imposti per il consenso della comunitagrave cosigrave anche le denominazioni ufficiali non potranno non tener conto delle deno-minazioni in uso nelle comunitagrave dei residenti soprattutto per le localitagrave lsquominorirsquo per le quali egrave meno giustificata la ricerca di lsquotraduzionirsquo e nomi alternativi

Certo il lsquoconsensorsquo egrave un concetto inafferrabile e cangiante Ai tempi dellrsquounitagrave drsquoItalia era pacifico che i nomi dei luoghi bencheacute usati perlopiugrave nella lingua parlata cioegrave il dialetto (De Mauro 1963) venissero lsquoitalianizzatirsquo per sottolineare anche con questi dati linguistici lrsquoaspira-zione ad unrsquounitagrave della nazione15 Negli ultimi decenni perograve questo consenso generale egrave venu-

14 Art 101 laquoNella Provincia di Bolzano le amministrazioni pubbliche devono usare nei riguardi dei cittadini di lingua tedesca anche la toponomastica tedesca se la legge provinciale ne abbia accertata lrsquoesistenza ed approvata la dizioneraquo

15 Quando non ci si limitograve a consacrare le denominazioni lsquoin linguarsquo giagrave esistenti ma si procedette a cambia-menti di maggiore portata non mancarono anche allora le voci di dissenso Si veda per esempio la nota che Giovanni Spano fa seguire ad una canzone di poeta anonimo dal titolo eloquente Nellrsquooccasione che il villaggio di Norghiddo assunse lrsquoaltro nome di Norbello laquoAllorcheacute nel 1866 invase lo spirito dei Municipii di innestare e di cambiar i nomi a villaggi e di tanti senza il bisogno io fui consultato dal Sindaco di questo villaggio per escogitare un nome adattato al progresso che aveva fatto Io risposi che nome piugrave classico di quello che aveva non poteva suggerire percheacute era nome fenicio del primo colono che si fissograve in quel sito NOR luce fuoco dimora casa e GHID felicitagrave fortuna tanto piugrave che non si confondeva con altri villaggi omonimi Esso municipio perograve troppo corrivo allrsquoidea di novitagrave inoltrograve la domanda e lrsquoottenne quindi ben

32 Importanza del consenso

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to indebolendosi e sullrsquoonda di uno scontento verso il lsquocentralismo romanorsquo sono sorti partiti e movimenti che richiedono il ritorno ai nomi dialettali a volte conducendo vere e proprie guerre di cartelli stradali contro le autoritagrave nazionali che non vogliono riconoscere quelle denominazioni

Con la fine dellrsquoisolamento dei piccoli centri e lo sviluppo di comunicazioni sempre piugrave in-tense e a vasto raggio i problemi della toponimia locale non riguardano piugrave solo le comunitagrave indigene e quindi coinvolgono a diverso titolo anche entitagrave maggiori a livello regionale e an-che nazionale Sembra sempre piugrave indispensabile anche un lsquoconsensorsquo della comunitagrave naziona-le dello Stato

Lrsquoesempio di Epaminonda citato allrsquoinizio fa capire come il problema si ponga in termini di potere negli stati nazionali moderni Se un luogo lsquoha ricevuto un nomersquo in lingua diversa da quel-la nazionale tale nome afferma unrsquoappartenenza lsquofin dal principiorsquo ad una comunitagrave diversa Egrave per questo che dopo le guerre spesso i vincitori si affrettano a intervenire sulla toponomastica16 Se gli Ateniesi volessero appropriarsi oggi di Sidai per prima cosa la ribattezzerebbero Rhoaigrave

Non a caso il lsquoproblemarsquo dei toponimi egrave vivo in provincia di Bolzano mentre in Val drsquoAosta nessuno sembra richiedere un bilinguismo che perpetui i nomi fascisti di Valtornenza e San Vin-cenzo della Fonte per Valtournenche o Saint-Vincent Bisogna dire le cose come stanno Il Tiro-lo meridionale conquistato con una guerra e mai assimilato linguisticamente e culturalmente egrave stato per decenni al centro di malaccorte manipolazioni politiche con la sciagurata italianizza-zione forzata del ventennio e la lacerante proposta delle lsquoopzionirsquo in tempo di guerra Da mol-ti esso viene tuttora percepito come una lsquominacciarsquo allrsquounitagrave drsquoItalia e vista da fuori la lsquoguer-ra dei cartellirsquo che qui e solo qui riesplode ogni estate17 non sembra altro che un modo per tene-re lsquosotto pressionersquo questi strani cittadini che non parlano italiano e ricordare loro anche con i nomi italiani che questa terra egrave lsquonostrarsquo

Come si vede vi sono oggi spesso interessi contrastanti ed un consenso che sia realmente generale egrave difficile da conseguire e da verificare Prima di intervenire in direzione contraria a quella indicata dal consenso dalle popolazioni locali egrave bene domandarsi a chi o a che cosa ser-va un nome di luogo in forma diversa dalla denominazione indigena A ragioni di sicurezza na-zionale Alla comoditagrave del turista A semplificazione burocratica dellrsquoamministrazione centra-le A gratificare quanti si sentono lsquoesclusirsquo da un sistema linguistico diverso dallrsquoitaliano Al-la volontagrave di fare un dispetto verso una popolazione sottomessa

Se questrsquoultima motivazione non viene nemmeno menzionata tanto sarebbe contraria al-la sensibilitagrave contemporanea lrsquoanimositagrave di certe prese di posizione sembra tradire comunque

gli stia il regalo che gli ha fatto il poeta e cosigrave il suo nome ora egrave diventato storicoraquo (Spano 1870 309) 16 Tra i tanti esempi che si potrebbero citare ne ricordo qui uno particolarmente vicino e ancora attuale

lrsquoebraicizzazione di toponimi arabi nei territori conquistati da Israele su cui si veda Cohen-Kliot 1992 e Zuckermann 2011

17 Egrave almeno dal 2009 che ogni estate vi sono polemiche che a volte registrano lrsquointervento di ministri (Fitto estate 2010) sui cartelli indicatori dei sentieri che spesso recano solo lrsquoindicazione monolingue in tedesco dei nomi locali

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la presenza sullo sfondo di una larvata lsquoguerra tra comunitagraversquo facilmente manipolabile in sen-so sciovinista

Un argomento che si sente addurre come giustificazione di questa pletorica situazione nel-la Provincia di Bolzano egrave il lsquorispetto del principio del bilinguismorsquo In nome di questo rispetto sono stati creati molti piugrave toponimi italiani dal dopoguerra ad oggi di quanti ne avesse creati il fascismo col senatore Ettore Tolomei18 Chiunque continui a sostenerlo non ha perograve chiari i ter-mini della questione Si tratta in gran parte di un falso problema Il bilinguismo attiene infatti al sistema linguistico nel suo complesso lrsquoitaliano o il tedesco con i rispettivi sistemi morfo-sintattici e le rispettive componenti lessicali ma in linea di principio esclude i nomi propri Co-me non vengono lsquotradottirsquo i nomi di persona (e i marchi industriali o le denominazioni di asso-ciazioni) non ha molto senso pretendere che debbano esserlo i nomi di luogo

Anche negli atti ufficiali in italiano nessuno pensa di lsquotradurre in italianorsquo il nome di LuisDurnwalder Eppure sembra naturale che una localitagrave come Durnwald debba per forza ave-re due nomi (con la buffa lsquotraduzionersquo Durna in Selva) E il toponimo Forst resta in tedesco nel nome della sua birra ma egrave lsquobilinguersquo in Fo-resta-Forst (la localitagrave dove essa viene prodot-ta) allo stesso modo la squadra di calcio di St Georgen-San Giorgio ha partecipato al cam-pionato nazionale di serie D col proprio nome monolingue di St Georgen

Egrave vero che ogni lingua possiede degli eso-nimi ossia delle proprie denominazioni per toponimi che hanno nomi nati ed integrati in altri sistemi linguistici ma si egrave sempre tratta-to di un uso relativamente marginale e limita-to soprattutto a cittagrave e stati di una certa impor-tanza Inoltre negli ultimi tempi vi egrave una for-

te tendenza al regresso di questi usi se ancora si conservano in italiano i toponimi relativi a ca-pitali come Berlino Parigi o Algeri oggi egrave quasi scomparso lrsquouso di Magonza per Mainz Lil-

18 Un dato che mi egrave stato segnalato da un addetto stampa del Commissariato del Governo di Bolzano laquola stra-grande maggioranza dei nomi egrave stata coniata ben dopo il nefasto regime fascista (si pensi allrsquoodonomastica)raquo (e-mail 25 agosto 2009)

33 Il lsquobilinguismorsquo toponimi e sistemi

linguistici

Fig 2 - Cartello bilingue a Foresta-Forst (BZ)

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la per Lille o Bugia per Beacutejaia19 Il fenomeno si egrave accelerato da quando a seguito di importan-ti fenomeni storici come la decolonizzazione o la disintegrazione dellrsquoUnione Sovietica si so-no affermati molti lsquonuovirsquo endonimi il cui uso viene spesso associato a una volontagrave di riscat-to da parte di popoli in precedenza oppressi anche con una toponomastica imposta Oggi capi-ta sempre piugrave spesso che si parli di Myanmar e non della Birmania dello Sri Lanka invece di Ceylon di Mumbai e non di Bombay della Moldova e non della Moldavia Questrsquoultimo topo-nimo egrave stato per qualche tempo al centro di un dibattito percheacute dopo lrsquoindipendenza (1991) le autoritagrave del nuovo stato ansiose di vederne utilizzato il lsquoverorsquo nome fecero forti pressioni per-cheacute dovunque si usasse quello di Moldova in luogo delle denominazioni esistenti in preceden-za Tanto che la denominazione usata oggi dal Ministero degli esteri italiano egrave Repubblica di Moldova (anche se egrave tuttora diffuso e forse prevalente lrsquoesonimo tradizionale Moldavia)20 Con questo esempio vediamo a quale distanza arrivino oggi a proiettarsi i problemi della toponoma-stica Personalmente ho avuto modo di seguire i dibattiti che per qualche tempo si intrecciarono sullrsquoargomento venuto di attualitagrave per via di vicende sportive della nazionale calcistica di quel paese e ricordo quanti trovassero ingiusto lsquomodificare la propria linguarsquo fossrsquoanche per com-piacere un governo di un paese da poco indipendente21

E cosigrave se a partire dalle regioni bilingui alcune denominazioni lsquoitalianersquo sono ormai divenute di uso corrente anche al di fuori dellrsquoambito locale puograve non essere semplice lsquoripristinarersquo sem-plicemente le antiche denominazioni Ma egrave certamente fuori dal tempo ostinarsi a creare nuovi nomi italiani per qualunque toponimo che ne sia sprovvisto

Che cosa sia ragionevole fare oggi dopo il lsquofatto compiutorsquo di unrsquoitalianizzazione forza-ta che ha creato comunque toponimi con una certa diffusione anche nellrsquouso lsquonazionalersquo non egrave facile a dirsi Ma ha poco senso appellarsi al lsquobilinguismorsquo per continuare senza ripensamen-ti su questa strada Non egrave questa la sede per stilare ricette oltretutto in un campo in cui giagrave esi-

19 In questo lrsquouso relativo ai toponimi si sta conformando a ciograve che egrave giagrave avvenuto per i nomi di persona Fino agli inizi del Novecento era facile imbattersi nella lsquotraduzionersquo di nomi e a volte anche di cognomi di personalitagrave straniere Ma con lrsquoampliarsi degli orizzonti spaziali caratteristico della globalizzazione i nomi stranieri nei discorsi quotidiani sono sempre piugrave numerosi e per esempio i frequentatori di qualunque lsquoBar Sportrsquo si orientano senza difficoltagrave anche tra i nomi piugrave esotici come Etorsquoo o El Shaarawi inoltre un lsquosecondo nomersquo attribuito da altri puograve essere un segno di rispetto ma puograve anche essere percepito come un lsquonomignolorsquo non sempre gradito Il motivo di questo anticipo nel reintegro dei nomi personali rispetto ai toponimi mi sembra facilmente individuabile nel fatto che le persone si possono risentire e difendere i luoghi no

20 Dal toponimo italiano si ha anche lrsquoaggettivo di nazionalitagrave moldavo ottenuto con la stessa procedura di russo da Russia o di greco da Grecia che egrave quello a mia conoscenza tuttora di uso corrente mentre una forma moldovano da Moldova non mi risulta usata da nessuno

21 Analogamente il caposcuola francese della berberistica Lionel Galand continua ad usare il termine berbegravere lsquoberberorsquo per indicare la lingua oggetto dei suoi studi bencheacute molti nordafricani gli chiedano di usare lrsquoauto-denominazione tamazight affermando di avere tutto il rispetto per quella lingua ma di non desiderare per questo cambiare la propria

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ste una legislazione per quanto redatta in termini poco rigorosi dal punto di vista linguistico22 In linea di principio sembrerebbe comunque ragionevole che si trovasse il modo di limitare i nomi lsquobilinguirsquo allo stretto indispensabile mantenendo per il resto uno statuto di maggiore uf-ficialitagrave ai nomi locali

Per passare ad unrsquoaltra realtagrave italiana egrave interessante notare come il lsquobilinguismorsquo sia stato richiamato anche di recente dal prefetto di Sondrio per negare il permesso di intitolazione di una via di Frontale frazione di Sondalo ai Minoumlr i minatori del luogo laquola normativa vigente non consente lrsquointitolazione della nuova via in dialetto neacute una doppia intitolazione in lingua italiana e in dialetto non essendo questa una provincia ove vige il bilinguismoraquo23 Questo ri-corso a princigravepi superiori per negare unrsquoistanza condivisa da una piccola comunitagrave locale egrave ol-tretutto ben difficile da praticare con rigore su tutto il territorio nazionale si pensi alla via dei Martinitt a Milano dedicata ai piccoli ospiti di uno storico orfanotrofio cittadino noti proprio con questo nome vernacolo

Se riflettiamo su questrsquoultimo episodio di Frontale vediamo con chiarezza qual egrave la posta in gioco Qui egrave in gioco il patrimonio della storia La umile ma fiera e orgogliosa storia di una piccola comunitagrave che era caratterizzata da questo antico e massacrante mestiere E nulla me-glio della lingua o del dialetto locale riesce ad esprimere questa storia locale condivisa Contro di essa si muove la logica dello Stato giacobino che in nome dellrsquounitagrave politica tende invece a negare ogni particolarismo linguistico e culturale

I toponimi ereditati dalla tradizione sono un prezioso lsquopatrimonio immaterialersquo precipitato di secoli di storia e di evoluzione linguistica Cancellarli sarebbe come distruggere i Buddha nel-la roccia afghani Ma anche affiancar loro a tutti i costi creazioni moderne senza storia sarebbe come piazzare accanto ad ogni obelisco o monumento antico una riproduzione piugrave o meno fede-le in plastica o acciaio forse lsquopiugrave fruibilersquo ma indubbiamente invadente e fuori posto Pensiamo allrsquoaspetto grottesco di un ipotetico odonimo lsquobilinguersquo via degli Orfanellivia dei Martinitt

A conclusione di questo mio intervento non ho ritenuto fosse il caso di avanzare delle lsquopro-postersquo concrete Ad esse potremo eventualmente dedicare le prossime assemblee del Gruppo di Studio sulle Politiche Linguistiche o anche ulteriori auspicabili convegni Mi egrave sembrato im-portante qui passare in rassegna alcuni aspetti fin qui poco approfonditi della toponomastica e spero di aver in tal modo adempiuto al compito affidatomi di introdurre i lavori di questo in-

22 Per fare un esempio del livello di approssimazione terminologica e concettuale che caratterizza la legislazione in materia linguistica basti pensare che il sopra ricordato art 101 dello Statuto di Autonomia quello che sancisce il principio del lsquobilinguismorsquo della toponomastica altoatesina rende in italiano con dizione (cioegrave sembra intendersi lsquopronunciarsquo) ciograve che nel testo tedesco egrave Bezeichnung vale a dire lsquodenominazionersquo

23 Da una nota del viceprefetto vicario Luigi Scipioni al municipio di Sondalo del 30 maggio 2011 il testo egrave quello riportato in laquoLa Provincia di Sondrioraquo 15 giugno 2011 piugrave succinto ma dello stesso tenore e sempre virgolettato quello riportato dal laquoCorriere della Seraraquo 19 giugno 2011 13

34 I toponimi come lsquopatrimonio

immaterialersquo

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contro in cui tanti altri colleghi esporranno i loro punti di vista e le loro riflessioni su un argo-mento estremamente vasto e gravido di implicazioni che vanno al di lagrave degli ambiti piugrave tradi-zionali della linguistica

Nella storia delle discipline linguistiche il confronto con il mondo esterno lrsquoextralinguisti-co accuratamente evitato agli albori si egrave mostrato sempre piugrave ineludibile dapprima con la na-scita della sociolinguistica e in seguito ancora di piugrave con lrsquoemergere degli studi di lsquopianifica-zione linguisticarsquo Egrave una sfida importante che attende i nostri studi quella che ci impone oggi di inoltrarci senza abbandonare il rigore scientifico e le metodologie collaudate anche negli insi-diosi territori degli aspetti politici e di potere con cui deve fare i conti la pianificazione in am-bito toponomastico

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Riferimenti bibliografi ci

VERMONDO BRUGNATELLI

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gurio (peraltro a quanto sembra a seguito di una paraetimologia) quando vi dedussero una co-lonia (268 aC)

Nei tempi recenti gli interventi arbitrari sulla toponomastica si moltiplicano e un capitolo a seacute meriterebbe la storia dei toponimi dei paesi coloniali Quasi dovunque i colonizzatori han-no portato dei nomi lsquoproprirsquo che si sono affiancati e a volte sostituiti a quelli locali Con lrsquoin-dipendenza gran parte di questi nomi sono tornati nelle lingue locali ma non sempre e a vol-te in modo poco lineare9

Un paio di esempi tra i tanti provenienti dal mondo berbero nordafricano che illustrano be-ne come le oscillazioni dei nomi di luogo si adeguino agli eventi storici e politici10 il villaggio berbero di Icheraiouen luogo di nascita del grande poeta Si Mohand quando la Francia con-quistograve la regione della Cabilia nel 1857 venne in gran parte evacuato dai suoi abitanti (che cre-arono un nuovo villaggio con lo stesso nome nei pressi di Tizi Rached) e trasformato per la sua posizione dominante in un centro abitato fortificato ribattezzato Fort Napoleacuteon in onore di Na-poleone III Alla caduta del secondo impero il centro divenne poi Fort National e cosigrave rimase fino allrsquoindipendenza quando si tornograve ad una denominazione indigena quella di Larba n At Yi-raten (lsquoil [luogo del mercato del] mercoledigrave [della tribugrave] degli At Yiratenrsquo) Leggermente diver-sa egrave la sorte di unrsquoaltra localitagrave della Cabilia un tempo nota come Lḥ emmam (cosigrave viene cita-ta in una poesia del suddetto Si Mohand) che in epoca francese venne ribattezzata Michelet in onore dello storico Jules Michelet (1798-1874) Con lrsquoindipendenza egrave stato ripristinato lrsquoanti-co nome nella versione araba lsquoclassicizzantersquo Ain El Hammam ma per reazione alla politica di arabizzazione forzata imposta dal governo algerino ancor oggi molti cabili usano il nome lsquoco-lonialersquo nella pronuncia (e ortografia) cabila Micli11

Va anche detto che non tutti i mutamenti di denominazione sono espressione di un potere che intende con essi affermarsi Esistono anche casi in cui semplicemente si aggiunge al nome di un paese il nome di un suo cittadino che si sia positivamente distinto nel mondo si veda lrsquoe-sempio di Corteno Golgi12 e Sotto il Monte Giovanni XXIII13 toponimi modificati per onora-re un Nobel e un papa

9 Un fenomeno analogo si osserva nei paesi dellrsquoEuropa orientale dopo la fine dei regimi comunisti durante i quali molte localitagrave avevano preso nomi di personalitagrave del partito Non sempre i nomi originari sono stati restaurati e non sono rari i casi come quello di LeningradoSan Pietroburgo nel 1991 la cittagrave ha ripreso il nome di Sankt-Peterburg ma la sua provincia (oblastrsquo) ha mantenuto quello di Leningradskaja Oblastrsquo

10 Per altri esempi di onomastica coloniale nel cuore dellrsquoEuropa si puograve vedere lrsquoevoluzione dei toponimi irlandesi in Nash (2009)

11 Nellrsquoortografia del cabilo ltcgt rende la fricativa palato-alveolare [ʃ]12 Denominazione adottata con il DPR n 342 del 2131956 per onorare Camillo Golgi (1843-1926) premio

Nobel per la medicina nel 190613 Denominazione adottata con il DPR n 1996 dellrsquo8111963

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

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3 Toponimi in regioni plurilingui

Tra le tante tematiche socio-politiche implicate nella toponomastica quella che egrave senza dub-bio la piugrave lsquoscottantersquo in Italia egrave la questione della toponomastica in regioni bi- o plurilingui (o marcatamente diglottiche) Questa tematica riemerge con una certa frequenza in due contesti specifici le regioni con bilinguismo riconosciuto (in particolar modo il Trentino Alto Adige - Suumldtirol) e le regioni dove egrave sentita la necessitagrave di tutelare i dialetti e le parlate locali anche a li-vello della toponomastica Il dibattito in certi momenti egrave stato cosigrave acceso da assumere i toni di una crociata a dimostrazione di quanto queste questioni allrsquoapparenza solo lsquotecnichersquo possa-no essere vissute come possibili minacce alla propria lsquoidentitagraversquo In fondo lrsquoidea di un convegno scientifico su queste tematiche nasce proprio dalla constatazione di quanto mal posto e poten-zialmente pericoloso fosse un dibattito lasciato agli umori delle piazze ed alle strumentalizza-zioni politiche su questioni cosigrave delicate

Se ci si distacca dai problemi contingenti dei lsquodispettirsquo tra comunitagrave linguistiche diverse e si pensa in termini generali astraendo dai casi specifici egrave evidente che un semplice principio di economia richiederebbe che di regola per scopi burocratico-amministrativi si adottasse una denominazione unica per ogni localitagrave Una situazione come quella attuale dellrsquoAlto Adige - Suumldtirol in cui ogni localitagrave ha due toponimi non solo egrave altamente dispendiosa in termini di ap-pesantimento di ogni testo contenente nomi di luoghi ndash si pensi solo al dover predisporre car-te geografiche irte di nomi doppi ndash ma dagrave anche luogo a diversi problemi pratici Basti pensa-re al solo problema delle lsquoprecedenzersquo se ci si propone di usare due nomi in condizioni di pa-ritagrave non essendo possibile usarli entrambi lsquosimultaneamentersquo uno dovragrave precedere lrsquoaltro Ne risulta che ogni toponimo potrebbe avere almeno quattro denominazioni A B A+B B+A (e di questo passo nelle zone trilingui le possibilitagrave si moltiplicano con almeno nove possibilitagrave A B C A+B+C A+C+B B+A+C B+C+A C+A+B C+B+A) Chiunque abbia vissuto anche solo per brevi periodi in quelle regioni avragrave costatato quante volte questo moltiplicarsi dei no-mi finisca col rendere difficile lrsquoindividuazione di una stessa localitagrave denominata in tanti mo-di diversi Senza contare che non di rado il fatto stesso di dare la precedenza alla denominazio-ne lsquoitalianarsquo o a quella lsquotedescarsquo o lsquoladinarsquo viene anchrsquoesso vissuto come un lsquofavorersquo a un grup-po linguistico o un lsquodispettorsquo ad un altro col che il principio stesso di lsquoparitagraversquo invocato come motivo della moltiplicazione dei toponimi bilingui viene in gran parte vanificato Per rifarci ad una situazione analoga bencheacute diversa un problema simile emerge in una delle proposte con-tro il lsquosessismorsquo della lingua vale a dire la proposta di evitare il maschile generico per espri-mere ambo i sessi e di far ricorso invece allo splitting nominando sia i maschi che le femmi-ne (in pratica non i lavoratori ma i lavoratori e le lavoratrici) Anche questo perograve non egrave ga-ranzia di perfetta paritagrave nelle sue Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua ita-liana Alma Sabatini al momento di proporre alternative allrsquouso di uomo nel senso generico di lsquoessere umanorsquo raccomanda tra lrsquoaltro laquodonna e uomo (donne e uomini) alternato con uomo e donna (uomini e donne) percheacute se si continua ad anteporre il maschile al femminile si persi-

31 Lo splitting

VERMONDO BRUGNATELLI

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ste nel considerare il maschio piugrave importanteraquo (Sabatini 1987 107) Essa infatti egrave consapevo-le che tra le laquodissimmetrie grammaticaliraquo che impediscono una lsquoparitagraversquo linguistica vi egrave laquola pre-cedenza del maschile nelle coppie oppositive uomodonna Es i ragazzi e le ragazze fratelli e sorelle bambini e bambine eccraquo

Anche quando viene esplicitata la presenza della donna il primo nome che si offre alla mente di ldquolocutori e locutricirdquo egrave sempre il maschile ribadendo ulteriormente la sua preminenza linguistica Si potrebbe anche rilevare una coincidenza con la regola drsquouso secondo cui nelle coppie oppositive positivonegativo si dagrave generalmente la prima po-sizione al positivo i buoni e i cattivi il bello e il brutto il vero e il falso ecc La stes-sa denominazione della Commissione segue automaticamente questa regola parlando di ldquoparitagrave tra uomo e donnardquo (Ivi 28)

La proposta di lsquoalternarersquo le precedenze per esprimere paritagrave egrave nei fatti presente nel caos di denominazioni che si riscontrano in tutta la provincia di Bolzano anche se va ricordato che la lettera dello Statuto di Autonomia prescriverebbe ndash almeno implicitamente ndash un monolinguismo lsquoitalianorsquo con la concessione dellrsquouso laquoancheraquo della toponomastica locale laquonei riguardi dei cit-tadini di lingua tedescaraquo14

Un elemento fondamentale che andragrave sempre tenuto presente nel trattare queste questioni egrave quello del consenso Come i toponimi tradizionali sono nati e si sono imposti per il consenso della comunitagrave cosigrave anche le denominazioni ufficiali non potranno non tener conto delle deno-minazioni in uso nelle comunitagrave dei residenti soprattutto per le localitagrave lsquominorirsquo per le quali egrave meno giustificata la ricerca di lsquotraduzionirsquo e nomi alternativi

Certo il lsquoconsensorsquo egrave un concetto inafferrabile e cangiante Ai tempi dellrsquounitagrave drsquoItalia era pacifico che i nomi dei luoghi bencheacute usati perlopiugrave nella lingua parlata cioegrave il dialetto (De Mauro 1963) venissero lsquoitalianizzatirsquo per sottolineare anche con questi dati linguistici lrsquoaspira-zione ad unrsquounitagrave della nazione15 Negli ultimi decenni perograve questo consenso generale egrave venu-

14 Art 101 laquoNella Provincia di Bolzano le amministrazioni pubbliche devono usare nei riguardi dei cittadini di lingua tedesca anche la toponomastica tedesca se la legge provinciale ne abbia accertata lrsquoesistenza ed approvata la dizioneraquo

15 Quando non ci si limitograve a consacrare le denominazioni lsquoin linguarsquo giagrave esistenti ma si procedette a cambia-menti di maggiore portata non mancarono anche allora le voci di dissenso Si veda per esempio la nota che Giovanni Spano fa seguire ad una canzone di poeta anonimo dal titolo eloquente Nellrsquooccasione che il villaggio di Norghiddo assunse lrsquoaltro nome di Norbello laquoAllorcheacute nel 1866 invase lo spirito dei Municipii di innestare e di cambiar i nomi a villaggi e di tanti senza il bisogno io fui consultato dal Sindaco di questo villaggio per escogitare un nome adattato al progresso che aveva fatto Io risposi che nome piugrave classico di quello che aveva non poteva suggerire percheacute era nome fenicio del primo colono che si fissograve in quel sito NOR luce fuoco dimora casa e GHID felicitagrave fortuna tanto piugrave che non si confondeva con altri villaggi omonimi Esso municipio perograve troppo corrivo allrsquoidea di novitagrave inoltrograve la domanda e lrsquoottenne quindi ben

32 Importanza del consenso

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

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to indebolendosi e sullrsquoonda di uno scontento verso il lsquocentralismo romanorsquo sono sorti partiti e movimenti che richiedono il ritorno ai nomi dialettali a volte conducendo vere e proprie guerre di cartelli stradali contro le autoritagrave nazionali che non vogliono riconoscere quelle denominazioni

Con la fine dellrsquoisolamento dei piccoli centri e lo sviluppo di comunicazioni sempre piugrave in-tense e a vasto raggio i problemi della toponimia locale non riguardano piugrave solo le comunitagrave indigene e quindi coinvolgono a diverso titolo anche entitagrave maggiori a livello regionale e an-che nazionale Sembra sempre piugrave indispensabile anche un lsquoconsensorsquo della comunitagrave naziona-le dello Stato

Lrsquoesempio di Epaminonda citato allrsquoinizio fa capire come il problema si ponga in termini di potere negli stati nazionali moderni Se un luogo lsquoha ricevuto un nomersquo in lingua diversa da quel-la nazionale tale nome afferma unrsquoappartenenza lsquofin dal principiorsquo ad una comunitagrave diversa Egrave per questo che dopo le guerre spesso i vincitori si affrettano a intervenire sulla toponomastica16 Se gli Ateniesi volessero appropriarsi oggi di Sidai per prima cosa la ribattezzerebbero Rhoaigrave

Non a caso il lsquoproblemarsquo dei toponimi egrave vivo in provincia di Bolzano mentre in Val drsquoAosta nessuno sembra richiedere un bilinguismo che perpetui i nomi fascisti di Valtornenza e San Vin-cenzo della Fonte per Valtournenche o Saint-Vincent Bisogna dire le cose come stanno Il Tiro-lo meridionale conquistato con una guerra e mai assimilato linguisticamente e culturalmente egrave stato per decenni al centro di malaccorte manipolazioni politiche con la sciagurata italianizza-zione forzata del ventennio e la lacerante proposta delle lsquoopzionirsquo in tempo di guerra Da mol-ti esso viene tuttora percepito come una lsquominacciarsquo allrsquounitagrave drsquoItalia e vista da fuori la lsquoguer-ra dei cartellirsquo che qui e solo qui riesplode ogni estate17 non sembra altro che un modo per tene-re lsquosotto pressionersquo questi strani cittadini che non parlano italiano e ricordare loro anche con i nomi italiani che questa terra egrave lsquonostrarsquo

Come si vede vi sono oggi spesso interessi contrastanti ed un consenso che sia realmente generale egrave difficile da conseguire e da verificare Prima di intervenire in direzione contraria a quella indicata dal consenso dalle popolazioni locali egrave bene domandarsi a chi o a che cosa ser-va un nome di luogo in forma diversa dalla denominazione indigena A ragioni di sicurezza na-zionale Alla comoditagrave del turista A semplificazione burocratica dellrsquoamministrazione centra-le A gratificare quanti si sentono lsquoesclusirsquo da un sistema linguistico diverso dallrsquoitaliano Al-la volontagrave di fare un dispetto verso una popolazione sottomessa

Se questrsquoultima motivazione non viene nemmeno menzionata tanto sarebbe contraria al-la sensibilitagrave contemporanea lrsquoanimositagrave di certe prese di posizione sembra tradire comunque

gli stia il regalo che gli ha fatto il poeta e cosigrave il suo nome ora egrave diventato storicoraquo (Spano 1870 309) 16 Tra i tanti esempi che si potrebbero citare ne ricordo qui uno particolarmente vicino e ancora attuale

lrsquoebraicizzazione di toponimi arabi nei territori conquistati da Israele su cui si veda Cohen-Kliot 1992 e Zuckermann 2011

17 Egrave almeno dal 2009 che ogni estate vi sono polemiche che a volte registrano lrsquointervento di ministri (Fitto estate 2010) sui cartelli indicatori dei sentieri che spesso recano solo lrsquoindicazione monolingue in tedesco dei nomi locali

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la presenza sullo sfondo di una larvata lsquoguerra tra comunitagraversquo facilmente manipolabile in sen-so sciovinista

Un argomento che si sente addurre come giustificazione di questa pletorica situazione nel-la Provincia di Bolzano egrave il lsquorispetto del principio del bilinguismorsquo In nome di questo rispetto sono stati creati molti piugrave toponimi italiani dal dopoguerra ad oggi di quanti ne avesse creati il fascismo col senatore Ettore Tolomei18 Chiunque continui a sostenerlo non ha perograve chiari i ter-mini della questione Si tratta in gran parte di un falso problema Il bilinguismo attiene infatti al sistema linguistico nel suo complesso lrsquoitaliano o il tedesco con i rispettivi sistemi morfo-sintattici e le rispettive componenti lessicali ma in linea di principio esclude i nomi propri Co-me non vengono lsquotradottirsquo i nomi di persona (e i marchi industriali o le denominazioni di asso-ciazioni) non ha molto senso pretendere che debbano esserlo i nomi di luogo

Anche negli atti ufficiali in italiano nessuno pensa di lsquotradurre in italianorsquo il nome di LuisDurnwalder Eppure sembra naturale che una localitagrave come Durnwald debba per forza ave-re due nomi (con la buffa lsquotraduzionersquo Durna in Selva) E il toponimo Forst resta in tedesco nel nome della sua birra ma egrave lsquobilinguersquo in Fo-resta-Forst (la localitagrave dove essa viene prodot-ta) allo stesso modo la squadra di calcio di St Georgen-San Giorgio ha partecipato al cam-pionato nazionale di serie D col proprio nome monolingue di St Georgen

Egrave vero che ogni lingua possiede degli eso-nimi ossia delle proprie denominazioni per toponimi che hanno nomi nati ed integrati in altri sistemi linguistici ma si egrave sempre tratta-to di un uso relativamente marginale e limita-to soprattutto a cittagrave e stati di una certa impor-tanza Inoltre negli ultimi tempi vi egrave una for-

te tendenza al regresso di questi usi se ancora si conservano in italiano i toponimi relativi a ca-pitali come Berlino Parigi o Algeri oggi egrave quasi scomparso lrsquouso di Magonza per Mainz Lil-

18 Un dato che mi egrave stato segnalato da un addetto stampa del Commissariato del Governo di Bolzano laquola stra-grande maggioranza dei nomi egrave stata coniata ben dopo il nefasto regime fascista (si pensi allrsquoodonomastica)raquo (e-mail 25 agosto 2009)

33 Il lsquobilinguismorsquo toponimi e sistemi

linguistici

Fig 2 - Cartello bilingue a Foresta-Forst (BZ)

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

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la per Lille o Bugia per Beacutejaia19 Il fenomeno si egrave accelerato da quando a seguito di importan-ti fenomeni storici come la decolonizzazione o la disintegrazione dellrsquoUnione Sovietica si so-no affermati molti lsquonuovirsquo endonimi il cui uso viene spesso associato a una volontagrave di riscat-to da parte di popoli in precedenza oppressi anche con una toponomastica imposta Oggi capi-ta sempre piugrave spesso che si parli di Myanmar e non della Birmania dello Sri Lanka invece di Ceylon di Mumbai e non di Bombay della Moldova e non della Moldavia Questrsquoultimo topo-nimo egrave stato per qualche tempo al centro di un dibattito percheacute dopo lrsquoindipendenza (1991) le autoritagrave del nuovo stato ansiose di vederne utilizzato il lsquoverorsquo nome fecero forti pressioni per-cheacute dovunque si usasse quello di Moldova in luogo delle denominazioni esistenti in preceden-za Tanto che la denominazione usata oggi dal Ministero degli esteri italiano egrave Repubblica di Moldova (anche se egrave tuttora diffuso e forse prevalente lrsquoesonimo tradizionale Moldavia)20 Con questo esempio vediamo a quale distanza arrivino oggi a proiettarsi i problemi della toponoma-stica Personalmente ho avuto modo di seguire i dibattiti che per qualche tempo si intrecciarono sullrsquoargomento venuto di attualitagrave per via di vicende sportive della nazionale calcistica di quel paese e ricordo quanti trovassero ingiusto lsquomodificare la propria linguarsquo fossrsquoanche per com-piacere un governo di un paese da poco indipendente21

E cosigrave se a partire dalle regioni bilingui alcune denominazioni lsquoitalianersquo sono ormai divenute di uso corrente anche al di fuori dellrsquoambito locale puograve non essere semplice lsquoripristinarersquo sem-plicemente le antiche denominazioni Ma egrave certamente fuori dal tempo ostinarsi a creare nuovi nomi italiani per qualunque toponimo che ne sia sprovvisto

Che cosa sia ragionevole fare oggi dopo il lsquofatto compiutorsquo di unrsquoitalianizzazione forza-ta che ha creato comunque toponimi con una certa diffusione anche nellrsquouso lsquonazionalersquo non egrave facile a dirsi Ma ha poco senso appellarsi al lsquobilinguismorsquo per continuare senza ripensamen-ti su questa strada Non egrave questa la sede per stilare ricette oltretutto in un campo in cui giagrave esi-

19 In questo lrsquouso relativo ai toponimi si sta conformando a ciograve che egrave giagrave avvenuto per i nomi di persona Fino agli inizi del Novecento era facile imbattersi nella lsquotraduzionersquo di nomi e a volte anche di cognomi di personalitagrave straniere Ma con lrsquoampliarsi degli orizzonti spaziali caratteristico della globalizzazione i nomi stranieri nei discorsi quotidiani sono sempre piugrave numerosi e per esempio i frequentatori di qualunque lsquoBar Sportrsquo si orientano senza difficoltagrave anche tra i nomi piugrave esotici come Etorsquoo o El Shaarawi inoltre un lsquosecondo nomersquo attribuito da altri puograve essere un segno di rispetto ma puograve anche essere percepito come un lsquonomignolorsquo non sempre gradito Il motivo di questo anticipo nel reintegro dei nomi personali rispetto ai toponimi mi sembra facilmente individuabile nel fatto che le persone si possono risentire e difendere i luoghi no

20 Dal toponimo italiano si ha anche lrsquoaggettivo di nazionalitagrave moldavo ottenuto con la stessa procedura di russo da Russia o di greco da Grecia che egrave quello a mia conoscenza tuttora di uso corrente mentre una forma moldovano da Moldova non mi risulta usata da nessuno

21 Analogamente il caposcuola francese della berberistica Lionel Galand continua ad usare il termine berbegravere lsquoberberorsquo per indicare la lingua oggetto dei suoi studi bencheacute molti nordafricani gli chiedano di usare lrsquoauto-denominazione tamazight affermando di avere tutto il rispetto per quella lingua ma di non desiderare per questo cambiare la propria

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ste una legislazione per quanto redatta in termini poco rigorosi dal punto di vista linguistico22 In linea di principio sembrerebbe comunque ragionevole che si trovasse il modo di limitare i nomi lsquobilinguirsquo allo stretto indispensabile mantenendo per il resto uno statuto di maggiore uf-ficialitagrave ai nomi locali

Per passare ad unrsquoaltra realtagrave italiana egrave interessante notare come il lsquobilinguismorsquo sia stato richiamato anche di recente dal prefetto di Sondrio per negare il permesso di intitolazione di una via di Frontale frazione di Sondalo ai Minoumlr i minatori del luogo laquola normativa vigente non consente lrsquointitolazione della nuova via in dialetto neacute una doppia intitolazione in lingua italiana e in dialetto non essendo questa una provincia ove vige il bilinguismoraquo23 Questo ri-corso a princigravepi superiori per negare unrsquoistanza condivisa da una piccola comunitagrave locale egrave ol-tretutto ben difficile da praticare con rigore su tutto il territorio nazionale si pensi alla via dei Martinitt a Milano dedicata ai piccoli ospiti di uno storico orfanotrofio cittadino noti proprio con questo nome vernacolo

Se riflettiamo su questrsquoultimo episodio di Frontale vediamo con chiarezza qual egrave la posta in gioco Qui egrave in gioco il patrimonio della storia La umile ma fiera e orgogliosa storia di una piccola comunitagrave che era caratterizzata da questo antico e massacrante mestiere E nulla me-glio della lingua o del dialetto locale riesce ad esprimere questa storia locale condivisa Contro di essa si muove la logica dello Stato giacobino che in nome dellrsquounitagrave politica tende invece a negare ogni particolarismo linguistico e culturale

I toponimi ereditati dalla tradizione sono un prezioso lsquopatrimonio immaterialersquo precipitato di secoli di storia e di evoluzione linguistica Cancellarli sarebbe come distruggere i Buddha nel-la roccia afghani Ma anche affiancar loro a tutti i costi creazioni moderne senza storia sarebbe come piazzare accanto ad ogni obelisco o monumento antico una riproduzione piugrave o meno fede-le in plastica o acciaio forse lsquopiugrave fruibilersquo ma indubbiamente invadente e fuori posto Pensiamo allrsquoaspetto grottesco di un ipotetico odonimo lsquobilinguersquo via degli Orfanellivia dei Martinitt

A conclusione di questo mio intervento non ho ritenuto fosse il caso di avanzare delle lsquopro-postersquo concrete Ad esse potremo eventualmente dedicare le prossime assemblee del Gruppo di Studio sulle Politiche Linguistiche o anche ulteriori auspicabili convegni Mi egrave sembrato im-portante qui passare in rassegna alcuni aspetti fin qui poco approfonditi della toponomastica e spero di aver in tal modo adempiuto al compito affidatomi di introdurre i lavori di questo in-

22 Per fare un esempio del livello di approssimazione terminologica e concettuale che caratterizza la legislazione in materia linguistica basti pensare che il sopra ricordato art 101 dello Statuto di Autonomia quello che sancisce il principio del lsquobilinguismorsquo della toponomastica altoatesina rende in italiano con dizione (cioegrave sembra intendersi lsquopronunciarsquo) ciograve che nel testo tedesco egrave Bezeichnung vale a dire lsquodenominazionersquo

23 Da una nota del viceprefetto vicario Luigi Scipioni al municipio di Sondalo del 30 maggio 2011 il testo egrave quello riportato in laquoLa Provincia di Sondrioraquo 15 giugno 2011 piugrave succinto ma dello stesso tenore e sempre virgolettato quello riportato dal laquoCorriere della Seraraquo 19 giugno 2011 13

34 I toponimi come lsquopatrimonio

immaterialersquo

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

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contro in cui tanti altri colleghi esporranno i loro punti di vista e le loro riflessioni su un argo-mento estremamente vasto e gravido di implicazioni che vanno al di lagrave degli ambiti piugrave tradi-zionali della linguistica

Nella storia delle discipline linguistiche il confronto con il mondo esterno lrsquoextralinguisti-co accuratamente evitato agli albori si egrave mostrato sempre piugrave ineludibile dapprima con la na-scita della sociolinguistica e in seguito ancora di piugrave con lrsquoemergere degli studi di lsquopianifica-zione linguisticarsquo Egrave una sfida importante che attende i nostri studi quella che ci impone oggi di inoltrarci senza abbandonare il rigore scientifico e le metodologie collaudate anche negli insi-diosi territori degli aspetti politici e di potere con cui deve fare i conti la pianificazione in am-bito toponomastico

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3 Toponimi in regioni plurilingui

Tra le tante tematiche socio-politiche implicate nella toponomastica quella che egrave senza dub-bio la piugrave lsquoscottantersquo in Italia egrave la questione della toponomastica in regioni bi- o plurilingui (o marcatamente diglottiche) Questa tematica riemerge con una certa frequenza in due contesti specifici le regioni con bilinguismo riconosciuto (in particolar modo il Trentino Alto Adige - Suumldtirol) e le regioni dove egrave sentita la necessitagrave di tutelare i dialetti e le parlate locali anche a li-vello della toponomastica Il dibattito in certi momenti egrave stato cosigrave acceso da assumere i toni di una crociata a dimostrazione di quanto queste questioni allrsquoapparenza solo lsquotecnichersquo possa-no essere vissute come possibili minacce alla propria lsquoidentitagraversquo In fondo lrsquoidea di un convegno scientifico su queste tematiche nasce proprio dalla constatazione di quanto mal posto e poten-zialmente pericoloso fosse un dibattito lasciato agli umori delle piazze ed alle strumentalizza-zioni politiche su questioni cosigrave delicate

Se ci si distacca dai problemi contingenti dei lsquodispettirsquo tra comunitagrave linguistiche diverse e si pensa in termini generali astraendo dai casi specifici egrave evidente che un semplice principio di economia richiederebbe che di regola per scopi burocratico-amministrativi si adottasse una denominazione unica per ogni localitagrave Una situazione come quella attuale dellrsquoAlto Adige - Suumldtirol in cui ogni localitagrave ha due toponimi non solo egrave altamente dispendiosa in termini di ap-pesantimento di ogni testo contenente nomi di luoghi ndash si pensi solo al dover predisporre car-te geografiche irte di nomi doppi ndash ma dagrave anche luogo a diversi problemi pratici Basti pensa-re al solo problema delle lsquoprecedenzersquo se ci si propone di usare due nomi in condizioni di pa-ritagrave non essendo possibile usarli entrambi lsquosimultaneamentersquo uno dovragrave precedere lrsquoaltro Ne risulta che ogni toponimo potrebbe avere almeno quattro denominazioni A B A+B B+A (e di questo passo nelle zone trilingui le possibilitagrave si moltiplicano con almeno nove possibilitagrave A B C A+B+C A+C+B B+A+C B+C+A C+A+B C+B+A) Chiunque abbia vissuto anche solo per brevi periodi in quelle regioni avragrave costatato quante volte questo moltiplicarsi dei no-mi finisca col rendere difficile lrsquoindividuazione di una stessa localitagrave denominata in tanti mo-di diversi Senza contare che non di rado il fatto stesso di dare la precedenza alla denominazio-ne lsquoitalianarsquo o a quella lsquotedescarsquo o lsquoladinarsquo viene anchrsquoesso vissuto come un lsquofavorersquo a un grup-po linguistico o un lsquodispettorsquo ad un altro col che il principio stesso di lsquoparitagraversquo invocato come motivo della moltiplicazione dei toponimi bilingui viene in gran parte vanificato Per rifarci ad una situazione analoga bencheacute diversa un problema simile emerge in una delle proposte con-tro il lsquosessismorsquo della lingua vale a dire la proposta di evitare il maschile generico per espri-mere ambo i sessi e di far ricorso invece allo splitting nominando sia i maschi che le femmi-ne (in pratica non i lavoratori ma i lavoratori e le lavoratrici) Anche questo perograve non egrave ga-ranzia di perfetta paritagrave nelle sue Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua ita-liana Alma Sabatini al momento di proporre alternative allrsquouso di uomo nel senso generico di lsquoessere umanorsquo raccomanda tra lrsquoaltro laquodonna e uomo (donne e uomini) alternato con uomo e donna (uomini e donne) percheacute se si continua ad anteporre il maschile al femminile si persi-

31 Lo splitting

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ste nel considerare il maschio piugrave importanteraquo (Sabatini 1987 107) Essa infatti egrave consapevo-le che tra le laquodissimmetrie grammaticaliraquo che impediscono una lsquoparitagraversquo linguistica vi egrave laquola pre-cedenza del maschile nelle coppie oppositive uomodonna Es i ragazzi e le ragazze fratelli e sorelle bambini e bambine eccraquo

Anche quando viene esplicitata la presenza della donna il primo nome che si offre alla mente di ldquolocutori e locutricirdquo egrave sempre il maschile ribadendo ulteriormente la sua preminenza linguistica Si potrebbe anche rilevare una coincidenza con la regola drsquouso secondo cui nelle coppie oppositive positivonegativo si dagrave generalmente la prima po-sizione al positivo i buoni e i cattivi il bello e il brutto il vero e il falso ecc La stes-sa denominazione della Commissione segue automaticamente questa regola parlando di ldquoparitagrave tra uomo e donnardquo (Ivi 28)

La proposta di lsquoalternarersquo le precedenze per esprimere paritagrave egrave nei fatti presente nel caos di denominazioni che si riscontrano in tutta la provincia di Bolzano anche se va ricordato che la lettera dello Statuto di Autonomia prescriverebbe ndash almeno implicitamente ndash un monolinguismo lsquoitalianorsquo con la concessione dellrsquouso laquoancheraquo della toponomastica locale laquonei riguardi dei cit-tadini di lingua tedescaraquo14

Un elemento fondamentale che andragrave sempre tenuto presente nel trattare queste questioni egrave quello del consenso Come i toponimi tradizionali sono nati e si sono imposti per il consenso della comunitagrave cosigrave anche le denominazioni ufficiali non potranno non tener conto delle deno-minazioni in uso nelle comunitagrave dei residenti soprattutto per le localitagrave lsquominorirsquo per le quali egrave meno giustificata la ricerca di lsquotraduzionirsquo e nomi alternativi

Certo il lsquoconsensorsquo egrave un concetto inafferrabile e cangiante Ai tempi dellrsquounitagrave drsquoItalia era pacifico che i nomi dei luoghi bencheacute usati perlopiugrave nella lingua parlata cioegrave il dialetto (De Mauro 1963) venissero lsquoitalianizzatirsquo per sottolineare anche con questi dati linguistici lrsquoaspira-zione ad unrsquounitagrave della nazione15 Negli ultimi decenni perograve questo consenso generale egrave venu-

14 Art 101 laquoNella Provincia di Bolzano le amministrazioni pubbliche devono usare nei riguardi dei cittadini di lingua tedesca anche la toponomastica tedesca se la legge provinciale ne abbia accertata lrsquoesistenza ed approvata la dizioneraquo

15 Quando non ci si limitograve a consacrare le denominazioni lsquoin linguarsquo giagrave esistenti ma si procedette a cambia-menti di maggiore portata non mancarono anche allora le voci di dissenso Si veda per esempio la nota che Giovanni Spano fa seguire ad una canzone di poeta anonimo dal titolo eloquente Nellrsquooccasione che il villaggio di Norghiddo assunse lrsquoaltro nome di Norbello laquoAllorcheacute nel 1866 invase lo spirito dei Municipii di innestare e di cambiar i nomi a villaggi e di tanti senza il bisogno io fui consultato dal Sindaco di questo villaggio per escogitare un nome adattato al progresso che aveva fatto Io risposi che nome piugrave classico di quello che aveva non poteva suggerire percheacute era nome fenicio del primo colono che si fissograve in quel sito NOR luce fuoco dimora casa e GHID felicitagrave fortuna tanto piugrave che non si confondeva con altri villaggi omonimi Esso municipio perograve troppo corrivo allrsquoidea di novitagrave inoltrograve la domanda e lrsquoottenne quindi ben

32 Importanza del consenso

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

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to indebolendosi e sullrsquoonda di uno scontento verso il lsquocentralismo romanorsquo sono sorti partiti e movimenti che richiedono il ritorno ai nomi dialettali a volte conducendo vere e proprie guerre di cartelli stradali contro le autoritagrave nazionali che non vogliono riconoscere quelle denominazioni

Con la fine dellrsquoisolamento dei piccoli centri e lo sviluppo di comunicazioni sempre piugrave in-tense e a vasto raggio i problemi della toponimia locale non riguardano piugrave solo le comunitagrave indigene e quindi coinvolgono a diverso titolo anche entitagrave maggiori a livello regionale e an-che nazionale Sembra sempre piugrave indispensabile anche un lsquoconsensorsquo della comunitagrave naziona-le dello Stato

Lrsquoesempio di Epaminonda citato allrsquoinizio fa capire come il problema si ponga in termini di potere negli stati nazionali moderni Se un luogo lsquoha ricevuto un nomersquo in lingua diversa da quel-la nazionale tale nome afferma unrsquoappartenenza lsquofin dal principiorsquo ad una comunitagrave diversa Egrave per questo che dopo le guerre spesso i vincitori si affrettano a intervenire sulla toponomastica16 Se gli Ateniesi volessero appropriarsi oggi di Sidai per prima cosa la ribattezzerebbero Rhoaigrave

Non a caso il lsquoproblemarsquo dei toponimi egrave vivo in provincia di Bolzano mentre in Val drsquoAosta nessuno sembra richiedere un bilinguismo che perpetui i nomi fascisti di Valtornenza e San Vin-cenzo della Fonte per Valtournenche o Saint-Vincent Bisogna dire le cose come stanno Il Tiro-lo meridionale conquistato con una guerra e mai assimilato linguisticamente e culturalmente egrave stato per decenni al centro di malaccorte manipolazioni politiche con la sciagurata italianizza-zione forzata del ventennio e la lacerante proposta delle lsquoopzionirsquo in tempo di guerra Da mol-ti esso viene tuttora percepito come una lsquominacciarsquo allrsquounitagrave drsquoItalia e vista da fuori la lsquoguer-ra dei cartellirsquo che qui e solo qui riesplode ogni estate17 non sembra altro che un modo per tene-re lsquosotto pressionersquo questi strani cittadini che non parlano italiano e ricordare loro anche con i nomi italiani che questa terra egrave lsquonostrarsquo

Come si vede vi sono oggi spesso interessi contrastanti ed un consenso che sia realmente generale egrave difficile da conseguire e da verificare Prima di intervenire in direzione contraria a quella indicata dal consenso dalle popolazioni locali egrave bene domandarsi a chi o a che cosa ser-va un nome di luogo in forma diversa dalla denominazione indigena A ragioni di sicurezza na-zionale Alla comoditagrave del turista A semplificazione burocratica dellrsquoamministrazione centra-le A gratificare quanti si sentono lsquoesclusirsquo da un sistema linguistico diverso dallrsquoitaliano Al-la volontagrave di fare un dispetto verso una popolazione sottomessa

Se questrsquoultima motivazione non viene nemmeno menzionata tanto sarebbe contraria al-la sensibilitagrave contemporanea lrsquoanimositagrave di certe prese di posizione sembra tradire comunque

gli stia il regalo che gli ha fatto il poeta e cosigrave il suo nome ora egrave diventato storicoraquo (Spano 1870 309) 16 Tra i tanti esempi che si potrebbero citare ne ricordo qui uno particolarmente vicino e ancora attuale

lrsquoebraicizzazione di toponimi arabi nei territori conquistati da Israele su cui si veda Cohen-Kliot 1992 e Zuckermann 2011

17 Egrave almeno dal 2009 che ogni estate vi sono polemiche che a volte registrano lrsquointervento di ministri (Fitto estate 2010) sui cartelli indicatori dei sentieri che spesso recano solo lrsquoindicazione monolingue in tedesco dei nomi locali

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la presenza sullo sfondo di una larvata lsquoguerra tra comunitagraversquo facilmente manipolabile in sen-so sciovinista

Un argomento che si sente addurre come giustificazione di questa pletorica situazione nel-la Provincia di Bolzano egrave il lsquorispetto del principio del bilinguismorsquo In nome di questo rispetto sono stati creati molti piugrave toponimi italiani dal dopoguerra ad oggi di quanti ne avesse creati il fascismo col senatore Ettore Tolomei18 Chiunque continui a sostenerlo non ha perograve chiari i ter-mini della questione Si tratta in gran parte di un falso problema Il bilinguismo attiene infatti al sistema linguistico nel suo complesso lrsquoitaliano o il tedesco con i rispettivi sistemi morfo-sintattici e le rispettive componenti lessicali ma in linea di principio esclude i nomi propri Co-me non vengono lsquotradottirsquo i nomi di persona (e i marchi industriali o le denominazioni di asso-ciazioni) non ha molto senso pretendere che debbano esserlo i nomi di luogo

Anche negli atti ufficiali in italiano nessuno pensa di lsquotradurre in italianorsquo il nome di LuisDurnwalder Eppure sembra naturale che una localitagrave come Durnwald debba per forza ave-re due nomi (con la buffa lsquotraduzionersquo Durna in Selva) E il toponimo Forst resta in tedesco nel nome della sua birra ma egrave lsquobilinguersquo in Fo-resta-Forst (la localitagrave dove essa viene prodot-ta) allo stesso modo la squadra di calcio di St Georgen-San Giorgio ha partecipato al cam-pionato nazionale di serie D col proprio nome monolingue di St Georgen

Egrave vero che ogni lingua possiede degli eso-nimi ossia delle proprie denominazioni per toponimi che hanno nomi nati ed integrati in altri sistemi linguistici ma si egrave sempre tratta-to di un uso relativamente marginale e limita-to soprattutto a cittagrave e stati di una certa impor-tanza Inoltre negli ultimi tempi vi egrave una for-

te tendenza al regresso di questi usi se ancora si conservano in italiano i toponimi relativi a ca-pitali come Berlino Parigi o Algeri oggi egrave quasi scomparso lrsquouso di Magonza per Mainz Lil-

18 Un dato che mi egrave stato segnalato da un addetto stampa del Commissariato del Governo di Bolzano laquola stra-grande maggioranza dei nomi egrave stata coniata ben dopo il nefasto regime fascista (si pensi allrsquoodonomastica)raquo (e-mail 25 agosto 2009)

33 Il lsquobilinguismorsquo toponimi e sistemi

linguistici

Fig 2 - Cartello bilingue a Foresta-Forst (BZ)

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la per Lille o Bugia per Beacutejaia19 Il fenomeno si egrave accelerato da quando a seguito di importan-ti fenomeni storici come la decolonizzazione o la disintegrazione dellrsquoUnione Sovietica si so-no affermati molti lsquonuovirsquo endonimi il cui uso viene spesso associato a una volontagrave di riscat-to da parte di popoli in precedenza oppressi anche con una toponomastica imposta Oggi capi-ta sempre piugrave spesso che si parli di Myanmar e non della Birmania dello Sri Lanka invece di Ceylon di Mumbai e non di Bombay della Moldova e non della Moldavia Questrsquoultimo topo-nimo egrave stato per qualche tempo al centro di un dibattito percheacute dopo lrsquoindipendenza (1991) le autoritagrave del nuovo stato ansiose di vederne utilizzato il lsquoverorsquo nome fecero forti pressioni per-cheacute dovunque si usasse quello di Moldova in luogo delle denominazioni esistenti in preceden-za Tanto che la denominazione usata oggi dal Ministero degli esteri italiano egrave Repubblica di Moldova (anche se egrave tuttora diffuso e forse prevalente lrsquoesonimo tradizionale Moldavia)20 Con questo esempio vediamo a quale distanza arrivino oggi a proiettarsi i problemi della toponoma-stica Personalmente ho avuto modo di seguire i dibattiti che per qualche tempo si intrecciarono sullrsquoargomento venuto di attualitagrave per via di vicende sportive della nazionale calcistica di quel paese e ricordo quanti trovassero ingiusto lsquomodificare la propria linguarsquo fossrsquoanche per com-piacere un governo di un paese da poco indipendente21

E cosigrave se a partire dalle regioni bilingui alcune denominazioni lsquoitalianersquo sono ormai divenute di uso corrente anche al di fuori dellrsquoambito locale puograve non essere semplice lsquoripristinarersquo sem-plicemente le antiche denominazioni Ma egrave certamente fuori dal tempo ostinarsi a creare nuovi nomi italiani per qualunque toponimo che ne sia sprovvisto

Che cosa sia ragionevole fare oggi dopo il lsquofatto compiutorsquo di unrsquoitalianizzazione forza-ta che ha creato comunque toponimi con una certa diffusione anche nellrsquouso lsquonazionalersquo non egrave facile a dirsi Ma ha poco senso appellarsi al lsquobilinguismorsquo per continuare senza ripensamen-ti su questa strada Non egrave questa la sede per stilare ricette oltretutto in un campo in cui giagrave esi-

19 In questo lrsquouso relativo ai toponimi si sta conformando a ciograve che egrave giagrave avvenuto per i nomi di persona Fino agli inizi del Novecento era facile imbattersi nella lsquotraduzionersquo di nomi e a volte anche di cognomi di personalitagrave straniere Ma con lrsquoampliarsi degli orizzonti spaziali caratteristico della globalizzazione i nomi stranieri nei discorsi quotidiani sono sempre piugrave numerosi e per esempio i frequentatori di qualunque lsquoBar Sportrsquo si orientano senza difficoltagrave anche tra i nomi piugrave esotici come Etorsquoo o El Shaarawi inoltre un lsquosecondo nomersquo attribuito da altri puograve essere un segno di rispetto ma puograve anche essere percepito come un lsquonomignolorsquo non sempre gradito Il motivo di questo anticipo nel reintegro dei nomi personali rispetto ai toponimi mi sembra facilmente individuabile nel fatto che le persone si possono risentire e difendere i luoghi no

20 Dal toponimo italiano si ha anche lrsquoaggettivo di nazionalitagrave moldavo ottenuto con la stessa procedura di russo da Russia o di greco da Grecia che egrave quello a mia conoscenza tuttora di uso corrente mentre una forma moldovano da Moldova non mi risulta usata da nessuno

21 Analogamente il caposcuola francese della berberistica Lionel Galand continua ad usare il termine berbegravere lsquoberberorsquo per indicare la lingua oggetto dei suoi studi bencheacute molti nordafricani gli chiedano di usare lrsquoauto-denominazione tamazight affermando di avere tutto il rispetto per quella lingua ma di non desiderare per questo cambiare la propria

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ste una legislazione per quanto redatta in termini poco rigorosi dal punto di vista linguistico22 In linea di principio sembrerebbe comunque ragionevole che si trovasse il modo di limitare i nomi lsquobilinguirsquo allo stretto indispensabile mantenendo per il resto uno statuto di maggiore uf-ficialitagrave ai nomi locali

Per passare ad unrsquoaltra realtagrave italiana egrave interessante notare come il lsquobilinguismorsquo sia stato richiamato anche di recente dal prefetto di Sondrio per negare il permesso di intitolazione di una via di Frontale frazione di Sondalo ai Minoumlr i minatori del luogo laquola normativa vigente non consente lrsquointitolazione della nuova via in dialetto neacute una doppia intitolazione in lingua italiana e in dialetto non essendo questa una provincia ove vige il bilinguismoraquo23 Questo ri-corso a princigravepi superiori per negare unrsquoistanza condivisa da una piccola comunitagrave locale egrave ol-tretutto ben difficile da praticare con rigore su tutto il territorio nazionale si pensi alla via dei Martinitt a Milano dedicata ai piccoli ospiti di uno storico orfanotrofio cittadino noti proprio con questo nome vernacolo

Se riflettiamo su questrsquoultimo episodio di Frontale vediamo con chiarezza qual egrave la posta in gioco Qui egrave in gioco il patrimonio della storia La umile ma fiera e orgogliosa storia di una piccola comunitagrave che era caratterizzata da questo antico e massacrante mestiere E nulla me-glio della lingua o del dialetto locale riesce ad esprimere questa storia locale condivisa Contro di essa si muove la logica dello Stato giacobino che in nome dellrsquounitagrave politica tende invece a negare ogni particolarismo linguistico e culturale

I toponimi ereditati dalla tradizione sono un prezioso lsquopatrimonio immaterialersquo precipitato di secoli di storia e di evoluzione linguistica Cancellarli sarebbe come distruggere i Buddha nel-la roccia afghani Ma anche affiancar loro a tutti i costi creazioni moderne senza storia sarebbe come piazzare accanto ad ogni obelisco o monumento antico una riproduzione piugrave o meno fede-le in plastica o acciaio forse lsquopiugrave fruibilersquo ma indubbiamente invadente e fuori posto Pensiamo allrsquoaspetto grottesco di un ipotetico odonimo lsquobilinguersquo via degli Orfanellivia dei Martinitt

A conclusione di questo mio intervento non ho ritenuto fosse il caso di avanzare delle lsquopro-postersquo concrete Ad esse potremo eventualmente dedicare le prossime assemblee del Gruppo di Studio sulle Politiche Linguistiche o anche ulteriori auspicabili convegni Mi egrave sembrato im-portante qui passare in rassegna alcuni aspetti fin qui poco approfonditi della toponomastica e spero di aver in tal modo adempiuto al compito affidatomi di introdurre i lavori di questo in-

22 Per fare un esempio del livello di approssimazione terminologica e concettuale che caratterizza la legislazione in materia linguistica basti pensare che il sopra ricordato art 101 dello Statuto di Autonomia quello che sancisce il principio del lsquobilinguismorsquo della toponomastica altoatesina rende in italiano con dizione (cioegrave sembra intendersi lsquopronunciarsquo) ciograve che nel testo tedesco egrave Bezeichnung vale a dire lsquodenominazionersquo

23 Da una nota del viceprefetto vicario Luigi Scipioni al municipio di Sondalo del 30 maggio 2011 il testo egrave quello riportato in laquoLa Provincia di Sondrioraquo 15 giugno 2011 piugrave succinto ma dello stesso tenore e sempre virgolettato quello riportato dal laquoCorriere della Seraraquo 19 giugno 2011 13

34 I toponimi come lsquopatrimonio

immaterialersquo

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

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contro in cui tanti altri colleghi esporranno i loro punti di vista e le loro riflessioni su un argo-mento estremamente vasto e gravido di implicazioni che vanno al di lagrave degli ambiti piugrave tradi-zionali della linguistica

Nella storia delle discipline linguistiche il confronto con il mondo esterno lrsquoextralinguisti-co accuratamente evitato agli albori si egrave mostrato sempre piugrave ineludibile dapprima con la na-scita della sociolinguistica e in seguito ancora di piugrave con lrsquoemergere degli studi di lsquopianifica-zione linguisticarsquo Egrave una sfida importante che attende i nostri studi quella che ci impone oggi di inoltrarci senza abbandonare il rigore scientifico e le metodologie collaudate anche negli insi-diosi territori degli aspetti politici e di potere con cui deve fare i conti la pianificazione in am-bito toponomastico

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Riferimenti bibliografi ci

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ste nel considerare il maschio piugrave importanteraquo (Sabatini 1987 107) Essa infatti egrave consapevo-le che tra le laquodissimmetrie grammaticaliraquo che impediscono una lsquoparitagraversquo linguistica vi egrave laquola pre-cedenza del maschile nelle coppie oppositive uomodonna Es i ragazzi e le ragazze fratelli e sorelle bambini e bambine eccraquo

Anche quando viene esplicitata la presenza della donna il primo nome che si offre alla mente di ldquolocutori e locutricirdquo egrave sempre il maschile ribadendo ulteriormente la sua preminenza linguistica Si potrebbe anche rilevare una coincidenza con la regola drsquouso secondo cui nelle coppie oppositive positivonegativo si dagrave generalmente la prima po-sizione al positivo i buoni e i cattivi il bello e il brutto il vero e il falso ecc La stes-sa denominazione della Commissione segue automaticamente questa regola parlando di ldquoparitagrave tra uomo e donnardquo (Ivi 28)

La proposta di lsquoalternarersquo le precedenze per esprimere paritagrave egrave nei fatti presente nel caos di denominazioni che si riscontrano in tutta la provincia di Bolzano anche se va ricordato che la lettera dello Statuto di Autonomia prescriverebbe ndash almeno implicitamente ndash un monolinguismo lsquoitalianorsquo con la concessione dellrsquouso laquoancheraquo della toponomastica locale laquonei riguardi dei cit-tadini di lingua tedescaraquo14

Un elemento fondamentale che andragrave sempre tenuto presente nel trattare queste questioni egrave quello del consenso Come i toponimi tradizionali sono nati e si sono imposti per il consenso della comunitagrave cosigrave anche le denominazioni ufficiali non potranno non tener conto delle deno-minazioni in uso nelle comunitagrave dei residenti soprattutto per le localitagrave lsquominorirsquo per le quali egrave meno giustificata la ricerca di lsquotraduzionirsquo e nomi alternativi

Certo il lsquoconsensorsquo egrave un concetto inafferrabile e cangiante Ai tempi dellrsquounitagrave drsquoItalia era pacifico che i nomi dei luoghi bencheacute usati perlopiugrave nella lingua parlata cioegrave il dialetto (De Mauro 1963) venissero lsquoitalianizzatirsquo per sottolineare anche con questi dati linguistici lrsquoaspira-zione ad unrsquounitagrave della nazione15 Negli ultimi decenni perograve questo consenso generale egrave venu-

14 Art 101 laquoNella Provincia di Bolzano le amministrazioni pubbliche devono usare nei riguardi dei cittadini di lingua tedesca anche la toponomastica tedesca se la legge provinciale ne abbia accertata lrsquoesistenza ed approvata la dizioneraquo

15 Quando non ci si limitograve a consacrare le denominazioni lsquoin linguarsquo giagrave esistenti ma si procedette a cambia-menti di maggiore portata non mancarono anche allora le voci di dissenso Si veda per esempio la nota che Giovanni Spano fa seguire ad una canzone di poeta anonimo dal titolo eloquente Nellrsquooccasione che il villaggio di Norghiddo assunse lrsquoaltro nome di Norbello laquoAllorcheacute nel 1866 invase lo spirito dei Municipii di innestare e di cambiar i nomi a villaggi e di tanti senza il bisogno io fui consultato dal Sindaco di questo villaggio per escogitare un nome adattato al progresso che aveva fatto Io risposi che nome piugrave classico di quello che aveva non poteva suggerire percheacute era nome fenicio del primo colono che si fissograve in quel sito NOR luce fuoco dimora casa e GHID felicitagrave fortuna tanto piugrave che non si confondeva con altri villaggi omonimi Esso municipio perograve troppo corrivo allrsquoidea di novitagrave inoltrograve la domanda e lrsquoottenne quindi ben

32 Importanza del consenso

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

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to indebolendosi e sullrsquoonda di uno scontento verso il lsquocentralismo romanorsquo sono sorti partiti e movimenti che richiedono il ritorno ai nomi dialettali a volte conducendo vere e proprie guerre di cartelli stradali contro le autoritagrave nazionali che non vogliono riconoscere quelle denominazioni

Con la fine dellrsquoisolamento dei piccoli centri e lo sviluppo di comunicazioni sempre piugrave in-tense e a vasto raggio i problemi della toponimia locale non riguardano piugrave solo le comunitagrave indigene e quindi coinvolgono a diverso titolo anche entitagrave maggiori a livello regionale e an-che nazionale Sembra sempre piugrave indispensabile anche un lsquoconsensorsquo della comunitagrave naziona-le dello Stato

Lrsquoesempio di Epaminonda citato allrsquoinizio fa capire come il problema si ponga in termini di potere negli stati nazionali moderni Se un luogo lsquoha ricevuto un nomersquo in lingua diversa da quel-la nazionale tale nome afferma unrsquoappartenenza lsquofin dal principiorsquo ad una comunitagrave diversa Egrave per questo che dopo le guerre spesso i vincitori si affrettano a intervenire sulla toponomastica16 Se gli Ateniesi volessero appropriarsi oggi di Sidai per prima cosa la ribattezzerebbero Rhoaigrave

Non a caso il lsquoproblemarsquo dei toponimi egrave vivo in provincia di Bolzano mentre in Val drsquoAosta nessuno sembra richiedere un bilinguismo che perpetui i nomi fascisti di Valtornenza e San Vin-cenzo della Fonte per Valtournenche o Saint-Vincent Bisogna dire le cose come stanno Il Tiro-lo meridionale conquistato con una guerra e mai assimilato linguisticamente e culturalmente egrave stato per decenni al centro di malaccorte manipolazioni politiche con la sciagurata italianizza-zione forzata del ventennio e la lacerante proposta delle lsquoopzionirsquo in tempo di guerra Da mol-ti esso viene tuttora percepito come una lsquominacciarsquo allrsquounitagrave drsquoItalia e vista da fuori la lsquoguer-ra dei cartellirsquo che qui e solo qui riesplode ogni estate17 non sembra altro che un modo per tene-re lsquosotto pressionersquo questi strani cittadini che non parlano italiano e ricordare loro anche con i nomi italiani che questa terra egrave lsquonostrarsquo

Come si vede vi sono oggi spesso interessi contrastanti ed un consenso che sia realmente generale egrave difficile da conseguire e da verificare Prima di intervenire in direzione contraria a quella indicata dal consenso dalle popolazioni locali egrave bene domandarsi a chi o a che cosa ser-va un nome di luogo in forma diversa dalla denominazione indigena A ragioni di sicurezza na-zionale Alla comoditagrave del turista A semplificazione burocratica dellrsquoamministrazione centra-le A gratificare quanti si sentono lsquoesclusirsquo da un sistema linguistico diverso dallrsquoitaliano Al-la volontagrave di fare un dispetto verso una popolazione sottomessa

Se questrsquoultima motivazione non viene nemmeno menzionata tanto sarebbe contraria al-la sensibilitagrave contemporanea lrsquoanimositagrave di certe prese di posizione sembra tradire comunque

gli stia il regalo che gli ha fatto il poeta e cosigrave il suo nome ora egrave diventato storicoraquo (Spano 1870 309) 16 Tra i tanti esempi che si potrebbero citare ne ricordo qui uno particolarmente vicino e ancora attuale

lrsquoebraicizzazione di toponimi arabi nei territori conquistati da Israele su cui si veda Cohen-Kliot 1992 e Zuckermann 2011

17 Egrave almeno dal 2009 che ogni estate vi sono polemiche che a volte registrano lrsquointervento di ministri (Fitto estate 2010) sui cartelli indicatori dei sentieri che spesso recano solo lrsquoindicazione monolingue in tedesco dei nomi locali

VERMONDO BRUGNATELLI

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la presenza sullo sfondo di una larvata lsquoguerra tra comunitagraversquo facilmente manipolabile in sen-so sciovinista

Un argomento che si sente addurre come giustificazione di questa pletorica situazione nel-la Provincia di Bolzano egrave il lsquorispetto del principio del bilinguismorsquo In nome di questo rispetto sono stati creati molti piugrave toponimi italiani dal dopoguerra ad oggi di quanti ne avesse creati il fascismo col senatore Ettore Tolomei18 Chiunque continui a sostenerlo non ha perograve chiari i ter-mini della questione Si tratta in gran parte di un falso problema Il bilinguismo attiene infatti al sistema linguistico nel suo complesso lrsquoitaliano o il tedesco con i rispettivi sistemi morfo-sintattici e le rispettive componenti lessicali ma in linea di principio esclude i nomi propri Co-me non vengono lsquotradottirsquo i nomi di persona (e i marchi industriali o le denominazioni di asso-ciazioni) non ha molto senso pretendere che debbano esserlo i nomi di luogo

Anche negli atti ufficiali in italiano nessuno pensa di lsquotradurre in italianorsquo il nome di LuisDurnwalder Eppure sembra naturale che una localitagrave come Durnwald debba per forza ave-re due nomi (con la buffa lsquotraduzionersquo Durna in Selva) E il toponimo Forst resta in tedesco nel nome della sua birra ma egrave lsquobilinguersquo in Fo-resta-Forst (la localitagrave dove essa viene prodot-ta) allo stesso modo la squadra di calcio di St Georgen-San Giorgio ha partecipato al cam-pionato nazionale di serie D col proprio nome monolingue di St Georgen

Egrave vero che ogni lingua possiede degli eso-nimi ossia delle proprie denominazioni per toponimi che hanno nomi nati ed integrati in altri sistemi linguistici ma si egrave sempre tratta-to di un uso relativamente marginale e limita-to soprattutto a cittagrave e stati di una certa impor-tanza Inoltre negli ultimi tempi vi egrave una for-

te tendenza al regresso di questi usi se ancora si conservano in italiano i toponimi relativi a ca-pitali come Berlino Parigi o Algeri oggi egrave quasi scomparso lrsquouso di Magonza per Mainz Lil-

18 Un dato che mi egrave stato segnalato da un addetto stampa del Commissariato del Governo di Bolzano laquola stra-grande maggioranza dei nomi egrave stata coniata ben dopo il nefasto regime fascista (si pensi allrsquoodonomastica)raquo (e-mail 25 agosto 2009)

33 Il lsquobilinguismorsquo toponimi e sistemi

linguistici

Fig 2 - Cartello bilingue a Foresta-Forst (BZ)

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

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la per Lille o Bugia per Beacutejaia19 Il fenomeno si egrave accelerato da quando a seguito di importan-ti fenomeni storici come la decolonizzazione o la disintegrazione dellrsquoUnione Sovietica si so-no affermati molti lsquonuovirsquo endonimi il cui uso viene spesso associato a una volontagrave di riscat-to da parte di popoli in precedenza oppressi anche con una toponomastica imposta Oggi capi-ta sempre piugrave spesso che si parli di Myanmar e non della Birmania dello Sri Lanka invece di Ceylon di Mumbai e non di Bombay della Moldova e non della Moldavia Questrsquoultimo topo-nimo egrave stato per qualche tempo al centro di un dibattito percheacute dopo lrsquoindipendenza (1991) le autoritagrave del nuovo stato ansiose di vederne utilizzato il lsquoverorsquo nome fecero forti pressioni per-cheacute dovunque si usasse quello di Moldova in luogo delle denominazioni esistenti in preceden-za Tanto che la denominazione usata oggi dal Ministero degli esteri italiano egrave Repubblica di Moldova (anche se egrave tuttora diffuso e forse prevalente lrsquoesonimo tradizionale Moldavia)20 Con questo esempio vediamo a quale distanza arrivino oggi a proiettarsi i problemi della toponoma-stica Personalmente ho avuto modo di seguire i dibattiti che per qualche tempo si intrecciarono sullrsquoargomento venuto di attualitagrave per via di vicende sportive della nazionale calcistica di quel paese e ricordo quanti trovassero ingiusto lsquomodificare la propria linguarsquo fossrsquoanche per com-piacere un governo di un paese da poco indipendente21

E cosigrave se a partire dalle regioni bilingui alcune denominazioni lsquoitalianersquo sono ormai divenute di uso corrente anche al di fuori dellrsquoambito locale puograve non essere semplice lsquoripristinarersquo sem-plicemente le antiche denominazioni Ma egrave certamente fuori dal tempo ostinarsi a creare nuovi nomi italiani per qualunque toponimo che ne sia sprovvisto

Che cosa sia ragionevole fare oggi dopo il lsquofatto compiutorsquo di unrsquoitalianizzazione forza-ta che ha creato comunque toponimi con una certa diffusione anche nellrsquouso lsquonazionalersquo non egrave facile a dirsi Ma ha poco senso appellarsi al lsquobilinguismorsquo per continuare senza ripensamen-ti su questa strada Non egrave questa la sede per stilare ricette oltretutto in un campo in cui giagrave esi-

19 In questo lrsquouso relativo ai toponimi si sta conformando a ciograve che egrave giagrave avvenuto per i nomi di persona Fino agli inizi del Novecento era facile imbattersi nella lsquotraduzionersquo di nomi e a volte anche di cognomi di personalitagrave straniere Ma con lrsquoampliarsi degli orizzonti spaziali caratteristico della globalizzazione i nomi stranieri nei discorsi quotidiani sono sempre piugrave numerosi e per esempio i frequentatori di qualunque lsquoBar Sportrsquo si orientano senza difficoltagrave anche tra i nomi piugrave esotici come Etorsquoo o El Shaarawi inoltre un lsquosecondo nomersquo attribuito da altri puograve essere un segno di rispetto ma puograve anche essere percepito come un lsquonomignolorsquo non sempre gradito Il motivo di questo anticipo nel reintegro dei nomi personali rispetto ai toponimi mi sembra facilmente individuabile nel fatto che le persone si possono risentire e difendere i luoghi no

20 Dal toponimo italiano si ha anche lrsquoaggettivo di nazionalitagrave moldavo ottenuto con la stessa procedura di russo da Russia o di greco da Grecia che egrave quello a mia conoscenza tuttora di uso corrente mentre una forma moldovano da Moldova non mi risulta usata da nessuno

21 Analogamente il caposcuola francese della berberistica Lionel Galand continua ad usare il termine berbegravere lsquoberberorsquo per indicare la lingua oggetto dei suoi studi bencheacute molti nordafricani gli chiedano di usare lrsquoauto-denominazione tamazight affermando di avere tutto il rispetto per quella lingua ma di non desiderare per questo cambiare la propria

VERMONDO BRUGNATELLI

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ste una legislazione per quanto redatta in termini poco rigorosi dal punto di vista linguistico22 In linea di principio sembrerebbe comunque ragionevole che si trovasse il modo di limitare i nomi lsquobilinguirsquo allo stretto indispensabile mantenendo per il resto uno statuto di maggiore uf-ficialitagrave ai nomi locali

Per passare ad unrsquoaltra realtagrave italiana egrave interessante notare come il lsquobilinguismorsquo sia stato richiamato anche di recente dal prefetto di Sondrio per negare il permesso di intitolazione di una via di Frontale frazione di Sondalo ai Minoumlr i minatori del luogo laquola normativa vigente non consente lrsquointitolazione della nuova via in dialetto neacute una doppia intitolazione in lingua italiana e in dialetto non essendo questa una provincia ove vige il bilinguismoraquo23 Questo ri-corso a princigravepi superiori per negare unrsquoistanza condivisa da una piccola comunitagrave locale egrave ol-tretutto ben difficile da praticare con rigore su tutto il territorio nazionale si pensi alla via dei Martinitt a Milano dedicata ai piccoli ospiti di uno storico orfanotrofio cittadino noti proprio con questo nome vernacolo

Se riflettiamo su questrsquoultimo episodio di Frontale vediamo con chiarezza qual egrave la posta in gioco Qui egrave in gioco il patrimonio della storia La umile ma fiera e orgogliosa storia di una piccola comunitagrave che era caratterizzata da questo antico e massacrante mestiere E nulla me-glio della lingua o del dialetto locale riesce ad esprimere questa storia locale condivisa Contro di essa si muove la logica dello Stato giacobino che in nome dellrsquounitagrave politica tende invece a negare ogni particolarismo linguistico e culturale

I toponimi ereditati dalla tradizione sono un prezioso lsquopatrimonio immaterialersquo precipitato di secoli di storia e di evoluzione linguistica Cancellarli sarebbe come distruggere i Buddha nel-la roccia afghani Ma anche affiancar loro a tutti i costi creazioni moderne senza storia sarebbe come piazzare accanto ad ogni obelisco o monumento antico una riproduzione piugrave o meno fede-le in plastica o acciaio forse lsquopiugrave fruibilersquo ma indubbiamente invadente e fuori posto Pensiamo allrsquoaspetto grottesco di un ipotetico odonimo lsquobilinguersquo via degli Orfanellivia dei Martinitt

A conclusione di questo mio intervento non ho ritenuto fosse il caso di avanzare delle lsquopro-postersquo concrete Ad esse potremo eventualmente dedicare le prossime assemblee del Gruppo di Studio sulle Politiche Linguistiche o anche ulteriori auspicabili convegni Mi egrave sembrato im-portante qui passare in rassegna alcuni aspetti fin qui poco approfonditi della toponomastica e spero di aver in tal modo adempiuto al compito affidatomi di introdurre i lavori di questo in-

22 Per fare un esempio del livello di approssimazione terminologica e concettuale che caratterizza la legislazione in materia linguistica basti pensare che il sopra ricordato art 101 dello Statuto di Autonomia quello che sancisce il principio del lsquobilinguismorsquo della toponomastica altoatesina rende in italiano con dizione (cioegrave sembra intendersi lsquopronunciarsquo) ciograve che nel testo tedesco egrave Bezeichnung vale a dire lsquodenominazionersquo

23 Da una nota del viceprefetto vicario Luigi Scipioni al municipio di Sondalo del 30 maggio 2011 il testo egrave quello riportato in laquoLa Provincia di Sondrioraquo 15 giugno 2011 piugrave succinto ma dello stesso tenore e sempre virgolettato quello riportato dal laquoCorriere della Seraraquo 19 giugno 2011 13

34 I toponimi come lsquopatrimonio

immaterialersquo

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

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contro in cui tanti altri colleghi esporranno i loro punti di vista e le loro riflessioni su un argo-mento estremamente vasto e gravido di implicazioni che vanno al di lagrave degli ambiti piugrave tradi-zionali della linguistica

Nella storia delle discipline linguistiche il confronto con il mondo esterno lrsquoextralinguisti-co accuratamente evitato agli albori si egrave mostrato sempre piugrave ineludibile dapprima con la na-scita della sociolinguistica e in seguito ancora di piugrave con lrsquoemergere degli studi di lsquopianifica-zione linguisticarsquo Egrave una sfida importante che attende i nostri studi quella che ci impone oggi di inoltrarci senza abbandonare il rigore scientifico e le metodologie collaudate anche negli insi-diosi territori degli aspetti politici e di potere con cui deve fare i conti la pianificazione in am-bito toponomastico

BACK 1996 = Otto Back Typologie der Laumlndernamen Staaten- Laumlnder- Landschaftsnamen in Otto Back - Ernst Eichler - Gerold Hilty - Heinrich Loumlffler - Hugo Steger - Ladislav Zgusta (eds) An International Handbook of Onomastics Manuel international drsquoonomastique Ein internationales Handbuch zur Onomastik Walter de Gruyter Berlin-New York 1996 1348-1356

BERG-VUOLTEENAHO 2009 = Lawrence D Berg - Jani Vuolteenaho (eds) Critical Toponymies the Contested Politics of Place Naming Ashgate Publishing Farnham-Burlington 2009

BRUGNATELLI 2004 = Vermondo Brugnatelli Notes drsquoonomastique jerbienne et mozabite in Kamal Naiumlt-Zerrad - Rainer Voszligen - Dymitr Ibriszimow (eds) Nouvelles eacutetudes berbegraveres Le verbe et autres articles Actes du laquo2 Bayreuth-Frankfurter Kolloquium zur Berberologie 2002raquo Ruumldiger Koumlppe Verlag Koumlln 2004 29-39

COHEN-KLIOT 1992 = Saul B Cohen - Nurit Kliot Place-names in Israelrsquos ideological struggle over the administered territories laquoAnnals of the Association of American Geographersraquo LXXXII (1992) 4 653-680

DE MAURO 1963 = Tullio De Mauro Storia linguistica dellrsquoItalia unita Laterza Bari 1963

DI CARLO-GOOD 2014 = Pierpaolo Di Carlo - Jeff Good What are we trying to preserve Diversity change and ideology at the edge of the Came-roonian Grassfields in Peter K Austin - Julia

Sallabank (eds) Endangered Languages Beliefs and Ideologies in Language Documentation and Revitalisation Oxford University Press Oxford 2014 231-264

KADMON 2001 = Naftali Kadmon Toponymy the lore laws and language of geographical names Vantage Press New York 2001

NASH 2009 = Catherine Nash Irish Place Names Post-Colonial Locations in Berg-Vuolteenaho (2009) 137-152

ROSTAING 1997 = Charles Rostaing Les noms de lieux PUF Paris 1997

SABATINI 1987 = Alma Sabatini Il sessismo nella lingua italiana Presidenza del Consiglio dei Ministri ndash Commissione nazionale per la realizzazione della paritagrave tra uomo e donna Roma 1987

SPANO 1870 = Giovanni Spano Canzoni popolari inedite in dialetto sardo centrale ossia logudorese Seconda serie Canzoni storiche e profane Tipografia del Commercio Cagliari 1870

STEWART 1975 = George R Stewart Names on the Globe Oxford University Press New York 1975

TENT-BLAIR 2011 = Jan Tent-David Blair Motivations for Naming the Development of a Toponymic Typology for Australian Placenames laquoNamesraquo LIX (June 2011) 2 67-89

ZUCKERMANN 2011 = Ghilrsquoad Zuckermann Toponymy and Monopoly One Toponym Two Parents - Ideological Hebraization of Arabic Place Names in the Israeli Language laquoOnomaraquo XLI (2011) 163-184

Riferimenti bibliografi ci

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

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to indebolendosi e sullrsquoonda di uno scontento verso il lsquocentralismo romanorsquo sono sorti partiti e movimenti che richiedono il ritorno ai nomi dialettali a volte conducendo vere e proprie guerre di cartelli stradali contro le autoritagrave nazionali che non vogliono riconoscere quelle denominazioni

Con la fine dellrsquoisolamento dei piccoli centri e lo sviluppo di comunicazioni sempre piugrave in-tense e a vasto raggio i problemi della toponimia locale non riguardano piugrave solo le comunitagrave indigene e quindi coinvolgono a diverso titolo anche entitagrave maggiori a livello regionale e an-che nazionale Sembra sempre piugrave indispensabile anche un lsquoconsensorsquo della comunitagrave naziona-le dello Stato

Lrsquoesempio di Epaminonda citato allrsquoinizio fa capire come il problema si ponga in termini di potere negli stati nazionali moderni Se un luogo lsquoha ricevuto un nomersquo in lingua diversa da quel-la nazionale tale nome afferma unrsquoappartenenza lsquofin dal principiorsquo ad una comunitagrave diversa Egrave per questo che dopo le guerre spesso i vincitori si affrettano a intervenire sulla toponomastica16 Se gli Ateniesi volessero appropriarsi oggi di Sidai per prima cosa la ribattezzerebbero Rhoaigrave

Non a caso il lsquoproblemarsquo dei toponimi egrave vivo in provincia di Bolzano mentre in Val drsquoAosta nessuno sembra richiedere un bilinguismo che perpetui i nomi fascisti di Valtornenza e San Vin-cenzo della Fonte per Valtournenche o Saint-Vincent Bisogna dire le cose come stanno Il Tiro-lo meridionale conquistato con una guerra e mai assimilato linguisticamente e culturalmente egrave stato per decenni al centro di malaccorte manipolazioni politiche con la sciagurata italianizza-zione forzata del ventennio e la lacerante proposta delle lsquoopzionirsquo in tempo di guerra Da mol-ti esso viene tuttora percepito come una lsquominacciarsquo allrsquounitagrave drsquoItalia e vista da fuori la lsquoguer-ra dei cartellirsquo che qui e solo qui riesplode ogni estate17 non sembra altro che un modo per tene-re lsquosotto pressionersquo questi strani cittadini che non parlano italiano e ricordare loro anche con i nomi italiani che questa terra egrave lsquonostrarsquo

Come si vede vi sono oggi spesso interessi contrastanti ed un consenso che sia realmente generale egrave difficile da conseguire e da verificare Prima di intervenire in direzione contraria a quella indicata dal consenso dalle popolazioni locali egrave bene domandarsi a chi o a che cosa ser-va un nome di luogo in forma diversa dalla denominazione indigena A ragioni di sicurezza na-zionale Alla comoditagrave del turista A semplificazione burocratica dellrsquoamministrazione centra-le A gratificare quanti si sentono lsquoesclusirsquo da un sistema linguistico diverso dallrsquoitaliano Al-la volontagrave di fare un dispetto verso una popolazione sottomessa

Se questrsquoultima motivazione non viene nemmeno menzionata tanto sarebbe contraria al-la sensibilitagrave contemporanea lrsquoanimositagrave di certe prese di posizione sembra tradire comunque

gli stia il regalo che gli ha fatto il poeta e cosigrave il suo nome ora egrave diventato storicoraquo (Spano 1870 309) 16 Tra i tanti esempi che si potrebbero citare ne ricordo qui uno particolarmente vicino e ancora attuale

lrsquoebraicizzazione di toponimi arabi nei territori conquistati da Israele su cui si veda Cohen-Kliot 1992 e Zuckermann 2011

17 Egrave almeno dal 2009 che ogni estate vi sono polemiche che a volte registrano lrsquointervento di ministri (Fitto estate 2010) sui cartelli indicatori dei sentieri che spesso recano solo lrsquoindicazione monolingue in tedesco dei nomi locali

VERMONDO BRUGNATELLI

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la presenza sullo sfondo di una larvata lsquoguerra tra comunitagraversquo facilmente manipolabile in sen-so sciovinista

Un argomento che si sente addurre come giustificazione di questa pletorica situazione nel-la Provincia di Bolzano egrave il lsquorispetto del principio del bilinguismorsquo In nome di questo rispetto sono stati creati molti piugrave toponimi italiani dal dopoguerra ad oggi di quanti ne avesse creati il fascismo col senatore Ettore Tolomei18 Chiunque continui a sostenerlo non ha perograve chiari i ter-mini della questione Si tratta in gran parte di un falso problema Il bilinguismo attiene infatti al sistema linguistico nel suo complesso lrsquoitaliano o il tedesco con i rispettivi sistemi morfo-sintattici e le rispettive componenti lessicali ma in linea di principio esclude i nomi propri Co-me non vengono lsquotradottirsquo i nomi di persona (e i marchi industriali o le denominazioni di asso-ciazioni) non ha molto senso pretendere che debbano esserlo i nomi di luogo

Anche negli atti ufficiali in italiano nessuno pensa di lsquotradurre in italianorsquo il nome di LuisDurnwalder Eppure sembra naturale che una localitagrave come Durnwald debba per forza ave-re due nomi (con la buffa lsquotraduzionersquo Durna in Selva) E il toponimo Forst resta in tedesco nel nome della sua birra ma egrave lsquobilinguersquo in Fo-resta-Forst (la localitagrave dove essa viene prodot-ta) allo stesso modo la squadra di calcio di St Georgen-San Giorgio ha partecipato al cam-pionato nazionale di serie D col proprio nome monolingue di St Georgen

Egrave vero che ogni lingua possiede degli eso-nimi ossia delle proprie denominazioni per toponimi che hanno nomi nati ed integrati in altri sistemi linguistici ma si egrave sempre tratta-to di un uso relativamente marginale e limita-to soprattutto a cittagrave e stati di una certa impor-tanza Inoltre negli ultimi tempi vi egrave una for-

te tendenza al regresso di questi usi se ancora si conservano in italiano i toponimi relativi a ca-pitali come Berlino Parigi o Algeri oggi egrave quasi scomparso lrsquouso di Magonza per Mainz Lil-

18 Un dato che mi egrave stato segnalato da un addetto stampa del Commissariato del Governo di Bolzano laquola stra-grande maggioranza dei nomi egrave stata coniata ben dopo il nefasto regime fascista (si pensi allrsquoodonomastica)raquo (e-mail 25 agosto 2009)

33 Il lsquobilinguismorsquo toponimi e sistemi

linguistici

Fig 2 - Cartello bilingue a Foresta-Forst (BZ)

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

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la per Lille o Bugia per Beacutejaia19 Il fenomeno si egrave accelerato da quando a seguito di importan-ti fenomeni storici come la decolonizzazione o la disintegrazione dellrsquoUnione Sovietica si so-no affermati molti lsquonuovirsquo endonimi il cui uso viene spesso associato a una volontagrave di riscat-to da parte di popoli in precedenza oppressi anche con una toponomastica imposta Oggi capi-ta sempre piugrave spesso che si parli di Myanmar e non della Birmania dello Sri Lanka invece di Ceylon di Mumbai e non di Bombay della Moldova e non della Moldavia Questrsquoultimo topo-nimo egrave stato per qualche tempo al centro di un dibattito percheacute dopo lrsquoindipendenza (1991) le autoritagrave del nuovo stato ansiose di vederne utilizzato il lsquoverorsquo nome fecero forti pressioni per-cheacute dovunque si usasse quello di Moldova in luogo delle denominazioni esistenti in preceden-za Tanto che la denominazione usata oggi dal Ministero degli esteri italiano egrave Repubblica di Moldova (anche se egrave tuttora diffuso e forse prevalente lrsquoesonimo tradizionale Moldavia)20 Con questo esempio vediamo a quale distanza arrivino oggi a proiettarsi i problemi della toponoma-stica Personalmente ho avuto modo di seguire i dibattiti che per qualche tempo si intrecciarono sullrsquoargomento venuto di attualitagrave per via di vicende sportive della nazionale calcistica di quel paese e ricordo quanti trovassero ingiusto lsquomodificare la propria linguarsquo fossrsquoanche per com-piacere un governo di un paese da poco indipendente21

E cosigrave se a partire dalle regioni bilingui alcune denominazioni lsquoitalianersquo sono ormai divenute di uso corrente anche al di fuori dellrsquoambito locale puograve non essere semplice lsquoripristinarersquo sem-plicemente le antiche denominazioni Ma egrave certamente fuori dal tempo ostinarsi a creare nuovi nomi italiani per qualunque toponimo che ne sia sprovvisto

Che cosa sia ragionevole fare oggi dopo il lsquofatto compiutorsquo di unrsquoitalianizzazione forza-ta che ha creato comunque toponimi con una certa diffusione anche nellrsquouso lsquonazionalersquo non egrave facile a dirsi Ma ha poco senso appellarsi al lsquobilinguismorsquo per continuare senza ripensamen-ti su questa strada Non egrave questa la sede per stilare ricette oltretutto in un campo in cui giagrave esi-

19 In questo lrsquouso relativo ai toponimi si sta conformando a ciograve che egrave giagrave avvenuto per i nomi di persona Fino agli inizi del Novecento era facile imbattersi nella lsquotraduzionersquo di nomi e a volte anche di cognomi di personalitagrave straniere Ma con lrsquoampliarsi degli orizzonti spaziali caratteristico della globalizzazione i nomi stranieri nei discorsi quotidiani sono sempre piugrave numerosi e per esempio i frequentatori di qualunque lsquoBar Sportrsquo si orientano senza difficoltagrave anche tra i nomi piugrave esotici come Etorsquoo o El Shaarawi inoltre un lsquosecondo nomersquo attribuito da altri puograve essere un segno di rispetto ma puograve anche essere percepito come un lsquonomignolorsquo non sempre gradito Il motivo di questo anticipo nel reintegro dei nomi personali rispetto ai toponimi mi sembra facilmente individuabile nel fatto che le persone si possono risentire e difendere i luoghi no

20 Dal toponimo italiano si ha anche lrsquoaggettivo di nazionalitagrave moldavo ottenuto con la stessa procedura di russo da Russia o di greco da Grecia che egrave quello a mia conoscenza tuttora di uso corrente mentre una forma moldovano da Moldova non mi risulta usata da nessuno

21 Analogamente il caposcuola francese della berberistica Lionel Galand continua ad usare il termine berbegravere lsquoberberorsquo per indicare la lingua oggetto dei suoi studi bencheacute molti nordafricani gli chiedano di usare lrsquoauto-denominazione tamazight affermando di avere tutto il rispetto per quella lingua ma di non desiderare per questo cambiare la propria

VERMONDO BRUGNATELLI

34

ste una legislazione per quanto redatta in termini poco rigorosi dal punto di vista linguistico22 In linea di principio sembrerebbe comunque ragionevole che si trovasse il modo di limitare i nomi lsquobilinguirsquo allo stretto indispensabile mantenendo per il resto uno statuto di maggiore uf-ficialitagrave ai nomi locali

Per passare ad unrsquoaltra realtagrave italiana egrave interessante notare come il lsquobilinguismorsquo sia stato richiamato anche di recente dal prefetto di Sondrio per negare il permesso di intitolazione di una via di Frontale frazione di Sondalo ai Minoumlr i minatori del luogo laquola normativa vigente non consente lrsquointitolazione della nuova via in dialetto neacute una doppia intitolazione in lingua italiana e in dialetto non essendo questa una provincia ove vige il bilinguismoraquo23 Questo ri-corso a princigravepi superiori per negare unrsquoistanza condivisa da una piccola comunitagrave locale egrave ol-tretutto ben difficile da praticare con rigore su tutto il territorio nazionale si pensi alla via dei Martinitt a Milano dedicata ai piccoli ospiti di uno storico orfanotrofio cittadino noti proprio con questo nome vernacolo

Se riflettiamo su questrsquoultimo episodio di Frontale vediamo con chiarezza qual egrave la posta in gioco Qui egrave in gioco il patrimonio della storia La umile ma fiera e orgogliosa storia di una piccola comunitagrave che era caratterizzata da questo antico e massacrante mestiere E nulla me-glio della lingua o del dialetto locale riesce ad esprimere questa storia locale condivisa Contro di essa si muove la logica dello Stato giacobino che in nome dellrsquounitagrave politica tende invece a negare ogni particolarismo linguistico e culturale

I toponimi ereditati dalla tradizione sono un prezioso lsquopatrimonio immaterialersquo precipitato di secoli di storia e di evoluzione linguistica Cancellarli sarebbe come distruggere i Buddha nel-la roccia afghani Ma anche affiancar loro a tutti i costi creazioni moderne senza storia sarebbe come piazzare accanto ad ogni obelisco o monumento antico una riproduzione piugrave o meno fede-le in plastica o acciaio forse lsquopiugrave fruibilersquo ma indubbiamente invadente e fuori posto Pensiamo allrsquoaspetto grottesco di un ipotetico odonimo lsquobilinguersquo via degli Orfanellivia dei Martinitt

A conclusione di questo mio intervento non ho ritenuto fosse il caso di avanzare delle lsquopro-postersquo concrete Ad esse potremo eventualmente dedicare le prossime assemblee del Gruppo di Studio sulle Politiche Linguistiche o anche ulteriori auspicabili convegni Mi egrave sembrato im-portante qui passare in rassegna alcuni aspetti fin qui poco approfonditi della toponomastica e spero di aver in tal modo adempiuto al compito affidatomi di introdurre i lavori di questo in-

22 Per fare un esempio del livello di approssimazione terminologica e concettuale che caratterizza la legislazione in materia linguistica basti pensare che il sopra ricordato art 101 dello Statuto di Autonomia quello che sancisce il principio del lsquobilinguismorsquo della toponomastica altoatesina rende in italiano con dizione (cioegrave sembra intendersi lsquopronunciarsquo) ciograve che nel testo tedesco egrave Bezeichnung vale a dire lsquodenominazionersquo

23 Da una nota del viceprefetto vicario Luigi Scipioni al municipio di Sondalo del 30 maggio 2011 il testo egrave quello riportato in laquoLa Provincia di Sondrioraquo 15 giugno 2011 piugrave succinto ma dello stesso tenore e sempre virgolettato quello riportato dal laquoCorriere della Seraraquo 19 giugno 2011 13

34 I toponimi come lsquopatrimonio

immaterialersquo

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

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contro in cui tanti altri colleghi esporranno i loro punti di vista e le loro riflessioni su un argo-mento estremamente vasto e gravido di implicazioni che vanno al di lagrave degli ambiti piugrave tradi-zionali della linguistica

Nella storia delle discipline linguistiche il confronto con il mondo esterno lrsquoextralinguisti-co accuratamente evitato agli albori si egrave mostrato sempre piugrave ineludibile dapprima con la na-scita della sociolinguistica e in seguito ancora di piugrave con lrsquoemergere degli studi di lsquopianifica-zione linguisticarsquo Egrave una sfida importante che attende i nostri studi quella che ci impone oggi di inoltrarci senza abbandonare il rigore scientifico e le metodologie collaudate anche negli insi-diosi territori degli aspetti politici e di potere con cui deve fare i conti la pianificazione in am-bito toponomastico

BACK 1996 = Otto Back Typologie der Laumlndernamen Staaten- Laumlnder- Landschaftsnamen in Otto Back - Ernst Eichler - Gerold Hilty - Heinrich Loumlffler - Hugo Steger - Ladislav Zgusta (eds) An International Handbook of Onomastics Manuel international drsquoonomastique Ein internationales Handbuch zur Onomastik Walter de Gruyter Berlin-New York 1996 1348-1356

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NASH 2009 = Catherine Nash Irish Place Names Post-Colonial Locations in Berg-Vuolteenaho (2009) 137-152

ROSTAING 1997 = Charles Rostaing Les noms de lieux PUF Paris 1997

SABATINI 1987 = Alma Sabatini Il sessismo nella lingua italiana Presidenza del Consiglio dei Ministri ndash Commissione nazionale per la realizzazione della paritagrave tra uomo e donna Roma 1987

SPANO 1870 = Giovanni Spano Canzoni popolari inedite in dialetto sardo centrale ossia logudorese Seconda serie Canzoni storiche e profane Tipografia del Commercio Cagliari 1870

STEWART 1975 = George R Stewart Names on the Globe Oxford University Press New York 1975

TENT-BLAIR 2011 = Jan Tent-David Blair Motivations for Naming the Development of a Toponymic Typology for Australian Placenames laquoNamesraquo LIX (June 2011) 2 67-89

ZUCKERMANN 2011 = Ghilrsquoad Zuckermann Toponymy and Monopoly One Toponym Two Parents - Ideological Hebraization of Arabic Place Names in the Israeli Language laquoOnomaraquo XLI (2011) 163-184

Riferimenti bibliografi ci

VERMONDO BRUGNATELLI

32

la presenza sullo sfondo di una larvata lsquoguerra tra comunitagraversquo facilmente manipolabile in sen-so sciovinista

Un argomento che si sente addurre come giustificazione di questa pletorica situazione nel-la Provincia di Bolzano egrave il lsquorispetto del principio del bilinguismorsquo In nome di questo rispetto sono stati creati molti piugrave toponimi italiani dal dopoguerra ad oggi di quanti ne avesse creati il fascismo col senatore Ettore Tolomei18 Chiunque continui a sostenerlo non ha perograve chiari i ter-mini della questione Si tratta in gran parte di un falso problema Il bilinguismo attiene infatti al sistema linguistico nel suo complesso lrsquoitaliano o il tedesco con i rispettivi sistemi morfo-sintattici e le rispettive componenti lessicali ma in linea di principio esclude i nomi propri Co-me non vengono lsquotradottirsquo i nomi di persona (e i marchi industriali o le denominazioni di asso-ciazioni) non ha molto senso pretendere che debbano esserlo i nomi di luogo

Anche negli atti ufficiali in italiano nessuno pensa di lsquotradurre in italianorsquo il nome di LuisDurnwalder Eppure sembra naturale che una localitagrave come Durnwald debba per forza ave-re due nomi (con la buffa lsquotraduzionersquo Durna in Selva) E il toponimo Forst resta in tedesco nel nome della sua birra ma egrave lsquobilinguersquo in Fo-resta-Forst (la localitagrave dove essa viene prodot-ta) allo stesso modo la squadra di calcio di St Georgen-San Giorgio ha partecipato al cam-pionato nazionale di serie D col proprio nome monolingue di St Georgen

Egrave vero che ogni lingua possiede degli eso-nimi ossia delle proprie denominazioni per toponimi che hanno nomi nati ed integrati in altri sistemi linguistici ma si egrave sempre tratta-to di un uso relativamente marginale e limita-to soprattutto a cittagrave e stati di una certa impor-tanza Inoltre negli ultimi tempi vi egrave una for-

te tendenza al regresso di questi usi se ancora si conservano in italiano i toponimi relativi a ca-pitali come Berlino Parigi o Algeri oggi egrave quasi scomparso lrsquouso di Magonza per Mainz Lil-

18 Un dato che mi egrave stato segnalato da un addetto stampa del Commissariato del Governo di Bolzano laquola stra-grande maggioranza dei nomi egrave stata coniata ben dopo il nefasto regime fascista (si pensi allrsquoodonomastica)raquo (e-mail 25 agosto 2009)

33 Il lsquobilinguismorsquo toponimi e sistemi

linguistici

Fig 2 - Cartello bilingue a Foresta-Forst (BZ)

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

33

la per Lille o Bugia per Beacutejaia19 Il fenomeno si egrave accelerato da quando a seguito di importan-ti fenomeni storici come la decolonizzazione o la disintegrazione dellrsquoUnione Sovietica si so-no affermati molti lsquonuovirsquo endonimi il cui uso viene spesso associato a una volontagrave di riscat-to da parte di popoli in precedenza oppressi anche con una toponomastica imposta Oggi capi-ta sempre piugrave spesso che si parli di Myanmar e non della Birmania dello Sri Lanka invece di Ceylon di Mumbai e non di Bombay della Moldova e non della Moldavia Questrsquoultimo topo-nimo egrave stato per qualche tempo al centro di un dibattito percheacute dopo lrsquoindipendenza (1991) le autoritagrave del nuovo stato ansiose di vederne utilizzato il lsquoverorsquo nome fecero forti pressioni per-cheacute dovunque si usasse quello di Moldova in luogo delle denominazioni esistenti in preceden-za Tanto che la denominazione usata oggi dal Ministero degli esteri italiano egrave Repubblica di Moldova (anche se egrave tuttora diffuso e forse prevalente lrsquoesonimo tradizionale Moldavia)20 Con questo esempio vediamo a quale distanza arrivino oggi a proiettarsi i problemi della toponoma-stica Personalmente ho avuto modo di seguire i dibattiti che per qualche tempo si intrecciarono sullrsquoargomento venuto di attualitagrave per via di vicende sportive della nazionale calcistica di quel paese e ricordo quanti trovassero ingiusto lsquomodificare la propria linguarsquo fossrsquoanche per com-piacere un governo di un paese da poco indipendente21

E cosigrave se a partire dalle regioni bilingui alcune denominazioni lsquoitalianersquo sono ormai divenute di uso corrente anche al di fuori dellrsquoambito locale puograve non essere semplice lsquoripristinarersquo sem-plicemente le antiche denominazioni Ma egrave certamente fuori dal tempo ostinarsi a creare nuovi nomi italiani per qualunque toponimo che ne sia sprovvisto

Che cosa sia ragionevole fare oggi dopo il lsquofatto compiutorsquo di unrsquoitalianizzazione forza-ta che ha creato comunque toponimi con una certa diffusione anche nellrsquouso lsquonazionalersquo non egrave facile a dirsi Ma ha poco senso appellarsi al lsquobilinguismorsquo per continuare senza ripensamen-ti su questa strada Non egrave questa la sede per stilare ricette oltretutto in un campo in cui giagrave esi-

19 In questo lrsquouso relativo ai toponimi si sta conformando a ciograve che egrave giagrave avvenuto per i nomi di persona Fino agli inizi del Novecento era facile imbattersi nella lsquotraduzionersquo di nomi e a volte anche di cognomi di personalitagrave straniere Ma con lrsquoampliarsi degli orizzonti spaziali caratteristico della globalizzazione i nomi stranieri nei discorsi quotidiani sono sempre piugrave numerosi e per esempio i frequentatori di qualunque lsquoBar Sportrsquo si orientano senza difficoltagrave anche tra i nomi piugrave esotici come Etorsquoo o El Shaarawi inoltre un lsquosecondo nomersquo attribuito da altri puograve essere un segno di rispetto ma puograve anche essere percepito come un lsquonomignolorsquo non sempre gradito Il motivo di questo anticipo nel reintegro dei nomi personali rispetto ai toponimi mi sembra facilmente individuabile nel fatto che le persone si possono risentire e difendere i luoghi no

20 Dal toponimo italiano si ha anche lrsquoaggettivo di nazionalitagrave moldavo ottenuto con la stessa procedura di russo da Russia o di greco da Grecia che egrave quello a mia conoscenza tuttora di uso corrente mentre una forma moldovano da Moldova non mi risulta usata da nessuno

21 Analogamente il caposcuola francese della berberistica Lionel Galand continua ad usare il termine berbegravere lsquoberberorsquo per indicare la lingua oggetto dei suoi studi bencheacute molti nordafricani gli chiedano di usare lrsquoauto-denominazione tamazight affermando di avere tutto il rispetto per quella lingua ma di non desiderare per questo cambiare la propria

VERMONDO BRUGNATELLI

34

ste una legislazione per quanto redatta in termini poco rigorosi dal punto di vista linguistico22 In linea di principio sembrerebbe comunque ragionevole che si trovasse il modo di limitare i nomi lsquobilinguirsquo allo stretto indispensabile mantenendo per il resto uno statuto di maggiore uf-ficialitagrave ai nomi locali

Per passare ad unrsquoaltra realtagrave italiana egrave interessante notare come il lsquobilinguismorsquo sia stato richiamato anche di recente dal prefetto di Sondrio per negare il permesso di intitolazione di una via di Frontale frazione di Sondalo ai Minoumlr i minatori del luogo laquola normativa vigente non consente lrsquointitolazione della nuova via in dialetto neacute una doppia intitolazione in lingua italiana e in dialetto non essendo questa una provincia ove vige il bilinguismoraquo23 Questo ri-corso a princigravepi superiori per negare unrsquoistanza condivisa da una piccola comunitagrave locale egrave ol-tretutto ben difficile da praticare con rigore su tutto il territorio nazionale si pensi alla via dei Martinitt a Milano dedicata ai piccoli ospiti di uno storico orfanotrofio cittadino noti proprio con questo nome vernacolo

Se riflettiamo su questrsquoultimo episodio di Frontale vediamo con chiarezza qual egrave la posta in gioco Qui egrave in gioco il patrimonio della storia La umile ma fiera e orgogliosa storia di una piccola comunitagrave che era caratterizzata da questo antico e massacrante mestiere E nulla me-glio della lingua o del dialetto locale riesce ad esprimere questa storia locale condivisa Contro di essa si muove la logica dello Stato giacobino che in nome dellrsquounitagrave politica tende invece a negare ogni particolarismo linguistico e culturale

I toponimi ereditati dalla tradizione sono un prezioso lsquopatrimonio immaterialersquo precipitato di secoli di storia e di evoluzione linguistica Cancellarli sarebbe come distruggere i Buddha nel-la roccia afghani Ma anche affiancar loro a tutti i costi creazioni moderne senza storia sarebbe come piazzare accanto ad ogni obelisco o monumento antico una riproduzione piugrave o meno fede-le in plastica o acciaio forse lsquopiugrave fruibilersquo ma indubbiamente invadente e fuori posto Pensiamo allrsquoaspetto grottesco di un ipotetico odonimo lsquobilinguersquo via degli Orfanellivia dei Martinitt

A conclusione di questo mio intervento non ho ritenuto fosse il caso di avanzare delle lsquopro-postersquo concrete Ad esse potremo eventualmente dedicare le prossime assemblee del Gruppo di Studio sulle Politiche Linguistiche o anche ulteriori auspicabili convegni Mi egrave sembrato im-portante qui passare in rassegna alcuni aspetti fin qui poco approfonditi della toponomastica e spero di aver in tal modo adempiuto al compito affidatomi di introdurre i lavori di questo in-

22 Per fare un esempio del livello di approssimazione terminologica e concettuale che caratterizza la legislazione in materia linguistica basti pensare che il sopra ricordato art 101 dello Statuto di Autonomia quello che sancisce il principio del lsquobilinguismorsquo della toponomastica altoatesina rende in italiano con dizione (cioegrave sembra intendersi lsquopronunciarsquo) ciograve che nel testo tedesco egrave Bezeichnung vale a dire lsquodenominazionersquo

23 Da una nota del viceprefetto vicario Luigi Scipioni al municipio di Sondalo del 30 maggio 2011 il testo egrave quello riportato in laquoLa Provincia di Sondrioraquo 15 giugno 2011 piugrave succinto ma dello stesso tenore e sempre virgolettato quello riportato dal laquoCorriere della Seraraquo 19 giugno 2011 13

34 I toponimi come lsquopatrimonio

immaterialersquo

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

35

contro in cui tanti altri colleghi esporranno i loro punti di vista e le loro riflessioni su un argo-mento estremamente vasto e gravido di implicazioni che vanno al di lagrave degli ambiti piugrave tradi-zionali della linguistica

Nella storia delle discipline linguistiche il confronto con il mondo esterno lrsquoextralinguisti-co accuratamente evitato agli albori si egrave mostrato sempre piugrave ineludibile dapprima con la na-scita della sociolinguistica e in seguito ancora di piugrave con lrsquoemergere degli studi di lsquopianifica-zione linguisticarsquo Egrave una sfida importante che attende i nostri studi quella che ci impone oggi di inoltrarci senza abbandonare il rigore scientifico e le metodologie collaudate anche negli insi-diosi territori degli aspetti politici e di potere con cui deve fare i conti la pianificazione in am-bito toponomastico

BACK 1996 = Otto Back Typologie der Laumlndernamen Staaten- Laumlnder- Landschaftsnamen in Otto Back - Ernst Eichler - Gerold Hilty - Heinrich Loumlffler - Hugo Steger - Ladislav Zgusta (eds) An International Handbook of Onomastics Manuel international drsquoonomastique Ein internationales Handbuch zur Onomastik Walter de Gruyter Berlin-New York 1996 1348-1356

BERG-VUOLTEENAHO 2009 = Lawrence D Berg - Jani Vuolteenaho (eds) Critical Toponymies the Contested Politics of Place Naming Ashgate Publishing Farnham-Burlington 2009

BRUGNATELLI 2004 = Vermondo Brugnatelli Notes drsquoonomastique jerbienne et mozabite in Kamal Naiumlt-Zerrad - Rainer Voszligen - Dymitr Ibriszimow (eds) Nouvelles eacutetudes berbegraveres Le verbe et autres articles Actes du laquo2 Bayreuth-Frankfurter Kolloquium zur Berberologie 2002raquo Ruumldiger Koumlppe Verlag Koumlln 2004 29-39

COHEN-KLIOT 1992 = Saul B Cohen - Nurit Kliot Place-names in Israelrsquos ideological struggle over the administered territories laquoAnnals of the Association of American Geographersraquo LXXXII (1992) 4 653-680

DE MAURO 1963 = Tullio De Mauro Storia linguistica dellrsquoItalia unita Laterza Bari 1963

DI CARLO-GOOD 2014 = Pierpaolo Di Carlo - Jeff Good What are we trying to preserve Diversity change and ideology at the edge of the Came-roonian Grassfields in Peter K Austin - Julia

Sallabank (eds) Endangered Languages Beliefs and Ideologies in Language Documentation and Revitalisation Oxford University Press Oxford 2014 231-264

KADMON 2001 = Naftali Kadmon Toponymy the lore laws and language of geographical names Vantage Press New York 2001

NASH 2009 = Catherine Nash Irish Place Names Post-Colonial Locations in Berg-Vuolteenaho (2009) 137-152

ROSTAING 1997 = Charles Rostaing Les noms de lieux PUF Paris 1997

SABATINI 1987 = Alma Sabatini Il sessismo nella lingua italiana Presidenza del Consiglio dei Ministri ndash Commissione nazionale per la realizzazione della paritagrave tra uomo e donna Roma 1987

SPANO 1870 = Giovanni Spano Canzoni popolari inedite in dialetto sardo centrale ossia logudorese Seconda serie Canzoni storiche e profane Tipografia del Commercio Cagliari 1870

STEWART 1975 = George R Stewart Names on the Globe Oxford University Press New York 1975

TENT-BLAIR 2011 = Jan Tent-David Blair Motivations for Naming the Development of a Toponymic Typology for Australian Placenames laquoNamesraquo LIX (June 2011) 2 67-89

ZUCKERMANN 2011 = Ghilrsquoad Zuckermann Toponymy and Monopoly One Toponym Two Parents - Ideological Hebraization of Arabic Place Names in the Israeli Language laquoOnomaraquo XLI (2011) 163-184

Riferimenti bibliografi ci

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

33

la per Lille o Bugia per Beacutejaia19 Il fenomeno si egrave accelerato da quando a seguito di importan-ti fenomeni storici come la decolonizzazione o la disintegrazione dellrsquoUnione Sovietica si so-no affermati molti lsquonuovirsquo endonimi il cui uso viene spesso associato a una volontagrave di riscat-to da parte di popoli in precedenza oppressi anche con una toponomastica imposta Oggi capi-ta sempre piugrave spesso che si parli di Myanmar e non della Birmania dello Sri Lanka invece di Ceylon di Mumbai e non di Bombay della Moldova e non della Moldavia Questrsquoultimo topo-nimo egrave stato per qualche tempo al centro di un dibattito percheacute dopo lrsquoindipendenza (1991) le autoritagrave del nuovo stato ansiose di vederne utilizzato il lsquoverorsquo nome fecero forti pressioni per-cheacute dovunque si usasse quello di Moldova in luogo delle denominazioni esistenti in preceden-za Tanto che la denominazione usata oggi dal Ministero degli esteri italiano egrave Repubblica di Moldova (anche se egrave tuttora diffuso e forse prevalente lrsquoesonimo tradizionale Moldavia)20 Con questo esempio vediamo a quale distanza arrivino oggi a proiettarsi i problemi della toponoma-stica Personalmente ho avuto modo di seguire i dibattiti che per qualche tempo si intrecciarono sullrsquoargomento venuto di attualitagrave per via di vicende sportive della nazionale calcistica di quel paese e ricordo quanti trovassero ingiusto lsquomodificare la propria linguarsquo fossrsquoanche per com-piacere un governo di un paese da poco indipendente21

E cosigrave se a partire dalle regioni bilingui alcune denominazioni lsquoitalianersquo sono ormai divenute di uso corrente anche al di fuori dellrsquoambito locale puograve non essere semplice lsquoripristinarersquo sem-plicemente le antiche denominazioni Ma egrave certamente fuori dal tempo ostinarsi a creare nuovi nomi italiani per qualunque toponimo che ne sia sprovvisto

Che cosa sia ragionevole fare oggi dopo il lsquofatto compiutorsquo di unrsquoitalianizzazione forza-ta che ha creato comunque toponimi con una certa diffusione anche nellrsquouso lsquonazionalersquo non egrave facile a dirsi Ma ha poco senso appellarsi al lsquobilinguismorsquo per continuare senza ripensamen-ti su questa strada Non egrave questa la sede per stilare ricette oltretutto in un campo in cui giagrave esi-

19 In questo lrsquouso relativo ai toponimi si sta conformando a ciograve che egrave giagrave avvenuto per i nomi di persona Fino agli inizi del Novecento era facile imbattersi nella lsquotraduzionersquo di nomi e a volte anche di cognomi di personalitagrave straniere Ma con lrsquoampliarsi degli orizzonti spaziali caratteristico della globalizzazione i nomi stranieri nei discorsi quotidiani sono sempre piugrave numerosi e per esempio i frequentatori di qualunque lsquoBar Sportrsquo si orientano senza difficoltagrave anche tra i nomi piugrave esotici come Etorsquoo o El Shaarawi inoltre un lsquosecondo nomersquo attribuito da altri puograve essere un segno di rispetto ma puograve anche essere percepito come un lsquonomignolorsquo non sempre gradito Il motivo di questo anticipo nel reintegro dei nomi personali rispetto ai toponimi mi sembra facilmente individuabile nel fatto che le persone si possono risentire e difendere i luoghi no

20 Dal toponimo italiano si ha anche lrsquoaggettivo di nazionalitagrave moldavo ottenuto con la stessa procedura di russo da Russia o di greco da Grecia che egrave quello a mia conoscenza tuttora di uso corrente mentre una forma moldovano da Moldova non mi risulta usata da nessuno

21 Analogamente il caposcuola francese della berberistica Lionel Galand continua ad usare il termine berbegravere lsquoberberorsquo per indicare la lingua oggetto dei suoi studi bencheacute molti nordafricani gli chiedano di usare lrsquoauto-denominazione tamazight affermando di avere tutto il rispetto per quella lingua ma di non desiderare per questo cambiare la propria

VERMONDO BRUGNATELLI

34

ste una legislazione per quanto redatta in termini poco rigorosi dal punto di vista linguistico22 In linea di principio sembrerebbe comunque ragionevole che si trovasse il modo di limitare i nomi lsquobilinguirsquo allo stretto indispensabile mantenendo per il resto uno statuto di maggiore uf-ficialitagrave ai nomi locali

Per passare ad unrsquoaltra realtagrave italiana egrave interessante notare come il lsquobilinguismorsquo sia stato richiamato anche di recente dal prefetto di Sondrio per negare il permesso di intitolazione di una via di Frontale frazione di Sondalo ai Minoumlr i minatori del luogo laquola normativa vigente non consente lrsquointitolazione della nuova via in dialetto neacute una doppia intitolazione in lingua italiana e in dialetto non essendo questa una provincia ove vige il bilinguismoraquo23 Questo ri-corso a princigravepi superiori per negare unrsquoistanza condivisa da una piccola comunitagrave locale egrave ol-tretutto ben difficile da praticare con rigore su tutto il territorio nazionale si pensi alla via dei Martinitt a Milano dedicata ai piccoli ospiti di uno storico orfanotrofio cittadino noti proprio con questo nome vernacolo

Se riflettiamo su questrsquoultimo episodio di Frontale vediamo con chiarezza qual egrave la posta in gioco Qui egrave in gioco il patrimonio della storia La umile ma fiera e orgogliosa storia di una piccola comunitagrave che era caratterizzata da questo antico e massacrante mestiere E nulla me-glio della lingua o del dialetto locale riesce ad esprimere questa storia locale condivisa Contro di essa si muove la logica dello Stato giacobino che in nome dellrsquounitagrave politica tende invece a negare ogni particolarismo linguistico e culturale

I toponimi ereditati dalla tradizione sono un prezioso lsquopatrimonio immaterialersquo precipitato di secoli di storia e di evoluzione linguistica Cancellarli sarebbe come distruggere i Buddha nel-la roccia afghani Ma anche affiancar loro a tutti i costi creazioni moderne senza storia sarebbe come piazzare accanto ad ogni obelisco o monumento antico una riproduzione piugrave o meno fede-le in plastica o acciaio forse lsquopiugrave fruibilersquo ma indubbiamente invadente e fuori posto Pensiamo allrsquoaspetto grottesco di un ipotetico odonimo lsquobilinguersquo via degli Orfanellivia dei Martinitt

A conclusione di questo mio intervento non ho ritenuto fosse il caso di avanzare delle lsquopro-postersquo concrete Ad esse potremo eventualmente dedicare le prossime assemblee del Gruppo di Studio sulle Politiche Linguistiche o anche ulteriori auspicabili convegni Mi egrave sembrato im-portante qui passare in rassegna alcuni aspetti fin qui poco approfonditi della toponomastica e spero di aver in tal modo adempiuto al compito affidatomi di introdurre i lavori di questo in-

22 Per fare un esempio del livello di approssimazione terminologica e concettuale che caratterizza la legislazione in materia linguistica basti pensare che il sopra ricordato art 101 dello Statuto di Autonomia quello che sancisce il principio del lsquobilinguismorsquo della toponomastica altoatesina rende in italiano con dizione (cioegrave sembra intendersi lsquopronunciarsquo) ciograve che nel testo tedesco egrave Bezeichnung vale a dire lsquodenominazionersquo

23 Da una nota del viceprefetto vicario Luigi Scipioni al municipio di Sondalo del 30 maggio 2011 il testo egrave quello riportato in laquoLa Provincia di Sondrioraquo 15 giugno 2011 piugrave succinto ma dello stesso tenore e sempre virgolettato quello riportato dal laquoCorriere della Seraraquo 19 giugno 2011 13

34 I toponimi come lsquopatrimonio

immaterialersquo

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

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contro in cui tanti altri colleghi esporranno i loro punti di vista e le loro riflessioni su un argo-mento estremamente vasto e gravido di implicazioni che vanno al di lagrave degli ambiti piugrave tradi-zionali della linguistica

Nella storia delle discipline linguistiche il confronto con il mondo esterno lrsquoextralinguisti-co accuratamente evitato agli albori si egrave mostrato sempre piugrave ineludibile dapprima con la na-scita della sociolinguistica e in seguito ancora di piugrave con lrsquoemergere degli studi di lsquopianifica-zione linguisticarsquo Egrave una sfida importante che attende i nostri studi quella che ci impone oggi di inoltrarci senza abbandonare il rigore scientifico e le metodologie collaudate anche negli insi-diosi territori degli aspetti politici e di potere con cui deve fare i conti la pianificazione in am-bito toponomastico

BACK 1996 = Otto Back Typologie der Laumlndernamen Staaten- Laumlnder- Landschaftsnamen in Otto Back - Ernst Eichler - Gerold Hilty - Heinrich Loumlffler - Hugo Steger - Ladislav Zgusta (eds) An International Handbook of Onomastics Manuel international drsquoonomastique Ein internationales Handbuch zur Onomastik Walter de Gruyter Berlin-New York 1996 1348-1356

BERG-VUOLTEENAHO 2009 = Lawrence D Berg - Jani Vuolteenaho (eds) Critical Toponymies the Contested Politics of Place Naming Ashgate Publishing Farnham-Burlington 2009

BRUGNATELLI 2004 = Vermondo Brugnatelli Notes drsquoonomastique jerbienne et mozabite in Kamal Naiumlt-Zerrad - Rainer Voszligen - Dymitr Ibriszimow (eds) Nouvelles eacutetudes berbegraveres Le verbe et autres articles Actes du laquo2 Bayreuth-Frankfurter Kolloquium zur Berberologie 2002raquo Ruumldiger Koumlppe Verlag Koumlln 2004 29-39

COHEN-KLIOT 1992 = Saul B Cohen - Nurit Kliot Place-names in Israelrsquos ideological struggle over the administered territories laquoAnnals of the Association of American Geographersraquo LXXXII (1992) 4 653-680

DE MAURO 1963 = Tullio De Mauro Storia linguistica dellrsquoItalia unita Laterza Bari 1963

DI CARLO-GOOD 2014 = Pierpaolo Di Carlo - Jeff Good What are we trying to preserve Diversity change and ideology at the edge of the Came-roonian Grassfields in Peter K Austin - Julia

Sallabank (eds) Endangered Languages Beliefs and Ideologies in Language Documentation and Revitalisation Oxford University Press Oxford 2014 231-264

KADMON 2001 = Naftali Kadmon Toponymy the lore laws and language of geographical names Vantage Press New York 2001

NASH 2009 = Catherine Nash Irish Place Names Post-Colonial Locations in Berg-Vuolteenaho (2009) 137-152

ROSTAING 1997 = Charles Rostaing Les noms de lieux PUF Paris 1997

SABATINI 1987 = Alma Sabatini Il sessismo nella lingua italiana Presidenza del Consiglio dei Ministri ndash Commissione nazionale per la realizzazione della paritagrave tra uomo e donna Roma 1987

SPANO 1870 = Giovanni Spano Canzoni popolari inedite in dialetto sardo centrale ossia logudorese Seconda serie Canzoni storiche e profane Tipografia del Commercio Cagliari 1870

STEWART 1975 = George R Stewart Names on the Globe Oxford University Press New York 1975

TENT-BLAIR 2011 = Jan Tent-David Blair Motivations for Naming the Development of a Toponymic Typology for Australian Placenames laquoNamesraquo LIX (June 2011) 2 67-89

ZUCKERMANN 2011 = Ghilrsquoad Zuckermann Toponymy and Monopoly One Toponym Two Parents - Ideological Hebraization of Arabic Place Names in the Israeli Language laquoOnomaraquo XLI (2011) 163-184

Riferimenti bibliografi ci

VERMONDO BRUGNATELLI

34

ste una legislazione per quanto redatta in termini poco rigorosi dal punto di vista linguistico22 In linea di principio sembrerebbe comunque ragionevole che si trovasse il modo di limitare i nomi lsquobilinguirsquo allo stretto indispensabile mantenendo per il resto uno statuto di maggiore uf-ficialitagrave ai nomi locali

Per passare ad unrsquoaltra realtagrave italiana egrave interessante notare come il lsquobilinguismorsquo sia stato richiamato anche di recente dal prefetto di Sondrio per negare il permesso di intitolazione di una via di Frontale frazione di Sondalo ai Minoumlr i minatori del luogo laquola normativa vigente non consente lrsquointitolazione della nuova via in dialetto neacute una doppia intitolazione in lingua italiana e in dialetto non essendo questa una provincia ove vige il bilinguismoraquo23 Questo ri-corso a princigravepi superiori per negare unrsquoistanza condivisa da una piccola comunitagrave locale egrave ol-tretutto ben difficile da praticare con rigore su tutto il territorio nazionale si pensi alla via dei Martinitt a Milano dedicata ai piccoli ospiti di uno storico orfanotrofio cittadino noti proprio con questo nome vernacolo

Se riflettiamo su questrsquoultimo episodio di Frontale vediamo con chiarezza qual egrave la posta in gioco Qui egrave in gioco il patrimonio della storia La umile ma fiera e orgogliosa storia di una piccola comunitagrave che era caratterizzata da questo antico e massacrante mestiere E nulla me-glio della lingua o del dialetto locale riesce ad esprimere questa storia locale condivisa Contro di essa si muove la logica dello Stato giacobino che in nome dellrsquounitagrave politica tende invece a negare ogni particolarismo linguistico e culturale

I toponimi ereditati dalla tradizione sono un prezioso lsquopatrimonio immaterialersquo precipitato di secoli di storia e di evoluzione linguistica Cancellarli sarebbe come distruggere i Buddha nel-la roccia afghani Ma anche affiancar loro a tutti i costi creazioni moderne senza storia sarebbe come piazzare accanto ad ogni obelisco o monumento antico una riproduzione piugrave o meno fede-le in plastica o acciaio forse lsquopiugrave fruibilersquo ma indubbiamente invadente e fuori posto Pensiamo allrsquoaspetto grottesco di un ipotetico odonimo lsquobilinguersquo via degli Orfanellivia dei Martinitt

A conclusione di questo mio intervento non ho ritenuto fosse il caso di avanzare delle lsquopro-postersquo concrete Ad esse potremo eventualmente dedicare le prossime assemblee del Gruppo di Studio sulle Politiche Linguistiche o anche ulteriori auspicabili convegni Mi egrave sembrato im-portante qui passare in rassegna alcuni aspetti fin qui poco approfonditi della toponomastica e spero di aver in tal modo adempiuto al compito affidatomi di introdurre i lavori di questo in-

22 Per fare un esempio del livello di approssimazione terminologica e concettuale che caratterizza la legislazione in materia linguistica basti pensare che il sopra ricordato art 101 dello Statuto di Autonomia quello che sancisce il principio del lsquobilinguismorsquo della toponomastica altoatesina rende in italiano con dizione (cioegrave sembra intendersi lsquopronunciarsquo) ciograve che nel testo tedesco egrave Bezeichnung vale a dire lsquodenominazionersquo

23 Da una nota del viceprefetto vicario Luigi Scipioni al municipio di Sondalo del 30 maggio 2011 il testo egrave quello riportato in laquoLa Provincia di Sondrioraquo 15 giugno 2011 piugrave succinto ma dello stesso tenore e sempre virgolettato quello riportato dal laquoCorriere della Seraraquo 19 giugno 2011 13

34 I toponimi come lsquopatrimonio

immaterialersquo

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

35

contro in cui tanti altri colleghi esporranno i loro punti di vista e le loro riflessioni su un argo-mento estremamente vasto e gravido di implicazioni che vanno al di lagrave degli ambiti piugrave tradi-zionali della linguistica

Nella storia delle discipline linguistiche il confronto con il mondo esterno lrsquoextralinguisti-co accuratamente evitato agli albori si egrave mostrato sempre piugrave ineludibile dapprima con la na-scita della sociolinguistica e in seguito ancora di piugrave con lrsquoemergere degli studi di lsquopianifica-zione linguisticarsquo Egrave una sfida importante che attende i nostri studi quella che ci impone oggi di inoltrarci senza abbandonare il rigore scientifico e le metodologie collaudate anche negli insi-diosi territori degli aspetti politici e di potere con cui deve fare i conti la pianificazione in am-bito toponomastico

BACK 1996 = Otto Back Typologie der Laumlndernamen Staaten- Laumlnder- Landschaftsnamen in Otto Back - Ernst Eichler - Gerold Hilty - Heinrich Loumlffler - Hugo Steger - Ladislav Zgusta (eds) An International Handbook of Onomastics Manuel international drsquoonomastique Ein internationales Handbuch zur Onomastik Walter de Gruyter Berlin-New York 1996 1348-1356

BERG-VUOLTEENAHO 2009 = Lawrence D Berg - Jani Vuolteenaho (eds) Critical Toponymies the Contested Politics of Place Naming Ashgate Publishing Farnham-Burlington 2009

BRUGNATELLI 2004 = Vermondo Brugnatelli Notes drsquoonomastique jerbienne et mozabite in Kamal Naiumlt-Zerrad - Rainer Voszligen - Dymitr Ibriszimow (eds) Nouvelles eacutetudes berbegraveres Le verbe et autres articles Actes du laquo2 Bayreuth-Frankfurter Kolloquium zur Berberologie 2002raquo Ruumldiger Koumlppe Verlag Koumlln 2004 29-39

COHEN-KLIOT 1992 = Saul B Cohen - Nurit Kliot Place-names in Israelrsquos ideological struggle over the administered territories laquoAnnals of the Association of American Geographersraquo LXXXII (1992) 4 653-680

DE MAURO 1963 = Tullio De Mauro Storia linguistica dellrsquoItalia unita Laterza Bari 1963

DI CARLO-GOOD 2014 = Pierpaolo Di Carlo - Jeff Good What are we trying to preserve Diversity change and ideology at the edge of the Came-roonian Grassfields in Peter K Austin - Julia

Sallabank (eds) Endangered Languages Beliefs and Ideologies in Language Documentation and Revitalisation Oxford University Press Oxford 2014 231-264

KADMON 2001 = Naftali Kadmon Toponymy the lore laws and language of geographical names Vantage Press New York 2001

NASH 2009 = Catherine Nash Irish Place Names Post-Colonial Locations in Berg-Vuolteenaho (2009) 137-152

ROSTAING 1997 = Charles Rostaing Les noms de lieux PUF Paris 1997

SABATINI 1987 = Alma Sabatini Il sessismo nella lingua italiana Presidenza del Consiglio dei Ministri ndash Commissione nazionale per la realizzazione della paritagrave tra uomo e donna Roma 1987

SPANO 1870 = Giovanni Spano Canzoni popolari inedite in dialetto sardo centrale ossia logudorese Seconda serie Canzoni storiche e profane Tipografia del Commercio Cagliari 1870

STEWART 1975 = George R Stewart Names on the Globe Oxford University Press New York 1975

TENT-BLAIR 2011 = Jan Tent-David Blair Motivations for Naming the Development of a Toponymic Typology for Australian Placenames laquoNamesraquo LIX (June 2011) 2 67-89

ZUCKERMANN 2011 = Ghilrsquoad Zuckermann Toponymy and Monopoly One Toponym Two Parents - Ideological Hebraization of Arabic Place Names in the Israeli Language laquoOnomaraquo XLI (2011) 163-184

Riferimenti bibliografi ci

LA TOPONOMASTICA COME SIMBOLO IDENTITARIO E COME STRUMENTO POLITICO

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contro in cui tanti altri colleghi esporranno i loro punti di vista e le loro riflessioni su un argo-mento estremamente vasto e gravido di implicazioni che vanno al di lagrave degli ambiti piugrave tradi-zionali della linguistica

Nella storia delle discipline linguistiche il confronto con il mondo esterno lrsquoextralinguisti-co accuratamente evitato agli albori si egrave mostrato sempre piugrave ineludibile dapprima con la na-scita della sociolinguistica e in seguito ancora di piugrave con lrsquoemergere degli studi di lsquopianifica-zione linguisticarsquo Egrave una sfida importante che attende i nostri studi quella che ci impone oggi di inoltrarci senza abbandonare il rigore scientifico e le metodologie collaudate anche negli insi-diosi territori degli aspetti politici e di potere con cui deve fare i conti la pianificazione in am-bito toponomastico

BACK 1996 = Otto Back Typologie der Laumlndernamen Staaten- Laumlnder- Landschaftsnamen in Otto Back - Ernst Eichler - Gerold Hilty - Heinrich Loumlffler - Hugo Steger - Ladislav Zgusta (eds) An International Handbook of Onomastics Manuel international drsquoonomastique Ein internationales Handbuch zur Onomastik Walter de Gruyter Berlin-New York 1996 1348-1356

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BRUGNATELLI 2004 = Vermondo Brugnatelli Notes drsquoonomastique jerbienne et mozabite in Kamal Naiumlt-Zerrad - Rainer Voszligen - Dymitr Ibriszimow (eds) Nouvelles eacutetudes berbegraveres Le verbe et autres articles Actes du laquo2 Bayreuth-Frankfurter Kolloquium zur Berberologie 2002raquo Ruumldiger Koumlppe Verlag Koumlln 2004 29-39

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