Jacques Lacan, l’inconscio visto da vicino - La Repubblica 02.06.2013
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Transcript of Jacques Lacan, l’inconscio visto da vicino - La Repubblica 02.06.2013
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7/28/2019 Jacques Lacan, linconscio visto da vicino - La Repubblica 02.06.2013
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IL SAGGIO
S
schio che la citazione si presti al-lequivoco. N Lacan infatti nchiunque altro - forse con lec-cezione del Figlio di Dio - pu ar-rogarsi la pretesa di rappresen-tare la Verit, che pure esiste equando parla lo fa sempre inprima persona e va anche presaper buona. Gli analisti lo sanno,
e proprio per questo lascianoparlare il paziente che dice tut-to quello che gli passa per lamente, obbedendo alla regolafreudiana dellassociazione li-bera, il carburante essenzialeperch il motore inconscio simetta in funzione. La Veritparla allora attraverso il pa-ziente, che dice di amare unapersona e qualche minuto dopodi detestarla: solo allapparenzauna contraddizione, visto che
tutte e due le affermazioni sonovere.
A dispetto del titolo, il volume di segno divulgativo, fedele al-limpostazione di Fasoli che sindalle prime righe della prefazio-ne ne chiarisce il senso: Avevodesiderato rendermi conto seun sapere cos complesso come
quello di Lacan non rimanesseuna pura elucubrazione sullascoperta freudiana, ma potessediventare veramente linfa peruno psicoanalista nel suo lavoroquotidiano.
Di Ciaccia asseconda il suo in-tervistatore, spiegando in modoaccessibile questioni anchemolto complesse: cos unana-lisi nellindirizzo di Lacan e chedifferenza c tra una psicoana-lisi e una psicoterapia, quando
LUCIANA SICA
gli anni Settanta dicono comefunziona linconscio, gli Altriscrittiche Einaudi pubblicherin settembre dicono perchfunziona in quel modo: Lacanmette in chiaro qual il motoredellinconscio che consente aisintomi quelle infinite ripetizio-ni che sono la delizia e lo straziodegli esseri umani.
Sar anche dubbio che Lacanmetta in chiaro qualcosa,spesso somiglia tanto a un ossi-moro, ma cos per Antonio DiCiaccia, lanalista che ha legato ilsuo nome alla traduzione e allacura dellopera lacaniana in Ita-lia. Luscita degliAltri scritti, pidi seicento pagine, attesa per-ch - a differenza dei Seminari-sono testi redatti di pugno dalmaestro francese, sempre lettis-simo da studiosi (non solo anali-
sti) di ogni parte del mondo. Eper le chicche che contiene,dallinaugurale Discorso di Ro-ma del 53 a Lo stordito, un veroe proprio compendio teorico, fi-no alle riflessioni sulla capacit(o meno) dellanalista di decifra-re le formazioni dellinconscio.
Altri testi riguardano filosoficome Merleau-Ponty e scrittori,da Wedekind a Marguerite Du-ras. E Joyce, naturalmente. La
scrittura discontinua, si passada uno stile barocco, prolisso,involuto - alla Bossuet, dice ilcuratore - a un linguaggio scar-no, essenziale, costruito conprecisione millimetrica.
Sono gliAltri scrittilo spuntoiniziale per un libro-intervistache Di Ciaccia firma con Doria-no Fasoli, una conversazioneimbevuta di lacanismo sin dal ti-tolo enigmatico - Io, la Verit,parlo (Alpes), anche con il ri-
Jacques Lacanlinconscio
visto da vicino
egli Scrittiusciti ne-
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7/28/2019 Jacques Lacan, linconscio visto da vicino - La Repubblica 02.06.2013
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DISEGNO DI ANNA GODEASSI
inizia davvero unanalisi e in chemodo lanalista investito dalla-more transferale del paziente,dovr ben guardarsi dal farneuno strumento di potere. O an-che come valutare che lanalisisia conclusa in modo valido, esempre uno per uno, magaricon la riscoperta di una capacitpi inventiva di stare al mondo.
Lelemento personale affon-
da nei ricordi che lautore inse-gue con sapore nostalgico. Sonotanti gli aneddoti legati alla sualunga e intensa frequentazionedi Lacan. Ma qui Di Ciaccia tirain ballo anche un altro genere di
affetti: In fondo - mi dice - un li-bretto cos antiaccademico nato tanti anni fa quando, viag-giando in macchina, i miei duefigli allora adolescenti approfit-tavano di quel nostro tempo in-sieme e del sonno della madre
per farmi delle domande cheavevano a che fare con la psicoa-nalisi. In realt, facendo finta diniente, mi chiedevano chiari-menti sui problemi che a quel-let li assillavano. E io, facendo
altrettanto finta di niente, ri-spondevo usando nel modo pisemplice linsegnamento di La-can... Credo per che rimarran-no inedite le parti pi salienti diquelle lezioni, come le chia-
mavano loro, con ironia. RIPRODUZIONE RISERVATA
IO, LA VERIT,PARLOLacan clinicodi AntonioDi Ciacciae Doriano Fasoli
alpesPagg. 92, euro 12