Io01 audit iso9001 rev.01

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qualityitalia Succeed with Quality IO01 “Audit ISO9001pag. 1 di 21 Rev. 01 del 12.09.2008 qualityitalia S.r.l. - Via G. Coppola di Musitani, 34 00139 Roma, Italy - REA: 1180446, Roma - P. IVA: 09673061009 ISTRUZIONE OPERATIVA QUALITYITALIA SRL AUDIT DI SISTEMI GESTIONE QUALITA’ IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 Copia controllata n. ____ Distribuita a: _________________________ Copia non controllata

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Istruzione Op

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ISTRUZIONE OPERATIVA

QUALITYITALIA SRL

“AUDIT DI SISTEMI GESTIONE QUALITA’ IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001”

Copia controllata n. ____ Distribuita a: _________________________

Copia non controllata

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CARTIGLIO PER LE REVISIONI

Data Rev. Causale Redatto da RGQ Verificato da DG Approvato da ADIR

28.01.2008 00 Prima Emissione 04.02.2008

19.07.2008 01 Aggiornamento ISO/IEC 17021 12.09.2008

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Sommario

1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE ......................................................................... 4

1.1 SCOPO ............................................................................................................ 4

1.2 CAMPO DI APPLICAZIONE ....................................................................................... 4

2. RIFERIMENTI NORMATIVI ....................................................................................... 4

3. TERMINI E DEFINIZIONI ......................................................................................... 4

4. RESPONSABILITÀ .................................................................................................. 6

5. MODALITÀ OPERATIVE ........................................................................................... 7

5.1 REQUISITI GENERALI ........................................................................................... 7

5.2 APPROCCIO PER PROCESSI ..................................................................................... 8

5.3 FASE 1 .......................................................................................................... 10

5.4 FASE 2 .......................................................................................................... 13

5.5 IL PROGRAMMA E IL PIANO TRIENNALE DI AUDIT ......................................................... 19

5.6 CONSEGNA DELLA DOCUMENTAZIONE DI AUDIT ........................................................... 20

5.7 FATTURAZIONE DEGLI INCARICHI ASSEGNATI ............................................................. 20

6. ALLEGATI ........................................................................................................... 20

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1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE

1.1 SCOPO

Lo scopo della presente istruzione operativa è di standardizzare l’operato degli auditor

qualificati (RGVI e AVI) e di offrire indicazioni di ricerca delle evidenze oggettive da

raccogliere durante l’audit, al fine di omogeneizzare il comportamento e le valutazioni degli

auditor in merito alle conclusioni da raggiungere e le risultanze da registrare, con ricaduta

diretta sulla seguente fase decisionale a cura del Comitato di Certificazione, e di

salvaguardare i principi fondamentali di imparzialità, obiettività e trasparenza che

caratterizzano il processo di certificazione e sono alla base della politica di qualityitalia.

1.2 CAMPO DI APPLICAZIONE

La presente istruzione operativa si applica nelle fasi di preparazione, apertura, conduzione,

conclusione e chiusura delle attività di audit da condurre presso le organizzazioni Clienti per la

valutazione del sistema gestione qualità in conformità alla norma UNI EN ISO 9001.

2. RIFERIMENTI NORMATIVI

UNI EN ISO 9000 Sistemi di gestione per la qualità - Fondamenti e vocabolario 2005

UNI EN ISO 9001 Sistemi di gestione per la qualità - Requisiti. 2000

UNI EN ISO 9004 Sistemi di gestione per la qualità - Linee guida per il miglioramento delle prestazioni.

2000

UNI EN 19011 Linea guida per gli audit dei sistemi di gestione per la qualità e/o di gestione ambientale

2003 + Corrigendum 2004/2005

LINEA GUIDA (LG) “Criteri per un approccio efficace ed omogeneo alle valutazioni di conformità alla Norma ISO 9001:2000

Dicembre 2003

3. TERMINI E DEFINIZIONI

I termini e le sigle specificati di seguito sono utilizzati come alternativa alle espressioni a

fianco indicate:

Organizzazione: Società richiedente la certificazione o certificata

ADIR: Alta Direzione

DG: Direzione Generale

DT: Direzione Tecnica

RGQ: Responsabile Gestione Qualità

RSQ: Responsabile Schema Qualità

ST: Segreteria Tecnica

GVI: Gruppo di Verifica Ispettiva

RGVI: Responsabile del Gruppo di Audit

AVI: Membro del Gruppo di Audit

CC: Comitato di Certificazione

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Ai termini e alle espressioni utilizzate è attribuito il significato indicato nelle definizioni

contenute nella norma UNI EN ISO 9000, UNI EN ISO 19011 e nelle definizioni seguenti:

Qualità

L’insieme delle proprietà e delle caratteristiche di un prodotto o di un servizio che

conferiscono ad esso la capacità di soddisfare esigenze espresse o implicite di clienti e parti

interessate.

Sistema Qualità

L’insieme delle azioni pianificate e sistematiche dirette ad assicurare che un prodotto o un

servizio soddisfa i requisiti prefissati.

Sistema Gestione Qualità

Struttura organizzativa formalizzata attraverso individuazione di autorità e responsabilità,

risorse e metodiche operative necessarie per mettere in atto l’insieme delle azioni pianificate

e sistematiche dirette ad assicurare che un prodotto o un servizio soddisferà i requisiti di

qualità prefissati.

Fornitore

Organizzazione o persona che fornisce un prodotto, può essere interno o esterno

all’organizzazione.

Contratto

L’insieme dei requisiti specificati e comunicati attraverso un qualsiasi mezzo.

Manuale della qualità

Documento che descrive il sistema di gestione per la qualità di un'organizzazione.

Controllo qualità

Le operazioni e le tecniche messe in atto per il monitoraggio del rispetto dei requisiti

specificati e per l’ottenimento della soddisfazione del Cliente.

Processo

Insieme di fasi interconnesse svolte dall’organizzazione.

Fase

Insieme di attività interconnesse svolte dall’organizzazione

Prodotto/Servizio

Risultato finale di un processo.

Procedura

Modo specificato per svolgere una singola fase.

Istruzione

Modo specificato per svolgere una singola attività.

Modulo

Documento operativo per lo svolgimento di una singola attività.

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Registrazione

Documento che riporta i risultati ottenuti o fornisce evidenza delle attività svolte.

Specifica

Documento che stabilisce requisiti aggiuntivi.

Guida

Documento che fornisce raccomandazioni o suggerimenti.

Anomalia

Mancato soddisfacimento di un requisito specificato.

Efficacia

Grado di raggiungimento degli requisiti specificati.

Efficienza

Rapporto tra efficacia ed utilizzo di risorse.

Parti Terze Interessate

Insieme di persone, enti, associazioni, autorità e organizzazioni che direttamente o

indirettamente hanno interesse di qualsiasi tipo con l’organizzazione Cliente dell’OdC.

Estensione della certificazione

L'ampliamento del campo di applicazione della certificazione di conformità ad altri processi,

prodotti o servizi precedentemente non comprese nello scopo di certificazione.

Reclamo

Qualsiasi espressione di insoddisfazione dell’Organizzazione (o altra parte terza interessata)

inerente all’attività di certificazione svolta dall’OdC.

Soddisfazione del Cliente

Percezione del Cliente relativa al grado soddisfacimento delle proprie aspettative.

4. RESPONSABILITÀ

ADIR: Approvazione

DG: Verifica

RGQ: Redazione, modifica e distribuzione

DT: Verifica necessità aggiornamento

RSQ: Controllo applicazione requisiti

ST: Archiviazione

RGVI: Applicazione

AVI: Applicazione

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5. MODALITÀ OPERATIVE

5.1 REQUISITI GENERALI

L’OdC, dopo aver concordato con l’organizzazione Cliente la/e data/e dell’audit e verificato la

disponibilità dei membri componenti il GVI individuato, emette ed invia agli auditor le lettere

d’incarico contenenti il mandato, le disposizioni generali per la conduzione dell’audit, la

domanda di offerta, la proposta commerciale e, ove applicabile, il programma e il piano

triennale di audit.

Gli audit di certificazione, ed in alcuni casi quelli di rinnovo, sono condotti in due fasi presso

la/e sede/i e il/i sito/i permanenti o temporanei dell’organizzazione (Audit fase 1 e fase 2).

La politica dell’OdC è di confermare, per quanto possibile, il GVI che ha condotto la fase 1

anche per la fase 2. Per questo motivo le lettere che incaricano gli auditor per la fase 1

richiedono che la/e data/e e i dettagli per l’audit fase 2 siano direttamente concordati dal GVI,

tramite il proprio responsabile, con l’organizzazione Cliente.

L’intervallo temporale fra la fase 1 e la fase 2 è determinato dal RGVI considerando le

esigenze dell’organizzazione Cliente per la risoluzione dei problemi identificati durante la fase

1 e le esigenze del GVI che può rivedere le proprie disposizioni per la fase 2. Tale intervallo

temporale, in generale, non può essere inferiore a cinque giorni lavorativi. In alcuni casi

particolari, in funzione della semplicità del sistema di gestione, delle dimensioni contenute

dell’organizzazione e della non criticità dei problemi rilevati in fase 1, il RGVI può decidere di

condurre consecutivamente le due fasi.

Le attività che consentono agli auditor di adempiere al mandato loro conferito attraverso

l’accettazione della lettera d’incarico, che contempla anche il rispetto dei tempi comunicati,

sono:

a) redazione ed invio del piano di audit fase 1 all’organizzazione Cliente;

b) conduzione dell’audit fase 1 e redazione del rapporto di audit (audit di certificazione e

rinnovo, in alcuni casi particolari);

c) redazione e consegna/invio del piano di audit fase 2 all’organizzazione Ciente;

d) conduzione dell’audit fase 2 e redazione del rapporto di audit (audit di certificazione,

rinnovo, sorveglianza e speciali);

e) redazione/modifica/aggiornamento del Mod. “Programma triennale di audit” e del “Mod.

“Piano triennale di Audit”;

f) consegna di tutta la documentazione di audit all’OdC entro e non oltre cinque giorni

lavorativi dalla conclusione dell’audit;

g) fatturazione degli incarichi assegnati.

I compiti assegnati al GVI richiedono, inoltre, che:

si esamini e verifichi la struttura, le politiche, i processi, le procedure, le registrazioni ed i

relativi documenti dell’organizzazione Cliente, pertinenti al sistema di gestione;

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si stabilisca il campo di applicazione della certificazione;

si stabilisca che i processi e le procedure siano predisposte, attuate e mantenute

efficacemente attive, al fine di costituire la base per la fiducia nel sistema di gestione del

cliente; e

si segnali al Cliente, affinché attui le opportune azioni, ogni incongruenza tra la politica, gli

obiettivi ed i traguardi del cliente stesso (coerentemente alle attese della norma del

sistema di gestione applicabile o di altro documento normativo) ed i risultati ottenuti.

Lo schema di certificazione di qualityitalia srl prevede che in aggiunta ai requisiti della norma

di riferimento, siano soddisfatti anche i seguenti requisiti:

che l’Organizzazione sia dotata di una procedura che controlli l’aggiornamento delle

normative e delle leggi e/o regolamenti applicabili al proprio SGQ ed implementi la

specifica normativa/legge nazionale od internazionale applicabile alle attività svolte ed ai

prodotti/servizi oggetto della certificazione;

che l’Organizzazione sia dotata di una procedura che controlli la gestione dei reclami

relativi al proprio sistema e delle corrispondenti azioni correttive, come previsto dall’UNI

CEI EN ISO/IEC 17021. I reclami eventualmente ricevuti devono essere archiviati e

mantenuti a disposizione dell’OdC durante le visite periodiche di sorveglianza.

Il GVI, per la valutazione della conformità del SGQ dell’organizzazione, è tenuto a verificare il

soddisfacimento dei requisiti previsti dalla Norma ISO 9001, inclusi i requisiti cogenti

applicabili ai prodotti/servizi.

Qualora nel corso dell’audit il GVI dovesse riscontrare il mancato rispetto di requisiti cogenti

non direttamente afferenti ai prodotti/servizi forniti/erogati dall’organizzazione (es. requisiti

relativi alla sicurezza del personale o all’impatto ambientale dei processi realizzati, ecc.), tale

violazione non può essere formalizzata come non conformità del sistema oggetto di

valutazione, a meno che tali violazioni non abbiano un’influenza diretta sulla qualità del

prodotto fornito o servizio erogato.

Il GVI, tuttavia, è tenuto a registrare suddetta violazione a latere della documentazione

ufficiale di audit ed a trasmettere la relativa registrazione alla Direzione dell’organizzazione,

affinché sia ufficialmente informata e possa provvedere ad attuare le azioni necessarie per il

ripristino della conformità legislativa nel minor tempo possibile.

Il GVI, infine, è tenuto ad informare ufficialmente anche l’OdC, tramite apposita e separata

rendicontazione (Mod. “Anomalia requisiti cogenti”).

5.2 APPROCCIO PER PROCESSI

Si tratta di un concetto che vede i processi non fine a se stessi, ma inseriti in una sequenza

tra Cliente, in quanto generatore dei requisiti, e Cliente, in quanto percettore della qualità

erogata.

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La corretta applicazione dell’approccio richiede che la Direzione dell’organizzazione attivi al

meglio le risorse per la realizzazione dei processi stessi, ne misuri i risultati ed identifichi e

concretizzi le opportunità di miglioramento. Tale approccio costituisce un indirizzo di estrema

importanza per gestire l’organizzazione in modo da rendere univoci, per ogni

attività/processo, gli obiettivi da perseguire, le responsabilità connesse, i risultati attesi e i

rapporti tra le aree aziendali coinvolte. Occorre, pertanto, che l’organizzazione dimostri di

aver compreso l’importanza ed il significato dell’approccio per processi, pena l’incapacità di

conseguire una conformità sostanziale alla norma di riferimento.

L’auditor deve porre al centro delle attività di audit i singoli processi realizzativi (processi

primari di realizzazione dei prodotti o erogazione di servizi), conducendo innanzi tutto

un’analisi preliminare, anche sommaria, della criticità dei vari processi realizzativi in modo

che possa essere data priorità, o rivolta particolare attenzione, ai processi che rivestono

maggiore criticità in ordine alle aspettative dei clienti, ivi compresi il rispetto dei requisiti

cogenti.

L’analisi di un processo realizzativo (primario) deve svilupparsi in modo verticale, secondo le

seguenti fasi:

precisa identificazione del processo esaminato e definizione esatta del/dei cliente/i

(esterno/i o interno/i);

individuazione delle caratteristiche dei prodotti/servizi afferenti al processo in esame e

delle relative connessioni con gli aspetti cogenti;

identificazione degli indicatori utilizzati per il monitoraggio del processo;

identificazione dell’eventuale responsabile del processo (process owner);

individuazione dell’esistenza di eventuali processi o sotto-processi affidati in out-sourcing;

identificazione dei metodi di comunicazione utilizzati per informare i clienti o gli

stakeholders circa i prodotti/servizi forniti dal processo;

identificazione dei metodi utilizzati per la misura della soddisfazione del/i cliente/i;

identificazione, in generale, del grado di applicazione del sistema di gestione per la qualità

in ordine al controllo/assicurazione delle caratteristiche dei prodotti/servizi in esame.

L’audit deve, quindi, procedere in modo orizzontale all’analisi di altri processi ancora di

carattere primario, in quanto aventi impatto diretto e determinante sulla qualità del prodotto

(pianificazione della produzione, processi relativi al cliente, progettazione e sviluppo,

approvvigionamenti), nonché di quelli di carattere accessorio (processi di supporto), sia

direttamente correlati con la qualità dei prodotti (es. tenuta sotto controllo dei dispositivi di

monitoraggio e misurazione, gestione delle risorse umane e strumentali, gestione della

documentazione e delle registrazioni), sia infine indirettamente connessi alla qualità della

produzione (es. responsabilità della Direzione, audit interni, gestione delle non conformità,

ecc..), verificando la conformità a tutti i requisiti della norma.

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Particolare attenzione deve essere posta in relazione agli audit condotti presso le piccole e

piccolissime organizzazioni, ove i process owners potrebbero essere un gruppo ristretto di

soggetti o addirittura una singola persona.

Per quanto riguarda la verifica degli indicatori di processo, è importante che il GVI possegga

adeguata padronanza della tecnologia correlata al processo medesimo, onde poter distinguere

tra indicatori significativi e non, oltre che identificare correttamente le cogenze connesse ai

prodotti realizzati o servizi erogati.

5.3 FASE 1

L’audit di Fase 1, propedeutico all’audit di Fase 2 è necessario per:

verificare tutta la documentazione del SGQ dell’Organizzazione;

valutare e raccogliere informazioni sulla localizzazione, su eventuali condizioni particolari

del sito dell’Organizzazione e intervistare il personale per stabilire il grado di preparazione

per l’audit di Fase 2;

verificare che l’Organizzazione abbia identificato gli aspetti, i processi e gli obiettivi

significativi del SGQ, con la relativa pianificazione per il raggiungimento degli stessi;

raccogliere le informazioni per stabilire il campo di applicazione in funzione delle attività

identificate e per inquadrare gli aspetti legali e regolamentari di cui l’Organizzazione deve

dare evidenza di conformità;

riesaminare l’adeguatezza delle risorse per una regolare conduzione dell’audit di Fase 2 e

concordare con l’Organizzazione i dettagli dell’audit di Fase 2;

valutare se sia stato pianificato e condotto un ciclo completo di verifiche ispettive interne

e se il sistema relativo alla conduzione di tali verifiche sia efficace ed affidabile;

valutare se sia stato effettuato un riesame da parte della Direzione e se lo stesso da

evidenza di un livello di implementazione del sistema accettabile.

L’audit di Fase 1 deve essere condotto anche allo scadere dei tre anni di certificazione,

durante l’audit di rinnovo, qualora siano intervenute nell’ultimo anno di validità del certificato

modifiche significative nel sistema di gestione, nella proprietà o nel contesto in cui il sistema

di gestione dell’organizzazione Cliente opera (es. modifiche della legislazione).

5.3.1 Piano di audit

Il piano di audit deve essere compilato dal RGVI in ogni campo, così come riportato

nell’esempio seguente.

Parte 1

E’ necessario redigere ed inviare il piano di audit almeno cinque giorni prima la data di audit

concordata con l’organizzazione, di indicare tutte le sedi da sottoporre ad audit (Sede Legale

e Sede/i Operativa/e), riportare il campo di applicazione e le eventuali esclusioni così come

indicato nella lettera d’incarico, indicare il/i settore/i EA di riferimento, riportare il nominativo

di tutti i componenti il GVI compresi eventuali esperti e indicare il tempo che si intende

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dedicare alla verifica dei differenti processi, suddivisi per singolo componente il GVI e

relazionato al responsabile di funzione con cui è necessario interloquire.

EA28

Data Dalle Alle Valutatori Funzione valutata

(Date) (From ) (To) (Auditors) (Audited Area )

21/02/07 9.00 9.30 A TUTTE

21/02/07 e

21/02/07 9.30 11.00 X X X X X X X X X A RGQ - DIR

21/02/07 11.00 12.00 X X X X X X X X X X X X X A RGQ - DIR

21/02/07 12.00 12.30 A TUTTE

21/02/07 12.30 13.00 A TUTTE

Processi: ; ; ; ;

; ; ; ;

CAMPO DI APPLICAZIONE

(CERTIFICATION SCOPE)

Progettazione e costruzione di edifici civili. Manutenzione di strade, acquedotti e fognature. Installazione di impianti tecnologici.

Settore II NORMA UNI EN ISO 9001 (UNI EN ISO 9001 STANDARD)

(Audit Team)Giovanni Verde

x

1.2

Processi

(Processes)

Utilizzo di Tecniche e-based?

NO

REQUISITI DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ (QUALITY MANAGEMENT SYSTEM REQUIREMENTS)

RIUNIONE DI APERTURA (OPENING MEETING)

8.2

.3

8.4

8.5

.1

Direzione SGQ8

.2.1

8.2

.2

8.5

.2

8.5

.3

8.2

.4

8.3

7.3

.7

7.4

.1

7.4

.2

7.4

.3

7.3

.4

7.3

.5

7.3

.6

8.1

7.5

.1

7.5

.2

7.5

.3

7.5

.4

7.5

.5

7.6

7.2

.3

7.3

.1

7.3

.2

7.3

.3

6.2

.1

6.2

.2

Tipo di verifica (Audit Kind)

Certificazione - Audit Fase 1

USO

MARCHIO6.3

6.4

7.1

7.2

.1

7.2

.2

5.6

.1

5.6

.2

5.6

.3

6.1

5.4

.2

5.5

.1

5.5

.2

5.5

.3

Data (Audit Date)

21/02/2007

Informazioni sito/i temporaneo/permanente (Production site)

Persona di riferimento (Contact person)

MARIO ROSSI

Azienda

(Company)

Ragione Sociale (Registered name )

LA COSTRUTTRICE SPA

Indirizzo (Address)

Via Mozart, 80 - 71720 Canicattì (XX) - Sede Legale

Via Beethoven, 71-14442 Canicattì (XX) - Sede Operativa

4.1

4.2

.1

Valutatore A - RGVI (Auditor A - Team Leader)

4.2

.2

4.2

.3

4.2

.4

5.1

5.2

5.3

5.4

.1

3) raccogliere dati riguardanti aspetti legali e regolamentati relativa all'attività eseguita, compresa la conformità ad essi;

4) riesaminare l'assegnazione di risorse per l'audit Fase 2 pianificata dall'OdC; 5) concordare e pianificare con il Cliente i dettagli dell'audit Fase 2.

Settore I

-------

SGQ

Direzione

PIANO DELLA VERIFICA AUDIT FASE 1

AUDIT FASE 2(AUDIT PLAN)

Esperto di Settore (Expert)

-------

-------

EAGruppo di Verifica Ispettiva (GVI) Valutatore B - AVI (Auditor B – Team Member)

RIUNIONE DI CHIUSURA (CLOSING MEETING)

Ulteriori elementi oggetto di verifica da parte del GVI:

14/02/2007Data (Date)Giovanni Verde Firma (Signature)

2) intervistare il personale al fine di stabilire il grado di preparazione per l'audit Fase 2;1) valutare la localizzazione del sito e di eventuali condizioni particolari;

Il RGVI

------- RIUNIONE GVI ( A UDIT T EAM MEETING)

qualityitalia

organismo di certificazione

Parte 2

4.1 (*)

1 X

2 X

3 X

4 X

5 X

6 X

7

8

7.4 (*)

1

2

3

4

5

6

7

8

7.5.2 (*)

1

2

3

4

5

6

7

8

PROGETTAZIONE

MANUTENZIONE DI ACQUEDOTTI

MANUTENZIONE DI STRADE

SPECIFICHE DI DETTAGLIO PER LA VERIFICA DEI PUNTI 4.1, 7.4 e 7.5.2

COSTRUZIONE DI EDIFICI CIVILI

14/02/2007

Riferimento Punti Norma UNI EN ISO 9001Requisiti Generali (indicare i processi/attività dell’azienda e contrassegnare quelli oggetto di audit)

MANUTENZIONE DI FOGNATURE

INSTALLAZIONE DI IMPIANTI TECNOLOGICI

Approvvigionamento (indicare i prodotti critici che l’azienda acquista e contrassegnare quelli oggetto di audit)

Validazione dei processi (indicare i processi sottoposti a validazione dall’azienda e contrassegnare quelli oggetto di audit)

Il RGVI Firma (Signature) Data (Date)Giovanni Verde

NB: I criteri dell'audit comprendono, oltre la norma di riferimento (UNI EN ISO 9001), anche altri requisiti rientranti nello schema di certificazione di

qualityitalia srl, quali Regolamento di Certificazione, Procedure di valutazione e Linee Guida specifiche per il settore di riferimento disponibili a richiesta.

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E’ necessario elencare le singole attività componenti lo scopo di certificazione

contrassegnando quelle oggetto di audit e firmare il piano prima dell’invio attraverso sistemi

che ne consentano la rintracciabilità e rilasciano ricevute che devono essere consegnate

all’OdC insieme a tutta la documentazione di audit.

5.3.2 L’audit

Le attività di audit sono composte dalle seguenti fasi:

a. una riunione di apertura in presenza della Direzione al fine di:

presentare se stessi e l’OdC;

confermare il campo di applicazione e il piano di audit;

chiedere informazioni per l’accesso ai locali e ai siti produttivi dell’organizzazione;

spiegare le metodologie di audit e di reporting al fine di stabilire un atteggiamento

positivo e collaborativo, necessario per una raccolta completa di informazioni

riguardanti il sistema qualità ed i vari processi aziendali.

b. la chiusura di anomalie rilevate nel precedente audit con verifica dell’efficacia delle AC,

ove applicabile;

c. la verifica in dettaglio del sistema sviluppato, durante la quale gli eventuali problemi

rilevati sono discussi e registrati. Le evidenze raccolte sono registrate direttamente

all’interno della check-list presente sul Mod. “Audit report fase 1”;

d. una riunione interna del GVI per:

stabilire i rilievi da formalizzare;

raggiungere le conclusioni e redigere il rapporto d’audit (Mod. “Audit report fase 1”).

e. una riunione finale e di chiusura, necessaria per:

ringraziare l’organizzazione per la collaborazione e l’ospitalità offerta;

ribadire il criterio di audit e spiegare le attività successive da mettere in essere

necessarie per il proseguimento dell’iter di certificazione;

confermare il campo di applicazione;

concordare con l’Organizzazione i dettagli dell’audit di Fase 2;

illustrare i rilievi emersi, avendo cura che i problemi loro connessi siano recepiti

secondo la loro effettiva importanza ed evidenziando la necessità di presa in carico

degli stessi al fine di evitare una loro formalizzazione quali anomalie durante l’audit di

Fase2;

consegnare copia del rapporto di audit firmato dal GVI e controfirmato

dall’organizzazione nella persona del Titolare o Legale Rappresentante.

Il GVI, durante la riunione di apertura, è tenuto al controllo delle informazioni dichiarate nella

domanda di offerta e, in caso di evidenti difformità, deve comunicare all’OdC la necessità di

adeguare la pianificazione della tempistica dell’audit qualora le condizioni lo ritengano

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necessario. Il RGVI, in tal caso, è tenuto a comunicare all’organizzazione la modifica della

proposta commerciale inizialmente emessa e ad aggiornare, se necessario, il piano di audit.

Il RGVI, attraverso un campo predisposto all’interno del rapporto di auidt, deve esprimere

una raccomandazione sulla prosecuzione dell’audit di certificazione, o rinnovo, decidendo

quale sia il tempo che necessita l’organizzazione per poter sostenere l’audit fase 2, anche alla

luce dei risultati dell’audit fase 1.

La classificazione dei problemi evidenziatisi è a cura del GVI ed è la seguente:

Rilievo (RIL)

Il rilievo, applicabile solo durante tale attività e non appartenente alla categoria delle

anomalie esplicitate successivamente, deve essere formalizzato nel caso in cui si rilevano dei

problemi che nell’Audit Fase 2 potrebbero essere classificati come anomalie.

Tutti i rilievi emersi nel corso di tale fase sono registrate a cura del RGVI che li illustra

all’organizzazione durante la riunione finale.

Il RGVI, infine, richiede all’organizzazione una copia controllata del manuale ovvero timbra il

manuale con il timbro “QUALITYITALIA REVIEWED” nella pagina di guardia (da cui risulta

quale sia l’ultima revisione applicabile), nell’elenco delle procedure e nella rappresentazione

dell’organigramma aziendale chiedendo al Cliente di mantenere tali documenti timbrati in

accordo alle proprie procedure di controllo della documentazione.

5.4 FASE 2

L’audit di Fase 2 è necessario per:

la verifica della presa in carico dei rilievi e della risoluzione dei problemi formalizzati al

termine dell’audit fase 1 o della chiusura delle anomalie rilevate nel precedente audit e

dell’efficacia delle AC;

le informazioni e le evidenze circa la conformità a tutti i requisiti della norma o di altro

documento normativo applicabile al sistema di gestione;

il monitoraggio, la misurazione, la rendicontazione e il riesame delle prestazioni, con

riferimento agli obiettivi ed ai traguardi fondamentali delle prestazioni stesse;

il sistema di gestione del cliente e le prestazioni con riferimento al rispetto delle

prescrizioni legali;

la tenuta sotto controllo dei processi del cliente;

gli audit interni e il riesame da parte della direzione;

la responsabilità della direzione per le politiche dell’organizzazione cliente;

i collegamenti tra i requisiti normativi, la politica, gli obiettivi ed i traguardi delle

prestazioni (coerentemente alle attese della norma del sistema di gestione applicabile o di

altro documento normativo), tutte le prescrizioni legali applicabili, le responsabilità, la

competenza del personale, le attività, le procedure, i dati di prestazioni, le risultanze e le

conclusioni degli audit interni.

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Gli audit di sorveglianza, estensione e supplementari sono tutti riconducibili ad audit di fase 2.

5.4.1 Il Piano di audit

Il piano di audit, redatto in base alle conclusioni dell’audit di fase 1 con riferimento ai possibili

aspetti significativi o al “Piano di sorveglianza triennale” che permette un campionamento dei

punti da verificare nell’arco del triennio di validità della certificazione, deve essere compilato

dal RGVI in ogni campo, così come riportato nell’esempio seguente.

Parte 1

E’ necessario redigere e consegnare il piano di audit all’organizzazione, dopo averne

preventivamente concordato i dettagli, al termine dell’audit fase 1 o inviare il piano di audit

almeno cinque giorni prima la data di audit concordata con l’organizzazione in tutti gli altri

casi (audit di sorveglianza, estensione o supplementari), indicare tutte le sedi da sottoporre

ad audit (Sede Legale e Sede/i Operativa/e), indicare il/i sito/i permanenti o temporanei (es.

cantieri edili, stradali, ecc.) da sottoporre ad audit, riportare il campo di applicazione e le

eventuali esclusioni così come indicato nella lettera d’incarico, indicare il/i settore/i EA di

riferimento, riportare il nominativo di tutti i componenti il GVI compresi eventuali esperti e

indicare il tempo che si intende dedicare alla verifica dei differenti processi, suddivisi per

singolo componente il GVI e relazionato al responsabile di funzione con cui è necessario

interloquire.

EA28

Data Dalle Alle Valutatori Funzione valutata

(Date) (From ) (To) (Auditors) (Audited Area )

28/02/08 9.00 9.30 A + B TUTTE

28/02/08 9.30 10.00 e A + B RGQ

28/02/08 10.00 10.30 X X X X X X X X A + B RGQ

28/02/08 10.30 11.00 X X X X X X X X X X X A +B DIR - RGQ

28/02/08 11.00 11.30 X X X X X A + B DIR - RGQ

28/02/08 11.30 13.00 X X X X X X X X X X X X X X A RPRO - OPE

28/02/08 11.30 13.00 X X X X X X X X X X X X X X X B RPRO - OPE

28/02/08 14.00 16.00 X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X A RCNT - OPE

28/02/08 14.00 16.00 X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X B RCNT - OPE

28/02/08 16.00 17.00 A +B TUTTE

28/02/08 17.00 18.00 A +B TUTTE

Processi: ; ; ; ;

; ; ; ;

21/02/2007Data (Date)Giovanni Verde Firma (Signature)Il RGVI

------- RIUNIONE GVI ( A UDIT T EAM MEETING)

RIUNIONE DI CHIUSURA (CLOSING MEETING)

(AUDIT PLAN)

Progettazione

Esperto di Settore (Expert)

-------

-------

EAGruppo di Verifica Ispettiva (GVI) Valutatore B - AVI (Auditor B – Team Member)

PIANO DELLA VERIFICA AUDIT FASE 1

AUDIT FASE 2

Settore I

Cantiere 1

-------

SGQ

Cantiere 2

Direzione

Risorse

Progettazione

Cantiere 1

Cantiere 2

4.1

4.2

.1

Valutatore A - RGVI (Auditor A - Team Leader)

4.2

.2

4.2

.3

4.2

.4

5.1

5.2

5.3

5.4

.1

Persona di riferimento (Contact person)

MARIO ROSSI

Azienda

(Company)

Ragione Sociale (Registered name )

LA COSTRUTTRICE SPA

Indirizzo (Address)

Via Mozart, 80 - 71720 Canicattì (XX) - Sede Legale

Via Beethoven, 71-14442 Canicattì (XX) - Sede Operativa

Data (Audit Date)

28/02/2007

Informazioni sito/i temporaneo/permanente (Production site)

1) Via Mandoli, 34 - Canicattì (XX) - OG1, OG11

2) SP 146 - Canicattì (XX) - OG3, OG6

5.4

.2

5.5

.1

5.5

.2

5.5

.3

5.6

.1

5.6

.2

5.6

.3

6.1

6.2

.1

6.2

.2

Tipo di verifica (Audit Kind)

Certificazione - Audit Fase 2

USO

MARCHIO6.3

6.4

7.1

7.2

.1

7.2

.2

7.2

.3

7.3

.1

7.3

.2

7.3

.3

8.1

7.5

.1

7.5

.2

7.5

.3

7.5

.4

7.5

.5

7.6

7.4

.3

7.3

.4

7.3

.5

7.3

.6

8.2

.1

8.2

.2

8.5

.2

8.5

.3

8.2

.4

8.3

7.3

.7

7.4

.1

7.4

.2

Direzione SGQ Risorse Progettazione

Verifica risoluzione problemi rilevati durante l'Audit Fase 1

1.2

Processi

(Processes)

Utilizzo di Tecniche e-based?

NO

REQUISITI DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ (QUALITY MANAGEMENT SYSTEM REQUIREMENTS)

RIUNIONE DI APERTURA (OPENING MEETING)

8.2

.3

8.4

8.5

.1

CAMPO DI APPLICAZIONE

(CERTIFICATION SCOPE)

Progettazione e costruzione di edifici civili. Manutenzione di strade, acquedotti e fognature. Installazione di impianti tecnologici.

Settore II NORMA UNI EN ISO 9001 (UNI EN ISO 9001 STANDARD)

(Audit Team)Giovanni Verde Antonio Giallo

qualityitalia

organismo di certificazione

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Nell’esempio riportato, in quanto si tratta di un audit fase 2 di certificazione, alcuni punti sono

stati cancellati, poiché già oggetto di verifica durante l’audit fase 1, e colorati di giallo perché

non escludibili, se non per effetto del campionamento consentito dal “Piano di sorveglianza

triennale”, in tutti gli altri casi (audit di sorveglianza, estensione o supplementari).

Parte 2

E’ necessario elencare le singole attività componenti lo scopo di certificazione

contrassegnando quelle oggetto di audit in funzione anche del “Programma triennale di

sorveglianza” che permette un campionamento delle attività svolte dall’organizzazione tale da

sottoporre ad audit ogni attività almeno due volte nel triennio di validità della certificazione,

elencare i prodotti critici definiti dall’organizzazione in relazione alla propria attività

contrassegnando quelli oggetto di audit (solo per organizzazioni operanti nel settore EA28),

elencare i processi speciali eseguiti dall’organizzazione in relazione ai prodotti critici definiti

contrassegnando quelli oggetto di audit (solo per organizzazioni operanti nel settore EA28) e

firmare il piano prima della consegna al termine dell’audit fase 1 o dell’invio attraverso

sistemi che ne consentano la rintracciabilità e rilasciano ricevute che devono essere

consegnate all’OdC insieme a tutta la documentazione di audit.

4.1 (*)

1 X

2 X

3 X

4 X

5 X

6 X

7

8

7.4 (*)

1 X

2 X

3 X

4 X

5 X

6

7

8

7.5.2 (*)

1 X

2 X

3 X

4 X

5 X

6

7

8

PROVE GRANULOMETRICHE O PROVE MARSHALL O PROVE LOS ANGELES

PROVA DI TENUTA A SEGUITO DI LAVORI DI IMPERMEABILIZZAZIONE DEI SOLAI

NB: I criteri dell'audit comprendono, oltre la norma di riferimento (UNI EN ISO 9001), anche altri requisiti rientranti nello schema di certificazione di

qualityitalia srl, quali Regolamento di Certificazione, Procedure di valutazione e Linee Guida specifiche per il settore di riferimento disponibili a richiesta.

Il RGVI Firma (Signature) Data (Date)Giovanni Verde

CONGLOMERATO BITUMINOSO

PROVE A TRAZIONE E PIEGAMENTO SU PROVINI DI FERRO

PROVE DI TENUTA PER VERIFICA PROCESSO DI TERMOSALDATURA O GIUNZIONE AD INCASTRO

GUAINE PER IMPERMEABILIZZAZIONI

Validazione dei processi (indicare i processi sottoposti a validazione dall’azienda e contrassegnare quelli oggetto di audit)

PROVE A COMPRESSIONE SU PROVINI DI CLS

Approvvigionamento (indicare i prodotti critici che l’azienda acquista e contrassegnare quelli oggetto di audit)

CLS STRUTTURALE

FERRO D'ARMATURA

TUBAZIONI IN PVC E PEAD

MANUTENZIONE DI FOGNATURE

INSTALLAZIONE DI IMPIANTI TECNOLOGICI

Riferimento Punti Norma UNI EN ISO 9001Requisiti Generali (indicare i processi/attività dell’azienda e contrassegnare quelli oggetto di audit)

PROGETTAZIONE

21/02/2007

MANUTENZIONE DI ACQUEDOTTI

MANUTENZIONE DI STRADE

SPECIFICHE DI DETTAGLIO PER LA VERIFICA DEI PUNTI 4.1, 7.4 e 7.5.2

COSTRUZIONE DI EDIFICI CIVILI

5.4.2 L’audit

Le attività di audit sono composte dalle seguenti fasi:

a. una riunione di apertura in presenza della Direzione al fine di:

presentare se stessi e l’OdC;

confermare il campo di applicazione e il piano di audit, annotare eventuali variazioni

con le relative motivazioni, in particolare per modifiche di siti o cantieri;

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chiedere informazioni per l’accesso ai locali e ai siti produttivi dell’organizzazione;

spiegare le metodologie di audit e di reporting al fine di stabilire un atteggiamento

positivo e collaborativo, necessario per una raccolta completa di informazioni

riguardanti il sistema qualità ed i vari processi aziendali.

Tale fase prevede anche una visita al/i sito/i permanenti e temporanei, ove applicabile.

b. la chiusura di anomalie rilevate nel precedente audit con verifica dell’efficacia delle AC,

ove applicabile, attraverso la registrazione sul Mod. “Evidenze ISO9001” e la firma

nell’ultima sezione del Mod. “Rapporto di Anomalia” da ritirare in copia;

c. la verifica in dettaglio del sistema implementato e applicato ai processi aziendali, durante

la quale le eventuali anomalie sono discusse e registrate. Le evidenze raccolte con il

supporto del Mod. “Check-List ISO9001” o Mod. “Check-List ISO9001_EA28” sono

registrate nel Mod. “Evidenze ISO9001”;

d. una riunione interna del GVI per:

stabilire e classificare le anomalie da formalizzare, complete di riferimento normativo e

di evidenza oggettiva a supporto;

raggiungere le conclusioni e redigere il rapporto d’audit (Mod. “Audit report ISO9001”

o Mod. “Audit report ISO9001_EA28”).

e. una riunione finale e di chiusura, necessaria per:

ringraziare l’organizzazione per la collaborazione e l’ospitalità offerta;

ribadire il criterio di audit e spiegare le attività successive da mettere in essere

necessarie per il proseguimento dell’iter di certificazione;

illustrare le anomalie emerse, avendo cura che i problemi loro connessi siano recepiti

secondo la loro effettiva importanza ed evidenziando la necessità analizzarne la causa

e sviluppare correzioni e azioni correttive al fine di eliminare la causa generante

l’anomalia stessa;

consegnare il Mod. “Customer Satisfaction” che l’organizzazione deve compilare ed

inviare all’OdC secondo le istruzioni descritte nel modello;

consegnare copia del rapporto di audit firmato dal GVI e controfirmato

dall’organizzazione nella persona del Titolare o Legale Rappresentante e copia del Mod.

“Rapporto di Anomalia”, su cui devono essere trascritte singolarmente le anomalie,

rilevate durante l’audit e formalizzate all’interno dell’audit report, per la definizione

delle correzioni e delle azioni correttive da attuare.

Il GVI, durante la riunione di apertura, è tenuto al controllo delle informazioni dichiarate nella

domanda di offerta e, in caso di evidenti difformità, deve comunicare all’OdC la necessità di

adeguare la pianificazione della tempistica dell’audit qualora le condizioni lo ritengano

necessario. Il RGVI, in tal caso, è tenuto a comunicare all’organizzazione la modifica della

proposta commerciale inizialmente emessa e ad aggiornare, se necessario, il piano di audit.

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Il RGVI, attraverso un campo predisposto all’interno del rapporto di audit, deve esprimere

una raccomandazione sulla certificazione, mantenimento o rinnovo del sistema di gestione

qualità dell’organizzazione.

La classificazione delle anomalie è a cura del GVI e sono distinte in:

Non Conformità (NC)

Tale anomalia deve essere formalizzata nel caso in cui si rilevano carenze nel soddisfare uno

o più requisiti della norma relativa al sistema di gestione, o situazioni che sollevano dubbi

significativi in merito alla capacità del sistema di gestione dell’organizzazione Cliente di

conseguire i risultati previsti (anomalia che si presenta con sistematicità nei differenti processi

aziendali).

Ad esempio esemplificativo, ma non esaustivo:

la capacità del sistema di fornire un prodotto conforme a requisiti “critici” specificati e/o

applicabili;

un’osservazione che risulta persistere nel tempo o, in alternativa, più osservazioni

riscontrate sullo stesso punto della norma di riferimento o processo aziendale;

presenza di una situazione che potrebbe fare sorgere un dubbio effettivo in merito

all’efficacia del SGQ dell’organizzazione;

totale assenza e/o applicazione di uno o più requisiti della norma di riferimento

applicabile;

evidenza di non conformità a requisiti cogenti ovvero a disposizioni di legge, a prescrizioni

di autorizzazioni o di altri documenti prescrittivi di natura tecnica, operativa o analitica;

In particolare:

mancata effettuazione del riesame da parte della direzione;

mancato completamento di un primo ciclo di audit interni estesi a tutti gli elementi del

SGQ.

Osservazione (OSS)

Tale anomalia deve essere formalizzata nel caso in cui si rilevano situazioni che non sollevano

dubbi significativi in merito alla capacità del sistema di gestione dell’organizzazione Cliente di

conseguire i risultati previsti, o mancanze relative ad una non applicazione di requisiti propri o

richiesti da parti terze interessate (anomalia che si presenta in maniera puntuale nei differenti

processi aziendali).

Ad es. nel caso di mancato soddisfacimento di requisiti che generano significativi dubbi circa:

la capacità del sistema di fornire un prodotto conforme a requisiti “importanti” specificati

e/o applicabili;

un commento che risulta persistere nel tempo o, in alternativa, più commenti riscontrati

sullo stesso punto della norma di riferimento o processo aziendale;

l’interpretazione e l’applicazione corretta di un requisito normativo.

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Commento (COM)

Tale anomalia è da considerarsi come un rilievo che deve essere formalizzato anche nel caso

in cui non si riscontrano situazioni oggettive di mancato soddisfacimento di un requisito ed è

finalizzato a prevenire che tali situazioni, considerate al limite della conformità ed aree

potenzialmente a rischio, occorrano, o a fornire indicazioni per il miglioramento delle

prestazioni dell’organizzazione Cliente.

Ad esempio nel caso di mancato soddisfacimento di requisiti che generano dubbi circa:

la capacità del sistema di fornire un prodotto conforme a requisiti “secondari”;

oppure in caso di mancanze minori di tipo:

formale/documentale (es. interpretazione dei requisiti della normativa e/o formalizzazione

delle registrazioni);

operativo (es. applicazione dei requisiti della normativa e/o documentazione del sistema).

Le anomalie formalizzate dal GVI incaricato devono essere risolte dall’organizzazione

approntando opportune correzioni ed azioni correttive nel rispetto delle seguenti prescrizioni:

a. Non Conformità - L’organizzazione è tenuta a comunicare all’OdC (per scritto sul Mod.

“Rapporto di Anomalia”, inviato o lasciato al termine dell’audit, via fax o via e-mail) entro

15 giorni lavorativi la correzione e l’azione correttiva relativa a ciascuna di queste

anomalie, specificando la data limite d’attuazione, in ogni caso compresa nei 2 mesi

successivi alla data dell’audit. Il RGVI valuta le correzioni, le azioni correttive e le date

proposte e nel caso le ritiene accettabili esprime parere favorevole all’accettazione, in caso

contrario richiede all’organizzazione Cliente di riformularle. L’organizzazione deve attuare

tutte le azioni accettate e, quando ha la consapevolezza della loro efficacia, ne dà

comunicazione (per scritto via fax o via e-mail) all’OdC che pianifica, infine, un audit

supplementare completo o limitato, in funzione dell’estensione dell’anomalia, per verificare

l’efficacia delle azioni attuate. L’emissione del Certificato di Conformità è subordinata

all’esito positivo della verifica.

b. Osservazione - L’organizzazione è tenuta a comunicare all’OdC (per scritto sul Mod.

“Rapporto di Anomalia”, inviato o lasciato al termine dell’audit, via fax o via e-mail) entro

15 giorni lavorativi la correzione e l’azione correttiva relativa a ciascuna di queste

anomalie, specificando la data limite di attuazione, in ogni caso compresa nei 2 mesi

successivi alla data dell’audit. Il RGVI valuta le correzioni, le azioni e le date proposte e nel

caso le ritiene accettabili esprime parere favorevole all’accettazione, in caso contrario

richiede all’organizzazione Cliente di riformularle. L’organizzazione deve attuare le azioni

approvate, la cui efficacia è verificata dall’OdC con un audit supplementare limitato o la

valutazione di evidenze documentali da confermare durante il successivo audit di

sorveglianza o rinnovo, in funzione dell’estensione dell’anomalia.

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c. Commento - L’organizzazione è tenuta a motivare e documentare la decisione eventuale

di non prendere in carico tale anomalia, in caso contrario deve definire idonee correzioni e

azioni correttive da gestire in conformità alle proprie procedure interne. L’organizzazione

deve attuare le azioni definite nel più breve tempo possibile, la cui efficacia è verificata

dall’OdC con la valutazione delle evidenze documentali da confermare durante il successivo

audit di sorveglianza o rinnovo. Nel caso in cui la causa che ha generato un commento è

riconducibile ad un avvenimento sporadico, l’organizzazione Cliente può intraprendere

un’azione di semplice correzione.

5.5 IL PROGRAMMA E IL PIANO TRIENNALE DI AUDIT

5.5.1 Il Programma triennale di audit

Il programma triennale di audit (Mod. “Programma Triennale Audit”) deve essere redatto dal

RGVI al termine dell’audit iniziale di certificazione (audit fase 1 e audit fase 2) o di rinnovo e

deve essere sottoposto a riesame e modifica/aggiornamento in tutti gli altri casi (audit di

sorveglianza, estensione o supplementari) e convalidato dal DT a seguito di delibera del CC.

RGVI:

EA28

ESCLUSIONI:

Data Verifica Totale gg/u OG/OS

RGVI AVI ESP

21/2/07 Giovanni Verdi 0,5

0,0

0,0

0,0

28/2/07 Giovanni Verdi Antonio Giallo 3 3 2007 2,5

0,0

0,0

0,0

0,0

30/01/08 1,0

0,0

25/02/09 1,0

0,0

29/12/09 2 3 2010 0,5 2,0 2,5

Data Convalida: 03/03/2007

Firma RGVI

Firma Direttore Tecnico per convalida

PROGRAMMA DI AUDIT TRIENNALE GIOVANNI VERDI 28/02/2007

RAGIONE SOCIALE AZIENDA:

CODICE COMMESSA: NUMERO CERTIFICATO: NORMA DI RIFERIMENTO:

SETTORE EA:

Posticipata al (max +15 giorni)

Anticipata al (max -1 mese)

Rinnovo

Anticipata al (max -3 mesi)

Posticipata al (max +3 mesi)

Supplementare

Anticipata al (max -1 mese)

Posticipata al (max +1 mese)

Anticipata al (max -1 mese)

Supplementare

2,5

Posticipata al (max +1 mese)

Variazione dipendenti III Sorv.

Fase 2

Note:

Note:

Fognature (OG6)

Note:

Strade, Acquedotti e Fognature (OG3 e OG6)

Note:

10

Legenda: Il tempo minimo per le sorveglianze e per le supplementari è calcolato in automatico ed è pari ad 1/3 del tempo totale di audit iniziale. Il tempo minimo per il rinnovo è calcolato in

automatico ed è pari a 2/3 del tempo totale di audit iniziale (a meno di variazioni sostanziali della struttura organizzativa e/o delle attività svolte dall'azienda). Infine, la data di emissione

indicata per il rinnovo, calcolata in automatico, è la data ultima entro cui si deve necessariamente decidere sulla certificazione.

Note:

Variazione dipendenti I Sorv.

Progettazione, Edifici Civili (OG1) e Impianti Tecnologici

(OG11)

Variazione dipendenti II Sorv.

1ª Sorveglianza

Variazione dipendenti III Sorv.

Note:

Progettazione, Edifici Civili (OG1), Strade e Acqedotti (OG3

e OG6), Fognature (OG6 - Documentale), Impianti

Tecnologici (OG11).

10

Anticipata al (max -3 mesi)

2ª Sorveglianza

Supplementare

Posticipata al (max +3 mesi)

Anticipata al (max -1 mese)

Posticipata al (max +1 mese)

Progettazione e costruzione di edifici civili. Manutenzione di strade, acquedotti e fognature. Installazione di impianti

tecnologici.

AUDIT SGQ RT 05

Fase 1

Variazione dipendenti I Sorv.

Variazione dipendenti II Sorv.

0,5

GVI Data Emissione gg/uTipo Verifica N° Dipendenti

LA COSTRUTTRICE SPA

DOCUMENTI SINCERT DA APPLICARE:

UNI EN ISO 9001

NESSUNASCOPO DI CERTIFICAZIONE:

PROCEDURA/E DA APPLICARE:

DATA:

Tale programma permette all’OdC ed all’organizzazione, che ne riceve una copia, di tenere

sotto controllo le scadenze programmate degli audit e le attività dei differenti processi,

rientranti nel campo di applicazione, da sottoporre ad audit almeno una volta (ed in alcuni

casi particolari almeno due volte, come per il settore EA28) nell’arco del triennio di

certificazione.

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qualityitalia Succeed with Quality

IO01 “Audit ISO9001” pag. 20 di 21 Rev. 01 del 12.09.2008

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5.5.2 Il Piano triennale di audit

Il piano triennale di audit (Mod. “Piano Triennale Audit”) deve essere redatto dal RGVI al

termine dell’audit iniziale di certificazione (audit fase 1 e audit fase 2) o di rinnovo e deve

essere sottoposto a riesame e modifica/aggiornamento in tutti gli altri casi (audit di

sorveglianza, estensione o supplementari). Tale piano permette all’OdC ed all’organizzazione,

che ne riceve una copia, di tenere sotto controllo e campionare i punti della norma di

riferimento da sottoporre ad audit almeno una volta nell’arco del triennio di certificazione.

Nel caso di organizzazioni sottoposte ad audit con il criterio del multisito, il RGVI, o il RGVI

Leader incaricato a fronte dell’individuazione di più GVI, è tenuto anche alla redazione o

modifica/aggiornamento del Mod. “Piano Triennale Audit Multisito” che permette di tenere

sotto controllo anche i siti campionati e campionabili da sottoporre ad audit almeno una volta

nell’arco del triennio di certificazione.

5.6 CONSEGNA DELLA DOCUMENTAZIONE DI AUDIT

Gli originali dei rapporti di audit e tutti i documenti redatti o raccolti a supporto delle evidenze

valutate, devono essere consegnati dal RGVI all’OdC per gli adempimenti successivi entro e

non oltre cinque giorni lavorativi dalla conclusione dell’audit.

5.7 FATTURAZIONE DEGLI INCARICHI ASSEGNATI

L’auditor al termine dell’incarico o di più incarichi portati a termine può emettere documento

fiscale in favore dell’OdC per il pagamento delle prestazioni erogate, in funzione degli importi

definiti su base giorno/uomo alla stipula del Mod. “Contratto di Collaborazione” e in

conformità al Mod. “Tariffario Auditor/Esperto”. Il documento fiscale, comprendente anche le

eventuali spese sostenute e documentate da addebitare secondo quanto previsto per legge,

deve essere corredato di copia degli incarichi svolti al fine di poter permettere all’OdC un

rapido ed efficace controllo incrociato degli importi richiesti e da liquidare.

6. ALLEGATI

1) Mod. IO01a “Audit Plan Fase 1 ISO9001”

2) Mod. IO01b “Audit Plan Fase 2 ISO9001”

3) Mod. IO01c “Audit Report Fase 1 ISO9001”

4) Mod. IO01d “Audit Report Fase 2 ISO9001”

5) Mod. IO01e “Audit Report Fase 2 ISO9001_EA28”

6) Mod. IO01f “Check-List ISO9001”

7) Mod. IO01g “Check-List ISO9001_EA28”

8) Mod. IO01h “Evidenze ISO9001”

9) Mod. IO01i “Rapporto Anomalia”

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10) Mod. IO01l “Anomalia Requisiti Cogenti”

11) Mod. IO01m “Programma Triennale Audit”

12) Mod. IO01n “Piano Triennale Audit”

13) Mod. IO01o “Piano Triennale Audit Multisito”

14) Mod. IO01p “Customer Satisfaction”

15) LGIO01a “Linea Guida ISO9001 per la verifica della documentazione nell’audit fase 1”

16) LGIO01b “Linea Guida ISO9001 per la ricerca delle evidenze oggettive nell’audit fase 2”

17) LGIO01c “Linea Guida ISO9001_EA29a&35”