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    Giulio Musenga

    La Regina dell’Altrove

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    © 2015 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma www.gruppoalbatrosillo.it

    ISBN 978-88-567-7351-4

    I edizione febbraio 2015stampato presso Andersen Spa, Borgomanero ( NO )

    Distribuzione per le librerie PDE s.p.a.

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    Prefazione

    D’amore e d’anime.Di impressioni estemporanee dai contorni sfumati. La Regina dell’Al-

    trove , di Giulio Musenga, è la ricerca di se stessi attraverso l’alterità. Nel piccolo spazio di un libro, l’innità dei sentieri dell’animo umano e la profondità dei suoi abissi.

     Nessuna parola è sprecata. Tutto è necessario, essenziale, in questasilloge, pur nella sua rarefatta immaterialità.

    Gli accostamenti lessicali e semantici costruiscono immagini intriganti,avvolgenti, come di sogno. Chi scrive conosce senza dubbio la duttilità dellinguaggio, la sua ricchezza, la polisemia e gli incastri sintattici che creanoaffascinanti architetture.

    Ciascun componimento sembra generato da una attività onirica cosciente.L’autore si lascia trascinare, e con lui il lettore, da un moto continuo, da unvortice emotivo e sensoriale senza appigli costanti. Come un marinaio che av- vista la terraferma ma non riesce a raggiungerla, o forse non lo vuole davvero.

    Tutto rimane sospeso: il giudizio come le impressioni. In un moto ciclicoed estremamente affascinante.

    L’autore è proprio quel marinaio, spinto verso la bellezza come unanave fra i utti. Pronto a sdare le tempeste pur di sviscerare sentimenti profondi o superciali emozioni.

    [...]

    non esiston rotte che possan scriversi sul mare

    né tantomeno strade da tracciare nel destino

    non esiste più altro che non sia io

    provocante dell’ingenuità più oscena

    che ama senza aspettar alcun ugual riscontro

    [...]

    (Darò a me stesso)

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    Scrive d’amore ma non solo. Descrive l’anima attraverso lo stupore delmondo e la sua innita bellezza.

     E le parole sono materia prima, forgiata con sapienza e sensibilità.

    Proprio la parola, oggetto semico e semantico, è il germe che dà vita alcanto. Dai suoi accostamenti prendono vita immagini magniche e quasi primordiali. Giulio Musenga ha avuto l’intelligenza e la sensibilità di se-  guire un percorso originale, intimo ed estremamente interessante. Lontanoda qualunque facile banalità.

    Lo ha fatto parlando d’amore attraverso gure retoriche come la metafo- ra e la sinestesia e un lessico sempre elegante e prezioso.

     Eppure, la sua silloge compie un passo in avanti: indaga l’anima el’umano sentire ma in modo indiretto, rifuggendo schemi abusati. Descrivel’amore per se stessi e per le proprie contraddizioni e poi quello per la me- raviglia del creato.

    Tanto che questo sentimento appare più come un escamotage diegetico,un modo per conoscersi e conoscere la realtà circostante attraverso le lentideformanti della poesia.

    Fonte da cui attingere per riessioni profonde. Acqua sorgiva da cuiscaturisce la coscienza, la radice profonda dei desideri, il punto oscuro in cuii sentimenti si materializzano.

    In un interessante “panismo” cosmico, una fusione fra l’elemento corpo- reo e la natura circostante: 

    [...]

    la mia animaascolterà come la foresta

    il suono del tuo e del mio vento

    e li accompagnerà

    con coro muto di fronda delicata

    sin quando tutto si plachi

    laddove il sole si incorona

    o la luna siede innamorata

    [...]

    (Darò a me stesso)

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    I corpi e la mente si fanno tutt’uno con la notte, con il mare e l’oscurità:“ e vivi e cuci in un unico amplesso / natura corpi profumi e odori” si leggenella bellissima Dolcezza mea.

    O anche in Labbra arse dal silenzio: 

    Ho le labbra

    arse dal silenzio

    e aspetto un bacio dalla notte.

    [...]

     Atmosfere lunari, oniriche e d’ombra... “le orme si riempiono / di maree di notte”  ( Sorprendimi )

    ... rarefatte nello scorrere armonico dei componimenti. E poi c’è il mare, che con la sua presenza silenziosa dona profondità

    a queste immagini dense, che evocano i suoi abissi come la sua supercie

    illuminata dolcemente dai riverberi del sole.

    [...]

    le pareti uguale

    di colore bianco

    come la luce del mattino

    che entra da una nestra aperta

    con dentro un cielo grande

    appoggiato ad un’estate

    con un mare di piombo

    appena fuggito

    al vento di maestrale

    e a pellei profumi che sentiamo

    guardando quella nestra aperta

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    fra pareti bianche

    appena fatto all’amore

    (Un quadro)

    Sembra quasi di sentirne l’odore, di sentire l’aria calda e umida dellecorrenti marine spirare fra le pagine di questo libro. E i corpi che con essosi fondono, quasi a farsi sua propaggine. Le pareti bianche intrise della suacalda umidità, della vischiosità della salsedine: 

    [...]

    Chiusa scatola bianca

    piena di suoni

    onde

    odori

    mare

    e le conchigliecome segreti

    mai regalati

    a nessuno.

    [...]

    (Marta e le sue conchiglie)

    Il lettore sente questi odori, percepisce i colori, si sente accolto e avvoltodal calore umano di queste poesie che hanno il grande merito di emozionare,e lo fanno con naturale gentilezza, con la voglia di abbracciare e includere,di essere parte del grande racconto della vita.

    Giulio Musenga si è donato con generosità, mostrando una parte degli

    inniti spazi che crescono dentro ognuno di noi.

    Silvia Leoni 

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     La Regina dellAltrove

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     A mia moglie Linda a mio fratello Massimo

    a tutti quelli che mi amano

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    “Conosco quelle piccole frasi che hanno l’aria di niente e che, una volta accettate, vi possono appestare tutta una lingua.” 

    (Samuel Beckett)

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     Amanti equilibristi 

    Su di un lo

    due pensieriil mio e il tuoimmaginali sospesinello spazionel tempo

    immaginaun pensierocompressocomplessosottointesocomplicetirato

    fra due estremifra una stella e l’altrasotto una tenda

    un circoun cielola vitanoi volteggiare

    senza retegiù il nero della terrasu il nero della notteper noi solo la lunae stelle come riettori

    fasci di luceper due pensieri

    il mio e il tuoche s’incontranonell’equilibrismo di due amanti

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    che su uno strano lo

    si tendono la manoin un esercizio

    da mozzare il atopensa alla gente sottoguardare a bocca apertagridare quasi di terroreper dei gestiche per noi

    sono naturali

    noi che su un loabbiamo cercatoprovato tantosempre rischiandol’emozionequel trovarsi in un secondoimprobabile e immenso

    il tempo soloper stringersi per mano

    prendersi insieme ancoraavendo il ato per dirsi

    su di un lo teso sospeso

    lo stesso fra noi da sempreci sei?

    ci sono!ti amo...

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     Amici sconosciuti 

    Capita a voltedi sentir gemer frondefra i capelli sregolatie insiemesentir rumor di passiche seguono il tuo ritmorespiran quasi col tuo ato

    e vanno in sincrono al tuo cuoree anche quando il ventotira forte che fa spaventoe dèi indi e feroci

    urlan per le tue stradegiocando con giornali vecchi

    gettati contro il tuo proceder lentolìin quelle immagini rubate

    che sembrano volare senza sensolìriconosci volti mai vedutifrasi e storie mezze dette

    magari per il resto immaginatee in un mazzo di carte strampalateconvinte di essere la sorteti accorgi di avere in tascaquella sola che davvero valee che qualcuno vi ha inlato

    senza neanche ti accorgessi

    e allora sale tua voce salesupera ogni timoreogni rumore

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    ogni giocoo mano persaquando le basta sussurrare

    i tuoi amici sconosciutilì sorridentiin quella paginae nei tuoi occhiad indicarti a un bivioquale passo fare ancora

    lungo un sentiero

    che piano diverrà cammino.

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    Dalle dita al volto

     Amo di tequello che mi hai datoquello che mi hai toltodalle dita al voltoe un’anima leggerain questo ato autunnale

    disegna un pensieroun dito su di un vetroumido e appannatouna sorta di sentiero

    entrambi son segnidi un mondo diverso

    nascosto là fuoricon quello che ha datoe quello che ha tolto

    un sentire intensotracciato da un ditodisegnato sul vetro

    questo si vedee intorno condensae silenzi taglientiin una notte che vivedal volto alle ditano a non sentir

    che più neanche senti.

    Esiste adessonella stanza

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    un presente immersoin un autunno caldoumido di respiri

    e qui ti pensoguardandosenza vogliaquesto buioquesto vetro appannatoquesti piccoli spazi

    che traccio sul vetro

    con la punta di un ditoe mi fermo a ssare

    ciò che da dietroriesce da qui a ltrare

    e sempre ci vedodalle dita al voltoquello che mi hai dato

    quello che mi hai tolto.

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    Darò me stesso

    Non c’è più gestoo cennoo semplice sorrisoche non muovala mia anima.

    Non c’è più doloreo emozionegioia o ingannoche non la faccia fremereansimare e trasalire.

     Troppo

    di tutti e tuttola scuote n dentro

    le sue pieghe più nascoste

    laddove a volte si nasconde

    e non c’è più riposonel vederla raccogliere

    ogni istante di se stessachinarsi ancora a raccoglier d’altrosempre con la stessa graziae un lo di amarezza

    si china come niente fossema vacilla ed è turbata

    e il vento scuote le sue chiomee tutto il corpo le percorrecon forza o con vezzo delicato

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    ma che la percuotao l’accarezzi nel profondolei sorride appena

    e lascia che la stupriimmaginando che sia tuttoun nuovo sogno.

    Ho smesso cosìd’aver paura

    e vergognarmi

    anche del non fattodel mio incompiutonon esiste più rifugioper arrossireo per aver rimorsose vuoi non ho più scamposono tuo come di tutto e tutti

    non darò né vorrò gestisapor d’approvazionené arguti cenni ammiccantiné incitamenti o ammonizioninon esiste più né pena né condanna

    non esiston spazi liberi o prigioni

    la mia animaascolterà come la forestail suono del tuo e del mio vento

    e li accompagneràcon coro muto di fronda delicatasin quando tutto si plachiladdove il sole si incorona

    o la luna siede innamoratao dove tu sei sempre statache mai vi fu per me diversa strada.

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    L’ambrosia che nasce dal doloredall’ansia di tradir per una voltail mare che non dà tregua al tuo tragitto

    sarà una guida e non già più tragediaper l’anima mia che se ne nutrenon esiston rotte che possan scriversi sul marené tantomeno strade da tracciare nel destinonon esiste più altro che non sia ioprovocante dell’ingenuità più oscena

    che ama senza aspettar alcun ugual riscontro

    libero di adorare a modo mio solo volandoguardando tutti gli orizzontie lasciando che ogni gestoo cenno o semplice sorrisomuova e scuota l’anima in profondolasciando a lei il suo mondo inafferrato

    e il resto non esista piùe insieme sia poi tutto

    una provocazione che entra nelle veneun veleno che col temponon dia assuefazionedarò così me stessoe quel che io di me

    più non conosco.

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    Dolcezza mea 

    1“Sciummì Nenè veni ca friddu pigghia pure ’o cori! senti come auceddu cria!” dicette Palidda e scennennu ’u carru la vesta ce salia e lei ce lo sapia.

    “Vegnu vegnu dolcezza mea!” dicette Nenè che la taliava puro co lo cori “ma veni prima ca che l’ammuri movi l’antu d’oru di spighi” 

    Prati di montagna che odorano umidi di eno

    con l’aria intorno che se ne scende no al blu del mare

    mare che ci vedi il fondo

    mentre intorno è estate d’aria calda che bruciae vivi e cuci in un unico amplessonatura corpi profumi e odori

    e quasi una voce di gente che dice nel vento:

    Pigghiala bedda e pigghiala pri nienti,ca di la bedda ti nnì fai cuntentu 

    Storia che incanta pietre e ginestree da sempre stordisce persino le cicaleadesso zitte perché tutti s’aspettache riparta il carro e si riprenda ato.

    Sciummì Nenè ca veni sera 

    Vegnu Vegnu dolcezza mea.

    1 Dialetto di pura invenzione, tendente al siciliano.

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    Fuga 

    Non conoscerai il mio sguardosolo lo sentiraidopo un vento caldoche accarezza le spalle e il collopenetrare senza rumorenella pelle

    e scorrere nel sangueno all’anima

    e non sarà il tuo veleno a vincerloin quel guardarsinel tempo immobileche resta nelle frasinei desideri

    trattenuti nelle maniincardinati nei pensieridi una mente con troppe nestre

    e nessuna portada lì verrà il mio ventoda lì la via di fuga.

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    Ieri 

     Tempo già passatoeppure è ancora addossone sento il dolente saporee il mio sudore di tristezzache chiudo come ogni seranel suo barattolo di vetro

    e lo metto lì al suo postosul ripiano dei pensieriperché domani avrà il suo sensoperché mi è servito vivere... ieri.

    Ho ben presente tutto

    come il sapore aspro in boccadella mia efmera fortezza

    acre come sangue viola

    che scorre non sai dove vortice sconosciutofatto di fragilitàe tremori di stupore

    mescolati ad incertezzano a chiederti chi eri

    ... ieri.

    Forse è stanchezza

    lungo è stato il tempolunghe le attese

    mentre un maglio di setapenetrava come fuocola mia anima perplessa

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    attonita al frastuonodi un ghigno di slavinache divora la montagna

    mentre appena poco primaera neve sì leggerada accarezzare l’aria... ieri

    ieri

    ieri

    ieri.

    Pensieri da mescolar su tavolozzaper farne un quadro odore di verbenada lasciare ad asciugar di nottealla luce della luna e delle stelleperché oggi come domani sarà sangue

     vissuto versato amato perduto... ieri.

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    Il gabbiano

     A poco serve oraprendere la via del marefuggire con una velacarica di lacrimesì da pesare tantoche i bordi sorano le onde

    e l’acqua comincia a entrarea ogni onda un po’e la tempesta incalzae ti ricorda ora assurdamentequanti fossero i sentimentia tracimare l’argine del cuoree l’anima insieme sbatteva al vento

    come oggi in questa in alto mareneanche più vedere un portoneanche più una rotta da seguire

    solo nuvole sopra e un mare scuroe dentro il ghiaccioneanche più la voglia di tentareseduto lì al timone

    ad aspettare che l’acqua entrino alla ne e naufragare

    eppure in quel tuo pensare volgi a guardare in altolà in cima sul pennone

    un gabbiano trova riposoprima di riprender volo

    in quel vento che schia fra le sartielui si rimette in giocoe apre le ali

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    senti il mistero della stessa forzaprenderti il corpo e il cuoreavere sentimenti

    metterli in giocoavere sì tanto coraggioche ancora il marenon l’abbia vinta voltar la prua a se stessie ritornare

     vivere

    amare volare.

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    Il mio viaggio col tempo

    Io vorrei davvero viaggiar col tempoesser suo bagaglioil suo cappellocapir la direzionecome decide il quando

    come si regali il comequando ridae quando si commuovacosa lo spinga ad andarese viaggi avanti o indietrocome si mostri a noipoveri mortali

    che lo seguiamosol con le lancetteche ci portiamo dietro

    o con le stagioniche tutti dicon stian cambiandochissà che ne pensa il tempochissà se è schiavo

    o un perdigiornose è un dioo una gocciadi chissà che mareun innito

    o una stanza chiusa vorrei restargli in tasca

     vorrei non mi trovassema sapesse che ci sonoe non ci facesse caso

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    sia suo cappelloo suo bagagliosia in tasca

    sia come siami piacerebbeche il tempo e ioci si facesse compagniasenza badar tantoalla ne

    a dove noi si sia.

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    Il tempo e i suoi sapori 

    Lo senti presto in boccaqualunque esso siadovunque esso si svolgachiunque lo accompagniil tempo che ti scorredà subito un suo gusto

    amaroasprodolcesalatosaporitoe grassobasta un secondo

    e nella mentetutto si mischiaa odori ed essenzeno a diventar

    un sapore tuossato dentro

    un odore dell’anima

    che quasi ascoltie quando fa silenziopassa ancora tempoe quel saporesempre diventa

    qualcosa di intensofra il dolciastro

    come melassae la gelatinadella madre dell’aceto

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    che prima che la boccariprovi un nuovo gustoci vuole il tempo giusto

    che acqua passi sotto i pontie corroda i sassie faccia nascer giunchisu quelli che sarannuovi tuoi passia cercare nei cespugli

    nuovi gusti

    che il tuo palatoe la tua linguaaccarezzi e apprezzie magari insiemeci si lecchi bene.

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    Io, cristalli e specchio

    Stasera vedo aggirarsi cristalliche giocano in un vicolo buioin un bicchiere rigatodal quale bevo a malavogliatroppo stancoper riuscirli a fermare.

    Se qualcuno li avesse vistiforse mi avrebbe aiutatoa rigettargli addosso le loro ingiuriei loro insulti sputatiperché ce l’hanno con le mie avventure.

    Figurati che di nottemi vengono intornoin mezzo alla strada

    e tanto fannoche non so neanche più scegliere la réclameche maggiormente inganna.

    Li guardo efermo nel mio silenzioci pensoe loro intanto fanno baccanoi cristalli

    lo giuro.

    Cosìalla ne

    non riconosco un bar

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    non un angolo di strada

    né qualcuno che mi stia a sentire

    non un posto dove nascondere i miei stracci

    conosco solo uno specchio

    che riette me

    e i miei cristalli

    e che mi dice

    “Stai attento

    quelli ti fanno diventar vecchio.”

    Ma è un inganno

    è il gioco degli sguardi

    scomposti dai cristalli

    che si rietton nello specchio

    dicon così perché son loro

    che nascono già vecchi.

    Cristalli e specchi

    della vita ne san poco

    basta riettere

    giocare con la luce

    quello da sempre

    è il loro scopo

    è forse invidiache han per l’uomo

    che li fa parlare

    quell’esseri nati perché

    c’è chi li sa guardare

    e magari vede se stesso

    con le sue ombre e luci

    e immagina altroche un semplice riesso.

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    Così li guardoe dopo mi confesso“anche se mi fate confusione

    io non vi perdoperché già lo soche poi mi pentoa perdere un riesso

    e i miei cristallicol mio specchio”.

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    La donna che mi piace 

    Non prendermi per falsodonna che mi piaci per davverodi te non voglio altroche condividere un volose vuoi un pensiero

    non mi interessa il visoil seno turgido o un amplessochiedo in fondo di piùun toccarsi più complesso

    a me non serve compagnia a lettonon serve un buffo correr da pavone

    mi piaci perché tu non cerchi questoma come me quello che sta dentrocon spregiudicata trasparenza

    e chi meglio di te può portar fuoriscatole segrete che io nascondoe neanche so più dove

    se non te che hai affascinatol’anima mia che ora dentroti guarda e ascoltaquasi senza prender ato

    ma non basta questo, noc’è ancora altro che io sento

    una strana afnitàche occhi che non vedofanno vibrare in nuove note

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    come avessi un nuovo ventoche struscia nei pensierie mi piace entrarci dentro

    perché una donna che mi piacela voglio complicenon amante del mio tormentola voglio non per sessoma un confondersi complesso

     vorrei che soche mi aiutassenell’aprir le portedi un palazzo fatto insiemeche non sapevamo nostro

    e mischiare insieme ogni tesoro

    no a che non c’è motivodi aver perso qualcosa di importante

    quando si guadagna un sogno nuovo.

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    La Regina dell’Altrove 

    Sconosciutapur se la storiane ha partorito il sognodonandole lo sguardoche ora altezzosoora dimesso e schivo

    illumina il suo visoe colorando gli occhiapparendo cosìinsieme aridaeppur orente

    di pensierie di voli della mente

    che a stentone compongonoil ritratto

    e la lineadel sorrisoora stancoora suadente

    ora lineedi abitudinisofferteora simili a tesorisparsi e sgargianti

    e ancorapianti e risa

    addii e ritornifelicità impazzitae gorghi i più profondi.

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    Come le vestia guardarlesempre eleganti

    ma talvolta polverosealtre volte luccicantio le manisovente inanellatedi prismi di brillantio a suo piacer

     vuote

    come campiarati per l’invernoalla bianca lucedi una lunasempiternao ricchedi grano biondo

    appena mossoda un leggero vento

    del misterodel orir

    con un sole assente.

    Regina certo

    di che paese?di se stessacertolo dimostraquel suo accento

    sconosciutoche a volte

    si fa scuroe altre acerbosì da portar

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    dentro ogni cadenzae insieme alcunacome fosse un tempo

    che si pentedi essersi concessotroppo prestoo forse troppo tardio ancora sentesolo d’essere

    se stesso

    e che nulla puòse non il proiettardi luci e ombreavere e dare vitacon le notedi una notteche appartiene

    a lei soltantocome una missione

    che qui trova ragionema anche altrove.

    Ecco questo forse sìpotrebbe essere il nome

    di lei dama sconosciutapersino dalla storiae che da questapur sugge la memoriatrasformando

    la sua animain parole

    e vita:Regina dell’Altrove.

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    Labbra arse dal silenzio

    Ho le labbraarse dal silenzioe un buio dentroche non sa piùcosa copriretanto ha riempito

    l’universoda esser da questopoi inghiottitoe ora mancanol’uno e l’altro.

    Sono punto

    di rette cartesianeche vanno all’innito

    ma nessun quadrante

    hanno creatonessuno spazionessun riferimentorestan così mute

    le formule studiatesenza commentosenza risultatoo assenteo mai esistito.

    Ho le labbra

    arse dal silenzioe aspetto un bacio dalla notte.

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    Labirinti inventati 

    Esiste un orizzonteche non è dato di vedereun salutoche non si è in grado di sentireuna carezzache non si è in grado di dare

    un libroche non si è in grado di capirema esiste un viaggioinveceche si è in grado di inventareesiste allora una valigiache non sa aspettare

    in questa strana stazionea due passi dalla nottee invasa dalla luce

    dove puoi restaredove puoi partiree senti passeggeri assentiparlare fra di loro di una meta

    e del ne della loro vitail viaggiol’orizzonteil ne

    un libro

    una metauna valigia

    parole pieneche confondono la mentee aprono mondi sconnati

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    dove perderti è nientee ritrovarti è il sensoo forse il premio?

    O forse son sciocchezzeparole vuotelucciole di istanticosì vicineda sembrarci lune

    stille di tempi intrisi

    di pesanti droghescuse per la menterifugi per il cuoree allora perchélanciare sassi al cielocon domande o frasiche il cielo non rimanda?

    troppo innito intornoper guardare in alto

    chiusi come siamonello scorrere del sanguedentro le nostre strette vene.

    Forse non esiste viaggio

    non esiste metanon esiste premioesistono sololabirintiche inventiamo

    e nei quali ci perdiamo.

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    L’attesa 

    Quasi leggosulle labbrail tremoreche corre alle ditamentre il tuo prolo

    seguo disegnare

    sulle lenzuolail desiderioin uno spazio precisodenso di movimentiappena accennatiimpregnatoda cenni d’intesa

    odorosodei nostri timoricoraggioso

    come sa la passionecome queste carezzequasi un sofo

    che ti svelano

    senza toccartie segnanosolchi profondinei corpi ricopertidi brividi intensi

    e sopra di loroormai solo un manto

    di attesa.

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    Le persone 

    Le persone

    sono come onde

    possono far paura

    alte come palazzi

    ringhiose e forti

    o possono accarezzare

    dolci e appaganti

    dei giganti

    con dita leggere

    di sapori e sale

    e possono essere

    misteriose

    cupe o intriganti

    distese sul ventre

    con sorrisi di luna

    o sbuf di sole

    ammiccanti o annoiati

    nei silenzi notturni

    o nell’afa d’estate

    e ancora suadenti

    nel gorgoglio di risacca

    che sale nel cielo

    appena a due passi

    da barche e reti bagnate

    lasciate distese

    ad asciugare

    e aspettare

    un altro mare.

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    Le personedicevosembrano onde

    spinte dallo stesso sensosi lasciano appena toccarepoi tuttesempretornano allo stesso maretutte

    lasciando a te

    un sussurroe un saporeche da una riva del mondoarriva a tee ti lascia a guardare.

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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     Marta e le sue conchiglie 

    Marta ama la vita e le sue conchigliechiuse in una scatola biancabianca come la spuma delle ondedi quelle spiagge dove le ha raccolte.

    Chiusa scatola bianca

    piena di suoniondeodorimaree le conchigliecome segretimai regalati

    a nessuno.

    Ma stasera

    l’affascina l’ideadi aprire la scatolacon il suo poetae vederle quelle conchiglie

    sparse lì sul tappetonella sua stanza di velluto blue piastrelle verde mare.

    Mostrarle

    prenderle in manocontarle e ricontarle

    guardarle e riguardarleognuna un’ondaognuna un mare

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    ognuna divenir fra le sue ditacapriccio pensiero respiro carezza.

    Marta ama la vitae con le sue conchigliecreò la vitama questo è un suo segretoche non riveleròlo rivelerà lei forse

    se vorrà

    o forseil suo poetache sorridedisteso sul tappeto.

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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     Memorabile tango

    Una saettaun lampouna luce incostanteil tempo per accorgersi della nottenotte come musicache riempie

    il mio e il tuo corpodi ogni cosarapiti no a quando

    sulla tua setasi posa la miain un sussurro.

    Un lampouna saettaun sogno

    uno sguardosorridie ioincostante

    piangoschiantatoin un uniconostromemorabile

    tango.

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    Notte appesa 

    Spinge la notte un ore alla ribalta

    perso in uno spicchio di lucedi una nestra accesa

    in una notte che non ha rimorsima neanche attesasta lì

    come la notteappesa al buiocome una maschera indifesacome il tuo corpo brunomacchiato dall’offesadi essere reciso

    e messo dentro un vasoin una notte appesa

    guardando luila mia mano tremantesogna una carezzasegue con l’idea il prolo

    di un seno noto

    e di un sorrisolegati appenada un lo ignoto

    che chissà perché vedo andar dal oreno alla nestra

    in una notte appesa

    costretta in questa ansiadi non sentirla nostrae come quel ore

    pure lei recisa.

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    Ora son nato

    Sono natomi diconoma talvoltacosì lontano sonda questa terradalla realtà

    di zolle e pietreche rimango stupefattosin del suon della mia voceeppur vedoe se soro sento

    ma cosa?una realtà

    o un sentimento?

    Son nato

    mi dicon tuttie questo bastia sentirti vivoqui nella gente

    che a volteneanche vedoo vedo inconsistenteplasmatiche formeectoplasmatiche gure

    che veleggianonel niente.

    Forse sono ioun sogno loro

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    altro che natosono soloche un bisogno

    un’astrazione purache viene nella nottea far sognare un cuoreo a mettere paura.

    Son nato

    dicon tutti

    ho pure una mia datacome numero stampatonel lager di un futuropermaloso e sconosciutoda cui certo fuggiròscaverò in segretosanguinando nelle unghie

    n oltre quel recintoconne fatto di l spinato

    elettricato da regole accettate

    e allora guarderò la nottee le stelle insiemecolluse in una fuga

    amanti e corree insiemee quando sarò oltreallora griderò forte indietro“Ecco!ora son nato”.

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    Pandemia del malessere 

    Nasce come un nullain un posto nascostofra qui e qualche vita parallelaun esserino così minuscoloche nessun strumentoriesce a vedere

    neanche nessun diose mai ci fossericonoscerebbequel lieve movimentol’impercettibile frequenzache pulsa lentamentee comincia...

    Si arrampica nel vuotosu una scala inesistentele cellule che sora

    solo avvertonoil respiro evanescenteed è tardi

    per assumere difesegià le ha ammaliatee lor si sono arresedirei addormentatecome favole rapprese

    e ancora sale

    contemporaneamentefa in orizzontaleramicando intorno

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    prende coraggionel nuovo cieloche ora albeggia

     vivido e increduloquasi un miraggio

    e sale ancoraprende ogni contornocomincia a distinguersi

    il viso e il ghigno

    le autorità si allertanola polizia indaga sul moventei sintomi studiatida appositi scienziatiper ora senza risultatipare che sia più fortedei peccati capitali

    sommati al violar comandamentie regole sociali

    compresi aggiornamenti

    e ancora saletanto che gli ultiminon contaminati

    urlan contro quelli lesie metton sulla loro portasegni di riconoscimentoafnché il malessere

    non dilaghi

    ma pare inutile

    dicon anche il cielo ne sia pienoche basti guardarlo per averlo dentrosi respira anche senza saperlo

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    e non rispetta chiesenon distingue sacro e profanonon gli importa nulla

    neanche d’essere coscienteo di sognareo realizzar qualcosamagari lavorarea riprodursi non ci pensaperché solo si espande

    né si sa come lo faccia.

    I media ormai lo dan per certochiusi in cellule di ferroben sigillate dall’esternoparlan chiarosulla stampa in tv e in radioma le parole stesse

    appena usciteson contaminate

    dal malessere striscianteuna pandemia totaletanto che ormaiogni cellula si adattaa rimaner attratta e concupita

    da quel che nato che non si vedevaper sua estrema piccolezzaora non si vede per esser tuttoe il non vederlopar togliere oramai

    ogni via d’uscita.

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    Pece e terracotta 

    Ero notte e pecetu pioggia e terracotta

    tu eri il cieloio solo desiderio

    eri tuaio solo ascoltavoquello che cercavouna notteun rumoreuna pioggia

    aspettavolampi dal cieloil tuo profumo

    sapori precisie insieme storiecon colori decisia un passo da noi

    aspettavosotto ad un acquazzoneera d’estatele mani a raccogliere gocce

    che si appoggiavanosulle foglie

    sul selciato del vialeseguendo un pensiero

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    io notte e pecetu pioggia e terracotta.

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    Perla amaranto

    Si lasciano caderestanottedall’alto i coloricome fanno le stelle di nottelentamente o in lamposempre simili a gocce.

    Le guardo seduto sul lettopensandomi in sognocosì taccioe lasciomi scorrano addossoquelle perle dipinte

    ora di gialloora di verdeora di rosso

    e ogni colore.

    Fermolo so l’ho capito

    è un respiroper me che son quifelice di esser dipintoda qualcosa che in altomi vuol variegato.

    Fermo sorridouna perla amaranto

    mi va sulle labbrae lo so l’ho capitoè un tuo bacio.

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    Poesia d’amore alla svelta 

     Ti scriverò una poesia d’amoredevo scriverla oggi anzi adessoperché domani sono sicuroche per te qualcunone scriverà una migliore

    e anche perché oggi siamo quisiamo tutti e due ad aspettarcile mani nella stessa sabbiae nessuno di noiche abbia fatto la sua scelta

    così proverò a scrivere

    una poesia d’amoreper te e per megiusto due parole

    non che sia sicurodi me stesso

    ma devo scriverla oggi

    perché domaniio le spalle già al futuronon sarò più lo stessoné forse lo sarai tu

    perché questo sìè sicurooggi io e te

    metti adessoabbiamo le maninella stessa nebbia

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    e stiamo a guardarcie non abbiamo altra sceltalo dice da qualche parte

    la nostra unica stellanon capiterà mai piùoggi devo scriverlae devo farlopure alla svelta.

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    Sarò lì

    Non avrò abbastanza ato

    per sostenere il tuo respironé abbastanza forza sulla pelleper reggere al calore del tuo corpo

    neppure sarà facileaffacciarsi sul tuo sguardotanto sarà l’abisso azzurroil vortice di immenso

    eppure sarò lì

    la distanza giusta

    fra una stellae il suo pianeta

    sarò lìnel profumo vorticosoche insieme li trascinaprendendo forma di una scia

    come fossi una cometadi rivoli di intesa

    o come scintillem’innalzo inn sparendo

    nell’abbraccio con le stellein questa sera

    che lega la mia e la tua vitaallo stesso desiderio

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    così sarò lìa pelle nudaa bruciare te

    e me stessoe per distanzail nullanell’affogareil mio e il tuo sguardonel medesimo sgomento

    azzurro e immenso

    di scoprir intrecciatii nostri corpie le nostre mentinello stesso eccessonello stesso amplessonella stessa vogliadi essere se stesso.

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    Solo un momento

    Capita di dover star zittizitto il cielosilenzioso il maresenza rumor le strade

    anche la mente

    e l’animacome spentecosì come il solela luce di lampionii sorrisi della genteil vento fra le frondeil muoversi di nubi

    persino i sogni taccionoe i desideri

     vengono a mancareprivi di paroleperché un momentobada uno soltanto

    in quell’attimo vuol gridaree grida così forteche nessuno può parlare.

    Lascia che sia cosìlascialo fare

    fra un momento ancoraquando avrà speso tutto il ato

    lo guarderai esausto

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    fermo e vuoto di rispostee capirai che doveva farlogli sorriderai anche

    per quello che voleva urlare

    e se ne avrai il coraggioin un orecchio pianogli riuscirai a dire“Amico mio

    mica sei la vita

    ma un momento solouno soltanto”e tornerai a sentire il mondofuori e dentrorifarsi avantiriconquistare il tempo.

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    Sorprendimi 

    Scorre dentropelle e ossaquesto bisognosensazioniaspre e sensualipioggia costante

    che riga i volticola dalle maniinzuppa poveri vestiti

    ci spinge via ridendotogliendoci le scarpefra gli schizzi di fango

    da una festa divenutainsulsafarsesca

    stereotipataper andare insiemea sentire il marecon dentro

    un segretouna domandaun desiderioche batte fortementre le luci della festa

    si sfaldano nella lunae pochi sprazzi di note

    annegano nella risacca

    il nostro correre

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    si è tramutatoin passi dolcile risa

    in silenzi caldile orme si riempionodi mare e di nottee ora siamo affamatidalle nostre richiesteinfrangere luci

    suoni parole gesti

    senza ritegnofondere tuttoin tenerezzasbalordire noi stessii nostri gestiil coraggio

    sdare l’universoogni sua legge naturale

    lo sappiamonei nostri occhinei pensieri che ci trasmettiamonelle mani intrecciate in orizzonti elettriciper il caldo sapore che abbiamo in bocca

    e il dolce stuporein un ato

    sempre più brevesapere di piùniente altro

    affondare le maninell’orgoglio

    e cavargli il cuoreper comprareun bisbiglio di secolo

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    un balzo infantilefatto a occhi chiusiin un sorriso

    o in qualsiasi altro baratro si voglia

    dandosi del sussurro dell’altro

    come ci si afda a un dio

    quasi in sacricio

    dio sempre atteso

    che sempre arriverà

    e sempre stupiràper quanto brevesia il suo respiroal di fuoridi ogni tempoogni mondoogni spazio

    ogni secondoin ogni caso

    avremo vintoquesto lo saise cavalcheraiin un vortice profondoogni cellula che ho in corpo

    eccosorprendimi cosìe io sarò.

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    Spettinata nello specchio

    Eccomi ancora quispettinata nello specchiospettinati i miei pensieri

    miei poi? chissà!

    almeno quelli che rietto

    in questo umido di marein questa distanza da un affettomi allontano troppo pocoda quello che dovevo diree non ho dettoe mi rimane fra le dita

    come questa crema rinforzanteil riettere sul niente

    ora mi accorgoquanto questo sia importante

    importante chiedersi

    lì allo specchiocose gravide di passatio di sterili ricordi

    sì di possibilità

    bruciateandate

    no a quandotroverò riesso nello specchio

    il volto mio di sempre

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    70

    stessa donnastessi capellie una strada in più

    quella apertasu un presente spettinatoda far ridere la gentementre il tempomi dà già in ritardo.

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    Un quadro

    Un tettoun armadioun lettoil tuo voltola tua pellela mia che si avvicina

    appena tolta la camicia

    un sorrisoun sorso d’acquasul comodino una lampadanel corridoiosotto la porta

    una luce

    due ori sparsi a terra

    come i nostri vestitisparsi come fossero erba o alirespiri di temporicordi

    sensazioniin una stanza quadracon un softto bianco

    le pareti ugualedi colore bianco

    come la luce del mattinoche entra da una nestra aperta

    con dentro un cielo grandeappoggiato ad un’estatecon un mare di piombo

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    appena fuggitoal vento di maestrale

    e a pellei profumi che sentiamoguardando quella nestra aperta

    fra pareti biancheappena fatto all’amoree tutto questo crea

    di noi

    del tuttodel mondodei profumiun quadro.

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    73

    Uscirò volando

    Immaginandoriesco a mescolareil tempo con il sensoesser mago e cialtronenello stesso tempo

    non ho più bisognodi esser savio o folledi posseder castellio avere scarpe rottedi innamorarmi alla folliao disperarmi e gettare tutto via

    non mi sento padroni intornoné ho schiavi da comandarenon ho strade

    né per andarené per tornareimmaginandocambio il mondo

    e lo lascio uguale

    perché sono io quel mattoche non chiede altrodi non pagare dazio

    per una manciata di immaginazione

    si vola in altoe non dentro una prigionecosì m’imbratto anch’io

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    del tuo stesso arcobalenoed esco in strada immaginandoche uscirò volando

     verso quel mondoche io stessosto già creando.

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    Voglia di un’onda infranta 

    Si accumulano ogginella mia mentecome nembi e cumulipensierinuvole dense e cupeattraversate da epilettici lampi

    ricordiprogettipaurepassioniamarezzeamoriillusioni

    fusi insiemeda un’elettricitàche scuote l’anima

    e viaggia con le nubisul crinale di un monte

    e guardo

    affascinatoe paurosola sua forzaaspettandosperando

    una gran pioggiao un forte vento

    che innedissolva tuttoe intanto

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    il mare che ho dentrosi fa scuroe spumeggia la voglia

    di un’onda infrantasulla mia spiaggia di bambino

    poi da uomomi alzo dalla nestra

    non so più

    se chiusa o aperta

    rientrosiedo alla poltronatutto me stessoin un mesto movimenton le sopracciglia

    appena bianchedello stesso sale

    rimasto da quel bacioseguono mute

    il mio lento respirare.

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    Vomitare d’anima 

     Ah sì vomitare tuttodi quest’animasimile a straccioimbevuta di sangueormai fetido e rappreso

    insieme a feci d’altrie ogni immonda cosache il mondo vi ha iniettatocon cotanta liberalitàda sembrar sorpresoe soddisfatto di se stessosi badi bene

    non del danno fattoma di quanto schifoci ha buttato addosso

    anzi nonell’animatanto da sentire il bisognodi vomitarla

    quidavanti a noi

    e vederlo adessolì disteso

    questo vomitoancor vivente

    mi fa felicedi colore inverecondobrulicar di amebiche sporgenze

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    e di crisalidi impotentinel terror di esser lasciateormai a se stesse

    prive di un corpoche poco primaera loro regno e pastoora inermilì sul pavimentoa cercar brecce

    fra piastrelle

    mentre il sole seccail liquor immondodel mio me stessoche gli faceva ciboe or lo guardamorto e irridente.

    Spero soltantoche quest’abito

    di cellule addensatenon lasci tracciasi sciolga in un acido bollenteo se ne vadapiù semplicemente

    senza doloresenza canti o gridase ne vada senza nientesenza amore e senza amicisenza ricordi o sogni

    senza soldi e nudocosì com’è venuto

    torni vuotodella mentesolo sorpreso

  • 8/17/2019 Int LaReginadellAltrove (1) Grafico

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    questo sìdi incontrare il nullacome si addice

    all’innito senza sensosenza un diosenza paurae nalmente

    senza dir niente.

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    Vorrei 

    Di te ora vorrei avereinsiemela fronteil voltoil senso

    il profumo densoquello che ho già persoquello che forse non ho coltomagari solo un frammentodi ciò che non mi hai datoe che pure mi è entrato dentro

     vorrei di teil sorrisole dita

    il senoi anchi

    i baciquelli promessi

    quelli mai datiquelli rubatiquelli decisiquelli aspettaticome passi

    rondini d’estatequelli che fanno abitudine

    fanno la vitale cosele strade

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    le casele chiesema più di tutto

     vorrei di te l’ideache ci ha portatouna certa seraa pensare a noicome ad un tuttoad un fatto compiuto

     vorrei sapere allorase sia servitose servo adesso visto che non ci seie vorrei urlareche con te ho vissutoforse più semplicemente

     vorrei avertima di più non posso.

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    R INGRAZIAMENTI

    Grazie a tutti gli amici avuti; grazie a tutte le internaute e gliinternauti che ho incontrato, per quello che mi hanno concessodi loro e accettato di me; grazie, più in generale, a quelli che non

    conosco, ma con i quali sicuramente ci sarà occasione di incon-trarsi e di parlare, cammin facendo.

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    Indice 

     La Regina dellAltrove

    5 Prefazione 

    15 Amanti equilibristi

    17 Amici sconosciuti19 Dalle dita al volto

    21 Darò me stesso

    24 Dolcezza mea

    25 Fuga

    26 Ieri

    28 Il gabbiano

    30 Il mio viaggio col tempo

    32 Il tempo e i suoi sapori34 Io, cristalli e specchio

    37 La donna che mi piace

    39 La Regina dell’Altrove

    42 Labbra arse dal silenzio

    43 Labirinti inventati

    45 L’attesa

    46 Le persone48 Marta e le sue conchiglie

    50 Memorabile tango

    51 Notte appesa

    52 Ora son nato

    54 Pandemia del malessere

    57 Pece e terracotta

    59 Perla amaranto

    60 Poesia d’amore alla svelta62 Sarò lì

    64 Solo un momento

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    66 Sorprendimi

    69 Spettinata nello specchio

    71 Un quadro

    73 Uscirò volando75 Voglia di un’onda infranta

    77 Vomitare d’anima

    80 Vorrei

    83 Ringraziamenti

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