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Incontriamoci. . . …sotto le stelle a cura di Carmen Balsamo Emanuela Loperfido Angela Turricchia Settembre 1997

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Incontriamoci. . .

…sotto le stelle

a cura di

Carmen Balsamo Emanuela Loperfido Angela Turricchia

Settembre 1997

Indice

Premessa.......................................................................................................................................... 3

Tutto è iniziato da- (di Emanuela Loperfido educatrice professionale Ausl) ................................ 4

a. finalità ................................................................................................................................. 5

b. utenza individuata............................................................................................................... 5

In che modo? ( di Carmen Balsamo operatrice Laboratorio di Documentazione e Formazione) .. 6

In viaggio verso…. (di Angela Turricchia operatrice Aula Didattica Planetario) .......................... 7

a. Viaggio verso la Luna......................................................................................................... 8

b. Viaggio verso il Sole ........................................................................................................ 10

Modifiche del percorso ................................................................................................................. 12

Osservazioni.................................................................................................................................. 12

a. Materiali usati ................................................................................................................... 12

b. I dati di realtà .................................................................................................................... 13

c. Rapporto di mutuo aiuto tra i ragazzi ............................................................................... 15

Conclusioni ................................................................................................................................... 15

Allegato 1- Traccia e calendarizzazione del percorso .................................................................. 17

Allegato 2- Per ricordare............................................................................................................. 20

Premessa

II progetto è nato nel settembre del 1996 da una riflessione su un primo percorso1 realizzato, nell'anno 1995/96, con una ragazza diciottenne handicappata, presso l'Aula Didattica Planetario2.

In particolare, facendo riferimento ai contenuti di questo primo percorso, è maturata l'idea di predisporre un progetto sperimentale che vedesse impegnati, con le relative risorse. Aula didattica Planetario del Comune di Bologna, Servizio Scuola-Territorio; Laboratorio di Documentazione e Formazione Spazio Handicap del Comune di Bologna3 e Azienda USL città di Bologna, distretto Savena - Santo Stefano.

La nascita di questo progetto è stata resa possibile grazie all'integrazione delle diverse risorse che si sono messe in campo.

Le operatrici del Comune hanno contribuito con le loro competenze in particolare in

ambito astronomico e fornendo un supporto metodologico alla predisposizione di percorsi d'integrazione e alla documentazione dell'esperienza.

L'operatrice dell'AUSL, invece è intervenuta con: • la conoscenza nel campo dell'handicap • la capacità di modellare progetti sulle potenzialità e sulle abilità di individui-clienti

con handicap. La disponibilità comune al confronto continuo e la capacità di fare interagire le proprie

competenze, ha sicuramente influenzato in maniera positiva l'intera esperienza.

1 La documentazione cartacea "Un cielo per..." a cura di Carmen Balsamo e Angela Turricchia, è fruibile presso il Laboratorio di Documentazione e Formazione. 2 L'Aula Didattica Planetario fa parte del servizio Scuola/Territorio del Comune di Bologna (settore Istruzione/Sport). Il suo ruolo è quello di fornire offerte formative di carattere astronomico prevalentemente a scuole, ma anche ai cittadini che ne facciano richiesta. 3 II Laboratorio di Documentazione e Formazione è un luogo deputato alla raccolta di esperienze educative legate alla promozione della cultura dell'infanzia e dei servizi ad essa rivolti. Lo spazio H in particolare raccoglie e divulga esperienze sull’integrazione.

Tutto è iniziato da- (di Emanuela Loperfido educatrice professionale Ausl)

Come educatrice di territorio che opera con adulti con handicap medio - grave fisico e psichico, sono spesso alla ricerca di luoghi di aggregazione sociale (se e quando possibile con esplicita valenza educativa) cui far accedere le persone con cui lavoro, per far compiere loro esperienze dotate di significato sia sul piano formativo che della socializzazione.

Inizialmente ho avuto molte perplessità, mi chiedevo, oltre che"come" soprattutto "perché" lavorare con questo tipo di utenza intorno ad argomenti, a concetti che richiedono un certo grado di capacità e competenze per essere "compresi".

Riflettendo approfonditamente mi sono però data alcune risposte che hanno guidato la scelta prima e l'organizzazione poi dell'intervento.

1. Una prima ragione è stata di ordine sperimentale rispetto al mio ambito professionale. Con le persone handicappate, da anni, si attuano percorsi terapeutici che coinvolgono il corpo e le sue capacità espressive (come la danzoterapia), che mettono in relazione la persona disabile con gli animali (ippoterapia) o che, come la musicoterapia, contano sul potere della musica di indurre coinvolgimento ed abbandono emotivo, distensione, godimento estetico.

Mi è sembrato stimolante sperimentare, per una volta, un percorso che ai richiami emotivi (il cielo, la luna, le stelle hanno sempre esercitato, dalla più remota antichità ad oggi, un fascino arcano, una suggestione indiscutibile sugli uomini) unisse l'avvicinamento con un approccio (blandamente) cognitivo a elementi che comunque fanno parte della vita di tutti i giorni, di tutte le persone normodotate o disabili che siano.

2. Ho ulteriormente riflettuto che anche per le persone handicappate si deve pensare a processi di formazione permanente: credo che non si debba considerare esaurita la loro possibilità di apprendere con il concludere del percorso scolastico (eventuale). Mi sembra opportuno, per non dire socialmente doveroso, sfruttare tutte le occasioni per aumentare il loro bagaglio di conoscenze, il loro vocabolario, la loro capacità di rappresentarsi il mondo e di usare i simboli della nostra cultura, ovviamente in relazione alle loro limitate abilità e risorse.

In un percorso come questo, ad esempio, potevano infatti essere inseriti obiettivi anche più "scolastici", come il riconoscimento di alcune lettere dell'alfabeto per la compilazione della parola "Luna", il concetto di "tondo" ed altro.

3. Mi sono detta che, se anche questo itinerario metteva le persone coinvolte in relazione con elementi e concetti fisicamente lontani (quindi potenzialmente astratti), questi erano comunque percepibili con alcuni sensi (il cielo stellato e la Luna si osservano, del Sole si sente il calore sulla pelle, si vede la luminosità). Era quindi probabile che, facendo questi elementi parte delle loro esperienze di vita, nascesse nelle persone una genuina motivazione e uno spontaneo desiderio di "saperne di più".

a. finalità Le finalità del progetto sono state essenzialmente tre: 1. creare uno spazio che permettesse ai ragazzi di provarsi, affermando le proprie

competenze; 2. stimolare al lavoro di gruppo; 3. favorire la socializzazione sia all'interno del gruppo che in situazioni esteme.

Sul punto 1: E' stato possibile raggiungere tale finalità attraverso la creazione non di uno spazio fisico

proprio e permanente per il gruppo (le attività proposte avevano come sfondo l'Aula Didattica Planetario che era riservata al nostro gruppo per due ore la settimana per quattro mesi), ma creando, all'interno di quello spazio culturale ed educativo, un luogo di comunicazione, di richieste, di scambio sulle tematiche previste, reinterpretate e proposte secondo chiavi accessibili alle singole persone.

Sul punto 2: Sono state create situazioni tali da permettere ai ragazzi, nonostante le loro diversità sul

piano delle abilità, delle autonomie e delle competenze cognitive, di interagire, di collaborare a un risultato comune, supportarsi reciprocamente.

Sul punto 3: Al progetto hanno partecipato gli educatori di riferimento di ciascun ragazzo. E' noto che

la presenza di un adulto emotivamente disponibile, orientato all'ascolto dei bisogni e alla valorizzazione delle esigenze, aiuta il soggetto in difficoltà (così come il bambino piccolo) nello strutturarsi dell'identità personale, gli facilita l'acquisizione della stima di sé, ma anche la capacità di interagire con gli altri e di conoscere il mondo. Quindi riteniamo che la (relativa) sicurezza con cui i ragazzi hanno affrontato le occasioni di uscita e impatto con l'esterno, e la buona capacità di interagire con gli altri adulti presenti (operatori dell'Aula Didattica e dell'AUSL) siano in gran parte dovuti alla presenza rassicurante degli adulti già noti e con cui preesisteva un rapporto educativo importante.

b. utenza individuata Ci si è rivolti ad utenti adulti con handicap psichico medio grave. Sono state inserite tre persone di cui due sempre presenti: • A.B. femmina, anni 21, con grave deficit mentale, con scarsissime capacità di

verbalizzazione; • A.P. maschio, anni 22, con deficit mentale medio lieve, discrete; capacità di

verbalizzazione ed interazione, gravi difficoltà a interpretare e ad adeguarsi alle situazioni e ai contesti sociali;

• un terzo (M.F., maschio, anni 28, con handicap psicofisico medio grave) inserito solo in alcuni incontri tematici.

In che modo? ( di Carmen Balsamo operatrice Laboratorio di Documentazione e Formazione)

L'intelaiatura metodologica ha cercato di raccordare input, tempi, predisposizione dei materiali in funzione degli obiettivi e delle finalità sottesi al progetto (vedi Allegato 1 : traccia e calendarizzazione del percorso).

L'intento di fondo era di rendere gli utenti protagonisti: partendo da esperienze ben definite raccordare, attorno a queste, ricordi personali, impressioni e punti di vista dei partecipanti.

Si sono così predisposti sette incontri tematici. L'iter metodologico può essere sintetizzato come segue:

• presentazione di stimoli visivi (diapositive) come introduzione ai fenomeni astronomici. • raccolta registrazione delle impressioni. • rappresentazione dei vissuti tramite l'uso di diversi linguaggi (disegno, collage, pongo,

scrittura di storie). • proposte di lavoro individuali e a rapporto duale. • raccolta e ricerca di senso del percorso fatto: "percorso agito della memoria per

ricordare" (mostra); diario di bordo personale (vedi Allegato 2: Per ricordare). Partire da uno stimolo visivo significa creare una atmosfera che predisponga a una

attenzione durante l'osservazione dei fenomeni considerati (Sole, Luna). La visione di diapositive diventa così un momento "concreto"su cui innestare i lavori successivi dei ragazzi.

La prima rielaborazione è stata la raccolta delle loro impressioni, fatta immediatamente al termine del viaggio.

Un'elaborazione successiva si è realizzata con l'uso del disegno. Questo ha permesso di accostare gli elementi nuovi, emersi nella fruizione degli stimoli, ad abilità già possedute e a situazioni di vita quotidiana.

Si è poi proposto di rappresentare i vissuti dei viaggi con l'uso di diversi linguaggi come il pongo e la scrittura di storie. Si è scelto il pongo per poter avere immagini che non fossero stereotipate in due dimensione, ma potessero avere la tridimensionalità.

Durante l'esperienza gli utenti sono stati affiancati dal loro educatore che doveva rappresentare un momento di aiuto esterno, di riferimento solo in caso di bisogno, lasciando quindi il più possibile il ragazzo indipendente nella sua attività.

A termine degli incontri previsti si è strutturato anche un percorso individuale (diario di bordo) e un percorso collettivo tramite la realizzazione di una mostra di sintesi e di esposizione degli elaborati per ricostruire assieme l'esperienza compiuta (di quest'ultimo momento esiste una documentazione video)4.

4 Il video è disponibile presso il Laboratorio di Documentazione e Formazione.

In viaggio verso…. (di Angela Turricchia operatrice Aula Didattica Planetario) II Planetario è uno strumento che permette di vedere proiettati, sul soffitto della stanza.

Sole, stelle, pianeti,..… E' quindi una rappresentazione di oggetti distanti, che ci vengono avvicinati dal modello, ma rimangono comunque poco più che puntini luminosi che brillano su un fondo scuro.

L'affrontare il buio, con le sue paure, le sue ansie, è proprio il problema prioritario che

mi si è posto fin dall'inizio quando ho cominciato a dover proporre a bambini, in età prescolare o del primo ciclo delle elementari, percorsi legati al cielo del Planetario.

Proprio per questo a bambini di queste fasce di età ho proposto il "Viaggio in astronave". Questa scelta teneva conto di alcune considerazioni: • i bambini possono essere coinvolti per periodi brevi e solo quando gli stimoli visivi,

reali o fantastici che siano, sono preponderanti rispetto ad esempio all'ansia di trovarsi in una stanza totalmente buia o al dover stare seduti e, se possibile, fermi.

• i bambini devono abituarsi ad osservare il cielo, un ambiente naturale di cui tutti abbiamo dimenticato l'esistenza.

Alla luce dell'esperienza fatta con i bambini, anche molto piccoli, ho ritenuto che

persone con deficit potessero essere avvicinate a tematiche così inusuali e così lontane dalla loro esperienza quotidiana utilizzando un approccio che trovava riferimento nella strategia già sperimentata con altre fasce di età.

Era quindi indispensabile iniziare ad osservare corpi vicini a noi e che per noi sono stati

estremamente importanti fin dall'antichità: il Sole e la Luna. Molte delle attività della nostra vita quotidiana sono connesse alla loro presenza e a loro

sono legati tutti i "riti" che scandiscono la nostra vita: ci si alza, si fa colazione, poi si va a scuola... infine si va a dormire seguendo una sequenza che nell'antichità era strettamente collegata al sorgere e al tramontare dei due astri.

Inoltre il Sole e la Luna sono i due corpi che più facilmente osserviamo tutti e non abbiamo quindi bisogno di alcuno strumento per esaminare le loro modificazioni: ci appaiono diversi nei diversi momenti del giorno e dell'anno.

Le mete di questi viaggi quindi non potevano essere che... La Luna e il Sole.

a. Viaggio verso la Luna L'astronave parte da Bologna, quindi, si accendono i motori, si spengono quasi tutte le

luci e, dopo esserci assicurati che tutti i portelloni dell'astronave fossero ben chiusi, siamo partiti per il nostro viaggio.

All'improvviso si è aperto un portellone che ci ha permesso di vedere le Due Torri!

Figura 1 – Bologna vista dall’alto. Assieme cerchiamo le strade conosciute, il posto da cui è partita l'astronave... . Ma poi il portellone si chiude e noi continuiamo il nostro viaggio. La volta successiva, quando di nuovo si apre il portellone, vediamo che siamo già fuori

dall'atmosfera, infatti la vediamo sotto di noi, e quindi vediamo la Terra, avvolta dalle nubi.

Figura 2 –La Terra vista da fuori l’atmosfera, visibili le nuvole.

A questo punto è stato importante introdurre alcune informazioni scientifiche: siamo usciti dalla nostra atmosfera, quindi non vediamo più il cielo colorato, ma lo vediamo nero e in questo cielo nero vediamo le stelle anche se il viaggio si svolge durante le ore diurne.

Il viaggio nel buio dura un po' di tempo perché la strada verso la Luna è lunga e quindi, durante il percorso, vediamo le stelle; proviamo a immaginare di unirne alcune con una linea, troviamo cosi alcune costellazioni su cui racconto favole e leggende.

Ma il buio è un po' noioso e quindi è meglio accelerare, forse siamo già vicini alla Luna, forse se ci muoviamo un poco con la nostra astronave, potremmo vedere il nostro satellite. Il portellone si apre ed infatti ecco lì la Luna che sembra affacciarsi alla nostra finestra… ma guardiamo bene, si vedono delle grosse macchie.

Figura 3 – La Luna e i crateri.

Molto strano, da Terra non erano visibili, forse se ci avvicinassimo ancora di più potremmo vedere meglio le immagini di questi strani fori. E infatti non sono fori, sono crateri dovuti alla caduta di meteoriti. Ma l'immagine che vediamo è bella nitida, ci chiediamo se attorno alla Luna c'è aria, come sulla Terra.

Figura 4- L’immagine “da vicino” di un cratere.

Non possiamo far altro che allunare e vedere cosa succede; ma non possiamo uscire dall'astronave: sulla Luna non c'è aria!

Ed infine siamo allunati. Qui il cielo è nero e in alto brillava la Terra, o meglio una mezza Terra. E' molto strano

trovare tutto rovesciato: lassù c'è la Terra, ma quando siamo a casa lassù c'è la Luna. Siamo su o giù?

Figura 5 – La Terra vista dalla Luna. Ci aspetta ora il viaggio di rientro. Si arriva, più velocemente perché siamo già abbastanza stanchi del

buio, subito vicino alla Terra e poi finalmente a Bologna5.

5 Tutte le diapositive proiettate sono state fomite all'Aula Didattica dall’Osservatorio Astronomico di Bologna. Le immagini della documentazione sono invece acquisite dal sito www.lestelle.net/.

b. Viaggio verso il Sole L'astronave parte nuovamente da Bologna e, ripetendo le immagini del viaggio

precedente, siamo usciti dalla nostra atmosfera e dopo un viaggio lungo, molto più del precedente, ci avviciniamo al Sole.

All'inizio usiamo una copertura, così vediamo che non si vedono raggi, si vedono solo delle zone più luminose.

Figura 6 – Il Sole “nascosto”, non ci sono i raggi… E infine l'immagine del Sole con un'enorme protuberanza.

Figura 7- Il Sole e una protuberanza. Quindi estremamente importanti le informazioni scientifiche: il Sole non ha raggi, ma è

una “palla” di materiale caldissimo. Al rientro il viaggio procede di nuovo in un salto unico, si arriva subito alla Terra e

infine Bologna con le Due Torri.

In questi viaggi c'era un alternarsi di immagini del Planetario (le stelle) e di diapositive che venivano proiettate sulla cupola, come se improvvisamente si aprisse un portellone nella nostra astronave che ci permettesse di vedere quello che c'era all'esterno.

Questo elemento è stato molto importante per i ragazzi, come si vede dal disegno:

Figura 8- Disegno di A.P. al "ritorno" dal viaggio sulla Luna. Visibili nella parte alta e bassa del disegno le scale che conducono

nella parte dell’Aula adibita ad “astronave”.

Modifiche del percorso

Complessivamente l'andamento previsto dal progetto è stato rispettato ed è risultato ben individuato per quanto riguarda le esperienze e i tempi dei ragazzi. Per motivazioni pratiche si è spostata la realizzazione di un cartellone comune previsto a sintesi dei due distinti percorsi di viaggio: (Terra – Luna Terra - Sole) alla giornata conclusiva.

Il cartellone manifesto realizzato dai ragazzi ha ospitato disegni, ritagli dei due astri e ha rappresentato così il coronamento finale del progetto.

Osservazioni Ci premeva sottolineare alcune riflessioni emerse dal lavoro con i ragazzi e che possono

essere di aiuto e di stimolo nella preparazione di nuove attività. Una osservazione immediata va fatta relativamente all'ambiente in cui i ragazzi si sono

trovati inseriti. E' un ambiente frequentato, per la maggior parte della settimana, da ragazzi di tutte le età e di tutti i tipi di scuole. Questa attività era quindi al termine della giornata, quando 1' Aula era già stata superutilizzata. Questa situazione, se da un lato ha permesso ai ragazzi di trovarsi in un ambiente normalmente usato da persone normodotate, ha però fatto sì che si trovassero in un ambiente relativamente piccolo e molto pieno di stimoli di diverso tipo che hanno indubbiamente inciso sullo svolgimento dell'attività anche se si tentava, il più possibile, di limitare la confusione.

Questa situazione è stata particolarmente evidente nell'ultima giornata quando, per la preparazione della mostra, l'Aula era stata appositamente preparata ed erano stati eliminati gli stimoli giudicati eccessivi. Durante lo svolgimento del percorso agito della memoria è stato sufficiente che alla porta della stanza si affacciasse un "estraneo" per modificare l'ambiente e la tranquillità dello stesso.

a. Materiali usati Prima dell'esperienza erano stati preparati i materiali necessari (essenzialmente

materiali poveri) che i ragazzi dovevano utilizzare nei singoli momenti della attività. E' stato rapidamente evidente che tutti e due i ragazzi avevano difficoltà nell'uso delle

forbici: quelle che erano state fomite erano normali forbici per bambini: nel caso di ripetizione di una esperienza analoga occorre fornire forbici facilitanti.

Inoltre si erano predisposti materiali (disegni, immagini fotocopiate) che presentavano dimensioni piccole o che comunque si sono rivelate troppo elaborate per i ragazzi; occorreva avere immagini più grandi e più semplici. Occorrevano inoltre fogli di lavoro non troppo grandi. Questo è stato evidente quando, dovendo costruire il cartellone, A.P. e A.B. hanno mostrato di utilizzare solo la parte dello spazio a loro più vicina, ignorando totalmente il resto.

Ai ragazzi era stato chiesto di cercare a casa materiale e immagini con stelle. Sole, Luna. Soltanto A.B. ha portato per diverse volte immagini di stelle prese da giornali e che ha voluto applicare lei stessa sul cartellone, A.P. ha detto invece di averle cercate, ma di non averle potuto tagliare perché erano prese da libri e da enciclopedie.

Figura 9 –Particolare del cartellone finale. Materiale raccolto da A.B., tagliato con l'aiuto

dell'educatrice e da lei stessa attaccato.

Figura 10 - Altro materiale raccolto da A.B. consegnato dicendo "stelle, stelle"

b. I dati di realtà II percorso ha permesso in specifico ad A.P. di cogliere un fenomeno da vari punti di

vista, ad esempio il fatto che la Luna ad occhio nudo si presenta in un modo, mentre tramite diapositive, e quindi più da vicino, mostra una superficie a "tondi", cioè con i crateri.

Figura 11 - Le immagini sono la rappresentazione della Luna eseguita con il pongo da A.P. Gli è stato chiesto come mai ne aveva costruite due; la sua risposta è stata: "una è

quella che vedo" (a sinistra nell'immagine) "una invece ha i crateri" (a destra nell'immagine).

Figura 12 - Rappresentazione della Luna con il pongo da parte di A.B. Lei stessa ha scelto il colore del materiale da usare.

Per quanto riguarda il concetto che l Sole che non ha i raggi è stato particolarmente

evidente quando, tagliando le immagini del Sole stilizzato per costruire il cartellone comune, A.P. ha posto molta cura nel tagliare via tutti i raggi dalle immagini esplicitando verbalmente che "non ci sono".

Figura 13 - Particolare dal cartellone: il Sole ha i raggi quasi completamente tagliati.

Ha quindi mostrato di avere colto che la rappresentazione grafica del Sole con i raggi è

un modo stilizzato di rappresentare l'astro.

Figura 14 - La costruzione del Sole in pongo di A.P. Particolari i rigonfiamenti sulla sinistra in alto che

dovrebbero rappresentare le protuberanze (vedere il raffronto con l'immagine della diapositiva).

Figura 15 - La rappresentazione di A.B. sempre in pongo.

Più difficile sembra invece individuare alcuni elementi di realtà giocati in un contesto

interpersonale. Un esempio si è manifestato quando A.P. si è reso conto delle difficoltà di A.B. nel leggere il proprio elaborato, dicendo "non sai leggere quello che hai scritto?", ma in realtà la ragazza, che era stata aiutata dal proprio accompagnatore, non è in grado di leggere e scrivere.

c. Rapporto di mutuo aiuto tra i ragazzi L'intervento degli adulti presenti si è manifestato in maniera non direttiva. Questo ha

permesso agli utenti di far emergere da un lato le proprie capacità di aiuto e come offrirle, dall'altro le abilità nella richiesta dell'aiuto stesso.

Ad esempio durante la fase della scrittura delle lettere della parola Luna A.P. ha scritto le lettere in cartoncini separati e ha ricomposto la parola accostandole. Poiché la stessa consegna non era fattibile per AB., A.P ha collaborato avvicinando diverse volte le singole lettere per stimolarla. Questo ha permesso alla ragazza di tentare la composizione della parola.

Lo stesso è successo quando, al momento del "percorso agito della memoria", ai ragazzi è stato richiesto di leggere le favole che avevano scritto sul Sole e sulla Luna. La consegna è risultata fattibile per A.P che, se pur emozionato, ha letto abbastanza fluentemente la propria produzione. A.B. ha richiesto con mimica insistente alla compagna di leggere al suo posto ciò che l'educatore aveva scritto per lei.

Conclusioni

Sicuramente la collaborazione è stata uno dei punti di forza del nostro lavoro, sia per quanto riguarda l'attività con i ragazzi, sia anche per la messa in comune di risorse, quali lo spazio, le attrezzature (computer, stampante, macchina fotografica, ecc..), il materiale di consumo, nonché la disponibilità di tempo offerta dagli operatori al di là del rispetto dell'orario contrattuale.

I due ragazzi hanno mostrato molto interesse e partecipazione. Fin dall'inizio, ad esempio, A.B. ha dimostrato di riconoscere l'ambiente in cui si era già trovata l'anno scorso, piacere nel trovarsi al Planetario e, al momento in cui è stato svolto il percorso agito della memoria, hanno dimostrato di riconoscere bene i propri lavori. Al momento finale, ai saluti, A.P. ha detto "sono contento di aver imparato delle cose di scienza" dimostrando quindi di avere ben differenziato il momento fantastico dal momento di acquisizione scientifica.

Nella costruzione di favole hanno mostrato una concretezza che altri utenti dell'Aula didattica non hanno. Quando si è trattato infatti di far costruire loro un racconto riguardante la Luna hanno pensato alla realtà, alla pizza, al sorriso della ragazza che sono elementi della loro quotidianità.

Figura 16 - A.P. scrive: "Quando guardo la luna nel cielo sembra che vedo la mia ragazza felice…e rimango stupefatto, anche la gente che

cammina per strada guarda la luna e rimane stupefatta..."

Come si vede dall'Allegato 1, la costruzione con il pongo dell'oggetto visto, è avvenuta nell'incontro successivo a quello del viaggio; doveva proprio essere un momento di verifica delle informazioni apprese. I ragazzi hanno costruito oggetti tridimensionali, avevano cioè capito che gli astri che stavano rappresentando e che avevano visto in diapositiva dall'astronave, non erano schiacciati.

Le dimensioni degli oggetti costruiti da A.B. erano decisamente superiori a quelle di A.P. e anche i colori del materiale sono state scelte dai ragazzi (come è visibile dalle figure precedenti). Occorre ricordare che A.B. ha difficoltà a riconoscere i colori, va però detto che sia Sole che Luna, così come li vediamo normalmente, appaiono tutti e due di colore simile.

Al di là della soddisfazione per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, ci interessa sottolineare la positività dell'intera esperienza raccontando come si è concluso il percorso.

L'evento della cometa Hale Bopp ha permesso di riflettere e socializzare, in maniera forse un po' "singolare", sull'intero programma svolto. Abbiamo infatti organizzato un'uscita serale all'Osservatorio di San Giovanni in Persiceto, con l'opportunità di vedere la cometa e la Luna attraverso il telescopio e il binocolo.

Al termine tutto il gruppo ha festeggiato in pizzeria. Questa appendice finale si è rivelata ricca di opportunità ed esperienze: dalla conoscenza-uso di materiali e strumenti, alla condivisione di momenti a stretto contatto con persone normodotate, al rispetto di regole e tempi prettamente dei normodotati (aspettare il proprio turno per vedere attraverso il telescopio, aspettare di sedersi per mangiare la pizza perché c'è la fila, etc...).

Sia le famiglie che i ragazzi hanno chiaramente esplicitato il desiderio di ripetere l'esperienza. Le famiglie, attraverso commenti positivi riportati negli ambiti frequentati dai propri figli e facendo richiesta verbale agli operatori dell'Azienda USL; i ragazzi manifestando emozioni e ripetendo le parole "Planetario", "pizza" o il nome di una o più persone presenti nel percorso.

Allegato 1- Traccia e calendarizzazione del percorso

Date Articolazione del progetto Materiali necessari

1°-2°

6/ 2 /97 ore 16/17,30

21/2/97

ore 17/18,30

Un po' di stelle – Verso la

Luna Partenza dal lavoro dell'anno precedente di Annalisa: *fruizione di un viaggio simulato sotto il Planetario *sfogliamo il lavoro di Annalisa *presentazione di lavori di altri visitatori del Planetario *registrazione delle impressioni *rappresentazione grafica delle impressioni ricevute Costruzione della parola stella su cartoncino bianco da ritagliare e colorare isolando le singole lettere. Consegna: Si richiede ai ragazzi di raccogliere immagini della Luna che dovranno essere portate la volta successiva. o

contenitori per tempere forbici, pennelli tempera, fogli bianchi da disegno (1-2 confezioni) cartoncino bianco bristol 1 foglio (100*70)

27/ 2 /97

ore 16/17,30

Noi e la Luna

* Rappresentiamo la Luna con il pongo (realizzazione individuale) * Costruiamo un racconto partendo da quattro immagini di lune * presentazione di lavori di altri visitatori del Planetario * Costruzione di un manifesto comune utilizzando i ritagli di immagini portate dai ragazzi

plastilina immagini della Luna forbici colla cartoncino blu bristol 1 foglio (100*70)

Date Articolazione del progetto Materiali necessari

6/ 3 /97

ore 17/18,30

Verso il Sole

* viaggio da Bologna al Sole *registrazione delle impressioni * rappresentazione grafica delle impressioni Costruzione della parola Sole su cartoncino bianco da ritagliare e colorare isolando le singole lettere. Consegna: Si richiede ai ragazzi di raccogliere immagini del Sole che dovranno essere portate la volta successiva. o

due diapositive del Sole pennarelli a punta grossa registratore e cassette

13/3/97

ore 16/17,30

Noi e il Sole

* Rappresentiamo il Sole con il

pongo (realizzazione individuale) * Costruiamo un racconto

partendo da quattro immagini di lune

* Costruzione di un

manifesto comune utilizzando i ritagli di immagini portate dai ragazzi

Plastilina immagini della Luna forbici colla cartoncino blu bristol 1 foglio (100*70)

Date Articolazione del progetto Materiali necessari

10/ 3 /97

ore16/17.30

Momento di riflessione

Giornata destinata al recupero di attività non terminate, per rispettare i tempi propri di apprendimento e di assimilazione dei ragazzi.o

contenitori per tempere forbici, pennelli tempera, fogli bianchi da disegno (1-2 confezioni) cartoncino bianco bristol 1 foglio (100*70)

27/ 3 /97

ore16/17.30

Rileggiamo il diario di bordo

* Registrazione delle impressioni * Foto con polaroid delle migliori immagini * Verifica con puzzle

Polaroid e rullino cartoncino grosso

Allegato 2- Per ricordare

E' stato allestito, curato dall'operatrice dell'Aula Didattica e dall'operatrice del

Laboratorio di Documentazione e Formazione, un percorso mostra dove gli adulti hanno fatto trovare ai ragazzi tracce per ricordare le esperienze vissute al Planetario.

Sotto cartelloni con ampie foto a colori del viaggio Terra Luna, Terra Sole (vedi figure allegate alla documentazione) sono stati predisposti, su ripiani che formavano un percorso, gli elaborati dei ragazzi. Alcuni fogli con domande facevano capire che mancava però qualche elemento all'esposizione completa. I ragazzi erano così invitati a dare compiutezza ritrovando, in una sede parallela al percorso, "la base Angela" gestita dal capitano dell'astronave Planetario, gli altri disegni o testi.

Figura 17 - Disegno di A.P. "Il Sole"

Figura 18 - Disegno di A.B. " Luna e stelle"

Ogni ragazzo partiva con un pass, un cartellino con il proprio nome e percorreva l'itinerario mostra con l'intento di ricostruire la propria storia vissuta all'interno del progetto. L'invito era di riconoscere ognuno il proprio manufatto o prodotto realizzato a rappresentazione dell'esperienza, nominarlo e posizionarlo nel "percorso agito" della memoria. Si poteva così permettere ad altri eventuali fruitori di questa mostra artigianale di leggere il percorso effettuato nel progetto "Incontriamoci. . . sotto le stelle".

I ragazzi dovevano attaccare i nomi dei corpi celesti alle rispettive foto, con cartellini adesivi, leggere o farsi leggere le storie inventate da collocare poi sui ripiani previsti per la mostra.

Figura 19 - esempio di cartellino In alcune buste erano stati riposti gli incidenti di percorso (gli errori fatti ad esempio

quando negli incontri si erano scritte parole con qualche lettera sbagliata).

Figura 20- Esempi tratti dalla busta "Guarda cosa c'è..."

Tale modalità ha permesso di ricostruire insieme come si erano superate alcune empasses.

A mostra completata è stato consegnato ad ognuno un diploma di "Esperto in stelle"

come è stato definito da uno dei partecipanti. Ogni ragazzo ha poi fotografato con la Polaroid oggetti o parti che, secondo il parere

personale, erano ritenute significative della mostra, per inserirli nel proprio diario di bordo, inteso come semplice fascicolo individuale che conteneva due immagini del Sole e della Luna e la foto Polaroid. In copertina il disegno di A.P. al ritorno dal Viaggio sulla Luna. Il disegno rappresenta i crateri. Successivamente, nel “percorso agito della memoria” il ragazzo ha ricordato perfettamente l’immagine, non ricordava più il termine “crateri”. L’attività è nata da una collaborazione fra due strutture del Comune di Bologna: l’Aula didattica Planetario, il Laboratorio di Documentazione e Formazione e l’AUSL cittadina. La documentazione cartacea, e il video della mostra sono reperibili presso il Laboratorio di Documentazione e Formazione- via Libia 53- 40138 Bologna 051 42 93 410. Per informazioni rivolgersi a [email protected] e [email protected] .