Identity shots

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page 1 H REAL TIME booklet size: 210x297mm. HEADS Collective Real time issue 01 Francesco de Luca IDENTITY SHOTS

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HEADS Collective Real time, issue 01 Foto di Francesco De Luca

Transcript of Identity shots

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H REAL TIMEbooklet size: 210x297mm.

HEADS CollectiveReal timeissue 01

Francescode Luca IDENTITY SHOTS

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H REAL TIMEn.01

Heads Collective“H real time (Francesco De Luca IDENTITY SHOTS)”Treviso, 2011.

HEADS Collective H REAL TIME is anextemporaneous publication,made in real time for events and special projects.

HEADS Collective H REAL TIME è un pubblicazione estemporanea, realizzata in tempo reale in occasione di eventi e progetti speciali.

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Francesco de Luca uses a Polaroid, a low resolution piece of equipment — therefore also a low fidelity one — and yet, a camera that until not long ago, was used in official documents to represent the “identity” of a person, and had to be as faithful as possible to the original. A photograph, however, is always the representation of a moment — it is static — and as such is unable to represent identity — which is dynamic: as argued by the Lakota Indians, who did not like to be photographed because they said that pictures did not represent “them” but “them at that time” (the Lakota people changed their first name during the various stages of life depending on the experiences they lived through). Thus, the portraits gallery of the Festival’s protagonists, does not so much represent their identity but rather the collective identity of an event which they attended, at some point in their lives.

Francesco de Luca utilizza la polaroid, un mezzo a bassa definizione - quindi anche a bassa fedeltà - e che tuttavia, fino a non molto tempo fa, era il mezzo utilizzato nei documenti ufficiali per rappresentare l’“identità” di una persona, e doveva essere il più fedele possibile all’originale. Ma una fotografia è sempre la rappresentazione di un attimo - statica - e in quanto tale incapace di rappresentare l’identità - dinamica: come sostenevano gli indiani lakota, che non amavano farsi fotografare perchè dicevano che quello che la fotografia rappresentava non erano “loro” ma erano “loro in quel momento” (era un popolo che cambiava nome di battesimo nelle varie fasi della vita a seconda delle esperienza che gli capitavano). La galleria di ritratti dei protagonisti del Festival diviene così una rappresentazione non tanto delle loro identità ma piuttosto di quella collettiva dell’evento a cui hanno partecipato, in un determinato momento della loro vita.

In copertina:Gherardo Colombo

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SergioNava

TizianaAgostini

AlessandroMistrorigo

RobertoZancan

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LucaCasonato

ClaudioBertorelli

GabriellaPizzini

TommasoCorà

FrancescaSeri

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MassimoDonà

EdoardoPittalis

SilviaGiralucci

MicheleSpanghero

MarioLupano

Claudia,Patrizia,Chiara,Fanny

AndreaSales

Enrico MariaDal Pozzolo

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FranciscuSedda

SergioRovasio

MassimoMattioli

DanieleCeschin

MarcoBettiol

CarlaTalamini

LuisaCigagna

StefanoMicelli

MassimilianoBulgheroni

DavidRiondino

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FratelliCalgaro

VincenzoVitiello

AnnaFerruta

MariapiaVeladiano

RenzoDi Renzo

Alberto,Fabio,Martina,Chiara

FrancescoPanella

FurioHonsell

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GianmariaSforza

StefanoBolognini

PippoCiorra

AntoniaArslan

CristianoSeganfreddo

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GiuseppinaPanza Di Biumo

Annamaria,Bruno,Letizia,Claudio

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Page 10: Identity shots

SilvioAntiga

Marta,Marco,Gabriele,Enrico

GiorgioFasol

DanieleCapra

SergioPaolin

PG Sliss

PaoloDemuru

AntonioGnoli

LucaBonato

Lucia,Alice,Michela,Alessandra

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Page 11: Identity shots

Gian ArturoFerrari

ClaudiaChucchiarato

FrancescoRigatelli

Juan ManuelPalerm Salazar

ChimenaPalmieri

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AchilleBonito Oliva

AnnalisaCocco

AlessandroBonino

AldoCibic

AlessandroClemente

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Sonila,Michela,Francesco,Stefano

MatteoZorzenoni

ArrigoCipriani

Silvia,Petro,Alfio,Nicolò

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ChristianCaliandro

EmanueleCorazzi

ValdemaroCasalini

FrancoZagari

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NicoCovre

LuciaSorge

RobertoMasiero

GiancarloScottà

Emiliana,Giulia,Claudia,Julia

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KhaledFuad Allam

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HEADS Collective

via IV Novembre 28/c 31100 Treviso Italy

tel +39 0422 302428

fax +39 0422 308654

[email protected]

www.headscollective.com

HEADS

Heads is a collective of international creative professionals coming from different cultural backgrounds that researches and develops projects on the crossover of art, visual communication, design, video, illustration, photography and music. Heads represents a new way to conceive the creative work: the core concept is a real “collective” with a central nucleus that works with external creatives and experts that share the same vision.

Heads è un collettivo di creativi, provenienti da diverse esperienze e background culturali, che ricerca e sviluppa progetti interdisciplinari tra arte, grafica, design, video, illustrazione, fotografia e musica. Heads rappresenta un nuovo modo di concepire il lavoro creativo in cui il concetto di “collettivo” si esplica in un nucleo centrale attorno a cui gravitano creativi ed esperti che condividono la stessa visione.

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H Real Time 01Francesco de LucaIdentity Shotsis a special project conceived for Comodamente.

H Real Time 01Francesco de LucaIdentity Shotsè un progetto speciale per Comodamente.

Artist Francesco de Luca, was born in 1973, and graduated in Arts at the University of Urbino, with a dissertation entitled “The Body and Photography”. He began his photographer career quite early following the steps of his father who is also a photographer and developed a passion for the processes of pictures development and printing. He is the author of photographic reportages made in Ecuador in 2004, Nicaragua in 2006 and Bosnia and Herzegovina in 2008 and in 2010 was commissioned by various humanitarian organizations.With Heads Collective he carried out photographic projects and campaigns for ZeroRh +, Alce Nero, Autostrade per l’Italia, ACTV, Medici con L’Africa Cuamm, Avis, Fondazione Claudio Buziol.Some of his works have been published in Kult, The End Magazine, Riders. In the last few years he has been carrying on the Identity Shots project, portraying known and less well-known faces using an old Polaroid.

ArtistaFrancesco de Luca, nato nel 1973, è laureato in Lettere presso l’Università degli Studi di Urbino, con una tesi dal titolo “Il corpo e la fotografia”. Comincia ad occuparsi di fotografia molto presto seguendo il padre che svolge tale mestiere e si appassiona ai procedimenti di sviluppo e stampa. Ha eseguito reportage fotografici in Ecuador nel 2004, in Nicaragua nel 2006 e in Bosnia Herzegovina nel 2008 e nel 2010 per diverse organizzazioni umanitarie.Con Heads Collective ha realizzato progetti e campagne fotografiche per ZeroRH+, Alce Nero, Autostrade per l’Italia, ACTV, Medici con L’Africa Cuamm, Avis, Fondazione Claudio Buziol.Alcuni lavori sono stati pubblicati su Kult, The End Magazine, Riders. Da qualche anno porta avanti il progetto Identity Shots ritraendo con una vecchia Poloroid volti più e meno noti.

www.commessofotografo.com

Stefano e Alessandro ideatori del blog satirico “Spinoza” hanno animato con il loro contributo il Festival:

Spinoza @ Comodamente

Il tema del festival è la fedeltà. Stupisce l’assenza di Minzolini. Nello stesso periodo del festival culturale, a pochi chilometri di distanza c’è il raduno nazionale degli skinhead. Per il contraddittorio. Interminabile l’incontro con Colombo. “Solo un’ultima domanda”. Il ministro Sacconi parla appeso a un filo. È la metafora del governo. La premessa è che non sarà un incontro politico. Per questo hanno invitato Sacconi. L’intervento del ministro del Lavoro inizia in ritardo. Di almeno tre anni. Si parla delle difficoltà della flessibilità in entrata. Serve più vaselina. Il dibattito si svolge in una fabbrica abbandonata. Giusto per abituarsi. Assente il segretario della Cisl Bonanni. Marchionne non gli ha firmato il permesso. “L’obiettivo del governo è dare ai giovani non il pesce ma la canna da pesca”. Mancherebbe giusto il fiume. (Attenti, è un’esca) Il ministro continua: “I giovani devono compiere un graduale apprendistato”. Pensava alla Minetti. La diffusione del web ha sviluppato nuovi tipi di contenuti. È molto attento all’evoluzione della bestemmia.

Sacconi: “L’ambiente familiare è vitale per la formazione”. Infatti Misseri sta scrivendo un libro su Sarah Scazzi. “Ai giovani non bisogna dare pesci ma canne”. Dica anche dove, che ieri sera non ho trovato un cazzo. “I social network svelano aspetti singolari”. Basta vedere la bacheca di Vasco Rossi. Dopo l’incontro con Sacconi, rinfresco a base di prosecco. Per ribadire che è mejo er vino de li castelli. Sul manifesto del festival c’è un asino che dice di sentirsi solo. Carino Tremonti a prestarsi. Va in scena lo spettacolo “Danzare in catene”. È ambientato a palazzo Grazioli. Domenica sarà presentato il libro “Dipingere Dio”. Sostiene che ci vuole un pennello grande. Nell’incontro sui social network emerge che c’è chi si iscrive a Facebook per cercare lavoro. E per poi stare su Facebook tutto il giorno. Incontro su “Dipingere Dio”: si parlerà del fard di Berlusconi. Presentato il libro “Senza architettura”. È il piano regolatore dell’Aquila. Chiesa di san Giuseppe: incontro dal tema “Come risolvo il difetto di fede?”. Si potrebbe chiedere a Breivik. L’intercettazione di Berlusconi: “Questo è un paese di merda”. Ce ne sono vari sacconi. L’incontro dell 19: “Il futuro è nelle nostre mani”. Inconvenienti della carta igienica a un solo velo. Claudio Bertorelli rivendica l’efficienza dell’organizzazione del festival. “Non ho mai pagato una ragazza in vita mia”. Un dibattito esalta la fedeltà del piccione. Per non parlare della mira. Molto acceso il dialogo sugli apolidi. Non la finivano di mandarsi a quel paese. Domenica si parla di fanatismo e di idolatrie improbabili. Ma per una volta i testimoni

di Geova non c’entrano. Sono stati dedicati due libri ai fan di Vasco. È più di quanti ne abbiano letti.

L’ultimo concerto di Ligabue ha causato una vittima. Aveva visto i prezzi. La domanda a Pier Luigi Celli: “Da dove ripartiamo?”. Direi innanzitutto di rinnovare il passaporto. Invenzione, fantasia e creatività sono alla base di una possibile rinascita del nostro Paese? A giudicare dall’ultima finanziaria, sì. Circa 60 mila giovani lasciano l’Italia ogni anno. E un altro ha recentemente minacciato di farlo. Dbattito tra fan d Vasco e fan de Ligabue. Unico assente ingiustificato, un meteorite. C’è qualcuno che ha scritto un libro che si chiama “Vasco come maestro”. Ha 36 anni, fa la seconda elementare. Non esiste più il buon vecchio legame tra un calciatore e la sua società. Tra le poche eccezioni Totti e la Vodafone. Leopardi ha evocato l’infinito oltre la siepe. E noi, possiamo fidarci dell’infinito? Ne parlare il matematico Furio Honsell. “Le parole sono mattoni”. E con quelle hanno ricostruito L’Aquila.

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