ICDTrattandosi di una traduzione più recente di quella di ICD-10, e avendo sempre come origine una...

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ICD-10 Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati _______________________________ Decima revisione Volume 3 Indice alfabetico Quinta edizione 2016

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  • ICD

    -10

    Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati _______________________________

    Decima revisione

    Volume 3

    Indice alfabetico

    Quinta edizione

    2016

  • Pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2016

    con il titolo International statistical classification of diseases and related health problems – 10th revision, Fifth edition, 2016

    © World Health Organization (2016)

    L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha concesso i diritti di traduzione e pubblicazione per un’edizione in lingua italiana alla Direzione Centrale Salute, Integrazione Sociosanitaria, Politiche Sociali e Famiglia della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che è l’unica responsabile per la qualità e la fedeltà della versione italiana. In caso di discrepanza tra le versioni inglese e italiana, la versione originale inglese costituirà la versione vincolante e autentica.

    Classificazione statistica internazionale delle malattie e dei problemi sanitari correlati – Decima revisione, quinta edizione, 2016

    © Direzione Centrale Salute, Integrazione Sociosanitaria, Politiche Sociali e Famiglia, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (2017)

    Contenuti: Volume 1 Elenco sistematico – Volume 2 Manuale di istruzioni – Volume 3 Indice alfabetico

    World Health Organization

    Direzione Centrale Salute, Integrazione Sociosanitaria, Politiche Sociali e Famiglia, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

    ISBN 978-88-943076-0-3

    ISBN 978-88-943076-3-4

    Realizzazione a cura di

    Centro Collaboratore italiano dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Famiglia delle classificazioni internazionali, Direzione Centrale Salute, Integrazione Sociosanitaria, Politiche Sociali e Famiglia, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Area delle Classificazioni, Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.2 Bassa Friulana-Isontina

    Lucilla Frattura (responsabile), Giovanni Bassi, Vincenzo Della Mea, Caterina Morassutto, Flavia Munari, Andrea Simoncello, Francesco Talin, Stefano Terreni, Ivano Tomainu, Paula Tonel, Carlo Zavaroni

    Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata, anche parziale, in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo effettuata, senza previa autorizzazione dell’Editore.

  • Nota introduttiva all’edizione italiana

    Nota introduttiva all’edizione italiana

    Questa versione di ICD-10 è la più recente versione finora pubblicata dall’OrganizzazioneMondiale della Sanità (OMS)1.

    Alla sua realizzazione ha contribuito la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia attraverso ilCentro Collaboratore italiano dell’OMS per la Famiglia delle classificazioni internazionali2-3,funzione esperta della Direzione Centrale Salute Integrazione Sociosanitaria Politiche Socialie Famiglia, assicurata per il tramite dell’Area delle classificazioni dell’Azienda perl’Assistenza Sanitaria n.2 Bassa Friulana-Isontina4.

    Il Centro fa parte dal 2007 del WHO-FIC Network5 e come tale partecipa al processo diaggiornamento di ICD-10 e di ICF e allo sviluppo di ICD-116 e di ICHI7. Dal 2012 ha ruoli dicoordinamento nel processo di aggiornamento di ICD-10 e ICF con il ruolo di Co-Chair e diSecretariat dell’Update and Revision Committee del WHO-FIC Network8. Coordina inoltredal 2014 il Mortality Reference Group del WHO-FIC Network, che ha tra i suoi compitiquello di aggiornare ICD-10 dal punto di vista della codifica delle cause di morte9.

    La pubblicazione di questa traduzione rappresenta un punto di arrivo e un nuovo punto di

    1 La versione online di ICD-10 in inglese predisposta da OMS è accessibile all’indirizzo webhttp://apps.who.int/classifications/icd10/browse/2016/en

    2 Per contattare il Centro Collaboratore italiano dell’OMS per la Famiglia delle classificazioni internazionali sipuò scrivere a: [email protected]

    3 Il Centro Collaboratore italiano dell’OMS per la Famiglia delle classificazioni internazionali è presente neldatabase dei Centri Collaboratori dell’OMS. Per dettagli, consultare la pagina webhttp://apps.who.int/whocc/Detail.aspx?cc_ref=ITA-85&cc_code=ita&

    4 Il Centro Collaboratore italiano dell’OMS per la Famiglia delle classificazioni internazionali si avvale di una retedi ricerca associata formata da ISTAT, Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, Associazione "LaNostra Famiglia" - IRCCS Eugenio Medea - Polo scientifico di Conegliano e Università di Udine, co-attuatoridel piano di lavoro del Centro concordato ogni quattro anni con l’OMS.

    5 WHO-FIC sta per Famiglia delle classificazioni internazionali dell’OMS. Sono membri del Network i CentriCollaboratori dell’OMS per la Famiglia delle classificazioni internazionali e alcune Università esperte interminologie sanitarie.

    6 Si tratta dell’undicesima revisione di ICD, accessibile all’indirizzo web:http://www.who.int/classifications/icd/revision/en

    7 Abbreviazione per International Classification of Health Interventions, in corso di completamento.8 Tale Comitato OMS ha il compito di discutere e approvare gli aggiornamenti di entrambe le classificazioni,

    prima di una loro ratifica da parte dell’Advisory WHO-FIC Network Council. A partire dal 2018 sarà sostituitoda un nuovo comitato denominato CSAC, Classification Scientific Advisory Committeehttp://www.who.int/classifications/network/en. Si sono succeduti nel ruolo di URC Co-Chair FrancescoGongolo (ottobre 2010 - ottobre 2014, prima con Mea Rehanan del Centro Collaboratore del Nord America, epoi con Ulrich Vogel, del Centro Collaboratore tedesco) e Lucilla Frattura (da ottobre 2016, con JennyHargreaves, del Centro Collaboratore australiano). Paula Tonel svolge il ruolo di URC Secretariat dal 2012,con Lori Moskal del Centro Collaboratore del Nord America fino a ottobre 2014, e dallo stesso mese fino amaggio 2016 con Andrea Simoncello.

    9 Francesco Grippo (ISTAT) ricopre il ruolo di MRG Co-Chair da ottobre 2014.

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    http://apps.who.int/classifications/icd10/browse/2016/enhttp://www.who.int/classifications/network/enhttp://www.who.int/classifications/icd/revision/enhttp://apps.who.int/whocc/Detail.aspx?cc_ref=ITA-85&cc_code=ita&mailto:[email protected]

  • CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DELLE MALATTIE

    partenza.

    È un punto di arrivo per vari motivi.

    La traduzione e la pubblicazione sono stati curati dal Centro Collaboratore OMS sulla base diun accordo formale tra l’Organizzazione Mondiale della Sanità e la Direzione Centrale Salutedella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, sottoscritto alla fine del 2015.

    I file ricevuti da OMS erano in due formati: i file in formato PDF in lingua inglese, che hannorappresentato il “testo a fronte” di tre volumi strettamente interconnessi10, e il file ClaML(Classification Markup Language)11 del Volume 1 in lingua inglese, da predisporre in linguaitaliana.

    A nostra disposizione c’era la versione cartacea della traduzione della versione del 1996effettuata dall’allora Ministero della Sanità e pubblicata nel 2000. Una solida base da tenere inconsiderazione, soprattutto rispetto alle parti della classificazione non modificate negli anni12.Andava considerata anche la versione italiana di ICD-9-CM (Classificazione delle malattie,dei traumatismi, degli interventi chirurgici e delle procedure diagnostiche e terapeutiche) acura del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, pubblicato nel 2008, nellaparte del volume riguardante l’elenco sistematico delle diagnosi13. Trattandosi di unatraduzione più recente di quella di ICD-10, e avendo sempre come origine una classificazioneOMS, andava tenuta presente per espressioni in inglese ancora presenti nella versione 2016 diICD-10 e già tradotte.

    Portare la traduzione italiana di ICD-10 dalla carta al formato elettronico è stato possibilegrazie a un lavoro di squadra.

    Davanti a noi oltre 2000 pagine e 600.000 parole in inglese (esclusi ovviamente i codicialfanumerici) da tradurre/rivedere/controllare, differenze lessicali tra lingua inglese e linguaitaliana, scelte da fare tra modi diversi di tradurre alcuni termini medici anche rivedendoalcune scelte effettuate nella precedente traduzione, differenze nell’ordinamento alfabetico deitermini tra le due lingue e decisioni da prendere per individuare al meglio i termini guida nelVolume 3. In complesso, un lavoro impegnativo.

    L’esistenza della traduzione italiana di una versione precedente dei tre volumi di ICD-10 ci hainterrogato su come affrontare la duplice esigenza di continuità e di innovazione.

    Non abbiamo considerato il nostro lavoro un semplice aggiornamento della versioneprecedente e abbiamo inteso il progetto editoriale, di cui la Regione Friuli Venezia Giulia haacquisito i diritti di traduzione e pubblicazione, più articolato e impegnativo della solatraduzione degli aggiornamenti OMS dal 1996 al 2016.

    10 ICD-10 è formata da tre volumi: Volume 1 Elenco Sistematico, Volume 2 Manuale di istruzioni, Volume 3Indice alfabetico.

    11 Classification Markup Language (ClaML) è un formato XML di dati sviluppato appositamente per lo scambiodelle classificazioni sanitarie. La specifica ClaML è stata pubblicata come technical specification CEN/TS14463:2003. La revisione 2007 del ClaML è stata accettata come norma europea EN 14463:2007. Lostandard ClaML è stato preparato dal gruppo di lavoro 3 (Semantic Content) del comitato tecnico suinformatica medica dell’Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione (ISO), noto come ISO/TC 215WG3. ClaML è stato adottato dall’OMS per distribuire la famiglia delle classificazioni internazionali.

    12 Ministero della Sanità, Dipartimento per l’ordinamento sanitario, la ricerca e l’organizzazione del Ministero.Classificazione statistica internazionale delle malattie e dei problemi sanitari correlati. Decima Revisione. IEdizione, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 2000

    13 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, Dipartimento della qualità. Classificazione dellemalattie, dei traumatismi, degli interventi chirurgici e delle procedure diagnostiche e terapeutiche. Versioneitaliana di ICD-9-CM International Classification of Diseases – 9th revision- Clinical Modification, 2007, IstitutoPoligrafico e Zecca dello Stato, 2008

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  • Nota introduttiva all’edizione italiana

    Poiché ICD-10 usa terminologia medica, è molto probabile che espressioni mediche in ingleseabbiamo una sola possibile traduzione in italiano. È possibile, infatti, tradurre in due modidiversi Viral hepatitis o Angina pectoris? È evidente che la traduzione del 2000 e quella dioggi sono identiche. Come comportarci, invece, con Acute myocardial infarction? Dovevamomantenere la traduzione Infarto miocardico acuto, già esistente nella versione precedente,oppure, per distinguerci, tradurre con Infarto acuto del miocardio? In questo caso, laconsultazione di fonti scientifiche e di linee-guida nazionali di settore ha evidenziato cheinfarto miocardico si usa correntemente. Ci è sembrato sufficiente per conservare latraduzione precedente. Nel caso invece di Stroke, la traduzione precedente era Accidentecerebrovascolare. Sebbene linee-guida nazionali recenti e linee-guida internazionali tradottedi recente da società scientifiche italiane di settore usino i termini ictus cerebrale e strokeunit, nel contesto della classificazione abbiamo mantenuto la traduzione precedente.Al contrario, abbiamo tradotto Mental and behavioural disorders con Disturbi mentali ecomportamentali, precedentemente chiamati “Disturbi psichici e comportamentali”,adeguandoci a come ci si riferisce a questi disturbi in manuali diagnostici specifici tradottirecentemente in italiano14.

    Il termine system, in ambito medico, può essere tradotto in italiano con apparato o sistema.Abbiamo tradotto con sistema nel caso di sistema nervoso e sistema immunitario, usando iltermine apparato in tutti gli altri casi. Questo perché per sistema abbiamo inteso un insieme diorgani omogenei per funzione, struttura e spesso anche per derivazione embriologica, checollaborano a uno scopo comune; per apparato invece, abbiamo inteso un raggruppamento diorgani diversi per funzione, per struttura e spesso anche per origine embriologica, checollaborano a uno scopo comune15. Poiché ICD riunisce le malattie dei sistemi circolatorio elinfatico in un unico capitolo (IX), abbiamo scelto di tradurre circolatory system conapparato cardiovascolare, privilegiandolo ad una possibile pur corretta traduzione conapparato cardiocircolatorio, poiché nei vasi sono ricompresi anche quelli linfatici. Abbiamoinoltre aggiornato la traduzione di Musculosketal system con Apparato locomotore 16sostituendo il precedente sistema osteomuscolare.In breve, abbiamo considerato la traduzione del 2000 la base del nostro lavoro, purconsapevoli del fatto di dover tradurre una nuova edizione di ICD-10. Abbiamo confermato latraduzione precedente tutte le volte che non si poteva che tradurre allo stesso modo o quandoci siamo posti la questione dell’opportunità di conservare una terminologia scientifica cheancora raccoglieva consenso o fondava reportistiche nazionali. Quando ci siamo posti ilproblema di tradurre differentemente, ci siamo confrontati anche con la versione italiana diICD-9-CM del 2008. Siamo consapevoli che le modifiche di traduzione potrebbero avere unimpatto sui dati già raccolti e analizzati (quando i codici alfanumerici non sono cambiati, mala traduzione delle descrizioni lo è) e su quelli che verranno raccolti e analizzati.

    Abbiamo usato modalità e fonti diversificate per tradurre termini come, per esempio,condition, status, examination, transport accident, postprocedural, medical care. Allo stessotempo, la necessità di usare termini entrati nella lingua italiana corrente ha fatto sì che siano

    14 Per esempio, American Psychiatric Association, DSM 5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.Edizione in brossura, Raffaello Cortina Editore, 2014. La traduzione “disturbi mentali” era peraltro già presentenella versione italiana di ICD-9-CM, pubblicata nel 2008.

    15 Ci siamo in particolare riferiti al volume di Paolo Carinci, Eugenio Gaudio, Giulio Marinozzi, Sergio Morini,Paolo Onori, Anatomia umana e istologia, edizioni Elsevier srl 2012 - ISBN 978-88-214-3444-0

    16 Come per esempio in Netter FH, Atlante di anatomia fisiopatologia e clinica: Volume III Approcciomultidisciplinare alle malattie dell’apparato locomotore. Edizione italiana a cura di Walter Grassi, EdraMasson, 2014 (seconda edizione), in cui musculosketal system è stato tradotto con apparato locomotore.

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  • CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DELLE MALATTIE

    mantenuti in inglese termini come counselling e follow-up. Termini come failure,insufficiency, following, involving, affecting, interesting hanno portato a traduzioni differenti aseconda del contesto in cui erano usati. Espressioni come primary coding ci hanno dato filoda torcere. Abbiamo invece conservato la traduzione di morbidity fatta in precedenza conmorbosità, sebbene il termine abbia una sua “instabilità” terminologica nel vocabolariomedico17.

    Should e Should be, ripetutamente usati nei volumi in relazione a indicazioni di codifica, èstato tradotto con l’indicativo, e non con il condizionale, in considerazione del fatto che leistruzioni per la codifica indicano il da farsi e non ipotesi sul da farsi.

    Sebbene avessimo voluto cambiarli, abbiamo invece conservato due acronimi introdotti nellaprecedente traduzione italiana per tradurre le espressioni not otherwise specified e notelsewhere classified, rispettivamente S.A.I. – Senza Altra Indicazione – e N.I.A. – NonIndicato Altrove – in italiano. Questo per continuità nell’uso da parte di quanti sono giàabituati ad utilizzare ICD-10.

    Ci siamo dibattuti tra la necessità di tradurre esattamente il testo inglese e quella di facilitarel’uso della classificazione a quattro caratteri. Sebbene nella costruzione di ICD-10 siano statifatti notevoli sforzi per assicurare titoli autoesplicativi alle sottocategorie a quattro caratteri,essi a volte necessitano di essere letti insieme ai titoli delle categorie a tre caratteri. Perfacilitare gli utilizzatori italiani, in alcuni casi – per esempio i tumori e gli avvelenamenti –abbiamo usato uno speciale adattamento per le rubriche a quattro caratteri, per renderliintellegibili anche presi singolarmente (come suggerisce di fare il Volume 2)18.

    Nel Volume 1, gli ordini alfabetici di tutti gli elenchi di inclusioni ed esclusioni sonoovviamente diversi tra versione inglese e versione italiana.

    Il Volume 3 merita una notazione specifica. Siamo partiti dalla versione stampata dell’Indicealfabetico della precedente traduzione, dopo averlo trasformato in un formato lavorabile(modificabile). Per prima cosa, lo abbiamo integrato con gli aggiornamenti apportatidall’OMS dal 1996 al 2016 cercando loro il posto giusto e tenendo conto delle modifiche ditraduzione che intanto andavamo apportando al Volume 1. Nel fare questo lavoro, abbiamomodificato termini-guida o rimandi interni quando necessario. Abbiamo spesso conservato latraduzione di termini che nel Volume 1 abbiamo tradotto differentemente, affinché l’Indicealfabetico potesse permettere al codificatore di arrivare alla giusta codifica partendo datermini comunque usati nella nostra lingua o usati nella precedente traduzione. Pertanto, peresempio, anche se postprocedural è stato tradotto con postprocedurale, la precedentetraduzione con iatrogeno è stata a volte mantenuta nell’indice per facilitare quanti usanoquesto aggettivo o l’avevano usato in precedenza.

    Abbiamo seguito specifici criteri per l’ordine alfabetico nel Volume 1 (inclusioni edesclusioni) e nel Volume 3 (termini guida e Tabella dei farmaci e dei prodotti chimici).Nell’ordinamento dei lemmi:

    a. lo spazio vuoto ha avuto precedenza assolutab. l’apostrofo ha avuto precedenza sulle letterec. sono stati ignorati accenti e segni diacritici

    17 Si è espressa sulla questione anche l’Accademia della Crusca, Un caso di instabilità terminologica nelvocabolario medico: comorbidità, comorbilità, comorbosità, 2013 http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/caso-instabilit-terminologica-vocabolario-me

    18 Nella versione italiana di ICD-9-CM, il titolo delle sottocategorie a quattro e a cinque caratteri del capitolo deitumori e di quello degli avvelenamenti erano già comprensive di parte del titolo di quelle a tre caratteri. L’averriproposto la stessa cosa in questa versione di ICD-10 faciliterà il passaggio da ICD-9-CM a ICD-10.

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    http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/caso-instabilit-terminologica-vocabolario-mehttp://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/caso-instabilit-terminologica-vocabolario-me

  • Nota introduttiva all’edizione italiana

    d. è stato ignorato ogni segno di punteggiaturae. le declinazioni maschile/femminile e singolare/plurale non sono state considerate

    quando inserite tra parentesi tonde.

    Infine, abbiamo eliminato i francesismi (ed, ad, mantenuti solo quando la parola successivainiziava con la stessa vocale della congiunzione e con l’eccezione di ad interim) e usato formeaggettivali con prefissi tipo post, ante, sotto, auto, peri, eliminando molto spesso il trattino.Così due aggettivi come postoperatorio e postinfettivo sono senza trattino, mentre post-traumatico ha il trattino poiché è seguito da un termine che inizia per “t”. Due sostantivi comepostparto e postmenopausa sono senza trattino mentre post-infarto è con il trattino.

    Il lavoro di traduzione è stato però solo una parte del lavoro complessivo che abbiamo fatto. IlVolume 1 online rappresenta, infatti, una nuova modalità di consultazione dellaclassificazione. Abbiamo iniziato a lavorarci nel lontano 2009, quando abbiamo creato laprima versione ClaML di ICD-10 bilingue (italiano e inglese), usando la traduzione aquell’epoca disponibile. Il lavoro, allora impostato con lungimiranza, è stato di notevoleutilità. Abbiamo aggiornato quella prima versione con la nuova traduzione e l’abbiamo usataper costruire parte del Volume 1. Quest’ultimo, infatti, incorpora l’esportazione del fileClaML in italiano, corrispondente agli elenchi delle categorie a tre e quattro caratteri.L’esportazione è stata a sua volta successivamente completata con le parti del Volume 1 nongestite dal ClaML (introduzioni, morfologia dei tumori, elenchi speciali, definizioni edisposizioni sulla classificazione) e rifinito dal punto di vista grafico. Questo metodopermetterà di aggiornare il Volume 1 con gli ultimi aggiornamenti OMS19, facilitando lapubblicazione di un nuovo formato navigabile. Abbiamo inoltre usato il ClaML 2016 initaliano, relativo all’elenco delle categorie a quattro caratteri, per realizzare ICD-10 online initaliano, navigabile su Portale Italiano delle Classificazioni Sanitarie20.

    Questa pubblicazione rappresenta, allo stesso tempo e per altrettanti motivi, un punto dipartenza.

    Il lavoro fin qui svolto è infatti suscettibile di miglioramenti. Siamo andati e tornati infinitevolte tra formato ClaML e sua esportazione, interrogando contemporaneamente i tre volumi,correggendo noi stessi più volte, ma qualcosa è sicuramente sfuggito. Per questo sarànecessario che questi volumi vengano usati: più lo saranno, maggiori saranno le possibilità diricevere indicazioni e spunti per eventuali modifiche. Siamo preparati a raccoglieresegnalazioni di errori, sviste e refusi, proposte di nuove traduzioni, e, ovviamente, aaggiornare questa versione con gli ultimi aggiornamenti OMS.

    Affrontando questa pubblicazione, ci siamo resi conto di quanto fosse importante avere adisposizione una traduzione aggiornata e unificante di ICD-10, utile per tutti i fini per cui laclassificazione è stata pensata. È inevitabile che ogni traduzione di una classificazione crei unlessico di riferimento. Sebbene i codici alfanumerici di cui sono costituiti gli elenchi presentinel Volume 1 siano verosimilmente gli stessi in traduzioni differenti, le loro descrizionipossono variare da una traduzione all’altra. Ci auguriamo che questo nostro lavoro possaessere di riferimento per tutti gli utilizzatori di ICD-10.

    Il lavoro di traduzione di questa versione di ICD-10 si è parzialmente intrecciato con leesigenze del Progetto It.DRG (Progetto di un nuovo sistema di misurazione e valorizzazione

    19 Con il 2017 si chiude il ciclo di aggiornamenti di ICD-10, in quanto l’OMS e il WHO-FIC Network sioccuperanno di aggiornamenti di ICD-11. L’ultima edizione di ICD-10 sarà quella del 2019, che incorporerà gliaggiornamenti con date di implementazione dal 2016 al 2019.

    20 Il Portale Italiano delle Classificazioni Sanitarie è accessibile all’indirizzo www.reteclassificazioni.it.

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    http://www.reteclassificazioni.it/

  • CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DELLE MALATTIE

    dei prodotti delle strutture ospedaliere)21 voluto dal Ministero della Salute. Una sfida per ilnostro paese. Il Gruppo di lavoro “Classificazione della diagnosi”, con responsabilità affidataalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, aveva il compito di predisporre una primamodifica clinica italiana di ICD-10 utile nella definizione degli It.DRG22. È stato così che ilCentro Collaboratore si è dato da fare per arrivare a sviluppare alcuni capitoli della cosiddettaICD-10-IM (Italian Modification), a partire dalla definizione di una versione intermedia diICD-10, più aggiornata di quella tradotta dal Ministero della Salute nel 2000, mainevitabilmente non corrispondente a quella che viene pubblicata in questi volumi. Laversione usata per gli It.DRG si riferisce, infatti, alla versione OMS 2014 e a una sua inizialetraduzione23: andrà pertanto allineata a questa versione di ICD-10, se il nostro paese decideràdi usare ICD-10 nella codifica della morbosità e se andrà avanti nel proposito di usare unamodifica clinica italiana di ICD-10 nei nuovi It.DRG.

    Siamo consapevoli che non basta disporre di una traduzione aggiornata – e noi, finché saràpossibile, la manterremo aggiornata – per far sì che ICD-10 rappresenti lo standard di codificadelle informazioni sanitarie di un paese. Occorrerà normare in tal senso, programmando ifabbisogni formativi e le necessità di certificazione delle competenze nell’uso, l’adeguamentodei sistemi informativi, le indicazioni all’utilizzo univoche sul territorio nazionale per poterlausare in modo appropriato.

    Può destare stupore che alle soglie dell’approvazione di ICD-11 da parte dell’AssembleaMondiale della Sanità, prevista per il 2018, abbiamo deciso di tradurre questa versione diICD-10. Ci è sembrato ragionevole e prudente, oltre che utile, prepararci a una transizione daICD-10 a ICD-11, sperando che quest’ultima avvenga e che sia meno impegnativa di quellache si potrebbe fare da ICD-9-CM a ICD-10. ICD-11 nasce online: è dematerializzato,paperless, bisognerà tradurlo in italiano e usarlo online. Siamo onorati di supportarel’Organizzazione Mondiale della Sanità nello sviluppo di ICD-11, che potrà usare questanostra traduzione di ICD-10 nello sviluppo multi-lingue di ICD-1124. Come italiani, avremo lapossibilità e il tempo di abituarci a lavorare senza carta, usando il patrimonio lessicale e leregole di codifica di ICD-10, imprescindibili per ogni futuro sforzo relativo all’introduzionedi ICD-11.

    RingraziamentiLa pubblicazione di quest’opera è stata possibile grazie alla dedizione, alla competenza e allatenacia degli esperti del Centro Collaboratore italiano per la Famiglia delle classificazioniinternazionali, che coordino dal 2010, consapevoli che, fin dalla sua nascita, il Centro ha fatto

    21 Il Progetto It.DRG è coordinato da Ministero della Salute e Regione Emilia Romagna. Vi prendono parteRegione Autonoma Friuli Venezia Giulia (coordinamento del gruppo “Classificazione della diagnosi”), RegioneLombardia (coordinamento del gruppo “Classificazione degli interventi”, con la partecipazione di Agenas),Regione Emilia Romagna (coordinamento del gruppo “Classificazione dei ricoveri”), Ministero della Salute(coordinamento del gruppo “Costi relativi”). Il progetto è consultabile all’indirizzoweb:http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=4294&area=ricoveriOspedalieri&menu=vuoto

    22 La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia si è avvalsa dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.2 BassaFriulana-Isontina, in quanto assicurava già lo svolgimento della funzione di Centro Collaboratore dell’OMS perla Famiglia delle Classificazioni Internazionali.

    23 Sono stati tradotti gli aggiornamenti cumulativi fino a quelli con anno di implementazione 2014, senzaapportare modifiche alla traduzione del 2000.

    24 Gli strumenti informatici studiati per la fruizione di ICD-11 sono nati anche grazie alla collaborazione delCentro Collaboratore italiano nell’Informatic and Terminology Committee del WHO-FIC Network, di cuiVincenzo Della Mea è stato Co-Chair dal 2012 al 2016, e nella Joint Task Force for ICD-11 MMS, di cui sonomembri Vincenzo Della Mea e Francesco Grippo.

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    http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=4294&area=ricoveriOspedalieri&menu=vuotohttp://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=4294&area=ricoveriOspedalieri&menu=vuoto

  • Nota introduttiva all’edizione italiana

    in modo che in Italia le classificazioni potessero entrare nell’era digitale.

    Un grazie particolare all’ISTAT che ha concorso alla realizzazione del piano di lavoro delCentro Collaboratore italiano, mettendo a disposizione i propri esperti nell’aggiornamentointernazionale di ICD-10 e delle regole di codifica delle cause di morte a livello del WHO-FIC Network. Gli aggiornamenti OMS della classificazione sono anche il frutto della lorocompetenza. Ringraziamo inoltre l’ISTAT per aver messo a disposizione una propriatraduzione degli aggiornamenti fino al 2016 dell’Indice alfabetico e della parte relativa alleregole di codifica della mortalità del Volume 2, e per aver partecipato alla verifica della primatraduzione degli aggiornamenti cumulativi 1996-2016 del Volume 1, testando l’ambiente webappositamente predisposto su Portale Italiano delle Classificazioni Sanitarie.

    Grazie all’Università di Udine che, tramite il Dipartimento di Scienze Matematiche,Informatiche e Fisiche, ha concorso alla realizzazione del piano di lavoro del CentroCollaboratore italiano, mettendo a disposizione del Centro competenze specialistiche per losviluppo e la gestione delle classificazioni a livello internazionale nell’ambito del WHO-FICNetwork e ha fatto crescere informatici medici che ci hanno validamente supportato in questolavoro.

    Siamo stati facilitati nel realizzare il file ClaML del Volume 1 e la forma stampabile dellostesso volume dalla messa a disposizione gratuita del software CTK da parte del CentroCollaboratore tedesco per la Famiglia delle classificazioni internazionali presso il DIMDI25.

    Insiel, società in house della Regione Friuli Venezia Giulia, ha realizzato il Portale Italianodelle Classificazioni Sanitarie, ha fatto in modo che il Volume 1 di ICD-10 potesse esserenavigabile e ha sviluppato e reso utilizzabile l’ambiente per la revisione della traduzione delVolume 1.

    L’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.2 Bassa Friulana-Isontina ha contribuito in manierasostanziale: le è stato affidato il compito di portare a compimento l’intero lavoro. Unringraziamento va alla Direzione aziendale tutta e alle Strutture che sono state coinvolte, peraver gestito al meglio le risorse a disposizione.

    Grazie ai numerosi colleghi regionali ed extraregionali che, con competenza clinica,manageriale, epidemiologica e statistica, hanno esaminato alcune scelte di traduzione o lehanno suggerite.

    Siamo in debito con quanti da posizioni diverse del Ministero della Salute, dell’Assessoratopolitiche della salute della Regione Emilia Romagna, delle Aziende sanitarie del FriuliVenezia Giulia e del Piemonte e di alcune Società scientifiche ci hanno incoraggiato aconcludere questo lavoro: confidiamo nella loro determinazione per un uso diffuso e uniformedi ICD-10 in Italia. Un grazie a Pietro Malara, caro collega del Ministero della Salute, che nonha fatto in tempo a vedere il lavoro completato e utilizzabile nel grande programma di riformadella certificazione della disabilità.

    Grazie alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia che ha saputo guardare avanti.

    Lucilla FratturaCuratrice dell’edizione italiana

    Responsabile del Centro Collaboratore italiano dell’OMS per la Famiglia delle classificazioni internazionaliCo-Chair, Update and Revision Committee WHO-FIC Network

    25 Istituto Tedesco di Informazione e Documentazione Medica. È il soggetto istituzionale che pubblica leclassificazioni internazionali in lingua tedesca ed è membro del WHO-FIC Network.

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  • CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DELLE MALATTIE

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  • Indice

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    Indice

    Introduzione ............................................................................................................................................ 1 Organizzazione generale dell’indice .................................................................................................... 1 Convenzioni utilizzate nell’Indice ......................................................................................................... 4

    Sezione I Indice alfabetico delle malattie e della natura dei traumatismi .................................... 7 Sezione II Cause esterne dei traumatismi .................................................................................... 353 Sezione III Tabella dei farmaci e dei prodotti chimici ................................................................... 377

  • Introduzione

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    Introduzione

    Il Volume 3 della Classificazione statistica internazionale delle malattie e dei problemi sanitari correlati è un indice alfabetico del Volume 1. Sebbene l’Indice rispecchi le indicazioni del Volume 1, relativamente alle note che modificano la codifica di un termine diagnostico quando è riportato con altre condizioni patologiche, o in particolari circostanze (per esempio, alcune condizioni complicanti la gravidanza), non può esaurire tutte le possibili varianti nei termini indicizzati. Il Volume 1 va pertanto considerato lo strumento di codifica principale. L’Indice alfabetico è, in ogni caso, un arricchimento importante dell’Elenco sistematico, poiché contiene molti termini diagnostici che non compaiono nel Volume 1. Per questi motivi, i due volumi vanno usati congiuntamente.

    I termini inclusi in una categoria dell’Elenco sistematico non sono esaustivi; esemplificano il contenuto della categoria o ne indicano la sua estensione e i suoi limiti. L’Indice, d’altro canto, è stato pensato per includere la maggior parte dei termini diagnostici correntemente in uso. Ciò nonostante, si dovrebbe far riferimento al Volume 1 e alle sue note, così come alle linee guida fornite nel Volume 2, per essere sicuri che il codice indicato dall’Indice sia quello appropriato all’informazione riportata in un determinato documento sanitario.

    A causa della sua natura esaustiva, l’Indice include inevitabilmente molti termini imprecisi. Poiché tali termini possono trovarsi occasionalmente nei documenti sanitari, i codificatori necessitano di un’indicazione per codificare, anche se con un codice per condizioni patologiche mal definite o residuali. La presenza di un termine in questo volume, pertanto, non va intesa come un’implicita approvazione del suo uso.

    Organizzazione generale dell’indice

    Sezioni principali

    L’Indice alfabetico è composto di tre sezioni:

    La Sezione I è l’indice di malattie, sindromi, condizioni patologiche, traumatismi, segni, sintomi, problemi e altri motivi di ricorso ai servizi sanitari, cioè il tipo di informazioni che dovrebbero essere registrate da un medico. Include tutti i termini classificabili nelle categorie A00-T98 e Z00-Z99, eccetto i farmaci e altri prodotti chimici causa di avvelenamento o di altri effetti nocivi (che sono inclusi nella Sezione III).

    La Sezione II è l’indice delle cause esterne dei traumatismi. I termini inclusi in questa sezione non sono diagnosi mediche, ma descrizioni delle circostanze in cui si è verificato un evento violento (per esempio: incendio, esplosione, caduta, aggressione, collisione, sommersione). Include tutti i termini classificabili in V01-Y98, eccetto i farmaci e i prodotti chimici.

    La Sezione III è l’indice di farmaci e di altri prodotti chimici, che possono causare avvelenamenti o altri effetti avversi (indicato nelle Sezioni I e II come Tabella dei farmaci e dei prodotti chimici). Per ogni sostanza, questa Tabella fornisce: i codici del Capitolo XIX per l’avvelenamento (T36-T65) e i codici relativi alla causa esterna (Capitolo XX) per l’avvelenamento accidentale da ed esposizione a sostanze nocive (X40-X49), autolesione intenzionale (X60-X69) e per avvelenamento non indicato come accidentale o intenzionale (Y10-Y19). Per i farmaci, i medicamenti e le sostanze biologiche sono inoltre forniti i codici per quelle sostanze che causano effetti avversi nell’uso terapeutico (Y40-Y59).

  • CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DELLE MALATTIE

    2

    Struttura

    Per evitare ripetizioni non necessarie, l’Indice è organizzato in forma di termini guida con inizio all’estrema sinistra di una colonna e vari livelli d’indentazione, che si estendono progressivamente verso destra. Un termine completo, perciò, può essere composto anche da più righe lontane tra loro. Per esempio, nella voce:

    Eritroblastosi (fetale) (neonato) P55.9 - da - - Rh (anticorpi) (incompatibilità) (isoimmunizzazione) P55.0

    l’ultima riga sta per “Eritroblastosi da anticorpi Rh”,“Eritroblastosi da incompatibilità Rh”, “Eritroblastosi da isoimmunizzazione Rh”

    Di solito, il termine guida è la denominazione di una malattia o condizione patologica, mentre i termini indentati al di sotto (i «modificatori») si riferiscono o alle tipologie della condizione patologica, o alle sedi interessate, o alle circostanze che hanno rilevanza nella codifica. Il codificatore dovrà individuare la malattia o condizione patologica come termine guida e poi cercare il tipo, la sede anatomica, eccetera indentati al di sotto. Pertanto, «Tubercolosi dell’anca» è sotto la lettera T e non sotto la A e «Ulcera gastrica» è sotto la U, non sotto la G. Solo occasionalmente le sedi sono indicizzate come termini guida. Di solito, dopo il nome della sede anatomica si trova un rinvio, per esempio:

    Caviglia - vedere la condizione patologica.1

    In alcune formulazioni diagnostiche, la condizione patologica è espressa in forma aggettivale piuttosto che in forma sostantivale. A volte, l’indice elenca entrambe le forme, ma sarà più frequente trovare solo quella sostantivale e toccherà al codificatore fare la necessaria trasformazione.

    Fra i modificatori indentati, è sempre possibile includere un elenco completo delle diverse combinazioni di modificatori applicabili a un dato termine. In tali casi, alcuni tipi di modificatori tendono ad avere priorità nell’assegnazione rispetto ad altri. Per esempio, sotto il termine guida «Ascesso» sono indentate numerose sedi anatomiche con i rispettivi codici. Tuttavia, gli ascessi tubercolari non sono classificati con questi codici, ma con i codici della tubercolosi di quelle sedi. Invece di inserire un termine indentato «tubercolare» sotto ogni sede anatomica, l’indice utilizza solo un termine indentato «tubercolare - vedere Tubercolosi, ascesso» sotto il termine guida «Ascesso». In generale, i tipi di modificatori che tendono ad avere priorità nella Sezione I sono quelli che indicano che una malattia o condizione patologica è infettiva o parassitaria, maligna, neoplastica, psicogena, isterica, congenita, traumatica, complicante o riguardante la gestione di gravidanza, parto o puerperio, riguardante il feto o il neonato o che la malattia è riportata nei casi in cui il paziente ha richiesto un consulto medico senza essere necessariamente malato (casi nel Capitolo XXI). Nella Sezione II, i modificatori con priorità sono quelli indicanti incidenti stradali, complicanze di procedure mediche e chirurgiche, autolesioni intenzionali, aggressione, intervento della forza pubblica oppure operazioni belliche.

    La Sezione I incorpora un indice delle categorie da utilizzarsi con il Capitolo XXI2 per i termini relativi a problemi, circostanze, malattie o traumatismi. Alcuni termini guida speciali, 1 Il nome di una sede anatomica compare come termine guida quando è parte del nome della malattia, per esempio “Addome, acuto R10.0”. Ciò non capita frequentemente in inglese e si verifica soprattutto con le espressioni in latino di talune condizioni, per esempio “Cor biloculare”. 2 In precedenza erano i codici supplementari «V».

  • Introduzione

    3

    o parole «chiave», sono utilizzati per indicare il tipo di problema o di circostanza. Le principali parole chiave sono «Counselling», «Visita medica», «Anamnesi», «Osservazione», «Gravidanza», «Problema», «Screening», «Stato» e «Vaccinazione».

    In entrambe le Sezioni I e II, l’uso di queste parole chiave come termini guida è anche utilizzato al posto del, o in aggiunta al, metodo standard per talune condizioni patologiche o circostanze, la cui terminologia è diversificata e le descrizioni riportate potrebbero non essere facilmente individuate nell’Indice, o quando il normale metodo di indentazione potrebbe essere confondente. Alcune complicanze ostetriche, specialmente le più comuni, possono essere trovate sotto la condizione patologica specifica, per esempio, Emorragia, complicante il parto. Più spesso, tuttavia, la complicanza sarà elencata sotto «Travaglio di parto», «Gravidanza», «Puerperale» o «Feto e neonato che risentono di condizioni patologiche materne». Nella Sezione II, le parole chiave sono: «Complicanza» (per procedure mediche e chirurgiche), «Sequele», «Suicidio», «Aggressione», «Intervento della forza pubblica» e «Guerra, operazione o atto di». I codificatori devono tenere presente questi elenchi speciali quando hanno difficoltà a individuare i termini indice per pertinenti condizioni patologiche, problemi o circostanze. Attraverso la ricerca tra i termini indentati, possono essere individuati i codici di tutte le categorie pertinenti, anche se non riportati esattamente con le stesse parole.

    Codici alfanumerici

    I codici alfanumerici che seguono i termini nell’Indice sono quelli delle categorie a 3 o 4 caratteri, in cui tali termini sono classificati. In alcuni casi, il quarto carattere è sostituito da un trattino, per esempio Ustione, caviglia (e piede) T25.-. Ciò indica che esiste un quarto carattere che dovrebbe essere utilizzato e che esso si troverà o in una nota dell’Indice (per esempio il quarto carattere comune a molte sedi d’ustione è fornito in una nota sotto il termine guida «Ustione») o tramite il rinvio al Volume 1.

    Quando a un gruppo di categorie è applicabile un set di quarti caratteri, i quarti caratteri comuni possono essere presentati in una nota o, nel caso di gravidanze con esito abortivo, in un’apposita tabella, in modo da facilitare la loro applicazione a tipi differenti di aborto completo o incompleto e a gravidanze molari. In altri casi, la complicanza o manifestazione principale è elencata nell’Indice con un rinvio all’intero gruppo di categorie, con specificazione del quarto carattere, per esempio Coma, diabetico - codificare con E10-E14 con quarto carattere .0.

    Quando un termine dell’Indice riguarda una formulazione diagnostica per la quale è prevista una doppia codifica, una per l’eziologia e l’altra per la manifestazione (vedere Volume 2), vengono riportati entrambi i codici, il primo seguito da una daga (†) e il secondo da un asterisco (*), per esempio:

    Gibbo (acquisito) M40.2 - Pott, di A18.0† M49.0*

    Diagnosi multiple

    L’Elenco sistematico comprende categorie per codificare due o più condizioni riportate congiuntamente, per esempio “Influenza con polmonite” (J11.0), “Appendicite acuta con peritonite generalizzata” (K35.2). Tali combinazioni di condizioni patologiche, classificate in maniera specifica nell’Elenco sistematico, sono presenti anche nell’Indice.

    Regole di codifica per altri tipi di combinazioni sono riportate nel Volume 2 nella sezione “Regole e linee guida per la codifica della mortalità e della morbosità” nel paragrafo “Istruzioni per la codifica della mortalità: causa iniziale di morte”, per esempio

  • CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DELLE MALATTIE

    4

    «Aterosclerosi» non va codificata quando è riportata con condizioni in I60-I69 (malattie cerebrovascolari). Queste indicazioni non sono indicizzate, poiché non attinenti alla classificazione di per sé.

    Convenzioni utilizzate nell’Indice

    Parentesi

    Nell’Indice, come nel Volume 1, le parentesi hanno un significato speciale che il codificatore deve tenere a mente. Un termine che è seguito da altri in parentesi è classificato con un dato codice indipentemente dal fatto che siano o no presenti i termini in parentesi. Per esempio:

    Ascesso (embolico) (infettivo) (metastatico) (multiplo) (piogenico) (settico) L02.9 - encefalo (qualsiasi parte) G06.0

    Ascesso dell’encefalo è classificato in G06.0, indipendentemente dalla parte dell’organo interessato e dal fatto di essere descritto o meno come embolico, infettivo, metastatico, multiplo, piogenico o settico.

    Rinvii

    Alcune categorie, particolarmente quelle soggette a note che le collegano ad altre categorie, richiedono indicizzazioni piuttosto complesse. Per evitare di ripetere indicizzazioni per ciascun termine incluso interessato, viene utilizzato un rinvio. Questo può avere forma differente, come negli esempi che seguono:

    Infiammazione - osso - vedere Osteomielite

    Ciò indica che il termine «Infiammazione, osso» deve essere codificato nello stesso modo del termine «Osteomielite». Ricercando quest’ultimo termine, il codificatore troverà elencate varie forme di osteomielite: acuta, ematogena acuta, cronica, eccetera.

    Quando un termine ha un numero di modificatori che potrebbero essere elencati sotto più termini è adoperato il rinvio (vedere anche…).

    Paralisi, paralisis, paralitico (completa) (incompleta) (vedere anche Paresi) G83.9 - agitans, agitante (vedere anche Parkinsonismo) G20

    Si indica al codificatore che, se il termine «paralisi agitante» è l’unico indicato nel documento sanitario, il codice alfanumerico è G20, ma se nel documento sanitario è presente qualsiasi altra informazione che non risulti sotto-indentata, si dovrebbe cercare «Parkinsonismo». A questa voce si troveranno codici alternativi se la condizione patologica è altrimenti o ulteriormente qualificata, per esempio se dovuta a un farmaco o sifilitica.

    Ingrossamento, ingrossato(e)(a) - vedere anche Ipertrofia

    Se il codificatore non trova la sede dell’ingrossamento fra le indentazioni sottostanti a «Ingrossamento» deve cercare fra le indentazioni sotto «Ipertrofia», dove è riportato un elenco più completo di sedi.

    Tonsilla - vedere la condizione patologica Ereditario - vedere la condizione patologica

  • Introduzione

    5

    Come detto in precedenza, sedi anatomiche e modificatori aggettivali molto generici non sono di solito usati come termini guida nell’Indice; il codificatore viene istruito a cercare la malattia o il traumatismo riportato nel documento sanitario e, sotto quel termine, a ricercare la sede o il modificatore espresso da un aggettivo.

    Addome, addominale - vedere anche la condizione patologica - acuto R10.0 - equivalente convulsivo G40.8 - sindrome da deficit muscolare Q79.4

    Il termine «addome acuto» è codificato con R10.0; «equivalente convulsivo addominale» è codificato con G40.8; «sindrome da deficit muscolare» è codificato con Q79.4. Per altre condizioni addominali, il codificatore deve ricercare la malattia o il traumatismo riportati nel documento sanitario.

    Abbreviazione N.I.A.

    N.I.A. 3 sta per «non indicato altrove, non classificato altrove». Tale abbreviazione viene aggiunta dopo termini classificati in categorie residuali o non specifiche e dopo termini di per sé mal definiti, per avvertire che forme specificate di tali condizioni patologiche sono classificate differentemente. Se il documento sanitario include un’informazione più precisa, la codifica dovrà tenerne conto. Per esempio

    Anomalia, anomalo(a)(e) (congenita) (tipo non specificato) Q89.9 - aorta, aortico (arco) N.I.A. Q25.4

    Il termine «anomalia dell’aorta» è classificato in Q25.9 solo se non è presente una sua descrizione più precisa nel documento sanitario. Se è riportato un termine più preciso, per esempio atresia dell’aorta, va considerato questo termine per individuare il codice più appropriato.

    Segni speciali

    I seguenti segni speciali si trovano accanto ad alcuni codici alfanumerici o termini dell’Indice:

    † / * sono usati per designare rispettivamente il codice eziologico e il codice relativo alla manifestazione, per termini soggetti a codifica con doppio codice. Vedere il paragrafo “Codici alfanumerici”.

    ◊ / # sono posti dopo alcuni termini nell’elenco di sedi sotto «Tumore» per indicare al codificatore di riferirsi rispettivamente alle Note 2 e 3 all’inizio di tale elenco.

    3 L’acronimo N.I.A. è stato introdotto nella traduzione della precedente versione di ICD-10, a cura dell’allora Ministero della Sanità - 2000, per tradurre la frase inglese “not elsewhere classified”, a sua volta abbreviata con NEC. Lo abbiamo mantenuto e usato nel Volume 3. [N.d.T.].

  • CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DELLE MALATTIE

    6

  • Indice alfabetico delle malattie e della natura dei traumatismi

    7

    Sezione I

    Indice alfabetico delle malattie e della natura dei traumatismi

  • CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DELLE MALATTIE

    8

  • Indice alfabetico delle malattie e della natura dei traumatismi

    9

    A Aarskog, sindrome di Q87.1 Abasia(-astasia) (isterica) F44.4 Abbandono (neonato) T74.0 Abbassamento, qualsiasi organo o

    parte - vedere anche Prolasso - arco (plantare) M21.4 - - congenito Q66.5 Aberrante(i) (congenito(a)(e)) -

    vedere anche Malposizione, congenita

    - arteria succlavia Q27.8 - arteria (periferica) N.I.A. Q27.8 - dotto epatico Q44.5 - ghiandola endocrina N.I.A. Q89.2 - ghiandola paratiroide(a) Q89.2 - ghiandola surrenale Q89.1 - ghiandole sebacee, membrana

    mucosa, bocca, congenite Q38.6 - ipofisi Q89.2 - mammella Q83.8 - milza Q89.0

    - pancreas Q45.3 - timo Q89.2 - tiroide Q89.2 - vena (periferica) N.I.A. Q27.8 Aberrazione, mentale F99 Abetalipoproteinemia E78.6 Abilità sociali inadeguate N.I.A.

    Z73.4 Abiotrofia R68.8 Abito coreico F95.8 Abitudine - a droga - vedere Dipendenza, da,

    farmaco(i) o droga - a lassativi F55 Abitudini alimentari inappropriate

    Z72.4 Ablatio, ablazione - placentae (vedere anche Abruptio

    placentae) O45.9 - - con conseguenze su feto o neonato

    P02.1 - retinae (vedere anche Distacco,

    retina) H33.2 - utero Z90.7 Ablefaria, ablefaron Q10.3

    Abnormità (qualsiasi organo o parte) - vedere Anomalia, anomalo(a) (congenita)

    Abolizione linguaggio R48.8 Abortività abituale o ricorrente

    N.I.A. - aborto in atto - vedere Categorie O03-

    O06 - - con conseguenze su feto o neonato

    P01.8 - assistenza in gravidanza in atto O26.2 - senza gravidanza in atto N96 Aborto (completo) (incompleto)

    O06.- - abituale o ricorrente N96 - - assistenza in gravidanza in atto

    O26.2 - - con aborto in atto - vedere Categorie

    O03- O06 - - - feto P01.8 - - senza gravidanza in atto N96 - accidentale O03.-

    Complicanza di aborto, episodio in atto (O03-O06) Complicanza di gravidanza

    con esito abortivo, episodio successivo

    (O08) Aborto completo o non specificato

    Aborto incompleto

    Nota: Il seguente elenco relativo al quarto carattere si utilizza con le categorie O03-O06 e O08. Si distingue tra l’episodio di assistenza sanitaria in cui una malattia o un traumatismo e le complicanze o manifestazioni conseguenti sono trattate insieme - “episodio in atto” - e l’episodio di assistenza sanitaria per complicanze e manifestazioni di malattie o traumatismi trattati in precedenza - “episodio successivo”.

    Aborto - complicato (da) .8 .3 .9 - - afibrinogenemia .6 .1 .1 - - arresto cardiaco .8 .3 .8 - - blocco renale .8 .3 .4 - - coagulazione intravascolare .6 .1 .1 - - collasso circolatorio .8 .3 .3 - - condizione patologica specificata N.I.A. .8 .3 .8 - - danneggiamento chimico - - - cervice uterina .8 .3 .6 - - - intestino .8 .3 .6 - - - legamento largo uterino .8 .3 .6 - - - tessuto periuretrale .8 .3 .6 - - - utero .8 .3 .6 - - - vescica .8 .3 .6 - - danneggiamento di organi o tessuti pelvici N.I.A. .8 .3 .6 - - disturbo metabolico .8 .3 .5 - - embolia .7 .2 .2 - - - amniotica .7 .2 .2 - - - gassosa .7 .2 .2 - - - piemica .7 .2 .2 - - - polmonare .7 .2 .2 - - - sapone .7 .2 .2 - - - settica .7 .2 .2 - - - setticopiemica .7 .2 .2 - - - trombo .7 .2 .2 - - emorragia (prolungata) (eccessiva) .6 .1 .1 - - endometrite .5 .0 .0 - - infezione - - - genitale .5 .0 .0 - - - pelvica .5 .0 .0 - - - urinaria (via) .8 .3 .8 - - insufficienza renale (acuta) .8 .3 .4 - - lacerazione - - - cervice uterina .8 .3 .6 - - - intestino .8 .3 .6 - - - legamento largo uterino .8 .3 .6 - - - tessuto periuretrale .8 .3 .6 - - - utero .8 .3 .6 - - - vescica (urinaria) .8 .3 .6 - - necrosi tubulare (renale) .8 .3 .4 - - oliguria .8 .3 .4

  • CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DELLE MALATTIE

    10

    Complicanza di aborto, episodio in atto (O03-O06) Complicanza di gravidanza

    con esito abortivo, episodio successivo

    (O08) Aborto completo o non specificato

    Aborto incompleto

    - - ooforite .5 .0 .0 - - parametrite .5 .0 .0 - - pelviperitonite .5 .0 .0 - - perforazione - - - cervice uterina .8 .3 .6 - - - intestino .8 .3 .6 - - - utero .8 .3 .6 - - - vescica .8 .3 .6 - - salpingite .5 .0 .0 - - salpingovarite .5 .0 .0 - - sepsi .5 .0 .0 - - shock settico .5 .0 .0 - - shock (postoperatorio) .8 .3 .3 - - squilibrio elettrolitico .8 .3 .5 - - sindrome da defibrinazione .6 .1 .1 - - uremia .8 .3 .4

    Aborto (completo) (incompleto) (continua) - fallito - vedere Aborto, tentativo di -

    feto o neonato P96.4 - illegale O05.- - interno O02.1 - legale (indotto) O04.- - - feto P96.4 - medico O04.- - - feto P96.4 - minaccia di (spontaneo) O20.0 - - con conseguenze su feto o neonato

    P01.8 - operatorio - vedere Aborto, per

    ragioni mediche - per ragioni legali (indotto) O04.- - - feto P96.4 - per ragioni mediche O04.- - - feto P96.4 - provocato O06.- - - non medico O05.- - - per - - - indicazioni psichiatriche O04.- - spontaneo O03.- - - feto P01.8 - - minaccia di O20.0 - - - con conseguenze su feto o neonato

    P01.8 - successivo a minaccia di aborto O03.- - tentativo di (fallito) (indotto) (non

    medico) O07.9 - - complicato da - - - afibrinogenemia O07.6 - - - arresto cardiaco O07.8 - - - coagulazione intravascolare O07.6 - - - collasso circolatorio O07.8 - - - condizione patologica specificata

    N.I.A. O07.8 - - - danno chimico di organo(i)

    pelvico(i) O07.8 - - - embolia (liquido amniotico)

    (trombo-) (polmonare) (settica) (sapone) O07.7

    - - - emorragia (prolungata) (eccessiva) O07.6

    - - - endometrite O07.5 - - - infezione urinaria O07.8 - - - infezione, apparato genitale o

    pelvica O07.5 - - - insufficienza o blocco renale

    O07.8 - - - lacerazione di organo(i) pelvico(i)

    O07.8 - - - necrosi tubulare (renale) O07.8 - - - oliguria O07.8

    - - - ovarite O07.5 - - - parametrite O07.5 - - - perforazione di organo(i) pelvico(i)

    O07.8 - - - peritonite pelvica O07.5 - - - salpingite o salpingovarite O07.5 - - - sepsi O07.5 - - - shock O07.8 - - - - settico O07.5 - - - sindrome da defibrinazione O07.6 - - - squilibrio elettrolitico O07.8 - - illegale O07.- - - medico O07.4 - - - complicato da - - - - afibrinogenemia O07.1 - - - - arresto cardiaco O07.3 - - - - coagulazione intravascolare

    O07.1 - - - - collasso circolatorio O07.3 - - - - condizione patologica specificata

    N.I.A. O07.3 - - - - danno chimico di organo(i)

    pelvico(i) O07.3 - - - - embolia (liquido amniotico)

    (trombo-) (polmonare) (settica) (sapone) O07.2

    - - - - emorragia (prolungata) (eccessiva) O07.1

    - - - - endometrite O07.0 - - - - infezione urinaria O07.3 - - - - infezione, apparato genitale o

    pelvica O07.0 - - - - insufficienza o blocco renale

    O07.3 - - - - lacerazione di organo(i)

    pelvico(i) O07.3 - - - - necrosi tubulare (renale) O07.3 - - - - oliguria O07.3 - - - - ovarite O07.0 - - - - parametrite O07.0 - - - - perforazione di organo(i)

    pelvico(i) O07.3 - - - - peritonite pelvica O07.0 - - - - salpingite o salpingovarite O07.0 - - - - sepsi O07.0 - - - - shock O07.3 - - - - - settico O07.0 - - - - sindrome da defibrinazione

    O07.1 - - - - squilibrio elettrolitico O07.3 - terapeutico O04.- - - feto P96.4 - tubarico O00.1 Abrami, malattia di D59.8

    Abrasione (vedere anche Traumatismo, superficiale) T14.0

    - dente(i) (dentifricio) (abituale) (tessuti duri) (occupazionale) (rituale) (tradizione) (difetto cresta alveolare) K03.1

    Abruptio placentae O45.9 - con conseguenze su feto o neonato

    P02.1 - con deficit della coagulazione O45.0 Abulia R68.8 Abuso - alcol (senza dipendenza) F10.1 - - anamnesi di (non più in atto) Z86.4 - - counselling e sorveglianza Z71.4 - - misure riabilitative Z50.2 - allucinogeni F16.1 - amfetamina (o sostanza a essa

    correlata) F15.1 - ansiolitico F13.1 - antiacidi F55 - bambino, effetti di T74.9 - - fisico, presunto Z61.6 - - sessuale, presunto, (da parte di) - - - membro della famiglia Z61.4 - - - persona al di fuori della cerchia

    familiare Z61.5 - - specificato N.I.A. T74.8 - cannabis, cannabinoidi F12.1 - cocaina F14.1 - di adulto, effetti di T74.9 - di bambino, effetti di T74.9 - droghe o farmaci - - anamnesi di (non più in atto) Z86.4 - - ansiolitici F13.1 - - counselling e sorveglianza Z71.5 - - ipnotici F13.1 - - sedativi F13.1 - - senza dipendenza F19.1 - - - allucinogeni F16.1 - - - analgesici (non prescritti) F55 - - - antiacidi F55 - - - antidepressivi F55 - - - barbiturici F13.1 - - - caffeina F15.1 - - - cannabis F12.1 - - - erbe specifiche o rimedi popolari

    F55 - - - hashish F12.1 - - - lassativi F55 - - - LSD F16.1 - - - marijuana F12.1 - - - misti F19.1 - - - ormoni F55 - - - sedativi F13.1

  • Indice alfabetico delle malattie e della natura dei traumatismi

    11

    - - - specificati N.I.A. F19.1 - - - steroidei F55 - - - stimolanti N.I.A. F15.1 - - - tipo amfetamina F15.1 - - - tipo cocaina F14.1 - - - tipo morfina (oppioidi) F11.1 - - - tranquillanti F13.1 - - - vitamine F55 . - - stimolanti N.I.A. F15.1 - - terapia per disintossicazione da

    Z50.3 - erbe specifiche o rimedi popolari F55 - farmaci - vedere Abuso, droghe - fisico (adulto) (bambino) T74.1 - inalanti F18.1 - ipnotici F13.1 - lassativi F55 - oppioidi F11.1 - ormoni F55 - PCP (fenciclidina) (o sostanza

    correlata) F19.1 - psicologico (adulto) (bambino) T74.3 - sedativo F13.1 - sessuale T74.2 - - bambino, presunto, (da parte di) - - - membro della famiglia Z61.4 - - - persona al di fuori della cerchia

    familiare Z61.5 - solvente (volatile) F18.1 - sostanza psicoattiva (specificata

    N.I.A.) F19.1 - steroidi F55 - tabacco F17.1 - - anamnesi di (non più in atto) Z86.4 - -counselling e sorveglianza Z71.6 - vitamine F55 Acalasia (cardia(s)) (esofago) K22.0 - congenita Q39.5 - piloro Q40.0 Acalculia R48.8 - evolutiva F81.2 Acantamebiasi (con) B60.1 - cheratocongiuntivite B60.1† H19.2* - congiuntiva B60.1† H13.1* Acanthosis - vedere Acantosi Acantocefaliasi B83.8 Acantocheilonemiasi B74.4 Acantocitosi E78.6 Acantolisi L11.9 Acantosi, acanthosis (acquisita)

    (nigricans) L83 - benigna Q82.8 - congenita Q82.8 - lingua K14.3 - seborroica L82 Acardia, acardius Q89.8 Acardiacus amorphus Q89.8 Acariasi B88.0 - scabbia B86 Acaro(i) (infestazione da) B88.9 Acarodermatite (urticarioide) B88.0†

    L99.8* Acarofobia F40.2 Acatalasemia, acatalasia E80.3 Acatisia (dovuta a farmaci) (indotta

    da farmaci) (indotta da trattamento) G25.8

    Accentuazione di tratti di personalità Z73.1

    Accesso d’ira irragionevole ed esagerata, problema del bambino F91.8

    Accessorio(a)(e), accessori (congenito(a)(i))

    - alluce Q69.2 - ano Q43.4 - appendice preauricolare Q17.0 - appendice (vermiforme) Q43.4

    - arteria coronaria Q24.5 - arterie renali (multiple) Q27.2 - canale lacrimale Q10.6 - capezzolo Q83.3 - ceco Q43.4 - cistifellea Q44.1 - conduzione atrioventricolare I45.6 - corde vocali Q31.8 - costola Q76.6 - - cervicale Q76.5 - cromosoma(i) N.I.A. (non sessuale(i))

    Q92.9 - - 13 - vedere Trisomia, 13 - - 18 - vedere Trisomia, 18 - - 21 - vedere Trisomia, 21 - - con riarrangiamenti complessi

    N.I.A. Q92.5 - - - visti solo in prometafase Q92.4 - - parziale Q92.9 - - sesso - - - fenotipo femminile Q97.8 - - - fenotipo maschile Q98.8 - cuore Q24.8 - - valvola N.I.A. Q24.8 - - - polmonare Q22.3 - cuspide(i), valvola cardiaca N.I.A.

    Q24.8 - - polmonare Q22.3 - dente(i) KQ01 - - causante affollamento K07.3 - dito(a) Q69.9 - - mano Q69.0 - - piede Q69.2 - dotti epatici Q44.5 - dotto biliare Q44.5 - dotto cistico Q44.5 - fegato Q44.7 - - dotto Q44.5 - ghiandola endocrina N.I.A. Q89.2 - ghiandola salivare Q38.4 - ghiandola sottomascellare Q38.4 - imene Q52.4 - intestino (crasso) (tenue) Q43.4 - ipofisi Q89.2 - legamento largo Q50.6 - lembi cutanei Q82.8 - lembo, valvola cardiaca N.I.A. Q24.8 - lingua Q38.3 - lobulo (orecchio) Q17.0 - milza Q89.0 - muscolo Q79.8 - muscolo dell’occhio Q10.3 - naso Q30.8 - navicolare del carpo Q74.0 - orecchio (padiglione) (lobo) Q17.0 - organo(i) - - genitale(i) - - - femminile(i) Q52.8 - - - - esterno(i) Q52.7 - - - - interno(i) N.I.A. Q52.8 - - - maschile(i) Q55.8 - - non elencato - vedere Anomalia, per

    tipo - - urinario N.I.A. Q64.8 - ossa del carpo Q74.0 - ossa del tarso Q74.2 - ossa sesamoidi Q74.8 - - mano Q74.0 - - piede Q74.2 - ossicini uditivi Q16.3 - osso N.I.A. Q79.8 - osso(a) faccia Q75.8 - ovaio Q50.3 - ovidotto Q50.6 - padiglione auricolare Q17.0 - palpebra Q10.3 - pancreas Q45.3 - paratiroide(a) (ghiandola) Q89.2

    - parotide(o) (e dotto) Q38.4 - pollice Q69.1 - polmone (lobo) Q33.1 - prepuzio N47 - processo frontonasale Q75.8 - radici (denti) K00.2 - rene Q63.0 - sede non elencata - vedere Anomalia,

    per tipo - sistema nervoso, parte N.I.A. Q07.8 - sterno Q76.7 - surren(al)e (ghiandola) Q89.1 - tendine Q79.8 - tessuto mammario, ascella Q83.1 - timo Q89.2 - tiroide Q89.2 - trago Q17.0 - tromba(e) di Falloppio (fimbria)

    (ostium) Q50.6 - uretere Q62.5 - uretra Q64.7 - utero Q51.2 - vagina Q52.1 - valvola, cuore N.I.A. Q24.8 - - polmonare Q22.3 - vasi sanguigni N.I.A. Q27.9 - vertebra Q76.4 - vescica Q64.7 - via biliare Q44.5 - via urinaria N.I.A. Q64.8 - vulva Q52.7 Accidentale - vedere la condizione

    patologica Accidente - alla nascita - vedere Parto, trauma da,

    neonato - cardiaco (vedere anche Infarto,

    miocardio) I21.9 - cardiovascolare (vedere anche

    Malattia, cardiovascolare) I51.6 - cerebrale I64 - cerebrovascolare I64 - - di vecchia data I69.4 - - emorragico I61.9 - - ischemico (vedere anche Infarto,

    cerebrale) I63.9 - coronarico (vedere anche Infarto,

    miocardio) I21.9 - cranio-vascolare I64 - durante la gravidanza, alla madre, - - con conseguenze su feto o neonato

    P00.5 - vascolare encefalo I64 Accomodazione (disturbo) (paresi)

    (spasmo) - vedere anche la condizione patologica H52.5

    - paralisi isterica F44.8 Accomodazione subnormale (senile)

    H52.4 Accompagnatore sano di paziente

    ammalato Z76.3 Accouchement vedere Parto Accretio cordis I31.0 Accrezione(i) dente(i) (arancioni)

    (betel) (materia alba) (nere) (tabacco) (verdi) K03.6

    Acculturazione, difficoltà di Z60.3 Accumulo di secrezione prostatica

    N42.8 Acefalia, acefalismo, acefalo Q00.0 Acefalobrachia Q89.8 Acefalochiria Q89.8 Acefalogastria Q89.8 Acefalostomia Q89.8 Acefalotoracia Q89.8 Acephalus vedere Acefalia Acetabolo poco profondo M24.8 Acetonemia R79.8

  • CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DELLE MALATTIE

    12

    - diabetica - vedere E10-E14 con quarto carattere .1

    Acetonuria R82.4 Achilia gastrica K31.8 - psicogena F45.3 Achilloborsite M76.6 Achillodinia M76.6 Acianotica, malattia Q24.9 Acidemia E87.2 - argininosuccinica E72.2 - fetale - vedere Sofferenza, fetale - isovalerica E71.1 - metilmalonica E71.1 - pipecolica E72.3 - propionica E71.1 Acidità gastrica (elevata) (bassa)

    K31.8 - psicogena F45.3 Acido(a) - intossicazione E87.2 - nicotinico, deficit di E52 - urico nel sangue (aumento dell’)

    E79.0 - ustione da - vedere Corrosione Acidosi (lattica) (respiratoria) E87.2 - diabetica - vedere E10-E14 con

    quarto carattere .1 - fetale - vedere Sofferenza, fetale - intrauterina - vedere Sofferenza,

    fetale - metabolica N.I.A. E87.2 - - tardiva, del neonato P74.0 - renale (ipercloremica) (tubulare)

    N25.8 - rene, tubulare N25.8 Aciduria - argininosuccinica F72.2 - glutarica E72.3 - orotica (congenita) (ereditaria)

    (deficit di pirimidina) E79.8 - - anemia D53.0 Acinesia R29.8 Acistia Q64.5 Aclasia diafisaria Q78.6 Acloridria, acloridrica (neurogena)

    K31.8 - anemia D50.8 - diarrea K31.8 - psicogena F45.3 - secondaria a vagotomia K91.1 Acne L70.9 - artificiale L70.8 - atrofica L70.2 - cachecticorum (Hebra) L70.8 - cheloidea L73.0 - cistica L70.0 - conglobata L70.1 - decalvante L66.2 - escoriata (delle adolescenti) L70.5 - frontale L70.2 - indurata L70.0 - infantile L70.4 - necrotica (miliare) L70.2 - nodulare L70.0 - occupazionale L70.8 - pustolosa L70.0 - rosacea L71.9 - specificata N.I.A. L70.8 - tropica L70.3 - varioliforme L70.2 - volgare L70.0 Acnite (primaria) A18.4 Acondrogenesi Q77.0 Acondroplasia (osteosclerosi

    congenita) Q77.4 Acosta, malattia di T70.2 Acqua - eccesso E87.7

    - inquinamento (esposizione ad) Z58.2 - intossicazione E87.7 - mancanza di T73.1 - privazione di T73.1 - prurito da vermi uncinati B76.9 - su - - encefalo - vedere Idrocefalo - - torace (vedere anche Idrotorace)

    J94.8 Acqua di colonia, dermatite da L56.2 Acquisita - vedere anche la condizione

    patologica - sindrome da immunodeficienza

    (AIDS) (vedere anche Virus, immunodeficienza umana (HIV)) B24

    - - complicante la gravidanza, il parto o il puerperio O98.7

    Acrania Q00.0 Acroasfissia cronica I73.8 Acrocefalia Q75.0 Acrocefalopolisindattilia Q87.0 Acrocefalosindattilia Q87.0 Acrocianosi I73.8 - neonato P28.2 Acrodermatite L30.8 - atrofizzante (cronica) L90.4 - continua (Hallopeau) L40.2 - di Hallopeau L40.2 - enteropatica (ereditaria) E83.2 - papulare infantile L44.4 - perstans L40.2 - pustolosa continua L40.2 - pustolosa ribelle L40.2 Acrodinia T56.1 Acrofobia F40.2 Acromatismo, acromatopsia

    (acquisita) (congenita) H53.5 Acromegalia E22.0 Acromicria Q79.8 Acroparestesia (semplice)

    (vasomotoria) I73.8 Acroscleriasi, acroscleroderma

    (vedere anche Sclerodermia) M34.8 Acrospiroma eccrino – vedere

    Tumore, cute, benigno Actinobacillosi, Actinobacillus A28.8 Actinomicetoma (piede) B47.1 Actinomicosi, actinomicotico A42.9 - addominale A42.1 - cervicofacciale A42.2 - con polmonite A42.0† J17.0* - cutanea A42.8 - gastrointestinale A42.1 - polmonare A42.0 - sede specificata N.I.A. A42.8 - sepsi A42.7 Actinomyces israelii (infezione da) -

    vedere Actinomicosi Acustica(o) - vedere la condizione

    patologica Acuto(a) - vedere anche la condizione

    patologica - addome N.I.A. R10.0 Adamantinoblastoma - vedere

    Adamantinoma Adamantinoma D16.5 - maligno C41.1 - - mascellare (osso) (inferiore) C41.1 - - - superiore C41.0 - mandibola D16.5 - mascellare (osso) (inferiore) D16.5 - - superiore D16.4 - ossa lunghe C40.9 - tibia C40.2 Adamantoblastoma - vedere

    Adamantinoma

    Adams-Stokes(-Morgagni), malattia o sindrome di I45.9

    Adattamento - ausilio per l’udito Z46.1 - braccio artificiale (completo)

    (parziale) Z44.0 - calzature Z46.7 - carrozzina Z46.8 - corsetto Z46.7 - dispositivo Z46.9 - - ausilio per l’udito Z46.1 - - carrozzina Z46.8 - - intestinale Z46.5 - - - ileostomia Z46.5 - - lenti a contatto Z46.0 - - occhiali Z46.0 - - organo di senso Z46.2 - - ortodontico Z46.4 - - ortopedico Z46.7 - - - calzature Z46.7 - - - corsetto Z46.7 - - - gessatura Z46.7 - - - sostegno Z46.7 - - protesi dentaria Z46.3 - - protesico - - - esterno Z44.9 - - - - braccio artificiale (completo)

    (parziale) Z44.0 - - - - gamba artificiale (completa)

    (parziale) Z44.1 - - - - occhio artificiale Z44.2 - - - - protesi mammaria esterna Z44.3 - - - - specificato N.I.A. Z44.8 - - - interno Z45.9 - - - - auricolare attivo Z45.3 - - - - cardiaco Z45.0 - - - - impianto auricolare attivo Z45.3 - - - - - per l’orecchio medio Z45.3 - - - - - cocleare Z45.3 - - - - pompa di infusione Z45.1 - - - - per accesso vascolare Z45.2 - - - - specificato N.I.A. Z45.8 - - sedia a rotelle Z46.8 - - sistema nervoso Z46.2 - - specificato N.I.A. Z46.8 - - urinario Z46.6 - disturbo di F43.2 - gamba artificiale (completa)

    (parziale) Z44.1 - gessatura Z46.7 - ileostomia Z46.5 - impianto auricolare attivo Z45.3 - - per l’orecchio medio Z45.3 - - cocleare Z45.3 - lenti a contatto Z46.0 - occhiali Z46.0 - occhio artificiale Z44.2 - pompa di infusione Z45.1 - protesi - - dentaria Z46.3 - - mammaria esterna Z44.3 - reazione di F43.2 - sedia a rotelle Z46.8 - sostegno ortopedico Z46.7 Addestramento (in) - attività della vita quotidiana [ADL]

    N.I.A. Z50.8 - ortottico Z50.6 Addetti ai rivestimenti con ardesia o

    minatori di ardesia, polmone degli J62.8

    Addison, di - anemia D51.0 - cheloide L94.0 - malattia o sindrome (bronzina) E27.1 - - tubercolare A18.7† E35.1* Addison-Schilder, complesso di

    E71.3

  • Indice alfabetico delle malattie e della natura dei traumatismi

    13

    Addizionale - vedere anche Accessorio Addome, addominale - vedere anche

    la condizione patologica - a prugna secca (sindrome) Q79.4 - acuto R10.0 - equivalente convulsivo G40.8 - gangrenoso R02 - pendulo, in gravidanza o parto O34.8 - - con conseguenze su feto o neonato

    P03.8 - sindrome da deficit muscolare Q79.4 Addominalgia R10.4 Adenite (vedere anche Linfadenite)

    I88.9 - acuta, sede non specificata L04.9 - ascellare I88.9 - - acuta L04.2 - - cronica o subacuta I88.1 - cervicale I88.9 - - acuta L04.0 - - cronica o subacuta I88.1 - cronica, sede non specificata I88.1 - dotto di Skene (vedere anche Uretrite)

    N34.2 - epidemica, acuta B27.0 - gangrenosa L04.9 - ghiandola - - bulbouretrale (vedere anche

    Uretrite) N34.2 - - di Bartolini N75.8 - - di Cowper (vedere anche Uretrite)

    N34.2 - - di Skene (vedere anche Uretrite)

    N34.2 - - salivare (qualsiasi) (ricorrente)

    (suppurativa) K11.2 - - sottolinguale (suppurativa) K11.2 - - sottomandibolare (suppurativa)

    K11.2 - - uretrale (vedere anche Uretrite)

    N34.2 - gonorroica N.I.A. A54.8 - infettiva (acuta) (subacuta) B27.0 - inguinale I88.9 - - acuta L04.1 - - cronica o subacuta I88.1 - inguine I88.9 - - acuta L04.1 - - cronica o subacuta I88.1 - linfoghiandola, eccetto mesenterica

    I88.9 - - acuta (vedere anche Linfadenite,

    acuta) L04.9 - - cronica o subacuta I88.1 - linfonodo, eccetto mesenterico I88.9 - - acuta (vedere anche Linfadenite,

    acuta) L04.9 - - cronica o subacuta I88.1 - mesenterica (acuta) (cronica) (non

    specifica) (subacuta) I88.0 - parotide (ghiandola) (suppurativa)

    K11.2 - scrofolosa (tubercolare) A18.2 - Skene, dotto o ghiandola di - (vedere

    anche Uretrite) N34.2 - strumosa, tubercolare A18.2 - subacuta, sede non specificata I88.1 - tubercolare (vedere anche

    Tubercolosi, linfonodo o linfoghiandola) A18.2

    - venerea (nel senso di linfogranuloma venereo) A57

    Adenoacantoma - vedere Tumore, maligno

    Adenoameloblastoma (mascellare inferiore) D16.5

    - mascellare superiore (osso) D16.4

    Adenocarcinoide (tumore) - vedere Tumore, maligno

    Adenocarcinoma - vedere anche Tumore, maligno

    Nota: Il seguente elenco di modificatori aggettivali non è esaustivo. Una descrizione di adenocarcinoma che non compare in questo elenco deve essere codificata nello stesso modo di carcinoma con quella descrizione. Pertanto, l’“adenocarcinoma acidofilo-basofilo misto” deve essere codificato nello stesso modo di “carcinoma acidofilo-basofilo misto”, così come figura nell’elenco sotto la voce “Carcinoma”.

    - a cellule - - basali - - - sede non specificata C08.9 - - - sede specificata - vedere Tumore,

    maligno - - di Hurthle C73 - - insulari - - - con cellule esocrine, misto - - - - sede non specificata C25.9 - - - - sede specificata - vedere Tumore,

    maligno - - - pancreas C25.4 - - - sede non specificata C25.4 - - - sede specificata N.I.A. - vedere

    Tumore, maligno - - renali C64 - a grandi cellule chiare C75.0 - acidofilo - - sede non specificata C75.1 - - sede specificata - vedere Tumore,

    maligno - alveolare - vedere Tumore, polmone,

    maligno - apocrino - - in situ - - - mammella D05.7 - - - sede non specificata D04.9 - - - sede specificata N.I.A. - vedere

    Tumore, cute, in situ - - mammella - vedere Tumore,

    mammella, maligno - - sede non specificata C44.9 - - sede specificata N.I.A. - vedere

    Tumore, cute, maligno - basofilo - - sede non specificata C75.1 - - sede specificata - vedere Tumore,

    maligno - bronchiolare - vedere Tumore,

    polmone, maligno - bronchioloalveolare - vedere Tumore,

    polmone, maligno - ceruminoso C44.2 - corticosurrenale C74.0 - cromofobo - - sede non specificata C75.1 - - sede specificata - vedere Tumore,

    maligno - duttale - - infiltrante - - - con morbo di Paget - vedere

    Tumore, mammella, maligno - - - sede non specificata (femminile)

    C50.9 - - - sede specificata - vedere Tumore,

    maligno - endometrioide - - sede non specificata - - - femminile C56 - - - maschile C61

    - - sede specificata - vedere Tumore, maligno

    - eosinofilo - - sede non specificata C75.1 - - sede specificata - vedere Tumore,

    maligno - follicolare - - ben differenziato C73 - - con papillare C73 - - moderatamente differenziato C73 - - sede non specificata C73 - - sede specificata - vedere Tumore,

    maligno - - trabecolare C73 - ghiandole sudoripare - vedere

    Tumore, cute, maligno - in - - poliposi adenomatosa del colon

    C18.9 - - situ - - - mammella D05.9 - infiammatorio - - sede non specificata C50.9 - - sede specificata - vedere Tumore,

    maligno - intraduttale - - mammella D05.1 - - non infiltrante mammella D05.1 - - - papillare - - - - invasivo - - - - - sede non specificata C50.9 - - - - - sede specificata - vedere

    Tumore, maligno - - - - mammella D05.1 - - - - sede non specificata D05.1 - - - - sede specificata N.I.A. - vedere

    Tumore, in situ - - - sede non specificata D05.1 - - - sede specificata N.I.A. - vedere

    Tumore, in situ - - papillare - - - invasivo - - - - sede non specificata C50.9 - - - - sede specificata - vedere Tumore,

    maligno - - - mammella D05.1 - - - sede non specificata D05.1 - - - sede specificata - vedere Tumore,

    in situ - - sede non specificata D05.1 - - sede specificata N.I.A. - vedere

    Tumore, in situ - lobulare - - in situ - - - mammella D05.0 - - - sede non specificata D05.0 - - - sede specificata N.I.A. - vedere

    Tumore, in situ - - sede non specificata C50.9 - - sede specificata - vedere Tumore,

    maligno - mucinoso - - metastatico - vedere Tumore,

    secondario - mucoide(i) - vedere anche Tumore,

    maligno - - cellule - - - sede non specificata C75.1 - - - sede specificata - vedere Tumore,

    maligno - papillare - - con adenocarcinoma follicolare C73 - - intraduttale (non infiltrante) - - - invasivo - - - - sede non specificata C50.9 - - - - sede specificata - vedere Tumore,

    maligno - - - mammella D05.1

  • CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DELLE MALATTIE

    14

    - - - sede non specificata D05.1 - - - sede specificata N.I.A. - vedere

    Tumore, in situ - - sieroso - - - sede non specificata C56 - - - sede specificata - vedere Tumore,

    maligno - - variante follicolare C73 - papillocistico - - sede non specificata C56 - - sede specificata - vedere Tumore,

    maligno - pseudomucinoso - - sede non specificata C56 - - sede specificata - vedere Tumore,

    maligno - sclerosante non incapsulato C73 - sebaceo - vedere Tumore, cute,

    maligno - sieroso - vedere anche Tumore,

    maligno - - papillare - - - sede non specificata C56 - - - sede specificata - vedere Tumore,

    maligno - tipo diffuso - - sede non specificate. C16.9 - - sede specificata - vedere Tumore,

    maligno - tipo dotto biliare C22.1 - - fegato C22.1 - - sede non specificata C22.1 - - sede specificata N.I.A. - vedere

    Tumore, maligno - tipo intestinale - - sede non specificata C16.9 - - sede specificata - vedere Tumore,

    maligno Adenocarcinoma-in-situ - vedere

    anche Tumore, in situ - mammella D05.9 Adenofibroma - cellule chiare - vedere Tumore,

    benigno - endometrioide D27 - - a malignità potenziale D39.1 - - maligno C56 - mucinoso - - sede non specificata D27 - - sede specificata - vedere Tumore,

    benigno - papillare - - sede non specificata D27 - - sede specificata - vedere Tumore,

    benigno - prostata D29.1 - sede non specificata D27 - sede specificata - vedere Tumore,

    benigno - sieroso - - sede non specificata D27 - - sede specificata - vedere Tumore,

    benigno Adenofibrosi mammella N60.2 Adenoidi - vedere la condizione

    patologica Adenoidite (cronica) J35.0 - acuta J03.9 Adenolinfoma - sede non specificata D11.9 - sede specificata - vedere Tumore,

    benigno Adenolipoma - vedere Tumore,

    benigno Adenolipomatosi di Launois-

    Bensaude E88.8 Adenoma(i) - vedere anche Tumore,

    benigno

    Nota: Salvo indicazione contraria, le varianti morfologiche di adenoma proposte nell’elenco seguente devono essere codificate secondo la sede, come indicato per “Tumore, benigno”.

    - a cellule alfa - - pancreas D13.7 - - sede non specificata D13.7 - - sede specificata N.I.A. - vedere

    Tumore, benigno - a cellule beta - - pancreas D13.7 - - sede non specificata D13.7 - - sede specificata N.I.A. - vedere

    Tumore, benigno - a cellule chiare acqua di roccia D35.1 - a cellule di Hurthle D34 - a cellule di Sertoli - - sede non specificata - - - femminile D27 - - - maschile D29.2 - - sede specificata - vedere Tumore,

    benigno - a cellule insulari - - pancreas D13.7 - - sede non specificata D13.7 - - sede specificata N.I.A. - vedere

    Tumore, benigno - a grandi cellule principali D35.1 - acidofilo-basofilo, misto - - sede non specificata D35.2 - - sede specificata - vedere Tumore,

    benigno - acidofilo - - sede non specificata D35.2 - - sede specificata - vedere Tumore,

    benigno - alveolare D14.3 - annessi cutanei - vedere Tumore,

    cute, benigno - apocrino - - mammella D24 - - sede non specificata D23.9 - - sede specificata N.I.A. - vedere

    Tumore, cute, benigno - basocellulare D11.9 - basofilo-acidofilo, misto - - sede non specificata D35.2 - - sede specificata - vedere Tumore,

    benigno - basofilo - - sede non specificata D35.2 - - sede specificata - vedere Tumore,

    benigno - bronchiale D38.1 - - carcinoide - vedere Tumore,

    polmone, maligno - - tipo cilindroide - vedere Tumore,

    polmone, maligno - capezzolo D24 - cellule epatiche D13.4 - ceruminoso D23.2 - coledoco D13.5 - colloidale - - sede non specificata D34 - - sede specificata - vedere Tumore,

    benigno - corticosurrenale (vedere anche

    Adenoma, surrenale) D35.0 - cromofobo - - sede non specificata D35.2 - - sede specificata - vedere Tumore,

    benigno - dotto biliare D13.4 - - comune D13.5 - - extraepatico D13.5 - - intraepatico D13.4

    - - sede non specificata D13.4 - - sede specificata N.I.A. - vedere

    Tumore, benigno - eccrino, papillare - vedere Tumore,

    cute, benigno - endocrino, multiplo - - sede non specificata D44.8 - - sede singola specificata - vedere

    Tumore, comportamento incerto - - sedi multiple specificate D44.8 - endometrioide - vedere anche

    Tumore, benigno - - a malignità potenziale - vedere

    Tumore, comportamento incerto - eosinofilo - - sede non specificata D35.2 - - sede specificata - vedere Tumore,

    benigno - epatocellulare (telangectasico) D13.4 - fetale - - sede non specificata D34 - - sede specificata - vedere Tumore,

    benigno - follicolare - - sede non specificata D34 - - sede specificata - vedere Tumore,

    benigno - ghiandola sudorifera - vedere

    Tumore, cute, benigno - ghiandola sudoripara - vedere

    Tumore, cute, benigno - macrofollicolare - - sede non specificata D34 - - sede specificata - vedere Tumore,

    benigno - maligno - vedere Tumore, maligno - microcistico - - pancreas D13.6 - - sede non specificata D13.6 - - sede specificata N.I.A. - vedere

    Tumore, benigno - microfollicolare - - sede non specificata D34 - - sede specificata - vedere Tumore,

    benigno - mucoide - - sede non specificata D35.2 - - sede specificata - vedere Tumore,

    benigno - multiplo endocrino - - sede non specificata D44.8 - - sede singola specificata - vedere

    Tumore, comportamento incerto - - sedi multiple specificate D44.8 - nero D35.0 - papillare - vedere anche Tumore,

    benigno - - eccrino - vedere Tumore, cute,

    benigno - pleiomorfo - - carcinoma in - vedere Tumore,

    ghiandola salivare, maligno - - - sede non specificata C08.9 - - - sede specificata - vedere Tumore,

    maligno - polipoide - - adenocarcinoma in situ - vedere

    Tumore, in situ - - adenocarcinoma in - vedere Tumore,

    maligno - prostata D29.1 - sebaceo - vedere Tumore, cute,

    benigno - surrenale (cortico-) D35.0 - - a cellule chiare D35.0 - - a cellule compatte D35.0 - - a cellule glomerulari D35.0 - - a cellule miste D35.0

  • Indice alfabetico delle malattie e della natura dei traumatismi

    15

    - - variante intensamente pigmentata D35.0

    - testicolare - - sede non specificata - - - femminile D27 - - - maschile D29.2 - - sede specificata - vedere Tumore,

    benigno - tubulare di Pick - - sede non specificata - - - femminile D27 - - - maschile D29.2 - - sede specificata - vedere Tumore,

    benigno - tubulare - vedere anche Tumore,

    benigno - - adenocarcinoma in situ - vedere

    Tumore, in situ - - adenocarcinoma in - vedere Tumore,

    maligno - - Pick, di - - - sede non specificata - - - - femminile D27 - - - - maschile D29.2 - - - sede specificata - vedere Tumore,

    benigno - tubulovilloso - vedere anche Tumore,

    benigno - - adenocarcinoma in situ - vedere

    Tumore, in situ - - adenocarcinoma in - vedere Tumore,

    maligno - villoso - vedere Tumore,

    comportamento incerto - - adenocarcinoma in situ - vedere

    Tumore, in situ - - adenocarcinoma in - vedere Tumore,

    maligno Adenomatosi - endocrina (multipla) - - sede non specificata D44.8 - - sede singola specificata - vedere

    Tumore, comportamento incerto - - sedi multiple specificate D44.8 - erosiva del capezzolo D24 - pluriendocrina - vedere Adenomatosi,

    endocrina (multipla) - polmonare D38.1 - - maligna - vedere Tumore, polmone,

    maligno - sede non specificata D12.6 - sede specificata - vedere Tumore,

    benigno Adenomatoso - gozzo (non tossico) E04.9 - - con ipertiroidismo E05.2 - - tossico E05.2 Adenomioma - vedere anche Tumore,

    benigno - prostata D29.1 Adenomiosi N80.0 Adenopatia (linfoghiandola) R59.9 - generalizzata R59.1 - inguinale R59.0 - localizzata R59.0 - mediastinica R59.0 - mesenterica R59.0 - sifilitica (secondaria) A51.4 - tracheobronchiale R59.0 - - tubercolare A16.3 - - - primaria (progressiva) A16.7 - - - - confermata batteriologicamente e

    istologicamente A15.7 - tubercolare (e anche Tubercolosi,

    linfonodo o linfoghiandola) A18.2 - - tracheobronchiale A16.3 - - - primaria (progressiva) A16.7

    - - - - confermata batteriologicamente e istologicamente A15.7

    Adenosarcoma - vedere Tumore, maligno

    Adenosclerosi I88.8 Adenosi (sclerosante) della

    mammella N60.2 Adenovirus, come causa di malattia

    classificata altrove B97.0 Aderenze, aderente(i) (postinfettive)

    K66.0 - addominali(e) (parete) (vedere anche

    Aderenze, peritoneo) K66.0 - amnios al feto Q41.8 - - con conseguenze su feto o neonato

    P02.8 - appendice (vermiforme) K38.8 - articolazione M24.8 - - ginocchio M23.8 - bulbo oculare H44.8 - canale vertebrale G96.1 - cardiache I31.0 - - reumatiche I09.2 - ceco (vedere anche Aderenze,

    peritoneo) K66.0 - cervice uterina N88.1 - cervicovaginali N88.1 - - congenite Q52.8 - - postparto O90.8 - - - di vecchia data N88.1 - cicatrice (cute) L90.5 - cistifellea K82.8 - clitoride N90.8 - coledoco K83.8 - colon (vedere anche Aderenze,

    peritoneo) K66.0 - con occlusione intestinale K56.5 - congenite (vedere anche Anomalia,

    per sede) - - dita del piede Q70.2 - - dita della mano Q70.0 - - lingua (alla gengiva o al palato)

    Q38.3 - - omentali, anomale Q43.3 - - peritoneali Q43.3 - congiuntiva (acquisite) H11.2 - - congenite Q15.8 - cordone spermatico (acquisite) N50.8 - - congenite Q55.4 - corpo ciliare N.I.A. H21.5 - corpo vitreo H43.8 - cuore I31.0 - - reumatiche I09.2 - diaframma (vedere anche Aderenze,

    peritoneo) K66.0 - dotto biliare (epatico) K83.8 - dotto cistico K82.8 - dovute a corpo estraneo - vedere

    Corpo estraneo - duodeno (vedere anche Aderenze,

    peritoneo) K66.0 - epididimo N50.8 - epidurali - vedere Aderenze, meningi - epiglottide J38.7 - fegato (vedere anche Aderenze,

    peritoneo) K66.0 - flessura sigm(oide)a (vedere anche

    Aderenze, peritoneo) K66.0 - funicolo spermatico (acquisite) N50.8 - - congenite Q55.4 - ileo (intestino) (vedere anche

    Aderenze, peritoneo) K66.0 - ileocecali (vedere anche Aderenze,

    peritoneo) K66.0 - intestinali, intestino (vedere anche

    Aderenze, peritoneo) K66.0 - - con occlusione K56.5

    - intraddominali (vedere anche Aderenze, peritoneo) K66.0

    - side N.I.A. (acquisite) H21.5 - - a trapianto di cornea T85.8 - labbra vulvari (piccole), acquisite

    N90.8 - labbra vulvari (maggiori) (minori),

    congenite Q52.5 - lingua, congenite (alla gengiva o al

    palato) Q38.3 - mediastino J98.5 - meningi - - cerebrali G96.1 - - - congenite Q04.8 - - congenite Q07.8 - - spinali G96.1 - - - congenite Q06.8 - - tubercolari (cerebrali) (spinali)

    A17.0† G01* - mesenteriche (vedere anche

    Aderenze, peritoneo) K66.0 - muscolo oculare H50.6 - naso (setto) (ai turbinati) J34.8 - nervo sciatico G57.0 - omento (vedere anche Aderenze,

    peritoneo) K66.0 - ovaio N73.6 - - congenite (a ceco, rene od omento)

    Q50.3 - palpebra H02.5 - paraovariche N73.6 - pelvi femminile N73.6 - pelviche (peritoneo) - - femminili N73.6 - - - postprocedurali (iatrogene) N99.4 - - maschili (vedere