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I GRUPPI ATTIVI IN PIEMONTE ACQUI TERME (AL) beppegrillo.meetup.com/405 ALBA (CN) beppegrillo.meetup.com/696 ALESSANDRIA beppegrillo.meetup.com/437 ARONA (NO) www.meetup.com/GrilliAronesi/ ASTI www.movimento.asti.it BEINASCO (TO) beppegrillo.meetup.com/grillibeinaschesi BIELLA www.biella5stelle.it BORGARO (TO) www.facebook.com/profile.php?id=100000923474862 BORGOMANERO www.meetup.com/borgogrilli/ BRA (CN) beppegrillo.meetup.com/324 CARMAGNOLA (TO) www.facebook.com/pages/Movimento-Car- magnola-5-stelle/172011262810662?v=info CASTIGLIONE TORINESE (TO) www.facebook.com/profile.php?id=100001531710617 CAVOUR (TO) www.facebook.com/profile. php?id=100001561350527 CEVA (CN) www.meetup.com/libertaeuguaglianza CHIERI (TO) www.meetup.com/grilli chieresi CHIVASSO (TO) www.facebook.com/profile. php?id=100001435236645 CIRIE’ (TO) www.facebook.com/cirie5stelle COLLEGNO (TO) www.meetup.com/Collegnoa5Stelle CRESCENTINO (VC) www.facebook.com/profile.php?id=100001008705742 CUNEO www.grillicuneesi.it DOMODOSSOLA (VCO) www.meetup.com/beppegrillo-302/ GIAVENO (TO) www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/giaveno IVREA (TO) www.grillieporediesi.org MONCALIERI (TO) www.meetup.com/grillimoncalieresi NOVARA www.novara5stelle.it PIANEZZA (TO) pianezza5stelle.wordpress.com PINEROLO (TO) www.pinerolo5stelle.it RIVOLI (TO) www.grillirivolesi.it ROSTA (TO) www.facebook.com/profile.php?id=100001049791223&ref=search SAN MAURO (TO) www.facebook.com/profile.php?id=100001397711869 SANTENA (TO) www.meetup.com/santena5stelle TORINO www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/torino TORTONA (AL) www.facebook.com/profile. php?id=100000027172745 VERBANIA www.meetup.com/beppegrillo-359 VERCELLI www.meetup.com/provincia-Di-vercelli GRUPPO CONSILIARE MOVIMENTO 5 STELLE www.movimentopiemonte.it MoVimento Cinque Stelle Aosta www.meetup.com/beppegrillo-702 www.alpvda.org www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/valdaosta [email protected] Per donazioni PostPay: Marini Silvano - N° 4023600561505514 PER DONAZIONI POSTEPAY MARINI SILVANO - N° 4023 6005 6150 5514 ROMA, si sa, è stata grande, capace e saggia e solo così ha potuto costru- ire e dominare un vastissimo impero per lungo tempo. Essa alla forza mi- litare seppe affiancare un metodo di governo fondato anche sulla capacità di intrattenere e divertire le popolazio- ni assoggettate, non dimenticando di riempire loro la pancia. Tutto ciò, ov- viamente, allo scopo di tenerle quie- te e sotto controllo. Sembra proprio questa la “filosofia” scelta dall’Ammi- nistrazione Regionale in questi anni per distrarre e sfibrare l’attenzione dei cittadini della Valle d’Aosta dagli atti più importanti e onerosi del go- verno regionale, per fare sì che ven- ga meno il partecipato controllo so- ciale, indispensabile in una comunità degna di tale nome, consentendo di conseguenza piena libertà d’azione ai signori “poltronisti” di ogni colore e di ogni osservanza. Tutto ciò si ma- nifesta a fronte di una situazione ge- nerale che va via via degradandosi, evidenziando comportamenti non più all’altezza dei tempi, nè dei problemi rilevanti che si aggravano con il tra- scorrere del tempo. Pertanto, per chi ha a cuore la Valle d’Aosta e l’Italia, di cui la “Vallée” è indissolubilmente parte anche quando non drena risor- se finanziarie, è venuto il momento di rialzare la testa e di affermare “pen- so dunque sono”. Altro che panem et circenses servito attraverso una pleto- rica attività di costose e continue ini- ziative di ogni natura, volte a distrarre l’opinione pubblica perdendo tempo prezioso con spreco improduttivo di denaro pubblico. Dunque, per ogni buon cittadino del- la Valle d’Aosta, deve diventare impe- rativo rivendicare la “RESTITUTION”, ma quella vera, non quella che fa capo alla parola magica prescelta dall’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione per irrobustire gli effetti speciali da utilizzare quali armi di di- strazione di massa. Infatti tutte le per- sone consapevoli non hanno bisogno di continui e talvolta patetici maquil- lages, ma hanno per contro bisogno che il DENARO PUBBLICO venga spe- so secondo UN’UTILITA’ SUPERIORE, tangibile e con ricadute postive – ecco la restitution - PER TUTTI, non solo per l’attuale sistema di potere e dei suoi sodali, altrimenti al popolo non resterà che pagare ingiustamente il conto presente e futuro. NO AL “PANEM ET CIRCENSES”, SI ALLA VERA “RESTITUTION” ERNESTO NEMECSEK VALLE D’AOSTA VALLE D’AOSTA Movimento 5 Stelle Valle d’Aosta - Gennaio 2011 8 1

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I GRUPPI ATTIVI IN PIEMONTEACQUI TERME (AL)beppegrillo.meetup.com/405ALBA (CN)beppegrillo.meetup.com/696ALESSANDRIAbeppegrillo.meetup.com/437ARONA (NO) www.meetup.com/GrilliAronesi/ASTIwww.movimento.asti.itBEINASCO (TO)beppegrillo.meetup.com/grillibeinaschesiBIELLAwww.biella5stelle.itBORGARO (TO) www.facebook.com/profile.php?id=100000923474862BORGOMANERO www.meetup.com/borgogrilli/BRA (CN)beppegrillo.meetup.com/324CARMAGNOLA (TO)www.facebook.com/pages/Movimento-Car-magnola-5-stelle/172011262810662?v=infoCASTIGLIONE TORINESE (TO) www.facebook.com/profile.php?id=100001531710617CAVOUR (TO) www.facebook.com/profile.php?id=100001561350527CEVA (CN)www.meetup.com/libertaeuguaglianzaCHIERI (TO)www.meetup.com/grilli chieresiCHIVASSO (TO) www.facebook.com/profile.php?id=100001435236645CIRIE’ (TO) www.facebook.com/cirie5stelleCOLLEGNO (TO)www.meetup.com/Collegnoa5StelleCRESCENTINO (VC) www.facebook.com/profile.php?id=100001008705742CUNEOwww.grillicuneesi.itDOMODOSSOLA (VCO) www.meetup.com/beppegrillo-302/GIAVENO (TO)www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/giavenoIVREA (TO)www.grillieporediesi.orgMONCALIERI (TO)www.meetup.com/grillimoncalieresiNOVARAwww.novara5stelle.itPIANEZZA (TO)pianezza5stelle.wordpress.comPINEROLO (TO)www.pinerolo5stelle.itRIVOLI (TO)www.grillirivolesi.itROSTA (TO)www.facebook.com/profile.php?id=100001049791223&ref=searchSAN MAURO (TO) www.facebook.com/profile.php?id=100001397711869SANTENA (TO)www.meetup.com/santena5stelleTORINOwww.beppegrillo.it/listeciviche/liste/torinoTORTONA (AL) www.facebook.com/profile.php?id=100000027172745VERBANIAwww.meetup.com/beppegrillo-359VERCELLIwww.meetup.com/provincia-Di-vercelli

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ROMA, si sa, è stata grande, capace e saggia e solo così ha potuto costru-ire e dominare un vastissimo impero per lungo tempo. Essa alla forza mi-litare seppe affiancare un metodo di governo fondato anche sulla capacità di intrattenere e divertire le popolazio-ni assoggettate, non dimenticando di riempire loro la pancia. Tutto ciò, ov-viamente, allo scopo di tenerle quie-te e sotto controllo. Sembra proprio questa la “filosofia” scelta dall’Ammi-nistrazione Regionale in questi anni per distrarre e sfibrare l’attenzione dei cittadini della Valle d’Aosta dagli atti più importanti e onerosi del go-verno regionale, per fare sì che ven-ga meno il partecipato controllo so-ciale, indispensabile in una comunità degna di tale nome, consentendo di conseguenza piena libertà d’azione

ai signori “poltronisti” di ogni colore e di ogni osservanza. Tutto ciò si ma-nifesta a fronte di una situazione ge-nerale che va via via degradandosi, evidenziando comportamenti non più all’altezza dei tempi, nè dei problemi rilevanti che si aggravano con il tra-scorrere del tempo. Pertanto, per chi ha a cuore la Valle d’Aosta e l’Italia, di cui la “Vallée” è indissolubilmente parte anche quando non drena risor-se finanziarie, è venuto il momento di rialzare la testa e di affermare “pen-so dunque sono”. Altro che panem et circenses servito attraverso una pleto-rica attività di costose e continue ini-ziative di ogni natura, volte a distrarre l’opinione pubblica perdendo tempo prezioso con spreco improduttivo di denaro pubblico. Dunque, per ogni buon cittadino del-

la Valle d’Aosta, deve diventare impe-rativo rivendicare la “RESTITUTION”, ma quella vera, non quella che fa capo alla parola magica prescelta dall’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione per irrobustire gli effetti speciali da utilizzare quali armi di di-strazione di massa. Infatti tutte le per-sone consapevoli non hanno bisogno di continui e talvolta patetici maquil-lages, ma hanno per contro bisogno che il DENARO PUBBLICO venga spe-so secondo UN’UTILITA’ SUPERIORE, tangibile e con ricadute postive – ecco la restitution - PER TUTTI, non solo per l’attuale sistema di potere e dei suoi sodali, altrimenti al popolo non resterà che pagare ingiustamente il conto presente e futuro.

NO AL “PANEM ET CIRCENSES”, SI ALLA VERA “RESTITUTION”ERNESTO NEMECSEK

VALLE D’AOSTAVALLE D’AOSTAMovimento 5 Stelle Valle d’Aosta - Gennaio 2011

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VALLE D’AOSTA 2010:CINQUE STELLE PER FERMARE IL DECLINOSTEFANO FERRERO

Quello che si chiude è certamente l’anno che rappresenterà la fine di un ciclo in cui la nostra Valle era stata immeritatamente portata ad esempio di sviluppo, di matri-monio felice tra la modernità e la tradizio-ne. Il concetto del “piccolo è bello” inteso come la possibilità di decidere del proprio territorio, delle proprie risorse e quindi del proprio futuro è crollato miseramente sotto il peso degli avvenimenti che si sono suc-ceduti.Il 2010 non sarà solamente ricordato per la fine dei buoni benzina, sostituiti da un contributo pari alla metà del loro valo-re che a partire dal 2011 spetterà solo a pochissime persone, ma soprattutto per il fallimento totale della politica dei trasportiL’abbandono definitivo del progetto del trenino di Cogne (50 milioni di euro circa spesi inutilmente), il mancato completa-mento dell’aeroporto (oltre 30 milioni di euro spesi) che in ogni caso non avrà mai un futuro commerciale, i disagi quotidiani sulla linea ferroviaria destinati ad aggra-varsi in assenza di qualsiasi intervento po-sitivo della Regione, l’incremento delle ta-riffe dell’autostrada Aosta-Torino, già la più cara d’Italia, e di quelle dei trafori alpini, il sostanziale ingorgo costante del traffico veicolare nel capoluogo, hanno portato ad un tracollo della rete infrastrutturale lo-cale. I risultati preoccupanti delle indagini sulla realtà di un’agricoltura ormai droga-ta da cui è emersa l’immagine di un set-tore in sofferenza in cui cocktail di farmaci somministrati con disinvoltura agli anima-li, violazioni dei disciplinari di produzione dei prodotti tradizionali e più in generale un diffuso comportamento volto alla truffa hanno evidenziato un’altra triste realtà.Il quadro negativo si completa se a tutto

ciò aggiungiamo, tanto per fare alcuni dei molteplici esempi, le gravi difficoltà a livello di lavoro nella bassa valle (Meridien, Engi-neering ecc.), gli enormi mostri di cemento incompiuti e quelli in preparazione ( parco archeologico di Saint-Martin de Corléans), la decisione di costruire un inceneritore con un preventivo di 220 milioni di euro, un complesso universitario gigantesco quanto inutile (coordinatore dell’opera Bruno Mi-lanesio), una metropolitana cittadina di un km. al costo preventivato di circa 50 milio-ni di euro, il via ai lavori di ampliamento dell’ospedale con l’affaire parcheggio ex residence Mont-Blanc.Certo per la casta tutto continua ad andare a gonfie vele e ancora cercano goffamen-te di nascondere il fallimento complessivo.Siamo al bilancio finale di liquidazione di un sistema retto sul clientelismo, sugli in-trecci tra mondo degli affari e politica in cui ciò che conta è spendere e non come si spende.Sviluppo, qualità, efficienza, legalità, pro-duttività sono le grandi assenti nel sistema Valle d’Aosta. E d’altronde cosa aspettarsi da una classe di governo composta in buona parte da inquisiti, pregiudicati e, nella migliore delle ipotesi, da incapaci.Cosa aspettarsi, peraltro, a livello di con-trollo, di opposizione efficace da un PD(-L), rimasto in maggioranza per un decennio in Regione, che nella primavera 2010 cer-cava disperatamente un accordo con l’U.V. per governare, di nuovo, insieme alla ba-lena rossonera il Comune di Aosta.O da una coalizione come quella dell’Al-pe, in cui la novità sarebbe rappresentata da personaggi che da oltre vent’anni sono sulla scena politica valdostana.

Da un lato una direzione del partito nelle mani di ex unionisti come Roberto Louvin, Carlo Perrin, Franco Vallet e dall’altro una componente di “sinistra” alla cui guida in-travediamo le stesse facce del passato.In maggioranza come all’opposizione or-mai solo delle élites che si ritengono depo-sitarie delle chiavi dei palazzi. In un teatri-no senza fine che come solo risultato ha quello di mantenere il potere nelle mani di pochi e di assicurare una spartizione della torta a favore di politici professionisti della maggioranza come della minoranza.Ormai circa il 40% dell’elettorato, di cui noi facciamo parte, non andando a vota-re, annullando la scheda, votando scheda bianca ha decretato la sfiducia a questo manipolo di politicanti da strapazzo.Ma in questo triste tramonto di un sistema un elemento di fiducia si intravede: l’alba del nascente MoVimento Cinque Stelle del la Valle d’Aosta.Per riportare nelle mani di noi cittadini le scelte di governo non delegandole più a individui che a tutto pensano tranne che ai reali bisogni della popolazione.Per controllare e denunciare a Magistratu-ra e Corte dei Conti in maniera spietata le bande di malfattori che continuano a fare i loro loschi affari.Unitevi a noi per una regione nuova a CINQUE STELLE: anche in Valle un nuovo rinascimento.Una parete verticale da scalare la nostra sfida.Ma quando l’alternativa è l’agonia ineso-rabile riteniamo valga la spesa di accettare la sfida.

per pubblicizzare la costruzione imponente che ha schiacciato l’area archeologica di Saint-Martin de Corléans: la celebrazione di un mostro). Un’auto-critica salutare deve venire certo anche da noi citta-dini che, purtroppo, leggiamo poco e consultiamo di rado fonti di informazione diverse da quelle tele-visive di terza categoria.In questo quadro sconsolante alcuni segnali inco-raggianti tuttavia possono essere colti.Questi provengono sostanzialmente non solo dal-le testate on line ma in generale da un risveglio della stampa tradizionale che, finalmente, ha ini-ziato ad affrontare in maniera più coraggiosa al-

cuni argomenti che in precedenza erano tabù. Ed ecco allora, per citarne alcune, che AOSTASERA.IT, AOSTAOGGI.IT, la più “trasgressiva” e pungente VDATODAY.IT, all’interno delle quali scrivono spes-so giovani promettenti e scrupolosi giornalisti, rap-presentano realtà alle quali è necessario guardare con molto interesse. Accanto a queste realtà più tradizionali, il successo dei blogs, il più popolare, avendo anche scalato le classifiche del numero di accessi a livello nazionale, PATUASIA.WORPRESS.COM che con ironia, intelligenza e onestà denun-cia e ridicolizza l’arroganza di una classe politica di governo e di “opposizione” incapace ormai di

rendersi conto della distanza che la separa dal cittadino. Il messaggio pressante che vogliamo inviare è, in conclusione, quello di leggere di più, consultare le fonti che internet ci mette a disposizio-ne per essere informati, sviluppare un senso critico e conseguentemente essere più consapevoli. Per-ché solo la conoscenza di ciò che è avvenuto, della storia che qualcuno vorrebbe cancellare o cerca di riscrivere a suo uso e consumo, e di ciò che sta av-venendo potrà rappresentare la via d’uscita dalla palude dell’ignoranza nella quale chi governa ci vorrebbe tenere intrappolati per poter continuare a fare i suoi porci comodi.

Quando si parla, e soprattutto si scri-ve, della Chiesa in rapporto alla po-litica, si deve tenere conto di un’av-vertenza carica di saggezza e cioè che la Chiesa non va mai tirata per la giacchetta o, se si preferisce, per la tonaca. Si dà tuttavia il caso che in Valle d’Aosta pare verificarsi un feno-meno particolare e cioè che la Chiesa local-nazionale (dicesi nazionale in virtù della “liaison” con l’Union Valdo-taine che rappresenta la nazione val-dostana, come essa stessa proclama quando indice il proprio congresso, e pertanto è ragionevole concludere il sillogismo affermando che abbiamo una piccola chiesa nazionale) offra volentieri la tonaca alla politica affin-chè quest’ultima vi si attacchi come il tender si attacca alla locomotiva per alimentarla. Abbiamo infatti tutti ben presente i numerosi esempi di colla-borazione Chiesa-Regione soprattutto in campo edilizio – della serie più si consolidano gli intonaci dei beni del-la Chiesa valdostana più si sgretola la fede - e non ultime le conferenze stampa congiunte fra Sua Eccellenza il Vescovo con il Presidente della Giunta e con il Suo Assessore alla Pubblica Istruzione e Cultura incentrate sul re-stauro e sulla conservazione di beni a carattere religioso (e siamo sempre lì croce, calce e martello). Traducendo il tutto, si registra ancora una volta un consistente passaggio di denaro re-gionale verso la curia. Una autentica garanzia contro eventuali pericolose sbandate anticlericali che pure carat-terizzarono in passato il movimento

autonomista per eccellenza. Dunque cos’è che suscita o dovrebbe suscita-re molte perplessità persino più nel mondo cattolico che non in quello lai-co? Evidentemente il venire meno di un’autonomia di espressione e di giu-dizio da parte della Chiesa sui temi della vita sociale della Valle d’Aosta notoriamente molto influenzati dalla politica regionale, con l’evidente ri-schio di accomodarsi in un assordan-te silenzio. E dire che le sole chiese del silenzio che abbiamo conosciuto sono quelle eroiche dell’Europa dell’est durante i lunghi anni della cortina di ferro o, per riferirci all’attualità, quel-la cinese, in cui il governo procede addirittura alla nomina di una parte delle gerarchie ecclesiastiche. Forse è venuto il momento da parte del cle-ro locale di distinguersi in modo ine-quivoco dal potere politico locale e di riacquistare quel ruolo di magistero che implica una rispettosa distanza dal mondo secolare. Solo così si po-trà riscoprire la Chiesa dalla schiena diritta, quella che volge il suo sguar-do prima di tutto al popolo, perché la Chiesa o è popolo o non è. Essa infatti da troppi anni ha rivolto la propria at-tenzione alla super borghesia valdo-stana, quella stessa borghesia, ormai priva di valori forti e condivisi da pro-porre, per la quale la crisi è solo una lontana e fastidiosa notizia e l’invito a dare un contributo ad affrontarla è ritenuto un’ipotesi irricevibile. Siamo ancora una volta dinanzi ad una scle-rosi della vita sociale e culturale della Valle d’Aosta.

CHIESA E POTERE IN VALLE D’AOSTADALLA CHIESA NAZIONALE ALLA CHIESA DEL SILENZIOERNESTO NEMECSEK

1. Scuole che si pagano e altre no

2. Autostrada più cara d’Italia

3. Imprese edili in quantità industriale

4. Società della Regione para-pubbli

che in quantità industriale

5. Ambiente minacciato da centraline,

strade, inceneritori, ecc…

6. Viabilità indecente

7. Edilizia popolare inesistente

8. 10000 dipendenti regionali o

para-regionali

9. Declino industriale

10. Turismo in crisi

11. Laureati che vanno via per lavorare

12. Informazione pilotata dalla

Regione

13. Vita precaria tra funivie e forestale

14. Dipendenti pubblici ma anche

politici con doppi e tripli e quad...

incarichi

15. Mafia anche qua? Sì, la sacra

grolla unita

16. L’opposizione inesistente

17. Il patto anti zona franca

18. Risparmio energetico - Mai

19. Quante banche

20. Le prostitute in centro a

Saint-Vincent

AD AOSTA SI STA BENE: ELENCO DELLE PRIME 20 COSE CHE NON MI PIACCIONO DI QUESTA VDA

L’altro giorno su “la Stampa” ho letto un breve trafiletto che spiegava la differenza tra vecchio ed anziano. L’autore la spiegava così: mio pa-dre è un anziano perché con la sua pensione mi aiuta a pagare le utenze e mi passa qualche soldo per la spesa settimanale. Io sono un vecchio

perché con i miei 54 anni mi dicono che sono troppo vecchio per qualsiasi lavoro.Oggi su “Il Fatto Quotidiano” appa-re un articolo di Jacopo Fo dal titolo: “Non si deve uccidere la speranza “ nel quale l’autore spiega che “i gio-vani si vedono depredati del loro fu-turo e questo spinge a una ribellione distruttiva”, inoltre dice che: “E non si rende conto la sinistra che conti-nuare a urlare “generazione futuro

zero” è un valido sistema per erodere speranza, autostima, determinazione e peggiorare le prospettive di questi ragazzi? “Credo che il discorso che JF fa per i giovani è analogo per i vecchi e cioè se ci depredate della speranza per un futuro migliore non riusciremo mai a cacciare questa banda di ladro-ni e affaristi al potere. La sinistra e l’opposizione tutta, sia nazionale che locale sono ancora altalenante tra

LA SPERANZAROBERTO COGNETTA

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Da Wikipedia leggiamo che “...nella mag-gioranza dei casi di schizofrenia vi è qual-che forma di apparente disorganizzazione o incoerenza del pensiero...”. Ecco, questo mi viene in mente quando ragiono ed ana-lizzo le scelte in campo ambientale della Giunta Regionale. Faccio alcuni esempi sul capitolo rifiuti:1 - Attivato “Ecolo-Fêtes 2010”, un bando volto a favorire atteggiamenti virtuosi nella gestione dei rifiuti, con particolare riferi-mento ad azioni finalizzate alla riduzione dei rifiuti. Sono ammissibili a “Ecolo-Fêtes 2010” le manifestazioni organizzate dalle ProLoco valdostane in cui vi sia produzione e distribuzione diretta di cibo per almeno 200 coperti. Tali manifestazioni dovranno promuovere e diffondere buone pratiche di riduzione dei rifiuti e degli impatti ambientali generati dai servizi di accoglienza e ristoro. Tra i requisiti richiesti, obbligatoriamente vi è la raccolta dei rifiuti organici (avanzi di cibo) e poi dà anche punteggio l’utilizzo di stovi-glie compostabili (piatti, bicchieri e posate). La prima delle EcoFeste è stata la Désarpa 2010, dove tutte le stoviglie usate sono sta-te rigorosamente biodegradabili. Ottima iniziativa, peccato però che non esista un impianto regionale dove conferire i rifiuti

organici e che qualche settimana prima la Commissione Ambiente e successivamente il Consiglio Regionale avessero bocciato la proposta popolare per la realizzazione di un centro regionale di compostaggio. Mi piacerebbe sapere dove finiscono le stovi-glie compostabili ed i rifiuti organici (avanzi di cibo), tra l’altro punto obbligatorio del bando, che vengono raccolti nelle EcoFeste. I casi sono due: 1) nessuno li raccoglie e nessuno partecipa al bando 2) li raccolgo-no, partecipano al bando prendendo i con-tributi e finiscono in discarica. Secondo voi?2 - Approvate tre importanti deliberazioni 1) l’avvio di una gara per la predisposizione e la realizzazione di un “Programma di azioni volte alla riduzione e alla prevenzione del-la produzione dei rifiuti in Valle d’Aosta” 2) l’approvazione dello “Studio di fattibilità per l’affidamento in concessione del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani della Val-le d’Aosta” 3) la pubblicazione della “gara d’appalto per l’affidamento in concessione del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani della valle d’Aosta”.Questi atti sottolineano come la politica regionale di gestione dei rifiuti sia centrata sulla riduzione dei rifiuti attraverso la pre-venzione e il loro corretto riuso e riciclo,

massima attenzione per la realizzazione di un sistema di raccolta differenziata dei rifiuti sempre più efficiente, maggiore responsa-bilità nell’individuazione delle soluzioni che risolvano il problema del trattamento e del-lo smaltimento dei rifiuti non differenziabili all’interno della regione. Tutto questo viene raccontato e sbandierato dall’Assessore Zublena durante la settimana europea per la riduzione dei rifiuti. Ma quale tipologia di impianto ha scelto la Valle d’Aosta per il trattamento finale delle sue circa 76.000 tonnellate di rifiuti all’anno prodotti? Se se-guiamo la logica diremo un impianto di Trattamento Meccanico Biologico dei rifiuti con un impianto tipo Vedelago, un impian-to di compostaggio ed una discarica per il rifiuto inerte rimanente. Ed invece no. Un bellissimo inceneritore mascherato da piro-gassificatore gestito da privati per 23 anni, che se lo pagheranno con i rifiuti stessi, cioè con i ricavi derivanti dalla vendita di quelli riciclati e venduti come materia prima-se-conda e con i ricavi derivanti dall’energia prodotta con quelli bruciati (da notare che l’Italia, unica in Europa, concede i famosi incentivi CIP6 riservati agli impianti che pro-ducono energia da fonti rinnovabili anche agli impianti che bruciano rifiuti). Secondo voi, ai privati converrà avere tanti o pochi rifiuti da gestire e da bruciare? E come si concilia con le politiche di riduzione?3 – Come dichiarato dal Direttore dell’Ar-pa Valla d’Aosta gli sforamenti dei limiti di PM10 (le polveri sottili) sono stati 2 al quar-tiere Dora e 8 in Piazza Plouves. Su questo tema l’assessore al territorio ed ambiente ha presentato un piano di interventi volti al risanamento, al miglioramento e al man-tenimento della qualità dell’aria investendo per il triennio 2010-2012 2.820.000 euro. L’Assessore Zublena, inoltre, a Novembre ha partecipato ad un incontro a Milano per la tutela della qualità dell’aria nel bacino Pa dano ed è stata invitata a presentare uno studio sugli andamenti degli ultimi anni, sul-le iniziative intraprese e sulle misure adotta-te. Ritornando in patria però si vuole costru-ire un impianto per il teleriscaldamento ed un impianto per bruciare i rifiuti.Sarà sufficiente l’adozione di filtri antipar-ticolato sui mezzi d’opera da cantiere o la realizzazione di nuove reti Gpl/metano e l’integrazione con pannelli solari per la pro-duzione di energia termica a compensare le emissioni in atmosfera dell’inceneritore (i rifiuti non scompaiono anche se si bruciano, si trasformano in particelle che svolazzano nell’aria che respiriamo) e dell’impianto di teleriscaldamento a biomasse che si voglio-no realizzare? Ritornando alla schizofrenia, sempre da Wikipedia apprendiamo che in casi molto gravi i sintomi possono arrivare alla catatonia e al mutismo.Ecco, tralasciamo il primo, ma il rimanente riferito ai nostri politici...lo vogliamo proprio lasciar perdere?

SCHIZOFRENIAFABRIZIO BERNABÈ

Stante le notizie ufficiali riportate an-che sui giornali locali, l’A.P.S. della Valle d’Aosta ha chiuso con un bilan-cio 2007 pari a 11.5 milioni di euro ed un utile di 350.000 euro. ( ANSA del 22.04.2008 )Premesso che un risultato del genere incontra doverosamente la soddisfa-zione dell’Amministrazione comunale e dei cittadini in genere, bisogna tut-tavia sottolineare quello che è ormai l’annoso problema del parcheggio di Viale Ginevra, 3 (ovvero il parcheg gio che serve l’ospedale Umberto Pa rini).Tale zona di sosta (completamente a pagamento) è il più grande e vicino parcheggio di cui possono usufruire sia i pazienti (e parenti) del nosoco-mio che i dipendenti che vi operano tutti i giorni dell’anno.E’ ormai noto a tutti il disagio e la diffi-coltà di reperire un posto auto in que-sta zona senza dover “dissanguare” il già patito borsellino delle monete.Infatti, senza fare troppo catastrofi-smo, oggi chi ha necessità di parcheg-giare l’auto nei pressi dell’ospedale incontra quattro problemi di fondo:1.L’enorme difficoltà di reperire posti auto liberi, code anche di 30 minuti 2.Il costo fisso uguale per tutti che si aggira sui 40 centesimi l’ora3.L’assenza di forme agevolate di ab-bonamento ( es.: Parcheggio Via Car-rel)4.La presenza di 300 pass gratuiti per 100 posti auto assegnati all’Azienda Sanitaria, ma di cui ad oggi non si è ri usciti ancora a vedere la mappatura di distribuzione alle varie strutture.La politica dell’A.P.S. su questo par-cheggio pare consolidata ed irremo-vibile. Ovvero si sostiene che in tale area di parcheggio debbano sostare prevalentemente le auto degli utenti del presidio e che i dipendenti deb-

bano essere dissuasi dall’utilizzo man tenendo una tariffa non agevo-lata. Peccato che di fatto chi sostiene la maggioranza delle entrate di que-sta zona di parcheggio (contribuen-do anche all’attivo dell’APS di cui sopra ) siano proprio i dipendenti del presi dio con un esborso medio di 60 euro mensili ed è soprattutto singo-lare che per dissuadere i dipendenti si danneggi no anche i cittadini che si recano in ospedale.L’Azienda USL per venire incontro ai propri dipendenti ha promosso una campagna informativa a favore di mezzi alternativi di trasporto. In sinte-si la filosofia percepita dal persona-le sarebbe smettere di lamentarsi in continuo, lasciare in garage le auto ( che anche grazie ai buoni carburante mediamente sono diventate tre per fa-miglia )….ed iniziare usare mezzi al-ternativi come la bicicletta, l’autobus, la futura metropolitana, il treno….in-somma anche quei servizi che in Val-le d’Aosta non funzionano a dovere. Facciamo un semplice esempio: un turnista che inizia a lavorare alle ore sei, dovrebbe avere l’autobus già alle ore 5,00 ( almeno ), festivi compre-si….ma in Valle d’Aosta sembra che persone che lavorino su turni siano veramente molto poche tant’è che se diamo un’occhiata agli orari de-gli autobus – esempio la linea 3 che permette di arrivare all’ospedale Um-berto Parini e Beauregard - vediamo subito ad esempio che nei festivi a la-vorare ci puoi andare verso pranzo , oppure che le vallate laterali non han-no proprio la possibilità di fare affida-mento sul mezzo pubblico perché non previsto in orari utilizzabili dai turnisti. E alla domanda: “ se le strade sono piene di neve?” la risposta dell’am-ministrazione comunale – ufficio del

sindaco dicembre 2010 – è: “basta attrezzarsi ( es.: giacca vento, ciaspo-le o sci, guanti e cappello) e via an-dare a lavorare come facevano una volta, mica come adesso che con 50 centi metri di neve il valdostano non è più in grado di muoversi e pretende di uscire con le pantofole di casa”.E poi il problema è un falso proble-ma dicono gli addetti ai lavori, perché prossimamente sul parcheggio odier-no dell’ospedale nascerà la nuova ala del Parini e conseguentemente come per magia “poof” spariranno (COSA SPARIRA’?)….ed i posti non saranno più a pagamen to…..non saranno e basta.Ma ecco all’orizzonte un’operazione alla luce del sole che riscalda i cuori dei cittadini, ivi compresi gli operatori sanitari. La famosa operazione Saint Bernard ( consiglio la lettura integrale del dos-sier edito dall’Associazione Libero Pensiero) in cui è prevista anche la costruzione ( al doppio del prezzo di mercato, ma questo è un insignifican-te e polemico dettaglio ) di ben 500 posti auto non più con sosta a paga-mento ma a GRATIS.Insomma gli amministratori vogliono farci credere ( o sono convinti ) che in piena crisi economica, spedendo il doppio per fare i parcheggi riusciran-no a garantire la gratuità dei posti nel nuovo parcheggio, facendo rinuncia-re ad un’entrata sicura l’A.P.S.? Tutto solo e soltanto per il bene dei cittadi-ni? Ma se fosse veramente così com’è che non riescono neanche a creare degli abbonamenti agevolati sull’at-tuale parcheggio? Non è che la questione “parcheggio dell’ospedale” è diventata negli anni una bella gallina dalle uova d’oro? Ai posteri l’ardua sentenza.

LA GALLINA DALLE UOVA D’OROGIOVAN BATTISTA DE GATTIS

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Page 4: I GRUPPI ATTIVI IN PIEMONTEfiles.meetup.com/887892/Giornalino Aosta.pdf · VALLE D’AOSTA 2010: CINQUE STELLE PER FERMARE IL DECLINO STEFANO FERRERO Quello che si chiude è certamente

E’ passata tutto sommato in sordina, il 12 dicembre scorso, la breve compar-sa in Valle dell’ex Procuratore presso la Pretura di Aosta Mario Vaudano, nel corso di una serata presso l’Espa-ce Populaire, circolo Arci.Il Dott. Vaudano, Magistrato di gran-de intelligenza e capacità organizza-tiva di altissimo livello (ricordate l’af-fare petroli nazionale e la sua attività all’ufficio antifrodi europeo OLAF), aveva nel quinquiennio 1990/1995 dato vita in Valle ad una vera e pro-pria operazione di ripristino della le-galità. Erano emersi a quell’epoca, tra l’altro, i primi fatti che confermavano i sospetti di una infiltrazione nella poli-tica e nei settori più ricchi delle attività economiche della ‘ndrangheta cala-brese.Nella rete sapientemente tesa dal pool creato e guidato dall’abile Ma-gistrato erano caduti pesci grossi tra cui lo stesso Presidente della Regione Rollandin.Il suo trasferimento dalla sede di Ao sta aveva destato non poche perples sità. Ad una domanda specifica formulata nel corso dell’incontro, l’ex Magistrato ha risposto diplomatica mente parlan-do di una mancanza delle con dizioni che consentissero di continua re l’azio-ne che egli aveva intrapreso.Certo è che nei suoi confronti da parte di tutta la classe politica si era creata una sorta di cortina fumogena alimen-tata, non dimentichiamolo, da un at-teggiamento omertoso di buona parte della popolazione che era di ostacolo

all’attività degli inquirenti, come lo è peraltro tuttora. Illuminanti erano sta-te le sue parole ad un giornalista del Corriere della Sera nel 1994 quando alla domanda “E tra le forze politiche locali, ha trovato alleati?” rispondeva:“Pochissimi. Qualche raro esponente cattolico (non il vescovo, che e’ sem-pre stato zitto), un paio di consiglieri verdi. Qui di fatto non esiste oppo-sizione. Nemmeno quelli del Pci Pds hanno mai alzato un dito contro gli abusi. Troppa paura di perdere voti.”La situazione da allora purtroppo è peggiorata: questo è sotto gli occhi di tutti. Certo gli strumenti a disposizio-ne della Magistratura sono diminui-ti: meno uomini, meno mezzi, meno organizzazione e leggi scellerate che favoriscono l’illegalità.Questo ha comportato una caduta qualitativa e quantitativa della capa-cità di indagine delle Forze dell’Or-dine all’interno delle quali, pur in una situazione di grande difficoltà, la maggioranza degli uomini svolge con impegno e dedizione malretribuiti il proprio dovere e a volte fa anche di più. Una amara caduta di stile a questo proposito è stata, però, la bat-tuta del Questore di Aosta, Maurizio Celia, peraltro in servizio in Valle solo dal giugno del 2009, alla conferen-za stampa sull’attività della Polizia di Stato di fine anno in cui ha definito “battute di un pensionato” le afferma-zioni di Vaudano su di un letargo delle Forze dell’Ordine, riferito ovviamente agli esiti delle attività repressive nei

confronti dei politici.Non conoscendo quantità e qualità dell’attività svolta dall’ex Magistrato all’epoca della sua permanenza in Val-le avrebbe dovuto, il Questore, usare una prudenza istituzionale maggiore, tanto più che al di là della comunque importante attività di repressione dei reati comuni di cui ha dato conto, è un dato di fatto che ormai da tempo i “colletti bianchi” non siano oggetto di indagini con esiti positivi. Tanto più che lo stesso Dirigente della Polizia di Stato nel corso di una serata a Doues, il 29 luglio 2010, affermava che i fe-nomeni legati alla ‘Ndrangheta “sono circoscritti ad alcuni soggetti, non ad un gruppo organizzato” e che in Val-le d’Aosta la ‘ndrangheta “non trova terreno fertile perchè la popolazione di montagna è vigile e poco incline a questi fenomeni”. Eppure, come ha ricordato lo stesso Vaudano, il fatto che l’autista dell’ex imprenditore fal-lito Giuliano Follioley, risaputamente vicino ad uno dei soliti personaggi della politica valdostana, fosse un Nirta (Nirta sono i componenti della famiglia della ‘ndrangheta calabrese residenti in Valle condannati per traffi-co internazionale di droga alcuni mesi fa) forse avrà pur voluto dire qualco-sa? Oppure dobbiamo stare sempre tranquilli e pensare che si tratti di un caso di omonimia?

“QUANDO C’ERA VAUDANO…”

STEFANO FERRERO

“Tout va très bien Madame la marquise”. Questo, in sintesi, è il quadro che dipinge certa informazio-ne riguardo a qualsiasi avvenimento che riguarda la Valle: senso critico “non pervenuto”. Come tutti i regimi che si rispettino anche quello instaurato nel-la nostra regione ha assunto un ruolo di controllo e condizionamento dei mezzi di informazione tanto esemplare quanto devastante. Dove non è riuscito

a piazzare spudoratamente ai posti di comando fidati personaggi o pigri giornalisti, pronti a nutrirsi esclusivamente, ad occhi chiusi, delle veline che in abbondanza arrivano dai vari uffici stampa di Regione, Comuni, A.S.L. e dalla galassia di altri Enti controllati, è entrato a gamba tesa con una montagna di inserzioni pubblicitarie che, in un momento di crisi profonda soprattutto della carta stampata, non possono certo lasciare indifferenti gli editori, e, conseguentemente, pesare sulle linee di indirizzo delle testate. Editori che, è bene rammentarlo, non sono filan-tropi ma comunque sempre imprenditori che la-

vorano legittimamente per ottenere un profitto o, quantomeno, per far quadrare i bilanci. Il fatto è che oltre il 70% circa di tutta la pubblicità è diretta o indotta da Enti pubblici. Anche i buoni giornalisti sono spesso intrappolati, loro malgrado, in que-sto meccanismo che pur avendo fatto da sempre parte delle regole del gioco assume, tuttavia, nel contesto regionale un peso esagerato. Da questa stortura del sistema dell’informazione deriva un quadro della realtà il più delle volte addolcito, che addirittura riesce a dare dignità e a far accettare iniziative assurde e sostenere progetti dannosi (si pensi ad esempio all’iniziativa “Cantiere Evento”

INFORMAZIONE IN VALLE: ANNO ZERO? FORSE NO…STEFANO FERRERO

Cosa spinge ad aderire al movimento di Grillo sebbene ciò che egli dice da diversi anni venga definito dai media “antipolitica”? Ma in concreto cosa si intende con tale termine? Questi in-terrogativi non sono mai stati ogget-to di chiarimento e di dibattito tant’è che l’informazione corrente non ha mai voluto affrontare il quesito: se lo avesse fatto la ragione dell’adesione sarebbe stata chiara! A mio pare-re fare antipolitica significa operare contro di essa, in continuo disaccordo con la medesima e soprattutto tenere una condotta che nuoce all’arte del governo. Premesso questo, mi viene da sorridere quando sento definire le proposte di Grillo, i suggerimenti che fornisce ai cittadini, le riflessioni che invita a fare sugli eventi e i fatti quo-tidiani, elementi contrari alla politica. Si comprende che la sua filosofia sia scomoda, almeno per i politici di me-stiere i quali sono avezzi a fare solo ed esclusivamente i loro interessi, ma che la più parte dei cittadini elettori non lo comprendano è certamente preoc-cupante. In questa legislatura stiamo assistendo a fatti decisamente deplo-revoli che nemmeno un’informazione sfacciatamente di parte può edulcora-re, eppure Berlusconi ha, e continua ad avere, tanto consenso. Per giunta le forze che avrebbero dovuto fare opposizione ai suoi originali meto-di di governo, in realtà non l’hanno fatta; hanno addirittura permesso la sua politica con diverse omissioni o favoreggiamenti. Grillo, in più occa-sioni, ha denunciato l’assurdità della professione del politico, proponendo di limitare i mandati per impedire che

personaggi presenti nel Parlamento fin dalla prima repubblica lo siano ancora oggi, senza meriti particolari e tantomeno comportamenti e atteg-giamenti onesti. Questo autorizza a pensare che stare nelle istituzioni, non importa se al governo o altrove, sia solo una mera convenienza personale pagata con il denaro dei cittadini e a loro discapito. Questo disegno “crimi-noso”, ed i fatti mi darebbero ragione nel definirlo tale, non è da sconfigge-re? La società che Grillo propone ap-pare certamente più giusta, ove non esistano i comitati di affari in simbio-si con la politica ed il malaffare non vada sottobraccio con essa. Chi si propone a governare il paese lo faccia veramente per passione, per civismo, senza rincorrere tornaconti personali tramite la creazione di grandi clientele alle quali deve poi dei favori che per soddisfare i quali si gravi sui cittadini onesti. Questo sarebbe auspicabile a tutti i livelli, dal Parlamento al più pic-colo consiglio comunale e di altri or-gani assembleari. Anche il nepotismo favorisce il malaffare perché permette a persone senza meriti, capacità e ta-lento di avere incarichi, con tutto ciò che questo comporta, che spettereb-bero ad altri in possesso di requisiti adatti alla funzione e non “contami-nati” da favori ottenuti. L’elenco che si potrebbe fare è tristemente lungo, sia a destra che a sinistra; nel governo come nel “sottogoverno” assistiamo a continui cambiamenti di incarichi: rari sono i casi di persone che lasciano la politica per dedicarsi ad altre profes-sioni. Un esempio, emerso proprio in questi giorni, è costituito da gli avvoca-

ti, che rappresentano una grande per-centuale del nostro Parlamento; cosa molto deplorevole poiché già denun-ciata nei primi anni dell’unità d’Italia da Bettino Ricasoli.Anche per altri settori come i trasporti, l’energia, la sanità, l’istruzione e, so-prattutto, l’ambiente che, avremmo dovuto già capirlo tutti, non è solo un problema, ma è “il” problema, Grillo ha proposto soluzioni razionali, politi-camente eque e soprattutto approvate dal basso, non imposte dai vertici che della delega dei cittadini ne hanno fatto un cattivo uso. Cosa poi interes-sante è il dibattito suscitato dalle sue esternazioni, anche se la sua filosofia risulta ancora incomprensibile a mol-ti , quando non ritenuta utopistica da chi non vuole che passino i suoi mes-saggi ed entrino nella dialettica citta-dina. Ovviamente i suoi più acerrimi nemici sono i beneficiari di questo si-stema corrotto, che lo tacciano di es-sere un giullare proponente politiche inapplicabili, inidonee alla risoluzione dei problemi della società. Da notare che questi personaggi sono stati gli artefici dei problemi dell’umanità e ora, quando questi ultimi sono ormai palesi a tutti, hanno, per giunta, la faccia tosta di proporsi per risolverli; veramente assurdo!!!A questo proposito mi viene in men-te un’esternazione di Albert Einstein, il quale sosteneva che il paradigma che ha creato il problema è certa-mente quello meno indicato per risol-verlo e credo che in fatto di problemi lo scienziato tedesco se ne intendesse veramente.

ADESIONE AL MOVIMENTO DI BEPPE GRILLO

l’inciucio e la speranza di fare la for-za di governo per sostituire la banda attuale con la propria.Noi grillini, con il Movimento 5 Stelle, siamo gli unici che attraver-so un programma chiaro e definito vogliono sostituirsi a tutte le bande e ricominciare a fare politica, che per noi significa l’amministrazione della “polis” per il bene di tutti, la deter-minazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano.

Questo è il modo per ridare speran-za, per far sì che si smettano gli affari e si lavori tutti insieme per ridare ai cittadini un futuro vero, per creare un lavoro stabile e non una S.p.A. in cui i precari saranno un serbatoio di voti a vita e cittadini di serie B, non lavori edili a pioggia senza nessuna regola o con scarse regole di affido fino a 500.000 euro per creare sacche di consenso spesso piuttosto opache.La speranza di una società più giusta,

migliore di quella attuale, che tenta di eliminare la speranza creando la cultura degli sconfitti e permettendo alla banda attuale, che divulga il messaggio: ”tanto è tutto così e non possiamo fare nulla”, di mantenere lo status quo.

Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?), NOI NEPPURE.

FRANCESCO STATTI

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