GP POCKET APRILE 2012

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GP MAGAZINE 4/12 Copia omaggio ANNO 13 NUMERO 128 WWW.GPMAGAZINE.IT Laura Adriani • Elena Arvigo • Rimi Beqiri • Marco Falaguasta Maria Grazia Mattei • Enrico Silvestrin • Tatiana Sorokina FEDERICA VINCENTI Laura Adriani • Elena Arvigo • Rimi Beqiri • Marco Falaguasta Maria Grazia Mattei • Enrico Silvestrin • Tatiana Sorokina

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Laura Adriani • Elena Arvigo • Rimi Beqiri • Marco Falaguasta

Maria Grazia Mattei • Enrico Silvestrin • Tatiana Sorokina

FEDERICAVINCENTI

Laura Adriani • Elena Arvigo • Rimi Beqiri • Marco Falaguasta

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FEDERICAVINCENTI

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Scopriamo un’attrice unica nelsuo genere. E’ in onda nella serietv “Nero Wolfe” e sta girando unaltro film. E’ anche produttricecinematografica

BERLINO

MERYLSTREEP22

E’ l’attrice che detiene il record di candidature al PremioOscar, ben 17, e 3 vinti, l’ultimo quest’anno grazie all’inter-pretazione di Margaret Thatcher nel film “The Iron Lady”

26 46AN IMPERFECTMURDER

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ENRICOSILVESTRIN

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MARCOFALAGUASTA

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MARIAGRAZIA MATTEI76

ELENAARVIGO

93LAURAADRIANI

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E’ protagonista al cinemacon “Good as you”,la prima gay comedytutta italiana. “Ho accet-tato con entusiasmoperché mi piaceva moltola sceneggiatura”, dice

E’ reduce al teatro con“So tutto sulle Donne”.In questo momento èimpegnato con leriprese di “Come unDelfino 2”

E’ un momento importanteper questa giovane attrice.Dopo averla vista ne“Il Restauratore”, hainiziato le riprese del film“Se chiudi gli occhi sonoqui” con Beppe Fiorello

Ha appena compiutodiciotto anni. E’ Miriamde “I Cesaroni”. Nonostantela giovane età, hale idee chiarissime sulla suavita e sul suo futuro.Il suo sogno è Broadway

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ZOOM

di Alessandro Cerreoni

6 GP MAGAZINE

Nessuna parte di “GP Magazine” puo’ essere riprodotta. “GP Magazine”è un mensile a distribuzione gratuita a servizio dei lettori. Salvo accordiscritti le collaborazioni sono da intendersi a titolo gratuito. Il materialescritto e fotografico non verrà restituito salvo specifica richiesta scritta. Ibanner pubblicitari degli inserzionisti, da noi realizzati, sono di nostra pro-prietà ; qualsiasi utilizzazione, anche parziale, al di fuori di “GP Maga-zine”, se non autorizzata, sarà perseguita ai termini di legge.

Le certezze di Monti su un 2012 (ancheun 2013 aggiungiamo noi) austero. Le la-crime di coccodrillo della Fornero. I vertici

italiani che si riuniscono su quel ramo del lago di Comoalla faccia della gente che non può permettersi nem-meno una mezza gita fuori porta a Zagarolo. Le sceltediscutibili in materia di lavoro che non c'è e che, forse,non ci sarà mai. E' l'Italia degli Italiani e degli Italioti.E' l'Italia dei “toccabili” e degli “intoccabili”. E' l'Italiadove nulla è cambiato e nulla cambierà. E' l'Italia dovec'è ancora troppa connivenza tra politica e imprendi-toria (da non confondere con quella piccola e sana).Dove la prima esiste se la seconda finanzia e la se-conda esiste se la prima appoggia. Ed entrambe, poli-tica ed imprenditoria, sguazzano, amministrano e“amminestrano” a proprio piacimento. Tutti lo pensano,molti lo dicono, pochi lo scrivono.Ci avevano detto che serviva una manovra salva-Italiada lacrime e sangue. Tutte balle da far mandare giù aicittadini, volutamente trasformati in Italioti, per tenerli abada in silenzio con il portafoglio in mano per costrin-gerli a rimediare agli errori di decenni di sperperi daparte della politica e della pubblica amministrazione.Gli Italiani pagano e continuano a subire disservizi. Levie delle città sono piene di immondizia, gli ospedalistraboccano, le scuole cadono a pezzi, le strade sonopiene di crateri. Ma chi provoca e ha provocato tuttoquesto non paga mai. Invece tu povero italiano provaa non pagare una multa da 50 euro! Arriva Equitalia eti porta via la macchina e la casa, facendoti sentire ilpeggiore dei ladri. Perché questa è diventata l'Italia.Dove non si ha il coraggio di fare nomi e cognomi, daBolzano a Trapani, passando per i Grandi Palazzi ro-mani, di chi ha ridotto ai minimi termini il nostro Paesee i nostri Comuni. E' l'Italia dove le lobby e i partiti siservono dell'informazione e degli showman per con-fondere la testa alle persone. Dove anche chi si erge apaladino della giustizia sociale, facendo assurdi ser-moni in tv, viaggia in prima classe, fa tournée in giroper ingrassare le proprie casse, ha sempre una casaeditrice pronta a pubblicargli un inutile libro, che qual-cuno poi compra per sentirsi figo e di sinistra (o di de-stra, dipende).E ricordate, la crisi è il più grande alibi di chi ha vogliadi non fare nulla e il più facile appiglio quando non sihanno idee, dai politici fino all'ultimo dei cittadini. A noila scelta di essere Italiani o Italioti. Democraticamente.

Italianie italioti

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www.gpmagazine.itAutorizzazione del Tribunale di Roman. 421/2000 - del 6 Ottobre 2000

DIRETTORE EDITORIALE E RESPONSABILEAlessandro Cerreoni - [email protected]

REDAZIONEVia V. Pacifici, 20 00019 Tivoli (Roma)Tel. e fax 0774.314093 e-mail: [email protected]

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONESimone Ruiti - [email protected]

REDAZIONEFabiola Di Giov AngeloSilvia Giansanti

HANNO COLLABORATOCostanza Cambriani, Cristiano De Masi, Marco De Murtas, Bibi Gismondi, Véronique Haentjens, Ettore Luttazi, Camilla Rubin Si ringraziano: Alessio Piccirillo, Sara Battelli, Mara Fux,Kika Press (crediti fotografici), Pino Polesi (foto)

PUBBLICITA’PUNTO A CAPO SrlInfo spazi e costi: [email protected] Testi - [email protected] A. Mattioli - [email protected] Della Ratta (wedding) - [email protected]

STAMPAFotolito Moggio - Strada Galli 5 - Villa Adriana (Roma)info 0774.381922 - 0774.382426 - Fax [email protected] Chiuso in redazione il 28/03/2012Copie distribuite 20.000

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fOcus

8 GP MAGAZINE

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Sono approdate nei negozi di giocattoli di tutto il mondo le“lego friends”, l’ultima creazione dell’azienda Lego, famosafinora per aver inventato i celebri mattoncini colorati.

Non si può dire la stessa cosa dell’immenso patri-monio economico, ancora da quantificare, peril quale parecchi eredi si stanno mettendo in fila

e al quale molti mirano in maniera esclusiva, senza alcun desideriodi condivisione. Tra gli eredi oltre a quelli legittimi che sono alcuninipoti e cugini, spuntano altri parenti e addirittura un padre biolo-gico ed i suoi presunti eredi. E poi c’è la questione della Fonda-zione che pare essere a cuore in particolar modo agli amici diDalla i quali vogliono difendere la volontà dell’artista di dar vitaad una fondazione che portasse il suo nome.

Ora invece l’azienda ha lanciato sul mercato una nuova proposta tutta al femminile, abbandonando il suo ruoloneutrale, finora il lego era l’unico gioco che poteva essere regalato sia alle bambine che ai bambini, e prendendouna posizione ben precisa nella questione dell’eccessiva caratterizzazione di genere dei giocattoli. Da qualche

tempo, infatti, psicologi, neuroscienziati e genitori stanno riflettendo sull’opportunità di continuare con la distinzione netta tra i giochiazzurri e i giochi rosa ed alcuni hanno iniziato una vera e propria battaglia contro la cosiddetta 'pinkification' dell'infanzia, convintiche l'ossessione per il rosa inculchi stereotipi dannosi nei cervelli delle bambine. E intanto la Lego va controcorrente e lancia sulmercato Olivia, Stephanie, Mia, Emma e Andrea, trendissime e irresistibili bamboline dalla vita sottile, boccoli e occhi da cerbiattacircondate da mattoncini rosa e fucsia.

LUCIO DALLAEREDITÀ INESTIMABILI

Preziosa l’eredità artistica e musicale lasciatadal celebre cantautore scomparso lo scorso marzo.Lucio Dalla ha lasciato nelle mani, e soprattutto neicuori, dei suoi fans un patrimonio artistico al quale

tutti potranno sempre attingere e che ognuno potràcondividere senza diminuirne il valore.

IL LEGO SITINGE DI ROSA

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Dunque con i carburanti ai prezzi massimidi sempre, meglio lasciare l'auto sottocasa. Il rapporto degli italiani con l'auto

ha iniziato a vacillare con l'inizio della inarrestabile corsadei prezzi dei carburanti. E così la scelta cade sul mezzopubblico. Un'alternativa scomoda, certo, ma economica. Alpunto che romani, torinesi, milanesi e fiorentini si mettono infila per acquistare abbonamenti e biglietti con un boom dirichieste fino al 30 per cento in più rispetto al 2010. Laprima conferma di questa evoluzione, viene proprio dalcrollo verticale dei consumi di benzina e gasolio. Ognipieno di carburante, rispetto ad un anno fa, costa, fino a30 euro in più, pari a circa 120 euro di aggravio mensileche si aggiungono ai costi già proibitivi dell'automobile:dalla Rc auto (costo medio 500 euro l'anno, oltre 40 euroal mese), al bollo, fino alla manutenzione.

GP MAGAZINE 9

BENZINA ROBA DA RICCHI

Qualche settimana fa i riflettori sono stati accesi suLaura Maggi che, nel suo bar in provincia di Brescia,ha richiamato tantissimi clienti esibendo un abbiglia-

mento alquanto sensuale e provocante. Adesso è la volta di Micol Gia-comello. Lavora in Friuli, a Fontanafredda, paesino in provincia diPordenone. Come la Maggi, anche lei serve aperitivi in mise hard. Sulweb è partita addirittura una sfida tra fan dell’una e dell’altra barista.Dunque, Micol come Laura. Anche lei, accorciando gli orli della mini-gonna e allargando le prospettive di generose scollature, ha fatto salirel’incasso del suo locale. Micol Giacomello sfodera sorrisi e curve moz-zafiato da dietro il bancone del Caffè Nuovo. A questo punto, fiutatol’affare, si attendono “proseliti”…

L’avevano previsto e ci siamo arrivati. Ormai un litro di verde costa quasi2 euro ovunque. “Un furto legalizzato”, urlano gli automobilisti italiani.

Un salasso pesantissimo per le famiglie italiane.

L’AVANZATADELLE SEXY-BARISTE

In tempo di crisi ogni occasione è buonaper incrementare gli affari. E così nei bar inizianoad andare di moda le sexy-bariste.

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Quasi cinquemila giocatori di palla prigioniera, ben4.979, si sono sfidati nella palestra dell'università di Al-berta, in Canada, lanciandosi l'un l'altro ben 1250palle rosse per stabilire il nuovo record mondiale delgioco conosciuto nei paesi anglofoni con il nome didodgeball. A convalidare il primato è stato Philip Ro-bertson, giudice del libro del Guinness dei Primati volatoapposta da New York, che dopo un'ora di gioco haconfermato la riuscita dell'impresa: "Che cosa possodire. Non ho mai visto così" tante persone schivare elanciare palle uno contro l'altro prima d'ora. E 'stato unvero divertimento. Le linee guida sono state tutte rispet-tate. E con questo, sono felice di annunciare che l'Uni-versità di Alberta, in Canada, ha un nuovo GuinnessWorld Record".

CANADA:PALLAPRIGIONIERADA RECORD

“These boots are made for walking”, re-citava un famoso brano cantato daNancy Sinatra. Quegli stivali erano fattiper camminare... quelli realizzati dallafashion designer Iris Schieferatein, in-vece, sono creati per stupire. La stilista te-desca ha dato vita a una collezione discarpe alquanto bizzarra, costituita dasandali bianchi addobbati da colombi,stivali fatti con zoccoli di cavallo, décol-leté di pitone con due revolver al postodei tacchi. Tutte le calzature sono realiz-zate utilizzando animali impagliati, manonostante l'aspetto sono, a quantopare, molto comode da indossare e of-frono ai clienti che avranno il coraggiodi acquistarle l'opportunità di trascorrerecon loro giornate bestiali.

Un bacio appassionato, l'abbraccio che sa di casatra un soldato appena tornato dal fronte e il suocompagno che lo attende con impazienza e ap-prensione nella base militare delle Hawaii. Questaè l'immagine postata al suo ritorno sulla pagina Fa-cebook Gay Marines dal sergente Brandon, marineamericano impegnato per il suo Paese in una mis-sione in Afghanistan, che in pochi minuti ha fatto ilgiro della rete spopolando sui principali social net-work e sulle testate giornalistiche americane e bri-tanniche. La foto è stata subito paragonata alloscatto di Albert Eisenstaedt, intitolato 'The Kiss', chenel 1945 ritrasse il bacio tra un marinaio e un'infer-miera a Times Square, New York, diventando unadelle immagini simbolo del '900.

HAWAI:IL BACIOAPPASSIONATODEL MARINE

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3GERMANIA:SCARPEBESTIALI

cuRIOsITY

di Cristiano De Masi

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615.000 dollari: questo è il prezzo di partenzadel calco in gesso della dentatura di Elvis Pre-sley e di una corona in porcellana, realizzatada Henry J. Weiss, dentista di Memphis, per ThePelvis. Il dottor Weiss era vicino di casa dellamadre di Presley, e proprio a lui si rivolse la leg-genda del rock, prima di diventare tale, per farrealizzare un dente e colmare un antiesteticovuoto nel suo sorriso. Lo scrupoloso dottor Weisstenne sempre con sé una copia del calco e dellacorona, in caso Presley rompesse l'originale.Cosa che avvenne durante un'esibizione all'In-ternational Hotel, oggi Hilton Hotel, di LasVegas, nel febbraio del 1971. Il dente sostitutivo,soprannominato "la corona del Re", venne por-tata a Elvis dal figlio del dentista, che ne feceun'ulteriore copia e la conservò.

GRAN BRETAGNA:ALL’ASTA IL CALCO DI ELVIS

L'uomo più basso del mondo si chiama Chandra Ba-hadur Dangi: lo ha annunciato Craig Glenday, bossdella Guinness Records, nel corso di una confe-renza stampa che si è tenuta a Kathmandu, inNepal. Dangi, 72 anni, che con i suoi 54,6 centi-metri di altezza ha conquistato il primato scalzandoil filippino Junrey Balawing, ha dichiarato ai repor-ter durante la consegna dell'onorificenza: "Sonodavvero felice e ho intenzione di viaggiare in tuttoil mondo per fare pubblicità al mio Paese". Rispon-dendo alle domande dei cronisti, Dangi ha fatto pre-sente di non avere particolare interesse nellosposarsi, mentre ha manifestato invece il desideriodi incontrare il Primo Ministro nepalese.

KATHMANDU:MEZZO METRODI UOMO

Gigantografie di David Bec-kham ricoperto soltanto daisuoi numerosi tatuaggi e daglislip della collezione di intimoH&M, da lui stesso disegnata,sono apparse sulle fiancate dialcuni autobus a New York.Dopo la pubblicazione deimanifesti su un palazzo dallaFifth Avenue di Manhattan ledonne newyorkesi, sarannoormai ossessionate dalla pre-senza del calciatore inglesemarito di Victoria Beckham,ma soprattutto gli uomini chedevono confrontarsi con il fi-sico mozzafiato del marito diVictoria Beckham.

NEW YORK:DAVID BECKAM“GIGANTE”OVUNQUE

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cOVER STORY

di Silvia Giansanti

Alla scoperta di un’attrice unica nel suo genere.Federica Vincenti è in onda nella serie tv “Nero Wolfe”e sta girando un altro film. E’ un personaggio impegnatosu più fronti, compreso quello di mamma, e non ultimonella produzione cinematografica, grazie ad un’ideadel suo compagno Michele Placido

FEDERICAVINCENTIUNA VITA,TRE RUOLI

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Foto e copertina: Azzurra PrimaveraAbito: La PerlaStyling: FP Media RelationLocation: Ristorante “Angelina” - Roma

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Se volete farvela amica,non identificatela come lacompagna di Michele

Placido, perché a Federica non interessa“reclamizzare” questo suo legame senti-mentale e farsi vedere pubblicamentecon lui. Anzi, preferisce perfino lavorareda sola. Federica Vincenti, salentina doc,da quando ha lasciato il suo paesino hauna vita che è diventata piena. Una vitache lei stessa definisce “multitasking” trail ruolo di attrice, quello di produttrice equello di mamma. Un’altra cosa per leiimportante è affermare il fatto che svolgesemplicemente il suo lavoro, piuttosto cheriempirsi la bocca con il termine di attrice,visto che oggi in tante, anche le poco ca-paci o le sconosciute, si definiscono tali.E’ una donna molto preparata nel suo la-voro, precisa, organizzata e soprattuttoquadrata, caratteristiche innate, ma chesi porta dietro anche da studi prettamentetecnici.Federica, quand’è che hai iniziato?“Ho fatto l’Accademia d’Arte Dramma-tica Silvio D’Amico e da lì è partito il miopercorso artistico. Dopo gli studi, ho ini-ziato a fare i primi spettacoli teatrali equello con cui ho debuttato è stato ‘Il Ro-manzo di Ferrara’. Ho sempre stabilito unrapporto preciso con il teatro e avendostudiato anche canto, ho pensato di uniregli spettacoli alla prosa e alla musica.Sono emersa esattamente intorno al2008, dopo la mia gravidanza”.Dove vi siete incontrati per la prima volta,tu e Michele?“Michele faceva uno spettacolo estivo vi-cino al mio Paese natale, e quell’anno loandai a vedere. Dopo mi sono ritrovataa cena con lui e con il sindaco. Ho notatoche era un ‘provolone’ e all’inizio nonavrei mai immaginato che potessimoavere una storia, anche perché avevosolo diciotto anni. Oggi devo dire che aventotto anni, vivo la storia più tranquilla-mente perché sono passati ormai diecianni e sono più adulta”.Per quale tua caratteristica si è innamo-rato Michele?“Forse per il fatto che a diciotto anniavevo già una grande maturità. Mettia-moci anche il fatto che ero un’appassio-nata di poesia e a lui piaceva da moriresentirmi leggere le poesie, una cosa inso-lita per una ragazza così giovane”.

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A cosa era dovuta questa tua maturitàprecoce?“Probabilmente perché nei paesini comequello in cui sono nata, si respira moltacultura nelle cose. C’è un modo di viveretalmente riflessivo rispetto alle città, cheporta ad una rapida formazione di alcunilati del carattere. Da adolescente ho sem-pre rifiutato il fumo perché lo ritenevo no-civo già all’epoca e non ho mai sentito ilbisogno di andare in discoteca”.Ti manca il tuo paesino?“Mi manca solo per gli affetti e per la vitatranquilla che svolgevo. Ci torno spesso,specie d’estate”.Tornando alla tua carriera, era davveroquesto ciò che volevi fare nella vita?“Assolutamente. Considera che ho stu-diato ragioneria solo per volontà di miopadre, il quale mi vedeva una futura com-mercialista. Però, mi rendevo conto cheero molto portata per la lingua italiana,scrivevo in un modo molto particolare edavevo una memoria molto forte. Mi ricor-davo tutto proprio come un testo teatrale,destando stupore tra i professori”. Quando capita, ti piace l’idea di lavorarecon Michele?“No, preferisco che ognuno lavori perconto suo. Finiremmo per litigare, comela Guerritore con Lavia quando lavora-vano a teatro. Per carità insieme nasconosempre belle cose, ma quando posso evi-tare lo faccio anche perché stare dietroa lui risulta molto faticoso”.Hai girato la serie tv “Nero Wolfe”. Haiavuto modo di vedere tutte le serie tv delpassato?“Onestamente non ho avuto modo e co-munque ho un mio percorso. Se devo fareuno spettacolo teatrale, tendo a guar-dare per seguire una certa linea di unpersonaggio che cambia, visto che i per-sonaggi teatrali sono più ricchi di sfuma-ture. Invece dei personaggi tv, preferisconon cogliere quelle poche sfumature chehanno perché ho paura di farne unacopia, specie quando si presentano per-sonaggi che non sono particolarmentedifficili. In questo caso preferisco fare dame, non approfondisco per guardare il la-voro degli altri, è una personale liberascelta”.Ci puoi parlare del tuo ruolo?“Si tratta di Elena Frost, una modella di-ciannovenne che si ritrova coinvolta in

una serie di omicidi e in storieche s’intrecciano. Colgo l’occa-sione per ringraziare e salutare France-sco Pannofino che è stato un compagnodi lavoro delizioso e il regista RiccardoDonna, un uomo ironico. Crediamo diaver fatto un buon prodotto molto ben cu-rato in ogni dettaglio”.Sei anche una produttrice. Com’è nataquest’idea?“L’idea è nata sei anni fa, in quanto Mi-chele ama dare spazio ai giovani nel-l’ambito cinematografico e allora mi haproposto di produrre un film. Posso assi-curare che è un’esperienza per nulla fa-cile, per via di una serie di situazioni chesi devono intrecciare. La produzione è

molto complessa, è la scelta di tuttoquello che c’è dietro, assemblare moltielementi cercando di farli combaciarealla perfezione. Non è una cosa semplice. Occorre es-sere presenti sul posto e guardare atten-tamente, specie nel campocinematografico. Inoltre, non dimentichia-moci che siamo in Italia e in questo Paesea differenza di quelli esteri, s’incontranopiù complicazioni. Inoltre una cosa im-portante è che non bisogna mai partirecol presupposto di fare i soldi; il cinemaautoriale è un grande punto interroga-tivo. Esistono dei produttori che hanno lavoglia di investire sui giovani, senzaavere un riscontro economico, ma soloper il gusto di mettere in piedi una sce-neggiatura e farla vivere attraverso unfilm”.Sei un personaggio preparato, in gradodi interpretare più ruoli. Ecco, come titrovi in quello di mamma?“Sono uguale a come sono in ufficio diproduzione e sul set, ovvero fiscale e pre-cisa. Mentre Michele tende a concederea nostro figlio quei famosi dieci minuti inpiù, io concedo poco. Ho però dei giorniin cui magari gli faccio fare qualche pic-colo strappo alla regola, come ad esem-pio mangiare una volta sola a settimanahamburger e patatine. Sono una madremolto attenta, soprattutto da un annocirca, da quando ho terminato una lungatournée”.Da dove prendi tutte queste energie?Qual è il segreto?“Dormire poco, perché se dormi tropponon hai il tempo di fare tante cose. Delresto noi donne siamo piene di energia eMichele afferma sempre che siamo unpasso davanti all’uomo per capacità ma-nageriali e di gestione. Anzi, vorrebbeche il prossimo premier fosse donna perrisolvere i problemi di questo Paese”.Chi ammiri di più del cinema? “Guarda, non voglio dire personaggicome Meryl Streep, perché la loro bra-vura è assodata. Vorrei restare in Italia,citando Kim Rossi Stuart, Massimo Ra-nieri, Mariangela Melato e MargheritaBuy. Anzi, alle ultime due attrici così di-verse tra loro, farei presentare perfino ilprossimo Festival di Sanremo, in modo darisparmiarci la bella visione di statuineche non sanno fare nulla di artistico”.

Federica Vincenti è nata a Parabita(Lecce) l’8 novembre del 1983 sottoil segno dello Scorpione. Federica sidefinisce determinata, romantica edolcemente arrogante. Nel passatoha giocato a pallavolo a buoni livellie oggi come “hobby” ha quello difare la mamma. Simpatizza per laJuve e il suo piatto preferito è la car-bonara. Vive a Roma con il suo com-pagno Michele Placido e con il lorobimbo Gabriele. La città dove le pia-cerebbe trasferirsi è Trieste. Al mo-mento non possiede animalidomestici per paura di soffrire un do-mani. Il suo anno fortunato è stato il2006 quando è venuto al mondosuo figlio. Federica Vincenti si è diplo-mata all’Accademia d’Arte Dramma-tica Silvio D’Amico a Roma. Nel2005 ha iniziato a partecipare a nu-merose produzioni teatrali tra cuispiccavano tra gli altri: “I Tre Mo-schettieri”, “Crimini e Misfatti”, “Saty-ricon”, “Il romanzo di Ferrara”, “Ilmercante di Venezia in prova”,“Troilo e Cressida” e “Italia mia”. Peril cinema segnaliamo “Vallanzasca -Gli angeli del male” e per la tv “Il Pi-rata, l’orgoglio ritrovato” e “NeroWolfe”.

CHI ÈFEDERICAVINCENTI

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LO sAPEVATE CHE

di Cristiano De Masi

22 GP MAGAZINE

MERYLSTREEP

LA NUMEROUNO

E' una rubrica che ha lo scopodi farvi conoscere in manieradiversa i personaggi che ognigiorno sono acclamati da folledi ammiratori. Questa voltadedichiamo il nostro spazioad una delle più grandi attricistatunitensi di sempre

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@ Foto gentilmente concesse da Kika Press

21GpGP MAGAZINE 21GP MAGAZINE 23

Lo sapevate che…Mary Louise Streep, nota come Meryl Streep(Summit, 22 giugno 1949), è un'attrice, doppiatrice e produt-trice cinematografica statunitense. È l'attrice che detiene il recorddi candidature al Premio Oscar, ben 17, e 3 vinti: uno come at-trice non protagonista per “Kramer contro Kramer” e due comeattrice protagonista per “La scelta di Sophie” e “The Iron Lady”.Con 26 nomination e 8 vittorie, è l'attrice che detiene anche ilrecord sia di candidature che di vittorie al Premio GoldenGlobe.Lo sapevate che… Nasce a Summit, Stati Uniti da padre di ori-gini olandesi e madre di origini svizzere, irlandesi e inglesi. Cre-sce a Bernardsville, New Jersey. Inizia col desiderio di diventaresoprano e a 12 anni prende lezioni di canto. Durante gli annidi studio al Vassar College studia recitazione e poco tempodopo riceve il Bachelor of Arts in dramma. Nel 1971 si iscrivealla Yale Drama School laureandosi in arte drammatica e de-buttando come attrice teatrale.Lo sapevate che… La Streep è stata fidanzata con John Cazale,suo co-protagonista in “Il cacciatore”, fino alla sua morte, so-praggiunta per un cancro alle ossa il 12 marzo 1978. Il 15 set-tembre 1978 ha sposato lo scultore Don Gummer. Hannoquattro figli: Henry (nato nel 1979), Mamie (nata nel 1983) cherecita insieme alla madre in Un amore senza tempo, Grace(nata nel 1986) e Louisa (nata nel 1991). Mamie e Grace Gum-mer hanno scelto di intraprendere la stessa carriera della madre.Henry è un musicista conosciuto col nome di Henry Wolfe.Lo sapevate che… Dopo essere apparsa in “Mamma Mia!”, èstata resa la Meryl Streep della canzone in Portogallo, dove haraggiunto la posizione 8 nel mese di ottobre 2008. Al 35° Peo-ple's Choice Awards, la sua versione di Mamma Mia! ha vintoun premio per "Favorite Song From A Soundtrack". Sempre nel2008, Meryl Streep è stata nominata al Grammy Award per illavoro sulla colonna sonora del film.Lo sapevate che… Meryl Streep detiene il record per il maggiornumero di nomination al Premio Oscar; infatti, è stata nominata17 volte, dalla sua prima candidatura nel 1979 per Il caccia-tore. In totale ne ha 14 per la migliore attrice protagonista e 3per la migliore attrice non protagonista. Inoltre è l'interprete piùnominata al Premio Golden Globe; 26 sono infatti le nomina-tion, e 8 le sue vittorie.Lo sapevate che… Nel 2009 ha ricevuto un dottorato onorariodi Belle Arti alla Princeton University. Nel 2010 è stata elettaalla "American Academy of Arts and Letters", e le è stato asse-gnato un onorario Doctor of Arts dalla Harvard University.Lo sapevate che… Secondo una stima l'attrice dovrebbe avereguadagnato complessivamente 1,66 miliardi di dollari dai suoifilm, con una media di 38,6 milioni di dollari a film.Lo sapevate che… Grazie alla sua eccellente interpretazionedel personaggio di Margaret Thatcher nel film “The Iron Lady“,la strepitosa attrice Meryl Streep è riuscita ad accaparrarsi perla terza volta la statuetta della prestigiosa cerimonia! Ebbenesi, all’età di 63 anni, la celebre diva ha letteralmente trionfatodurante la serata degli Academy Awards, e dal palco della ce-rimonia tenutasi proprio ieri sera, ha dichiarato: “Mi sono im-maginata mezza America dire ora: oh no, ancora una voltalei!”.

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MAPPAMONDO

26 GP MAGAZINE

di Vèronique Haentjens

BERLINOUNA CITTÀSEGNATADALLA STORIA////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Perché andare a Berlino? Semplicemente per capireuna pagina di storia del passato ingombrante. Girandoper la città si respira ancora un’atmosfera austera con i suoimonumenti imponenti, spesso sede del potere, dalla valenza storica difficile da dimenticare

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servizio fotografico di Véronique Haentjens

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Iniziare la visita dal Reichstag, un monu-mento dall’estetica controversa e dall’in-contestabile ruolo primario nella storia

tedesca. Divenne famoso soprattutto nel marzo del1933 quando divampò un vasto incendio che fu ilpretesto per adottare misure drastiche quali la sospen-sione di alcuni diritti civili e la pena di morte per certireati politici. Ristrutturata per anni, il Reichstag con-serva la sua facciata neoclassica e fu aggiunta unacupola di vetro ultramoderna sorretta da una colonnadi specchi, progettata dall’architetto britannico Nor-man Foster. E’ proprio la cupola ad attrarre milioni divisitatori che si arrampicano sulla rampa circolare go-dendo di una vista spettacolare sulla città a 360gradi. Ora è la sede permanente del parlamento te-desco. Mettersi in fila ed aspettare pazientemente ilproprio turno per entrare: ne vale la pena!

La Porta di BrandeburgoAndando verso la Porta di Brandeburgo e dietro alReichstag si può notare, sulla strada, una linea di ciot-toli lasciati di proposito per ricordare il Tracciato delMuro di Berlino che divise la città per 28 anni. Erettosenza logica nella notte del 13 agosto 1961 per rin-chiudere il settore sovietico, tagliò in due palazzi,piazze e fiumi. Sul marciapiede opposto si possonovedere delle croci con i nomi di coloro che furono uc-cisi nel tentativo di passare ad ovest attraversando ilfiume Sprea. L’ultimo perse la vita pochi giorni primadella caduta del muro. Un luogo che potrebbe pas-sare inosservato ma commovente!La Porta di Brandeburgo è densa di significati storici.Da Napoleone che si prese la Quadriga posta sullasommità della Porta (restituita anni dopo) alle marcedelle torce naziste che passavano sotto gli archi…All’epoca della divisione di Berlino, la Porta rimasead ovest e si poteva dare uno sguardo dalla parteberlinese murata attraverso le sue arcate. Persino Mar-garet Thatcher, durante una sua visita, versò qualchelacrima dall’emozione. Ora rimane il simbolo dellariunificazione lasciando un sentimento di inquietudineper alcuni e di una semplice Porta affacciata sullavasta piazza pedonale Pariser Platz per altri.

Under den Linden: il più grande vialeOltrepassando Pariser Platz si prende la Unter denLinden, il più grande viale di Berlino. Dopo la cadutadel muro, il viale si è rianimato e ha ripreso ad essereuna delle strade più importante della città. Una lungapasseggiata che offre tantissime soste per visitare ilMuseo Guggenheim (la succursale del GuggenheimMuseum di New York) e il Museo di Storia Tedesca,la Biblioteca di Stato, il Teatro dell’Opera, l’Università,la Bebelplatz e tanti altri luoghi molto interessanti.Il Monumento Equestre a Federico il Grande, postoin mezzo alla Unter den Linden ritrae Federico a ca-

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vallo di un destriero con i suoi generali ri-tratti intorno alla base. Dopo anni di esilioa Potsdam, la statua ritornò nel luogo ori-ginario proprio perché venne riconosciutolo status di personaggio storico da comme-morare, come tante altre figure storicheconsiderate allora indegne da rievocare.

L’Università Humboldt Ha ospitato personaggi famosi sia comedocenti, i fratelli Grimm (Jacob e Wilhelm)e Albert Einstein, sia come studenti, KarlMarx e Friedrich Engels. Prende il nome diWilhelm Humboldt che, nel 1809, fondòuna scuola che diventò poi l’università diBerlino. Interessanti le due statue all’in-gresso che rappresentano da una parteWilhelm Humboldt con un libro in mano edall’altra parte il fratello Alexander sedutosu un globo (era noto per le sue esplora-zioni in America). Un bel edificio neoclas-sico che merita una sosta.La Bebelplatz, di fronte all’Università, è tri-stemente nota per essere il luogo dovesono stati bruciati i libri che contrastavano

l’ideologia nazista. Oggi, il suo aspetto as-somiglia a qualunque altra piazza se nonfosse per un recente monumento “ La bi-blioteca vuota” di Micha Ullmann eretto aricordo del rogo. Sul lato della piazza, ilTeatro dell’Opera costruito da Federico ilGrande nel 1742 fu bombardato nel 1941,ricostruito e di nuovo distrutto nel 1945. Ri-costruito infine nel 1955, pur non rima-nendo nulla dell’originale rimane uno deipiù importanti teatri dell’opera con un in-terno grandioso.

Il Checkpoint Charlie Tra la Leipziger Strasse e Friedrichstrasse,è l’emblema della guerra fredda all’epocadella Cortina di Ferro. Un presidio militarealleato istituito come linea di frontiera traBerlino Est e Berlino Ovest. Ovviamente èstato smantellato nel luglio 1990 dopo lacaduta del Muro ed una ricostruzione contanto di militari, più che altro ad uso e con-sumo dei turisti, non toglie nulla alla tragi-cità di ciò che ha rappresentato. Il soloannuncio dal carattere drammatico, “State

lasciando il settore americano”, che rim-bombava al momento del passaggio difrontiera doveva essere un’esperienza stra-ziante. Purtroppo, oggi, quei pochi metriquadrati sono diventati il fulcro di un busi-ness per turisti dove si vende di tutto e dipiù, compreso pezzi del Muro che, ben in-teso, sono falsi. Di originale rimane solouna torre di guardia che è diventata un mo-numento storico. Nel Museum Haus amCheckpoint Charlie si può capire meglio lastoria del Muro. Fotografie e filmati raccon-tano i tentativi di fuga, riusciti o falliti, di co-loro che cercarono di attraversare ilconfine e la storia di alcune delle 230 per-sone uccise dalle guardie.

La Topografia del TerroreE’ una mostra all’aperto da vedere assolu-tamente. Sorge sopra quelle che erano untempo le celle del quartier generale dellaGestapo (la polizia segreta) e delle SS edove venivano interrogati e torturati i pri-gionieri. Rende l’idea di cosa fosse l’orga-nizzazione nazista e fu il luogo dove

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Himmler pianificò la deportazione degliebrei europei. La mostra è vicina ad unodei pochi tratti di Muro rimasti e si capisceil senso d’impotenza e di disperazione neltentativo di passare ad ovest.

La Potsdamer Platz non ha più nulla del di-namismo di un tempo. Con il Muro persela vivacità e l’allegria che regnava giornoe notte con i suoi negozi, pub e ristorantini.Una piattaforma dava l’opportunità didare uno sguardo ad est che, probabil-mente, lasciava un velo di tristezza negliocchi di chi ci si avventurava. Ora, lagrande piazza nel centro di Berlino non èaltro che una vasta area commerciale pro-gettata da colossi stranieri: Daimler-Chry-sler che chiamò Renzo Piano e Sony. Unosquarcio di modernità in mezzo ad austerifantasmi del passato.

Alexanderplatz è, a prima vista, deludentee triste. Alti palazzi in cemento, residuidella Germania dell’Est, troneggiano in-torno alla piazza. Le stradine esistenti

prima della guerra sono sparite e l’atmo-sfera cupa e grigia del piazzale lascia unsenso di malessere. Persino la Weltzeituhr(l’orologio del mondo) e luogo di incontrodi molti berlinesi rispecchia la rigidità del-l’epoca. Se è cosi famosa ci sarà un mo-tivo! Saranno le manifestazioni storiche cheavranno dato lustro ad Alexanderplatz el’ambiente del XIII secolo dove si teneva unimportante mercato del bestiame e dellalana. Sicuramente la sua nomea non èusurpata, semplicemente bisogna posareun secondo sguardo sulla piazza, più at-tento.

La Kaiser-Wilhelm-Gedachtniskirche,(chiesa della rimembranza dell’ImperatoreGuglielmo) nella zona del Ku’damm è ri-masta distrutta dai bombardamenti. LaTorre, rimasta in piedi, è stata lasciata a ri-cordo della guerra. All’interno,una piccolamostra presenta fotografie della chiesa ori-ginale e del quartiere prima e dopo lebombe. A fianco, una Cappella modernacontrasta con la Torre e ospita la “Ma-

donna di Stalingrado” dedicata ai morti dientrambe le parti caduti durante l’assediodi Stalingrado. Un pezzo particolare diBerlino interessante da visitare. Non lontano, i “Grandi Magazzini del-l’Ovest” KaDeVe possono essere un’eva-sione piacevole dopo la visita di Berlinoimpregnata di malinconia e di tanti perchéai quali non ci sono risposte. Tutti i piani delmagazzino assomigliano ai nostri trannel’ultimo dove è possibile fare uno spuntinonell’angolo francese con ostriche e cham-pagne o cinese con cibi asiatici, ecc., non-ché acquistare prodotti alimentari di tutto ilmondo.Berlino merita un’attenzione particolare equindi un soggiorno di almeno una setti-mana. C’è molto altro da vedere. Una cittàin continua trasformazione, intenta a ripren-dersi il ruolo che svolgeva prima dellaguerra: la capitale dello Stato più potented’Europa. Un viaggio che non si intra-prende a cuor leggero ma che serve perdare un senso, semmai ce ne sia uno, allastoria tedesca del secolo scorso.

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FASHION

Stilisti italiani e internazio-nali hanno anticipato lastagione calda attraverso

capi interamente bianchi. Giada Curti hascelto il Grand Hotel St Regis per la suacollezione e ha lanciato una provoca-zione, una modella ha sfilato con un vas-soio d’argento contenente una protesi disilicone per il seno. Il messaggio è chiaro:Donne, siete belle così come siete, sce-gliete un bel vestito che vi valorizza e la-sciate perdere il resto. Anche le new entrynel calendario di AltaRoma Luigi Borboneha scelto il total white per i suoi capi dalmood personalissimo; puro esercizio distile, ricerca e tecnologia. Belli i bijoux ab-binati ai capi di Borbone, accessori firmatiAlecci e Di Paola realizzati interamente inplastica riciclata proveniente da bottiglie diacqua e flaconi di detersivo. La iena Lucciha invaso il back stage della sfilata con ilsuo solito umorismo irriverente! Lucci haanche “visitato” la passerella di FaustoSarli, trattenendo Carlo Alberto Terranova,erede del grande Maestro, con una strettadi mano ferrea per massacrarlo di do-mande. Anche Rocco Palermo, disegna-tore di Fausto Sarli, propone per laprimavera tanto bianco. Fiori di loto, callesplendide, tessuti preziosi, colori del de-serto costruiscono abiti sontuosi e lussuosidall’allure fiabesco. Il bianco è stato pro-tagonista anche sotto gli archi del Conser-

vatorio di Santa Cecilia con Nino Lettieried i suoi abiti dalle trasparenze seducenti. La visione romantica delle cose ce la re-gala Renato Balestra, con una collezionebucolica, piena di fiori dalle tonalità vio-letto, indaco, lilla, glicine. Sprazzi di glicineanche sulla passerella di Gattinoni che di-pinge fiori sulla seta. Raffaella Curiel comesempre si ispira all’arte, e disegna sui tes-suti i dipinti magnifici della volta della Saladegli Scrittori nel Salone Sistino. L’AltaModa internazionale di Jack Guisso è opu-

lenta e piena di tessuti ricamatissimi dai co-lori polvere, cipria, oro. Tony Ward abban-dona le giacche ed i tailleur che lo hannoreso famoso per mini dress ed abiti decol-leté di tessuti leggerissimi multistrato daitoni del verde. Fuori da ogni regola la cou-ture di Gianni Molaro, napoletano visiona-rio che ha della moda un’immagine oniricadefinita “Art Couture” con cui ha raccon-tato tutte le crisi che fanno parte della vita,dalla Crisi d’Amore alla Crisi di Pianto finoalla Crisi Economica.

di Barbara Molinario

Il bianco è stato il Re delle passerelledi AltaRoma AltaModa per le collezioniprimavera-estate 2013

TRA MINI-MALISMOE FIORI

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FASHION

Sembra che l’invenzione delreggiseno risalga al 1912 esia da attribuirsi ad una gio-

vane ereditiera americana, Mary PhelpsJacob. 100 anni sono passati da quella stra-ordinaria idea che ebbe la capacità di rivo-luzionare il concetto di intimo femminile. Daun punto di vista estetico quel primo “reggi-petto”, così veniva chiamato, non era gran-ché, si trattava di una tracolla in grado diseparare il seno per mezzo di due fazzolettie fasce per neonato. Ma a quel modello,che all’inizio stentò a prender piede, ne se-guirono altri fino ad arrivare all’indumentosexy, elegante e confortevole che oggi noitutti conosciamo.

In un secolo di vita il reggiseno ha conosciutomomenti di fortuna come quello degli anni’50 in cui very secret regalò a tutte le donneuna fisionomia da pin-up, ma anche discarsa popolarità che sono coincisi con lebattaglie per l’emancipazione femminile esfociati in eventi rivoluzionari come quello del’68 in cui le femministe bruciarono migliaiadi reggiseni in piazza, come segnale di pro-testa. Ha legato la sua fortuna alla scopertadi tessuti sintetici, come il nylon e il rayonprima e la lycra negli anni cinquanta, che eb-bero il pregio di rendere i reggiseni leggerie belli al tatto oltre che alla portata di tutte letasche. Ed ha raggiunto la sua piena matu-rità negli ultimi quaranta anni, con il primo

modello senza cuciture lanciato in Francianegli anni settanta, con la grande invenzionedel Wonderbra, che con il sistema push uppermise a tutte di sfoggiare curve prospe-rose, e con il modernissimo reggiseno intelli-gente che grazie ad alcuni sensori è capacedi assecondare il movimento sussultorio delseno. Questo per citare alcune delle tappefondamentali, mentre il resto della storia èsotto gli occhi di tutti. Abbiamo assistito adun susseguirsi di modelli sempre più belli edeleganti, declinati nei vari colori e tessuti dimoda, lanciati da aziende storiche di linge-rie, ma anche da marchi low cost, capaci dirispondere ad ogni esigenza, anche la piùcapricciosa.

di Fabiola Di Giov Angelo

E’ uno dei capi d’abbigliamento più seduttivi,amato sia dagli uomini che dalle donne,quest’anno il reggiseno compie 100 anni.Ripercorriamone la storia dalla primasua rudimentale idea fino ai nostri giorni

LE 100CANDELINEDELREGGISENO

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FASHION

Colore, colore, colore! Ildicktat per la bella sta-gione è proprio questo.

Abbandonati i grigi e i neri dell’inverno,per questa primavera-estate la paletta dicolori a nostra disposizione spazia tantis-simo. Gli opposti si attraggono e mai comequest’anno i contrasti la fanno da padrone.Colori pastello contrapposti ai fluo più ac-cesi, o rigorosamente abbinati tra loro di-ventano il must supremo dellaprimavera-estate 2012. Guardando le ve-trine non si può fare a meno di notare chetutti, ma proprio tutti, hanno “aderito” aquesto imperativo che tanto diverte e metteallegria. Ricompare prepotentementel’arancione, vestito di una nuova nuance,

“Tangerine Tango” tinta leader della moda2012, una sorta di color mandarino vi-vace. Borse ed accessori nei colori fluo di-ventano immancabili in qualsiasiguardaroba. Ecco allora Leghilà, marchioitaliano che propone divertenti rivisitazioniin neoprene delle più famose “it bag”, eCambridge Satchel Company, azienda in-glese divenuta famosa per aver rielaboratole classiche cartelle, salire alla ribalta concreazioni fluorescenti, pezzi immancabiliper tutte le fashion victim.Herve Gujel, che della stravaganza hafatto una ragione di vita, propone scarpee borse in plastica colorata, da abbinarein contrasto agli smalti OPI, che per la suanuova collezione non ha tralasciato nes-

suna nuance di tendenza. In netta contrap-posizione ai colori fosforescenti abbiamo ipastello, delicati e dal sapore bon ton, cherivivono quest’anno una gloria passata.J Brand, il marchio di jeans più in voga almomento, propone un’intera collezionealle tonalità dei menta, dei rosa cipria e delgiallo paglierino. La stessa Zara, improntatutta la nuova linea su questi toni.Per chi è sempre al passo con le nuove ten-denze ecco gli occhiali marchiati “Glas-sing”: divertenti e sbarazzini, si rivelano ilvero must have della nuova stagione. Spa-ziano dalle tonalità più calde fino ad arri-vare ai rosa shocking e l’originale edivertente effetto pelle li rende unici nelloro genere.

di Costanza Cambriani

Guida ai must have: per questaprimavera-estate la tendenzaè osare tra eleganza e colore

CHIC &CHOC

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fashion

//////////////////////////////////// di Cristiano De Masi

TATIANASOROKINAMODELLAPER CASOE’ un’affermata modella internazionale.Vive e lavora a Milano e calca le passerelle più importanti.Ci parla del suo lavoro, della sua famigliae del problema dell’anoressia

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Si chiama Tatiana Soro-kina, ha 23 anni ed ènata in Belorussia, a Vi-

tebsk. E’ arrivata in Italia, a Milano, nel2007, per lavorare nel mondo dellamoda, per l’agenzia Model Plus; poi perun periodo si è trasferita ed è andata la-vorare a Parigi, per poi tornare a Milanosuccessivamente. Ha lavorato per Given-chy, Gianfranco Ferré e molti altri marchiillustri e per molti magazine. Nel 2008è diventata mamma di uno splendidobambino di nome Daniel, e per l’annoprossimo è in previsione ilmatrimonio… Una vitaniente male per questa gio-vane e quotata modella in-ternazionale.Tatiana, come sei arrivataalle passerelle? “E’ stato un caso. Accom-pagnavo un’amica ad uncasting. Il cliente, però,dopo avermi vista mi hachiesto di posare per qual-che scatto, fatto con unavecchia Polaroid. Dopo solitre giorni da quell’incontromi sono ritrovata sul set peril mio primo shooting”.Il ricordo più bello che haida modella? “Quando hovisto le foto del primo la-voro. Non riuscivo a cre-dere che potessi esseredavvero io quella ragazza.E’ stato pazzesco vederecome il fotografo, la styliste il make-up artist mi aves-sero trasformata da unagiovane e spensierata ra-gazzina ad una modellada rivista di moda”.Nel tuo trascorso da mo-della sono state più le diffi-coltà o le soddisfazioni? “Entrambe. Di certo però le soddisfazionisi gustano di più se raggiunte con impe-gno e sforzo”.Qual è lo stilista a cui sei più affezionatae perché? “Qui vado sul sicuro e dicoche è Olga Sorokina, mia sorella, ma so-prattutto designer della Maison Irfé Paris.Comunque amo tanto Lanve, che ha unmood che rispecchia in pieno il miomodo di essere”.

Modella di successo, sicuramente unacittadina del mondo. Dove vivi e doveami passare il tempo? “Vivo e lavoro a Milano, ma appenaposso scappo sul lago di Como per rilas-sarmi e godermi la mia famiglia. Nonposso trascurare il lavoro però e per que-sto motivo faccio spesso la spola con Pa-rigi”.Giovane, bella e molto attiva, oltre allamoda quali sono i tuoi interessi?“Sembrerà banale ma il mio interesseprincipale è la mia famiglia, e dopo

viene il lavoro. Ho avuto la fortuna di ri-cominciare subito a lavorare dopo la ma-ternità ed ora cerco di conciliare almeglio le due cose. Poi amo praticaresport e fare diving. Insomma, potrei vi-vere in fondo al mare!”.Modella, ma anche madre, come conciliil tuo lavoro con un figlio? “Mio marito mi aiuta molto e poi ci sonoi nonni, che ritengo fondamentali. Mipermettono di lavorare serena e sicura.

So che in ogni momento mio figlio Danielè in buone mani, soprattutto ora che hainiziato ad andare all’asilo”.Quali sono le tue ambizioni per il futuro? “Poter continuare a fare il lavoro cheamo e poi restare nel settore. Conosco ilmondo della moda e adoro tutto ciò checoncerne il fashion. E poi vorrei fare unfratellino o una sorellina per il mio Da-niel”.Una domanda attuale anche viste le ul-time polemiche, tu credi che esista l’ano-ressia nel tuo mondo?

“Purtroppo sì, anche senon è così diffusa come sicrede. Negli ultimi anni c’èmolta attenzione verso que-sto problema e tutti gli ad-detti ai lavori, con in testagli stilisti stessi, stanno cer-cando di combatterlo rea-lizzando delle collezionidiciamo più ‘comode’, nonvincolandosi alla taglia 36com’era sino a qualcheanno fa. La cosa impor-tante secondo me è nonsmettere di parlarne, e sequalcuno ha il sospetto cheuna parente o un’amicapossa avere questo pro-blema si rivolga subito adun medico, senza paura. Ilfai da te non aiuta mai!”.Credi che le aziende deb-bano imporre la taglia 40come minimo di partenzaper le modelle? “Molti già lo fanno, 40 e42 sono le taglie più dif-fuse nei campionari. Iosono una 40 e vesto tran-quillamente tutte le colle-zioni”.Cosa pensi dell’Italia?

“Amo l’Italia per la gente calda e simpa-tica che ci vive. Ormai la considero lamia ‘prima’ casa. Ma amo l’Italia soprat-tutto perché come qui con pochi minutidi viaggio si possa veder cambiare total-mente il panorama. Penso anche solo altratto da Milano a Como, che mi capitadi fare spesso. In soli 30 minuti sembradi essere in un altro mondo. E poi, nonparliamo della cucina: semplicementedeliziosa!”.

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FASHION

La voce è il mezzo del primoavvicinarsi al prossimo, lostrumento di ogni tentativo

di comunicare qualcosa, la più efficaceforma di trasmissione di un messaggio. E'per questo che la cura e l'uso corretto dellavoce sono fondamentali per meglio identi-ficarci agli altri, per far capire il nostro ruolo,per interpretarlo in maniera credibile e con-vincente. Importante è determinare le fina-lità per le quali si intraprende la strada dellostudio vocale, poiché è evidente che un in-segnante od un avvocato, avranno esi-genze ed obbiettivi assai diversi rispetto adun attore o ad un cantante e diversi sarannoi loro modi di pensare e di apprendere.Scopo del laboratorio è quello di insegnarea parlare bene, a respirare bene e a pro-nunciare bene frasi e parole, dando gli stru-menti necessari ad eliminare quelli che sonoconsiderati i difetti vocali più pericolosi e se-dimentati, come la cantilena e la cadenzaregionale.Il tutto nella speranza che il parlar bene,operazione complessa, che implica abilitàcognitive, muscolari, musicali e di intona-zione, accentuative, ritmiche e respiratorie,possa diventare un obiettivo perseguibile econcretamente praticabile.La seconda tappa del laboratorio stimola i

partecipanti ad attingere alle energie emo-tive, a vincere timidezze e paure, a diven-tare padroni delle proprie emozioni,trovando maggior disinvoltura e intensitànel leggere in pubblico, diventando mag-giormente consapevoli di ciò che, non solola parola comunica, ma anche dell’impor-tanza della gestualità che l’accompagna.LE FINALITÀLe finalità sono: acquisire fiducia nelle pro-prie capacita e conquistare abilita sociali;

migliorare le proprie capacita di comunica-zione; sapersi inserire in un diverso contestoin modo positivo e attivo; migliorare le pro-prie capacita di relazione e di autocon-trollo; conoscere l’importanza di esprimersi,di comunicare chiaramente, utilizzando ilmovimento e la voce con sicurezza; cono-scere e controllare meglio le proprie emo-zioni; prendere coscienza dei propriocorpo e accettarlo; acquisire fiducia in sestessi e nella proprie possibilità e qualità;passare dell’esperienza corporea alla rap-presentazione.IL CORSOAdriana Soares Studios- Scuola di Porta-mentoMaterie: Portamento, Linguaggio delCorpo, Image consulting, Galateo, Dizionee Recitazione, Teorie e Tecniche del Lin-guaggio Radio Televisivo, Trucco, Tecnicadi Sfilata, Posa Fotografica, Seminari sul mi-glioramento dell'Autostima, Seminario sullaStoria del Costume e della Moda. Valuta-zione di un medico Posturale e di un Dieto-logo. Saggio di fine anno.

Info: Centro Flaminia SetteVia Tuscania, 12 (Corso Francia, Fleming,Roma) - www.adrianasoares.comCell. 342.1664199

di Adriana Soares

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AVERE UNABUONAVOCE

Con l'importanza sempre crescente dellacomunicazione nella nostra società, riusciread esprimersi in modo corretto, dominarei propri mezzi vocali, diventa determinanteper ogni professione

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ART&fashion

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AN IMPERFECTMURDER

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Il monito di hitchcockiana memoria ci ricorda che nonesiste il delitto perfetto, soprattutto se si è in possessodi armi giocattolo. Non è detto poi che si voglia na-

scondere l’intento criminoso. Anche qui l’intera sequenza sisvolge in una casa: c’è una donna che medita vendetta e moltesuggestioni cinematografiche. Prima fra tutte l’idea della femmefatale, il senso di pericolo che accompagna un erotismo lussu-rioso e prepotente.Una novella Anna Mouglalis di “Romanzo Criminale” ,con unospiccato gusto retrò per la moda francese anni ’60 e ’70, ricercala mise più adatta per raggiungere il suo scopo, rievocandoscene dei film di De Palma come “Vestito per uccidere” e “Omi-cidio a luci rosse”, che pure sono omaggi al Maestro del brivido.Si compiace di vedersi così avvenente e si vuole fotografare, mapoi ironizza sull’immagine di vamp sciogliendosi il trucco in unpianto posticcio. In fondo fra tutte le icone di femminilità preferi-sce la sconfinata eleganza di Grace Kelly, l’antidoto sicuro al-l’eccesso e al cattivo gusto.Alla fine il vero delitto si consuma ai danni dello stereotipo stessodella donna fatale, frutto di una visione sessista dell’eros al fem-minile. Se qualche vitellone nazionale ne risulterà infastidito, puòprovare a vendicarsi con una collana di caramelle: lei saprà re-stituire pan per focaccia. (Giovanni Merone)

Photo: Antonio GuzzardoAssistente di produzione: Lucio DucaModel: Teresa Paola BattagliaStylist: Maela LeporatiMake-up/hair: Valentina Pintus Roma 2011Thanks to: Luisa Quattrini, Marco Di Nardo, ValeriaGaetano, Michela Di Stefano

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Uno studio del WilliamsCollege di William-stown in Massachusetts

condotto dalla psicologa Carin Perillouxha affrontato per la prima volta il pro-blema dell’interpretazione dei segnali ero-tico-amorosi tra i sessi. Lo studio, condottosu 96 uomini e 103 donne, ha coinvoltoalcuni studenti e li ha fatti incontrare perbrevi chiacchierate di tre o cinque minuticon un volontario del sesso opposto. Poiè stato chiesto loro di dare un voto allapropria capacità di attrarre, di valutarel'interesse sessuale provato nei confrontidel partecipante con cui avevano appenaparlato e di esprimere un giudizio sull'in-teresse che credevano di aver suscitato.Dai risultati è emerso che si creano mi-gliaia di fraintendimenti e che tali equivocinon sempre sarebbero nocivi. Infatti, laforte autostima di cui gli uomini sono do-tati li porterebbe a sopravvalutare le pro-prie capacità, inducendoli ad essere piùforti e combattivi, più audaci, e permet-tendo loro di lanciarsi in imprese amoroseimpegnative. Al contrario le donne difronte ad un rifiuto da parte dell’altrosesso interpreterebbero questo come unsegnale negativo da imputare ad un pro-prio errore. Ne abbiamo parlato con il dottor Marco

Rossi, psicologo e psicoterapeuta.“L’uomo – risponde il dottor Rossi – sipone rispetto alla donna essenzialmentecon due macro-modalità: con la classicaansia da prestazione e con un’ipertonicasicurezza di sé. Fortunatamente l’ansia daprestazione riguarda pochi uomini, men-tre è superiore il numero di uomini cheostenta un’ipertonica sicurezza di sé. Conquesto termine si intende l’illusione chel’uomo si crea per apparire sicuro anchequando non è così e che sfodera quandoè di fronte al suo nemico-amico: la donna.Quest’ultima al contrario – spiega Marco

Rossi – è insicura soprattutto per quel cheriguarda il suo aspetto fisico, e teme cheil giudizio che le viene dal partner possaessere così impietoso e accurato comequello che lei stessa è abituata a dare asé e alle altre donne. Mentre l’uomo –conclude il dottor Rossi - pur dando unavalutazione estetica alla donna che ha difronte, sorvola su dettagli e piccoli difetti,soprattutto quando è innamorato”. Scarica gratuitamente su www.medicina-sessuale.it le applicazioni “Impotenza,istruzioni per l’uso” e “Eiaculazione pre-coce, istruzioni per l’uso”

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eROS

di Fabiola Di Giov Angelo

UOMINIE DONNEQUESTIONE DIAUTOSTIMAUna ricerca americana ci raccontala tendenza dell’uomo a sovrastimareil proprio fascino. Questo fraintendimento,pur non deponendo a favoredell’intelligenza maschile, avrebbe risvoltievoluzionistici positivi determinandoil successo riproduttivo dell’uomo

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HeALTH & WELLnEss

ESTETICICORRETTIVI E PER TUTTII trattamenti di trucco semipermanentee correttivo di Maura Celanetti sono rivolti a donnee uomini che vogliono sistemare le loroimperfezioni estetiche correggendone i difetti

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Stare bene con se stessispesso dipende anche daun volto gradevole e pia-

cevole, che si può ottenere soprattutto gra-zie ad alcuni semplici ma efficacitrattamenti di trucco semipermanente ecorrettivo.Maura Celanetti è specializzata in que-sto, oltre ad essere una professionista abi-litata in tatuaggi, piercing e tatuaggisemipermanenti. Ciò nasce dalla sua pas-sione per il “bello” come donna e comeesteta.Maura, a chi sono rivolti i tuoi trattamenti?“Alle donne e agli uomini che vogliono si-stemare le loro eventuali imperfezioniestetiche correggendone i difetti”.Nello specifico, cosa chiedono le personeche si rivolgono a te?“Le donne chiedono soprattutto di interve-nire sulle sopraciglia, gli occhi e le labbra;gli uomini, sulla calvizie, l’alopecia e la vi-

tiligine. Entrambi i sessi desiderano co-prire gli inestetismi e le cicatrici. La confi-gurazione delle sopracciglia e dellelabbra possono cambiare in modo evi-dente il volto di una persona, in modo po-sitivo se accuratamente studiati eprogettati, prima di effettuarne le applica-zioni, adatte per tutte le età. Fino a pocotempo fa andavano di moda sopraccigliaad ‘ali di gabbiano’, oggi vengono stu-diate in rapporto alla propria fisicità, affi-dandosi ad una consulenzaspecializzata”.Ci sono controindicazioni?“Tutte le applicazioni non hanno controin-dicazioni perché sono tecnologicamentetestate in laboratorio e ‘non invasive’. Untatuaggio semipermanente può rimaneredagli 8 ai 12 mesi e dipende da molte-plici fattori come ad esempio, l’età, il tipodi pelle, la tecnica usata nell’esposizioneal sole e alla lampada abbronzante, il po-

tere di ‘fagocitosi’ dell’individuo, in ognicaso, dopo 40 giorni dal trattamento èprevista una seconda seduta ‘di rinforzo’.E’ consigliabile, anzi è fondamentale, pertutti i trattamenti, affidarsi a personale spe-cializzato e autorizzato, per evitare delleproblematiche che possono trasformarsiin vere e proprie malattie con ripercussioniestetiche e sulla sfera psicologica dellapersona”.

56 GP MAGAZINE

PRIMA DOPO PRIMA DOPO PRIMA DOPO

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60 GP MAGAZINE

HOMe & DEsiGn

di Fabiola Di Giov Angelo

Anche l’arredamento della casa ama seguire l’avvi-cendarsi delle stagioni e non c’è primavera se nonci sono fiori e motivi floreali. Per cui spuntano in ogni

angolo della casa oggetti, stampe e complementi d’arredo che pren-dendo ispirazione dai colori dei fiori e del prato e, utilizzando semprepiù spesso materiali organici, eco-compatibili e riciclati ci regalano

la percezione dell’aria fresca della primavera. Romantiche, esotiche,astratte o stilizzate le fantasie floreali danno la sensazione di sfidareil freddo invernale e ci accompagnano verso la nuova stagione pri-maverile, più mite e calda, con tappeti e cuscini dai decori floreali,vasi e ceramiche in fresche tinte primaverili e oggetti originali eco-friendly sparsi armonicamente in giro per la casa.

Twilspouf

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LAPRIMAVERA

ÈDI CASA

Nel nome dell’eco-originalità i motivifloreali in primavera riempionole nostre case, arredandoe vivacizzando l’ambiente

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GP MAGAZINE 61

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HOME & DESIGN

di Fabiola Di Giov Angelo////////////////////////////////////////////////////////

64 GP MAGAZINE

SPECCHIODELLE MIEBRAME

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Arredano coneleganza, regalanoluce e profonditàalla stanza,coniugano bellezzae funzionalità

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Luci

Specchi retroilluminati che creano atmosfera ed effetti scenografici,modelli di nuova generazione che oltre a riflettere l’immagine per-sonalizzano l’ambiente.www.birex.it

Forme

Figure geometriche e irregolari, forme originali che arredano tuttele aree della casa, allargando gli spazi e donando una piacevoleluminosità agli ambienti living e agli ingressi. www.birex.it

Cornici

L’oggetto di vanità per eccellenza interpreta perfettamente la sua funzionenelle stanze da bagno, arricchendo con eleganza e rappresentando congusto decorativo l’arredo più chic. www.artceram.it

Decori

Motivi floreali e geometrici che decorano con armonia, equilibrioed eleganza, personalizzabili e adattabili alle varie esigenze del-l’arredo per regalare all’ambiente attenzione al dettaglio. www.birex.it

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CITY

TIRO A SEGNO: TRA PASSIONE E MEDAGLIE

Rinnovarsi ma mantenere sempreelevati i suoi punti di forza. E’ unanno ormai che il noto ristorante divia di Sacco Pastore (nel quartiereNomentano a Roma) ha cambiatoveste e si presenta totalmente rinno-vato e ancora più accogliente. Unascelta che sta dando grandi soddi-sfazioni ai due soci Paolo Porcu eAndrea Sanna. “Avevamo l’esi-genza di ampliare gli spazi, com-presa la cucina – afferma Paolo – eda qui è nata l’idea di rinnovare illocale. Siamo molto soddisfatti delrisultato ed ora i nostri clienti hannocome la sensazione di mangiaredentro la ‘pancia’ di un galeone”.In effetti l’impatto che si ha entrando

dentro Grazia Deledda è proprioquesto. Dopo 14 anni era giustocambiare look. E in tutto questo ri-mangono inalterate le caratteristichevincenti del ristorante. Dal pesce fre-sco appena pescato all’infinita cor-dialità dei proprietari e delpersonale, passando per una cucinasemplice e mediterranea, che fa sìche dal 1997 Grazia Deledda èuno dei più apprezzati ristoranti esi-stenti. Il locale è aperto tutti i giorni,a pranzo e a cena, ad eccezionedella seconda metà di agosto edelle festività natalizie. Il punto diforza è il pesce fresco ma c’è ancheun’ottima cucina alternativa: dal pro-sciutto alla bresaola, dalle salsicce

sarde alla carne, dai ravioli sardiagli gnocchetti sardi, senza trascu-rare l’eccellente maialino sardo. E surichiesta lo chef è pronto a prepa-rare le tipiche cene sarde.

Via di Sacco Pastore,14-16-18 – ROMATel. 06.8604333www.graziadeledda.com

GRAZIA DELEDDA: SARDEGNA IN TAVOLA

Per il Tiro a segno di Tivoli il 2011è stato un anno pieno di soddisfa-zioni e di grandi risultati sportivi. In-nanzitutto per i risultati raggiuntidurante i Campionati Italiani dovesono state conquistate una meda-glia d’oro nella carabina a m.10Donne B, una medaglia di bronzonella carabina a squadre a m.10Donne e una di bronzo nella pi-stola a m.10 Juniores Donne B. Inol-tre per il Campionato Regionaleche si è rivelato un ottimo campo digara nel quale sono stati conqui-stati ben otto ori e tre bronzi. Unanno importante che si è conclusocon la qualificazione della squadradi pistola a m.10 alla finale della

Team Cup 2011/2012, gara che sidisputerà a Brescia, nel mese diaprile, all’interno della fiera EXA.Ma i successi sportivi non sono tar-dati ad arrivare anche quest’anno,infatti il Tiro a segno ha ottenutol’ammissione ai Campionati Italianie ha iniziato a prepararsi per iCampionati Regionali, gare spor-tive prestigiose per le quali spera diportare a casa ottimi risultati e im-portanti medaglie.Per il rilascio dei certificati maneg-gio armi, attestazione di frequenzadei corsi di tiro, allenamenti soci vo-lontari, gli orari sono:Lunedì 17.30-20.00Martedì 9.00-11.30 e 17.30-20.00

Mercoledì 9.00-11.30 e 17.30-20.00Giovedì 9.00-11.30Venerdì 17.30-20.00Sabato 9.00-13.00

Tel. 0774.313918Fax. [email protected]

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Una storia italiana di altri tempi, incui la passione per la famiglia e perla natura, in particolare per la viticol-tura rappresentano un esempio e unmodello di positività.Tutto nasce tanti anni fa in Abruzzo,a Chieti, da un ricco e benestanteproprietario terriero che affida “almezzadro” il compito di lavorare laterra e di ricavarne i “frutti”. E’ il bi-snonno di Valentina , ragazza dagliocchi colmi di energia, passione edeterminazione già profusa nei suoistudi universitari nell’ottenimentodella laurea in Chimica Farmaceu-tica, e così vicina alle radici familiarie della propria terra, tanto da rifiu-tare un lavoro e il trasferimento aL’Aquila. Oltre al coltivare la sua passione peril pianoforte con tanto di studi al con-servatorio di Pescara, Valentina persfatare il tabù del nepotismo e dellamentalità esistente in alcune zoned’Italia, secondo la quale “la donnanon è compatibile con l’enologia eil lavoro nella cantina”, decide di ri-prendere gli studi in enologia e viti-coltura e in tre anni ottiene la laurea.La sua “vocazione naturale” prose-gue verso quella che è la “Tenuta i

Fauri”, un’azienda agrituristica, inco-raggiata dal nonno ma in partico-lare dal papà Domenico che hal’intuizione di trasformarla nella pro-duzione esclusiva di vini quelli rea-lizzati in Abruzzo quasi del tuttoautoctona.Come dice Valentina: “I nostri vinirappresentano quello che realmentesiamo, il risultato dell’amore costanteper la famiglia, per la terra, per lasincerità e onestà per quello che fac-ciamo.

Produciamo circa 150.000 bottigliel’anno, distribuite in enoteche e ne-gozi specializzati, nell’alta ristora-zione nel nord e centro Italia eall’estero, oltre che in Europa, negliStati Uniti, Giappone e Cina. Nellenostre bottiglie vogliamo dare e ga-rantire al consumatore al 100% lapurezza ‘senza codice a barre’ delnostro essere naturalmente viticol-tori”. “Dopo una riuscitissima rievo-cazione storica della vendemmia nel2011 – prosegue Valentina Di Ca-millo - con l’ausilio delle attrezzaturee le tecniche dalla storia ai giorni no-stri, per il prossimo futuro oltre aduna sempre maggiore e accuratastrategia di marketing, vogliamo am-pliare la nostra offerta attraverso laristrutturazione di un grande caso-lare, per una maggiore accoglienzaagrituristica dei clienti e per ospitarevisite guidate anche di bambini e stu-denti, in particolare nel periododella vendemmia, dalla raccoltadelle uve alla vinificazione”.

Tenuta I FauriVia Grotte, 65 – ChietiInfo. 0871.332627www.tenutaifauri.it

TENUTA I FAURI: PRIMA DI TUTTO UNA FAMIGLIA

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FOOD

BUONCOMPLEANNOCONARTE & GUSTOTutto nasce dalla determinazione di Loredana Paolesse,nobildonna di origini reatine che ha girato il mondo,dalla California a Beirut, facendo conoscenza di tantepersone e personaggi come lo scià di Persia

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Abbiamo letto nei suoiocchi e nel suo cuorela passione che serba

per l’arte come pittrice e per la cucina,quest’ultima come ci racconta, “tra-smessa” dai ricordi e dai profumi dei“manicaretti” che il papà e il nonnoamavano preparare per i loro amici, edelle specialità di chiara origine roma-nesca come i “rigatoni con la pajata”. Dai ricordi, dai profumi di quei mani-caretti e dal piacevolissimo contrasto

fra la nobiltà e i sapori forti caratteri-stici romani, la Paolesse ha l’idea diaprire un ristorante a l’Aquila, frenatadal terremoto. Arriva così a Fonte-nuova nella splendida terra della sa-bina, dove nel febbraio 2011 dà allaluce il ristorante Arte & Gusto. Da qui cresce la sua voglia di pro-porre una cucina italiana semplice maraffinata, con ingredienti ricercati dialta qualità, dal pane ai grissini, dallapasta, come il raviolo ripieno, alla

coda alla vaccinara, la tagliatella fattain casa con gamberi rossi, guancialedi Amatrice, zucchine e pachino, aidolci fatti in casa come il tirami su Arte& Gusto, i salumi e i formaggi del-l’Abruzzo e naturalmente i prelibatimenù con piatti a base di carne comel’eccellente “chianina” e pesce sele-zionato, ideati dallo chef e innaffiatida eccellenti vini di “una cantina”della migliore tradizione vitivinicolaitaliana, dal Trentino alla Sicilia e chia-ramente quella del Lazio come la “Te-nuta tre Cancelli” di Cerveteri.L’ospitalità di Loredana Paolesse rie-sce a mettere i graditi ospiti a proprioagio come nel “salotto di casa” inmodo familiare, amichevole, culturale,artistico e divertente, con un tratta-mento fatto di grande cortesia, garbo,semplicità, simpatia, questo grazieanche all’organizzazione di numeroseed interessanti degustazioni, mostre edeventi mirati, allietati anche da mo-menti di sana comicità e musica live,che sanno incarnare “l’arte al gusto”e che spesso vengono “riportati” dagliorgani di informazione nazionali e re-gionali come i servizi del TGR dellaRai.

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di Claudio Testi

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74 GP MAGAZINE

di Albamaria Moro

arTE

MAUROSTAMPATORITECNICAE GENIALITÁE’ uno degli artisti romani più originali. Le sue operesono apprezzate attraverso una serie di mostreche negli anni ha tenuto nella Capitale e in Toscana.Famosi sono i tetti di Roma, esaltati dalla luce e dai colori

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La tecnica pittorica di Mauro Stampatori, nell'at-tento dosaggio del colore, è generosa, nella cor-posità delle tinte, spatolate, rullate, pennellate

con robustezza, quasi a voler stratificare i fondi sulle tele, peraccogliere successivamente, i temi dei dipinti. Difficile intrave-dere un disegno di base, soggetto precedentemente pensato,per divenire poi, forma geometrica. Stampatori parte unica-mente dal colore, come fondo sulla tela, senza alcun disegno,diventando esso stesso, successivamente, forme e figure. Stratificando le tinte forti, spesso contrastanti, ogni pennellatadiventa soggetto individuale, quasi a volersi "disegnare" dasolo, come avesse già una propria identità precedentementeignorata dall'artista, che via via, fuoriesce sulla tela. E manmano, si delinea l'opera, che magicamente, si concretizza conla materia. A guardar bene, questa ricerca della tecnica pit-torica, in Mauro Stampatori, è visibile nel fondo delle sueopere. Strati di colore, che richiamano alla memoria, affreschisovrapposti, come se il tempo, rivelasse pennellate segrete, ap-poste in fasi successive sulle tele. Opere che a volte, appaionoscrepolate, graffiate, come bagnate dalla pioggia, sprigio-nando l'anima del colore, in tutta la sua irruenza, come a volerprepotentemente, uscire dagli strati delle tinte, amalgamatesulla tela. Ciò nonostante, nulla risulta disordinatamente so-vrapposto, ma evidenzia una spontanea prospettiva, che lasciaintravedere delicatamente, tutto il retroscena dell'opera, finoal fondo, ove traspare talora, la bianca trama della tela. La forza, la potenza della pittura di Stampatori, sono percepi-bili anche da un "occhio" meno attento ed avvezzo alla suapittura, in quanto trasmette spontaneamente, vivacità, emo-zioni, benessere interiore e forti stimoli emotivi, come riflessi diluce, che dalla tela, risvegliano la quiete della coscienza. Ogni colore, dal pennello di Mauro Stampatori, diventa pro-tagonista della sua scena, come un prodotto generosamenteofferto da "Madre Natura": il giallo del sole, il rosso del fuoco,l'azzurro del cielo, il blu degli oceani, il verde dei prati, il mu-schio dei boschi, il nero dell'ignoto... e l'oro, fonte di ricchezzaper l'anima.

I TETTI DI ROMAI "tetti" è il soggetto tra i preferiti dall'artista, in cui è possibileintravedere la "città ideale", nella sua storicità, modernità erealismo. Visibili le facciate, l'orizzonte, il sovrapporsi di strut-ture, con ideali finestre aperte su un panorama retrostante, incui ciascuno, può intravedere il proprio inconscio, quasi a scru-tarvi dentro, con una propria fantasia e chiave di lettura. Ilcolore, interprete principale sulla tela, delinea forme e movi-menti, dando vita a vivaci scene ideali, di piazze, vicoli, scan-dite da intensi cromatismi, che ne delineano tutta la visibilità,nonostante non siano, immediatamente percepibili e figurativi.Ciascuno può intravedere un panorama multiforme, sui "tetti"di Mauro Stampatori, con tutta la storicità e la personalità chetrasmettono, stimolando l'immaginario dell'interpretazione per-sonale, che diventa realtà, visibile e percepibile, con intenseemozioni, generate dalla sensibilità artistica di Mauro Stam-patori.www.mauro-stampatori.com

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di Fabiola Di Giov Angelo

arTE

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MARIAGRAZIAMATTEI IL “DIETROLE QUINTE”DELLAPIXAR

Dopo il MOMA a NewYork e un tour interna-zionale, dall’Australia

all’Estremo Oriente, è arrivata finalmentein Europa, prima tappa Milano, la mo-stra “PIXAR, 25 anni di animazione”. Unpercorso espositivo che parte dal primolungometraggio dedicato a Luxo Jr. nel1986 e prosegue con i grandi capola-vori come Monster & Co, Toy Story (1, 2e 3), Ratatouille, WALL·E, Up, Cars 2,per concludersi con un’anticipazione diBrave, in uscita nel 2012. Noi abbiamo parlato con la curatricedella mostra Maria Grazia Mattei, cri-tica d’arte ed esperta di cultura digitale.Si è da poco conclusa a Milano la mo-stra “PIXAR 25 anni di animazione”, chetipo di lavoro ha dovuto fare?“Il mio è stato un lavoro di raccordo conla Pixar, di visione dei materiali e sceltadei contenuti, soprattutto per trovare ilmodo di organizzare il percorso e tra-smettere il messaggio della mostra alpubblico italiano ancora poco avvezzoai temi dell’arte e della cultura digitale.

Nel mio lavoro curatoriale ho cercato, in-sieme all’architetto Fabio Fornasari, solu-zioni per ‘localizzare’ i contenuti e imateriali, perché lo stile deve cambiarerispetto al pubblico e al paese che acco-glie la mostra e, con esso, anche le mo-dalità comunicative”.Come è nata l’idea della mostra?“L’idea è nata nel 2009 a Veneziaquando ho incontrato John Lasseter peril suo Leone d’Oro alla carriera. Mi pro-

pose di portare a Milano la mostra el’idea mi sembrò calzasse a pennellocon il momento storico che stiamo vi-vendo. Siamo nella fase della costru-zione di senso, in cui bisogna usciredalle traiettorie solo tecnologiche e ve-dere la tecnologia con un approccio cul-turale”.Che tipo di opere sono state presentate?“La mostra presenta il ‘dietro le quinte’della produzione dei film Pixar e per-mette di capire come dietro l’elabora-zione sintetica c’è una conoscenzadell’arte, un expertise creativo e ma-nuale. Il percorso vive ed è arricchito diimmagini, disegni, sculture, colorscriptche raccontano i processi ‘nascosti’ direalizzazione di un’opera frutto dell’in-gegno e della mano collettiva di unteam”.Che cosa l’ha colpita del mondo Pixar?“Innanzitutto la loro forte attitudine all’in-novazione presente dalla fase di elabo-razione delle idee a quella del processoproduttivo e poi l’ispirazione e il ri-chiamo costante al mondo dell’arte clas-

Robert Kondo and Randy Berrett.Ego, Ratatouille 2007.Digital Painting.

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sica e rinascimentale”. Come è stato fare la conoscenza di JohnLasseter, il Direttore creativo di Pixar eWalt Disney?“Ho conosciuto John negli anni ’80, èstato sicuramente uno degli incontri piùaffascinanti fatti durante i miei viaggioltre Europa. La prima volta che vidi ilsuo cortometraggio Luxo Jr. nel 1986,capii che era un genio e gli dissi che sa-rebbe diventato un maestro nel cinemad’animazione. In effetti, così è stato! Dalì è nata poi una bella amicizia che por-tiamo avanti tuttora e che ha visto nellasinergia creata per la mostra Pixar il suopiù alto compimento”.Da alcuni anni dirige il progetto ‘MeetThe Media Guru’. Ce ne vuole parlare? “Meet the Media Guru è nato a Milano7 anni fa con l’obiettivo di rompere il di-scorso autoreferenziale della cultura di-gitale ed aprire la conoscenza ad unpubblico più vasto di non addetti ai la-vori. Non è solo un programma di incon-tri sulla diffusione della cultura digitale,ma un format immersivo che vuole creare

un legame e una continuità tra mondoreale e virtuale: lo fa mettendo in scenaquesta continuità, in modo teatrale e at-tivando in ogni evento tutti i canali di co-municazione intorno alla presenza di unpersonaggio propulsore di idee”.Come si è trasformata l’arte confrontan-dosi con la rete?“La rete va concepita come una piatta-forma aperta che mette in circolazioneopere, idee e contenuti. Questo da unaparte favorisce l’emergere dei talenti,dall’altra comunica al mondo dell’arte,che da sempre ha le sue regole e i suoiconfini ben delineati, di rivedere il suomodello, anche rispetto al mercato”.E come è cambiata la figura dell’artista?“L’artista contemporaneo si deve misu-rare oggi con nuovi parametri, l’intera-zione, la partecipazione, ladematerializzazione delle opere. L’arti-sta è diventato sempre più ‘sociale’,quindi è come dire che l’arte grazie allarete torna ad una delle sue funzioni prin-cipali, quella sociale, di comunicare conun pubblico il più ampio possibile”.

Queste trasformazioni hanno prodottocambiamenti sociali e culturali? “Certo. Non c’è mai stata un’epoca pre-cedente che avesse a disposizione unostrumento così potente e pervasivo comela rete, da mettere in connessione l’interomondo. Oggi le figure professionali si ri-definiscono così come il ruolo stessodell’arte e la cultura attuale si sta for-mando e definendo sulla base di questiprocessi in atto”. E quindi?“Possiamo dire che è finita la società dimassa e siamo dentro processi di comu-nicazione individuali e collettivi, media-tici e mediati. Questa è certamente unasvolta. Il processo è ancora in transi-zione, ma è importante capire e sintoniz-zarsi con tutti questi cambiamenti, nondimenticando però le proprie radici. Dapiù versanti scientifici si studiano questetrasformazioni che sono sociali, antropo-logiche e culturali, oltre che comunica-tive. Non è più il tempo del broadcastma quello della comunicazione policen-trica e interattiva”.

Una mostra realizzata in collaborazione con The Walt Disney CompanyItalia, presenta al grande pubblico la fase creativa nascosta

dei maestri dell’animazione mondiale e il ruolo essenziale che l’artee il design tradizionale rivestono nei prodotti Pixar che, seppur

tecnologicamente complessi, hanno sempre inizio con il semplicegesto di un tratto di matita su un foglio di carta

Bob Pauley, Woody and Buzz.Toy Story, 1995.Reproduction of marker and pencil.

Pete Docter, Sullivan and Mike.Monster, inc, 2001.

Reproduction of marker.

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LIBrI DEL MESE

di John Niven – Ed. EinaudiDio è appena tornato nel suo ufficio in Pa-radiso dopo una settimana di vacanza,che corrisponde a 500 anni terrestri. E’ dibuon umore. Ma San Pietro e gli altrisanno che dureràpoco, basterà ag-giornarlo sugli ul-timi avvenimentidella Terra.Quando Dio erapartito, aveva la-sciato la sua crea-zione in pienoRinascimento, inun’epoca in cui ilfermento culturale e artistico stava emer-gendo e in cui l’uomo, dopo il buio delMedioevo, stava finalmente evolvendo.Ma al suo ritorno trova un pianeta deva-stato dalle discriminazioni, dagli odi, daglistermini. “Cosa cazzo sta succedendosulla Terra?”, chiede durante la riunioneorganizzata in tutta fretta con i suoi colla-boratori.

di Colm Toibin – Ed. BompianiUn’antologia di racconti a più sfaccet-tature, ma il nodo centrale o forse unodei tanti sembra essere il significatoche ognuno riesce a dare alla propriavita. Un’antolo-gia compositadi uomini edonne che vi-vono à rebours,i ricordi del pas-sato assalgonoin momenti im-previsti le loromenti ed è un ri-tornare indietronel tempo e rivivere rimpianti, dolori,delusioni, pensieri, sentimenti, statid’animo intensi ed intimi quasi implosidentro. Il passato non è finito, con-cluso, ma ritorna come qualcosa cheè stato e doveva essere quasi una pre-figurazione della vita presente.

di Espedita Fisher – Ed. Castelvecchi“Eremiti” è un saggio sullo spirito, se-rissimo, che si legge come un ro-manzo di formazione, intessuto com’èdi vita autentica, ascese e cadute,sacri furori, ri-pensamenti e“rivelazioni”. Unviaggio fuoridalle rotte con-venzionali dellafede, con unagiornalista chea tratti sembrauscita dalle pa-gine del diariodi Bridget Jones e diversi coprotago-nisti da quelle di “Vite dei santi”. Unlibro a cui credere o non credere. Esta al lettore la scelta di identificarsicon le tante ontologie estreme qui rac-colte oppure interpretarle come sin-tomi di delirio a sfondo mistico.

di Claudia Simonetti – Ed. Libellula

E’ un romanzo piacevole, vivace, avvincente, cosìnella trama come nella scrittura. Giorgia Nardi, tren-tenne giornalista free-lance, è protagonista di unastoria, di una vita che accomuna molte donne del no-stro tempo e della sua generazione. E’ protagonistadi una o più storie d’amicizia, dove non mancano leincomprensioni, i distacchi e la forza e la voglia diperdonarsi e riappacificarsi. E’ protagonista di unavita lavorativa intensa, alla ricerca dell’afferma-zione e del successo con impegno, determinazione,con l’onestà che vince contro chi usa tutti i mezzi percentrare l’obiettivo…

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A VOLTE RITORNANNO LA FAMIGLIA VUOTA EREMITI

QUELLO CHE NON TI ASPETTI

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FILM DEL MESE

Opera prima di DrewGoddard (già pro-duttore e sceneggia-

tore di “Cloverfield” e delle serie tv“Alias e Lost”), scritto a quattro manicon Joss Whedon (padre di “Buffy l’am-mazzavampiri” e “Angel”, regista di“The Avengers”) che ne è anche produt-tore, l’attesissimo, allucinante horror“The Cabin in the Woods” uscirà nellesale italiane il 13 aprile in contempora-

nea con gli USA, distribuito da M2 Pic-tures.Nel cast Chris Hemsworth (“Thor”),Jesse Williams (star di “Gray’s Ana-tomy”), Richard Jenkins, Bradley Whit-ford, Kristen Connolly e in un cameoanche Sigourney Weaver.Un gruppo di amici, in vacanza in uncottage isolato fra i boschi, deve im-provvisamente affrontare una minacciadi origine sconosciuta.

Una pellicola che, dichiara Goddard:“metterà la parola fine a tutti gli altrihorror sulle case stregate”.Diretto da: Drew GoddardScritto da: Drew Goddard e Joss Whe-donCon: Richard Jenkins, Bradley Whitford,Fran Kranz, Chris Hemsworth, KristenConnolly, Anna Hutchinson, Jesse Wil-liamsUscita nelle sale: 13 aprile

E’ in arrivo nelle sale italiane, distribuito da M2 Picture, l’attesohorror mozzafiato di Drew Goddard

THE CABININ THE WOODS

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CINEMA

di Silvia Giansanti

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ENRICOSILVESTRIN”VI PRESENTOCLAUDIO”Il noto conduttore e attore è protagonista al cinema con“Good as you”, la prima gay comedy tutta italiana.“E’ un film che merita di essere visto, ho accettatocon entusiasmo perché mi piaceva la sceneggiatura”, dice Enrico

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GP MAGAZINE 87

“Good as you” è laprima commediagay che fa impaz-

zire anche gli etero. Liberamente trattodall’omonima commedia teatrale, il film diMariano Lamberti vede un ricco cast di at-tori e racconta con semplicità ed ironia gliintrecci e le storie di otto amici tutti rigoro-samente gay alle prese con amori, impre-visti, sorprese, gioie e dolori, nevrosisentimentali, frustrazioni lavorative e tradi-menti. “Good as you” è uno sguardo nonsul mondo gay ma dal mondo gay, unqualcosa di veramente inedito per il no-stro Paese. Il personaggio di Claudio è in-terpretato da Enrico Silvestrin con ilquale abbiamo condiviso questa suaesperienza unica facendocela raccon-tare.Quando ti è stato proposto di pren-dere parte a “Good as you”, la primacomedy gay in Italia, hai accettatocon entusiasmo?“L’entusiasmo è venuto dalla sceneg-giatura. Sono un artista che decide inbase alla qualità di quello che miviene offerto. Questo film mi ha con-vinto da subito per la sua gioia inte-riore e il suo ritmo”.Ti è piaciuto interpretare il personag-gio?“Claudio, il mio personaggio, mi è pia-ciuto molto perché rispetto agli altripresenti nel film è più scuro, più cupoe un po’ meno comico di natura macon delle sfaccettature davvero inte-ressanti”.Cosa ti ha lasciato quest’esperienza?“Sicuramente ho avuto l’occasione diinterpretare un ruolo particolare chenon avevo mai fatto. Ho dovuto met-tere da parte alcune mie caratteristi-che quando recito, come la durezza.Comunque è stata una bella esperienzadi gruppo, credo che sia venuto fuori unbel film e spero che abbia una sua degnavita nelle sale cinematografiche”.Cosa hai scoperto e cosa ti ha colpito dipiù del mondo gay?“E’ un film molto colorato. Quello che micolpisce è l’universalità dei temi, il fattoche non ci siano fondamentalmente diffe-renze sulle problematiche di coppia tra lestorie etero e quelle omosessuali. Il filmtratta problemi che sono di tutti, visti sol-tanto con occhi diversi”.

Come vedi l’esternazione dell’omosessua-lità attraverso le grandi manifestazioni?“Credo che siano una specie di rispostead un tentativo di non legittimazione diuna sessualità diversa, quindi è una riven-dicazione. Sarebbe meglio vivere in unmondo più equilibrato nei confronti dellediversità, ammesso che si possano definiretali”. Perché è definita “la prima commedia gayche fa impazzire anche gli etero”?(Sorride) “Bisognerebbe chiederlo a chiha coniato lo slogan. A parte gli scherzi,perché è un film che indistintamente puòpiacere sia ad un pubblico omosessuale

che eterosessuale, proprio per come èstrutturato e per le sue storie”.Com’è avvenuto il passaggio da condut-tore ad attore e soprattutto com’è natal’idea di recitare?“Le due cose sono collegate, perchéquando mi trovavo a Londra a lavorarenel 1997 per MTV, avevo iniziato a faredelle cose più recitate e meno da presen-tatore, mi riferisco ad alcuni personaggiall’interno di un programma. Questa cosami dava una certa soddisfazione e quindida quel momento si è sviluppata in me la

voglia di intraprendere questa carrierache non era mai stata la mia prerogativa.Così quando sono tornato a Roma homosso i primi passi nel mondo del cinemaaccanto ad un esordiente Gabriele Muc-cino e da lì sono andato avanti con varilavori. Ho smesso l’attività di conduttoremusicale, anche perché mi vedevo cre-sciuto e così mi sono dedicato a tempopieno alla carriera di attore, tranne l’espe-rienza del 2008 con il Festivalbar che hovoluto provare in quanto mi dava molti sti-moli”.Ti manca la conduzione?“Devo essere sincero, ultimamente mi sta

tornando la voglia di condurre. Mimanca qualcosa, mi manca unpezzo. Magari mi piacerebbe ripro-vare in radio con un programma giu-sto”.Visto che hai lavorato molto nelcampo musicale, quali sono i tuoi ge-neri musicali e i tuoi artisti preferiti?“Il rock è il mio genere per eccel-lenza. A seguire c’è l’elettronica mapoi ascolto tutto ciò che mi trasmetteemozioni. Potrei essere un accanitoamante del reggae, così come potreiesserlo del folk. Riguardo agli artistipotrei citare solo i grandi nomi, inquanto ce ne sono sempre menodalle carriere longeve. Oggi faccioprima a dirti i dischi dell’anno. Adesempio, tra i tanti, quello della Bandof Skulls è stato un disco dell’anno”.Qual è stato il periodo più emozio-nante della tua carriera?“E’ stato sicuramente il triennio di Lon-dra a MTV Europe e il periodo diRadio Dee Jay in Italia”.E il periodo in cui hai dovuto sudaremolto?“Forse questo. E’ un periodo compli-

cato per i professionisti, di lavoro ce n’èsempre meno. E’un periodo troppo parti-colare, ci vorrebbe un’iniezione di fiduciaper andare avanti”.So che la donna che ti è accanto ti hadato uno splendido bambino. Com’è latua nuova vita da papà?“Forse ho atteso un po’troppo per diven-tare papà. Ho sempre avuto la paura cheun figlio potesse condizionare l’esistenza.La risposta è affermativa ma è un bel cam-biamento di vita, è l’esperienza più bellache si possa fare. Sono stracontento”.

Enrico Silvestrin (Claudio)con Lorenzo Balducci (Adelchi)

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TV

di Silvia Giansanti

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MARCOFALAGUASTA“LE DONNE,UN AFFASCINANTEMISTERO”E’ reduce dal successo a teatro con “So tutto sulle Donne”,di cui è stato anche autore. L’abbiamo visto nella fiction tv“Il Restauratore”, di cui si accinge a girare la seconda seriee in questo momento è impegnato con le riprese di “Comeun Delfino 2”, in cui veste i panni del preparatore atleticodi Raoul Bova

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GP MAGAZINE 89

Marco è un apprezza-bile personaggiodall’animo gentile e

dotato di uno spiccato senso dell’ottimi-smo, per questo fa breccia nel cuoredella gente che segue con entusiasmo isuoi spettacoli e i suoi lavori in genere.Romano doc, è venuto al mondo già conil sorriso il 29 settembre del 1970, sottoil segno della Bilancia. E’ una di quellepersone che a fatica hanno conquistatoquel che si meritano e non a caso i suoisudori sono stati ampiamente premiati.Sta attraversando un periodo denso diimpegni artistici, sta girando alcuni la-vori e con l’approssimarsi della bella sta-gione, non mancherà di riempire leserate teatrali della calda estate romana.Marco, come si è presentato il tuo per-corso artistico, in discesa o con la stradapiena di ostacoli?“Direi un percorso duro fatto di ostacoli”.Sei una persona molto simpatica ed otti-mista. Queste tue caratteristiche ti hannoaiutato a superare le difficoltà nel tuocampo?“Assolutamente sì, ma anche perché hoavuto la fortuna di capire quale fosse lamia felicità e quando si combatte peressa non si vivono le difficoltà comedelle ingiustizie. Battendomi in una cosache mi piaceva molto, ho capito che iltutto faceva parte del gioco e che an-dava messo in conto”.Da chi è apprezzato un personaggiocome te?“Credo da tutti coloro che pongono ilmerito in cima alla scala gerarchica deivalori”.Cosa piace di più nella vita a Marco Fa-laguasta?“Le emozioni”.E nel tuo lavoro?“Idem”.A proposito di emozioni, cosa ricordidell’esperienza di “Centovetrine”?“Ricordo che, televisivamente parlando,è stata la prima esperienza professio-nale importante, poiché mi ha consentitodi uscire dall’anonimato e di propormiad un altro livello e da lì è iniziata labella favola che mi ha portato a lavo-rare con continuità in televisione”.Sei andato di recente in scena con lospettacolo teatrale “So tutto sulle

Donne”. Ecco, cosa conosci realmentedel mondo femminile e cosa ne ap-prezzi?“Il bello è che non conosco proprionulla. La donna deve rimanere un affa-scinante mistero. Se un uomo conoscessetutto della donna, non ci sarebbe nean-che più l’emozione nell’incontrarla. E’giusto che l’uomo mantenga nei con-

fronti della donna una sorta di enigmapersistente e che la continui a vederecome un mistero destinato a non averesoluzioni, in modo che ogni volta cipossa essere il gusto della scoperta”.

Sei impegnato nelle riprese della fiction“Come un Delfino”, accanto a RaoulBova. Com’è il tuo rapporto con lui?“Con Raoul ho un rapporto eccezionaleperché oltre ad essere un grande profes-sionista è una persona molto piacevolee simpatica. E’ un ragazzo che fa di tuttoper mettere le persone a proprio agio inmodo tale da poter dare il meglio di sésul set”.Che tipo di personaggio che interpreti?“Interpreto il ruolo dell’allenatore diRaoul Bova, una persona priva di scru-poli, che pone la vittoria al primo postonella scala dei valori. E’ sicuramente unvincente ma con un modo discutibile digestire l’allenamento e la vita”.Invece ne “Il Restauratore” hai vestito ipanni di un commissario. C’è un nome diun famoso commissario del cinema odella tv che ti ha affascinato nella storia?“Di commissari della storia del cinema edella tv che mi sono piaciuti ce ne sonotanti, non saprei fare un nome su tutti ecomunque non mitizzo nessuno”.Ti è capitato ultimamente di consigliareun giovane artista?“Mi capita quasi tutti i giorni ma noncredo che si possano dare consigli,l’unica cosa in cui credo è che si pos-sano trasmettere le proprie esperienze divita, sperando che chi ascolta possatrarre qualcosa di buono. Trovo che iconsigli siano relativi, tanto poi ognunoha il proprio percorso, il proprio mododi stare in questo mondo e ognuno hauna personale considerazione di sé”.Toccando il discorso tecnologico, in chemodo usi internet?“Ne faccio un uso medio e non smo-dato, non sono un internauta ma nonsono neanche un profano. Ne faccio ri-corso solo per acquisire le informazioniche mi servono e non mi ritengo un fana-tico di internet”.Se non avessi avuto la possibilità di farequesto mestiere, cosa avresti fatto nellavita?“Sicuramente il mestiere di medico, per-ché mi affascina la medicina e mi piacemolto poter essere utile agli altri. Sonodotato di un’umanità particolarmentespiccata per svolgere questo mestieredelicato. Mi rispecchio in pieno nel miosegno zodiacale della Bilancia, unsegno generoso e altruista”.

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GP MAGAZINE 93

TV

di Costanza Cambriani//////////////////////////////////////////////////

ELENA ARVIGO“FACCIO QUELLOCHE MI PIACE”E’ un momento importante per questa giovane attrice.A febbraio l’abbiamo vista ne “Il Restauratore” a fiancodi Lando Buzzanca, mentre a marzo ha iniziato le ripresedel film “Se chiudi gli occhi sono qui” insieme a Beppe Fiorello

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94 GP MAGAZINE

Genovese di nascita ecittadina del mondo diadozione. Elena Ar-

vigo, giovanissima attrice, si destreggiaegregiamente tra cinema, televisione eteatro. Parla inglese, francese e tedesco evanta un curriculum di tutto rispetto. Ha re-citato a fianco di Julia Roberts nel film"Eat, Pray, Love", ma non si sente assolu-tamente una diva.In questo periodo di crisi l’Italia sta cam-biando. In cosa sta cambiando il mondodegli attori?“In tantissime cose, da molteplici punti divista. La crisi nello spettacolo c’è sicura-mente da più tempo, quello che adesso èpiù concreta è la paura che porta inevita-bilmente alla prudenza. I produttori,anche quelli degli enti, vanno più cauti edevono essere rassicurati. Non ci siprende la responsabilità che una cosapossa andare male. Questa paura però

abbassa il livello. Si cercano nomi chediano sicurezza che spesso però non por-tano in alto. Secondo me il primo riscontrolo si ha dalla gente, a loro bisogna darefiducia, non bisogna sottovalutare il pub-blico, è lui che poi decide, non noi”.Quindi un brutto periodo per gli esor-dienti?“Chi inizia ora, chi si affaccia in questomondo in questo periodo si trova a doveraffrontare veramente un brutto momento.Ogni cosa che si fa è il fine, non lo stru-mento. Non bisogna ricercare la visibilitàperché non basta quella. Bisogna mettersinella posizione di scegliere e mantenerela lucidità”.Tu hai iniziato anni fa come ballerina,com’è avvenuto il passaggio alla recita-zione?“Frequentavo una scuola di danza, poi fuipresa alla Scala ma la mia famiglia chenon vedeva la vita da ‘artista’ come qual-

cosa di concreto , voleva che io studiassi.A 18 anni andai a Londra per amore. Ilmio fidanzato seguiva una scuola di reci-tazione ed io per stargli vicino feci lostesso, mi coinvolse completamente! Tor-nata in italia, un po’ per gioco, un po’ persfida tentai un provino al Piccolo dovec’era Strehler, e mi presero. Iniziai conmolta inconsapevolezza, ero molto in-quieta in quel periodo e facevo un po’ ditutto. Con il passare del tempo mi appas-sionai sempre più alla recitazione fino afarla diventare la mia vita”.Hai lavorato con molti nomi illustri, cherapporti c’erano sul set e fuori?“Fuori dal set tendenzialmente pochi. Conla Roberts per esempio c’è stato subitofeeling, è stata adorabile. Nonostante lasua fama sia diversa devo dire che conme c’era molta sintonia. Siamo entrambeamanti dei cani e questo punto in comuneci ha aiutato molto. Questi grandi nomisono persone che vanno molto d’istinto.Devo dire che l’atteggiamento più di tonol’ho trovato altre volte, ma con lei propriono. Non ha bisogno di mettersi in vetrina,a differenza di altri”.C’è un ruolo al quale sei affezionata par-ticolarmente?“Sicuramente due. Il primo è quello di Pe-trovska, con Negrin e Zingaretti, è stato ilmio approccio fuori dal teatro. Il raccon-tare una storia vera sulla Seconda GuerraMondiale, con i costumi, l’ho vissuta comeuna missione, sentivo una grande respon-sabilità. La seconda è ‘Psicosi delle 4:48’,un ruolo che mi resterà sempre nel cuore.Lo spettacolo è una celebrazione dellavita, sentivo anche qua la responsabilitàdi esprimere le sue parole nel modo piùconsono”.Nel privato come sei?“Sono un po’ orso. Vivo tranquilla con ilmio fidanzato ed i miei animali, amo icani, sono la mia debolezza. Non ho uncarattere facile. Ma chi lo ha? Tendo acercare sempre la possibilità di scegliere,non solo sul lavoro ma in tutte le cose.Sono emotiva e come tutti ho le mie fragi-lità”.Hai un sogno nel cassetto?“Continuare a fare le cose che mi piac-ciono, averne la possibilità intesa comesalute e forza di poter stare bene e ren-dermi sempre conto di quanto sono fortu-nata”.

© Foto di Gregory Macera

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TV

di Giulia Pascucci//////////////////////////////////////////////////

LAURA ADRIANI“UN MUSICAL ABROADWAY E POIPOTREI MORIRE”Ha appena compiuto diciotto anni. E’ Miriam de “I Cesaroni”,la ragazzina che ha fatto breccia nel cuore di Rudy. Nonostantela giovane età, ha le idee chiarissime sulla vita e sul futuro.Conosciamola meglio attraverso questaoriginale intervista alfabetica

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Amicizia“Per me è molto importante, ho due amichedel cuore che sono come due sorelle. Sonouna persona che agli amici dà tantissimo,ma ho avuto molte delusioni, una questaestate, e ciò mi ha portato a ridimensionarei miei rapporti, soprattutto perché ho pauradi soffrire nuovamente”Bellezza“Dò molta più importanza sia alla bellezzainteriore che esteriore”.Casa“E’ il sogno degli ultimi anni quello di avereuna casa mia, di arredarla… la immaginotutta bianca e nera”.Diciotto anni“Li attendo da circa sette anni! Avrò moltapiù indipendenza, andrò a vivere da sola.Molti mi dicono che a diciotto anni non cam-bia niente, ma a me cambierà tutto. E voglioche tutti lo festeggino con me!”.Emozione“Sono una persona emotiva, mi faccio tra-sportare molto dalle emozioni”.Fortuna“Ne ho avuta tanta. Già nascere in una fa-miglia benestante, onesta, con dei valori èstato importante; ho avuto la fortuna di en-trare in questo fantastico mondo, dove oltrealla bravura anche la fortuna gioca un ruoloessenziale”.Gioia“Sono momenti. Sono gioiosa, solare, mipiace rapportarmi con le persone, farenuove conoscenze, la vita è una e ce la dob-biamo far bastare. Non bisogna essere tristi.Odio le persone con il muso sempre tristi einsoddisfatte”.Harry Potter“Ero molto piccola quando è uscito il primolibro e non me lo sono letto, ma mio fratellosì ed è stato lui a trasmettermi all’inizio que-sta passione. Ho visto tutti i film, ma ovvia-mente crescendo è scemato questo mito”.Idolo“Facendo l’attrice, ovviamente, i miei idolisono attrici. Mi piace molto Julia Roberts,Audrey Hepburn, Romy Schneider, che hafatto Sissi, il mio sogno è fare un film su Sissi.Lady Gaga mi piace soprattutto per le sueidee, che sono molto contemporanee, moltorivoluzionarie e sta smovendo la società gra-zie alla sua musica”.Jolly“La mia prima passione è la recitazione,come jolly ho il canto. Mi piace fin da

quando ero piccola; quando mi voglio sfo-gare canto”.K.O.“Ti mette ko essere delusa da qualcuno acui hai dato tanto. E’ stata dura riprendermi,ridare fiducia alle persone. Mi mette ko es-sere tradita, in tutti i sensi. Mi mette ko anchevedere la delusione negli occhi dei miei ge-nitori. Poi quello che dice la gente non mitocca”.Limite“Non ci sono limiti. Niente è impossibile, severamente vuoi qualcosa, prima o poi ci rie-sci”.

Miriam“Mi ha cambiata, ho convissuto e convivocon lei, ed è bellissimo. Sul set Laura scom-pare. Inizialmente c’erano poche cose in co-mune tra noi due ma adesso Miriam si èpresa degli aspetti di Laura e Laura si èpresa degli aspetti di Miriam. Mi piacemolto è tenace e sensibile allo stessotempo”.Obiettivi“Quello principale è la ricerca della felicità,arrivare a cinquanta anni, guardarmi indie-tro e poter dire di essere soddisfatta. Se ilmio sogno di attrice non dovesse avverarsivorrei iscrivermi alla facoltà di Giurispru-denza o di Medicina”.Paura“Ce l’avevo dei film horror, ma l’ho battuta.Questo periodo particolare della mia vitami ha portato a non vedere film romantici,

commedie, ma film horror, perché volevobattere le mie paure. Ho tanta paura di ca-dere e non riuscirmi a rialzare”.Quinqueremi“E’ la scuola dove mia madre insegna, doveio sono andata alla materna, alle elemen-tari, dove sono cresciuta”.Roma“E’ la città più bella del mondo. Ci vivo dasempre, ma quando mi capita di uscire incentro e mi guarda intorno rimango semprecolpita, ovunque ti giri c’è qualcosa di mae-stoso. Il mio sogno, come penso quello ditutti, è avere un attico a Piazza di Spagna,così mi sveglierei ogni giorno con il sorriso”.Stati Uniti“Fino ai quindici anni erano la mia meta am-bita. Anche adesso mi piacerebbe trasfe-rirmi lì e fare una scuola di musical a NewYork e di recitazione a Los Angeles, ma soloperché purtroppo adesso il cinema italianonon è più come una volta. L’Italia era ilpaese del cinema, con grandi attori. Quinon riesco ad esprimere quello che vorrei,non mi sento soddisfatta. A me poi piace ilteatro, avere un contatto con il pubblico, maqui non si vive di teatro”.Tempo“Ce ne ho ancora tanto. Ma ho paura, nondella morte, ma di non godermi il miotempo, di lasciarmi qualcosa non fatto, hopaura di non realizzarmi. Non vedo l’ora diarrivare ai diciotto anni, ma mi fermerei lì”.Uomini“Non riesco ad aspettarmi nulla dagli uo-mini, pretendo poco, per mia esperienzanon posso dargli fiducia. Questo è il mio giu-dizio per ora. Sbaglio poi a generalizzareperché non è sempre così; ne è un esempiomio padre che è un uomo fantastico e nontradisce. Anche le donne non sono sante,c’è sempre qualcuno che soffre ed un altroche fa soffrire”.Viaggi“Vorrei girarmi tutto il mondo. Mi piace-rebbe fare un viaggio on the road con lemie amiche. Se potessi, prenderei un aereoogni venerdì. Adesso il mio sogno è NewYork, l’ho sempre vista nei film e nei telefilm.Voglio vederla dal vivo!”.Zingara“Mi fa pensare a ‘Notre Dame de Paris’,quindi ai Musical, che sono una mia grandepassione, e conseguentemente a Broadway.Dopo aver fatto un musical a Broadway po-trei morire felice!”.

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TV & TEATRO

di Alessandro Cerreoni//////////////////////////////////////////////////

Rimi ha grande fantasia.Rimi sogna di diventareattore. Rimi ha undici

anni e frequenta le scuole medie. Inclasse è uno spasso per tutti i suoi com-pagni, si diverte a “rifare” le scene vistenei film in tv la sera prima e si beccaanche qualche ceffone dai professori.Rimi è un adolescente, dorme insiemead altri stranieri nelle fabbriche abban-donate. E’ un clandestino minorenne.Rimi oggi è diventato grande e sta co-ronando il suo sogno. E’ un attore, hafrequentato scuole di recitazione impor-tanti ed è pronto a spiccare il volo.Dalla sua ha tanta voglia di sfondare equella “fame” tipica di chi ha soffertoin un Paese governato dalla dittatura.Per lui l’Albania era troppo stretta e fre-nava le sue ambizioni. Lì ha lasciato isuoi ricordi e il suo cuore, certo che ungiorno lì si parlerà anche di lui. Signoree signori, a voi Rimi Beqiri, ovverol’esempio di “credere e non mollaremai”.Rimi, che persona sei?“Mi ritengo una persona romantica eaffettuosa”. Cosa ricordi della tua vita in Albania?“Era caratterizzata dai problemi econo-mici che sorgevano a casa e nel mioPaese. Non è stato facile, nel senso che

i miei genitori lavoravano e faticavanoper due soldi nelle cooperative di Stato,a causa di quel sistema politico dittato-riale che c’era. Ed io non mi potevo per-mettere di giocare sempre con i mieigiocattoli, perché dovevo crescere e di-ventare grande in fretta. Poi, col passaredel tempo, grazie al cambiamento delsistema politico e di vita in Albania, sisono aperte molte strade e cosi ho ini-ziato a sognare. Mi ricordo quando tor-navo da scuola - avevo sugli 11-12 anni- mi mettevo davanti alla tv e mi perdevoa guardare i film di ogni genere. In quelperiodo ricordo che guardavo anche latelevisione Italiana, che mi ha aiutatoad imparare la vostra lingua”. E' stato difficile ambientarti in Italia?“Nei primi anni sì, nel senso che mi con-frontavo con un altra cultura, un'altramentalità, un'altra lingua, un altroluogo. E poi avevo solo 16 anniquando sono arrivato in Italia e non co-noscevo molte cose. Quando sonogiunto qui ero un clandestino minorennee mi sono trovato a vivere con tantealtre persone straniere nelle fabbricheabbandonate, dove, per guadagnarti illetto per dormire, ogni sera dovevi lot-tare e dovevi dare spazio sempre ai piùforti. A volte rischiavi anche di non dor-mire proprio”.Quand'è che hai capito di avere la ca-pacità di recitare?“Erano gli anni in cui frequentavo lescuole medie. Guardavo i film in tv, ri-petevo e imitavo gli attori. E il giornodopo con il mio amico di banco face-vamo divertire tutta la classe ‘rifacendo’le scene del film visto la sera prima. Iprofessori però si arrabbiavano e qual-che volta mi davano anche qualche cef-fone”.Qual è stata la tua formazione?“E’ partita da Firenze nel 2004 con uncorso di recitazione presso la Scuola In-ternazionale di Cinema Indipendente.Poi sempre a Firenze, nell’anno succes-sivo, ho frequentato un laboratorio tea-trale al Teatro Tedavi98, per poitrasferirmi qui a Roma nel 2008, per fre-quentare la Scuola Internazionale di

Teatro, un’accademia di recitazione,dove mi sono anche diplomato come at-tore e aiuto-regista”.Quali sono state le tue esperienze pro-fessionali più importanti?“Sicuramente la partecipazione in varifilm indipendenti importanti e numerosicortometraggi prodotti dalla ScuolaNazionale di Cinema Indipendente diFirenze e la S.A.L.E.T Film. Poi ho avutouna partecipazione nella fiction ‘I Ce-saroni 3’ ed infine ho preso parte a varispettacoli teatrali”.Il tuo rapporto con il teatro?“Molto buono, mi piace tanto lo fre-quento e per il futuro ho tanti progettiche spero di realizzare presto”.L'attore, italiano o straniero, a cui va latua particolare ammirazione e perché?“Ce ne sono tanti di bravissimi attori maho una particolare ammirazione per Ro-bert De Niro. Un altro che stimo moltoè Toni Servillo. Credo che in questi duegrandi attori si possano trovare tantequalità artistiche e tecniche, fantasia ededizione maniacale sulla parte fino adiventare tutt’uno con il personaggio in-terpretato”. Il regista da cui sogni di essere diretto?“Penso che essere diretto un giorno daMartin Scorzese o da Paolo Sorrentinosarebbe il massimo del massimo perme”.Tirana, la tua città di nascita, ospita unimportante festival del cinema. L'hai maiseguito?“Sì lo seguo continuamente, mi ag-giorno sui vari film in concorso, sui per-sonaggi e sugli ospiti internazionali enazionali”.La tua terra ha dato i natali a diversi re-gisti e attori. Puoi spiegarci il perché?“Perché da noi c’è sempre stata e cisarà sempre un’impronta artistica, cheabbiamo ereditato dalla scuola russa”. So che hai fatto spot pubblicitari. Ce n'èqualcuno di importante che merita di es-sere citato?“In particolare quello riguardante lacampagna per la non violenza neglistadi. Credo che abbia dato un buonmessaggio educativo ai tifosi”.

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RIMI BEQIRIIERI, OGGI,DOMANIE’ un giovane attore nato in Albania, dove ha vissutoun’infanzia difficile e incerta. Ma lui non ha mollatoe oggi mostra fiero ciò che sta facendo, anchese la strada è ancora molto lunga…

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GP MAGAZINE 101

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SHOW

Da bambina sognava dicalcare le passerelle piùimportanti. Oggi Laura

Luongo si sta avvicinando a grandi passiverso questo obiettivo. E’ giovanissima ed èconsiderata una delle più accreditate foto-modelle romane. Tant’è che questa intervistaè realizzato in un backstage di una impor-tante sfilata…Laura, dove nasce questa tua passione peril mondo della moda?“Nasce da quando avevo circa sei anni. Sinda bambina ho sempre sognato di caval-care le passerelle dei più noti stilisti, fare tantepubblicità, servizi fotografici, vincere con-corsi di bellezza. Infatti, ho vinto diversefasce come prima classificata in importanticoncorsi di bellezza a livello nazionalecome: Miss Moda, Miss Fotogenia, Miss Ele-ganza, Miss Cinema, Miss Ragazza In, MissBellissima, La Modella Della Capitale e tantialtri. Ho fatto diverse pubblicità per notemarche di abbigliamento e gioielli ed ho sfi-lato per noti stilisti e atelier di moda, posandoinfine per celebri fotografi. A diciannoveanni, ad esempio, ho partecipato al famosoconcorso fotografico di Oliviero Toscani “TuTop Model”. Complimenti per la tua carriera. Hai studiatoper realizzare il tuo sogno?“Certamente, ho studiato molto. Il mio per-corso è iniziato iscrivendomi ad alcune noteagenzie di moda e da quel momento ho in-cominciato a studiare recitazione, porta-mento, posa fotografica, presentazione

televisiva e dizione. Ovviamente, sapendoquanto è labile il mondo dello spettacolo eavendo la consapevolezza che non è unmondo che assicura longevità lavorativa, hotrovato anche il tempo per raggiungere lamaturità classica e una laurea in Economiae Commercio. Infatti, lavoro come consulentefinanziario”.Come sei riuscita a conciliare il tutto?“Con molta passione e dedizione, tenendosempre a mente che la moda è importantema è solo una passione. Lo studio invece è ilfuturo…”.Usa tre parole per descriverti.“Solare, determinata e forte”.Progetti futuri nella moda?“Il mio prossimo lavoro sarà un bellissimo ca-lendario ed un servizio fotografico con me-ravigliosi abiti da principessa, ovviamentesiete tutti invitati sul set fotografico a ve-dermi”.

LAURA LUONGOIL SOGNODELLA MODASin da bambina insegue questo sogno. Ha vinto diversiconcorsi di bellezza e ai set fotografici è riuscita ad abbinarelo studio laureandosi in Economia e Commercio

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TOP 10 USA

1 “WE ARE YOUNG” – FUN FT. JANELLE MONAE2 “STRONGER” – KELLY CLARKSON3”GLAD YOU CAME” – THE WANTED4 “SET FIRE TO THE RAIN (LIVE) – ADELE5 “STARSHIPS” – NICKI MINAJ6 “TAKE CARE” – DRAKE FT. RIHANNA7 “SOMEBODY THAT I USED TO KNOW” – GOTYE FT. KIMBRA8 “WILD ONES” – FLO.RIDA FT. SIA9 “SATELLITE” – RISE AGAINST10 “DON’T STOP (COLORS ON THE WALLS) – FOSTER THE PEOPLE

DAPPY Si tratta di un rapper venti-quattrenne inglese che faceva partedel trio N-Dubz. Al momento è cono-sciuto solo nella sua patria e il singoloin questione si avvale della collabo-razione del chitarrista dei QueenBrian May.DJ FRESH Produttore electro-dub-step inglese, nato nel 1977, si è av-valso della collaborazione di unmezzo soprano di origini albanesiche a breve debutterà da solista. Ilsuo primo album è uscito nel 2006.

DRAKE Canzone estratta dalla nuovafatica del noto rapper che porta lostesso titolo del singolo. In questo cdsono racchiuse numerose collabora-zioni. Oltre a Rihanna figurano NickyMinaj, Lil Wayne e Andre degli Outkast.FOSTER THE PEOPLE Direttamenteda Los Angeles, riecco protagonista inclassifica la band capitanata da MarkFoster. Hanno raggiunto la popolaritàgrazie al pezzo d’esordio “Pumped upkicks”. Sono molto apprezzati in Paesicome il Regno Unito, il Belgio, il Ca-nada e gli States.una cantante neoze-landese.

NINA ZILLI Registrata all’anagrafecome Maria Chiara Fraschetta, è nataa Piacenza ed è venuta alla ribalta nel2010 con il brano “L’uomo cheamava le donne”. Il nuovo album è“L’amore è femmina”, in cui è rac-chiuso anche un pezzo in collabora-zione con Carmen Consoli.PIERDAVIDE CARONE Provienedalla provincia di Taranto e dal talent-show “Amici”, edizione 2010. Questopezzo è stato cantato in coppia conLucio Dalla all’ultimo Festival di San-remo. E’ al suo terzo album.

TOP TEN ITALIA

1 “SONO SOLO PAROLE” – NOEMI2 “LA NOTTE” – ARISA3 “PER SEMPRE” – NINA ZILLI4 “NON È L’INFERNO” – EMMA MARRONE5 “RESPIRARE”– GIGI D’ALESSIO FT. LOREDANA BERTÈ6 “M’ABITUERÒ” – LIGABUE7 “TI DEDICO TUTTO” – BIAGIO ANTONACCI8 “CI VEDIAMO A CASA”– DOLCENERA9 “NANÌ” – PIERDAVIDE CARONE10 “L’UNICA COSA CHE RESTA” – PACIFICO FT. MALIKA AYANE

TOP TEN EUROPA

1 “SOMEBODY THAT I USED TO KNOW” – GOTYE FT. KIMBRA2 “ROCK STAR” – DAPPY FT. BRIAN MAY3 “STARSHIPS” – NICKI MINAJ4 “TWENTY SEVEN MILLION” – MATT REDMANN FT. LZ75 “RAY CHARLES” – CHIDDY BANG6 “NEXT TO ME” – EMELI SANDÈ7 “ASS BACK HOME” – GYM CLASS HEROES FT. NEON HITCH8 “MIRROR” – LIL WAYNE FT. BRUNO MARS9 “HOT RIGHT NOW” – DJ. FRESH FT. RITA ORA10 “WILD ONES” – FLO.RIDA FT. SIA

CLASSIFICHE

MUSICA

CHARTS

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Mathangi Maya Arulpragasam, al secolo M.I.A. ènata a Hounslow il 18 luglio del 1975. Cantantebritannica di origini tamil, il suo nome d’arte deriva

da un gioco di parole tra “Missing in Action” e Acton, un sobborgo lon-dinese. Da piccola ha vissuto tra lo Sri Lanka e Londra e alla fine deglianni ottanta Maya ha cominciato ad interessarsi particolarmente all’in-glese e alla cultura occidentale con un amore verso l’hip hop e il rap. Hastudiato belle arti, cinema e video al Central Saint Martins College of Artand Design di Londra. Ha fatto in seguito una bellissima mostra, tanto chegli Elastica le hanno commissionato la copertina del loro album. Proprioattraverso questa esperienza, è entrata a contatto col mondo musicale,iniziando a registrare alcune demo da inviare a etichette discografiche esuonando in alcuni locali nordamericani. Il suo primo singolo è stato “Ga-lang”, seguito dall’album “Arular” e la critica l’ha subito accolta a bracciaaperte. Nel 2005 ha effettuato il primo tour, accompagnata da GwenStefani. L’anno seguente è arrivato il suo secondo album intitolato “Kala”,trainato dal singolo “Paper Planes”, ottenendo larghi consensi internazio-nali. Il suo terzo album “Maya” è uscito nel 2010, in cui figura un singoloin duetto con Jay-Z. L’ultimo singolo estratto è “Bad Girls”, che sta otte-nendo successo sia negli States che in Inghilterra.

Adele ha battuto il record detenutofinora da Michael Jackson. Lagrande cantautrice britannica è riu-scita a superare con l’album “21”le vendite di “Bad”, pubblicato dalRe del pop nel 1987.I Muse, il celebre trio inglese capi-tanato da Matthew Bellamy, sonoattualmente chiusi in sala di registra-zione per dar vita al nuovo disco,la cui pubblicazione è prevista peril mese di ottobre. La loro ultima fa-tica risale oramai al 2009.Umberto Tozzi ha compiuto sessan-t’anni il 4 marzo, giorno in cui liavrebbe compiuti anche Lucio Dallae per l’occasione esce nel mese dimaggio il suo ultimo doppio cd. La

pubblicazione è prevista in tutta Eu-ropa e contiene dodici inediti. Celine Dion è stata costretta a can-cellare diverse tappe del suo tour acausa di un virus che le ha intac-cato le corde vocali. Celine nonpotrà riprendere le esibizioni previ-ste a Las Vegas prima del mese digiugno.I Keane pubblicheranno a maggioil nuovo disco intitolato “Strange-land”. La band britannica tornadopo quattro anni di silenzio. Se-condo alcune anticipazioni dovreb-bero essere due i singoli lanciatiimmediatamente, di cui uno desti-nato al mercato statunitense e l’altroa quello inglese.

NEWS

STRAORDINARIAMENTEM.I.A.

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CHARTS SPECIAL GUEST

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VITA DI NOTTE

di Roberto Gismondi

LAPRIMAVERADELLE NOTTIROMANE

Messo alla spalle l’inverno, le serate piùtiepide addolciscono la Capitale e il nostroviaggiatore notturno ci porta come sempreall’interno degli eventi più esclusivi

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Notti di festa e allegria nellamondana Capitale tiepi-

damente riscaldata dalla temperatura. Lacittà dal clima ideale non è quasi mai co-stretta ad accendere il riscaldamento, ca-somai le temperature si alzano nei grandipalazzi del governo, dove tutto si può enulla si deve. Ma il termometro si alzaanche, stranamente, durante la notte conle feste che ogni tanto vi raccontiamo.Tante le serate che ricominciano ad es-sere segnalate in attesa del grande boomdella primavera inoltrata. La Capitale èda sempre cinema e arte, ma anche nellamoda riesce spesso a regalare perle dibellezza. Un grande evento per celebrarela moda attraverso le nuove piattaformedel web, è stato organizzato nelle setti-mane successive a quelle della moda e diAltaRoma. Dedicato all’universo femmi-nile e ideata dai direttori MassimilianoPiccinno ed Erika Gottardi, la mondanitàsi è riunita per W&B Party. Un’occasioneper lanciare il W&B Site, il nuovo portalefashion rivolto al mondo della donna, in-fatti, amplia l’impegno dell’omonimo ma-gazine patinato. Gli eleganti salonidell’Hotel Regina Baglioni di Via Venetosono stati teatro di una grande festa adinvito per circa duecento invitati, apparte-nenti al mondo della cultura, del giornali-smo, dello spettacolo e ovviamente dellamoda. Samya Abbary, conduttrice di“Non Solo Moda” su Canale 5, ha volutocelebrare le donne e la bellezza insiemealla presenza di Miss Cinema MaraDall’Armellina e Miss Eleganza LudovicaPerissinotto, direttamente dal concorso diMiss Italia. Un grazie agli ideatori del-l’evento da parte di Patrizia Mirigliani,che ha accolto con gioia l’invito, sottoli-neando che ogni anno il concorso diMiss Italia non ha un’unica vincitrice, masono molte le giovani, belle, che graziealla manifestazione hanno l’opportunitàdi entrare nel mondo del lavoro. Tanti ivolti noti avvistati tra cui: Linda Batista,Nadia Bengala, Elena Bonelli, Metis DiMeo, Livio Beshir, Alex Partexano, MariaGrazia Nazzari, lo chef Alessandro Cir-ciello, Adriana Russo, la stilista GiadaCurti, Stefania Giacomini del TG3, il Prin-cipe Guglielmo Giovanelli Marconi, laMarchesa Dani Del Secco D’Aragona inabito color perla con strati di tulle e il prUmberto Masci.

Celebrazione della donna edell’universo femminile

anche attraverso il Premio Venere, dove ec-cellenze del gentil sesso che si sono reseprotagoniste per merito e talento ognunanel proprio campo,sono state premiate conil riconoscimento. Lina Wertmuller, MaraVenier, Enrica Bonaccorti, Lavinia Biagiotti,Patrizia Mirigliani, Mary Garrett, Elena Bo-nelli, Laura Comi, Maria Rita Parsi, RossellaIzzo, Anna Maria Ciuffa, Patrizia De Rose,Cristiana del Melle, Paola Mainetti, Da-niela Amadei, Antonella Magagnini, LellaGolfo, Maria Rizzotti, Maria RosariaGianni, Ludovica Rossi Purini, Tiziana Lu-xardo, Marilù Simoneschi, Josette Sheeran. A loro è stata donata una preziosa crea-zione orafa realizzata dal Maestro Mi-chele Affidato raffigurante il simbolo dellaDea Venere, presso i Musei Capitolini aRoma, in concomitanza con la Festa dellaDonna. Sul palco le donne e tanti uominichiamati a consegnare il premio alle si-gnore. Tra loro: Santo Versace, l’Ambascia-tore D’Austria Christian BerlaKovits,l’Ambasciatore di Thailandia Somsakdi Su-riawongse, gli attori Antonio Tallura e Vin-cenzo Bocciarelli.

Dalla pagina a fianco:la torta di W&B Party; Patrizia Mirigliani.Dall’alto: Antonella Freno, Giada Curti,Valeria Mangani, Ludovica Rossi Purini,Domenico Naccari; V. Mangani,l’Ambasciatore di Thailandia, Maria RitaParsi; Santo Versace e Lavinia Biagiotti

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WEDDING

di Claudia Della Ratta

SPOSARSIA... LAS VEGAS

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La Capitale mondiale dei casinò celebra ogni anno150 mila matrimoni. Ecco alcuni consigli per chi volessefare il “grande passo” in questa fantastica città

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Las Vegas è la capitale mon-diale dei Casinò, ma soprattuttoè l'unica città che celebra ogni

anno 150.000 matrimoni! Certo, per raggiungerla è necessaria qualcheora di viaggio, ma una volta arrivati, in pocopiù di 24 ore si può fare "il grande salto". Spo-sarsi a Las Vegas, oltre a essere un'operazionemolto rapida, è anche molto divertente.

PRIMA COSA: LA CAPPELLAL’intera città è disseminata di 'Wedding Cha-pel', di tutti i colori e per tutti i gusti. Per gli sposipiù impazienti esiste la Little White WeddingChapel.Basta scendere dall’auto lasciando il motoreacceso, precipitarsi all’interno della Cappellamuniti di 60 dollari (circa 130 mila lire italiane)e come per magia il prete comparirà alla fine-stra per celebrare una cerimonia di 10 minuti,completa di scambio di anelli, un fiore, una fotoe la musica. Una volta sposati, si sale nuova-mente in auto e si percorre un romantico tunnelaffrescato con immagini di angeli e sloganpoetici.Una delle cappelle più gettonate è GracelandWedding Chapel, subito dopo c’è "Viva LasVegas". Anche le 'Star' si sposano a Las Vegas, quindise volete promettervi amore eterno nella “cha-pel” dove si sono sposati Michael Jordan oJoan Collins, optate per la “A Little White Cha-

pel”. Se invece preferite quella in cui si è spo-sato Jon Bon Jovi, andate alla 'GracelandWedding Chapel'. Se avete gusti più tradizio-nali (e più soldi da spendere) sappiate che lamaggior parte dei grandi hotel dello Strip (lazona più recente di Las Vegas, caratterizzatada numerosi hotel di lusso, dotati di oltre 3.000camere), mette a disposizione almeno unacappella.I costi variano dall'esclusivissimo BellagioHotel, al più ragionevole MGM Grand, dovesi spendono tra i 499 dollari e 1.899 dollari.

LA LIMOUSINEUn’ altra componente divertente di un matri-monio a Las Vegas è la “limousine con autista”.Il lussuoso macchinone viene spesso offertogratuitamente dalla cappella prescelta e,come servizio aggiuntivo, accompagna glisposi in tribunale per le formalità burocratiche Ma la cosa più trasgressiva e più divertente inassoluto a Las Vegas è che si possono noleg-giare testimoni, amici, familiari, ecc. conestrema facilità…

LA BUROCRAZIAPer sancire ufficialmente il matrimonio occorreprevedere un rapido passaggio negli Uffici delComune. Le formalità burocratiche si possonoliquidare in circa 30 minuti presso il tribunaledella contea Clark. Lo sportello è aperto dallunedì al giovedì, dalle 8 a mezzanotte e il ve-

nerdì dalle 8 alla mezzanotte di domenica. Ilpagamento di 35 dollari (circa 75.000 dellevecchie lire) va effettuato in contanti. Per pro-cedere, è necessario presentare uno dei se-guenti documenti: patente o carta d'identità;Certificato di nascita (con timbro notarile e tra-dotto in inglese);passaporto. Tutti i documenti presentati devonoessere tradotti in inglese.Se siete divorziati, è sufficiente comunicare ladata del divorzio, le procedure non richiedononessun documento.Per essere certi di poter trascrivere il vostro ma-trimonio in Italia, verificate le modalità previstenel vostro Comune di residenza.

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FEDERICAVINCENTI

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