GLADEN AUDIO EUROPE www.mosconi-system.it

Rev. 1.1 2016/01MOS di Mosconi Ivan | via La Villa 28 z.a. loc. Ghilardino | 61034 | Fossombrone | PU | IT | +39.0721.728570 | info@mosconi-system.it

GLADEN ONE 130.4DSP

• Class AB power amplifier full MOSFET• Unregulated power supply • High level input with autosense power-on• On-boar DSP + 2 digitally processed line outputs• Remote Volume Control DSP-RCD or DSP-RC MINI (optional)

HP frequency range for each channel 10 ÷ 20000Hz

DC-DC converter typology

Power supply voltage

Unregulated – Push Pull

10 - 16V

Overall efficiency

Internal fuse

Autosense power-on (High Level only)

2 x 40A

OFF-BTL-SE

>60%

10 - 16V (100mA)REM output

Stereo Power @ 4Ω 130W x 4

OUTPUT POWER RMS

Stereo Power @ 2Ω 175W x 4

Bridge Power @ 4Ω 350W x 2

CONNECTIONS

POWER SUPPLY

Low level input

High level input

RCA

RCA

Low levl + High level input sensitivity range

Auto-Fading between inputs

Signal Mix capability

Gain level for each channel

Parametric equalizer bands (Ch 1-2)

0.8 ÷ 17V

yes

yes

-115 ÷ 6dB

30

4 available

SIGNAL INPUT

DSP FEATURES

Parametric equalizer bands (Ch 3-4) 25

9Parametric equalizer bands (Ch 5-6)

Preset

10 ÷ 20000Hz

HP & LP filter slope for each cell 6-12dB

Band pass allowed

Variable «Q» factor 0.5 ÷ 40

Time delay 0 ÷ 15ms (steps of 0.02ms)

LP frequency range for each channel

Phase inversion for each channel 0/180°

HP & LP filter slope if cascated (Ch 5-6) up to 48dB

Dimensions

Weight

Color

Finishing

310x200x50mm

2.6Kg

Black

Powder coating

APPEARANCE

Pre output RCA (Ch 5-6) DSP processed

PC Connection

Remote control (optional)

USB

Modular jack

Bluetooth (optional) MOS_BTM

COMPATIBLE ACCESSORIES:DSP-RCD e DSP RC MINI

MOS-BTM

Ch5

Ch6

CLIP IN

1-2

3-4

BT

RCD

USB

AUTOSENSEOFF BTL SE

LEVEL LEVEL

INPUT INPUT

INPUT A INPUT B LINE OUTONE 130.4DSP

STATUS

HP & LP filter slope if cascated (Ch 1-4) up to 60dB

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tato la versatilità non solo nella messa apunto ma soprattutto nella fase di interfac-ciamento con i sistemi di serie.Proprio quest’ultimo finale, più complessodegli altri componenti della stessa linea, èstato il primo ad essere evoluto. Con unpiccolo incremento di potenza derivantedall’ottimizzazione dei circuiti, pronta-mente riportato nella sigla, il Gladen One130.4 DSP di Mosconi va a sostituire il120.4 DSP e ne propone alcuni tratti chene permettono la distinzione dai modelliprecedenti. A partire dal telaio completa-mente nero, dal logo stilizzato in rosso checampeggia sulla parte superiore accantoal marchio e da altre peculiarità che andre-mo a scoprire.

La versatilità del DSP su finali inclasse AB

Inserire un DSP su un finale della classe delGladen One è stata una scommessa vintada Mosconi. Al prezzo di un normale qua-dricanale da 100 e più watt troviamo un po-tente DSP nello stadio d’in-gresso in grado di operaresul segnale per espanderele applicazioni possibili. Apartire dall’interfacciamen-to con i segnali ad alto livel-lo delle sorgenti di serie, daconnettere alle due coppied’ingresso e bilanciabili (intermini di livello) con ilsoftware di configurazioneofferto in dotazione. Per es-si sono stati previsti due li-velli di range (selezionabilicon un deviatore) ed un po-tenziometro per regolare di

D opo averci stupito racchiudendoall’interno del telaio piccolo picco-lo del D2 potenza e versatilità, Mo-sconi ha deciso di tornare sulla serie One aqualche anno dall’esordio e proporre unaevoluzione dei suoi modelli, adeguandolialle nuove esigenze del mercato.La Gladen One è la linea più tradizionale diMosconi: amplificatori in classe AB dotatidi crossover attivo (analogico) a bordo,pensati per essere universalmente impie-gati in sistemi che non rappresentino solol’upgrade dell’impianto di serie ma, graziealla loro versatilità e al loro progetto tradi-zionale e collaudato, possano costituirel’ossatura di un impianto in grado di offrirecomunque buone soddisfazioni musicali.Con il tempo, la linea One è stata arricchitadal potente 1000.1D, monofonico in clas-se D destinato al subwoofer, e dal 120.4,dotato di DSP, un modello che ha aumen-

fino il punto di clipping. Il DSP non operasolo sui quattro canali amplificati interni masu sei, offrendo l’uscita processata degli ul-timi due canali su una coppia di connettoriRCA. Ciò consente di impiegare il finale di-rettamente per un sistema due vie più sub,per un tre vie con l’uso di un finale esternoper la terza via, insomma per ognuna delleconfigurazioni che tenga conto dell’inter-vento del DSP su tre coppie di canali. Perogni canale, poi, i parametri di impiego so-no totalmente indipendenti e gestibili dal-lo stesso software, aggiornato per com-prendere il Gladen One 130.4 DSP tra gliapparecchi a cui è interfacciabile. Equaliz-zatore grafico su 30 bande con possibilitàdi rendere parametrica (che significa con-trollo di frequenza di centro-banda e di“Q”) ognuna delle bande, crossover evo-luto con vari tipi di celle di filtraggio e loroampia combinabilità, ritardi temporali pre-cisi e controllo di livello indipendente malinkabile al bisogno. Insomma, tutto ciò acui Mosconi ci ha abituato (e qualche pic-colo miglioramento in più) nella messa apunto dei suoi processori.

PROVE Mosconi Gladen One 130.4 DSP

Mosconi, di nuovo OneMosconi rinnova la linea One partendo da quello che è stato il modello più significativo.

MOSCONI GLADEN ONE 130.4 DSPAmplificatore per auto

Costruttore e distributore per l’Italia:MOS di Ivan Mosconi, Via La Villa, loc.Gilardino, 61034 Fossombrone (PU). Tel. 0721 728570 - Fax 0721 1830951www.mosconi-system.itPrezzo: euro 549,00

CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE

Tensione operativa: 10÷16 V. Efficienzacomplessiva: >75%. Potenza Stereo RMS@ 14,4 V: 120 Wx4 (@ 4 ohm); 170 Wx4 (@2 ohm); 340 Wx2 (@ 4 ohm). Sensibilitàd’ingresso low level÷hi level: 0,8÷17Vrms. Livello gain per ogni canale: -115÷6dB. Dimensioni: 310x220x50 mm. Peso:2,6 kg Spettacolare il diagramma del risultato della messa a punto,

rappresentato per ogni via e nella risposta complessiva.

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La costruzione

Il Gladen One 130.4 DSP rispecchia un po’la filosofia Mosconi ed offre, in un telaiometallico dalla forma regolare, un disposi-tivo dotato di alettatura di raffreddamentointerna ed una ventola di movimentazionedell’aria che si intravede dalle fessure po-ste sulla parte superiore del telaio. L’ariaviene risucchiata da questa fessura e scor-re lungo l’aletta per fuoriuscire dai due lati,in corrispondenza di altre fessurazioni. Idue lati corti sono quelli in cui sono posi-zionati i connettori. Da una parte troviamoquelli dell’uscita altoparlanti e di alimenta-zione, entrambi su blocchetti con serrag-gio tramite brugola. Due fusibili da 40 Asono al lato del morsetto d’alimentazione.Sul pannellino opposto abbiamo invece imorsetti d’ingresso e le connessioni d’u-scita, oltre al piccolo “status monitor”

chiamato ad indicare il clipping dei canaliinterni, il connettore USB miniB per il colle-gamento al PC, un connettore multipolareper il collegamento del modulo Bluetoothed un connettore di tipo telefonico per ilcollegamento del controllo di volume re-moto, tutti dispositivi opzionali venduti se-paratamente. Come tutti i Mosconi di ulti-ma generazione, poi, è presente un con-nettore per l’accensione remota che peròpuò essere ignorato se si sceglie di affidar-si all’Autosense che accende il finale inpresenza del segnale audio in ingresso,con tanto di deviatore per la possibilità diinterfacciamento anche con autoradio do-tate di finali interni di tipo BTL.L’interno mostra alcune interessanti pecu-liarità. Intanto un uso della tecnologiaSMD molto più intensivo rispetto alla ge-nerazione precedente. Un’estrema preci-sione nel layout ed una certa eleganza nel-

la disposizione dei componenti, una virtùtutta italiana, permette di “leggere” conprecisione le aree funzionali del finale. Inbasso a sinistra, in corrispondenza degli in-gressi e dei controlli, c’è la sezione digita-le, in cui spicca il processore TAS3204 del-la Texas Instruments, del quale vengonosfruttati anche i convertitori D/A interni. Laparte superiore della motherboard ospitale due sezioni di potenza, affiancate edidentiche. Gli otto dispositivi finali sonoancorati sulla generosa aletta di raffredda-mento, grande più di un terzo dell’impron-ta complessiva del finale, con dei fissaggi amolla. Sulla parte destra della mother-board è presente il circuito di alimentazio-ne in cui spiccano un “importante” trasfor-matore toroidale accanto ai generosi con-densatori di livellamento. I MosFet delloswitching dell’alimentazione sfruttano laparte destra dell’aletta di raffreddamento.

PROVEMosconi Gladen One 130.4 DSP

La foto dell’interno del finale mostra chiaramente l’organizzazione in zone funzionali. A destra l’alimentazione switching con i MosFet dipotenza agganciati con delle molle alla poderosa aletta di raffreddamento. A sinistra la sezione amplificatrice con in basso quella digitale

ed in alto le due sezioni di potenza, con i dispositivi finali a sfruttare l’altra metà dell’aletta di raffreddamento.

Il main menù del programma di controllo del DSP. Lo stessoprogramma ora prevede anche il Gladen One 130.4 DSP.

L’impostazione dei crossover, con cinque celle combinabili per ogni canale.

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PROVE Mosconi Gladen One 130.4 DSP

Amplificatore Mosconi Gladen One 130.4 DSP

L a risposta di questo finale Mosconi termina poco sopra i20 kHz, come da dati dichiarati, perché evidentemente ilsegnale viene digitalizzato per il DSP ad una frequenza (pro-babilmente) di 48 kHz. Non c’è peraltro traccia di variazionedegli andamenti al variare dell’impedenza di carico, e siaquesto sia altri comportamenti (come il modo di saturare) in-dicano che gli stadi finali sono di tipo lineare, ovvero nonoperano in commutazione, il che spiega anche un rendimen-to prossimo al 65% a piena potenza, più che buono per que-sta tecnologia. Ancora migliore è però l’assorbimento a vuo-to, pari ad appena mezzo ampère e quindi decisamente con-tenuto. Le curve di carico limite sono ottime, come da tradi-zione Mosconi, e lo stesso vale per la tritim capacitiva: alto-parlanti di modulo basso e molto sfasanti non sono quindi unproblema per questo componente. Tra i parametri di livellomeno soddisfacente va annoverato il rumore, pari in valoreassoluto a circa 3,3 millivolt (misura pesata “A”), e la compo-nente capacitiva dell’ingresso, piuttosto elevata. Il primo ètuttavia difficilmente udibile nelle condizioni operative di unabitacolo, e la seconda determina una attenuazione dei 20kHz pari ad una frazione di dB con autoradio da 600 ohm diimpedenza di uscita, laddove ormai di norma queste presen-tano impedenze interne ben inferiori.

F. Montanucci

CARATTERISTICA DI CARICO LIMITE IN REGIME IMPULSIVOIN STEREO ED A PONTE

POTENZA MASSIMA AL CLIPPING IN REGIME IMPULSIVO(2 canali in funzione su 4)

Alimentazione 11 voltin stereo 80,8+79,4 W su 4 ohm

129+127 W su 2 ohma ponte 262 W su 4 ohm

364 W su 2 ohmAlimentazione 14,4 voltin stereo 138+135W su 4 ohm

224+220W su 2 ohma ponte 455W su 4 ohm

632W su 2 ohm

POTENZA MASSIMA AL CLIPPING IN REGIME CONTINUOAlimentazione 14,4 V115+115+115+115 W su 4 ohm

FATTORE DI SMORZAMENTO su 4 ohm, 2 V RMSa 100 Hz 229; a 1 kHz 212; a 10 kHz 151

RAPPORTO SEGNALE/RUMORE PESATO “A” per sensibilità 1 V:76 dB

RENDIMENTO tutti i canali al clipping su 4 ohm, alim.14,4 V: 65,5%

ASSORBIMENTO A VUOTO: 0,5 A

ASSORBIMENTO MASSIMO tutti i canali al clipping su 4 ohm: 48,8 A

SENSIBILITÀ D’INGRESSO per 120 W su 4 ohm: da 820 mV a 19 V

IMPEDENZA D’INGRESSO: 15,5 kohm/>1000 pF

TRITIM 100 IN REGIME IMPULSIVOimpulsi 40 ms, carico 4 ohm resistivo/capacitivo

RISPOSTA IN FREQUENZAad 1 W su 4 ohm

Il pannellino con i morsetti di alimentazione e altoparlanti. Danotare i due generosi fusibili da 40 A, a sottolineare la portata

della corrente in gioco.

Le due coppie d’ingresso hanno entrambe un deviatore per due rangedi livello ed un potenziometro per la regolazione di fino del gain. La

terza coppia di connettori offre un segnale processato che si aggiungeai quattro canali interni e può essere inviato ad un ampli esterno.

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questo componente nel mercato odier-no, fatto di auto con sorgenti di serieinamovibili e piena volontà di controllodel sistema. Una scelta confermata nellaseconda generazione di questa linea,

ottimizzata per molti aspetti e che nonpossiamo che condividere alla luce deirisultati ottenuti sia all’ascolto che albanco delle misure.

Rocco Patriarca

PROVEMosconi Gladen One 130.4 DSP

Uso e ascolto

M esso da parte per questa occasione il desideriodei progettisti di rendere piccolissimi gli amplifi-catori ed i processori (o la combinazione di entrambi),posso dedicarmi all’installazione del Gladen One otte-nendo la piccola soddisfazione di non vederlo sparirenell’immenso bagagliaio della mia Station Wagon. Seb-bene le sue dimensioni non siano così grandi da lasciarintuire la presenza di una sezione di potenza quadricana-le e del processore, il Gladen One 130.4 DSP può essereconsiderato a tutti gli effetti un finale tradizionale, so-prattutto per la sua configurazione in classe AB da cui miaspetto qualcosa di diverso dagli ultimi D2.Mi sono subito preoccupato di tirar fuori il crossover passi-vo che normalmente impiego tra tweeter e midrange delmio sistema a tre vie quando non uso tre diversi finali per iltre vie anteriore. La configurazione principe, infatti, concui poter impiegare questo Mosconi è senz’altro quelladedicata ad un sistema a due vie più subwoofer, quest’ul-timo pilotato dalla terza coppia di canali a disposizione delprocessore sull’uscita pre e da un finale esterno monofo-nico che accoglie, però, gli ingressi destro e sinistro.Non è difficile prevedere la scelta di Mosconi di integra-re anche questo device tra quelli programmabili con ilsuo sistema di gestione dei DSP, unico per tutti i disposi-tivi sinora presenti in catalogo. Non appena viene lancia-to il programma (relativo a qualsiasi versione e a qualsia-si processore), esso chiede il permesso di scaricare unaggiornamento del software in cui è presente l’opzionedi scelta di questo modello all’avvio del programma. Lastessa versione è comunque presente all’interno dellaconfezione sotto forma di CD in cui sono presenti anchevideoistruzioni della configurazione e segnali test, tra cuiparticolarmente interessante è quello per controllare segli altoparlanti siano in fase o in controfase.Il primo ascolto è stato eseguito dopo una taratura che ri-percorre le peculiarità degli altoparlanti di bordo: incro-cio tra sub e woofer a 80 Hz terzo ordine, incrocio a 400Hz tra woofer e gruppo medio-alti. Una interessante con-figurazione alternativa è stata quella di pilotare il tweeter

direttamente a due vie. Non la uso spesso, tuttavia ho ap-profittato del Mosconi per qualche esperimento in più. Inquesto caso il taglio è stato a 2.500 Hz. Ripercorrendoqualche rapido ritocco alla curva con l’equalizzatore (aproposito, occorre equalizzare ogni singola via, al limite“agganciandone” due) sfruttando al meglio la possibilitàdi variare il “Q” e la frequenza centrale dell’intervento (sipuò fare per ogni banda dell’equalizzatore), ho cercato direndere il sistema quanto più neutro possibile ed ho datoil via alle danze. Nonostante la marcata differenza rispet-to alla resa degli “Zero”, questo piccolo “One” sa far sen-tire la propria voce. La potenza a disposizione sembra es-sere più che sufficiente per la maggior parte delle esigen-ze e ciò permette di sfruttare il finale per ottenere buonirisultati con ogni genere di musica. Interessanti le voci,ben più calde rispetto al D2, con però una minor precisio-ne nella focalizzazione ed un timbro in definitiva più ac-cattivante. Non saprei perché, forse è un po’ il calore, for-se un qualcosa di aleatorio proprio nelle voci, che si ridu-ce con strumenti meno precisi come chitarre e basso elet-trico, ma tende a lasciare una sensazione di “suono bel-lo”, accattivante. L’ampli del sub si dà da fare sui branipiù movimentati e permette alla coppia di finali internidedicati al woofer di dedicarsi completamente al lororange di frequenze. Le basse, in effetti, sembrano godereanch’esse di un certo grado di fascino, di un suono bendefinito ed accattivante che tuttavia non sembra precisis-simo. Se forse iniziamo ad abituarci, grazie anche ai pro-gressi in termini sonori, agli ampli “digitali” e a non tro-varli freddi, l’ascolto di un buon apparecchio tradizionalenon manca mai di soddisfare l’orecchio esigente. Speciecon un programma musicale ricco di voci e di strumentidinamici, come il pianoforte, per il quale il piccolo GladenOne sembra davvero avere un occhio di riguardo.In definitiva, il Gladen One 130.4 si è rivelato un finalecon i fiocchi, versatile ed utile, con un’incredibile dosedi fascino ed un suono diverso da quello più “moder-no” della linea D2.

R. Patriarca

Conclusioni

Mosconi ha scelto di offrire anche sullagamma Gladen One un finale dotato diDSP, sottolineando così l’importanza di

I ritardi temporali dipendono dalla capacità di calcolo delprocessore. Anche qui sono in misura largamente sufficiente per gli

usi ai quali i canali sono chiamati.

Lo stadio di equalizzazione: è indipendente per ogni canale, offre uncontrollo grafico su 30 bande ma per ognuna di esse possono esserevariati anche i “parametri” di frequenza di centro-banda e di livello.

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