Gammadelta 15

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PERIODICO D’INFORMAZIONE TECNICA A CURA DI AUDIOGAMMA E AUDIODELTA - ANNO IV NUMERO 15 DICEMBRE 2007 | ALTA FEDELTÀ | HI-END | AUDIO VIDEO | HOME CINEMA | CUSTOM INSTALLATION | SOFTWARE A/V |

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Periodico d'informazione tecnica a cura di Audiogamma e Audiodelta

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| ALTA FEDELTÀ | HI-END | AUDIO VIDEO | HOME CINEMA | CUSTOM INSTALLATION | SOFTWARE A/V |

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In linea con la tradizione B&W, anche la Serie Custom Installation

rappresenta lo stato dell’arte della tecnologia nel campo dei

diffusori. Un patrimonio che deriva direttamente dai modelli più

famosi e rappresentativi: il Nautilus e la Serie 800. Tuttavia con la

Serie Custom installation non sorgerà il problema di come

posizionare sistemi di altoparlanti di dimensioni impegnative,

quale tipo di finitura scegliere o addirittura come nascondere i

cavi. Ogni modello si istalla direttamente a parete o nel soffitto,

quasi a scomparire nella sua superficie. Così potrete apprezzare la

bellezza dei vostri ambienti ottenendo un suono invisibile al vostro

sguardo ma con una presenza in grado di emozionare il cuore e la

mente. Questa è musica. Dal modello Signature 8nt, pura

eccellenza audiophile in configurazione a tre vie, ai piccoli diffusori

coassiali a due vie CCM 50 per istallazioni a soffitto, la Serie

Custom Installation B&W offre una gamma di ben 24 diffusori per

ogni esigenza di ambiente, non solo domestico. La loro qualità

sonora vi capiterà di apprezzarla anche in una boutique o in un

hotel. Sarà facile riconoscere la ricchezza e la profondità del

suono B&W. Quasi un peccato non riuscire a vederlo.

www.audiogamma.it

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Diffusori Serie In Wall. Quasi un peccato non vederli.

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Argò Srl ● Circ.ne Nomentana, 214 ● 00162 Roma ● Tel. +39 06 86 06 129 ● [email protected] ● www.argoeditore.net argòargò

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L’editoriale

l’appassionato che non vuolerinunciare al sogno del suonoperfetto e che da oggi puòrealizzare con un impegnoeconomico “entry-level”. Sono duele versioni offerte e comprendonoun sistema base con un integratoRotel RA-04, il lettore CD RCD-06 euna coppia di diffusori B&W 686 eun sistema più raffinato che includelo stesso lettore CD, l’integrato RotelRA-05 e le casse B&W 685, vincitriciqueste ultime del premio EISAcome miglior diffusore del 2007.Troverete, inoltre, fra queste pagineun vero e proprio cameo da nonperdere: l’inedito reportage dellavisita all’esclusiva e suggestivafabbrica da cui escono le creatureperfette di Bowers & Wilkins.Un numero ricco, che sa di scopertae riscoperta, tra conferme eintuizioni. Proprio in accordo con lospirito dell’ultima edizione del TopAudio & Video Show, eventodivenuto da vent’anni unriferimento imprescindibile per gliappassionati e che ci ha visti ancorauna volta protagonisti, con spaziespositivi pensati e realizzati peroffrire l’immagine migliore, la stessache da sempre identifica la filosofiadell’azienda: cura dei dettagli equalità, un’unica ricerca diperfezione tra il passato e ilpresente. Filosofia che è il principioispiratore anche della nostra rivista,giunta al quindicesimo numerodall’inizio della pubblicazione, chechiude il 2007 e ci offre l’occasioneper augurare a tutti e augurarci unanno ancora più sereno di quelloche sta terminando.

Guido Baccarelli

Siamo in un momento di grandefermento in materia Hi-End eAudiogamma sta cogliendo lenuove tendenze, confermandosicome una realtà attenta e versatile,per offrire il meglio senza il timoredi esplorare strade ancora pocobattute. Ecco perché abbiamodeciso di ospitare ancora in questonumero della rivista, il marchioFatman, simbolo insieme ditradizione e innovazione. Perchél’alta fedeltà non può più far finta diignorare lo straordinario successo ele potenzialità offerte dell’iPod einizia a cercare con il piccolo dellaApple una sinergia di intenti. E lo faa modo suo: con le valvole. Ma inquesto numero di Gammadeltaparleremo anche di due sistemi,Stage 1 e Stage 2, ideati per

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La Serie 06 rappresenta per Rotel una grandesfida. La costante ricerca e l’affinamento dinumerosi progetti doveva infatti condurre allarealizzazione di nuovi componenti in grado disostituire quelli della leggendaria Serie 02migliorandone le performance. E non è statofacile. In linea con il Balanced Design Concept èstata dedicata ulteriore cura alla scelta dellacomponentistica e allo sviluppo di nuovecircuitazioni. Assoluta novità per gli amplificatoriè l’introduzione del circuito elettronico diprotezione dei diffusori, che elimina l’utilizzo deifusibili di uscita. Poi un nuovo lettore CD contecnologia a 24 bit per una migliore risoluzione eun sintonizzatore digitale DAB. Tutto questo peroffrire un suono eccezionale. Provate adascoltare e giudicate voi stessi. www.rotel.it

Un suono eccezionale.Senza eccezioni.

www.audiogamma.it

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In questonumero

Editoriale pag 3

Sommario pag 5

News pag 6

Bowers & Wilkins. Reportage pag 14

Esoteric P-05 | D-05 pag 18

InFocus IN81 pag 22

Denon DHT-FS3 pag 24

Rotel | B&W Sistemi Stage pag 28

Fatman iTube Valve Dock Carbon Edition pag 34

Le vie del suono. Italia pag 38

In libreria: Progressive & Underground pag 40

Le monografie di MusikBox: Led Zeppelin pag 42

I migliori rivenditori: Sing a Song pag 46

Il software di riferimento pag 50

Lo specchio di Cassandra pag 54

GammaDeltaPeriodico d’informazione tecnica a cura di Audiogamma e Audiodelta

Anno IV - Numero 15 - Dicembre 2007

Autorizzazione Tribunale Milano

Numero 433 del 14-06-2004

Direzione editoriale Guido Baccarelli

Direttore responsabile Giancarlo Valletta

Art director Andrea Penati

Grafica ed impaginazione XMedium

Collaboratori Marco Fullone, Ken Kessler, Anselmo Patacchini, Francesca Pieralli,

Roberto Missoli, Monica Vagnucci, Dario Vitalini, Marco Vivaldini, Lorenzo Zen.

Editore Audiogamma SpA Milano Italy Via Pietro Calvi 16

Telefono +39 02 55181610 [email protected]

Stampa AG Bellavite

Abbonamenti [email protected]

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Copyright GammaDelta è un marchio registrato da Audiogamma SpA

Tutti i marchi, i marchi registrati e i nomi di prodotto citati sono di proprietà dei

rispettivi proprietari. © 2006 - Audiogamma SpA

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La riproduzione è vietata con qualsiasi mezzo analogico o digitale senza il consenso

scritto dell'editore. Sono consentite le citazioni a titolo di cronaca, studio o

recensione, purché accompagnate dall'indicazione della fonte "GammaDelta" e

l'indirizzo telematico "www.gamma-delta.it".

Contenuti

Salvo dove espressamente citato valgono le vigenti leggi sulla proprietà intellettuale.

Caratteristiche tecniche / strutturali e prezzi dei prodotti citati negli articoli possono

subire modifiche o aggiornamenti senza preavviso.

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News: le ultime novità

Le S32 e S52 sono delle Internet Table Radio, una nuova concezione di sorgentemultimediale che rivoluzionerà il mercato del prossimo futuro. Sono infatti in grado disuonare, oltre alle Internet Radio e alle radio convenzionali, i contenuti multimedialiall’interno del proprio PC tramite Ethernet o Wi-Fi.

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Denon S-32 e S-52Denon realizza due nuovi prodotti,innovativi ed esclusivi come nella suatradizione. Si chiamano S-32 e S-52 esono due table radio Internetcompatte ed eleganti, che offronoprestazioni di qualità assoluta e sonoin grado di rispondere perfettamentea diverse esigenze. Le prestazioni multimediali e laconnettività sia Wi-Fi che Ethernet cheoffrono, gli permettono di collegarsicon qualsiasi PC presente in rete, persuonarne i contenuti audio, che essisiano AAC, MP3, WAV, WMA, FLAC(Free Lossless Audio Codec). Forniteentrambe di una docking station periPod e nel caso del modello S-52anche di lettore di CD e porta USB,mostrano di essere al passo con lenuove tendenze del mercato,riuscendo a ottenerne il meglio intermini di riproduzione sonora.Progettati per offrire la massimaefficienza di prestazione nel minoreingombro possibile, sono dotati dialtoparlanti incorporati ad alta qualitàe di equalizzazione Audissey per lemassime prestazioni audio in funzionedell’ambiente; offrono infinel’opportunità di collegamento a unsubwoofer esterno tramite appositauscita. I prezzi sono di 699 euro per

l’S-52 e 599 euro per l’S-32

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Amp BoxAncora una volta Pro-Ject si èdimostrata un’azienda di assolutaavanguardia. Venendo, infatti,incontro alle sempre crescentiesigenze di qualità da una parte e diingombri minimi dall’altra, ilcostruttore austriaco ha ideato unnuovo preamplificatore, il PreBox, edue finali digitali - uno mono, l’AmpBox Mono e uno stereo, l’Amp Box -che definire compatti apparealmeno riduttivo. Caratterizzate,infatti, da una larghezza di 105 mmper una altezza di 38 mm e unaprofondità di soli 120 mm, questeelettroniche possono definirsi unvero “miracolo”, reso possibile daiparticolari stadi finali a tecnologiadigitale adottati e dai massicci stadidi alimentazione esterni, a tuttovantaggio del minore rumore difondo. Il preamplificatore Pre Boxha 2 ingressi linea, il potenziometro

Il giradischi ècompreso di testina

Ortofon OM5E, trazione a cinghia,velocità 33/45 giri, motore sincronoAC e puleggia metallica isolati dallochassis con una sospensione ingomma a quattro punti. Il bracciodritto da 8,6” è in alluminio ed ècaratterizzato da altezza,azimuth eVTA regolabili. Il giradischi, che oltread avere porta USB, è dotato delleclassiche uscite stereofoniche da cuipoter attingere un segnale giàequalizzato RIAA (e quindicollegabile a un qualsiasi ingressolinea). Il prezzo è di 385 Euro e ilcolore disponibile è nero.

del volume motorizzato ed ècorredato di telecomando oltre adessere dotato di in/out trigger perpoter accendere o essere accesodagli stadi di potenza Amp Box eAmp Box Mono. Questi ultimi,capaci di 2x30 W su 4 Ohm e2x25W su 8 Ohm il primo, e 1x40W su 4 Ohm, 1x28 W su 8 Ohm ilsecondo rappresentano allo statoattuale i più compatti stadi dipotenza Hi-Fi ad alte prestazioni almondo. Anch’essi corredati di in/outtrigger per essere comandati daremoto hanno la caratteristica discaldare pochissimo in relazione allapotenza erogata, e possono quindiessere installati anche in locationparticolarmente disagiate. Pre-Box,Amp Box e Amp Box mono sonodisponibili in nero e silver. I prezzisono di 219 euro per il Pre-Box el’Amp Box Mono e di 250 euro perl’Amp Box.

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Le nuove docking station dellaDenon sono rivoluzionarie, grazie

alla possibilità di collegamento viaEthenet (ASD-3N) o Ethernet e

Wi-Fi (ASD-3W). Tramite di essesarà quindi possibile fruire anche

delle Internet Radio o deicontenuti multimediali all’interno

della propria rete.

DenonDockingStation ASD-3N e ASD-3WDalla Denon ancora un prodottorivoluzionario e assolutamenteinnovativo. Ad affiancarsi alla ASD-

1R, docking station per iPodche tanto successo hariscontrato nel pubblico,queste due nuove ASD-3N eASD-3W, destinate a

rivoluzionare la fruizione del playerApple tra le pareti domestiche. Esse,infatti, oltre a offrire le “solite”funzionalità a cui una qualsiasidocking ci ha abituato, mettono adisposizione un comodotelecomando a corredo per tutte lefunzioni, in grado sia di pilotarel’iPod che di navigare all’internodelle numerosefunzioni interne.La connettivitàdati, inoltre, puòeffettuarsi tramite

Ethernet(ASD-3N) oppure

attraverso Wi-Fi ed Ethernet (ASD-3W). Tramite di essa sarà possibilefruire delle Internet Radio e deicontenuti sia audio che videoall’interno del proprio PC (coninstallato Windows Media Player 11o superiore). Entrambi capaci disupportare file WMA, AAC, MP3,WAV, FLAC per l’audio e JPEG perle foto, ASD-3W e ASD-3Ndiventeranno il “collegamento

multimediale” tra il PC el’impianto audio e video delproprio appartamento,garantendo la massimaflessibilità possibile.Ovviamente compatibili con tutti

i sintoamplificatori Denon sonoofferte a 195 euro l’ASD-3N e 250euro l’ASD-3W.

Pro-Ject Debut III Phono USBAssolutamente rivoluzionarial’innovazione offerta da Pro-Ject almondo audio. L’ultimo giradischiprodotto dall’azienda austriaca,infatti, è fornito di uno stadio PhonoUSB integrato per archiviare gli LPsu computer: la prova tangibile eaffascinante di due realtà chefinalmente si incontrano, ottenendoil meglio l’una dall’altra. Il Debut IIIPhono USB, forte della miglioretradizione in cui si inserisce, siavvicina dunque al settoreinformatico mantenendo comunquela sua identità.

News

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Denon CX3Hi-Fi in punta di iPod

Tel 02 54116008 www.audiodelta.it

Un sistema rivoluzionario da Denon. Il CX3 offre una sintesi perfetta traprestazioni audio di livello assoluto e forme accattivanti, di tendenza. Unsintoamplificatore e un lettore di CD/SACD che vi affascineranno con lineemorbide e rifiniture perfette, il tutto racchiuso in un ingombro minimo. Lariproduzione sonora è potente e di grande qualità, grazie a circuiti diamplificazione di nuova concezione che riescono a erogare una potenza diben 150W + 150W (su 4 ohm) con un'efficienza reale del 90%. Armoniadella forma e perfezione del suono che saranno in grado di offrire le massimeprestazioni al vostro Apple iPod collegabile, come una qualsiasi sorgente USBo un giradischi, direttamente al sintoamplificatore. Ma il CX3 non è solo unsistema di riproduzione: nelle sue caratteristiche tecniche e strutturaliscoprirete un vero e proprio sistema Hi-Fi di riferimento, in grado di soddisfarele aspettative più esigenti. La soluzione del suono, senza compromessi.

DRA-CX3Sintoampli Stereo

DRA-CX3Lettore CD/SACD

ASD-1RiPod Docking Station

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News

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Novità MetzDa Metz, azienda tedesca leadernella costruzione di TV di qualitàassoluta e grande affidabilità, ilnuovo modello Linus, un televisoreLCD a 100Hz 16:9 disponibile condiagonale di 80 cm (32”) o di106cm (42”). La risoluzione offertanel modello da 32” è di 1366 x 768con latenza 8 ms, contrasto di2500:1 e luminosità 500 cd/m2. Ilmodello da 42” Linus 42” invece,utilizza una matrice LCD Full HD da1920X1080 con contrasto 4000:1,latenza di 5 ms, e la stessaluminosità del fratello minore.Entrambe dotati di televideo con2000 pagine memorizzabili, il 32”vanta un singolo sintonizzatore

terreste analogico-digitale (DVB-T)mentre il 42” ne ha ben 2, perottenere avanzate funzioni di PIP; ilricevitore digitale satellitare (DVB-S)è opzionale per entrambe i modelli,come per entrambe è disponibileun doppio alloggiamento permoduli CAM. Compatibili con lostandard HDTV MPEG4/H.264anche con DVB-T e DVB-S i Linus32” e 42” sono disponibili nei colorinero, silver o argento laccato con unleggero sovra-prezzo.Linus 32” finitura nero o silver 2.699 Eurolaccata silver 2.899 EuroLinus 42”finitura nero o silver 3.699 Eurolaccata silver 3.899 Euro

Roth ALFiEALFiE è il nuovissimo sistema A/Vintegrato proposto da Roth.Comprende un lettore di CD/DVD,un sintonizzatore FM/AM, unadocking station per iPod e unsistema di amplificazione 2.1 condiffusori integrati per una potenzatotale di 40W (10W x 2 diffusorifrontali + 20W il subwoofer). Mal’aspetto che sorprendemaggiormente di ALFiE èsicuramente, oltre l’eccellentequalità costruttiva e prestazionale, ildesign. Assolutamente pulito eminimalista, il sistema utilizza infatti

una forma rettangolare compatta dicolore nero, che si accende quandoè in funzione di una luce calda colorarancio. Certamente un’esteticapreziosa e di impatto in qualsiasisoluzione di arredo, sia peroriginalità che per tendenza. Ilcompatto, perfettamente funzionalee all’avanguardia, offre la possibilitàdi lettura di DVD Video, Video CD,CD Audio, CD-R/CDRW, MP3 unitea un sistema di uscite VideoComposito, SVideo, RGB, cuffia e uningresso AUX.. Elegantissimo, ALFiEè una novità da non lasciarsisfuggire. Il prezzo è di 645 Euro.

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Classé realizza da sempre

componenti audio di assoluta

qualità. Il Processore Surround

SSP-600, il cuore di un sistema

Delta Classé, ne è un esempio.

Le morbide linee del suo chassis

privo di risonanze avvolgono

una circuitazione dal design

bilanciato che fa rivivere, nella

loro purezza originaria, la

musica, le colonne sonore e le

parole di un dialogo, tutto con

una sorprendente

tridimensionalità. Grazie alla

sua interfaccia touchscreen di

facile personalizzazione e alla

sua totale compatibilità con

tutte le sorgenti digitali, il

Processore Surround

SSP-600 costituisce

un’esperienza da vedere,

ascoltare e sentire.

A Different Classé

Processore Surround SSP-600

www.audiogamma.it

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News

Fatman MothershipAd affiancarsi alla già completa lineadi prodotti Fatman, questo top digamma, il Mothership, un set dipreamplificatore e coppia di finali avalvole che per prestazioni e designsono degni di sedere accanto ai piùblasonati nomi dell’Hi-Endmondiale. Si chiamano ControlRoom il preamplificatore e EngineRoom il finale mono e ricalcano,seppure rivedute e corrette, le lineestilistiche di tutta la linea Fatman.Predomina il nero dei telai con itubi a vista, che nel preamplificatore

sono coperti da gusci in ottone; iltrittico si caratterizza anche per lefiancate in legno laccato di grandeeleganza. 3 ingressi linea e unphono MM con 4 12AUX7 e 112AT7 nel percorso del segnale peril Control Room e 6XKT88 ladotazione di valvole finali per lacoppia di Engine Room, che lirendono capaci di ben 200W percanale sia su 4 ohm che su 8 ohm.Una accoppiata, insomma, dielevatissima qualità e degna deimigliori appassionati. Il prezzo deltrittico è di 8.900 Euro.

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Lo “studio5” di Mauro PaganiMauro Pagani è una delle iconeviventi della musica italiana. Si èdistinto come artista di talentostraordinario prima attraverso lacollaborazione con la PFM deitempi d’oro e poi grazie a unacarriera di violinista e arrangiatorecostellata di successi, che lo ha resouno dei musicisti più acclamati inItalia e nel mondo. Per il suo nuovostudio di mastering Pagani ha sceltoun sistema di riferimentoB&W/Classé che si compone di tre802D pilotate da altrettanti ClasséCAM400, di un subwoofer ASW855e di un fronte posteriore con 805S e

CA-2200. Tale impianto è montatonello "studio 5" di OfficineMeccaniche in Milano, lo studio diregistrazione di proprietà dell’artistache viene considerato come gliAbbey Road Studios italiani. Questo"studio 5" di nuova realizzazione èstato un progetto molto ambiziosoche ha visto Pagani impegnato permesi nella sua progettazione erealizzazione. Ne è venuto fuori ungioiello che già sta facendo parlaredi sé in giro per il mondo.Certamente un vanto per l’Italia einsieme un riconoscimentoimportante per la qualità deiprodotti B&W e Classé.

Mauro Pagani mentre ascolta un suo lavoro attraverso il sistema B&W/Classè che hascelto per il suo nuovo studio di registrazione.

Il finale mono di Mothership è un muscoloso 200W per canale sia su 4 che su 8 ohm

Il Mothership è un insieme di preamplificatore e due finali mono tutto a valvole. Il livello della realizzazione è elevatissimo, in tutti i suoi particolari.

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vpi aries 3 black knight

riscoprire la purezzaNero e prezioso come il vostro vinile, Aries 3 BlackKnight vanta straordinaria eleganza e performanceassolute, prossime a quelle del top di gamma VPI: ilfavoloso HR-X. Un grande suono che deriva da unarealizzazione accurata e materiali che sono frutto discelte sapienti. Il piatto è in materiale com-posito di elevato spessore con un sistemaperno-cuscinetto invertito di altissima qua-lità. La base, estremamente stabile, ècostituita da due piani di materiale acrilicoin cui si interpone uno strato di alluminio.

Una formula che si è rivelata efficace al fine di ridurredrasticamente le vibrazioni esterne. Nel pieno rispettodella tradizione VPI il motore è posto in un contenitoreseparato ma perfettamente integrato nella base, chepoggia su quattro coni in alluminio con sfere d’acciaio

sulla parte terminale così da fornire un’ecce-zionale rigidità e un ampia possibilità di rego-lazione. Gli straordinari bracci JWM 9 e l’as-soluto JWM 10.5ì lo corredano in alcuneversioni disponibili. Tutto ciò che serve ariscoprire la purezza della vostra musica.

Tel 02 55181610 www.audiogamma.it

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News

Monitor LCD PlanarUna nuovissima serie di monitorLCD inaugura l’autunno di Planar.Eccellenti nella qualità, che dasempre caratterizza l’aziendaamericana, rappresentanocertamente la scelta migliore per gliappassionati più esigenti, che nonlasciano spazio a compromessi mache tendono alla perfezione. La Planar, azienda radicata nellaproduzione di display professionaliper usi medicali, militari eprofessionali in genere ha decisocirca due anni fa di affacciarsi almondo Business e a quellodell’Home Enthertainment,attraverso dei prodotti di assolutolivello, sotto ogni punto di vista. Di questa filosofia i nuovi modelli diTV LCD che si chiamano PD370,PD420, PD470, PD520 e sono tuttiFull-HD, con risoluzione 1920x1080e un rapporto di contrasto di1.200:1 per il PD370 e di 5.000:1(dinamico) per tutti gli altri. Questa ultima Serie Planar offreinoltre ampie possibilità diconnessioni: 2 HDMI con HDCP,

Video a componenti (RCA) conaudio stereo (RCA), Uscita audiodigitale S-PDIF, ingresso 3,3 mmaudio stereo, un S-Video con audio stereo, un VideoComposito con audio stereo, unaporta seriale RS-232, un RJ-45 percontrollo remoto. Tutti dotati di unamplificatore audio da 10 W, imodelli Planar differiscono per ledimensioni dello schermo: il PD370 offre una diagonale da 37 pollici (94,2 cm), il PD420 da 42 pollici (106,7 cm), il PD470 da 47 pollici (118,6 cm) e il PD520 da 52 pollici (132,2 cm).Monitor per tutti i gusti, insomma.Ancora una volta il marchio, chelega il suo prestigio alla raffinatezzae alla qualità assoluta dei suoiprodotti, ha pensato a tutti, creandouna Serie in grado di rispondere allediverse esigenze e soddisfaremolteplici soluzioni abitative. I relativi prezzi:PD370 2.290 EuroPD420 3.330 EuroPD470 4.500 EuroPD520 5.990 Euro

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PD520 Monitor LCD con diagonale di 47” (118,6cm) - Risoluzione 1920x1080 16:9

PD370 Monitor LCD con diagonale di 37” (94,2cm) - Risoluzione 1920x1080 16:9

PD420 Monitor LCD con diagonale di 42” (106,7cm) - Risoluzione 1920x1080 16:9

PD470 Monitor LCD con diagonale di 47” (118,6cm) - Risoluzione 1920x1080 16:9

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Un sogno in fabbrica

A metà giugno la redazione diGammadelta ha fatto visita perqualche giorno alla fabbricaBowers & Wilkins. Finalmente vedendo e toccandocon mano dove e come nasce laperfezione a cui l’azienda ingleseci ha abituati da sempre.

Ad appena due oredi auto da Londra,sorge Worthing,piccola cittadinainglese sul mare,tipica eaffascinante, cheaccoglie la fabbrica più prestigiosain materia Hi-End: Bowers & Wilkins.Assolutamente suggestivo, il nostroviaggio ci ha portato a scoprirne glispazi, a osservarne la tecnica votataal perfezionismo più intransigente,ad assaporarne la filosofia e l’amoreper la qualità assoluta dei prodotti.Tutti accuratamente selezionati, tuttifatti per offrire il massimo.

Due sediLa Bowers & Wilkins ha due diversestrutture molto vicine tra di loro,una - la sede della vecchia fabbrica -accoglie il centro di rappresentanzadove si svolgono presentazioni,meeting, demo e corsi, e l’altra,estremamente più ampia, è invecela nuova fabbrica dove vengonocostruiti tutti i diffusori a partiredalla CM sino alla Serie 800 e alleNautilus, e dove hanno sede tutti gliuffici direzionali e l’headquarter.

La prima impressione è quella dimassimo rigore e professionalità, finda quando si varca il portone a vetridell’ingresso e si entra dentro unastruttura imponente caratterizzata daraffinate superfici vetrate per gliuffici, “innestate” in un tipicocapannone di tipo industriale, che èla fabbrica vera e propria. In questa sede arrivano i mobili giàfatti e rifiniti della Serie 800 e igrezzi della Signature Diamond,delle Nautilus e delle teste Marlan. Come giungono le cupole deitweeter già costruite, sia per quantoriguarda quelle in alluminio che indiamante. Tutto il resto viene invecerealizzato in questa fabbrica.

Bowers & Wilkins Reportage

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dei materiali; vengono per esempiotestate tutte le membrane primasingolarmente e poi dopol’incollaggio con la sospensione. Taliverifiche sono fatte sia a vista checon macchine a controllo numerico.Nella foto si evidenzia un “quasiimpercettibile” vizio in unasospensione, che tra l’altro noncomportava nessun problematecnico in senso stretto; ovviamenteil pezzo è stato scartato, visto che,una volta che gli elementi sono statiincollati, non c’è alcuna possibilità diriciclarli. Fase molto delicata, date leforti pressioni in gioco, è propriol’incollaggio del complessomembrana/sospensione al cestello,che avviene tramite una macchinadosatrice e utilizzando una collaspeciale sviluppata da B&W.

Nulla al casoLa prima produzione che si incontraè quella delle membrane dei mid-range FST: la struttura in Kevlar,infatti, deve essere opportunamenteirrigidita e appesantita con unparticolare composto vinilicosviluppato da B&W. L’operazioneavviene completamente a mano, inbarba alla tecnologia. L’addetta, una“storica” di questa attività, devecospargere la parte posteriore dellemembrane del composto e poiverificare con la bilancina se il pesocomplessivo è quello corretto: letolleranze sono bassissime e lemembrane “sbagliate” vengonosubito scartate. Una volta realizzatala membrana, viene incollata aquesta la bobina mobile e siprocede con l’assemblaggio del

Bowers & Wilkins

Una volta posto in sede il cono, aquesto viene sovrapposto unpesante anello in ferro peragevolare l’incollaggio e il tuttopassa verso una ulteriore fase dellalavorazione: l’incollaggio delparapolvere. Mentre la colla viene applicata dauna macchina, il posizionamentodell’elemento avviene a mano, dauna mano molto esperta in questeoperazioni: un erroresignificherebbe cestinare buonaparte degli elementi già assemblati.Finite queste fasi l’altoparlante èquasi pronto a funzionare. Sisaldano i terminali, si procede conla magnetizzazione controllata deinuclei di ferrite e con la misura delcomponente che avviene in unacamera semi-anecoica. I woofer vengono realizzati a turnidi lavorazione, ovviamente, pertantodurante la giornata di solito silavorano uno o due woofer almassimo. Il “nostro” giorno era la volta deicomponenti per le 802 a cuisarebbero seguiti quelli delle 800 ilgiorno dopo.

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Uno scorcio della fabbrica. In evidenza una delle camere anecoiche di misura.

Tre importanti fasi di lavorazione degli altoparlanti. La prima foto mostra la distribuzione del collante per le membrane dei woofer della 802D, nella seconda le menbrane sonomesse in opera e tenute in pressione con un anello metallico, mentre l’ultima mostra l’incollaggio del parapolvere.

La fase di incollaggio di uno spider innomex per un woofer della 800D.Notare la corposa bobina mobile inevidenza, e sotto, il grosso motoremagnetico.

complesso magnetico; c’è poi lafase dell’incollaggio della membranaultimata sul cestello, che è uno deipiù delicati. Quest’ultimo vieneposto in una particolare struttura innylon che si avvita in luogodell’ogiva normalmente presente sulmid-range; tale elemento ha lafunzione di tenere premuta con unaforza assolutamente controllata lamembrana con il cestello fino allaperfetta presa della colla. Insiemecon i mid-range si fabbricanoovviamente tutti i woofer, compresiquelli per i subwoofer. Daicomplessi magnetici fino alle bobinemobili, ai centratori e allesospensioni. Le fasi di incollaggiosono tenute in grandeconsiderazione, ma non di meno loscrupoloso controllo della qualità

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Maniacale rifinituraI contenitori per i tweeter, le testeMarlan e le Nautilus vengono tutteverniciate in questa fabbrica. A direil vero le teste e i mobili di Nautilussubiscono prima una maniacale fasedi levigaggio e stuccatura cheavviene completamente a mano.Tutti gli elementi passano in unlaboratorio dove vengono controllatiuno a uno eliminando eventualipiccole asperità dovute allaproduzione e successivalavorazione; finita questa fasepassano alla verniciatura, cheavviene in forni appositi e con deicontrolli di qualità sul prodotto finitosuperiori a quelli applicati in RollsRoyce. Tra gli “scheletri” di Nautilusce ne era infatti uno che, adapparire sia nostro che della guida,era perfetto, ma il cartellino su diesso apposto recitava “rejected”. Cisiamo fatti spiegare il motivo. Ildifetto c’era, ma era davvero difficiletrovarlo e vederlo: probabilmentel’utente finale non ci avrebbe maifatto caso. Quel mobile avrebbesubito una completa revisione e

solo dopo quest’ultima avrebbe“forse” passato il controllo qualità.Questa stessa cura è applicata a tuttii contenitori per i tweeter, alle testeMarlan e agli housing e mobili diSignature Diamond. I forni diverniciatura, completamente sigillati,sono un'altra delle chicche dellaB&W. In essi avviene prima latinteggiatura e successivamente lafase più massiva dell’essiccazione,che termina in aria libera quandooramai la vernice è seccata all’80%e nessuna impurità (polvere etc.)può aderire a questa in modopermanente.

L’assemblaggioTutti i diffusori della Serie 800 ePrestige, quindi in questo periodostorico Signature Diamond eNautilus, vengono assemblati inquesta fabbrica. Gli addetti a talioperazioni sono “costretti” a nonindossare nessun monile odorologio che possa rovinare ilmobile, e la tuta che utilizzano è ditipo particolare. Per sollevare isemilavorati sono utilizzate delle

macchine ad aria compressa, chelavorano ad aspirazione. Il flussod’aria imprigiona i mobili e glioperai possono quindi manovrare ilsemilavorato in modo estremamentesemplice e senza nessuno sforzo; latecnologia ad aspirazione è tra lepiù costose ma forse l’unica chegarantisce la completa integrità deimobili durante le operazioni diassemblaggio. Assemblaggio cheavviene in modo differente secondoil modello di diffusori, ma che disolito parte dall’applicazione delfiltro cross-over per poi vederemontati tutti i componenti a partiredal tweeter, poi il mid-range, e perfinire il woofer. L’uso di chiavidinamometriche (chiavi con le qualiè possibile misurare la forza delserraggio) è d’obbligo e tutte le viti

e gli incollaggi che avvengono infase di assemblaggio sono frutto distudi precisi e devono rientrare incerti intervalli. Una volta che ildiffusore “sembra” finito, devepassare le fasi di misurazione incamera anecoica, nella qualevengono evidenziati eventualiproblemi.

Tutto misuratoUn diffusore apparentemente finitoin fabbrica viene sottoposto adalcuni test di misura. Il primo chevediamo anche nella sequenzafotografica è quello della risposta infrequenza subito dopo le fasi diassemblaggio e nel caso specifico èevidenziato un problemasull’incollaggio della sospensione diun woofer.

Bowers & Wilkins

In alto la fase di appesantimento tramite un particolare impasto di colla, mentre sottouna prima fase di misura dei woofer subito dopo la produzione che evidenziaimmediatamente eventuali vizi produttivi.

La levigazione di una delle teste Marlan semilavorate, che precede la verniciatura aforno fatta completamente a mano

Il diffusore finito viene inserito nella camera anecoica per la misura definitiva. L’operatore indossa la cuffia per ascoltare lo sweep di rumore rosa, la risposta in frequenza evidenziaun problema sulle basse frequenze, e infatti, foto finale, una delle sospensioni è leggermente scollata.

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Davvero pregevole la preparazionedei tecnici. È bastato davvero unattimo allo specialista per capiredove risiedeva il problema. Quando succedono cose del genereil diffusore viene “parcheggiato” inun’area particolare dove vienesostituito il componente guasto efatta una verifica generale, alla finedella quale la cassa torna nella lineadi produzione dal momento in cuisi era interrotto il normale ciclo; se risulta tutto ok, viene abbinata aun altro diffusore e speditaall’imballaggio. A proposito di abbinamento: i diffusori prodotti non sonoovviamente tutti uguali, e tra di essipossono esserci, a causa dellenormali tolleranze, differenze ancheabbastanza significative, sia nellarisposta in frequenza chenell’efficienza. Ciò che in Bowers & Wilkins si fanormalmente è abbinare diffusori il

Bowers & Wilkins

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Una delle splendide sale espositive delcentro di rappresentanza B&W

Tre delle sale demo di B&W. La prima dedicata alle neonate Signature Diamond pilotate da Classè top di gamma, al centro un impianto caratterizzato dalla presenza delle nuove685 in congiunzione con Rotel RCD-06/RA-06 e, infine, la saletta cinema dove è in dimostrazione permanente il milionario sistema CT.

Gli spazi espositivi organizzati nel business & training center sono davvero splendidi, e in essi è possibile ritrovare qualsiasi prodottodella famiglia.

più possibile simili tra di loro, inmodo che nella normaleriproduzione le differenze tra uncanale e l’altro siano impercettibili. Altro lavoro è quello di scartarecompletamente diffusori finiti chedovessero non essere in unastringente griglia di tolleranza perun qualsiasi motivo. Badate bene, questi diffusori sonoperfettamente funzionanti eprobabilmente un normaleascoltatore mai si accorgerebbedelle lievi differenze, ma in B&W c’èil massimo rispetto del cliente, e pernulla al mondo verrebbero messi incommercio dei prodotti che, sia dalpunto di vista funzionale cheestetico, non siano perfetti.Una volta che il diffusore è finito, sipassa alla fase di imballaggio estoccaggio presso uno specialemagazzino che provvede anche allaspedizione in tutte le parti delmondo.

L’ultima chiccaLa B&W ha un laboratorio per laproduzione dei ricambi di vecchidiffusori che riesce a coprire un arcotemporale di dieci anni. Quando, però, esistono richiesteparticolari, l’azienda cerca sempre difar fronte a queste, magarifabbricando ad-hoc l’uno o l’altrocomponente; per questo vengonostoccati una serie di materie prime,coni, sospensioni, magneti,guarnizioni, anche di diffusori, chehanno molto più di dieci anni, e ciòper cercare di soddisfare almassimo la clientela. Lo spaziodedicato solo per questa attività èdavvero ampio e in esso sonoconservati davvero unaimpressionante moltitudine di parti.Guardandole, toccandole, si haanche la percezione di quanto latecnologia sia cambiata e sia incontinua evoluzione, in particolarmodo sui materiali.

Stanchi ma feliciIl giro si è concluso, lungo edestremamente interessante. Perchémai ci saremmo aspettati fino a chepunto potesse arrivare ilperfezionismo di B&W, quali equanti accorgimenti ed energieimplicasse, quanto grande fossel’attenzione per il cliente, cherasenta la sacralità. Conoscevamocertamente la cura per i dettagli cheda sempre distingue l’aziendainglese, me nel nostro tour abbiamoappreso con sbalorditivo piacereche è molto più di quanto avessimosempre creduto. E “di più” puòessere la sintesi della filosofiaBowers & Wilkins: senza mai cedereal compromesso, senzaaccontentarsi e senza la paura diricominciare da zero, qualora ilprodotto non fosse degno di tale etanto marchio. Davvero tutta lanostra ammirazione. Senza altreparole.

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HyperSpike.

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High Definition,low price

La InFocus brucia ancora una voltaogni primato. Il prodotto in prova,infatti, è un proiettore full-HD intecnica DLP con un prezzo che èdavvero riduttivo definireconcorrenziale. Pane per i denti deimolti appassionati chepretendono la massimaqualità nel rispetto di uninvestimento che in questocaso non basta definireragionevole.

Una volta si chiamavano ScreenPlay,ed erano quei proiettori dellaInFocus specificatamente progettatiper home theater, per applicazioniludiche. Si discostavano fortementedai “cugini” per uso dati, e offrivanoeccellenti prestazioni proprio per

proiettare immagini. Parliamo dimolti anni fa e di quando ancoranon era molto chiara e netta - comeinvece lo è oggi - la demarcazionetra sacro e profano, tra la proiezionedel bianco, e quindi presentazioni etutto ciò che attiene il mondo delprofessionale, e quella del nero,fatta di basse luci e di micro-contrasti, che sono invece il tipicocampo di applicazionicinematografico. Molte sono state leserie di proiettori che la InFocus hamesso in commercio,guadagnandosi una posizione dileadership assoluta nel segmentomedio con prodotti semprecaratterizzati da un imbattibilerapporto qualità/prezzo. Per questomotivo i prodotti dell’aziendastatunitense hanno quindifortemente contribuito alladiffusione della videoproiezione diqualità per come la conosciamoadesso, adesso che InFocus ha ingamma sei modelli “sparsi” per levarie risoluzioni, compresi i dueultimi modelli con matrice full-HD.Si chiamano IN81e IN82 econdividono sia la tecnica – DLP -che la stessa risoluzione nativa da1920X1080.

Grande convenienzaLa differenza tra i due risiede nelchip DMD (Digital Micromirror

Device) diproiezione,

che nelcaso

dell’IN81 èun Dark Chip

2, mentrel’IN82 utilizza

l’ultima versione diDark Chip, la 3. Ciò si ripercuote

InFocus IN81

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InFocus

tra 3,70 m e 4,44 m. Il gruppo otticoè totalmente sigillato, in modo daevitare qualsiasi contaminazionecon la polvere ambientale;il proiettore infatti ècome un piccolo“aspirapolvere”viste le ventoleper ilraffreddamentodi cui è dotato.Immancabili quindi,nonostante i filtri, lenumerose piccole particelleaspirate dall’esterno che, conl’andare del tempo, rovinanoinevitabilmente il chip DMD diproiezione. Un percorso ottico sigillatoimpedisce a qualsiasi impurità divenire a contatto con le parti piùdelicate della macchina,allungandone di molto la vita e piùin generale l’affidabilità. A proposito di ventilazione,nell’IN81 sono adottate ventoletachimetriche a bassa rumorosità eun percorso di aerazioneappositamente studiato per renderela macchina più silenziosa possibile.

raggiungevano questogrado di perfezione. La tecnologia

è andata indubbiamente tantoavanti in poco tempo e così tantoda stupire letteralmente, anche noiaddetti ai lavori. Se prima unproiettore di medio prezzo, perquanto molto soddisfacente, potevafar desiderare di più, siamo adessoin una condizione nella quale unamacchina come l’IN81 puòpraticamente considerarsi definitivaa meno di non voler quel poco inpiù che tanto però pesa sul prezzodi acquisto. Neri profondi, ottimimicrocontrasti, grande forza deicolori ed eccellente linearità sonosolo parte delle caratteristiche che

rendono questo IN81 un verobest-seller.

ConclusioniL’IN81 è un proiettoredavvero interessante. Afronte di un prezzo dilistino estremamente

concorrenziale, infatti, offreperformance di livello assoluto euna versatilità tale da rendere ilprodotto compatibile con qualsiasisorgente. La matrice full-HD di cui èdotato, poi, ci mette al riparo ancheda qualsiasi esigenza futura,potendo l’IN81 visualizzare a pienarisoluzione qualsiasi tipo disorgente, sia presente che futura.Senza dubbio il proiettore perl’appassionato esigente, ma attentoai propri investimenti, saprà regalaremomenti di estrema emozione,grazie a una qualità di visione che èriduttivo definire sorprendente.

sul rapporto di contrasto, che nelcaso dell’IN81 è di 10.000:1 contro i12.000:1 che può vantare il “cuginoricco” IN82 (misure effettuate conl’IRIS inserito), che è ancheleggermente più potente, con1200/1500 (normal/high bright)ANSI Lumen contro i 1100/1400dell’IN81. Nessuna altra differenzatra le due macchine, praticamenteidentiche dal punto di vistacostruttivo.Per quanto lievemente menoperformante, l’IN81 si inseriscecome tra i più convenienti proiettorifull-HD attualmente in commercio,con un prezzo al pubblico inferioreai 4000 euro e caratteristiche dilivello assoluto, che lo mettono incompetizione con macchine dilivello ben superiore. E anche dalpunto di vista estetico, IN81 vincesulla concorrenza, grazie a undesign morbido e accattivante chenon mancherà di affascinare ilpubblico. Finalmente il proiettorevisto “anche” come un oggetto diarredamento e non solo come un“arnese” tecnologico al quale doverperdonare un aspetto tutt’altro chepiacevole.

CompletoL’IN81 è una macchina alla qualenon manca nulla. Progettataper essere installatapraticamente in ognilocation, permette grazieallo zoom a bordo conrapporto di tiro 1:85 -2.22:1, di generare unoschermo di 2 m di base auna distanza dallo schermo variabile

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Caratteristiche tecniche Risoluzione: 1920X1080Rapporto d’aspetto: 16:9 (compatibile 4:3)Luminosità: 1100/1400 ANSI Lumen normal/high brightRapporto di contrasto: 10.000:1 full on/full offTecnologia: DarkChip2 1080p 12°Ruota colore: 7 spicchi calibrata D65KLampada potenza/durata: 250 W/2500 hr (normal)Rumorosità: 30 dBADimensioni: 43,2x14,8x47,6cm (LxAxP)Peso: 6,4kgAlimentazione/Consumo: 100-240VCA/375 WPrezzo: 3.900 Euro

Gli ingressi a disposizione sononumerosi, dagli analogiciComponent, SVideo, VGA e DSub15per PC, fino all’M1, che accetta siaanalogico che digitale, e infine DVI eHDMI 1.3 con HDCP. Un numero dicollegamenti impressionante e cheaccoglierà praticamente qualsiasisorgente. Completano la dotazione2 uscite trigger out a 12V per ladiscesa automatica dello schermo,ingresso RS232 seriale e remote IR.

VisioneL’IN81 stupisce. In primo luogo peruna considerazione che emergeimmediatamente. La qualità divisione offerta, infatti, èstupefacente soprattutto in rapportoal prezzo della macchina. Sefacciamo solo qualche passoindietro con la memoria nonpossiamo non ricordare leperformance degli stessi InFocus diqualche generazione fa che,seppure qualitativi, mai

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Musica: come dal vivo.

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La perfezione del suono, da Denon. L'amplificatore integrato PMA-1500 AE e illettore CD/Super Audio CD DCD-1500 AE offrono prestazioni eccellenti, conuna resa timbrica nitida e pulita in grado di restituire un ascolto il più vicinopossibile all'originale. La riproduzione sonora diventa amore per i dettagli,sfumature colte e fermate nell'attimo musicale che appare autentico. E leeccellenti caratteristiche del PMA-1500 AE non sono sfuggite all'attenzione dipubblico e critica, tanto da meritarsi l'ambito titolo di miglior prodotto dell'anno2006-2007 all'ultimo EISA AWARD. Un riconoscimento che fa onore a unprodotto bello da vedere e soprattutto da ascoltare, la tecnologia assoluta dentroun'estetica elegante e raffinata. È la perfezione di Denon che diventa materia inuna coppia di prodotti, il PMA-1500 AE e il DCD-1500 AE, in grado di essereun tutt'uno con l'esperienza musicale. La soluzione del suono, senza compromessi.

DCD-1500AELettore CD/SACD

PMA-1500AEAmplificatore Stereo

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La Esoteric, nata da una costoladella giapponese Teac, ha sempreavuto come missione principalequella di fabbricare e costruire CD,DVD player e convertitori digitali peril mondo audio e audio/video senzacompromessi. Fin dalle sue primerealizzazioni, nate nel lontano 1987ancora a firma Teac, ai progettistidell’azienda, che venivano dalmondo dei registratori a cassette dilivello assoluto, fu immediatamentechiara l’importanza della meccanicadi lettura. Intuirono subito che unaperfetta estrazione dei dati daldischetto era indispensabile perottenere dei lettori dalle eccellenti

Venti anni, e li dimostra

prestazioni. Fu così che nacque laVRDS, Vibration-free Rigid DiscClamping, un complesso sistemache tra le altre cose premeletteralmente il dischetto in mododa spianarlo completamente e daevitare possibili problemi di letturadovuti alle ondulazioni. Sichiamavano P-1 e D-1 ed erano laprima accoppiata a utilizzare lameccanica VRDS: fecero storia.Seguirono negli anni a venire unplayer stand-alone X-1 i due telai P-2/D2 e a seguire i P-10, P30 e P-50.Dieci anni dopo, nel 1997, il P-0,una meccanica di lettura con unpick-up laser estremamentesofisticato e che garantiva unnumero di errori nella letturapraticamente pari a 0. Il 2001 videpoi l’introduzione dell’accoppiata P-70/D-70 che adottava un nuovomeccanismo VRDS, evoluzione delprecedente e derivato dal P-0, lafunzione RAM Link e l’ingressoWord-Sync per la sincronizzazioneesterna del clock. I nuovi formati el’avvento del SACD hanno visto, nel2004, la nascita del 4 telai P-01 e D-01, con a bordo la nuova meccanicaVRDS-Neo e una architettura deltutto votata alle massimeprestazioni. Nel 2005, poi, laconiugazione verso il basso di P-01/D-01, i P-03 e D-03, lettore da“solo” 2 telai con molte dellesoluzioni costruttive e tecnologicheadottate nei fratelli maggiori. Percelebrare i 20 anni, infine, questaaccoppiata P-05/D05, con soluzionicompletamente nuove, una ulterioreelaborazione della meccanica VRDS-Neo chiamata VMK-5, e che utilizzail primo convertitoredigitale/analogico al mondo contecnologia a 32-bit.

La Esoteric amplia la sua gamma diCD player no-compromise con unaaccoppiata meccanica-convertitoredall’ottimo rapportoprezzo/prestazioni, che celebra i20 anni di attività del marchio.Non mancherà di suscitare grandeinteresse tra gli appassionati anchegrazie a un prezzo davverointeressante.

Esoteric P-05 | D-05

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processare, convertendoli, tutti isegnali digitali, anche quelli ad altadefinizione dei SACD, come nessunchip poteva fino ad oggi. Tutti icircuiti analogici, poi, sono derivatida quelli adottati nel fratellomaggiore D-03, compresa lastruttura dell’alimentazione, dotatadi tre trasformatori (due per i ramianalogici e uno per il digitale) e diinnumerevoli stadi di stabilizzazione.Il generatore di clock interno,doppio, riesce a generare unafrequenza base dei tempieccezionalmente stabile ed entra ingioco qualora non sia collegatoall’unità un generatore di orologioesterno come il G25S della stessaEsoteric. Collegamenti offerti sonoingressi bilanciati XLR, ottici ocoassiali su RCA digitali, IN/OUTword sync e Firewire IEE1394 sia a 4pin che a 8 pin.

Esoteric

possibilità di convertire il PCM (ilsegnale digitale proprio del CD) inDSD (Direct Stream Digital) propriodell’SACD. Il P-05 può infineveicolare direttamente, e senzaalcun passaggio, il segnale DSD(solo leggendo i SACD)direttamente al D-05, evitandoinutili passaggi verso chip diconversione d’interfaccia(prestazione possibile soloutilizzando l’iLink). Molti gli attacchia disposizione, due uscite digitali L eR sia bilanciato XLR che sbilanciato,Firewire IEE1394 sia a 4 pin che a 8pin, e word sync su BNC.Il D-05, unità separata diconversione da digitale a analogico(D/A), è la prima in assoluto adavere dei convertitori che lavoranocompletamente a 32 bit. Sichiamano AK4397, sono della AKMSeminconductor e riescono a

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Meccanica a vistaL’accoppiata P-05/D-05 ricalca lacifra estetica di tutte le macchineEsoteric, prima di tutto caratterizzateda una massiccia costruzione inalluminio che coinvolge tutto lochassis e non solo il frontale, comeinvece avviene per buona partedegli apparecchi della concorrenza.Chassis progettati e realizzati inmodo da essere i più rigidi emassicci possibile in modo da nontrasmettere le vibrazioni a tutte leparti interne; splendidi poi, oltre chefunzionali, i tre piedini di appoggioin acciaio regolabili, in modo daconsentire anche una perfettamessa in piano degli apparecchi.L’unità P-05 è equipaggiata con lanuova meccanica VMK-5, sviluppataappositamente per questa macchinae che comprende un plattorello inmagnesio finemente lavorato a

campate, e che fa bella mostra di sedalla elegante finestra posta sulcoperchio dell’unità. Una trovata,questa, che strizza l’occhioall’estetica e all’indubbio fascino chele macchine Esoteric emanano aprescindere dalla possibilità,introdotta in questa accoppiata, diispezionare il leggendario gruppomeccanica VRDS Neo al lavoro. NelP-05, poi, troviamo buona partedelle soluzioni già messe in campoper P-01 e P-03; stesso pick-up lasersviluppato per evitare errori dilettura durante gli spostamenti, esistemi di alimentazione a toroidalimolto simili ai top di gamma, e cheoffrono rami di stabilizzazionecompletamente separati per tutte lesezioni. Il P-05, inoltre, mette adisposizione l’up-conversion deinormali CD a 44.1 kHz con due stepdiversi, 88,2 kHz e 176,4 kHz, o la

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AscoltoL’accoppiata è ovviamente dielevatissimo livello. Con essa siriscopre il piacere della musica edell’ascolto di qualità, scevro daqualsiasi sensazione di“riproduzione”. Ci si trova di frontea un palcoscenico sonoro di grandedettaglio, di estrema limpidezza epulizia e che riesce a mostrare

qualsiasi nuances con il giusto pesoe la corretta misura. Nulla di ciò chesi ascolta è troppo o troppo poco, èenfatizzato o attenuato. Tutto ècome deve essere, né più né meno.Il palcoscenico sonoro risultapertanto estremamente correttonella sua ricostruzione, e conqualsiasi genere, dal rock allaclassica, dal pop al jazz.

C’è aria tra gli strumenti, c’èsensazione di spazio e allo stessotempo il messaggio sonoro èperfettamente amalgamato, e nulla,voci comprese, è troppo in primopiano. Insomma, una macchinaquasi perfetta, anche per il grandesenso del ritmo e della sincronia, eper una gamma bassa -spessotallone d’Achille di molti player-assolutamente stupefacente. Ognicosa suona al suo tempo e decadequando deve farlo; i bassi nonhanno code, le medio alte nonvanno troppo in fretta rispetto alresto. Ma tutto ciò viene fuori dopoun acuto ragionamento delrecensore, dopo essere stato“costretto” quest’ultimo a scriverecome suona. Già, P-05 e D05“suonano” semplicemente, senzafar sentire la loro presenza. E questoè davvero ciò che maggiormenteconta, non vi pare?

ConclusioniL’accoppiata è davvero di quellecelebrative. Belli, ben suonanti,capaci davvero di emozionare,questi P-05 e D-05 possonorappresentare la scelta definitivadell’appassionato esigente, al qualeviene anche offerta l’opportunità, infuturo, di poter sostituire il gruppomeccanica e/o il convertitore conuno –sono intercambiabili- oentrambi i modelli superiori P-03/D-03. Il rapporto qualità/prezzo è poianch’esso di quelli celebrativi, vistoche sistemi del genere, con questaqualità, vengono di solito offerti aprezzi molto più alti. E anche se èdifficile parlare di “convenienza” concerte cifre in ballo, c’è da dire che,relativamente al suo segmento diappartenenza, P-05/D-05 sonodavvero un “conveniente” affare.

Esoteric

Meccanica di lettura P-05Sistema: CD | SACD | CD-R | CD-RWMeccanica VRDS: VMK-5Uscite: Digitali XLR L&R e 1XRCA | iLink 4 poli e 8 poliIngressi: Word-Sync su BNCAlimentazione: AC230V/50Hz Consumo: 16WDimensioni: 44,2x12,6x33,2cm (LxAxP)Peso: 14kgPrezzo: 6.900 Euro

Convertitore D/A D-05Distorsione armonica totale: 0,002%Risposta in frequenza (SACD): 5Hz-20kHz (+0,5dB/-3dB)Rapporto S/N (JEITA): 112dBUscite: L&R XLR e RCA | word sync su BNCIngressi: 2X XLR L&R | 1X ottico | 1XRCA coassiale | 1XBNC word sync |iLink 4 poli e 8 poliAlimentazione: AC230V/50Hz Consumo: 14WDimensioni: 44,2x12,4x33,2cm (LxAxP)Peso: 13kgPrezzo: 6.900 Euro

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Ancora una volta Denon stupisce,con un sistema, il DHT-FS3 votatoalla qualità da una parte eall’estetica e compattezza dall’altra.La proposta del colosso giapponeseè rivolta a tutti coloro che, puramando il coinvolgente suonodell’Home Cinema, non vogliono onon possono installare 5.1 diffusoriin ambiente e preferiscono unasoluzione compatta. Una richiesta del genere è tutt’altroche facile da soddisfare, soprattuttoper gli ambiziosi requisitiprestazionali che Denon impone aisuoi apparecchi.

Nero laccato

Denon debutta con un nuovoprodotto, estremamente elegante e ingrado di sonorizzare in modosemplice e con prestazioni elevatequalsiasi ambiente. Se non sopportatefili e ingombri, questa è la soluzioneche indubbiamente fa per voi.

Denon DHT-FS3

X-SPACEÈ così nata la tecnologia X-SPACESurround, che permette, tramite unsolo diffusore a sviluppo orizzontalee un subwoofer, di “simulare” lapresenza in ambiente dei 5.1diffusori altrimenti necessari perrealizzare un sistema HomeCinema. Si chiama DHT-FS3 ed è ilprimo sistema Denon ad adottare lanuova tecnologia: consta di unaunità centrale e un subwoofer,entrambi compatti e stupendamenterifiniti tramite una laccatura neropiano, che farà bella mostra di sé inqualsiasi arredamento.X-SPACE Surround e il DHT-FS3funzionano tramite sei diversialtoparlanti da 8 cm pilotati daaltrettanti amplificatori che“distribuiscono” il suono all’internodell’ambiente meglio di comefarebbe un sistema tradizionale 5.1.Qualsiasi sia la vostra posizionenella stanza, godrete comunquedell’ambienza Surround e, quindi, ditutti quegli effetti di circondamentoe provenienza che hanno decretatoil successo dell’Home Cinema percome lo conosciamo oggi.

In due pezziIl DHT-FS3 è quindi costituito dauna unità centrale che potrà essereposizionata sotto il dispositivo divisualizzazione o anche appesa almuro tramite le staffe in dotazione.Le sue dimensioni relativamentecompatte permetteranno una facilecollocazione. È comunquedisponibile e fornito comeaccessorio un elegante tavolinoDenon dove poter collocare iltelevisore, l’unità e il subwoofer acorredo. Unità con una vesteestetica curatissima.

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A partire dalla griglia nera forata cheimpreziosisce in frontale e cela glialtoparlanti e un elegante display asegmenti che indica il volume diascolto (o i parametri di set-up).Presenti, poi, l’interruttore dialimentazione a sinistra e i comandidel sistema a destra, insiemeall’uscita cuffia.Un altro grande pregio del DHT-FS3è la semplicità di collegamento eutilizzo, cosa fondamentale perquesto tipo di sistemi. In esso sonoinfatti presenti due ingressianalogici, uno dei quali potrebbeservire a collegare il sintonizzatoreTV, tre digitali, due ottici e unocoassiale. Di sicuro uno di questisarà impegnato dal DVD e un altro,per esempio, dal decoder satellitare.Una volta cablate tutte le nostresorgenti, sarà sufficiente accendere

un “solo” diffusore, per quantocomplesso, ma con un vero eproprio sistema 5.1. Anche lapotenza a disposizione è tanta - aben pensarci sono presenti 6diffusori a suonare più il sub - ed èdifficile mettere in crisi il sistema.Anche con l’ascolto stereofonico daDVD, o da iPod, si ottengono deilusinghieri risultati, e la musicaproveniente dal DHT-FS3 si faascoltare in modo davveropiacevole e convincente.

ConclusioniUn sistema “all-in-one” davverorivoluzionario, che coniuga estetica,semplicità di utilizzo e prestazioni,tutte doti difficili da trovare insieme,in un unico “contenitore”. Chiunquevoglia aggiungere una marcia in piùalla propria fruizione giornaliera inmodo molto semplice e economicoha trovato, con il DHT-FS3, lasoluzione ai propri problemi.Ciliegina su una torta già moltoappetitosa, l’estetica del sistema,curatissima grazie alla finituralaccata nera che si intoneràperfettamente con qualsiasiarredamento.

l’unità e selezionare l’ingresso, pergodere del suono generato, che disicuro vi stupirà. L’utente piùsmaliziato può, attraverso iltelecomando a corredo dual-side eil display sul pannello frontale,personalizzare l’installazionefornendo al sistema le distanze diascolto e i ritardi, migliorandoneancora le prestazioni. Ma già “cosìcom’è” il DHT-FS3 è in grado diesprimere eccellenti doti sonore. Male sorprese non sono finite qui,perché tramite un ulteriore ingressodi controllo (Dock Control) di cui èdotato il sistema, è possibilecollegare una docking stationDenon (ASD-1R, ASD-3R o ASD-3W), e utilizzare il DHT-FS3 ancheper ascoltare l’iPod controllandototalmente quest’ultimo tramite iltelecomando del sistema.

Ascolto e utilizzoIl sistema è davvero un “plug&play”,nel senso che il suo collegamento ela sua installazione sonosemplicissimi. Collegato, il DHT-FS3funziona bene subito e questo è ungrande valore aggiunto per unprodotto come questo, che saràutilizzato anche dai menoappassionati. La ricostruzione e l’effetto ambienzaricreato sono davvero incredibili, enon sembra di avere a che fare con

Denon

Il sistema DHT-FS3 offre una qualità del tutto paragonabile a quella di un sistema 5.1ma con il modesto ingombro di un solo diffusore da sistemare sotto il dispositivo divisualizzazione.

Il subwoofer a corredo è moltocompatto e splendidamentelaccato con finitura nero piano.

Caratteristiche tecnicheIngressi: 2 stereo L&R | 3 digitali | due ottici uno coassialeCompatibilità: Dolby Digital | DTS | Dolby Pro Logic II | Dolby HeadphonesUnità principale tipo: 6-diffusori da 1-via di tipo chiuso | schermati da 8cmUscita nominale: 22W x 6 (6 ohm)Subwoofer da 40W (3 ohm)Sensibilità di ingresso: 500mV o 250mV (selezionabile)Risposta in frequenza: 150Hz - 20kHzRapporto S/N: 100dBAlimentazione: AC 230 V, 50 HzConsumo on/standby: 32W/1WDimensioni: 85x9,6x12,5cm (LxAxP)Peso: 4.6 kgSubwoofer tipo: bass reflex con woofer da 16cmRisposta in frequenza: 45 Hz-150 HzPotenza massima: 40W | 80W di piccoDimensioni: 10,6x38x36cm (LxAxP)Peso. 5,6kgPrezzo: 1.190 Euro

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Un grande suono, ed è solo l’inizio

Due sistemi entry-level dallegrandi prestazioni e a un prezzoassolutamente speciale. Un modo intelligente e unico dientrare in possesso di un “vero”sistema Hi-Fi che non smetteràmai di darvi grandisoddisfazioni.

Rotel | B&W Sistemi Stage

Il sistema Stage 1 è il più piccolo proposto, e offre un rapporto qualità/prezzo assolutamenteimbattibile. Probabilmente quanto di più vantaggioso in commercio in questo momento.

spento nel salotto di casa, silimitano a sentire musica come edove possono, spessoabbandonando completamente ilconcetto di qualità. Abbiamo cosìdeciso, distribuendo due marchinon solo assolutamente prestigiosi,come B&W e Rotel, ma ancheestremamente sinergici (fanno partedello stesso gruppo industriale evengono ottimizzati all’ascolto l’unoper l’altro), di proporre due sistemi,lo Stage 1 e lo Stage 2, a un prezzoestremamente concorrenziale ingenerale, e anche fortementescontato rispetto al listino. Insieme aquesti, alcuni accessori-necessori acompletamento del sistema

I due sistemiCiò che proponiamo sono dueaccoppiate molto simili nellecaratteristiche seppure con certedifferenze, sia soniche che diversatilità. Il sistema base, quello piùeconomico, propone un integratoRotel RA-04 da 2X40W, l’entry-level,senza telecomando, il lettore di CD,sempre Rotel, RCD-06 e una coppiadi diffusori B&W 686, i più piccolidella neonata serie 600. Lo Stage2,invece, di maggiori pretese, utilizzalo stesso lettore di CD RCD-06,

Se da una parte una grossa fetta diappassionati continua a seguire ilmercato e a investire sullariproduzione di qualità, dall’altraentusiasti nuovi, la generazionedell’iPod senza dubbio, ma non dimeno molti altri fanatici di musicaanche tra i meno giovani, hanno unpo’ dimenticato come si ascolta“veramente” la musica.Abbandonato il vecchio impianto,spesso risalente all’epoca d’orodell’Hi-Fi (’80-’90), in soffitta o

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l’integrato RA-05, identico in tutto eper tutto al fratello minore se nonper la presenza del telecomando, ele casse B&W 685, un gradino inalto rispetto alle 686 dello Stage1, e“anche” vincitrici del premio EISAcome miglior diffusore diquest’anno.Tutti i prodotti attingono da serienuove, da poco uscite sul mercato.06 di Rotel è una linea di prodottidall’incredibile rapportoqualità/prezzo e che vede, oltre gliintegrati e il CD proposti, un altroamplificatore, l’RA-06 molto simile aifratelli minori, se non per la potenzamassima erogata, che in questocaso è di 2X70W, e una coppia dipre/finale l’RC-06 e RB-06 top dellaSerie. Sorgenti, oltre al lettore di CDRCD-06 anche il sintonizzatore RT-06. Questa nuova linea 06 di Rotel,seppur solo lievementediversa dalla precedente dalpunto di vista estetico,introduce sostanziali migliorienella circuitazione e neicomponenti adottati, perraggiungere una qualità diriproduzione che in moltidefiniscono incredibile inrapporto al prezzo.La Serie 600 di B&W, poi, èancora più recente rispetto alla06 di Rotel. Innovativa,raffinata, elegante la Bowers &Wilkins ha ridisegnato una delleserie cui maggiormente lega il

Rotel | B&W

La Serie 06 di Rotel è di fresca introduzione in commercio. Offre un rapportoqualità/prezzo praticamente imbattibile con prestazioni assolutamente paragonabili aprodotti di classe molto superiore.

Il sistema Stage 2 offre in più il telecomando per l'amplificatore e una coppia di casse, le 685, più performanti -sono vincitrici delpremio EISA di quest'anno come miglior diffusore- ma anche maggiormente ingombranti.

Le 4 essenze nelle quali sono disponibili i diffusori. Frassino nero, Rovere, CiliegioRosso e Wengè.

proposti con stage sono gli ZR-7della Solidsteel, eccellenti supportida 70 cm con gambi in alluminioche uniscono grande solidità a unaestetica senza dubbio di grandeimpatto. Il Debut III della Pro-Ject,infine, dotato di testina Ortofon OM5E è in grado di essereimmediatamente collegato agliintegrati Rotel (hanno entrambi

l’ingressoPhono MM)

con grandisoddisfazioni, per riscoprire

come mai prima la propriacollezione di vinile.

AscoltoI due sistemi non lasciano adito adubbi, e chi conosceva il suono deicoordinati di primo prezzo anche disoli 10 anni fa, rimarrà “almeno”sbigottito. Ciò che colpisce, prima ditutto, è la piacevolezza dell’ascolto,la fluidità con la quale la musica

proprio successo commerciale,realizzando prodotti che uniscono inuna sintesi perfetta eccezionalitàdelle prestazioni e armonia dellalinea. La nuova Serie 600 sidistingue completamente dallaprecedente, avvalendosi di formeinedite e componentitecnologicamente avanzati, pronti asoddisfare le richieste più esigenti.Oltre ai prodotti proposti, una nutritaserie di diffusori specificatamenteper Home Cinema (centrali, sub eposteriori) e due diffusori dapavimento, il 684 e il 683. Il primoè un 2 vie e mezzo con tweeter da25 mm con cupola in alluminio e 2woofer da 165 mm in kevlar, mentreil 683 è un tre vie classico, con mid-range FST™ da 15 cm, lo stessotweeter a bordo del 684, e 2 wooferin alluminio da 165 mm.

Alcuni necessoriA corredo con i sistemi Stage 1 eStage 2 vengono proposti una seriedi accessori, opzionali, con i qualicompletare l’impianto nel modo piùappropriato. Prima di tutto dei cavi,attinti dal catalogo Audioquest, daaccoppiare nella maniera più idoneaalle combinazioni proposte.Abbiamo scelto i Type 2 per leconnessioni di potenza e iSidewinder per quelle di segnali. Iprimi, con geometria a stellatetra-polare econduttore di rameLGC solido sono deicavi con un incredibilerapportoqualità/prezzoe in grado diveicolare al meglio il segnale dipotenza generato dagli integratiRotel. Stesso dicasi per ilSidewinder, scelto nella lunghezzada 0,75 mt vista la tratta davveromodesta da compiere tra lettore eamplificatore e in grado di faresprimere al meglio le doti sonichedell’impianto. Dulcis in fundo, dauna parte gli stand per le casse,necessori spesso indispensabili, edall’altra un giradischi che haletteralmente spopolato, grazie aprestazioni davvero incredibili semesse in rapporto al suo prezzo dilistino. A proposito di stand, quelli

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Consigliamo in sede di installazionee di successivo tuning di tentaretutte le possibilità a disposizione,fino a trovare la soluzione chemaggiormente soddisfa i gustipersonali di ognuno. Stage 2, e le685 di cui è dotato, sono unsignificativo passo avanti. Fermorestando infatti la stessa potenza adisposizione, ciò che aumenta è dauna parte l’efficienza del diffusore(4 dB non sono affatto pochi, ecorrispondono a una percezione dimaggiore volume a disposizione) edall’altra il diametro del woofer -16cm- e la maggiore grandezza delmobile. Ciò ovviamente si traducein una gamma bassa che scendeancora di più e meglio, riuscendodavvero a stupire l’ascoltatore a cuisembrerà di trovarsi al cospetto diun diffusore di ben altre dimensionie corpo. Tutto questo si traduce in unasuperiore coerenza e migliorecapacità di interpretare il messaggiosonoro, che viene riprodotto inmodo davvero convincente.

Anche a volumi molto sostenuti, ilsistema Stage 2 è eccellenteinterprete di ogni genere, dallasinfonica, al rock, fino al jazz, senzamai stancare l’ascoltatore, che sitroverà davanti un coordinato ingrado di suonare ininterrottamenteper ore senza che mai si avverta laminima fatica di ascolto. I 685 sonoanch’essi dotati di tappi per ilreflex, e anche in questo caso èinteressante effettuare numeroseprove prima di stabilire la soluzioneche meglio si confà ai gustipersonali. Un giusto cenno va fatto ai“necessori” proposti. Con gli standSolidsteel, prima di tutto, entrambi idiffusori traggono notevolegiovamento. Il basso si asciuga eallo stesso tempo diventa più sicuroe perentorio e anche il medio altose ne giova, trovandosi megliocollocato all’interno del palcoscenicosonoro. Consigliamo vivamentequesto accessorio, dove possibile,piuttosto che sistemazioni piùsacrificate che svilirebbero leeccellenti doti dei diffusori. Le 686, inoltre, -le 685 hanno il

Rotel | B&W

contenuti con maggiore impegnoenergetico (rock complesso o pieniorchestrali, per esempio), lo Stage 1e le 686 in particolare non perdonomai ne grinta ne tanto menoenergia, riuscendo sempre amantenere i piani sonori bendelineati. Solo aumentando molto ilvolume il suono si irrigidiscelievemente; ma non dobbiamo maidimenticare di trovarci di fronte aun sistema da poco più di milleeuro: il risultato a cui assistiamo ègià fin troppo lusinghiero. Le 686,dotate di tubo reflex posteriore,vengono fornite con dei tappi perquest’ultimo, parziale (mezzalarghezza) o totale. L’applicazione diquesti permette di modificare leprestazioni in gamma bassa,asciugandole –ma a prezzo diminore estensione-, secondol’applicazione dell’una o dell’altraocclusione.

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Gli stand ZR-7 di Solidsteel vengono offerti come accessorio dei sistemi Stage a unprezzo speciale. Alti 70 cm, sono esteticamente molto belli e in grado di sostenere almeglio sia le 686 che le 685 di B&W.

Il Debut III è un autentico best-buy, ed è senza dubbio il miglior giradischi nella suafascia di prezzo, riuscendo tranquillamente a competere anche con prodotti dal costonettamente superiore. Viene offerto a un prezzo che è poco definire allettante, inabbinamento con Stage.

Gli Audioquest Sidewinder sono degli eccellenti cavi di segnale, offerti per i due sisteminella lunghezza da 75 cm, più che sufficiente per coprire la distanza lettore-amplificatore.

I Type 2 di potenza sono perfettamente bilanciati con il sistema Stage e offrono eccellente qualitàa un prezzo senza dubbio conveniente, e ancora di più in abbinamento con i sistemi proposti.

viene riprodotta, senza che nullaappaia fuori posto. Entrambe isistemi caratterialmente sono simili,non v’è infatti alcuna differenzasonica tra RA-04 e RA-05, e l’agodella bilancia lo fanno in primis idiffusori e successivamente - lodettaglieremo meglio in seguito -l’uso dei cavi speciali Audioquest edegli stand Solidsteel tutti proposticome accessori.Il sistema Stage 1 ha un suonomolto scolpito, definito, armonico,con una buona estensione sullagamma bassa, che riesce aconvincere anche se generata da unwoofer da “soli” 13 cm. Lariproduzione della voce è coerentee piena, dettagliata, e anche nei

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ConclusioniDue sistemi e due proposte senzadubbio votate alla qualità e per laqualità. In grado, entrambe, diprestazioni incredibili in relazione alprezzo, si candidano ad essere i“best-buy” della stagione. Versatili epotenti gi amplificatori (offronoanche un ingresso “media player”che visti i tempi appare almenoopportuno), di grande qualità lasorgente e i diffusori, e davvero benscelti gli accessori, questi sistemiStage faranno riappropriaredell’ascolto di qualità utilizzando siala sorgente in dotazione che gliattuali media player, iPod in primis.

reflex frontale- soffrono molto dellecollocazioni a libreria a causa deltubo reflex sistematoposteriormente e che ha bisogno diun certo volume di “aria libera”attorno per esprimersi al meglio.L’uso dei cavi speciali sia per lapotenza che per il segnale è ungrosso miglioramento, davverosignificativo, che consigliamo a tuttigli utenti dei sistemi Stage. on un sacrificio economico tuttosommato modesto, infatti, leprestazioni a tutto tondo miglioranosignificativamente, donando aentrambe i sistemi maggioremusicalità, analiticità e trasparenza.

Rivenditori StagePiemonte

Audio Impact Torino 011 4474372Immagine e Suono Torino 011 6197053V.M. Audio Torino 011 4368885Rigola Luigi Biella 015 2522198

LombardiaBuscemi Hi-Fi Milano 02 86450737Fnac Milano 02 86954684Hi-Fi Club Milano 02 5692800Hi-Fi Games Milano 02 26141575Home Project Milano 02 58110005Spinelli Milano 02 6884540Studio Hi-Fi Milano 02 89409952Sing a Song Monza (MI) 039 737464Agosti Hi-Fi Rho (MI) 02 9306818Pasotti Snc Pavia 0382 27133Dimensione Hi-Fi Bergamo 035 237749Buzzi Radio Busto Arsizio 0331 632660Electronics Hi-Fi Como 031 269224Expert-Belmonte Lecco 0341 460248Garosi Hi-Fi Mantova 0376 328604Buscemi Hi Fi Varese 0332 239200Dimensione Hi-Fi Brescia 030 225419Sound Center Brescia 030 3701234

VenetoTrony G.M. Padova 049 611922Trony G.M. - Giotto Padova 049 8073550Future Shop Albignasego (PD) 049 8806682Trony - Le Bretelle Sarmeola (PD) 049 8979069Hi-Fi Tommasini Oderzo (TV) 0422 207422Trony G.M. Castelfranco Veneto (TV) 0423 722230Trony - P&G Store Villorba (TV) 0422 910012Trony G.M. Mestre (VE) 041 951882Trony - Tom S.M.di Sala (VE) 041 5731436Trony G.M. Rovigo 0425 410666Trony G.M. Pordenone 0434 241505Trevisan F.lli Maccari di Gazzo V.se (VR) 0442 56063

Trentino Alto AdigeHi-Fi Studio S.Lorenzo di Sebato (BZ) 0474 474472Trony G.M. Trento 0461 420550

Friuli Venezia GiuliaL'Alta Fedeltà Tricesimo (UD) 0432 853124Radio Resetti Trieste 040 392646

LiguriaAuditorium Genova 010 586151Must Music Genova 010 589551Videon Hi-Fi Genova 010 363607

Emilia-RomagnaComet Budrio (BO) 051 6928811Chiari Rimini 0541 782005Automusik Vignola (MO) 059 771454Casa Musicale Varese Parma 0521 786204

ToscanaAcoustic Fidelity Firenze 055 714403Radio Longiave Pisa 050 24165

UmbriaVideosound Bastia Umbra (PG) 075 8008644

LazioLyrics Audio Roma 06 77205477

CampaniaH&S Entertainment Napoli 081 2298596Miele e Musica Avellino 0825 26507Abate Vincenzo Angri (SA) 081 5132030

PugliaAltovolume Lecce 0832 241609Hi-Fi & Video Center Maglie (LE) 0836 428121

CalabriaLinea Mauro Catanzaro 0961 792041

SardegnaNanni Danilo Cagliari 070 554907

SiciliaMigliore Palermo 091 6943111Musicland Siracusa 0931 32444

Rotel RA-04Potenza: 2x40 W RMS su 8 ohmDistorsione armonica totale: <0,03%Ingressi: 4 ingressi linea, 1 ingresso phono MM, 1 ingresso media playersul frontale. Dimensioni: 435x72x342mm (LxAxP)Rotel RA-05Potenza: 2x40 W RMS su 8 ohm - Distorsione armonica totale: <0,03%Ingressi: 4 ingressi linea, 1 ingresso phono MM, 1 ingresso media playersul frontale. Dimensioni: 435x72x342mm (LxAxP)Rotel RCD-06Potenza: 24bit/96KHz a sovracampionamento ottuploUscite: uscita digitale coassiale ed uscita analogicaRisposta in frequenza: 20Hz-20kHzDistorsione: 0,0045%Dimensioni: 435x72x342mm (LxAxP)B&W 686Altoparlanti: woofer/midrange in Kevlar da 130mm, tweeter a cupolametallica da 25mmPotenza: 25-100 W - Efficienza: 84 dB spl Impedenza: 8 ohm (minimo 5.1 ohm)Dimensioni: 265x170x284mm (LxAxP)B&W 685Altoparlanti: woofer/midrange in Kevlar da 165mm, tweeter a cupolametallica da 25mmPotenza: 25-100 W - Efficienza: 88 dB splImpedenza: 8 ohm (minimo 3.7 ohm)Dimensioni: 340x198x331mm (LxAxP) Project Debut IIIGiradischi compreso di braccio e di testina Ortofon OM 5ETrazione a cinghia, velocità 33/45 giri - Motore sincrono ACBraccio diritto da 8,6" in alluminioPeso kg. 5,5 - Colore: NeroDimensioni: 415x118x320mm (LxAxP)

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La leggenda continuaUna tecnologia superiore che abbina il design della serie di riferimento P-01/D-01

ad una nuova elaborazione del segnale DSD.Una combinazione di macchine in grado di esprimere nella sua purezza

tutto il potenziale sonorodei formati CD e SACD.

P-03Nuova meccanica VRDS-NEO supportata da struttura ad alta rigidità

Stadio di alimentazione e trasporto separati in una costruzione “dual chassis”Trasferimento digitale dei segnali DSD con interfaccia i.LINK, oltre al formato ES-LINK di ESOTERIC

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D-03Diretta derivazione del convertitore di riferimento Esoteric D-01 a struttura mono-block.

Convertitori D/A Analog Devices AD 1955, pilotati in modalità differenziale per l’elaborazione dei segnali DSD e PCM. L’estrema versatilità del sistema P-03/D-03

offre all’utente una serie di modalità di riproduzione selezionabili,come CD audio (Redbook), decodifica nativa DSD, conversione PCM

e un’avanzata conversione del segnale PCM/DSD.

www.audiogamma.itVia Pietro Calvi 16 Milano Italy Telefono 02 55181610 [email protected]

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creativo, ha ideato la linea iTube diapparecchi a tubi, originali e digrande qualità. In grado diamplificare anche l’iPod, questiultimi finalmente offrono qualchecosa di nuovo su un mercato fintroppo stagnante e con pochi spunticreativi. Sono così nati l’iTube ValveDock e il Carbon Edition in prova,ibridi valvole/mosfet ed entrambidisponibili anche con una coppia didiffusori finemente laccati neri,l’iTube 182 (provato sullo scorsonumero 14 di Gammadelta), l’iTube252 eccellente compromesso tra unamplificatore no-compromise e unprezzo tutto sommato ragionevole,il grandioso iTube 402 e, infine, iltop di gamma Mothership,ambizioso tre telai costituito da unpreamplificatore e due finali mono.Tutti, con la sola esclusione delCarbon Edition, che lo possiedeintegrato, sono dotati di unadocking station per iPod separata ecompletamente telecomandabile;ciò per venire incontro alla semprecrescente esigenza di amplificazionidi qualità per il player Apple, ognigiorno più presente nella vitaquotidiana, e che sta letteralmenterivoluzionando il modo di fruire icontenuti musicali e video.A proposito diquest’ultimo, la dockingFatman in dotazione a

tutti i

La linea di prodotti Fatman coprepraticamente ogni esigenza siaprestazionale che economica. Questoamplificatore ibrido con docking stationincorporata per iPod, oltre aessere potente e di grandequalità, permette, con uningombro modesto, disonorizzare moltopiacevolmente l’ambiente,grazie a un suono che nonsmetterà mai di stupirvi,qualsiasi sia la sorgente.

Nero come il carbonio

Fatman iTube Valve Dock Carbon Ed

James Roth, geniale manager, è lamente pensante che muove le filadella Fatman e della sua “gemella”Roth audio. Egli, utilizzando da unaparte la grande esperienza maturatacon TL Audio (azienda leader nella

produzione di elettronicheprofessionali a valvole), edall’altra il suo innato

genio

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Il Carbon Edition con i diffusori laccato nero che vengono offerti a un prezzoparticolarmente vantaggioso.

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neonata Serie 600,si ottengono delle prestazioni

che è poco definire entusiasmanti. I25 W del Carbon Edition vengonofuori in modo prepotente e l’ascoltosi fa più denso e interessante, moltopiù completo di quanto non siottenga con i diffusori Fatman. Macerto il paragone non si puòneanche fare, tra casse didimensioni e costi assolutamentenon paragonabili. Anche l’iPod, cheancora qualche scettico guarda conriluttanza, riesce a restituire unaqualità di ascolto e una fruibilitàunici. La comodità del sistema è poiai massimi vertici. Basta accendere einserire l’iPod per ascoltare musica,con una qualità che sicuramentestupirà chiunque.

ConclusioniIl Fatman Carbon Edition è unamplificatore “anche” per iPod dalleprestazioni uniche. Potente e digrande qualità, riesce a intrattenereaffascinando l’ascoltatore con ilproprio suono, caldo e avvolgente eche farà riscoprire a molti il piaceredell’Hi Fi tramite un ascolto pulito,affascinante, coinvolgente e in gradodi emozionare come sa emozionarela musica.

Il Carbon Edition è prima di tutto un vero e proprio amplificatore stereofonico. Dueingressi linea per collegare qualsiasi sorgente permettono a questo il collegamento aqualsiasi apparecchio. Notare l’eccellente qualità dei pin di ingresso e dei morsetti diuscita per i diffusori.

modelli - ma non di meno il Carbonoggetto della prova - sono forniti diuscita SVideo per fruire di qualsiasitipo di contenuto all’internodell’iPod.

Obiettivo ambiziosoIl Carbon Edition, uno scalino sopral’entry-level iTube Valve Dock, sicontraddistingue prima di tutto perun’estetica molto affascinante,soprattutto grazie alla finitura dellochassis in acciaio nero carbonio, chelo rende praticamente unico nel suogenere. Altra particolarità è l’occhiomagico di vecchia memoria, cheveniva utilizzato per la sintonia delleradio a valvole dei nostri nonni. NelFatman Carbon Edition è invece unVu-meter, un misuratore di livelloche ha sopratutto una veste esteticapiuttosto funzionale e che donaall’apparecchio, insieme alle duevalvole che partecipano allapreamplificazione del segnale(2XECC85), un aspetto davveroesclusivo e assolutamente attraente.Un’altra caratteristica da nonsottovalutare del Carbon Edition è lasua compattezza. In un solo telaio,infatti, troviamo un vero e proprioamplificatore stereofonico, che nullaha da invidiare a molti nomiblasonati, e una docking station per

iPodcontelecomando.Una soluzione all-in-one di qualità che ben si presta amolte installazioni dove si vogliaconcentrare tutto in un solo posto.L’iTube Valve Dock o gli altriamplificatori della serie Fatmanhanno invece la docking separata esi prestano a installazioni chepreferibilmente prevedano lacollocazione del supporto edell’iPod in un posto diversorispetto a quello dove si installeràl’amplificatore vero e proprio.Esigenze diverse e gusti diversi, aiquali James Roth ha voluto trovaresempre una risposta. Il CarbonEdition è quindi un “vero e proprio”amplificatore stereo Hi-Fi da 25 Wper canale, dotato di tecnologiaibrida valvole/mosfet, di 2 ingressilinea ai quali poter collegarequalsiasi sorgente, dal lettore di CDalla radio, e commutabili attraversola manopola sul pannello frontale,dove trova posto anche laregolazione del volume e

l’interruttore dialimentazione. Le valvole, oltre

a essere protette - come del restoanche la docking - da un roll-bar inacciaio inox, possono essere anchepreservate attraverso un coperchioin metallo nero forato fornito acorredo. Tale accorgimentopermette sia di preservare l’integritàdei tubi che le dita dei curiosi cheignorano o non ricordano quanto levalvole possano scottare.

AscoltoIl Carbon Edition è disponibile siasenza diffusori che con una coppiadi casse a due vie laccate nere. Conesse è possibile raggiungere unbuon livello d’ascolto, inteso comequalità. La fruizione è piacevole escorre via tranquilla; il Fatman siscopre intrigante intrattenitore e unapiacevole conquista verso unaqualità che forse molti abitudinarifruitori dell’iPod neancheimmaginano. L’abbinamento checonsigliamo, laddove lo spazio e lepossibilità lo consentano, è con unacoppia di diffusori 686 della B&W.Con essi, che fanno parte della

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Fatman

Caratteristiche tecnichePotenza di uscita: 25 W X 2Risposta in frequenza: 20Hz | 20kHz (+/- 1,5 dB)Distorsione armonica: <0,5%Rapporto segnale rumore: >86dBImpedenza di ingresso: 10kohmImpedenza di uscita: 4ohm, 8ohmValvole utilizzate: 2X6N1 o ECC85 e 1X6E62Alimentazione: 220-230VCA 50-60HzDimensioni: 36x14,8x17,2cm (LxAxP)Peso: 3,97KgPrezzo: 599 Euro versione senza casse, 799 Euro con casse FatmanPrezzo coppia diffusori B&W 686: 450 Euro

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Fatman

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James Roth è il Product Manager diFatman e Roth audio. Esperto disviluppo, marketing e vendita diprodotti sia di alto livello che diconsumo, è stato uno dei primi aintuire le straordinarie potenzialitàin ambito High-End offertedall’iPod, ideando e realizzandoprodotti di grande successocommerciale. La persona giusta daascoltare in questo numero diGammadelta, per capire come eperché iPod e alta fedeltà sonoparole che stanno bene insieme.Gammadelta: Come le è venutal’idea di creare gli apparecchiFatman?James Roth: Ho lavorato a lungonel settore audio, sia con apparecchidi alto livello, che di consumo.Posso dire di avere una grandeesperienza per quanto riguarda losviluppo, il marketing e la vendita diun prodotto. Dopo aver lasciato laHarman International, dove perquattro anni ho ricoperto il ruolo diamministratore delegato dellaHarman Consumer inglese(Harman/Kardon, JBL, Infinity), hoiniziato a lavorare come consulenteper il gruppo Opposition, per ilquale mi occupavo di pubblicizzaree supportare i marchi d’oltreoceanointeressati ad accedere al mercatoeuropeo. Proprio allora cominciai arendermi conto del grandissimointeresse del mercato verso gli iPode capii che quel settore potevarappresentare una vera e propriaopportunità. Ne parlai con TonyLarking, proprietario della TL Audio(www.tlaudio.co.uk), azienda ditutto rispetto nello sviluppo diapparecchi a valvole utilizzati neglistudi di registrazione, e fu proprioallora che decidemmo di fondare laFatman. Dopo un buon successoiniziale, abbiamo ampliato la nostrasfera di attività cominciando, già dalprimo anno – l’anno scorso -, adistribuire prodotti in oltre 40 Paesi,nei quali abbiamo spedito migliaiadi articoli. Ci siamo aggiudicatianche diversi premi del settoreindustriale, conferiti sia dalla stampache dagli ambienti commerciali. Direi che il processo di sviluppo di

un prodotto è sempre lo stesso intutte le più grandi società: diamosemplicemente ascolto ai nostriclienti. E poi passiamo un bel po’ ditempo nei pub a discutere le nuoveidee…. e io pago da bere!Gammadelta: Qual è la tuaesperienza: sei un appassionato dimusica e di apparecchi audio, o èsolo una questione di lavoro?James Roth: Entrambe le cose. Dagiovane suonavo la tromba in unaband; poi ho iniziato a lavorarenegli studi di registrazione di Londrae New York e alla fine sono entratoalla Alesis, un’azienda americanache produceva apparecchi per laregistrazione, sintetizzatori di ritmietc. La Alesis divenne presto unadelle aziende più importanti delsettore e devo dire che quello fuproprio un bel periodo: viaggiavospesso tra Los Angeles e l’Europa,perché nel frattempo ero diventatoil Direttore delle venditeinternazionali. Dopo di che fuichiamato alla Harman, dove conSimon Blackwood inventammo loSpirit-by-Soundcraft (per le consoledel mixaggio), e ancora una volta ciritrovammo ad aver creato ilmarchio più famoso del settore.Quattro anni più tardi, alla Barman,mi venne affidato un ruolo piùistituzionale e successivamentelasciai quest’azienda e cominciai alavorare per il Governo Britannico.Qualche tempo dopo, però, mirichiamarono alla Harman peraffidarmi le operations relative aiprodotti di consumo in GranBretagna. Comunque in tutto

questo tempo ho sempre continuatoad ascoltare musica e da un po’ dianni, da quando mi sono sposatocon Debbie e dopo la nascita deidue bambini (William di 5 anni eCharlotte di 2), abbiamo ripreso adandare ai concerti. Mi auguro che ibambini comincino presto a studiareil piano. Posso anche vantare delleorigini musicali, perché mio nonnoera un violoncellista della RoyalPhilarmonic Orchestra, oltre che unmusicista ad alti livelli. Con il fratelloNick, che era violinista, crearonoprima il trio Roth, poi il quartettoRoth e così via. Anche altricomponenti della mia famigliasuonavano in grandi orchestre ederano a buon diritto noti anchecome solisti. Mia sorella è unaclarinista e insegna ai bambini. Altriparenti, che vivono in Olanda,compongono musica. Dunque èvero che la musica per me èsoprattutto una questione di lavoro,ma ce l’ho senza dubbio anche nelsangue.Gammadelta: Qual è la filosofiadei prodotti Roth & Fatman, da unpunto di vista progettuale?James Roth: È semplice. Il nostroobiettivo è creare il miglior prodottopossibile al prezzo piùconcorrenziale. Prima di entrare inproduzione, un prodotto devedimostrare di avere le miglioricaratteristiche da un punto di vistaaudio, ma anche in relazione al suoprezzo di vendita, deve inoltre avereuna bella linea, o presentare dellequalità uniche. Se salta fuori qualcheerrore è tutta colpa mia e non dellepersone in gamba, tra cui alcuniamici, che lavorano con me. Finoraè andato sempre tutto bene.Attualmente abbiamo diversi progettiaperti in Europa, Asia e in EstremoOriente che vedono coinvolti variteam di ingegneri. A dicembre usciràuna nuova serie di amplificatori perchitarra, proprio perché abbiamo

portato la Roth Audio ad alti livelli,anche se lo spirito con cuiprogettiamo è sempre lo stesso deiprodotti di consumo: realizzare ilmiglior prodotto possibile in terminidi rapporto qualità/prezzo.Gammadelta: Come siete arrivati aun prodotto così ambizioso come ilMothership? Che tipo di sbocco avràsul mercato?James Roth: Il Mothership è natosemplicemente perché il mercato lorichiedeva (così come il Roth MC8 eil MC12.1 che dovrebbero esserepresto disponibili). Se riusciamo acreare un “mostro” come ilMothership e renderlo ancoraconveniente siamo sulla stradagiusta. La verità è che, per quantoriguarda questi prodotti piuttostocomplessi e un po’ più costosi,sembra proprio che il mercato stiacrescendo, a giudicare dalle venditein generale dei nostri prodotti. Siamoin contatto con alcuni dei maggioriistituti di credito, come ad esempiola Credit-Suisse bank, la Royal BankOf Scotland, etc. Le persone chelavorano in queste banche hanno unbel po’ di soldi da spendere…speriamo per i nostri prodotti!Gammadelta: Quali sono i progettifuturi della Roth audio & Fatman?Qualche anticipazione?James Roth: Abbiamo inproduzione degli apparecchiveramente speciali, di entrambi imarchi, che usciranno presto sulmercato… nel prossimo mese didicembre introdurremo ALFIE, un all-in-one davvero particolare con unaestetica mozzafiato. Per quantoriguarda la Fatman, abbiamoqualcosa di veramente eccezionaleche uscirà sul mercato all’inizio del2008 e di cui al momento nonposso anticipare nulla, proprioperché è troppo speciale…masiamo sicuri che la gente cominceràpresto ad amarlo.

L’intervistaJames Roth

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quel concetto di “stile” che ci volevada tempo, quasi a voler conquistare,oltre agli audiofili specializzati,anche tutti gli altri.Gli italiani amanti della musicahanno sempre avuto una passioneper gli impianti esteticamenteraffinati e, non a caso, le rivisteitaliane sono famose per l’abitudinedi analizzare gli apparecchi inmaniera particolarmente dettagliatae accurata, fotografandoli addiritturaall’interno. Senza dubbio gli italianisono sempre stati i migliori, perchéoltre ad ascoltare la musica si sonosempre preoccupati delle misuredegli apparecchi, mentre i tedeschi,dal canto loro, sembrano interessatisolo alle specifiche tecniche. È statocosì che, ancora prima di questaincredibile rinascita da un punto divista audio, il popolo italianocontava già un bel po’ di audiofiliraffinati su cui fare affidamento.Per quanto mi riguarda, non potròmai dimenticare l’incredibilecollezione di valvole dell’Ing.Mariani della GRAAF, probabilmenteuna delle più grandi al mondo, cosìcome ricorderò sempre la mostraaudio alla Villa Bellosguardo diCaruso: eccezionale, dove ho avutomodo di conoscere un personaggioche tutti chiamavano “Valvolino”. Miricordo anche del giradischi EMT diLuciano Macrì, nuovo di zecca ecompletamente rifinito in plastica, odi impianti di privati che ho potutoapprezzare a Milano e a Torino, chenon avevano nulla da invidiare agliamericani e ai giapponesi. Ed èstato proprio un italiano a scriveredell’ultima versione, quelladefinitiva, dei giradischi EMT.Così, senza troppe sorprese, tra lafine degli anni ’80 e i primi anni ’90

Come sono cambiati i gusti e leidee degli audiofili italiani!Quando gli Stati Uniti e l’Inghilterracominciavano a creare l’“high-endaudio”, con un minimo contributoda parte della Germania e delGiappone, l’Italia era ancorapressoché estranea a questa nuovafilosofia. In pochi avevano sentitoparlare della Galactron, di cui siconosceva il preamplificatoreperché, se non sbaglio, aveva tra isuoi dispositivi di controllo unavalvola a farfalla, di quelle utilizzateper gli aerei.Comunque, fino agli inizi degli anniNovanta, l’Italia ha fatto parte solomarginalmente di questa realtàindustriale.Uno dei problemi principali era lalingua: all’estero solo in pochiparlavano l’italiano. Un Paese comela Francia, che ha poi contribuito inmaniera molto limitata all’high-end,poteva almeno esercitare unapiccola influenza su Paesi come ilCanada, il Belgio o la Svizzera puravendo un mercato di apparecchiHi-Fi particolarmente limitato. Anchela Germania, dal canto suo, riuscivaa vendere i propri prodotti inSvizzera e in Austria. Per nonparlare dell’hardware di questi duePaesi: quasi inesistente a livellomondiale, nonostante essisostengano il contrario.Invece l’Italia, dal nulla, si è riuscitaa guadagnare il quarto posto dimaggior produttore di apparecchihigh-end, dopo (in ordine diimportanza) gli Stati Uniti, la GranBretagna e il Giappone. E tuttograzie al fatto che gli italiani, in unmomento in cui sembrava che glialtri avessero ormai deposto le armi,hanno saputo introdurre nell’Hi-Fi

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Le vie del suono. Italia

Ken Kessler è uno tra i più notirecensori di Hi-Fi a livello mondiale.Firma autorevole di molte rivisteinternazionali di settore in linguainglese, tra le quali ricordiamoStereophile (USA) e Hi-Fi News (UK).Oltre ad aver realizzato molti librispecifici sulla materia e scrittoinnumerevoli articoli, può definirsi apieno titolo un vero appassionato diriproduzione musicale fin dai suoialbori, e rappresenta una delle iconeviventi del settore, almeno dal puntodi vista giornalistico. Acutoosservatore e grande professionista,coltiva molte altre passioni, tra cuiorologi, vini e.. l’Italia..!

Ken Kessler

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Le vie del suono

c’è stata una vera e propriaesplosione, a tutti i livelli, dell’hi-enditaliano: dagli amplificatori aidiffusori, agli accessori, ai tavolinetti,ai cavi, agli spikes e persino alleetichette discografiche. Unarivoluzione alquanto inattesa nelmondo audio e i cui effetti sivedono ancora oggi: apparecchielettronici ed elettroniche allo statosolido e a valvole, giradischi,sintonizzatori a valvole…È difficile riconoscere di chi sia statoil merito di tutto questo, proprioperché le aziende del settore sonotutte collegate tra di loro, a varilivelli. Mi viene in mente, adesempio, come a Cambridge, nelMassachusetts, sia nata la AcousticResearch, seguita poi dalla KLH,dalla EPI, dalla NAD, dalla BostonAcoustics e da molti altri marchiimportanti. O come a Cambridge, inInghilterra, ci siano l’Arcam, laMission, la Meridian, l’EAR e moltealtre che andrebbero menzionate. È stata l’Italia, comunque, a regalareal mondo apparecchi Hi-Fi cosìpreziosi da meritarsi i ringraziamentidi qualsiasi produttore americano,inglese o giapponese...A ciò si aggiunge anche l’attenzionee la qualità notevoli riservate aldesign dei diffusori.La Sonus Faber, la Chario, Opera,l’Audiogram, la Fase, l’UnisonResearch, la GRAAF, la GMAccessori, la Solidsteel, la BCD, laMonrio, l’Audio Analogue, la Fonè,la Pathos, la New Audio Frontiers,l’Hi-Diamond, la V.Y.G.E.R., l’Audia,la S.A.P., la Nightingale, la Synthesis,l’Omicron e quali altre società? Altre centinaia, o forse anche più.Da dove venivano fuori tutte questeaziende? E soprattutto, come hannopotuto portare l’Italia a un livellocosì alto e in così poco tempo?La risposta è una sola: lo stile.

Ora, agli occhi di un audiofilointransigente e di ristrette vedute,questa potrebbe apparire come unacaratteristica priva di significato, dalmomento che per un puristal’elemento più importante rimanesempre la qualità del suono. Ciònon toglie che gli italiani adorino le“belle cose” in ogni aspetto dellavita e con questo intendo dire chenon avrebbero mai, e poi mai,potuto creare un diffusoreantiestetico, come non avrebberomai disegnato un’automobile o unpaio di scarpe brutte a vedersi. Èstato proprio questo che, a buonaragione, ha colpito proprio tutti fuoridall’Italia; all’estero venivano ancorarealizzate delle casse orribili,racchiuse in strutture cubicherivestiste in resina vinilica, di colorenero o, ancor peggio, in un simil-legno ormai visto e rivisto e anchel’elettronica era fuori da ogniconcezione.Chi non ha mai vissuto fuoridall’Italia non può neancheimmaginare l’effetto che i primi

diffusori della Sonus Faber, o gliamplificatori della Unison Research,hanno avuto su alcuni clienti chesembravano aver passato tutta laloro vita precedente a nasconderel’impianto stereo a quelle arpie dellemogli.Tutto ciò è stato semplicementerivoluzionario. Solo così è possibiledescriverlo.Ci sono pure state, in passato, unpaio di aziende americane o inglesiche hanno provato a introdurre neiloro diffusori delle lineeleggermente arrotondate, senzaperò avere poi il coraggio, o meglioil vezzo, di abbandonarsicompletamente a questa scelta. Èstata la capacità italiana arivoluzionare tutto, e al giornod’oggi è veramente difficile trovaredei diffusori che non abbiano unaloro personalità, a meno che non sitratti di prodotti di basso livello.Stessa cosa per l’elettronica. Gliinglesi, gli americani e i giapponesisono arrivati a usare il legno almassimo per le fiancatine, in cuiinseriscono i loro amplificatori, ipreamplificatori o i tuner. Aziendecome la Unison Research o laPathos, ne hanno fatto il loro trattodistintivo, trasformando così persempre il look degli amplificatori.Stesso dicasi per i tavolini, nei qualiper la prima volta l’acciaio

inossidabile, il vetro, il plexiglas el’alluminio sono stati utilizzati inmaniere del tutto inesplorate,laddove invece gli americani e gliinglesi impiegano degli orrendi tubiin acciaio, dalle forme squadrate ein sezioni trasversali. All’improvvisoè stato dimostrato che gli impiantiHi-Fi non dovevano poi esserenecessariamente dei prodotti cosìantiestetici.Bisogna riconoscere che i cultoridella musica di tutto il mondohanno un debito pressochéincalcolabile nei confronti degliitaliani e non solo per Pavarotti,Verdi, Paolo Conte e Rita Pavone, oper i loro cugini italiani come LouisPrima, Dean Martin e Frank Sinatra.Gli audiofili italiani hanno sempredimostrato, più di chiunque altro,un entusiasmo appassionato. Nesono prova il TOP Audio e pochealtre mostre specializzate che sitengono a Milano, Roma e in altrecittà. Gli italiani, per esempio, nonhanno mai tradito il vinile.Chiamano i loro prodotti con nomidel tipo “Armonia”, “Cremona” e“Cinecittà”. Cantano persino l’innonazionale quando la Ferrari vince inFormula 1.Non posso dire altro che “Vival’Italia!”.

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Una specie musicale inedita,gemmazione spontanea di semivicini e lontani, uniti da unasensibilità comune, e per certiaspetti inconsapevole, che l’autoredefinisce Terra di Mezzo. Una Terrache è sogno, paesaggi e figuresurreali, che rappresentano prima ditutto il trionfo della mentesull’istinto, la riflessione sullaribellione, che avevanocaratterizzato fino a quel momentola musica rock tradizionale. CesareRizzi esplora tutto questo, ilfenomeno e i singoli, in una raccoltaesemplare e preziosa di carattere egusto enciclopedico. Ecco allorascorrere fra le pagine del volumeartisti e gruppi di un passatosempre vicino, presente, in bellamostra di sé, che si affacciano comein vetrina da 188 schede colorate, incui compaiono, nitide e plastiche, lecopertine storiche più rare, le fotopiù ricercate e suggestive. Unarassegna colta e mai definitiva chel’autore esplora con curiosità ecompetenza offrendo ai lettori unpanorama unico dalle tinte

eterogenee eppurestranamente affini. E lo fafornendo tracce biografichee valutazioni dei dischi,soffermandosi conattenzione sul panoramaitaliano attraverso 43 schedededicate che racchiudono imodi della nostra storiamusicale di quegli anni.Giunto ormai alla sua sestaristampa è un volume chemerita attenzione, per i suoicolori, per quel senso diricostruzione e sintesi cheha il sapore e l’eco dellagrande storiografia.

In libreriaProgressive &Underground

Cesare RizziProgressive & UndergroundGiunti Editore

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Progressive &Undergrund racchiudein due sole parole e inuna serie di schede,come fossero cameipiccoli e preziosi, lastoria di un rockfascinoso e suggestivo,eppure sfuggente. Unlibro che si avventuradentro un passatovariegato e colorato atinte pastello, grigio erosa, le sole chepossano dipingere unarealtà sfumata efiabesca, insieme intimaed espressiva, colta ericca di simbolismi. È lastoria di un momentodella musica rock, ilrock Progressive,appunto, che iniziò e siesaurì negli anniSettanta e fu tipico edesclusivo dell’Europa,incoronando un’epoca,trovandone un senso eun luogo.

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Of The Holy è finalmente nei negoziil 26 marzo quando il Dirigibile sitrova impegnato in un articolatogiro europeo che tocca il suolo diDanimarca, Norvegia, Austria,Germania e Francia. L’ellepi, allostesso modo della precedentesortita discografica, non reca segnodi identificazione sulla frontcover,mostrando una immagineenigmatica che ritrae l’isola di Staffinnelle Ebridi, dove alcuni bambini(nudi e biondi) si arrampicano sugliscogli. Il sound si avventura inmodo coraggioso e innovativo sututti i territori musicali possibili, dalfolk (The Rain Song) ai ritmifunkeggianti di The Crungepassando per il progressive(Dancing Days) e addiritturapresentando alcuni accenni reggaenel brano D’Yer Mak’er. Ottimal’avveniristica No Quarter el’affascinante The Song RemainsThe Same. Eccelle l’ugolaammaliante di Robert Plant e ildrumming tellurico di JohnBonham, mentre il regista JimmyPage si dimostra molto bravo anchecome produttore. Ma la verasorpresa è il fondamentale lavorosvolto dal silente bassista John PaulJones, il quale si sbizzarisce contastiere e sintetizzatori,confermandosi arrangiatore ditalento soprattutto nella citata NoQuarter, considerato il capolavoropersonale. Houses Of The Holybalza imperiosamente in cima allechart statunitensi, scalzando dalnumero uno di Billboard, il miticoAloha From Away, lo show viasatellite di Elvis Presley, diventandoaddirittura disco d’oro in meno didue mesi, avendo superatoabbondantemente il traguardo del

Led Zeppelin La canzonerimane la stessa

Chiudi la porta, spegni la luceSai che stasera non rincaserannoLa neve cade copiosa e … i venti di Thorsoffiano gelidiIndossano acciaio splendente e puroPortano messaggi che devono giungere adestinazione …Scelgono sentieri che nessuno percorreNon hanno treguaNon chiedono tregua.

Robert Plant da No Quarter

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Anselmo Patacchini

All’apice del successo i Led Zeppelinpossono permettersi di impiegarecirca dodici mesi per registrare illoro nuovo ellepi. Parte delmateriale è inciso nell’aprile 1972nella fattoria Stargroves di proprietàdi Mick Jagger utilizzando il RollingStones Mobile Unit, poi si proseguea Los Angeles (Olympic Studios). Intanto il 6 giugno parte da Detroituno spumeggiante tour in terraamericana dove il quartetto (cheviaggia sempre con un jet personalechiamato Starship) porta in scalettaalcune composizioni inedite. Oltretre ore di incredibili esibizionicaratterizzate da improvvise evibranti citazioni di classici del R&Ro del blues. Il trentatregiri Houses

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Le monografie di Musik Box: Led Zeppelin

milione di copie vendute.Come già successo con altri grandiartisti (Beatles, Bob Dylan, JimiHendrix, Rolling Stones) anche per iLed Zeppelin arriva il momento diregalare ai numerosissimi fan unambizioso doppio album. PhysicalGraffiti, in vendita nel febbraio del1975, è eterogeneo e variegato,assemblando brani nuovi e pezzirimasti fuori dai precedentitrentatregiri. L’assetto quasi daraccolta e il pregiudiziosull’inserimento di un paio di tracceconsiderate (a torto) scarti dariciclare, fa storcere il naso a molticritici, ma non mancano entusiasmi(sorprendente ad esempio quellodel Melody Maker), inneggianti allagenialità e alla forza dirompente delquartetto. Oggi Physical Graffiti è dapiù parti considerato l’opera dellaliberazione creativa e della maturità,una summa di generi, stili,influenze, inclinazioni e ritmiespressi da musicisti in stato digrazia e perfettamente affiatati fra diloro. Page e Jones, in particolare,

schiudono panorami sempre nuovie diversi nell’espansione dellepossibilità strumentali della chitarrae delle tastiere. Tra i brani inprogramma segnaliamo il tirato eduro Custard Pie, la ballata In TheLight, la ventata folk di Bron-Y-Aur,ma soprattutto spicca la maestosaKashmir, che unisce magicamentela cultura orientale al rock di matriceoccidentale. Il famoso riff del branosarà fonte di ispirazione percentinaia di future band metallare. Alla fine di settembre cominciano leprove per l’incisione di Presence (ilcui titolo provvisorio era Obelisk),inciso poi in sole tre settimanepresso i Musicland Studios diMonaco di Baviera. Jimmy Page sisottopone a un massacrante tour deforce per registrare gli assoli dichitarra in un unico giorno, restandochiuso in studio per oltre quattordiciore filate.Distribuito nei negozi nel 1976, illong-playing mostra un sounddecisamente tosto, essenziale maanche oscuro, dove i testi non

lasciano spazio afantasioseinterpretazioni. For YourLife descrive il torbidoambiente di Los Angelese lo stretto rapporto deisuoi abitanti con lacocaina. Tra le tracce cherestano nella storia c’èAchilles Last Stand, ilsofferto blues Tea ForOne e la cupa Nobody’sFault But Mine, omaggioalla musica del diavolo ealla maledizione chesembra colpire chi lasuona. Ancora una voltal’album arriva al numerouno nelle classifiche dioltreoceano, nonostante

una critica sempre più feroce eostile. Il 20 ottobre al Cinema Onedi Manhattan è proiettata, inanteprima mondiale, l’attesapellicola degli Zeps, The SongRemains The Same accoltabenevolmente dalla stampa disettore: la nota rivista Films &Filming lo consacra, addirittura,come il migliore documentariodell’anno e migliore soundtrack.Contrastanti, invece, i giudizi deigiornalisti musicali. Nello stessomese esce la colonna sonora delfilm: in assoluto il primo liveufficiale della band, dopo le decinedi bootleg registrati e disponibili daanni presso i fan più incalliti. Ildoppio vinile The Song RemainsThe Same presenta unaperformance registrata alla fine delluglio 1973 al Madison SquareGarden di New York. Gli stessisostenitori della band rimangonocontraddetti da questa prova (giàdisco di platino prima dell’uscita),che probabilmente non mostra almeglio le straordinarie potenzialitàdei Led Zeppelin dal vivo, anche sele versioni di Rock’n’Roll,Celebration Day, No Quarter eWhola Lotta Love sono sicuramentedi alta scuola. Il 23 giugno 1977, durante sei seratesold-out al Forum di Los Angeles,Keith Moon sale sul palco e siunisce al collega (Bonham) per unatravolgente versione di Whola LottaLove. A fine luglio una tragediacolpisce la band: muore Karac, ilfiglio di sei anni di Robert Plant, perun virus contratto alle vierespiratorie. Per molti i Led Zeppelin

sono ormai prossimi alloscioglimento, ma Page, attraversouna lunga serie di intervistesmentisce tali voci. Tuttavia durantetutto il 1978 non ci saranno concerti.A maggio dello stesso anno, intanto,il gruppo si riunisce, lontano daocchi indiscreti per fare il puntodella situazione e progettare nuovemosse. Velocemente tra i media sisparge l’attesa notizia: il Dirigibile èpronto a rialzarsi in volo.Nel 1979, dopo quattro anni diassenza, i quattro sono pronti asuonare in madrepatria. Il Festivalopen-air di Knebworthrappresenterà per gli Zeppelinquello che fu il concerto all’Isola diWight per Jimi Hendrix: il ritorno el’addio al tempo stesso. Il 4 agostodel 1979, davanti a circa 150.000persone, i Led Zeppelin tengonouno spettacolo assolutamentememorabile, malgrado alcuniproblemi tecnici e una giornatapiovosa. In scena per oltre tre ore, ilgruppo chiude con quattro storicibis: Stairway To Heaven,Rock’n’Roll, Whola Lotta Love eHeartbreaker. Scrive il CreemMagazine: «Durante l’assolo diStairway To Heaven Jimmyprobabilmente stava parlando conDio». Il 20 dello stesso mese, a bentre anni di distanza da Presence,esce la nuova fatica: In Through TheOut Door. Le risorse tecniche estilistiche degli Zeppelin mostranoevidenti segni di mutazione,rinnovamento e innovazione nellaricerca sonora, perfettamente inlinea con il loro excursusdiscografico.

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Nella discografia abbiamo preso in esame gli album dei Led Zeppelin pubblicatinel Regno Unito nel periodo 1973/1982. Le valutazioni riportate si intendono perdischi in condizioni di copertina e vinile M/M, e si riferiscono esclusivamente allastampa originale.

L’album Houses Of The Holy (LP Atlantic K 50014 - quotazione attuale 35 euro)viene pubblicato nel marzo del 1973. Presenta una confezione apribile, senza iltitolo del disco, nè il nome della band. Il doppio Physical Graffiti (2LP Swang Song SSK 89400 - quotazione attuale40 euro) viene pubblicato nel febbraio 1975. E’ stato realizzato con un’originale edelegante confezione a busta (gimmick cover) che mostra sui due fronti lariproduzione dell’edificio in stile vittoriano situato al civico 96 di St. Marks a NewYork City. Presence (LP Swang Song SSK 59402 - quotazione attuale 28 euro) èpubblicato nell’aprile 1976. L’edizione presenta una confezione apribile cellofanata(shrinkwrapped package) con tanto di sticker sul fronte.Il doppio dal vivo The Song Remains The Same (2LP Swang Song SSK 89402,quotazione attuale 35 euro) viene pubblicato il 22 ottobre 1976. Presenta unacopertina apribile telata con figure in rilievo e libretto interno di otto pagine, confotografie tratte dall’omonimo film e illustrazioni varie. In Through The Out Door (LP Swang Song SSK 59410 - quotazione attuale 24euro) è pubblicato nell’agosto 1979. Fu stampato con sei copertine differentiracchiuse all’interno di una busta realizzata con carta da imballaggio. Coda (LP Swang Song A 0051 - quotazione attuale 20 euro) è pubblicato il 12novembre 1982. Mostra una confezione apribile in cartoncino poroso con il titolodel disco in rilievo.

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L’ellepi, oltre a uno scatenato JohnPaul Jones alle tastiere (coautoreassieme alla premiata coppiaPage/Plant di sei brani), presentasonorità molto variegate, passandocon disinvoltura da un classicocome In The Evening, con tanto diarchetto di violino nella faseintroduttiva, alle movenze samba diFool In The Rain, al country di HotDog, sino alla ballata romantica diAll My Love. Nel finale trova posto ilblues istintivo di I’m Gonna Crawl.A questo punto si decide di tornareon the road anche sul suoloeuropeo, evento atteso da ben seianni. A Berlino il 7 luglio(Eissporthalle) verrà segnato l’attodi chiusura del tour, nonché l’ultimatappa dal vivo dei Led Zeppelinnella formazione originale. Il 25 settembre del ’79, infatti, JohnBonham morirà a soli trentadueanni, stroncato da quaranta dosi divodka, bevute in meno di dodiciore. Il 4 dicembre con un lapidariocomunicato stampa la Swan Songannuncia che il Dirigibile non voleràpiù: «La perdita del nostro caroamico, e il profondo senso diarmonia esistente tra noi e il nostromanager, ci portano alla decisionedi non poter più continuare».Durante il 1981 si susseguonoinsistentemente una serie di voci esmentite su una possibile reuniondella band. Nel 1982 esce Coda, che raccoglievecchie composizioni e un paio diouttakes. Fra i brani meritano unacitazione lo splendido rockelettrificato di Walter’s Walk, ilfrizzante Ozone Baby el’incandescente Wearing AndTearing. Nel frattempo Robert Plantintraprenderà un’interessante (ma

Le monografie di Musik Box: Led Zeppelin

discontinua) carriera solista; JimmyPage fonda i deludenti The Firminsieme a Paul Rodgers. Nel 1985 ilglorioso terzetto torna per il Live Aida Wembley accompagnato da TonyThompson e Phil Collins. Altri tre anni di silenzio, fino al 1988,quando l’Atlantic decide difesteggiare i suoi quarant’annichiamando grossi calibri come Yes,EL&P, Crosby Stills & Nash e i LedZeppelin, i più attesi, che perl’occasione si riformano con ilgiovane Jason Bonham al posto delpadre. Il 29 ottobre del ’90, a diecianni dalla scomparsa di Bonzo,viene edito un box di sei ellepi(quattro CD o quattro cassette), contutti i loro ellepi rimasterizzati. Quattro anni dopo Page e Plant siriuniscono per un progetto dal vivo:nasce No Quarter (Unledded) - unlive con molti classici zeppeliniani inscaletta - registrato con il contributodella London MetropolitanOrchestra e The Egyptian Ensamble.Arriva poi l’album in studio WalkingInto Clarksdale (il singolo MuchHigh è addirittura presentato alFestival di Sanremo).Plant lo abbiamo visto quest’estate aRoma in ottima forma cimentarsigagliardamente, assieme al suogruppo, con diversi pezzi storici delDirigibile. Ma le sorprese non sonofinite... il 10 dicembre prossimo iLed Zeppelin (Robert Plant, JimmyPage, John Paul Jones e JasonBonham alla batteria al posto delpapà) torneranno a suonare dalvivo alla 02 Arena di Londra per ununico concerto realizzato perrendere omaggio alla memoria diAhmet Ertegun, scomparso loscorso anno, co-fondatore dellaAtlantic Records.

In Through The Out Door 1979

Presence 1976

Coda 1982

Houses Of The Holy 1973 Physical Graffiti 1975

La discografia 1973 - 1982

The Song Remains The Same 1976

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La rivista da collezionare

MusikboxVia Panisperna 186/187 00184 Roma Tel 06 483118 [email protected] vendita a 7 Euro in edicola, nelle Librerie Feltrinelli, nei migliori negozi di dischi e Hi-Fi

In questo numero

PINK FLOYD (1973 - 1980)

EISTÜRZENDE NEUBAUTEN . IL POP PROGRESSIVO ITALIANO (1973) . LE AQUILE PICCOLA BOTTEGA BALTAZAR . CLEPSYDRA . ALUSA FALLAX . PERTURBAZIONE . I LEONI . LA PAROLA ALL'HI-FI

Pink Floyd

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Il numero 15 di Gammadelta ospitaMoreno Corti titolare di Sing a Song,che ci parla del suo negozio, dellafilosofia dietro un progetto nato peravvicinarsi agli appassionati di Hi-Finel cuore della Lombardia, aMonza. Un negozio che è piuttostoun “contenitore di oggetti” davedere, toccare, ascoltare. Tutto ilmeglio scelto con competenza emesso in vetrina così comepotrebbe essere installato in casa,per annullare le distanze e farentrare l’alta fedeltà nelle stanze ditutti noi. Un’idea semplice,essenziale, che ha il sapore di unavisione rivoluzionaria.Gammadelta: Qual è la genesidella tua passione? Qual è la sceltaall’origine del tuo negozio di Hi-Fi?Moreno Corti: Ho iniziato ainteressarmi di alta fedeltà quandofrequentavo le scuole superiori a

I miglioririvenditori: Sing a Song

“Cerco di fornire ai miei clientitutti gli elementi utili affinchésiano completamente consapevolidel loro acquisto”.

Lecco. Ho sempre avuto la passioneper la musica, aspettavo contrepidazione l’uscita dei nuovi LPper andare ad acquistarli: quella delnegozio è stata una naturaleconseguenza. Così, la mia vita a 15anni comprendeva lo studio durantela mattina e il lavoro presso unnegozio di dischi e alta fedeltà ilpomeriggio. Qui mi occupavoprincipalmente delle vendite eandavo nelle case dei clienti a farele installazioni. In pratica ho iniziatodalla classica gavetta.Gammadelta: E gli apparecchiallora quali erano?Moreno Corti: Quando hoiniziato non c’era una vera e propriaalta fedeltà. C’erano i sistemiGrundig, Telefunken i primi tempi.Solo successivamente sono arrivatialtri tipi di prodotti più inerentiall’alta fedeltà come la intendiamooggi, tipo i Marantz, Klipsch, AR,Thorens ecc.Gammadelta: Quindi tu sei primadi tutto un appassionato di musicae, conseguentemente, di altafedeltà. Secondo te l’evoluzione cuistiamo assistendo in questi ultimianni è stata completamente positiva,oppure no? Ad esempio, i prodotti avalvole di oggi sono molto simili aquelli dell’epoca che hai vissuto,oppure hai notato un effettivomiglioramento?Moreno Corti: C’è stato uninnegabile miglioramento: inpassato era impossibile acquistarecon la stessa cifra degli apparecchiche offrissero le performance dioggi. I progressi che sono stati fattipossono definirsi enormi,soprattutto per i diffusori acustici,per i quali è stata fondamentale laricerca dei materiali che ha portato

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a standard di prestazione moltoelevati. Una volta c’era la scuola dipensiero che individuava duetipologie: cassa americana e cassainglese. La prima era identificata daJBL, Klipsch, se ascoltavi musicarock, mentre c’era AR, per esempio,se ascoltavi musica classica.Gammadelta: Il punto diriferimento, quello che metted’accordo tutti e tutti i gusti,potrebbe essere Bowers & Wilkins?Moreno Corti: Certo, è l’aziendadi casse Hi-End più grande almondo, e che produceesclusivamente diffusori.Gammadelta: Tu, che hai cosìtanta esperienza proprio in questoambito, che differenza hai notato frala Serie 800 e la Serie 600 nuove ele precedenti versioni?Moreno Corti: Dunque, conl’arrivo sul mercato della Serie 800D sono cambiati radicalmente tutti ipunti di riferimento. I diffusori sono

prima di tutto molto più facili dapilotare e suonano anche a bassovolume, cosa che prima nonavveniva. La Serie vecchia e lanuova non sono assolutamenteparagonabili in termini di qualità:infatti molti dei miei clienti, i piùraffinati, hanno scelto di passaredall’una all’altra.Gammadelta: E la nuova Serie600?Moreno Corti: La nuova Serie600 è quella in cui è più evidenteche in tutte le altre l’avvento dellatecnologia. Per la prima volta, e miriferisco all’entry-level, con unacoppia di casse da 400 euro, unite aun buon amplificatore, si ottengonorisultati stupefacenti.Gammadelta: Ma allora, restandoin casa B&W, conviene comprare lanuova Serie CM o la nuova Serie600, anche considerandol’innegabile differenza in termini diprezzo?

Moreno Corti: La Serie CM è unacassa molto più raffinata, sia perriproduzione sonora che per unlivello di finitura decisamentesuperiore all’industrializzazione dellaSerie 600. Quindi, secondo me, ladifferenza di prezzo èassolutamente giustificata, ancheperché la cassa CM restaestremamente competitiva intermini di rapporto qualità/prezzo.E, comunque, la Serie CM habisogno, per esprimersi al meglio, diun ottimo sistema di amplificazionee di una sorgente perfetta. La 685 èmeno raffinata, ma offre prestazionidi un livello generalmente riservatoa casse di dimensioni maggiori. Gammadelta: Qual è il tuoapproccio con i clienti?Moreno Corti: Il mio approcciocon i clienti è in primo luogo miratoa farli sentire a proprio agio. I clientiche entrano, infatti vogliono vedere,capire, essere seguiti. Cerco inoltredi fornire loro tutti gli elementi utiliaffinché siano consapevoli del loroacquisto, sia per quanto riguarda ilmondo audio che video. In realtà,questo più che un negozio potreidefinirlo un “contenitore di oggetti”,in cui è possibile vedere installati isistemi come si potrebbe fare nellapropria casa.Gammadelta: Qual è la storia diquesta nuova visione che aveterealizzato nel negozio? Il cliente nerimane colpito, affascinato?Moreno Corti: Il cliente ha unapproccio completamente diverso

rispetto agli altri negozi, in cui vedescaffali stracolmi di oggetti fra cuinon riesce a orientarsi e non sa checosa scegliere. Qui la gran partedella scelta è già stata fatta dalrivenditore, che ha esposto i marchiritenuti migliori nella fascia diprezzo di appartenenza, e questoper facilitare anche i meccanismi dipost-vendita. L’aspetto fondamentaleè valutare, e quindi trattare, allostesso modo gli acquirenti chespendono somme maggiori e iragazzi che scelgono magari unprodotto entry-level della Denonche costa 300 euro, perché i lorosoldi sono altrettanto importanti.Gammadelta: Quindi hai notatoun maggiore interesse dei giovaninell’approccio all’alta fedeltà?Moreno Corti: Certamente. Cisono molti giovani che entrano, siinformano. Anche perché questonegozio è molto improntato allavisibilità del prodotto. A volte sistupiscono di vedere ancora levalvole e chiedono se ci sianodifferenze con i prodotti delpassato. E sono particolarmenteinteressati alle spiegazioni. C’è poigente che viene a chiedere il vinileed è curiosa di sapere se vengonoancora prodotti i giradischi.Gammadelta: E per quantoriguarda il discorso iPod? Ci sonopersone che entrano chiedendoinformazioni su come amplificarlo?Moreno Corti: Proprio ieri hovenduto iTube 182 di Fatman. I piùappassionati entrano e chiedono i

I migliori rivenditori

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migliori sistemi di amplificazioneper iPod. Molti non sono neanche aconoscenza del fatto che esistanoamplificatori a cui può esserecollegato l’iPod con ottimi risultati diriproduzione.Gammadelta: Negli ultimi tempic’è stato il boom del multicanale.Molta gente pensava di potersostituire lo stereofonico con ilmulticanale, mentre adesso siassiste a un ritorno verso lastereofonia. Tu cosa ne pensi?Moreno Corti: Premesso che unimpianto multicanale è in grado disuonare molto bene la stereofonia,ma con costi molto elevati, èsicuramente vero che si è verificatoquesto fenomeno. Attualmente sivende di più il due canali, a menodi richieste precise a seguito diristrutturazioni in cui si scelga diincludere un videoproiettore o unplasma, e allora viene preferito ilmulticanale.Gammadelta: Per quantoriguarda, invece, il mercato deivideoproiettori? C’è richiesta o c’èstato un calo?Moreno Corti: Il settore hasicuramente subito un calo. Sivende con molta più facilità undisplay, anche perché ilvideoproiettore richiede spaziappositi, adibiti esclusivamente allavideoproiezione, e che non tuttihanno.

I migliori rivenditori

minimo di ricambio generazionalesta avvenendo?Moreno Corti: Sinceramente ilricambio generazionale su macchinedi un certo tipo è molto lento enutro anch’io delle preoccupazioni,perché persone che maturano unaconsapevolezza tale da acquistarlesono veramente poche. Se non si fanulla per far crescere la gente inambito musicale, tutto rimarràinvariato. Questo problema nelmondo dell’alta fedeltà non è maistato proposto in modo articolato econsapevole, non sono mai stateintraprese strade concrete pertrovare possibili soluzioni.Gammadelta: Del resto, èdiventato difficile anche fare lapromozione considerando che inegozi stanno chiudendo,fenomeno che interessa sia l’Italiache l’America. Si va verso ilcontenuto Internet, che però in Italiava particolarmente a rilento. Nel tuonegozio incontri più appassionati dimusica o fanatici dell’impianto?Moreno Corti: C’è unapercentuale, molto piccola in realtà,di quelli che io chiamo “ascoltoni”,che hanno un impiantocostosissimo e solo 20 CD daascoltare. Comunque, la gran partedei miei clienti chiede i dischi ed èprima di tutto appassionata dimusica.

Lasciamo Moreno nel suo negozio,in quello spazio nuovo eaffascinante fatto di impianti chesono prima di tutto visione. Impiantiche diventano rappresentazionetangibile e accolgono i clienti,avvolgendoli di immagini e suonisuggestivi eppurestraordinariamente reali. Propriocome potrebbe essere nella lorocasa.

Gammadelta: E il Transporter danessuno, immagino.Moreno Corti: Esatto. Il problema inItalia è che la tecnologia progrediscea passo da gigante, ma noi restiamoconservatori su molte cose. Unutente finale non dovrebbe vedere ilTransporter con riserva e diffidenza,ma come un prodotto che, dalpunto di vista della diffusionesonora, riesce a ottenere risultatinotevoli semplificando quello che èl’impianto.Gammadelta: Inoltre, rappresentauna bella idea per tutti coloro chescaricano la musica sul computer epossono finalmente fruirnedirettamente.Moreno Corti: Certo. Purtroppopochissimi ne conoscono l’esistenzae ne intuiscono le potenzialità, chesono straordinariamente più alte diquanto si possa intuitivamenteritenere.Gammadelta: E per quantoriguarda i cavi? Che fascia di prezzosi predilige? Si scelgono cavi moltocostosi o di medio/basso costo?Moreno Corti: Principalmenteviene preferito il cavomedio/piccolo. Ogni tanto c’èqualche cliente che sceglie caviparticolari e costosi. Del resto, ilcavo è una cosa importante, è un“necessorio” dell’impianto, come lodefinisco io. Però deve essere sceltocon una certa logica: non si puòavere un impianto da 1000 euro eun cavo da 800 euro, sarebbe folle!Gammadelta: Uno degli aspetti dimaggiore difficoltà di prospettiva èdato dal mercato dell’Hi Fi di altolivello, l’Hi End, che risulta, a oggi,preferito da una fascia di etàavanzata. Sembra quindi destinato aesaurirsi. Tu sei preoccupato perquesto fenomeno o rimanisperanzoso perché vedi che un

Gammadelta: E per quantoriguardo l’usato? Nel tuo negozio neritiri?Moreno Corti: Ritiro l’usatosolamente se risponde a determinatirequisiti. In particolare, deve essereun oggetto commerciabile eprodotto da un’azienda primaria edeve essere in buone condizioniestetiche oltre che funzionali.Comunque, prima di essere messoin vendita, deve essere controllatopresso un laboratorio specializzato eviene venduto con un anno digaranzia.Gammadelta: Stiamo assistendoall’affermazione del digitale anche inambito Hi-Fi. Noti interesse perqueste nuove tecnologie o lepersone sembrano ancora diffidentie distanti? E mi riferisco, ovviamente,a Squeezebox e Transporter, che inAmerica sono già una realtàacquisita e vendutissima.Moreno Corti: Adesso nel mionegozio è in funzione Squeezebox esuscita molto interesse perché lagente non lo conosce e ne restaincuriosita. Proprio perché non èancora stato acquisito come realtà, ese ne ignorano funzionalità epotenzialità, sono io a presentarlo ea farne vedere il funzionamento. Nelmio negozio è in vendita da giugno,e da allora mi è stato chiestospecificatamente solo da unapersona.

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Elementi FondamentaliPrimare rappresenta la sintesi perfetta di prestazioni e design. Una straordinaria serie di componenti hi-fi e

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le funzioni e le caratteristiche oggi necessarie e già adeguate per i formati

del futuro. Per questo scegliere Primare è fin troppo semplice.

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Il softwaredi riferimento

Tre grandi titoli per unnuovo anno ricco dimusica e immaginisenza tempo

"Help!", il secondo film dei Beatlesdiretto da Richard Lester (già dietrola macchina da presa per "A hardday's night", lungometraggiod'esordio del Fab Four) datato 1965.Si tratta di un film coloratissimo ebuffo, in cui la trama avventurosa instile spionistico - e anche alcunimomenti della colonna sonora(firmata da Ken Thorne) -rimandano (o citano esplicitamente)ai film di James Bond con SeanConnery (all’epoca ne erano giàusciti tre: “Licenza di uccidere”,“Dalla Russia con amore” e“Missione Goldfinger”), ma anche iprimi due film della serie dellaPantera Rosa (“La Pantera Rosa” e“Uno sparo nel buio”). Una spystory sgangherata che verrebbestroncata in assoluto come film senon ci fosse la presenza dei FabFour e delle loro canzoni. E rivederlicosì giovani e spensierati, in fondo,fa ancora molta tenerezza e ci faessere indulgenti sulle qualitàintrinseche della pellicola. Alla finequello che più colpisce è poterammirare i Beatles alle prese conbrani indimenticabili come "Help!","The Night Before", "I Need You","Another Girl", "You're Gonna LoseThat Girl", "You've Got To Hide YourLove Away", "She's A Woman" and"Ticket To Ride", in una sorta divideo musicali quando ancora MTVnon esisteva.Tra le caratteristiche più interessantidi "Help" bisogna subitoevidenziare il grande lavoro direstauro, sia sulla pellicola chenell'audio. Il film appare subito concolori molto accesi e una notevolequalità delle immagini, fluide eperfettamente curate in ognifotogramma.

Dopo avervi parlato di un disco (CD+ DVD Audio) a mio avvisostraordinario come "Love" tornoancora a recensire un prodotto deiBeatles, il gruppo sicuramente piùamato dai collezionisti di tutto ilmondo. In attesa che venga prima o poiripubblicata l'intera discografiarimasterizzata a dovere, la EMI hasfornato a fine 2007 unainteressante versione in DVD di

Marco Fullone

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Sono convinto che ogni fan deiBeatles rimarrà sorpreso dalriascoltare il gruppo preferito conuna dinamica e un dettagliostupefacenti, se si pensa a delleregistrazioni del 1965. Io mi augurodavvero che Gilles Martin (è lui ilvero artefice delle meraviglie sonoredi "Love") stia seriamentelavorando sul progetto del DVDAudio per tutti gli album dei Beatles:sarebbe un grande regalo per tutti!“Help” è stato pubblicato sia in unaconfezione normale comprendente2 DVD, uno con l'opera vera epropria e uno con i contenutispeciali, e una "deluxe", in edizionelimitata, contenente la riproduzionedelle originali annotazioni allasceneggiatura del regista RichardLester, la copia degli originalibiglietti di invito alla proiezione edella locandina del film e un libro di60 pagine ricco di foto rare e notedi produzione.Nel secondo disco presente inentrambe le edizioni trova posto piùdi un’ora di materiali extra, tra cui:The Beatles in Help! – undocumentario da 30 minuti sullarealizzazione del film con il registaRichard Lester, il cast e la crew.Include esclusive immagini deiBeatles sul set;A Missing Scene – Featuring WendyRichard;The Restoration of Help! – unosguardo approfondito sul processodi restauro digitale del film;Memories of Help! – I ricordi delcast e della crew;Theatrical Trailers – I traileramericani e spagnoli del film;1965 US Radio Spots – gli spotradio US originali nascosti nel menudel disco.

Il software di riferimento: Audio

Per curiosità sono andato arispolverare una vecchia VHS delfilm e decisamente non credevo aimiei occhi: le differenze sonoabissali. Un lavoro tecnico davverosplendido che rende ancor piùgodibile la pellicola. Ma non è finito qui, perché astupire forse ancora di più è l'audiorimasterizzato in 5.1 presente incodifica DTS, Dolby Digital e PCMstereo. Il suono del DVD scegliendo lacodifica DTS è impressionante, ecome già evidenziato per "Love"ancora una volta mi chiedo se èbene sottolineare la bontà delleregistrazioni originali dei Beatles, o ilfantastico lavoro dei tecnici di studioche hanno realizzato il remastering.Credo che entrambe le coseabbiano il loro giusto peso, però unplauso ancora una volta deve esserefatto al team di tecnici che hannocurato in ogni dettaglio larealizzazione del progetto.

Rimanendo in tema di mostri sacridella musica non è azzardato direche Lucio Battisti è certamentel'artista pop più amato ecollezionato nel nostro Paese e seun doppio CD con DVD esce quasicontemporaneamente con i Beatlesdi "Help", più che far rifletterequanto meno incuriosisce. Certo quisi parla di un fenomeno musicalestraordinario, ma pur semprelimitato all'Italia, e non vorrei dicerto fare paragoni tra il Lucionazionale e i Fab Four; mi fa piaceretuttavia abbinare queste due uscite,anche e solo per una banalecoincidenza e per l'amore che moltidi noi nutrono per artisti entrati nelcuore di milioni di persone.Questo box è solo l'ennesimoprodotto di una lunga serie dipubblicazioni che riguardano ilrepertorio di Battisti, titoli che inquesti ultimi tempi hanno saturato ilmercato. Ci si chiede se realmenteoccorra pubblicare ogni anno undoppio o triplo CD con il meglio delduo Mogol - Battisti, magaricercando a tutti i costi di ingolosire icollezionisti con qualche raroinedito. In effetti queste collezionipoco aggiungono a quanto giàpresente sugli album ufficiali, arendere però più interessante laraccolta "Il Nostro Canto Libero",oltre ai due brani mai pubblicatiprima su CD (“Perché dovrei” e “Ilmio bambino”), è il DVD realizzatoin collaborazione con la Rai,contenente numerose apparizionitelevisive degli anni Sessanta, alcune

molto rare o poco sfruttate nellepillole trasmesse dalla Rai. Un repertorio forse per nostalgici,che ci aiuta tuttavia a conoscere unpo' di più un personaggio schivo egeniale allo stesso tempo.In una recente intervista, Mogol haraccontato: "L'ho incontratoall'inizio degli anni Sessanta.Accadde per caso: a Milano avevoun'amica, una ragazza francese,Cristine, che rappresentava leedizioni Les Copains e aveval'ambizione di scoprire nuovi autori.Fu lei a portarmi Lucio. Venne dame e mi fece ascoltare due canzoni,che per la verità non mi piacquero,mi sembrarono modeste e glielodissi. Con umiltà si disse d'accordo.E mi conquistò. Aveva un sorrisospontaneo, comunicativo e decisi dilavorare con lui per simpatia. Gli proposi di scrivere insiemequalcosa, senza impegno,liberamente. Provammo con unaprima canzone, "Dolce di giorno",poi con una seconda, "Per una lira". Con la terza, "29 settembre", arrivòil miracolo. Dalle prime due, mai epoi mai si sarebbe potuta prevedereuna canzone come "29 settembre",anomala, forte, senza tempo. Il seguito è stato un ascensore insalita: avevamo pronta una canzonee la davamo all'Equipe 84, un'altrae la davamo ai Dick Dick. Fin quando gli ho detto: "Deviassolutamente cantare tu". A Battisti l'idea di cantare nonpiaceva. Diceva di sentirsi un autoree basta. Ma io non mollai. Mi aveva spesso portato i suoiprovini, con i testi cantati da lui. Che quasi sempre erano più forti epiù belli dei dischi che poi uscivanointerpretati da qualcun altro. Lui erastraordinario, ma la Rai l'avevabocciato e, per questo, la Ricordinon lo voleva come cantante, tantoche arrivai a minacciare diandarmene, con Lucio, se avesseroinsistito nel rifiuto. Comunque, allafine, convincerlo non fudifficilissimo". Guardando leimmagini del DVD si torna bambini,ci si immerge nel magico mondodella TV in bianco e nero e si ritrova

The Beatles"Help"(Emi) DVD Video con audio DTS e DD 5.1e PCM Stereo in lingua originale esottotitoli in Italiano

Lucio Battisti"Il Nostro Canto Libero"(Sony BMG)2 CD + 1 DVD Video

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Il software di riferimento: Video

Incontri ravvicinati del terzo tipo30th Anniversary Ultimate Edition(Sony Pictures Entertainment)3 DVD video: 2.35:1 formatowidescreen anamorfico 16/9Audio: Audio Italiano 5.1 DTS eDolby Digital e inglese 5.1 DD

Arriva a trenta anni dalla primapresentazione nelle sale un boxcommemorativo che raccoglie le treversioni differenti realizzate di"Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo",uno dei film più famosi e riusciti diSteven Spielberg, regista da sempreattratto dalla fantascienza.Certamente si tratta del film che piùavvicina gli extraterrestriall'immaginario buonista degliumani, che rende questi visitatoriquasi "spirituali", una sorta didivinità circondate dalla perfezionee da un'aurea di purezza. Unconcetto che lo stesso Spielbergribalterà totalmente in "La GuerraDei Mondi", dove gli alieni sonoterrificanti e spietati, o nella serie"Taken" dove gli alieni eseguonosistematicamente rapimenti diuomini e donne per esperimentigenetici. Insomma "Incontri..." è unfilm positivo sulla speranza, beninterpretato, diretto magistralmentee con effetti per l'epoca giàall'avanguardia. Straordinaria anchela colonna sonora di John Williams.Una capolavoro senza tempo che èsempre estremamente piacevolerivedere. Il box contiene la versione

originale cinematografica, la specialedition uscita già in DVD per ilventicinquennale e la nuovadirector's cut curata per l'occasionedallo stesso Spielberg con un finaledifferente e con scene mai visteprima. Piuttosto che pubblicareseparatamente un'ennesimaversione, forse bene ha fattoSpielberg ariproporre ledue già edite(ricordo chenella seconda -la specialedition - nelfinale si vedel'internodell'astronavemadre, mentrenell'ultimissimadirector's cut ilregista hapreferitotogliere questescene e aggiungernealtre sull'avvicinamento) e unirletutte assieme per festeggiare i trentaanni del film. Certo, sostanzialmentesi tratta dello stesso film e quindiqualcuno potrebbe obiettare cheacquistare tre DVD può risultareoneroso, però credo che la qualitàdella realizzazione, il bellissimopackaging, l'eccellente restaurodigitale e i numerosi extra rendonocertamente appetibile e giustificabilel'acquisto del box. E proprio tra ibonus va segnalato un bellissimodocumentario con un’intervista a

Spielberg che presenta le differenzetra le tre versioni del film e i motiviche lo hanno indotto alla director'scut. Inoltre - come ci ha confermatorecentemente il Presidente della SonyPictures Ent. Fabrizio Ferrucci - ilregista in persona ha diretto esupervisionato tutte le fasi diproduzione e restauro conun'attenzione maniacale per ogni

dettaglio;inoltre, per laparte tecnicasia audio chevideo il lavoroè stato fattoanche infunzione dellapubblicazionein altadefinizione suBlu-ray disc, madi questo neparleremo alpiù presto con

un'apposita analisi del supporto.Ovvio aspettarsi una grande qualità ele aspettative sono ampiamentepremiate dal prodotto. Unica peccaforse il doppiaggio italiano chepurtroppo inficia lievemente la qualitàaudio (un problema che toccamoltissimi film ridoppiati nella nostralingua). Ve ne accorgerete passandoalla traccia 5.1 inglese, decisamentepiù dinamica e dettagliata. Il video informato panoramico 16/9 è splendidoe ancora migliore della precedenteversione DVD.

Marco Fullone

una semplicità e un'essenza ormaiimpensabile ai giorni nostri. Il pocospazio a disposizione non ciconcede la possibilità di raccontarein dettaglio tutte le canzonicontenute, anche perché siamo inpresenza (extra compresi) di 25brani, ma non posso non citare unagustosa versione di “Proud Mary”dei Creedence Clearwater Revivalcantata da Battisti con unacompagnia di giovani “capelloni”come Lally Stott, Flora Fauna eCemento (con Mario Lavezzi),Formula 3, Dik Dik, AdrianoPappalardo, Edoardo Bennato,Bruno Lauzi, etc. Interessante infinel'intervista a Mogol raccolta dallacuratrice del box Maria LauraGiulietti. Per quanto riguarda gliaspetti tecnici del doppio CD c'è dadire che tutti gli album di Battistisono stati più volte rimasterizzati eristampati e che la qualità, seppurvariabile, è in alcuni casi davveroapprezzabile, segno del buon lavorotecnico fatto dalla BMG. C'è da direche per alcuni album (credo propriodel primissimo repertorio) è stato direcente rifatto il missaggio partendodai nastri originali, operazionerischiosa e per alcuni eticamentediscutibile. I benefici di questatecnica sono però evidentiall'ascolto e ci aiutano a scoprireparticolari e arrangiamenti pocoevidenti nelle precedenti versioni inCD dei dischi di Battisti. Perrendersene conto basta ascoltare adesempio "Emozioni" o "Non èFrancesca", dove emergono condettaglio fino a oggi sconosciuto lavoce di Lucio, strumenti vari esoprattutto gli arrangiamenti d'archi.Ho scoperto addirittura particolariche personalmente non conoscevo(come i nastri riprodotti al contrario,moda trasgressiva di quegli anni..)nascosti dai consumati vinilidell'epoca che custodiamogelosamente. Del DVD si puòaggiungere che, trattandosi di nastridi derivazione televisiva, il materialeè in bianco e nero e con audiomono, tecnica quindi limitataall'origine ma di indubbio valoredocumentale.

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Trimestrale di Resistenza Cinematografica

Gli Introvabili inallegato“Marcia Trionfale” diMarcoBellocchio

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sano” arriva immediatamente allaconvinzione che non v’è nessunapossibilità di avere in casa, perquanto sia studiato e ben fatto ilnostro impianto, quelle modalità dipropagazione, quel particolareinviluppo sonoro… Io ho sempresostenuto che “il suono misura lospazio” e quindi ho la nettaconvinzione che le grandi differenzefra il suono di prima o di secondagenerazione siano molto legate alladifferente provenienza dei suoni. Equando abbiamo così tante sorgenti(a volte cento/centoventi coristi eottanta/cento professori d’orchestra,più i vari solisti) che da così diversipunti “lanciano” quantità incredibilidi frequenze diverse, che siintrecciano e fondononell’ambiente, non possiamopretendere che, poi, due miseri perquanto opulenti altoparlanti

Mi viene spontaneo, ogni volta cheassisto ad un concerto in una nuovasala, far correre la mente aconfrontare il suono che percepiscocon il suono riprodotto che, in tantianni, si è stratificato dentro di me.Così cerco di valutarne le differenze,sforzandomi di capire sempre di più“cosa” differenzia questo suono dalsuono dei nostri impianti diriproduzione. Recentemente ero aMonaco di Baviera dove, nellamaestosa Herkulessaal dellaResidenz, ho ascoltato il Requiem diDvoràk. La sala conta più dimillecinquecento posti e quindi èfacile intuire che ciò che si ascolta insiffatti luoghi non ha nulla a chespartire con la riproduzione cheanche il più costoso e sofisticatoimpianto può fornire. Per come siarticola il suono in quegli ampispazi, ogni persona “dall’intelletto

Lo specchiodi Cassandra

La leggenda narra che il Dio Apollo erainnamorato di Cassandra, figlia diPriamo ed Ecuba. Egli aveva promessod'insegnarle a indovinare il futuro, seella avesse acconsentito a concedersi alui. Cassandra accettò lo scambio, ericevette le lezioni del dio; ma, unavolta istruita, si sottrasse a lui. AlloraApollo le sputò in bocca, ritirandolenon il dono della profezia, ma quellodella persuasione.

Pierre Grimal

Enciclopedia dei miti - Ed. Garzanti

Lorenzo Zen

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Lo specchio di Cassandra

possano confrontarsi conl’emissione originale. Nelle attualiregistrazioni, poi, vengono in generemessi in atto grandi tradimenti sututta quella che è la primitivacoordinazione di fase e l’orecchio,che opera il suo più importantelavoro nel dominio del tempo, nonperdona nulla, assolutamente nulla,nell’errore di fase. Ma allora, se unaimpotenza cronica ci fa capire chesono vani tutti i nostri tentativi“d’imitazione”, che senso possonoavere gli immensi sforzi che ogniprofessionista serio e capace fa per“tentare” la riproduzione di unevento musicale? La domanda ègravida di molte considerazioniestremamente importanti… Intantofacciamo subito un enormedistinguo per la musica, qualunqueessa sia, che dal vivo sia “già” fruttodi riproduzione tramite altoparlanti:qui il parametro di valutazione ètotalmente a sé stante.

Basti pensare ai concerti di musicaleggera o rock dove si capisce sel’esecuzione è in diretta o inplayback solo dal sincronismo dellelabbra del cantante; che il concertosia in diretta o no, dal punto di vistadella qualità del suono, non cambiarigorosamente nulla! Con la musica“viva”, al contrario, sarebbe richiestaattentissima considerazione sia nella“ripresa” che nella “restituzione” delsuono. E invece, a mio avviso, quasitutte le attuali registrazioni si sonotalmente impoverite in unmentecatto tecnicismo, che non siriesce più a distinguere se, peresempio, il pianista stia eseguendoun brano su uno Steinway, o unBosendorfer, o uno Yamaha, o unBorgato…Le manipolazioni e lepost produzioni appiattiscono ilrisultato, rendendo tutto sterile ebanale come cibo precotto,riscaldato nel forno a microonde!Fatte queste doverose

considerazioni, torniamo alla nostradomanda iniziale per capire “cosa”perseguire nella nostra “missioneimpossibile”, nella nostra attenta ri-produzione. Ho sempre sostenutoche una giusta riproduzione deveessere fondamentalmente“credibile” ed “evocativa” (proprionel senso etimologico di ex-vocare:chiamare fuori) e credo ancora chequeste due specificazioni sianosempre molto pertinenti nellaricerca del ben riprodurre.Sappiamo, lo abbiamo appenaricordato, che è inutile pretendere la“copia” dell’evento originale, masappiamo anche che una eccellenteriproduzione può, appunto, evocarequel dato concerto, quella dataesecuzione dandoci quella immensagioia che la musica dal vivo puòdarci. Anzi direi che a volte, se laregistrazione è stata fatta con“spirito musicale” e non daingegneri del suono che lavoranocome “ragionieri della tecnica”(senza offesa per i ragionieri…) ese la riproduzione è coltameneumile e trasparente, si possonoavere immense soddisfazioni e avolte godere anche di più che dalvivo, soprattutto quando questo “dalvivo” è fatto in ambienti infelici, conascolti disturbati da un pubblico

maleducato o, ancora, quandoincombe la malnata abitudine diamplificare gli strumenti anche neiconcerti di musica classica (hosentito al Teatro “Dal Verme” diMilano cose da far accapponare lapelle!…)Quindi non la pedissequa “ricercadell’alta fedeltà”, come vorrebbe lavecchia scuola, ma il volonterosoperseguimento di una emozionecolta e consapevole che siimpadronisce di noi quando, nellimite dei nostri strumenti, la musicasgorga più nella sua essenza chenella impossibile sostanza econsona con la nostra sensibilepercettività. Io credo che dopo tuttiquesti anni di attività e dopo tutte lemigliaia di impianti ascoltati, possoaffermare che le doti più importantiin un impianto di riproduzionesiano “l’eleganza” e la “classe”, lacapacità cioè di tradurre con coltasensibilità e grande modestial’evento originale, nella “lingua” chela nostra particolare situazioned’ascolto richiede. L’attento ascolto dal vivo in ambientiadeguati ci aiuta a capire cosa vogliadire estrapolare “la verità daricercare” per poi inseguirla nelsuono di seconda generazione. Eritornando al mio Requiem diDvoràk e alla Herkulessaal, vorreiribadire che sarebbe estremamenteimportante per il bene del nostromercato, che si incentivasse in tutti imodi possibili l’ascolto dal vivo,magari organizzando propriotramite APAF (AssociazionePromozione Alta Fedeltà), icoscienziosi professionisti ed i piùattenti rivenditori del settore,concerti e concerti… E così moltiamanti della musica potrebberocapire ancora di più lo spirito daricercare nel riprodurre e non essereindotti (anche da poco colti,ingegnereschi scribacchini) o a nonvoler entrare nel nostro fantasticomondo o ad uccidere questabenedetta musica vivisezionandolacon pochissimo pertinenti parametritecnici.

Lorenzo Zen

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Numero 1 - Maggio 2004

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Numero 13 - Giugno 2007 Numero 14 - Settembre 2007

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Numero 15 - Dicembre 2007

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Numero 8 - Marzo 2006

Page 59: Gammadelta 15

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