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27538560.35 FundLogic Alternatives p.l.c. Promotore e Distributore Morgan Stanley & Co. International plc Supplemento datato 21 luglio 2017 di MS Dalton Asia Pacific UCITS Fund Il presente Supplemento contiene informazioni specifiche in relazione a MS Dalton Asia Pacific UCITS Fund (il “Comparto”), un comparto di FundLogic Alternatives p.l.c. (il “Fondo”), un fondo multicomparto con responsabilità separata tra i comparti e autorizzato dalla Central Bank of Ireland (la “Banca Centrale”) in conformità con il Regolamento. Il Comparto è gestito da Dalton Investments LLC (“Dalton” o il “Gestore degli Investimenti”). Il presente Supplemento costituisce parte integrante del Prospetto del Fondo datato 21 luglio 2017 (il “Prospetto”) e deve essere letto congiuntamente allo stesso. Il Fondo può investire principalmente in strumenti finanziari derivati. L’investimento nel Comparto potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori e non dovrebbe costituire una percentuale rilevante di un portafoglio di investimenti. Gli Amministratori del Fondo, i cui nomi compaiono nella sezione Amministratori del Fondo nel Prospetto, si assumono la responsabilità delle informazioni contenute nel presente Supplemento. Le informazioni contenute nel presente documento sono veritiere e non omettono alcun elemento che possa influire sul loro significato, a cognizione e convinzione degli Amministratori (i quali hanno fatto quanto ragionevolmente possibile per sincerarsene). Le parole e le espressioni definite nel Prospetto, salvo in casi in cui il contesto richieda altrimenti, avranno il medesimo significato anche quando sono utilizzate nel presente Supplemento. In caso di qualsivoglia conflitto tra il Prospetto e il presente Supplemento, quest’ultimo è da intendersi come prevalente.

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27538560.35

FundLogic Alternatives p.l.c.

Promotore e Distributore

Morgan Stanley & Co. International plc

Supplemento datato 21 luglio 2017 di

MS Dalton Asia Pacific UCITS Fund

Il presente Supplemento contiene informazioni specifiche in relazione a MS Dalton Asia Pacific UCITS Fund (il “Comparto”), un comparto di FundLogic Alternatives p.l.c. (il “Fondo”), un fondo multicomparto con responsabilità separata tra i comparti e autorizzato dalla Central Bank of Ireland (la “Banca Centrale”) in conformità con il Regolamento. Il Comparto è gestito da Dalton Investments LLC (“Dalton” o il “Gestore degli Investimenti”). Il presente Supplemento costituisce parte integrante del Prospetto del Fondo datato 21 luglio 2017 (il “Prospetto”) e deve essere letto congiuntamente allo stesso. Il Fondo può investire principalmente in strumenti finanziari derivati.

L’investimento nel Comparto potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori e non dovrebbe costituire una percentuale rilevante di un portafoglio di investimenti. Gli Amministratori del Fondo, i cui nomi compaiono nella sezione Amministratori del Fondo nel Prospetto, si assumono la responsabilità delle informazioni contenute nel presente Supplemento. Le informazioni contenute nel presente documento sono veritiere e non omettono alcun elemento che possa influire sul loro significato, a cognizione e convinzione degli Amministratori (i quali hanno fatto quanto ragionevolmente possibile per sincerarsene). Le parole e le espressioni definite nel Prospetto, salvo in casi in cui il contesto richieda altrimenti, avranno il medesimo significato anche quando sono utilizzate nel presente Supplemento. In caso di qualsivoglia conflitto tra il Prospetto e il presente Supplemento, quest’ultimo è da intendersi come prevalente.

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INDICE 1. OBIETTIVO E STRATEGIA DI INVESTIMENTO ...................................................................................... 3 2. RESTRIZIONI AGLI INVESTIMENTI ......................................................................................................... 7 3. INFORMAZIONI SUGLI STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI ............................................................. 11 4. GESTORE DEGLI INVESTIMENTI ......................................................................................................... 11 5. SUBDEPOSITARIO ................................................................................................................................. 12 6. FORNITORE DI SERVIZI......................................................................................................................... 12 7. GESTORE DEL RISCHIO ....................................................................................................................... 12 8. RICORSO A PRESTITI E LEVA FINANZIARIA ..................................................................................... 13 9. FATTORI DI RISCHIO ............................................................................................................................. 13 10. POLITICA IN MATERIA DI DIVIDENDI ................................................................................................... 20 11. INFORMAZIONI IMPORTANTI SULL'ACQUISTO E SULLA VENDITA DI AZIONI .............................. 20 12. ONERI E SPESE ...................................................................................................................................... 22 13. MODALITÀ DI SOTTOSCRIZIONE DELLE AZIONI .............................................................................. 25 14. MODALITÀ DI RIMBORSO DELLE AZIONI ........................................................................................... 25 15. MODALITÀ DI CONVERSIONE DELLE AZIONI .................................................................................... 25 16. COSTI E SPESE DI COSTITUZIONE ..................................................................................................... 25 17. ALTRI ONERI E SPESE .......................................................................................................................... 26 18. ALTRE INFORMAZIONI .......................................................................................................................... 26

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1. OBIETTIVO E STRATEGIA D’INVESTIMENTO

Obiettivo d’investimento

L'obiettivo di investimento del Comparto è quello di conseguire un apprezzamento del capitale a lungo termine mediante un portafoglio diversificato di posizioni long e short in titoli azionari e titoli correlati ad azioni (come di seguito descritti) con particolare attenzione per la regione Asia Pacifico. Il Comparto si prefigge di generare rendimenti assoluti e relativi superiori all'indice MSCI Daily Total Return Net AC (All Country) Asia Pacific (ticker Bloomberg NDUEACAP) (l'"Indice"). L'Indice è un indice dei prezzi ponderato in base alla capitalizzazione che misura la performance dei mercati azionari in 15 paesi nella regione del Pacifico, tra cui Australia, Cina, Hong Kong, India, Indonesia, Giappone, Corea, Malesia, Nuova Zelanda, Pakistan, Filippine, Singapore, Sri Lanka, Taiwan e Tailandia.

Politica d’investimento

Il Comparto cercherà di conseguire il proprio obiettivo d’investimento acquisendo posizioni long e short principalmente in titoli azionari e titoli correlati ad azioni (ivi compresi, a titolo esemplificativo e non esaustivo, azioni ordinarie e privilegiate e American Depositary Receipt (“ADR”)) quotati o negoziati sui mercati riconosciuti della regione Asia Pacifico indicati nell’Appendice II del Prospetto. Il Comparto avrà altresì la facoltà di investire in strumenti finanziari derivati (“FDI”), ivi compresi derivati negoziati in borsa (secondo quanto precisato in maggior dettaglio nella sezione seguente intitolata “Informazioni sugli strumenti finanziari derivati”), operazioni swap OTC, opzioni, contratti a termine, future, contratti per differenza su titoli azionari e titoli correlati ad azioni quotati o negoziati sui mercati riconosciuti indicati nell’Appendice II del Prospetto. Inoltre, il Comparto può investire in Exchange Traded Fund (ETF), principalmente a fini di copertura, nel rispetto del limite complessivo previsto per le posizioni in organismi d'investimento collettivo di seguito indicato.

Il Comparto può ricorrere a Participation note (“P-note”) e warrant o altri strumenti finanziari analoghi, congiuntamente definiti "Titoli di Accesso", al fine di operare su mercati altrimenti riservati. Ad esempio, il Comparto potrà ottenere un'esposizione all'India, ossia un mercato riservato, mediante P-note. Per acquisire un'esposizione alla Cina, il Comparto negozierà azioni H quotate nella borsa valori di Hong Kong.

I Titoli di Accesso, come le P-note, sono strumenti emessi da investitori istituzionali esteri (foreign institutional investor o “FII”) registrati all'ordine di investitori internazionali che desiderano operare in un mercato riservato, come la borsa valori indiana senza doversi registrare presso il Securities and Exchange Board of India. Le P-note in genere sono prive di rating e hanno lo scopo di fornire un rendimento direttamente correlato alla performance di un particolare titolo azionario o paniere di titoli azionari. Tecnicamente, le P-note sono vaglia cambiari con cui l'emittente si impegna a fornire un rendimento correlato a quello di un titolo azionario o paniere di titoli azionari sottostante. I broker acquistano titoli indiani ed emettono P-note rappresentative della proprietà del titolo sottostante. Eventuali dividendi o plusvalenze realizzati sui titoli sottostanti vengono trasferiti agli investitori. Anche se riproducono i flussi finanziari di uno swap, le P-note non sono strumenti derivati e rappresentano effettivamente la proprietà dell'attivo sottostante, mentre per gli swap non è così.

Le P-note e i Titoli di Accesso, ivi compresi i warrant, nei quali il Comparto è autorizzato ad investire non includono i derivati incorporati o la leva finanziaria.

Il Comparto non acquisirà alcuna posizione short fisica.

Il Comparto investe le proprie attività in titoli azionari e titoli correlati ad azioni (come descritti in precedenza) con esposizione prevalente alla regione Asia Pacifico di qualsiasi settore a discrezione del Gestore degli Investimenti. L'esposizione long netta massima del Comparto non può superare l'80% del NAV, con esposizione long netta al Giappone e alla Grande Cina generalmente non superiore al 70% del NAV e l'esposizione long netta massima agli altri paesi della regione Asia Pacifico non superiore al 30% del NAV. Non esistono limiti al livello d’investimento del Comparto nei mercati emergenti (come definiti nella classificazione dell'Indice).

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Il Gestore degli Investimenti può investire in titoli di società con qualsiasi capitalizzazione di mercato. Tali investimenti possono comprendere società a piccola o grande capitalizzazione, ma in genere si prediligono società con una capitalizzazione di mercato superiore a US$ 0,5 miliardi. Non è previsto che il Comparto abbia particolari predilezioni settoriali.

Il Comparto impiega sia posizioni long che short sintetiche (mediante l’uso di FDI (secondo quanto precisato di seguito)) e seleziona i titoli sulla base di una valutazione delle prospettive delle società sottostanti da parte del Gestore degli Investimenti. Gli FDI in cui il Comparto può investire sono indicati nelle sezioni seguenti intitolate “Processo d’investimento” e “Informazioni sugli strumenti finanziari derivati” e sono in linea con le strategie di investimento riportate nel presente documento.

Processo d'investimento

Il processo d'investimento punta prevalentemente ad investire nella regione Asia Pacifico adottando analisi dei fondamentali di tipo bottom-up per costruire un portafoglio di posizioni long in società solide che, secondo la valutazione del Gestore degli Investimenti, vengono scambiate al di sotto del loro "valore intrinseco" e posizioni short in società che il Gestore degli Investimenti ritiene sopravvalutate e con un potenziale di ribasso. Nella fase di allocazione geografica e settoriale, vengono considerate le tendenze macro‐economiche. Oltre ad eseguire la due diligence in loco e una rigorosa analisi dei fondamentali, il Gestore degli Investimenti può avvalersi della fattiva collaborazione del management ove appropriato. I rischi di portafoglio saranno gestiti adottando limiti di posizione, applicando linee guida stop‐loss e gestendo le esposizioni lorde e nette. Fase 1: utilizzando i database pubblicamente disponibili, screening interni degli investimenti e altri strumenti quantitativi, Dalton ricerca società che vengono scambiate al di sotto di quello che, a suo avviso, rappresenta il loro valore intrinseco effettivo. In particolare, Dalton di norma ricerca i leader di settore: (1) che operano in mercati di nicchia; (2) che danno prova di un allineamento tra il management e gli azionisti; e (3) che, a parere di Dalton, vengono scambiati a valutazioni deteriorate, considerando parametri quali il rapporto tra valore d'impresa ed EBITDA (utile al lordo di interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti), il rapporto tra disponibilità liquide nette e capitalizzazione di mercato, il rapporto tra prezzo e valore contabile e la redditività del capitale proprio (ROE). Fase 2: Dalton effettua ricerche sui gruppi dirigenti delle società candidate avvalendosi di un team di analisti impegnati sul campo per identificare i soggetti che detengono il potere decisionale all'interno delle singole società. Dalton verifica i trascorsi personali, le fonti di reddito e l'adeguatezza degli incentivi riconosciuti al gruppo dirigente rispetto agli azionisti. Fase 3: giunti alla fase delle visite dirette in azienda, l'obiettivo di Dalton è verificare l'esistenza di vantaggi competitivi sostenibili nel settore di appartenenza della società e le previsioni del management. Questo tipo di analisi dei fondamentali a livello di singole società viene generalmente effettuato per tutti i candidati all'investimento. Fase 4: dopo le visite in azienda, in genere Dalton ridefinisce quello che ritiene essere il valore intrinseco effettivo di ciascun titolo mediante l'analisi dei flussi di cassa attualizzati e la valutazione del "mercato privato", ad esempio scomponendo il valore di mercato di tutte le divisioni della società nel caso in cui esse siano indipendenti e abbiano prezzi di mercato propri per i titoli emessi. Questo tipo di analisi consente a Dalton di stabilire i prezzi di entrata e uscita del singolo titolo. Inoltre, la posizione potenziale viene considerata nel quadro del profilo di rischio complessivo del Comparto. Portafoglio di investimenti long

Dalton ricerca società disponibili a valutazioni scontate che godano di vantaggi competitivi capaci di favorirne la crescita a lungo termine. L'allineamento degli interessi del management, tra cui a titolo esemplificativo ma non esaustivo la partecipazione del management alla proprietà, i trascorsi in termini di buyback e aumenti dei dividendi, è considerato un fattore importante.

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Dalton applica un processo di investimento disciplinato che comprende, a titolo esemplificativo ma non esaustivo: (1) analizzare i bilanci delle società in portafoglio, ove possibile in un orizzonte temporale di 10-15 anni, (2) tenere colloqui con il management della società e i suoi concorrenti (questo comporta visite in loco presso gli uffici del management per parlare direttamente con i dirigenti e valutare la visione strategica di lungo termine della società nonché l'allineamento degli interessi tra funzionari e azionisti. Il processo di due diligence prevede di visitare gli stabilimenti produttivi, le proprietà aziendali, i concorrenti e i fornitori per verificare il messaggio comunicato dal management in occasione di incontri diretti e altre forme di comunicazione pubblica), (3) effettuare visite in loco presso le maggiori sedi operative all'estero e (4) analizzare le informazioni pubblicamente disponibili che pervengono dalle catene di fornitura. Una posizione iniziale di norma corrisponde al 3% circa del NAV corrente del Comparto al momento dell'acquisto e in genere viene ridotta mediante vendita di parte dell'investimento quando il valore supera il 7% del NAV. Dalton vende una posizione quando 1) ritiene che il valore di mercato abbia raggiunto la sua valutazione di valore intrinseco effettivo e/o 2) la posizione non si dimostra all'altezza della tesi d'investimento iniziale di Dalton. Il numero di posizioni del Comparto è generalmente compreso fra 30 e 50 con una certa diversificazione tra settori. Portafoglio di investimenti short Dalton utilizza database pubblicamente disponibili a cui associa i propri modelli e strumenti quantitativi di screening per identificare opportunità potenziali di tipo short in società che a suo giudizio (1) sono esposte ad una forte competizione senza godere di vantaggi sostenibili, (2) hanno bilanci relativamente deboli, (3) non registrano la partecipazione del management alla proprietà o non sono allineate con gli azionisti (ad esempio, le società statali) e (4) in passato hanno effettuato aumenti di capitale intempestivi. In qualsiasi momento, Dalton è in grado di monitorare 20-40 titoli oggetto di una ricerca completa per identificare i livelli di valutazione che ritiene possano offrire margini sufficienti di sicurezza per eseguire operazioni short. Come nel caso delle posizioni long, in genere Dalton adotta un processo di ricerca proprietario disciplinato, costruisce modelli di valutazione e incontra i gruppi dirigenti. Di norma, una posizione iniziale corrisponde all'1-2% del NAV e viene ridotta quando il suo valore di mercato supera il 3% del NAV dal lancio. In linea generale, viene venduta quando raggiunge la valutazione equa di valore intrinseco e/o se l'andamento dei fondamentali ha modificato la tesi di investimento originale. Il Comparto può disporre di 20-40 posizioni short. Il senior management di Dalton è coinvolto nelle decisioni riguardanti il portafoglio. Tuttavia, il gestore capo del portafoglio Jamie Rosenwald ha l'ultima parola su tutte le modifiche alla costruzione del portafoglio in linea con la politica d'investimento qui definita. Il Comparto può utilizzare opzioni su azioni e opzioni su indici azionari sia a fini d’investimento che di copertura. Il Comparto acquisterà e venderà con frequenza i titoli descritti in precedenza in quanto parte del proprio processo d’investimento. Come precisato in precedenza, il Comparto può altresì investire in ETF sia a fini d’investimento che di copertura, nel rispetto del limite generale previsto per le posizioni in organismi d'investimento collettivo di seguito indicato. Il Comparto può investire fino a un massimo del 10% del suo NAV in organismi di investimento collettivo, ivi compresi tutti gli ETF di tipo aperto, che forniscano un’esposizione a titoli azionari quotati e non quotati e che siano coerenti con l’obiettivo d’investimento del medesimo. Al fine di evitare dubbi, i fondi di tipo chiuso che rispondono alla definizione di valori mobiliari ai sensi del Regolamento non saranno trattati come organismi d’investimento collettivo ai fini del limite qui previsto per le posizioni in tali organismi. Il Comparto può investire, direttamente o indirettamente mediante l'uso di derivati, fino a un massimo del 5% del suo Valore Patrimoniale Netto in titoli azionari quotati o negoziati sui mercati russi indicati nell’Appendice II del Prospetto. Il Comparto potrà detenere solo occasionalmente titoli quotati o negoziati su tali mercati. Fatti salvi i requisiti fissati dalla Banca Centrale, il Comparto può sottoscrivere operazioni in FDI sia a fini d'investimento che di copertura e di gestione efficiente del portafoglio. Il Comparto può acquisire posizioni long in modo sintetico mediante l'uso di FDI. Tutte le posizioni short saranno

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acquisite mediante l’uso di FDI. Tali operazioni in FDI possono comprendere swap, opzioni, future e opzioni su future, contratti per differenza (CFD) e contratti valutari a termine. Ad esempio: (i) si possono utilizzare swap su azioni e CFD per accedere a determinati emittenti e giurisdizioni o a fini d’investimento; (ii) si possono utilizzare opzioni su indici e di tipo “single name” per coprire il rischio associato a un settore o acquisire un’esposizione a un emittente o a fini d’investimento; (iii) si possono utilizzare future su indici ampi al fine di coprire la quota azionaria del portafoglio dalle oscillazioni del mercato azionario generale o a fini d’investimento; e (iv) si possono utilizzare opzioni su future per quantificare la perdita potenziale su un contratto che si estingua con una posizione in perdita o a fini d'investimento. Inoltre, a titolo esemplificativo, gli FDI possono essere usati come copertura contro il rischio di fluttuazioni di valuta sfavorevoli tra le Classi di Azioni con Copertura in Valuta come descritte nel paragrafo Classi di Azioni qui di seguito. Per ulteriori informazioni sulle tipologie di FDI che il Comparto può stipulare, si prega di fare riferimento alla sezione seguente intitolata Informazioni sugli strumenti finanziari derivati. Qualora venga proposto di utilizzare strumenti finanziari derivati che non sono previsti all’interno del processo di gestione del rischio in relazione al Comparto, prima dell’impiego di tali strumenti finanziari derivati il Fondo presenterà un processo di gestione del rischio aggiornato alla Banca Centrale, in conformità alle linee guida della Banca Centrale intitolate "Strumenti finanziari derivati e gestione efficiente del portafoglio di OICVM” ai fini dell'approvazione da parte della medesima. Gli FDI possono essere negoziati su una borsa valori oppure over-the-counter. In conformità ai requisiti stabiliti dalla Banca Centrale, l'esposizione globale generata mediante l'uso di derivati, calcolata usando l’approccio basato sugli impegni, non potrà superare il 100% del Valore Patrimoniale Netto. La leva finanziaria massima del Comparto, calcolata usando l’approccio basato sugli impegni, non supererà il 100% del suo Valore Patrimoniale Netto. Il rapporto di investimenti long e short potrà variare nel tempo. L'esposizione short netta massima del Comparto sarà pari allo 0%, mentre l'esposizione long netta massima sarà pari al +80%. Si prevede che l'esposizione lorda del Comparto (data dalla somma dell'esposizione long e dell'esposizione short assoluta oppure dall'esposizione long e short aggregata) abbia generalmente una media di lungo termine compresa tra il 140% e il 180% del Valore Patrimoniale Netto del Comparto e che non supererà in alcun caso il 200% del Valore Patrimoniale Netto del Comparto. Al fine di evitare dubbi, l'esposizione totale del Comparto (data dal suo Valore Patrimoniale Netto più l'esposizione globale) non può superare il 200% del Valore Patrimoniale Netto del Comparto. Il Comparto può investire altresì a titolo accessorio in attività liquide, quali depositi bancari, certificati di deposito, strumenti a tasso fisso o variabile, titoli di Stato, carte commerciali, note a tasso variabile e pagherò cambiari liberamente trasferibili. I titoli a reddito fisso in cui il Comparto può investire possono presentare qualsivoglia rating (anche inferiore ad investment grade). Tali titoli possono altresì essere non classificati, essere a tasso fisso o variabile o essere titoli di Stato o societari. I titoli a reddito fisso saranno ritenuti al di sotto di investment grade qualora presentino un rating BB+ e/o inferiore assegnato da Standard & Poor’s o un rating equivalente assegnato da qualsiasi altra tra le principali agenzie di rating o, nel caso di titoli non classificati, qualora il Gestore degli Investimenti li ritenga al di sotto di investment grade. Non sarà possibile investire più del 30% del Valore Patrimoniale Netto del Comparto in titoli che siano al di sotto di investment grade. Gli investimenti del Comparto (eccettuati gli investimenti non quotati consentiti) dovranno essere quotati o negoziati sui mercati indicati nell’Appendice II del Prospetto.

Il Comparto può sottoscrivere operazioni di pronti contro termine, operazioni di pronti contro termine inversi e di prestito titoli (che, unitamente ai total return swap, rientrano nelle “Operazioni di finanziamento tramite titoli”) soggette alle condizioni e ai limiti fissati dalla Banca Centrale ai fini di una gestione efficiente del portafoglio.

L'esposizione del Comparto alle Operazioni di finanziamento tramite titoli è riportata di seguito (in ciascun caso sotto forma di percentuale del Valore patrimoniale netto):

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Livello previsto

Livello massimo

Total Return Swap/Operazioni finanziarie a margine 25% 200%

Operazioni di pronti contro termine attive e Operazioni di pronti contro termine passive

0% 5%

Prestito titoli 0% 5%

Profilo di un investitore tipo

L'investimento nel Comparto è adeguato a investitori che ricercano un apprezzamento del capitale nel lungo periodo. Le Azioni del Comparto sono disponibili sia per i risparmiatori privati che per gli investitori istituzionali.

2. RESTRIZIONI ALL’INVESTIMENTO

Verranno applicate le principali restrizioni agli investimenti indicate nel Prospetto.

Gli Amministratori potranno di volta in volta imporre ulteriori limiti all’investimento compatibilmente con gli interessi degli Azionisti o nel loro specifico interesse, al fine di ottemperare alle leggi e alle normative vigenti nei paesi in cui gli Azionisti sono ubicati.

3. INFORMAZIONI SUGLI STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI

Swap. Sono inclusi total return swap e swap su valute. Il venditore riceve un tasso fisso di rendimento per tutta la durata del contratto. Un total return swap è un contratto finanziario bilaterale che consente a una parte di godere di tutti i benefici di liquidità derivanti da un determinato attivo senza possederlo. Un contratto per differenza (CFD) è un contratto bilaterale che consente alle parti coinvolte di scambiare la differenza tra il valore corrente di mercato di un attivo sottostante e il rispettivo valore di mercato alla data di inizio del contratto. Uno swap su valute è un contratto internazionale di scambio tra due parti al fine di scambiare capitale e interessi a tasso fisso su un finanziamento in una valuta contro capitale e interessi a tasso fisso su un analogo finanziamento in un’altra valuta.

Opzioni. Il Comparto può altresì sottoscrivere opzioni negoziate over-the-counter (opzioni OTC). Diversamente dalle opzioni negoziate in borsa, che sono standard rispetto allo strumento sottostante, alla data di scadenza, alla portata del contratto e al prezzo di esercizio, i termini delle opzioni OTC vengono di norma stabiliti mediante trattativa con la controparte del contratto di opzione. Un’opzione call su un investimento è un contratto in base al quale l’acquirente, in cambio del pagamento di un premio, ha diritto ad acquistare i titoli sottostanti all’opzione al prezzo di esercizio indicato in qualsiasi momento nel corso della durata dell’opzione. Un’opzione put è un contratto che attribuisce all’acquirente, in cambio del pagamento di un premio, il diritto a vendere i titoli sottostanti all’opzione al prezzo di esercizio indicato nel corso della durata dell’opzione. È possibile acquistare opzioni put su indici a condizione che tutte le attività del Comparto, o una quota di tali attività, che non potrà essere inferiore in termini di importo al valore d’esercizio dell’opzione put acquistata, possano comportarsi secondo ragionevoli previsioni in modo analogo alle opzioni trattate in termini di fluttuazioni di prezzo. Future e opzioni su future. La vendita di un contratto future impone l’obbligo per il venditore di consegnare la tipologia di strumento finanziario oggetto del contratto in un determinato mese e a un prezzo stabilito. L’acquisto di un contratto future impone l’obbligo per l’acquirente di pagare e ricevere la tipologia di strumento finanziario oggetto del contratto in un determinato mese e a un prezzo stabilito.

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Contratti valutari a termine. Il Comparto può acquistare e vendere valute a pronti e a termine. Un contratto valutario a termine comporta l’obbligo di acquistare o vendere una determinata valuta a una data futura al prezzo stabilito all’atto della sottoscrizione del contratto.

4. GESTORE DEGLI INVESTIMENTI

Il Gestore degli Investimenti per il Comparto è Dalton Investments LLC. Il Gestore degli Investimenti è una società a responsabilità limitata nello stato della California registrata nel marzo 1999, con sede legale in 1601 Cloverfield Boulevard, Suite 5050 N, Santa Monica, California, CA 90404, USA.

Il Gestore degli Investimenti, sotto la supervisione degli Amministratori ai sensi del contratto di gestione degli investimenti stipulato tra il Fondo e il Gestore degli Investimenti in data 21 giugno 2013 (e successive modifiche già implementate e da implementare ulteriormente), in relazione al Comparto (il “Contratto”), nonché ai sensi di tutte le leggi e i regolamenti applicabili, dei termini del presente Supplemento, del Prospetto e dello Statuto, ha il potere discrezionale di prendere decisioni di investimento giorno per giorno, di negoziare gli investimenti e di provvedere alla gestione del Comparto.

Il Gestore degli Investimenti è disciplinato dalla Securities and Exchange Commission (“SEC”) degli Stati Uniti d’America, n. di registrazione 801-56572. Al 31 dicembre 2013, il Gestore degli Investimenti aveva in via approssimativa 2,7 miliardi di dollari di attività in gestione.

Il Contratto prevede che il Gestore degli Investimenti risponda delle perdite subite dal Fondo nella misura in cui tali perdite siano imputabili a negligenza (per atti od omissioni), dolo o frode da parte dello stesso Gestore degli Investimenti o dei suoi amministratori, funzionari, impiegati, dipendenti, agenti e incaricati. Il Gestore degli Investimenti dovrà manlevare e tenere indenne il Fondo nelle circostanze indicate nel Contratto.

Il Contratto rimarrà in vigore fino alla sua risoluzione in conformità con i termini del Contratto stesso. Ciascuna delle parti può risolvere il Contratto mediante notifica scritta all’altra parte con un preavviso non inferiore a tre mesi (o eventuale altro periodo di preavviso stabilito di comune accordo tra le parti). Il Contratto potrà essere risolto in qualsiasi momento nelle circostanze previste dal Contratto stesso.

5. SUB-DEPOSITARIO

Sulla base di un accordo datato 21 giugno 2013 (il “Contratto di Sub-deposito”), il Depositario ha nominato Morgan Stanley & Co. International plc (“MSI plc”) come sub-depositario in relazione al Comparto, sotto la supervisione generale del Depositario, e MSI plc potrà detenere in tale veste di volta in volta alcuni attivi del Comparto. MSI plc è una società a responsabilità limitata costituita secondo il diritto di Inghilterra e Galles, la cui principale sede di attività ai fini del contratto è situata al 25 Cabot Square, Canary Wharf, Londra E14 4QA ed è disciplinata dalla Financial Conduct Authority nel Regno Unito. Il Contratto di Sub-deposito potrà essere risolto da una delle parti con preavviso scritto di 30 giorni ovvero, qualora il Contratto di Servizi (quale di seguito definito) non sia stato risolto, con il consenso scritto di MSI plc o, con decorrenza immediata, mediante notifica scritta in circostanze quali insolvenza di MSI plc. Il Contratto di Sub-deposito prevede che MSI plc terrà il Depositario indenne da talune perdite, fatto salvo il caso in cui la responsabilità di MSI plc insorga (i) in relazione a una potenziale responsabilità del Depositario da cui quest'ultimo venga esonerato ai sensi delle leggi applicabili, successivamente al verificarsi di un evento esterno al di fuori del ragionevole controllo di MSI plc, le cui conseguenze sarebbero state inevitabili nonostante ogni ragionevole sforzo per evitarle; (ii) da negligenza, dolo o frode del Depositario o di una consociata di quest'ultimo; o (iii) quale conseguenza del fatto che MSI plc abbia delegato a una delle consociate del Depositario la custodia di attività.

6. FORNITORE DI SERVIZI

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Il Fondo ha nominato MSI plc (il “Fornitore di servizi") a prestare determinati servizi allo stesso in qualità di fornitore di servizi, in virtù di un contratto di servizi datato 21 giugno 2013 (e successive modifiche già implementate e da implementare ulteriormente), riguardanti il Comparto (il “Contratto di prestazione servizi”).

In virtù del Contratto di prestazione servizi, il Fornitore di servizi o altri membri del gruppo di società Morgan Stanley (le “Società Morgan Stanley”) presteranno i servizi al Fondo ivi compresi servizi di liquidazione, compensazione e cambio valutario. Il Fondo può anche utilizzare le Società Morgan Stanley e altri broker e dealer ai fini dell’esecuzione di transazioni per il Fondo.

Ulteriori dettagli in merito al Contratto di prestazione servizi sono di seguito riportati alla sezione intitolata Altre informazioni.

7. GESTORE DEL RISCHIO

In conformità al contratto di gestione del rischio datato 26 agosto 2010 e successive modifiche (il “Contratto di Gestione del Rischio”), Morgan Stanley & Co. International plc (il “Promotore”) si è impegnata a fornire a determinati Comparti del Fondo, ivi compreso il Comparto, servizi di gestione del rischio e dichiarazione di conformità ai sensi del Contratto di Gestione del Rischio e ai processi di gestione del rischio relativi ai Comparti.

Il Contratto di Gestione del Rischio stabilisce che il Promotore non risponderà di alcuna perdita, danno o spesa (ivi compreso, a titolo puramente esemplificativo, ragionevoli onorari legali dovuti ad avvocati e consulenti e altri costi e oneri insorti in relazione alla difesa contro rivendicazioni, azioni o procedimenti legali) a carico di, o subiti dal Promotore (dai suoi dirigenti, funzionari, impiegati, dipendenti, delegati o sub-appaltatori) a fronte dell'adempimento o mancato adempimento degli obblighi previsti, salvo quelle perdite, danni o spese risultanti direttamente da negligenza, cattiva fede, dolo o frode ad opera del Promotore (dei suoi dirigenti, funzionari, impiegati, dipendenti, delegati o sub-appaltatori) a fronte dell'adempimento o mancato adempimento dei suoi obblighi in virtù del Contratto di Gestione del Rischio. In nessun caso il Promotore potrà essere chiamato a rispondere per qualsivoglia perdita indiretta, speciale o conseguente del Fondo o del Comparto o di qualsiasi altra parte e derivante dall’adempimento o dal mancato adempimento dei propri obblighi.

Il Contratto di Gestione del Rischio rimarrà in vigore fino alla scadenza, come stabilito nel Contratto stesso. Entrambe le parti possono recedere in qualsiasi momento dal Contratto di Gestione del Rischio mediante un preavviso scritto di almeno 90 giorni. Il Contratto di Gestione del Rischio può essere risolto in qualsiasi momento nei casi stabiliti nel Contratto stesso.

8. RICORSO A PRESTITI E LEVA FINANZIARIA

In qualsiasi momento il Fondo può prendere direttamente in prestito denaro fino al 10% del suo patrimonio netto per conto di qualsiasi Comparto e il Depositario potrà impegnare gli attivi del Comparto a titolo di garanzia per tali prestiti a condizione che essi abbiano scopo temporaneo. In conformità ai requisiti stabiliti dalla Banca Centrale, l'esposizione globale generata mediante l'uso di derivati, calcolata usando l’approccio basato sugli impegni, non potrà superare il 100% del Valore Patrimoniale Netto. La leva finanziaria massima del Comparto, calcolata usando l’approccio basato sugli impegni, non supererà il 100% del suo Valore Patrimoniale Netto. Il rapporto di investimenti long e short potrà variare nel tempo. L'esposizione short netta massima del Comparto sarà pari allo 0%, mentre l'esposizione long netta massima sarà pari al +80%. Si prevede che l'esposizione lorda del Comparto (data dalla somma dell'esposizione long e dell'esposizione short assoluta OPPURE dall'esposizione long e short aggregata) abbia generalmente una media di lungo termine compresa tra il 140% e il 180% del Valore Patrimoniale Netto del Comparto e che non supererà in alcun caso il 200% del Valore Patrimoniale Netto del Comparto. Al fine di evitare dubbi, l'esposizione totale del Comparto (data dal suo Valore Patrimoniale Netto più l'esposizione globale) non può superare il 200% del Valore Patrimoniale Netto del Comparto.

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9. FATTORI DI RISCHIO

9.1 Saranno applicati i fattori di rischio illustrati nella sezione "Fattori di Rischio" del Prospetto.

9.2 Saranno inoltre applicabili i seguenti ulteriori fattori di rischio:

Rischio di investimento azionario Il Comparto acquista titoli azionari e pertanto è soggetto al rischio che i prezzi dei titoli possano scendere sia a breve termine che su periodi prolungati di tempo. Gli investitori possono potenzialmente perdere la totalità o una quota sostanziale del loro investimento nel Comparto. Dipendenza da individui chiave

Il successo del Comparto dipende dalla capacità dei titolari del Gestore degli Investimenti di sviluppare e implementare strategie d’investimento che consentano di conseguire l’obiettivo d’investimento del Comparto. Qualora i titolari, ivi compreso Jamie Rosenwald, non fossero in grado di partecipare alla gestione del Comparto, le conseguenze sul medesimo potrebbero essere significative e avverse e condurre alla cessazione anticipata dello stesso.

Rischio di valuta La Valuta di Base del Comparto è l'euro. Gli Azionisti possono sottoscrivere in sterline britanniche, dollari USA o euro rispettivamente in Classi di Azioni denominate in GBP, USD ed EUR. Le azioni denominate in GBP e USD sono Classi di Azioni con Copertura Valutaria. Gli Azionisti titolari di Classi di Azioni con Copertura Valutaria sono invitati a leggere la sezione del Prospetto intitolata Classi di Azioni con Copertura per maggiori informazioni sui rischi di valuta associati all’investimento in tali Classi di Azioni. Investimenti in Russia

Gli investimenti in titoli quotati sulle borse valori russe sono soggetti a rischi importanti. Potrebbero verificarsi condizioni di instabilità politica ed economica che, con ogni probabilità, avrebbero un impatto maggiore sui mercati dei titoli e sull'economia russa. Gli investimenti esteri sono soggetti al rischio di rimpatrio e di convertibilità della valuta. Politiche di governo e leggi fiscali avverse potrebbero incidere sugli investimenti del Comparto. Il contesto legale e normativo è talvolta incerto e gli standard di corporate governance, contabili, di auditing e rendicontazione potrebbero non fornire agli investitori lo stesso livello di protezione e informazioni rispetto a quello dei mercati più sviluppati. Inoltre, le procedure di liquidazione, compensazione, registrazione e deposito in custodia potrebbero non essere pienamente sviluppate e pertanto tradursi in un maggiore rischio di errore, frode o insolvenza.

Mercati emergenti Rispetto ai mercati sviluppati, i mercati emergenti presentano di norma un livello di rischio più elevato, quale un numero inferiore di informazioni pubblicamente disponibili, mercati più volatili, meno liquidità o credito disponibile, instabilità economica o politica, regolamentazione dei mercati azionari meno rigida, disposizioni fiscali o legali meno favorevoli, controlli sui prezzi e altre azioni governative restrittive, una maggiore probabilità di grave inflazione, valuta instabile e guerra ed espropriazione dei beni personali. L'inefficienza dei mercati, la scarsa qualità e affidabilità dei dati ufficiali pubblicati dai governi o dalle borse e la non uniformità degli standard contabili e di rendicontazione finanziaria rendono l'analisi dei mercati emergenti più complessa e le opportunità d'investimento più rischiose. In aggiunta, i bassi livelli di volume e i bassi livelli di liquidità costituiscono barriere in entrata e in uscita amplificate dalle restrizioni di natura legale imposte da taluni governi dei mercati emergenti.

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Commissioni di performance – Nessuna perequazione La metodologia usata per il calcolo delle commissioni di performance in relazione alle Azioni di Classe A, Classe P, Classe I e Classe B2 può dare luogo a differenze tra gli Azionisti per quanto riguarda il pagamento delle commissioni di performance (con alcuni investitori che pagano importi sproporzionatamente più elevati in determinate circostanze) e può inoltre portare determinati Azionisti ad avere, in qualsiasi momento, una quota maggiore del proprio capitale a rischio rispetto ad altri (dal momento che non viene applicata alcuna metodologia di perequazione per il calcolo delle commissioni di performance).

Identità della proprietà effettiva e ritenuta su taluni pagamenti

Al fine di evitare l'applicazione della ritenuta statunitense pari al 30% su taluni pagamenti (ivi compresi i pagamenti dei rendimenti lordi) effettuati in relazione a taluni investimenti reali e presunti negli Stati Uniti, il Comparto sarà tenuto a sottoscrivere un contratto con l'Internal Revenue Service statunitense (il "Service") entro il 30 giugno 2013 identificando taluni titolari di conti e detentori di azioni statunitensi diretti e indiretti. Un investitore non statunitense del Comparto sarà di norma tenuto a fornire al Comparto informazioni che identifichino le sue partecipazioni dirette e indirette negli Stati Uniti. Tali informazioni fornite al Comparto saranno condivise con il Service. Un investitore non statunitense che sia un "istituto finanziario estero" secondo la definizione della Sezione 1471(d)(4) dell'IRC sarà di norma tenuto a sottoscrivere un contratto con il Service entro il 30 giugno 2013 identificando taluni titolari di conti e detentori di azioni statunitensi diretti e indiretti. Un investitore non statunitense che non fornisca tali informazioni al Comparto o che non sottoscriva il suddetto contratto con il Service, a seconda dei casi, sarà soggetto a una ritenuta pari al 30% rispetto alla propria quota di qualsivoglia pagamento imputabile agli investimenti reali o presunti del Comparto negli Stati Uniti. Gli Azionisti dovranno consultare i propri consulenti fiscali in merito alle possibili implicazioni di tale legislazione sui rispettivi investimenti nel Comparto.

Rischio di controparte

Il Comparto sarà esposto al rischio di credito su soggetti con i quali effettua transazioni e può altresì andare incontro al rischio di mancato regolamento. Il rischio di credito è il rischio che la controparte in uno strumento finanziario non adempia ai propri obblighi o impegni sottoscritti con il Comparto, ivi comprese le controparti in transazioni FDI, contratti repo o di prestito titoli. La negoziazione di FDI privi di garanzia collaterale genera un'esposizione diretta alla controparte. Il Comparto attenua gran parte del rischio di credito connesso alle sue controparti assumendo garanzie collaterali con un valore almeno pari all'esposizione a ciascuna controparte, tuttavia, nella misura in cui eventuali FDI non siano coperti interamente da garanzia collaterale, l'inadempienza della controparte può determinare una riduzione di valore del Comparto. Il Fondo monitora attivamente l'esposizione alle controparti e il processo di gestione delle garanzie collaterali in relazione al Comparto. Rischio di capitalizzazione di mercato

Il Comparto può investire in titoli di società aventi capitalizzazioni di mercato inferiori, ivi compresi titoli a media capitalizzazione (mid-cap) e titoli a piccola capitalizzazione (small-cap). I titoli di tali società presentano spesso una liquidità inferiore rispetto ai titoli di società di maggiori dimensioni, e solitamente tali società presentano una maggiore profondità di gestione, penetrazioni sul mercato inferiori, minore varietà delle linee dei prodotti e risorse più scarse rispetto alle società di maggiori dimensioni. A causa di tali e altri fattori, i titoli di società di dimensioni inferiori possono essere maggiormente esposti alla flessione dei mercati e ad altre circostanze, e i loro prezzi possono risultare maggiormente volatili rispetto ai titoli di società di maggiori dimensioni.

Spread trading e arbitraggio

Una parte delle operazioni d'investimento del Comparto possono implicare posizioni su spread tra due o più titoli o posizioni in derivati oppure una combinazione delle precedenti. Le operazioni di negoziazione del Comparto, inoltre, possono implicare l'arbitraggio tra due titoli, tra un titolo e mercati di opzioni su titoli, tra derivati e titoli e/o opzioni, tra due derivati e/o qualsiasi

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combinazione dei precedenti. Nella misura in cui i rapporti di prezzo tra le suddette posizioni rimangono costanti, non si verifica alcun utile o perdita su di esse. Queste posizioni di compensazione implicano un rischio sostanziale che il differenziale di prezzo possa cambiare in senso sfavorevole causando una perdita sulla posizione. Titoli di "nuova emissione"

Il Comparto può investire in offerte pubbliche iniziali ("IPO"). Poiché non esiste un mercato pubblico precedente per tali titoli, non vi sono garanzie che un mercato pubblico attivo si svilupperà o continuerà dopo l'esecuzione dell'investimento. I titoli acquistati in occasione di IPO comportano rischi ulteriori rispetto alle consuete negoziazioni. Sebbene le "nuove emissioni" possano offrire opportunità significative di utile in virtù delle ampie oscillazioni di prezzo, tali oscillazioni possono generare uno svantaggio significativo per il Comparto. Intermediazione e altri accordi

Nella selezione di broker e dealer per eseguire le operazioni di portafoglio, il Gestore degli Investimenti non è tenuto a richiedere offerte competitive e non ha l'obbligo di ricercare i soggetti che applichino le commissioni più basse possibili. Il Gestore degli Investimenti potrebbe accordare il pagamento di commissioni a un broker o dealer che fornisce o paga ricerche, servizi o attrezzature ad un prezzo più alto di quello che potrebbe essere praticato da un altro broker o dealer per la medesima operazione. Nel caso in cui il Gestore degli Investimenti stipuli accordi di soft commission, dovrà sincerarsi che (i) il broker o la controparte dell’accordo accetterà di fornire la migliore esecuzione al Fondo; (ii) i benefici derivanti da tali accordi saranno quelli previsti per i servizi di investimento forniti al Comparto e (iii) i tassi di intermediazione non dovranno eccedere le tariffe normali istituzionali di un servizio di intermediazione completo. I dettagli di tali accordi saranno esposti nella prossima relazione del Fondo. Nel caso in cui questa sia una relazione semi-annuale non certificata, i dati saranno inclusi anche nella successiva relazione annuale.

Rischi di credito dell'intermediario

Gli attivi depositati a titolo di margine presso gli executing broker non devono essere separati dagli attivi dei suddetti executing broker. Essi divengono pertanto disponibili ai creditori degli executing broker in caso di insolvenza di questi ultimi. L'inadempienza o il fallimento di un broker può generare conseguenze avverse per gli attivi del Comparto, le quali a loro volta possono incidere negativamente sul NAV.

Rischi di regolamento

Il Comparto sarà esposto al rischio di credito su soggetti con i quali effettua transazioni e può altresì andare incontro al rischio di mancato regolamento. Le prassi adottate in alcuni dei mercati meno sviluppati dell'Asia per quanto riguarda il regolamento delle operazioni su titoli e la custodia di attivi aumentano il grado di rischio. I sistemi di compensazione, regolamento e registrazione disponibili per eseguire operazioni su tali mercati sono considerevolmente meno sviluppati di quelli usati sui mercati globali più maturi e ciò può comportare ritardi e altre difficoltà significative nell'esecuzione delle operazioni e registrazione dei trasferimenti di titoli. Le difficoltà di regolamento nei suddetti mercati possono incidere sul NAV e sulla liquidità del Comparto.

Possibili conseguenze fiscali sfavorevoli

Il Gestore degli Investimenti non può garantire agli investitori che le relative autorità fiscali competenti (ciascuna denominata "Autorità Fiscale") accetterà le posizioni fiscali assunte dal Gestore degli Investimenti e/o dal Comparto. Se un'Autorità Fiscale contesta con successo una posizione fiscale assunta dal Gestore degli Investimenti e/o dal Comparto, questi ultimi possono divenire passibili di imposte, interessi o sanzioni e gli investitori potrebbero trovarsi nella necessità di presentare o modificare una o più dichiarazioni fiscali. Rischio di controversia

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Il Comparto può accumulare posizioni significative su titoli di una società che resti successivamente coinvolta in battaglie delle deleghe o altre controversie o tentativi di assumerne il controllo. In tali circostanze, il Comparto potrebbe comparire quale ricorrente in una causa legale o azione regolatoria. Inoltre, l'esito di tali controversie, che può incidere sul NAV del Comparto, è impossibile da prevedere.

Future

I prezzi dei future possono essere volatili. Tale volatilità può generare rischi e rendimenti considerevoli, anche molto maggiori di un investimento azionario o a reddito fisso. Il Comparto può negoziare future facendo ricorso alla leva finanziaria. Di conseguenza, un'oscillazione relativamente lieve del prezzo di un contratto future può provocare utili o perdite immediati e considerevoli per il Comparto. La negoziazione dei future può essere illiquida. Alcune borse valori non consentono la negoziazione di determinati future a prezzi che rappresentano un'oscillazione di prezzo superiore a certi limiti stabiliti in un singolo giorno di contrattazione e ciò potrebbe impedire al Comparto di liquidare tempestivamente le posizioni sfavorevoli, esponendosi così a perdite significative. Le borse valori e le autorità regolatorie in talune giurisdizioni impongono limiti di investimento speculativo al numero di posizioni su determinati future che un soggetto o gruppo possono detenere o controllare. Al fine di ottemperare ai suddetti limiti di investimento speculativo, potrebbe essere necessario aggregare le posizioni dirette su future del Comparto con altre posizioni su future possedute o controllate dal Gestore degli Investimenti o da eventuali agenti del Gestore degli Investimenti. Di conseguenza, il Comparto potrebbe non essere in grado di assumere posizioni su determinati future o potrebbe essere obbligato a liquidare posizioni su determinati future. Alcune borse valori non statunitensi, definite "principals' market", non dispongono di sistemi di compensazione comuni e un operatore potrebbe trovarsi nelle condizioni di esercitare una rivalsa limitata a fronte di un contratto. Inoltre, a meno che il Comparto non disponga di coperture contro le oscillazioni del tasso di cambio tra il dollaro statunitense (ossia la Valuta di Base del Comparto) e altre valute in cui avvengono le contrattazioni su borse valori non statunitensi, eventuali profitti che il Comparto realizza nella negoziazione potrebbero essere decurtati o annullati da variazioni avverse del tasso di cambio ovvero il Comparto potrebbe subire perdite a seguito di tali variazioni.

Incentivo alla speculazione

La commissione di performance sarà basata sui proventi netti del Comparto e potrebbe incentivare il Gestore degli Investimenti a selezionare investimenti più rischiosi o speculativi di quelli che effettuerebbe in assenza di una tale commissione di performance. Inoltre, la commissione di performance sarà basata sugli utili e sulle perdite realizzati e non realizzati del Comparto. Di conseguenza, la Commissione di Performance può essere corrisposta su utili non realizzati che potrebbero non realizzarsi mai.

Limiti di negoziazione in determinati titoli

Alcune borse valori (ivi comprese quelle di alcuni paesi asiatici) non consentono la negoziazione di determinati titoli (ivi compresi, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, titoli azionari) a prezzi che rappresentano un'oscillazione di prezzo superiore a certi limiti stabiliti in un singolo giorno di contrattazione e ciò potrebbe impedire al Comparto di liquidare tempestivamente le posizioni sfavorevoli, esponendosi così a perdite significative. Le borse valori e le autorità regolatorie in talune giurisdizioni in Asia impongono limiti di investimento speculativo al numero di posizioni su determinati titoli che un soggetto o gruppo possono detenere o controllare. Al fine di ottemperare ai suddetti limiti di investimento speculativo, potrebbe essere necessario aggregare le posizioni dirette su determinati titoli del Comparto con altre posizioni possedute o controllate dal Gestore degli Investimenti o da eventuali agenti del Gestore degli Investimenti. Di conseguenza, il Comparto potrebbe non essere in grado di assumere posizioni su determinati titoli o potrebbe essere obbligato a liquidare posizioni su determinati titoli.

Investimenti in paesi asiatici in via di sviluppo

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Il Comparto investirà in prevalenza, direttamente o indirettamente, in titoli quotati su borse valori asiatiche. Tali investimenti esigono la valutazione di alcuni rischi tipicamente non associati ai principali mercati finanziari internazionali quali ad esempio gli Stati Uniti. Tra i suddetti rischi si annoverano equilibri e squilibri degli scambi commerciali e le politiche economiche correlate, oscillazioni sfavorevoli dei tassi di cambio, l'imposizione di normative di controllo sui cambi da parte dei governi, l'imposizione di ritenute fiscali, limitazioni alla rimozione di fondi o altri attivi, politiche governative riguardanti l'eventuale nazionalizzazione di risorse, difficoltà politiche, ivi compresa l'espropriazione di beni, imposte confiscatorie e instabilità economica o politica in altri paesi. Le informazioni pubblicamente disponibili sugli emittenti di titoli in alcuni paesi asiatici potrebbero essere limitate e tali emittenti potrebbero non essere soggetti ai requisiti e principi contabili, di auditing e rendicontazione che prevalgono nei mercati finanziari principali. I mercati finanziari di taluni paesi, pur essendo in crescita di volume, hanno, per la maggior parte, un volume sostanzialmente inferiore rispetto ai mercati internazionali consolidati, numerosi titoli scambiati su tali mercati sono meno liquidi e i loro prezzi più volatili dei titoli scambiati nei mercati principali. Inoltre, il regolamento delle transazioni potrebbe essere molto più lento e maggiormente soggetto a inadempienze rispetto ai mercati principali, con possibili ritardi conseguenti che potrebbero impedire al Comparto di cogliere opportunità d'investimento interessanti. Le normative che regolano i mercati finanziari in alcuni paesi asiatici potrebbero essere meno estese rispetto a quelle vigenti nei principali mercati internazionali. Le attività di investimento internazionali comportano di frequente costi aggiuntivi. Le commissioni di intermediazione sono generalmente più alte nei mercati meno consolidati. Possono insorgere spese connesse ai tassi di cambio quando il Comparto sposta i propri investimenti da un paese all'altro. In relazione a qualsiasi paese, sussiste la possibilità che si verifichino nazionalizzazioni, espropri o imposizioni fiscali confiscatorie, cambiamenti politici, l'introduzione di norme da parte dei governi, instabilità sociale o sviluppi diplomatici (ivi comprese guerre) che potrebbero generare effetti avversi sull'economia dei paesi interessati e/o sul valore degli investimenti del Comparto in tali paesi. Inoltre, potrebbe essere difficile ottenere ed eseguire sentenze di tribunale in un paese meno sviluppato. I rischi economici e politici sopra descritti possono altresì incidere negativamente sul valore degli strumenti derivati e dei titoli correlati alla performance dei mercati asiatici.

Principi contabili

I principi contabili, di auditing e di rendicontazione finanziaria attualmente vigenti in alcuni dei mercati in cui il Comparto effettuerà investimenti possono differire e risultare non equiparabili a quelli applicati dalle società di altre economie, tra cui a titolo esemplificativo ma non esaustivo gli Stati Uniti e il Regno Unito. Le informazioni disponibili al Comparto in merito ai propri investimenti potrebbero essere sottoposte a revisioni meno stringenti rispetto ad investimenti negli Stati Uniti o nel Regno Unito.

Eventi di mercato recenti e rischi legati a norme governative/liquidità e credito

Nell'estate del 2007 ha avuto inizio una crisi creditizia e di liquidità di immani proporzioni che ha generato un effetto domino sui mercati finanziari e sugli operatori del mercato in tutto il mondo, protrattosi per tutto il 2008 e fino al 2011. Tra gli altri effetti, le recenti turbolenze economiche e finanziarie globali hanno reso alcuni broker e altri prestatori indisponibili o meno disponibili a finanziare nuovi investimenti o inclini ad offrire finanziamenti a scopo di investimento solo a condizioni meno favorevoli rispetto a quelle prevalenti poco tempo prima. Anche se la Federal Reserve Bank statunitense, la Banca Centrale Europea ("BCE") e altre banche centrali hanno iniettato volumi considerevoli di liquidità nei mercati e messo a disposizione di alcuni istituti finanziari un notevole quantitativo di fondi, garanzie e altre agevolazioni, continuano a persistere livelli elevati di stress e volatilità di mercato nonché uno scarso accesso a liquidità, finanziamenti e credito. Anche se i primi ad essere colpiti sono stati gli strumenti correlati ai mutui residenziali, da ultimo anche gli operatori di mercato in possesso di un'ampia gamma di titoli, altri strumenti

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finanziari e materie prime e contratti su materie prime hanno dovuto liquidare i propri investimenti, spesso con un forte sconto sul prezzo, per soddisfare le richieste di margini (ossia rimborsare il debito), rafforzare le riserve di liquidità o per altre ragioni. Oscillazioni di mercato come queste possono causare perdite inattese e repentine di valore sulle posizioni del Comparto. Non è dato sapere quali effetti possa ancora provocare la crisi creditizia e di liquidità sui mercati finanziari e sulle operazioni del Comparto e del Gestore degli Investimenti né quale possa essere l'impatto complessivo di future crisi creditizie e di liquidità. Il rischio di credito comprende il rischio che una controparte o un emittente di titoli o altri strumenti finanziari non siano in grado di adempiere alle proprie obbligazioni contrattuali e manchino di eseguire, pagare o altrimenti attuare una transazione. Il rischio di credito insorge, ad esempio, quando il Gestore degli Investimenti effettua operazioni direttamente tra le controparti interessate al di fuori delle borse valori regolamentate nonché operazioni su determinate borse valori che operano senza una camera di compensazione o strutture simili di trasferimento del rischio di credito. Recentemente, numerosi e importanti operatori del mercato finanziario non hanno adempiuto o hanno rischiato di non adempiere alle proprie obbligazioni contrattuali alla scadenza, generando una congiuntura di grande incertezza sui mercati finanziari, con l'intervento dei governi in taluni mercati e istituti di credito in difficoltà, una grave stretta creditizia e di liquidità, la cessazione anticipata di operazioni e dei relativi contratti nonché la sospensione o l'inadempienza di pagamenti e consegne. A seguito delle gravi turbolenze e ondate di volatilità sui mercati globali, inadempienze e fallimenti di istituti finanziari e frodi finanziarie di vasta portata commesse negli ultimi anni, autorità, enti e rappresentanti di governo in tutto il mondo hanno invocato una riforma del sistema finanziario e delle regole che disciplinano la partecipazione al mercato, ivi comprese ulteriori norme sui fondi d'investimento (come il Comparto e la Società) e i loro gestori e attività, tra cui requisiti di registrazione, conformità, gestione del rischio e procedure antiriciclaggio, restrizioni su alcune tipologie di contrattazione (quali le vendite allo scoperto di titoli azionari), restrizioni sull'erogazione e uso della leva finanziaria, implementazione di requisiti patrimoniali, di registrazione contabile, rendicontazione e informativa (riguardanti, tra gli altri, l'indice di leva finanziaria, gli indicatori di rischio, le vendite allo scoperto ecc.) e regole su determinate attività di contrattazione over-the-counter (quali la compensazione di taluni credit default swap e altri swap). Numerosi studi e rapporti hanno tentato di stabilire se (e in che modo) le suddette attività correlate ai fondi d'investimento hanno contribuito all'instabilità del mercato e del sistema finanziario. Leggi di riforma dei regolamenti, spesso di ampia portata, sono state approvate o introdotte in molti dei mercati finanziari principali e altre ne verranno. Inoltre, autorità regolatorie, organismi di autodisciplina e borse valori dei mercati globali sono attualmente autorizzati da leggi di emergenza a intervenire sui mercati finanziari e possono limitare e proibire, così come di fatto hanno limitato e proibito, comuni prassi di mercato come la vendita allo scoperto di titoli (o determinati titoli). La portata delle suddette misure, intese a stabilizzare i mercati finanziari, varia da paese a paese. Ulteriori misure, normative e regolamenti sono ampiamente attesi e potrebbero avere significativi effetti avversi sulle strategie d'investimento e il modello di business del Comparto (anche facendo insorgere spese considerevoli a carico del Gestore degli Investimenti per ottemperare a tali misure). Anche se nel 2009 e 2010 numerosi mercati azionari globali hanno messo a segno un rimbalzo, non è possibile prevedere la durata, la portata e gli effetti ultimi delle recenti turbolenze di mercato e degli interventi da parte dei governi. Nuovi rivolgimenti del mercato potrebbero comportare ulteriori flessioni del valore di mercato degli investimenti potenziali o effettivi. Tali flessioni e/o interventi dei governi potrebbero ridurre le opportunità di investimento in generale o per il Comparto, influire sulla praticabilità di varie strategie d'investimento o richiedere la cessione di investimenti in perdita.

10. POLITICA IN MATERIA DI DIVIDENDI

Gli Amministratori non intendono dichiarare dividendi per alcuna Classe di Azioni. Qualunque provento distribuibile rimarrà tra gli attivi del Comparto e sarà riflesso nel Valore Patrimoniale Netto della relativa Classe di Azioni.

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11. INFORMAZIONI IMPORTANTI SULL’ACQUISTO E SULLA VENDITA DI AZIONI

Valuta di Base EUR

Classi di Azioni

Le Azioni del Comparto saranno disponibili secondo Classi diverse, come di seguito indicato:

Classe Denominazione Valuta

Valuta Azioni con Copertura

Emissione iniziale Prezzo per Azione

Sottoscrizione Minima Iniziale

Commissioni di Gestione

Commissione di Performance

Sottoscrizione Minima Successiva/Importo Minimo di Rimborso

Parteci pazione Minima

Azioni di Classe B1 USD

Dollaro USA

Sì US$ 1.000 US$ 1.000.000 0,75% 0% $ 10.000 1.000 Azioni

Azioni di Classe B1 EUR

Euro No € 1.000 € 1.000.000 0,75% 0% € 10.000 1.000 Azioni

Azioni di Classe B1 GBP

Sterlina britannica

Sì £ 1.000 £ 1.000.000 0,75% 0% £ 10.000 1.000 Azioni

Azioni di Classe B2 USD

Dollaro USA

Sì US$ 1.000 US$ 1.000.000 1,25% 7,5% $ 10.000 1.000 Azioni

Azioni di Classe B2 EUR

Euro No € 1.000 € 1.000.000 1,25% 7,5% € 10.000 1.000 Azioni

Azioni di Classe B2 GBP

Sterlina britannica

Sì £ 1.000 £ 1.000.000 1,25% 7,5% £ 10.000 1.000 Azioni

Azioni di Classe I USD

Dollaro USA

Sì US$ 1.000 US$ 1.000.000 1,5% 15% $ 10.000 1.000 Azioni

Azioni di Classe I EUR

Euro No € 1.000 € 1.000.000 1,5% 15% € 10.000 1.000 Azioni

Azioni di Classe I GBP

Sterlina britannica

Sì £ 1.000 £ 1.000.000 1,5% 15% £ 10.000 1.000 Azioni

Azioni di Classe P USD

Dollaro USA

Sì US$ 1.000 US$ 250.000 1,5% 15% $ 10.000 250 Azioni

Azioni di Classe P EUR

Euro

No

€ 1.000

€ 250.000

1,5%

15%

€ 10.000

250 Azioni

Azioni di Classe P GBP

Sterlina britannica

Sì £ 1.000 £ 250.000 1,5% 15% £ 10.000 250 Azioni

Azioni di Dollaro Sì US$ 1.000 US$ 10.000 2,5% 15% $ 1.000 N/A

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Classe A USD

USA

Azioni di Classe A EUR

Euro No € 1.000 € 10.000 2,5% 15% € 1.000 N/A

Azioni di Classe A GBP

Sterlina britannica

Sì £ 1.000 £ 10.000 2,5% 15% £ 1.000 N/A

I limiti sopra riportati possono essere alzati, abbassati o eliminati a discrezione degli Amministratori. Gli Azionisti saranno informati in anticipo in merito a qualsiasi cambiamento permanente dell’Importo della Sottoscrizione Minima Iniziale, della Sottoscrizione Minima Successiva, dell’Importo della Partecipazione Minima e/o dell’Importo Minimo di Rimborso. Il Fondo ha la facoltà di rimborsare la partecipazione rimanente di un qualsiasi Azionista che abbia richiesto il rimborso delle Azioni detenute in qualsiasi Classe di Azioni al di sotto della Partecipazione Minima. Le Azioni di Classe B1 e le Azioni di Classe B2 saranno le Classi di Azioni iniziali dell'investitore. Si prevede pertanto che le Azioni di Classe B1 saranno disponibili per la sottoscrizione solo fino a quando il patrimonio netto del Comparto non avrà raggiunto la somma di 20 milioni di EUR, o qualsiasi altro importo che possa essere stabilito di volta in volta dagli Amministratori a loro assoluta discrezione. Le Azioni di Classe B2 saranno disponibili per la sottoscrizione solo fino a quando il patrimonio netto del Comparto non avrà raggiunto la somma di 50 milioni di USD, o qualsiasi altro importo che possa essere stabilito di volta in volta dagli Amministratori a loro assoluta discrezione. Il Distributore può confermare se una o più di queste Classi di Azioni viene attualmente offerta in sottoscrizione successivamente al periodo di offerta iniziale indicato di seguito. Le classi di Azioni denominate in GBP e USD sono Classi di Azioni con Copertura Valutaria. Il Gestore degli Investimenti cercherà di proteggere le Classi di Azioni con Copertura Valutaria contro il rischio di variazioni di cambio tra la Valuta di Base del Comparto e la valuta della relativa Classe di Azioni con Copertura Valutaria. Tali operazioni saranno allocate esclusivamente alla relativa Classe di Azioni con Copertura Valutaria. Di conseguenza, le esposizioni valutarie di classi con valute diverse potrebbero non essere raggruppate o compensate e le esposizioni valutarie delle attività del Comparto potrebbero non essere allocate a Classi di Azioni distinte. Si rinviano gli investitori in classi di Azioni denominate in GBP e USD alla sezione del Prospetto intitolata “Fattori di Rischio” per una descrizione delle Classi di Azioni con Copertura Valutaria e dei rischi ad esse associati.

Gli investitori sono tenuti a sottoscrivere una Classe di Azioni nella valuta in cui tale Classe di Azioni è denominata. Anche i rimborsi saranno effettuati nella valuta della relativa Classe di Azioni.

Gli Amministratori possono annullare, a loro discrezione, gli importi minimi sopra specificati sia in via generale, sia in relazione a sottoscrizioni o rimborsi specifici.

Periodo di Offerta Iniziale per ciascuna Classe di Azioni (fatta eccezione per le Classi A USD, A EUR, B1 EUR, B2 EUR, P EUR e P USD) Il Periodo di Offerta Iniziale per le Azioni delle Classi di cui sopra è iniziato ed è stato prolungato al 23 gennaio 2018, periodo che potrà essere ridotto o esteso dagli Amministratori in conformità con i requisiti stabiliti dalla Central Bank of Ireland. Le Azioni di Classe B1 EUR, B2 EUR, A EUR, P EUR e P USD sono disponibili al valore patrimoniale netto per azione in ogni giorno di contrattazione. Periodo di Offerta Iniziale per Azioni di Classe A USD Le Azioni di Classe A USD sono state lanciate e rimborsate per intero. Le Azioni di Classe A USD saranno disponibili per la sottoscrizione al Prezzo di Offerta Iniziale sopra indicato dal 24 luglio

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2017 al 23 gennaio 2018, periodo che potrà essere ridotto o esteso dagli Amministratori in conformità con i requisiti stabiliti dalla Central Bank of Ireland.

Giorno Lavorativo Si riferisce a tutti i giorni (salvo le feste nazionali del Regno Unito o dell’Irlanda o i giorni in cui le borse di Londra sono chiuse) in cui le banche dell’Irlanda e del Regno Unito sono aperte per il normale svolgimento della propria attività e/o ogni altro giorno o giorni determinati di volta in volta dagli Amministratori previa notifica inviata agli Azionisti. Giorno di Negoziazione Si riferisce a tutti i venerdì (salvo le feste nazionali del Regno Unito o dell’Irlanda o i giorni in cui le borse di Londra sono chiuse) in cui le banche dell’Irlanda e del Regno Unito sono aperte per il normale svolgimento della propria attività e/o ogni altro giorno o giorni determinati di volta in volta dagli Amministratori previa notifica inviata agli Azionisti, a condizione che vi sia almeno un Giorno di Negoziazione ogni quindici giorni. Termine Ultimo di Negoziazione

Ore 12.00 (ora irlandese) di 3 Giorni Lavorativi prima del relativo Giorno di Negoziazione. Gli Amministratori possono rinunciare, a loro discrezione e in circostanze straordinarie, al Termine Ultimo di Negoziazione, sia in via generale che in relazione a specifiche sottoscrizioni, a condizione che le richieste di sottoscrizione pervengano prima del Momento di Valorizzazione di quel particolare Giorno di Negoziazione.

Data di Regolamento

Nel caso di sottoscrizioni, entro le ore 12.00 (ora irlandese) di 3 Giorni Lavorativi dopo il Giorno di Negoziazione di riferimento.

Nel caso di rimborsi, entro 5 Giorni Lavorativi dal relativo Giorno di Negoziazione. In relazione alle sottoscrizioni, gli investitori risponderanno di eventuali interessi, perdite o altri costi sostenuti a causa del mancato regolamento di un ordine entro i tempi previsti.

Momento di Valorizzazione

Nel caso di valori mobiliari e FDI quotati, il momento di valorizzazione sarà l’ora di chiusura del Giorno di Negoziazione nel mercato di riferimento di tali attività e passività, o qualsiasi altro momento che gli Amministratori possano determinare di volta in volta previa notifica inviata agli Azionisti. Nel caso di FDI OTC, il momento di valorizzazione sarà l’ora di chiusura del Giorno di Negoziazione del mercato di riferimento per le attività sottostanti a cui gli FDI si riferiscono, o qualsiasi altro momento che gli Amministratori possano determinare di volta in volta previa notifica inviata agli Azionisti. Al fine di evitare dubbi, il momento in cui il Valore Patrimoniale Netto viene stabilito sarà sempre successivo al Termine Ultimo di Negoziazione.

12. ONERI E SPESE

Commissioni di sottoscrizione, conversione e rimborso In relazione alle Azioni di Classe A GBP, alle Azioni di Classe A USD e alle Azioni di Classe A EUR, il Comparto potrà richiedere a un Azionista, in qualsiasi Giorno di Negoziazione, di corrispondere una commissione di sottoscrizione fino al 5% del prezzo di emissione di tali Azioni in quel Giorno di Negoziazione. Eventuali commissioni di sottoscrizione ricevute dal Comparto potranno essere versate al Distributore o a qualsiasi subdistributore o intermediario, i quali disporranno della facoltà di derogare a oppure applicare sconti su tali commissioni.

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In relazione alle Azioni di Classe P GBP, alle Azioni di Classe P USD e alle Azioni di Classe P EUR, il Comparto potrà richiedere a un Azionista, in qualsiasi Giorno di Negoziazione, di corrispondere una commissione di sottoscrizione fino al 3% del prezzo di emissione di tali Azioni in quel Giorno di Negoziazione. Eventuali commissioni di sottoscrizione ricevute dal Comparto potranno essere versate al Distributore o a qualsiasi subdistributore o intermediario, i quali disporranno della facoltà di derogare a oppure applicare sconti su tali commissioni. Non è previsto il pagamento di alcuna commissione di conversione o rimborso in relazione alle Azioni. Il Comparto potrà inoltre imporre una commissione o adeguamento anti-diluizione all’atto dell'emissione o del rimborso di Azioni come descritto in modo più approfondito nella sezione del Prospetto intitolata Prezzi di emissione e di rimborso/Calcolo del Valore Patrimoniale Netto/Valutazione delle Attività. Gli investitori sono pregati di notare che tale commissione anti-diluizione include eventuali costi associati all'acquisto o alla vendita di investimenti ivi comprese, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, tutte le imposte di bollo e altre imposte, tasse, commissioni governative, di intermediazione, bancarie, di trasferimento, spese di registrazione e altri costi di operazione. Commissioni di Gestione Il Fondo corrisponderà al Gestore degli Investimenti, a valere sulle attività ascrivibili a ciascuna Classe di Azioni del Comparto, le seguenti commissioni (“Commissioni di Gestione”), corrispondenti a una percentuale del patrimonio netto ascrivibile alla suddetta Classe di Azioni, maturate su base giornaliera e pagate su base mensile, in via posticipata, con il tasso annuale di seguito indicato:

2,5% per le Azioni di Classe A GBP, le Azioni di Classe A USD e le Azioni di Classe A EUR (collettivamente le “Azioni di Classe A”); 1,5% per le Azioni di Classe I GBP, le Azioni di Classe I USD e le Azioni di Classe I EUR (collettivamente le “Azioni di Classe I”); 1,5% per le Azioni di Classe P GBP, le Azioni di Classe P USD e le Azioni di Classe P EUR (collettivamente le “Azioni di Classe P”); 0,75% per le Azioni di Classe B1 GBP, le Azioni di Classe B1 USD e le Azioni di Classe B1 EUR (collettivamente le “Azioni di Classe B1”); 1,25% per le Azioni di Classe B2 GBP, le Azioni di Classe B2 USD e le Azioni di Classe B2 EUR (collettivamente le “Azioni di Classe B2”).

Commissione di Performance Oltre alle altre commissioni applicabili a ciascuna Classe di Azioni del Comparto, viene applicata una commissione di performance (“Commissione di Performance"), da corrispondere al Gestore degli Investimenti in misura del 15% (in riferimento alle Azioni di Classe A, Azioni di Classe P e Azioni di Classe I) e del 7,5% (in riferimento alle Azioni di Classe B2), calcolata sull’incremento netto del Valore patrimoniale netto di ciascuna classe (al lordo della detrazione della Commissione di Performance maturata e non realizzata ma al netto di tutte le commissioni e spese maturate da corrispondere). La Commissione di Performance viene calcolata ogni 12 mesi (“Periodo di Calcolo”), alla fine del mese di dicembre di ogni anno di calendario. Non sono previste Commissioni di Performance per le Azioni di Classe B1. Con “Data di Pagamento della Commissione di Performance” si intende la data in cui viene corrisposta la Commissione di Performance congelata durante il Periodo di Calcolo. La Data di Pagamento della Commissione di Performance deve rientrare nei 14 giorni di calendario successivi al Periodo di Calcolo di pertinenza.

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Per il primo Periodo di Calcolo, l’“High Water Mark” indicherà il Valore Patrimoniale Netto per Azione al quale la relativa Classe di Azioni è stata lanciata moltiplicato per il numero di Azioni della suddetta Classe di Azioni in circolazione alla data di avvio della relativa Classe di Azioni. Il relativo Prezzo di Emissione Iniziale sarà considerato come il prezzo iniziale per il calcolo della Commissione di Performance iniziale di una Classe di Azioni. Durante ciascun Periodo di Calcolo, l’High Water Mark relativo a una Classe di Azioni viene aumentato o ridotto in ogni Giorno di Negoziazione in base a ciascuna sottoscrizione o rimborso di Azioni verificatisi durante tale Periodo di Calcolo, in proporzione a tali sottoscrizioni o rimborsi della Classe nel Giorno di Negoziazione di riferimento (ad esempio, se si riceve una sottoscrizione pari al 10% del Valore Patrimoniale Netto, l'High Water Mark verrà aumentato del 10% o se viene accettato un rimborso pari al 5% del Valore Patrimoniale Netto, l’High Water Mark verrà ridotto del 5%). Per ciascun Periodo di Calcolo successivo riguardo a una Classe di Azioni, l’High Water Mark corrisponde (i) se una Commissione di Performance era dovuta in riferimento al Periodo di Calcolo precedente, al Valore Patrimoniale Netto per Azione della Classe di Azioni di riferimento all'inizio del Periodo di Calcolo moltiplicato per il numero di Azioni di tale Classe di Azioni in circolazione all'inizio di tale Periodo di Calcolo, aumentato o ridotto in ciascun Giorno di Negoziazione in base alle sottoscrizioni o ai rimborsi di Azioni verificatisi dall'inizio di tale Periodo di Calcolo oppure (ii) se una Commissione di Performance non era dovuta in riferimento al Periodo di Calcolo precedente, all’High Water Mark della Classe di Azioni di riferimento alla fine del precedente Periodo di Calcolo, aumentato o ridotto in ciascun Giorno di Negoziazione in base alle sottoscrizioni o ai rimborsi di Azioni verificatisi dall'inizio di tale Periodo di Calcolo. La Commissione di Performance sarà pari al 15% (per le Azioni di Classe A, Azioni di Classe P e Azioni di Classe I) e al 7,5% (per le Azioni di Classe B2) dell’importo del Valore Patrimoniale Netto eccedente l'High Water Mark alla fine del Periodo di Calcolo di riferimento, più qualsiasi Commissione di Performance maturata in riferimento alle Azioni rimborsate durante il Periodo di Calcolo. Ai fini del calcolo della Commissione di Performance, il Valore Patrimoniale Netto verrà calcolato prima della detrazione di qualsiasi Commissione di Performance maturata in quel Periodo di Calcolo, salvo le Commissioni di Performance per la Classe di Azioni riguardante le Azioni rimborsate durante il Periodo di Calcolo ma il cui importo non è stato ancora corrisposto. La Commissione di Performance non può maturare fino a quando il Valore Patrimoniale Netto di una Classe di Azioni non supera l’High Water Mark sul quale la Commissione di Performance è stata pagata. Qualora le Commissioni di Performance siano dovute dal Comparto, queste saranno calcolate sulla base dei profitti netti realizzati e non realizzati e sulla base delle perdite alla fine di ciascun Periodo di Calcolo. Di conseguenza, potranno essere corrisposte Commissioni di Performance sugli utili non realizzati che anche successivamente potranno restare tali. La Commissione di Performance matura in ciascun Giorno di Negoziazione sulla base della performance del Valore Patrimoniale Netto della Classe di Azioni in questione nel corso del relativo Periodo di Calcolo. Ove applicabile, le Commissioni di Performance vengono detratte dal Comparto relativo alla Classe in questione e corrisposte al Gestore degli Investimenti il giorno prima o alla Data di Pagamento della Commissione di Performance. Qualora un Azionista rimborsi tutte o parte delle Azioni prima della scadenza del Periodo di Calcolo, eventuali Commissioni di Performance maturate rispetto a tali Azioni saranno congelate a quel Giorno di Negoziazione e saranno dunque corrisposte al Gestore degli Investimenti entro 14 giorni di calendario dalla scadenza di ciascun Periodo di Calcolo. Qualora una Commissione di Performance venga congelata su un rimborso di Azioni precedente alla fine di un Periodo di Calcolo, essa non verrà rimborsata al Comparto malgrado eventuali scarse performance che il Comparto potrà subire a decorrere dalla data di tale rimborso fino alla scadenza del relativo Periodo di Calcolo. Qualora il Contratto di Gestione degli Investimenti venga risolto prima della scadenza di qualsivoglia Periodo di Calcolo, la Commissione di Performance relativa al Periodo di Calcolo in

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corso verrà calcolata e corrisposta come se la data di risoluzione corrispondesse alla scadenza del relativo Periodo di Calcolo. La Commissione di Performance viene calcolata dall’Amministratore e verificata dal Depositario.

Gestione del rischio, Commissioni dell’Amministratore e del Depositario

Il Fondo dovrà corrispondere al Promotore una commissione, a valere sulle attività del Comparto, che non potrà superare lo 0,40% annuo del patrimonio netto del Comparto, che maturerà giornalmente e sarà corrisposta su base mensile per il periodo precedente. Il Promotore corrisponderà per intero le commissioni e spese dovute all’Amministratore e al Depositario e avrà diritto a trattenere ogni quota eccedente in seguito al pagamento di tali commissioni relative ai servizi di gestione del rischio prestati dal Promotore stesso. Fatto salvo quanto sopra, tutte le spese di transazione, le ragionevoli commissioni e le normali spese di agenzia dovute ai sub-depositari (calcolate in base ai tassi commerciali prevalenti), oltre all’eventuale imposta sul valore aggiunto, saranno a carico degli attivi del Comparto, o se corrisposte dal Depositario, dovranno essere a quest’ultimo rimborsate a valere sugli attivi del Comparto. Commissioni dovute al Fornitore di servizi

Il Fondo corrisponderà al Fornitore di servizi, a valere sugli attivi ascrivibili a ciascuna Classe di Azioni del Comparto, le commissioni concordate dalle parti per iscritto, che potranno venire emendate previa una ragionevole notifica. Queste commissioni sono in aggiunta alle spese di transazione e relative commissioni, agli oneri e ai costi da corrispondere al Fornitore di servizi riguardanti l’esecuzione delle transazioni o la mancata autorizzazione delle transazioni, ai costi relativi all'esercizio di un'azione societaria o ai diritti di voto da parte del Fornitore di servizi per conto del Fondo nonché ogni altra commissione, onere o costo associati. Le varie spese, oneri e costi di transazione descritti sopra non potranno superare i normali tassi commerciali.

Oneri e spese correnti Gli ulteriori oneri e spese specificati nella sezione intitolata Oneri e spese correnti del Prospetto verranno addebitati a valere sugli attivi del Comparto, fatta eccezione per le commissioni dovute al Distributore. Il Gestore degli Investimenti pagherà le commissioni del Distributore attingendo alle proprie commissioni.

13. MODALITÀ DI SOTTOSCRIZIONE DELLE AZIONI Le richieste di acquisto di Azioni dovranno essere effettuate in conformità con le disposizioni illustrate nella sezione del Prospetto intitolata Richiesta di Azioni.

14. MODALITÀ DI RIMBORSO DELLE AZIONI Le richieste di vendita di Azioni dovranno essere effettuate in conformità con le disposizioni illustrate nella sezione del Prospetto intitolata Rimborso di Azioni.

15. MODALITÀ DI CONVERSIONE DELLE AZIONI Le richieste di conversione di Azioni dovranno essere effettuate in conformità con le disposizioni illustrate nella sezione del Prospetto intitolata Conversione di Azioni.

16. COSTI E SPESE DI COSTITUZIONE

I costi e le spese connessi alla costituzione del Comparto sono stati a carico di Morgan Stanley &

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Co. International plc.

17. ALTRI ONERI E SPESE

Ulteriori dettagli in merito agli oneri e alle spese da corrispondere a valere sugli attivi del Comparto sono riportati nel Prospetto alle sezioni Commissioni e spese di gestione e Oneri e spese generali.

18. ALTRE INFORMAZIONI

Alla data di pubblicazione del presente Supplemento sono operativi altri cinquanta comparti del Fondo: Emerging Markets Equity Fund, Salar Convertible Absolute Return Fund, MS PSAM Global Event UCITS Fund, Indus Select Asia Pacific Fund, MS Algebris Global Financials UCITS Fund, Indus PacifiChoice Asia Fund, MS Ascend UCITS Fund, MS Alkeon UCITS Fund, RiverCrest European Equity Alpha Fund, MS SLJ Macro UCITS Fund, MS QTI UCITS Fund, MS Turner Spectrum UCITS Fund, MS Long Term Trends UCITS Fund, MS Discretionary Plus UCITS Fund, MS Lynx UCITS Fund, MS Broadmark Tactical Plus UCITS Fund, MS Swiss Life Multi Asset Protected Fund, MS TCW Unconstrained Plus Bond Fund, MS Fideuram Equity Smart Beta Dynamic Protection 80 Fund, MS Nezu Cyclicals Japan UCITS Fund, MS Scientific Beta Global Equity Factors UCITS ETF, MS Kairos Enhanced Selection UCITS Fund, MS Scientific Beta US Equity Factors UCITS ETF, MSCI Emerging Markets ESG Equity Fund, MS Tremblant Long/Short Equity UCITS Fund, Global Equity Risk Premia Long/Short UCITS Fund, MS Fideuram Equity Smart Beta Dynamic Protection 80 Fund II, DAX® 80 Garant, IPM Systematic Macro UCITS Fund, Quantica Managed Futures UCITS Fund, Smartfund 80% Protected Growth Fund, Smartfund 80% Protected Balanced Fund, MSCI China A International Fund, Mariner Lenus Healthcare UCITS Fund, Smartfund Cautious Fund, Smartfund Balanced Fund, Smartfund Growth Fund, 80% Protected Index Portfolio, Mariner Investment Diversifying Alternative UCITS Fund, Market Neutral Credit UCITS Fund, Academy Quantitative Global UCITS Fund, Arno Fund, QW Equity Market & Sector Neutral UCITS Fund, Abante 80% Proteccion Creciente Fund, Cautious 85% Protected Fund, Moderate 80% Protected Fund, Equity Risk Managed Fund, Cube Global Cross Assets Fund, CZ Absolute Alpha UCITS Fund e Investcorp Geo-Risk Fund. Contratto di servizi

In virtù del Contratto di servizi, né il Fornitore di servizi, né le Società Morgan Stanley, né i rispettivi dipendenti o funzionari saranno ritenuti responsabili di qualsiasi perdita, costo, onere, commissione, spesa, danno o responsabilità civile risultate da un atto od omissione commessi in relazione al Contratto di servizi o ai servizi prestati in virtù di tale contratto. In particolare, a titolo puramente esemplificativo, il Fornitore di servizi non sarà ritenuto responsabile per qualsiasi perdita, o mancata copertura assicurativa, degli investimenti o per la qualità, la quantità, le condizioni o l’erogazione degli investimenti o per la correttezza, la validità, la sufficienza o l’autenticità dei documenti relativi agli investimenti. Questa esclusione non è applicabile al caso in cui tale perdita sia direttamente dovuta a negligenza, dolo o frode da parte del Fornitore di servizi o delle Società Morgan Stanley o dei rispettivi dipendenti o funzionari.

Il Fornitore di servizi o le Società Morgan Stanley o i rispettivi dipendenti o funzionari non potranno, in alcun caso, essere ritenuti responsabili di qualsiasi perdita, danno o responsabilità consequenziale anche se a conoscenza della possibilità di tale perdita, danno o responsabilità. Il Fondo è tenuto a risarcire interamente il Fornitore di servizi o le Società Morgan Stanley o i rispettivi dipendenti o funzionari, su richiesta, riguardo a qualsiasi rivendicazione a carico del Fornitore di servizi o delle Società Morgan Stanley o dei rispettivi dipendenti o funzionari, presentata direttamente o indirettamente (comprese quelle a carico di un subdepositario, broker, executing broker, autorità di borsa, camera di compensazione o regolatoria) come risultato di, o in relazione a, o derivante da un Contratto di servizi, relativi documenti, relative transazioni e ogni altra questione stabilita dal Contratto di servizi. Questo risarcimento non verrà esteso al Fornitore di servizi o alle Società Morgan Stanley o ai rispettivi dipendenti o funzionari se le rivendicazioni a carico delle parti suddette sono il risultato diretto di frode, dolo, negligenza, inadempienza delle leggi o dei regolamenti applicabili (salvo i casi in cui la violazione della normativa o dei regolamenti in vigore sia conseguente al fatto che la persona indennizzata abbia agito o non agito in conformità

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con le istruzioni del Fondo o dei suoi agenti, o sia conseguente al mancato intervento del Fondo previsto dalla normativa o dai regolamenti in vigore).

A garanzia del pagamento e dell’esonero da qualsiasi responsabilità da parte del Fondo nei confronti del Fornitore di servizi e delle Società Morgan Stanley, tutti gli investimenti e liquidità detenuti dal Fornitore di servizi e dalle Società Morgan Stanley saranno contabilizzati dal Fondo a loro favore e costituiranno quindi delle garanzie collaterali in conformità con le disposizioni della Financial Conduct Authority (la “FCA”). Gli investimenti e i liquidi possono inoltre essere depositati, a titolo di margine, dal Fondo presso il Fornitore di servizi e le Società Morgan Stanley e costituiranno garanzie collaterali in conformità con le disposizioni della FCA. Gli investimenti che costituiscono garanzie collaterali in conformità con le disposizioni della FCA non potranno venire separati dagli investimenti del Fornitore di servizi e potranno essere a disposizione dei creditori del Fornitore di servizi o delle Società Morgan Stanley. Il contante che il Fondo trasferirà al Fornitore di servizi, in conformità ai termini del Contratto, sarà denaro del cliente ai fini delle disposizioni della FCA e sarà quindi soggetto alla protezione del denaro del cliente prevista dalle disposizioni della FCA.

Ciascuna parte può risolvere il Contratto di servizi con un preavviso scritto di almeno cinque giorni lavorativi. Il Fornitore di servizi può recedere dal Contratto di servizi con effetto immediato se determina che sia divenuto illegale, in conformità con la normativa in vigore, per il Fornitore di servizi o per le Società Morgan Stanley o per il Fondo, ottemperare agli obblighi previsti dal suddetto Contratto.