Firenze, 14- 16 novembre 2002 Le Radici del futuro 2002.pdf · il consumo medio pro-capite della...
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19° CONGRESSO NAZIONALE SIMG
Le Radici del futuro20 anni di SIMG
Emanuele Scafato, G. Farchi , P. Zuccaro, M. Massari, G. Bartoli e R. Russo.Istituto Superiore di Sanità
World Health OrganizationCollaborating Centre for RESEARCH and HEALTH PROMOTION on ALCOHOL and
ALCOHOL-RELATED HEALTH PROBLEMS
EmanueleEmanuele ScafatoScafato,, G.G. FarchiFarchi , P. , P. ZuccaroZuccaro, M. , M. MassariMassari, , G.G. BartoliBartoli e R. Russo.e R. Russo.IstitutoIstituto SuperioreSuperiore di di SanitSanitàà
World World HealthHealth OrganizationOrganizationCollaboratingCollaborating CentreCentre forfor RESEARCH and HEALTH PROMOTION on ALCOHOL and RESEARCH and HEALTH PROMOTION on ALCOHOL and
ALCOHOLALCOHOL--RELATED HEALTH PROBLEMSRELATED HEALTH PROBLEMS
Firenze, 14- 16 novembre 2002
Analisi e valutazione di possibili indicatori per una mappa del rischio alcolico nella popolazioneAnalisi e valutazione di possibili indicatori per una mappa del rischio alcolico nella popolazione
Centro di Collaborazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per la ricerca e la promozione della salute su alcol e patologie alcol-correlate
Istituto Superiore di SanitIstituto Superiore di Sanitàà
I consumi alcoliciI consumi alcoliciQuanto, cosa, come Quanto, cosa, come bevonobevono gli italiani ?gli italiani ?
E' vero che gli italiani ....
hanno ridotto i consumi alcolici (quantità-tempo)
che bevono sono diminuiti (prevalenza)
bevono “bene” secondo abitudini “Mediterranee”(patterns)
bevono meno di altre popolazioni (ad es. europee)
E' vero che gli italiani ....E' vero che gli italiani ....
hanno ridotto i consumi alcolici (quantithanno ridotto i consumi alcolici (quantitàà--tempo)tempo)
che che bevonobevono sono diminuiti (prevalenza)sono diminuiti (prevalenza)
bevonobevono ““benebene”” secondo abitudini secondo abitudini ““MediterraneeMediterranee””((patternspatterns) )
bevonobevono meno di altre popolazioni (ad es. europee)meno di altre popolazioni (ad es. europee)
I consumi alcoliciLe principali informazioni da rilevareI consumi alcoliciI consumi alcolici
Le principali informazioni da rilevareLe principali informazioni da rilevare
Numero di consumatori / astemi
Tipo di bevanda alcolica consumata
Consumo attuale di bevande alcoliche (quantità, frequenza)
Modalità del consumo alcolico
Occasione del consumo
Storia del consumo (età di avvio, variazioni ecc.)
in relazione, almeno, a sesso ed età
Numero di consumatori / astemiNumero di consumatori / astemi
Tipo di bevanda alcolica consumataTipo di bevanda alcolica consumata
Consumo attuale di bevande alcoliche (quantitConsumo attuale di bevande alcoliche (quantitàà, frequenza), frequenza)
ModalitModalitàà del consumo alcolicodel consumo alcolico
Occasione del consumoOccasione del consumo
Storia del consumo (etStoria del consumo (etàà di avvio, variazioni ecc.)di avvio, variazioni ecc.)
in relazione, almeno, a sesso ed etin relazione, almeno, a sesso ed etàà
I consumi alcoliciLe principali informazioni da produrreI consumi alcoliciI consumi alcolici
Le principali informazioni da produrreLe principali informazioni da produrre
Prevalenza dei consumatori/astemi
Prevalenza dei consumatori per bevanda alcolicaDistribuzione del consumo : quantità consumate e frequenza del consumo (per bevanda e di alcol totale)
Modalità del consumo alcolico (ai pasti ecc.)
Occasione del consumo (week-end, cerimonie ecc.)
Storia del consumo (età di avvio, variazioni ecc.)
in relazione, almeno, a sesso ed età
Prevalenza dei consumatori/astemiPrevalenza dei consumatori/astemi
Prevalenza dei consumatori per bevanda alcolicaPrevalenza dei consumatori per bevanda alcolicaDistribuzione del consumo : quantitDistribuzione del consumo : quantitàà consumate e frequenza consumate e frequenza del consumo (per bevanda e di alcol totale)del consumo (per bevanda e di alcol totale)
ModalitModalitàà del consumo alcolico (ai pasti ecc.)del consumo alcolico (ai pasti ecc.)
Occasione del consumo (weekOccasione del consumo (week--end, cerimonie ecc.)end, cerimonie ecc.)
Storia del consumo (etStoria del consumo (etàà di avvio, variazioni ecc.)di avvio, variazioni ecc.)
in relazione, almeno, a sesso ed etin relazione, almeno, a sesso ed etàà
I consumi alcoliciConsiderazioni sui metodi di rilevazione/reporting
I consumi alcoliciI consumi alcoliciConsiderazioni sui metodi di rilevazione/reportingConsiderazioni sui metodi di rilevazione/reporting
METODO DELLA DISPONIBILITA':
Consumo = Produzione Nazionale +(Import – Export) – Altri Usi + Stocks
il consumo medio pro-capite della quantità di bevandedisponibili sul mercato interno è riferito all’intera
popolazione residente (inclusi gli ASTEMI) di età superiore ai 15 anniNon discrimina le quantità consumate
da individui non residenti (turisti)non consente alcuna disaggregazione (sesso, età,
fasce di consumo, ripartizione geografica) né l’identificazione degliindividui realmente esposti a maggior rischioè utile per l'analisi di serie storiche e per confronti
internazionali
METODO DELLA DISPONIBILITA':METODO DELLA DISPONIBILITA':
Consumo = Produzione Nazionale +(Import – Export) – Altri Usi + Stocks
il consumo medio proil consumo medio pro--capite della quantitcapite della quantitàà di bevandedi bevandedisponibili sul mercato interno disponibili sul mercato interno èè riferito allriferito all’’interaintera
popolazione residente (inclusi gli ASTEMI) di etpopolazione residente (inclusi gli ASTEMI) di etàà superiore ai 15 annisuperiore ai 15 anni
Non discrimina le quantitNon discrimina le quantitàà consumateconsumateda individui non residenti (turisti)da individui non residenti (turisti)
non consente alcuna disaggregazione (sesso, etnon consente alcuna disaggregazione (sesso, etàà,,fasce di consumo, ripartizione geografica) nfasce di consumo, ripartizione geografica) néé ll’’identificazione degliidentificazione degli
individui realmente esposti a maggior rischioindividui realmente esposti a maggior rischioèè utile per l'analisi di serie storiche e per confrontiutile per l'analisi di serie storiche e per confronti
internazionaliinternazionali
HEALTH PLANNINGTREND ANALYSIS ALCOHOL
HEALTH PLANNINGHEALTH PLANNINGTREND ANALYSIS TREND ANALYSIS ALCOHOLALCOHOL
170101 +Annual pure alcohol consumed/person,litres
14
7
8
9
10
11
1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005
13
12
Italy EU average
30
40
50
60
70
80
90
100
110
120
1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005
Italy EU average
991702 Annual consumption of wine/person, in litres
HEALTH PLANNINGTREND ANALYSIS VINO
HEALTH PLANNINGHEALTH PLANNINGTREND ANALYSIS TREND ANALYSIS VINOVINO
10
20
30
40
50
60
70
80
90
1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005
Italy EU average
991703 Annual consumption of beer/person, in litres
HEALTH PLANNINGTREND ANALYSIS BIRRA
HEALTH PLANNINGHEALTH PLANNINGTREND ANALYSIS TREND ANALYSIS BIRRABIRRA
0
0.5
1
1.5
2
2.5
3
1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005
Italy EU average
991701 Annual consump.spirits/person,litre pure alc
HEALTH PLANNINGTREND ANALYSIS SUPERALCOLICI
HEALTH PLANNINGHEALTH PLANNINGTREND ANALYSIS TREND ANALYSIS SUPERALCOLICISUPERALCOLICI
ALCOHOL TRENDS - ITALIAValutazione del target 17 del WHO
ALCOHOL TRENDS ALCOHOL TRENDS -- ITALIAITALIAValutazione del target 17 del WHOValutazione del target 17 del WHO
Trend del consumo (produzione) pro capite di alcol puro (litres/year). Stime PVGD World Drink Trends .Anni 1981, 1991 e 2000; Differenze (%)
(Metodo Disponibilità : Consumo = Produzione Nazionale +(Import – Export) – Altri Usi + Stocks)
Trend del consumo (produzione) pro capite di alcol puro (litres/year). Stime PVGD World Drink Trends .Anni 1981, 1991 e 2000; Differenze (%)
(Metodo Disponibilità : Consumo = Produzione Nazionale +(Import – Export) – Altri Usi + Stocks)
19811981 19911991 1981 – 91 Diff. (%)1981 – 91 Diff. (%)
1981 – 2000Diff. (%)
1981 – 2000Diff. (%)
VINOVINO 86.286.2 62.162.1 - 27.9- 27.9 - 40,8- 40,8
BIRRABIRRA 17.917.9 24.924.9 + 39.1+ 39.1 + 57+ 57
SUPERALCOLICISUPERALCOLICI 3.53.5 2.52.5 - 28.6- 28.6 - 65,7- 65,7
ALCOLALCOL 11.711.7 9.19.1 - 22.2- 22.2 - 35.9- 35.9
2000(lt/yr)2000(lt/yr)
7.57.5
28,128,1
5151
1,21,2
2000(gr/yr)2000
(gr/yr)
46924692
10121012
384384
14121412
75007500STIMA ALTRE bev. alc.
Elab. OSSFAD su dati WHO HFA Database21 GR/DIE
•• ATTUALMENTE CONSUMA BEVANDE ALCOLICHE ?ATTUALMENTE CONSUMA BEVANDE ALCOLICHE ?
SISI BEVITORIBEVITORI
NO, ma ho bevuto in passatoNO, ma ho bevuto in passato ASTINENTIASTINENTI
NO, non ho mai bevutoNO, non ho mai bevuto ASTEMIASTEMI
•• A CHE ETAA CHE ETA’’ HA INIZIATO A BERE REGOLARMENTE ?HA INIZIATO A BERE REGOLARMENTE ?
______________________________________________________________________
MAGGIORE GRADUAZIONE DELLE QUANTITAMAGGIORE GRADUAZIONE DELLE QUANTITA’’ per per
CONSENTIRE UNA CATEGORIZZAZIONE DEL CONSENTIRE UNA CATEGORIZZAZIONE DEL
•• BERE BERE MODERATO, MODERATO,
INADEGUATO, INADEGUATO,
ECCESSIVO, ECCESSIVO,
PROBLEMATICOPROBLEMATICO
TENENDO CONTO DELLE DIFFERENZE DI GENERE TENENDO CONTO DELLE DIFFERENZE DI GENERE
Le informazioni Le informazioni ““corecore”” da integrareda integrare
ISTAT – Indicatori MultiscopoGRAMMI ALCOL
Conversione Categorie frequenza/quantità
ISTAT ISTAT –– Indicatori MultiscopoIndicatori MultiscopoGRAMMI ALCOLGRAMMI ALCOL
Conversione Categorie frequenza/quantitConversione Categorie frequenza/quantitàà
VINOVINO 00 Stag.Stag. + Rar.+ Rar. 11--2 2 bicchieri bicchieri
ma <1/2 ltma <1/2 lt
>>1/2 lt1/2 lt<< 1 lt 1 lt
>1 lt>1 lt
Gr/dieGr/die 00 0,1 0,1 –– ? ? (12 *)(12 *) 18 18 -- 4747 48 48 -- 9696 >96>96
BIRRABIRRA 00 Stag.Stag. + Rar.+ Rar. <1/2 lt<1/2 lt >1/2 lt>1/2 lt<< 1 lt1 lt
>1 lt>1 lt
Gr/dieGr/die 00 0,1 0,1 –– ?? (12^)(12^) 9 9 -- 1717 18 18 -- 3636 > 36> 36•1 bicch. da 125 ml a 11 gradi tenore alcolico ^1 boccale da 250 ml a 4,5 gradi tenore alcolico
Consumatori di alcolici (età>14 anni)
Prevalenze (%) . ISTAT 1998-2000Consumatori di alcolici Consumatori di alcolici (et(etàà>14 anni)>14 anni)
Prevalenze (%) . ISTAT 1998Prevalenze (%) . ISTAT 1998--20002000
BEVITORI
87,2
63,6
75
50
60
70
80
90
1998
1999
2000
ANNI
%MaschiFemmineTOTALE
BEVITORI
87,2
63,6
75
50
60
70
80
90
1998
1999
2000
ANNI
%MaschiFemmineTOTALE
ASTEMI
12,8
36,4
25
01020304050
1998
1999
2000
ANNI
%
Maschi - 7,9 %Femmine - 5,7TOTALE - 6,3 %
ASTEMI
12,8
36,4
25
01020304050
1998
1999
2000
ANNI
%
Maschi - 7,9 %Femmine - 5,7TOTALE - 6,3 %
Nell’anno 2000
37.151.885 BEVITORI 20.828.645 Maschi 16.323.240 Femmine
Nell’anno 2000
37.151.885 BEVITORI 20.828.645 Maschi 16.323.240 Femmine
Prevalenza consumatori bevande alcoliche.
Variazione % rilevate nel periodo 1995-2000 Dati Multiscopo ISTAT.
Prevalenza consumatori bevande alcolichePrevalenza consumatori bevande alcoliche..
Variazione % rilevate nel periodo 1995Variazione % rilevate nel periodo 1995--2000 2000 Dati Multiscopo ISTAT. Dati Multiscopo ISTAT.
MASCHIMASCHI FEMMINEFEMMINE19951995 20002000 19951995 20002000 Variaz. Variaz.
%%
44,144,1 44,744,7
33,933,930,930,9
1,21,2
9,59,5
70,570,5
62,162,1
70,970,9
60,560,5Consuma birraConsuma birra 2,62,6
Variaz. Variaz. %%
Consuma vinoConsuma vino --0,60,6
PIANO SANITARIO NAZIONALE1998-2000
Obiettivi di salute sull’alcol
PIANO SANITARIO NAZIONALEPIANO SANITARIO NAZIONALE19981998--20002000
Obiettivi di salute sullObiettivi di salute sull’’alcolalcol
Ridurre del 20 % la prevalenza degli uomini e delle donne che consumino rispettivamente piu’
di 40 gr e 20 gr quotidiani di alcol
Ridurre del 30 % la prevalenza dei consumatori di bevande alcoliche al di fuori dei pasti.
(Linea di base dati ISTAT 1995)
Ridurre del 20 % la prevalenza degli uomini e delle donne che consumino rispettivamente piu’
di 40 gr e 20 gr quotidiani di alcol
Ridurre del 30 % la prevalenza dei consumatori di bevande alcoliche al di fuori dei pasti.
(Linea di base dati ISTAT 1995)
VINOPREVALENZA (%) DEI CONSUMATORI DI PIU’ DI
1/2 LT AL GIORNO (48-96 gr/die) ISTAT . ANNI 1995, 1997, 1999 and 2000
VINOVINOPREVALENZA (%) DEI CONSUMATORI DI PIUPREVALENZA (%) DEI CONSUMATORI DI PIU’’ DI DI
1/2 LT AL GIORNO (481/2 LT AL GIORNO (48--96 gr/die) 96 gr/die) ISTAT . ANNI 1995, 1997, 1999 and 2000ISTAT . ANNI 1995, 1997, 1999 and 2000
9.769.769.76
Ob. Ob. PSNPSN20002000
1,8 1,9
1,5
2
FEMALES
1995199719992000
1,41,41,4
Ob. Ob. PSNPSN20002000
10,9
9,3 9,8
12,2
MALES
-- 19 %19 % 8,7 %8,7 %
-5,8 -4,9
-20,4
-14,3 -13,4
-28,9-30
-25
-20
-15
-10
-5
0
5
10
15
14-17 adolescenti
18-24 giovani 25-44 giovani adulti
45-64 adulti 65-74 giovani anziani
75+ anziani
Incr
. %
10,8
10,2
6,6
12,1
8,3
13,8
12,3
13,9
10,0
6,4
10,9
16,5
10,5
9,2
10,4
8,6
4,4
8,1
9,8
11,9
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0
Piemonte e V. d'Aosta
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli V.G.
Liguria
Emilia Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
ITALIA
1995 2000
VINO VINO -- MASCHIMASCHIPREVALENZA (%) DEI CONSUMATORI DI PIUPREVALENZA (%) DEI CONSUMATORI DI PIU’’ DI >1/2 LT AL GIORNO PER REGIONE DI >1/2 LT AL GIORNO PER REGIONE
ISTAT . VARIAZIONE (%) 1995ISTAT . VARIAZIONE (%) 1995--2000 e distrib. regionale2000 e distrib. regionale
MASCHI
1,4
1,8
1,2
2,1
1,2
3,3
3,0
3,4
2,6
1,4
1,9
2,5
1,8
2,5
2,1
1,4
1,3
0,9
2,0
2,6
0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0
Piemonte e V. d'Aosta
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli V.G.
Liguria
Emilia Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
ITALIA
1995 2000
VINO VINO -- FEMMINEFEMMINEPREVALENZA (%) DEI CONSUMATORI DI PIUPREVALENZA (%) DEI CONSUMATORI DI PIU’’ DI >1/2 LT AL GIORNO PER REGIONE DI >1/2 LT AL GIORNO PER REGIONE
ISTAT . VARIAZIONE (%) 1995ISTAT . VARIAZIONE (%) 1995--2000 e distrib. regionale2000 e distrib. regionale
0,0
29,0
-6,0
3,0
21,7
26,9
-10
-5
0
5
10
15
20
25
30
35
14-17 adolescenti
18-24 giovani 25-44 giovani adulti
45-64 adulti 65-74 giovani anziani
75+ anziani
Incr
. %
FEMMINE
BIRRAPREVALENZA (%) DEI CONSUMATORI
PER SESSOISTAT . ANNI 1995, 1997, 1999 and 2000
BIRRABIRRAPREVALENZA (%) DEI CONSUMATORI PREVALENZA (%) DEI CONSUMATORI
PER SESSOPER SESSOISTAT . ANNI 1995, 1997, 1999 and 2000ISTAT . ANNI 1995, 1997, 1999 and 2000
60 61,5 61,4 62,1
MALES
1995199719992000
30,933,0 33 33,9
FEMALES
Elab. by Emanuele Scafato . Epidemiologia e Biostatistica
01020304050
AGE CLASSES
%
1995199719982000
1995 12,5 26,9 39,6 41,2 44,8 41,3 33,7 25,5 20 15,2 6,8
1997 16,9 29,4 41,8 46,2 47,1 45,5 36,4 25,4 20,4 16,2 6,9
1998 17,8 29,3 40,7 43,1 49,2 45,5 36,6 26,2 22,1 14,3 8,2
2000 12,3 29,3 42,6 44,7 49,6 45,8 38 30,7 23,1 15,9 8,7
14 15-17 18-19 20-24 25-34 35-44 45-54 55-59 60-64 65-74 75 e più
BIRRA - FEMMINEPREVALENZA (%) DELLE CONSUMATRICI per età
ISTAT . ANNI1995, 1997, 1999 and 2000.Variazioni (%) 1995-2000
BIRRA BIRRA -- FEMMINEFEMMINEPREVALENZA (%) DELLE CONSUMATRICI per etPREVALENZA (%) DELLE CONSUMATRICI per etàà
ISTAT . ANNI1995, 1997, 1999 and 2000.ISTAT . ANNI1995, 1997, 1999 and 2000.Variazioni (%) 1995Variazioni (%) 1995--20002000
5,2
8,3
10,5
15,1
4,9
27,6
0
5
10
15
20
25
30 14-17 adolescenti
18-24 giovani 25-44 giovani adulti
45-64 adulti 65-74 giovani anziani
75+ anziani
Incr
. %
Elab. by Emanuele Scafato
Epidemiologia e Biostatistica
BIRRAPREVALENZA (%) DEI CONSUMATORI DI PIU’ DI 1/2 LT AL GIORNO (18-36 gr/die)ISTAT. ANNI 1995, 1997, 1999 and 2000
BIRRABIRRAPREVALENZA (%) DEI CONSUMATORI DI PREVALENZA (%) DEI CONSUMATORI DI PIUPIU’’ DI 1/2 LT AL GIORNO (18DI 1/2 LT AL GIORNO (18--36 gr/die)36 gr/die)ISTAT. ANNI 1995, 1997, 1999 and 2000ISTAT. ANNI 1995, 1997, 1999 and 2000
Elab. by Emanuele Scafato . Epidemiologia e Biostatistica
1,9 1,9 1,92,1
MALES
1995199719992000
1,521,52
Ob. PSNOb. PSN
20002000
0,3
0,2
0,3 0,3
FEMALES
0,20,2
Ob. PSNOb. PSN
20002000
13,5 %13,5 %7,3 %7,3 %
36,939,3
35,135,3
1995199719982000
01020304050
AGE CLASSES
%
1995199719982000
1995 6,1 15,2 31,4 36,6 39,9 39,6 41,6 39,3 34,4 28,5 21,6
1997 8,6 21,7 37,9 41,6 44,1 39,9 41,3 37 34,6 29,8 20
1998 6,1 17,5 34,9 40,1 46,2 43,7 43,8 40,9 36,1 29,9 21,2
2000 8,5 19,3 38,6 43,9 41,8 37 37,9 38,9 34,5 28,2 16,4
14 15-17 18-19 20-24 25-34 35-44 45-54 55-59 60-64 65-74 75 e più
BEVANDE ALCOLICHEPREVALENZA (%) DEI
MASCHI CHE CONSUMANO AL DI FUORI
DEI PASTI.ANNI 1995, 1997 , 1998 and 2000
ISTAT . VARIAZIONE (%) 1995-2000
BEVANDE ALCOLICHEBEVANDE ALCOLICHEPREVALENZA (%) DEI PREVALENZA (%) DEI
MASCHI MASCHI CHE CONSUMANO AL DI FUORICHE CONSUMANO AL DI FUORI
DEI PASTI.DEI PASTI.ANNI 1995, 1997 , 1998 and 2000ANNI 1995, 1997 , 1998 and 2000
ISTAT . VARIAZIONE (%) 1995ISTAT . VARIAZIONE (%) 1995--20002000
24,724,7
Ob. PSNOb. PSN
20002000
Elab. by Emanuele Scafato . Epidemiologia e BiostatisticaElab. by Emanuele Scafato . Epidemiologia e Biostatistica
30,7
20,6
-1,0-5,5
-1,0
-24,4-30
-20
-10
0
10
20
30
14-17 adolescenti
18-24 giovani 25-44 giovani adulti
45-64 adulti 65-74 giovani anziani
75+ anziani
Incr
. %
10,1
12,5 12,5 12,4199519971998200 BEVANDE ALCOLICHE
PREVALENZA (%) DELLE FEMMINE
CHE CONSUMANO AL DI FUORIDEI PASTI.
ANNI 1995, 1997 , 1998 and 2000ISTAT . VARIAZIONE (%) 1995-2000
BEVANDE ALCOLICHEBEVANDE ALCOLICHEPREVALENZA (%) DELLE PREVALENZA (%) DELLE
FEMMINE FEMMINE CHE CONSUMANO AL DI FUORICHE CONSUMANO AL DI FUORI
DEI PASTI.DEI PASTI.ANNI 1995, 1997 , 1998 and 2000ANNI 1995, 1997 , 1998 and 2000
ISTAT . VARIAZIONE (%) 1995ISTAT . VARIAZIONE (%) 1995--20002000
7,37,3
Ob. PSNOb. PSN
20002000
Elab. by Emanuele Scafato . Epidemiologia e Biostatistica
0
10
20
30
AGE CLASSES
%
1995199719982000
1995 0,8 7,3 14,7 17,2 13,1 12,5 11,3 7,6 7,5 5,1 3,9
1997 7,3 12,1 21,6 22,6 16,3 13,8 13,7 9,3 9,1 6,4 4
1998 6,3 10,3 21 19,5 15,7 13,5 13,3 11,4 9,2 6,3 3,7
2000 4,3 14,8 23,1 25,5 18,5 12,5 12,7 10,1 7,7 5,6 4,1
14 15-17 18-19 20-24 25-34 35-44 45-54 55-59 60-64 65-74 75 e più
103,7
50,2
20,715,1
9,93,7
0
20
40
60
80
100
120
14-17 adolescenti
18-24 giovani 25-44 giovani adulti
45-64 adulti 65-74 giovani anziani
75+ anziani
Incr
. %
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BEVANDE ALCOLICHE PREVALENZA (%) DEL CONSUMO DI ALCOL TRA I GIOVANI
BEVANDE ALCOLICHE BEVANDE ALCOLICHE PREVALENZA (%) DEL CONSUMO DI ALCOL TRA I PREVALENZA (%) DEL CONSUMO DI ALCOL TRA I GIOVANI GIOVANI
MASCHI
FEMMINE
Il raggiungimento della riduzione del consumo PRO CAPITE non dovrebbe essere considerato il GOAL ESCLUSIVO finale della programmazione in termini di SALUTE PUBBLICA.
La riduzione isolata del consumo PRO CAPITE potrebbe rappresentare un “premio” che nasconde altre
problematiche irrisolte.L’analisi dei dati sembrerebbe dimostrare che la riduzione dei
consumi alcolici non sia attribuibile, come auspicabile, ai bevitori inadeguati o problematici ma piuttosto a quelli moderati . Sembrerebbe, inoltre, prioritario focalizzare l’intervento sulle giovani generazioni in cui il supporto allo sviluppo di stili di vita ed abitudini salutari potrebbe rappresentare nel medio termine un importantecontributo in termini di salute collettiva.
Il raggiungimento della riduzione del consumo PRO CAPITE non Il raggiungimento della riduzione del consumo PRO CAPITE non dovrebbe essere considerato il GOAL ESCLUSIVO finale della dovrebbe essere considerato il GOAL ESCLUSIVO finale della programmazione in termini di SALUTE PUBBLICA. programmazione in termini di SALUTE PUBBLICA.
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ITALIA.INDICATORI DEL CONSUMO DI ALCOL
ITALIA.ITALIA.INDICATORI DEL CONSUMO DI ALCOLINDICATORI DEL CONSUMO DI ALCOL
ITALIA.INDICATORI DEL CONSUMO DI ALCOL
ITALIA.ITALIA.INDICATORI DEL CONSUMO DI ALCOLINDICATORI DEL CONSUMO DI ALCOL
La distribuzione del consumo più che il consumo medio pro-capite appare un indicatore più appropriato ad identificare i comportamenti potenzialmente a maggior rischio. In virtù delle differenze fisiologiche di genere appare necessario prevedere categorie di consumo più articolate e idonee ad identificare il livello di esposizione al rischio alcol-correlato.
La La distribuzione del consumodistribuzione del consumo pipiùù che il consumo che il consumo medio promedio pro--capite appare un indicatore picapite appare un indicatore piùù appropriato appropriato ad identificare i comportamenti potenzialmente a ad identificare i comportamenti potenzialmente a maggior rischio. In virtmaggior rischio. In virtùù delle differenze fisiologiche delle differenze fisiologiche di genere appare necessario prevedere categorie di di genere appare necessario prevedere categorie di consumo piconsumo piùù articolate e idonee ad identificare il articolate e idonee ad identificare il livello di esposizione al rischio alcollivello di esposizione al rischio alcol--correlato.correlato.
ITALIA.INDICATORI DEL CONSUMO DI ALCOL
ITALIA.ITALIA.INDICATORI DEL CONSUMO DI ALCOLINDICATORI DEL CONSUMO DI ALCOL
Lo sviluppo di uno standard complessivo di rilevazione HIS (Health Information Survey) maggiormente dettagliato migliorerebbe la capacità di reagire (early warning system) alle rapide variazioni osservabili nei comportamenti e nelle abitudini collegate al consumo, uso ed abuso alcolici. Ciò include il riferimento, analogamente a quanto già adottato per il fumo, alla storia del consumo.
Un’attenzione specifica dovrebbe essere rivolta al monitoraggio dei consumi tra i giovani che presentano modalitàdi consumo differenti dalle generazioni di adulti ed anziani . Sarebbe utile prevedere ulteriori sistemi di rilevazione HES (Health Examination Survey) che possano garantire un occasione di “aggancio” delle situazioni problematiche suscettibili di intervento precoce.
Lo sviluppo di uno standard complessivo di rilevazione Lo sviluppo di uno standard complessivo di rilevazione HIS HIS (Health Information Survey)(Health Information Survey) maggiormente dettagliato maggiormente dettagliato migliorerebbe la capacitmigliorerebbe la capacitàà di reagire di reagire (early warning system)(early warning system) alle alle rapide variazioni osservabili nei comportamenti e nelle abitudinrapide variazioni osservabili nei comportamenti e nelle abitudini i collegate al consumo, uso ed abuso alcolici. Ciò include il collegate al consumo, uso ed abuso alcolici. Ciò include il riferimento, analogamente a quanto giriferimento, analogamente a quanto giàà adottato per il fumo, alla adottato per il fumo, alla storia del consumo.storia del consumo.
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Programmazione SanitariaDALL’EVIDENZA ALL’AZIONE
Programmazione SanitariaProgrammazione SanitariaDALLDALL’’EVIDENZA ALLEVIDENZA ALL’’AZIONEAZIONE
L’analisi dei dati ISTAT sollecita il rafforzamento di iniziative specifiche nei Piani Sanitari Nazionale e Regionali che favoriscano un approccio di identificazione precoce dell’abuso alcolico e la formulazione di target specifici sull’ALCOL basati sull’evidenza epidemiologica territoriale (nell’ambito di quella nazionale). Un’attenzione maggiore dovrebbe essere rivolta a:
1) sollecitare un orientamento individuale rivolto alla MODERAZIONEdei consumi alcolici
2) promuovere una attenta valutazione ed il monitoraggio delle abitudini di consumo nella popolazione attraverso un CORE SET diindicatori che consenta una maggiore confidenza con le variabili alcol-correlate (ETA’ , SESSO, FREQUENZA DI CONSUMO, QUANTITA’ CONSUMATE E TIPO DI BEVANDA ALCOLICA CONSUMATA, STORIA DEL CONSUMO)
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1)1) sollecitare un orientamento individuale rivolto alla MODERAZIONEsollecitare un orientamento individuale rivolto alla MODERAZIONEdei consumi alcolici dei consumi alcolici
2)2) promuovere una attenta valutazione ed il monitoraggio delle promuovere una attenta valutazione ed il monitoraggio delle abitudini di consumo nella popolazione attraverso un CORE SET diabitudini di consumo nella popolazione attraverso un CORE SET diindicatori che consenta una maggiore confidenza con le variabilindicatori che consenta una maggiore confidenza con le variabili i alcolalcol--correlate (ETAcorrelate (ETA’’ , SESSO, FREQUENZA DI CONSUMO, , SESSO, FREQUENZA DI CONSUMO, QUANTITAQUANTITA’’ CONSUMATE E TIPO DI BEVANDA ALCOLICA CONSUMATE E TIPO DI BEVANDA ALCOLICA CONSUMATA, STORIA DEL CONSUMO)CONSUMATA, STORIA DEL CONSUMO)
STRATEGIEARMONIZZAZIONE ED INTEGRAZIONE
SSTRATEGIETRATEGIEARMONIZZAZIONE ED INTEGRAZIONEARMONIZZAZIONE ED INTEGRAZIONE
E’ fondamentale che le Regioni, insieme e tramite le Istituzioni e Organizzazioni preposte alla tutela della salute, favoriscano la utilizzazione di standard comuni di rilevazione statistica e sanitaria, anche integrative di quelli esistenti, e l’adozione di programmi di identificazione precoce dell’abuso alcolico che possano garantire nel tempo la riduzione del rischio e del danno alcol-correlato.
EE’’ fondamentale che le Regioni, insieme e tramite fondamentale che le Regioni, insieme e tramite le Istituzioni e Organizzazioni preposte alla tutela della le Istituzioni e Organizzazioni preposte alla tutela della salute, favoriscano la utilizzazione di standard comuni salute, favoriscano la utilizzazione di standard comuni di rilevazione statistica e sanitaria, anche integrative di di rilevazione statistica e sanitaria, anche integrative di quelli esistenti, e lquelli esistenti, e l’’adozione di programmi di adozione di programmi di identificazione precoce dellidentificazione precoce dell’’abuso alcolico che abuso alcolico che possano garantire nel tempo la riduzione del rischio e possano garantire nel tempo la riduzione del rischio e del danno alcoldel danno alcol--correlato.correlato.
ALCOL e Medico di FamigliaIl potenziale della Medicina Generale
(Broadening the base of Treatment for Alcohol Problems - WHO rev. 1998)
ALCOL e Medico di FamigliaALCOL e Medico di FamigliaIl potenziale della Medicina GeneraleIl potenziale della Medicina Generale
(Broadening the base of Treatment for Alcohol Problems (Broadening the base of Treatment for Alcohol Problems -- WHO rev. 1998)WHO rev. 1998)
Strategie associateStrategie associateStrategie associate
Problema alcol-correlato
Problema Problema alcolalcol--correlatocorrelato
Consumo di alcol Consumo di alcol Consumo di alcol
NotevoleNotevoleNotevoleModeratoModeratoModerato SeveroSeveroSeveroLieveLieveLieveAssenteAssenteAssente
Prevenz. PrimariaPrevenz. PrimariaPrevenz. Primaria
ForteForteForteLeggeroLeggeroLeggeroAssenteAssenteAssente NotevoleNotevoleNotevoleModeratoModeratoModerato
Intervento BreveIntervento BreveIntervento Breve
Trattamento SpecialisticoTrattamento SpecialisticoTrattamento Specialistico
ALCOHOL STRATEGYI TARGET DIFFERENZIATI DI
POPOLAZIONE
ALCOHOL STRATEGYALCOHOL STRATEGYI TARGET DIFFERENZIATI DI I TARGET DIFFERENZIATI DI
POPOLAZIONE POPOLAZIONE
→ BAMBINI
→ ADOLESCENTI
→ GIOVANI ADULTI
→ ADULTI
→ BAMBINI
→ ADOLESCENTI
→ GIOVANI ADULTI
→ ADULTI
ALCOL e Medico di FamigliaIntervento Breve- AUDIT
ALCOL e Medico di FamigliaALCOL e Medico di FamigliaIntervento BreveIntervento Breve-- AUDITAUDIT
C o m p i la z io n e q u e s t io n a r io
S o m m in is t r a z io n e d e l l ’A U D IT s c r e e n in g t e s t C o n s u m o “ n o r m a le ” T e r m in e e s a m e ( p u n t e g g io A U D IT 0 - 8 ) Id e n t i f ic a z io n e d i u s o a lc o l ic o in a d e g u a t o C o n s u m o “ d a n n o s o ” In v io p r e s s o
( p u n t e g g io A U D IT > 1 9 ) S t r u t t u r e S p e c ia l i z z a t e
C o n s u m o “ p e r ic o lo s o ” ( p u n t e g g io A U D IT 9 - 1 8 ) V e r i f ic a d e l la c o n d iz io n i d i e le g g ib i l i t à n e l p r o t o c o l lo
A R R U O L A M E N T O A n a m n e s i s p e c i f ic a e E s a m e C l in ic o IN T E R V E N T O B R E V E
C o m p i la z io n e q u e s t io n a r io
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A R R U O L A M E N T O A n a m n e s i s p e c i f ic a e E s a m e C l in ic o IN T E R V E N T O B R E V E
ITALIA.
Obiettivi di Salute da perseguire sull’ALCOL
ITALIA. ITALIA.
Obiettivi di Salute Obiettivi di Salute da perseguireda perseguire sullsull’’ALCOLALCOL
Ridurre la prevalenza dei consumatori e delle consumatrici che consumino più di 40 gr e 20 gr di alcol al giorno, rispettivamente.
Ridurre la prevalenza dei consumatori di bevande
alcoliche fuori pasto.
Ridurre la prevalenza dei consumatori e delle consumatrici che consumino più di 40 gr e 20 gr di alcol al giorno, rispettivamente.
Ridurre la prevalenza dei consumatori di bevande
alcoliche fuori pasto.
Ritardare l’età di inizio del consumo alcolico tra i giovani
Ridurre la prevalenza dei consumatori di bevande alcoliche tra gli adolescenti,
in particolare di coloro che eccedano quantitàmoderate o che consumano alcol fuori pasto.
Ritardare l’età di inizio del consumo alcolico tra i giovani
Ridurre la prevalenza dei consumatori di bevande alcoliche tra gli adolescenti,
in particolare di coloro che eccedano quantitàmoderate o che consumano alcol fuori pasto.
ITALIA.
Obiettivi di Salute da perseguire sull’ALCOL
ITALIA. ITALIA.
Obiettivi di Salute Obiettivi di Salute da perseguireda perseguire sullsull’’ALCOLALCOL
ALCOL e Medico di FamigliaConclusione
ALCOL e Medico di FamigliaALCOL e Medico di FamigliaConclusioneConclusione
Il contributo del Medico di Famiglia ed il suo ruolo futuro nella prevenzione dei problemi collegati all’alcol è tutto da costruire. Non è pensabile ad un cambiamento repentino attuato attraverso modalità operative isolate.
La creazione di nuove realtà per la pratica clinica ambulatoriale di medicina generale attenta ai problemi alcol-correlati coinvolge competenze ed interventi che dovranno mirare a formare nuove generazioni di Medici capaci di interagire in maniera pro-attiva nel processo preventivo e di rispondere adeguatamente alle attese di quanti ripongono nel Medico di Famiglia fiducia, aspirazioni, speranze.
Il contributo del Medico di Famiglia ed il suo ruolo futuro Il contributo del Medico di Famiglia ed il suo ruolo futuro nella prevenzione dei problemi collegati allnella prevenzione dei problemi collegati all’’alcol alcol èè tutto da tutto da costruire. Non costruire. Non èè pensabile ad un cambiamento repentino pensabile ad un cambiamento repentino attuato attraverso modalitattuato attraverso modalitàà operative isolate.operative isolate.
La creazione di nuove realtLa creazione di nuove realtàà per la pratica clinica per la pratica clinica ambulatoriale di medicina generale attenta ai problemi alcolambulatoriale di medicina generale attenta ai problemi alcol--correlati coinvolge competenze ed interventi che dovranno correlati coinvolge competenze ed interventi che dovranno mirare a formare nuove generazioni di Medici capaci di mirare a formare nuove generazioni di Medici capaci di interagire in maniera prointeragire in maniera pro--attiva nel processo preventivo e di attiva nel processo preventivo e di rispondere adeguatamente alle attese di quanti ripongono nel rispondere adeguatamente alle attese di quanti ripongono nel Medico di Famiglia fiducia, aspirazioni, speranze. Medico di Famiglia fiducia, aspirazioni, speranze.