FdA-1.3-Analisi_2015

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 Fondame nti di Automatica – Analisi pag. 1 Fondamenti di Automatica Analisi dei sistemi dinamici Dott. Ing. Marcello Bonfè Dipar timent o di Ingegneria - Università di Ferrara Tel. +39 0532 974839 E-mail: [email protected]  Fondame nti di Automatica – Analisi pag. 2 Analisi dei sistemi dinamici DEFINIZIONI

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analisi

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  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 1

    Fondamenti di Automatica

    Analisi dei sistemi dinamici

    Dott. Ing. Marcello BonfDipartimento di Ingegneria - Universit di Ferrara

    Tel. +39 0532 974839E-mail: [email protected]

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 2

    Analisi dei sistemi dinamiciDEFINIZIONI

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 3

    Ulteriori definizioni importanti

    EVENTO: coppia tempo-stato MOVIMENTO (o MOTO): insieme degli eventi definiti dalla funzione di transizione nellintervallo [t0,t1]

    TRAIETTORIA: immagine in X della funzione di transizione nellintervallo [t0,t1]

    N.B.: il movimento definito in T x X, la traiettoria in X

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 4

    Ulteriori definizioni importanti - 1

    STATO DI EQUILIBRIO TEMPORANEO in [t0,t1]: uno stato x X per il quale esiste una funzione u(.) Uf che per ogni ogni t [t0,t1] soddisfa la:

    STATO DI EQUILIBRIO: uno stato di equilibrio temporaneo in [t0,t1] per ogni t0,t1 T con t0 < t1

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 5

    Movimento, traiettoria ed equilibrio

    x0

    (t0,x0)

    (t1,x1)

    x1x2

    (t2,x2)

    (t3,x2)

    (t4,x2)

    X

    T

    Traiettoria

    Movimento

    Equilibrio

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 6

    Movimento / traiettoria e funzione di ingresso

    Tramite la funzione di ingresso si influenza il moto (e quindi la traiettoria) agendo direttamente sulla velocit

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 7

    Stazionariet e linearit: propriet

    Nei sistemi stazionari, vale la propriet di traslazione nel tempo di cause ed effettiCio, data la funzione di transizione (idem per la funzione di uscita):

    risulta:con

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 8

    Stazionariet e linearit: propriet - 1

    Nei sistemi lineari vale il principio di sovrapposizione degli effetti:

    Posto

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 9

    Stazionariet e linearit: propriet - 2

    Analogamente, per la funzione di risposta di un sistema lineare:

    Quindi per un sistema lineare il moto e la relativa risposta si possono scomporre in due contributi: uno dipendente SOLO dalle condizioni iniziali (moto

    libero e risposta libera) uno dipendente SOLO dallingresso (moto forzato e

    risposta forzata)

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 10

    Stazionariet e linearit: conseguenze

    Nei sistemi stazionari: Listante iniziale si pu sempre assumere t0 = 0 Le funzioni e dipendono dalla differenza t - t0 e

    non da t e t0 separatamente

    Nei sistemi lineari: Lanalisi della sola risposta libera in [t0,t1] permette di

    determinare se gli stati iniziali di un sistema sono distinguibili tra loro (sistema detto in forma minima o, come vedremo, completamente osservabile)

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 11

    Analisi dei sistemi dinamiciSTABILITA

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 12

    Stabilit

    Con tale termine si intende la capacit di un sistema di reagire con variazioni limitate del moto x(.) a perturbazioni limitate dello stato iniziale x(t0) o dellingresso u(.)Ipotesi: U, Uf, X, Y sono spazi vettoriali normati

    : moto di riferimento

    : moto perturbato, con perturbazione sullo stato iniziale

    : moto perturbato, con perturbazione sullingresso

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 13

    Stabilit rispetto a perturbazioni dello stato iniziale

    Dato si dice che il moto di riferimento (semplicemente) stabile se per ogni esiste un tale che quando

    risulta

    Si dice che il moto di riferimento asintoticamente stabile se, oltre ad essere semplicemente stabile, soddisfa la relazione

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 14

    Stabilit: interpretazione geometrica

    x1

    x2

    t

    22

    movimento nominale

    movimento perturbato

    Movimento stabile (semplicemente)

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 15

    Stabilit: interpretazione geometrica - 1

    x1

    x2

    t

    22

    movimento nominale

    movimento perturbato

    Movimento asintoticamente stabile

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 16

    Stabilit: interpretazione geometrica - 2

    x2

    t

    22

    movimento nominale

    movimento perturbato

    Movimento instabile

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 17

    Stabilit rispetto a perturbazioni dellingresso

    Dato si dice che il moto di riferimento stabile rispetto a o anche stabile ingresso limitato stato limitato, se per ogni esiste un tale che quando risulta

    Riferendosi alla funzione di risposta anzich alla funzione di transizione si ottiene in modo analogo la definizione di stabilit ingresso limitato uscita limitata

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 18

    Osservazioni

    La stabilit, cos come stata definita, si riferisce ad un moto (o ad una risposta), individuato da una terna t0, x(t0), u(.), NON al sistemaLa stabilit pu essere riferita ad uno stato di equilibrio:

    che un particolare moto del sistemaSi soliti distinguere la stabilit in piccolo (piccole perturbazioni) dalla stabilit in grande o globale, per la quale si misura lentit della perturbazione cui corrisponde un comportamento stabile dei movimenti del sistema (globale entit qualunque)

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 19

    Esempio: stati di equilibrio stabili e instabili

    Pendolo sollecitato dalla sola forza di gravit:

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 20

    Esempio: stabilit dipendente dallingresso

    Sfera che scorre in una guida, spinta verso lalto dalla forza u (e sottoposta allazione della gravit):

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 21

    Esempio: stabilit in grande

    Sfera su una superficie ondulata (sempre considerando lazionedella gravit):

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 22

    Osservazioni - 1

    Per un sistema libero (cio senza ingressi):

    uno stato di equilibrio uno stato x tale che:

    Questa condizione evidenzia lassociazione intuitiva tra stabile e fermo Tuttavia, come gi detto, la stabilit in realt un concetto associato al movimento, del quale lo stato di equilibrio un caso particolare (anche per sistemi dotati di ingresso)

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 23

    Analisi dei sistemi dinamiciSOLUZIONE DI SISTEMI LINEARI STAZIONARI

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 24

    Sistemi lineari stazionari (o tempo-invarianti, LTI)

    Tempo continuo

    Tempo discreto

    Per tali sistemi possibile calcolare in forma esplicita la funzione di transizione dello stato

    e la funzione di risposta

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 25

    Soluzione di equazioni differenziali

    Una equazione differenziale scalare e omogenea:

    ha una soluzione del tipo

    Il comportamento della soluzione dipende ovviamente dal segno e dal valore di a (o della sua parte reale, )Sviluppo in serie della funzione esponenziale:

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 26

    Soluzione di equazioni differenziali - 1

    Funzione esponenziale naturale:

    0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 10

    0.5

    1

    1.5

    2

    2.5

    3

    a > 0

    a < 0

    a = 0

    ea x

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 27

    Soluzione di equazioni differenziali - 2

    Caso vettoriale omogeneo (sistema LTI con u(t)=0)

    Teorema: la soluzione dellequazione differenziale vettoriale del tipo:

    dove

    chiamata esponenziale della matrice A

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 28

    Osservazioni

    Conoscere lesponenziale della matrice A equivale a conoscere la soluzione dellequazione differenziale per ogni condizione inizialeSi noti anche che:

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 29

    Propriet dellesponenziale della matrice A

    E non singolare per ogni t, per cui si pu scrivere:

    Altre propriet utili:

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 30

    eAt = Matrice di transizione

    Lesponenziale della matrice A anche chiamata matrice di transizione perch determina, in assenza di ingresso, il moto libero:

    In generale, si definisce matrice di transizione dello stato la soluzione dellequazione differenziale matriciale (caso non stazionario):

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 31

    Propriet di composizione

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 32

    Calcolo di eAt : basi teoriche

    [Def.] Il polinomio caratteristico di una matrice reale A (n x n) dato da:

    [Def.] Lequazione caratteristica di A data dal polinomio caratteristico eguagliato a 0:

    [Def.] Le radici dellequazione caratteristica sono gli autovalori di A (che possono essere numeri complessi):

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 33

    Calcolo di eAt : basi teoriche - 1

    [Teorema di Cayley-Hamilton]La matrice A soddisfa lequazione caratteristica:

    N.B.: dal teorema risulta quindi che:

    Ci risulter di grande importanza, oltre che per il calcolo dellesponenziale, anche per lanalisi delle propriet strutturali di un sistema LTI

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 34

    Calcolo di eAt : basi teoriche - 2

    [Def.] Un polinomio annullatore per A un polinomio che soddisfa la relazione:

    [Def.] Il polinomio minimo di A il polinomio annullatore di grado minimo

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 35

    Calcolo di eAt : basi teoriche - 3

    Propriet del polinomio minimo: unico se considerato monico (coefficiente del termine con

    esponente maggiore = 1)

    un divisore del polinomio caratteristico:

    dove il massimo comun divisore (monico) degli elementi della matrice

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 36

    Calcolo di eAt : basi teoriche - 4

    Propriet del polinomio minimo: Ha come radici tutti gli autovalori di A

    con

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 37

    Calcolo di eAt : basi teoriche - 5

    Propriet del polinomio minimo:

    La matrice

    una matrice i cui elementi sono polinomi: il minimo comune multiplo dei denominatori il polinomio minimo di A

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 38

    Calcolo di eAt : basi teoriche - 6

    Richiami di algebra lineare: Inversa di una matrice quadrata:

    Se A ha linversa invertibile o non singolare La matrice inversa di pu calcolare come:

    La matrice si ottiene associando ad ogni elemento di riga i e colonna j il complemento algebrico dellelemento di A di riga j e colonna i

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 39

    Calcolo di eAt : basi teoriche - 7

    Richiami di algebra lineare: Il complemento algebrico dellelemento di una matrice

    quadrata A si ottiene calcolando il determinante della matrice risultante da A eliminando la riga i e la colonna j, moltiplicato per (-1)i+j

    ESEMPIO: per A (2x2)

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 40

    Calcolo di eAt : teoria delle funzioni di matrice

    Sia A una matrice reale (n x n) e si consideri una funzione sviluppabile in serie di potenze:

    La corrispondente funzione di matrice definita:

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 41

    Calcolo di eAt : teoria delle funzioni di matrice - 1

    Dal polinomio minimo (monico) della matrice A:

    risulta (applicando il teorema di Cayley-Hamilton):

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 42

    Calcolo di eAt : teoria delle funzioni di matrice - 2

    PERTANTO:

    dove i coefficienti sono incogniti.

    Funzione di matrice

    Funzione scalare

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 43

    Calcolo di eAt : teoria delle funzioni di matrice - 3

    Le condizioni sulla funzione scalare si possono esprimere in forma matriciale:

    N.B.: una matrice di Vandermonde una matrice le cui righe (o colonne) hanno elementi in progressione geometrica a partire da 1. Tale tipo di matrice sempre invertibile

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 44

    Calcolo di eAt : teoria delle funzioni di matrice - 11

    Nel caso di interesse, cio per calcolare , risulta il seguente sistema di vincoli:

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 45

    Calcolo di eAt : teoria delle funzioni di matrice - 4

    1. Se h = l (radici distinte nel polinomio minimo), il sistema di equazioni ha soluzione, essendo la matrice dei coefficienti (di Vandermonde) non singolare per costruzione.Ricavati i coefficienti possibilecalcolare la funzione di matrice con:

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 46

    Calcolo di eAt : teoria delle funzioni di matrice - 5

    NOTA BENE:

    Infatti per la funzione scalare luguaglianza vale solo quando , mentre per la funzione di matrice vale sempre!

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 47

    Calcolo di eAt : teoria delle funzioni di matrice - 6

    Se h = l, occorre fare ulteriori considerazioni.Anzitutto, si noti che, dato un qualunque altro polinomioh(x) per il quale valga:il che significa che il polinomio minimo un divisore per g(x)-h(x), cio esiste un polinomio tale che:

    Nei punti di interesse, cio gli autovalori di A:

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 48

    Calcolo di eAt : teoria delle funzioni di matrice - 7

    Di conseguenza:

    .

    Tutti i polinomi = f(A) e le loro derivate fino alla (lk-1)-esima assumono gli stessi valori in (con k=1,2,,h)

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 49

    Calcolo di eAt : teoria delle funzioni di matrice - 8

    In base a questi risultati, si pu estendere il problema di calcolo dei coefficienti impostando un sistema di equazioni basato su una matrice di Vandermonde generalizzata, nella quale cio vi siano blocchi di righe ciascuna delle quali pari alla derivata della precedente

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 50

    Calcolo di eAt : teoria delle funzioni di matrice - 9

    2. Se h l risulta pertanto:

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 51

    Calcolo di eAt : teoria delle funzioni di matrice - 10

    Anche in questo secondo caso, ricavati i coefficienti (in quanto la matrice diVandermonde generalizzata non singolare) possibile calcolare la funzione di matrice con:

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 52

    Calcolo di eAt : teoria delle funzioni di matrice - 11

    Quando risulta:

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 53

    Calcolo di eAt : osservazioni

    Il metodo visto per il calcolo dellesponenziale di matrice detto metodo del polinomio interpolanteIn letteratura esistono diversi altri metodi per il calcolo di eAt : tramite la forma di Jordan della matrice A tramite la forma triangolare di A ottenuta per

    scomposizione di Schur

    Qualunque sia il metodo utilizzato, gli elementi di eAt hanno una forma ben precisa (slide seguente)

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 54

    Calcolo di eAt : modi

    RIASSUMENDO: Ogni termine di una combinazione lineare a

    coefficienti costanti di termini del tipo:

    Questi termini elementari si chiamano modi di e caratterizzano completamente il moto libero del sistema

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 55

    Calcolo di eAt : modi - 1

    OSSERVAZIONE: Gli autovalori di A possono essere complessi, nel

    qual caso sar sempre presente una coppia di valori complessi coniugati:

    Applicando la formula di Eulero ( ) i modi associati a tali autovalori complessi risultano del tipo:

    N.B.: essendo gli autovalori complessi sempre presenti con il proprio coniugato, la matrice e quindi i modi della risposta risultano comunque REALI

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 56

    Si consideri:

    i cui autovalori sono:In questo semplice caso immediato vedere che:

    Calcolo di eAt : primo esempio

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 57

    Perci:

    dalla cui soluzione si ottiene:

    e quindi:

    Calcolo di eAt : primo esempio - 1

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 58

    E ora possibile calcolare lo stato x(t) in un qualunque istante t, noto x(0), o anche calcolare a ritroso lo stato iniziale, noto x(t) in un certo istante di tempo fissato.Es: x(0) = [1 5]T

    Calcolo di eAt : primo esempio - 2

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 59

    Si consideri:

    con autovalore di molteplicit doppia:In questo caso occorre considerare la procedura generalizzata:

    Calcolo di eAt : secondo esempio

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 60

    Perci:

    dalla cui soluzione si ottiene:

    e quindi:

    Calcolo di eAt : secondo esempio - 1

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 61

    Caso non omogeneo (u(t) 0)

    Dato:si pu dimostrare che la soluzione dellequazionedifferenziale data dalla formula di Lagrange:

    Moto libero + Moto forzato

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 62

    Caso non omogeneo (u(t) 0) - 1

    Verifica della formula di Lagrange:

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 63

    Caso non omogeneo (u(t) 0) - 2

    In generale, se :

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 64

    Funzione di risposta

    Nel caso LTI non omogeneo, si ottiene facilmente:

    Risposta libera + Risposta forzata

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 65

    Funzione di risposta - 1

    La matrice: chiamata risposta impulsiva del sistemaSe x0 = 0 ed il sistema puramente dinamico:

    La matrice di risposta impulsiva un modello matematico ingresso-uscita del sistema

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 66

    Funzione di risposta - 2

    La risposta impulsiva pu essere determinata sperimentalmente, applicando in ingresso al sistema opportuni segnali di test:

    per si ottiene una segnale di riferimentodetto impulso (o delta) di Dirac

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 67

    Funzione di risposta - 3

    Caratteristiche dellimpulso di Dirac:

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 68

    Funzione di risposta - 4

    Applicando un impulso di Dirac alli-esimo ingresso di un sistema puramente dinamico:

    i-esimo ingressoi-esima colonna di W(t)

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 69

    Funzione di risposta - 4

    Applicando un impulso di Dirac a tutti gli r ingressi del sistema si possono ricostruire tutte le colonne della matrice W(t)Il modello ingresso-uscita del sistema si pu pertanto determinare interamente in modo sperimentale

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 70

    Soluzione di equazioni alle differenze finite

    Caso vettoriale omogeneo (sistema LTI tempo-discreto, con u(k)=0)

    In tale caso, risulta agevolmente:

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 71

    Soluzione di equazioni alle differenze finite - 1

    Pertanto nel caso discreto la matrice di transizione, che caratterizza il moto libero, la potenza di matrice A differenza dellesponenziale di matrice, la potenza di matrice pu essere singolareAnche tale matrice pu essere calcolata con la teoria delle funzioni di matrice, dalla quale risulta che ogni suo elemento una combinazione lineare a coefficienti costanti di termini, detti modi di , del tipo:

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 72

    Modi: caso continuo e caso discreto

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 73

    Soluzione di equazioni alle differenze finite - 2

    Caso non omogeneo ( ):

    risulta:

    Moto libero + Moto forzato

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 74

    Funzione di risposta caso discreto

    Per il sistema LTI non omogeno vale:

    La matrice la risposta impulsiva per il caso discreto, determinabile applicando ingressi del tipo:

    Risposta libera + Risposta forzata

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 75

    Rappresentazioni equivalenti

    Introducendo il concetto di stato ed i modelli per sistemi ingegneristici, si osservato che NON esiste un modo unico di scegliere le variabili di stato per rappresentare un sistema dinamico.

    Per un sistema LTI, una volta scelta una base per X=Rn, U=Rr e Y=Rm e scelte le variabili di stato, esso rappresentato da:

    Le propriet del sistema per, NON dipendono dalla scelta delle variabili di stato

    Considerando una matrice T (n x n) costante e non singolare, possibile effettuare un cambio di variabili e definire un nuovo vettore di stato x come:

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 76

    Rappresentazioni equivalenti - 1

    Sostituendo nelle equazioni di partenza si ottiene:

    Il sistema LTI rappresentato da queste equazioni equivalente al sistema LTI di partenza, nel senso che per un ingresso u(t) e due stati iniziali legati dalla condizione

    Le funzioni dello stato x(t) e z(t) sono legate dalla relazione

    e le uscite sono identiche.

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 77

    Rappresentazioni equivalenti - 2

    Le matrici A e sono matrici simili, aventi lo stesso polinomio caratteristico, lo stesso polinomio minimo e gli stessi autovalori:

    Risulta inoltre:

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 78

    Rappresentazioni equivalenti - 3

    Riassumendo, sia per sistemi continui che per sistemi discreti le rappresentazioni equivalenti hanno le stesse caratteristiche di moto e rispostaCome si vedr pi avanti, ci vale anche per altre propriet, dette appunto strutturali, cio indipendenti dalla scelta delle variabili di statoTuttavia, la scelta delle variabili di stato influisce sulla forma delle matrici A, B e C. Ci permette, con opportune trasformazioni, di rendere pi evidenti alcuni parametri numerici del sistema (sistemi in forma canonica)

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 79

    Discretizzazione di un sistema LTI continuo

    Discretizzazione (campionamento): si suppone che ad ogni ingresso venga applicata una funzione costante a tratti

    Integrando lequazione differenziale tra due istanti di campionamento:

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 80

    Discretizzazione di un sistema LTI continuo - 1

    Si ottiene pertanto un modello discreto che fornisce ad ogni passo i gli stessi valori di stato e uscite del modello continuo allistante iT, nelle ipotesi dette sugli ingressi (costanti a tratti):

    Con:

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 81

    Analisi dei sistemi dinamiciSTABILITA DEI SISTEMI LINEARI STAZIONARI

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 82

    Stabilit di un moto con stato iniziale perturbato

    Dato il sistema LTI continuo

    moto di rif.

    moto perturb.

    N.B.: Si noti che NON dipende dal moto di riferimento, pertanto per i sistemi LTI si pu parlare di stabilit del sistema, anzich di stabilit dello specifico moto (o stato di equilibrio)

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 83

    Stabilit di un moto con stato iniziale perturbato - 1

    Dato il sistema LTI discreto

    moto di rif.

    moto perturb.

    N.B.: Ancora, NON dipende dal moto di riferimento, pertanto anche per i sistemi discreti si pu parlare di stabilit del sistema, anzich di stabilit dello specifico moto (o stato di equilibrio)

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 84

    Stabilit e stati di equilibrio dei sistemi LTI

    Se A invertibile, il punto di equilibrio unico

    Ovviamente, se u = 0 x = 0Lunico movimento di interesse per la stabilit il movimento libero, le cui caratteristiche dipendono solo dagli autovalori di A(che NON dipendono dalla rappresentazione)

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 85

    Stabilit e analisi modale

    Per i sistemi LTI il moto libero caratterizzato dai modi della matrice di transizione ( o ) Lo studio delle caratteristiche di questi termini elementari viene chiamata analisi modaleNel caso continuo, lanalisi modale si basa sulle propriet delle funzioni esponenziali. Come noto, tali funzioni convergono per valori dellesponente a parte reale negativa.Nel caso discreto, lanalisi modale si basa sulle potenze. Tali funzioni convergono per valori della base con modulo inferiore a 1.

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 86

    Stabilit e analisi modale: caso continuo

    Studio qualitativo dei termini di tipo

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 87

    Stabilit e analisi modale: caso continuo - 1

    Studio qualitativo dei termini di tipo

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 88

    Stabilit e analisi modale: caso discreto

    Studio qualitativo dei termini di tipo

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 89

    Stabilit e analisi modale: caso discreto - 1

    Studio qualitativo dei termini di tipo

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 90

    Stabilit e analisi modale: caso discreto - 2

    Studio qualitativo dei termini di tipo

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 91

    Stabilit e analisi modale: caso discreto - 3

    Studio qualitativo dei termini di tipo

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 92

    Stabilit e analisi modale: nel piano complesso

    Mappa degli autovalori, caso continuo con molteplicit = 1:

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 93

    Stabilit e analisi modale: nel piano complesso - 1

    Mappa degli autovalori, caso continuo con molteplicit = 2:

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 94

    Stabilit e analisi modale: nel piano complesso - 2

    Mappa degli autovalori, caso discreto con molteplicit = 1:(|i| < 1)

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 95

    Stabilit e analisi modale: nel piano complesso - 3

    Mappa degli autovalori, caso discreto con molteplicit = 1:(|i| = 1)

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 96

    Stabilit e analisi modale: nel piano complesso - 4

    Mappa degli autovalori, caso discreto con molteplicit = 1:(|i| > 1)

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 97

    Stabilit e analisi modale: nel piano complesso - 5

    Mappa degli autovalori, caso discreto con molteplicit = 2:(|i| < 1)

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 98

    Stabilit dei sistemi LTI (tempo continuo)

    Teorema: Un sistema LTI a tempo continuo semplicemente stabile se e solo se tutti gli autovalori di A hanno parte reale negativa o nulla, e quelli a parte reale nulla hanno molteplicit unitaria nel polinomio minimo di A

    Teorema: Un sistema LTI a tempo continuo asintoticamente stabile se e solo se tutti gli autovalori di A hanno parte reale negativa

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 99

    Stabilit dei sistemi LTI (tempo continuo) - 1

    Regione di asintotica stabilit

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 100

    Stabilit dei sistemi LTI (tempo discreto)

    Teorema: Un sistema LTI a tempo discreto semplicemente stabile se e solo se tutti gli autovalori di A hanno modulo minore o uguale a 1, e quelli a modulo unitario hanno molteplicit unitaria nel polinomio minimo di A

    Teorema: Un sistema LTI a tempo discreto asintoticamente stabile se e solo se tutti gli autovalori di A hanno modulo minore di 1

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 101

    Stabilit dei sistemi LTI (tempo discreto) - 1

    (se autovalori con molteplicit 1)

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 102

    Stabilit dei sistemi LTI interconnessi

    Grazie alle propriet dei modelli LTI (es. sovrapposizione degli effetti), risulta relativamente agevole studiare la stabilit sistemi complessi, ma costituiti da pi parti semplici interconnesseLe tipiche modalit di interconnessione sono: In cascata: luscita di un sistema lingresso di

    un altro In parallelo: due sistemi hanno lo stesso

    ingresso

    N.B.: linterconnessione in retroazione pi complessa e verr trattata pi in dettaglio in seguito

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 103

    Stabilit dei sistemi LTI interconnessi - 1

    Sistemi in cascata:

    Sistema ottenuto (solo variabili di stato):

    S1u1 = u S2

    y1 = u2 y2 = y

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 104

    Stabilit dei sistemi LTI interconnessi - 1

    Sistemi in cascata: ai fini dellanalisi di stabilit, si pu osservare che la matrice di stato ottenuta

    triangolare a blocchi, pertanto i suoi autovalorisono lunione di quelli dei blocchi sulla diagonale,che coincidono con quelli dei due sistemi S1 e S2

    Teorema: Il sistema LTI ottenuto come cascata di due sistemi LTI asintoticamente stabile se e solo se lo sono entrambi i due sistemi interconnessi

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 105

    Stabilit dei sistemi LTI interconnessi - 1

    Sistemi in parallelo:

    S1u1 = u

    S2

    y1

    y2

    u

    u2 = u

    Cpy

    N.B.: solo variabilidi stato

    Eventuale combinazionelineare delle uscite y1 e y2

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 106

    Stabilit dei sistemi LTI interconnessi - 1

    Sistemi in parallelo: la matrice di stato non altro che

    la cui forma diagonale a blocchi evidenzia che gli autovalori sono anche in questo caso lunionedi quelli dei due sistemi S1 e S2

    Teorema: Il sistema LTI ottenuto come parallelo di due sistemi LTI asintoticamente stabile se e solo se lo sono entrambi i due sistemi interconnessi

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 107

    Analisi dei sistemi dinamiciSTABILITA DEI SISTEMI NONLINEARI (CENNI)

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 108

    Sistemi nonlineari: esempio

    Pendolo ideale:

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 109

    Sistemi nonlineari: esempio modello matematico

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 110

    Linearizzazione di sistemi dinamici stazionari

    Dato il sistema nonlineare stazionario:

    Si consideri il moto di riferimento:

    ed una relativa perturbazione sia sullo stato iniziale chesullingresso ( e ), cos da ottenere un moto:

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 111

    Linearizzazione di sistemi dinamici stazionari - 1

    Se le funzioni f(.) e g(.) sono sviluppabili in serie di Taylor:

    e fermando lo sviluppo al 2 termine, si ottiene:

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 112

    Linearizzazione di sistemi dinamici stazionari - 2

    Il modello linearizzato in generale NON stazionario, anche se il sistema nonlineare stazionarioSe il sistema nonlineare e stazionario viene linearizzato rispetto ad uno stato di equilibrio corrispondente ad un ingresso costante si ottiene un modello lineare e stazionario (LTI)Sebbene i modelli nonlineari siano in generale pi fedeli alla realt fisica, i modelli lineari sono comunque utili, perch rappresentativi delle piccole variazioni di sistemi nonlineari rispetto ad un loro moto o ad uno stato di equilibrio considerato

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 113

    Linearizzazione di sistemi dinamici stazionari - 3

    STABILITA: lo stato di equilibrio rispetto al quale si linearizzato il sistema nonlineare, per ottenere:

    asintoticamente stabile se gli autovalori di A sono a parte reale negativa. instabile se uno o pi autovalori hanno parte reale positivaTali risultati sono detti criterio ridotto di LyapunovSe A ha autovalori a parte reale nulla, il criterio ridotto di Lyapunov NON permette di affermare nulla in proposito alla stabilit dello stato di equilibrio (da valutare con il criterio diretto di Lyapunov, qui non considerato)

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 114

    Linearizzazione di sistemi dinamici stazionari - 3a

    Dimostrazione dellimportanza degli studi di Lyapunov sulla STABILITA dei sistemi dinamici lineari e nonlineari (rivelatisi fondamentali nellera della conquista dello spazio!):

    AleksanderMihailovicLyapunov:francobollicommemoratividellex-UnioneSovietica (1957)e dellattualeUcraina (2010)

  • Fondamenti di Automatica Analisipag. 115

    Linearizzazione di sistemi dinamici stazionari - 4

    ESERCIZIO: si consideri il modello del pendolo ideale visto in precedenza. Si pu dimostrare tramite il criterio ridotto di Lyapunov che i due stati di equilibrio x=[0 0] e x=[ 0] (pendolo fermo e rispettivamente orientato verso il basso o verso lalto) sono luno stabile e laltro instabile.NOTA: per effettuare la linearizzazione, in questo caso, si pu anche semplicemente considerare le approssimazioni:sin(x) = x , se x prossimo a 0, sin(x) = -x , se x prossimo a

    Fondamenti di Automatica Analisipag. 116

    ANALISI DEI SISTEMI DINAMICI- Definizioni- Stabilit- Soluzione di sistemi lineari stazionari- Stabilit dei sistemi lineari stazionari- Stabilit dei sistemi nonlineari (cenni)

    FINE

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