Estote Parati - Numero 9
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8/3/2019 Estote Parati - Numero 9
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GRUPPO SCOUT CAPEZGRUPPO SCOUT CAPEZZAZANO 1NO 1
« ESTOTE PA« ESTOTE PARARA TI » TI »NEWS LETTERNEWS LETTER
sommario |
n questo numeronno 2 numero 9 Gennaio 2012
Editoriale: in barba ai Maya...;
Scautismo: “Costruttori di pace”;
La parola ci dice: Educare i giovani alla
ustizia e alla Pace;
Memoria storica; Ernesto Teodoro Moneta
News: Pakistan, India, Bangadlesh;
Creatività: Palestra per la mente;
Pillole di storia: Romera 2010, spiritualità
InsertiAdulti Scout: “La Mondialità, cos'è?”
Educazione e formazione: Educare alla pace
Educazione e formazione: La psicologia di
andhi
| scautismo |“Costruttori di pace”
Ecco tre parole semplici ma ricche di
significato: letteralmente il costrutto-
re è colui che costruisce, che edifica;
la pace è una condizione di
tranquillità e di calma. Sembra una
ricetta facile ma in realtà richiede un
impegno quotidiano di non violenza,
di non giudizi verso gli altri e di
autocritica che non sempre si riesce
ad attuare. Eppure come genitoreavremmo il dovere di non mancare
come educatore a questo compito.
Come? Non saprei dire esattamente
se e come ci riesco, posso solo dire
che osservando 10 piccole regoline
che impariamo da piccoli (i 10
Comandamenti) sono la base di un
percorso umano e sereno che ci
aiuta certamente a costruire piccoli
mattoni. Firmato una mamma
Costruttore di pace è semplicemente
colui che tratta ogni persona con la
quale comunica e interagisce come
suo fratello. Firmato un papà.
editoriale |n barba ai MAYA...
tutti voi da parte dei lupetti, scout,
uide, novizi, rover, scolte, capi, foulardanc ed adulti scout del Capezzano 1
tti in coro gridiam: BUON 2012!
LASTROCCA DI CAPODANNO
lastrocca di capodanno:
mmi gli auguri per tutto l'anno:
oglio un gennaio col sole d'aprile,
n luglio fresco, un marzo gentile;
oglio un giorno senza sera,
oglio un mare senza bufera;
oglio un pane sempre fresco,
ul cipresso il fiore del pesco;
he siano amici il gatto e il cane,
he diano latte le fontane.
e voglio troppo, non darmi niente,ammi una faccia allegra solamente.
Gianni Rodari
www.giannirodari.it
| la Parola ci dice |Educare i giovani alla
Giustizia e alla PaceDal 1968, per iniziativa di paolo VI, il
nuovo anno si apre all'insegna della
preghiera e della riflessione sul tema
della pace, bene primario per l’uomo
e per l’intera umanità.
E da altrettanto tempo, questo tema
viene affrontato nel tradizionale
Messaggio che il Papa rivolge alla
Chiesa Universale in una formastrettamente unita al tema della
giustizia, al punto che si può
veramente parlare di Giornata di
Preghiera per la Pace e la Giustizia
nel mondo.
È inutile rammentare l'assenza di
una pace duratura sul nostro
pianeta: le guerre in atto, civili e
militari, sono ancora molte, e i mezzidi comunicazione ce le pongono
davanti agli occhi come pane
quotidiano, in tempo reale e nella
loro cruda realtà.
[continua all'interno]
| un' immagine, un pensiero |Un futuro di FRATERNITA' e COOPERAZIONE«Vogliamo che gli uomini della prossima generazione siano di più ampievedute e che si considerino reciprocamente come fratelli, figli di un unico
padre, in ogni parte del mondo, quale possa essere il loro credo religioso, ilcolore della propria pelle, il loro Paese o la loro casta.» Baden Powell
8/3/2019 Estote Parati - Numero 9
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memoria storica |rnesto Teodoro Monetaemio Nobel per la Pace anno 1907
Forse non è lontano il giorno in cui tutti i
opoli, dimenticando gli antichi rancori, si
uniranno sotto la bandiera della fraternità
niversale e, cessando ogni disputa,
ltiveranno tra loro relazioni assolutamente
acifiche, quali il commercio e le attività
dustriali, stringendo solidi legami. Noi
pettiamo quel giorno. »
n dall'adolescenza fu influenzato dall'perienza della lotta per l'indipendenza
ntro l'Austria: lo troviamo, infatti, appena
uindicenne, a combattere sulle barricate,
urante le Cinque Giornate di Milano, insieme
padre, per difendere la casa di famiglia.
el 1887 fondò “l'Unione Lombarda per la
ce” e la “Società per la pace e la Giustizia
ternazionale”.
el 1890 cominciò a pubblicare un almanacco
nnuale chiamato “L'Amico della pace” e la
a Vita Internazionale” con il quale la sua
dagine ed il suo impegno assunsero un
spiro cosmopolita che lo proiettarono
ecisamente nello scenario europeo creando
premesse per il conferimento del Premio
obel per la Pace.
el 1895 Moneta divenne il rappresentante
aliano nella Commissione dell' “International
eace Bureau”.
el 1906 programmò e costruì un Padiglione
er la Pace alla Esposizione Internazionale di
lano, durante la quale condusse come
esidente il 15º Congresso Internazionale
lla Pace.
el 1938 l'accademia di Svezia propose B.P. e
movimento scout come destinatari del
emio Nobel per la pace e per l'impegno
ofuso per la stessa, per l'anno 1939 (doposere stato nominato più volte negli anni
ecedenti)[1]. Lo scoppio della Seconda
uerra mondiale fece decidere all'accademia
Svezia di non assegnare il premio per l'anno
939 e successivi.
[1] www.nobelprize.org
| continua dalla copertina |Educare i giovani allaGiustizia e alla Pace
Oramai è sempre più chiaro che non
si può pensare alla pace solo come
ad un'assenza di conflitti, anche se
questo già rappresenta una grande
conquista: non si può parlare di pace
là dove non si pensi innanzitutto alla
creazione di un condizione di giusti-
zia sociale. Alla base di ogni conflitto,
infatti, troviamo una o più situazioni
di ingiustizia, di disuguaglianza, di
scarsa fratellanza e di assenza totale
di dialogo su temi fondamentali quali
il diritto alla terra, alla casa, al
lavoro, all'educazione, alla salute.
Troppo spesso i conflitti nascono
perché c'è chi possiede tutto e c'è
chi non ha nulla: e finché chi ha tutto
ritiene che il suo benessere coincida
con una situazione di pace, avremoper contro sempre un esercito di
gente che non ha nulla e che
giustamente reclama il proprio
accesso almeno alle elementari
condizioni di vita dignitosa.
Ma nel messaggio di Benedetto XVI
per la Giornata di quest'anno possia-
mo scorgere in maniera chiara un
elemento di novità che troviamo giàa partire dal titolo: “Educare i gio-
vani alla giustizia e alla pace”.
Credo sia la prima volta che un Papa
diriga il Messaggio al mondo
giovanile. Il Papa inizia constatando
la particolare situazione di crisi
finanziaria, sociale ed economica
nella quale il pianeta si trova
immerso. «Sembra quasi che una
coltre di oscurità -cito testualmente-
sia scesa sul nostro tempo e non
permetta di vedere con chiarezza la
luce del giorno». Oggi, abbiamo
bisogno di buone dosi di entusiasmo:
e chi maggiormente
può aiutare il mondo a guardare al
futuro con speranza sono coloro a cui
il futuro è inevitabilmente affidato,
ossia le giovani generazioni.
Certo, vedendo la realtà giovanile
che ci circonda verrebbe da dire che
grandi elementi di speranza non ce
ne sono: ma invece di additare i
giovani come senza valori e incapaci
di pensare a ideali alti, è giunto il
momento di costruire per loro e
intorno a loro un ambiente che li
stimoli a prendere in mano
seriamente il loro presente perché
possano assicurare al nostro pianeta
un futuro che, nella situazione
attuale, ci pare molto incerto.
Come fare? Il Papa vede in una
instancabile azione educativa
l'elemento chiave. Parlando di
educazione, non si rivolge solo alle
classiche istituzioni educative
(famiglia e scuola), ma anche airesponsabili politici e al mondo dei
"media" perché facciano degli sforzi
significativi che vadano in questa
direzione. È necessario che tutti
facciamo lo sforzo di essere per i
giovani degli autentici testimoni (è di
questo che essi hanno bisogno più
che di sterili discorsi pseudo
educativi): testimoni che con la vita
dimostrano la voglia di andare alla
ricerca profonda di quei valori che la
legge morale scritta nel cuore degli
uomini e troppo spesso assopita
dalla ricerca del successo facile, dei
soldi e del mito dell'eterna
giovinezza esteriore, è ancora
capace di annunciare. “ Alzare gli
occhi verso Dio", chiede il Papa al
termine del suo messaggio, permettenon solo di non affogare nei problemi
della nostra quotidianità, ma "di
incontrare Gesù Cristo", fondamento
della vera giustizia e della vera pace.
AE Don An elo
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adulti scout |a «Mondialità», cos'è?ogliamo che gli uomini della prossimaenerazione si considerino come fratelli.
n futuro di fraternità e di cooperazione
Vogliamo che gli uomini della prossima
enerazione siano di più ampie vedute e che
considerino reciprocamente come fratelli,
gli di un unico padre, in ogni parte del
ondo, quale possa essere il loro credo
ligioso, il colore della propria pelle, il loro
aese o la loro casta.
on l'avvento della buona volontà e della
operazione, le discordie meschine che
anno diviso il Paese cesseranno, gli uomini
on continueranno più – magari professandosi
atelli – ad agire come nemici in nome di
assi o ideologie e a “dividere la casa contro
stessa”.
on la buona volontà e la cooperazione, le
azioni simpatizzeranno tra di loro, e i
oliticanti scopriranno che non è più possibile
ascinare in guerra popoli che sono
michevolmente disposti l'uno verso l'altro; si
nderanno conto che è la volontà del popolo
e conta.»
Baden Powell
Taccuino, scritti sullo scautismo – 1921
Messangers of Peace”
ggi, il Movimento conta 40 milioni fra scouts
guide attivi in oltre 155 Nazioni e si stimae, a partire dal 1907, in 100 anni di storia,
ano state pronunciate ben 500 milioni di
omesse!
enza ombra di dubbio, lo scautismo
ppresenta il movimento pacifista più
umeroso e prolifico al mondo, distribuito
asversalmente ad ogni livello di
ppresentanza sociale, civile e politica.
arlo XVI Gustavo, re di Svezia e presidente
norario della World Scout Foundation
sieme al principe saudita Faisal al Saud,
inistro dell'Educazione e Presidente degli
outs sauditi, hanno presentato al Jamboree
011 il progetto “Messangers of peace”.
www.scoutmessengers.com )
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In tutto il mondo, gli scout sono
impegnati in progetti che aiutano le
persone. Essi risolvono i conflitti a
scuola impedendo il bullismo, con-
ducono programmi di educazione tra
pari, aiutano i poveri e gli affamati,
creano soluzioni ai problemi ambien-
tali, ed eseguono innumerevoli altri
progetti di servizio. “Messaggeri di
Pace” è il collettore che raccoglie e
supporta tutti questi progetti locali a
livello mondiale: ogni scout che
gestisce un progetto di servizio è un
“Messaggero di Pace”. Insieme,
creano una rete di Messaggeri di
Pace in tutto il mondo.
“Tutto ciò che serve per essere
un messaggero è quello di esegui-
re un progetto che aiuti la propria
comunità; ma in che modo?
Semplice:hai visto un problema nella
tua comunità? Si può fare qualcosa
per risolvere questo problema? Se ècosì, allora puoi essere anche tu un
messaggero. Cosa stai aspettando? “
Questo progetto è supportato
finanziariamente dal World Scout
Foundation ed amministrato dagli
uffici regionali (aree di competenza).
L'obbiettivo di questo progetto è di
ispirare e coinvolgere 20 milioni di
scouts e guide dando loro il supporto
e la possibilità vera di fare la
differenza nelle proprie comunità. Di
condividere problematiche e
soluzioni a livello globale; di divenire
buoni cittadini del mondo realizzando
il punto 4 della Legge Scout: La
Guida e lo Scout sono amici di tutti e
fratelli di ogni altra Guida e Scout.
Sul sito internet di riferimento
www.scoutmessengers.com viene
mantenuta in tempo reale una
mappa mondiale dei progetti locali
attivati a partire da Settembre 2011.
Questo può dare la panoramica della
portata di questa iniziativa.
Una volta Scout, sempre Scout
« Ogni gruppo scout resta in contatto
con i suoi ex-membri quando essi
entrano nella vita e si scelgono la
professione. Si chiede a questi
“adulti scout” di continuare ad
interessarsi alle unità e li si invitano
a presenziare ai raduni, attività
sportive, feste, etc... Il valore per il
Movimento è che i ragazzi
presentemente alle unità sono
incoraggiati dall'interessamento che
per loro mostrano i predecessori. Si
stabilisce una tradizione e gli anziani
danno l'esempio ai fratelli più
giovani. Distribuiti fra la popolazione
essi formano un lievito di
simpatizzanti comprensivi e fedeli
sostenitori dello scautismo.
Il legame degli adulti scout con
l'organizzazione attuale ha anche
valore per il movimento in un altro
modo in quanto, come scopriamo in pratica, molti di loro, dopo essere
stati per un periodo lontani dallo
scautismo, tornano ad esso con
rinnovato fervore e sono lieti di
riprendere servizio come capi per
contribuire ad un suo più ampio
sviluppo.
Gli stessi adulti scout non possono
mancare di trarne giovamento da
questa ripresa di contatto personale
con lo scautismo, che li conduce a
rivivere la propria gioventù tra i
ragazzi, e al tempo stesso fissa per
essi una linea di condotta nella vita
tramite una rinnovata osservanza
dello spirito della Legge scout nel
loro agire quotidiano. Così in ogni
Paese si costituisce un solido gruppo
di uomini sicuri di notoria lealtà e
buona volontà.
> > > continua
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La mappa di “Messengers of Peace Project”Se si dà un'occhiata alla Mappa troviamo i punti rossi dei progetti attivi.Alcuni di quei punti rossi provengono dal World Scout Jamboree scorso, inSvezia, dove oltre 12.000 scout provenienti da più di 130 paesi hannorisposto alla chiamata e si sono iscritti come primi Messaggeri di Pace. Sono ipionieri, e hanno già iniziato a lavorare sui propri progetti.
xxxxx
xxxx
< < < prosegue
er il singolo, quindi, per ciascun Paese e per
Movimento il mantenere gli adulti scout
me associati ha molti vantaggi: ma al di là
tutto ciò vi è un valore ancor più grande,
oè quello di fraternità internazionale. In ogni
aese vi sono non solo migliaia, ma -in alcuni–
ilioni di antichi scouts e guide tra la
opolazione, formati ad essere cittadini leali e
rvizievoli, e buoni amici e compagni con i
ro fratelli scout e sorelle guide di altre
azioni.
ella fraternità di adulti scout in ogni Paese
bbiamo già il nucleo di tale disposizione
animo. Se questa fraternità fosse
ganizzata più compiutamente, sia nel
ovimento maschile che in quello femminile,
sa, con il numero sempre crescente dei
oi membri, diventerebbe, ben più che un
mplice nucleo, una lega mondiale di popoli,
otati di menti sane o solide, impegnate a
solvere le difficoltà con accomodamentimichevoli anziché darsi ad una corsa folle
gli armamenti o anche compiacersi in diverbi
olitici. »
Baden Powell
Jamboree, gennaio 1937
a situazione ad oggi
MASCI, Movimento Italiano Adulti Scouts
attolici Italiani, fondato nel 1954 appartiene
a ISGF, International Scout and Guide
ellowship, fondata nel 1953 che si rivolge agli
dulti scout di tutto il mondo ed è
ppresentata ufficialmente dai suoi iscritti in
tre 100 nazioni.
el settembre scorso, si è svolta a Como la
orld Conference 2011. L'Italia è
ppresentata con un membro nel direttivo
ella ISGF per i prossimi 6 anni.
comunità Capezzano1 ha rinnovato ilnsimento per l'anno 2012 e, assieme alla
munità Viareggio3, rappresenta la Versilia
'interno del Movimento italiano.
FINE
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The Kenya Scouts Association
Alberi per la pace
Gli scouts hanno iniziato a piantare
10 milioni di alberi. Ogni scout ha
preso l'impegno di piantare e
prendersi cura di almeno 36 alberi:
essi hanno iniziato con la crezione
dei vivai. Come le piantine diverrano
abbastanza grandi, esse saranno
trapiantate nei bacini idrografici,
nelle regioni semi-aride, in aree
ricreative, presso istituzioni e
abitazioni. Il progetto migliorerà
l'ambiente per le persone e la fauna
selvatica. Ciò permetterà di
aumentare le riserve ed I baci di
acqua da destinare ai consumi
domestici, ridurre I conflitti uomo-
uomo e uomo-fauna. Gli scout del
Kenya sono inoltre coinvolti in un
programma di sensibilizzazione
pubblica per promuovere la
riforestazione ed il mantenimento.
Egyptian Scout Federation
Eliminazione del lavoro minorile
Gli Scout in Egitto sono al lavoro per
eliminare il lavoro minorile.
Gli scout hanno iniziato nel 2002 il
loro impegno sul tema del lavoro
minorile con il progetto di
Alessandria, lavorando direttamente
con i bambini lavoratori e con I datori
di lavoro.
Prendendosi cura di questi bambini
spesso dimenticati e facendo in
modo che possano giocare e
imparare come gli altri bambini della
loro età; gli Scout danno il giusto
esempio richiamando su di essi
l'attenzione della comunità locale
affinchè possa essere raccolto e
sviluppato in altre aree.
Scouts of China
Colmare il divario digitale
Gli Scout stanno lavorando per
superare il divario digitale attraverso
l'insegnamento e l' alfabetizzazione
informatica ai bambini delle scuole
nelle campagne remote. Gli Scoutinsegnano loro le tecniche di base
nell'uso di un computer e come
accedere in modo costruttivo ad
Internet. Il Ministero dell'Istruzione
sostiene questo programma didatti-
co sviluppato in proprio dai Rover.
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educazione e formazione |ducare alla pace?utto ciò parte dall’ascolto; una pedagogiana è una pedagogia che si mette nei panni
elle nuove generazioni, che sa innanzituttocoltare.
La pace non è assenza di conflitto. Il conflitto
un fatto inevitabile della vita quotidiana:
nflitti interiori, interpersonali, tra gruppi e
ternazionali. La pace consiste nell’affrontare
modo creativo i conflitti. Pace è il modo di
ocedere per risolvere i conflitti in modo tale
e entrambe le parti vincano, con accresciuta
monia come conseguenza del conflitto eella sua risoluzione. La risoluzione è pacifica
i partecipanti arrivano a voler cooperare in
odo più completo e si trovano nella
ndizione di poterlo fare.»
J. e K. McGinnis
propongo questa riflessione parte di un
ticolo scritto da Daniele Novara,
sponsabile del Centro Psicopedagogico per
pace di Piacenza.
he cos’è l’educazione alla pace?
on può essere una trasmissione culturale,
sia non può essere un insegnamento (in-
gnare, mettere un segno) perché questo
orrebbe semplicemente ribadire un modello
lturale fondato sulla delega e sulla
condiscendenza passiva… Non è neanche
n curriculum di educazione alla pace…educazione alla pace è un processo
traverso il quale il ragazzo deve giungere a
ossedere gli strumenti non tanto per ripetere
eterminate formule e contenuti, ma per
quisire delle capacità di resistenza critica e
distanziamento rispetto all’esistente, allo
atus quo. Da un alto abbiamo l’acquisizione,
e fa parte del buon senso comune, per cui
ace è armonia e quindi siamo sempre protesi
cercare tutto quello che può riguardare la
acificazione degli animi; dall’altro, se
uardiamo alla storia e alla società, ci
corgiamo che anche situazioni in cui
pparentemente c’è pacificazione,
ascondono una violenza tremenda.
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Se a scuola proiettassimo, per
esempio, una diapositiva di una
fabbrica di armi con un gruppo di
operai che stanno tranquillamente
lavorando e immediatamente dopo
presentassimo la diapositiva di un
gruppo di tifosi ultras e chiedessimo
ai bambini che cosa è più violento,
evidentemente la risposta è
scontata: gli ultras sono più violenti
degli operai che tranquillamente
fanno il loro lavoro. La percezione
della violenza è sempre un fatto
molto complicato, discutibile,
soggettivo.
La società, all’interno di una certa
visione antropologica, stabilisce dei
criteri per cui certi atti sono violenti e
certi non lo sono. Robert
Oppenheimer, lo scienziato leader
del gruppo che a Los Alamos preparò
la bomba atomica sganciata su
Hiroshima, è sempre statoconsiderato un grandissimo fautore
del progresso, un grande scienziato,
come da noi Enrico Fermi.
Sono persone che non vengono
percepite come i realizzatori di opere
violente, ma soltanto di opere
scientifiche. Violento è semmai
l’automobilista che si ferma
arrabbiato e dà un pugno ad un altro
automobilista; violenti possono
essere considerati gli zingari che
chiedono soldi e rispondono ad un
rifiuto con insulti e minacce. E’ solo
un problema di percezione: i nomadi
non hanno mai fatto la guerra a
nessuno e probabilmente non la
faranno mai in quanto nella loro
cultura non esiste il concetto di
guerra, né il concetto di Stato, diesercito, di proprietà privata.
Noi assimiliamo certe categorie co-
me violente, mentre altre categorie
che magari contengono un potenzia-
le di violenza ben maggiore, non
ven ono erce ite come ericolose.
Il problema pedagogico, educativo è
quello di far acquisire ai ragazzi la
capacità di percepire la violenza, di
conoscere la possibilità di costruire
un’alternativa ad un sistema che
ormai è arrivato ad un punto di
legittimazione della violenza tale che
neanche più l’avvertiamo.
Ed è questo l’aspetto più
drammatico. Il problema educativo
non è quello della pacificazione
perché siamo per altri versi
abbastanza pacifici, già abbastanza
tranquilli, non ci indigniamo più di
tanto e senz’altro le generazioni che
stanno crescendo si indignano
ancora meno. Don Milani, che non
era un tipo aggressivo, sosteneva
che il problema dei ragazzi isolati, e
quindi maggiormente a rischio, non
era quello di stare buoni ma quello di
trovare la forza di ribellarsi alle
condizioni in cui vivevano. Il suoproblema era quello di fare in modo
che i ragazzi potessero acquisire
qualcosa di personale, di unico, una
loro autonomia, una loro originalità
senza adeguarsi passivamente al
contesto. Lo sviluppo della capacità
dell’individuo a resistere, a confron-
tarsi, a porsi con fiducia verso gli
altri si basa sulla sicurezza
personale, sulla consapevolezza
delle proprie risorse. Senza una
sicurezza di base non può esistere
una personalità di pace.
Il timido, il violento sono fondamen-
talmente persone insicure: l’uno si
rifugia nella fuga, l’altro nella
violenza.
Per sviluppare la creatività dei
ragazzi e la capacità autonoma dirisolvere i problemi è fondamentale
partire da situazioni effettive e reali:
problematiche da sperimentare,
problematizzare, analizzare, rivedere
ed orientare in modo diverso.
> > > se ue
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< < < precede
nche quando si vuole "insegnare" la pace
sogna mettersi nei panni del bambino e
iedersi fino a che punto veramente noi,
me adulti, siamo in grado di insegnare
ualche cosa o se non è più opportuno dare
odo alle nuove generazioni di costruire un
ro mondo, un loro futuro.
utto ciò parte dall’ascolto; una pedagogia
na è una pedagogia che si mette nei panni
elle nuove generazioni, che sa innanzitutto
coltare.
FINE
GRUPPO SCOUT CAPEZGRUPPO SCOUT CAPEZZAZANO 1NO 1
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| educazione e formazione |Psicologia di GandhiSalute psicologica correlata a pace enonviolenza: la psicologia di Gandhi
Il benessere psicologico di un
individuo è fortemente influenzato
dalla capacità di saper stabilire
relazioni soddisfacenti e mature con
il prossimo.
Il punto di vista di Gandhi aiuta in
questo senso: oltre ad offrire spunti
di riflessione, suggerisce una
semplice e chiara strategia compor-tamentale per migliorare i rapporti
con gli altri.
Il Capo spirituale indiano ha dato
insegnamenti di pace e fratellanza,
dando slancio alla rivoluzione
nonviolenta contro il colonialismo
britannico; ha predicato umiltà,
perseveranza e verità. I presupposti
base della sua dottrina si basano
sulla capacità di amare gli altri, se
stessi e Dio.
Secondo Gandhi, l'uomo realizza
l'arte di vivere solo quando è in
grado di raggiungere armonia con il
prossimo, praticando benevolenza e
amicizia ed eliminando dai propri
comportamenti ogni traccia di
egoismo. Per raggiungere questiobiettivi, è necessario evitare di
giudicare gli altri, sforzandosi invece
di riuscire ad entrare in empatia con
essi; in questo modo è possibile
instaurare un clima di comprensione
assumendo il punto di vista del
prossimo.
Gandhi infatti sottolinea: «Il giudizio
è nemico dell’unità. Invece di
prestare attenzione agli errori degli
altri sminuendo i propri bisogna
imporsi l’indulgenza per rivelare
amore e luce».
Da questa affermazione nasce anche
la considerazione più grande fatta
dal capo spirituale, ovvero «la
violenza va affrontata con la bontà» ;
il bene disarma e dispone l'altro
all'ascolto.
Il perdono è la qualità più alta di chi
predica il bene e per Gandhi è una
forza attiva che scaturisce quando
l'uomo è in grado di perdonare se
stesso e la sua natura umana:
«Tutto ciò che di negativo si vede
nell’altro non è altro che un residuo
di male che ancora è nascosto
dentro di noi.»
Giacomo Morelli (Kaa)
«...ma il vero modo di essere felici è
quello di procurare la felicità agli
altri. Procurate di lasciare questo
mondo un po' migliore di quanto non
l'avete trovato e, quando suonerà la
vostra ora di morire, potrete morire
felici nella coscienza di non aver
sprecato il vostro tempo, ma di aver
fatto "del vostro meglio".»
Dall'Ultimo Messaggio di B.P.
8/3/2019 Estote Parati - Numero 9
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news dal mondo |akistan-India insieme
55 fra scouts, rovers e leaders dintrambe le nazioni hanno vissuto per 4
orni assieme.
razie ad una iniziativa di “Messaggeri
Pace”, è stata organizzato un campointegrazione tra Rovers del Pakistan e
ell'India dal 16 al 20 novembre 2011
esso il Complesso Nazionale dei
ovani, in Gadpuri, Haryana (India).
prossimo Marzo 2012, i Rover
akistani ospiteranno in un campo
nalogo gli scout indiani.
| pillole di storia |ROMENA 2010Incontro di spiritualità di zona
GRUPPO SCOUT CAPEZGRUPPO SCOUT CAPEZZAZANO 1NO 1
« ESTOTE PA« ESTOTE PARARA TI » TI »NEWS LETTERNEWS LETTER
La news letter non rappresenta una testata giornalistica e viene aggiornata senza alcuna periodicità; non è, pertanto, un
| creatività |Palestra per la Mente...per amici, genitori, scout e capi
1° problema: il cavallo migliore
Due uomini sono in disaccordo circa i
meriti dei rispettivi cavalli. Per risolvere
la questione decidono di fare una corsa
concordando un'insolita condizione:
sarà proclamato vincitore l'ultimo
cavallo a passare il traguardo. Però,
come la corsa progredisce, i cavalli
diminuiscono la velocità fino a fermarsi.
Frustrati, i conducenti smontano e, dopouna lunga consultazione, risalgono sui
cavalli e finiscono la corsa
precipitandosi al traguardo. Assumendo
che le condizioni della gara siano state
osservate e gli impegni mantenuti, cosa
hanno deciso di fare?
2° problema: La sveglia
Alle otto di sera, dopo una massacrantegiornata di lavoro, arrivate a casa
stanchi morti con il solo desiderio di
farvi una lunga dormita, perchè il
mattino dopo avete un importante
appuntamento.
Per essere sicuri di arrivare puntuali,
puntate la vostra sveglia a lancette alle
nove precise.
Dopo quante ore sarete svegliati?
Inviare le risposte a
news dal mondo |angladesh-Risparmionergetico
i Scoust hanno collaborato con il
overno del Bangladesh per organizzare
“Power Camp”, una riunione contem-
oranea di 579 campi in tutto il paese
olto dal 18 al 21 dicembre 2011.
evento ha riunito circa 40.000 scout,
over e funzionari governativi. È stato
ogettato per educare i partecipanti al
rretto consumo di energia in modo
le da mettere ciascuno in condizione,
organizzare campagne di sensibilizza-
one per il risparmio energetico nelle
uole e comunità di provenienza.
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Per ogni informazione consigli equant'altro potete contattare i capi
guppo ANNA E RICCARDO
TEL. 339-89.18.782
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