ESOTICI considerazioni SUL GENERE ERYTHRURA · 2018-03-31 · di - Vol. II, 2005; McCarthy,Handbook...

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9 dicembre 2011 ESOTICI considerazioni SUL GENERE ERYTHRURA Diamante di Papua (Erythrura papuana) Swainson, 1837 A pagina 280 dell’opera On the Natural History and Classification of Birds (volume II – 1837), William John Swainson(1789- 1855) proponeva la costituzione del genere Erythrura, ma sfortunatamente per un re- fuso di stampa venne scritto Erythura. testo Ivano Mortaruolo foto Fabio Banconi e Redazione

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considerazioniSUL GENEREERYTHRURA

Diamante di Papua(Erythrura papuana) Swainson, 1837

A pagina 280 dell’opera On the NaturalHistory and Classification of Birds (volumeII – 1837), William John Swainson(1789-1855) proponeva la costituzione del genereErythrura, ma sfortunatamente per un re-fuso di stampa venne scritto Erythura.

testo Ivano Mortaruolofoto Fabio Banconi e Redazione

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tà e nel contempo adattarsi a habitat nonparticolarmente luminosi. Questa ipotesipotrebbe essere rafforzata anche dal fat-to che le ali sono corte ed arrotondate,caratteristiche queste che permettono,appunto, agevoli movimenti anche in am-bienti come le foreste con denso sotto-bosco e che si riscontrano pure in passer-iformi che occupano habitat di altri con-tinenti con caratteristiche simili (per es.l’Astro montano di Reichenow Cryptospizareichenowii che , come noto, vive nelleforeste montane del Camerum, FernadoPo, Nigeria, Repubblica Democratica delCongo, Ruanda ecc.).Va inoltre evidenziato, come mi sug-gerisce l’Amico Luigi Montini (uno stu-dioso della scienza ornitologica che van-ta una notevole esperienza nell’alleva-

mento degli estrildidi), che buonaparte delle erythrure sembratrovarsi a suo agio in gabbie nonmolto ampie ma che offrono unacerta tranquillità, mentre ampiaviari senza ripari sono meno gra-diti. Ciò appare confermato anchedal fatto che i maggiori successiriproduttivi si ottengono con laprima tipologia d’allevamento.Tale realtà, dunque, può esserel’espressione di un’indole schiva etimorosa, tipica dei volatili chevivono in ambienti afforestati,ben riparati ed isolati. Il successivo evolversi di varieventi (per esempio, le alterazio-ni dell’habitat – attualmente ledeforestazioni, in diversi ambiti,si stanno avviando a superare li-miti ecologicamente sostenibili-)hanno costretto alcune specie aspingersi verso aree aperte comeradure, praterie, campi coltivatiecc.La constatazione che attualmen-te buona parte delle specie vive inzone comprendenti sia vegetazio-ne rigogliosa che spazi aperti(seppur prevalentemente a diver-si livelli di altitudine), induce ov-viamente a ritenere che la sceltadi tali eterogenei habitat sial’espressione di necessarie rispo-

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A questo taxon sono ascritti pic-coli passeriformi dalla livrea inprevalenza verde (l’estensione eanche la tonalità di tale cromiavariano a seconda della specie)con la coda rossa (le uniche ec-cezioni sono costituite dal Dia-mante di Kleinschmidt Erythrurakleinschmidti e dal Diamante delbambù Erythrura hiperythra). Edè quest’ultima caratteristica cheviene evidenziata nel nome scien-tifico attribuito a tale gruppo divolatili: infatti in lingua grecaerythros significa “rosso” e oura“coda”.La medesima espressione cromat-ica in vario modo interessa le co-pritrici superiori della coda e, nel-la quasi totalità degli esponentidel genere, anche il groppone.Rosso è pure il colore della testadi alcune specie.La colorazione del piumaggio perbuona parte verde e la strutturatendenzialmente grande e abbas-tanza centrata dell’occhio (di al-cune specie) possono indurre adipotizzare che in origine talivolatili colonizzarono in modoprevalentemente le fitte forestetropicali dove, verosimilmente,poterono mimetizzarsi con facili-

Diamanti pappagallo pezzati (Erythrura psittacea)�

Rappresentazione grafica dell'attuale orientamento sistematico relativoagli Estrildidi (da AAVV. Handbook of the birds of the world , vol. xv, 2010)�

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Diamante di Kittlitz(Erythrura trichroa)

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glese viene chiamato the most recent com-mon ancestor oppure MRCA). Tuttavia alla suddetta omogeneità dei ca-ratteri di questo genere, si contrapponeper certi versi il vistoso e peculiare poli-cromismo del Diamante del Gould, che isistematici di recente hanno definitiva-mente traghettato dal genere Chloebia aquello dell’Erythrura. Ma di questo orien-tamento tassonomico accennerò successi-vamente. Mentre ora mi preme chiarireche nella laconica descrizione delle carat-teristiche cromatiche, effettuata all’ini-zio della nota, ho fatto riferimento allespecie e sottospecie che in lingua inglesevengono chiamate parrot finches, vale adire ai volatili ascritti originariamente algenere Erythrura, escludendo il Diamantedel Gould. Come sopra accennato, le ali dei volatiliin questione sono sostanzialmente cortee arrotondate, peculiarità queste che evi-denziano una natura tendenzialmente se-dentaria e solo in pochissime specie si re-gistrano marcati nomadismi o migrazioniparziali. L’areale di distribuzione comprende la fa-scia che dal Sud-est asiatico (Tailandia,Cambogia, Vietnam ecc.) si spinge fino al-le più orientali isole melanesiane, inte-ressando anche la parte settentrionaledell’Australia. Va tuttavia evidenziatoche, alla vastità di tale area geografica, fariscontro, soprattutto per alcune razzegeografiche di specie cosiddette “melane-siane”, un territorio abbastanza circo-scritto, spesso costituito da isole di pic-cole e medie dimensioni, che si rivelano

ste adattive, favorite anche dalla plastici-tà trofica espressa da varie unità tassono-miche. Per converso, le specie che hannoorientato la loro scelta verso un limitatonumero di alimenti stanno incontrandoseri problemi. Un esempio potrebbe esse-re offerto dai Diamanti reali (segnata-mente le sottospecie E. cyaneovirens regiae E. cyaneovirens serena), inclini ad ali-mentarsi in prevalenza di vari fichi, cheda tempo sono considerati “vulnerabili”(sostanzialmente una specie viene di-chiarata vulnerabile quando si stimanomeno di 100.000 esemplari in natura op-pure se negli ultimi 10 anni la popolazio-ne ha subito una contrazione numericadel 30 percento). Va però chiarito, proprio per non incorre-re in inesattezze, che la minaccia dellasopravvivenza di un animale spesso nonè legata ad una sola causa, bensì alla coe-sistenza di più fattori (cambiamenti cli-matici, interventi dell’uomo, competizio-ne con specie introdotte, predazioni, ma-lattie et coetera).Ad integrazione di quanto sopra segnala-to e prescindendo dalle capacità di adat-tamento trofico espresse da alcuni taxa,giova evidenziare che la morfologia delbecco varia a seconda dell’orientamentoalimentare adottato dalle specie e nesono state individuate sei diffe-renti tipologie, cui fanno riscon-tro diverse modalità di acqui-sizione del cibo e sbuccia-tura dei semi. Inoltre,le diversità emersefra i vari gruppi siestendono an-che ad altreparti corpo-ree come leghiandoles a l i va r ied eso-f a g e e ,la for-ma e

grandezza dei muscoli della mascella, lecaratteristiche del gozzo (AA.VV., Han-dbook of the birds of the world, vol. 15,2010). Il genere Erythrura è considerato il piùomogeneo della famiglia Estrildidae (osottofamiglia Estrildinae, a seconda del-l’orientamento sistematico). Ciò si po-trebbe intuire anche ictu oculi dall’esamedelle caratteristiche morfologiche e so-prattutto cromatiche. Infatti tutte le spe-cie interessate sono molto somiglianti, edè pure per tale peculiarità che la loro ori-gine viene ritenuta relativamente “recen-te” (Mignone, La fertilité des hybrides ma-les d’Erythurés, Le J. des oiseaux n.226/1989). Detto altrimenti, il percorsoevolutivo che ha caratterizzato questi vo-latili sembrerebbe più “breve” (e forse an-che meno articolato), tale da non consen-tire ulteriori processi di speciazione cheavrebbero potuto generare popolazionicon caratteristiche fenotipiche e genoti-piche ancor più diverse. Pertanto, è ipo-tizzabile che le attuali specie abbiano unaspetto simile al loro comune antenato

recente (che inlingua in-

Diamante di Peale (Erythrura cyaneovirens pealii)�

Diamante di Tanimbar(Erythrura tricolor),allevamento Mortaruolo

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una barriera atta a interrompere o ridur-re sensibilmente il flusso genico fra le va-rie popolazioni. Molto incerta è la determinazione dei luo-ghi di provenienza di tali uccelli. Tutta-via è opinione diffusa che gli attualiestrildidi dell’Asia meridionale e dell’Au-stralia siano la risultante di popolazioniafricane che man mano si sono irraggiateverso oriente (Sibley e Ahlquist, Phyloge-ny and classification of birds, 1990). Perquanto attiene poi agli esponenti del ge-nere Erythrura, si ipotizza che siano ori-ginari dell’Australia settentrionale, conuna successiva colonizzazione delle vici-ne isole (Evans e Fidler, Parrot finches,1990). La stretta relazione filogenetica che ca-ratterizza tutte le specie è, per certi ver-si, confermata anche da alcuni riscontrimorfologici e ibridologici.Peculiari nei pulli sono le escrescenze al-le connessure del becco (il cui colore, aseconda della specie, varia dal turchese al

blu cobalto) e le macule poste sul palatoe sulla lingua. Com’è noto, tali escrescen-ze sono rifrangenti e pertanto consento-no ai riproduttori d’individuare agevol-mente la bocca dei figli anche in ambien-ti con pochissima luce (colgo l’occasioneper rilevare che in totale assenza di lucequesti tubercoli non sono visibili). La stretta affinità genetica esistente frale erythrure sembrerebbe dimostrata an-che dal fatto che sono state realizzate nu-merose ibridazioni intrageneriche e in al-cuni casi si sono ottenuti anche reincroci(R1). A titolo di esempio riporto alcunesegnalazioni tratte da tre pregevoli opere(Immelman,Australian finches, 1982; Lu-carini,De Flavis e De Angelis, Gli Estrildi-di - Vol. II, 2005; McCarthy,Handbook ofavian hybrids of the world, 2006).Diamante di Kittlitz E. trichroa x Diaman-te pappagallo E. psittacea e viceversaDiamante di Kittlitz E. trichroa x Dia-mante quadricolore E. prasina e vice-versa

Diamante di Peale E. c. pealii x Diaman-te reale E. c. regiaDiamante di Kittlitz E. trichroa x (Dia-mante di Kittlitz x Diamante pappagallo)

e viceversa.Diamante quadricolore E. prasina xDiamante pappagallo E. psittaceaDiamante di Tanimbar E. tricolor x Dia-mante pappagallo E. psittaceaL’inclusione del Diamante del Gould nelgenere Erythrura merita un cenno di ap-profondimento. Ormai gli studiosi sem-brano aver trovato un accordo su talescelta tassonomica, anche se da più partisono state espresse obiezioni che hannoreso dubbiosa la supina accettazione del-la communis opinio.Fra il Diamante del Gould e i parrot-fin-ches esistono diverse affinità come ilcromatismo della livrea, i tubercoli po-sti alla base del becco e le macule del-la bocca (naturalmente nei pulli), lastruttura rifrattiva del piumaggio, lapossibile nidificazione in cavità, gli at-

Diamante del bambù (Erythrura hiperythra)� Diamante facciaverde (Erythrura viridifacies)�

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tenendo che le due specie dovevano esse-re ascritte all’unico genere Erythrura,poiché hanno in comune numerosi carat-teri cromosomiali ed elettroforetici. In re-altà già dal 1958 Mitchell (The taxonomicposition of the Gouldian Finch) sostenevala possibilità di tale “inglobazione tasso-nomica”.Per converso, sono stati evidenziati mo-duli comportamentali e caratteristichefenotipiche comuni al D. del Gould e al-le lonchure riconducibili in sostanza: 1)al corteggiamento (nel maschio il corpoè tendenzialmente verticale, la testaviene scossa con movimenti laterali e ,contrariamente a buona parte degliestrildidi australiani e africani, il cour-tship diplay non viene realizzato tenen-do un filo d’erba o altro materiale inbocca; inoltre sembra che il becco venga“pulito” con movimenti ritmici sul posa-toio e contemporaneamente il corpo ètremante); 2) a certe espressioni delcanto del maschio; 3) ai disegni deter-minati dalle varie aree cromatiche (ci siriferisce segnatamente alla Donacolapettocastano Lonchura castaneothorax).Questi aspetti, segnatamente il terzo,non sempre vengono considerati comel’espressione di affinità filogenetiche.Immelman (op. cit.) ipotizza però che ilDiamante del Gould potrebbe esserel’anello di congiunzione tra il genereLonchura e Erythrura. Alle considerazioni testé proposte, ne ag-giungerei una che ha il sapore di una di-gressione. Mi riferisco alla struttura alaredel D. del Gould che, con le sue prime re-miganti primarie (allungate), evidenziauna natura migratoria di una certa rile-vanza, che si potrebbe definire a “medioraggio”. Caratteristica questa che, comeaccennato, non si riscontra negli altriesponenti del genere Erythrura. È notoche i Diamanti del Gould effettuano mi-grazioni stagionali nell’ambito di una ri-stretta fascia dell’Australia settentriona-le, coprendo distanze sostanzialmentenon considerevoli. Tuttavia la formulaalare di tale estrildide appare come tipicadi un volatile che percorre distanze mag-giori. Pertanto, si potrebbe ipotizzare chein un passato remoto tali volatili abbiano

ti copulatori realizzati all’interno delnido (va precisato che questo compor-tamento non è tipico di tutte le ery-thrure e che si osserva anche in moltiestrildidi africani), il mantenimentodella distanza individuale et coetera(Immelman, op.cit.). Si ipotizza che leescrescenze all’esterno della bocca e ilpiumaggio brillante fossero già esisten-ti in un antenato del Diamante delGould che, a sua volta, potrebbe deriva-re da una popolazione di proto-estrildi-di (Goodwin, Estrildid finches of theworld, 1982). Inoltre desidero evidenziare che da unaricerca del Bentz (The appendicular myo-logy and phylogenetic relationships of thePloceidae and Estrildidae - Aves: Passeri-

formes – 1979), intesa a determinare lerelazioni filogenetiche di diversi taxa at-traverso l’esame delle strutture miologi-che degli arti, è possibile cogliere alcunecaratteristiche comuni in vari muscoli (m.latissimo del dorso craniale, m. gastroc-nemio interno ecc.) del Diamante delGould e del Diamante pappagallo.Si sostiene altresì che il D. del Gould ab-bia particolari affinità con il Diamantequadricolore (Payne, Nestling mouth mar-kings and colors of old world finches Estril-didae: mimicry and coevolution of nestingfinches and their vidua brood parasties,2005). Conclusione questa a cui era giun-to Cristidis (Philogeny and systematics ofEstrildine Finches and their relationship toother seed-eating Passerine) nel 1986, ri-

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Diamante quadricolore (Erythrura prasina)�

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Diamante di Peale(Erythrura cyaneovirens pealii)

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effettuato rotte più impegnative e che ilmutare delle condizioni naturali abbiaconsentito il reperimento di cibo con mi-nor dispendio di energie.Inoltre, è stato evidenziato che la morfo-logia delle remiganti ricorda per certiaspetti quella degli esponenti del generePoephila, ma nel contempo si ritiene chetale somiglianza debba considerarsi l’espressione di un processo di convergen-za evolutiva. Un’altra considerazione, non proprio a fa-vore della stretta affinità fra il Diamantedel Gould e le altre erytrhure, potrebbeessere rappresentata dal fatto che gli ibri-di finora ottenuti si sono rivelati sterili.Vero è che dal 1936, anno in cui il tede-sco K. Kleineidam ottenne quattro esem-plari (D. del Gould x D. Kittlitz) poi cedu-ti allo Zoo di Copenhagen, fino ad oggisono state realizzate pochissime ibrida-zioni e che verosimilmente i fortunati al-levatori non sempre si sono impegnati incostanti tentativi di reincrocio, ma bendiversa appare la situazione fra alcunedelle restanti erythrure. Invero, come so-pra segnalato, si sono ottenuti R1 fra D.di Kittlitz x D. pappagallo utilizzando nelreincrocio sia il maschio che la femminadi F1.Va però doverosamente sottolineato che,grazie all’intuito e alla preparazione divalenti ornitocoltori, recentemente il D.del Gould si è ibridato anche con il D.quadricolore, il D. bambù, il D. di Tanim-bar e il D. di Peale (Lucarini, De Flavis eDe Angelis, op. cit.).

La segnalata peculiarità del gruppo tasso-nomico preso in esame è ben evidenziatain una recente e prestigiosa opera(AA.VV., op. cit.), nella quale alla fami-glia Estrildidae fanno riscontro tre sotto-famiglie: Estrildinae (settanta specie,tutte africane, le cosiddette Waxbills),Lonchurinae (cinquantatre specie del-l’Asia e dell’Australasia) e Erythrurinae(undici specie).Questo orientamento sistematico è emer-so dall’analisi genetica dei mitocondri ditutte le specie ascritte, naturaliter, allafamiglia Estrildidae.Tuttavia tale schema filogenetico, cheattribuisce alle erythrure un rango tas-sonomico più elevato (sottofamiglia),non è stato condiviso in passate ricerchenelle quali tuttalpiù fu istituito il taxonErythrurini, che corrisponde alla catego-ria “tribù” (inferiore a quella di sottofa-miglia e superiore a sottotribù). Il suddetto recentissimo orientamento si-stematico (AA.VV., op. cit.) include, comesopra accennato, nel genere in esame un-dici specie (comprensive del Diamante delGould), mentre in passato Morris (Thecomparative ethology of Grassfinches, Ery-thrurae, and Mannakins, Amadianae,1958) ne segnalava nove (escluso il Dia-mante del Gould). Successivamente aquest’ultimo autore, Goodwin (op. cit.) eEvans e Fidler (op. cit.), indicavano undi-ci taxa , in quanto il Diamante del Gouldnon era compreso e il Diamante di Pealeera stato elevato a rango specifico (Ery-thrura pealii).

Vorrei ora proporre alcune considerazio-ni conclusive su questi magnifici uccel-li. Un aspetto, per certi versi sorpren-dente, è che diverse specie sono statescoperte “ di recente”, cioè nel secoloscorso: l’ultima delle quali nel 1961(trattasi del Diamante coloria, descrittoda Rypley e Rabor). Ma ancor più sor-prendente si rivela il fatto che del Dia-mante facciaverde, del Diamante di Pea-le e del Diamante di Tanimbar non si co-noscono adeguatamente alcuni aspettidella loro biologia in natura (o si hannoframmentarie informazioni). A tale real-tà si contrappone, segnatamente perquest’ultima specie, una rassicurantepresenza negli allevamenti, che ha con-sentito di porre in commercio esemplaria un prezzo rapportabile a quello di unbuon Diamante del Gould. Dunque unasituazione auspicata e nel contempoconfortante, se si pensa che circa ventianni fa Evans e Fidler (op. cit.) così scri-vevano del Diamante di Tanimbar: Thespecies is unknown to aviculture.Alla luce di quanto esposto, pertanto, leerythrure meritano una maggiore atten-zione da parte degli ornitocoltori perché, con le loro pe-culiarità morfologiche, cromatiche , eto-logiche ed anche sistematiche, costitui-scono una realtà complessa, affascinantee, in parte, ancora da esplorare.Non trascurabile è poi la loro significati-va valenza estetica! Articolo scritto per conto della costituendaThe European Parrot-Finches Society

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