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(Early Intervention Program) Metodologia ABA (Applied Behavior Analysis) 8 settembre 2009 Dott.ssa Sara Bassani

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EIP (Early Intervention

Program) Metodologia ABA

(Applied Behavior Analysis)

8 settembre 2009Dott.ssa Sara Bassani

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Criteri diagnostici: DSM IVCompromissione qualitativa dell’interazione sociale

(per la diagnosi di autismo devono essere presenti almeno due elementi fra quelli seguenti):

marcata compromissione nell’uso di svariati comportamenti non verbali, come lo sguardo diretto,l’espressione mimica, le posture corporee e i gesti che regolano l’interazione sociale;

incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei adeguate al livello di sviluppo;

mancanza di ricerca spontanea nella condivisione di gioie, interessi o obiettivi con altre persone (ad esempio: non mostrare, portare, né richiamare l’attenzione su oggetti di proprio interesse);

mancanza di reciprocità sociale ed emotiva.

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Criteri diagnostici: DSM IVCompromissione qualitativa della comunicazione (per

la diagnosi di autismo deve essere presente almeno un elemento fra quelli seguenti):

ritardo o totale mancanza dello sviluppo del linguaggio parlato (non accompagnato da un tentativo di compenso attraverso modalità alternative di comunicazione come gesti o mimica);

in soggetti con linguaggio adeguato, marcata compromissione della capacità di iniziare o sostenere una conversazione con altri;

uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o linguaggio eccentrico;

mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei o di giochi di imitazione sociale adeguati al livello di sviluppo.

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Criteri diagnostici: DSM IVModalità di comportamento, interessi e attività

ristretti, ripetitivi e stereotipati (per la diagnosi di autismo deve essere presente almeno un elemento fra quelli seguenti):

Dedizione assorbente ad uno o più tipi di interessi ristretti e stereotipati anomali o per intensità o per focalizzazione;

Sottomissione del tutto rigida ad inutili abitudini o rituali specifici;

Manierismi motori stereotipati e ripetitivi (battere o torcere le mani o il capo, o complessi movimenti di tutto il corpo);

Persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti.

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Segnali d’allarme

Comunicazione: “Aveva cominciato a dire le prime paroline poi improvvisamente le ha perse…”

o Non risponde al suo nomeo Non è capace di chiedere cosa

desiderao Il linguaggio è in ritardo

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Segnali d’allarme

o Non segue le indicazionio A volte sembra sordoo A volte sembra capace di

udire altre noo Non indica e non saluta con

la mano

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Segnali d’allarme

Comportamento Ha crisi di collera-aggressività E' iper-attivo, non-collaborativo,

provocatorio Non sa come usare i giocattoli Si blocca regolarmente sulle cose Cammina in punta di piedi Ha attaccamenti inusuali ai giocattoli Allinea gli oggetti E' ipersensibile a certe fibre tessili o a certi

suoni

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Segnali d’allarme

Socializzazione Non sorride socialmente Sembra preferisca giocare da solo Prende gli oggetti da solo È molto indipendente Fa le cose "precocemente" Attua scarso contatto con gli occhi È nel suo mondo Non è interessato agli altri bambini

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Segnali d’allarme

Indicazioni per ulteriori valutazioni diagnostiche immediate

Nessuna lallazione entro i 12 mesi Nessuna gestualità (indicare, muovere

la mano, salutare etc.) entro i 12 mesi Nessuna parola entro i 16 mesi Nessuna frase spontanea (non ecolalia)

di due parole entro i 24 mesi di età Perdita di qualsiasi abilità linguistica o

sociale ad ogni età.

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Punti di forza e deficit nella diagnosi di autismo Deficit di attenzione in seguito a

richieste Abilità di concentrare l’attenzione in

base a specifici interessi Difficoltà a trasferire l’attenzione da

uno stimolo all’altro Possibilità di concentrarsi su stimoli

diversi se non vengono presentati contemporaneamente

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Punti di forza e deficit Deficit nell’elaborazione di linguaggio

soprattutto concetti astratti o simbolici Abilità di rappresentare a livello visivo

e comprendere alcuni concetti astratti Ricordare informazioni astratte Buona memoria visiva e associativa Sopportare i cambiamenti e le novità Individuazione di punti di riferimento a

cui ancorarsi

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Punti di forza e deficit

Scarsa condivisione e dello sguardo diretto e dell’attenzione.

Condivisione dell’attenzione e interazioni in presenza di oggetti concreti

Difficoltà di condividere emozioni Presenza di emozioni

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Punti di forza e deficit Scarsa comprensione delle

aspettative degli altri Possibilità di comprendere le regole

relazionali in seguito a spiegazione Deficit nella comprensione del

trascorrere del tempo Possibilità di comprendere i

concetti temporali grazie a stimoli visivi

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Punti di forza e deficit

Deficit nel processo delle informazioni con più canali sensoriali contemporaneamente e conseguente difficoltà a processare le informazioni.“Iper sviluppo” di alcuni canali sensoriali

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L’intervento educativo

“… l’obiettivo è insegnare al bambino autistico ad apprendere”

(Klevestrand, Isaksen, Gløersen & Gløersen, 1996)

Osservazioni Insegnare nuove abilità Portare nella quotidianità quanto

appreso Nuove osservazioni

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Come imparano i bambini?

L’ipotesi essenziale è che tutti i bambini apprendono dall’ambiente ogni giorno dal mattino alla sera, inclusi i weekend e i giorni di vacanza

I bambini autistici imparano poco o niente dall’ambiente naturale se non si agisce sul contesto, sulle modalità di interazione e sulla motivazione

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Perché iniziare il trattamento quando il bambino è piccolo?La ricerca ha dimostrato che migliora la

prognosi per i bambini autistici che iniziano il trattamento prima dei 5 anni (Fenske, Krantz, McClannahan, 1985, Lovaas, 1987)

Ulteriori studi hanno provato l’efficacia dell’intervento con bambini tra i 4 e i 7 anni (Eikeseth, S., Jahr, E. & Eldevik, S.1999)

Quando il bambino ha circa 3 anni non ha imparato molto e non gli manca molto per raggiungere i suoi coetanei

Plasticità cerebrale

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Ricerca LovaasTre gruppi di bambini che avevano meno

di 4 anni quando hanno iniziato (Diciannove variabili diverse sono state considerate per dichiarare i gruppi paragonabili)

1. Un gruppo a trattamento intensivo (N=19) che ha ricevuto 40 ore settimanali di intervento uno a uno

2. Un gruppo con trattamento minore (n=19) che ha ricevuto 10 o meno di 10 ore dello stesso trattamento

3. Un gruppo che non ha ricevuto il trattamento (N=21).

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Ricerca Lovaas Dopo il trattamento, il 47% dei bambini del

gruppo sperimentale (9 bambini) sono stati inseriti con successo nella prima classe elementare nella scuola pubblica ed hanno raggiunto livelli nella norma ai test di quoziente intellettivo, passando da un funzionamento ritardato a quello normale. 

Di contro, i due gruppi di controllo hanno mostrato che solo un bambino (2%) ha raggiunto un funzionamento nella norma, risultato che è coerente con quanto riportato da altri autori (Rutter, 1985).

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Ricerca Lovaas

Quando i bambini hanno raggiunto l’età di tredici anni, è stata condotta un’ulteriore ricerca (McEachin et al.,1993) che ha dimostrato che coloro che avevano raggiunto un funzionamento nella norma mantenevano il livello acquisito. Otto tra i nove migliori risultati non si potevano distinguere dai coetanei normodotati, in vari test psicologici e nelle interviste psicologiche.

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Panoramica sul programmaÈ strutturato per aiutare i bambini in età

pre-scolare ai quali è stato diagnosticato Autismo,Ritardo Mentale e Disturbi dello Sviluppo

Ha come obiettivo il miglioramento dei comportamenti e delle capacità intellettive, accademiche, sociali ed emozionali dei bambini, affinché possano trarre beneficio dalle opportunità educative e sociali presenti nella comunità, e richiedano meno assistenza professionale durante la crescita

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Panoramica sul Programma

Il programma copre tutte le aree funzionali del bambino, incluso il linguaggio, il comportamento, le abilità nel gioco, gli aspetti sociali, l’area cognitiva e l’autonomia

Le ricerche dimostrano i migliori risultati con un lavoro di 30-40 ore settimanali

Il trattamento viene iniziato in casa, per essere esteso all’ambito scolastico, alla comunità ed al contesto sociale non appena le prime abilità sono state acquisite

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Elementi chiave del Programma di Intervento Precoce

Viene prodotto ogni sforzo per strutturare una situazione di apprendimento che massimizzi i successi da parte del bambino e minimizzi i fallimenti

Suddivisione dei compiti da eseguire in piccoli steps

Richieste semplici, stimolazione del bambino a dare le risposte corrette e rinforzo dei comportamenti appropriati

Assicurare che il bambino sia motivato a partecipare al processo di apprendimento

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Caratteristiche dell’intervento

Intervento precoce - La ricerca ha dimostrato con

successo i risultati raggiunti dai bambini che

iniziano il trattamento in età precoce

Trattamento uno a uno - Lo scopo è creare le

condizioni ottimali per l’apprendimento e lo

sviluppo

Integrazione - Le nuove capacità acquisite dal

bambino devono essere il più presto possibile

trasferite nel contesto sociale dei coetanei

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Caratteristiche dell’intervento

Previsione e sistematica - i comportamenti complessi vengono ridotti a singole componenti che sono misurabili e facili da acquisire da parte del bambino

Trattamento intensivo - la ricerca ha dimostrato quanto un trattamento di molte ore a settimana sia importante per il progresso del bambino

Differenze individuali - il livello delle capacità tra bambini è molto differente. Il trattamento deve essere individualizzato ed adattato per ogni bambino. Ogni bambino dimostra inoltre risultati differenti

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Caratteristiche dell’intervento

Coinvolgimento della famiglia – è indispensabile la

partecipazione attiva della famiglia per

assicurare che i genitori siano sempre al

corrente dei progressi del bambino e si

concentrino sull’applicazione di quanto appreso

nella quotidianità.

Il genitore è consapevole delle necessità nella

vita del proprio bambino e collabora attivamente

alla stesura degli obiettivi di apprendimento.

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Caratteristiche dell’intervento

Coinvolgimento della scuola- contesto di

grande importanza nella vita del

bambino.Luogo ideale per la generalizzazione e

la socializzazione.

Intervento non avversivo - un ambiente di

apprendimento positivo e un elevato livello di

risposte corrette sono condizione per

un’efficace progresso e l’uso delle capacità

apprese.

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Studi e applicazioni

Negli ultimi 25 anni Lovaas ha esaminato il trattamento dei bambini al di sotto di 4 anni ottenendo risultati analoghi alla ricerca pilota svolta nel 1987

L’intervento include programmi di insegnamento di base che sono prerequisiti per la successiva formazione

E’ importante una stretta relazione tra gli insegnanti, il bambino e la famiglia

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Predittori dei risultati del trattamento Andamento del trattamento durante i

primi 4-6 mesi di intervento I bambini che imparano abbastanza

velocemente durante questo periodo di solito continuano a fare progressi allo stesso passo durante l’intervento

Qualità della terapia Intensità del programma Collaborazione e coerenza da parte

di tutti coloro che sono coinvolti nella vita del bambino

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Motivazione

Usare premi che siano di suo particolare gradimento

Partire da ciò che il bambino già sa fare

Utilizzare giochi o strumenti di suo gradimento

Cogliere le occasioni in cui è interessato a qualcosa (motivazione ed attenzione alta)

Gestire la complessità degli esercizi in modo che il bambino possa comunque raggiungere un successo, per quanto piccolo possa essere

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Aree di insegnamento Concentrarsi su tutte le aree della vita del

bambino Inizialmente la maggior parte delle abilità

viene insegnata in rapporto uno a uno con l’insegnante

Coinvolgere gli altri bambini il più presto possibile

Spostare una parte dell’insegnamento nell’ambiente naturale non appena il bambino ha acquisito alcune capacità.

Concentrarsi sullo sviluppo dei coetanei Osservazioni: cosa ha bisogno di imparare il

bambino?

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Aree di intervento Attenzione Imitazione Linguaggio ricettivo Linguaggio espressivo Linguaggio astratto Abilità accademiche Autonomie Abilità sociali Comportamento

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Livelli di apprendimento

Curriculum inizialeCurriculum intermedioCurriculum avanzato

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Aree dei curricula Pre-requisiti Imitazione Linguaggio ricettivo Linguaggio espressivo Linguaggio astratto Abilità accademiche (appaiamenti) Abilità sociali Scolarizzazione (turni, lavori di

gruppo, seguire regole) Autonomia personale

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CURRICULUM INIZIALE Attenzione Imitazione non verbale (azioni) Appaiamento Linguaggio ricettivo Imitazione verbale Linguaggio espressivo Capacità pre-accademiche Gioco (individuale, imitativo) Capacità di gestirsi da solo

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CURRICULUM INTERMEDIO Imitazione non verbale Imitazione verbale Concetti astratti (preposizioni, forme,

colori, categorie, emozioni) Struttura delle frasi Descrizioni (semplici, “Io vedo…”) Gioco (individuale complesso, a tema,

immaginario) Capacità di gestirsi da solo Capacità accademiche

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CURRICULUM AVANZATO Storie (ascoltare e raccontare) Descrizioni Conversazione Cultura generale Concetti astratti complessi

(stesso/differente, più/meno, plurale/singolare)

Gioco (simbolico, iniziativa con coetanei)

Capacità di gestirsi da solo Capacità accademiche (lettura,

scrittura, matematica)

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Come insegnare? L’intervento nelle prime fasi è basato

sul modellare attraverso il rinforzo di successive approssimazioni alla risposta corretta. Si ricorre alla facilitazione e progressiva riduzione della facilitazione

Uso di rinforzatori. Esempi di rinforzatori: tangibili, sensoriali, commestibili, sociali, informazionali

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Come insegnare? I cibi e gli altri rinforzatori “artificiali”

devono essere sostituiti com premi sociali non appena l’intervento progredisce

L’intervento è strutturato in modo che i comportamenti ”positivi” siano massimizzati attraverso la facilitazione ed il rinforzo

Dai primi momenti dell’intervento si lavora sempre sui comportamenti inadeguati, insegnando comportamenti alternativi adeguati.

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Tecniche di modifica del comportamento Uso estensivo di premi in occasione

di comportamenti appropriati Suddivisione dei compiti da

eseguire in piccole parti da insegnare e gestire separatamente

Utilizzo di stimoli affinché il bambino metta in atto il comportamento corretto

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Discrete Trial Teaching

Sequenza comportamentale speciale utilizzata per

massimizzare l’apprendimento

1. Stimolo (Sd)2. Risposta (R)3. Conseguenza (Sr)

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Insegnamento con il “Discrete trial” Perché?

Rende chiaro ciò che si sta insegnando e fa sì che il bambino capisca quando consegue una risposta corretta o sbagliata

Aiuta l’insegnante ad essere coerente

Facilita la verifica del progresso dell’apprendimento

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Insegnamento con il “Discrete trial”

Sd Rendere la domanda chiara, semplice e

decisa Usare solo le parole più importanti, senza

parole superflue Non ripetere la domanda , senza

conseguenza (o in mancanza di risposta) La domanda deve inizialmente essere

chiara e concisa con l’obiettivo di riportarla al linguaggio naturale

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Insegnamento con il “Discrete trial”

R La “non- risposta “ è considerata una

risposta errata Utilizzare criteri logici per determinare

quale risposta considerare corretta Avere la sicurezza che i comportamenti

inappropriati siano assenti, come comportamenti di autostimolazione

Limitare il tempo tra la domanda e la risposta a circa 3-5 secondi

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Insegnamento con il “Discrete trial”

Sr Premiare immediatamente la risposta corretta Per le risposte errate dire un “no” (informativo)

o ignorare la risposta ripetendo la domanda, ed aiutare la risposta corretta

I riforzi sono contingenti alla risposta corretta, e non disponibili in altri momenti

Una grande quantità di rinforzo produce effetti più forti

Evitare la sazietà usando una minor quantità e variando i rinforzi (carezze, entusiasmo, abbracci,baci, fare il “circus time”)

Differenziare il proprio tono di voce al momento della richiesta e del rinforzo

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Insegnamento con il “Discrete trial” Sr

Tipi di rinforzi,tendenza al rinforzo naturale

Una grande quantità di rinforzo produce effetti più forti

Evitare la sazietà usando una minor quantità e variando i rinforzi (carezze, entusiasmo, abbracci,baci, fare il “circus time”)

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Come predisporre l’ambiente/classe

TEMPO Le sessioni durano circa 2-3 ore,

tipicamente si lavora su compiti specifici per 2-5 minuti e poi piccoli intervalli (1-2 minuti). Intervalli più lunghi (10-15 minuti) ogni ora/90 minuti

L’intensità viene gestita a seconda del singolo bambino

Normalmente 2 sessioni al giorno, approssimativamente 30-40 ore per settimana

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Come predisporre l’ambiente/classe LUOGO Una stanza per ogni bambino; lontano

da ogni distrazione come rumore, altri bambini,attività, ecc.

Nella stanza:• Un tavolo e due sedie (preferibilmente

ad altezza bambino)• Mensola per il materiale didattico• Tavolo e sedia per gli intervalli• Mensola per il materiale ludico,

giochi, ecc.

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Come predisporre l’ambiente/classe

MATERIALI

Rinforzi “Giornale di bordo” Materiale didattico Giochi e materiale per gli intervalli

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Sensibilità visiva e uditiva (Temple Grandin)

“Il mio udito funziona come un amplificatore del suono puntato sul livello più alto. Le mie

orecchie sono come microfoni che catturano e amplificano ogni suono. Ho due possibilità di

scelta: 1) attivare le mie orecchie e farmi inondare dal suono o 2) disattivarle. Mia

madre mi disse che a volte mi comportavo come se fossi stata sorda. I test dell’udito

indicavano un udito normale. Non ero in grado di modulare le stimolazioni uditive in entrata. Scoprii che potevo escludere i rumori dolorosi dedicandomi ad un comportamento autistico

ritmico stereotipato….”

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Sensibilità visiva e uditiva (Temple Grandin)

….Molti comportamenti problematici si scatenano nel tentativo di prevenire l’esposizione ad un frastuono

doloroso e possono presentarsi anche ore prima che il rumore si verifichi….campanelle delle scuole, allarmi,

microfoni, sedie che strisciano sul pavimento ecc.…Bambini con problemi di sensibilità uditiva meno gravi

possono essere attratti da suoni e stimoli visivi. A me piaceva il suono dello scorrere dell’acqua…mi piaceva la stimolazione visiva che derivava dallo scorrere delle

porte automatiche…un aspirapolvere rumoroso può terrorizzare un bambino autistico come può costituire

una piacevole sensazione per un altro…

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Esperienze tattili (Temple Grandin)

..Quando cercavano di abbracciarmi scappavo via perché il contatto fisico mi

causava un’ondata schiacciante di stimolazioni per tutto il corpo. Desideravo

sentire la sensazione confortante dell’abbraccio, ma poi, nel momento in

cui qualcuno mi abbracciava, l’effetto sul mio sistema nervoso era

opprimente….una sottoveste ruvida era come carta vetrata strofinata sulla carne

viva. Anche lavarmi i capelli era terribile…mi doleva il cuoio capelluto….

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Sintomi da deprivazione sensoriale (Temple Grandin)

…ero in grado di “spegnere” il mio udito ed estraniarmi…i bambini autistici si creano una propria deprivazione sensoriale auto-imposta.

Ricerche su animali in condizioni di deprivazione sensoriale mostrano sintomi di

ipereccitabilità, comportamenti sociali stereotipati, autolesionistici, iperattivi e

disturbati.…estraniandomi non ho ricevuto le stimolazioni

necessarie per uno sviluppo normale. In alcuni casi si instaurano anomalie secondarie nel

sistema nervoso centrale…

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Comportamenti inadeguati e approccio funzionale

Viene considerato comportamento inadeguato: ogni comportamento che chi si prende cura del bambino considera tale.

Approccio funzionale: il comportamento è una forma di comunicazione. Come il linguaggio, può portare a certe conseguenze ed essere mantenuto dalle stesse.

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Comportamenti inadeguati e approccio funzionale

Attenzione sociale

Conseguenze materiali

“Evitamento”

Fuga

Stimolazione sensoriale

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Comportamenti inadeguati e approccio funzionale

Definire in maniera chiara cosa considerare un comportamento problematico (accordo tra tutti coloro che interagiscono con il soggetto)

Raccolta di informazioni sulla frequenza e funzione

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Comportamenti inadeguati e approccio funzionale

Antecedente(In quale

situazione)

Comportamento

(Cosa ha fatto il

bambino)

Conseguenza(Cosa avete

fatto)Quando/durata

Chi

In classe ho chiesto di venire e di

sedere

Ha urlato ed è scappato

Lo ho aiutato a sedere sulla

sedia

Lunedì13.30

5 minuti di seguito

Insegnante A

Eravamo al supermarket,

voleva un video

Si è buttato per terra

Abbiamo comperato il

video

Venerdì09.00

10 minutiMamma

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Comportamenti inadeguati e approccio funzionale

Come reagire al comportamento? Tenere conto della valenza comunicativa

del comportamento Reagire esattamente nella maniera opposta

a quella chi ci si aspetta Fornire al bambino modalità adeguate per

richiedere ciò che vuole Rinforzare l’assenza del comportamento o

la presenza del comportamento alternativo.

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Suggerimenti generali sul “cosa fare?”

Fare in modo che presti attenzione agli altri bambini.

Es.: -Guarda che sta facendo X, vallo ad aiutare.-

Usare il modello dei pari come esempio per ottenere comportamenti adeguati 

Es.:- Siedi come è seduto X, alza la tua mano come X se vuoi essere chiamato

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Suggerimenti generali sul “cosa fare?”

1. Promuovere l'imitazione dei pari ogni volta che è possibile: se ha problemi nel fare qualcosa, fategli vedere come fanno gli altri.

2. Correggere se infrange regole come si farebbe con gli altri bambini

3. Aiutare a chiedere sempre quello di cui ha bisogno

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Suggerimenti generali sul “cosa fare?”Essere sempre presenti, ma lavorare per

renderlo autonomoIncoraggiare a stare seduto bene durante il

tempo che passa a lezione in classe spiegando prima come dovrà comportarsi. 

Es: (Insegnante) “Ora darò ad ogni bambino uno strumento musicale. Cosa farai quando ti darò il tuo strumento?” Aiutatelo a dire: “Lo prenderò e starò seduto calmo”. Poi premiate: “Bravissimo:ti dirò quando

devi suonare”.

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Suggerimenti generali sul “cosa fare?”

Rinforzare i tentativi di interazione spontanea con i coetanei

 Lodare gli altri bambini per un buon lavoro come vi complimentate con lui/lei.

Usare gli aiuti meno intrusivi possibili.

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Suggerimenti generali sul “cosa fare?”

Usare consigli positivi per ridirigere un comportamento errato 

Es. Invece di dire: “non spingere” dire : “Devi toccare gli altri bambini più piano”

  Invece di “Non urlare” dire “Parla più piano”

 Incoraggiare la conversazione chiedendo di domandare a un bambino di sedere

accanto a lui/lei per la merenda.

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Suggerimenti generali sul “cosa fare?”

Se si presenta una occasione in cui sia naturale che un pari lo corregga, incoraggiare il pari a farlo, in maniera del tutto rispettosa della difficoltà del bambinoES. se si allontana dalla fila, dire al compagno “vai a dire a x di tornare

in fila”

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Suggerimenti generali sul “cosa non fare”.

Non permettere di giocare con le cose sempre nello stesso ordine ogni

giorno. Attenzione ad eliminare gradualmente le rigidità e lavorare perché vengano accettati meglio i

cambiamenti. Avere chiari gli obbiettivi della classe e

quelli che il bambino è in grado di svolgere. Non presentare richieste

eccessivamente difficili.

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Suggerimenti generali sul “cosa non fare”

Non permettere di usare comportamenti inappropriati per attirare l’ attenzione. Non permettere di passare il tempo

eccessivamente da solo. E’ bene alternare momenti di interazione con gli

altri a momenti in cui è da solo. Non tendere ad evitare in toto situazioni

difficili per il bambino. Lavorare gradualmente proprio sulle difficoltà.  

Non “proteggere” troppo. Pensare alla sua indipendenza.

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Astrazione e generalizzazione

Difficoltà a generalizzare da una situazione ad un’ altra

Capire e accettare i “cambiamenti”Accettare concetti poco concreti

“ma…se..”Comprendere il linguaggio poco

realistico (proverbi, ecc)Decifrare rappresentazioni grafiche

simboliche

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Pensiero visuale (Temple Grandin)

Pensare attraverso il linguaggio e con parole è impossibile per me: io penso attraverso le immagini. È come se con l’immaginazione infilassi diverse cassette in un videoregistratore. Ad esempio se penso ad un gatto visualizzo l’immagine di tanti gatti diversi mentre colui che utilizza il pensiero verbale immagina un gatto generico o addirittura nessuna immagine visuale… Per richiamare alla mente i fatti, devo leggerli all’interno di una pagina di un libro visualizzata o devo “riguardarmi i video” di alcuni eventi precedenti. Questo metodo di pensiero è più lento.

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Generalizzazione Diverse insegnanti/persone Diversi ambienti Diverso materiale Diverse domande Assicurarsi che le nuove risposte

siano rinforzate fuori dal setting di trattamento

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Generalizzazione

L’abilità è dimostrata in situazioni ed ambienti multipli

L’abilità è dimostrata in una varietà di situazioni naturali, non di training

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Generalizzazione

Come migliorare la generalizzazione:Insegnate utilizzando spunti e segnali diversi

(variate l’istruzione, l’ambiente, i vestiti, la posizione del corpo e delle mani)

Insegnate utilizzando molteplici stimoli (variate il tipo di oggetti, giocattoli, libri)

Insegnate in una varietà di situazioni (ambienti differenti, con persone differenti)

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Mantenimento

Alcuni bambini tendono a dimenticare ciò che apprendono (labile memoria a breve termine,

troppe informazioni acquisite)La frequenza delle sessioni di mantenimento è relativa a ogni

singolo bambinoGeneralmente, nelle fasi iniziali, 1

volta a settimana

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Scuola: risorsa

scuola

socializzazione generalizzazioneautonomie personali

apprendimento nuove abilità

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Caratteristiche del bambino in classe

Assenza marcata di gioco in comune

Mancanza di empatia Stereotipie Isolamento

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Steps dell’inserimento in classe

1. Nella fase iniziale si lavora in un’aula separata dalla classe

2. Piccolo gruppo: in aula a parte/in classe

3. Gruppo classe

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Obiettivi Collaborazione Condivisione dello sguardo Attenzione congiunta Riduzione dei comportamenti

inappropriati Svolgimento dei programmi didattici Gioco sociale e/o simbolico

Livello individuale Con gli altri bambini (gioco in parallelo e/o gioco

a turni)

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Grazie

Dott.ssa Sara [email protected]

www.pianetautismo.org