E zine giulius Anno 4 N° 5

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1 e-zine La prima rivista multimediale sul mondo Pet N. 05 - Maggio 2016 l’amico degli animali Prevenzione Zecche: sempre allerta L’esperto rispond e Pelle e allergia Alimentazion e Il ferro

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Transcript of E zine giulius Anno 4 N° 5

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e-zineLa prima rivista multimediale sul mondo Pet N. 05 - Maggio 2016

l’amico degli animali

PrevenzioneZecche: sempre allerta

L’esperto rispondePelle e allergia

AlimentazioneIl ferro

l’amico degli animali

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LEGENDA

Alimentazione pag 4Il ferroPrevenzione pag 6 - 7Zecche: sempre allertaSalute animale pag 9 - 12AntiparassitariCrisi convulsive nel caneDermatite da contattoL’esperto risponde pag 14 - 15Pelle ed allergiaOmeopatia pag 17 - 18Omeopatia e ferite da morso negli animaliFitoterapia: una pianta in aiuto soprattutto delle articolazioniAngolo cane pag 22 - 24Se il mio cane ha il naso secco vuol dire che non sta bene?Baby, il pitbull che ha salvato la sua famiglia dall’in-cendioIl traghettatore di anime: il Dio AnubiAngolo gatto pag 25 - 26Ho voglia di fare le fusaYork ChocolateAltri pet pag 29Cavallo Avellignese o Hoflinger - razza italianaConsigli per voi pag 30Scelta ed arrivo di un cucciolo in famigliaQui Demas pag 31Primavera Veritas!L’angolo della lettura pag 32Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltàPet quiz pag 33

Angolo gatto

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Salute animale

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Consigli per voi

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Giulius E-zine - Giornale On line

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Sommario..............................

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Il ferro è un elemento indispensabile per l’organismo umano ed animale. La sua funzione principale riguar-da la produzione dell’emoglobina, la proteina presente

nei globuli rossi che permette il trasporto dell’ossigeno a tutti i tessuti, e della mioglobina, un’altra proteina depu-tata a fissare l’ossigeno all’interno dei muscoli. È inoltre essenziale per il buon funzionamento di diversi altri en-zimi e proteine. Un’alimentazione corretta consente di mantenere adeguati livelli di ferro

nell’organismo, compensando le perdite che avvengono attraverso

urine, feci, desquamazione delle cellule della pelle e dell’intestino. Il ferro è assorbito princi-palmente nell’intestino, in particolare nel duodeno.

FontI alImentarIGli alimenti maggiormente ricchi di ferro sono il fegato e le interiora in genere, il cioccolato fondente, i legumi, le carni rosse, la frutta secca e le verdure a foglia verde. Varia-

bile è la capacità di assorbire il

ferro alimentare da parte dell’organismo in funzione del tipo di alimento. Più marcata risulta per interiora e carni

rosse modesta per i vegetali a foglia verde. L’assorbimento del ferro è

facilitato dal fruttosio e soprattut-to dalla vitamina C e dall’aci-do citrico: ostacolano il suo assorbimento gli alimenti che

contengono acido ossalico (ce-reali integrali, spinaci, barbabieto-

le), il conservante EDTA. Anche diver-si farmaci abbassano notevolmente la capacità dell’intestino di assorbire il ferro: per esempio gli antiacidi, gli

antinfiammatori ed alcuni antibiotici.

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il ferro

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PrevenziOne

Cani e gatti possono essere infestati da zecche. Sono dif-fuse in numerose aree geo-

grafiche e infestano varie specie ani-mali sia domestiche sia selvatiche. Cani

e gatti sono soprattutto affetti da zecche “dure”, che hanno il corpo provvisto di uno scudo dorsale. Il resto del corpo ha

un rivestimento elastico, che durante il pa-sto può estendersi permettendo al parassita di ingerire quantità di sangue molto supe-riori al suo peso corporeo (sino a 100 volte). Spesso sono colorate, appiattite,

dall’aspetto ovale, con sulla testa una specie di pungiglione, adatto a pene-trare la pelle dell’ospite ed a consenti-re pasti di lunga durata.

Le femmine depongono nel terreno da 350 a 18.000 uova, dopo di che muoiono, mentre i maschi vengono a morte subito dopo l’accoppiamento. Dalle uova dopo 30-50 giorni circa, in funzione del grado di temperatura ed umidità del terreno, escono larve che attendono sull’erba, guidate da sti-moli di varia natura, il passaggio di un ospite adatto su cui trasferirsi. Devono

nutrirsi di sangue affinché si realizzi il processo di metamorfosi, caratteristico del ciclo vitale. La durata dei pasti è va-riabile, protratta nel tempo, più breve nei primi stadi di sviluppo (larva, ninfa), va-ria da 7 a 30 giorni. Periodi così lunghi

sono necessari, perché que-ste non aspirano

il sangue,

A. Ciorba

ZeCCHe: SeMPre AllerTA

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PrevenziOne

ma si ingorgano lentamente sfruttando la pressione sanguigna dell’ospite: compiono un’operazione di filtraggio, trattenendo del sangue soltanto la parte corpuscolata e rin-viando all’ospite la parte liquida. È con questo meccanismo che introducono sostanze tossiche ed agenti patogeni. le zecche restano fis-sate all’ospite per 3-21 giorni grazie ad una sorta di cemento adesivo da loro stesse elaborato.

Un’infestazione da zecche può dar luo-go a tutta una serie di manifestazioni patologiche nell’animale colpito:

• Infiammazioni localizzate a carico della cute;

• Paralisi flaccida conseguente all’ino-culazione di neurotossine presenti nella secrezione salivare delle zecche;

• Anemia, specialmente se i parassiti sono presenti in grande numero;

• Trasmissione di agenti infettivi ad opera delle zecche che fungono da vettori a motivo della no-tevole quantità di sangue ingerita. Malattie trasmes-se da questi ectoparassiti: l’ehrlichiosi, le babesiosi, l’epatozoonosi, la malattia di Lyme.

Le zecche devono essere prontamente rimosse dall’animale al fine di evitare la possibile comparsa di eventi patologici, ma è fondamentale operare in termini di prevenzione. Andrebbero in primo luogo evitati luoghi in cui comune sia la loro presenza anche se ormai esse sono presenti in tutti gli am-bienti suburbani.

Il ricorso costante all’utilizzazione di prodotti, fa-cilmente reperibili in commercio, particolarmente efficaci per la loro azione sia repellente sia vol-ta a eliminare i parassiti esterni, in assenza di effetti collaterali nei riguardi dell’ani-male, costituisce un valido mezzo per evitare un’infestazione.

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SALute AnimALe

Numerosi sono i rimedi terapeutici contro gli ectoparassiti disponibili in commer-cio ed una valutazione delle loro proprietà si basa sulla considerazione di pa-rametri quali: tipo di azione, durata dell’attività, spettro di azione, sicurezza,

resistenza a bagni e lavaggi. Utile è anche conoscere le diverse presentazioni sotto le quali è possibile reperire gli antiparassitari:

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Facilità di impiegoEffetto rapido

Praticità d’uso Buona efficaciaBassa tossicità

Praticità d’uso Buona efficacia

Inconvenienti

Secchezza del peloEffetto insetticida Rapido, ma fugaceRischio di tossicità

Impiego non sempliceAttività residuale nulla o modesta dopo risciacquo

Impiego non sempliceDurata scarsaRischio di tossicità

Possibili reazioni locali

Reazioni di timore da parte dei gatti

Attività successiva all’intervento del parassita

Attività successiva all’azione del parassita

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la frequenza delle alterazioni a carattere convulsivo è più comune nel cane rispetto al gatto. L’epilessia vera è limitata ai casi in cui non è possibile, attraver-

so un esame clinico accurato ed approfondito, giunge-re a sospettare od identificare la causa primaria delle convulsioni. Al contrario nell’epilessia sintomatica è

possibile individuare la causa primaria delle cri-si convulsive. Pertanto obiettivo del veterinario

è quello di identificare gli stati epilettici sin-tomatici, cercando di stabilire ed elimina-re la causa che li ha determinati. Allorché quest’ultimo non sia riconoscibile, l’unica

soluzione è il ricorso ad una terapia volta a curare la sintomatologia in atto.

lo stato epilettico è, poi, una condizione carat-terizzata da crisi convulsive prolungate, ripetute o

ricorrenti che rappresentano una vera e propria emer-genza, pericolosa per la stessa vita dell’animale. Anche

se lo stato epilettico è un’anomalia del sistema nervoso centrale, in quasi tutti gli apparati dell’organismo si verifica-

no profonde alterazioni (caduta sistemica della pressione, mi-nore afflusso di sangue al cervello, difficoltà respiratoria, febbre, aumento della frequenza cardiaca, notevole incremento dei fabbisogni di ossigeno e zuccheri). Queste ultime contri-buiscono in maniera rilevante a determinare uno stress sistemico acuto, scatenante da porre in relazione alle crisi convulsive ripetute ed ai conseguenti danni a carico dei neuroni.

La distinzione tra le due forme principali di epilessia può essere eseguita prendendo in considerazione una serie di dati: Anamnesi. Non esiste un solo dato anamnestico od una serie di circostanze che permetta di distinguere con sicurezza l’epilessia vera da quella sintomatica. Tuttavia alcune caratteristiche sono da considerarsi con attenzione. le convul-sioni di natura idiopatica tendono a manifestarsi negli animali a riposo ed a non essere associate ad un lungo periodo preliminare, spesso sono di breve durata e si interrompono improvvisamente. Il recupero dell’animale è generalmente rapido (pochi minuti) e caratte-rizzato da evidenti segni di fame e/o sete. Un dato significativo è quello rappresentato dal fatto che è impossibile stabilire qualsiasi anomalia durante il periodo che intercorre tra una crisi e l’altra.

A. C.

CriSi ConVUlSiVe nel CAne

SALute AnimALe

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SALute AnimALe

InSorgenzal’epilessia vera solitamente esordisce dopo il primo anno di vita ed è raro che insorga pri-ma del nono o decimo mese. Dinanzi ad un cucciolo che inizi a manifestare crisi convulsive prima che abbia raggiunto questa età, si dovrà prendere in considerazione l’esistenza di una malattia congenita o di natura infettiva.

SeSSogli animali di sesso maschile sono colpiti da epilessia in misura maggiore di quelli di sesso femminile nella misura di 60 a 40. Tra i cani con epilessia sintomatica, invece, l’influenza del sesso è più che altro da mettere in rapporto con la causa primaria come ad esempio nel caso dell’ipocalcemia post - partum, di metastasi cerebrali di tumori mammari, di neoplasie delle meningi.

razzaSi ritiene possa esistere una predisposizione di razza e che la malattia possa essere eredi-taria anche se non vi è concordanza su questa ultima affermazione.

eSame ClInICoIn considerazione del fatto che la diagnosi di epilessia vera è riservata ad animali in cui non è possibile riscontrare alcuna causa della condizione morbosa e che appaiono “normali”, è di fondamentale importanza l’effettuazione di un’accurata visita clinica e neurologica, associata ad esame completo del sangue, delle urine, del liquido cefalorachi-diano e ad indagini strumentali, quali ad esempio la tomografia assiale computerizzata.

ComPortamento In CaSo DI attaCCo ePIlettICoIn presenza di un attacco epilettico a carico del nostro cane non vi sono particolari possibilità di controllo. Sarà opportuno spostare tutti gli oggetti circostanti per impedire che il cane possa ferirsi. evitiamo di aprire la bocca del cane e di tentare di estrarre la lingua. Anche se questo evento può verificarsi è estrema-mente raro. Oltre a tutto la forza delle mascelle del cane renderà inutile qualsiasi tentativo di aprirgli la bocca.

teraPIa meDICaScopo fondamentale della cura nel cane epilettico è quello di prevenire il verificarsi delle crisi convulsive attra-verso la somministrazione di anticonvulsivanti. Spesso ci si deve accontentare di un risultato inferiore, rappresentato da una riduzione della gravità, della frequenza o della durata delle crisi. È anche da tenere presente da parte del proprietario come un animale affetto da epilessia idiopatica debba essere trattato farmacologicamente per tutta la durata della sua vita e sottoposto a visite programmate.

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è una sindrome che si instaura in conseguenza del contatto della superficie corporea dell’animale con sostanze irritanti od allergizzanti. La prima forma può interessare soggetti di ogni età, mentre la seconda si presen-

ta in seguito ad un’iniziale sensibilizzazione, all’instaurarsi di una memoria antigenica e, quindi, ad un secondo contatto con l’allergene. nel cane

esistono razze maggiormente predisposte allo sviluppo di dermatiti da contatto con fattori allergici come il pastore tedesco, il barboncino, il terrier ed il golden retriever. nel gatto l’evento è più raro tranne che per le forme connesse con l’impiego di determinati insetticidi a base di limonene.

la presenza di una dermatite può favorire la penetrazione di antigeni attraverso la cute e l’insorgenza di un’infiammazione di natura allergica. Composti irritanti che possono dar luogo a que-sto fenomeno patologico sono costituiti da piante, deodoranti, saponi, detergenti, cere, erbicidi, fertilizzanti, insetticidi, conci-mi, collari antipulci, stoffe, ciotole di plastica, ecc. La sindrome può comparire a distanza di 24 ore dal contatto con sostanze irritanti. Clinicamente le lesioni si manifestano soprattutto in corrispondenza delle parti del corpo prive di peli o che han-no stretto contatto con il suolo, come mento, regione ventrale di collo ed addome, sterno, inguine, scroto, spazi interdigitali. Esse si presentano sotto forma di aree eritematose, edematose, cui consegue lo sviluppo di papule e placche. Il prurito può essere moderato, ma il più delle volte è assai intenso.

la diagnosi si avvale di esami bioptici della cute, di test fondati sulla cerotto reazione, su prove che prevedano l’eliminazione del-la sostanza supposta irritante seguita da un test di provocazione,

in cui si programma una progressiva esposizione alle varie sostanze antigeniche irritanti.

la terapia prevede l’eliminazione dei composti irritanti, l’effettuazione di bagni con shampoo ipoallergici, l’uso di corticosteroidi. L’allontana-

mento della causa il più delle volte da un risultato positivo dopo1-2 giorni in termini di regressione delle alterazioni cutanee, mentre un nuovo contatto

con lo stesso allergene può scatenare la comparsa di sintomi clinici che posso-no persistere per diverse settimane.

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Una malattia allergica si verifica quando la pelle viene a contatto con un determi-nato agente, che la sensibilizza e che poi, in occasione di una esposizione suc-cessiva, scatena la comparsa di manifestazioni cliniche. Sono situazioni patolo-

giche in deciso aumento nei piccoli animali nel corso degli ultimi anni e che richiedono un intervento terapeutico dal momento che non sempre si risolvono spontaneamente.

• Ipersensibilità da morso di pulceÈ la forma più comune provocata da sostanze che sono iniet-

tate tramite la saliva con il morso della pulce. La malattia è soprattutto stagionale o caratterizzata da un peggiora-mento in estate ed autunno. Sulla pelle degli animali col-piti è possibile trovare le pulci o le loro deiezioni. Queste ultime, quando poste su un fazzoletto di carta inumidito, provocano la comparsa di una colorazione brunastra o

rossastra. Nel cane il prurito, le croste e le bollicine predo-minano in corrispondenza di dorso e groppa oltre che delle

cosce. Nel gatto si può osservare una vera e propria infiamma-zione cutanea con perdita di pelo. Un’azione profilattica contro le pulci rappresenta il migliore trattamento per gli animali.

• Allergia da contattoÈ una reazione allergica provocata da sostanze di varia natura come vegetali, farmaci per uso topico, fibre sintetiche, detergenti, collari, ecc. Nell’animale si manifesta con la comparsa di un arrossamento o di bollicine in zone caratterizzate dalla presenza di peli radi come lo scroto, la faccia ventrale dell’addome, gli spazi interdigitali, la punta del mento, l’orecchio. Con il tempo le lesioni possono diffondersi alle aree coperte di peli. La cura migliore consiste nell’evitare il contatto con la sostanza responsabile dell’allergia. Quando ciò non sia possibile si dimostra utile l’uso di cortisonici dietro consiglio veterinario.

Prof. A Ciorba

Pelle eD AllergiA

Gentile Professore,

i miei tre cani durante l’anno hanno problemi di pelle, si grattano e compaiono delle bollicine o delle zone arrossate. Ho avuto a che fare con pulci e alimenta-zione forse non corretta.

Antonia L. (Fermo)

L’eSPertO riSPOnDe

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• Ipersensibilità da morso di zanzaraSi manifesta più comunemente nel gatto che vive gran parte della sua vita all’aperto, ha un andamento stagionale nei climi temperati. Compare sotto forma di croste, bollicine od addirittura piccole ulcerazioni sulla faccia esterna dell’orecchio, sui margini delle zampe. Il gatto tende a guarire spontaneamente una volta riportato in casa in modo da evitare un contatto con le zanzare. La terapia si basa sull’uso di antistaminici e di acidi grassi essenziali per ottenere un sollievo a breve termine delle manifestazioni cliniche e nella preven-zione del morso delle zanzare mediante l’impiego di repellenti od una modificazione dello stile di vita.

• Reazione avversa al ciboQuesta forma patologica può avere un’insorgenza esplo-

siva con la comparsa di bollicine, croste, perdita di pelo associate a prurito oltre a sintomi gastroenterici. Per svelarne la presenza si ricorre all’uso di una così detta dieta da eliminazione, rappresentata cioè dalla somministrazione di alimenti con cui l’animale si presume non sia stato mai alimentato precedentemente. Gli animali con reazioni avverse al cibo possono essere alimentati a tempo indeter-

minato con diete speciali del commercio o con spe-ciali formulazioni casalinghe secondo una formulazio-

ne dettata da un medico veterinario esperto di nutrizione.

• Dermatite atopicaLa dermatite atopica deriva da una reazione allergica a sostanze presenti nell’ am-biente come gli acari della polvere, le spore delle muffe od i pollini. In molti animali la malattia è stagionale, ma nella maggior parte dei casi i segni clinici possono essere presenti durante tutto l’anno. L’andamento altalenante del prurito dipende dalla presen-za e concentrazione nell’ambiente delle sostanze allergiche. Nel cane da luogo alla comparsa di prurito a carico del muso, delle orecchie, zampe, ventre con arrossamenti più o meno ampi. Nel gatto la malattia può provocare un’infiammazione cutanea, perdita di pelo e prurito soprattutto su testa e collo.Evitare le sostanze allergizzanti è difficile per cui è necessario individuare quelle responsabili ricorrendo a test e prove di laboratorio. Nel contempo si potrà agire ricorrendo a farmaci contro il prurito, ad integratori e shampoo specifici

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Dr L. Pecchia med.vet.

oMeoPATiA e feriTe DA MorSo negli AniMAli

OmeOPAtiA

Con l’arrivo della bella stagione aumenta il tempo che i nostri piccoli amici trascorrono fuori casa i gatti escono in giardino ed i cani fanno passeggiate con i loro padroni. Li portiamo di più ai giardini, nei parchi, nelle aree dedicate a loro, aumentano quindi

i contatti tra cani, ma non sempre tutti vanno d’accordo e socializzano nello stesso modo. Si possono creare delle situazioni di “attrito” tra gli animali che si trovano liberi che sfociano in liti con conseguenze più o meno serie. a volte la zuffa dura pochi attimi, uno dei due contendenti si ritira in buon ordine e finisce lì, altre volte purtroppo le cose vanno oltre e ci troviamo di fronte a degli attacchi molto duri con morsi e ferite. Ultimamente questi episodi sono aumentati anche per un eccessivo affollamento delle aree cani e per la scarsa attenzione dei proprietari che pensano che i loro animali vadano d’accordo con tutti.

Oltre allo spavento ed ai litigi tra persone che tali episodi creano si rende molte volte neces-sario l’intervento del veterinario che deve medicare le ferite. In alcuni casi basta una medica-zione ed una terapia antibiotica, in altri bisogna ricorrere alla chirurgia per suturare ferite profonde e lacerazioni.

l’omeopatia in questi casi ci può aiutare in due modi: uno lavorando sulle tematiche mentali del cane o del gatto, cercando con l’aiuto del medico veterinario omeopata, un rimedio di fondo che lo possa mettere in equilibrio con le sue problematiche. Questo approccio può essere fatto anche in contemporanea ad un percorso con un bravo educatore, le due cose non contrastano.

Altro aiuto che ci viene dall’omeopatia e nel trattamento delle ferite e nel post chirurgia, con l’utilizzo dell’ARNICA per il dolore e per i traumatismi, e del LEDUM PALUSTRE per le ferite da corpo penetrante ed appuntite. Questi rimedi possono essere utilizzati da soli od anche affiancati da una copertura antibiotica, ma comunque aiutano a far riprendere l’animale molto più in fretta e favoriscono la cicatrizzazione delle ferite.

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la Boswellia Serrata, conosciuta anche come pianta dell’incenso, è un albero di circa 4 metri d’altezza, originaria delle foreste di alcune zone dell’India, del Nord Africa e dell’Oriente. Il genere Boswellia comprende circa 700 specie di piante arboree tropicali.

Alcune specie di Boswellia sono utilizzate per produrre l’incenso impiegato in diverse funzioni religiose, tra cui quelle della chiesa cattolica che la utilizza miscelata ad altre piante, ma tra tutte le specie la più usata è Boswellia sacra. la componente maggiormente utilizzata a scopo terapeutico è rappresentata da un’oleoresina gommosa di colore giallo-bruno, che si ottiene per incisione della corteccia o per estrazione dalle foglie.

la gommoresina di Boswellia Serrata, ed i suoi estratti alcolici, sono utilizzati come efficaci rimedi coadiuvanti, antireumatici ed antinfiammatori per il trattamento soprattutto di nume-rosi problemi che possono colpire le articolazioni o l’intestino, ma anche per le sue proprietà espettoranti, broncodilatatrici, stimolanti la sudorazione. Gli acidi boswellici costituiscono il

principio attivo della pianta e sono contenuti nella frazione resinosa, mentre quella oleosa contiene oli essenziali. Tutti questi elementi contribuisco-no a fornire i caratteri specifici della pianta, l’intensa profumazione che emana quando bruciata e le sue proprietà medicinali. la migliore resina è raccolta in autunno, a seguito di incisioni praticate in estate

e produce ciò che viene chiamato incenso bianco per oppo-sizione all’incenso rosso, raccolto in primavera dopo incisioni nel corso dell’inverno.

l’uso di questa pianta è soprattutto praticato dalla medicina ayur-vedica. l’ayurveda è la medicina tradizionale utilizzata in India fin

dall’antichità. Ayurveda è una parola composta da ayur, durata della vita o longevità e veda conoscenza rivelata. Molti traducono erroneamente l’ayurveda come scienza

della vita. In realtà è un sistema medico molto ampio e complesso, comprendente aspetti di prevenzione, oltre che

di cura, che permetterebbero, se applicati rigorosamente, di vivere più a lungo, migliorare la propria salute e rispettare il

proprio corpo. È attualmente inclusa dalla maggior parte degli Stati membri dell’Unione Europea tra le medicine non convenzionali la cui erogazione è consentita da parte di medici qualificati.

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siamo ormai nel pieno della stagione primaverile: l’allungarsi delle giornate e le tempe-rature sempre più gradevoli favoriscono le passeggiate all’aria aperta con il proprio animale domestico. Ma ogni proprietario attento al benessere del suo quattrozampe

sa bene quanto sia importante, soprattutto in questi mesi, proteggersi e proteggerlo al meglio dall’aggressione degli ospiti indesiderati come insetti e parassiti. E la paura cresce progressi-vamente con la consapevolezza dei rischi, anche molto pesanti, per la loro salute.

PRODOTTI ANTIPARASSITARI DI SINTESI O NATURALI?Esistono in commercio numerosi tipi di antiparassitari chimici. Ma le loro alternative naturali stanno assumendo un riconoscimento sempre più importante: esse, infatti, sono in grado di unire l’eccellenza qualitativa ad un’attenzione particolare per il rispetto dell’ambiente. E tra gli estratti vegetali più importanti una citazione particolare la merita l’olio di Neem, estratto dall’albero omonimo presente in India.

L’OLIO DI NEEM: LA PIANTA DEL FUTUROL’olio di Neem, in particolare quello ottenuto mediante spremitura a freddo dei semi, è risultato molto efficace nel contrastare le infestazioni dagli ospiti indesiderati. La sua vera forza sta nella sua complessità: i composti del Neem sono così complessi e numerosi al punto da essere pres-soché impossibili da riprodurre sinteticamente e anche lo sviluppo di una resistenza da parte degli ospiti indesiderati. Inoltre gli effetti dei prodotti a base di Neem colpiscono “un’ampia gamma di insetti provocando su di essi effetti comportamentali e fisiologici che vanno dalla mortalità alla deterrenza al nutrimento, all’interruzione della crescita, ma anche effetti di steri-lizzazione, disturbo dell’accoppiamento, inibizione della deposizione delle uova”.

I VANTAGGI DI UNA DIFESA NATURALECome tutti i prodotti di origine naturale, anche gli antiparassitari non possono essere valutati sulla base di saltuarie e occasionali applicazioni. Essi richiedono una costanza di somministra-zione e una tempistica leggermente più lunga rispetto ai prodotti di sintesi per offrire risultati. Se questo può considerarsi come un aspetto “contro”, però, i fattori “pro utilizzo” dei prodotti naturali sono numerosissimi:• si possono utilizzare per lunghi tempi;• non comportano rischi di sovradosaggio o di risvolti negativi sulla salute dell’animale;• si possono utilizzare in sinergia tra loro (ad esempio applicando una fialetta spot-on insieme ad un collare e uno spray) e possono essere associati anche ad un prodotto chimico per rafforzarne l’efficacia.

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Insomma, se costituiti da materie prime di alta qualità, i prodotti naturali possono essere anche una valida alternativa ai rimedi chimici in diverse situazioni, considerando anche che sempre più spesso gli esperti segnalano fenomeni di resistenza dei parassiti nei confronti dei prodotti di sintesi.

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è una credenza che si può ritenere si possa far risalire a quando

i cani erano impiegati soprattutto per la caccia. Nel passato quando vac-cinare un cane era raro, anche il cimurro era una malattia frequente e così la comparsa di un naso secco che comportava un grave danno del-le capacità olfattive dell’animale e il ve-nir meno delle sue capacità venatorie. Quando i caccia-tori dovevano com-

prare un cane gli tasta-vano il naso (chiamato “tartufo”) per assicurarsi di non fare un catti-vo affare, comprandone uno “non valido”. Questo modo di pensare si è poi trasferito anche al gatto. teniamo però presente che il naso di cani e gatti è umido a causa della condensa dell’aria che si forma quando quella calda che esce dal naso entra in contatto con l’aria fredda esterna. Il fatto che il naso di questi animali sia secco o umido dipende quindi, nella mag-gior parte dei casi, dalle condizio-ni climatiche per cui d’estate con il tempo asciutto sarà più secco, d’inverno sarà più umido.

A. C.

Se il Mio CAne HA il nASo SeCCo VUol Dire CHe non STA Bene?

AngOLO CAne

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questa volta parleremo della storia di Baby, una pitbull bi-colore di dieci anni che si è guadagnata l’appellativo di eroe. La storia si svolge in Oklahoma nel 2013. Era una notte come tante, quando ad un certo punto, Baby avverte l’odore di fumo ed

inizia con voce rauca ad abbaiare per salvare la sua famiglia umana. L’incendio divampò ma grazie a lei, tutti si trassero in salvo.

Ci sono varie versioni della storia, alcune dicono che la cagnolona ha salvato cinque perso-ne, altre due persone e altri cinque cani. Altre ancora dicono che abbia salvato anche i vicini di casa. Ma una cosa è certa Baby, ha tratto in salvo tutta la sua famiglia. Essi persero tutto, ma non la vita e neanche l’amore del loro angelo custode, che sta passando la sua vecchiaia tra le cure amorevoli dei suoi padroni.

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BABy, il PiTBUll CHe HA SAlVATo lA SUA fAMigliA DAll’inCenDio

AngOLO CAne

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dopo aver osservato il Novecento, vorrei porre l’accento sull’antichità. Pensiamo agli antichissimi graffiti preistorici. Il cane esiste-

va già, con la sua figura snella ed agile, adatto ad inseguire le prede. Lo stesso vale nell’anti-

co Egitto, dove addirittura era un Dio, Anu-bi. Il dio Anubi era un saluki detto anche levriero persiano. Egli per la popolazione

egizia era colui che accompagnava le ani-me nell’aldilà. Colui che era presente durante

l’imbalsamazione dei Faraoni.

Un esempio era Tutankhamon spesso ritratto con i cani. Essi per gli Egiziani erano sacri quanto i loro

padroni e gli Dei. l’eleganza del levriero, la sua velocità, la sua austerità era considera-ta una vera e propria forma di nobiltà. Mi piace pensare che il tempo si sia fermato lì. Nel periodo in cui gli animali erano felici e fedeli compagni di vita, senza essere schiavi di orribili eventi. Essi hanno una purezza unica. Pensiamo che gli stes-si tipi di cani, nei secoli e nelle altre parti del mondo, hanno subito vio-lenze e soprusi.

Come i Galgos, con i loro gal-gueros, oppure i Greyhounds uti-

lizzati per le corse e le scommesse. Potrei citarne tantissimi di esempi. For-

se era più giusto considerarli sacri per donare loro una dignità, piuttosto che uti-

lizzarli come strumento. Ci leggiamo nel prossimo numero per nuove scoperte sulla

storia del cane!

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il TrAgHeTTATore Di AniMe:il Dio AnUBi

AngOLO CAne

Il caratteristico “rumore” che il gatto può emettere per lungo tempo, anche con la bocca chiusa o mentre succhia il latte, è un suono gutturale doppio, risultato sia dell’inspira-zione sia dell’espirazione. Le fusa sono un segnale per comunicare alla madre che

l’attività di allattamento procede positivamente. Di solito le fusa esprimono contentezza, ma possono essere emesse anche quando non sta in buona forma. Secondo alcuni etologi il gatto può fare le fusa anche quando è affa-mato o ansioso. le fusa quindi non rivelano lo stato emotivo del gatto ma potrebbero rappresentare una sorta di richiesta del gatto nel suo rapporto con l’umano con cui manifesta il suo desiderio di averlo vicino. La frequenza (in hertz) a cui emettono le fusa e tra i 25 e i 50 Hz. I “grossi felini”, come leoni, tigri, leopardi, giaguari, non fanno le fusa perché non hanno la struttura anatomica adatta. I loro cuccioli emettono vibrazioni similari e dal significato analogo, anche se diverse per suono e durata, perché sono prodotte solo nella fase espiratoria. I “piccoli felini”, come il gatto selvatico, la lince, il puma fanno le fusa, ma non ruggiscono. Alcuni studiosi sostengono che il leopardo delle nevi le sappia fare e non ruggisca.

A. Ciorba

Ho VogliA Di fAre le fUSA

AngOLO gAttO

CONTRO LA CISTITE, UN RIMEDIO NATURALE

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lo York Chocolate è una razza selezionata da un allevatrice negli USA partendo da una femmina a pelo lungo bianco e nero accoppiata con un fratellastro a man-tello nero. Con successivi incroci si ottenne questa nuova razza, caratterizzata da

soggetti sia monocolori sia bicolori, tutti color cioccolato. è un gatto di notevole mole, con mantello lungo, lucente e setoso, privo di sottopelo. rustico, forte e sano, ha uno spiccato senso per la caccia; ama giocare. attivo ed energico, ama essere coccolato tipico gatto da appartamento.

A. Ciorba

york CHoColATe

Paese d’origine: Stati Uniti.Varietà di colore: due i colori solidi, chocolate (mar-rone scuro) e lavanda (marrone chiaro), e due bico-lori, cioccolato-bianco e lavanda-bianco...Gli occhi sono a mandorla, di colore oro, verde o nocciola.Categoria: pelo Semi Lungo.Corporatura: medio-grande (maschi fino a 8 kg, femmine fino a 5 kg); ossatura robusta e muscola-tura compatta.arti: posteriori più alti di quelli anteriori; piedini grandi e rotondi, dita con ciuffi di peli.testa: media, a forma di cuneo con muso modera-tamente arrotondato; leggera interruzione del naso; mento leggermente pronunciato.

orecchie: grandi, a punta, larghe alla base e inclinate in avanti; presentano ciuffi di pelo nel padiglione e leggera peluria all’esterno.occhi: medi, a mandorla, obliqui; di color oro, verde o nocciola.Coda: da media a lunga, larga alla base e folta.mantello: di media lunghezza, morbido e lucente, soffice e setoso, senza sottopelo; è più corto sul muso, sul ventre e nella parte inferiore delle zampe; più lungo sulla parte superiore delle zampe.

Caratteristiche Standard

AngOLO gAttO

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la speranza di vita dei carnivori domestici è aumentata in modo significativo in questi anni, grazie ai progressi realizzati dalla medicina veterinaria, al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e ad una alimentazione più attenta alle esigenze del nostro non più

giovane amico, garantendo loro una migliore qualità della vita. Lo scopo primario della dieta è fornire i nutrienti sufficienti a soddisfare le esigenze nutrizionali degli animali. Una corretta alimentazione rappresenta la base fondamentale per mantenere un buono stato di salute e per prevenire malattie e fastidiosi disturbi. A tal fine è necessario, non solo evitare le carenza ma anche gli eccessi.

Negli Stati Uniti, ad esempio, la percentuale dei gatti obesi è veramente molto alta, si parla del 40% dei gatti domestici circa (un gatto è da considerarsi obeso quando il suo peso com-plessivo supera all’incirca del 20% il suo peso ideale). Il problema principale nell’insorgenza dell’obesità è l’esagerato consumo di cibo. Le calorie ingerite superano quelle realmente consumate nell’arco della giornata dal gatto facendolo quindi ingrassare. I gatti soffrono delle tipiche patologie che affliggono il mondo “umano”, quali obesità, malattie cardiovascolari, patologie renali e gastrointestinali.

ALLORA COSA FARE?Un episodio isolato non è solitamente motivo di preoccupazione per il proprietario del gatto, dato che potrebbe anche essere associato ad una semplice sensibilità all’alimento o ad al-cuni componenti contenuti in esso. Spesso basta mettere “a riposo l’intestino” o alimentarlo in modo leggero e con alimenti ad alta digeribilità. Se la situazione non si ferma ad un “unico caso episodico” allora è meglio consultare un Veterinario che, durante la visita ambulatoriale, approfondisca la natura del problema riscontrato dal proprietario.

Tante cause potenziali dunque ma, spesso, sintomi comuni. Le problematiche, infatti, che possono scatenare questi disturbi possono essere molteplici e differenziate, tra le più comuni si annoverano: le allergie alimentari, i cambi continui di alimento, alcune intolleranze, le parassi-tosi intestinali, l’uso non attento di alcuni farmaci, le neoplasie, le pancreatiti, etc. Il veterinario sarà in grado di decidere, dopo il suo percorso diagnostico, se il piccolo amico è davvero malato o ha solo bisogno di un regime alimentare specifico, una nutrizione adatta e specifica per le sensibilità alimentari o di supporto alla sensibilità gastrointestinale, renale,etc.

Dr. Valerio Bianchini, Snt - Scuola di nutrizione trainerwww.scuolanutrizionetrainer.it

e Se il noSTro gATTonon STA Bene?

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ALtri Pet

Originario di Hafling (nome italiano Avelengo), paese vicino a Mera-no. Denominato anche Haflinger

o Cavallo di Hafling o Pony Avelignese. razza molto antica, anche se ufficial-

mente nasce nel 1874, con le caratte-ristiche attuali, dall’accoppiamento

di una cavalla indigena con lo stallone el Bedavi (forse berbe-

ro). In passato era usato per lavori in agricoltura. Oggi si

apprezza per l’equitazio-ne agrituristica. Cavallo

da sella.

Caratteristichetipo: mesomorfo.

Dotato di un mantello sauro-

dorato; ciuffo, criniera e coda

con crini abbondan-ti, sottili, lisci e gene-

ralmente chiari.mole medio piccola: altez-

za al garrese: maschi (mini-mo 137 cm), femmine (minimo

134 cm).Temperamento docile, buona di-

sposizione all’attività dinamica con equilibrio tra velocità dell’andatura e

potenza dello sforzo.Forme armoniche, solide e corrette. Piede

ben conformato, con zoccolo sano, resi-stente.

A. C.

CAVAllo AVeligneSe o HAflinger - rAZZA iTAliAnA

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COnSigLi Per vOi

quando si decide di prendere un cucciolo in casa si dovranno valutare alcuni fattori compreso un certo grado di esperienza dei futuri proprietari. Un cane di piccola taglia, appartenente a razze da compagnia, consentirà ad un bambi-

no di interagire e giocare con l’animale senza averne timore. Un cucciolo di taglia grande potrebbe intimidire il bimbo soprattutto durante

lo svolgersi di alcuni tipi di giochi che comportano un contatto fisico. Possiamo anche pensare che lo stes-

so cucciolo di piccole dimensioni potrebbe essere spaventato dal contatto con il bambino spesso esuberante. Per quanto riguarda il gatto è oppor-

tuno orientarsi su razze che abbiano una motiva-zione pro sociale accentuata. Il gattino in molti casi

cercherà di sfuggire alle attenzioni un po’ maldestre di un bambino cercando scampo dove non possa essere facil-

mente raggiunto. Per evitare fenomeni anomali relativi al comportamento potrebbe essere consigliabile adottare un

cucciolo od un gattino di 2 – 3 mesi di età piuttosto che un adulto. Per proce-

dere all’adozione di un cane o di un gatto adulto sarebbe consigliabile prendere con-

tatto con un medico veterinario esperto in compor-tamento animale. Questi ci saprà consigliare non solo in merito alla presenza di “particolari”comportamenti anomali del cane e del gatto, ma anche sulla qualità della socia-lizzazione secondaria nei confronti degli esseri umani e valutando eventuali rischi. Una visita pre adozione non dovrebbe solo riguardare aspetti legati all’eventuale presenza di malattie dell’animale ma anche rappresentare un momento fondamentale per l’instaurazione di un dura-turo e soddisfacente legame uomo – animale.

SCelTA eD ArriVoDi Un CUCCiolo in fAMigliA

A. C.

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quando le giornate si allungano e il sole si fa sentire, non esiste emozio-ne più bella di una passeggiata con

il nostro amico a 4 zampe. La nostra commu-nity è aperta, ma a volte si deve avere tanta pazienza con Fido un po’pigro che non vuole uscire dal letargo. Ci sono tanti giochi propo-sti all’aria aperta che invoglieranno il pigrone ad interagire con la natura. Poi ci sono i pe-losetti iperattivi che non aspettano l’ora che ritorni il loro padroncino per rotolarsi nell’erba e conoscere altri amici come loro. Nei nostri post cominciamo a parlare di protezione del manto perché gli insetti sono sempre in ag-guato e le prime zanzare si fanno sentire.

I prodotti in offerta sul nostro sito non mancano. Un’altra caratteristica dell’ar-rivo della primavera è il desiderio di vacanza, evasione. Troviamo numerose strutture che accolgono gli animali ed offrono servizi dedicati esclusivamente a loro. Non mancano le compagnie aeree che consentono di far accomodare vicino a noi il nostro amico (sempre nel rispet-to delle norme di sicurezza ed igiene). Cosa dice la rete? Era il momento che si pensasse realmente di accudire Fido e Micia come essere umani, e non come esseri inanimati. Questo lo sanno bene le cliniche che utilizzato la Pet therapy e i medici che stanno cominciando a prescriverla. Sono sempre di più le persone che appoggiano i diritti degli animali... e diventano migliori ogni giorno che passa.

Tra una passeggiata e l’altra gli store di Circonvallazione orientale e Testa di lepre offrono ottime promozioni e consigli dei nostri esperti. Non mancate, e non dimenticate di portare con voi gli amici animali, che potranno fare amicizia con nuovi pelosetti!

PriMAVerA VeriTAS! Pamela Sales

Qui DemAS

la favola di Sepulveda rac-conta la storia di un bambi-no e di un cane. Il bambino

è un piccolo mapuche, fiera popolazione cilena che da sem-pre abita quelle terre; il cane, di razza, è il suo compagno di giochi Il piccolo stringe con lui un intenso legame di amicizia.

In questa regione del mondo, però, sono tempi duri e uomini dal cuore di ghiaccio decidono che non è possibile che un bam-bino mapuche sia il proprietario di un cane così pregiato.

I due sono separati, e il cane ini-zia una vita di sofferenza, fino a quando, addestrato dai suoi nuovi padroni alla caccia ai ri-belli e ai fuggitivi, ritroverà il suo grande amico, diventato adulto e capace di scelte coraggiose, e gli dimostrerà ancora una vol-ta la propria fedeltà.

Una nuova, commovente favo-la del grande scrittore cileno, fondata sul valore della fedeltà e della solidarietà, e sul rispetto per la terra che abitiamo e per tutti gli esseri viventi che la po-polano.

Di luis Sepúlveda

SToriA Di Un CAne CHe inSegnò A Un BAMBino lA feDelTà

A. C.

L’AngOLO DeLLA LetturA

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PeT qUiZ1)c 2)b 3)a 4)a 5)a 6)b 7)b 8)c

Le risposte corrette:

Il metoprene è un principio attivo usato per un'azione :

La idronefrosi è :

Lo ioide è un osso situato a livello di :

Il bolognese è un cane di taglia :

La filariosi nel cane è trasmessa da :

L'acido linoleico è un :

La Vitamina K è contenuta soprattutto in :

La vena alveolare si trova in corrispondenza di :

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antinfiammatoria

dilatazioneventricolo dx

collo

grande

zanzara

carboidrato

prezzemolo

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antibiotica

dilatazione del bacinetto renale

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