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TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE E enti Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media Turismo Dentale con Soggiorno Gratis Settimanale - Anno 6 N ° 49 Lunedì 23 settembre 2013 SANITÀ Salute e politiche sociali Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media IL PUNTO / I dati del Rapporto Bes relativi all’anno in corso Buone le performance italiane Molti i passi avanti compiuti in aggiornamento e innovazione L a vita media continua ad aumentare. E l’Italia è tra i Paesi più longevi d’Europa. Lo dice il rapporto 2012 sulla Sanità in Euro- pa (e European health report 2012), diffuso a marzo di quest’anno dall’Organizzazione mondiale della sanità, che analizza i servizi sanitari di 53 nazioni. In estrema sintesi, poi- ché i temi affrontati sono numerosi nelle 170 pagine dello studio, nel 2012 migliora la vita media, in particolare tra le donne, cresciuta di tre anni negli ultimi trenta e arrivata a 85 an- ni, ma anche l’aspettativa di vita non è male, con lo Stivale al terzo posto, mentre per mor- talità si piazza al secondo. Il tutto a conferma, in sostanza, di un’Italia che continua a farsi spazio nell’Europa dalle tante velocità, nel segno di un Paese intenzio- nato a guadagnare posizioni. L’Italia è tra i Paesi più longevi d’Europa. E la vita media migliora specie tra le donne P romuovere la salute, il be- nessere, la sicurezza dei cittadini, possibili pazienti, e rendere efficienti i servizi a loro rivolti. Questi i pilastri della buona sanità. Non si so- no sconti, tanto meno in tem- pi di spending review, quando più che mai l’occhio guarda ai principi di buone prassi, appropriatezza, rispetto della qualità della vita. E l’impegno, attivo, passa da professionali- tà, ricerca e soprattutto inno- vazione del sistema nella sua globalità. Trite e ritrite, sono le cose di tutti i giorni, che balzano fuori dalla cronaca e fanno discutere l’attualità. Ma c’è un aspetto che sfugge o, meglio, che non sempre viene tenuto nel giusto conto. Il Bel Pae- se, tra luci e ombre, rimane una delle nazioni che ha fatto passi importanti negli anni in termini di aggiornamento, innovazione, adeguamento al resto d’Europa proprio in fatto di sanità, con buone perfor- mance. Così, se è vero che la qualità dei servizi sociali non è sempre adeguata, è altrettanto vero che su questo terreno ci sono stati significativi miglio- ramenti nel tempo. E così pu- re per le lunghe liste d’attesa, che comunque rimangono un ostacolo importante all’acces- sibilità del Servizio sanitario nazionale. D’altro canto, tanto è cambiato, per esempio, nel caso dell’Assistenza domicilia- re integrata: gli anziani trattati sono raddoppiati e molti più bambini sono stati accolti in strutture pubbliche per la pri- ma infanzia, benché per questi ultimi la quota di quelli che usufruiscono di tali servizi sia ancora esigua, pari al 14%. È quanto emerge dal Rapporto Bes 2013, il primo sul Benes- sere equo e sostenibile (Cnel e Istat), che tra le diverse te- matiche non dimentica di ap- profondire quella relativa alla qualità dei servizi. In partico- lare, l’assistenza sociosanitaria ha rafforzato il suo ruolo, pe- raltro in virtù dell’essere una realtà alternativa al ricovero ospedaliero ordinario, poiché meno costosa e più vicina alle esigenze dell’utenza. Quanto, invece, alla componente so- cioassistenziale, essa si rivol- ge a utenti, minori o adulti, con problemi legati al disagio sociale ed economico, ed è in- dirizzata a offrire accoglienza abitativa, tutela dei minori, as- sistenza socioeducativa e psi- cologica. In questo ambito, il Nord mostra migliori perfor- mance del resto d’Italia per la dotazione di queste strutture residenziali, con 10 posti letto per 1.000 abitanti, contro i 5 e 4 rispettivamente al Centro e al Mezzogiorno. L’offerta più elevata si registra in Val d’Ao- sta e nella provincia di Trento, a loro volta con 17,4 e 13 posti letto ogni 1.000 abitanti. Spedizione con tariffa Posta Target Magazine conv. naz./304/2008 del 01-06-2008 © Scanrail - Fotolia.com © michaeljung - Fotolia.com

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E entiAttività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media

Turismo Dentale con Soggiorno Gratis

Settimanale - Anno 6 N° 49 Lunedì 23 settembre 2013

SANITÀ Salute e politiche sociali

Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media

■ IL PUNTO / I dati del Rapporto Bes relativi all’anno in corso

Buone le performance italianeMolti i passi avanti compiuti in aggiornamento e innovazione

La vita media continua ad aumentare. E l’Italia è tra i Paesi più longevi d’Europa.

Lo dice il rapporto 2012 sulla Sanità in Euro-pa (�e European health report 2012), di�uso a marzo di quest’anno dall’Organizzazione mondiale della sanità, che analizza i servizi sanitari di 53 nazioni. In estrema sintesi, poi-ché i temi a�rontati sono numerosi nelle 170 pagine dello studio, nel 2012 migliora la vita

media, in particolare tra le donne, cresciuta di tre anni negli ultimi trenta e arrivata a 85 an-ni, ma anche l’aspettativa di vita non è male, con lo Stivale al terzo posto, mentre per mor-talità si piazza al secondo. Il tutto a conferma, in sostanza, di un’Italia che continua a farsi spazio nell’Europa dalle tante velocità, nel segno di un Paese intenzio-nato a guadagnare posizioni.

L’Italia è tra i Paesi più longevi d’Europa. E la vita media migliora specie tra le donne

Promuovere la salute, il be-nessere, la sicurezza dei

cittadini, possibili pazienti, e rendere e�cienti i servizi a loro rivolti. Questi i pilastri della buona sanità. Non si so-no sconti, tanto meno in tem-pi di spending review, quando più che mai l’occhio guarda ai principi di buone prassi, appropriatezza, rispetto della qualità della vita. E l’impegno, attivo, passa da professionali-tà, ricerca e soprattutto inno-vazione del sistema nella sua globalità. Trite e ritrite, sono le cose di tutti i giorni, che balzano fuori dalla cronaca e fanno discutere l’attualità. Ma c’è un aspetto che sfugge o, meglio, che non sempre viene tenuto nel giusto conto. Il Bel Pae-se, tra luci e ombre, rimane una delle nazioni che ha fatto passi importanti negli anni in termini di aggiornamento, innovazione, adeguamento al resto d’Europa proprio in fatto di sanità, con buone perfor-mance. Così, se è vero che la qualità dei servizi sociali non è sempre adeguata, è altrettanto vero che su questo terreno ci sono stati signi�cativi miglio-ramenti nel tempo. E così pu-re per le lunghe liste d’attesa,

che comunque rimangono un ostacolo importante all’acces-sibilità del Servizio sanitario nazionale. D’altro canto, tanto è cambiato, per esempio, nel caso dell’Assistenza domicilia-re integrata: gli anziani trattati sono raddoppiati e molti più bambini sono stati accolti in strutture pubbliche per la pri-ma infanzia, benché per questi ultimi la quota di quelli che usufruiscono di tali servizi sia ancora esigua, pari al 14%. È quanto emerge dal Rapporto Bes 2013, il primo sul Benes-sere equo e sostenibile (Cnel e Istat), che tra le diverse te-matiche non dimentica di ap-profondire quella relativa alla qualità dei servizi. In partico-lare, l’assistenza sociosanitaria ha ra�orzato il suo ruolo, pe-raltro in virtù dell’essere una

realtà alternativa al ricovero ospedaliero ordinario, poiché meno costosa e più vicina alle esigenze dell’utenza. Quanto, invece, alla componente so-cioassistenziale, essa si rivol-ge a utenti, minori o adulti, con problemi legati al disagio sociale ed economico, ed è in-dirizzata a o�rire accoglienza abitativa, tutela dei minori, as-sistenza socioeducativa e psi-cologica. In questo ambito, il Nord mostra migliori perfor-mance del resto d’Italia per la dotazione di queste strutture residenziali, con 10 posti letto per 1.000 abitanti, contro i 5 e 4 rispettivamente al Centro e al Mezzogiorno. L’o�erta più elevata si registra in Val d’Ao-sta e nella provincia di Trento, a loro volta con 17,4 e 13 posti letto ogni 1.000 abitanti.

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EventiLunedì 23 settembre 20132 SANITÀ - Salute e politiche sociali

tervento dislocando la man-dibola del paziente. La tecnica di spostamento mandibolare o anche del suo ‘smontaggio temporaneo’ ha permesso al chirurgo vascolare un ampio accesso pur mantenendo in-tegre le funzioni connesse: masticazione, deglutizione, fonazione, respirazione. Tale manovra ha consentito l’ac-cesso a quello spazio vascolare altrimenti inaccessibile perché coperto dalla branca mandibo-lare. Grazie all’apertura di que-sta ‘porta’ si è potuto asportare l’aneurisma sostituendo il trat-to asportato con un gra� ve-noso autologo. A seguito della manovra vascolare, il chirurgo maxillo-facciale ha provvedu-to al riposizionamento della mandibola dislocata. Dopo so-lo poche ore dall’intervento il paziente deglutiva con facilità senza accusare dolore ed è sta-to dimesso in 4° giornata p.o.”.Su un altro versante, la preven-zione e la cura delle neoplasie sono al centro dell’interesse dell’azienda ospedalieria S. Anna. “Secondo quanto emer-ge dal volume ‘I numeri del cancro in Italia 2013’ elabo-rato dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom)

e dall’Associazione italiana re-gistri tumori (Airtum) - rivela il dottor Antonio Frassoldati, direttore dell’Unità Operativa di Oncologia -, i casi di cancro nel 2012 sono stati 364mila e ogni giorno in Italia se ne scoprono 1.000 nuovi. Com-plessivamente nel nostro Paese migliorano le percentuali di guarigione e il 61% delle don-ne e il 52% degli uomini è vivo a cinque anni dalla diagnosi. Il cancro del polmone si confer-ma comunque al primo posto complessivamente per morta-lità (34.500 i decessi stimati) ed è il big killer fra gli uomi-ni (27%), quello del seno fra le donne (16%). Nella nostra provincia il tumore al polmo-ne e della mammella sono i più di�usi, e verso queste patolo-gie abbiamo concentrato gran parte delle nostre forze, cre-ando gruppi multidisciplinari per la diagnosi e il trattamento di questi pazienti”.La lotta contro il cancro ri-chiede un impegno continuo su molteplici fronti. “Innanzi-tutto sarebbe auspicabile una riduzione dell’incidenza della malattia, dovuta essenzial-mente a fattori ambientali e a stili di vita su cui non è facile

intervenire - sostiene il dottor Frassoldati -. Molto si può fare però per quanto riguarda la ri-duzione della mortalità, attra-verso la somministrazione di terapie e�caci. La nostra strut-tura è in prima linea in questo campo, con particolare atten-zione all’uso dei trattamenti personalizzati, basati su mo-delli di cure multidisciplinari, sull’identi�cazione delle ca-ratteristiche biomolecolari dei tumori e la somministrazione di nuovi farmaci ‘intelligen-ti’, in particolare nel tumore mammario, del polmone e del colon. Occorre anche miglio-rare il rapporto tra istituzioni e pazienti, attraverso la capa-cità di ascoltare e di spiegare. In tal senso, la di�usione della health literacy è un aspetto che ci vede impegnati”.

Il Sant’Anna è il punto di ri-ferimento per la sanità della

provincia. Ai primi di luglio è stato e�ettuato con succes-so un delicato intervento per l’asportazione di un aneurisma della carotide interna extra-cranica che raggiungeva l’osso mastoideo. “Si tratta di un’ope-razione piuttosto rara, la cui tecnica è stata sperimentata presso la Ucsf negli Stati Uniti -

a�erma Francesco Mascoli, di-rettore di Chirurgia vascolare ed Endovascolare all’Ospedale S. Anna -. Il paziente, dell’età di 56 anni, presentava una grossa ‘massa’ latero cervicale a partenza dalla porzione in-termedia della carotide interna che dislocava e comprimeva esofago, trachea e che termina-va molto in alto �no alla base del cranio. La tecnica classica,

sia open che endovascolare, non avrebbe consentito una sua correzione. Per asportare l’aneurisma, è stato pertanto eseguito un intervento con-giunto vascolare e maxillo facciale. Fondamentale la col-laborazione con il dottor Luigi Clauser, direttore di Chirurgia cranio-maxillo facciale presso la stessa azienda, che ha ese-guito la parte iniziale dell’in-

Luigi Clauser, direttore di Chirurgia cranio-maxillo facciale

Francesco Mascoli, direttore di Chirurgia vascolare ed endovascolare

taria presso queste strutture, facendo avvicinare sempre più gente, con il risultato di un aumento estremamente signi�cativo delle adozioni: un contributo, quindi, volto a garantire non solo il benes-sere degli animali, ma anche l’opportunità per molti di essi di un proprietario che se ne possa prendere cura. Il tutto a fronte di un rispar-mio signi�cativo della spesa pubblica”. “Peraltro”, continua Spater-na, “l’articolata offerta di prestazioni specialistiche,

■ OSPEDALE SANT’ANNA / Situato a Ferrara, è il punto di riferimento per la sanità dell’intera provincia

■ UNIVERSITÀ DI CAMERINO / L’Ovud (l’Ospedale veterinario universitario didattico) è anche Pronto Soccorso

All’avanguardia nella lotta contro il cancro. E non solo

Eccellenza ed efficienza veterinaria italiana resa possibile dalla carat-terizzazione del persona-le medico che opera nella struttura e dalla significa-tiva dotazione biomedica-le, ha permesso al nostro ospedale di diventare, negli ultimi anni, un punto di riferimento per animali di proprietà provenienti anche da altre regioni, animali che in genere vengono inviati dai colleghi liberi profes-sionisti, con i quali abbia-mo instaurato un eccellente rapporto di collaborazione”. La stretta sinergia con la

Regione Marche ha giusti-ficato anche il supporto ve-terinario che l’Ovud ha ga-rantito alla manifestazione equestre “Marche Enduran-ce Lifestyle 2013”, evento sportivo di livello mondiale per quanto concerne la di-sciplina dell’endurance. L’Ovud svolge anche un servizio di pronto soccorso 24 ore al giorno, e quindi anche notturno e festivo, destinato sia agli animali domestici che a quelli sel-vatici, venendo in tal modo anche a soddisfare le recen-ti modifiche del codice del-la strada in materia di soc-corso agli animali in caso di incidente. Questa attività di pronto soccorso, a supporto dei servizi di sanità pubbli-ca animale, si è tradotta in una convenzione con l’Asur regionale, confermando lo spirito di profonda collabo-razione e integrazione.

Di recente è stato e�ettuato con successo un delicato intervento per asportare un aneurisma della carotide

Selvatici e domestici trovano un punto di riferimento. Assistenza anche ai canili-rifugio per randagi

Tac, risonanza magne-tica, videoendoscopia,

artro e laparoscopia, emo-dialisi, ecogra�a di ultima generazione, �sioterapia riabilitativa, per tutelare la salute dei nostri animali: quella appena descritta è la realtà medico-veterinaria che si trova all’Università di Camerino, l’Ospedale Vete-rinario Universitario Didat-tico (Ovud) della Scuola di Scienze mediche veterinarie, centro sanitario di eccellen-za, come certi�cato da parte dell’agenzia europea Eaeve (European Association of Establishments for Veterina-ry Education). “Questo prestigioso ricono-scimento”, dichiara Andrea Spaterna, direttore sanitario dell’Ovud, “è stato reso pos-sibile anche grazie al sup-porto, oltre che dell’ateneo di Camerino, di numerosi enti pubblici, tra i quali la Regio-ne Marche, il cui contributo ha reso possibile l’istituzione di borse di studio per giovani laureati che in tal modo inte-grano e supportano l’attività del personale strutturato, nonché il Comune di Mate-lica e la Fondazione Cassa di

Risparmio di Macerata”. La struttura, oltre a suppor-tare al meglio la preparazio-ne degli studenti del corso di laurea in medicina veterina-ria, è al servizio del territo-rio, contribuendo a gestire problematiche di ordine so-ciale e sanitario, come il fe-nomeno del randagismo, at-traverso un modello di sanità pubblica veterinaria basato anzitutto sulla profonda in-tegrazione e collaborazione con le altre componenti della veterinaria regionale (col-leghi liberi professionisti, dell’Azienda sanitaria unica regionale-Asur e dell’Istituto Zoopro�lattico Sperimenta-le), nell’assoluto rispetto dei reciproci ruoli, in una siner-gia �nalizzata non solo alla tutela della salute animale, ma anche di quella umana (controllo delle zoonosi, ispezione degli alimenti) e quindi dell’ambiente tutto. “Abbiamo impostato”, sotto-linea Spaterna, “un modello di assistenza veterinaria rife-rito in particolare al fenome-no del randagismo e quindi alla gestione degli animali ospitati presso i canili-rifu-gio del territorio regionale,

ai quali come Ovud siamo in grado di garantire, a suppor-to dell’assistenza veterinaria già svolta presso di essi dai colleghi Asur o liberi profes-sionisti convenzionati, un’at-tività di seconda istanza, volta a garantire prestazioni specialistiche. Tale modello, così come già sperimentato presso alcuni canili, oltre ad assicurare sempre agli ani-mali un adeguato percorso diagnostico e terapeutico, si è dimostrato in grado di aumentare notevolmente la percezione di sicurezza sani-

Antonio Frassoldati, direttore dell’Unità operativa di Oncologia

Il pronto soccorso dell’Ospedale Veterinario Universitario Didattico di Camerino Veterinari al lavoro presso l’ospedale

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EventiLunedì 23 settembre 2013 SANITÀ - Salute e politiche sociali 3

na umana nella sua totalità, attraverso interventi di tipo riabilitativo, sanitario e so-ciale: la tutela della dignità e il miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie.Il Centro Speranza opera in regime diurno ed ambulato-riale convenzionato e privato; nel 2012 sono state oltre 1.500 le terapie di riabilitazione erogate in regime ambulato-riale, dalla �sioterapia, alla logopedia, programma edu-cativo, psicomotricità, musi-coterapia, masso�sioterapia, danza-movimento-terapia. In regime diurno gli utenti autorizzati sono 60: bambini, adolescenti e adulti con cere-brolesioni gravi, minorazioni plurisensoriali, con ritardo cognitivo lieve-moderato e di�coltà nello sviluppo neu-ropsicologico e psicomotorio. Gli utenti, divisi in piccoli gruppi, sono seguiti da edu-catori professionali e terapisti della riabilitazione, oltre che da un’équipe multidiscipli-nare, coordinata da un neu-rologo coadiuvato nel suo lavoro dalla coordinatrice pedagogica e dall’assistente sociale, che redige un proget-

■ CENTRO SPERANZA / Struttura riabilitativa e socio-educativa attiva in Umbria dal 1984. Accreditata dal 2006

Disabili pienamente inseriti in società

to riabilitativo individuale. Ogni utente bene�cia quindi di un programma educativo, riabilitativo e ambientale, progettato secondo i principi del Trattamento Pedagogico Globale, una metodologia di approccio basata su una concezione unitaria dell’es-sere umano, che propone di favorire lo sviluppo armonico della persona nel rispetto del-la sua globalità, rispondendo a bisogni di benessere psico-�sico, di crescita, di relazione e d’individualità, per una rea-le inclusione sociale. Il dottor Giuseppe Antonuc-ci, responsabile della forma-zione e del coordinamento del personale, in proposito sottolinea che “il benessere dell’individuo è ben-essere, ovvero lo star bene con se stessi e con l’ambiente che ci circonda. Questo è l’obiettivo perseguito dal Centro Spe-ranza, non solo per l’utente ma anche per l’ambiente e le

persone che lo circondano, la famiglia e gli operatori che entrano in relazione con lui”. Il Centro, infatti, rivolge par-ticolare attenzione alla qua-lità del lavoro e al benessere dei cinquanta dipendenti che seguono ogni anno un folder di ore di formazione, come quello attivato nel 2013 in collaborazione con la Scuola Romana di Psicologia del La-voro e dell’Organizzazione.“Molte le attività e i progetti che ci vedono protagonisti - ha concluso il dottor Gian-franco Castellani, direttore sanitario del Centro -. Per il prossimo futuro l’avvio di un laboratorio protetto di produ-zione ortofrutticola biologica e �orovivaistica a vantaggio di persone con disabilità in-tellettiva o disturbi del com-portamento, a�nché maggio-ri possano essere le occasioni di integrazione e di lavoro”. Per ulteriori informazioni: www.centrosperanza.it

Programmi riabilitativi per bambini e adulti. Obiettivo: sviluppo armonico e “ben-essere”

Dalla disabilità alla so-cietà, grazie a uno

“strumento di integrazione sociale”: questo è il Centro Speranza, con sede nel Pa-lazzo Altieri di Fratta Todina (Pg), una struttura socio sa-nitaria che dal 1984 o�re un servizio riabilitativo e socio-educativo per persone con disabilità intellettive e/o de-�cit multisensoriali e motori, voluto da Madre Speranza è gestito dalla Congregazione Suore Ancelle dell’Amore Mi-sericordioso.Il Centro accreditato dalla Regione Umbria, dal 2006

ha acquisito la certi�cazione di qualità in conformità allo standard normativo interna-zionale Iso 9001:2008; inol-tre, ha a disposizione, per le attività riabilitative e socio-educative, ambienti idonei, realizzati grazie alla raccolta fondi condotta dall’Associa-zione Madre Speranza Onlus, fortemente impegnata per l’inclusione sociale delle per-sone disabili. Tra questi spa-zi innovativi si trovano una piscina con acqua riscaldata per le terapie di �sioterapia e psicomotricità, una stanza multisensoriale snoezelen, un

parco giochi integrativo, una cucina senza barriere, una parruccheria ed un laborato-rio di ceramica professionali e un’ausilioteca per la comu-nicazione alternativa aumen-tativa.Numerose le collaborazioni con enti pubblici e sanita-ri come la Regione Umbria, le Asl di Perugia e di Terni, l’Ospedale Bambino Gesù di Roma, l’Istituto Stella Maris di Pisa, oltre alle sinergie con varie realtà universitarie per le attività di tirocinio.Chiara la mission, ispirata al valore primario della perso-

Qualità, sicurezza igienico-sanita-

ria, materiali all’avan-guardia e moderne tecnologie, ma anche risparmio economi-co �no al 60% e assi-stenza continua. Sono questi i plus che Viag-giare e Sorridere (www.d e n t i s t i i n a l b a n i a .com), progetto nato su un’idea di Dritan Gre-mi e sviluppato con la collaborazione di Rasim Vrioni, o�re ai clienti italiani ed euro-pei che scelgono le cu-re dentali della clinica con sede a Tirana, in Albania. La società as-siste i clienti con scru-polosità, o�rendo un soggiorno gratis per due persone per tutta la durata delle cure e assisten-za giornaliera continua, con guide che parlano l’italiano e accolgono il cliente �n dall’ar-rivo in aeroporto, “questo per consentire che il paziente si senta sereno durante un pe-riodo importante come quel-lo delle cure dentali”, spiega il direttore Dritan Gremi. I cinque medici dentisti odontoiatri e i due assistenti

La Speranza Onlus è un’as-sociazione nata verso la

�ne degli anni ‘80 dall’impe-gno di alcuni volontari del territorio fermano che desi-deravano dare una risposta alle richieste d’aiuto dei tos-sicodipendenti e delle loro famiglie.Oggi agisce in due comunità psicoterapeutiche residenziali accreditate ai sensi della L. R. 20/2000 delle Marche. I due centri accolgono adulti tos-sicodipendenti della Regione Marche e di altre, anche in terapia con farmaci sostitutivi o sottoposti alle misure alter-native al carcere.Le procedure - certi�cate SgqUni En Iso 9001:2008 - fanno riferimento a teorie co-gnitivo comportamentale, ge-staltico (psicosociale, analisi transazionale e sistemico), re-lazionale. Le équipe, costitui-te da psicologi-psicoterapeuti ed educatori, sono a�ancate da �gure professionali come, per esempio, medico, avvoca-to, psichiatra, maestri d’opera. Il Centro di Sant’Elpidio, che ospita �no a 24 ragazzi, è cir-condato da un ampio spazio verde con orti e spazi per ani-mali. Il Centro di Monte Urano

Clinica con cinque specialisti per ogni tipo di intervento A Sant’Elpidio e a Monte Urano, verde e ambiente raccolto

Vai in Albania e torni col sorriso Riabilitazione psicoterapeutica

della clinica dentale sono in grado di svolgere interventi di qualsiasi complessità sotto la guida del primario dottor Vrioni, il quale “è specializ-zato - a�erma Dritan Gremi - nell’assistere i pazienti a�etti da odontofobia con una tec-nica altamente specialistica, così come specialistici sono gli interventi di chirurgia ma-xillofacciale o i trattamenti di

ospita invece �no a 20 ragazzi e si caratterizza per l’ambiente raccolto. La riabilitazione passa dal confronto con il gruppo nel-la quotidianità, nelle attività laboratoriali, artistiche, spor-tive e culturali; sono previ-sti colloqui individuali con gli psicologi e discussioni di gruppo (anche all’interno del nucleo familiare) per favorire il reinserimento nella società.L’associazione fa parte del Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglien-za e del Coordinamento Re-gionale degli Enti Ausiliari

implantologia a carico immediato, tecnica che permette l’inseri-mento degli impianti e l’applicazione delle protesi nel corso di un’unica operazione chirurgica”. Il labora-torio odontotecnico Albania Cad Cam Center, composto da quindici quali�cati odontotecnici coordi-nati da Nihat Resul, impiega materiali di qualità certi�cata Ce (Iso 9001), utilizza le più moderne tecnolo-gie e da due anni for-nisce prodotti odonto-tecnici ad alcuni studi dentistici italiani.Sulla scia di Viaggiare e Sorridere, conclude Gremi, “stiamo svi-

luppando Turismo e Chirur-gia Estetica, un servizio che o�rirà gli stessi plus ma in campo estetico. L’amore e la passione che ho per il mio Paese sono la chiave del mio successo, per questo tengo sempre a sottolineare che l’Albania è una terra in pieno sviluppo economico, è un Pa-ese accogliente, dove vivono persone oneste e capaci”.

delle Marche; poggia la sua mission sulla collaborazione con i Dipartimenti per le Di-pendenze Patologiche, i Sert/Serd e i Comuni del fermano attraverso progetti aperti al territorio e alle disabilità co-me lo “Spazio per bambini, bambine e famiglie” e il Cen-tro Risorse Infea. La Speranza è partner della Regione Marche nella gestio-ne di un servizio di ascolto riguardante le problematiche attinenti la genitorialità, il di-sagio, le dipendenze patologi-che e l’Hiv. Per informazioni: [email protected]

■ VIAGGIARE E SORRIDERE / Organizza cure dentali e assistenza a Tirana ■ LA SPERANZA ONLUS / Nelle Marche due comunità residenziali accreditate

Stanza Snoezelen, ambiente per la stimolazione basale realizzatocon la raccolta fondi

Vista del parco giochi integrativo di Palazzo Altieri (XVII sec.) sede del Centro Speranza di Fratta Todina (Pg)

Ricco il programma di attività al Centro di Sant’Elpidio

Dritan Gremi è il direttore di Viaggiare e Sorridere

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EventiLunedì 23 settembre 20134 Sanità - Salute e politiche sociali

Il centro è nato con l’intento di portare

un investimento privato nella struttura pubblica,

per raggiungere l’eccellenza nel territorio

e nella regione

iatriche. “Il centro - spiega Zanetti Monterubbianesi - è nato con l’intento di porta-re un investimento privato nella struttura pubblica in termini di risorse umane e apparecchiature specialisti-che, fornendo tutto quello che serve a raggiungere l’ec-cellenza nel territorio e nella regione. Con questa iniziati-va, intendiamo dare il nostro contributo a tutte le fasce che compongono il tessuto sociale. Un contributo co-stituito da servizi rivolti ai disabili e a chi richiede una cura in tempi ragionevoli e desidera l’accuratezza che comporta l’uso di materiali tecnologicamente avanzati, innovativi e biocompatibili, con l’ausilio di medici e per-sonale specializzato, dotati di grandi capacità tecniche e professionali”. Il Centro si avvale di profes-sionisti che, con competenze acquisite sul campo in oltre venti anni di attività di chi-rurgia orale e implantologia, creano un nuovo modo di fare sanità con l’obiettivo di portare l’eccellenza nel settore sanitario. “Diamo particolare importanza alla

Il Comitato Medico Scientifi-co dello Ior ha introdotto un modello innovativo, frutto di anni di stretta collaborazio-ne tra le strutture oncologi-che romagnole e lo Ior, con l’obiettivo di realizzare un si-stema integrato che persegua come finalità principale la ri-cerca oncologica. Grande impulso è stato dato alla ricerca “traslazionale”: con essa si intende la ricer-ca che inizia sul banco del laboratorio biologico e si conclude, possibilmente, nel letto del malato per una spe-

■■■ SAN LUIGI GONZAGA / Nata all’inizio degli anni ‘90, è una struttura che offre prestazioni di alto livello tecnologico a prezzi contenuti

■■■ IOR / L’Istituto Oncologico Romagnolo, fondato nel 1979 a Forlì, conta oggi 2.864 soci, 1.000 volontari e 42 giovani ricercatori borsisti

Prestazioni odontoiatriche all’avanguardia

Da sempre a fianco del paziente oncologico

prevenzione e alla cura delle patologie orali più comuni dei bambini - precisa Zanetti Monterubbianesi -. Proprio nella prevenzione si svilup-pa gran parte della nostra attività clinica, di ricerca e divulgazione”.Più in dettaglio, il centro offre servizi di odontoiatria avanzata, implantologia, protesi implantare a carico immediato, ortodonzia in-fantile, pre-protesica, profi-lassi e terapia conservativa con sedazione. Ma anche terapia odontoiatrica la-

rimentazione clinica control-lata. Questo tipo di ricerca fornisce notizie fondamentali su nuove associazioni di far-maci, su nuove molecole, su nuovi approcci innovativi alla cura dei tumori.Con questo scopo lo Ior è stato l’ideatore e il principale Socio Fondatore dell’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (Irst). Istituto che ha ricevuto dal ministero della Salute l’ap-provazione quale Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs); un ricono-

ser, paradontologia, endo-donzia e chirurgia orale al microscopio chirurgico. Il tutto avvalendosi in ambito protesico dei migliori mate-riali, quali le porcellane, lo zirconio o metalli (come le leghe in oro e platino). Ma San Luigi Gonzaga ha anche creato una linea di 3 denti-frici e 2 colluttori dedicati alla cura di denti e bocca, con caratteristiche indicate anche durante i trattamenti omeopatici. Questi prodotti sono tutelati da Brevetto ita-liano 2013. I prodotti sono commercializzati in Europa dalla Dixidental.it e Dixi-dental.com.Gli investimenti in inno-vazione fatti da San Luigi Gonzaga partono da un’at-tenta e curata analisi del cliente che, richiedendo trat-tamenti sempre più speciali-stici e attenti alla cura della bellezza e alla salute della persona, ha portato l’azienda ad aggiornare costantemente la formazione del personale, anche con corsi all’estero. Un punto di forza sta nell’aver individuato negli anni i con-correnti più attenti a livello di innovazione e aver cre-ato con questi un rapporto di scambi volto a creare una strategia di ricerca e collabo-razione. Fondando il Distretto na-notecnologie Marche, San Luigi Gonzaga ha inoltre da tempo puntato ad aprire una finestra sul mondo ac-celerando tutti i processi di ricerca e sviluppo.

scimento che inserisce l’Irst tra i più importanti istituti oncologici d’Italia.L’Istituto Oncologico Roma-gnolo è attivo anche nell’am-bito della prevenzione sin dal 1991, i suoi collaboratori han-no coinvolto fino ad oggi oltre 100mila studenti, dalla scuola dell’infanzia alla scuola supe-riore, in importanti progetti di prevenzione, con l’obiettivo di far aumentare nei giovani la conoscenza e la consapevo-lezza dei fattori di rischio on-cologico. La campagna contro il fumo ha riscosso favori a livello nazionale e internazio-nale, importanti risultati sono stati ottenuti anche dalle cam-pagne contro l’abuso di alcol, sui corretti stili di vita e sulla prevenzione oncologica.Dai 15 soci fondatori si è pas-sati, in trentaquattro anni, agli attuali 2.864 soci, ai mille volontari Ior, ai 42 giovani ri-cercatori borsisti Ior.In trentaquattro anni, grazie all’incredibile e continuo so-stegno dei cittadini, lo Ior ha potuto investire in Romagna 40 milioni di euro in ricerca, 7 milioni di euro in attrezza-ture scientifiche e 10 milioni in cure palliative, assistenza e psiconcologia.Questo incredibile cammino e questi incredibili risultati sono stati resi possibili dall’af-fetto e dalla generosità che ogni giorno i cittadini han-no testimoniato allo Ior, riu-scendo in un’impresa epica: cambiare in maniera radicale il volto e la storia dell’Oncolo-gia in Romagna.

Viene attribuita un’importanza prioritaria alla prevenzione e alla cura delle patologie orali dei bambini

Da 34 anni impegnato nella ricerca, nell’assistenza e nella prevenzione in ambito oncologico

Fornire un’odontoiatria di eccellenza, accessibile

a tutti e con prestazioni ad altissimo contenuto tecnolo-gico. Questo è l’intento della struttura sanitaria odontoia-trica San Luigi Gonzaga di Montegiorgio (in provincia di Fermo). Nata all’inizio degli anni ’90, ha raggiunto l’attuale organizzazione nel 2009, grazie all’esperienza trentennale in ambito sani-tario di Orazio Zanetti Mon-terubbianesi, odontotecnico con competenze manageria-li, e al basilare contributo di Tiziana Bastiani, esperta in geomarketing rivolto al sistema sanitario e ai ser-vizi alla persona. Presso la struttura, che è stata iscritta al Repertorio regionale Mar-che eccellenti 2011, opera una squadra di professioni-sti, che, con metodi, perso-nale specializzato, ricerca, brevetti e risorse umane, rappresenta una vera avan-guardia nei settori tecnico, medico e odontoiatrico.“Il San Luigi Gonzaga vuole offrire prestazioni odonto-iatriche avanzate alla più ampia fascia di popolazione possibile - spiega l’ammini-

L’Istituto Oncologico Ro-magnolo (Ior) è stato

fondato nel 1979 a Forlì da 15 soci con lo scopo di agire là dove la struttura pubblica non aveva risorse da investi-re. Erano i tempi in cui gli oncologi forlivesi svolgevano le loro attività in un angusto sottoscala dell’Ospedale. Sin dai primi anni di attività, lo Ior ha incentrato sforzi ed in-vestimenti in tre grandi am-biti: la ricerca, l’assistenza ai pazienti e la prevenzione.Nel 1986 l’Istituto Oncolo-gico Romagnolo ha creato il servizio di assistenza domici-

stratore Orazio Zanetti Mon-terubbianesi -. Il nostro è un centro odontoiatrico che riesce a conciliare prestazio-ne di alto livello, personale formato (e continuamente aggiornato sulle moderne tecnologie e tecniche di chi-rurgia microinvasiva e sui nuovi materiali) a un costo veramente contenuto. Ciò è possibile solo puntando su ricerca e innovazione. E que-

liare gratuita per i malati on-cologici, offrendo ai pazienti giunti a una fase critica della malattia, o che attraversava-no momenti particolarmente difficili sul piano terapeutico, la possibilità di fruire dell’as-sistenza sanitaria fra le mura domestiche. Il servizio di assistenza do-miciliare è ora sostenuto dalle Ausl, grazie a una legge regionale che si è ispirata an-che all’esperienza dello Ior. I volontari Ior, oggi, affiancano le equipe di assistenza domici-liare e sono presenti presso gli ospedali nei gruppi di compa-

sto è il percorso che ha intra-preso la nostra struttura, che ha voluto scommettere sulla rivoluzione apportata dalle nanotecnologie e sul pro-gresso che queste possono portare in campo medico, ma anche in altri settori, e sulla formazione continua e costante delle persone”.L’attività clinica e di ricerca del San Luigi Gonzaga occu-pa tutte le discipline odonto-

gnia e ascolto, con lo scopo di aiutare i pazienti a vivere con minor disagio la propria con-dizione, assolvendo alle pic-cole incombenze quotidiane e fornendo, così, un supporto morale e materiale a famiglie spesso sconvolte ed estenua-te nell’assistenza del proprio congiunto. Da molti anni, l’Istituto On-cologico Romagnolo è attiva-mente impegnato nel campo delle cure palliative, l’integra-zione cioè, di terapie, supporti psicologici, socio-assistenziali e solidaristici volti alla otti-mizzazione della qualità di vita delle persone affette da malattie inguaribili in fase ter-minale. In tale contesto sono nati in Romagna, sostenuti dallo Ior, gli Hospice, nuove strutture assistenziali dedica-te a pazienti in fase avanzata di malattia in cui vengono garantite qualità e dignità di vita grazie sia alla presenza di figure professionali e volonta-ri appositamente preparati, sia di un ambiente specificamente predisposto e dotato di attrez-zature all’avanguardia. Fino ad oggi, i volontari Ior hanno as-sistito oltre 14mila pazienti in maniera totalmente gratuita.

Orazio Zanetti Monterubbianesi, amministratore della struttura sanitaria odontoiatrica San Luigi Gonzaga di Montegiorgio (in provincia di Fermo)

Un’istantanea tratta da uno degli ultimi convegni dei volontari Ior

I volontari Ior durante la Festa della Mamma in piazza a Forlì

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EventiLunedì 23 settembre 2013 SANITÀ - Salute e politiche sociali 5

■ UNIVERSITÀ DI PERUGIA / Vi fa capo la Clinica urologica e andrologica, che rappresenta una realtà a�ermata nel panorama nazionale e internazonale

Una struttura d’eccellenza specializzata in urologia e andrologiaVanta circa 1.100 interventi l’anno e 18mila prestazioni diagnostiche. Oltre a un’intensa attività di formazione e indagine scienti�ca

La Clinica urologica e andrologica dell’Univer-

sità di Perugia rappresenta una consolidata e affermata realtà nel panorama urolo-gico nazionale e internazio-nale. Il professor Massimo Porena, ordinario di Urolo-gia, la dirige dal 1991. Le attività assistenziali e operatorie, molte cospicue, che contano circa 1.100 in-terventi l’anno e circa 18 mila prestazioni diagnosti-che, si affiancano a un’in-tensa attività formativa e a una ricerca scientifica di alto livello.Nell’ambito formativo-di-dattico, spicca il master di II livello in Urologia gine-cologica, unico nel suo ge-nere nel mondo urologico italiano ed europeo, giunto alla 10ª edizione. Sono at-tivi, inoltre, numerosi corsi universitari di perfeziona-mento in Ecografia uro-andrologica e in Tecniche laparoscopiche applicate all’Urologia.L’attività scientifica è rap-presentata da pubblicazioni sulle più prestigiose riviste internazionali, da mono-grafie e trattati (tra cui, il Trattato di Andrologia, edi-tore Utet e Malattie del rene, delle vie urinarie e dell’ap-parato genitale maschile, editore Piccin), da orga-nizzazione di workshop, da letture, presentazioni e video in congressi nazio-nali e internazionali. Tutto ciò ha permesso alla Clinica

I successi raggiunti in ambito chirurgicoDall’asportazione del tumore al rene, preservando l’organo, alla creazione di una neovescica e alla ricostruzione del pavimento pelvico

Clinica e ricerca vanno di pari passoTra gli studi di base, la produzione di tessuti da cellule staminali o prelevate dal paziente stesso

Nell’ambito dell’Oncologia urologi-ca, alla Clinica urologica e andro-

logica di Perugia è preminente l’interes-se per la chirurgia ablativa dei tumori del rene con conservazione dell’organo, di cui il professor Massimo Porena sin dagli anni Ottanta è stato uno dei pre-cursori. La grande esperienza acquisita e lo studio puntuale delle problematiche e delle possibili soluzioni gli consento-no oggi di affrontare con tale approccio anche tumori di dimensioni e a localiz-zazione che di norma sconsigliano tale chirurgia intrarenale a favore della più semplice nefrectomia totale.Sul versante vescica, e in particolare sulla creazione di una neovescica dopo cistectomia totale, il professor Porena ha proposto un’originale tecnica chi-rurgica, denominata Pib (Perugia ileal bladder). Con tale tecnica sono state praticate centinaia di ricostruzioni ve-scicali ottenendo entusiasmanti risulta-ti di sopravvivenza e funzionali anche a distanza di molti anni. Il professor Porena ricorda con piacere uno dei suoi pazienti, ancora in vita dopo venti anni dall’intervento, che a ogni incontro gli ripete: “Caro professore non ho mai uri-

nato così bene come da quando mi ha tolto la vescica e me ne ha costruita una nuova”.Per quanto riguarda l’oncologia pro-statica, la clinica perugina può offrire tutte le soluzioni più adatte nei singoli pazienti, essendo anche uno dei pochi centri italiani che dispongono della tec-nologia Hifu (Ultrasuoni focalizzati ad alta intensità) che consente di “brucia-re” il tumore prostatico senza intervento chirurgico. Tale trattamento è quindi applicabile anche a pazienti che per età o per condizioni generali non sono chi-rurgicamente idonei e si affianca alle tecniche chirurgiche sia tradizionali che laparoscopiche estesamente praticate.Per il tumore del pene, in�ne, si eseguono particolari tecniche ricostruttive che, ove si possa conservare l’organo praticando solo una amputazione parziale, consentono di restituire al paziente una situazione del tutto soddisfacente sia dal punto di vista estetico che funzionale.L’Urologia ginecologica e funziona-le rappresenta uno dei punti di forza dell’attività clinica e di ricerca del pro-fessor Porena e della sua equipe.Un intervento originale è praticato per

la correzione dei gravi prolassi femmi-nili che coinvolgono l’apparato genitale (vagina e utero), urologico (vescica e uretra) e intestinale (intestino tenue e retto). Per tale motivo è stato denomi-nato “Ricostruzione integrale del pavi-mento pelvico”. La notorietà acquisita dall’intervento ha gratificato il professor Porena con numerosi inviti a eseguirlo nelle più prestigiose sedi universitarie e ospedaliere italiane, europee ed extra-europee (Cina) personalmente o da par-te dei propri collaboratori, professores-sa Elisabetta Costantini e dottor Luigi Mearini.Sempre nell’ambito dell’Urologia fun-zionale, di grande rilievo è l’attività assistenziale e di ricerca sull’utilizzo della tossina botulinica in Urologia che ha portato la clinica perugina, grazie a un impegno pionieristico del professor Porena e della professoressa Antonella Giannantoni, a rappresentare un punto di riferimento internazionale.Quanto all’Andrologia, di tutto rilievo, oltre agli interventi di ricostruzione del pene, sono gli interventi di plastica dei corpi cavernosi o corporoplastica nei quali il professor Porena e il dottor Alessandro Zucchi hanno sperimentato vari materiali, sino alla recente propo-sta dell’utilizzo della mucosa buccale prelevata dalla guancia o dalle labbra. Gli ottimi risultati di questa tecnica la stanno proponendo come indicazione di elezione.

Coniugare la clinica e la ricer-ca scienti�ca: è il �lo con-

duttore dell’attività professionale del professor Massimo Porena. Non sempre è agevole tale con-nubio, specie per i chirurghi, i quali debbono spendere gran parte del loro tempo in sala ope-ratoria. Ma poiché la medicina e soprattutto la chirurgia sono scienze applicate, non può essere trascurata la ricerca di base che sottende ogni progresso e ogni processo traslazionale.Per questo è nato, fortemente voluto dal direttore Porena, un laboratorio di ricerca di base af-�nché a�ancasse e fosse anche di stimolo all’attività clinica as-sistenziale. L’attività chirurgica urologica richiede, con enorme frequenza, la rimozione di parte o di interi organi dell’apparato genito-urinario per mal funzio-namento o per patologie gravi. Se in questi casi occorre un “presti-to” di parti di altri organi (intesti-no, vasi venosi, mucosa buccale) per ricostruire o sostituire ciò che è stato rimosso, o se nell’impos-sibilità di utilizzo di altri organi o apparati, dobbiamo ricorrere a materiali protesici, perché - se tutto questo rappresenta la no-stra quotidianità - non andare a “produrre” in proprio le parti

mancanti dell’apparato?Ecco quindi il laboratorio di ri-cerca di base che studia la produ-zione di tessuti (parete vescicale e ureterale, tessuto spongioso dei corpi cavernosi e dell’uretra), partendo dall’utilizzo di cellule staminali o di cellule prelevate dal paziente e fatte riprodurre. Se uno dei problemi più “caldi” nel mondo urologico è la ricerca di marcatori speci�ci non solo per l’individuazione del tumore prostatico, ma soprattutto per identi�carne e selezionarne l’ag-gressività al �ne di una program-mazione terapeutica veramente mirata, perché non ricercare tali marcatori sfruttando le tecniche di biologia molecolare applicate all’inesauribile quantità di ma-teriale biologico di cui l’urologo può disporre? Ecco la ricerca genica su prelievi bioptici o su pezzi operatori. Analogamente, conoscendo le alterazioni del Dna e del Rna, la presenza di mi-croRna associati al tumore della vescica, li si cerca nel laboratorio di ricerca di base con tecniche di biologia molecolare nelle urine allo scopo di individuare marca-tori sicuri per una diagnosi pre-coce preclinica e per un corretto follow-up dei pazienti operati e a rischio di recidiva.

Il professor Massimo

Porena, ordinario di urologia, è il direttore

della clinica urologica e

andrologica dell’Università

di Perugia

Il “Premio del Presidente” Congresso della Eau (European Association of Urology) Parigi 2006, uno dei tanti riconoscimenti internazionali della Clinica urologica e andrologica

Il professor Massimo Porena e la sua équipe

La Clinica urologica e andrologica è collocata

tra i primi 5 centri europei del settore.

In Italia, merita, invece, il secondo

posto tra le istituzioni analoghe

urologica e andrologica di Perugia di raggiungere i più alti livelli nelle graduatorie di merito scientifico.A livello europeo, infatti, l’Institute for the study of urological disease, ha po-sto la clinica perugina nei 5 centri di eccellenza europei a cui indirizzare i giovani urologi per ”Urotour”. In ambito nazionale, la valutazione eseguita dall’Anvur per il Ministero dell’Istruzione l’ha classifi-cata al secondo posto tra tutte le consimili istituzioni italiane.

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EventiLunedì 23 settembre 20136 SANITÀ - Salute e politiche sociali

L’Associazione propone di aumentare gli sgravi

fiscali per i cittadini che effettuano cure

odontoiatriche

lutiva, leucorrea persistente da vaginiti croniche aspeci�-che o distro�che) e per ma-lattie dermatologiche (der-matite seborroica, psoriasi, dermatite atopica, eczema).Uno dei motivi di vanto di Pitinum �ermae è il re-parto pediatrico termale. Le terapie termali sono le più tollerate dal bambino, per il quale la risposta im-munitaria è stimolata na-turalmente e con maggiore facilità rispetto alla popola-zione adulta, dimostrandosi particolarmente e�caci nel-la prevenzione e cura delle a�ezioni alle vie respiratorie.Presso lo stabilimento ter-male si praticano anche mas-saggi e trattamenti estetici. È presente un punto vendita di prodotti naturali per la cura e l’igiene del viso e del corpo, come saponi, creme, fanghi termali, cosmetici.Nell’intento di rendere un miglior servizio ai pazien-ti, lo stabilimento termale si è dotato di una struttu-ra poliambulatoriale, nella quale sono e�ettuate visite specialistiche a tari�e cal-mierate di Oculistica, Orto-pedia, Otorinolaringoiatria,

dentisti libero-professionisti, sburocratizzando la gestione dello studio odontoiatrico, fermando la pletora odonto-iatrica e contrastando l’eser-cizio abusivo della Professio-ne, nonché sostenere l’intero comparto produttivo”.In sostanza, l’Andi è impegna-ta per attivare una campagna informativa sull’importanza di una corretta salute della bocca e dei denti, in parti-colare per prevenire la for-mazione di patologie orali in età evolutiva; propone di au-mentare gli sgravi �scali per i cittadini che e�ettuano cure odontoiatriche; incremen-tare la lotta all’abusivismo e sempli�care le norme per lo svolgimento dell’attività negli studi odontoiatrici.“Qui, come in altri territori - spiega Vincenzo Crognoletti, presidente regionale Andi Marche che conta quasi un migliaio di iscritti - forniamo una serie di servizi ai nostri soci, organizzando la forma-zione e l’aggiornamento, pro-ponendo le migliori polizze assicurative, accordi sul cre-dito al consumo per i pazien-ti. Abbiamo attivato inoltre molteplici convenzioni: per

■ PITINUM THERMAE / O�re la possibilità di e�ettuare, in convenzione e a pagamento, cicli di cura per diverse patologie

■ ANDI MARCHE / L’Associazione Nazionale Dentisti italiani conta circa 24mila iscritti e ne rappresenta le istanze presso le istituzioni

Un’oasi di benessere nel cuore del Montefeltro

Sostenere la salute orale degli italiani

Flebologia, Cardiologia, Neurologia, Dermatologia, Ortottica, Medicina estetica, Mesoterapia e Agopuntura, Psicologia, Scienze della nu-trizione, Fisiatria e Riabilita-zione, Medicina dello sport e del Lavoro. A ciò si aggiunge un e�ciente servizio eco-gra�co (addome, muscolo-tendinea, tiroidea, pelvica). Il tutto in collaborazione con l’Associazione progetto territorio, che è stata fondata da medici e coordina le atti-vità ambulatoriali.

le veri�che delle apparecchia-ture, lo smaltimento ri�uti, la consulenza sul lavoro, la contabilità e per altre neces-sità. A livello regionale e pro-vinciale, è cruciale il contatto diretto con il singolo socio per supportare richieste e ri-solvere problematiche. Fon-damentale è inoltre una seria e corretta comunicazione esterna rivolta direttamente ai cittadini per sensibilizzarli ad un’adeguata prevenzione e cura della bocca, rivolgen-dosi a veri professionisti ed evitando le pericolose attività abusive”.

Proprio di fronte allo sta-bilimento termale è situato l’Hotel Terme Alessandra Gonzaga, che consente un comodo soggiorno per il ci-clo di cure. Si tratta di una pregevole struttura, ottenuta dalla ristrutturazione di un monastero del 1500, che di-spone di 29 camere e di un rinomato centro benessere (sauna, bagno turco, doccia emozionale, vasca idromas-saggio con cascate d’acqua e area relax), usufruibile gra-tuitamente dagli ospiti.Per le cure termali terapeuti-che lo stabilimento è aperto da marzo a dicembre. L’Ho-tel, il punto vendita, i servizi di estetica, la palestra riabi-litativa e il poliambulatorio sono aperti tutto l’anno. Per maggiori informazioni: www.pitinumthermae.com e www.hoteltermealessandra-gonzaga.it

Le professioni del settore dentale sono infatti com-plesse e necessitano di una formazione continua sulle migliori tecniche, su prodotti e materiali, sugli strumenti più adeguati, sia per la pre-venzione che per le terapie. Una complessità che com-porta elevati costi in termini di apparecchiature e materia-li sicuri, al rispetto di norme ed all’attuazione di procedure consolidate, che. se trascurate o tralasciate, potrebbe essere pericolose per la salute del paziente.“Il cosiddetto turismo denta-le e/o il low cost - precisa la dirigenza Andi Marche - può comportare rischi importan-ti: a�dare la propria bocca e dunque l’intero organismo di cui la bocca è il primo in-gresso, a operatori privi di scrupoli o organizzazioni che operano all’estero (che abbas-sando oltremodo le tari�e potrebbero aggirare norme igieniche e sanitarie) può es-sere estremamente pericolo-so per la salute ed il benessere dei pazienti”.

Grazie alla qualità delle sue acque termali, è il luogo ideale per una remise en forme psico-�sica

Diverse le iniziative pubbliche come Oral Cancer Day, il Progetto Scuola e il Mese della Prevenzione Dentale

Ubicata a Macerata Fel-tria (provincia di Pesa-

ro e Urbino), uno dei centri di maggiore rilevanza del Montefeltro storico, a 321 m sul livello del mare, Piti-num �ermae è un’impor-tante realtà termale. Grazie alle risorse ambientali e culturali del territorio (Ma-cerata Feltria è vicinissima a Urbino, San Leo e al Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello), al suo clima temperato e soprattutto alla qualità delle acque termali, è il luogo ideale per il pieno recupero psico-�sico della persona.A scopo terapeutico, le ter-me utilizzano le preziose acque sulfuree che sgorgano dal territorio e in particolare quella della sorgente Certal-to, ricca di sali minerali (re-siduo �sso - a 180 gradi - di sali disciolti allo stato ionico, 3260 mg/l), classi�cata come solfurea - solfata - bicarbo-nata - calcio-magnesiaca. Convenzionato con il Ser-vizio sanitario nazionale, l’Inail, l’Inps e l’Istituto si-curezza sociale Repubblica di San Marino, lo stabili-mento termale è classi�cato

Capillarmente presente sul territorio con 21 diparti-

menti regionali e 100 sezioni provinciali, l’Andi (Associa-zione nazionale dentisti ita-liani) forma e aggiorna i soci, di cui rappresenta e tutela le istanze presso le istituzioni, e risolve dalle problematiche organizzativo-gestionali agli aspetti sindacali dei circa 24mila iscritti.È la più rappresentativa della categoria odontoiatrica e le è universalmente riconosciuto il ruolo di interlocutore pri-vilegiato per tutti coloro che operano nel settore dentale, diventando punto di riferi-mento per le istituzioni, il mondo dei produttori, gli utilizzatori, i media e l’opi-nione pubblica.D’altra parte, le iniziative pubbliche di Andi, come l’Oral Cancer Day (alla V edizione), il Progetto Scuola (operativo da decenni) e il Mese della Prevenzione Den-tale, testimoniano l’impegno per una corretta salute orale e la professionalità degli iscritti all’Associazione. In particolare, il Mese della Prevenzione da 33 anni, ga-rantisce in Italia l’unico inter-

dal Ministero della Sanità al 1° livello super e o�re la possibilità di e�ettuare, sia in convenzione sia a paga-mento, i seguenti cicli di cu-re: inalatorie (rinopatia va-somotoria, faringolaringiti croniche, sinusiti croniche, sindromi rinosinusitiche bronchiali croniche, bron-chiti croniche); per la sordità rinogena (stenosi tubarica, otite catarrale cronica, otiti croniche purulente non co-lesteatomatose); per la ven-tilazione polmonare (bron-chiti croniche accompagnate

vento di prevenzione odonto-iatrica su larga scala, senza il minimo intervento da parte dello Stato e ad esclusivo vantaggio della collettività: è anche per questo che le pato-logie odontostomatologiche sono in progressiva e decisa diminuzione.“Nell’ultima audizione da-vanti alle Commissioni Bi-lancio e A�ari Sociali della Camera e nel recentissimo incontro con Beatrice Lo-

a componente ostruttiva; per la vasculopatia periferica (insu�cienza venosa perife-rica arti inferiori, postumi di �ebopatia di tipo cronico). E ancora, cicli di cura idro-pinica (dispepsia di origine gastroenterica e biliare, sin-drome dell’intestino irrita-bile nella varietà con stipsi); per malattie reumatiche e ortopediche (osteoartrosi e altre forme degenerative, reumatismi extra articolari); ginecologiche (sclerosi dolo-rosa del connettivo pelvico di natura cicatriziale o invo-

renzin, ministro della Salute - sottolinea Aldemiro Andre-oni, vicepresidente vicario di Andi Marche e vicetesoriere nazionale - si è ribadito che per sostenere la salute orale degli italiani, mantenendo attivi i bilanci delle AslL, si deve puntare su un rapporto virtuoso con i dentisti libero-professionisti. Se è vero che la tutela dalla salute dei cit-tadini si fonda sulla preven-zione, occorre valorizzare i

Lo stabilimento termale di Macerata Feltria

Il centro benessere dell’Hotel Terme Alessandra Gonzaga di Macerata Feltria

Aldemiro Andreoni, vicepresidente vicario di Andi Marche e vicetesoriere nazionale

Vincenzo Crognoletti, presidente regionale Andi Marche

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EventiLunedì 23 settembre 2013 SANITÀ - Salute e politiche sociali 7

di tutta la struttura dirigenziale nazionale. E più recentemente, con la collaborazione di Marco Perelli Ercolini, il convegno ‘La responsabilità professionale del medico’ in cui sono stati af-frontati gli aspetti civili, penali, amministrativi e assicurativi in vista della obbligatorietà dell’ assicurazione”.Si tratta di iniziative di forma-zione rivolte alla responsabi-lità professionale del medico, gratuite per gli iscritti all’albo professionale e gestite da per-sone di spicco dell’avvocatura,

Tenti. Stessa cosa succede se la codi�ca assegnata all’inter-vento (che si traduce in una determinata tari�a) non vie-ne considerata corretta. Un sistema semplice che pre-suppone controlli rigorosi e che tiene sotto una continua veri�ca l’attività della casa di cura che ha tutto l’interesse a rispettare le regole pena il mancato arrivo dei pagamen-ti dalla Regione. La collaborazione va avanti da anni, con la commisisone che ha cambiato nel tempo molti dei suoi membri, senza che siano peggiorati i risultati

■ OMCEO / Nato nel 2009, l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Fermo conta 891 iscritti

■ CENTRO CHIRURGICO TOSCANO / I pazienti giungono ad Arezzo da tutta Italia, ma anche dall’estero

Mediatore culturale e formativo per i soci

I numeri e i nomi della qualità

della magistratura, del mondo universitario e medico.L’Omceo Fermo presta parti-colare attenzione alla forma-zione dei neolaureati propo-nendo corsi di ausilio all’avvio dell’attività professionale e ad a�rontare le varie emergenze pediatriche, cardiologiche e urgenza. Lo scorso anno sono stati portati a termine 3 even-ti formativi che hanno visto la partecipazione di circa 60 giovani medici con grande soddisfazione dei partecipan-ti. Entro la �ne dell’anno sono previsti due corsi che tocche-ranno le tematiche della priva-cy e della deontologia. Il calendario completo dei corsi, approvato dal comi-tato scienti�co, è disponi- bile all’indirizzo http://www. omceofermo.it/.Oltre a quelli standard, l’Ordi-ne o�re ai propri iscritti alcuni servizi aggiuntivi. In partico-

della struttura che vanta risul-tati importanti, come precisa Tenti. “Al Centro Chirurgico Toscano eseguiamo una me-dia di trenta-quaranta inter-venti al giorno per un totale di 6.200 operazioni nel 2012, che quest’anno dovrebbero aumentare di un migliaio di interventi”. Circa l’80% degli interventi chirurgici all’uretra e�ettua-ti in Italia sono e�ettuati dal Centro Chirurgico Toscano. I clienti arrivano da tutta Ita-lia visto che l’85% arriva da fuori regione e l’1% proviene addirittura dall’estero, come il principe saudita operato di recente. E per quanto riguar-da l’ortopedia, numerosi big del campionato italiano di calcio sono passati sotto i ferri di Giuliano Cerulli, che dirige Poggio del Sole, dove tutti gli interventi (protesi comprese)

lare, segnaliamo Pec gratuita, consulenze previdenziali e le-gali. L’Omceo Fermo organiz-za inoltre iniziative di carattere culturale e con colleghi come protagonisti, rivolte agli iscritti e ai cittadini, come per esem-pio “La Giornata del medico”. “Questo progetto ludico-formativo - precisa Calcagni - rappresenta un modo per avvicinare i cittadini alla sanità fermana. Si tratta di un evento itinerante, che ogni anno ha luogo in una città diversa del-la provincia con l’obiettivo di essere più presenti sul territo-rio”. In questa occasione l’Or-dine, in collaborazione con lo “Studio Firmano per la storia dell’arte medica e della scien-za”, pubblica annualmente un volume sulla storia della medi-cina nel territorio che distribu-isce gratuitamente agli iscritti. Si tratta di libri integralmente pubblicati nel sito dell’Ordine.

hanno una degenza massima di quattro giorni, mentre an-che il medico della nazionale di Cesare Prandelli, Enrico Castellacci, fa parte del team della struttura toscana. Numeri e nomi che testimo-niano la validità della casa di cura che ha ottenuto la certi�-cazione Uni En Iso 9001 in en-trambi i presidi e sta lavorando per ottenere il Jci americano, lo standard internazionale per la sicurezza del paziente e la qualità negli ambiti scienti�ci e manageriali degli ospedali. Anche per questo al Centro Chirurgico Toscano la carta è stata abolita. Il paziente rico-verato lascia le sue impronte digitali che rappresentano la sua carta d’identità all’inter-no della struttura dove, grazie all’utilizzo dei tablet, tutti i passaggi avvengono in forma elettronica.

La cospicua presenza di donne nel direttivo è un esempio unico a livello nazionale

Entrambi i presidi sono certi�cati Uni En Iso 9001 e attendono il Jci americano

Istituito con decreto mini-steriale del 15 luglio 2008

in seguito alla costituzione della nuova Provincia di Fer-mo e “nato” il 1° gennaio 2009, l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Fermo conta 891 iscritti, di cui 551 uomini e 340 donne. Il consiglio direttivo è composto da 11 membri appartenenti a diversi ambiti professionali: il presidente Anna Maria Calca-gni, specialista ambulatoriale, il vicepresidente Annamaria Totò, ospedaliera, il collegio dei revisori dei conti con due giovani medici della continui-tà assistenziale, Silvia Sebastia-ni, come presidente, e Denise Federici. Tale presenza fem-minile rappresenta una carat-teristica unica nel panorama nazionale degli Ordini. Senza dimenticare gli altri membri: Sergio Corsi, segretario, Fran-co Rossi, tesoriere e i consi-glieri Massimo D’Onofrio (odontoiatra), Giuseppe Mar-ziali, Francesco Mochi, Tol-mino Rossi, Enrico Sera�ni, Gabriele Spinucci, Costantino Strappa (odontoiatra).La commissione Albo Odon-toiatri è presieduta da Costan-tino Strappa, con i consiglieri

In Toscana il pubblico si allea con il privato, alleg-

gerendo i conti della sanità regionale e garantendo la soddisfazione dei pazienti. Il tutto con un rigoroso con-trollo della regolarità delle prestazioni e dell’e�cienza del sistema. Succede ad Arez-zo dove il Centro Chirurgico Toscano, struttura privata guidata dall’amministratore Stefano Tenti e dal direttore sanitario Mauro Forzoni, da anni lavora in sintonia con l’Asl locale garantendo presta-zioni di alto livello per quanto riguarda ortopedia, chirurgia generale, urologia, otorinola-ringoiatria e oculistica.Costruita nel 1924 con indi-rizzo esclusivamente oculisti-co visto che all’epoca l’ospeda-le civile di Arezzo era privo di questo reparto, la casa di cura Poggio del Sole (una delle due strutture del Centro chirur-gico toscano) ha nel tempo allargato il proprio raggio d’azione specializzandosi nel campo dell’urologia e orto-pedia. Punto di riferimento per la città di Arezzo, tanto che per molti aretini il “parto” vo-leva dire “Poggio del Sole”,

Giulio Agostini, Massimo D’Onofrio, Michele Maiani, Eugenio Tosco.Oltre che coordinare incon-tri periodici con i vertici delle Istituzioni presenti a Fermo dalla sua costituzione, l’Ordine ha sempre mostrato una spic-cata vocazione ad assumere un ruolo di mediatore culturale e formativo per i propri iscritti e il territorio. “Organizziamo periodicamente corsi su diver-se tematiche in modo da dare ai partecipanti l’opportunità di assolvere almeno 40 dei 50

nel 2011 la proprietà della casa di cura ha deciso di am-pliare l’attività costruendo e trasferendo, nel nuovissimo presidio di Via del Lecci, 22 denominato Centro Chirur-gico Toscano, parte della pro-pria attività e la sede legale dell’azienda.In questo modo il Centro Chirurgico Toscano gestisce presidi ospedalieri privati a indirizzo esclusivamente chi-rurgico, autorizzati dal Co-mune di Arezzo e accreditati con Regione Toscana e Servi-zio sanitario nazionale.“Siamo dotati di una settanti-

crediti formativi obbligatori (Ecm) e questo grazie al sup-porto della Federazione Na-zionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri nell’ambito dell’associazio-ne FnomCeo/Omceo in rete - spiega il presidente, Anna Maria Calcagni -. Subito do-po la riforma previdenziale dell’Enpam, abbiamo organiz-zato un convegno ‘Il presente e il futuro della pensione dei medici’, con la partecipazio-ne del presidente nazionale dell’Enpam Alberto Oliveti e

na di posti letto - spiega l’am-ministratore unico Stefano Tenti - con otto sale operato-rie, cinque letti per la terapia subintensiva e due letti per la rianimazione”. La collaborazione con l’Asl, che Tenti de�nisce “ottima”, prevede che l’azienda sanita-ria tramite una commissione controlli sistematicamente ricoveri e prestazioni della ca-sa di cura che per legge deve avere tari�e inferiori al pub-blico. “Se la commissione sta-bilisce che il ricovero non era necessario blocca il pagamen-to della prestazione”, precisa

Il giuramento dei nuovi iscritti durante la Giornata del Medico 2012 Il convegno “La responsabilità professionale del medico”

Una delle camere del Centro Chirurgico Toscano

Una delle sale operatorie del Centro Chirurgico Toscano

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EventiLunedì 23 settembre 20138 SANITÀ - Salute e politiche sociali

Se la ricerca scienti�ca si accompagna alla cura,

all’accudimento e - perché no - a un po’ di sano divertimen-to, si veri�cano le condizioni ideali per guarire, per chiun-que sia a�etto da una pato-logia. È quanto accade ogni giorno all’unità operativa di Oncologia di Macerata, di-retta dal dottor Luciano La-tini, dove i malati di tumore ricevono terapie e assistenza d’avanguardia, sentendosi come a casa propria.Chi arriva per la prima che-mioterapia, si aspetta un re-parto ospedaliero come gli altri e invece trova un luogo pieno di colori, quadri alle pareti, piante, acquari e un pianoforte in sala d’attesa; l’angolo bar, la postazione Internet, la videoteca e una biblioteca assai fornita.Nel reparto si festeggiano i compleanni dei pazienti, si organizzano pizza-party e si trovano non solo medici e infermieri preparati, ma anche l’arteterapeuta, l’inse-gnante di yoga, lo psicologo che accoglie già all’arrivo o l’assistente sociale che aiuta a sbrigare una pratica.Grazie all’impegno delle volontarie Avulss e al con-tributo dell’onlus Aom, As-sociazione Oncologica Ma-ceratese, che dal 2001 con il presidente (professor Mauro Marconi) ha “adottato” il reparto e sostiene varie sue attività, l’Oncologia di Mace-rata è molto più di un centro di cure mediche: uno spazio vivo e sereno, di incontro e amicizia, perché - come re-cita il motto dell’Aom - “do-nare un sorriso è una bella azione, donare una speranza è un’azione civile”.Per orientare il malato negli intricati sentieri della buro-crazia sono nati lo sportello Oncologico e il servizio di Assistenza sociale, che infor-mano il paziente sui suoi di-ritti e sulle leggi che lo tute-lano, lo assistono nel disbrigo delle pratiche e nel rapporto con altri enti, valutano le spe-ci�che problematiche sociali e individuano i sussidi di cui

può bene�ciare. Pazienti e familiari possono usufruire gratuitamente delle pubbli-cazioni del reparto su tema-tiche mediche e psico-sociali.Durante tutte le fasi della malattia, il supporto psico-logico ai pazienti e ai loro familiari è assicurato da due psicoterapeuti specializzati in psico-oncologia, presenti quotidianamente in reparto, e da uno psicoterapeuta che svolge assistenza domicilia-re. Un’attenzione particolare viene riservata ai �gli dei pa-zienti attraverso il progetto “Vengo anch’io”: uno spazio in sala d’attesa per i più pic-coli, con arredi a misura di bambino, giocattoli, libri per l’infanzia.Molteplici anche le iniziati-ve gratuite di riabilitazione: il progetto “Menomale”, con una squadra di �sioterapisti e laureati in Scienze motorie, per le pazienti operate al se-no che so�rono di gon�ore al braccio e dolori articolari; una psicologa per chi deside-ra apprendere tecniche di ri-lassamento o avere sostegno negli aspetti emotivi legati alle problematiche �siche; un ambulatorio dedicato all’ali-mentazione, per un corretto regime alimentare durante la malattia oncologica.Per quanto concerne la pre-venzione, un contributo pre-zioso è quello dell’ambulato-rio Genetico, a cui possono rivolgersi i soggetti sani che abbiano familiari malati, al �ne di ricevere consulenza ed e�ettuare test genetici per veri�care la presenza di even-tuali fattori di predisposizio-ne alla malattia.L’unità operativa di Oncolo-gia di Macerata non trascura alcun dettaglio. Ad esempio, da nove anni in reparto è attivo il progetto “Ritorno alla Bellezza”, che, a tutte le pazienti alle prese con la per-dita dei capelli causata dalla chemioterapia, o�re gratuita-mente parrucche di altissima qualità e la disponibilità di due parrucchiere volontarie ogni martedì e mercoledì. Una volta al mese poi, niente

chemio nella sala delle “pol-trone rosse”, ma appunta-mento con “Le coccole”, una vera sessione intensiva di re-lax e benessere con un’esteti-sta e un’esperta di trucco che aiutano a ritrovare il piacere di curare la propria bellezza. Tornare a casa vedendosi bel-le allo specchio, regala una sferzata di buonumore in un

periodo di�cile e stressante.I malati che provengono da altre regioni possono allog-giare gratuitamente, insieme ai loro familiari, alla “Casa dell’Accoglienza”, un servizio garantito da numerosi volon-tari �n dal 2009 all’interno della Domus San Giuliano, a due passi dall’ospedale, con stanze ben arredate, parcheg-

gio e giardino. Così si sento-no davvero a casa.Lo spirito di tutta l’attività dell’unità operativa di Oncolo-gia di Macerata si sintetizza in una massima del Dalai Lama, motto dell’Associazione Casa Accoglienza Maceratese On-lus: “La migliore relazione è quella in cui l’amore per l’altro supera il bisogno dell’altro”.

Arte e viaggi come terapia per malati e familiariUscire dalla malattia signi�ca anche comunicare e scambiare esperienze, attraverso le arti, i viaggi e i cagnolini della pet therapy

Delicatezza, serenità, a�etto e creativi-tà sono le sensazioni che si respirano

nel laboratorio di arteterapia dell’Unità Operativa di Oncologia di Macerata: una summa di pittura, poesia, decorazione, scrittura e body art, per un reparto che è animato anche da yoga, pet therapy e... vacanze. Il benessere spirituale si rivela fondamentale, in tutte le sue forme.Guidato da una professoressa dell’Accade-mia di Belle Arti, il laboratorio coinvolge malati e familiari nell’uso di varie tecni-che artistiche e o�re uno strumento nuo-

vo, spesso più e�cace della parola, per far esprimere a ciascuno il proprio mondo in-teriore. Nel tempo, il reparto si è arricchito di dipinti e composizioni.Il martedì e il mercoledì i terapeuti si chia-mano Ottone, Brenda, Zoe e Lilli: sono i cagnolini del progetto pet therapy, accom-pagnati da un’équipe di veterinari, peda-gogisti e psicologi, e aiutano i pazienti a decentrarsi dalla condizione di malattia per focalizzarsi su una dimensione di co-municazione e scambio.Il martedì tocca pure allo yoga, con due

esperte della disciplina che tengono un cor-so gratuito per i pazienti del reparto e i loro familiari. Dopo un’ora di esercizi, il corpo risulta toni�cato e forti�cato, con e�etti positivi su coordinazione motoria e respi-razione, digestione, mal di schiena, cefalea, insonnia, ipertensione e si sperimenta una maggior padronanza della sfera emotiva.Ma l’unità operativa di Oncologia si spinge addirittura oltre, organizzando vacanze, gite, uscite in barca e viaggi per tutti quei malati che non si allontanerebbero da ca-sa per timore di stare male e di non avere adeguata assistenza. Le escursioni sono aperte a familiari, operatori dell’équipe, volontari e dal 2005 a oggi hanno riguar-dato la montagna (Andalo, Borca di Ca-dore), il mare (anche su un’imbarcazione dell’America’s Cup) e le città, come l’immi-nente gita a Siena e San Gimignano.

Stare bene oltre le cure: le coccole antitumoreDall’arredo piacevole alla sala bimbi attrezzata, passando per sessioni con l’estetista e la truccatrice

Oltre che per l’uma-nizzazione delle

cure, l’unità operativa di Oncologia di Macerata si distingue per la ricerca scienti�ca e per le terapie d’avanguardia nel trat-tamento delle patologie tumorali, tanto che nel 2008 ha ottenuto la cer-ti�cazione nazionale Iso 9001 e l’accreditamento all’eccellenza da parte del Collegio italiano dei primari oncologi medici ospedalieri.Il numero di assistiti è in continua crescita: dalle 120 prime visite annuali del 2001 si è passati alle 1.800 attuali, mentre tra day hospital e visite am-bulatoriali si è superata la quota di 30mila all’an-no, con una mobilità atti-va del 63% circa.Dopo la suddivisione in “aree vaste” della regio-ne Marche dal gennaio 2012, l’area vasta n.3 di Macerata comprende an-che gli ospedali di Tolen-tino, Civitanova Marche, Camerino, San Severi-no Marche, Recanati e Matelica: un bacino di 320mila abitanti, nel quale l’attività dell’Unità Operativa di Oncologia ammonta quotidiana-mente a circa 120 day hospital e 90 visite am-bulatoriali.Il reparto partecipa a 35 studi clinici sperimentali, vanta più di cento pub-blicazioni scienti�che e organizza numerosi con-gressi di interesse medi-co e psicosociale come, ad esempio, “Il pazien-te oncologico guarito”, “Progettare un �glio do-po il cancro” e “L’Uomo Oltre: viaggio attraverso le emozioni del paziente oncologico”.Sono in preparazione due progetti ambiziosi: l’am-bulatorio per la diagnosi in un giorno e l’ambula-torio dedicato ai tumori rari.

All’avanguardiaanche nella

ricerca

Il dottor Luciano Latini, direttore dell’Unità Operativa di Oncologia di Macerata

L’équipe dell’Unità Operativa di Oncologia di Macerata

Il dottor Luciano Latini, direttore dell’unità operativa di Oncologia di Macerata

Una corsia del reparto

di Oncologia nell’ospedale di

Macerata

■ ONCOLOGIA / L’unità operativa di oncologia di Macerata o�re molti servizi gratuiti e di assistenza a corredo delle cure tradizionali

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EventiLunedì 23 settembre 2013 SANITÀ - Salute e politiche sociali 9

nario collettivo il cuore della sanità pubblica, importanti innovazioni riguarderanno a breve il settore della preven-zione e in particolare gli scre-ening oncologici, nei quali l’Umbria ha ottenuto livelli di eccellenza, riuscendo a rag-giungere la quasi totalità della popolazione bersaglio, come riconosciuto dall’Ons-Osser-vatorio Nazionale Screening. “Ci siamo concentrati sui tre screening accreditati della maggiore evidenza scienti�-ca: quelli relativi ai tumori del collo dell’utero e della mam-mella per la donna, e quello per i tumori del colon-retto

relazionale, pedagogista, assistente sociale, oculi-sta, odontoiatra/gnatologa. All’occorrenza, l’equipe vie-ne integrata con ulteriori professionalità.Molte le aree trattate: motorio-prassica, cognit ivo-comunicat iva, sensoriale, psico-relazionale e comportamentale, attività

■ SANITÀ UMBRA / Tra i cambiamenti, il passaggio da 6 a 4 aziende, di cui 2 ospedaliere e 2 Asl

■ ISTITUTO SERAFICO / Fondato 142 anni fa e situato ad Assisi, si occupa del recupero di bambini e ragazzi con disabilità plurima

Un “cantiere aperto” sempre più efficiente

Programmi di riabilitazione personalizzati

per entrambi i sessi”, spiega Duca. “Come primo atto ab-biamo centralizzato tutte le attività di patologia clinica in un laboratorio unico di scre-ening con sede a Perugia, co-niugando innovazione, qua-lità e contenimento dei costi. A partire dal prossimo anno,

vita quotidiana, autonomie personali e sociali, alimenta-zione, tempo libero-benes-sere, qualità di vita, liturgia.L’Istituto Serafico svolge inoltre, una specifica attività diagnostica attraverso l’inte-grazione di itinerari clinici, strumentali e di laboratorio, orientando strategie tera-

introdurremo anche un’im-portante novità tecnica per lo screening cervicale, passando dal tradizionale pap-test ogni 3 anni alla ricerca dell’Hpv (il virus responsabile del cancro della cervice uterina) ogni 5, nelle donne dai 35 ai 64 an-ni. L’Umbria sarà quindi una delle prime regioni italiane nella quale, a partire dal 2014, le donne di età compresa tra 35 e 64 anni saranno invitate a fare il test per la ricerca del Dna di Papilloma virus uma-no (Hpv primario) ogni 5 an-ni, mentre a quelle tra i 25 e i 34 (così come previsto dalla letteratura scienti�ca) conti-nuerà a essere o�erto un pap-test ogni 3 anni. Inoltre, per la prevenzione del tumore della mammella, saranno chiamate a sottoporsi a mammogra�a ogni due anni anche le donne dai 70 ai 74 anni”.

peutiche, di follow-up e di prevenzione. Innovativi pu-re i laboratori presenti e gli ambulatori medico-speciali-stici, riabilitativi, laboratori educativo-occupazionali e residenze vita. In particola-re, l’attività di neurofisiopa-tologia, oculistica e odonto-iatria riabilitativa è dotata di alcune strumentazione dia-gnostiche e terapeutiche in-novative come l’Eeg Holter e le attrezzature mobili per prestazioni odontoiatriche.È attivo, al contempo, un Servizio di segretariato so-ciale in merito a informazio-ni sulle patologie trattate, i servizi offerti, le tematiche inerenti la disabilità: dal-la consulenza legislativa a quella previdenziale e tu-telare. L’Istituto Serafico è in collegamento con centri universitari e Irccs nazionali per l’impostazione di pro-getti di ricerca e la stesura di protocolli di studio e di intervento relativi alla disa-bilità grave plurima con par-ticolare riferimento all’età evolutiva. Infine, il Comita-to etico scientifico presente nell’istituto, composto da docenti di livello internazio-nale di diverse specialità, ha il compito di promuovere le linee di ricerca, digarantirne la correttezza etica e scien-tifica nell’applicazione ope-rativa, valutare e vidimare i progetti proposti dalle di-verse branche specialistiche interne. Maggiori informa-zioni sul sito dell’istituto: www.sera�co.org

La Regione ha intrapreso una radicale riorganizzazione per migliorare i servizi

È collegato anche a università e centri di ricerca per la messa a punto di progetti relativi alla disabilità grave

“La nostra è una regione in equilibrio �nanziario,

senza particolari problemi di governance. Ciò nonostante - ricorda il dottor Emilio Duca, direttore generale della Sanità umbra -, dal 2012 abbiamo intrapreso una ‘spending re-view’ ante litteram, mettendo in atto una serie di processi di riorganizzazione del sistema sanitario (con il passaggio da sei a quattro aziende, di cui due ospedaliere e due Asl) destinati ad avere e�etti posi-tivi su e�cienza, qualità e so-stenibilità dei servizi erogati”. Un percorso virtuoso, che ha portato ultimamente l’Umbria a essere inserita tra le cinque “regioni benchmark” indica-te dai ministeri della Salute e dell’Economia per la determi-nazione dei costi e fabbisogni standard nel settore sanitario. “Si tratta naturalmente di un cantiere aperto, con alcune novità appena introdotte che andranno a regime nel 2014”, prosegue Duca. “In particola-re, per i due ospedali princi-pali di Perugia e Terni, assurti con la nostra riforma al ruolo di aziende ospedaliere univer-sitarie, abbiamo previsto l’atti-vazione di nuovi strumenti di

Dalla patologia al trat-tamento, dal dolore al

sollievo: in questo scena-rio si muove un’eccellenza, l’Istituto Serafico per sor-domuti e ciechi di Assisi, fondato 142 anni fa dal frate francescano beato P. Ludo-vico da Casoria, immerso in un incantevole parco ai piedi della Basilica di San France-sco.Tale realtà è un ente eccle-siastico, civilmente ricono-sciuto, accreditato e conven-zionato con il Ssn, che offre servizi diversificati, tra cui attività di diagnosi e di ria-bilitazione per soggetti por-tatori di disabilità fisiche, psichiche e sensoriale in età evolutiva.Oltre 150 i bambini e i ra-gazzi che ogni giorno si ri-volgono all’Istituto Serafico per trattamenti residenziali, semi-residenziali e ambula-toriali. Nel solo 2012 sono state prestate ben 10.421 ore di trattamenti riabilitativi, 14.418 ore di prestazioni educative occupazionali, 116.339 ore di prestazioni infermieristiche, 70.796 ore di interventi sulle condotte di autonomia. In partico-

gestione interaziendale. Tutta l’attività clinica dei due poli, già completamente rivista, d’intesa con l’università, con la riduzione di circa il 15% delle strutture complesse (da 96 a 83) e dei relativi prima-riati, sarà organizzata d’ora in poi in 12 dipartimenti, anzi-ché gli attuali 21 (riduzione di oltre il 40%). Solo due, i Dea, relativi a emergenza-urgenza, resteranno autonomi in cia-scuna azienda, mentre gli altri 10 (che sono i classici diparti-menti di medicina, chirurgia, oncologia, eccetera) saranno rigorosamente impostati su base interaziendale”. L’obiettivo della svolta è dupli-ce: “Da un lato vogliamo evi-tare i doppioni in un bacino d’utenza limitato come quello regionale umbro, dall’altro puntiamo a uniformare i com-portamenti professionali e dif-ferenziare l’o�erta in una logi-ca di cooperazione tra i due presidi ospedalieri, che diven-teranno più complementari e sinergici, soprattutto nelle aree di alta specializzazione”. Un analogo processo di ot-timizzazione delle risorse in campo sta interessando le due aziende sanitarie locali,

lare, la presa in carico ria-bilitativa si connota come riabilitazione globale: ogni paziente ha la possibilità, infatti, di intraprendere per-corsi individualizzati relativi alle diverse fasi di sviluppo in relazione al proprio livel-lo funzionale, alle proprie attitudini e motivazioni. Tale complessità di inter-venti rivolti al singolo, si muovono all’interno di un programma coordina-to: le attività sono svolte da un’equipe integrata di operatori di area sanitaria, riabilitativa, educativa, assi-stenziale in stretto collega-mento con la famiglia e sono continuamente orientate alla ricerca di proposte innovati-ve, allo scopo di favorire lo sviluppo delle potenzialità presenti nei bambini e ra-gazzi pluridisabili. Il programma riabilitativo personalizzato è elaborato sulla base della valutazione funzionale iniziale e delle verifiche dei risultati svolte periodicamente.La qualità, la frequenza e la durata degli interventi riabi-litativi e delle attività si de-clinano, quindi, in un lavoro

Umbria 1 e Umbria 2, nate dall’accorpamento delle quat-tro preesistenti strutture re-gionali. “La riorganizzazione della rete ospedaliera (attual-mente 13 presidi) nell’ambito delle due nuove Asl prevede la creazione di dipartimenti uni-ci aziendali allo scopo di rea-lizzare importanti economie di scala, sia dal punto di vista organizzativo che dell’appro-priatezza clinica. Senza conta-re, tra gli esiti che ci attendia-mo, quello di una maggiore equità di accesso alle cure per tutti i cittadini”. Al di là degli ospedali, che costituiscono nell’immagi-

interprofessionale integrato tra le figure operative coin-volte. Tale equipe multidiscipli-nare, che fa capo al diret-tore sanitario, è costituita da differenti professionisti: fisiatra, neuropsichiatra in-fantile, neurologa, psicologo clinico, psicologa sistemico-

L’ingresso dell’Ospedale di Perugia, futura azienda ospedaliera universitaria

Emilio Duca, direttore

regionale della Sanità

umbra

La piscina dell’istituto

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EventiLunedì 23 settembre 201310 SANITÀ - Salute e politiche sociali

Roberto D’Amico, direttore del Centro Cochrane Italiano, Cattedra di Statistica Medica, Dipartimento di Medicina Diagnostica, Clinica e di Sanità Pubblica - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

gresso annuale, il Cochrane Colloquium, che si terrà dal 19 al 23 settembre a Québec City, in Canada. Il titolo del convegno, “Better knowledge for better health - Una migliore conoscenza per una migliore salute”, riassume molto bene la missione che la Cochrane Collaboration si è data e, nello stesso tempo, sollecita ri�essioni sulle pos-sibili s�de future che saremo chiamati ad a�rontare. I temi principali che saranno discus-si e approfonditi nel congres-

in sede: il dosaggio del Pca3 e del [-2] pro Psa, esami non invasivi con un alto grado prognostico per questa tipo di tumore, in modo da forni-re al medico e al paziente un quadro il più possibile com-pleto prima, durante e dopo un eventuale intervento o biopsia”. Ancora in tema di diagnosi preventiva, insieme ad Eu-rogenlab, settore di Gene-tica Medica, il Laboratorio esegue oltre alla ricerca del virus Hpv (Human Papillo-ma Virus) con metodologia in micro array, anche una

■ COCHRANE / Il gruppo internazionale di ricerca compie 20 anni. Nel Colloquium annuale in Canada (19-23 settembre) il punto sulle s�de future

■ LABORATORIO ANALISI CLINICHE CARAVELLI / Da 61 anni punto di riferimento a Bologna. Specialisti in diagnosi complesse e medicina del lavoro

Studi condivisi e dialogo fanno bene alla salute

Ogni “prelievo” è un impegno preciso con la comunità

so sono di grande attualità: il trasferimento dell’informa-zione scienti�ca, in modo che questa sia meglio utilizzata a sostegno delle decisioni clini-che e nelle scelte sull’o�erta di assistenza nei sistemi sanitari; l’individuazione di quesiti di ricerca che siano più rilevanti per i pazienti; lo sviluppo di nuove modalità per la disse-minazione dei risultati delle revisioni sistematiche che siano più vicini ai bisogni dei loro utilizzatori (pazienti, cittadini, medici e decisiori

serie di ricerche di poli-morfismi genici legati alla individuazione di stress os-sidativo, osteoporosi, detos-sificazione, intolleranze al lattosio ed al glutine e ma-lattie metaboliche correlate. Non dimentichiamo infine, tutta la diagnostica correlata agli esami preconcezionali e legati alla infertilità di cop-pia come gli spermiogram-mi, il dosaggio dell’ormone antimulleriano e le micro-delezioni.Da anni organizzatore di eventi scientifici legati alla divulgazione in ambito spe-

sanitari) e quindi più acces-sibili; l’impatto dei continui progressi tecnologici e della di�usione dei nuovi mezzi di comunicazione sulla metodo-logia delle revisioni sistemati-che.Non ultima sarà la ri�essione su come promuovere iniziati-ve d’imprenditorialità sociale che possano meglio coinvol-gere i diversi attori della ricer-ca nelle questioni sanitarie.“Tutti questi temi - confer-ma il direttore del Centro Cochrane Italiano, Roberto D’Amico - ci imporranno ine-vitabilmente di ragionare sulle nostre prossime attività. Sia-mo quindi chiamati ad ado-perarci a�nché queste nuove esigenze siano considerate opportunità, preparandoci ad a�rontare insieme alla Co-chrane Collaboration le s�de che caratterizzeranno gli anni a venire”.

cialistico, il Laboratorio di Analisi Cliniche dr. A. Ca-ravelli darà a breve il via al progetto Sbp (acronimo di stile di vita, benessere, pre-venzione). “ Si tratta - spie-ga Cenni - di un’iniziativa che porteremo nelle scuole secondarie di Bologna, agli studenti dai 16 ai 18 anni di età, per sensibilizzarli a un corretto stile di vita sia ali-mentare sia sessuale, a una ricerca del benessere, ma so-prattutto a un’attenzione alla prevenzione”. Il progetto si svolgerà con il patrocinio, tra gli altri, della Società di urologia oncolo-gica e la Lega italiana Tumo-ri . “L’iniziativa - conclude Cenni - ci vedrà impegnati per un anno. Organizzere-mo incontri tra specialisti e studenti dell’ultimo biennio delle scuole superiori, du-rante i quali spiegheremo ai giovani le patologie più fre-quenti a cui più facilmente potrebbero andare incontro con determinati stili di vita, per portarli a conoscenza di aspetti magari meno co-nosciuti e pubblicizzati ma molto importanti per la loro salute”.

L’Italia è tra i Paesi con il maggior numero di ricercatori che producono revisioni sistematiche

Diagnostica antitumorale, ricorso alle tecniche emergenti, informazione scienti�ca e anche attività di prevenzione nelle scuole

Sono trascorsi 20 anni da quando un gruppo inter-

nazionale di circa 70 ricerca-tori e operatori sanitari, ispi-rati dalle idee di Archibald Cochrane e dai risultati della ricerca di Iain Chalmers, si riunisce a Oxford e decide di organizzarsi, con lo scopo ultimo di raccogliere, valuta-re criticamente, riassumere e di�ondere le informazioni riguardanti l’e�cacia degli in-terventi sanitari, facendo così nascere la Cochrane Collabo-ration.Le attività della Cochrane Collaboration da allora si so-no costantemente sviluppate e di�use rapidamente in tutto il mondo. Fino a oggi, più di 120 Paesi, quattordici Centri Cochrane, 53 Gruppi di Revi-sione, 13 Field e oltre 31mila persone hanno contribuito alla produzione scienti�ca di oltre 5mila revisioni siste-matiche pubblicate sulla Co-chrane Library e allo sviluppo della metodologia della sintesi delle informazioni.Il mandato della Cochrane Collaboration è stato ed è quello di sviluppare revisioni sistematiche che aiutino i pa-zienti, gli operatori e decisori

Il Laboratorio di Analisi Cliniche Dr. A. Caravelli

è una realtà bolognese e na-zionale nata sessantuno anni fa. Avviato come laboratorio di base nella città delle due torri (in via Zamboni 8, do-ve tutt’ora risiede) per ana-lisi routinarie del sangue, il Laboratorio si è evoluto ne-gli anni �no a diventare una struttura complessa accredi-tata presso il Servizio Sanita-rio Nazionale. Nel corso del tempo, l’attività è stata ampliata a numerosi settori analitici al servizio dei pazienti e delle aziende. Il Laboratorio di Analisi Cli-niche Dr. A. Caravelli svolge oggi attività di analisi nell’am-bito della microbiologia, im-munologia, tossicologia, bio-logia molecolare, citologia, immunoematologia, medici-na del lavoro.Spiega Giovanna Cenni, di-rettore del Laboratorio, che la struttura ha fatto della informazione scienti�ca e dello studio delle diagnosti-che emergenti il suo punto di riferimento. “Cerchiamo - prosegue Cenni - di o�rire un servizio che vada al di là della semplice determinazio-

sanitari a prendere decisioni basate sulle migliori e più ag-giornate informazioni scienti-�che disponibili.A livello nazionale, dopo la fondazione del Centro Co-chrane Italiano, avvenuta nel 1994, grazie ad Alessandro Liberati, si sviluppa nel tem-po una rete di diverse entità Cochrane, in seguito deno-minata Network Italiano Co-chrane, che hanno la loro base editoriale presso istituzioni pubbliche e contribuiscono attivamente, insieme al pro-gresso, al potenziamento e alla disseminazione delle attività della casa madre. Il network è composto, oltre al Centro Co-chrane Italiano, dai Gruppi di Revisione Cochrane “Droghe e alcool” e “Sclerosi multipla e malattie rare del sistema nervoso centrale”, ai Field Co-chrane “Neurologico” e “Vac-cini” e più recentemente dal satellite del Gruppo Cochrane Epoc “Ricerca e decisioni”. Le attività di questi gruppi si ar-ricchiscono anche dei contri-buti dei tanti ricercatori italia-ni che partecipano alle attività Cochrane e dagli apporti della branca croata del Centro Co-chrane Italiano, con sede pres-

ne analitica e che arrivi a toc-care oltre al dato diagnostico tout court anche l’aspetto laboratoristico legato alla prevenzione di patologie”. In questo ambito facciamo parte del Gruppo di Studio Italiano delle Malattie Meta-boliche o�rendo dosaggi di primo, di secondo e anche di terzo livello grazie alla colla-borazione di ricerca con Uni-versità olandesi e svedesi”. Sempre in un’ottica di preven-zione, la struttura collabora anche con la Lega tumori. “In

so l’Università di Spalato. Il numero di autori italiani cresce nel tempo ponendo l’Italia tra i principali paesi nel mondo con il più alto numero di ricercatori che producono revisioni sistematiche.I venti anni di attività della Collaborazione saranno ce-lebrati in occasione del con-

particolare - precisa Cenni -, eseguiamo esami correlati al-la prevenzione delle malattie metaboliche e test di biologia molecolare, attenendoci al Piano approvato dalla regio-ne Emilia Romagna nel 2010, fatto in armonia con il Piano nazionale di prevenzione del 29 aprile 2010. In quest’ottica, tra le altre, ci occupiamo di diagnostica di laboratorio per il tumore alla prostata con due determi-nazioni all’avanguardia che siamo in grado di eseguire

L’accesso alla struttura in via Zamboni a Bologna

Il laboratorio svolge gli esami più complessi

Inaugurazione Centro

Cochrane Italiano

Da sinistra: Alessandro

Liberati, David Sackett, Gianni Tognoni, Silvio

Garattini, Kay Dickersin

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EventiLunedì 23 settembre 2013 SANITÀ - Salute e politiche sociali 11

taria di Attilio Mariani, me-dico chirurgo specializzato a Pisa in odontostomatologia con consolidata esperienza. A coadiuvare Mariani sono presenti, in alternanza, altri 8 medici odontoiatri, che permettono di erogare ogni tipo di prestazione. “Insieme - continua il direttore - riu-sciamo a coprire per intero le diverse branche dell’odon-toiatria, sempre con massi-mo rispetto e accoglienza nei confronti del paziente, non-

■ TERME DI PUNTA MARINA / Il complesso totalmente in legno bianco si trova sul litorale di Ravenna

■ COOPERATIVA DENTISTI / La prima nata in Toscana, precisamente a Livorno, per fronteggiare la crisi, comprende cinque ambulatori

Terapie con il piacere della vacanza

Si può garantire a tutti un sorriso smagliante

paziente. “Ci siamo accorti di poter mettere a frutto il nostro know-how �sioterapico con le particolari proprietà della nostra acqua. Avendo inoltre una lunga tradizione di ac-quaticità pediatrica e di corsi prenatali abbiamo strutturato un gruppo di lavoro composto

ché con estrema professiona-lità e con la certezza di poter assicurare aggiornamento continuo a chi si rivolge alla nostra struttura”. Si va dalle cure all’ortodonzia infantile e adulta alla protesi mobile e �ssa. E si continua natural-mente con l’implantologia, avvalendosi di innovative tecnologie e metodiche che utilizzano il computer per la realizzazione di manufatti per protesi, oltre che per la realizzazione di dime radio-logiche/chirurgiche, in gra-do di o�rire la possibilità di inserire impianti con tecnica guidata a carico immediato. Sempre garantendo il mas-simo risultato con minima invasività e riducendo i tem-pi di protesizzazione e chi-rurgici, nonché il recupero post-operatorio. “Gli ambu-latori sono a norma di legge e igienicamente controlla-ti, compresa la tracciabilità della sterilizzazione degli strumenti per ciascun pa-ziente - assicura Mariani -. I pazienti vengono accolti dai medici e dalle loro assistenti, per una prima visita seguita da un preventivo, entrambi gratuiti, allo scopo di elabo-

da ginecologi, osteopati, �sio-terapisti, ostetriche e esperti di medicina termale, che potesse coniugare in una novità tera-peutica le varie componenti che ci caratterizzano” come ha speci�cato il dott. Paolo Anto-nelli, direttore sanitario della struttura.In sintesi l’approccio consi-ste in una diagnosi medica e ostetrica e l’inquadramento degli interventi necessari. Il protocollo di base prevede l’in-tegrazione del trattamento a secco con l’utilizzo dell’acqua termale per agevolare il recu-pero funzionale, la produzione di endor�ne essendo l’acqua l’elemento da cui il bambino proviene.Le Terme di Punta Marina so-no anche caratterizzate da una componente prettamente ludi-ca che attiene al benessere psi-co�sico. Infatti la SPA, le due piscine con acqua termale, una albergo in riva al mare con an-nesso ristorante e stabilimento balneare compongono un’of-ferta estremamente attraente sia d’estate che d’inverno. Lo stabilimento può infatti esse-re quasi considerato come un villaggio di salute in cui tutte le componenti vengono prese in esame ed è possibile ritrovare un proprio percorso all’inter-no dell’o�erta proposta.La struttura moderna, non fredda, ma anzi assolutamen-te accogliente grazie alla sua struttura in legno e alle grandi aperture sul mare trova la sua migliore espressione nella re-sidenza alberghiera a servizio della struttura.

rare un piano di trattamento speci�co”. È ovvio che i van-taggi o�erti dalla cooperati-va di dentisti di Livorno so-no frutto della disponibilità dei professionisti nel ridurre i loro compensi a favore dei pazienti. Proprio grazie a tali iniziative Il Sorriso, ad appena 18 mesi dalla sua apertura, vanta oltre 2.500 presenze. Né, secondo le leg-gi vigente, ha dimenticato di riservare attenzione ai por-tatori di handicap, per i qua-li la struttura è pienamente agibile. Non solo: si e�ettua il servizio di trasporto per gli anziani, dal domicilio all’abitazione e viceversa, gratuitamente. In�ne, una breve occhiata agli enti con-venzionati: Cisl pensionati, Cgil Spi, Guardia di Finanza, Atl Livorno, Unisalute Fon-do Est, Provincia di Livorno, Vigili Urbani Livorno, Arci, Dalmine&Lucchini Piombi-no, Cral Sat Pisa, Assident, Continental, Unipol Assi-curazione, Magna Closures. Molte altre le convenzioni in corso di stipulazione.

L’originale proposta curativa direttamente sulla spiaggia. Adatta dal neonato all’anziano

Tra le iniziative, la “Tessera di prevenzione del capofamiglia”, che consente sconti e dilazioni di pagamento

L’Emilia Romagna è una regione con una lunga

tradizione termale. La parti-colare orogra�a della regione ha permesso la formazione di diverse fonti termali e quindi ha contribuito a comporre una geogra�a termale molto ricca.Tra le varie realtà le Terme di Punta Marina costituiscono un’interessante particolarità. Sono infatti situate sul litorale di Ravenna e sorgono diretta-mente sulla spiaggia. Il com-plesso è molto ben inserito nel paesaggio circostante ri-prendendo un’architettura dal sapore quasi nord americano. Il complesso è infatti costruito totalmente in legno bianco e si a�accia sul mare con alle spalle la pineta. Le Terme di Punta Marina o�rono un ampio ventaglio di cure che riprendono la tra-dizione termale italiana. La fonte di acqua termale che da il nome allo stabilimento viene utilizzata infatti per tutte le te-rapie consolidate sia per l’appa-rato respiratorio che per quello osteoarticolare ma anche per patologie dermatologiche, mu-scolari e come complemento per le terapie riabilitative post operatorie.

Incontrare le esigenze di tutti, contenendo i prezzi

e garantendo sempre mas-sima professionalità e qua-lità dei materiali impiegati, assolutamente veri�cabili e certi�cati secondo le nor-mative vigenti del Ministero della Salute. Così, con un in-tento ben preciso, ha preso vita la Cooperativa dentisti Il Sorriso. È la prima in To-scana e nasce con lo scopo di fronteggiare la crisi econo-mica attuale, per o�rire alle persone la possibilità di ac-cedere a cure e protesi odon-toiatriche come necessità di salute. “A tal �ne tra la coo-perativa e diversi enti sono state stipulate convenzioni, che permettono di applica-re ulteriori sconti al nostro tari�ario già con prezzi so-ciali”, ci tiene a sottolineare il direttore sanitario Attilio Mariani.Nell’ottica di andare incontro alle esigenze di chi necessita dell’assistenza de Il Sorriso, non mancano le iniziative messe in campo per mettere a disposizione ancora mag-giori servizi. “Da ottobre partirà una nuova iniziativa chiamata “Tessera di pre-

Infatti la componente riabilita-tiva è un pilastro fondamentale di questo stabilimento che ha investito fortemente nell’ambi-to riabilitativo e oggi può van-tare un poliambulatorio che permette di avere in “casa” una diagnostica per immagini e un supporto specialistico (ortope-dia e �siatria) a supporto del dipartimento di terapia �sica. Su queste basi le Terme di Pun-ta Marina hanno sviluppato una particolare e approfondita conoscenza delle necessità di terapia �sica. Partendo dalle più comuni patologie e a�-nando le capacità di risolvere casi sempre più importanti e complessi, anche supportando le terapie iperbariche accele-rando quindi i tempi di guari-gione, le Terme di Punta Ma-rina sono giunte a focalizzare l’attenzione su una fascia d’età molto particolare come quella neonatale e pediatrica.È stato infatti lanciato un pro-getto di terapia �sica neonatale che va a incidere sulle �siologie strettamente correlate al parto e anche ad alcune patologie neonatali come il torcicollo miogeno o le plagiocefalie. La vera innovazione di questo servizio consiste nell’integra-

venzione del capofamiglia”, che permetterà di applicare ulteriori sconti �no al 20% al listino prezzi e dilazioni di pagamento �no a 2 anni a tasso zero tra la cooperativa e il paziente senza ricorrere a istituti �nanziari o a ban-che”, dice il direttore. Obiet-tivo: garantire l’accesso a cu-re, terapie e trattamenti con una formula comoda e senza ulteriori aggravi. Nella “Tessera del capofami-glia”, estesa all’intero nucleo

zione di terapie già scienti�-camente comprovate ma che utilizzate congiuntamente permettono di avere un risul-tato molto più soddisfacente. L’Integrated Neonatal Physical �erapy (INPT), come è stato de�nito, permette la sinergia della componente termale con le terapie �siche tradizionali rendendo �siologico il tratta-mento di recupero del piccolo

familiare, oltre ai vantaggi menzionati, sono compre-si controlli annuali, rx pa-noramiche, igiene orale ed eventuali altre cure. Il tutto nell’ottica di prevenire e con-tenere i costi intervenendo in tempi rapidi. La cooperativa Il Sorriso si trova a Livorno (in via Ghe-rardi del Testa, n 19), in pra-tica vicino allo storico mer-cato centrale coperto. Essa comprende cinque ambula-tori sotto la direzione sani-

Due immagini dello stabilimento termale di Punta Marina

I medici odontoiatri presenti permettono

di erogare ogni tipo di prestazione:

dall’ortodonzia infantile alla protesi mobile e fissa

Il dottor Attilio Mariani, direttore sanitario della cooperativaIl Sorriso

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12 SANITÀ - Salute e politiche socialiEventi

Lunedì 23 settembre 2013

Il Centro per le Malattie ra-re del Polmone (MaRP) na-

sce a Modena nel 2007 come centro universitario interdi-partimentale diretto dal pro-fessor Luca Richeldi, che oggi ricopre la carica di docente di Malattie dell’Apparato re-spiratorio presso l’Università di Southampton. Il Centro si pone l’obiettivo di far conver-gere le competenze di diversi specialisti e ricercatori nella cura, nella ricerca e nella pro-mozione di attività di forma-zione nell’ambito delle malat-tie rare del polmone. Dal 2010 il Centro è diventa-to struttura semplice integra-ta nella struttura complessa di Malattie dell’Apparato re-spiratorio - diretta dal prof. Leonardo M. Fabbri - presso l’Azienda ospedaliero-uni-versitaria di Modena. A�eri-sce al centro MaRP un team di specialisti che si dedica alla diagnosi, alla cura e alla ricerca delle malattie pol-monari rare. L’attività clinica (diagnosi e cura), la parteci-pazione alle principali speri-mentazioni internazionali sui nuovi farmaci e la promozio-ne di progetti indipendenti di ricerca clinica e traslazionale rappresentano le attività più importanti del Centro e sono alla base della sua mission.L’attività ambulatoriale si svolge regolarmente due volte alla settimana - una giornata è dedicata alle prime visite, l’al-tra alle visite di controllo - e viene condotta da un team di specialisti in malattie dell’ap-parato respiratorio composto dalla dottoressa Stefania Cer-ri, dal dottor Fabrizio Luppi e dal dottor Paolo Spagnolo, in collaborazione con colleghi specialisti in reumatologia e in cardiologia. Le malattie ra-re del polmone rappresenta-no un gruppo eterogeneo che comprende oltre 200 entità cliniche diverse. Di questo

vasto gruppo fanno parte pa-tologie la cui causa è identi�-cabile (per esempio, un’espo-sizione a particolari sostanze inalanti in ambito lavorativo o domestico, l’uso di determi-nati farmaci, la concomitante presenza di una malattia au-toimmune), oltre a patologie a causa tuttora sconosciuta (tra queste, la �brosi polmo-nare idiopatica è la malattia più frequente e quella a pro-gnosi peggiore). Tra le patologie trattate pres-so il Centro, ricordiamo la �brosi polmonare idiopatica (Ipf), la sarcoidosi, l’istioci-tosi polmonare a cellule di Langerhans, la linfangiole-iomiomatosi, le polmoniti da ipersensibilità, l’interes-samento polmonare in corso di connettivopatie. Il Centro MaRP e�ettua complessiva-mente oltre 600 visite all’an-no, di cui più di 200 prime visite, con un’elevata a�uen-za di pazienti da tutto il ter-ritorio nazionale. Il Centro dispone della possibilità di ri-coverare pazienti per �ni dia-gnostici o terapeutici presso la struttura complessa di Ma-lattie dell’Apparato respirato-rio dell’Aou di Modena.La complessità della casistica che a�erisce al Centro MaRP rende ragione dell’impor-tanza di riunire le compe-tenze professionali di diversi specialisti al �ne di fornire il migliore inquadramento possibile a ogni singolo ca-so. Per tale motivo, il Centro organizza regolarmente, due volte al mese, degli incontri di discussione multidiscipli-nare in cui vengono presen-tati e discussi i casi “di�ci-li”. Prende inoltre parte alle principali sperimentazioni internazionali sui nuovi far-maci per il trattamento della �brosi polmonare idiopatica. Tra gli altri, tra il 2008 e il 2010 il MaRP ha coordinato

uno studio su oltre 400 pa-zienti che ha identi�cato una nuova potenziale terapia per la �brosi polmonare idiopati-ca. I risultati di questo studio di fase II sono stati pubblicati dal prof. Richeldi sul “New England Journal of Medici-ne” nel settembre del 2011. Si attendono per la prima metà del 2014 i risultati de�nitivi dei due studi successivi di fa-se III. Il Centro MaRP segue circa un centinaio di pazienti a�etti da �brosi polmonare idiopatica e alcuni di loro so-no entrati a far parte di studi

clinici attivi presso il Centro. Inoltre pazienti seguiti presso il MaRP negli ultimi due anni hanno avuto la possibilità di essere inclusi nel programma europeo di uso terapeutico con pirfenidone; tale farmaco è il primo a essere stato regi-strato per il trattamento della �brosi polmonare idiopatica e da pochi mesi è stato appro-vato anche in Italia. Oltre alla ricerca farmaco-logica, il Centro MaRP pro-muove progetti di ricerca sui meccanismi della malattia e sulle sue conseguenze clini-che, avvalendosi della colla-borazione con alcuni impor-tanti centri di ricerca a livello internazionale. Fondamenta-le il ruolo di Ama fuori dal buio, associazione di medici e pazienti con sede presso l’Aou di Modena, che colla-bora con il centro MaRP e �nanzia lo studio e la ricerca sulle malattie rare del polmo-ne. Promuove inoltre attività di supporto e progetti di rete nazionali e internazionali, per incrementare i servizi o�erti, �nalizzati a migliora-re la qualità della vita delle persone colpite. Partner prin-cipale è Aido (Associazioni italiana donatori di organi midollo e cellule), in quanto a oggi il trapianto di polmone per alcuni pazienti può rap-presentare la cura per la Ipf.

Associazioni a confronto nella Ipf World WeekLa condivisione delle esperienze a livello mondiale contribuisce a sensibilizzare e informare grande pubblico e classe medica

Sensibilizzazione e informazione al grande pubblico e alla classe medica,

ma anche supporto ai pazienti, diagnosi precoce e sostegno alla ricerca: queste le parole chiave della Settimana Mondiale della Fibrosi Polmonare Idiopatica (Ipf), che coinvolgerà anche i centri italiani dal 21 al 29 settembre.Nata nell’ambito di un progetto di colla-borazione più ampio, per volontà di un

gruppo di associazioni europee (l’Italia è rappresentata dall’Associazione Ama fuori dal buio), l’Ipf World Week promuove la condivisione di esperienze, competenze e saperi, il potenziamento di una rete inter-nazionale che coinvolge centri di studio e ricerca, associazioni di pazienti e portatori d’interesse. Ama fuori dal buio ha curato la campagna della week: logo, slogan, un contest fotogra�co, un video e un portale

dedicato per dare visibilità a grandi e pic-cole associazioni in tutto il mondo. Solo un lavoro di squadra può portare a una presa in carico globale che sia uniforme in tutti i Paesi del mondo, e correggere quelle disparità di trattamento riservate ai ma-lati rari non solo da un paese all’altro, ma anche nelle diverse regioni del nostro pae-se. Tra gli eventi promossi a livello nazio-nale, si svolgeranno soprattutto numerosi momenti d’incontro tra medici e pazienti, oltre a un convegno a Modena tra tutte le associazioni per a�rontare insieme i pro-blemi più urgenti. Per maggiori informazioni visitare i siti www.malattieraredelpolmone.it, www.fuoridalbuio.it, www.ipfworld.org

■ MARP / Il Centro e�ettua complessivamente oltre 600 visite all’anno, di cui più di 200 prime visite con una elevata a�uenza di pazienti da tutto il territorio nazionale

Specialisti nella cura delle malattie polmonari rareAccanto all’attività clinica e di ricerca, il centro universitario vanta la partecipazione alle principali sperimentazioni internazionali

Tra le attività nate dalla collaborazione tra il centro MaRP e Ama fuori dal buio, il gruppo di supporto è

quella che più di tutte merita attenzione. Attivo da pochi mesi a Modena, sarà esportato nel 2014 nei centri di altre città. Le pratiche di gruppo rivolte al paziente, la proposta di uno spazio dove poter discutere delle problematiche al di fuori dell’ambulatorio medico, la possibilità di prevedere l’in-tervento di esperti, che a�rontano assieme al gruppo temi talvolta delicati, rappresentano un approccio, uno stile e una metodologia che stanno entrando sempre più nel linguaggio quotidiano di chi si occupa di promozione e protezione della salute. La novità del gruppo di supporto per pazienti a�etti da �brosi polmonare, familiari e caregiver è la presenza di una �gura ancora poco conosciuta in Italia: l’infermiere di ricerca. Il suo compito è quello di facilitare e garantire una buona gestione delle dinamiche di gruppo, favorire eventuali interventi di esperti e permettere di traslare nello studio e nella ricerca le informazioni rilevate anche attraverso l’uti-lizzo della medicina narrativa; è fondamentale infatti, trat-tandosi di una malattia ancora da “scoprire”, poter confron-tare i dati scienti�ci con la reale percezione della malattia e dei sintomi.

Una buona terapia passa dal gruppo

L’ingresso dell’Azienda ospedaliero universitaria di Modena

Il team di specialisti del Centro MaRP: dottoressa Stefania Cerri, dottor Fabrizio Luppi e dottor Paolo Spagnolo

Tc torace tipica della fibrosi polmonare idiopatica

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SANITÀ - Salute e politiche sociali 13EventiLunedì 23 settembre 2013

tata della lungodegenza. “Per come sono strutturati oggi, gli ospedali sono adatti a ospita-re ammalati acuti. Ma occorre anche costruire sul territorio le cosiddette ‘case della salute’, lungodegenze e non solo, do-ve i cittadini possono trovare i servizi sanitari di base ”. In tali strutture dovrà lavorare un team multidisciplinare, formato da medici di fami-glia, infermieri, specialisti, personale sociale e ammini-strativo e associazioni di vo-lontariato, che garantisca la presa in carico globale della persona, la continuità assi-stenziale ospedale-territorio e l’integrazione tra assistenza sanitaria e sociale. “Abbiamo sempre sostenu-to - sottolinea Provvidenza - che il sistema sanitario debba essere visto nel suo insieme come un qualcosa di dinami-co, in grado di far fronte alle esigenze di una popolazione in continuo cambiamento e che, quanto più riuscirà ad adattarsi a tali esigenze, tanto più risulterà attuale e preciso nei suoi compiti”. Nei prossimi giorni, Cisl me-dici Toscana siglerà, assieme alle altre organizzazioni sin-

■ CISL MEDICI TOSCANA / Bisogna farsi carico del paziente dalla diagnosi alla cura �no alla riabilitazione

La Sanità? Un sistema dinamico

dacali, un accordo con la Re-gione sia per de�nire la tipo-logia degli ospedali destinati a ospitare degenze per acuti, sia per fornire indicazioni su quali dovranno essere le mission di queste strutture ospedaliere. “All’interno del sindacato regionale - conclu-de Provvidenza -. sentiamo la necessità di rendere priorita-rie le esigenze dell’ospedale, inteso ancora dai cittadini come struttura di primo in-tervento, per poi promuovere gli adeguamenti territoriali. L’obiettivo è evitare inutili �-le ed errori diagnostici nelle strutture ospedaliere e fornire anche un adeguamento, oltre che strutturale, del personale medico e infermieristico”.Un’altra s�da sarà quella che vedrà completare il percorso

diagnostico e di cura delle pa-tologie, collegato a quello del-la riabilitazione. Ancora oggi si assiste a un’anacronistica separazione tra la diagnosi della patologia cardiovascola-re, la cura e il processo riabili-tativo della stessa, vista come opzione a scelta del paziente anziché come continuum (parte integrante) del percor-so clinico. Questa, problema-tica apparentemente banale, sarà un’altra importante s�da che dovrà a�rontare la To-scana cercando di ridurre la parte a disposizione dei “pri-vati”, a favore del pubblico o studiando delle nuove vie di attivazione che possano prevedere la partecipazione pubblico-privato, al �ne di rendere attivo il percorso so-praindicato.

Servono “case della salute” per lungodegenze con team multidisciplinari

Grazie alla delibera n.1235/2012 sulle “Azio-

ni di riordino dei servizi del Sistema sanitario regionale”, la Toscana ha potuto dare il via a una serie di azioni per la riorganizzazione di territorio, ospedali e residenzialità. “Ci troviamo di fronte a un pas-saggio cruciale - ha commen-tato Michele Provvidenza, se-gretario generale Cisl medici Toscana -. E questo sia per la sanità regionale, che è sem-pre stata un �ore all’occhiello

per tutto il Paese, sia per la de�nizione, a �ni ancora più pratici, della coniugazione tra servizio sanitario ospedaliero e territoriale”. Infatti, a segui-to del processo di redistribu-zione e rinnovo delle struttu-re ospedaliere, intrapreso da tempo dalla Regione e che sa-rà ultimato il prossimo anno, è stata prevista una riduzione dei posti letto. “La cosa che più ci preoccupa, e che abbia-mo anche sottoposto all’As-sessore alla sanità Luigi Mar-

roni - prosegue Provvidenza - è che, una volta riordinata l’edilizia e portato a termine l’adeguamento tecnologico, ci possa essere la decisione da parte della Regione di non operare tagli sul fronte del ricambio generazionale del personale per non rischiare di far fallire il sistema. Chiede-remo quindi alla Regione un impegno tangibile, a�nché ciò non accada”. Sul versante della territoriali-tà, un’altra s�da è rappresen-

parte della spesa riguarda le aziende sanitarie, così ripar-tita: 895 milioni di euro, -2% rispetto al 2011, mentre 280 milioni di euro sono spesi dalle Regioni (-7%) e 54 mi-lioni dai medici di medicina generale, in media 1.146 euro per medico (-24%).I sistemi dipartimentali, se-guiti dalla Cartella clinica elettronica e dai sistemi per

■ SCENARI / La fotogra�a del settore è scattata dalla Ricerca 2013 dell’Osservatorio Ict in sanità della School of management del Politecnico di Milano

In calo la spesa per il digitale nei nostri ospedaliil Disaster recovery e la busi-ness continuity sono gli am-biti che hanno catalizzato i maggiori budget Ict nel 2012, rispettivamente con una spe-sa di circa 80 milioni (stima-ta), 52 milioni e 41 milioni di euro. Ma si potrebbe ottenere molto di più. Proprio il digi-tale infatti potrebbe aiutare a fare quadrare i conti: secondo la stima della School of ma-

nagement del Politecnico di Milano, impiegando a pieno regime le soluzioni di Infor-mation and communication technology, le strutture sani-tarie potrebbero risparmia-re circa 6,8 miliardi di euro l’anno. Si tratta di una quota che si aggirerebbe intorno ai 3 mi-liardi, grazie alla deospeda-lizzazione di pazienti cronici resa possibile dalle tecnologie a supporto della medicina sul territorio e dell’assistenza domiciliare, 1,37 miliardi per risparmi di tempo in attività mediche e infermieristiche con l’introduzione della Car-tella clinica elettronica. Poi si potrebbero recuperare 860 milioni con la demateria-lizzazione dei referti e delle immagini, 860 milioni con la riduzione di ricoveri dovuti a errori evitabili attraverso si-stemi di gestione informatiz-zata dei farmaci, 370 milioni per la consegna dei referti via web e per un miglior utilizzo degli operatori dello sportello (magari da impiegare in altre attività), 160 con la prenota-zione online delle prestazioni, 150 con la razionalizzazione dei data center sul territorio e il progressivo utilizzo di tecniche di virtualizzazione. E in�ne 20 milioni per la ridu-zione dei costi di stampa delle cartelle cliniche. Si sommano chiaramente i possibili rispar-mi economici per i cittadini, complice il miglioramento del livello di servizio (circa 7,6 miliardi di euro totali). Dun-que, i conti si fanno da soli.

In Italia si devolvono 21 euro per abitante in tecnologie informatiche, la metà di Francia e Gran Bretagna

L’uomo, la salute e la sani-tà e�ciente. Un sistema

semplice. Un’equazione valida su scala universale, attorno al-la quale ruotano investimenti tecnologici con tanto di inno-vazione, formazione di pro-fessionalità adeguate ai tempi e alle esigenze dei pazienti, ricerca scienti�ca. Soprattut-to, quell’equazione da cui par-tono le pratiche per la buona salute, complici appunto la conoscenza delle maggiori innovazioni medico-scienti-�che, dei corretti stili di vi-ta, delle migliori tecniche di check-up e controllo, ma non solo. Perché nella sanità mo-derna il ruolo di primo attore è giocato dal digitale e dalla sua capacità di razionalizzare e riquali�care. È una delle voci chiave nella gestione della sanità nazio-nale. È la “ricetta” per gua-dagnare punti in termini di e�cienza ed e�cacia dei pro-cessi interni, di miglioramen-to della qualità dei servizi per i cittadini, di comunicazione e informazione aziendale. Conti alla mano, la spesa in Information and communi-cations technology per la Sa-nità in Italia è stata nel 2012

pari a 1,23 miliardi di euro, in realtà ancora in calo dopo quella registrata lo scorso an-no. E questo benché insieme alla clinica, ovvero la cura della persona e la tutela della salute, alla ricerca aggiornata e alla formazione continua, nell’intedimento di preven-zione, ricerca progesso, pro-prio il digitale si presenti co-me il pilastro imprescindibile per cambiare faccia al sistema sanitario tricolore.Una fotogra�a eloquente sul tema è stata scattata dalla Ri-cerca 2013 dell’Osservatorio Ict in sanità della School of management del Politecnico di Milano, presentata lo scor-so maggio al convegno “Ict in Sanità: perché il digitale non rimanga solo in agenda”. Lo studio mette in luce come l’innovazione digitale sia la principale leva su cui lavorare per riuscire a rendere la quali-tà dei servizi compatibile con la loro e�cienza e sostenibi-lità economica. In tale ottica, un piano sistemico in termini di Ict può rappresentare una vera e propria svolta per il ri-lancio del sistema Italia. La prova arriva dai numeri. Come si diceva, nel 2012 la

spesa complessiva per la di-gitalizzazione della sanità ita-liana si è attestata a 1,23 mi-liardi di euro, in diminuzione del 5% rispetto al 2011 e pari all’1,1% della spesa sanitaria pubblica. In pratica, nello Sti-vale si spendono 21 euro per abitante in tecnologie infor-matiche, oltre la metà del va-lore di Francia e Gran Breta-gna. Nel dettaglio, la maggior

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14 SANITÀ - Salute e politiche socialiEventi

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