DM oggetti Design Magazine N.5

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Rivista dedicata al mondo dei produttori di oggettistica e complementi d'arredo per la casa, la tavola e la cucuna.

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7,00

MOSTREMUSEI MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA> MUSEO DELL’AUTOMOBILE DI TORINO> VITRA DESIGN MUSEUM> LA CITTÀ DELLA SCIENZA DI NAPOLI TECHNOLOGY+DESIGN ASIMO ROBOT UMANOIDE BY HONDA> RONAN&ERWAN BOUROULLEC> GEWISS LA CASA DOMOTICA CONCEPTSTORE SPAZIO SETTE ROMA TOPGOURMET IL MUSEO DEL BAROLO> PAOLA BUDEL PER VENISSA

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ASIMO ROBOT BY HONDA

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE OCCHIELLO

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Distributore per l’Italia: Messulam S.p.A - Via Rovigno 13, 20125 Milano - tel. +39 02.283851 - fax +39 02.2610163 Ufficio Royal Copenhagen tel. 02.28385200 - [email protected] - www.messulam.it

Senza titolo-1 2 23/01/12 16.34

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Collezione figurine

Distributore per l’Italia: Messulam S.p.A - Via Rovigno 13, 20125 Milano - tel. +39 02.283851 - fax +39 02.2610163 Ufficio Royal Copenhagen tel. 02.28385200 - [email protected] - www.messulam.it

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE FOCUS ON

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Triennale di Milano

TRILOGIA DEI MODERNI “WONDERFUL WORLD”

BATMAN FAMILY

Il lavoro del fotografo Gérard Rancinan e dell’autrice Caroline Gaudriault è legato al mondo dell’arte contemporanea e combina un approccio purista alla fotografia a un’alta sensibilità letteraria. Entrambi sono acuti osservatori di un mondo in continuo cambiamento. L’opera di Rancinan è unica nel suo genere: lo spettatore è sorpreso dall’impatto fotografico, poi dall’opera dalla quale scaturisce la forza delle idee sulle quali le immagini sono costruite. La mostra “Trilogia dei Moderni” può essere riassunta così: sette anni di lavoro, 3 parti di una trilogia, 70 fotografie, 300 modelli, 3 libri e una grande mostra che sarà presentata in tutto il mondo, mostrandosi in anteprima assoluta alla Trirennale di Milano dal 3 al 31 maggio 2012

www.triennale.orgLa “Trilogia dei Moderni” è un’opera divisa in tre parti. La prima intitolata “Metamorphoses” è stata presentata al Palais de Tokyo a Parigi nel 2009, la seconda “Hypotheses”alla Chapelle Saint-Saveur nel 2011. La terza e ultima parte intitolata “Wonderfull World” sarà presentata in anteprima alla Triennale di Milano dal 3 al 31 maggio, spostandosi poi in altri musei in tutto il mondo. La “Batman Family”, in foto sopra, è una delle opere esposte.

Trilogia dei ModerniFOTO GÉRARD RANCINAN AUTRICE CAROLINE GAUDRIAULT

10

MUSEI & MOSTRE&DESIGN

34 Steve Jobs Story of a Bite

Museo della Scienza e della Tecnologia Milano

36 Trilogia dei Moderni

Triennale di Milano maggio 2012

38 Eureka! Le intuizioni geniali di Archimede

Museo della Scienza e della Tecnologia Milano

40 Officina Alessi (Un)Forbidden City Pechino

42 Museo del Cinema Torino

48 Eataly e Italo L’Alta Cucina sull’Alta Velocità

70 Museo dell’Automobile di Torino

76 Centro Storico Fiat Torino

80 Rudolf Steiner L’ Alchimia del Quotidiano

Vitra Design Museum

90 Città della Scienza Napoli

Science Centre

TECHNOLOGY+DESIGN 96 Asimo Robot by Honda

104 I Fratelli Ronan&Erwan Bouroullec

110 Lalique Orgue e Carnet de Voyage

112 Baccarat Harcourt dal 1841

SommarioGennaio Febbraio Marzo 2012 N. 05

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE ALTA FORMAZIONE MODA E DESIGN

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Istituto Marangoni Moda e DesignFUCINA DI NUOVI TALENTI, PROMOTORE DI CREATIVITÀ E INNOVAZIONE, L’ISTITUTO MARANGONI VA AL PASSO CON IL MONDO DELLA MODA, MA ANCHE CON QUELLO DEL DESIGN, SEGUENDONE LO SVILUPPO E DEDICANDOSI A FORMARE FIGURE PROFESSIONALI CAPACI DI INSERIRSI NELLE LORO

DINAMICHE EVOLUTIVE. SCOPRIAMONE INSIEME LE PREROGATIVETESTO FRANCESCO MASSONI FOTO ARCHIVIO ISTITUTO MARANGONI

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DIDASCALIA In queste pagine:

testo didascalia Antecab inullati cum, temquos evel illaut dolesedis

alit rendisquis enihictiume

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO DELL’AUTOMOBILE DI TORINO

Museo dell’Automobile di Torino UN MUSEO CHE DAL 1932 RACCONTA LA STORIA D’ITALIA ATTRAVERSO UNA DELLE SUE PIÙ IMPORTANTI TRADIZIONI, CON UN’ESPOSIZIONE DI 200 AUTOMOBILI ORIGINALI DI 80 MARCHE DIVERSETESTO CHIARA BROLLO FOTO ARCHIVIO MUSEO DELL’AUTOMOBILE DI TORINO

MUSEO DELL’AUTOMOBILEIn queste pagine:

sita al primo piano del Museo, la sezione “Formula” illustra l’emozionante mondo delle corse, della velocità e della sfida sul circuito.In scena, vetture storiche italiane

ed estere. L’allestimento di circa 9.000 mq si sviluppa su 3.600 mq al secondo piano, 3.800 mq al primo piano e 1.200 mq al piano terra. Gli spazi sono suddivisi in 21

aree al secondo piano e 8 aree al primo piano.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE ALTA FORMAZIONE MODA E DESIGN

55

Istituto Marangoni Moda e DesignFUCINA DI NUOVI TALENTI, PROMOTORE DI CREATIVITÀ E INNOVAZIONE, L’ISTITUTO MARANGONI VA

g ggAL PASSO CON IL MONDO DELLA MODA, MA ANCHE CON QUELLO DEL DESIGN, SEGUENDONE LO SVILUPPO E DEDICANDOSI A FORMARE FIGURE PROFESSIONALI CAPACI DI INSERIRSI NELLE LORO

DINAMICHE EVOLUTIVE. SCOPRIAMONE INSIEME LE PREROGATIVETESTO FRANCESCO MASSONI FOTO ARCHIVIO ISTITUTO MARANGONI

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DIDASCALIA In queste pagine:

testo didascalia Antecab inullati cum, temquos evel illaut dolesedis

alit rendisquis enihictiume

OGGETTI DESIGN MAGAZINE VITRA DESIGN MUSEUM

Rudolf Steiner Alchimia del Quotidiano IN OCCASIONE DEL 150°ANNIVERSARIO DALLA NASCITA, IL MUSEO DI WEIL AM RHEIN PRESENTA LA PRIMA GRANDE RETROSPETTIVA DELLA SUA OPERA, CON UN PROGRAMMA DI EVENTI DEDICATI ALL’INFLUENZA DI STEINER NEL DESIGN, NELL’ARTE E NELLA SOCIETÀ

TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO VITRA DESIGN MUSEUM

VITRA DESIGN MUSEUM RUDOLF STEINER (1861-1925)

ALCHIMIA DEL QUOTIDIANOIn queste pagine:

panoramiche della mostra dedicata al fondatore della scuola steineriana e

promotore del movimento antroposofico, ritenuto uno degli ideatori dell’architettura

organica. La mostra ospita 45 mobili, 46 modelli, 18 sculture, oltre 100 disegni e

progetti originali, oltre a decine di altri documenti inediti. È aperta a Weil am

Rhein in Germania fino al 1 maggio 2012

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Museo del Cinema Torino REALIZZATO ALL’INTERNO DELLA MOLE ANTONELLIANA, IL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA, PROGETTATO DALLO SCENOGRAFO FRANÇOIS CONFINO, CONSERVA UNA DELLE PIÙ GRANDI COLLEZIONI AL MONDO

TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA

MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA In queste pagine:l “Aula del Tempio”, sita all’interno della Mole Antonelliana, vero cuore del Museo, è attraversata in verticale dall’ascensore in cristallo che sale fino al tempietto panoramico a 85 metri d’altezza, con vista mozzafiato sulla città e l’anfiteatro delle Alpi. L’aula è circondata da cappelle dedicate ai principali temi e generi del cinema. Il Museo si sviluppa a spirale su più livelli su una superficie complessiva di oltre 3.000 mq.

OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO DEL CINEMA DI TORINO

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Non c’è aroma che possa sfuggire a questa capsula.

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ALTA TECNOLOGIA116 Gewiss La Casa Domotica

120 Bang&Olufsen BeoVision e Beolit12

124 Nokia e AT&T Nokia Lumia 900

IN TAVOLA128 Alessi All-Time

134 Lobmeyr Drinking Set n.248

136 Ancap Collezioni Design

140 Spode Collezione Trapnell Sprays

142 Portmeirion Pomona e Botanic Garden

144 Modigliani Umbria Verde

146 Elleffe Design Table Collection

IN CASA150 Lladrò Collezioni Bisquit

154 L’Oca Nera Lighting

156 L’Oca Nera Home

158 Re di Fiori Contenuto e Stile 162 Palais Royal Collezione Valchirie

164 Villeroy&Boch Vasi e Mariefleur IN REGALO168 Marta Frasi Libera creatività

172 Giovanni Raspini Bronzo Bianco

Ronan & Erwan Bouroullec GENIO E RISERVATEZZA PER UN BINOMIO FUORI DAGLI SCHEMI LE CUI OPERE SONO GIÀ OGGETTI DI CULTO ESPOSTI PRESSO I PIÙ IMPORTANTI MUSEI DEL MONDO DAL MOMA AL CENTRE POMPIDOUTESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO RONAN&ERWAN BOUROULLEC

I FRATELLI BOUROULLECIn queste pagine:

giovani, eclettici e audaci, i due designer lavorano in tandem dal 1999

Qui sono ritratti nel loro studio.

102

OGGETTI DESIGN MAGAZINE DESIGN < DESIGNERS

103

ASIMO by Honda LA TECNOLOGIA HONDA APRE LE PORTE AL FUTURO CON L’ULTIMA CREAZIONE DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE: IL ROBOT UMANOIDE “ASIMO”, DESTINATO A SPOSTARE I CONFINI DELLA NOSTRA REALTÀTESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO HONDA

ASIMO BY HONDAIn queste pagine:

a sinistra, una dimostrazione delle abilità motorie di Asimo

in presenza di scale. In questa pagina, l’ultima versione del

robot umanoide “Asimo”.

92

OGGETTI DESIGN MAGAZINE HIGH TECHNOLOGY DESIGN

93

GEWISSSPAZIO CHORUS MILANOanoE’ uno spettacolare spazio di 200 mq che sorge in Fiera Milano Rho, progettato dall’Architetto Joseph Di Pasquale (AM Progetti). Vanta prestigiosi partner: Poliform per gli arredi, Silent Gliss per i sistemi tende, Catellani & Smith per l’illuminazione, Rapsel per l’arredo bagno, Sharp per gli arredi tecnologici, Atec Tutondo per i sistemi per la diffusione sonora e Oikos Fragrances per i diffusori olfattivi. Il know-how tecnologico e l’eccellenza creativa di GEWISS affascinano i visitatori. Lo spazio aperto permette allo sguardo di raggiungere tutti gli ambienti della casa.

117116

OGGETTI DESIGN MAGAZINE ALTA TECNOLOGIA

117

Gewiss La Casa DomoticaSPAZIO CHORUS È IL LUOGO DOVE È POSSIBILE SPERIMENTARE LE SOLUZIONI DOMOTICHE GEWISS E SCOPRIRE AMBIENTI CHE SI ADATTANO AD OGNI STILE E RISPONDONO AD OGNI ESIGENZA TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO GEWISS

86

OGGETTI DESIGN MAGAZINE CITTA’ DELLA SCIENZA DI NAPOLI

87

Città della Scienza NapoliIL SCIENCE CENTRE DI NAPOLI, INAUGURATO NEL 2001, È IL PRIMO MUSEO SCIENTIFICO INTERATTIVO NATO IN ITALIA, CHE OFFRE A GRANDI E PICCINI OCCASIONI DI INCONTRO CON SCIENZA E TECNOLOGIATESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO CITTA’ DELLA SCIENZA DI NAPOLI

SCIENCE CENTRELo scopo del centro è di fornire ai cittadini e ai “non addetti ai

lavori”, occasioni di incontro con scienza e tecnologia, per stimolare la voglia di capire i

fenomeni scientifici attraverso una metodologia innovativa.

SommarioGennaio Febbraio Marzo 2012 N. 05

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A meno che non siate voi a liberarlo.

Le nostre capsule, sigillate ermeticamente, garantiscono la perfetta conservazione degli aromi.

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TOP GOURMET178 Perrier-Jouët Belle Epoque

182 WiMu Il Museo del Barolo

Castello Marchesi Falletti di Barolo

186 Paola Budel per Venissa

190 The Cube Electrolux Milano

194 Nespresso Coffee Room

196 La Cucina Alessi

198 Samsung Mobile Cooking

200 WMF Quality One Cool+

202 WMF Perfect Pro

204 WMF Premium One Cool+

CONCEP STORE208 Spazio Sette Roma

212 Galleria Casale a Rionero in Vulture

216 Galleria Fiaba a Vittoria

BYSHOP220 Sommario News Fiere

225 Top Brand Villeroy&Boch Italia

Intervista all’AD Walter Bongiorni

228 Fiera Milano Macef 2012

Intervista al segretario generale

Giustina Ligobbi

THE CUBE BY ELECTROLUX In queste pagine:a destra, una visione esterna di The Cube, con la sua texture geometrica che ricopre la struttura cubica. Qui a lato, dettagli dell’ingresso e della vista sul Duomo di Milano.

189

OGGETTI DESIGN MAGAZINE TOP GOURMET

189188

The Cube Electrolux LA CUCINA STELLATA MICHELIN ARRIVA SUI TETTI DI MILANO CON THE CUBE BY ELECTROLUX: UN’ESPERIENZA UNICA CHE NASCE DALL’INCONTRO TRA ALTA CUCINA E DESIGN SCANDINAVOTESTO OMBRETTA BERTINI FOTO UFFICIO STAMPA ELECTROLUX

184

OGGETTI DESIGN MAGAZINE TOP GOURMET

185

Paola Budel per Venissa LA SUA ULTIMA SFIDA “CULINARIA” È VENISSA, L’INNOVATIVO RISTORANTE CHE PRENDE IL NOME DALLA TENUTA NELL’ISOLA DI MAZZORBO, NATO DAL SOGNO DI PAOLA E DI GIANLUCA BISOL DI DARE VITA A UN PROGETTO IN GRADO DI RINNOVARE LA RISTORAZIONE E L’OSPITALITÀ VENEZIANETESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO VENISSA

184

VENISSAIn queste pagine:

entrando nel ristorante Venissa si resta affascinati dalla grandiosa

parete a vista, interamente in acciaio e vetro, che contiene centinaia di preziose bottiglie sistemate in ordine perfetto e

mantenute alla temperatura ideale per essere stappate e servite in

qualunque momento

Spazio Sette Roma ARREDI DI DESIGN, MOBILI SU MISURA, PROGETTAZIONE D’INTERNI: SPAZIO SETTE GODE DA OLTRE TRENT’ANNI DELLA COLLABORAZIONE DEI PIÙ IMPORTANTI MARCHI DEL SETTORE

TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO SPAZIO SETTE

SPAZIO SETTE In queste pagine:

Spazio Sette è una rassegna sempre rinnovata di quanto si produce in Italia nel settore

dell’arredamento e del corredo, punto di riferimento per i produttori e i clienti finali.

204

OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

205

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WiMu Il Museo del Barolo LE LANGHE SONO DA POCO DIVENTATE MADRINE DI UNO STRAORDINARIO MUSEO CHE CELEBRA IL VINO ITALIANO. QUINTE SCENOGRAFICHE D’ECCEZIONE LE FIABESCHE SALE DI CASTELLO FALLETTI TESTO CRIARA BROLLO FOTO ARCHIVIO WIMU WINE MUSEUM CASTELLO DI BAROLO

OGGETTI DESIGN MAGAZINE TOP GOURMET

MUSEO DEL BAROLO In queste pagine:veduta del Castello dei Marchesi Faletti di Barolo, sede del WiMu, il nuovo Museo del Barolo. Cinque piani dedicati all’esposizione dello storico vino con allestimenti di François Confino e 180 etichette da gustare nell’enoteca.

SommarioGennaio Febbraio Marzo 2012 N. 05

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I sentimenti più profondi

espressi con la massima purezza.

Trasmettere intense emozioni

attraverso forme essenziali

è una sfida solo alla portata

degli artisti più esperti.

Una porcellana fatta a mano

negli atelier di Lladró

a Valencia - Spagna.

L’essenza della vita23 x 29 cm

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David Trubridge è distribuito da B.Morone Via Soresina 7 20144 Milanowww.davidtrubridge.com www.bmorone.it

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www.davidtrubridge.com

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Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 662 del 21/12/2010. Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P.-D.L. 353/2003(conv. 27/02/2004 L .n.46) art. 1, comma 1, LO/MI.

Ai sensi degli Art.7 e 10 del decreto Legislativo 196/2003 Vi informiamo che i Vostri dati personali sono trattati da Johnsons International News Italia S.p.A., Via Valparaiso 4, 20144 Milano, Titolare del trattamento, e che le finalità del trattamento dei Vostri dati sono l’invio del presente periodico e/o di eventuali proposte di abbonamento, e/o l’elaborazione a fini statistici e/o la trasmissione di iniziative editoriali e/o commerciali di Johnsons International News Italia S.p.A. I Vostri dati saranno trattati con le finalità sopra esposte dalle seguenti categorie di incaricati: addetti all’Ufficio Abbonamenti e Diffusione, addetti al confezionamento e alla spedizione, addetti alle attività di Marketing, addetti alle attività di redazione. Vi ricordiamo che in ogni momento avete diritto di ottenere l’aggiornamento, la rettifica, l’integrazione e la cancellazione dei Vostri dati inviando una richiesta scritta a Johnsons International News Italia S.p.A. - Responsabile Trattamento Dati -, Via Valparaiso 4, 20144 Milano. Tutti i diritti di riproduzione in qualsiasi forma, compresa la messa in rete, che non siano espressamente per fini personali o di studio, sono riservati. Per qualsiasi utilizzo che non sia individuale è necessaria l’autorizzazione scritta da parte di Johnsons International News Italia S.p.A., Via Valparaiso 4, 20144 Milano. Iva assolta dall’editore Art. 74 Dpr 633/72 e successive modifiche I comma lettera C. Esente da bollo Art. 6 II comma Dpr 642/72.

REDAZIONEDirettore Responsabile

Stefania Bosco di [email protected]

RedazioneOmbretta Bertini [email protected]

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Grafica Editoriale Antonella Ferrari

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Collaboratori RedazioneChiara Brollo,Peppa Buzzi,

Maria Calcaterra, Cecilia Cucchiani, Francesco Massoni, Nena Mazza

Fotografi e Interior Design

Alvise Silenzi, Claudia Zorzi Francesco Corlaita, Archivio Aziende

Studio Inside, Arrediamo la Tavola

EDITOREJohnsons International News Italia SpaVia Valparaiso, 4 20144 MilanoTel 02 4398 2263 Fax 02 4391 6430

Presidente e Amministratore Delegato Achille Palma

Vice PresidenteTiziano Magni

ProduzioneGionata Caimi

Distributore Esclusivo Edicola ItaliaPress - Di Distribuzione Stampa e Multimedia Srl20090 Segrate (MI)

Distributore Esclusivo Estero Johnsons International News Italia SpaVia Valparaiso, 4 20144 Milano

StampaGrafica Editoriale Printing Srl Bologna Servizio AbbonamentiJohnsons International News Italia SpaVia Valparaiso, 4 20144 Milano [email protected]

Logo TestataGlocal Design, Biella

Trimestrale 05 Gennaio Febbraio Marzo 2012

www.oggettidesignmagazine.itwww.johnsons.it

20

Calice “Stem” Design Josef Hoffmann Decoro L. H. Jungnickel (1911) www.lobmeyer.at www.bmorone.it

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Tradizione non significa preservare le ceneri, ma tener viva la fiamma Tradition does not mean preserving ashes, but keeping the flame alight

Jean Jaurès (1859-1914)

Page 25: DM oggetti Design Magazine N.5

La Manifattura Reale delle Porcellane di Berlino è distribuita in Italia da Corrado Corradi spa Via Medici del Vascello, 8 20138 Milano Tel. 02 5099421 [email protected] www.corrado-corradi.it

TEIERA DEL SERVIZIO TAVOLA “BERLIN” DESIGN ENZO MARI 1996

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RIVESTIMENTO D'INTERNI: MEISSEN® PLATINIUM IMPULSE RIVESTIMENTO D'INTERNI: MEISSEN® GOLDEN BAR

MEISSEN ARCHITETTURA®

Esclusivo rivestimento d‘interni in porcellana Meissen®

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MOSTREMUSEI MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA > MUSEO DELL’AUTOMOBILE DI TORINO> VITRA DESIGN MUSEUM> LA CITTÀ DELLA SCIENZA DI NAPOLI TECNOLOGY+DESIGN ASIMO ROBOT UMANOIDE BY HONDA> RONAN&ERWAN BOUROULLEC> GEWISS LA CASA DOMOTICA CONCEPTSTORE SPAZIO SETTE ROMA> TOPGOURMET IL MUSEO DEL BAROLO> PAOLA BUDEL PER VENISSA

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ASIMO ROBOT BY HONDA

OGGETTI DESIGN MAGAZINE TENDENZE

Alla domanda “Qual è l’oggetto più intelligente creato dall’uomo fino a oggi?” prontamente il web ha risposto “Asimo”, straordinario robot umanoide di ultimissima generazione creato della nipponica Honda, in grado di camminare spedito a una velocità di 6 km orari evitando ostacoli, di salire e scendere le scale, correre, tenere in

mano un vassoio, calciare un pallone. Di esultare a braccia levate quando raggiunge il risultato prefissatosi e di muoversi tra la gente. Si inchina, saluta e appare amichevole, leggermente esitante, come tutte le persone cortesi. Merito della sua anima tecnologica, ovvero il dispositivo “Total Control System”, sorta di cuore elettronico dotato di sensori che gli evitano collisioni, permettendogli di riconoscere superfici e oggetti attraverso una tecnologia (simile alla RFID) capace di identificare e memorizzare dati del mondo esterno attraverso dispositivi che dialogano a distanza con appositi lettori a radiofrequenza. Grazie a questa tecnologia, può riconoscere diversi tipi di bevande, afferrare un vassoio e servire al tavolo come un perfetto “personal butler”. Concepito per destare una naturale empatia, Asimo ha già dimostrato di sapersi interfacciare da solo con gli esseri umani durante le settimane di lavoro a pieno ritmo ad Aoyama, il quartier generale di Honda, ed è pronto dunque a ricevere comandi dalla mente umana. La “Brain Machine Interface”(BMI) è infatti un’interfaccia neurale ad altissimo tasso di riuscita (90%) e una delle prime applicazioni di successo dell’”Intelligenza Artificiale”. Tutto ciò a dimostrazione che i progressi nella robotica avvicinano sempre di più le creazioni tecnologiche a un “sentire umano”, che farà di questi dispositivi dei validi aiuti anche in campo medico, come nel caso delle tecnologie elaborate per Asimo già applicate con successo sia alla robotica medica, con la creazione di protesi e apparecchi per sostenere parti del corpo, sia alla robotica per la sicurezza nel lavoro. Puntiamo dunque sulla tecnologia, intesa come miglioramento e facilitazione della qualità di vita di ogni fascia sociale, acceleratrice d’informazioni e veloce moltiplicatrice di tendenze di cui tener conto, perchè senza tecnologia la nostra quotidianità perderebbe il tratto essenziale del suo attuale e futuro carattere. www.oggettidesignmagazine.it

TECNOLOGIA

Ricerca DESIGN

UtilitàGourmet

Sostenibilità Flessibilità

Qualità26

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Lobmeyr è distribuito da B.Morone Via Soresina 7 20144 Milanowww.lobmeyer.at www.bmorone.it

Collezione B black design Josef Hoffmann (1912)

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La famiglia TimeWalker conta oggi una nuova stella: il cronografo Montblanc TimeWalker TwinFly GreyTech, sintesi perfetta di estetica e

manifattura d’eccellenza. Progettato e prodotto presso la manifattura Montblanc Montre SA di Le Locle e disponibile in tiratura limitata

a soli 888 esemplari, TimeWalker GreyTech è un cronografo a doppio pulsante con ruota a colonna e innesto verticale delle funzioni

cronografiche. In pieno stile total grey, ispirato ai materiali utilizzati nell’architettura contemporanea, il nuovo modello unisce la forza

della cassa in titanio alla leggerezza del vetro zaffiro, utilizzato anche per il fondello con movimento a vista. In un gioco di vuoti e

pieni, incisioni e tonalità di grigio differenti, gli indici sul quadrante risultano tridimensionali e allo stesso tempo rigorosamente tecnici.

www.montblancitalia.it www.montblanc.com

Montblanc TimeWalker TwinFly Chronograph GreyTech

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www.montblancitalia.it www.montblanc.com

MONTBLANCIL NUOVO CRONOGRAFO

TIMEWALKER TWINFLY GREYTECH

TIRATUTA LIMITATA 888 ESEMPLARI

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MONTBLANC ALFRED HITCHCOCK LIMITED EDITION

LA NUOVA COLLEZIONE ISPIRATA AL MAESTRO DEL

BRIVIDO “MONTBLANC ALFRED HITCHCOCK LIMITED

EDITION”, IN ARGENTO, LACCA NERA E PENNINO IN ORO

18 CARATI. TIRATURA LIMITATA A 3000 ESEMPLARI.

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Con Montblanc Alfred Hitchcock Limited Edition 3000, la celebre casa svizzera rende omaggio a Sir Alfred Hitchcock, presentando una

collezione di strumenti da scrittura ispirati alle scene più famose del Maestro del Brivido. Realizzata in argento in tiratura limitata di 3000

esemplari, la penna presenta un particolare “effetto vertigine” riprodotto su corpo e cappuccio attraverso una sapiente lavorazione in lacca

nera e ispirato alla scala del film “La donna che visse due volte”. Il coltello di “Psyco” modella il design della clip, mentre le 53 tacche

incise sul cono ricordano il numero di film diretti dal regista. Il profilo stilizzato di Hitchcock sul pennino in oro 18 carati e gli appunti della

bobina originale di “Psycho” incisi sul cappuccio, infine, rendono questi strumenti da scrittura autentici capolavori di maestria artigiana.

www.montblancitalia.it www.montblanc.com

Montblanc Alfred Hitchcock Limited Edition

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Fo

to F

ran

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rlàita

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Monili Abiti Oggetti

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Steve Jobs Story of a Bite TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO MUSEO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI MILANO

STORY OF A BITELa rivoluzione Apple dalle prime sperimentazioni al progetto “Macintosh”, dai portatili ai sistemi operativi, con un excursus sui più recenti personal device. In aggiunta, aneddoti, curiosità e testimonianze sulla figura di Steve Jobs, di cui emerge il caratteristico approccio al mondo dell’azienda e della produzione, al marketing e alle strategie di comunicazione.

Le persone così pazze da pensare di cambiare il mondo… sono quelle che lo cambiano davvero. Così uno spot pubblicitario Apple del 1997. Al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, una mostra che ripercorre le tappe salienti della

vita professionale e umana di Steven Paul Jobs, forse l’inventore e imprenditore più influente della storia contemporanea. Colui che ha saputo incarnare e fondere la rivoluzione hippy esplosa a San Francisco nei Sessanta con la cultura tecnologica della “Silicon Valley”, nata per diffondere le conoscenze informatiche a tutti gli strati sociali, ripudiando i monopoli delle multinazionali e gettando le basi per l’avvento dei microprocessori, del personal computer e dell’informatica popolare. “Story of a Bite” presenta la storia di “Apple” dal punto di vista della sua produzione tecnica, attraverso i computer e i prodotti che hanno caratterizzato la nascita e la crescita dell’azienda, in parallelo ai leggendari software e sistemi operativi cui è ascrivibile gran parte del successo iniziale. In un garage adiacente all’abitazione dei genitori, oggi museo nazionale, prende vita nel 1976 la “Apple Computer”. Perfetta riedizione del più noto mito americano. Un giovanissimo e vivacissimo Jobs persuade l’amico Steve Wozniak, già impiegato alla Hewlett Packard, a mettersi in società con lui per commercializzare una piccola scheda

madre capace di connettersi a un monitor e a una tastiera. Un cambio di prospettiva rivoluzionario, che permetterà all’utente di interfacciarsi alla macchina in modo più veloce e amichevole, con conseguenze imprevedibili per la diffusione dell’informatica. Fino al primo Macintosh del 1984, il capostipite della famiglia “Mac”, che già riassume la filosofia dei futuri modelli: grande attenzione al design, con l’eliminazione degli elementi superflui, sistemi operativi efficienti e grande potenza di elaborazione. Partita da un capitale di circa mille dollari, nel 2010 Apple ha registrato un fatturato pari a 110 miliardi di dollari, con un tasso di penetrazione dei suoi prodotti tra i più alti dell’intera storia della tecnologia. Grazie anche e soprattutto allo sviluppo di quell’hub digitale rappresentato dalla rivoluzione della “i”: iPod, iTunes, iPhone, iPad e iCloud, ovvero un sistema chiuso e saldamente integrato che consente ai desktop computer di connettersi in modo fluido con un gran numero di apparecchiature portatili. Città dall’antica tradizione industriale, Milano accoglie l’appassionato omaggio a un modello di imprenditoria creativa unico al mondo, frutto del genio visionario di un uomo che ha saputo fondere inventiva, perfezionismo, senso del design, alla ricerca dell’esatto punto di intersezione fra discipline umanistiche e scienza. La mostra è in calendario fino al 10 giugno 2012. www.museoscienza.org

UNA MOSTRA PER SCOPRIRE LE TAPPE FONDAMENTALI CHE HANNO SEGNATO LA VITA DI “APPLE” E DEL SUO CARISMATICO LEADER, ATTRAVERSO UN RACCONTO FATTO DI OGGETTI, IMMAGINI E DOCUMENTI

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA MILANO

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Gaia&Gino è distribuito da B.Morone Via Soresina 7 20144 Milano www.gaiagino.com www.bmorone.it

Fishcape Design by Aruliden

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE FOCUS ON

La “Trilogia dei Moderni” è un’opera divisa in tre parti. La prima intitolata “Metamorphoses” è stata presentata al Palais de Tokyo a Parigi nel 2009, la seconda “Hypotheses”alla Chapelle Saint-Saveur nel 2011. La terza e ultima parte intitolata “Wonderfull World” sarà presentata in anteprima alla Triennale di Milano dal 3 al 31 maggio, spostandosi poi in altri musei in tutto il mondo. La “Batman Family”, in foto sopra, è una delle opere esposte.

Trilogia dei Moderni

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Triennale di Milano

TRILOGIA DEI MODERNI “WONDERFUL WORLD”

BATMAN FAMILY

Il lavoro del fotografo Gérard Rancinan e dell’autrice Caroline Gaudriault è legato al mondo dell’arte contemporanea e combina un approccio purista alla fotografia a un’alta sensibilità letteraria. Entrambi sono acuti osservatori di un mondo in continuo cambiamento. L’opera di Rancinan è unica nel suo genere: lo spettatore è sorpreso dall’impatto fotografico, poi dall’opera da cui scaturisce la forza delle idee sulle quali le immagini sono costruite. La mostra “Trilogia dei Moderni” può essere riassunta così: sette anni di lavoro, 3 parti di una trilogia, 70 fotografie, 300 modelli, 3 libri e una grande mostra che sarà presentata in tutto il mondo, mostrandosi in anteprima assoluta alla Trirennale di Milano dal 3 al 31 maggio 2012

www.triennale.org

FOTO GÉRARD RANCINAN AUTRICE CAROLINE GAUDRIAULT

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA MILANO

EUREKA! AL MUST DI MILANOLa mostra del MUST (Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia) rappresenta un’esclusiva anteprima dei contenuti che caratterizzano il nuovo museo scientifico interattivo “Arkimedeion”, inaugurato a Siracusa nel mese di dicembre 2011 e dedicato ad Archimede, il più grande scienziato dell’Antichità vissuto a Siracusa fra il 287 e il 212 a.C. La sede del museo è Palazzo Pupillo (1773-1800), in Piazza Archimede a Ortigia, centro storico di Siracusa.

Si narra che il suo ingegno tecnico ebbe soprattutto a sbizzarrirsi durante l’assedio portato a Siracusa dai Romani, quando attraverso l’uso di catapulte, leve, specchi ustori e altre diavolerie, diede del filo da torcere al console Marcello. Progettata dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia in collaborazione con “Agorasophia”, joint venture tra Novamusa e il CNR, una mostra tra storia e leggenda dedicata alle intuizioni del più grande scienziato dell’Antica Grecia: dall’idrostatica alla meccanica, dalla geometria alla matematica, fino all’astronomia. Grazie a exhibit interattivi, materiali multimediali e audiovisivi, i visitatori possono sperimentare in prima persona i fenomeni alla base di noti principi, apprendendo dall’osservazione e interazione diretta quali sono le regole, i comportamenti e le leggi che li determinano. Suddivisa in “quattro aree tematiche”, la mostra consente di approfondire la figura di Archimede sia dal punto di vista storico sia da quello scientifico e tecnologico, con divertenti giochi per mettere alla prova grandi e piccini. Se nella prima sezione troviamo alcuni esempi di macchine d’uso comune, derivate dall’applicazione ingegneristica di principi meccanici fondamentali, la seconda sezione presenta l’applicazione delle leggi della statica e dell’idrostatica, nonché lo sviluppo del principio dei vasi comunicanti, del principio di Pascal e della legge di Stevin. Noto

l’aneddoto che lega la scoperta della spinta idrostatica, chiamata ancora oggi “spinta di Archimede”, al celebre bagno durante il quale lo scienziato avrebbe fatto risuonare il suo immortale “Eureka!”. Dalla determinazione del valore di pi-greco all’introduzione del concetto di limite, dallo studio di curve matematiche fondamentali all’analisi dei rapporti volumetrici tra forme geometriche, la terza sezione è dedicata ai molti campi della matematica che appassionarono il genio siracusano. Compreso quello dei cosiddetti “grandi numeri”, essendo questi legati alla possibilità di descrivere e calcolare quantità ai tempi ritenute innumerabili, come le stelle del cielo o i granelli di sabbia nell’Universo. La quarta e ultima sezione è infine riservata al rapporto fecondo con le scienze astronomiche, dove appare evidente come la cosmologia greca, quale modello essenzialmente geometrico, poggi su teorie che, almeno in fieri, possono essere fatte risalire al medesimo ambiente culturale cui Archimede diede un contributo fondamentale. All’interno di questa sezione, è così possibile rendersi conto dell’alto livello e della straordinaria precisione formale raggiunti dall’astronomia ellenistica, rimasta per un paio di millenni la descrizione di riferimento per quanto concerne la natura e struttura dell’Universo. A giustificazione di regni, imperi, dittature e religioni. www.museoscienza.org

Eureka! Le intuizioni geniali di Archimede AL MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA DI MILANO, UNA MOSTRA INTERATTIVA SUL PIÙ GRANDE SCIENZIATO E INVENTORE DELL’ANTICA GRECIA, IN ANTEPRIMA DALL’ARKIMEDEION DI SIRACUSATESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO MUSEO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI MILANO

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Zanetto Argenti è distribuito da B.Morone Via Soresina 7 20144 Milano www.bmorone.itwww.zanetto.com

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE FOCUS ON

OFFICINA ALESSI(UN)FORBIDDEN CITY PECHINO

Il nuovo metaprogetto di Alessi esplora il potenziale del “design cinese” coinvolgendo otto architetti nell’interpretazione dell’oggetto domestico. Con il coordinamento di Gary Chang, già collaboratore di Alessi, gli otto prototipi sviluppati, incluso quello di Chang, svelati in anteprima mondiale nel 2011 durante la “Beijing Design Week”ed esposti in una speciale mostra presso la “Aether Art Space Gallery” del “Sanlitun Village”di Pechino (insieme a un centinaio di altri oggetti iconografici Alessi), sono stati messi in produzione nel 2012 e inseriti nell’esclusivo catalogo Officina Alessi. “(Un)Forbidden City” rappresenta il terzo atto di un ambizioso progetto, inteso a esplorare forme e linguaggi contemporanei nel contesto di un “confronto tra culture” e di una modalità tipicamente italiana di pensare e fare design, dove l’”oggetto industriale” diventa espressione di un “punto di vista sul mondo”e mai mero adempimento di una funzione. Sulla scia del crescente interesse del mondo produttivo, Alberto Alessi rivolge lo sguardo a Oriente, facendo del “vassoio-contenitore” il simbolo di un ponte ideale tra due culture distanti, ma accomunate dall’intento di innovare il paesaggio casalingo, rivolgendosi ai talenti contemporanei del mondo del design cinese.www.alessi.com

Urbanus Urbanus Gary Chang Liu Jiakun Zhang Ke

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Officina AlessiAlberto Alessi con Gary Chang e alcuni degli architetti coinvolti nel progetto di industrial design (Un)Forbidden City di Alessi. Gli otto prototipi sono stati messi in produzione e inseriti nel catalogo Officina Alessi della collezione Spring Summer 2012. Qui sotto, da sinistra, gli otto prodotti sviluppati. Sopra da sinistra, Vittorio Sun (Rizzoli Beijing), Chen Dong Liang (Beijing Industrial Design Center), Alberto Alessi, Gary Chang, Chang Yungho, Zhang Ke, Meng Yan (Urbanus) e Wang Hui (Urbanus).

Zhang Ke Zhang Lei Wang Shu Chang Yung Ho Ma Yansong

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MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA In queste pagine:l “Aula del Tempio”, sita all’interno della Mole Antonelliana, vero cuore del Museo, è attraversata in verticale dall’ascensore in cristallo che sale fino al tempietto panoramico a 85 metri d’altezza, con vista mozzafiato sulla città e l’anfiteatro delle Alpi. L’aula è circondata da cappelle dedicate ai principali temi e generi del cinema. Il Museo si sviluppa a spirale su più livelli su una superficie complessiva di oltre 3.000 mq.

OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO DEL CINEMA DI TORINO

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Museo del Cinema Torino REALIZZATO ALL’INTERNO DELLA MOLE ANTONELLIANA, IL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA, PROGETTATO DALLO SCENOGRAFO FRANÇOIS CONFINO, CONSERVA UNA DELLE PIÙ GRANDI COLLEZIONI AL MONDO

TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO DEL CINEMA DI TORINO

MUSEO NAZIONALEDEL CINEMA TORINOIn queste pagine:scorcio dell’“Aula del Tempio” e della rampa elicoidale che, come una pellicola cinematografica, si srotola per salire verso la cupola della Mole. Nella pagina a destra, lanterne magiche nella sezione “Archeologia del Cinema”.

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Aveva vetri dipinti di mille colori e una specie di scatolone con obiettivo, da cui filtrava la luce di una candela. E aveva un pubblico incantato, incuriosito, spesso spaventato. Meravigliosa macchina ottica, diaporama ante litteram che

si sarebbe poi trasformato in cinepresa e proiettore, la “lanterna magica” rappresenta l’embrione seicentesco dell’arte cinematografica. Il passatempo preferito nei salotti parigini, l’attrazione prediletta nei teatri e nelle conferenze. Prima dell’invenzione dei fratelli Lumière. Prima dell’avvento di ciò che qualche anno dopo avrebbe generato la potenza commerciale degli studios americani. Suddivise in filoni tematici, le collezioni del Museo Nazionale del Cinema offrono un panorama ampio e articolato dei percorsi tecnici, scientifici e spettacolari che hanno portato alla nascita della Settima Arte. Dai primordi della fotografia agli sviluppi dell’industria cinematografica. Attraverso libri, riviste, documenti d’archivio, fotografie, manifesti pubblicitari, macchine e accessori; e poi bozzetti di scenografie, modellini di prova, oggetti del set, costumi, registrazioni sonore. Un patrimonio enciclopedico e omnicomprensivo, capace di restituire la complessità del “fatto cinema”. Ospitato all’interno del simbolo

cittadino, il “sogno verticale” dell’Antonelli, l’architetto novarese cui venne affidata la realizzazione di una sinagoga, il Museo si sviluppa a spirale su più livelli, per una superficie complessiva di oltre 3.000 metri quadri. “Non si può pensare a un museo del cinema solo come un museo di oggetti e macchine, perché l’essenza del cinema è il film”. Così François Confino, lo scenografo svizzero che ne ha progettato l’allestimento originario e il restyling successivo, in occasione dei Giochi Olimpici Invernali del 2006. Un lavoro di ingegno e fantasia, che ha moltiplicato i percorsi di visita per dare vita a una presentazione spettacolare, dove il visitatore è investito di continui e inattesi stimoli visivi e uditivi, proprio come capita quando si assiste alla proiezione di un film. Assecondando il crescendo antonelliano, Confino ha sovrapposto diversi livelli di lettura, combinando le necessità di un rigoroso impianto scientifico alle esigenze di un allestimento inteso a riprodurre e giocare con i meccanismi della fascinazione, che sono alla base della rappresentazione cinematografica. Nato idealmente nel 1941, quando Maria Adriana Prolo progettò la creazione di un luogo consacrato alla raccolta dei documenti dell’industria del cinema torinese, il Museo è diventato nel corso degli anni un polo di iniziative culturali fra i più

Le collezioni del Museo Nazionale del Cinema offrono un panorama ampio e articolato dei percorsi tecnici, scientifici e spettacolari che hanno portato alla nascita e allo sviluppo della Settima Arte

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO DEL CINEMA DI TORINO

Nell’area accoglienza al piano terra, il Cabiria Café è dotato di tavoli luminosi sormontati da baldacchini di voiles e un grande tavolo conviviale sul quale si possono visionare sequenze di film

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importanti a livello nazionale e internazionale, realizzando ricerche d’avanguardia sulla conservazione dei materiali, un vasto programma di restauri, imprese editoriali, rassegne cinematografiche, incontri con autori e protagonisti, servizi didattici. Salendo al primo piano lungo lo scalone d’accesso, ad accogliere il visitatore è la sezione “Archeologia del cinema”. Un percorso cronologico dove le zone di sperimentazione si integrano con quelle di esposizione: il teatro d’ombre, la camera oscura, le scatole ottiche, le stereoscopie, le lanterne magiche, la cronofotografia, il cinematografo. Per proseguire poi nella grande

“Aula del Tempio”, vero cuore del Museo, attraversata in verticale dall’ascensore in cristallo che sale fino al tempietto panoramico a 85 metri d’altezza, con vista mozzafiato sulla città e l’anfiteatro delle Alpi. L’aula è circondata da cappelle dedicate ai principali temi e generi della Settima Arte: dall’horror al fantastico, dal western al musical, dal cinema sperimentale a quello catastrofistico. E introduce così alla

“Macchina del Cinema”, la sezione dedicata alle diverse componenti dell’industria del film e alle fasi di realizzazione di un’opera. Dove tre alcove raccontano l’evoluzione degli effetti speciali, dai trucchi di

Méliès alla tecnologia digitale, mentre altre postazioni accompagnano lo spettatore alla scoperta della macchina da presa, dell’illuminazione, del montaggio, del sonoro. Grazie anche alla scomposizione di un breve cortometraggio appositamente ideato e realizzato dal regista Davide Ferrario. Al piano superiore è quindi la “Galleria dei Manifesti”, evoluzione del gusto figurativo, della grafica e della cartellonistica pubblicitaria, e, in cima alla rampa elicoidale, conclude la visita la sezione “Cavalcarono insieme. 50 anni di cinema e televisione”. Ovvero sei alcove che riproducono l’ambiente familiare tipico delle diverse epoche che hanno visto una trasformazione sotto la spinta televisiva nell’uso e nel consumo delle immagini. Sugli schermi, differenti per forma e dimensioni, dal legno al plasma, brevi montaggi dei film che hanno segnato mezzo secolo di cinema prodotto dalla televisione, ma anche l’evoluzione dei linguaggi e della loro fruizione casalinga. L’area d’accoglienza, a ingresso libero, si è arricchita dal 2007 di un percorso tattile dedicato alla Mole Antonelliana, che consente un’esperienza museale insolita e stimolante, accessibile anche ai visitatori ipovedenti e non vedenti. www.museonazionaledelcinema.it

MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA

In questa pagina:sopra, esperimenti ottici nella

sezione “Archeologia del Cinema” e, all’interno dell’“Aula del Tempio”,

la scenografia dedicata al “cinema sperimentale”, uno dei grandi

generi della Settima Arte. Qui a sinistra, veduta della cupola della Mole Antonelliana, sul cui sfondo

è proiettato a intervalli regolari uno spettacolo di luci e suoni, e scorcio della mostra dedicata al

regista americano Robert Altman in programma fino al 29 gennaio 2012.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE NEWS

Come mangiare bene anche se lo chef resta a terra. Ovvero le ragioni di una scelta “slow” per un treno “fast”. Primo operatore privato italiano sulla rete ferroviaria ad alta velocità, NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori) sceglie “Eataly” per la sua flotta, offrendo ai passeggeri

un viaggio – culinario – tra la qualità e varietà dei sapori regionali. Selezionate dall’esperta regia di Eataly, le eccellenze enogastronomiche del Belpaese premiano la stagionalità, la tradizione, l’artigianalità, il saper fare di famiglia: riprendono, insomma, su scala più ampia e moderna, l’antica tradizione conserviera tipica delle famiglie contadine. Società che alla ristorazione dei grandi numeri abbina qualità, innovazione, costi accessibili, varietà, filiera corta e menù bilanciati dal punto di vista nutrizionale, Eataly è un marchio che riunisce una schiera di piccole aziende capaci di produrre in modo sostenibile. Ma come coniugare il piacere dei sapori di un tempo con il rigore dell’igiene, la praticità del pasto, la facilità del trasporto, la biodegradabilità dei materiali e la garanzia della conservazione dei prodotti? Ecco allora che Eataly opta per un materiale altamente riciclabile e igienico come il vetro, riscoprendo antiche tecniche di conservazione capaci di preservare al meglio le caratteristiche organolettiche e fisiche

degli alimenti già cucinati, senza l’ausilio di aromi di sintesi o additivi. Nasce così “Italobox”, una confezione pratica, ordinata e divertente, realizzata con materiali ecosostenibili e ispirata al famoso “bento”, la scatola porta pranzo diffusa in Giappone, con tutto l’occorrente (posate, tovaglioli e bevande) per un pasto relax al proprio posto. E in più la possibilità di portare via con sé ciò che non si è consumato. Perché a bordo di “Italo”, questo il nome dei treni targati NTV, non c’è nessuna carrozza ristorante, ma solo ricette preparate direttamente all’origine, senza bisogno di essere cucinate a bordo. “Ci siamo ispirati ai “bento” dei treni giapponesi e abbiamo costruito una matrioska di sapori italiani per comporre un pasto da viaggio. Certo lo abbiamo rivoluzionato!”, commenta Piero Alciati, responsabile della ristorazione Eataly e braccio operativo del patron Oscar Farinetti. Tre i menù Eataly disponibili: “Tagliere”, “Orto” e

“Gustoso”, pensati per accontentare i palati più esigenti e varie tipologie di viaggiatori. Completamente rinnovati ogni due settimane, i menù comprendono derrate rigorosamente di stagione, con sapori freschi e leggeri nei mesi più caldi, decisi e sostanziosi in quelli più freddi. www.eataly.it www.ntvspa.it

Eataly e Italo L’Alta Cucina sull’Alta Velocità CULTORE DELLA GASTRONOMIA E DELLA PIÙ ALTA QUALITÀ IN CUCINA, EATALY DIVENTA PARTNER DI ITALO, IL NUOVO TRENO AD ALTA VELOCITÀ CHE DA APRILE COLLEGHERÀ NOVE CITTÀ ITALIANETESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO EATALY

EATALY&ITALODall’alto, le “Italobox” di Eataly servite a bordo, basate sulla più alta qualità degli ingredienti e sulla massima igiene. Le ricette, a base regionale e con

frequenti rotazioni, giungono direttamente al proprio posto, senza l’incombenza di doversi spostare e abbandonare i bagagli. Prive di additivi e conservanti

chimici, sono preparate in contenitori di vetro nei laboratori Eataly. I soci fondatori della società NTV in Club open space e vedute dei vagoni e del treno.

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Halcyon Days è distribuito da B.Morone Via Soresina 7, 20144 Milanowww.halcyondays.co.uk www.bmorone.it

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®

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The Fine Art of Home Fragrance

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Sede Legale : Via Basilicata, 1/3 20085 Locate Triulzi -MilanoShowroom e Magazzino : Via Romagna,30 20090 Opera - MilanoTel. 02 90 78 06 06 - Fax 02 90 77 532www.taitu.it [email protected] www.taitu-eshop.com

Collezione FERRI

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Collezione MARE

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Collezione MONTAGNACollezione MONTAGNA

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Collezione CARAIBICollezione CARAIBI

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Collezione GIARDINICollezione GIARDINI

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Collezione FREEDOM

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Collezione CALLE

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Collezione ROMANTICA

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Sopra in alto da sinistra, HONEYCOMB, design Habits Studio (2011) e PÉTALE, design Odile Decq (2011).

Qui sopra da sinistra, JAVELOT MACRO, design Odile Decq (2011) e MINI MINI LED, design Habits Studio (2011) www.luceplan.com

Luceplan Light

OGGETTI DESIGN MAGAZINE LIGHT DESIGN

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Sopra MISS LESS, design Philippe Starck (2011). Sotto divano MAGIC HOLE, design Philippe Starck (2011) www.kartell.it

Kartell Interiors

OGGETTI DESIGN MAGAZINE INTERIOR DESIGN

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1. CHOUCHIN, design Ionna Vautrin (2011) 2. MAKI, design studio Nendo (2011) 3. PLANET, design Changedesign (2011)

4. TRESS STILO, design Marc Sadler (2011) 5. BIRDIE, design Ludovica+Roberto Palomba (2011) www.foscarini.com

Foscarini Light

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE LIGHT DESIGN

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Design by Maurizio Duranti

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE LIGHT DESIGN

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1. CAN CAN, design Marcel Wanders (2011) 2. LINEA delta, design Ron Gilad (2011) 3. SUPERARCHIMOON GREEN WALL, design Philippe Starck (2011)

4. REFLECT299, design Philippe Starck (2011) 5. PIANI, design R. & E. Bouroullec (2011) 6. KELVIN LED green mode, design Antonio Citterio (2011) www.flos.com

Flos Light46

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Design by Maurizio Duranti

Ancap SpA Sommacampagna Verona Tel. 045 82 93 088 www.ancap.it [email protected]

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO DELL’AUTOMOBILE DI TORINO

Museo dell’Automobile di Torino UN MUSEO CHE DAL 1932 RACCONTA LA STORIA D’ITALIA ATTRAVERSO UNA DELLE SUE PIÙ IMPORTANTI TRADIZIONI, CON UN’ESPOSIZIONE DI 200 AUTOMOBILI ORIGINALI DI 80 MARCHE DIVERSETESTO CHIARA BROLLO FOTO ARCHIVIO MUSEO DELL’AUTOMOBILE DI TORINO

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MUSEO DELL’AUTOMOBILE DI TORINOIn queste pagine:

sita al primo piano del Museo, la sezione “Formula” illustra l’emozionante mondo delle corse, della velocità

e della sfida sul circuito. In scena, vetture storiche italiane ed estere. L’allestimento di circa 9.000 mq si sviluppa

su 3.600 mq al secondo piano, 3.800 mq al primo piano e 1.200 mq al piano terra. Gli spazi sono suddivisi in

21 aree al secondo piano e 8 aree al primo piano.

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Un intervento che valorizza tradizione e innovazione e si concretizza in trenta sezioni che raccontano la storia di un simbolo che da semplice mezzo di trasporto è diventato un oggetto di culto

MUSEO DELL’AUTOMOBILE TORINOIn questa pagina:in alto, l’exhibit di SKF che esemplifica l’impianto di trasmissione, situato nella sezione “Sinfonia meccanica” al primo piano. Qui sopra e a destra, la “Carrozza di Bordino”, landau a vapore costruito da Virginio Bordino (1854), ufficiale del Genio Piemontese, dono del Politecnico di Torino, installazione situata nella sezione “I cavalli diventano fantasmi”, sita al secondo piano dedicata alle carrozze del Settecento e dell’Ottocento.

OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO DELL’AUTOMOBILE DI TORINO

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Torino capitale italiana dell’automobile: dall’industria al design, dalla progettazione all’ingegnerizzazione, dai centri di ricerca alla produzione. Per il capoluogo piemontese, l’automobile non è solo un fatto produttivo, ma un fenomeno culturale e sociale

valorizzato ed espresso nella trasformazione del Museo stesso. La città ha recentemente visto la riapertura, dopo quattro anni di ristrutturazioni e ampliamenti, del “Museo Nazionale dell’Automobile di Torino”, nato nel 1932 da un’idea di due grandi protagonisti del motorismo nazionale, Cesare Goria Gatti e Roberto Biscaretti di Ruffia, quest’ultimo primo Presidente dell’Automobile Club di Torino e tra i fondatori della FIAT, progettato dall’architetto Albertini e situato sulla riva sinistra del Po, a pochi passi dal Lingotto. Uno spazio che nel 2005 ha deciso di cambiare il suo volto, ma soprattutto la sua impostazione e la sua mission. Non si è trattato, infatti, di una semplice ristrutturazione architettonica, ma di un intervento atto a posizionare in modo dinamico e interattivo la nuova realtà museale all’interno del cammino culturale italiano. Il nuovo progetto architettonico, contemporaneo e avveniristico, è stato ideato e progettato dall’architetto Cino Zucchi, in collaborazione con Recchi

Engineering e Proger e con allestimenti realizzati dall’avanguardistico scenografo franco-svizzero François Confino, che a Torino ha già allestito con successo il Museo Nazionale del Cinema. Un Museo di ampio respiro, dunque, luogo di cultura e di conoscenza, ma anche di ritrovo e intrattenimento. Come si evince dalle parole di Rodolfo Gaffino Rossi, direttore del Museo, che a questo proposito afferma che

“Il nostro scopo è stato sin dall’inizio quello di realizzare non un Museo per soli specialisti, ma un luogo museale rivolto a un pubblico più ampio possibile. Volevamo togliere al Museo l’etichetta di garage polveroso e trasmettere ai visitatori le conoscenze che possediamo non solo tramite le storiche collezioni di automobili o l’ingente materiale didattico esposto, ma anche attraverso un allestimento spettacolare e stimolante dedicato a tematiche di vario genere”. Infatti, all’esposizione museale, che vanta una delle collezioni più rare e interessanti nel suo genere con quasi “200 automobili originali” di 80 marche diverse, dalle prime vetture a vapore del 1769 alle più recenti fino al 1996, si aggiungono uno spazio eventi, un centro congressi, un centro di documentazione oltre a un centro didattico, un bookshop, una caffetteria e un ristorante.

La facciata di vetro trattato con diversi gradi di trasparenza rinnova l’immagine di questo avveniristico Museo, progettato dall’architetto Cino Zucchi con allestimenti espositivi firmati François Confino

MUSEO DELL’AUTOMOBILEIn questa pagina:l’edificio e il rendering del Museo ristrutturato da Cino Zucchi Architetti, Recchi Engineering e Proger. Sotto, la corte d’ingresso.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEO DELL’AUTOMOBILE DI TORINO

Quest’ottica di rinnovamento ha trovato François Confino, responsabile del nuovo progetto degli allestimenti, perfettamente allineato.” Infatti, più che esporre semplicemente le sue auto, il Museo vuole raccontare al visitatore la “leggenda” dell’automobile: una storia nella quale personaggi e situazioni reali si mescolano a personaggi e situazioni nati dall’immaginazione dello scenografo. Tale intreccio di realtà e finzione ha il compito di far riflettere su temi e problemi contrastanti legati all’uso dell’automobile. Come la passione e i suoi eccessi, il fascino e i pericoli, gli effetti nocivi sull’ambiente o le virtualità positive della mobilità, il connubio fra tecnica e arte”. Nello specifico, il progetto di allestimento si sviluppa su 3.600 mq al secondo piano, 3.800 mq al primo piano e 1.200 mq al piano terra, per un totale di 9.000 mq. I grandi spazi sono suddivisi in “21 aree” al secondo piano e “8 aree” al primo piano. Gli spazi al piano terra, destinati principalmente alle esposizioni temporanee e alle aree di accoglienza, sono separati dall’ultima area del Museo, dedicata al tema del design dell’automobile. Il percorso inizia dal secondo piano, interamente dedicato al tema

“L’Automobile e il Novecento”. Questo piano riveste una funzione didattica e informativa, atta a restituire il legame complesso fra auto e storia, permettendo al visitatore di immergersi nei vari contesti -

economici, politici, sociali, artistici - particolarmente importanti per decifrare l’evoluzione dell’auto nello spazio urbano. Al primo piano troviamo la sezione intitolata “L’Automobile e l’uomo”, dove il visitatore ha la possibilità di soffermarsi e immedesimarsi in alcune situazioni create dalla forza simbolica della vettura o di riflettere sugli aspetti sociali e ambientali legati all’espandersi del fenomeno dell’auto-mobilità. L’ultimo tema del primo piano è rappresentato da un’anteprima dello spazio design che si sviluppa in maniera completa al piano terra nella sezione intitolata “L’Automobile e il design”, chiudendo il percorso museale. In sintonia con molti esempi europei contemporanei e con una vocazione internazionale, il nuovo Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, divenuto luogo da vivere e non solo da visitare, si riposiziona a pieno titolo come punto di riferimento nella vita cittadina e culturale di Torino e del suo territorio, che in questi ultimi anni ha dimostrato particolare vivacità e coraggio intellettuale. Le funzioni propriamente espositive del Museo saranno quindi integrate da tutta una serie di attività complementari che troveranno sede in spazi appositamente dedicati. A ciò si aggiunge un rinnovato bisogno di intensificare la missione didattica e di servizio documentario, che il Museo riconosce come cruciale. www.museoauto.it

“Il fenomeno automobile appare come una delle espressioni più significative della nostra civiltà” afferma il curatore François Confino “L’auto è cultura nel vero senso antropologico del termine”

MUSEO DELL’AUTOMOBILEIn questa pagina:in alto da sinistra, “Alfa Romeo Giulietta Sprint” (1954) nello spazio “Gli anni della ripresa” al secondo piano e “Mercedes Benz RW 196” (1954) nello spazio “Formula” al primo piano. Sotto da sinistra, l’allestimento “Metamorfosi” con la catena di montaggio della Fiat 500 odierna e lo spazio “Autorino” con la Fiat 500 (1962) del Presidente Sandro Pertini.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE NEWS MOSTRE

Aperto al pubblico per festeggiare i 150 anni dell’unità nazionale, il Centro Storico Fiat di via Chiabrera racconta le origini di quella che fu la più grande impresa industriale privata italiana, tra le fondatrici dell’industria automobilistica europea. Teatro

di momenti significativi nella storia dell’azienda torinese, il museo ha sede in un interessante edificio liberty, primo ampliamento delle officine di corso Dante. Una collezione di automobili, cimeli, modellini, manifesti pubblicitari d’artista. Dalla prima vettura, la 3½ Hp, all’impressionante

“Mefistofele”, che nel 1924 batté il record mondiale assoluto di velocità. E poi il primo trattore, il Fiat 702 del 1919, l’autocarro 18BL, che motorizzò le truppe italiane nella prima guerra mondiale, la Littorina, protagonista del trasporto ferroviario a partire dagli anni Trenta, e il caccia G91, disegnato da Giuseppe Gabrielli e poi adottato dalla NATO. Un percorso di visita alquanto inedito, che si snoda attraverso la fedele ricostruzione di alcuni stabilimenti simbolo della storia aziendale e dell’evoluzione dei metodi di lavoro in fabbrica. È così possibile ritrovare la prima storica officina di corso Dante, dove non esisteva un ciclo continuo e la produzione era ricalcata sulle specializzazioni di mestiere, oppure lo stabilimento del Lingotto, che suscitò la viva ammirazione di

Le Courbusier per la modernità e l’eleganza del suo sviluppo verticale. C’è poi spazio anche per la ricostruzione di una tipica catena di montaggio di Mirafiori negli anni Cinquanta e per l’ufficio del progettista Dante Giacosa, il “papà” delle utilitarie, dalla mitica Topolino passando per la 500 e la 600. La recente ristrutturazione del museo ha permesso inoltre di ampliare notevolmente le aree destinate alla conservazione e valorizzazione del patrimonio documentale e fotografico del marchio torinese, con circa 9.400 metri lineari di scaffalature che hanno consentito di riunire in un unico luogo più di 5.000 metri di documenti cartacei, 300.000 disegni tecnici, 5.000 tra volumi e riviste di automobilismo e storia industriale, oltre a 6 milioni di immagini fra stampe, diacolor, lastre, negativi e 200 ore digitalizzate di filmati storici. Come i documenti d’archivio danno voce e contesto agli oggetti esposti nella parte museale, così gli oggetti danno concretezza e facilitano la divulgazione dei documenti presenti sugli scaffali. A disposizione di appassionati e ricercatori, una nuova sala di consultazione al piano terra, con tre capolavori di Casorati, Margheri e Sironi e mobili d’epoca provenienti dall’ex palazzina di corso Massimo D’Azeglio. Il Centro Storico Fiat è visitabile gratuitamente ogni domenica. www.fiatspa.com

Centro Storico Fiat Torino APERTO AL PUBBLICO PER I 150 ANNI DELL’UNITÀ D’ITALIA, IL CENTRO STORICO FIAT RACCOGLIE UNA COLLEZIONE UNICA DI AUTOMOBILI, MODELLINI E MIGLIAIA DI DOCUMENTI D’ARCHIVIOTESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO CENTRO STORICO FIAT

CENTRO STORICO FIATIn questa pagina:

sopra, da sinistra, le Fiat 600 e 500 e la Balilla Spider. Qui a fianco da sinistra, il modello 16-20 HP e la ricostruzione di una catena di montaggio Mirafiori negli anni Cinquanta. Teatro di momenti importanti nella storia dell’azienda, il Centro Storico Fiat ha sede in un edificio liberty che fu il primo ampliamento (1907) delle Officine di corso Dante a Torino.

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Robert Haviland & C. Parlon è distribuita da B.Morone Via Soresina 7 20144 Milano www.bmorone.it

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www.labrazel.com

ACCESSORI BAGNO DELLA COLLEZIONE FERNWOOD

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Labrazel Luxury Bath Accessories è distribuito da B.Morone Via Soresina 7 20144 Milanowww.labrazel.com www.bmorone.it

ACCESSORI BAGNO DELLA COLLEZIONE CORK

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE VITRA DESIGN MUSEUM

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Rudolf Steiner Alchimia del Quotidiano IN OCCASIONE DEL 150°ANNIVERSARIO DALLA NASCITA, IL MUSEO DI WEIL AM RHEIN PRESENTA LA PRIMA GRANDE RETROSPETTIVA DELLA SUA OPERA, CON UN PROGRAMMA DI EVENTI DEDICATI ALL’INFLUENZA DI STEINER NEL DESIGN, NELL’ARTE E NELLA SOCIETÀ

TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO VITRA DESIGN MUSEUM

VITRA DESIGN MUSEUM RUDOLF STEINER (1861-1925)

ALCHIMIA DEL QUOTIDIANOIn queste pagine:

panoramiche della mostra dedicata al fondatore della scuola steineriana e

promotore del movimento antroposofico, ritenuto uno degli ideatori dell’architettura

organica. La mostra ospita 45 mobili, 46 modelli, 18 sculture, oltre 100 disegni e

progetti originali, oltre a decine di altri documenti inediti. È aperta a Weil am

Rhein in Germania fino al 1 maggio 2012

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE VITRA DESIGN MUSEUM

“Alchimia del quotidiano” è la prima grande retrospettiva dedicata all’opera del pensatore, pedagogista e artista austriaco, con la curatela di Mateo Kries, direttore del Vitra Design Museum

Allievo di Franz Brentano a Vienna, Rudolf Steiner è considerato uno dei più influenti e controversi riformatori del Novecento. Fondatore delle scuole Waldorf e dell’Antroposofia, propugnatore di una visione olistica dell’uomo, Steiner ha certamente

influenzato molti aspetti della vita attuale, dando il via allo sviluppo di settori quali la biocosmesi e l’agricoltura biodinamica. Ispiratore di artisti del calibro di Piet Mondrian, Wassily Kandinsky e Joseph Beuys, può essere considerato un anticipatore della cosiddetta “architettura organica”, basata su un sistema di equilibri fra ambiente naturale ed elementi artificiali, come affermava il suo interprete più noto, Frank Lloyd Wright. Al Vitra Design Museum di Weil am Rhein, “Alchimia del quotidiano” è la prima grande retrospettiva dedicata a questo pensatore e artista universale. Ideatore di un linguaggio stilistico unico anche nel campo del design del mobile. E la cui più celebre opera architettonica, il “Goetheanum” di Dornach, nei pressi di Basilea, rappresenta una pietra miliare nella storia delle tecniche costruttive, primo esempio dell’utilizzo del calcestruzzo nella realizzazione di un edificio scultoreo dalle dimensioni imponenti. Accade così che dalla neutrale Svizzera, la steineriana “scienza antroposofica”, secondo la quale esisterebbe una stretta interconnessione fra umanità, natura e cosmo in relazione a una dimensione spirituale aprioristicamente assunta, si diffonde poi in

tutto il mondo. Conferenziere instancabile, Steiner comunica infatti il suo pensiero in oltre 5.000 convegni e numerosi libri, oggi raccolti in un’opera completa che conta 300 volumi. Diverse centinaia di scuole Waldorf, la prima voluta da Emil Molt – direttore della fabbrica di sigarette Waldorf Astoria, per i figli dei suoi operai, numerosi laboratori medici, strutture terapeutiche, istituti bancari e aziende agricole in molte parti del mondo, testimoniano del resto dell’ampia diffusione e accoglienza delle idee steineriane. Allestita con un criterio contestuale, la mostra si avvicina all’opera multiforme di Steiner dal punto di vista del periodo storico in cui è stata realizzata. Nella sezione iniziale, risulta quindi evidente come il suo lavoro artistico sia stato profondamente influenzato dall’Art Nouveau, dal Cubismo e dall’Espressionismo, e come molte delle sue teorie siano state propagandate anche da altri sostenitori della Lebensreform, movimento riformatore diffusosi in Germania e Svizzera nella seconda metà del XIX secolo, che proclamava un ritorno alla vita “naturale” contro la crescente industrializzazione e urbanizzazione. La seconda sezione della mostra esemplifica per l’appunto la grande abilità di Steiner nel distillare canoni estetici completamente nuovi a partire dall’ambiente sociale e culturale che lo circonda. Grande studioso di Goethe, di cui aveva curato gli archivi a Weimar, ne applica il principio della metamorfosi all’architettura, al

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Organizzata in collaborazione con i musei di Wolfsburg e Stoccarda, la mostra si avvicina all’opera multiforme ed eclettica di Steiner dal punto di vista del periodo storico in cui è stata realizzata

VITRA DESIGN MUSEUMRUDOLF STEINER

In queste pagine:la sezione della mostra dedicata al

“Goetheanum”(1924-1928), grandiosa opera architettonica realizzata a

Dornach, nei pressi di Basilea.

design e alla sua teoria dei colori, teorizzando inoltre una nuova arte del movimento chiamata “euritmia”, finalizzata all’espressione dell’invisibile attraverso la gestualità: suoni e forme del linguaggio, stati d’animo, concetti archetipici. Conclude la visita una terza sezione che racconta quanto il pensiero steineriano abbia riformato concretamente alcuni ambiti del quotidiano, lottando per il compimento di quella connessione fra arte e vita che Beuys definirà in seguito “scultura sociale”. Una collezione senza precedenti di manufatti, con 45 mobili, 46 modelli, 18 sculture e oltre 100 disegni originali e progetti, così come decine di manifesti e lettere di Kafka, Mondrian, Neutra e Lasker-Schüler. In un’esposizione senza intenti propagandistici dove le opere parlano per se stesse, accompagnate da informazioni di base. L’influenza reciproca fra il lavoro di Steiner e l’epoca in cui ha vissuto è poi ulteriormente illustrata attraverso documenti rari, compresi alcuni film espressionisti e opere di Kandinsky, Feininger, Gaudì, Mendelsohn, Lloyd Wright. Oltre a un modello monumentale del “Goetheanum” e due camere poligonali appositamente ricostruite per la mostra. Ne emerge l’immagine di un uomo la cui visione del mondo tende ad esercitare un effetto polarizzante, ma la cui importanza storica e culturale rimane indiscussa. La mostra è organizzata in collaborazione con Kunstmuseum Wolfsburg e Kunstmuseum Stuttgart. www.design-museum.de

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[email protected] Tel. 06 6781715 www.modigliani.it

100% Italia

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Dalle collezioni tavola e casa di Modigliani:

il servizio e i coordinati tavola “Fiesole”, il lampadario e i portavasi “Intrecci“, i bicchieri “Tivoli“ e le posate “Via Veneto“

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In alto da sinistra, “CIRCLES” design Laudani&Romanelli (2011) e “KELLY” design Studio63 (2011).

In basso da sinistra, “AREZZO” design Gordon Giuillaumier (2011) e “DENQ” design Toshiyuki Kita www.oluce.com

OLuce Light

OGGETTI DESIGN MAGAZINE LIGHT DESIGN

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In alto da sinistra, lampadari a sospensione BOLLE e STELLEFILANTI della collezione LANTERNE design Seguso (2011).

Qui sotto, tavolo da pranzo PALAZZO design Seguso (2011). www.seguso.com www.segusointeriors.com

Seguso Interiors

OGGETTI DESIGN MAGAZINE INTERIOR DESIGN

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Rappresentante generale per l’ItaliaViale Cirene, 4 - 20135 Mi lanoTel. 02 54001010 - Fax 02 54001060/20e - m a i l : i n f o @ b o h e m i a . i t

. . .dal 1890

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE CITTA’ DELLA SCIENZA DI NAPOLI

Città della Scienza NapoliIL SCIENCE CENTRE DI NAPOLI, INAUGURATO NEL 2001, È IL PRIMO MUSEO SCIENTIFICO INTERATTIVO NATO IN ITALIA, CHE OFFRE A GRANDI E PICCINI OCCASIONI DI INCONTRO CON SCIENZA E TECNOLOGIATESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO CITTA’ DELLA SCIENZA DI NAPOLI

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LA CITTÀ DELLA SCIENZA E SCIENCE CENTRE Attraverso un percorso di esperimenti interattivi, osservazione di fenomeni, illusioni percettive, la “Palestra della Scienza” guida il visitatore alla scoperta delle leggi della natura. Il “Planetario”(qui a destra) è un “simulatore di cielo”: tante luci proiettate sulla cupola riproducono fedelmente le costellazioni e i moti della volta celeste. E’ stato rinnovato per combinare al meglio gli effetti delle nuove tecnologie “Digistar 3” e la riproduzione della volta celeste del proiettore ottico “Zeiss”.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE CITTA’ DELLA SCIENZA DI NAPOLI

SCIENCE CENTRE NAPOLIIn questa pagina:nel periodo di chiusura delle scuole, l’”Officina dei Piccoli” organizza campi estivi che danno alle famiglie la possibilità di impegnare i figli in attività divertenti ed educative, in un luogo che garantisce affidabilità e sicurezza.

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SCIENCE CENTRESezioni Espositive:- Palestra della scienza- L’avventura dell’evoluzione- Campagna Educazione Alimentare- Terra inquieta- Strumenti del passato- Il Nanomondo- TWIST – Progetto su Donne e Scienza- Percorso d’arte.

Il Science Centre di Città della Scienza si colloca nella tradizione dei musei scientifici “hands-on” iniziata nel 1969 dall’Exploratorium di San Francisco, il cui principale scopo è quello di fornire ai cittadini, specialmente ai più giovani e ai “non addetti ai lavori”, occasioni

di incontro con scienza e tecnologia, al fine di stimolare il desiderio di comprensione dei fenomeni scientifici attraverso una metodologia innovativa. Non oggetti in mostra da “guardare ma non toccare”, bensì esperienze concrete da fare. I visitatori, grandi e piccoli che siano, sono infatti chiamati a sperimentare direttamente i fenomeni scientifici presenti in natura e nella vita quotidiana. Così che la scienza si configura come una scoperta affascinante, attraverso percorsi interdisciplinari capaci di restituire la complessità del mondo naturale e umano. Incoraggiando la formazione di opinioni dirette e una partecipazione più consapevole alle scelte della società nei confronti della scienza, della ricerca e dell’innovazione. Dedicata ai bambini fino a 10 anni, l’Officina dei Piccoli è la sezione realizzata attraverso il coinvolgimento dei bambini con il metodo della progettazione partecipata. Capitalizzando l’esperienza svolta con le scuole, l’Officina promuove infatti progetti mirati alla valorizzazione e diffusione di una cultura dell’infanzia che considera il bambino come un “soggetto attivo”, dotato di potenzialità e risorse a se stanti, in divenire, e in grado di rapportarsi all’adulto con

le sue emozioni e sensazioni, fondamentale veicolo di apprendimento. La Fondazione Idis – Città della Scienza rappresenta sin dalla sua nascita uno dei più rilevanti riferimenti nel panorama nazionale e internazionale per la didattica e la formazione non accademica. Tramite le reti e i network di cui fa parte, essa promuove scambi di esperienze e sperimentazioni a livello mondiale, focalizzando l’attenzione sulla promozione di processi formativi e di apprendimento che coprono tutto l’arco della vita. La Fondazione sostiene inoltre iniziative formative nel campo della diffusione della cultura scientifica, nel management e valorizzazione del patrimonio culturale, oltre a corsi di specializzazione di alto profilo nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Dopo l’Incubatore di Impresa di Città della Scienza dedicato alle aziende specializzate nei settori delle ICT e dell’Ambiente, è stato lanciato il nuovo progetto “Smart Lab Incubator”, rivolto a tutte quelle nuove imprese che offrono soluzioni, servizi e tecnologie intelligenti per migliorare la qualità della vita e favorire lo sviluppo delle

“smart cities”. Il rigore scientifico e culturale, l’alto valore educativo e una comunicazione chiara, divertente ed emozionante fanno del Science Centre di Napoli un luogo adatto a un pubblico di ogni età e un museo scientifico tra i più significativi d’Europa e del Mediterraneo. www.cittadellascienza.it

I visitatori sono chiamati a sperimentare direttamente i fenomeni scientifici presenti in natura e nella vita quotidiana: non ci sono oggetti in mostra da “guardare e non toccare”, ma esperienze da fare

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www.constanceguisset.comSette anni di apprendistato nello studio dei fratelli Bouroullec e sulla scena ufficiale dal 2010 grazie alla mostra curata da Philippe Starck per Maison&Objet, la francese Constance Guisset è la nuova promessa della creatività d’Oltralpe. Studi da scenografa e giapponese perfetto, si muove in un universo estetico fatto di grazia, essenzialità ed eleganza mai fragorosa. Un’utopia poetica sintomo della qualità fanciullesca del suo agire, un tratto carezzevole, affettuoso, pieno di gioia di vivere, per oggetti che esplorano il meraviglioso, il favolistico, il fantasmagorico. Specchi colorati, bacchette magiche che diventano saliera e pepiera, lampade aeree, scatole in legno dotate di magneti per inventare forme sempre nuove e una sedia a dondolo ispirata alle crinoline del XIX secolo.

www.doshilevien.comUna delle coppie più inseguite dal design internazionale, Nipa Doshi e Jonathan Levien rappresentano l’incastro perfetto di Oriente e Occidente, manualità e industria, colori esplosivi e praticità estrema. Un approccio al design intriso di idiosincrasie e gusto per il surreale, con oggetti capaci di suscitare un senso di meraviglia, pieni di candore e malizia, in un incontro di culture, tecnologie, racconti popolari, design industriale e fine artigianato. Un modo di disegnare ibrido ma mai casuale, una poetica fatta di antitesi tra automazione e manualità, folgorante nel modo di produrre slittamenti semantici e culturali. Consulente di marchi globali, lo studio “Doshi Levien”, con sede a Londra, annovera fra i suoi clienti Intel, Swarovski, Nokia, Authentics, Cappellini e Moroso.

www.nendo.jpDi natali canadesi ma formazione giapponese, Oki Sato fonda lo “Studio Nendo” prima a Tokio e poi a Milano. Dotato di un estro giocoso capace di ripensare e rimodellare la quotidianità, realizza oggetti che sanno stupire, piegando alla sua fantasia creativa i materiali più diversi. Ne è un esempio “Maki” di Driade, lampada a sospensione costruita arrotolando due lamiere in acciaio della stessa forma, con una luce morbida che fuoriesce dalle fessure tra i fogli, completando l’emissione luminosa della bocca principale. O il lavabo “Roll” di Ceramica Flaminia, materia piegata a creare un argine intorno all’acqua, e il portariviste “Cube” di Arketipo, poggiato su un angolo e apribile in tre direzioni, con un equilibrio all’apparenza precario ma funzionale allo scivolamento di libri e riviste.

www.gabrielediamanti.com Laureato in Disegno industriale al Politecnico di Milano e fondatore di “DDP studio” con il designer Lorenzo De Bartolomeis e l’architetto Filippo Poli, Gabriele Diamanti ha una grande passione per le tematiche sociali del progetto, coniugate con l’innovazione tecnica e la creazione di nuovi scenari d’uso. Già collaboratore di Odoardo Fioravanti e Makio Hasuike, Diamanti ha svolto la sua attività nel campo del product design, forniture, arredo urbano, accessori per la persona, elettrodomestici, fashion design, food design, retail e contract. Tra i suoi ultimi progetti “Eliodomestico”, il distillatore a energia solare che depura e desalina l’acqua marina, pensato per favorire il consumo di acqua potabile nei Paesi in via di sviluppo e finalista al Prix Emile Hermès 2011.

www.innovo-design.com Provenienti da Cina, Serbia, Germania e Georgia, Zhang Lei, Jovana Bogdanovic, Christoph John e Vladimer Kobakhidze lavorano a un linguaggio meticcio dove i riferimenti culturali individuali diventano la base per un confronto fertile e una filosofia progettuale originale, capace di scardinare e innovare codici e formalismi delle tradizioni di origine. Presentata all’ultimo SaloneSatellite, la collezione “Future Tradition” è il tentativo di dare nuova vita alla carta artigianale prodotta nella regione cinese dello Yuhang e un tempo utilizzata per la realizzazione di ombrellini da sole. Ne risultano lampade, mobili e cesti sorprendenti per la poesia e delicatezza, fra cui spicca la seduta “Piao-Paper Chair”, con scocca cartacea flessibile e base in legno naturale, morbida ma resistente.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE DESIGN

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“ASIMO” BY HONDA In questa pagina:

“Asimo” è un robot umanoide con intelligenza artificiale realizzato dalla tecnologia

avanzata della rinomata società giapponese Honda.

Technology+DesignÈ LA SEZIONE DEDICATA ALLA TECNOLOGIA D’AVANGUARDIA E AI PROTAGONISTI DEL DESIGN CONTEMPORANEO INTERNAZIONALE

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TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO HONDA

ASIMO by Honda LA TECNOLOGIA HONDA APRE LE PORTE AL FUTURO CON L’ULTIMA CREAZIONE DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE: IL ROBOT UMANOIDE “ASIMO”, DESTINATO A SPOSTARE I CONFINI DELLA NOSTRA REALTÀ

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE TECHNOLOGY+DESIGN

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ASIMO BY HONDAIn queste pagine:

l’ultima versione del robot umanoide “Asimo” e una dimostrazione delle sue

abilità motorie in presenza di scale.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE TECHNOLOGY+DESIGN

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ASIMO BY HONDAIn queste pagine:

a sinistra, “Asimo” con il prof. Bruno Siciliano durante una fase della sua premiazione per essere riuscito a scendere le scale con

successo. Qui sopra, altre dimostrazioni delle prestazioni di Asimo: schivare e salutare le persone, stringendo la mano, sostenere

un’intervista con il linguaggio dei segni e dirigere un’orchestra.

Può fare le scale, correre, tenere in mano un vassoio, calciare un pallone. Esulta a braccia levate ed è in grado di muoversi tra la gente. Si inchina, saluta e appare amichevole, leggermente esitante, come tutte le persone cortesi. Solo che non è una

persona. È Asimo, robot umanoide di ultimissima generazione creato della nipponica Honda, celebre per le sue moto e votata a risolvere ogni problema di mobilità. Asimo è il risultato di un progetto ventennale mirato alla creazione di un robot in grado di muoversi in modo autonomo, prendere decisioni e riconoscere gli interlocutori, interagendo al punto da offrire tè e pasticcini e compiendo operazioni complesse. Il suo nome, solo apparentemente un gioco di parole con Asimov, lo scrittore, è l’acronimo di Advanced Step in Innovative Mobility, ma tutti lo conoscono come Asimo, che in giapponese si pronuncia “Ashimo” e significa “è anche capace di camminare”. Alto un metro e trenta, lo straordinario umanoide è infatti in grado di camminare spedito a una velocità di 6 km orari evitando ostacoli: merito della sua anima tecnologica, ovvero il dispositivo Total Control System, sorta di cuore elettronico dotato di sensori che gli evitano collisioni permettendogli di riconoscere superfici e oggetti attraverso una tecnologia simile alla RFID, capace di identificare e memorizzare dati del mondo esterno attraverso dispositivi che dialogano a distanza con appositi lettori a radiofrequenza. Grazie a questa tecnologia, Asimo può riconoscere diversi tipi di bevande, afferrare un vassoio e servire al tavolo come un perfetto “personal butler”. Prima di sviluppare tutte queste capacità, tuttavia, Asimo ha compiuto un percorso lungo vent’anni durante i quali le sue misure, la sua morfologia, le sue attitudini sono stati notevolmente migliorati e affinati. Evoluzione dei robot P1, P2 e P3 degli anni Novanta,

“marcantoni” alti quasi due metri ancora privi della moderna tecnologia miniaturizzata oggi disponibile, nella versione più recente Asimo è dotato della Brain Machine Interface (BMI), interfaccia sviluppata dall’Honda Research Institute Japan Co., Ltd in collaborazione con il Telecommunications Research Institute International (ATR) e la Shimadzu Corporation. Si tratta della prima tecnologia che permette a un uomo di controllare una macchina attraverso le proprie attività cerebrali. Sembra di tornare agli “anime” giapponesi degli anni Settanta: robot giganteschi parzialmente comandati da persone, in realtà dotati di ampia discrezionalità, a volte perfino di sentimenti… ma qui non c’è fantascienza o cartone animato che tenga, siamo in piena, e reale, Intelligenza Artificiale. Asimo, che ha anche partecipato all’ultimo Youth

Engineering Show (YES) in Inghilterra, ha già dimostrato di sapersi interfacciare da solo con gli esseri umani durante le settimane di lavoro a pieno ritmo ad Aoyama, il quartier generale di Honda, ed è ora pronto a ricevere comandi dalla mente umana. La Brain Machine Interface (BMI) è infatti un’interfaccia neurale ad altissimo tasso di riuscita (90%) e una delle prime applicazioni di successo dell’Intelligenza Artificiale. In breve, il concetto è questo: a ogni pensiero corrisponde una determinata attività cerebrale, accompagnata da emissione di elettricità e cambiamenti della pressione sanguigna. L’operatore indossa un casco dotato di elettrodi attraverso i quali i suoi pensieri vengono trasmessi al robot, che li esegue. Per chi nutrisse una ragionevole diffidenza nei confronti dell’ultra-tecnologia, da molti considerata fredda e spersonalizzante, è importante notare che Asimo è stato concepito per destare una naturale empatia negli esseri umani.

Nato nel 2000, frutto di vent’anni di ricerca e periodicamente aggiornato sulla base di raffinate tecnologie: è Asimo, il robot umanoide by Honda

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ASIMO BY HONDAIn queste pagine:a sinistra, in alto, Asimo al ricarica le batterie. A fianco, dettaglio degli arti inferiori in movimento e dimostrazione di destrezza nello svitare il tappo di un thermos. A destra, Asimo porge un vassoio con bicchieri di carta: una delle molte interazioni di cui è capace attraverso una tecnologia che gli permette di rispondere autonomamente agli input provenienti dall’esterno.

Asimo versione 2011: compatto, leggero, veloce, dotato di una sofisticata tecnologia di camminata e dita della mano indipendenti che gli conferiscono presa sicura e movimenti complessi e “umani”

Già nel lontano 2003, quando Asimo era a uno stadio evolutivo assai meno avanzato di quello odierno, il piccolo robot aveva già fatto il suo debutto professionale presso il grande magazzino Takashimaya di Tokyo, dove accoglieva i clienti con un caloroso benvenuto a base di braccia alzate e altri gesti di entusiasmo, utilizzando la propria memoria digitale per archiviare il volto del cliente e poter così garantire, la volta seguente, un saluto personale. Asimo è stato recentemente protagonista all’International Motor Show di Dubai, dove ha esibito le sue nuove abilità davanti allo sceicco Maktoum Bin Mohammad Bin Rashid Al Maktoum, Primo ministro e vicepresidente degli Emirati Arabi. La sua apparizione a Dubai è coincisa con il lancio globale dell’ultimo modello di Asimo, radicale potenziamento del progetto e ulteriore passo verso la realizzazione di un umanoide robotico in grado di aiutare le persone nella vita di ogni giorno. L’ultima versione di Asimo è più leggera, più veloce, più agile e intelligente, in grado di eseguire compiti più complessi come ad esempio aprire una bottiglia sigillata e versare del liquido in un bicchiere di carta. Ma quali sono, in dettaglio, le nuove capacità del piccolo gentiluomo in bianco? In sostanza, Asimo è passato dall’essere una “macchina automatica” all’agire come macchina “autonoma”. La differenza è di ordine ontologico e tecnologico al tempo stesso.

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Dalle tecnologie Honda, diversi strumenti per migliorare la mobilità: dalla possibilità di muoversi seduti a sostegni per mantenersi sospesi senza fatica e dispositivi per rinforzare muscoli indeboliti

Perché oggi Asimo è capace di prendere decisioni riguardo i propri comportamenti, regolandoli sulle condizioni esterne, come per esempio i movimenti delle persone intorno a lui. Sono tre i fattori necessari a un robot per agire in autonomia: 1) un’elevata capacità di equilibrio posturale che consente al robot di mantenere la sua posizione, 2) la capacità di riconoscimento esterno, che lo mette in grado di integrare informazioni come il movimento di persone, recepito da sensori multipli, e di valutare eventuali cambiamenti in corso, 3) la capacità di generare un comportamento autonomo per fare delle previsioni a partire da dati raccolti in precedenza e determinare autonomamente il comportamento successivo senza il controllo di un operatore. I sensori multipli di Asimo, destinati a decodificare gli input esterni, sono l’equivalente di parte

dei sensi umani: vista, udito, tatto. Attraverso di essi l’umanoide compie una stima della situazione e sceglie il comportamento più adatto, che non è solo un’azione a sé stante, ma è spesso la risposta a un’interazione: riconoscere un volto e una voce, o le voci di più persone che parlino simultaneamente, oppure predire la direzione che una persona prenderà nei prossimi secondi per schivare la collisione. A livello di mobilità, Asimo presenta arti inferiori rinforzati rispetto al passato, una gamma ampliata di movimenti e una nuova tecnologia di controllo che gli consente di cambiare le posizioni di “atterraggio” nel bel mezzo di un movimento e che gli permette di camminare, correre – anche all’indietro!

– e saltellare agilmente su un piede o sulle due gambe. Il risultato di tanta implementazione? Asimo è ora molto più flessibile rispetto ai

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LA TECNOLOGIA ASIMO APPLICATA ALLA MEDICINA La nuova versione di Asimo, più slanciata della precedente, pesa 48 kg e corre fino a 9 km orari

cambiamenti esterni, per esempio può camminare anche su superfici irregolari mantenendosi stabile. Ma quel che davvero impressiona sono le mani: la mano di Asimo è compatta, dotata di cinque dita con sensori tattili posti nel palmo e su ogni dito, che si muove indipendentemente dagli altri, consentendogli performance complesse come afferrare una bottiglia in vetro e ruotare il tappo, o, come già accennato, versare del liquido in un bicchiere di carta senza schiacciarlo. Ma non è finita qui: Asimo è ora in grado di eseguire frasi nel linguaggio dei segni, anche quelle che richiedono movimenti digitali molto complessi. Quali applicazioni per questa macchina straordinaria? Il sogno della casa giapponese è che un giorno il robot possa essere di concreta utilità nella vita quotidiana, facilitando compiti o sostituendo abilità perdute.

Le tecnologie sviluppate per Asimo, unite oggi nel nuovo gruppo “Honda Robotics”, sono state applicate a un modello sperimentale di braccio robotico controllabile a distanza, progettato per lavorare nei siti di disastri o in altri luoghi pericolosi. La tecnologia di controllo di stabilità utilizzata per far camminare e correre Asimo è stata applicata per stabilizzare la postura del braccio e per l’applicazione di altre tecnologie, come il controllo simultaneo multi articolare dell’orbita, che dirige contemporaneamente 57 motori inseriti nelle articolazioni delle braccia e delle gambe, permette al braccio stesso di evitare gli ostacoli e avvicinarsi a un oggetto anche in uno spazio estremamente ridotto. www.world.honda.com

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Ronan & Erwan Bouroullec GENIO E RISERVATEZZA PER UN BINOMIO FUORI DAGLI SCHEMI LE CUI OPERE SONO GIÀ OGGETTI DI CULTO ESPOSTI PRESSO I PIÙ IMPORTANTI MUSEI DEL MONDO DAL MOMA AL CENTRE POMPIDOUTESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO RONAN&ERWAN BOUROULLEC

I FRATELLI BOUROULLECIn queste pagine:

I designer Ronan ed Erwan Bouroullec al lavoro sulle poltrone “Facett” (Ligne Roset).

A destra, in alto, nel loro studio e con la “Vegetal Chair” disegnata per Vitra.

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FRATELLI BOUROULLECIn questa pagina:sopra, “Steelwood chair” e, sotto, moduli in polistirene “Cloud” realizzati per Cappellini (2002).

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La chiave del loro successo? Una tensione equilibrata fra il totale sprezzo delle convenzioni e il totale controllo dei propri mezzi. Con maestria, ricerca della perfezione, creatività e potenza iconica

Hanno nomi da leggenda celtica i fratelli Ronan ed Erwan Bouroullec, nati rispettivamente nel 1971 e 1976 in Bretagna. Giovani, eclettici e audaci, i due designer lavorano in tandem da più di dieci anni. Notati per la prima volta da Giulio

Cappellini al Salone del Mobile di Milano del 1997 in occasione della presentazione del progetto “Cucina Disintegrata”, i fratelli Bouroullec rappresentano oggi una delle avanguardie più significative del design europeo. La loro inventiva spazia in tutti gli ambiti del design: dai sistemi di ufficio, come “Joyn”, disegnato per Vitra (2002), agli spazi per le collezioni di abbigliamento come lo showroom parigino di Issey Miyake (2000), dai tappeti (Nanimarquina) alle collezioni per la tavola (Alessi), dalle lampade in vetro soffiato (Established & Sons) alle linee di arredo per esterni (Tectona), dalle collezioni di mobili disegnate per Magis, “Striped” e “Steelwood” (2004), alle più recenti realizzazioni per Flos e Mutina. In collaborazione con il marchio danese Kvadrat hanno inoltre lavorato a sistemi tessili per parete con le linee “North Tiles” e “Clouds”. Nel 2010 debuttano con due

importanti novità: “Ovale”, una collezione da tavola completa realizzata per Alessi, e “Axor Bouroullec”, un’estesa linea bagno progettata per Axor Hansgrohe. Che si tratti di un tessuto, di una seduta, di un complemento d’arredo, di una lampada o di un tappeto, ogni oggetto è pensato in modo artigianale, personale, seguendo un percorso che qualcuno ha definito giustamente “slow design”: una progettazione che si prende il suo tempo, senza la fretta che caratterizza certa produzione industriale. Un processo creativo al quale i due designer prendono parte in ogni fase, creando materiali inediti come la rete delle sedute “Slow” (Vitra Home), che presenta l’elasticità di un collant. A volte sono molti i ripensamenti prima di individuare le aziende in sintonia con questo modo di lavorare, irrinunciabile per l’eclettico duo bretone. Gli oggetti firmati Bouroullec sono caratterizzati da una sobrietà e una riservatezza assai lontane dall’autoreferenzialità di tanto design contemporaneo. Basta pensare alla lampada

“Lighthouse”, realizzata in vetro soffiato e ispirata alle antiche tecniche muranesi, creata per Established & Sons in collaborazione con Venini.

FRATELLI BOUROULLECIn questa pagina:

sopra, mura in tessuto “Tiles” realizzate per lo showroom

Kvadrat di Stoccolma. Qui a destra dall’alto, installazione

“Piscine” presso il Musée d’Art et d’Industrie di Roubaix e scaffali in polistirene “Brick” in mostra

alla Kreo Gallery di Parigi.

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FRATELLI BOUROULLECIn queste pagine:sopra, “Alcove Sofa” di Vitra (2006) e, a destra, alcune versioni di “Alcove Loveseat” di Vitra (2007). Sotto, servizio tavola “Ovale” di Alessi (2010). Nella pagina a destra dall’alto, servizio tavola “Ovale” di Alessi (2010), “Aim Lamp” di Flos (2011), linea bagno “Axor Bouroullec” di Hansgrohe (2010), divano “Ploum” di Ligne Roset (2011) e tavolini “Metal Side Tables” di Vitra (2004).

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O la collezione di arredi per esterni “Pebbles”, prodotta per Tectona: cinque grandi elementi dalle forme simili a sassi di fiume, studiati per diversi usi nell’ambito dell’outdoors. O, ancora, il servizio tavola completo di bicchieri “Ovale” prodotto per Alessi, realizzato in stoneware, vetro e acciaio inossidabile, dalla ricercata, leggera asimmetria. Riservati e discreti, i fratelli Bouroullec godono negli ultimi anni di un’esposizione molto al di là della schiva sobrietà che li caratterizza. Votati “Designer dell’Anno” al Salone del Mobile di Milano già nel 2002, le loro opere sono rappresentate nei più importanti musei del mondo, dal MoMA di New York al Thai Design Center di Bangkok, dal Museum of Contemporary Art di Los Angeles (2004) al centro di architettura Arc en Rêve di Bordeaux e il Victoria and Albert Museum di Londra (2011). Il Centre Pompidou di Metz ospita attualmente “Bivouac”, mostra monografica che durerà fino all’estate 2012. La chiave del loro successo? Un una tensione equilibrata

“fra il totale sprezzo delle convenzioni e il totale controllo del loro mezzo” come ha scritto Gareth Williams, professore presso il Royal College of Arts di Londra. Maestria, colore, ricerca della perfezione, sobrietà nel decoro, potenza iconica. Un lavoro per ora confinato all’olimpo dell’alto di gamma, da cui il duo vorrebbe scendere per produrre anche articoli accessibili a tutte le fasce di consumatori. Per adesso, tuttavia, i fratelli Bouroullec continuano a occuparsi prevalentemente di due filoni: da una parte la produzione di complementi di arredo per i marchi più esclusivi, dall’altra creazioni su misura per la galleria Kreo di Parigi, vero e proprio spazio-laboratorio dedicato al lavoro di ricerca e di creatività, che produce ed espone i lavori originali dei più grandi designer contemporanei: dai fratelli Bouroullec, per l’appunto, a Jasper Morrison, Pierre Charpin, Hella Jongerius, Martin Szekely. La galleria propone anche una selezione di lampade rare degli anni Cinquanta firmate da Achille Castiglioni, Ingo Maurer e Gino Sarfatti. Presso la galleria Kreo i fratelli Bouroullec proseguono un’attività sperimentale essenziale per lo sviluppo del loro lavoro e sempre qui si sono tenute quattro mostre del loro design tra il 2001 e il 2010. Negli ultimi anni Erwan e Ronan Bouroullec sono stati insigniti di premi innumerevoli che testimoniano la loro carica innovativa e la loro ispirazione molteplice: tra i più recenti si contano il Danish Design Award (Copenhagen, 2010) e il premio “Designer dell’anno” per “Now!” a Maison & Objet (Parigi, 2011). Ma non è finita qui. A fine 2011 il divano “Ploum”, disegnato per Ligne Roset, ha ottenuto il premio “Interior Innovation Award Winner 2012” assegnato dal German Design Council in occasione del salone Imm Cologne 2012 (dal 16 al 22 gennaio 2012). Il divano sarà esposto durante il salone all’interno di un’esposizione speciale dell’Interior Innovation Award 2012. www.bouroullec.com

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Lalique Orgue & Carnet de VoyagePER LA PRIMA VOLTA NELLA SUA STORIA LA CELEBRE MANIFATTURA FRANCESE HA SCELTO DI UNIRE AL PROPRIO SAVOIR FAIRE LA CREATIVITÀ DI DESIGNER DI FAMA INTERNAZIONALETESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO LALIQUE

Coinvolta in un nuovo e stimolante percorso per modernizzare il proprio stile peculiare senza snaturarlo, la Maison Lalique ha deciso di affiancare alle straordinarie capacità dei suoi maestri vetrai la creatività dei migliori designer contemporanei,

nel pieno rispetto dell’eredità di René Lalique e del suo eccezionale contributo nel campo della cristalleria d’autore. La collezione di lampade e lampadari “Orgue”, disegnati da Olivia Putman dello studio André Putman, si avvale così di nuove ed eleganti forme, nate dalla ricerca costante

dell’eccellenza e dal desiderio di accostare alle tipologie classiche della manifattura Lalique la creatività anticonformista di uno studio di fama internazionale. Con una certa nostalgia per gli anni Trenta e un’estetica dalle linee semplici e raffinate, che ricorda alcune creazioni di René Lalique per il transatlantico “Normandie”, la collezione si compone di maestosi lampadari a due o tre corsi di luci, lampade da tavolo e applique, e si avvale della tecnologia LED che genera un’impressione di lievitazione e l’effetto di una pioggia di luce. Ispirata da incontri, ricordi e dalla

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passione per i viaggi, la collezione “Carnet de voyage” ci trasporta in un mondo fantastico abitato da animali esotici e una lussureggiante vegetazione. Un’atmosfera di cristallo che sposa i colori ambrati del continente africano alle linee grafiche dell’arte orientale per vasi, centrotavola e piccole sculture in stile animalier. Autentico scultore della luce, Lalique dà vita al cristallo rivelandone la purezza intrinseca e la magia. Emblema di un artigianato che incute rispetto, il marchio Lalique è divenuto negli anni il simbolo potente di un savoir-faire esclusivo e sinonimo di uno stile caratterizzato dalla piena padronanza del contrasto fra cristallo chiaro e satinato. Lalique in Italia è distribuita da Messulam di Milano. www.lalique.com

LALIQUE In queste pagine:

lampadari “Orgue” a 2 e a 3 corsi di luci, disponibili nella

versione cromata o dorata, design Olivia Putman.

Qui a destra, della collezione “Carnet de Voyage”, il vaso

“Poséidon”, edizione limitata in cristallo chiaro e dorato, il vaso “Tourbillons” in cristallo chiaro,

il vaso “3 Jaguars” in cristallo ambrato e il centrotavola

“Victoria” nella versione in cristallo chiaro e ambrato.

La collezione di lampade a tecnologia LED “Orgue”, disegnata da Olivia Putman, genera un intenso effetto a cascata di pioggia di luce

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Baccarat Harcourt dal 1841 VARIAZIONI DI UN’ICONA: A PARIGI UNA MOSTRA PER CELEBRARE LA SAGA HARCOURT, IL PIÙ ANTICO SERVIZIO BACCARAT NATO NEL 1841 E DA 170 ANNI SULLE TAVOLE PIÙ PRESTIGIOSETESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO BACCARAT

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Un design unico e intramontabile, parte viva della tradizione e della memoria collettiva della Cristalleria. In occasione del 170° anniversario del servizio Harcourt, Baccarat celebra con una mostra la rappresentazione di un’eleganza senza tempo, icona di

stile che ha impreziosito le tavole più esclusive, dalla Presidenza francese al Vaticano, dal regno del Marocco a quello di Cambogia, dagli Emirati Arabi Uniti alle più importanti ambasciate internazionali. Ideata da Michaela Lerch, archivista e curatrice di Baccarat, e allestita da Philippe Jarrigeon in collaborazione con gli architetti Abinal & Ropars, la mostra ripercorre in un’atmosfera scintillante e festosa la storia avvincente dei calici più antichi. È il 1841, sotto il regno di Luigi Filippo, quando fa la sua prima apparizione il disegno stampato alla pagina numero 30 del “Tariffario dei cristalli incisi” della società Launay, Hautin e Cie, nel cui deposito parigino si commercializzano i prodotti Baccarat, Saint-Louis, Bercy et Choisy-le-Roi. La forma dolcemente arrotondata, a coste piatte, tagliate in cristallo “spesso” o “forte”, corrispondeva del resto al gusto degli anni 1835-45, quando le decorazioni diventano più semplici per valorizzare la forma pura degli oggetti. Se in quegli anni il servizio Harcourt comprende una trentina di modelli, fra bicchieri, caraffe, brocche e contenitori di varie dimensioni, è all’inizio del XX secolo, grazie all’evoluzione delle abitudini sociali, che si arricchisce di coppe di champagne, bicchieri per il vino del Reno, secchiello del ghiaccio, piatti per il caviale. Ed è sempre negli anni Venti che prende il nome con cui oggi noi lo conosciamo, pare da una nobile famiglia stabilitasi in Normandia nel IX secolo e, pare, dal più antico nome di famiglia francese. Grazie alla constante e sapiente rivisitazione di abili designer, che dal 2002 collaborano alla cosiddetta “Saga Harcourt”, come Inga Sempé, Tsé&Tsé e Vincent Dupont-Rougier, il più antico servizio da tavola firmato Baccarat conserva il suo stile e la sua fama, contribuendo alla perpetuazione della leggenda. Nel 2005 anche Philippe Starck si cimenta nell’ideazione di un nuovo Harcourt e veste i calici di nero con la celebrata linea “Darkside”, mentre nel 2011, in collaborazione con la figlia pittrice Ara, dà vita alla collezione “Jeu de Dames en Noir”, che rivisita in forma allegorica il mito della dama. Il gioco continua quindi con gli studenti dell’ECAL, la Scuola Cantonale d’Arte di Losanna, il cui lavoro su Harcourt è stato presentato al Salone del Mobile 2011.

Da settembre è infine entrato a far parte della “Saga Harcourt” anche il set “Palais Royal”, quattro calici in edizione limitata e numerata, disegnati da Diane de Noyelle. Venduti in un cofanetto speciale, i bicchieri Palais Royal sono in cristallo chiaro trasparente o sabbiato, tutti incisi, smaltati e dorati con motivo a cammeo, identici a quelli che decorano le pareti in seta rosa della Crystal Room, il ristorante grand gourmet della Maison Baccarat a Parigi. I volti dei cammei sono quelli di Luigi XV di Francia e sua moglie Maria di Polonia, famosi mentori delle Arti e “creatori” della manifattura a Baccarat. La mostra “Harcourt Toujours…” continua fino al 28 gennaio 2012. www.baccarat.com

BACCARATIn queste pagine:

“Harcourt Toujours…” è allestita presso la Galerie-Musée Baccarat, Place des Etats-Unis,

Parigi. A destra, la collezione “Palais Royal”, un set di quattro bicchieri in edizione limitata

e numerata, disegnati da Diane de Noyelle: un Harcourt in cristallo nero, uno in cristallo sabbiato e due in cristallo chiaro, incisi, smaltati e decorati con motivo a cammeo con i volti del Re di Francia

Luigi XV e sua moglie Maria di Polonia.

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Epson Stilus Photo R3000Epson lancia una stampante fotografica A3+ per professionisti e appassionati esperti. Questa stampante rende possibili risultati di qualità professionale, con i inchiostri ad alta capacità convenienti e perfetti per medi volumi di stampa. Grazie al suo ingombro ridotto è ideale anche per gli spazi più piccoli e grazie al display LCD a colori da 2,5 pollici, visualizzare le istruzioni su schermo e controllare il livello di inchiostro diventa più facile. La versatilità di Epson Stylus Photo R3000 permette di stampare su molteplici supporti, dalla carta per riproduzioni artistiche, in rotolo o in fogli pre-tagliati, al cartoncino fino a 1,3 mm di spessore, rendendola ideale per ottenere libertà di espressione senza rinunciare alla qualità. www.epson.it

Canon Legria HF-MCaratterizzata dal sensore professionale HD CMOS PRO, questa gamma unisce la qualità superiore del sistema Full HD con nuove funzioni, tra cui Wi-Fi e supporto per registrazioni in formato MP4. La serie è dotata di un obiettivo video HD Canon con un sofisticato sistema ottico progettato per operare velocemente, silenziosamente e con precisione. Lo zoom ottico 10x consente di riprendere soggetti da varie distanze, mentre un diaframma a iride aiuta a creare suggestivi sfondi sfocati. Il sistema avanzato di stabilizzazione ottica d’immagine Intelligent IS adatta automaticamente la stabilizzazione in base alla scena filmata ed elimina la necessità di passare manualmente tra le varie impostazioni. www.canon.it

Sony Docking Station Serie XDMade for iPod/iPhone/iPad” con un design originale, streaming wireless e potente audio hi-fi, Sony presenta le nuove docking station Serie X, connubio tra un design accattivante e riproduzione di file audio di grande qualità. Due le modalità d’uso: tramite il collegamento diretto a un dispositivo collaterale oppure in streaming, tipologia d’uso che aggiunge smartphone, tablet e PC alla gamma delle fonti utilizzabili. Dei quattro modelli che compongono la serie, RDP-XA900iP a 200 W è il top di gamma ed è caratterizzata da un design che privilegia curve, dettagli in alluminio satinato, cabinet arrotondato e tessuto di elevata qualità che riveste i diffusori. Il vero protagonista però è sempre il suono. www.sony.it

LG Elettronics/Prada Prada phone by LGL’ultimo must-have frutto della famosa partnership è uno smartphone dotato di uno schermo NOVA da 4,3 pollici e 800 nit, uno dei più grandi e luminosi al mondo e sul retro ostenta il prestigioso marchio Saffiano di Prada con rifiniture in nero classico. Ai dettagli raffinati e discreti si aggiunge la Floating Mass Technology di LG, che esalta lo spessore di soli 8.5 mm attraverso una scocca minimale che accompagna le accurate finiture. Tanto efficace quanto sorprendente, Prada phone by LG 3.0 è dotato di un’architettura da Dual-Core/Dual-Channel da 1.0 GHz per alte prestazioni e Wi-Fi dual-band ad alta velocità per la navigazione in mobilità. Sistema operativo Android Gingerbread. www.lg.com/it - www.prada.com/it

Philips Think LinkTelefonare con cellulare e telefono fisso da un unico dispositivo? Con un trend orientato ad una maggiore convergenza fisso-mobile, ThinkLink fornisce una perfetta integrazione del dispositivo cellulare e del telefono di casa tramite la tecnologia Bluetooth e la connessione DECT che permette di effettuare e ricevere telefonate per fissi e cellulari dallo stesso apparecchio, aumentando comfort e convenienza. Il sofisticato design che prevede l’assenza di saldature e la finitura nera lucida culmina nel blocco di collocamento di cordless e dispositivo mobile, che si integrano in un unico elemento che fornisce la carica ad entrambi. Una finitura in gomma morbida sul pad protegge il cellulare da graffi e cadute. www.philips.it

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE NEWS ALTA TECNOLOGIA

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AltaTecnologiaE’ LA SEZIONE DELLA RIVISTA DEDICATA ALLE PIÙ AVANZATE SOLUZIONI TECNOLOGICHE PER LA CASA, LA FAMIGLIA, LE COMUNICAZIONI, IL TEMPO LIBERO E L’HOME ENTERTAINMENT

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NIKON D4In questa pagina:

Dotata di un sensore in formato FX da 16,2 megapixel e di una gamma ISO molto estesa, la nuova fotocamera offre prestazioni qualitativamente elevate anche in condizioni ambientali e di illuminazione estreme. Infatti, i sensore CMOS in formato FX da 16,2 megapixel con veloce read-out dei canali consente di raggiungere la rapidità di scatto di 11 fps. L’innovativo motore di elaborazione immagini EXPEED 3 di Nikon riesce a rendere immediate molteplici operazioni che implicano la gestione di grandi quantità di dati. Dopo la conversione A/D a 14 bit, l’elaborazione delle immagini a 16 bit ad alta velocità consente di ottenere JPEG di estrema qualità, pronti per qualsiasi uso professionale. www.nikon.com www.nital.it

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE ALTA TECNOLOGIA

Gewiss La Casa Domotica“SPAZIO CHORUS” È IL LUOGO DOVE È POSSIBILE SPERIMENTARE LE SOLUZIONI DOMOTICHE GEWISS E SCOPRIRE AMBIENTI CHE SI ADATTANO A OGNI STILE E RISPONDONO A OGNI ESIGENZATESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO GEWISS SPAZIO CHORUS

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GEWISSSPAZIO CHORUS MILANOanoE’ uno spettacolare spazio di 200 mq che sorge in Fiera Milano Rho, progettato dall’Architetto Joseph Di Pasquale (AM Progetti). Vanta prestigiosi partner: Poliform per gli arredi, Silent Gliss per i sistemi tende, Catellani & Smith per l’illuminazione, Rapsel per l’arredo bagno, Sharp per gli arredi tecnologici, Atec Tutondo per i sistemi per la diffusione sonora e Oikos Fragrances per i diffusori olfattivi. Il know-how tecnologico e l’eccellenza creativa di GEWISS affascinano i visitatori. Lo spazio aperto permette allo sguardo di raggiungere tutti gli ambienti della casa.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE ALTA TECNOLOGIA

GEWISSSPAZIO CHORUSIn queste pagine:sempre aperto durante le manifestazioni fieristiche, “Spazio Chorus” è un sistema flessibile nato per essere assemblato in infinite combinazioni. Il design di tutti gli elementi del sistema domotico è coordinato alle particolari forme delle placche (Geo, One, Lux, Art, Flat e Touch).

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In Fiera Milano Rho, “Spazio Chorus” offre soluzioni d’avanguardia per la gestione e il controllo della casa, integrando tecnologia domotica con soluzioni per l’illuminazione e l’intrattenimento

Chorus di Gewiss è il sistema domotico internazionale che offre soluzioni all’avanguardia per la gestione e il controllo della casa integrando nuove e avanzate tecnologie con lo stile inconfondibile del design italiano. Uno strumento che nasce

per migliorare la qualità abitativa della casa, rendendo ogni spazio più elegante, funzionale, confortevole, sicuro e protetto. Un mosaico perfetto di tecnologia, eleganza e prestazioni che soddisfa ogni gusto ed esigenza. Con un’ampia scelta di materiali, forme e finiture,

“Chorus” si avvale dell’utilizzo della radiofrequenza, che permette di posizionare ogni elemento in qualunque contesto, senza la necessità di realizzare opere murarie. Il tutto all’insegna della spontaneità dei gesti e della semplicità dei comandi. Sfiorando un semplice tasto, è infatti possibile telecomandare l’apertura o la chiusura delle tapparelle, regolare l’intensità delle luci, controllare la temperatura, attivare o disattivare l’antifurto. Oltre a una serie di altri automatismi che possono essere predefiniti, coordinati e programmati per attivarsi contemporaneamente, dando vita a veri e propri “scenari” che predispongono i diversi ambienti domestici all’utilizzo desiderato. Il cuore del “sistema Chorus” è poi il navigatore di impianto “Master”, per un totale controllo dell’abitazione tramite il pannello touch-screen e l’intuitiva interfaccia grafica. Su uno spazio di 200 metri quadri in Fiera Milano Rho, “Spazio Chorus” è il luogo dove è possibile sperimentare da vicino le soluzioni domotiche Gewiss. Progettato dall’architetto

Joseph Di Pasquale di AM Progetti, può vantare prestigiosi partner: Poliform per gli arredi, Silent Gliss per i sistemi tende, Catellani & Smith per l’illuminazione, Rapsel per l’arredo bagno, Sharp per gli arredi tecnologici, Atec Tutondo per i sistemi di diffusione sonora e infine Oikos Fragrances per i diffusori olfattivi. Gestito da un’unica idea tecnologica, lo spazio aperto consente allo sguardo di raggiungere tutti gli ambienti della casa: ingresso, soggiorno, cucina, camera da letto, sala da bagno, zona giorno e zona relax. Un’ospitalità attiva, tesa a spettacolarizzare la fruizione del luogo, dei prodotti esposti e degli eventi organizzati. La suggestione creata dall’ambiente permette così ai visitatori di vivere un’esperienza domotica reale, fatta di suoni, luci e movimenti, in uno spazio confortevole e sicuro per toccare con mano i vantaggi offerti dalla domotica. Gewiss è una realtà leader operante a livello internazionale nella produzione di sistemi e componenti per le installazioni elettriche di bassa tensione. I costanti investimenti finalizzati alla ricerca e sviluppo, alla formazione del personale e al potenziamento delle strutture produttive hanno fatto di “Gewiss” l’interlocutore di riferimento nel campo della domotica, dell’energia, dell’illuminazione. Oltre ai sistemi per la “home&building automation” e la “videocomunicazione”, il catalogo Gewiss include anche sistemi di distribuzione dell’energia e di protezione, sistemi per l’illuminazione urbana, residenziale, stradale, industriale e di emergenza. www.spaziochorus.com www.gewiss.com

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE ALTA TECNOLOGIA

Bang&Olufsen BeoVision e Beolit12 IL NUOVO SISTEMA HOME THEATRE ULTRAFLAT “BEOVISION 12” DA 65 POLLICI E L’IMPIANTO AUDIO PORTATILE “BEOLIT 12”: DUE APPARECCHI DAL RAFFINATO DESIGN PER PRESTAZIONI DI ECCELLENZA TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO BANG&OLUFSEN

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BEOVISION 12In queste pagine:

il nuovo televisore ultrasottile 3D al plasma da 65 pollici “BeoVision 12”, con altoparlanti laterali ultrasottili, cornice in alluminio nero, schermo al plasma con pannello NeoPDP, centro acustico integrato, sistema Digital Signal Processing e Automatic Picture Control per la regolazione della luce incidente. Una straordinaria innovazione tecnologica, che unisce un aspetto elegante e leggero a prestazioni visive senza pari.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE ALTA TECNOLOGIA

BANG&OLUFSEN In queste pagine:sopra, il nuovo sistema audio portatile “Beolit 12”. A destra, la designer danese Cecilie Manz nel suo studio con “Beolit 12”. Nella pagina a destra, la gamma cromatica completa di “Beolit 12”, realizzata nei colori blu, grigio scuro, grigio e giallo.

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Disegnato da David Lewis Designers, “BeoVision 12” è il primo televisore ultrasottile 3D al plasma da 65 pollici firmato Bang & Olufsen. Un elegante sistema home theatre dotato di altoparlanti ultra slim da apporre lateralmente al pannello per usufruire al

meglio del sorround durante la riproduzione di contenuti full HD e 3D. La cornice, estremamente sottile, è costituita da alluminio nero di pochi millimetri di spessore, che contribuisce a dare allo schermo l’impressione di un’ininterrotta superficie di vetro priva di giunture visibili. Il centro acustico integrato, posto sotto lo schermo, consiste di cinque unità altoparlanti ricoperte da una griglia in alluminio anodizzato. Grazie al sofisticato Digital Signal Processing, i dialoghi sono percepiti come se stessero uscendo dal centro dello schermo, garantendo un’esperienza sonora di grande naturalezza. Il pannello NeoPDP assicura massima spettacolarità alle performance in 3D così come alle scene in movimento in 2D. L’Automatic Picture Control di B&O rileva il livello di luce incidente dalla stanza aggiustando l’immagine di conseguenza, così da mantenere la qualità visiva con qualsiasi tipo di luminosità. Sul versante

degli apparecchi audio, l’ultimo nato è invece “Beolit 12”, progettato dalla designer Cecilie Manz. Omaggio alle celebri radio a transistor Beolit prodotte da Bang & Olufsen negli anni Sessanta, “Beolit 12” è identico ai suoi predecessori nella forma compatta, ma, nonostante le dimensioni relativamente contenute, regala un’eccellente esperienza audio portatile grazie all’amplificatore digitale a120 Watt Classe D che aziona due tweeter 2” e un woofer 4”. Non a caso l’impianto audio di “Beolit 12” è stato progettato e sintonizzato dagli stessi tecnici acustici che hanno creato i pluripremiati diffusori di alta gamma “BeoLab 5”. “Beolit 12” è inoltre dotato di tecnologia AirPlay di Apple e, una volta collegato alla rete wireless, consente di riprodurre musica da iPod, iPhone, iPad, Mac o PC. Progettato per essere portato ovunque, è equipaggiato con dispositivi di alimentazione integrata e batteria ricaricabile tramite un cavo di alimentazione che quando non è in utilizzo viene inserito in un apposito vano interno. La sua batteria ricaricabile è in grado di caricare un iPhone o altri elementi collegabili e riprodurre la musica fino a 8 ore a livelli audio normali. www.bang-olufsen.com

“Beolit 12” unisce decenni di esperienza di Bang&Olufsen nel campo audio ai progressi della tecnologia wireless, che consente di riprodurre musica perfetta a partire da dispositivi digitali

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE ALTA TECNOLOGIA

Nokia e AT&T Nokia Lumia 900IL PRIMO SMARTPHONE NOKIA CREATO APPOSITAMENTE PER GLI STATI UNITI IN COLLABORAZIONE CON AT&T CHE DISPONE DI TECNOLOGIA LTE, AMPIO DISPLAY E APPLICAZIONI ESCLUSIVE TESTO CHIARA BROLLO FOTO ARCHIVIO NOKIA

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NOKIA E AT&T In queste pagine:

lo smartphone “Nokia Lumia 900”, dall’accattivante design

disponibile nei colori ciano e nero opaco, è stato creato

appositamente per il mercato statunitense in collaborazione

con la società americana AT&T.

All’International Consumer Electronics Show (CES), Nokia e AT&T hanno presentato”Nokia Lumia 900”, il primo dispositivo della casa finlandese in ambiente Windows® a disporre di connessione LTE ad alta velocità. Il nuovo smartphone

presenta un display AMOLED ClearBlack con schermo da 4,3 pollici che permette di catturare immagini vivide e definite, una velocità di connessione superiore grazie alla tecnologia all’avanguardia 4G LTE e una batteria 1830 mAH di lunga durata. Due le fotocamere in dotazione: quella principale, con ottica Carl Zeiss esclusiva, ha un’ampia apertura di diaframma e una lunghezza focale con angolo di campo per immagini nitide anche in condizioni di illuminazione ridotta e un’altra anteriore, sempre disponibile come dotazione di base, che assicura immagini precise e videochiamate di ottima qualità. L’apparecchio assicura un’esperienza social e internet

completa attraverso il browser Internet Explorer Mobile arricchito dall’applicazione AT&T U-verse Mobile che permette agli utenti iscritti a U-verse TV di sfogliare virtualmente la guida ai programmi TV U-verse, programmare e gestire le registrazioni del lettore DVR e guardare i principali programmi televisivi direttamente dal proprio smartphone. La libreria di U-verse Mobile, infatti, comprende oltre 100 serie TV e più di 700 spettacoli televisivi di vario genere. “L’introduzione di Nokia Lumia 900 in collaborazione con AT&T è un’altra tappa fondamentale nell’ambito della strategia che Nokia sta attuando a livello mondiale per il lancio dei propri dispositivi smartphone” ha affermato Chris Weber, Presidente di Nokia Americas. “Il Nokia Lumia 900 è stato creato appositamente per il mercato statunitense e l’annuncio della collaborazione con AT&T, segna l’inizio di una nuova era negli USA per il colosso finlandese”. www.nokia.it

Grazie al display AMOLED ClearBlack con schermo da 4,3 pollici, “Nokia Lumia 900” offre una ricca esperienza di contenuti e interattività attraverso un dispositivo che rimane comunque facile da maneggiare

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InTavola È LA SEZIONE DEDICATA ALLE NOVITÀ E ALLE TENDENZE NEL SETTORE DEI SERVIZI TAVOLA E POSATERIA, DEI CRISTALLI, DEGLI ARGENTI E DEI COMPLEMENTI A SERVIRE

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LOBMEYRIn questa pagina:

servizio calici in cristallo con bottiglia “Drinking set n. 280”,

disegnati dallo studio Polka (2008)

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

Alessi All-Time ALESSI INAUGURA IL 2012 CON DUE NOVITÀ IN TAVOLA: IL SERVIZIO “ALL-TIME” DI GUIDO VENTURINI E IL SISTEMA-APERITIVO “APE” DI GIULIO IACCHETTI. PER TUTTI I GIORNI E PER LE OCCASIONI SPECIALITESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO ALESSI

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A di ALESSIIn queste pagine:

il nuovo servizio tavola in bone china “All-Time”, design Guido

Venturini (2012). A sinistra, piatto fondo e piano e posate con

manico in resina termoplastica. In questa pagina, mug e tazza da

tè con cucchiai con manico in resina termoplastica.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

A di ALESSI In queste pagine:sopra, calice vino e tumbler per acqua in vetro cristallino, e posate in acciaio con manici in resina termoplastica della collezione “All-Time”. Sotto, i componenti del servizio “All-Time”: piatti e ciotole di diversa profondità, zuppiera, insalatiera, tazza da tè, mug e tazza caffè. A destra, il posto tavola del servizio “All-Time”, design Guido Venturini (2012).

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Adieci anni di distanza da “Pluto”, il suo primo servizio per la tavola disegnato per Alessi, Guido Venturini torna a disegnare piatti, bicchieri e posate, questa volta sotto il marchio A di Alessi. La nuova collezione si chiama “All-Time” ed è stata

pensata, come suggerisce il nome, per essere usata ogni giorno e in ogni occasione. Realizzata in porcellana bone china, vetro cristallino e posate in acciaio con manici in resina termoplastica, “All-Time” presenta un insieme di oggetti per la tavola semplici, levigati, dalla presenza discreta e funzionale. “Un re-design” specifica Venturini “non solo del servizio ‘Pluto’, ma della mia idea archetipa di piatti, posate e bicchieri”.

“All-Time” è infatti un servizio da tavola dalle forme fluide, rassicuranti, ampie. Le superfici degli oggetti sono strutturate in modo che la luce si rifletta morbidamente e ogni oggetto appaia levigato e privo di asperità. Gli spessori sottili della bone china e la forma priva di falda dei piatti accentuano il generale effetto di morbidezza, mentre ciotola, piatto

fondo e piatto piano sembrano derivati da un’unica forma, che nella ciotola è alta e stretta, nel piatto fondo si presenta progressivamente più aperta e nel piatto piano appare distesa. La coppia di bicchieri in vetro cristallino è formata da un calice per il vino dalla base larga e stabile e da un tumbler per l’acqua. Le posate, piacevolmente maneggevoli, sono realizzate in acciaio con manico in resina termoplastica, resistente anche ai lavaggi in lavastoviglie. Proposte in una gamma di sei colori, le posate del servizio “All-Time” si adattano ai più diversi stili di apparecchiatura: bianco e nero per gli amanti del minimalismo, rosso e azzurro per chi cerca una maggiore vivacità, Purple Grey e grigio scuro, infine, per tavole più sofisticate. Su un versante ancora più specifico, quello del rito dell’aperitivo che gli italiani hanno esportato in tutto il mondo, tra le novità del 2012 spicca “Ape”, un piccolo sistema di oggetti disegnato da Giulio Iacchetti che entra oggi a far parte della storica famiglia di prodotti per il cocktail proposta da Alessi a partire dagli anni Cinquanta.

Forme pratiche e maneggevoli, linee morbide e design attuale per una tavola briosa e funzionale. Qualità universali, che fanno di “All-Time” di Guido Venturini un servizio per tutte le stagioni

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

ALESSIIn questa pagina:resina termoplastica, acciaio inossidabile e legno: questi i materiali costitutivi di “Ape”, il nuovo set aperitivo disegnato da Giulio Iacchetti comprendente dei piccoli contenitori multiuso e un tagliere in legno per le tartine salate. Nell’immagine, oltre al tagliere per i salumi e i formaggi, sono in evidenza i diversi contenitori per il food da aperitivo, dai sottaceti alla frutta secca, e l’apposito cucchiaio studiato per raccogliere le arachidi senza spargerle in giro.

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ALESSIIn questa pagina:

il set apritivo “Ape” apparecchiato e visto

dall’alto. Ogni elemento risponde a un’estetica

pratica e versatile.

“Ape” è composto da diversi contenitori in resina termoplastica – uno per la frutta secca, uno per i sottaceti e uno per i salatini - di un porta stuzzicadenti in acciaio inossidabile che può essere inserito nel contenitore per sottaceti, di un posascarti in acciaio inossidabile e un piatto per salumi o formaggi in legno, sempre con supporto in acciaio inossidabile. “Ape” è un set che si presta a essere utilizzato in casa oppure sul tavolino di un bar. La pulizia delle forme ne fa peraltro un complemento di estrema eleganza, che il suo autore, Giulio Iacchetti, spiega così: “Credo che il progetto ‘Ape’ sia nato constatando la carenza di oggetti dedicati all’aspetto food dell’aperitivo. Ho pensato dunque che quest’usanza così popolare necessitasse di strumenti appropriati. Alla famiglia si aggiungono tre piccole invenzioni: un porta stuzzicadenti self-standing, che a piacere può essere inserito anche nella ciotola delle

olive, un cucchiaino con un incavo speciale per raccogliere al meglio le noccioline e un contenitore in acciaio dotato di coperchio per gettare la piccola spazzatura occultandola opportunamente alla vista.” Nulla è lasciato al caso. Anche questo progetto esprime l’attenzione dell’autore per i modi del servire già dimostrata con il sistema di vassoi “Vassily”, realizzato per Alessi nel 2009. Come nuova interpretazione degli oggetti professionali da bar utilizzabili anche in casa, “Ape” si inserisce nella lunga tradizione Alessi nel settore del cocktail: basta pensare al celebre shaker “Boston” firmato nel 1979 da Ettore Sottsass in collaborazione con Alberto Gozzi, e, ancora prima, dello shaker “870” disegnato da Luigi Massoni con Carlo Mazzeri nel 1957, capostipite della collezione di oggetti da barman - uno degli shaker più apprezzati in assoluto, con oltre un milione di pezzi venduti in tutto il mondo. www.alessi.com

Il rito tutto italiano dell’aperitivo ha oggi una nuova interpretazione design: con il sistema “Ape” di Giulio Iacchetti, Alessi intercetta ancora una volta l’esigenza di un’innovativa mise en place

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

Lobmeyr Drinking Set n.248RIEDIZIONE DI UN CLASSICO DEL 1931 FIRMATO ADOLF LOOS, DRINKING SET N.248 PRESENTA UNA SERIE DI SIMBOLI GRAFICI INCISI SUL FONDO DEI CALICI, PER UN SICURO EFFETTO SORPRESATESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO LOBMEYR

LOBMEYR In queste pagine:Drinking set n.248 “Sagmeister on Loos”, design Stefan Sagmeister e Jessica Walsh (2011), che include le illustrazioni “Seven Deadly Sins - Seven Heavenly Virtues”, design Sagmeister Inc. (da Adolf Loos 1931).

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Nel maggio 1931, in una lettera indirizzata a Lobmeyr, l’architetto Adolf Loos chiede di poter sostituire i suoi consueti schemi geometrici con “farfalle, piccoli animali e la sagoma di un nudo umano”. Una proposta piuttosto insolita per un purista delle forme. Divenuta realtà in occasione del 80° anniversario del suo leggendario “Drinking set no.248”, grazie alla supervisione dei

designer Stefan Sagmeister e Jessica Walsh. Incise sul fondo dei calici, le immagini dei Sette Peccati Capitali e delle Sette Virtù Teologali e Cardinali emergono come una gradevole sorpresa non appena il vino viene terminato. Una soluzione che interpreta il desiderio di Loos ampliandone però l’universo iconografico, in una contrapposizione manichea fra Bene e Male, Cielo e Terra. Riedizione di un classico Lobmeyr, che ha aperto la strada al moderno design del vetro, il servizio è rifinito a mano con un’estrema cura del dettaglio. Storica azienda familiare giunta oggi alla sesta generazione, Lobmeyr si caratterizza per la qualità dei materiali, il rapporto emozionale con i propri prodotti e l’impiego di energie personali. A partire dal 1923, Josef Lobmeyr senior fonda l’impresa nel Weihburggasse di Vienna, diventa il fornitore ufficiale della Corte Imperiale nonché pionere nella lavorazione del cristallo austriaco e boemo e co-fondatore del Museo di Arti Applicate della capitale. Lobmeyr è distribuita in Italia da B.Morone di Milano www.lobmeyr.com

LOBMEYRIn questa pagina:in alto, “Seven Deadly Sins”, con le illustrazioni Wrath, Lust, Gluttony, Sloth, Greed, Pride, Envy. In basso, “Seven Heavenly Virtues”, con le illustrazioni Patience, Chastity, Temperance, Diligence, Charity, Humility, Kindness.

Appaiono a bevanda ultimata i simboli dei Sette Peccati Capitali e delle Sette Virtù Teologali e Cardinali incisi sul fondo dei calici rifiniti a mano

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

Ancap Collezione Design NEL CONTESTO DI UN INCONFONDIBILE STILE ITALIANO, LE COLLEZIONI ANCAP ABBINANO LE MIGLIORI MATERIE PRIME ALLA SAPIENZA ARTIGIANALE E ALLE PIÙ AVANZATE TECNICHE DI PRODUZIONETESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO ANCAP

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“Milano Centrale” e “Le Monachine” sono due collezioni nate dall’estro creativo dell’architetto Duranti, contraddistinte da una forte personalità grazie ai peculiari volumi e ai dettagli di design minimalista

ANCAP BY MAURIZIO DURANTI

In queste pagine:nella pagina a sinistra, servizio tè e caffè

della collezione “Milano Centrale”. In questa pagina, teiera della collezione

“Le Monachine”. Sotto, l’architetto Maurizio Duranti e varianti decorative del

servizio tavola “Milano Centrale”.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

ANCAPIn queste pagine:tazze espresso, cappuccino, tisane e contenitori della nuova collezione “Mimi” e, qui a destra, tris di contenitori per zucchero, tisane, tè o stuzzichini della nuova collezione “Bim Bum Bam”. Design Maurizio Duranti.

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Sinonimo di magia, prestigio, suggestione e di un fascino che non risente dello scorrere del tempo, le porcellane Ancap nascono all’insegna della migliore qualità e creatività made in Italy. Una ricca gamma di proposte caratterizzata dal perfetto equilibro fra

arte e tecnologia, qualità e assortimento, come solo un’azienda a ciclo completo può garantire. Ne è eccellente dimostrazione la collezione

“Milano Centrale” progettata da Maurizio Duranti, che presenta una forma essenziale, moderna e al contempo antica, capace di tradurre con effetti sorprendenti le suggestioni architettoniche della più importante stazione meneghina. I piatti in particolare, declinati in diverse misure, dalla “coupe” per la zuppa o i cornflakes al grande piatto per creative e gustose ricette, sono ciascuno il risultato di un peculiare e specifico disegno e non una semplice “variazione sul tema” di forme uguali. Diretta e metropolitana, “Milano Centrale” non indugia su ornamenti o frivolezze e propone una differente filosofia della tavola: non più legata allo schema del servizio tradizionale, ma improntata alle funzionalità ed esigenze di ognuno. Scaturite anch’esse dall’estro creativo di Duranti, “Le Monachine” hanno da subito suscitato l’interesse del mondo artistico, aggiudicandosi il prestigioso riconoscimento “Good Design Award 1997” ed entrando a far parte delle collezioni permanenti dei musei “The Chicago Athenaeum” e “Museum Sierkunst & Vomgeving” di Gent in Belgio.

Emblematico esempio dell’ironia insita nella poetica progettuale di Duranti, la collezione è divenuta nota per la curiosa forma, ispirata ai cappelli e alle ampie tonache delle monache. Una forma innovativa ma al tempo stesso legata alla tradizione ceramica, come si evidenzia negli accessori per il tè e per il caffè. Stesso piglio giocoso e canzonatorio che ritroviamo nelle collezioni “Mimì” e “Bim Bum Bam”. Simbolo universale di italianità, espresso e cappuccino cambiano abito, senza rinunciare però ai canoni di funzionalità ed ergonomia tipici del giusto contenitore professionale. Forse voce lirica forse personaggio pirandelliano, “Mimì” comprende tazze espresso e cappuccino in diverse varianti decorative, tutte tese a sottolineare la freschezza e semplicità concettuale del design. Tre divertenti contenitori per zucchero, tisane, tè o stuzzichini sono invece le proposte della collezione “Bim Bum Bam”. Forte di oltre 40 anni di esperienza, Ancap si dedica unicamente a una particolare tipologia di porcellana bianca traslucida, estremamente dura e compatta, la porcellana feldspatica, che vanta resistenza e qualità superiori. La cottura avviene a ben 1410 °C al fine di ottenere una fusione ottimale dei componenti e le conseguenti caratteristiche di compattezza, assenza di porosità e resistenza agli shock termici e agli urti. Con il risultato di prodotti ideali per il servizio e la degustazione, tecnicamente ineccepibili e impreziositi da infinite, pregiate decorazioni. www.ancap.it

Innovazione, ironia, unicità delle varianti decorative per le nuove proposte Ancap, azienda specializzata nella produzione di porcellana dura feldspatica, all’insegna del migliore made in Italy

ANCAP In queste pagine:

da sinistra, tazzine caffè nelle varianti “Mistero”, “Fil Noir”, “Spiaggia” e “Black&White”.

Design Maurizio Duranti (2012)

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

Spode Collezione Trapnell Sprays UNA DECORAZIONE CHE INNEGGIA ALLA RAFFINATEZZA CON ORNAMENTI ELEGANTI E LEGGIADRI DALLE COLORAZIONI MORIGERATE CHE RICHIAMANO ATMOSFERE PASSATETESTO CHIARA BROLLO FOTO ARCHIVIO SPODE 140

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Fiori rosa e lilla, vivaci e coloratissimi frutti inglesi, profili turchesi e bordi dorati: una collezione ricercata in cui la fine bone china di Spode risplende facendo risaltare le decorazioni

Originario dei primi del Novecento e influenzato dalle tendenze nella decorazione su porcellana dell’epoca, il bel decoro “Trapnell Sprays” è caratterizzato da ramoscelli con fiori rosa e lilla, alternati con i vivaci colori dei frutti inglesi

che elegantemente campeggiano sulla candida brillantezza del materiale in sui è realizzato, la bone china. Il sapiente accostamento dei colori, incorniciati da una ghirlanda azzurra racchiusa in nastri dorati 22 carati, si evince anche su tutti i pezzi a servire, dalla tradizionale zuppiera alle ciotole, dalla teiera alla lattiera e alla tazza da tè fino al sevizio caffè. Classico, raffinato e senza tempo, elegante oggi come lo era alla sua prima edizione, il servizio celebra il genio e l’indiscusso talento di Josiah Spode. Figura di primo piano nella storia della ceramica inglese,

Spode realizzò le sue collezioni in bone china, composto ceramico che dalla fine dell’Ottocento viene utilizzata per la produzione di quella “nuova porcellana” che, grazie alla delicata trasparenza e alla straordinaria lucentezza nel cromatismo dei bianchi, stabilì immediatamente nuovi standard qualitativi nell’industria del settore. Questo prestigioso brand inglese di porcellane e ceramiche, fondato nella cittadina di Stoke-on-Trent nella contea dello Staffordshire in Inghilterra, è attivo dalla fine del 1700 grazie alla qualità dei materiali impiegati, alla costante ricerca nella forma e nella decorazione sviluppata allineandosi alle tendenze artistiche delle varie epoche. Le collezioni sono garantite per il forno, il forno a microonde, freezer e lavastoviglie. Spode in Italia è distribuita da Messulam di Milano. www.spode.co.uk www.messulam.net

SPODEIn queste pagine:

elementi del servizio tavola e tè della collezione “Trapnel

Sprays” in fine bone china

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

Portmeirion Pomona e Botanic Garden PIANTE, FARFALLE, FRUTTI ISPIRATI A RAFFIGURAZIONI DEL SECOLO SCORSO E DECORAZIONI FUORI DAL COMUNE PER UNA TAVOLA DAL GUSTO INGLESE E DALLO STILE SEMPRE ATTUALETESTO CHIARA BROLLO FOTO ARCHIVIO PORTMEIRION

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Per Pomona e Botanic Garden tinte delicate e forme di un classicismo senza tempo che definiscono una dimensione in cui l’eleganza è raffinatezza che arreda la tavola contemporanea con un tocco di stile

Portmeirion è un’azienda di ceramiche inglese con una consolidata tradizione nella produzione di ceramiche di alta qualità e dal design innovativo. Le origini del brand risalgono al 1960, quando Susan William-Ellis e suo marito diventano proprietari di una

fabbrica di ceramiche a Stoke-on-Trent nell’inglesissimo Staffordshire. Da allora, la produzione Portmeirion si sviluppa espandendosi nel campo della ceramica, della cristalleria, del tessile, dell’oggettistica e della produzione di candele. “Pomona”, la dea dei frutti, è la protagonista di una collezione dalla decorazione fuori dal comune, sviluppata dall’elaborazione grafica proveniente da una selezione di frutti dei più bei giardini dell’inizio del XIX secolo. Il gruppo britannico conquista una risonanza di livello internazionale nel settore homeware grazie al decoro “Botanic Garden”, nato nel 1972 e da allora ricercato in tutto il mondo e riconosciuto da molti come sinonimo di design inglese.

Piante e farfalle ispirati a pregiati libri di botanica sono diventati un classico che, con nuove forme e motivi, è rimasto sempre fresco e attuale come lo era nel 1972 e col tempo è diventato uno stilema della tradizione dello stile britannico nonché uno dei più popolari motivi della tavola quotidiana, perfetto come idea regalo o come componente principale della lista nozze. L’ultima novità è l’introduzione di nuovi prodotti adatti alla cottura in forno oltre che ideali per servire in tavola. Oltre al classico servizio inglese, troviamo in offerta nuovi eleganti modelli di pirofile, teglie e casseruole con coperchi in pirex, perfetti anche per l’utilizzo in microonde. Fino al mese di giugno 2012 le collezioni “Pomona” e “Botanic Garden” saranno in vendita con un’eccezionale promozione che prevede sconti sino al 30%. Portmeirion è distribuita in Italia da Messulam di Milano. www.portmeirion.co.uk www.messulam.it

PORTMEIRIONIn queste pagine:nella pagina a sinistra e sopra, la collezione “Pomona” e, qui a destra, la collezione “Botanic Garden”, in vendita con promozioni fino al 30% sino a giugno 2012.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

Modigliani Umbria Verde UN INNO ALLA GIOIA E UN’ESPLOSIONE DI COLORI CAPACE DI PORTARE IN TAVOLA L’ALLEGRIA E IL PIACERE DELLA NATURA RIGOGLIOSA E DELLA CREATIVITÀ ITALIANATESTO CHIARA BROLLO FOTO STUDIO INSIDE MARZIA MALLI ARIANNA BATTISTESSA

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Roma, Piazza di Spagna: è questa la magica atmosfera in cui il team dei creativi della Modigliani mette a punto le nuove e affascinanti linee di decori che a ogni stagione si dimostrano trait-d’union tra l’antica sapienza della tradizione

ceramica italiana e le tendenze innovative di un design funzionale e all’avanguardia. Il risultato è la qualità di un marchio impresso in ogni oggetto, la garanzia è una storia italiana che dura da trent’anni e che della produzione 100% Made in Italy ha fatto il suo vessillo. La ceramica italiana oggi vive una nuova primavera e Modigliani, grazie a peculiarità inimitabili come la fattura artigianale e l’attenzione ai dettagli e alla qualità dei materiali, rimane un marchio dall’identità potente, che non viene mai confuso con prodotti di importazione e che si conferma protagonista indiscusso dello stile Made in Italy. Grazie a tecniche produttive rinnovate nei decori e nel design, che riescono a sposarsi con qualsiasi ambiente, “Umbria Verde”, la nuova linea in terracotta, presenta ancora una volta smalti innovativi. Le nuove tecniche riescono ad aggiungere lucentezza e incisività d’espressione al colore, mettendo in primo piano la manualità della produzione e l’eloquente intensità della materia ceramica.

Dedica appassionata all’Umbria, questa linea è una vera e propria ode di celebrazione all’allegria della convivialità e allo stesso tempo una dichiarazione d’amore verso la bellezza dei grandi paesaggi naturali che il nostro Paese sa offrire. Foglie e petali colorati si rincorrono nel vento segnando con il loro volo il passaggio delle stagioni e riempiendo di nuovi colori ogni giorno dell’anno: ancora una volta le forme degli oggetti sono studiate per essere perfettamente integrate con il decoro ed è così che i manici delle antipastiere diventano rami che si aggrovigliano tra loro per poi liberarsi verso fronde rigogliose e le forme dei piatti risultano tondeggianti e accoglienti. Una linea dai caratteri decisi e moderni, perfettamente adatta a integrarsi sia negli arredamenti più di tendenza in un appartamento in città sia nel caldo ambiente di una villa di campagna e che bene si accompagna con le posate della linea “Via Veneto”, disponibili in 9 colori e in un grandissimo assortimento di pezzi. Dalla pala per le lasagne al cucchiaione da riso, dal coltello panettone allo spalmaburro, dalle posate per il pesce alle forchettine per il dolce, dalla pala per la torta al prendi spaghetti…. Ovviamente garantite a prova di lavastoviglie e sempre 100% made in Italy! www.modigliani.it

Smalti realizzati con tecniche d’avanguardia danno più luce e forza espressiva al colore della ceramica di Modigliani, prodotta e dipinta a mano nel rispetto delle tradizioni artigiane

MODIGLIANI In queste pagine:

Il servizio “Umbria Verde”, la nuova linea in terracotta smaltata,

accompagnato dal set di posate “Via Veneto” disponibile, oltre che

verde, in altri nove colori.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

Espressione di un design minimalista e altamente funzionale, i complementi d’arredo per la tavola di Elleffe Design sono allineati ai trend contemporanei e prodotti esclusivamente in Italia

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E lleffe Design Italia è un marchio attraverso il quale vengono veicolati i prodotti di design destinati al dettaglio qualificato. La strategia di Elleffe consiste in un ampia diversificazione orizzontale di gamma. Il target è costituito da punti vendita specializzati,

hotel e ristoranti di prestigio. Per quanto riguarda il dettaglio, l’obiettivo è quello di venire incontro il più possibile alle esigenze del punto vendita, che, negli ultimi anni, è rappresentato sempre più spesso da concept store dove vengono proposti tutti i prodotti destinati ad arredare la casa, la cucina e la tavola. Per soddisfare la propria clientela Elleffe Design pone un’elevata attenzione alla qualità, alla funzionalità ed all’ estetica di tutta la produzione. La massima qualità è garantita dall’ esperienza e dai collaboratori dediti all’azienda vista come una propria famiglia. L’innovazione di prodotto è fondamentale per il successo aziendale, a tal punto che ogni anno viene proposta almeno una collezione completamente nuova e vengono effettuate

innovazioni incrementali sui prodotti esistenti. Grazie all’esperienza e alla competenza dei dipartimenti interni di marketing e progettazione è in grado di trasformare un’idea in un prodotto in poche settimane. Tali competenze permettono a Elleffe Design di creare qualcosa di nuovo ogni stagione per rispondere velocemente alle nuove esigenze del mercato. I partner sono così in grado di proporsi ogni giorno con nuove idee. L’azienda non si limita a creare nuovi prodotti, ma sviluppa concetti che porta sul mercato attraverso collezioni complete che riflettono i vari stili. Per rispondere alle esigenze dei consumatori più esigenti, Elleffe sta inoltre sviluppato collaborazioni con giovani designer di talento che lavorano proponendo idee innovative ogni giorno. Ciò comporta l’utilizzo dei migliori acciai 18/10 e la massima cura del processo di pulitura. Elleffe Design Italia è protagonista del “100 % Made in Italy”. Espone a Macef al Pad.3 Stand K 29 e ad Ambiente a Francoforte Pad.04 Piano 0.1 Stand F 54. www.lfdesignitalia.it

Elleffe Design Table CollectionL’AZIENDA NON SI LIMITA A CREARE NUOVI PRODOTTI, MA SVILUPPA CONCETTI CHE PORTA SUL MERCATO ATTRAVERSO COLLEZIONI COMPLETE CHE RIFLETTONO I VARI STILI

TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO CAMILLA PASINI

ELLEFFE DESIGNIn queste pagine:

qui sotto, portapane della linea “Surf”, design Alfonso Montalto (2012). Nella

pagina a sinistra, sopra, vassoio “Shizen”, design Alfonso Montalto (2012), e,

sotto, cestino “Giulia”, disegnato dallo Studio Design (2012) interno all’azienda.

Impilabile e disponibile in tre misure.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN CASA

ARTEMIDE GROUP NORD LIGHTIn questa pagina:in alto lampada per espositori “Diadema” (2011) e, qui sopra, lampada a profilo “Gramma” (2011).

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InCasa È LA SEZIONE DEDICATA ALLE AZIENDE CHE PRODUCONO COLLEZIONI DI OGGETTI E COMPLEMENTI D’ARREDO PER LA CASA REALIZZATI IN MATERIALI DIVERSI

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LUCEPLANIn questa pagina:lampada “Hope”, design Francisco Gomez Paz / Paolo Rizzatto (2011).

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN CASAOGGETTI DESIGN MAGAZINE IN CASA

Lladrò Collezione Biscuit UN MATERIALE DI ELEZIONE PER ESPRIMERE I SENTIMENTI PIÙ INTIMI ATTRAVERSO FIGURE DALLO STRAORDINARIO VIRTUOSISMO, UN MONDO DI VALORI CHE PRENDONO FORMA NELLA BELLEZZA TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO LLADRÒ

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LLADRÒIn queste pagine:qui a destra, “Beginnings” di E. Massuet e, sopra, “Beautiful Innocence” di J. Malavia. Nella pagina a sinistra, “The Mother” di J. Malavia. Tutte le sculture sono realizzatein porcellana biscuit.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN CASA

LLADRÒIn queste pagine:

qui a sinistra dall’alto, “Angelo protettore”, “Cherubino d’amore” e

“Angelo prezioso” di E. Massuet. Nella pagina destra, “Il Figlio” di

J. Malavia e “The Father” di E. Massuet, tutte in porcellana biscuit.

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Le figure Lladrò, realizzate in bisquit negli atelier di Valencia, esprimono la pura emozione dell’opera realizzata a mano, un’arte senza tempo che dà forma agli archetipi del sentimento

Bianca, opaca e levigata come pelle. La porcellana biscuit, modellata a mano dagli artisti degli atelier Lladrò, si è da tempo rivelata il medium ideale per esprimere i sentimenti più delicati e profondi. Attraverso il trattamento delle superfici,

che grazie a una sapiente lavorazione e a un’abilità tutta naturalistica nel rendere i dettagli anatomici possiedono la vibratile consistenza degli esseri viventi, la porcellana biscuit esprime al meglio tutto il suo potenziale artistico ed emotivo. I temi cari a Juan, Josè e Vicente Lladrò, fondatori della celebre manifattura di Valencia, emergono in queste sculture con particolare intensità: la gioia intima della maternità, la spontaneità dell’infanzia, la forza tranquilla dell’essere padre. I tempi cambiano ma gli archetipi del sentimento umano sono sempre gli stessi, ed è questo che Lladrò si propone di esprimere attraverso oggetti che arredano diventando, al tempo stesso, sorta di spiriti familiari, di

confortanti presenze nella vita di ogni giorno. Come la serie degli Angeli, che la fantasia diegli artisti Lladrò declina in diversi modelli a seconda del loro ruolo: abbiamo così l’ “Angelo Protettore”, modello di forza tranquilla e bellezza virile, il “Cherubino”, che se non fosse per le piccole ali e la ghirlanda di fiori potrebbe sembrare un semplice bambino concentrato nei propri giochi, l’ “Angelo Prezioso”, che ci ricorda come gli angeli, nell’immaginario collettivo, possano essere sorprendentemente simili a creatura fatate. La perfezione di queste figure, che sembrano nate da se stesse e comprese in una dimensione senza tempo, è in realtà il risultato di un lavoro meticoloso, difficile, duro, di un’expertise di stampo scientifico sviluppata nel corso di decenni di lavoro unita a una sensibilità tutta particolare che rende possibile animare la materia per farne qualcosa di prezioso in grado di comunicare un’intensa emozione. www.lladro.com

Le figure Lladrò realizzate in bisquit neg

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L’Oca Nera LightingIL 2012 SEGNA LA NASCITA DELLA LIGHTING COLLECTION, SERIE COMPOSTA DA TRENTADUE LAMPADE DI VARIE FORME E GRANDEZZE PER CREARE, CON LA LUCE, NUOVE SCENOGRAFIE D’INTERNITESTO CHIARA BROLLO FOTO ARCHIVIO L’OCA NERA

I riflettori del momento sono puntati sulla “Lighting Collection” de L’Oca Nera, novità assoluta introdotta nell’ampia offerta del brand. Forme che sembrano interpretazioni della materia e del colore, oggetti che arredano creando con la luce nuove scenografie e interni ricercati. L’ispirazione spazia dalle terre

d’Africa al minimal chic metropolitano, senza mai abbandonare lo spirito fiero e cosmopolita che da sempre delinea con chiarezza i contorni del panorama aziendale. All’attivo trentadue raffinate lampade che, in varie forme, abbandonano le geometrie più classiche per sperimentare intriganti composizioni di volumi dove il paralume è solo un pretesto funzionale. In alcuni casi, il concept progettuale prevede che sia il corpo stesso ad illuminarsi e stupire, grazie alla “double lamp” che ne definisce i contorni dall’interno. Ampio e variegato il ventaglio delle disponibilità materiche: dal vedo-non-vedo del vetro soffiato e lavorato a mano, alla purezza dei cristalli, fino alle calde sensazioni tattili della pelle craquelè, in texture 3d e pattern naturali. www.locanera.it

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN CASA

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L’OCA NERA LIGHTING In queste pagine:

da sinistra, lampade “Vancouver”, “Firenze”, “Ravello”, “Montreal” e “Opéra”.

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Uno sguardo alle principali tendenze del momento nel campo dei complementi d’arredo, fra moda e design, funzione ed eleganza. La collezione pret-à-vivre del catalogo 2012 de L’Oca Nera presenta una collezione articolata, frutto di una

meticolosa e appassionata ricognizione di elementi iconici di grande valore. A tratti sofisticati e a tratti dal sapore artigianale, capaci di conferire eleganza ai luoghi della quotidianità. Per abitazioni accoglienti e vissute, interpreti della personalità di chi le abita. Fine porcellana, smalti shocking e tinte sature, l’oro e il bianco totale, i cristalli ultra

trasparenti o colorati, citazioni di fondali corallini, seta e metalli lucenti martellati, pouf morbidi e insoliti effetti materici. Le creazioni seducenti e contemporanee firmate L’Oca Nera alternano la fluidità al rigore delle forme, giocano su armoniosi accostamenti di materiali in nuance soffici, si animano con vivaci guizzi di colore, plasmano la materia padroneggiando con sapienza ricercate lavorazioni. Oltre che con stile, i prodotti L’Oca Nera sono pensati per garantire massimo comfort di utilizzo, ergonomicità e un benessere totale. Una combinazione ideale di design, alta qualità e sofisticata manifattura. www.locanera.it

L’Oca Nera HomeUNA COLLEZIONE FRESCA E ARTICOLATA FRUTTO DI UNA METICOLOSA E APPASSIONATA RICERCA CHE DELINEA I NUOVI PAESAGGI DOMESTICI MOSTRANDO I TRATTI DI UN PRET-À-VIVRE SEDUCENTE E CONTEMPORANEOTESTO CHIARA BROLLO FOTO ARCHIVIO L’OCA NERA

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN CASA

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L’OCA NERA HOMEIn queste pagine:sopra, vasi a bottiglia lilla, alto e basso. Qui sotto, vasi “Ice” viola, basso e alto. Nella pagina a sinistra, vassoi rettangolari in legno laccato disponibili in diversi colori.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN CASA

Re di Fiori Italia Contenuto e Stile È GIÀ UN’ ECCELLENZA MADE IN ITALY NELL’UNIVERSO DELLA PROFUMAZIONE PER AMBIENTI, CHE DECLINA IL SUO STILE RAFFINATO CON ELEGANZA, CONTEMPORANEITÀ E IMMAGINAZIONE TESTO CHIARA BROLLO FOTO +LUCE TORINO

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RE DI FIORI ITALIAIn queste pagine:della nuova collezione di fragranze “Iride”, vasetti traforati “Corolle” (h 15 cm) e matite “Petali” (h 20 cm).Disponibili in vari colori.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN CASA

RE DI FIORI ITALIAIn queste pagine:scatoline “Boccioli” (7 cm) della collezione “Iride”. Nella pagina a destra, profumatori per ambiente “Ambra” della collezione “Tentazioni”.

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Nuovi diffusori a forma di matita, vasetti traforati o scatole con fiocco per fragranze studiate dai migliori maestri profumieri italiani e francesi e prodotte rigorosamente in Italia da Re di Fiori

Emozioni, sogni, desideri: tre parole che convergono in una quando si parla di profumo, tre parole che conducono all’universo Re di Fiori Italia quando si parla di fragranze. Il mondo in cui ci introduce questa azienda piemontese di profumazioni, che festeggia il suo

secondo anno di attività, ma è già diventata un’eccellenza del settore, è un macrocosmo di raffinatezza che solletica la fantasia ed emoziona. Le collezioni si arricchiscono quest’anno di nuovi elementi quali la serie “Iride”, originali creazioni dedicate ai colori e alla vivicità, che ampliano gli orizzonti della profumazione per ambienti. Tre le linee che definiscono questo concept progettuale: “Petali”, dal corpo diffusore a forma di matita, “Corolle”, il vasetto traforato, e “Boccioli”, la scatolina perfetta anche nella funzione di bomboniera. Elemento che accomuna queste linee è il tripudio gioioso di colori che, con giallo, arancione, ametista, fucsia, verde, azzurro, rosa, rosso e blu, disegna l’allegrezza

di una tavolozza cromatica e sensoriale. Continua poi il successo della collezione “Tentazioni”, un’eccellenza nell’universo della profumazione per ambienti, che declina il suo stile unico con eleganza, contemporaneità e immaginazione. Un mondo raffinato e sognante, che solletica la fantasia e avvolge in un incantesimo di fragranze. La collezione si compone di 36 fragranze e dei diffusori per ambiente “Opale”, “Giada”, “Ambra”, “Corniola”, “Onice”, “Eliodoro”, “Tao” e “Zen”. Bastoncini, spray, pietre profumate, oli essenziali e diffusori per caloriferi sono gli accordi di una composizione completa e desiderabile. Particolarmente apprezzata anche la collezione “Incantesimo”, che con 24 fragranze definisce le linee di diffusori catalitici in porcellana e vetro “Tosca”, “Medea”, “Norma”, “Aida”,

“Nabucco”, “Romanza”, “La Boheme”, “Orfeo”, “Rigoletto” e “Carmen”, capaci di regalare alla casa il piacere di un ambiente ben profumato, fresco e altamente igienico. www.redifioritalia.com

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN CASA

Palais Royal Collezione Valchirie FORME CONTEMPORANEE ED ESPRESSIVO SEGNO GRAFICO PER QUESTA NUOVA COLLEZIONE CHE AFFIDA LA MODERNITÀ DEL SUO STILE AI FORTI CONTRASTI CROMATICI TRA ROSSO E GRIGIO TESTO CHIARA BROLLO FOTO PIULUCE.COM TORINO

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PALAIS ROYALIn queste pagine:a sinistra, sale e pepe, portatovagliolo. Qui sotto, svuota tasche e centritavola in fine bone porcellain.

Oggetti preziosi dal carattere elegante e pregiato, declinati in forme contemporanee. Stiamo parlando della nuova collezione

“Valchirie” di Palais Royal realizzata in fine bone porcelain, un tipo di porcellana di alta qualità, particolarmente pregiata

per la sua trasparenza, leggerezza e per la sua caratteristica colorazione bianco latte. Le sue origini, tutte europee, la vedono prodotta per la prima volta all’inizio dell’Ottocento da alcune fabbriche inglesi che pensarono di aggiungere all’impasto della porcellana tenera una certa quantità di cenere di ossa animale. Da qui l’aggiunta al nome Porcelain della dicitura Bone, che significa appunto osso. Espressivo il segno grafico del decoro giocato in un elegante e ricercato bilanciamento di pieni e vuoti, in cui il fattore di stile si manifesta grazie sia alla sua linearità equilibrata e discreta sia

ai suoi cromatismi realizzati in due versioni di colore, il rosso e il grigio. Realizzata per tutti gli ambienti della casa, la nuova linea “Valchirie” si articola dai complementi tavola quali centritavola, sale e pepe, porta tovaglioli e piatto quadro - ideali anche per ravvivare le mise en place realizzate con servizi tavola in porcellana bianca - a tutta una serie di funzionali contenitori per la zona d’ingresso e il soggiorno, per il bagno o per l’outdoor, il giardino o l’ ufficio, quali i vuota tasche quadrati e rettangolari, i portaritratti, i vasi e i portapiante. Palais Royal è un marchio distribuito in esclusiva in Italia da Lamart, storica azienda di Moncalieri, presente da oltre quarant’anni nel segmento degli articoli da regalo e dei complementi da tavola in ceramica e porcellana. www.lamart.it

Elegante bilanciamento di pieni e vuoti, forte originalità nei contrasti di colore tra le morbide curve delle decorazioni per questa nuova collezione di Palais Royal realizzata in fine bone porcelain

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Villeroy&Boch Vasi e Mariefleur DESIGN ESSENZIALE PER LA BELLA COLLEZIONE VASI “NUMA”, “NEK”, “TIKO” E “KIMA” E MODERNO COUNTRY STYLE PER LE DECORAZIONI FLOREALI DEL NUOVO SERVZIO “MARIEFLEUR” TESTO LAURA SCARANI FOTO ARCHIVIO VILLEROY&BOCH

OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN CASA

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Design floreale e creativo dai colori vivaci per la nuova serie “Mariefleur” ideale per gli amanti del country contemporaneo e tradizionale tecnica del cammeo per la serie di vasi realizzati in 7 colori

VILLEROY&BOCHIn queste pagine:la collezione “Mariefleur” (2012) in porcellana Premium. Nella pagina a fianco, da sinistra, i vasi “Kima Arctic Breeze”, “Kima Caribbean Sea”, “Kima Midnight Sky”, “Nek Soft Rasperry” e “Nek Sweet Caramel”, realizzati in quattro forme base, tre dimensioni e sette colori.

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Con la nuova decorazione “Mariefleur”, Villeroy&Boch crea una nuova serie di servizi country dove il tema predominante è quello della “decorazione floreale”, interpretato con nuova freschezza e modernità. Sono stati scelti colori forti e sorprendenti, dall’elevata

intensità come il rosa, il verde chiaro, o il giallo che esprimono uno spirito giovane e moderno, ispirati al giardino di Monet di Giverny. Per Mariefleur è stata ripresa la famosa forma “New Cottage” caratterizzata da linee sobrie e leggere, che rappresenta la base ideale per sviluppare una decorazione dalla superficie ampia. La decorazione dei diversi prodotti varia continuamente così che i motivi floreali non risultano mai uguali e tutte le forme sono combinate armonicamente. I piatti da colazione, i piatti piani e quelli fondi sono disponibili in formato rotondo oppure ovale, mentre i sottopiatti e le tazze sono disponibili in formato rotondo. Il manico simile a una foglia stilizzata caratterizza i dettagli del vasellame. L’assortimento di Marifleur comprende servizi da caffè e da tavola in porcellana “Premium”, i cui pezzi singoli possono

essere tra loro combinati con estrema semplicità. Sono decorati a tecnica litografica, utilizzabili in forno a microonde e lavabili in lavastoviglie. Sono inoltre facilmente combinabili ai servizi dalla tematica “alimentazione sana” della serie gourmet “Serve Salad”. Ma la collezione tavola non è l’unica novità prevista per il 2012. Il team creativo di Villeroy&Boch ha sviluppato una nuova attraente serie di vasi dal design essenziale, che si compone di quattro forme base:

“Numa”, “Nek”, “Tiko” e “Kima”, realizzate in tre dimensioni diverse e sette colori, che interpretano in modo rinnovato le forme classiche combinandole con colori moderni. I nuovi vasi vengono prodotti con la tradizionale tecnica del cammeo, una tecnica di produzione che appartiene esclusivamente ai soffiatori di vetro di lunga esperienza. e sono composti da quattro strati di vetro colorato. Per ogni forma sono disponibili i colori Pure Stone (grigio), Midnight Sky (blu scuro), Arctic Breeze (bianco), Carribean Sea (turchese), Sweet Caramel (marrone), Soft Raspberry (ro-sa) e Fresh Lemon (giallo). www.villeroy-boch.com

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN REGALOSCHIAVON

DESIGN MIX BY GIULIO CAPPELLINI

In questa pagina:alzatina rotonda con laccatura

lucida, disponibile in blu cobalto, verde oliva, terra di Siena e nero

antracite. Diametro 23/27 cm.

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PERRIER-JOUËTBY OMAS In questa pagina:l’”Anniversary Edition Perrier-Jouët” by Omas è un’esclusiva stilografica realizzata per il bicentenario della Maison in edizione limitata a 1.811 esemplari. Numerati in ricordo dell’anno di fondazione, 1.000 sono stilografiche a stantuffo e 811 Roller Ball.

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InRegaloÉ LA SEZIONE DELLA RIVISTA DEDICATA ALLE NUOVE TENDENZE NEI GIOIELLI, NEGLI ACCESSORI PER LA CASA E LA PERSONA, NEGLI STRUMENTI DI SCRITTURA E NELL’OGGETTISTICA DA REGALO

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN REGALO

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Marta Frasi Libera creativitàNATO NEL 2008 DALLA PASSIONE PER IL DESIGN DI DUE GIOVANI IMPRENDITRICI, MARTA FRASI PROPONE ABITI, MONILI E OGGETTI DA INDOSSARE O DA AMMIRARE, COME VERE OPERE D’ARTE TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO MARTA FRASI

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MARTA FRASIIn queste pagine:

le nuove collezioni 2012, esempi della sperimentazione materica e formale tipica di tutte le creazioni

realizzate da Marta Frasi.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN REGALO

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MARTA FRASI In queste pagine:in tutte le creazioni Marta Frasi si legge l’approccio tipico all’artigianato. Nascono così le sue collezioni, meraviglie di leggerezza, dove la carta pressata e le pietre dure lavorate insieme alla stoffa consentono di ottenere forme, effetti e tonalità sorprendenti.

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U no sguardo inedito che trasforma il quotidiano. Nuovo marchio lanciato nel 2008, Marta Frasi nasce dalla passione di due giovani imprenditrici per tutto ciò che è creativo, libero dagli schemi, lussuosamente sobrio.

Una cifra stilistica che rivoluziona il consueto modo di vestire e arredare la casa, proponendo abiti, gioielli e oggetti con molte vite e molte funzioni. Da indossare o da appendere come quadri. Accade così che conchiglie, agate, stringhe, bottoni, corniole, giade, fettucce, quarzi e coralli diventano collane, bracciali e orecchini, monili dalle suggestioni esotiche che dialogano con il design più moderno. Per il piacere di indossare pezzi unici e personali, capaci di accostare matericità differenti e apparentemente estranee. Con un estro creativo che non si pone limiti, Marta Frasi immagina cose all’apparenza impossibili e sceglie la carta per realizzare abiti dalla sartorialità raffinata, meraviglie di leggerezza fatte di mille dettagli

e sostenute dal rigore e dalla precisione del taglio. Spesso simbolo di fragilità, la carta si rivela così un materiale forte e resistente, capace di ottenere forme, effetti e tonalità sorprendenti se pressata e lavorata insieme alla stoffa. Ed è appunto la carta il filo conduttore di tutte le collezioni Marta Frasi, già protagoniste di mostre ed eventi, come quello organizzato presso lo showroom bolognese

“Camera con vista”, sotto le cui volte affrescate hanno sfilato abiti e gioielli, indossati come opere d’arte che prendono forma attraverso il corpo femminile. Le creazioni Marta Frasi mostrano l’approccio tipico dell’artigiano, il movimento sincrono di pensiero e azione, cervello e mano. Un laboratorio di idee e uno spazio di ricerca e sperimentazione dove ogni oggetto diventa un pezzo unico, ogni prodotto ha una sua sfumatura, ogni particolare vive di luce propria. Uno stile senza tempo, una creatività senza schemi che abbina alta artigianalità a materiali insoliti e affascinanti. www.martafrasi.it

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Approccio artigianale, creatività senza schemi, sperimentazione materica e formale per tutte le creazioni Marta Frasi, accomunate da un sapiente uso della carta pressata abbinata alla stoffa

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN REGALO

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GIOVANNI RASPINIIn queste pagine:collezione candelieri “Le Grand Bleu” e posate a servire realizzati in “Bronzobianco”, una lega di bronzo dai riflessi rosacei che non ossida e non scurisce.

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Giovanni Raspini Bronzobianco BRONZOBIANCO È UN CONCEPT DIFFERENTE, IN CUI LE IDEE SI EVOLVONO, CAMBIANO FORMA E SOSTANZA PER GENERARE QUALCOSA DI UNICO. NASCE COSÌ UN PRODOTTO ESCLUSIVO CON QUALITÀ DURATURE, IN CUI L’ELEMENTO PRIORITARIO È LA CREAZIONE.

TESTO FRANCESCO MARIA ROSSI FOTO ARCHIVIO RASPINI

CURIOSITIES & CO.

Bronzobianco è Giovanni Raspini al 100%. La nuova collezione infatti risponde al massimo alla sensibilità e alla capacità creativo-manufattoriera insita nel Dna di questa industria artigianale. La differenza con gli altri prodotti è nella materia: rame, stagno, zinco, nickel, miscelati formano questo metallo, una lega di bronzo che non vuole essere un’imitazione dell’argento ma ne mutua la lucentezza. Lavorato, restituisce riflessi i di luce che risultano ideali per i giochi di chiaro-scuro tipici delle crazioni Raspini. I modelli Bronzobianco sono unici, e non ‘copiano’ gli argenti; in catalogo non si troveranno mai prodotti uguali, realizzati in materiali diversi.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN REGALO

Una brezza leggera, di ironia e provocazione. La forza del metallo che accompagna il fascino del fuoco; manufatti che fondono le radici plastiche, classiche, agli elementi del progetto contemporaneo. Le Argenterie Giovanni Raspini creano un

legame unico tra il prodotto e chi lo sceglie, chi ne è colpito e attratto. Un rapporto emozionale autentico di stima e amicizia, un legame che travalica la banale perfezione. «È il nostro sincero orgoglio», dice Giovanni Raspini, erede della tradizione orafa artigianale. Architetto, ha disegnato case, mobili, oggetti di design e, naturalmente, argenti e gioielli. L’azienda produce con piglio e amore dal 1972 argenteria attraverso il brand consacrato all’eccellenza, riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo per il fascino e la qualità dei “pezzi”. Ciascuno unico, a modo suo. Sorge in Toscana, è radicata nel cuore della Valdichiana fra Arezzo e Siena ma l’orizzonte non conosce confini: esporta in 25 nazioni, ha 800 clienti seguiti con cura da 20 agenti. Claudio Arati è il socio con

la responsabilità della produzione; ha imparato il ‘mestiere’ in tenera età e oggi contribuisce con le proprie intuizioni e sensibilità associata alla cura meticolosa, certosina. «Nel libro dei sogni vediamo i nostri prossimi negozi di New York, Londra, Mosca, Berlino», spiega Raspini. La realtà è la bottega d’arte e di charme di Arezzo, oltre le boutique di Milano e Roma. «Amavo l’argenteria e volevo costruire i miei pezzi», continua. Progettare significa guardare avanti, inventare quello che ancora non c’è. «Avevo a disposizione un’azienda con un’enorme capacità tecnica, così ho selezionato i migliori modellatori, scultori, incisori, e li ho resi i migliori ingredienti della mia cucina. Innovazione e creatività: lo stile Raspini è questo». Se cercate il fil rouge che ne lega tutte le scintillanti creazioni, incontrerete «bellezza, forza, passione. Grinta e semplicità sono gli ingredienti di tutte le cose che facciamo». Prodotti ideati, modellati, costruiti, rifiniti e confezionati esclusivamente in azienda secondo il motto «Fai cose belle e fallo sapere al mondo intero». Un esempio?

GIOVANNI RASPINIIn queste pagine:Bronzobianco e le sue preziose texture dall’intensa lucentezza.In questa nuova lega di bronzo, che non ossida e non scurisce, messa a punto da Giovanni Raspini, sono realizzati i portacandela della collezione “Ghotam City”(a sinistra) e le ciotole della collezione mare.

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Bronzobianco, è l’altra faccia dell’argento luminoso, non ossidante, giovane e brillante. Questa collezione realizzata con una nuova lega di bronzo è figlia innovativa delle fusioni tradizionali, ha per cifra stilistica la personalità unica del manufatto e, in più è democratica. «Quando in primavera il prezzo dell’argento è schizzato da 300 a circa 900 euro al chilo» si è scelto di realizzare il cocktail perfetto di metalli. «Fuso a 950 gradi, è spigoloso, ignorante, ma quando lo domi e ci prendi la mano…». Il risultato sono oggetti per una casa contemporanea con protagonista le cornici, il cavallo di battaglia di Giovanni Raspini. Arredamento, design, tavola, sono però anche l’habitat ideale per la collezione animalier. Nate dal fuoco e dalla creatività dell’uomo, sono creature forti ed eleganti che trasmettono l’energia dell’argento fuso. Arrampicate sui coltelli o accucciate sui vassoi, avvinghiate alla cornice o libere come il volo della farfalla, sono metafora di una bellezza ancestrale e potente. La tavola è il centro conviviale della casa, il crocevia di ogni inizio e fine giornata.

È lì che si cucina per prendersi cura di chi si ama, dove ci si incontra per condividere la quotidianità. «Posate, candelieri, vassoi fanno a gara a essere l’oggetto più scintillante», eppure sono oggetti d’uso quotidiano, funzionali e moderni. Belle e preziose compagne di viaggio, le cornici sono «un tripudio di conchiglie, margherite, ghirlande, da cui affacciarsi sul mondo». Ricordi e frammenti di vita. Poi ci sono bracciali, anelli e collane. Sono argento vivo, da sfiorare, toccare. S’indossano sulla pelle nuda per provare il brivido della creazione. La moda Raspini Charms & Co. fiorisce col nuovo millennio ma è già un must. Merito delle idee di patron Giovanni, certo, «e di una perizia tecnico-stilistica di lungo corso: il successo ti sorprende solo se non lo meriti». C’è poi l’oro della linea Raspini Gold, perché «un gioiello è anche poesia». Un gioiello racconta storie, il glamour, la bellezza. È ospite del corpo che «ripaga con l’emozione: solo così possiamo far sentire speciale chi compra i nostri prodotti». www.raspini.it

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TopGourmetÈ LA SEZIONE DEDICATA AI PRODUTTORI E AGLI INTERPRETI DELLA CULTURA ENOGASTRONOMICA, ALLE NOVITA NELL’OGGETTISTICA GOURMET, NEI SISTEMI DI COTTURA E NEI COMPLVEMENTI CUCINA

BANG&OLUFSEN In questa pagina:docking station “BeoSound 8” nella versione bianca.

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Perrier-Jouët Belle EpoqueDUE SECOLI DI STORIA RACCHIUSI IN UNA LIMITED EDITION CHE CELEBRA LA PASSIONE, LO SPIRITO FAMILIARE E IL SAVOIR FAIRE DI UNA MAISON CHE HA FATTO DELL’ECCELLENZA LA SUA VOCAZIONETESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO PERRIER JOUËT

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE TOP GOURMET

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PERRIER-JOUËT In queste pagine:

la sede Perrier-Jouët nella regione della Champagne e, qui a fianco, la nuova Cuvée “Belle Epoque 2004”, accompagnata dai calici disegnati

dall’artista americano Daniel Arsham, una flûte di rara eleganza, ispirata al bouquet floreale di Emile Gallé.

Lo stelo, un delicato anemone stilizzato, è realizzato in plastica,

mentre sotto la base fa capolino un fiore, prezioso elemento decorativo.

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Duecento anni dedicati alla creazione di un patrimonio di eccellenza. Un’eredità che si compone anzitutto di risorse concrete, come i vigneti e le cantine, un tesoro preservato con cura e arricchito nel corso degli anni, elemento cruciale per

la qualità dei vini. La salvaguardia di uno spirito familiare, attraverso valori di eccellenza e competenza, la memoria del gusto e dello stile del vino, minuziosamente cesellato come fosse un gioiello e perpetuato con infinita attenzione e cura dei dettagli. E infine la tradizione di una certa “art de vivre”, un modo d’essere e di indulgere al piacere, sempre al limite della stravaganza. In occasione delle celebrazioni del suo bicentenario, Perrier-Jouët si affida a Daniel Arsham, visionario e poliedrico artista americano, per raccontare, attraverso la sua tecnica e la sua sensibilità, questo sublime e prestigioso heritage. 1811-2011 rappresentano del resto due punti estremi, uno statico e l’altro in continua evoluzione, e in mezzo una vicenda articolata nel tempo, un vero e proprio capitale materiale e morale da trasmettere

alle generazioni future. Fatto di grandi passioni, spirito familiare, scelte pioneristiche, sensibilità estetica, savoir faire, tensione verso la perfezione. Opera dalla forte potenza lirica, la creazione di Arsham è un dittico in resina ispirato al materiale di cui sono composte le cantine della Maison. Evidente è il richiamo al concetto dello scorrere del tempo e al celebre bouquet di anemoni disegnato da Emile Gallé nel 1902, icona della Cuvée “Belle Epoque”. L’opera risulta scomponibile in due parti, due micro cantine declinate in un’ottica futuristica: una rimane infatti all’acquirente, mentre l’altra sarà lasciata in eredità a un parente o a una persona cara e custodita per 100 anni in una cella dedicata, proprio nelle cantine della Maison. In ognuna delle sezioni, una Magnum della Cuvée “Belle Epoque 1998”, un vintage superbo, uno champagne elegante e raffinato, mirabile espressione dello stile Perrier-Jouët e il cui pregio è riconosciuto dai massimi esperti internazionali. Della “Bicentenary Limited Edition Perrier-Jouët” firmata Daniel Arsham fanno parte anche le due flûte che accompagnano la nuova Cuvée “Belle

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PERRIER-JOUËTIn queste pagine:qui sopra, “Blason Rosé”, definito dall’enologo Tom Stevenson “pura gioia”, è uno champagne legato in modo indissolubile al concetto di passione e amore, come quello sbocciato fra Pierre Nicolas Perrier e Rose Adélaide Jouët, capostipiti della famiglia e fondatori della Maison. Si tratta di un vino vellutato e sensuale, di un rosa delicato con riflessi più intensi. Il perlage è vivo, generoso e di grande persistenza. Il bouquet potente e fruttato, con leggere note di violetta e petali di rosa. Per il giorno di S. Valentino, la Maison propone “Blason Rosé” in abbinamento a un mazzo di fiori, disponibile sulla piattaforma e-commerce di Interflora.

Si ispirano al bouquet floreale disegnato da Emile Gallé nel 1902 e icona della Cuvée “Belle Epoque” il dittico e la coppia di flûte in edizione limitata realizzati dall’artista Daniel Arsham per il bicentenario della Maison

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Le Cuvée Perrier-Jouët sono autentici capolavori, realizzati con meticolosa dedizione e passione. L’eccellenza della Maison è testimoniata dalla presenza dei suoi cru sulle tavole più prestigiose della storia

Epoque 2004”, appena arrivata in Italia. Un vino raffinato, setoso, fresco e ben strutturato, costruito attorno a un pronunciato cuore minerale. Che al naso sprigiona note di biancospino, tiglio, trifoglio bianco e aromi di pera, finocchio e ananas, stuzzicati da tracce di zenzero e anice. La sua eccellenza, basata su uno stile distintivo che è rimasto immutabile, è garantita dalla maestria degli Chef de Cave di cui oggi Hervé Deschamps è il depositario, e si alimenta di un terroir che può dirsi praticamente perfetto, con i suoi 65 ettari classificati al 99,2% nella scala dei “cru”. I grandi chardonnay della Côte des Blancs (“Grand Cru” di Cramant e d’Avize) che compongono il vino hanno avuto un invecchiamento di 6 anni, trascorsi nel ventre della cantine di gesso situate al civico 26 dell’avenue de Champagne, sede storica della Maison nella via comunemente definita “Champs-Elysées dello Champagne”. La finezza di questi straordinari chardonnay dona al vino tutta la sua complessità, maturità e intensità. Presentata di recente, la Cuvée “Belle Epoque Blanc de Blancs 2002” è uno dei prodotti più

rari e preziosi. Un vino di sorprendente complessità aromatica, ricco di sfumature e dalla sublime delicatezza. Il cui prestigio si alimenta dell’eccellenza delle leggendarie parcelle di Cramant: Bourons Leroy e Bourons du Midi. Gemme dei vigneti champenois che producono chardonnay d’elezione classificati al 100% nella scala dei “cru”. Il cépage di Cramant trova qui la sua sede ideale: una configurazione geologica e ambientale ottimale, data dalla purezza del suolo gessoso, che trattiene l’acqua per poi rilasciarla in profondità alle radici, e dall’esposizione a metà collina verso sud/sud-est per catturare il sole. Caratteristiche esclusive che conferiscono ai vini generosi accenti di fiori bianchi e un bouquet equilibrato ed elegante. Hervé Deschamps, settimo Chef de Cave e geneticamente legato a questa terra, miscela con cura certosina i vini prodotti dalle due parcelle, catturandone l’essenza ed esaltando l’individualità di ogni annata. Un anelito alla perfezione testimoniato dalla produzione della Cuvée “Belle Epoque Blanc de Blancs” solo in annate eccezionali. www.perrier-jouet.com

PERRIER-JOUËTAncora il dittico di Daniel Arsham, accompagnato da un “diario di vita” da riempire con i propri pensieri, sogni, esperienze, una testimonianza vivida da lasciare in eredità alla persona più cara. Qui a sinistra, la limited edition creata in collaborazione con Omas. 1.811 esemplari numerati, in ricordo dell’anno di fondazione della Maison, di cui 1.000 stilografiche a stantuffo e 811 roller ball. Realizzata artigianalmente in preziosa resina di cotone, la penna dell’anniversario sceglie un’intensa tonalità di verde, che riprende la trasparenza delle bottiglie Perrier-Jouët. A fare da sfondo nel corpo centrale, il bouquet di anemoni della Cuvée “Belle Epoque”, su cui campeggiano l’acronimo PJ e il numero 200. Disponibile una versione in oro rosa, solo su ordinazione. La Maison possiede oggi 65 ettari classificati al 99,2% nella scala dei “cru champenois”. La composizione è rimasta inalterata nei secoli e consta di cinque principali “cru”: Cramant e Avize (Côte des Blancs), Mailly (Montagne de Reims), Aÿ e Dizy (Vallée de la Marne). A questa ragguardevole produzione Perrier-Jouët affianca un’accurata selezione di uve complementari, coltivate dai viticoltori locali, con i quali la casa ha instaurato rapporti di collaborazione storici nel corso delle generazioni.

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WiMu Il Museo del Barolo LE LANGHE SONO DA POCO DIVENTATE MADRINE DI UNO STRAORDINARIO MUSEO CHE CELEBRA IL VINO ITALIANO. QUINTE SCENOGRAFICHE D’ECCEZIONE LE FIABESCHE SALE DI CASTELLO FALLETTI TESTO CRIARA BROLLO FOTO ARCHIVIO WIMU WINE MUSEUM CASTELLO DI BAROLO

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MUSEO DEL BAROLO In queste pagine:veduta del Castello dei Marchesi Faletti di Barolo, sede del WiMu, il nuovo Museo del Barolo. Cinque piani dedicati all’esposizione dello storico vino con allestimenti di François Confino e 180 etichette da gustare nell’enoteca.

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WIMU WINE MUSEUMCASTELLO DI BAROLO DEI MARCHESI FALETTI DI BAROLO 3 anni di studi scientifici e studi di fattibilità museografici 3 anni di lavoro tra progettazione e allestimenti 30 esperti e studiosi per la progettazione del Museo e la definizione dei contenuti 5 piani del Castello Falletti di Barolo 2.000 metri quadrati di superficie totale 180 etichette in degustazione e in vendita nell’Enoteca regionale del Barolo20.000 visitatori nei primi due mesi di apertura

In foto sopra, la scenografia “Invito a banchetto” realizzata da François Confino, collocata al Piano Nobile del Castello, che conserva ancora gli arredi originali della famiglia Falletti di Barolo. È una piccola dedica alle figure del Marchese Carlo Tancredi Falletti e di sua moglie Juliette, al loro fondamentale ruolo nella «creazione» del vino Barolo. Qui di fianco due sale del museo, “Il sole intensamente” e “Le radici della vita”, situate al piano terzo.

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Dimenticatevi il classico “museo del vino” con i tini, le botti e le bacheche zeppe di tappi e vecchie bottiglie. Il WiMu, che nasce dall’abile progetto di François Confino, autore di apprezzati allestimenti museali in tutto il mondo fra

cui il Museo del Cinema di Torino e il Museo dell’Automobile, non è una collezione statica, ma un viaggio emozionale tra produzione, cultura e tradizione del vino, attraverso un percorso di evocazioni e suggestioni che illustra il ruolo che il vino riveste da millenni nella cultura umana, nelle religioni, nell’immaginario delle arti e della creatività. Il “WiMu Wine Museum”, realizzato nel castello dei Marchesi Faletti di Barolo, non poteva che sorgere a Barolo dove oltre due secoli fa è nato uno dei “re dei vini” che oggi è fra i più prestigiosi ambasciatori internazionali del made in Italy. Il percorso di visita del WiMu è una celebrazione del vino in venticinque sale, in cui l’allestimento di Confino mescola rigore scientifico e divertissement puro, citazioni colte e ironiche. Non un museo dove si “guarda”, ma un luogo interattivo dove si viene immersi in atmosfere avvolgenti,

colpiti dalle suggestioni di installazioni multimediali, diorami, teatrini e cappellette, macchine e pulsanti che il visitatore può mettere in moto e azionare di persona. Si parte dall’ultimo piano del castello per conoscere il vino nella storia e nell’arte, in cucina e nel cinema, nella musica e nella letteratura, nei miti universali e nelle tradizioni locali. E dopo il vino evocato e narrato, ecco il vino da vivere e gustare al “Tempio dell’Enoturista”, rivoluzionaria enoteca dove si assapora la pienezza del piacere sensoriale. Qui incontriamo il Barolo e i grandi vini. Qui possiamo degustarli da soli o sotto la guida di esperti, imparando a riconoscerne profumi, aromi, personalità e scoprendo il legame fra il vino e il suo territorio. Da qui il viaggio di esplorazione virtuale e reale continua con una finestra sul paesaggio, i riti, i segreti dei vini del Piemonte, scanditi dalle immagini emozionali del magico videoclip appositamente scritto e realizzato da Maurizio Bonino. L’itinerario si conclude all’”Enoteca Regionale del Barolo” sita nelle antiche cantine marchionali del castello: uno spettacolo di prestigiose etichette e annate memorabili. www.wimubarolo.it

Il castello dei Marchesi Falletti di Barolo riapre le sue storiche sale per ospitare un museo che innalza l’offerta turistica, culturale ed enogastronomica di una località acclamata in tutto il mondo

MUSEO DEL BAROLOIn questa pagina:

la sala del museo dedicata agli “Artisti in cucina”.

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Paola Budel per Venissa UN’ANTICA TENUTA RESTAURATA. UN’ISOLA DELLA LAGUNA VENEZIANA. UN OSTELLO DI CHARME E UN RISTORANTE DESTINATI A FAR PARLARE DI SÉ. BENVENUTI A VENISSA, LONTANI DAI LUOGHI COMUNITESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO VENISSA

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PAOLA BUDELIn queste pagine:

a sinistra, il ristorante “Venissa”, situato sull’isola di Marzobbo

(Venezia), con la grandiosa parete a vista in acciaio e vetro

contenente centinaia di bottiglie mantenute alla temperatura ideale.Qui a destra, lo chef

Paola Budel all’opera in cucina

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Parola d’ordine: entusiasmo. Parlare con Paola Budel, giovane chef bellunese originaria di Feltre, significa ricevere una cucchiaiata di gioia in piena faccia. Fuor di metafora, tanto entusiasmo poggia su una carriera brillante quanto diversificata

che l’ha portata da Milano a Tokyo, da Londra a Monaco di Baviera, da Hong Kong alla laguna di Venezia. La sua ultima sfida culinaria è Venissa, l’innovativo ristorante che prende il nome dall’omonima tenuta situata sull’isola di Mazzorbo, nato dal sogno di Paola e Gianluca Bisol di dare vita a un progetto in grado di rinnovare la ristorazione e l’ospitalità veneziane. L’isola si trova nella parte settentrionale della laguna veneziana, là dove le rotte turistiche si sfaldano e il territorio della Serenissima mostra il suo volto più nascosto. “Siamo ormai al terzo anno di apertura” spiega Paola Budel “e possiamo dirci molto soddisfatti. Venissa è un resort molto particolare: sole sei camere e un terreno con un antico vigneto su una piccola isola a venti minuti da Murano. Qui si è completamente immersi nel verde, con una vista meravigliosa sugli aspetti più segreti della laguna, tra acqua e isolotti deserti”. L’idea di aprire Venissa è nata in un contesto di amicizia che poi si è trasformato nel progetto di un ristorante informale, seguito poi

dalla possibilità di fermarsi qui anche per pernottare. E, nonostante la crisi, il successo è arrivato. Venissa è oggi una meta ambita e scelta sia da cittadini europei che dagli americani, anche grazie a un intenso passaparola dovuto alla qualità eccelsa del ristorante di cui Paola è chef. L’esperienza le ha insegnato che i prodotto freschi del territorio sono il punto forte di una cucina di eccellenza: “Non propongo una carta grande, ma un menu basato di volta in volta sul prodotto del giorno” spiega Paola Budel. “Ho la fortuna di conoscere il fornitore migliore della laguna adriatica e scelgo il menu, che è unico e giornaliero, in base ai prodotti che mi propone: baccalà, granseole, anguilla, volpina (un cefalo di laguna, ndr), moèche (granchi dal carapace molle, presi al momento della muta, ndr) e gamberetti.” Una carta “piccola”, dunque, ma superscelta, quotidiana e freschissima. Che quest’anno potrà essere allietata da un vino che non vedeva la luce dai tempi della Serenissima, il “Venissa”, appunto, un bianco straordinario nato dalla riscoperta e dal recupero dell’uva Dorona, antica varietà autoctona veneziana a bacca gialla di cui si erano perse le tracce, ma coltivata nelle isole lagunari fin dal 1400 e che grazie all’iniziativa della famiglia Bisiol, viticoltori in Valdobbiadene, nel 2012 rientrerà definitivamente nel patrimonio

Un menu giornaliero per garantire assoluta freschezza, prodotti scelti della laguna veneziana, una cucina raffinata legata al territorio e lontana da ogni pretenziosità: è lo stile unico di Paola Budel

VENISSA In queste pagine:qui a lato, lo chef Paola Budel e alcuni suoi piatti tipici della laguna; l’interno del ristorante Venissa, un esterno dell’Ostello e l’isola di Mazzorbo.

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Gusto, cultura, territorio, recupero intelligente della tradizione sono le carte vincenti di Venissa.Un ambiente d’eccezione, antico e tecnologico, immerso nel verde appartato delle isole veneziane

enologico italiano. Paola Budel è uno di quei personaggi che nonostante il successo mantengono l’umiltà e la gentilezza del vero talento. Gli esordi della sua passione si rintracciano in famiglia: “Ho avuto la fortuna di crescere in campagna tra mucche, cavalli, polli e maiali, perché mio padre allevava bestiame e tutto ciò che arrivava sulla nostra tavola era di nostra produzione. Eravamo una famiglia numerosa e io mi divertivo a fare la ‘donnina’ di casa, aiutando mia mamma in cucina o cucinando quando non c’era. Era una cucina di sapori puliti, netti, piatti semplici da prodotti ottimi.” Dopo la scuola alberghiera, Paola viene assunta presso il ristorante stellato “Dolada” di Belluno. “Era un periodo molto fervido quello tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ’90, gli anni in cui si sono formati i grandi chef di oggi – penso a Carlo Cracco, Davide Oldani, Andrea Berton e molti altri” spiega Paola Budel. “In seguito ho proseguito il mio apprendistato con Gualtiero Marchesi in via Bonvesin de la Riva, a Milano, il primo in Italia a conquistare tre stelle Michelin. Poi ho fatto esperienza a Londra presso “Le Gavroche” di Michel Roux, per poi trasferirmi a Monaco di Baviera dallo chef italo-tedesco Heinz Winkler ”. Il legame con Marchesi è proseguito e dopo la Germania Paola torna alle origini: “Sono stata da Marchesi all’Albereta per quasi

un anno. Lì ho imparato a calarmi nel territorio, a creare una cucina in sintonia con il luogo, orientata alla campagna e al pesce di lago”. Poi il viaggio in Asia per promuovere la cucina italiana a Tokyo e Hong Kong, e l’esperienza con Davide Oldani al Giannino di Milano (1997). Una formazione completa che richiede diversi tipi di abilità, come quando Paola diventò responsabile di una società di catering a Monza.

“Lì si andava oltre il piatto ‘à la carte’, bisognava cucinare per grandi numeri, uscire in esterno. Un’esperienza che apre la mente, insegna a essere flessibili, a gestire il cibo, a rigenerarlo come se fosse preparato al momento”. Un lavoro sartoriale che richiede doti non solo culinarie ma anche organizzative. Come le due feste organizzate in Sardegna per due noti stilisti: “Il primo evento contava 400 persone con cena di gala sulla spiaggia, il secondo 1000 invitati sparsi in diverse ville con angoli gastronomici a tema”. Prima di approdare a Venissa, Paola è stata per quattro anni chef responsabile presso l’hotel Principe di Savoia a Milano:

“Una vera sfida a livello di gestione, avevo sotto di me 40 persone da organizzare. Un’esperienza intensa!”. E il dopo-Venissa, come sarà?

“Vorrei aprire un mio ristorante”, dice Paola. Un sogno che le auguriamo possa trasformarsi, meritatamente, in realtà. www.venissa.it

VENISSAIn queste pagine:

da sinistra, il ristorante Venissa con la parete in acciaio”Cor-Ten”, che fa da teca refrigerata per il vino, e un’altra veduta della sala da pranzo: da notare la volta del soffitto, restaurato nel rispetto delle antiche tecniche della laguna veneziana. Paola Budel, oltre a essere chef del ristorante, si è occupata di tutto ciò che riguarda l’apparecchiatura della tavola: servizi in porcellana “Raynaud”, posate in acciaio inossidabile “Sambonet” firmate Gio Ponti, bicchieri in vetro soffiato. I tavoli in legno, pratici ed eleganti, spesso si ergono su una piantana in ferro. Le tovaglie e i runner sono in lino “Society”. Il recupero della tenuta Venissa ha permesso il ripristino dell’ex-casa padronale, elegante edificio a tre piani completamente ristrutturato nel rispetto delle originali tecniche costruttive della laguna, ma con dettagli e funzionalità moderni. Le camere dell’Ostello sono tutte diverse e prendono il nome delle isole del Parco della Laguna Nord, in onore di questa importante istituzione di tutela del territorio. Da ciascuna camera si gode una vista diversa: alcune affacciano sulla Laguna di Venezia, mentre altre sono rivolte verso la tenuta e l’isola di Burano.

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THE CUBE BY ELECTROLUX In queste pagine:a destra, una visione esterna di The Cube, con la sua texture geometrica che ricopre la struttura cubica. Qui a lato, dettagli dell’ingresso e della vista sul Duomo di Milano.

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The Cube Electrolux LA CUCINA STELLATA MICHELIN ARRIVA SUI TETTI DI MILANO CON THE CUBE BY ELECTROLUX: UN’ESPERIENZA UNICA CHE NASCE DALL’INCONTRO TRA ALTA CUCINA E DESIGN SCANDINAVOTESTO OMBRETTA BERTINI FOTO UFFICIO STAMPA ELECTROLUX

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Posato come una bianca astronave nel cuore di Milano, davanti alle guglie del Duomo e al palazzo dell’Arengario, The Cube by Electrolux è un’esperienza insolita e unica. Inaugurato il 19 dicembre scorso, The Cube è un edificio in cristallo a

forma di cubo che racchiude il nuovissimo dining concept creato da Electrolux: un’esperienza gastronomica di altissimo livello per opera di alcuni dei migliori chef stellati italiani, che cucinano all’interno della struttura piatti straordinari con prodotti tipici del territorio e della stagione. Pensato per condividere con i consumatori il patrimonio di conoscenze acquisite in più di 90 anni di collaborazione con ristoratori e professionisti dell’alta cucina,The Cube è uno spazio intimo e magico: 140 metri quadrati per accogliere soli 18 ospiti intorno a un unico

tavolo a scomparsa, che scende dal soffitto a un comando dello chef. Nonostante l’eleganze minimalista del design scandinavo, l’idea ricorda uno di quei congegni usati nel Rinascimento per i banchetti principeschi. I giovani cuochi stellati, uniti nell’associazione Jeunes Restaurateurs d’Europe, network europeo di chef e ristoratori professionisti, si alternano in nove squadre dando vita alle loro creazioni in una cucina open space firmata Electrolux, pensata per favorire l’interazione tra ospiti e chef. La sala è circondata da due grandi terrazze con vista sulla Milano storica e contemporanea: da un lato il Duomo, l’Arengario, Palazzo Reale, la Terrazza Martini, sull’altro versante i nuovi edifici costruiti in vista dell’Expo 2015. “The Cube by Electrolux offrirà ai suoi ospiti un’esperienza multisensoriale, unica e irripetibile - ha dichiarato

Tommaso Arrigoni e Eros Picco Vittorio e Marco Colleoni Alessandro Brada Andrea Sarri Nicola Portinari

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Michele Sarli, Brand Marketing & Communication Manager Electrolux Major Appliances Italia - non solo per la possibilità di assaggiare piatti straordinari davanti a un panorama mozzafiato ma anche per l’opportunità di interagire con alcuni tra i più grandi chef italiani, che lavorano con Electrolux anche nei loro ristoranti, imparando trucchi e segreti del mestiere. Per dar vita a eventi memorabili anche a casa propria. Naturalmente se si hanno a disposizione i giusti strumenti, come il nostro nuovo forno a vapore o i piani cottura ad induzione, sviluppati per i professionisti e ora adattati per la casa”. L’esperienza The Cube, la cui prima tappa è stata Bruxelles, sarà aperta a Milano su prenotazione fino al 26 aprile 2012, dopodiché l’intera struttura proseguirà il proprio tour a Londra e Stoccolma. www.electrolux.com

IL PROGETTO THE CUBE BY ELECTROLUXIl progetto architettonico di The Cube, realizzato in esclusiva per Electrolux da Park Associati di Milano, prevede un modulo riassemblabile capace di adattarsi a ogni clima. La leggerezza della struttura è movimentata da una “pelle” esterna in alluminio tagliato al laser che forma una texture dal disegno geometrico. La base dell’edificio è sopraelevata rispetto alla pavimentazione. Al suo interno, 140 mq, si muovono gli chef in presa diretta con gli ospiti, che sono limitati a 18 e prendono posto intorno a un tavolo a scomparsa che scende dal soffitto. Electrolux è uno dei leader mondiali nel campo degli elettrodomestici per uso professionale, con clienti in 150 Paesi del mondo. Lo sviluppo di ogni prodotto è basato sulla filosofia del “design intelligente”, approccio olistico che ha profonde radici nella tradizione del design scandinavo.

THE CUBE BY ELECTROLUX

In queste pagine:a sinistra, esterno di The Cube con

vista sulle guglie del Duomo di Milano. Qui sotto, la cucina open space e il

tavolo per 18 ospiti. Presso The Cube si alterneranno nove squadre di chef stellati Michelin (vedi foto in basso).

Ciccio Sultano Christian e Manuel Costardi Emanuele Scarello Enrico e Roberto Cerea

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Nespresso Coffee RoomELEGANTI E RAFFINATE, LE “BOUTIQUE NESPRESSO” SONO PRESENTI NELLE PRINCIPALI CITTÀ DEL MONDO CON SERVIZI QUALIFICATI E PERSONALIZZATI SECONDO I VALORI ISPIRATORI DEL BRANDTESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO UFFICIO STAMPA NESPRESSO

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Tutti i servizi del “Club Nespresso” in un universo di piacere. L’invito a vivere un’esperienza inedita in un’architettura originale, trasparente e fluida. Da un progetto dell’architetto parigino Francis Krempp, che ha rivisitato lo stile Art Déco attraverso

forme e materiali contemporanei, le “Boutique Nespresso” rappresentano uno spazio accogliente, intimo e confortevole, un luogo per rilassarsi, assaporare e acquistare i “Grand Cru” di caffè, le varietà in edizione limitata, le macchine, gli accessori per la degustazione e la manutenzione. Un gioco di materiali che accosta il calore del legno, la morbidezza del cuoio, la luminosità del metallo, la purezza del vetro. Una scelta architettonica che si avvale di due figure geometriche complementari, simbolo della brand identity Nespresso: il quadrato, che incorpora la

“N“ del logo, e il cerchio, che riflette la forma della tazza e la base delle capsule delle miscele. Se l’esterno delle Boutique ricorda lo stile di incantevoli gioiellerie, con ampie vetrine che invitano i passanti ad entrare, la purezza del migliore design contemporaneo contraddistingue gli interni, dove linee fluide guidano gli ospiti attraverso l’ingresso, lo spazio riservato alla vendita e l’area dedicata ai membri del Club, in un percorso in cui i colori e l’aroma delle varietà Nespresso accompagnano alla degustazione del caffè. Inaugurata di recente nel cuore di Varese, l’ultima Coffee Room targata Nespresso ha segnato il ritorno del “Gran Cru Kazaar”, la limited edition particolarmente apprezzata per il suo aroma intenso e cremoso. A coronamento dell’evento, l’impegno di Nespresso per la salvaguardia di un’opera di James Turrell conservata all’interno di Villa Panza, fra i simboli culturali e artistici più importanti e riconosciuti della città e del territorio lombardo. www.nespresso.com

NESPRESSOIn queste pagine:

l’atmosfera accogliente è creata attraverso la scelta di materiali che combinano la semplicità e il rigore della tecnologia al calore dell’autenticità, accostando l’acciaio al legno wengé scuro e a una pavimentazione in cotto e parquet color caramel. Nespresso è attualmente presente in 40 Paesi, con 215 boutique in 150 città d’Europa, America, Australia e Giappone. I 25 punti vendita aperti in Italia sono a Bari, Genova, Milano, Modena, Roma, Torino, Varese e Verona.

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La Cucina Alessi LA PREPARAZIONE DEL CIBO SI DECLINA CON PRATICITÀ E STILE CON I NUOVI OGGETTI ALESSI PER LA CUCINA 2012: TUTTO QUEL CHE VI SERVE PER NON ESSERE MAI COLTI DI SORPRESATESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO ALESSI

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ALESSIIn queste pagine:

in alto, coppia macinapepe, sale e spezie elettrico “Tonga” di Richard Sapper e frullatore

“SG 118W” di Stefano Giovannoni. Qui a fianco, coltelli “Tatau” con ceppo a libro “K-Block”

in legno lamellare di bambù e tagliere per pane “Sbriciola”, design Anna e Gian Franco

Gasparini. Sotto, sapone elimina odori “Savon du Chef” di Frederic Gooris. Nella pagina a

sinistra, panoramica dei nuovi prodotti 2012.

La cucina Alessi è un universo in perenne trasformazione, che sa cogliere le nuove esigenze e gli usi sociali interpretandoli con fresche creazioni. Il piccolo mondo di elettrodomestici Alessi si arricchisce oggi con il nuovo frullatore disegnato da Stefano

Giovannoni: corpo motore da 600 watt in acciaio inossidabile, caraffa in vetro da 1,5 litri resistente alle temperature, graduata e dotata di beccuccio versatore. La velocità delle lame è regolata da una manopola retroilluminata che consente di impostare la funzione desiderata: tritare, miscelare o frullare. La modalità “pulse” (P) consente una miscelatura a intermittenza. Richard Sapper presenta invece “Tonga”, macinapepe, sale e spezie elettrico dalla forma tronco-conica con l’asse verticale leggermente inclinato, realizzato in resina termoplastica nei colori

nero o bianco. C’è poi “Tatau”, nuovo progetto di coltelli da cucina di Anna e Gian Franco Gasparini: una serie di 5 pezzi in acciaio AISI 420 e manici in resina termoplastica, con ceppo in legno lamellare di bambù, che riassume tutte le operazioni di taglio necessarie per la preparazione delle pietanze. Sempre firmato Gasparini, “Sbriciola” è un ingegnoso tagliere per pane in legno di bambù, dotato di un cassettino diviso in due scomparti per raccogliere le briciole e alloggiare il coltello per il pane. Infine il tocco di grazia: disegnato da Frederic Gooris con la consulenza di Fabrice Leclerc, “Savon du Chef” è un sapone in acciaio che elimina gli odori di cibo. Basta strofinare le mani sotto l’acqua fredda per qualche secondo con questo sapone per avere mani morbide e inodori anche dopo il contatto con gli alimenti. www.alessi.com

Tra le novità 2012, il frullatore di Stefano Giovannoni, il macinapepe elettrico di Richard Sapper, i coltelli e il tagliere di Anna e Gian Franco Gasparini. E il magico “Savon du chef” di Frederic Gooris

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Samsung Mobile Cooking COMPATTO, LEGGERO E A BASSO CONSUMO: STIAMO PARLANDO DI “AWAY”, IL PRIMO PIANO A INDUZIONE PORTATILE FIRMATO DA SAMSUNG. E LA CUCINA È OVUNQUE A PORTATA DI MANOTESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO SAMSUNG

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Guadagnare spazio in cucina è una delle grandi sfide dell’abitare contemporaneo, caratterizzato da tempi rapidi e superfici sempre più ridotte. Per ovviare a questi problemi, Samsung presenta oggi “Away”, il primo piano a induzione portatile che permette

di ottimizzare lo spazio e di guadagnare un fuoco, ottenendo al tempo stesso il massimo dalla cottura a induzione senza compromettere le dimensioni del piano di lavoro. Si tratta di un dispositivo rivoluzionario, dal peso di soli 3,2 kg e lo spessore di appena 6 centimetri, che consente di avere la propria cucina a portata di mano ovunque ci si trovi in presenza di una presa elettrica. Un design semplice ed elegante per un apparecchio pratico dai molteplici utilizzi: la “Funzione 100°”, per esempio, consente di cuocere e preparare bevande calde portando

l’acqua a rapida ebollizione, mentre la “Funzione 60°” è fondamentale per la preparazione di fondute e bourguignonne, ma anche per fondere il cioccolato e mantenere in caldo le pietanze sulla tavola. Dal punto di vista dei consumi, “Away” dimostra pienamente la vocazione di Samsung all’efficienza energetica: ben il 90% dell’energia impiegata si trasforma infatti in calore, contro il 50% della cottura a gas. Inoltre, grazie a un sistema di regolazione della potenza che comprende 15 livelli di calore, e alla speciale funzione “Booster”, il piano a induzione portatile Samsung

“Away” garantisce una regolazione progressiva ed estremamente precisa, al fine di ridurre ogni spreco. “Away” è disponibile in diversi colori: in stile minimal, crema o nero, o, per chi preferisce una cucina vivace, negli originali rosso e azzurro. www.samsung.com/it

Con un impiego di soli 2,2 kw, il piano a induzione portatile “Away” consuma meno di un aspirapolvere e può essere quindi utilizzato senza problemi insieme al forno o alla lavatrice

SAMSUNG AWAYIn queste pagine:

il nuovo dispositivo a induzione portatile “Away” nelle sue

diverse versioni di colore: rosso chiaro, azzurro, nero e crema.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE TOP GOURMET

La collezione "Quality One", realizzata in acciaio inossidabile Cromargan®, vanta eccellenti proprietà di cottura e presenta un resistente coperchio in vetro con un’apertura speciale che controlla la fuoriuscita del vapore. Tutti i prodotti di questa

serie sono dotati di una base "TransTherm®" che li rende adeguati anche ai piani di cottura a induzione. La bella forma rotonda si presenta bene sul piano di cottura e si adatta anche a essere portata in tavola. Il sistema "Cool+", già introdotto nella collezione "Premium One", riduce il trasferimento del calore dalla pentola al manico. Questa

esclusiva tecnologia è il primo esempio di un brevetto internazionale che supera i requisiti degli standard DIN EN 12983-1. Caratteristica della tecnologia "Cool+" sono gli elementi in silicone color rosso vivo inseriti sui manici della pentola e del coperchio. La serie "Quality One" include tre tegami da 16 cm, 20 cm e 24 cm, pentole da 16 cm, 20 cm e 24 cm di diametro oltre a una pentola alta del diametro di 24 cm. È disponibile inoltre un set di quattro pezzi che comprende un tegame con coperchio (20 cm) e tre pentole (16 cm, 20 cm e 24 cm di diametro). www.wmf.it

WMF Quality One Cool+ L’ELEGANTE COLLEZIONE “QUALITY ONE” UNISCE DESIGN E ALTO LIVELLO DI FUNZIONALITÀ. E GRAZIE ALLA TECNOLOGIA COOL+ I MANICI SONO PIÙ ISOLATI ASSORBENDO MENO CALORETESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO WMF

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WMF In queste pagine:

collezione di pentole “Quality One” dal coperchio in vetro e tecnologia

"Cool +" con segnalatori in silicone per il raffreddamento dei manici.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE TOP GOURMET

WMF Perfect Pro

D esign dinamico, tecnica collaudata, pulizia veloce e semplicità di utilizzo: è la pentola a pressione "WMF Perfect Pro", che consente di prepare i cibi in modo semplice e veloce, conservandone intatte le caratteristiche organolettiche e con un notevole

risparmio energetico, dal momento che i tempi di cottura si riducono fino al 70%. Punto di forza della pentola a pressione disegnata da Metz&Kindler è il pulsante girevole "All-In-One" posizionato sul manico del coperchio, tramite il quale è possibile selezionare uno dei due piani di cottura previsti, azionare il piano automatico di scarico del vapore, aprire e chiudere la pentola. La tecnologia di sfiato automatico

garantisce sempre la sicurezza più assoluta. "WMF Perfect Pro" dispone inoltre del fondo "TransTherm®" adatto a tutti i fornelli, comprese le piastre a induzione. La pentola è equipaggiata di gradazione interna per un dosaggio di precisione, e protezione contro le fiamme sui manici della pentola e del coperchio. Un timer integrato avvisa acusticamente e con segnali luminosi quando i cibi sono cotti a puntino. Pentola e coperchio possono essere lavati in lavastoviglie, mentre il manico si stacca completamente e si pulisce sotto l'acqua corrente. Grazie ai diversi elementi interni componibili nella pentola "WMF Perfect Pro" si possono preparare anche menù completi. www.wmf.it

UNA PENTOLA A PRESSIONE, CON MANICO AMOVIBILE, DAL DESIGN FUTURISTICO, CONFORTEVOLE NELL'UTILIZZO E TECNOLOGICAMENTE ALL'AVANGUARDIA REALIZZATA IN ACCIAIO CROMARGAN®TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO WMF

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WMF In queste pagine:

pentola a pressione "WMF Perfect Pro", design Metz&Kindler Produktdesign. Qui a lato, dettagli

del dispositivo "All-In-One" situato sul manico del coperchio. Grazie a esso si apre e si chiude la pentola a pressione, si seleziona uno dei due

possibili piani di cottura e si aziona in automatico lo scarico del vapore. Il manico è staccabile

completamente e lavabile sotto acqua corrente.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE TOP GOURMET

WMF In queste pagine:

la collezione di pentole “Premium One” con l’innovativa tecnologia “Cool+” applicata ai manici e brevettata su scala mondiale.

Riduce la trasmissione di calore dalla pentola ai manici grazie agli indicatori

visuali in silicone “Cool Dots” inseriti nei punti di giuntura fra la pentola e i manici.Senza tecnologia Cool+ Con tecnologia Cool+

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WMF Premium One Cool+BOLLIRE, CUCINARE AL VAPORE, RISPARMIARE SPAZIO GODENDOSI IN TUTTA SICUREZZA GLI STRUMENTI DI COTTURA DELLA PROPRIA CUCINA: È LA SERIE DI PENTOLE “PREMIUM ONE”TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO WMF

Un eccezionale sistema di cottura con funzioni innovative, capace di garantire cucina ottimale e massima sicurezza. Con "Premium One" WMF presenta la nuova serie di pentole della Classe Premium 5 stelle. Funzioni innovative, ottimo design di Peter

Ramminger, lavorazione eccellente "made in Germany", cromatura extra lucida Cromargan® in acciaio inossidabile 18/10, che conferisce alle pentole lucentezza e alte prestazioni di utilizzo, e fondo "TransTherm®", adatto a tutte le tipologie di piano cottura, rendono questa collezione un must assoluto. La tecnologia "Cool+" applicata ai manici e brevettata

su scala mondiale riduce significativamente la trasmissione di calore dalla pentola ai suoi manici. Grazie a essa, durante la cottura, i manici in metallo della pentola e del suo coperchio sono isolati dal corpo della pentola stessa, permettendo un utilizzo sempre sicuro e facile. Inoltre la forma delle pentole è studiata per permettere di impilarle e di risparmiare quindi molto spazio nel riporle. Con pentole di diverse misure per friggere, cuocere carne o verdure, scaldare il latte, casseruole con manici, la serie "Premium One" è la risposta ideale alle esigenze più complesse del panorama culinario. www.wmf.it

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEP STORE

Il premio “Gia Denmark Award” è stato conferito al concept store Normann Copenhagen come negozio più innovativo con il suo Flagship Store di 1700 mq situato nella zona di Østerbro a Copenaghen. Il premio è attribuito a livello internazionale e permette alla Danimarca di concorrere al premio per il miglior negozio indetto dalla fiera “The International Home + Housewares Show” di Chicago nel marzo 2012.

Normann Copenhagen

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A NORMANN COPENHAGEN IL GIA DENMARK AWARD

Il Normann Copenhagen Flagship Store è stato inaugurato nel 2005 negli spazi occupati in precedenza da una sala cinematografica. É stato creato un grande concept store con una vasta scelta di arredi di design, moda, libri, tecnologia e oggetti. L’atmosfera che caratterizzava la sala cinematografica è stata conservata e mostre ed avvenimenti fanno da piattaforma per esperienze di design molto particolari.www.normann-copenhagen.com

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Concept Store É LA SEZIONE DELLA RIVISTA DEDICATA AI MIGLIORI PUNTI VENDITA E AI CONCEPT STORE INNOVATIVI DEL SETTORE DELL’ARREDAMENTO CASA E DEI SUOI COMPLEMENTI

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SPAZIO SETTE Questo rinomato concept store romano si avvale della consulenza di un vero studio di architettura, con professionisti esperti e competenti per assistere la clientela attraverso proposte inedite e su misura. Rassegna sempre rinnovata di quanto si produce in Italia e nel mondo nel settore dell’arredamento e nel corredo, è punto di riferimento per produttori e clienti finali.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

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Spazio Sette Roma ARREDI DI DESIGN, MOBILI SU MISURA, PROGETTAZIONE D’INTERNI: SPAZIO SETTE GODE DA OLTRE TRENT’ANNI DELLA COLLABORAZIONE DEI PIÙ IMPORTANTI MARCHI DEL SETTORE

TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO SPAZIO SETTE

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Situato tra Campo dei Fiori e Piazza Navona, in un elegante edificio seicentesco con splendidi soffitti stuccati e affrescati, Spazio Sette opera da oltre trent’anni nel settore dei mobili e dei complementi d’arredo, con uno show-room nel cuore

del centro storico cittadino. L’arredamento contemporaneo si basa su un’esigenza e un principio di fondo: la progettazione creativa dello spazio. Diversamente dal passato, i mobili offrono oggi la possibilità di dar vita a spazi fortemente caratterizzati, sulla base del proprio gusto personale e del tipo di ambiente di cui si dispone. grandi classici del design accanto alle più recenti e innovative proposte del mercato: “Spazio Sette” è una vera fucina di idee e spunti interessanti, con soggiorni, zone living, divani, poltrone, camere da letto, cucine componibili e una selezione di complementi d’arredo e oggetti d’arte. Concessionario delle più prestigiose firme del settore sia italiane che estere - rimandiamo il lettore al sito web per conoscere l’ingente elenco dei marchi distribuiti - il concept store romano si avvale della consulenza di un vero studio di architettura, con professionisti esperti

e competenti per assistere la clientela attraverso proposte inedite e su misura. Distribuito su tre piani, Spazio Sette dedica ampio spazio all’esposizione di cucine componibili, fra i settori più vivaci e dinamici del design d’interni. Sempre alla ricerca di nuove soluzioni capaci di conciliare estetica e praticità, i designer lanciano sul mercato una grande quantità di modelli funzionali e accattivanti. Disponibili in moltissimi colori diversi, laccati lucidi, semilucidi o satinati, in legno massello e differenti essenze, i mobili per cucina selezionati dal concept store capitolino assicurano combinazioni personalizzabili nei più piccoli dettagli (maniglie, rubinetti, mensole, elettrodomestici). Tra i servizi offerti da Spazio Sette, anche la Home List di mobili e oggetti di design. Forte di un ricco e prestigioso catalogo, il punto vendita romano aiuterà i giovani sposi a progettare la loro futura casa, con suggerimenti originali e unici. Le coppie potranno inoltre decidere se destinare l’intero arredamento o solo parte di esso alla lista nozze, lasciando a Spazio Sette l’onere di tenere il conto delle quote e occuparsi della spedizione dei regali. www.spaziosette.it

Spazio Sette è una vera fucina di idee con soggiorni, zone living, camere da letto, cucine componibili e una selezione unica di complementi arredo dei grandi classici del design e oggetti d’arte

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

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SPAZIO SETTE ROMA In queste pagine:l’esposizione si sviluppa su un’ampia superficie articolata su tre piani, intorno a un cortile caratterizzato dal verde, in un palazzo seicentesco tra Campo dei Fiori e Piazza Navona.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

Galleria Casale Rionero in Vulture È DAL 1986 CHE ANTONELLO CASALE GESTISCE IL NEGOZIO DI FAMIGLIA FONDATO NEL 1962 DAI SUOI GENITORI IN PROVINCIA DI POTENZA, OGGI RISTRUTTURATO DALL’ARCHITETTO ULDERICO LEPRERI. SPAZI APERTI E AMPIE VETRINE ILLUMINATE A LED CARATTERIZZANO LE SUPERFICI ESPOSITIVETESTO CHIARA BROLLO FOTO ARCHIVIO STUDIO ULDERICO LEPRERI DESIGN PROJECT

GALLERIA CASALEIn queste pagine:

L’area interna è strutturata a formare una “U” che crea una galleria ideale suddivisa in tre

grandi zone: la prima, centrale, in cui sono accolte la reception, l’entrata e la galleria espositiva, mentre i due spazi laterali sono destinati l’uno ai prodotti d’uso

quotidiano, alla cucina e ai marchi dell’acciaio e della plastica, e

l’altro alla tavola e alla lista nozze. In queste pagine si evidenziano gli spazi espositivi a parete, le isole e

gli elementi illuminanti.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

GALLERIA CASALE In queste pagine:panoramiche delle sale espositive e dell’assortimento dei brand della nuova struttura del punto vendita realizzata dall’architetto Ulderico Lepreri, autore del progetto e titolare dello Studio Ulderico Lepreri Design Project di Milano. Dal 1991 lo studio si dedica alla progettazione e realizzazione di punti vendita per il settore gioielleria, oggettistica, articoli da regalo, lista nozze e casalingo.

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Nella via principale del centro di Rionero in Vulture, in provincia di Potenza, da qualche mese è presente un nuovo negozio di casalinghi e lista nozze, la “Galleria Casale”. La novità però è solo nella location, perché il punto

vendita, gestito da Antonello Casale dal 1986, ha una lunga storia. Esattamente cinquant’anni, cioè dal 1962, quando i suoi genitori, Teresa e Antonio Casale, decisero di aprire “La Rinascita” proprio a Casale. Il nuovo spazio, progettato dall’architetto Ulderico Lepreri, titolare dello Studio Ulderico Lepreri Design Project di Milano specializzato in questo settore, comprende 150 metri quadrati interni, distribuiti su un unico piano, illuminato da un sistema di dieci accessi vetrati espositivi e dispone di terrazzi perimetrali adatti ad attività in esterno. L’area interna, strutturata a formare una “U”, crea una galleria ideale che si suddivide in tre grandi zone: la prima, centrale, in cui sono accolte la reception, l’entrata e la galleria espositiva, mentre i due spazi laterali

sono destinati l’uno ai prodotti d’uso quotidiano, alla cucina e ai marchi dell’acciaio e della plastica, e l’altro alla tavola e alla lista nozze. Lo studio della distribuzione degli spazi crea uno showroom che ben si presta allo svolgimento sia di eventi dimostrativi che di eventi culturali legati ai temi del settore e presenta un’ampia flessibilità nel sistema espositivo, che si presta agevolmente ai cambiamenti di layout. Il risultato è uno spazio estremamente funzionale e poliedrico in bianco: dal soffitto alle pareti, dall’arredo ai pavimenti all’allestimento che funge da fondale neutro ed esalta i colori dei prodotti. I prodotti dei migliori brand del settore, quali Alessi, Guzzini, IVV, Richard Ginori 1735, Rosenthal, Sambonet, Thun, Venini o Lladrò, vengono valorizzati anche tramite lo studio illuminotecnico che, grazie a LED a intensità regolabile, esalta la natura della materia di cristalli e porcellane e, col sistema lineare di fondo, le forme del prodotto nella loro globalità. www.galleriacasale.it

Galleria Casale si sviluppa su 150 mq interni, distribuiti su un unico piano illuminato da un sistema di dieci accessi vetrati espositivi, con terrazzi perimetrali adatti ad attività in esterno

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GALLERIA FIABAL’impatto emozionale è garantito da “centinaia di lampadine led” incastonate nella parete, che, invisibili, si animano di luce al passaggio dei pedoni sul marciapiede antistante le vetrine. Concepita dall’architetto Giuseppe Scollo e dall’ingegner Gabriele Scollo come una galleria d’arte moderna, è caratterizzata da ampi spazi trasparenti disposti su tutti i tre piani, per una superficie complessiva di circa 500 mq. Il bianco domina l’esposizione al primo piano. Il nero lucido disegna la facciata esterna sulla quale si aprono le sei vetrine.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

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Galleria Fiaba a Vittoria CULTURA DI PRODOTTO E LUNGIMIRANZA IMPRENDITORIALE PER UN’INNOVATIVA ESPERIENZA DI FRUIZIONE. GRAZIE AL PERCORSO DI CRESCITA INCESSANTE INTRAPRESO 25 ANNI FA DALLE SORELLE ROTONDO

TESTO PATRIZIO MAZZANTI FOTO LORENZO BRUCHI

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Apre a Vittoria il nuovo concept store “Galleria Fiaba”. Un percorso di crescita incessante, quello intrapreso 25 anni fa dalle sorelle Rotondo, che culmina con l’inaugurazione dei nuovi spazi espositivi, destinati ad accogliere le più prestigiose

aziende del settore casa. Alessi, Artemide, Baccarat, Driade, Flos, Herend, Lalique, Mario Cioni, Royal Copenaghen, Cristal Saint Louis, Venini e molti altri brand a firmare tableware, oggettistica, utensili per la cucina, illuminazione e complementi di arredo. Concepita dall’architetto Giuseppe Scollo e dall’ingegner Gabriele Scollo come una galleria d’arte moderna, la ristrutturazione dell’edificio ne rispecchia funzionalità ed estetica. La sua collocazione, contigua alla preesistente struttura, rispecchia la volontà di avvalorare il continuum temporale fra la tradizione della Galleria Fiaba ed il futuro, di cui si fanno portavoce i figli delle sorelle Rotondo. Ampli spazi trasparenti caratterizzano ciascuno dei tre piani, per una superficie complessiva di circa 500 metri quadrati. La facciata è stata interamente ripensata: una parete nera lucida a tutta altezza su cui si affacciano le grandi vetrine, come finestre luminose aperte su un monolite di kubrickiana suggestione. L’impatto

emozionale è garantito da “centinaia di lampadine led” incastonate nella parete, che, invisibili, si animano di luce al passaggio dei pedoni sul marciapiede antistante le vetrine. Una struttura che, per design

– appeal e contenuti tecnologici, proietta il visitatore in un contesto metropolitano, quasi fosse in Bond Street a Londra o nel Ginza District di Tokyo. All’interno pareti “multi-display video”, ascensore in vetro, uso di cromatismi optical e architettura dell’illuminazione sottolineano la modernità di un concetto di accoglienza, che si stacca dai canoni tradizionali per inserirsi nella filosofia ricettiva del terzo millennio. L’esposizione corre lungo il perimetro dei tre piani, lasciando ampia libertà di movimento al centro dei luminosi saloni. La luce è uno dei motivi salienti della Galleria Fiaba. Un progetto illuminotecnico, sinergico con lo studio dei volumi interni, rende piacevole la visita agli avventori e allo stesso tempo esalta le peculiarità degli oggetti esposti, grazie all’impiego di innumerevoli spot e alla dovizia di illuminazione led che percorre l’interno degli scaffali. A definire la vocazione al concept store della Galleria Fiaba concorre non solo l’ampiezza della coerente offerta merceologica, ma anche la destinazione d’uso degli spazi.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

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Se entrando si rimane colpiti dalla modernità degli arredi e dalla pulizia del design, è passando ai piani superiori che scopriamo l’indole poliedrica del nuovo insediamento. Saliti al primo piano ci troviamo di fronte un ambiente magico: a un estremo della sala un giardino d’inverno, nel quale è collocata la cucina Alessi perfettamente attrezzata per ospitare eventi gastronomici e lezioni di cucina. Lo stupore ci coglie appena alziamo gli occhi: il soffitto scorrevole si apre sulle stelle di una notte siciliana, della quale ci sentiamo improvvisi e immeritevoli protagonisti. Il terzo piano è uno spazio polivalente, destinato a ospitare manifestazioni, mostre ed eventi, allo scopo di tener sempre vivo l’interesse del visitatore. In quest’ottica, prima in Sicilia, Galleria Fiaba ha allestito un punto ascolto MCCS (Mario Cioni Crystal Sound), rivoluzionario sistema di diffusione acustica in cristallo. A coronare la bellezza di una struttura dalle connotazioni innovative, la ciliegina sulla torta: dal terzo piano si accede a un terrazzo all’aperto, dove ci lasciamo ammaliare dai profumi di una terra incantevole e piena di piacevoli sorprese, fra queste, sicuramente, Galleria Fiaba, che ha sede in via Nino Bixio 289/293 a Vittoria, in provincia di Ragusa.

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GALLERIA FIABAIn queste pagine:nella pagina a sinistra, la reception al piano terra. Qui sopra, due immagini del primo piano. Sul tavolo, il punto ascolto “MCCS (Mario Cioni Crystal Sound”, rivoluzionario sistema di diffusione acustica in cristallo.Qui sotto, scorcio del piano terra.

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ByShop Sommario

INTERVISTE 225 Walter Bongiorni AD Villeroy&Boch Arti della Tavola Milano 228 Giustina Li Gobbi Macef Exhibition Manager Fiera Milano 92°Macef “Meno show più business” Fiera Milano Rho 26 - 29 Gennaio 2012

FIERE232 Messe Frankfurt light+building Francoforte 15 - 20 Aprile 2012 234 Proposte 2012 XXa Edizione Villa Erba Cernobbio 8/9/10 Maggio 2012

234 Messe Frankfurt Ambiente Francoforte 10- 14 Febbraio 2012 238 Messe Frankfurt SPS/IPC/DRIVES/ITALIA Parma, Quartiere Fieristico 22-24 Maggio 2012

240 Indirizzi Aziende

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE BY SHOP FIERE SPS/IPC/DRIVES/ITALIA

Obiettivi di crescita assicurati per la seconda edizione di SPS/IPC/DRIVES Italia 2012, la fiera italiana di riferimento delle Tecnologie per l’Automazione Elettrica, organizzata da Messe Frankfurt Italia nel Quartiere Fieristico di Parma, che ha saputo rispondere pienamente alle aspettative degli operatori del mercato italiano. Riconfermato il format di fiera di soluzioni e non solo di prodotti

anche per questa seconda edizione già rivelatasi un appuntamento di riferimento nel panorama fieristico italiano grazie alla partecipazione dei più importanti player del settore delle tecnologie per l’automazione industriale, che hanno già riconfermato la loro presenza all’edizione 2012. La fiera è organizzato da Messe Frankfurt Italia - filiale italiana del gruppo tedesco presente in oltre 150 Paesi, con un fatturato consolidato che supera i 450 milioni di euro - sotto la guida del suo AD, dott. Donald Wich, e dell’Exhibition Director, dott.ssa Francesca Selva, ai quali si è affiancato, in qualità di Consulente Strategico per il progetto 2012, l’ing. Roberto Maietti, rinomato professionista del settore dell’automazione industriale. Tra le attese novità del 2012, meritano particolare attenzione i nuovi padiglioni espositivi appena ultimati da Fiere di Parma, in grado di offrire spazi ancora più ampi e più funzionali e, a supporto del concept della manifestazione orientato al servizio dei visitatori, la realizzazione di tre spazi espositivi dedicati ai progetti speciali System Integrator on Demand, CertiSearch e Linking University.www.sps-italia.net

SPS/IPC/DRIVES/ITALIA Tecnologie dell’AutomazioneGIÀ TUTTO ESUARITO PER LA SECONDA EDIZIONE DELLA FIERA DELL’AUTOMAZIONE ELETTRICA, NELLA QUALE LE PRINCIPALI AZIENDE DEL SETTORE PRESENTERANNO LE LORO NOVITA DAL 22 AL 24 MAGGIO 2012TESTO UFFICIO STAMPA MESSE FRANKFURT ITALIA FOTO ARCHIVIO MESSE FRANKFURT ITALIA SPS/IPC/DRIVES/ITALIA

Da sinistra, Greta Moretto, Noemi Mariani, Barbara Cerasino, Francesca Selva, Grazia Spinardi, Silvia Mantica, Carmen Romero, Paola Farina e Matteo Finotti

SPS/IPC/DRIVES/ITALIA Quartiere Fieristico Parma

In questa paginada sinistra, Donald Wich, AD Messe

Frankfurt Italia, Francesca Selva, Exhibition Director SPS ITALIA, Roberto

Maietti, consulente strategico SPS ITALIA, e Petra Haarburger, Presidente MESAGO SPS/IPC/DRIVES Norimberga.

composto da

ADVISORY PANEL COMITATO SCIENTIFICO

Composto da aziende leader del mercato dell’automazione industriale, il prestigioso Advisory Panel nasce nel 2010 durante la progettazione della prima edizione di SPS/IPC/DRIVES ITALIA. La sua funzione consiste nel mettere a punto supporti e suggerimenti al fine di ottimizzare lo sviluppo della Fiera. Accanto ai soci fondatori, si sono aggiunte nel 2011 altre rinomate aziende, che hanno già iniziato a collaborare attivamente allo sviluppo della seconda edizione della manifestazione.All’Advisory Panel si affianca il Comitato Scientifico, presieduto dal’ing. Carlo Marchisio, che si occupa di promuovere con incontri e dibattiti il progetto di collegamento fra ricerca e industria Linking University.

Registrati online per velocizzare l'accesso gratuito in Fiera su www.sps-italia.net

SPS/IPC/DRIVES/ITALIA

LE RISPOSTE PER L’AUTOMAZIONELe ultime novità tecnologiche presentate in fiera dalle principali aziende del settore (consulta sul sito l'elenco aggiornato degli espositori)

22-24 MAGGIO 2012Parma, Quartiere Fieristico

Tecnologie dell’Automazione Elettrica Sistemi e ComponentiFiera e Congresso

CONVEGNI SCIENTIFICILE TEMATICHE

22 Maggio Automazione nella sicurezzaSafety & Security

23 MaggioL'efficienza in azienda Dalla progettazione alla business intelligence

24 MaggioNetwork communication La rete come strumento d’interfaccia e controllo nell'industria

PRODOTTI E SOLUZIONI- Azionamenti: sistemi e componenti- Componenti elettromeccanici e

dispositivi periferici- Tecnologia sensoristica e sensori- Tecnologia di controllo- Pc industriali - IPC- Software industriale- Dispositivi elettromeccanici e digitali- Dispositivi di commutazione in bassa

tensione- Dispositivi di interfaccia uomo-macchina- Comunicazione industriale- Formazione e consulenza

Macef si presenta all’appuntamento con il 2012 in una veste più sobria e funzionale alla propria vocazione storica di piattaforma per il business, dotandosi nondimeno di un nuovo progetto di layout (che per ora riguarderà solo i padiglioni 9

e 11), nuove ambientazioni e scenografie, in grado di evocare tendenze, suscitare idee, suggerire percorsi, come quello segnalato dalla “Macef Green Map” e dedicato alla sostenibilità ambientale dei prodotti. Ma tutto ciò senza troppa enfasi né spettacolarizzazione, perché non si tratta di dare fiato alle trombe bensì di incentivare gli affari, come sottolinea quel sano pragmatismo milanese che è nel DNA di questa importante rassegna internazionale. A quanto pare, si è lavorato molto con l’estero per attrarre buyer da tutto il mondo, soprattutto dai mercati considerati strategici, ma anche con il variegato e qualificato pubblico dei visitatori italiani, in gran parte dettaglianti, coinvolto anche attraverso il canale interattivo dei social media, nuova frontiera della comunicazione. Per quanto riguarda, in particolare, il settore tavola e cucina, da segnalare il significativo ritorno di marchi celebri e prestigiosi, come F.lli Guzzini e Richard Ginori 1735 che, quest’anno, presenta in esclusiva al Macef le sue nuove collezioni. Si riconferma il legame con il design e l’innovazione, attraverso il progetto “Creazioni” (padiglione 5), ma anche con le eccellenze radicate nel territorio italiano, le cui proposte in materia di oggettistica vengono presentate nell’area “Tradizione Italia”, situata all’interno del padiglione 9. Prosegue, in parallelo, oltre i confini del quartiere espositivo di FieraMilano, l’internazionalizzazione del brand Macef, che debutta quest’anno in due dei più dinamici mercati del mondo: “Macef Russia” si terrà a Mosca dal 14 al 17 maggio, “Macef Brasile” a San Paolo dal 19 al 21 giugno. Di questa nuova stagione della Fiera ne parliamo con Giustina Li Gobbi, Exhibition Manager di Macef.

92°Macef “Meno show più business” QUESTO LO SLOGAN CHE CONNOTA LA PROSSIMA EDIZIONE DI MACEF, SALONE INTERNAZIONALE DELLA CASA. PERCHÉ, IN TEMPI DI CRISI, OCCORRE INNANZITUTTO STUDIARE AZIONI MIRATE A INCENTIVARE GLI AFFARI, A BENEFICIO DI ESPOSITORI E VISITATORI. CON GIUSTINA LI GOBBI, EXHIBITION MANAGER DELLA RASSEGNA MILANESE, PARLIAMO DI QUESTE E ALTRE INIZIATIVE IN PROGRAMMA PER IL 2012TESTO DI FRANCESCO MASSONI FOTO ARCHIVIO MACEF

FIERA MILANO MACEF In queste pagine:la dott.ssa Giustina Li Gobbi, Macef Exhibition Manager di Macef. Nella pagina a destra, le sedi dove si svolgeranno “Macef Brasile” e “Macef Mosca” : il quartiere espositivo “Transamerica Expo Center”, di San Paolo del Brasile, e il padiglione “MosExpo”, nel centro fieristico “All-Russian Exhibition Centre” di Mosca.

Quali novità avete in serbo? Per l’edizione di gennaio ci siamo concentrati soprattutto sulle esigenze dei singoli settori che rappresentano il core business di Macef, tenendo conto della situazione congiunturale ancora critica e cercando perciò di stimolare gli espositori a intercettare nuovi canali distributivi. In sostanza, abbiamo cercato di favorire e ottimizzare l’incontro fra domanda e offerta, mediante una più accurata profilazione e un nuovo layout, funzionale a orientare meglio gli operatori commerciali nella loro visita.

Più business e meno show? Riteniamo che il nostro evento fieristico debba esprimere con incisività

la sua spiccata vocazione al business. Tante aziende, italiane e straniere, vengono al Macef perché sono più interessate a concludere affari che a rappresentare le tendenze in atto. Questo non toglie nulla all’opera di valorizzazione dell’eccellenza italiana che attrae visitatori qualificati da tutto il mondo.

E come si traduce questa scelta nei confronti dei visitatori?Macef offre al proprio pubblico di riferimento informazioni, idee e stimoli durante tutto l’arco dell’anno, con una comunicazione attentamente calibrata sulle varie categorie di visitatori, per garantire loro la possibilità di compiere una visita soddisfacente e fruttuosa.

L’internazionalizzazione del Macef si traduce anche nella creazione di nuove edizioni all’estero, ce ne può parlare?Nell’ambito della nostra strategia verso l’estero, abbiamo organizzato una nuova edizione di Macef a Mosca, in Russia, e a San Paolo, in Brasile, con la presenza di importanti aziende italiane che sono sbarcate con successo in questi paesi, la cui economia è in forte crescita. Sono scelte, queste, che si traducono in benefici per i nostri espositori. Penso a settori come l’argento, che sono penalizzati dalla scarsa vivacità del mercato interno e che si rivolgono perciò ai mercati esteri più dinamici.

Tornando a Milano, l’innovazione è una leva importante nella competizione globale. Come intendete valorizzarla?Rinnovando il layout, abbiamo voluto anche creare percorsi in grado di valorizzare la presenza di aziende dotate di una spiccata vocazione alla ricerca e dunque all’innovazione. Un aspetto cruciale e strategico per

l’attività delle imprese, su cui stiamo lavorando assieme al Politecnico di Milano, che deve rappresentare uno stimolo per tutti, espositori e operatori, a fare meglio e di più in questo senso.

Guardando al futuro, con riferimento anche al prossimo Expo di Milano, quali sono i progetti di Macef?In una fase economica incerta, come quella attuale, la nostra attività è più orientata a garantire il successo della manifestazione nel presente e nel futuro immediato. Questo non toglie che già il nostro staff strategico stia già lavorando in direzione di sinergie possibili con l’Expo 2015. www.macef.it

Prosegue l’internazionalizzazione del brand Macef che nel 2012 debutta in due dinamici mercati del mondo, “Macef Russia” a Mosca 14/17 maggio e “Macef Brasile” a San Paolo 19/21 giugno

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE BYSHOP INTERVISTA FIERA MILANO MACEF

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE BY SHOP FIERE PROPOSTE

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Proposte 2012 Villa Erba Cernobbio“PROPOSTE”, LA FIERA INTERNAZIONALE DEL TESSILE D’ARREDAMENTO E DEL TENDAGGIO, DEDICA LA SUA XX EDIZIONE ALLA PASSIONE PER L ’ECCELLENZA ESTETICA E TECNOLOGICATESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO PROPOSTE

Da vent’anni anteprima mondiale dei produttori del “Tessuto d’arredamento e Tendaggio”, con le collezioni più adatte ai produttori di imbottito, ai grossisti, ai converter, agli editori tessili, alle grandi catene di distribuzione e agli operatori del

contract. Tessili di nuova tecnologia, di antica tradizione e di design, per soddisfare i buyer provenienti da tutto il mondo. Nella suggestiva cornice del parco di Villa Erba a Cernobbio, “Proposte” torna l’8, 9 e 10 maggio 2012, accompagnata da quella passione per il tessile che, parafrasando lo slogan di quest’anno “We have passion”, dal 1993 ha portato la fiera ai livelli di qualità e internazionalità oggi riconosciuti e apprezzati dai maggiori operatori di settore. Quella stessa passione che ha guidato gli organizzatori a scegliere i requisiti di “Proposte”: solo selezionati produttori europei, solo prodotti di alta qualità, solo sei categorie di visitatori, esclusivamente su invito. Da una superficie espositiva di 2.900 mq, che nella prima edizione ospitò 44 espositori di cui 6 stranieri, si è passati agli attuali 6300 mq, con un centinaio di espositori, per la metà internazionali, e una folla di visitatori provenienti da oltre 70 Paesi del mondo. Una ricchezza di offerte e suggerimenti che vede convivere due anime: la produzione di base, risultato del lavoro di decenni, talvolta di secoli, con cui le aziende rendono disponibile il loro

enorme patrimonio tecnico e stilistico, e poi le collezioni esposte per la prima volta, quale risultato di produzioni innovative frutto di studi, tentativi, esperimenti. “Proposte” conferma dunque anche quest’anno il proprio carattere di fiera specializzata e altamente selettiva, basata su un ormai consolidato made in Italy e capace di mettere in risalto un made in Europe di qualità e professionalità. “Specializzata” perché accoglie come espositori soltanto i produttori diretti, “selettiva” perché gli espositori devono possedere almeno tre requisiti: la qualificazione delle rispettive aziende e produzioni, l’etica professionale, l’impegno di ricerca e sperimentazione nel campo estetico e in quello tecnologico. Con il risultato di uno sforzo visibile e tangibile per presentare alla clientela proveniente da tutto il mondo un’offerta in sintonia con i rispettivi mercati di commercializzazione, ivi compresi quelli emergenti. In occasione del ventesimo compleanno di “Proposte”, gli organizzatori offriranno il 9 maggio un concerto eccezionale. Dalla capitale austriaca arriveranno infatti i Wiener Philarmoniker, l’orchestra protagonista del più celebre concerto di Capodanno seguito in mondovisione da quasi un milione di telespettatori. In programma anche una prima assoluta, con il brano composto appositamente per l’occasione dal maestro Massimo di Gesù. www.propostefair.it

PROPOSTE 2012FIERA DI VILLA ERBA In queste pagine:ingresso e vedute del prestigioso quartiere fieristico disegnato dall’architetto Mario Bellini, sede dell’esclusiva fiera Proposte, quest’anno alla sua XX edizione.

PROPOSTE 2012A “Proposte” sono presenti oltre

100 espositori, dei quali più della metà internazionali, e un elenco

selezionatissimo di visitatori provenienti da oltre 70 Paesi del mondo. In alto, immagini di Villa Erba a Cernobbio, la conferenza

stampa e il concerto 2011.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE BY SHOP INTERVISTE

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Il comportamento d’acquisto del consumatore si esprime con minore rispetto della tradizione ma è egualmente riscontrabile presso un punto vendita qualificato piuttosto che in un department store

Dodici tappe fra aprile e maggio in location esclusive per i “Road Show” con il coinvolgimento dei rappresentanti di centinaia di punti vendita qualificati per favorire il dialogo e condividere nuovi progetti

Archiviato il 2011, “annus horribilis”, eccoci nel 2012. Cosa dobbiamo aspettarci?Il 2011 è stato un anno complesso e di difficile lettura riguardo all’andamento del lavoro, con improvvisi cambi di

direzione e la conseguente adozione di strategie non più a lungo o medio ma a breve termine, calibrate su target semestrali e trimestrali che richiedono evidentemente una verifica costante. Un ‘modus operandi’ cui le grandi aziende come la nostra non sono avvezze e che ha richiesto perciò un impegno e una vigilanza accresciuti. Stiamo attraversando una fase critica di cui ancora non riusciamo a scorgere la fine, conviene perciò assecondarla anziché contrastarla, facendo appello a tutta la determinazione e alla passione di cui siamo capaci. Questo non ci impedisce di fare innovazione, ma le prospettive temporali si sono ridotte notevolmente e con esse la possibilità di ottenere attendibili riscontri di mercato. Al punto che, in uno scenario così instabile, non si può più parlare con certezza di tendenze o di colori: tutto nasce e si consuma nell’arco di poco tempo, in balia di un mercato che reclama novità a ritmo serrato e invoca prezzi sempre più bassi. Una corsa contro il tempo nella quale occorre conservare il sangue freddo per non cedere alla tentazione di inseguire chimere mettendo a repentaglio l’autorevolezza e il valore di un marchio. Perciò, assecondiamo sì il mercato, ma fino a un certo punto, continuando a elaborare progetti, anche ambiziosi, e sviluppandoli step by step, senza perdere l’equilibrio.Il mondo sta cambiando, anche i comportamenti d’acquisto?Pensiamo alla posateria. Fino a pochi anni fa esercitava ancora il suo fascino la tradizione del set da 72-75-77 pezzi, presentato nel suo elegante cofanetto e venduto come espressione di una distinzione che ancora conquistava proseliti. Oggi una percentuale altissima di

posate viene venduta attraverso la modalità del set da 24 o 30 pezzi, e nella migliore delle ipotesi se ne comprano due set. Le posate a servire, invece, le si acquistano a parte, perché vengono considerate come un utensile da cucina. Dunque, il comportamento d’acquisto del consumatore si esprime con minore rigidità o rispetto della tradizione ed è egualmente riscontrabile presso un punto vendita del dettaglio qualificato piuttosto che in un department store come pure all’Ikea. Questo esempio lo potremmo trasferire anche ai servizi di piatti o di bicchieri, con una marcata preferenza per l’acquisto in open stock, ossia libero dai vincoli canonici ed effettuato a più riprese, quando occorre o se ne ha voglia… Se a tutto ciò sommiamo la crisi serissima del business delle liste nozze, ecco che il quadro dei consumi per quanto riguarda il nostro settore impone al dettagliante qualificato una riflessione circa il proprio ruolo, il suo modo di porsi nei confronti del mercato e del cliente finale. I cliché e gli stereotipi appartengono al passato, si tratta di fare i conti con il presente e il futuro del nostro mercato, di saper interpretare correttamente e adeguatamente i nuovi comportamenti d’acquisto, avendo ben presente il fatto che tali comportamenti sono più o meno condivisi da tutte le fasce di consumatori. Neppure l’età fa la differenza. O meglio, oggi i sessantenni hanno più potere d’acquisto dei quarantenni e sono più fedeli ai brand di qualità, ma non sono così tradizionalisti come i loro omologhi di vent’anni fa e sono più volubili. Mentre i giovani, meno educati ai valori del passato, guardano prima di tutto al prezzo. E questo deve farci riflettere.Quali strategie conviene adottare?Oggi bisogna agire utilizzando tutte le leve possibili, la pubblicità istituzionale da sola non basta più e una campagna per rivelarsi efficace deve essere coordinata ad altre azioni. Ciò che scarseggia

nel nostro settore - con alcune eccezioni a livello di brand - è la capacità di instaurare e mantenere vivo il contatto con il pubblico dei consumatori. L’onere di questo compito grava dunque in misura importante sul rivenditore, che deve però possedere gli strumenti idonei a suscitare la curiosità e l’attenzione del cliente. Ma in tempi di crisi neppure questo è sufficiente. Occorre dunque pensare a nuove modalità di sviluppo e promozione del business. Coinvolgendo tutte le parti in causa, sensibilizzandole circa le prerogative e le finalità di ogni nuovo progetto, illustrandone il processo in ogni suo aspetto e comunicandone così la qualità distintiva. Un lavoro di comunicazione che diventa, così, parte integrante del prodotto e del suo valore. Un esempio pratico: il progetto “Natale Villeroy&Boch”, presentato con modalità adeguate alla specifica realtà locale, ha riscosso lo scorso anno un grande successo di vendite, ma anche, e trasversalmente, di pubblico, cioè di “traffico” nei negozi coinvolti. Ma in realtà anche quest’ultimo rientra in un progetto più vasto.Un progetto condiviso anche dal pubblico?Per come sta evolvendo il mondo dei new media e dei social network, credo che si possa pensare non tanto ad un progetto che nasce condiviso - in tal caso, si porrebbero questioni di diritti d’autore - ma ad un suo sviluppo successivo, magari in relazione al suo “abito” estetico, interpellando un pubblico di “aficionados”, sensibile al fascino del marchio e della sua storia. La tavola esprime ancora uno stile di vita? Quello del “lifestyle” è ormai un argomento superato. Oggi, si tratta piuttosto di puntare sul piacere che deriva da certi rituali, come la convivialità, ed esso non può prescindere dalla qualità dell’apparecchiatura, capace di conferire un’atmosfera speciale a qualsiasi occasione mangereccia, in famiglia e con gli amici. Per il resto,

siamo liberi di apparire come preferiamo, senza alcun eccesso formale. Parlo di valori radicati in ciascuno di noi, che vanno semplicemente riformulati e comunicati in sintonia con il pubblico d’oggi. Perché non dimentichiamo ciò che contraddistingue, nonostante tutto, il nostro essere italiani ed europei: il gusto, il buon gusto. Se perdiamo di vista questa prerogativa culturale ci autoaffondiamo.E l’iniziativa da voi promossa, e poi sviluppata in tandem con Alessi, si inquadra in questo orizzonte?Si chiama “Road Show”, si svolge fra aprile e maggio ed è articolata in una dozzina di tappe con il coinvolgimento dei rappresentanti di centinaia di punti vendita qualificati. Abbiamo cominciato noi nel 2004, poi dal 2008 abbiamo proseguito in tandem con Alessi, scegliendo location originali ed accoglienti in cui proporre ai nostri concessionari anche stimolanti esperienze culinarie e conviviali. La differenza con i concitati incontri che avvengono in occasione delle fiere è che, in queste circostanze, tutto si svolge in un’atmosfera molto più favorevole al dialogo e all’interazione, dando modo di illustrare e condividere nuovi progetti. È senz’altro un’iniziativa molto gradita da parte dei nostri clienti e sarà ripetuta anche quest’anno.Un auspicio per l’anno nuovo?Sarebbe facile formulare un generico invito all’ottimismo. Sappiamo tutti che la crisi in atto non ha precedenti, è inutile perciò guardare al passato. Dobbiamo invece rimboccarci le maniche, consapevoli del valore dei nostri marchi, dei nostri prodotti, delle nostre insegne, della nostra professionalità, senza però illuderci che passata la crisi si possa tornare alla situazione di prima. Dobbiamo nutrire fiducia verso questo mondo che sta cambiando e cambiare con lui. Se ne saremo capaci ne usciremo rafforzati. www.villeroy-boch.com

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MILANOIn queste pagine:

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WALTER BONGIORNI, AMMINISTRATORE DELEGATO DI VILLEROY&BOCH

ARTI DELLA TAVOLA

Walter Bongiorni Il valore della qualità

TESTO FRANCESCO MASSONI FOTO ALVISE SILENZI

Se volessimo sintetizzare con un’espressione concisa ed efficace il punto di vista di Walter Bongiorni riguardo all’atteggiamento da assumere in questo 2012, che si preannuncia arduo e complicato, potremmo ricorrere ad un vocabolo inconsueto ma quantomai

appropriato: “resilienza”, ossia la capacità di affrontare le avversità e gli imprevisti con una certa dose di flessibilità, assecondandoli senza tuttavia rischiare di lasciarci le penne. Questa è la semplice ricetta per sopravvivere alla bufera della crisi che ha investito anche il mercato degli articoli dedicati alla tavola, alla cucina e alla decorazione. Mercato di cui Bongiorni è da anni un protagonista attento e competente, fiero sostenitore della qualità, oltre che promotore, con altri che ne condividono la passione imprenditoriale e culturale, di iniziative a sostegno del trade e dei suoi interpreti d’eccellenza. Con Walter Bongiorni, AD della società italiana dello storico brand Villeroy&Boch, parliamo dunque di produzione e mercato, rituali e consumi in un mondo che cambia.

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appropriato: “resilienza”, ossia la capacità di affrontare le avversità e gli imprevisti con una certa dose di flessibilità, assecondandoli senza tuttavia rischiare di lasciarci le penne. Questa è la semplice ricetta per sopravvivere alla bufera della crisi che ha investito anche il mercato degli articoli dedicati alla tavola, alla cucina e alla decorazione. Mercato di cui Bongiorni è da anni un protagonista attento e competente, fiero sostenitore della qualità, oltre che promotore, con altri che ne condividono la passione imprenditoriale e culturale, di iniziative a sostegno del trade e dei suoi interpreti d’eccellenza. Con Walter Bongiorni, AD della società italiana dello storico brand Villeroy&Boch, parliamo dunque di produzione e mercato, rituali e consumi in un mondo che cambia.

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Il comportamento d’acquisto del consumatore si esprime con minore rispetto della tradizione ma è egualmente riscontrabile presso un punto vendita qualificato piuttosto che in un department store

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direzione e la conseguente adozione di strategie non più a lungo o medio ma a breve termine, calibrate su target semestrali e trimestrali che richiedono evidentemente una verifica costante. Un ‘modus operandi’ cui le grandi aziende come la nostra non sono avvezze e che ha richiesto perciò un impegno e una vigilanza accresciuti. Stiamo attraversando una fase critica di cui ancora non riusciamo a scorgere la fine, conviene perciò assecondarla anziché contrastarla, facendo appello a tutta la determinazione e alla passione di cui siamo capaci. Questo non ci impedisce di fare innovazione, ma le prospettive temporali si sono ridotte notevolmente e con esse la possibilità di ottenere attendibili riscontri di mercato. Al punto che, in uno scenario così instabile, non si può più parlare con certezza di tendenze o di colori: tutto nasce e si consuma nell’arco di poco tempo, in balia di un mercato che reclama novità a ritmo serrato e invoca prezzi sempre più bassi. Una corsa contro il tempo nella quale occorre conservare il sangue freddo per non cedere alla tentazione di inseguire chimere mettendo a repentaglio l’autorevolezza e il valore di un marchio. Perciò, assecondiamo sì il mercato, ma fino a un certo punto, continuando a elaborare progetti, anche ambiziosi, e sviluppandoli step by step, senza perdere l’equilibrio.Il mondo sta cambiando, anche i comportamenti d’acquisto?Pensiamo alla posateria. Fino a pochi anni fa esercitava ancora il suo fascino la tradizione del set da 72-75-77 pezzi, presentato nel suo elegante cofanetto e venduto come espressione di una distinzione che ancora conquistava proseliti. Oggi una percentuale altissima di

posate viene venduta attraverso la modalità del set da 24 o 30 pezzi, e nella migliore delle ipotesi se ne comprano due set. Le posate a servire, invece, le si acquistano a parte, perché vengono considerate come un utensile da cucina. Dunque, il comportamento d’acquisto del consumatore si esprime con minore rigidità o rispetto della tradizione ed è egualmente riscontrabile presso un punto vendita del dettaglio qualificato piuttosto che in un department store come pure all’Ikea. Questo esempio lo potremmo trasferire anche ai servizi di piatti o di bicchieri, con una marcata preferenza per l’acquisto in open stock, ossia libero dai vincoli canonici ed effettuato a più riprese, quando occorre o se ne ha voglia… Se a tutto ciò sommiamo la crisi serissima del business delle liste nozze, ecco che il quadro dei consumi per quanto riguarda il nostro settore impone al dettagliante qualificato una riflessione circa il proprio ruolo, il suo modo di porsi nei confronti del mercato e del cliente finale. I cliché e gli stereotipi appartengono al passato, si tratta di fare i conti con il presente e il futuro del nostro mercato, di saper interpretare correttamente e adeguatamente i nuovi comportamenti d’acquisto, avendo ben presente il fatto che tali comportamenti sono più o meno condivisi da tutte le fasce di consumatori. Neppure l’età fa la differenza. O meglio, oggi i sessantenni hanno più potere d’acquisto dei quarantenni e sono più fedeli ai brand di qualità, ma non sono così tradizionalisti come i loro omologhi di vent’anni fa e sono più volubili. Mentre i giovani, meno educati ai valori del passato, guardano prima di tutto al prezzo. E questo deve farci riflettere.Quali strategie conviene adottare?Oggi bisogna agire utilizzando tutte le leve possibili, la pubblicità istituzionale da sola non basta più e una campagna per rivelarsi efficace deve essere coordinata ad altre azioni. Ciò che scarseggia

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Dodici tappe fra aprile e maggio in location esclusive per i “Road Show” con il coinvolgimento dei rappresentanti di centinaia di punti vendita qualificati per favorire il dialogo e condividere nuovi progetti

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siamo liberi di apparire come preferiamo, senza alcun eccesso formale. Parlo di valori radicati in ciascuno di noi, che vanno semplicemente riformulati e comunicati in sintonia con il pubblico d’oggi. Perché non dimentichiamo ciò che contraddistingue, nonostante tutto, il nostro essere italiani ed europei: il gusto, il buon gusto. Se perdiamo di vista questa prerogativa culturale ci autoaffondiamo.E l’iniziativa da voi promossa, e poi sviluppata in tandem con Alessi, si inquadra in questo orizzonte?Si chiama “Road Show”, si svolge fra aprile e maggio ed è articolata in una dozzina di tappe con il coinvolgimento dei rappresentanti di centinaia di punti vendita qualificati. Abbiamo cominciato noi nel 2004, poi dal 2008 abbiamo proseguito in tandem con Alessi, scegliendo location originali ed accoglienti in cui proporre ai nostri concessionari anche stimolanti esperienze culinarie e conviviali. La differenza con i concitati incontri che avvengono in occasione delle fiere è che, in queste circostanze, tutto si svolge in un’atmosfera molto più favorevole al dialogo e all’interazione, dando modo di illustrare e condividere nuovi progetti. È senz’altro un’iniziativa molto gradita da parte dei nostri clienti e sarà ripetuta anche quest’anno.Un auspicio per l’anno nuovo?Sarebbe facile formulare un generico invito all’ottimismo. Sappiamo tutti che la crisi in atto non ha precedenti, è inutile perciò guardare al passato. Dobbiamo invece rimboccarci le maniche, consapevoli del valore dei nostri marchi, dei nostri prodotti, delle nostre insegne, della nostra professionalità, senza però illuderci che passata la crisi si possa tornare alla situazione di prima. Dobbiamo nutrire fiducia verso questo mondo che sta cambiando e cambiare con lui. Se ne saremo capaci ne usciremo rafforzati. www.villeroy-boch.com

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92°Macef “Meno show più business” QUESTO LO SLOGAN CHE CONNOTA LA PROSSIMA EDIZIONE DI MACEF, SALONE INTERNAZIONALE DELLA CASA. PERCHÉ, IN TEMPI DI CRISI, OCCORRE INNANZITUTTO STUDIARE AZIONI MIRATE A INCENTIVARE GLI AFFARI, A BENEFICIO DI ESPOSITORI E VISITATORI. CON GIUSTINA LI GOBBI, EXHIBITION MANAGER DELLA RASSEGNA MILANESE, PARLIAMO DI QUESTE E ALTRE INIZIATIVE IN PROGRAMMA PER IL 2012TESTO DI FRANCESCO MASSONI FOTO ARCHIVIO MACEF

FIERA MILANO MACEF In queste pagine:la dott.ssa Giustina Li Gobbi, Macef Exhibition Manager di Macef. Nella pagina a destra, le sedi dove si svolgeranno “Macef Brasile” e “Macef Mosca” : il quartiere espositivo “Transamerica Expo Center”, di San Paolo del Brasile, e il padiglione “MosExpo”, nel centro fieristico “All-Russian Exhibition Centre” di Mosca.

OGGETTI DESIGN MAGAZINE BYSHOP INTERVISTA FIERA MILANO MACEF

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Macef si presenta all’appuntamento con il 2012 in una veste più sobria e funzionale alla propria vocazione storica di piattaforma per il business, dotandosi nondimeno di un nuovo progetto di layout (che per ora riguarderà solo i padiglioni 9

e 11), nuove ambientazioni e scenografie, in grado di evocare tendenze, suscitare idee, suggerire percorsi, come quello segnalato dalla “Macef Green Map” e dedicato alla sostenibilità ambientale dei prodotti. Ma tutto ciò senza troppa enfasi né spettacolarizzazione, perché non si tratta di dare fiato alle trombe bensì di incentivare gli affari, come sottolinea quel sano pragmatismo milanese che è nel DNA di questa importante rassegna internazionale. A quanto pare, si è lavorato molto con l’estero per attrarre buyer da tutto il mondo, soprattutto dai mercati considerati strategici, ma anche con il variegato e qualificato pubblico dei visitatori italiani, in gran parte dettaglianti, coinvolto anche attraverso il canale interattivo dei social media, nuova frontiera della comunicazione. Per quanto riguarda, in particolare, il settore tavola e cucina, da segnalare il significativo ritorno di marchi celebri e prestigiosi, come F.lli Guzzini e Richard Ginori 1735 che, quest’anno, presenta in esclusiva al Macef le sue nuove collezioni. Si riconferma il legame con il design e l’innovazione, attraverso il progetto “Creazioni” (padiglione 5), ma anche con le eccellenze radicate nel territorio italiano, le cui proposte in materia di oggettistica vengono presentate nell’area “Tradizione Italia”, situata all’interno del padiglione 9. Prosegue, in parallelo, oltre i confini del quartiere espositivo di FieraMilano, l’internazionalizzazione del brand Macef, che debutta quest’anno in due dei più dinamici mercati del mondo: “Macef Russia” si terrà a Mosca dal 14 al 17 maggio, “Macef Brasile” a San Paolo dal 19 al 21 giugno. Di questa nuova stagione della Fiera ne parliamo con Giustina Li Gobbi, Exhibition Manager di Macef.

Quali novità avete in serbo? Per l’edizione di gennaio ci siamo concentrati soprattutto sulle esigenze dei singoli settori che rappresentano il core business di Macef, tenendo conto della situazione congiunturale ancora critica e cercando perciò di stimolare gli espositori a intercettare nuovi canali distributivi. In sostanza, abbiamo cercato di favorire e ottimizzare l’incontro fra domanda e offerta, mediante una più accurata profilazione e un nuovo layout, funzionale a orientare meglio gli operatori commerciali nella loro visita.

Più business e meno show? Riteniamo che il nostro evento fieristico debba esprimere con incisività

la sua spiccata vocazione al business. Tante aziende, italiane e straniere, vengono al Macef perché sono più interessate a concludere affari che a rappresentare le tendenze in atto. Questo non toglie nulla all’opera di valorizzazione dell’eccellenza italiana che attrae visitatori qualificati da tutto il mondo.

E come si traduce questa scelta nei confronti dei visitatori?Macef offre al proprio pubblico di riferimento informazioni, idee e stimoli durante tutto l’arco dell’anno, con una comunicazione attentamente calibrata sulle varie categorie di visitatori, per garantire loro la possibilità di compiere una visita soddisfacente e fruttuosa.

L’internazionalizzazione del Macef si traduce anche nella creazione di nuove edizioni all’estero, ce ne può parlare?Nell’ambito della nostra strategia verso l’estero, abbiamo organizzato una nuova edizione di Macef a Mosca, in Russia, e a San Paolo, in Brasile, con la presenza di importanti aziende italiane che sono sbarcate con successo in questi paesi, la cui economia è in forte crescita. Sono scelte, queste, che si traducono in benefici per i nostri espositori. Penso a settori come l’argento, che sono penalizzati dalla scarsa vivacità del mercato interno e che si rivolgono perciò ai mercati esteri più dinamici.

Tornando a Milano, l’innovazione è una leva importante nella competizione globale. Come intendete valorizzarla?Rinnovando il layout, abbiamo voluto anche creare percorsi in grado di valorizzare la presenza di aziende dotate di una spiccata vocazione alla ricerca e dunque all’innovazione. Un aspetto cruciale e strategico per

l’attività delle imprese, su cui stiamo lavorando assieme al Politecnico di Milano, che deve rappresentare uno stimolo per tutti, espositori e operatori, a fare meglio e di più in questo senso.

Guardando al futuro, con riferimento anche al prossimo Expo di Milano, quali sono i progetti di Macef?In una fase economica incerta, come quella attuale, la nostra attività è più orientata a garantire il successo della manifestazione nel presente e nel futuro immediato. Questo non toglie che già il nostro staff strategico stia già lavorando in direzione di sinergie possibili con l’Expo 2015. www.macef.it

Prosegue l’internazionalizzazione del brand Macef che nel 2012 debutta in due dinamici mercati del mondo, “Macef Russia” a Mosca 14/17 maggio e “Macef Brasile” a San Paolo 19/21 giugno

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Cuocere in forno, servire in tavolacon l’eleganza di Pomona e Botanic GardenLe nuove

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www.messulam.it - 02 28 385 380 uffi [email protected]

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE BY SHOP FIERE MESSE FRANKFURT

L’edizione 2012 di light+building, fiera leader mondiale del settore, si focalizzerà in modo particolare sull’efficienza energetica e le smart grid. “La trasformazione mondiale del settore energetico richiede ttecnologie innovative. Gli edifici giocano in ciò un ruolo chiave e

già oggi è possibile porre le basi per un futuro sostenibile. Questo verrà presentato a light+building, la fiera leader mondiale dell’illuminazione e dell’edilizia intelligente”, afferma Wolfgang Marzin, Presidente del consiglio direttivo di Messe Frankfurt. Vista l’elevata dinamicità e la crescita del settore, estremamente positive appaiono le premesse per l’edizione 2012. Infatti, con circa 2.100 espositori, (e con attesi oltre 185.000 visitatori) il quartiere espositivo di Messe Frankfurt è già oggi quasi al completo. Si tratta della più grande vetrina mondiale del comparto della luce, attualmente in trasformzione e dominato dalle nuove fonti di luce. Oltre all’illuminazione tecnica design-oriented, verrà presentata anche l’illuminazione d’interni per il settore arredo e contract. A light+building i visitatori trovano tutte le tecnologie d’illuminazione più avanzate come la tecnologia LED e OLED. I settori dell’elettrotecnica e della domotica/automazione degli edifici si

troveranno nei padiglioni 8, 9 e 11. Per la realizzazione e il funzionamento degli edifici intelligenti e connessi in rete, questi settori svolgono un ruolo chiave. Qui verranno presentate tutte le novità in materia di sistemi integrati per edifici e installazioni elettriche a basso consumo. Da quest’anno, sarà attivo un nuovo settore espositivo dedicato ai software per l’edilizia, dove verranno presentati sistemi software per il ciclo di vita completo di un edificio. Un ricco programma di eventi collaterali con focus sull’efficienza energetica completerà l’offerta espositiva. Nuovo evento del 2012 è la mostra intitolata “L’edificio come centrale elettrica nella smart grid” con l’utilizzo di energie rinnovabili. L’edificio è realizzato come centrale elettrica che autonomamente produce, utilizza e gestisce la propria energia ed è integrato in una rete intelligente. Il Building Performance Congress approfondirà i temi dei diversi settori produttivi. Vero polo d’attrazione per architetti, arredatori, rivenditori e designer è il trend forum che presenterà le tendenze dell’interior design per la stagione 2012/13. La mostra “Public Places“, dedicata all’illuminazione per esterni, presenterà l’illuminazione stradale in un contesto urbano verosimile. www.light-building.com

light + building 2012 Fiera di Francoforte DAL 15 AL 20 APRILE 2012, LA FIERA LEADER MONDIALE DELL’ARCHITETTURA E DELLA TECNOLOGIA, CON FOCUS SU EFFICIENZA ENERGETICA, SMART GRID E ULTIME NOVITA’ NEL SETTORE DELLE TECNOLOGIE LED E OLEDTESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO MESSE FRANKFURT LIGHT+BUILDING

LIGHT + BUILDING 2012Vedute dei padiglioni in fiera. Dopo la chiusura giornaliera della fiera, “Luminale” 2012, la biennale della cultura della luce di Francoforte alla sua settima edizione, offre numerose affascinanti installazioni di luce ed eventi nel cuore e nei dintorni della città di Francoforte.

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World Preview of Furnishing Fabrics and Curtains8 / 9 / 10 May 2012 Villa Erba, Cernobbio (Como), Italy

We weave passion.

Proposte srl - Viale Sarca, 22320126 Milano - ItalyPhone +39 02 6434054 www.propostefair.it

Specialized exhibitionEntrance by invitation only

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE BY SHOP FIERE PROPOSTE

Proposte 2012 Villa Erba Cernobbio“PROPOSTE”, LA FIERA INTERNAZIONALE DEL TESSILE D’ARREDAMENTO E DEL TENDAGGIO, DEDICA LA SUA XX EDIZIONE ALLA PASSIONE PER L ’ECCELLENZA ESTETICA E TECNOLOGICATESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO PROPOSTE

Da vent’anni anteprima mondiale dei produttori del “Tessuto d’arredamento e Tendaggio”, con le collezioni più adatte ai produttori di imbottito, ai grossisti, ai converter, agli editori tessili, alle grandi catene di distribuzione e agli operatori del

contract. Tessili di nuova tecnologia, di antica tradizione e di design, per soddisfare i buyer provenienti da tutto il mondo. Nella suggestiva cornice del parco di Villa Erba a Cernobbio, “Proposte” torna l’8, 9 e 10 maggio 2012, accompagnata da quella passione per il tessile che, parafrasando lo slogan di quest’anno “We have passion”, dal 1993 ha portato la fiera ai livelli di qualità e internazionalità oggi riconosciuti e apprezzati dai maggiori operatori di settore. Quella stessa passione che ha guidato gli organizzatori a scegliere i requisiti di “Proposte”: solo selezionati produttori europei, solo prodotti di alta qualità, solo sei categorie di visitatori, esclusivamente su invito. Da una superficie espositiva di 2.900 mq, che nella prima edizione ospitò 44 espositori di cui 6 stranieri, si è passati agli attuali 6300 mq, con un centinaio di espositori, per la metà internazionali, e una folla di visitatori provenienti da oltre 70 Paesi del mondo. Una ricchezza di offerte e suggerimenti che vede convivere due anime: la produzione di base, risultato del lavoro di decenni, talvolta di secoli, con cui le aziende rendono disponibile il loro

enorme patrimonio tecnico e stilistico, e poi le collezioni esposte per la prima volta, quale risultato di produzioni innovative frutto di studi, tentativi, esperimenti. “Proposte” conferma dunque anche quest’anno il proprio carattere di fiera specializzata e altamente selettiva, basata su un ormai consolidato made in Italy e capace di mettere in risalto un made in Europe di qualità e professionalità. “Specializzata” perché accoglie come espositori soltanto i produttori diretti, “selettiva” perché gli espositori devono possedere almeno tre requisiti: la qualificazione delle rispettive aziende e produzioni, l’etica professionale, l’impegno di ricerca e sperimentazione nel campo estetico e in quello tecnologico. Con il risultato di uno sforzo visibile e tangibile per presentare alla clientela proveniente da tutto il mondo un’offerta in sintonia con i rispettivi mercati di commercializzazione, ivi compresi quelli emergenti. In occasione del ventesimo compleanno di “Proposte”, gli organizzatori offriranno il 9 maggio un concerto eccezionale. Dalla capitale austriaca arriveranno infatti i Wiener Philarmoniker, l’orchestra protagonista del più celebre concerto di Capodanno seguito in mondovisione da quasi un milione di telespettatori. In programma anche una prima assoluta, con il brano composto appositamente per l’occasione dal maestro Massimo di Gesù. www.propostefair.it

PROPOSTE 2012FIERA DI VILLA ERBA In queste pagine:ingresso e vedute del prestigioso quartiere fieristico disegnato dall’architetto Mario Bellini, sede dell’esclusiva fiera Proposte, quest’anno alla sua XX edizione.

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PROPOSTE 2012A “Proposte” sono presenti oltre

100 espositori, dei quali più della metà internazionali, e un elenco

selezionatissimo di visitatori provenienti da oltre 70 Paesi del mondo. In alto, immagini di Villa Erba a Cernobbio, la conferenza

stampa e il concerto 2011.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE BY SHOP FIERE MESSE FRANKFURT

Ottimismo, tanto colore, contrasti esaltanti e riduzione all’essenziale: questi i tratti distintivi delle tendenze del settore per la stagione 2012. Dunque, “Osare il colore!” in mostra ad Ambiente a Francoforte, dal 10 al 14 febbraio, con quattro

tendenze stilistiche e quattro installazioni sui nuovi trend individuati, come è ormai consuetudine, dall’ufficio stile bora.herke.palmisano con sedi a Berlino e a Francoforte. Rappresentati scenograficamente in una mostra nella Galleria 1, questi nuovi trend saranno messi in scena utilizzando oltre cento prodotti delle ultime collezioni dei circa 4.500 espositori di Ambiente. Le quattro tendenze - “Electric romance“, “Dark attitude“, “Light innocence“ e “Radiant modernity“ – forniscono una panoramica dei principali orientamenti stilistici nel settore dei beni di consumo. Il trend “Electric romance“ presenta folclore, tradizione e antiche tecniche artigianali in una veste assolutamente contemporanea, scanzonata e con un pizzico di umorismo. Materiali naturali e riciclati

presentano colorazioni estive molto intense come il verde prato, il fiordaliso o il rosso cinabro. I motivi sono campestri come fiori, quadretti, tralci di vite e uccelli, accompagnati anche da rustici lavori a maglia. “Dark attitude“ è la diva delle tendenze di Ambiente: dalla combinazione di casual e glamour nasce un look disinvolto e quotidiano ma tuttavia ben consapevole, che osa un tocco di stravaganza. I legni pregiati sono abbinati qui a metalli luccicanti e tessuti di jeans a trama grossa. Spesso si incontrano forme scultoree e dominano i colori forti, a basso contrasto come il blu navy, il castagna, il grigio fumo e il nero grafite. Estremamente delicato, soave e puristico si presenta invece il trend “Light innocence“. Il tema centrale della luce crea un ambiente quasi etereo in cui dominano i colori pastello con effetto cipria. Vetro in tutte le sfumature, porcellana e ceramica così come forme organiche sottolineano la delicatezza e la castigatezza di questo stile che rinuncia ad ogni ostentazione – una libera interpretazione del motto: less is

Ambiente Fiera di Francoforte QUATTRO TENDENZE STILISTICHE E QUATTRO INSTALLAZIONI SUI TREND 2012 INDIVIDUATI DALL’UFFICIO STILE BORA.HERKE.PALMISANO UTILIZZANDO OLTRE 100 PRODOTTI DEGLI ESPOSITORITESTO PATRIZIA TABONE FOTO ARCHIVIO MESSE FRANKFURT AMBIENTE

AMBIENTE In queste pagine:

vedute della Fiera di Francoforte.Sotto, mostre/eventi sulle tendenze e il

ristorante della manifattura interno al padiglione 4. A destra, le tendenze 2012 individuate dall’ufficio “stile bora.herke.

palmisano” per la fiera Ambiente.

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more. Un motto che non si addice per niente al trend ”Radiant modernity”, caratterizzato da una colorazione appariscente e audace con motivi dai colori vivaci, così come forme degli anni ’70 e ’80, questo stile presenta un carattere decisamente spavaldo. Tonalità intense come il giallo brillante, il melanzana scuro o il fucsia acceso sono spesso impiegati su tutta la superficie oppure in forma di motivi grafici. Anche il legno, i metalli e la pelle scoprono questa cromaticità di per se stessa. Ideale completamento della mostra sono le conferenze sui trend tenute da Claudia Herke e dai designer dell’ufficio sitle bora.herke, che illustrano le prossime tendenze con l’ausilio d’informazioni sul mercato e d’immagini ispiratrici. Le conferenze avranno luogo tutti i giorni, alle ore 12 e alle ore 15, nella sala Symmetrie. L’ufficio stile bora.herke.palmisano è il nome del team di designer che con le loro infallibili previsioni sulle tendenze per il settore dei beni di consumo sono richiesti in tutto il mondo. Con un fiuto finissimo e grande esperienza Annetta Palmisano, Claudia Herke e Cem Bora analizzano costantemente gli orientamenti globali nella moda, nell’architettura e nel design. Da ciò i designer sviluppano per Ambiente le previsioni sui prossimi trend mettendoli poi in mostra a Francoforte nella Galleria 1. www.ambiente.messefrankfurt.com

TENDENZE AMBIENTE 2012

MESSE FRANKFURT AG Con un fatturato che i 450 milioni di euro ed un organico di oltre 1.769 collaboratori attivi nel mondo, Messe Frankfurt è il più grande ente fieristico tedesco. Il Gruppo Messe Frankfurt vanta una rete mondiale composta da 28 società affiliate, cinque succursali e 52 Sales Partner internazionali. Grazie a questa rete Messe Frankfurt è presente in oltre 150 Paesi. In più di 30 poli fieristici del mondo si svolgono manifestazioni “made by Messe Frankfurt”. Nel 2010 Messe Frankfurt ha organizzato un totale di 100 fiere, di cui oltre la metà all’estero. 578.000 metri quadrati di superficie di cui dispone Messe Frankfurt sono attualmente occupati da undici padiglioni ed un centro congressi ed essi annesso. La società fieristica è in mano pubblica: la Città di Francoforte detiene il 60% ed il Land dell’Assia il 40%. www.messefrankfurt.com

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE BY SHOP FIERE SPS/IPC/DRIVES/ITALIA

Obiettivi di crescita assicurati per la seconda edizione di SPS/IPC/DRIVES Italia 2012, la fiera italiana di riferimento delle Tecnologie per l’Automazione Elettrica, organizzata da Messe Frankfurt Italia nel Quartiere Fieristico di Parma, che ha saputo rispondere pienamente alle aspettative degli operatori del mercato italiano. Riconfermato il format di fiera di soluzioni e non solo di prodotti

anche per questa seconda edizione già rivelatasi un appuntamento di riferimento nel panorama fieristico italiano grazie alla partecipazione dei più importanti player del settore delle tecnologie per l’automazione industriale, che hanno già riconfermato la loro presenza all’edizione 2012. La fiera è organizzato da Messe Frankfurt Italia - filiale italiana del gruppo tedesco presente in oltre 150 Paesi, con un fatturato consolidato che supera i 450 milioni di euro - sotto la guida del suo AD, dott. Donald Wich, e dell’Exhibition Director, dott.ssa Francesca Selva, ai quali si è affiancato, in qualità di Consulente Strategico per il progetto 2012, l’ing. Roberto Maietti, rinomato professionista del settore dell’automazione industriale. Tra le attese novità del 2012, meritano particolare attenzione i nuovi padiglioni espositivi appena ultimati da Fiere di Parma, in grado di offrire spazi ancora più ampi e più funzionali e, a supporto del concept della manifestazione orientato al servizio dei visitatori, la realizzazione di tre spazi espositivi dedicati ai progetti speciali System Integrator on Demand, CertiSearch e Linking University.www.sps-italia.net

SPS/IPC/DRIVES/ITALIA Tecnologie dell’AutomazioneGIÀ TUTTO ESUARITO PER LA SECONDA EDIZIONE DELLA FIERA DELL’AUTOMAZIONE ELETTRICA, NELLA QUALE LE PRINCIPALI AZIENDE DEL SETTORE PRESENTERANNO LE LORO NOVITA DAL 22 AL 24 MAGGIO 2012TESTO UFFICIO STAMPA MESSE FRANKFURT ITALIA FOTO ARCHIVIO MESSE FRANKFURT ITALIA SPS/IPC/DRIVES/ITALIA

Da sinistra, Greta Moretto, Noemi Mariani, Barbara Cerasino, Francesca Selva, Grazia Spinardi, Silvia Mantica, Carmen Romero, Paola Farina e Matteo Finotti

SPS/IPC/DRIVES/ITALIA Quartiere Fieristico Parma

In questa paginada sinistra, Donald Wich, AD Messe

Frankfurt Italia, Francesca Selva, Exhibition Director SPS ITALIA, Roberto

Maietti, consulente strategico SPS ITALIA, e Petra Haarburger, Presidente MESAGO SPS/IPC/DRIVES Norimberga.

composto da

ADVISORY PANEL COMITATO SCIENTIFICO

Composto da aziende leader del mercato dell’automazione industriale, il prestigioso Advisory Panel nasce nel 2010 durante la progettazione della prima edizione di SPS/IPC/DRIVES ITALIA. La sua funzione consiste nel mettere a punto supporti e suggerimenti al fine di ottimizzare lo sviluppo della Fiera. Accanto ai soci fondatori, si sono aggiunte nel 2011 altre rinomate aziende, che hanno già iniziato a collaborare attivamente allo sviluppo della seconda edizione della manifestazione.All’Advisory Panel si affianca il Comitato Scientifico, presieduto dal’ing. Carlo Marchisio, che si occupa di promuovere con incontri e dibattiti il progetto di collegamento fra ricerca e industria Linking University.

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Registrati online per velocizzare l'accesso gratuito in Fiera su www.sps-italia.net

SPS/IPC/DRIVES/ITALIA

LE RISPOSTE PER L’AUTOMAZIONELe ultime novità tecnologiche presentate in fiera dalle principali aziende del settore (consulta sul sito l'elenco aggiornato degli espositori)

22-24 MAGGIO 2012Parma, Quartiere Fieristico

Tecnologie dell’Automazione Elettrica Sistemi e ComponentiFiera e Congresso

CONVEGNI SCIENTIFICILE TEMATICHE

22 Maggio Automazione nella sicurezzaSafety & Security

23 MaggioL'efficienza in azienda Dalla progettazione alla business intelligence

24 MaggioNetwork communication La rete come strumento d’interfaccia e controllo nell'industria

PRODOTTI E SOLUZIONI- Azionamenti: sistemi e componenti- Componenti elettromeccanici e

dispositivi periferici- Tecnologia sensoristica e sensori- Tecnologia di controllo- Pc industriali - IPC- Software industriale- Dispositivi elettromeccanici e digitali- Dispositivi di commutazione in bassa

tensione- Dispositivi di interfaccia uomo-macchina- Comunicazione industriale- Formazione e consulenza

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Agricola FabbricheVia Fabbriche 2/3 ALucignano (Arezzo)Tel. 0575 836152 www.agricolafabbriche.it

Alessi spaVia Privata Alessi, 628882 Crusinallo Omegna (Verbania)Tel. 0323 868611 www.alessi.com

Ancap spaVia Libia, 137066 Sommacampagna (VR)Tel. 045 8293088 www.ancap.it

Bang&Olufsen Prime SiteVia Della Spiga, 4620121 Milano Tel. 02 76024193 www.bang-olufsen.it

B.Morone srl Via Soresina, 720144 MilanoTel. 02 48012016Distributore esclusivo in Italia diAgraria San Francisco, Carlo Moretti David Trubridge, Gaia&Gino Halcyon Days, Herend, LabrazelLobmeyr, Robert Haviland&C. ParlonVal Saint Lambert, Zanetto Argenti www.bmorone.it

Borla Bohemia srl Viale Cirene, 420135 MilanoTel. 02 54001010Rappresentante generale per l’Italia di Ronawww.borla.net

Carlo Moretti srlFondamenta Manin, 330141 Murano (Venezia)Tel. 041 736588www.carlomoretti.com

Charme Italia srlStr. Circonvallazione 178/180 10026 Santena (Torino)Tel. 011 9454588Distributore esclusivo diRE di FIORI ITALIAwww.redifioritalia.com

Corrado CorradiVia Medici del Vascello, 820138 MilanoTel. 02 5099421Agente generale per l’Italia diKPM Porcellane di Berlinowww.corrado-corradi.it

ElectroluxCorso Lino Zanussi, 30 33080 Porcia (PN)www.electrolux.it

ELLEFFE Design srl Via Nuova, 140/14228883 Gravellona Toce (Verbania)Tel. 0323 344810www.lfdesignitalia.it

Giovanni Raspini srlLargo Torricelli, 152040 Pieve al Toppo (Arezzo)Tel. 0575 410330 www.raspini.it

Gewiss spaVia A. Volta, 1 24069 Cenate Sotto (BG) Tel. 035 946111 www.gewiss.com

LamartVia Juglaris, 810024 Moncalieri (Torino)Tel. 011 [email protected] esclusivo diPalais Royal

Lladró Italia srlVia P. G. Biumi, 1420128 - MilanoTel. 02 27201787www.lladro.com

L’Oca Nera srlVia Ugo Foscolo, 762010 Montecassiano (Macerata)Tel. 0733 290050www.locanera.it

Marta Frasiwww.martafrasi.it

MEISSEN ITALIA srlVia Monte Napoleone, 320121 Milano www.meissen.com

Messulam spaVia Rovigno, 1320125 MilanoTel. 02 283851Distributore esclusivo in Italia diLalique, Portmeirion Spode, Royal Copenhagenwww.messulam.it

Modigliani ID srlVia Gianbattista Vico, 1-300196 RomaTel. 06 6781715www.modigliani.it Montblanc Italia srlVia B.Crespi, 1920159 MilanoTel. 02 6901351www.montblancitalia.it

Nespresso Italiana spaGalleria San Babila, 4/d20122 MilanoTel. 800 39 20 29 www.nespresso.com

Perrier-JoüetPernod Ricard Italia spaCorso Buenos Aires, 5420124 MilanoTel. 02 205671www.pernod-ricard-italia.comwww.perrier-jouet.com

Taitù Showroom e MagazzinoVia Romagna, 3020090 Opera-MilanoTel. 02 90780606www.taitu.it www.taitu-eshop.com

Villeroy&Boch Arti della Tavola srlVia Sandro Sandri, 220121 MilanoTel. 02 655849.1www.villeroy-boch.com

WMF ITALIA spaVia della Meccanica, 2437139 VeronaTel. 045 8393511www.wmf.it

Indirizzi FIERE

Ambiente SPS/IPC/DRIVES/ITALIAMesse Frankfurt Italia srl Via Quintino Sella, 5 20121 MilanoTel. 02 8807781www.ambiente.messefrankfurt.comwww.sps-italia.netwww.messefrankfurtitalia.it

MacefFiera Milano spaStrada Statale 33 del Sempione, 2820017 Rho (Milano) Tel. 02 49971www.macef.itvvvvg

Maison&ObjetSaloni InternazionaliFrancesi srlVia Caradosso, 1020123 MilanoTel. 02 4343531www.maison-objet.com

BIG+BIHBangkok International Gift FairBangkok International Houseware FairThailand Trade CentreMilanoVia Albricci, 820122 MilanoTel. 02 89011467-77www.thaitradeitaly.comwww.bigandbih.com

TASTEStazione Leopolda, FirenzePitti Immagine srlVia Faenza, 11150123 FirenzeTel. 055 36931www.pittimmagine.com

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Identità Golose Corso Magenta, 4620123 Milanowww.magentabureau.itwww.identitagolose.it

Eataly Via Nizza, 230 101026 Torinowww.eataly.it

AZIENDELight and Designwww.artemide.comwww.flos.comwww.foscarini.comwww.kartell.itwww.luceplan.comwww.oluce.comwww.schiavon.itwww.seguso.com

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La vita ha il gusto di un attimo, che non si dimentica.

Una sensazione di perfezione. Spesso deriva da piccoli dettagli, come ad esempio un prodotto WMF. Tre lettere per qualitá, design e innovazione. Per questo si trovano nei posti più belli del mondo: nell‘Adlon Kempinski a Berlino come nella Queen Mary 2. E naturalmente a casa vostra. www.wmf.it

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