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Design and Estimation of Term Structure Models: An Introduction

Marco [email protected]

Istituto per le Applicazioni Istituto per le Applicazioni del Calcolo IAC - CNR del Calcolo IAC - CNR

Università di Varese Università di Varese Dipartimento di EconomiaDipartimento di Economia

Master in Calcolo Scientifico

Dipartimento di Matematica

Università degli Studi “La Sapienza” Roma

6 Maggio 2005

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• Consideriamo un mercato in cui gli investitori comprano e vendono discount bond, ovvero titoli che pagano un certo valore nominale ad una determinata data futura.

• Uno zero coupon bond è un titolo per il quale, a fronte del pagamento in t0 del prezzo P (t0, tm), si acquisisce il diritto a ricevere l’importo K al tempo tm.

• Il tempo tm è detto scadenza (maturity) del titolo. • L’intervallo temporale tm – t0 è definito come la vita residua

dello stesso.• Titoli di questo genere vengono emessi generalmente da

istituzioni pubbliche (Stato, Regioni, etc.) o da organismi privati (società per azioni, banche).

• In quanto segue si farà sempre riferimento ad emittenti è un organo statale, escludendo in tal modo dalla trattazione ogni rischio connesso al rimborso.

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• Al momento della emissione del titolo l’emittente riceve il

prezzo e si impegna a corrispondere a scadenza il valore nominale.

• Dunque secondo il suo particolare punto di vista l’operazione ha le stesse caratteristiche di quella consistente nell’accendere un debito da restituire alla scadenza.

• E’ nella prassi degli operatori del mercato associare a ciascuna operazione concernente uno zcb un indice di rendimento chiamato tasso di rendimento effettivo

a scadenza:

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• Struttura per Scadenza dei Prezzi: Dato un mercato ove

siano negoziati zcb unitari, se all’istante t0 i prezzi rilevati per le scadenze t1, …..,tm , sono rispettivamente P(t0, t1), P(t0, t2), …. , P(t0, tm), questa sequenza costituisce la struttura per scadenza dei prezzi rilevata a quell’istante.

• E’ immediato, a partire dalla struttura per scadenza dei prezzi, costruire la struttura per scadenza dei rendimenti (effettivi):

i(t0, t1), i(t0, t2), …., i(t0, tm).

• Se la struttura per scadenza dei prezzi è lo strumento base nelle applicazioni, la struttura dei rendimenti fornisce all’operatore una immediata informazione sintetica sul tipo di relazione vigente in quel momento fra rendimento e durata dell’operazione.

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• Nel mercato italiano esiste, fra i titoli emessi dallo Stato, un esempio di zcb: si tratta dei Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) emessi dal Tesoro per fronteggiare temporanee esigenze di cassa da parte della Tesoreria dello Stato.

• La loro emissione avviene ogni quindici giorni ed hanno scadenza tre, sei o dodici mesi.

• Le modalità di emissione sono quelle di un’asta alla quale possono partecipare in qualità di potenziali acquirenti istituti bancari ed altri organismi o di intermediazione finanziaria riconosciuti come dealers.

• Fissato il valore di rimborso i valori d’asta sono i prezzi ai quali gli operatori sono disposti ad acquistare.

• il prezzo di emissione è un prezzo medio di aggiudicazione, cui fare riferimento per gli aspetti fiscali dell’operazione.

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• Una volta acquistati dagli investitori istituzionali che hanno partecipato al collocamento i BOT vengono trattati sul mercato secondario in base alle quotazioni che sono il risultato dell’interazione fra domanda e offerta.• Le quotazioni riportate sui listini sono fatte su base 100, come se tale fosse il valore di rimborso.

• I bullet bonds emessi dallo Stato e circolanti sul mercato italiano sono i Buoni Poliennali del Tesoro (BTP) emessi dal Tesoro per fronteggiare impegni di spesa a lungo termine (opere pubbliche, interventi di sostegno a determinate categorie, ecc).

• I titoli in questione portano cedole che sono pagabili semestralmente con un rimborso finale del capitale.

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• I titoli a cedola variabile di emissione pubblica negoziati sul mercato italiano sono i Certificati di Credito del Tesoro (CCT).

• tutto simili ai BTP si differenziano da questi per l’ammontare della cedola, variabile e scindibile in due componenti:

• 1. Lo spread, è una percentuale fissata all’emissione.

• 2. La parte variabile calcolata in relazione ai tassi di rendimento dei BOT nel periodo precedente la maturazione della cedola.

• Titoli di questo tipo sono in grado di adeguarsi alle variazioni L’investimento in questa delle condizioni del mercato in virtù del loro legame con i rendimenti prevalenti nel periodo.

• L’investimento in questa tipologia di titoli assume dunque caratteri di aleatorietà che intervengono sia sulle modalità di valutazione che sulla determinazione degli indici di redditività.

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Un Semplice Modello di Equilibrio del Mercato

• Si ponga dunque che su di un mercato siano negoziabili n titoli i cui flussi cui danno origine siano articolati sullo scadenziario t = (t1, t2, ..., tm).

• I prezzi, quotati all’istante iniziale t0, siano rappresentati dal vettore (p1, p2, ..., pn).

• Il mercato può essere sintetizzato in una matrice X nella quale le colonne rappresentano i flussi generati dei diversi titoli:

• Si definisce poi un portafoglio come un vettore (α1, α 2, ..., α n).

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• Il flusso y generato dal portafoglio α lo si ottiene moltiplicando la matrice X per il vettore α :

• Definizione Dato un mercato definito al tempo t dal paniere fondamentale X e dal vettore dei prezzi p, si ha un arbitraggio di tipo A se esiste un portafoglio α che genera il flusso y = X α, per il quale è:

< α,p> = 0 e y ≥ 0 con almeno una disuguaglianza stretta,

mentre si ha un arbitraggio di tipo B se esiste α per il quale è

< α,p> < 0 e y ≥ 0.

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• Imporre la condizione che il flusso generato dal portafoglio non

comporti esborsi equivale a porre l’insieme di disequazioni di vincolo:

• Si formula il problema di minimo vincolato: ricercare il portafoglio che abbia costo minimo e che verifichi i vincoli

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• In primo luogo l’origine appartiene alla regione delle soluzioni ammissibili definita dal sistema di disequazioni.

• Se questa è anche una soluzione ottima del problema, in tal caso il portafoglio di costo minimo ha componenti nulle: αi = 0.• Da ciò consegue che non vi sono opportunità di arbitraggio: il

costo di tale portafoglio è nullo e nulli sono anche tutti gli elementi del flusso futuro.

• Un qualunque altro portafoglio ammissibile che prevedesse componenti positive non può costituire una soluzione di minimo: il suo costo sarebbe maggiore di zero.

• Resta da chiedersi se una soluzione ammissibile β, con componenti solo negative o nulle, può essere ottima.

• Si ha < β,p><0, mentre yβ≥ 0, quindi β è un arbitraggio.• La situazione può essere migliorata scegliendo il portafoglio

k β, con k > 0.• Se esiste un portafoglio α di arbitraggio questo non e’ di

minimo. Il problema non ha soluzioni finite.

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Conclusioni• Una volta impostato il problema e richiesta la sua

soluzione, si possono avere le alternative:• 1. Si ottiene α = 0.• 2. Non si ottiene alcuna soluzione (caso illimitato). • Nella prima ipotesi il mercato definito da (X,p) risulta

in equilibrio, nella seconda sono presenti opportunità di arbitraggio.

• Teorema (Assenza di Arbitraggi) Il mercato definito da (X,p) non presenta opportunità di arbitraggio, se e solo se esiste un vettore v>0 t.c: p = vTX.

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Metodologie di Stima della Struttura per Scadenza

• La quasi totalità delle applicazioni che riguardano il mercato delle obbligazioni ed i modelli cui queste fanno riferimento hanno come necessario punto di partenza la conoscenza della struttura per scadenza.

• Qualsiasi attualizzazione debba essere fatta in relazione a flussi futuri richiede questo strumento con il quale risulta anche definito il concetto di equilibrio.

• Tutti i metodi di cercano di estrarre dalle quotazioni effettive dei titoli la sottostante struttura

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Criteri si selezione dei Titoli• La prima difficoltà che si incontra riguarda la scelta dei titoli dai quali partire per effettuare le elaborazioni. • Il criterio della massima omogeneità è il principio base al quale

far ricorso se si vogliono evitare risultati fortemente distorti. • Omogeneità significa che i titoli selezionati devono essere

quanto più possibile “simili” secondo diversi criteri.• Quello principale riguarda la rischiosità degli stessi.• Mescolare obbligazioni emesse da società private e titoli del debito pubblico darebbe certamente luogo a modelli

fortemente distorti.• Il diverso rischio intrinseco (legato alla solvibilità degli

emittenti) ne influenza certamente il rendimento e di riflesso il prezzo corrente.

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• La relazione di partenza sul Teorema di non Arbitraggio:

• Una prima, sommaria classificazione, relativa ai tipi di struttura che si possono ottenere è quella che distingue fra strutture di tipo discreto e continuo.

• Le prime consentono di ottenere fattori di attualizzazione riferiti a specifiche scadenze: v(t0,t1), v(t0,t2),….., v(t0,tm).

• Le seconde intendono fornire funzioni continue nella variabile

scadenza, v(t0,s), in grado di fornire fattori di attualizzazione per qualsiasi epoca futura s.

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Strutture Discrete: Il Bootstrapping• Si ponga ora che per le scadenze più vicine, ad esempio le prime

k, sul mercato siano trattati zcb unitari. I prezzi di questi titoli forniscono parte della struttura per scadenza:

P(t0,t1), P(t0,t2),….., P(t0,tm).• Il primo titolo con cedola abbia scadenza in tk+1, prezzo pk+1. • Poniamo yk+1 = v(t0,tk+1), sia Ck+1 la cedola corrispondente, è

sufficiente a risolvere rispetto a yk+1 la semplice equazione:

• Una volta individuato v(t0,tk+1), si passa al titolo con la scadenza successiva utilizzando i fattori di sconto già calcolati, e così via fino al completamento dello scadenziario.

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Strutture Discrete: Il Bootstrapping• Il metodo del bootstrapping ha una valenza essenzialmente

esplicativa: il problema principale è quello di ottenere l’effetto di sincronia e la riduzione dello scadenziario ad un numero di epoche pari al numero dei titoli esistenti.

• Il modo più diretto per avere uno scadenziario ben fatto (cioè con le poste equiintervallate) è quello di scegliere solo titoli che verificano tale condizione.

• Questa drastica soluzione spesso non è praticabile perchè in genere contrasta con gli obiettivi per i quali si vuole determinare la struttura, ed inoltre impone una scelta che potrebbe essere in conflitto con altri criteri (tipo l’omogeneità).

• Fra le soluzioni approssimate una che trova largo uso presso gli operatori del mercato, è quella che fa ricorso alla interpolazione lineare.

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Strutture Discrete: Il Metodo del TIR• Si ricorda che il TIR di un flusso x il cui prezzo sia P è il tasso

tale che, in regime di capitalizzazione composta, rende il prezzo del flusso uguale al valore attualizzato delle sue poste:

• Con questa metodologia, si associa ad ogni scadenza tj il rispettivo TIR del titolo con cedole, ottenendo la struttura per scadenza dei rendimenti:

• i(t0, t1) = TIR1 , i(t0, t2) = TIR2 ,………, i(t0, tm) = TIRm

• Per aggirare il calcolo del TIR, si possono utilizzare titoli che quotano alla pari (par bonds), per cui i*= C/K.

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Strutture Continue: Metodi Polinomiali• Lo schema più generale al quale si possono ricondurre tutti i

metodi maggiormente utilizzati, esprime la generica struttura w(t0, s) nel modo seguente:

• Essendo i coefficienti ah dei parametri che devono essere determinati.

• Considerando un paniere di titoli rappresentativo del mercato (X,p), definiamo l’errore ε = p – vT X.

• L’individuazione del vettore dei parametri a avviene attraverso un procedimento di minimizzazione di una qualche funzione degli errori εi, ad esempio || ε ||2.

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Strutture Continue: Metodi Polinomiali• La via più semplice per ottenere la funzione v(0,t) è quella di

porre fh(τ) = τh-1 in modo da ottenere una forma polinomiale:

• Si costruisca la matrice T:

• Per cui si ha v(0,tj) = < b, Tj>, Tj riga j-esima di T.

• In tal caso, posto si ottiene facilmente lo stimatore

b = Q-1 h, essendo h = pTXTT.

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Strutture Continue: Un Esempio• Consideriamo 8 BTP (i dati sono tratti dal listino dell’11

maggio 2001):

• Lo scadenziario è t = (0.09, 0.17, 0.22, 0.38, 0.42, 0.59, 0.67, 0.72, 0.88, 0.92, 1.09, 1.22, 1.38, 1.59, 1.72, 1.88, 2.09, 2.22, 2.38, 2.59, 2.88, 3.09, 3.59).

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• Il vettore dei prezzi èp = (102.034, 101.232, 100.542, 99.393, 108.525, 110.662, 116.971, 103.992)• La matrice Q = TTXXTT assume la forma:

• mentre il vettore h = pTXTT è: h = (96589.467, 180380.072, 419914.079, 1122957.184) .

• risolvendo il sistema Qb=h, si ha b=Q-1h, e dunque:

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• La struttura per scadenza dei prezzi assume così la forma seguente:

• Il primo termine, 0.9950787 è relativamente prossimo ad uno e pertanto non si ritiene necessario risolvere il problema vincolato associato.

• La funzione del tasso forward istantaneo è:

• Il cui grafico è

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• L’andamento presenta una inversione di tendenza in corrispondenzaal tempo τ = 2.245.

• Ciò significa che il mercato dovrebbe considerare quell’epoca come una sorta di momento critico in corrispondenza al quale le remunerazioni per impieghi di durata istantanea subiscono un radicale mutamento.

• Alla base di ciò non vi è alcuna ragione di tipo economico.

• Si tratta dell’effetto da attribuire alla particolare forma scelta per la rappresentazione della curva dei fattori v(τ).

• La forma analitica delle fh finisce con l’avere conseguenze che vanno ben al di là degli aspetti computazionali.

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• Infine, per avere un’idea di come la curva individuata si adatti ai dati originari, cioè ai prezzi di listino degli otto BTP, costruiamo il vettore V = (v (0,t1) , ..., v (0,t23)) dei fattori di attualizzazione relativi allo scadenziario completo.• Il vettore dei prezzi teorici è: P*= VT X.• Il vettore d=P-P*, fornisce l’errore nel prezzaggio di ciascun titolo, ed effettuando i calcoli si ottiene:

d=(0.0120, 0.0488, 0.0834, 0.05184, 0.0013, 0.1901, 0.1200, 0.0287)

• I valori sono accettabili, dato che il massimo scarto è dell’uno per mille.•Il metodo polinomiale dà risultati buoni se ci si limita ad impiegarlo su di un orizzonte temporale non troppo esteso e comunque mai oltre la data della scadenza più lontana fra quelle dei titoli che compongono il paniere di base.

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Strutture Continue: Metodi Esponenziali

• Verso la fine degli anni ottanta Nelson e Siegel hanno suggerito di modellare direttamente la curva dei tassi forward istantanei.

• Scegliendo una forma funzionale sufficientemente liscia, viene eliminato il problema del repentino cambiamento dell’andamento dei tassi forward.

• La famiglia di funzioni di Nelson e Siegel è:

• E’ possibile risalire alla struttura v(τ):

• Le difficoltà si spostano dalla parte implementativa del metodo.

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Strutture Continue con Modelli Diffusivi• Seguendo la legge di capitalizzazione composta continua il

prezzo al tempo t di un discount bond con time-to-maturity T, dove t+T=s, è definito come il valore nominale scontato al tasso spot R(t,T):

• Definiamo il tasso spot istantaneo come

• Assumiamo che il tasso istantaneo si evolva secondo un processo stocastico markoviano a tempo continuo e spazio degli stati continuo.

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• Questi processi di diffusione possono essere descritti dalla seguente equazione differenziale stocastica:

• Data l’ipotesi sull’evoluzione markoviana del tasso di interesse, il prezzo sarà funzione del tasso istantaneo spot al periodo iniziale:

• Infine si assume che il mercato sia efficiente, ovvero che non ci siano costi di transazione, che l’informazione sia disponibile simultaneamente a tutti e gli investitori siano razionali.

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L’equazione della Term Structure• Poiché il prezzo del discount bond è funzione del tasso di

interesse istantaneo, possiamo applicare il lemma di Ito:

• I parametri sono dati dalle espressioni

• L’ipotesi di assenza di opportunità di arbitraggio implica che consente di definire il premio per il rischio di un discount bond

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L’equazione della Term Structure• La funzione di prezzo risolve l’equazione differenziale:

• Questa equazione alle derivate parziali può essere risolta considerando la condizione al contorno .

• La soluzione è data dalla seguente espressione:

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Un caso specifico: il modello di Vasicek (1977)• Il premio per il rischio è indipendente dalla data e dal livello del

tasso spot ed è posto pari alla costante q.

• il tasso spot segue un processo di Ornstein-Uhlenbeck:

• con α >0 e momenti

• L’equazione della term structure ammette la soluzione

dove

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Il Modello di Vasicek• Dalla relazione , possiamo ricavare

• La forma della curva dipenderà dal valore assunto al tempo t dal tasso r. Possiamo distinguere tre casi:

• la funzione è monotona crescente.

• la funzione è monotona decrescente.

• la funzione ha una “gobba”.

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0.135Term Structure

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0 50 100 150 2000.09

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0.095Term Structure

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Il Modello di Vasicek• La differenza tra i tassi forward ed i tassi spot attesi definisce il

premio per la liquidità. • Date le relazioni

• il premio per la liquidità implicito nella term structure è dato dalla seguente espressione:

• L’andamento di questa differenza è definito da q: monotona crescente , per è monotona decrescente, per ha una forma a “gobba”.

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Metodi di Stima: Regressione Non-lineare

• E’ possibile utilizzare tecniche di regressione multipla applicate alla relazione p(t) = vT(t,t+T)X + ε(t).

• L’errore ε riflette la presenza di costi di transazione, l’imposizione fiscale, l’asincronia dei prezzi rilevati e le altre imperfezioni di mercato.

• I residui sono assunti indipendenti e normalmente distribuiti, con media zero.

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Metodi di Stima: Regressione Non-lineare• La varianza dei residui è proporzionale alle derivate dei prezzi

dei titoli rispetto ai rendimenti a scadenza (ossia ai prodotti tra le duration e i rispettivi corsi tel quel).

• La duration [Macaulay (1938)] è una misura che riassume la distribuzione dei cash-flows attesi da un titolo a cedola prefissata:

• Gli errori nei prezzi dei titoli con scadenza molto ravvicinata hanno un ordine di grandezza inferiore a quelli dei titoli a lunga scadenza.

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Metodi di Stima: Il filtro di Kalman• Il tasso spot è una combinazione lineare

di k variabili di stato:

• Le variabili seguono un CIR univariato:

• La soluzione dell’equazione differenziale per la struttura a temrine prende la forma seguente:

• I coefficienti Ai e Bi hanno una forma esplicita uguale a quella del modello CIR ad un fattore (r).

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Metodi di Stima: Il filtro di Kalman• Discretizzando le equazioni, otteniamo il sistema:

dove y,v sono vettori Kx1, R ed A sono vettori m x 1, Φ è una matrice diagonale K x K, B è una matrice m x K, mentre Rt=(Rt(t+Ti))i, per i=1,….,m.

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Metodi di Stima: Il filtro di Kalman• L’errore vj,t ha un’aspettazione condizionata nulla e varianza

condizionata uguale a

• Il sistema è una esatta versione discreta del modello CIR.• Nella stima si aggiunge un errore di misurazione ε al termine

Rt.

• I parametri fissi del modello sono stimati con il metodo della massima verosimiglianza, utilizzando il filtro di Kalman per calcolare le stime dei fattori non osservabili del modello.

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Metodi di Stima: Il filtro di Kalman• Le innovazioni dei tassi sono definiti dalle quantità:

dove è una stima di yt-1 basata su ut-1 e su

• Le innovazioni delle variabili di stato sono definite da

• Il filtro di Kalman è un modello lineare per calcolare stime delle variabili di stato

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Metodi di Stima: MLE• Lo stimatore ML è ottenuto massimizzando la funzione:

• Il vettore β contiene tutti i parametri fissi del modello da stimare.

• Le stime dei parametri vengono ottenute risolvendo le condizioni del primo ordine