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Bollettino Mensile delle Novità Febbraio 2011

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Hyperion 2Gimell 8CPO 8Chandos 11Audite 13Testament 14LSO 15Supraphon 16Tactus 17Urania 18Playa Sound 18Esoteric 19Groove Note 20Hi-Q Records 21Audio Wave 21JVC XRCD 22OMR 22ORG 23Pure Pleasure 23Reference Recordings 24Speackers Corner 24Stockfi sch 25JVC 26MA Recordings 26

Più premiati 27

In questo numero…

FRANZ LISZTINTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTELeslie Howard, pianoforte

CDS44501/98(98 CD + CD bonus a prezzo speciale)

Con i suoi 99 CD (equivalenti a oltre cinque giorni di ascolto ininterrotto), l’integrale delle opere per pianoforte di Franz Liszt realizzata da Leslie Howard è una delle imprese più monumentali che la storia della discografia ricordi e in quanto tale è citata nel Guinness dei Primati come l’edizione discografica più vasta mai portata a termine da un solo interprete (un record che crediamo sia molto difficile strappargli). Grazie a un’interpretazione che sarebbe riduttivo non definire titanica sia sotto l’aspetto tecnico sia sotto quello espressivo, quest’edizione rappresenta un must impedibile per tutti gli estimatori del grande pianista-compositore ungherese. In questa integrale è possibile ascoltare tutti i brani per pianoforte e per pianoforte e orchestra scritti da Liszt, compresi quelli scoperti negli ultimi mesi e presentati nei tre New Discove-ries che nel corso degli ultimi anni si sono aggiunti ai 57 volumi originali. «L’erculea integrale lisztiana portata a termine da Leslie Howard […] Le interpretazioni del pianista australiano sono a dir poco esemplari, rivelando la profonda partecipazione emotiva che ci si aspetta di trovare in un interprete lisztiano di questa leva-tura» (Gramophone) «Le nostre conoscenze della produzione di questo straordinario compositore si sono enormemente allargate grazie all’autorevolezza, alla musicalità e alla insuperabile pa-dronanza tecnica di Leslie Howard e al grande impegno culturale della Hyperion, senza i quali gli appassionati della grande musica sarebbero sicuramente molto più poveri» (International Record Review) «Secondo l’unanime parere di tutti gli addetti ai lavori, Leslie Howard è di gran lunga il più grande interprete vivente delle opere di Franz Liszt e nella sua monumentale integrale è riuscito a mettere in luce la verve, il carisma, i toni incredibilmen-te innovativi e gli innumerevoli spunti intellettuali presenti nella produzione del grande compositore ungherese.

Note i

n italiano

Primo piano 15

LSO0

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Gustav MahlerSINFONIA N.5London Symphony OrchestraValery Gergiev

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LLLLeeeeessssslliiieeee HHHHooooowwwwaaaaarrrrrddddd

lalalalala pppppiùiùiùiùiù gggggrarararararandndnddn e e e ininntetetegrgrralalalle e e mamamaii ii popopoopop rtrtrtrtrtatattatataa aa a a aa a tetetetetermrmrmmrmininininnine e e e dadadadddada uuuuun nnn n n sosososoololoololo aaartrtrtisissisistatatatt

TTTTTTTuuuuuuutttttttiiii iiii vvvvvoooolluuuuuummmmmmiiiii dddddeeeeeeellllllllaaaa ssssseeeeerrrrriiiieeeeeaaaaaaa 1111110000000 €€€€€€€ aaaaaa CCCCCCDDDDDD ppppppeeeeerrrr ttttttuuuuutttttttttooooo iiiiiilllll 22222220000001111111111

PREZZO CONSIGLIATO A CD

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THE ROMANTIC VIOLIN CONCERTO - VOL. 10FRÉDÉRIC D’ERLANGER - FREDERIC CLIFFEPhilippe Graffin, violinoBBC National Orchestra of Wales, David Lloyd-Jones

CDA67838 (CD alto prezzo)

F. d’Erlanger: Concerto per violino e orchestra op. 17; Poëme per violino e or-chestra F. Cliffe: Concerto per violino e orchestraLa collana The Romantic Violin Concerto taglia il traguardo dei primi dieci volumi proponendo tre opere virtualmente sco-nosciute di due composi-

tori che trascorsero gran parte della loro vita in Inghilterra. La carriera di compositore di Frederic Cliffe fu tanto lumi-nosa quanto breve. Infatti, se la sua opera prima fu accolta con grandissimo entusiasmo, l’astro di Cliffe scomparve con la stessa rapidità con cui si era manifestato e oggi al suo nome sono legate appena sei opere, tra cui il Concerto per violino e orchestra presentato in questo disco. Questo lavoro venne tenuto a battesimo da Tivadar Nachéz, un vir-tuoso di grande talento originario di Budapest, a cui Cliffe rese omaggio inserendo nel Finale parecchi spunti legati al patrimonio musicale ungherese. Il barone Frédéric d’Erlan-ger nacque a Parigi da padre tedesco e madre americana e durante la sua adolescenza si trasferì a Londra. Dopo aver ottenuto la cittadinanza inglese, d’Erlanger si dedicò alla valorizzazione dei compositori contemporanei e divenne amministratore della London Philharmonic Orchestra, de-dicandosi con passione anche alla composizione. Protago-nista di questo splendido disco è Philippe Graffin, che chi conosce bene il catalogo della Hyperion ha avuto modo di apprezzare in diversi dischi, tra cui il primo volume della serie The Romantic Violin Concerto dedicato ai tre concerti di Camille Saint-Saëns.

AA.VV.THE MUSIC OF ROMEThe Cardinall’s Musick, Andrew Carwood

CDA67860 (CD alto prezzo)

F. Anerio: Salve Regina A. Stabile: Kyrie eleison; Credo; Crucifixus F. Soriano: Christe eleison; Et ascendit in caelum G.A. Dragoni: Kyrie eleison; Qui tollis peccata mundi G. Pierluigi da Palestrina: Gloria; Cantantibus organis Anonimo: Domine Deus, Agnus Dei R. Giovan-nelli: Et in Spiritum Sanctum P. Santini: Sanctum C. Mancini: Agnus Dei G. Allegri: De lamentatione Jeremiae prophetae; Miserere mei, Deus; Incipit lamentatio Jeremiae prophetae; Gustate et videte

Andrew Carwood e i componenti dell’ensem-ble Cardinall’s Musick devono essere stati dav-vero buoni nel 2010, vi-sto che per l’ultimo volu-me della loro integrale delle opere sacre di Wil-liam Byrd Babbo Natale ha portato loro addirittu-ra il Gramophone Recor-

ding of the Year Award. Per dare un’idea dell’eccezionali-tà di questo riconoscimento, basta pensare che nell’arco degli ultimi 30 anni i critici di Gramophone lo hanno asse-gnato solo a due registrazioni di musica antica, rendendo omaggio a quella che è ormai considerata la formazione più autorevole del mondo nel repertorio sacro rinascimen-tale. Date queste premesse, non è difficile capire con quanta impazienza gli appassionati di tutto il mondo atten-dessero il nuovo disco del gruppo di Carwood. Per fortuna l’attesa è ormai finita e possiamo apprezzare questo disco comprendente una serie di brani composti verso la fine del XVII secolo per la Cappella papale che spaziano dal Mise-rere di Gregorio Allegri, una delle opere più suggestive e conosciute di questo periodo, a un’opera decisamente biz-zarra e di rarissima esecuzione, che venne scritta da sette dei compositori più famosi attivi a Roma tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo. Questo lavoro di équipe si concretizzò nella Missa Cantantibus organis, una messa a dodici voci che rende omaggio da un lato a santa Cecilia e dall’altro a Giovanni Pierluigi da Palestrina.

LOUIS SPOHRSINFONIE N. 8 E N. 10Orchestra della Svizzera Italiana, Howard Shelley

CDA67802 (CD alto prezzo)

L. Spohr: Ouverture a Der Zweikampf mit der Ge-liebten WoO50; Sinfonia n. 8 op. 137; Sinfonia n. 10 WoO8I primi tre volumi dell’af-fascinante integrale delle sinfonie di Louis Spohr portata avanti dall’Or-chestra della Svizzera Ita-liana diretta da Howard

Shelley hanno contribuito a risvegliare l’interesse per un compositore che fu considerato tra i più grandi esponenti del mondo musicale della sua epoca, soprattutto in Inghil-terra, dove i nobili appassionati di musica facevano a gara per vezzeggiarlo e averlo ospite nei loro eleganti salotti.

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ERWIN SCHULHOFFSONATE PER VIOLINO E PIANOFORTETanja Becker-Bender, violino; Markus Becker, pianoforte

CDA67833 (CD alto prezzo)

E. Schulhoff: Suite per violi-no e pianoforte WV 18; Sona-ta n. 1 per violino e pianofor-te WV 24; Sonata per violino solo WV 83; Sonata n. 2 per violino e pianoforte WV 91La violinista tedesca Tanja Becker-Bender si è messa in grandissima evidenza nel panorama discografico con una strabiliante versione

dei Capricci op. 1 di Paganini salutata con unanime entusiasmo dalla stampa specializzata di tutto il mondo. Il suo secondo disco per la Hyperion la vede al fianco di Markus Becker, a sua volta protagonista di due dischi di alto livello pubblicati dall’etichetta inglese. Grande appassionato di jazz, vicino sotto molti aspetti all’estetica dadaista e surrealista e comunista convinto sono solo alcune delle etichette che vengono in mente quando si parla di Erwin Schulhoff, tuttavia la figura di questo straordinario com-positore non può essere limitata a una serie di stereotipi e in mol-ti casi sfugge a qualsiasi categorizzazione. Questo enfant prodi-ge nato a Praga iniziò a studiare musica nella gloriosa tradizione austro-tedesca molto prima di compiere dieci anni e in seguito si perfezionò con due maestri del calibro di Max Reger e di Fritz Steinbacher. La musica di Schulhoff fu caratterizzata da una in-credibile originalità in tutte le fasi della sua carriera e – come si può facilmente notare ascoltando questo disco – nelle sue opere per violino e pianoforte il virtuosismo appare sempre gradevole e non scade mai in uno sfoggio di bravura fine a se stesso.

Tanja Becker-Bender su HYPERION:

NICCOLÒ PAGANINI24 CAPRICCI OP. 1CDA67763 (CD alto prezzo)GRAMOPHONE EDITOR’S CHOICE

AA.VV.MUSICA PER IL REGNO DI GIACOMO IRobert Quinney, organoWestminster Abbey Choir, James O’Donnell

CDA67858 (CD alto prezzo)

T. Tomkins: Be strong and of a good courage; O sing unto the Lord a new song; When David heard; Then David mourned O. Gibbons: Great king of gods; O all true faithful hearts; Fancy in do maggiore fa ut; Fancy in Gamutt flat; See, see the Word is incarnate; Fan-

L’Ottava Sinfonia è uno dei lavori sinfonici più tradizionali di Spohr, mentre la Decima – ultimo tassello del suo catalogo sinfonico – è rimasta inedita fino al 2006, anno in cui venne riscoperta nei polverosi scaffali della ex Biblioteca di Stato Prus-siana di Berlino. Nonostante le loro differenze stilistiche, queste due opere appaiono ancora fresche e molto piacevoli. Penultimo volume di una integrale di grande interesse, questo disco rappre-senta un importante documento per comprendere l’evoluzione del gusto musicale nella prima metà del XIX secolo.

Già disponibili di Louis Spohr:

SINFONIE N. 1 E N. 2CDA67616 (CD alto prezzo)

SINFONIE N. 3 E N. 6CDA67788 (CD alto prezzo)

SINFONIE N. 4 E N. 5CDA67622 (CD alto prezzo)

MILI BALAKIREVOPERE PER PIANOFORTEDanny Driver, pianoforte

CDA67806 (CD alto prezzo)

M. Balakirev: Sonata in si bemolle minore; Notturno n. 2; Mazurka n. 1; Mazurka n. 2; Valzer n. 4; Scherzo n. 1; Polka in fa diesis minore A. Taneev: Valse-Caprice n. 2 M. Glinka: L’allodolaPer Danny Driver il 2010 è stato un anno da incorni-ciare, degnamente coronato dalle recensioni entusiasti-

che – e dalla nomination ai Gramophone Award – con cui sono stati accolti i suoi dischi pubblicati dalla Hyperion. In partico-lare, le sue autorevoli e brillantissime registrazioni dedicate a York Bowen e a Carl Philipp Emanuel Bach lo hanno inserito di diritto nel ristrettissimo novero dei pianisti “da tenere d’occhio”. In questo disco il virtuoso inglese si accosta a uno dei colossi del repertorio russo, proponendo alcune splendide pagine pianisti-che di Mili Balakirev, un autore che continua a essere conosciuto quasi esclusivamente per la celeberrima Islamey. L’ampia So-nata in si bemolle maggiore è ritenuta da molti studiosi uno dei lavori più rappresentativi della letteratura pianistica russa della seconda metà del XIX secolo, un fatto che rende incredibile la sua quasi totale assenza sia dai cataloghi discografici sia dai pro-grammi delle stagioni concertistiche. Grazie a Driver, la Hype-rion prosegue nella sua meritoria rivalutazione del repertorio meno conosciuto, una missione di cui tutti gli appassionati della grande musica non possono che esserle riconoscenti.

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tazia of foure parts; Hosanna to the Son of David; O Lord, in thy wrath rebuke me not; Almighty and everlasting God; Preludium; O clap your hand E. Hooper: Great Service R. Ramsey: How are the mighty fallen

Questo affascinante disco propone una splendida an-tologia di opere composte durante il regno di Giacomo I. Il compositore più famo-so presente in questo disco è Orlando Gibbons, di cui vengono eseguite O clap your hands, un’opera carat-terizzata da una straordina-ria scrittura contrappuntisti-

ca, e See, see the World is incarnate, un verse anthem molto originale basato su un testo sacro utilizzabile in tutti i periodi li-turgici. In ogni caso, l’opera più eloquente e intensa presentata in questo disco non venne composta per essere eseguita nell’Abba-zia di Westminster, ma per una cerimonia reale. I commoventi lamenti di Davide vennero messi in musica da parecchi compo-sitori del XVII secolo, pur non trovando posto in nessuna liturgia sacra. Secondo alcuni studiosi, queste opere sarebbero state composte in occasione della morte del principe di Galles Henry, scomparso nel novembre del 1612. In questi lamenti di carattere profano i compositori diedero voce al dolore del re (che nel testo vede Davide piangere la morte del figlio Assalonne) e del prin-cipe Charles (nelle sezioni di Gionata, nelle quali il re definisce il suo amico con il termine di fratello). In questo disco è possibi-le ascoltare il pezzo di Assalonne più conosciuto in assoluto, il When David heard di Thomas Tomkins, con la non meno com-movente versione del testo di Gionata Then David mourned.

ANTON ARENSKYOPERE PER PIANOFORTEStephen Coombs, pianoforte

CDH55311 (CD medio prezzo)

A. Arensky: Sei Caprices op. 43; Sei Pezzi op. 53; Ventiquattro Pezzi carat-teristici op. 36; Sei Esquisses Près de la mer op. 52; Quatre Morceaux op. 25; Quatre Études op. 41Stephen Coombs porta avanti la sua straordina-ria collana Russian Piano

Portraits con un disco di grandissimo interesse dedicato all’opera di Anton Arensky, una delle figure meno cono-sciute del pantheon pianistico russo della seconda metà del XIX secolo. Definito «bon viveur extraordinaire», Arensky si immerse nella vita mondana di Mosca – suscitando la ri-

provazione dei suoi colleghi più bacchettoni – ma fu anche un didatta di grande talento, che annoverò tra i suoi allievi parecchi musicisti destinati a far parlare molto di sé come Rachmaninov, Scriabin, Glière e Grechaninov. In effetti, fu proprio Arensky a porre negli anni Ottanta del XIX secolo le premesse che consentirono al panorama musicale della capitale russa di rivaleggiare con quello di San Pietrobur-go. I brani pianistici di Arensky possiedono una spontanei-tà molto affascinante e un’invenzione melodica intrisa di uno spiccato lirismo. Sotto il profilo dei contenuti, queste opere presentano spunti sorprendentemente nostalgici, che trovano espressione in una scrittura gradevolmente familia-re, per quanto basata su una costruzione molto originale sia sotto l’aspetto melodico sia sotto quello armonico. Da tutto questo deriva una musica in grado di suscitare un gran nu-mero di emozioni, forse non drammatiche e passionali ma sicuramente in grado di dare la stura a profonde riflessioni personali.

PERCY GRAINGERJUNGLE BOOK E ALTER OPERA CORALIJohn Mark Ainsley, David Wilson-JohnsonPolyphony, Stephen Layton, direttore

CDH55433 (CD medio prezzo)

P. Grainger: Shallow Brown; Jungle Book; Good-bye to love; Died for love; The power of love; The Ri-val Brothers; Six dukes went afishin’; The sprig of thyme; Willow, willow; Recessio-nal; Lord Maxwell’s go-odnight; The Three Ravens; The running of shindand; Early one morning; The

love song of Har Dyal; My love’s in GermanieCon questa attesissima ristampa nella collana a medio prezzo Helios, la Hyperion vuole commemorare il cinquantesimo anniversario della scomparsa di Percy Grainger, avvenuta nel febbraio del 1961. Un harmonium, quattro chitarre, due man-dole, due mandolini, due ukulele, un ottavino, tre clarinetti, un clarinetto basso, un fagotto, un controfagotto, due sax contralti, un corno, una corposa formazione di archi, un pia-noforte, un baritono e un coro formano il vastissimo organico richiesto per il celebre affresco marino Shallow Brown. Que-sto disco riveste una grande importanza anche per contenere la prima registrazione mondiale del Jungle Book. Gli undici movimenti dal carattere molto contrastante di quest’opera tratteggiano in maniera estremamente realistica i sentimenti contenuti nel romanzo più famoso di Kipling e a proposito di questo lavoro Grainger scrisse che era stato composto come una forma di «protesta contro la civiltà». GRAMOPHONE EDITOR’S CHOICE - GRAMOPHONE CRITICS’ CHOICE

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ALEKSANDR GRECHANINOVVESPRIHolst Singers, Stephen Layton

CDH55352 (CD medio prezzo)

A. Grechaninov: Nïne silï nebesnïya (Ora il po-tere del cielo) op. 58 n. 6; Vo tsarstvii Tvoyem (Nel tuo regno) op. 58 n. 3; Nïne otpushchayeshï (Si-gnore, ora lascia che il tuo servo) op. 34 n. 1; Vsenoshchnoye bdeniye (Vespri) op. 59Dopo aver iniziato a stu-

diare musica al Conservatorio di Mosca con Anton Aren-sky, nel 1890 Aleksandr Grechaninov si trasferì a San Pietroburgo per perfezionare la sua tecnica compositiva con Rimsky-Korsakov, che esercitò su di lui una grande influenza, aiutandolo anche a compiere i primi passi della sua carriera di compositore. Dopo la Rivoluzione d’Otto-bre Grechaninov provò un crescente disagio nei confronti del nuovo ordine introdotto nell’Unione Sovietica e nel 1925 la abbandonò per non farvi più ritorno, ottenendo nel 1946 la cittadinanza americana. Compositore tanto proli-fico quanto insolitamente versatile, Grechaninov scrisse opere, sinfonie, lavori cameristici, oltre 250 pagine vocali e un gran numero di brani dedicati all’infanzia. Grechani-nov è considerato dagli addetti ai lavori il più grande com-positore di musica sacra ortodossa della sua generazione. Parte di una celebrazione della durata di una notte intera, i Vespri di Grechaninov furono composti, eseguiti per la prima volta e pubblicati nel 1912, tre anni prima che Ser-gei Rachmaninov portasse a termine la sua ben più nota intonazione dello stesso testo. Dopo la prima esecuzione, i Vespri di Grechaninov caddero nell’oblio per quasi ot-tant’anni, fino a quando vennero nuovamente riproposti nel 1995 negli Stati Uniti.

TOMÁS LUIS DE VICTORIATHE VICTORIA COLLECTIONThe Tallis Scholars, Peter Phillips

CDGIMBX304 (3 CD a prezzo speciale)

T.L. de Victoria: Requiem; Lamentazioni per il Giovedì Santo; Lamentazioni per il Venerdì Santo; Lamentazioni per il Sabato Santo; Tenebrae Responsories A. Lobo: Versa est in luctum J.G. de Padilla: Lamentazioni per il Giovedì Santo

Tutti sanno che nel 2011 si celebra il centenario della scomparsa di Gustav Mahler, ma ben pochi sembrano ricordarsi che quest’anno ricorre anche il quattrocentesimo anniver-sario della morte di Tomás Luis de Victoria, uno dei più grandi maestri del Ri-nascimento europeo, un

compositore che nelle sue opere sacre seppe sintetizzare con geniale originalità una molteplicità di stili e che lasciò un gran numero di eredi e di epigoni sia in Spagna sia a Roma, città in cui visse e lavorò per molti anni. Per celebrare questo gigante della musica, la Gimell raccoglie in un cofanetto offerto a un prezzo particolarmente conveniente alcune delle sue opere più significative – primo tra tutti il celebre Requiem – nella splen-dida interpretazione dei Tallis Scholars diretti da Peter Phil-lips. Una proposta di grandissimo interesse, che vi consentirà di scoprire l’arte raffinata di uno dei più grandi contemporanei di Giovanni Pierluigi da Palestrina.

GEORGE ANTHEILTHE BROTHERSSolisti, Bochumer Symphoniker, Steven Sloane

CPO777545 (CD alto prezzo)

Anche se molti continuano a considerare George An-theil uno scatenato enfant terrible, i dischi delle sue sinfonie e di alcune delle sue pagine orchestrali più belle pubblicati dalla CPO dimostrano che il compo-sitore americano fu uno dei protagonisti più inte-

ressanti e originali della prima metà del XX secolo. Dopo aver composto all’inizio della sua carriera due opere salutate dalla critica con un discreto favore, all’inizio degli anni Cin-quanta Antheil tornò a dedicarsi al repertorio lirico.L’opera Volpone venne seguita nel 1954 da tre opere in un atto, tra le quali spicca The Brothers, eseguita per la prima volta a Denver nel corso dello stesso anno. Di quest’opera Antheil scrisse sia la musica sia il libretto, nel quale tratteg-giò – ovviamente a modo suo – la storia biblica di Caino e Abele. Come ambientazione Antheil scelse un quartiere operaio dell’America del dopoguerra, nel quale si muovono quattro uomini e una donna feriti e traumatizzati dagli orrori

composito

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del conflitto appena concluso. A dispetto del grande successo con cui venne accolta la prima rappresentazione, The Bro-thers non riuscì a ritagliarsi un posto stabile nel cartellone dei teatri americani ed europei, al punto da essere messa in scena per la prima volta in Europa ben 55 anni dopo la première americana, nel Teatro di Bochum. Nelle sue ultime opere An-theil inserì elementi di tutti i suoi periodi creativi, riuscendo a far coesistere armoniosamente le sonorità meccaniche rese celebri dal suo Ballet mécanique, la vitalità implacabile del-le composizioni degli anni Venti e la levigata scrittura tipica delle colonne sonore. Se da un lato non si può negare che Antheil abbia spesso accentuato questi elementi allo scopo di metterli alla berlina, dall’altro appare evidente che aveva uno spiccato talento per la contaminazione di generi, come si può notare dalla sua scelta di adottare i ritmi delle danze popolari dell’epoca. Una scoperta di grandissimo interesse, che la CPO propone nella splendida interpretazione dei Bo-chumer Symphoniker diretti con piglio e molto buon gusto da un ispirato Steven Sloane.

JOHANN GOTTLIEB GRAUNCARL HEINRICH GRAUNCONCERTICappella Academica Frankfurt

CPO777321 (CD alto prezzo)

J.G. Graun: Sinfonia per archi e basso continuo; Concerto per violino, vio-la, archi e basso continuo C. Graupner: Concerto per fagotto, archi e basso continuo C.H. Graun: Concerto per flauto dolce, violino, archi e basso con-tinuo; Concerto per flauto traversiere, due violini e

basso continuoPer gran parte della loro carriera, i Johann Gottlieb e Carl Heinrich Graun furono considerati sullo stesso livello dei musicisti la cui fama aveva largamente valicato i ristretti confini di Berlino e di Potsdam. Questo nuovo disco della CPO propone un programma tanto gradevole quanto interes-sante comprendente una serie di concerti dei due fratelli, nei quali possiamo apprezzare le loro doti migliori, vale a dire una straordinaria brillantezza tecnica virtuosistica e un ince-dere ritmico di grandissima vitalità. Purtroppo, a causa delle laconiche indicazioni «del Sig.re Graun» o «di Graun», i mu-sicologi hanno incontrato molte difficoltà ad attribuire con certezza questi lavori a Johann Gottlieb o a Carl Heinrich. Al di là di ogni questione filologica, la splendida interpretazio-ne della Cappella Academica Frankfurt offre la possibilità di scoprire una serie di opere di meravigliosa ricchezza espres-siva e di eccezionale varietà timbrica.

FERDINAND RIESOUVERTURESWDR Sinfonieorchester Köln, Howard Griffiths

CPO777609 (CD alto prezzo)

F. Ries: Ouverture a Die Braut von Messina op. 162; Ouverture a Don Carlos op. 94; Große Festouvertüre und Siegesmarsch op. 172; Ou-verture bardique WoO 24; Ouverture dramatique L’Ap-parition WoO 61Ferdinand Ries continua a riservare sorprese molto gradite. Con questo nuovo

disco, l’etichetta tedesca ci consente di scoprire le sue ouver-tures, un corpus di opere quasi completamente sconosciuto. In particolare, con il lavoro concepito per il Don Carlos di Schil-ler, Ries fu uno dei primi compositori a scrivere un’ouverture a programma pensata per essere eseguita in una sala da concerto anziché in un teatro d’opera. Nel corso della sua carriera Ries compose cinque ouvertures dai toni vivaci e molto affascinan-ti, la cui bellezza non ci consente di dubitare dell’annotazione scritta dallo stesso autore dopo una applaudita esecuzione: «L’entusiasmo del pubblico ha raggiunto altissimi livelli – la marcia trionfale della mia nuova ouverture ha galvanizzato tutti come non mi era mai capitato di vedere. Si è trattato di un vero trionfo». Un trionfo che oggi la CPO ripropone nella travolgente interpretazione della WDR Sinfonieorchester Köln diretta da un ispirato Howard Griffiths.

PAUL GRAENEROPERE CAMERISTICHEAlbrecht Poehl, baritonoHyperion-Trio

CPO777599 (CD medio prezzo)

P. Graener: Suite per trio con pianoforte op. 19; Kammermusikdichtung per trio con pianoforte op. 20; Trio per archi e pianoforte op. 61; Theodor-Storm-Musik per baritono e trio con pianoforte op. 93Nel prestigioso curriculum di Paul Graener si legge che ricoprì le cariche di di-

rettore musicale dell’Haymarket Theatre di Londra, di direttore del Mozarteum di Salisburgo, di professore di composizione al Conservatorio di Lipsia e di direttore del Conservatorio Stern di

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Berlino, svolgendo nel frattempo con buon successo la profes-sione di compositore. Su questo brillante curriculum pesa però il fatto di aver aderito nel 1933 al partito nazista, di aver militato attivamente nel Kampfbund für deutsche Kultur e di essere poi diventato direttore della società dei compositori inquadrata nel-la Reichsmusikkammer. Eppure, i felici anni trascorsi a Londra avevano spinto Graener a chiedere la cittadinanza inglese. La sua decisione di non rinunciare al suo status pose Graener nella situazione di inglese a capo di un’organizzazione nazista nel-la Germania di Hitler. Per questo motivo, nessuno può stupirsi troppo del fatto che fino a pochissimi anni fa sia i musicologi sia i musicisti abbiano preferito tenersi a debita distanza a Paul Graener. In ogni caso, la sua produzione merita di essere presa in seria considerazione. Ben lungi dal limitarsi a indulgere a temi marziali o nazionalistici, la musica di Graener si colloca nella tradizione tardo romantica, dimostrando spesso una spiccata in-clinazione per l’impressionismo francese, un fatto più unico che raro tra i compositori tedeschi della prima metà del XX secolo.

GEORG PHILIPP TELEMANNTRII E QUARTETTIEpoca Barocca

CPO777441 (CD medio prezzo)

G.P. Telemann: Quadro per due flauti traversieri e due fagotti TWV 43:D2; Trio per flauto traversiere, oboe e basso continuo TWV 42:d4; Quadro per oboe, due fagotti e basso continuo; Quadro per due flauti traversieri e due violoncelli TWV 43:A2; Trio per flauto traversiere, oboe e basso continuo TWV

42:G13; Sonata per oboe e fagotto TWV 41:g12; Trio per flauto traversiere, oboe e basso continuo TWV 42:e9; Quadro per due flauti traversieri e due violoncelli TWV 43:E1Considerato una delle migliori formazioni filologiche in cir-colazione, l’ensemble Epoca Barocca volge in questo disco la propria attenzione a Georg Philipp Telemann, compositore di grande talento che si mise in grande evidenza tra i suoi contem-poranei sia con monumentali creazioni musicali sia con raffinate opere cameristiche scritte per la prospera borghesia amburghese. In questi lavori Telemann poteva trarre beneficio dalla sua pro-fonda conoscenza di un gran numero di strumenti e della loro tecnica esecutiva. Oltre al clavicembalo, al violino e al flauto, Telemann ebbe modo di studiare anche l’oboe, il flauto traver-siere, lo chalumeau, la viola da gamba e molti altri strumenti, tra cui il contrabbasso e il trombone. Nei suoi duetti, trii e quartetti Telemann seppe soddisfare abilmente le esigenze non solo dei migliori musicisti professionisti, ma anche dei sempre più nu-merosi borghesi che suonavano uno o più strumenti. A distanza di oltre due secoli e mezzo, la musica da camera di Telemann

continua a piacere, con quella commistione di stile galante e di empfindsam che da un lato la mantiene saldamente legata alla grande tradizione barocca e dall’altro la proietta nel futuro.

AA.VV.CAPOLAVORI DEL RINASCIMENTO PER QUARTETTO DI SASSOFONIBerliner Saxophon Quartett

CPO777581 (CD medio prezzo)

G. Pierluigi Palestrina: Ri-cercar so-mi-la-so; Ricercar del primo tuono H. Isaac: Ricercar la-mi-la-sol; Innsbruck, ich muss dich las-sen; Fammi una gratia T. Susato: Tre Allemande e una Tripla; Pavana e Gagliarda La Donna S. Scheidt: Can-zon Cornetto G. Frescobal-di: Ricercar la-fa-so-la-re;

Canzon terzadezima; Ricercar mi-re-fa-mi O. di Lasso: Die kalte Nacht; Madonna mia cara G. Gabrieli: Canzone La Spiritata; Can-zone seconda J. Dowland: Flow My Tears; Lacrimae Pavan Ano-nimo: Cancionero Un nino nos es nacido; Cancionero Ojos garcos; Cancionero E la Don Don; Cancionero Corten espados afilados; Se je perdu mon amy M. Flecha: Cancionero Riu Riu Chiu F. de la Torre: Cancionero Danza Alta M. de Orto: Se je perdu mon amy J. Desprez: Fors SeulementPubblicata dalla CPO ben 19 anni fa, la versione dell’Arte della Fuga di Bach realizzata dal Berlin Saxophone Quartet (CPO058) è uno dei titoli più venduti di sempre della casa disco-grafica tedesca. Oggi l’ensemble berlinese torna con un nuovo disco comprendente un’antologia di celebri pagine di compo-sitori rinascimentali trascritte per quattro sassofoni. Nel corso del XVI molte composizioni venivano scritte “per ogni sorte di istrumenti”, per cui un brano che in origine era stato pensato per un flauto poteva essere eseguito senza particolari problemi da un liuto o da una viola da gamba. Con il loro ricco ventaglio di colori e il loro timbro inconfondibile, questi strumenti ci con-sentono di apprezzare le opere di grandi maestri come Girolamo Frescobaldi, John Dowland e Josquin Desprez in una veste del tutto inedita. Mettendo tutte le voci sullo stesso piano, la musi-ca polifonica rappresenta il repertorio ideale per un quartetto di sassofoni. Un disco di sorprendente fascino, che piacerà anche a chi queste opere le ascolta in edizioni rigorosamente filologiche.

RICHARD STRAUSSWOLFGANG AMADEUS MOZARTOPERE VOCALIAga Mikolaj, sopranoWDR Rundfunkorchester Köln, Karl Sollak

CPO777641 (CD medio prezzo)

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R. Strauss: Vier letzte Lie-der; Es gibt ein Reich (Ariadne auf Naxos); Schlussszene (Capriccio) W.A. Mozart: Cavatina (Le nozze di Figaro); E Susanna non vien! (Le nozze di Figa-ro); In quali eccessi (Don Giovanni); Come scoglio (Così fan tutte)Derogando per una volta

dalla sua vocazione di paladina di autori e opere cadute nell’o-blio, con questo disco la CPO è orgogliosa di presentare Aga Mikolaj, una delle cantante più promettenti dell’ultima genera-zione. Nata in Polonia, la Mikolaj iniziò a dedicarsi alla musica a Poznan sotto la guida di Antonina Kawecka, tuttavia il punto di svolta della sua carriera coincise con l’incontro con Elisabeth Schwarzkopf, che contribuì ad aprirle nuovi orizzonti reperto-riali. Come ha scritto la stessa Mikolaj, «Ho incontrato Elisabeth Schwarzkopf nel 2001 nel corso di una masterclass. Ero arrivata dalla Polonia in cerca di qualcuno che mi aiutasse a perfeziona-re il mio stile interpretativo e a migliorare i miei mezzi vocali. Studiando le grandi protagoniste delle opere di Mozart abbiamo cercato di mettere in evidenza tutte le nuances e di affinare l’in-terpretazione sia sotto l’aspetto stilistico sia sotto quello tecnico. Oltre a Mozart, con la Schwarzkopf ho avuto la possibilità di studiare a fondo anche le opere di Richard Strauss, dedicando la stessa attenzione al testo e alla musica. In particolare, con la Schwarzkopf ho avuto la possibilità di imparare moltissimo sull’interpretazione dei Vier letzte Lieder di Strauss, di cui amo molto il messaggio filosofico». Con questo disco potrete fare uno stimolantissimo viaggio musicale in compagnia di una can-tante destinata a far parlare molto di sé nei prossimi anni.

GUSTAV HOLSTOPERE ORCHESTRALIManchester Chamber Choir, BBC Philharmonic, Sir Andrew Davis

CHANSA5086 (SACD alto prezzo)

G. Holst: The Planets op. 32; Japanese Suite; Beni Mora op. 29 n. 1Il secondo volume dell’inte-grale delle opere orchestrali di Gustav Holst varata dalla Chandos vede protagonista Sir Andrew Davis alla testa della BBC Philharmonic Orchestra in un programma che abbina I Pianeti, l’ope-

ra orchestrale più famosa di Holst, a due lavori eseguiti molto raramente, la Japanese Suite e Beni Mora. La Japanese Suite venne composta per un balletto su richiesta della danzatrice giapponese Michio Ito, che fece conoscere a Holst la maggior parte dei temi in un modo quanto meno insolito, fischiettandoli. Beni Mora è invece basato su alcune melodie etniche che Holst ebbe modo di ascoltare in Algeria. Quest’opera fu eseguita per la prima volta a Londra nel 1912, suscitando il disgusto di un criti-co che esclamò: «Non vogliamo ragazze di Biskra!». In seguito Ralph Vaughan Williams scrisse che se questo lavoro fosse stato eseguito a Parigi anziché a Londra Holst avrebbe conquistato la celebrità dieci anni prima dell’exploit ottenuto con I Pianeti. La popolarità di cui godono oggi I Pianeti e il fatto che i pubblici di tutto il mondo li conoscano a menadito dimostrano che si tende a sopravvalutare molto la sua originalità. Tuttavia, se da un lato è possibile individuare parecchie opere di altri autori che eserci-tarono un’influenza più o meno grande sul capolavoro di Holst, non si può nemmeno negare i meriti del compositore inglese, che ci conduce per mano in un indimenticabile viaggio dai toni guerreschi di Mars alla calma serena di Venus e ai toni remoti e ultraterreni di Neptune.

RICHARD WAGNERTRASCRIZIONI - VOLUME 3Royal Scottish National Orchestra, Neeme Järvi

CHANSA5087 (SACD alto prezzo)

R. Wagner: Tristan und Isol-de: a passion; Ouverture a Das Liebesverbot; Ouverture a Die FeenNeeme Järvi e la Royal Scottish National Orchestra propongono questo mese il terzo dei quattro dischi dedicati ai vigorosi arran-giamenti delle opere di Wagner realizzati da Henk

de Vlieger. In questo disco de Vlieger volge la propria atten-zione al Tristano e Isotta, rivedendone anche in questo caso i temi principali in chiave esclusivamente sinfonica. Il program-ma di questo disco comprende anche l’ouverture a Le fate, la prima opera composta da Wagner. Wagner basò Il divieto d’a-mare – di cui in questo disco viene presentata l’ouverture – sulla commedia shakespeariana Misura per misura. Molti addetti ai lavori considerano Il divieto d’amare l’opera più mediterranea di Wagner, una caratteristica che appare evidente soprattutto nella scintillante vitalità dell’ouverture, la cui brillantezza vie-ne sottolineata dalla presenza delle nacchere, del triangolo e del tamburello. Quest’opera venne composta nel 1834 e due anni più tardi Wagner ne diresse la prima esecuzione a Magdeburgo. La prima rappresentazione richiamò un pubblico scarso e vide protagonista un celebre cantante dell’epoca che a un certo punto si dimenticò il testo e si trovò costretto a improvvisare. Questo

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primo insuccesso venne seguito da una replica, che fu fretto-losamente cancellata subito dopo l’apertura del sipario per via di un violento litigio tra il marito della prima donna e il tenore principale. Das Liebesverbot non venne mai più eseguito duran-te la vita di Wagner e ancora oggi costituisce una rarità degna di essere ascoltata.

CLAUDE-BÉNIGNE BALBASTREPIÈCES DE CLAVECIN (1759)Sophie Yates, clavicembalo

CHAN0777 (CD alto prezzo)

Compositore, organista e clavicembalista di grande talento, Claude-Bénigne Balbastre fu uno dei prota-gonisti principali del pano-rama musicale francese del XVIII secolo. In questo splendido disco la Chandos propone i suoi raffinati Pièces de clavecin pubbli-cati nel 1759 nell’autorevo-

le interpretazione di Sophie Yates. Per l’occasione la Yates suona uno degli strumenti più indicati per questo repertorio, un clavi-cembalo a due manuali costruito nel 1996 da Andrew Garlick sul modello di uno strumento realizzato nel 1748 dal cembalaro parigino Claude Goujon, oggi conservato nel Musée de la Musi-que del Conservatoire di Parigi. Nel corso degli ultimi anni So-phie Yates ha realizzato per la Chandos una serie di dischi soli-stici, che in molti casi hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti dalla stampa specializzata di tutto il mondo. La Yates è stata definita dal critico di Gramophone «un’interprete dallo smisura-to talento», mentre il recensore del BBC Music Magazine ha messo in risalto l’«eccezionale incisività» della sua interpreta-zione.

BRIAN EASDALECOLONNE SONOREBBC National Chorus and Orchestra of Wales; R. Gamba

CHAN10636 (CD alto prezzo)

B. Easdale: Balletto da The Red Shoes; Preludio e Mar-cia da The Battle of the Ri-ver Plate; Suite da Kew Gardens; Suite da Black Narcissus; Suite da Adven-ture On!; Suite da Gone to EarthQuesto nuovo volume della collana di colonne

sonore curata da Rumon Gamba presenta alcune delle par-titure scritte da Brian Easdale per il grande schermo, tra cui The Red Shoes, Black Narcissus e The Battle of the River Platte. Nel 1946, Easdale fu invitato dai celebri cineasti in-glesi Archer a scrivere una danza esotica che avrebbe dovuto interpretare Jean Simmons in Black Narcissus, un incarico piuttosto limitato, il cui pieno successo spinse i committenti ad affidargli tutta la colonna sonora. Il successo ottenuto da Easdale con Black Narcissus contribuì a spianargli la strada in ambito cinematografico e gli procurò altre commissioni per film di primissimo piano, tra i quali merita di essere cita-to The Red Shoes del 1948, che gli fece vincere l’Oscar per la Migliore Colonna Sonora Originale. Una citazione a parte spetta anche a The Battle of River Plate, un film del 1956 di grande successo che narra con taglio quasi documentaristico la caccia nel porto di Montevideo alla corazzata tascabile nazista Admiral Graf Spee e il suo successivo affondamento. Di questa colonna sonora vengono proposti due brani, il Pre-ludio (che accompagna i titoli di testa e la scena iniziale con la narrazione fuori campo) e una marcia scritta da Easdale per un concerto dopo l’uscita del film.

AA.VV.THE LYRICAL CLARINETMichael Collins, clarinetto; Michael McHale, pianoforte

CHAN10637 (CD alto prezzo)

F. Poulenc: Sonata per cla-rinetto e pianoforte S184 N. Burgmüller: Duo per cla-rinetto e pianoforte op. 15 C. Saint-Saëns: Sonata per clarinetto e pianoforte op. 167 P. Reade: Suite da The Victorian Kitchen Garden A. Pärt: Spiegel im Spiegel G. Finzi: Five Bagatelles op. 23 H. Baermann: Ada-

gio del Quintetto n. 3 per archi e clarinetto op. 23Accompagnato dal pianista Michael McHale, Michael Col-lins mette in risalto in questo disco il carattere lirico del cla-rinetto, proponendo come nel primo volume un repertorio estremamente variegato. L’Adagio di Heinrich Baermann dimostra al di là di ogni dubbio la capacità del clarinetto di esprimere una melodia vocale. Fino a qualche tempo fa questa pagina era ritenuta di Richard Wagner, mentre oggi i musicologi sono concordi nell’attribuirla a Baermann, uno dei più grandi clarinettisti della prima metà del XIX seco-lo. Nel programma di questo disco spicca anche la Sonata per di Camille Saint-Saëns, un’opera di ampio respiro che il compositore scrisse poco prima della sua morte. Anche in quest’opera il clarinetto sfoggia il suo carattere più liri-co, non solo nel cantabile tema iniziale ma anche quando la musica si fa più brillante, richiedendo allo strumento solista

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di mettere in evidenza tutto il suo potenziale virtuosistico. Composta nel 1962, la Sonata per clarinetto e pianoforte è una delle ultimissime opere di Francis Poulenc, che la dedi-cò alla memoria di Arthur Honegger, il grande compositore scomparso sette anni prima, con il quale negli anni Venti aveva fondato il Groupe des Six. Nei movimenti iniziali l’in-terpretazione di Collins mette in grande evidenza un acuto senso di tristezza e di perdita, mentre nel finale si scuote da quest’atmosfera cupa evocando un caleidoscopio di spunti brillanti, agili e dalla ritmica fortemente accentuata che sfo-cia in una conclusione dai toni adeguatamente drammatici.

PERCY GRAINGERTHE GRAINGER EDITIONArtisti vari

CHAN10638(19) (19 CD al prezzo speciale)

Per celebrare degnamente il cinquantesimo anniver-sario della scomparsa di Percy Grainger, la Chan-dos presenta la Grainger Edition, un cofanetto di 19 CD proposto a un prez-zo estremamente conve-niente. Questa edizione dimostra la straordinaria ecletticità degli stili del

grande compositore australiano, che si dedicò con profitto alle opere sinfoniche, ai pezzi per banda di strumenti a fiato, ai lavori per coro e orchestra, alle pagine per voce e piano-forte, ai brani cameristici e ai lavori per pianoforte. Dopo aver iniziato a studiare pianoforte in tenerissima età, all’età di 20 anni Grainger aveva già scritto o abbozzato la maggior parte delle sue opere. In seguito ne rielaborò e trascrisse feb-brilmente la maggior parte per organici diversi, al punto da essere considerato l’inventore della “partitura elastica”, un’opera che può essere eseguita in un numero di versioni pressoché illimitato. Nelle sue rielaborazioni della stessa opera Grainger esplorò le numerose possibilità di strumenta-zione dal pianoforte solo alla banda di strumenti a fiato alla grande orchestra, con una scrittura che varia da un semplice accompagnamento a una melodia ben nota a elaborate archi-tetture contrappuntistiche. Fautore del movimento che si proponeva la valorizzazione delle antiche tradizioni musica-li inglesi, Grainger collezionò oltre 500 canti popolari, dai quali trasse spunto per alcune delle sue opere più belle e per alcuni celebri arrangiamenti, come Country Gardens e Mol-ly on the Shore. Negli ultimi anni della sua vita, Grainger si interessò al concetto di “Free Music”, una musica del tutto libera da qualsiasi vincolo di tempo e di forma. I congegni meccanici che creò con lo scienziato Burnett Cross sono considerati oggi una sorta di antesignani del moderno sinte-tizzatore.

CATALOGO AUDITE 2011GUSTAV MAHLERSINFONIA N. 9Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunk, R. Kubelik

AUD10025 (CD catalogo basso prezzo)

Ponendosi in linea con la scelta fatta lo scorso anno, come disco allegato al cata-logo 2011 la Audite propo-ne un’altra sinfonia – la Nona – di Gustav Mahler, compositore di cui quest’anno si celebra il pri-mo centenario della morte. Realizzata dalla Deutsche Grammophon verso la metà

degli anni Settanta, la versione dell’ultima sinfonia portata a ter-mine da Mahler diretta da Rafael Kubelik continua a essere con-siderata uno dei massimi punti di riferimento discografici sia per la straordinaria potenza visionaria della lettura del grande diret-tore ceco sia per il ricchissimo panneggio sonoro della Sinfonie-orchester des Bayerischen Rundfunk, orchestra che proprio in quegli anni raggiunse il vertice dei suoi oltre 60 anni di storia. Questa imperdibile pietra miliare della discografia mahleriana – con una qualità sonora nettamente migliorata dalla accurata rimasterizzazione effettuata dai tecnici della Audite – viene oggi proposta a un prezzo molto conveniente in un elegante digipack con il catalogo figurato dell’etichetta tedesca. Un’occasione da non farsi assolutamente sfuggire!

FERENC FRICSAY DIRIGE BÉLA BARTÓKT. Varga, R. Schulz, A. Foldes, G. Anda, L. Kentner, H. KrebsRIAS Kammerchor, Chor der St. Hedwigs-Kathedrale Berlin, RIAS Symphonie-Orchester, F. Fricsay

AUD21407 (3 CD)

B. Bartók: Concerto n. 1 per violino e orchestra; Due Ri-tratti op. 5; Cantata profana Die Zauberhirsche; Musica per archi, percussioni e cele-sta; Tanzsuite; Divertimento; Rapsodia per pianoforte e orchestra op. 1; Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra; Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra

Il progetto di realizzare una corposa edizione discografica delle

d li i

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opere orchestrali di Béla Bartók fu uno dei sogni ricorrenti di Ferenc Fricsay fin dai primi anni del suo incarico con la RIAS Symphonie-Orchester di Berlino. Uno degli aspetti più interes-santi di queste incisioni effettuate alla RIAS è costituito dal fat-to che quasi tutte le parti solistiche sono state affidate ad artisti ungheresi. Secondo Fricsay, i musicisti magiari erano partico-larmente indicati per realizzare il suo obiettivo di instaurare il legame più stretto possibile tra la lingua e la cultura ungheresi e di accostarsi a queste opere con assoluta autenticità. L’unica ec-cezione a questa regola è rappresentata da Dietrich Fischer-Die-skau, il baritono tedesco per cui Fricsay nutriva un’ammirazione sconfinata. Questo nuovo cofanetto triplo della Audite raccoglie tutte le registrazioni di opere di Bartók realizzate da Fricsay tra il 1951 e il 1953 custodite negli archivi della RIAS. Il programma inizia con l’opera prima del compositore ungherese, la Rapso-dia per pianoforte e orchestra e procede con i Deux Portraits op. 5 la solare Dance Suite fino ai capolavori degli anni Trenta, rappresentati dal Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra, dalla Cantata profana, dalla Musica per archi, percussioni e celesta, dal Concerto n. 2 per violino e orchestra e dal Divertimento con cui Bartók iniziò ad allontanarsi dagli stili europei. A distanza di quasi sette decenni dalla loro realizzazione, queste registrazioni riescono ancora a esprimere tutta l’intensità dell’interpretazione di Fricsay anche grazie alla splendida rimasterizzazione realiz-zata dalla Audite.

ROBERT SCHUMANNOPERE CAMERISTICHEMandelring Quartett

AUD92574 (SACD alto prezzo)

R. Schumann: Quartetto per pianoforte e archi op. 47; Quintetto per pianofor-te e archi op. 44Nella fase centrale della sua carriera Robert Schumann si dedicò ai generi musicali più importanti dell’epoca in maniera sistematica, con-vogliando a turno su ciascu-no di essi tutte le sue ener-

gie creative. Dopo l’“anno dei Lieder” (1840) e l’“anno delle sinfonie” (1841) giunse il turno della cameristica. Nell’autunno del 1842 Schumann compose il Quintetto op. 44 e il Quartetto op. 47, le cui parti pianistiche era state scritte pensando alla sua amatissima Clara, che aveva condotto all’altare due anni prima. Una delle caratteristiche più belle di queste due opere è costituita dai movimenti estremi, la cui atmosfera energica e spesso intrisa di una incontenibile felicità riesce a far coesistere in maniera del tutto convincente la vitalità di Mozart, la scrittura polifonica di Bach e la vena sognante di Schumann. In questo nuovo disco il Mandelring Quartett suona con la pianista francese Claire-Marie Le Guay.

AA.VV.TROMBONE & ORGANAbbie Conant, trombone; Klemens Schnorr, organo

AUD97410 (CD medio prezzo)

G.M. Cesare: Canzon La Hieronyma G.F. Händel: Sonata in la minore J.L. Krebs: Preludio corale O Ewigkeit, du Donnerwort B. Marcello: Sonata in do maggiore A. Guilmant: Morceau symphonique op. 88 R.M. Helmschrott: So-nata da chiesa I C. Ives: Variations on America

Abbie Conant, la solista di questa attesissima ristampa della Au-dite, è considerata una delle tromboniste di maggior talento in circolazione. I brani eseguiti in questo disco abbracciano quattro secoli di storia della musica, spaziando dal Barocco all’epoca contemporanea e offrono alla Conant la possibilità di mettere in risalto la multiforme personalità solistica del trombone. Già, perché anche se molti non lo sanno, a partire dal periodo rina-scimentale il trombone è stato considerato da molti compositori uno strumento melodico. In particolare, al trombone sono state spesso affidate sonate e canzone che, secondo la prassi barocca, erano state scritte per strumenti completamente diversi come il flauto, il violino o il violoncello. In ogni caso, le caratteristiche timbriche del trombone spinsero in seguito altri compositori a scrivere lavori espressamente per lui. Con questo disco è possi-bile scoprire un repertorio virtualmente sconosciuto ma di gran-de bellezza, esaltato ai massimi livelli dalla splendida qualità sonora ottenuta dai tecnici della Audite.

TESTAMENTGUSTAV MAHLERSINFONIA N. 10Deryck Cooke, voce e pianoforte; Philharmonia Orchestra, London Symphony Orchestra, Berthold Goldschmidt

TES1457 (3 CD al prezzo di 2)

Presentazione della Sinfonia n. 10 di Mahler a cura di Deryck Co-oke G. Mahler: Sinfonia n. 10 (registrazione in studio della pri-ma versione incompiuta di Deryck Cooke trasmessa il 19 dicem-bre 1960; Prima esecuzione delle versione esecutiva completa del manoscritto di Mahler). Per celebrare il primo centenario della morte di Mahler, la Testament propone una chicca assolutamen-te imperdibile, che riguarda l’ultima sinfonia del grande compo-sitore di Kaliste, rimasta incompiuta.

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Per molto tempo della De-cima venne eseguito solo l’Adagio, un poderoso torso sinfonico dal quale appare evidente la straordinaria po-tenza visionaria raggiunta da Mahler negli ultimi mesi della sua tormentata esi-stenza. In seguito alcuni studiosi tentarono di com-

pletare gli abbozzi dell’autore con lo scopo di ricostruire l’estre-mo canto del cigno di Mahler. Tra tutte le ricostruzioni portate a termine, la migliore è senza dubbio quella realizzata all’inizio degli anni Sessanta dallo studioso inglese Deryck Cooke, che seppe commuovere fino alle lacrime Alma, la vedova di Mahler. Questo cofanetto triplo della Testament offerto al prezzo di soli due CD propone la presentazione di questo capolavoro della let-teratura sinfonica del XX secolo realizzata da Cooke per la radio BBC con parole ed esempi musicali, la registrazione in studio della prima versione incompiuta di Cooke trasmessa il 19 di-cembre 1960 e la prima incisione delle versione esecutiva com-pleta del manoscritto di Mahler firmate dalla Philharmonia Or-chestra e dalla London Symphony Orchestra dirette da Berthold Goldschmidt.

GUSTAV MAHLERSINFONIA N. 5London Symphony Orchestra, Valery Gergiev

LSO0664 (SACD basso prezzo)

La Quinta Sinfonia inaugu-rò una nuova fase creativa nella produzione di Mahler, segnando un sensibile al-lontanamento dai maestosi affreschi corali presenti nel-le tre sinfonie che l’aveva-no preceduta. Nonostante il lugubre assolo di tromba e la solenne marcia che apro-no il primo movimento, la

Quinta Sinfonia venne scritta in uno dei periodi più felici della vita di Mahler, un fatto che trova piena espressione nell’esube-rante scrittura orchestrale, ricca di passaggi virtuosistici, nell’in-cantevole canto d’amore senza parole scritto per la sua adorata moglie Alma e nei toni gioiosi del Finale. Affrontando quest’o-pera Valery Gergiev conferma di possedere un eccezionale ta-lento drammatico, che gli consente di esprimere con impressio-nante potenza visionaria il tormentato microcosmo emotivo del

compositore boemo. Come sempre la London Symphony Or-chestra si rivela una compagine di altissimo livello e gli ingegne-ri del suono della LSO Live riescono a cogliere la stupefacente spontaneità di questo meraviglioso concerto live.

EDWARD ELGARINTEGRALE DELLE SINFONIELondon Symphony Orchestra, Sir Colin Davis

LSO0072 (3 CD al prezzo di 1)

E. Elgar: Sinfonia n. 1 op. 55; Sinfonia n. 2 op. 63; Sin-fonia n. 3 (versione di Antho-ny Payne)Unanimemente considerato tra i più raffinati composito-ri di musica orchestrale del XX secolo, Edward Elgar scrisse tre sinfonie pervase da una coinvolgente inten-sità emotiva e da una ric-

chissima orchestrazione lontane anni luce dal logoro cliché di freddezza espressiva con cui si sono bollate per troppo tempo le opere dei compositori anglosassoni. Scritta nel 1908, la Prima Sinfonia venne immediatamente salutata come un capolavoro. Sulla spinta di questo grande successo, Elgar iniziò a lavorare alla Seconda, un’opera caratterizzata da tratti enigmatici e da un panneggio sonoro più scuro della precedente. Della Terza rima-sta incompiuta questo cofanetto propone la ricostruzione realiz-zata da Anthony Payne, che consente di fare piena luce sul fasci-noso universo espressivo del grande compositore inglese, anche grazie alla splendida interpretazione della London Symphony Orchestra diretta da un ispirato Sir Colin Davis e dalla eccellente registrazione live realizzata dai tecnici della LSO Live.

ANTONÍN DVORÁKSINFONIE N. 6, 7, 8 E 9London Symphony Orchestra, Sir Colin Davis

LSO0071 (3 CD al prezzo di 1)

A. Dvorák: Sinfonia n. 6 op. 60; Sinfonia n. 7 op. 70; Sin-fonia n. 8 op. 88; Sinfonia n. 9 op. 95 Dal Nuovo MondoVere e proprie icone del nazionalismo ceco, le sin-fonie di Antonín Dvorák esprimono con grandissi-mo realismo l’anima e le tradizioni della Boemia, un fatto che le ha rese tra i bra-

ni più registrati di ogni tempo. Sotto l’aspetto stilistico, le sinfo-

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nie di Dvorák sono strettamente legate ai canti e alle danze della tradizione popolare boema, così come le celebri Danze slave scritte qualche anno prima. Tra di esse la più famosa è senza dubbio la Nona, meglio conosciuta con il titolo “Dal Nuovo Mondo”, il cui tema eseguito dal corno inglese è diventato uno dei brani più famosi della letteratura sinfonica del XIX secolo. Con questo cofanetto triplo la LSO Live consente di ascoltare le ultime quattro sinfonie di Dvorák nella poetica e trascinante interpretazione della London Symphony Orchestra diretta da Sir Colin Davis.

JOSEPH SUKASRAELCzech Philharmonic Orchestra, Sir Charles Mackerras

SU4043 (CD alto prezzo)

Josef Suk iniziò a scrivere la sua sinfonia funebre Asrael per commemorare la scomparsa del suo mae-stro e suocero Antonín Dvořák.Tuttavia, mentre era impe-gnato a comporre quest’o-pera il Fato gli riservò un altro dolore lancinante con Asrael, l’angelo della

morte, che gli portò via la sua adorata moglie Otilie. Questa vasta sinfonia narra la storia di una sofferenza apparentemente insopportabile, a cui porta sollievo una incrollabile speranza. Sir Charles Mackerras registrò dal vivo questa impressionante opera al Rudolfinum di Praga il 6 aprile del 2007, esattamente un secolo dopo la prima esecuzione. Da notare che il compianto direttore australiano aveva ascoltato il capolavoro di Suk quasi 60 anni prima nell’esecuzione di Václav Talich che, oltre a es-sere uno dei più grandi interpreti del repertorio boemo, era an-che intimo amico di Suk. Negli ultimi anni della sua esistenza, Mackerras confessò che dopo la scomparsa di sua figlia aveva riconsiderato quest’opera in una chiave completamente diversa. La Supraphon è orgogliosa di presentare al grande pubblico de-gli appassionati questa memorabile esecuzione, incisa nel corso di uno degli ultimissimi concerti diretti dall’indimenticabile Sir Charles con la Czech Philharmonic Orchestra e rimasta finora del tutto inedita.

MSTISLAV ROSTROPOVICH INTERPRETA BACHMstislav Rostropovich, violoncello

SU4044 (2 CD medio prezzo)

J.S. Bach: Suite n. 1 in sol maggiore BWV 1007; Suite n. 2 in re minore BWV 1008; Suite n. 3 in do mag-giore BWV 1009; Suite n. 4 in mi bemolle maggiore BWV 1010; Suite n. 5 in do minore BWV 1011; Suite n. 6 in re maggiore BWV 1012Oggi le suites per violon-cello solo di Bach fanno

parte del repertorio di ogni solista che si rispetti e moltissimi ne hanno anche realizzato incisioni di livello più o meno elevato. La situazione era però completamente diversa 60 anni fa, quan-do Mstislav Rostropovich eseguì per la prima volta in concerto i sei capolavori del sommo Cantor lipsiense, collocandosi nella scia della temeraria impresa analoga compiuta qualche anno prima dalla Pablo Casals. Quando venne effettuata questa regi-strazione live nell’ambito della Primavera di Praga del 1955, il ventottenne Rostropovich conquistò il pubblico con la sua ver-ve giovanile e la sua stupefacente maturità artistica. Nel 1991 il sessantaquattrenne Rostropovich tornò in una sala di registra-zione francese per fissare su disco una nuova edizione dei ca-polavori di Bach, che pochi mesi prima aveva eseguito di fronte alla Porta di Brandeburgo per celebrare la caduta del Muro di Berlino. Queste edizioni così lontane nel tempo rendono ancora più prezioso questo live proveniente dagli archivi della Radio Ceca, rimasti del tutto inediti per oltre mezzo secolo.

SVIATOSLAV RICHTER INTERPRETA BEETHOVENSviatoslav Richter, pianoforte

SU4045 (CD alto prezzo)

L. van Beethoven: Sonata n. 7 op. 10 n. 3; Sonata n. 12 op. 26; Sonata n. 23 op. 57 AppassionataLa collana Russian Ma-sters Archive propone una nuova gemma proveniente dallo scrigno delle inci-sioni di Sviatoslav Richter effettuate a Praga. Il pro-gramma di questo disco

propone tre sonate di Beethoven fissate su disco al Rudolfinum il 1° dicembre del 1959 nel corso di una sola serata. A causa della sua leggendaria idiosincrasia nei confronti delle opere eseguite troppo spesso, Richter suonò in pubblico solo poco più di metà delle 32 sonate del canone beethoveniano. In ogni caso, questo non gli impedì di rispolverare opere poco note e di dare nuova vita ai lavori giovanili del Titano di Bonn, come la Sonata op. 10 n. 3 e la Sonata op. 26, la cui deliziosa scrittura ancora legata al Classicismo venne eseguita dal grande piani-

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sta con una fantasia e un vigore assolutamente stupefacenti. La versione dell’Appassionata di Richter costituisce un capitolo di importanza fondamentale della storia dell’interpretazione, in quanto Richter esegue alcuni passaggi a tempi straordina-riamente veloci, senza preoccuparsi minimamente del rischio di rimanere senza fiato nel momento più topico. Da questo ne deriva un’interpretazione di grandissima passione, ma non per questo priva di un ben preciso senso della struttura. Sot-to questo aspetto, Richter dimostra di avere troppo rispetto di Beethoven per indulgere a effetti fini a se stessi, al punto che per questo disco potrebbe essere giusto parafrasare una delle affermazioni più famose di Beethoven: «Nel mondo esistono molti grandi pianisti, ma c’è un solo Sviatoslav Richter».

già disponibili di Sviatoslav Richter:

INTERPRETA CIAIKOVSKY, PROKOFIEV E BACHCzech Philharmonic Orchestra, K. Ančerl, V. Talich, direttoriSU4014 (CD medio prezzo)

INTERPRETA BEETHOVENCzech Philharmonic Orchestra, K. Ančerl, direttoreSU4020 (CD medio prezzo)

ORLANDO DI LASSOCANTIONES DUARUM VOCUMPaolo Tognon, Claudio Verh, dulciane

TC530301 (CD alto prezzo)

Triste destino quello di Or-lando di Lasso, composito-re fiammingo di grandissi-mo talento la cui fama po-stuma è stata oscurata dalla mole gigantesca del suo quasi esatto contempora-neo Giovanni Pierluigi da Palestrina. Nonostante questo, per avere un qua-dro realmente completo

del repertorio rinascimentale non si può prescindere dalla sua opera, tuttora scarsamente considerata sia dalla industria di-scografica sia dalle stagioni concertistiche e dalle rassegne di musica sacra. Per questo motivo, non possiamo che essere ri-conoscenti alla Tactus, che propone in questo disco la prima registrazione mondiale delle Cantiones duarum vocum, una raccolta pubblicata a Monaco di Baviera nel 1577 compren-dente 24 bicinia, lavori per due voci o strumenti senza basso continuo scritti da Lasso alla corte del duca Alberto V di Ba-viera. Questa vera e propria rarità ci viene proposta nella ver-

sione per due dulciane (fagotti rinascimentali) da Paolo To-gnon e da Claudio Verh, due solisti di alto livello da sempre impegnati nella riscoperta dei tesori dimenticati del repertorio rinascimentale e barocco.

ARTURO SACCHETTIOPERE PER ORGANOMarco Limone, organo

TC941901 (CD alto prezzo)

A. Sacchetti: Sonata Fan-tasia; Elegia a fantasia op. 1; Variazioni a fantasia sopra un tema sentimenta-le op. 2; Meditatio super thema nobilis; Preludio passacaglia su G.E.D.H.; Per Gioacchino Rossini; Ricercar variato sull’inno del Santo Crocifisso di Co-stante Ravera; Musicali

pensieri sopra uno ‘scherzo’ dell’amico Pierluigi; Grande stu-dio da concerto sopra il coro Va’ pensiero dall’opera Nabucco di Giuseppe VerdiPochi musicisti italiani possono vantarsi di aver contribuito alla valorizzazione del repertorio organistico come Arturo Sacchetti. Dopo aver studiato al Conservatorio di Milano, Sac-chetti ha dato qualcosa come oltre 2300 concerti (cifra peraltro in continuo aumento) in qualità di organista, clavicembalista, pianista e direttore di coro e d’orchestra, inciso 150 dischi, ri-coperto diversi incarichi di grande prestigio, tra cui quello di direttore artistico di Radio Vaticana, e ha profuso moltissime energie per diffondere – sia come interprete sia come studioso – l’opera di Lorenzo Perosi. Fin qui nulla di nuovo. Quello che però molti non sanno è che Sacchetti si è dedicato con profitto anche alla composizione, privilegiando soprattutto l’organo. Questo repertorio di sorprendente bellezza ci viene rivelato in questo disco da Marco Limone, giovane organista torinese che alla consolle del Brondino Vegezzi-Bossi 2008 del Conservatorio Giorgio Federico Ghedini di Cuneo Chiesa SS. Trinità di Centallo esegue nove opere composte da Sacchetti nell’arco di 40 anni.

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GIOACHINO ROSSINILE COMTE ORYJuan Oncina, Jeannette Sinclair, Jan Wallace,Michel Roux, Monica Sinclair, Sari Barabas,Glyndebourne Festival Orchestra and Chorus, Vittorio Gui

URNWS109 (2 CD basso prezzo)

Le Comte Ory possiede ancora oggi una disco-grafia estremamente li-mitata. Questa versione, registrata a Glyndebou-rne nel 1956, possiede ancora tutti quei requisiti di genuinità filologica e di rigore interpretativo che ne fanno un punto di riferimento imprescindi-

bile nella discografia rossiniana. Pubblicata per la prima volta su CD dalla EMI nel 1992, da allora questa edizione non è più stata ristampata. Con questa edizione vogliamo consentire al pubblico e agli studiosi di accostarsi a una delle prime opere registrate della Rossini-Renaissance.

GEORG FRIEDRICH HÄNDELJOHANN SEBASTIAN BACHOPERE SACRESolisti, New York Philharmonic Orchestra,Leonard Bernstein

URNWS110 (2 CD basso prezzo)

G.F. Händel (1685-1759): The Messiah J.S. Bach: MagnificatPer quanto sia universal-mente conosciuto come interprete classico e mo-derno, Leonard Bernstein è stato un genio anche nel repertorio barocco. La di-mostrazione sta in queste due favolose versioni ste-

reofoniche di alcune dei capolavori corali di Bach e Händel, eccezionalmente raccolti nella loro integralità in questi due splendidi CD. Il Magnificat di Bach nella versione di Bern-stein non è disponibile sul mercato da oltre un decennio.

FRITZ REINER IN CONCERTOChicago Symphony Orchestra, Fritz Reiner

URNWS111 (2 CD basso prezzo)

S. Prokofiev: Alexander Nevsky, Il sottotenente Kijé M. Mussorgsky: Quadri di un’esposizione; Una notte sul Monte Calvo O. Respighi: Pini di Roma; Fontane di RomaIl rapporto che unì per un decennio Fritz Reiner e la Chicago Symphony Or-chestra è stato uno dei più

prestigiosi e dei più proficui che la storia del concertismo in-ternazionale ricordi. Queste favolose registrazioni stereofoniche realizzate dalla RCA Victor evidenziano tutta la profondità di lettura e il virtuosismo tipici di un’orchestra moderna, smaglian-te, potente e curata fin nei minimi dettagli. Per quanto siano già presenti da molti anni su CD, queste registrazioni sono scarsa-mente disponibili negli ultimi tempi e mai presentate tutte insie-me su due CD a un prezzo così conveniente.

ARGENTINATANGHI E MILONGASHaydée Alba

PSSA141208 (CD basso prezzo)

Milonga de Albornoz; Milonga de Dos Hermanos; Milonga de Calandria; Alguien le dice al tango; El Choclo; Jacinto Chi-clana; Milonga de Manuel Flo-res; El Titere; El Equinazo; La Morocha; A Don Nicanor Pa-redes; La Rosa Inalcanzable; Milonga del Muerto; Mil Nove-sientos Sesenta y Cuatro; Mi-longa de Marfil Negro

Considerata una delle interpreti più autorevoli del tango in cir-colazione, la strepitosa cantante Haydée Alba rende omaggio alla musica di Buenos Aires e alla raffinata poesia di Jorge Luis Borges. Questo disco, di volta in volta commovente, sensuale, travolgente, passionale e nostalgico, è dedicato alla grande tra-dizione del tango e della milonga e vede al fianco di Haidée un gruppo di musicisti di altissimo livello. Come ha detto uno dei suoi amici, il regista Alfredo Arias, «Quando Haydée Alba can-ta, Parigi si riempie dei fantasmi dell’Argentina».

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INDIARAGA DEL JAIPURPandit Rajeev Janadran, Latif Ahmed Khan

PSSA141209 (CD basso prezzo)

Alap; Joh – Jhalla; Vilam-bit Gat Teental; Drut Gat Teentaal; Raga Bhairavi Drut TeentaalAppassionato alfiere dei principi estetici della mu-sica dell’India settentrio-nale, Pandit Rajeev Jana-dran è considerato uno dei sitaristi di maggior talento della sua generazione. In

questo disco di sorprendente bellezza, Janadran esegue con un approccio in cui si fondono a meraviglia una morbida delicatezza e una incontenibile energia il Raga Chhayanat e il celebre Raga Bhairavi, accompagnato da un suonatore di tabla d’eccezione, Latif Ahmed Khan.

JOHANNES BRAHMSSINFONIA N. 4Wiener Philharmoniker, Carlos Kleiber

ESS90018 (SACD alto prezzo)

A differenza di molti di-rettori attivi nella secon-da metà del XX secolo, Carlos Kleiber (1930-2004) non si dedicò ani-ma e corpo al disco, ma selezionò sempre le ope-re da registrare con estre-mo rigore. In questo modo, il grande direttore

austriaco realizzò una serie di incisioni destinate a passare alla storia, tra le quali spicca questa versione della Quarta Sinfonia di Johannes Brahms registrata nel 1980 con i mi-tici Wiener Philharmoniker per la Deutsche Grammophon. A distanza di tre decenni, questa interpretazione continua a essere considerata una delle edizioni di assoluto riferi-mento del capolavoro di Brahms e oggi la Esoteric ci offre la possibilità di ascoltarla con una qualità sonora sempli-cemente straordinaria in un SACD a tiratura limitatissima.

JEAN SIBELIUSSINFONIA N. 1. KARELIA SUITEWiener Philharmoniker, Lorin Maazel

ESS90020 (SACD alto prezzo)

Se le registrazioni effet-tuate da Lorin Maazel nel corso degli ultimi anni sono presenti in tutti i ne-gozi di dischi (con una netta prevalenza dei Con-certi di Capodanno vien-nesi), lo stesso non si può dire delle incisioni realiz-zate dal direttore franco-

americano nei primi anni della sua luminosa carriera.Questo nuovo titolo della Esoteric va quindi a colmare una grave lacuna, riproponendo un disco della Decca contenen-te due delle opere più famose del compositore finlandese Jean Sibelius incise nel 1963 da un Maazel poco più che trentenne.La freschezza e la vitalità di Maazel vengono esaltate al massimo grado dalla accurata rimasterizzazione dei tecnici della Esoteric.

ANTONÍN DVORÁK - JOHANNES BRAHMSOPERE ORCHESTRALIWiener Philharmoniker, Herbert von Karajan

ESS90036 (SACD alto prezzo)

A. Dvorák: Sinfonia n. 8 op. 88 J. Brahms: Sinfo-nia n. 3 op. 90Ascoltando questo straor-dinario SACD della Eso-teric non farete fatica a capire per quale motivo a oltre vent’anni dalla mor-te Herbert von Karajan sia ancora considerato

tra i più grandi interpreti delle sinfonie di Brahms della storia del disco. Pochi altri direttori sono infatti riusciti a esprimere il complesso e spesso tormentato universo sono-ro del compositore amburghese con la stessa incisività di Karajan, che poteva anche contare sul meraviglioso suono d’insieme dei Wiener Philharmoniker.Lo stesso discorso può essere esteso all’Ottava Sinfonia di Dvorák, di cui il direttore austriaco ci offre una lettura esemplare, dalla quale gli elementi slavi emergono con una spontaneità e un brio che trovano rivali sono in interpreti del calibro di Rafael Kubelik e Václav Ancerl.Un classico assolutamente imperdibile.

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PIOTR ILIC CIAIKOVSKYSINFONIE N. 4, 5 E 6Orchestra Filarmonica di Leningrado, Evgeni Mravinsky

ESS90037/8 (2 SACD alto prezzo)

All’inizio degli anni Ses-santa, in un clima politico che risentiva ancora pesan-temente della Guerra Fred-da, i principali artisti sovie-tici iniziarono a esibirsi ol-trecortina e a registrare di-schi per etichette occidenta-li destinati a passare alla storia non solo per le circo-

stanze politiche ma anche – e soprattutto – per il loro inarrivabi-le livello interpretativo. Incise nel 1960, queste tre sinfonie costi-tuiscono uno degli esempi più fulgidi di questo nuovo corso culturale, con l’Orchestra Filarmonica di Leningrado diretta dal grande Evgeni Mravinsky che tratteggia un impressionante af-fresco del fascinoso microcosmo ciaikovskiano. Davvero diffi-cile trovare di meglio, se si aggiunge anche la strepitosa qualità sonora del SACD della Esoteric.

FRANZ LEHÁRLA VEDOVA ALLEGRAZoltán Kelemen, Teresa Stratas, René Kollo,Chor der Deutschen Oper Berlin,Berliner Philharmoniker, Herbert von Karajan

ESS90039-40 (2 SACD alto prezzo)

Probabilmente nessun’opera musicale è riuscita a esprime-re le frivolezze della belle époque come La vedova alle-gra, massimo capolavoro del mago dell’operetta Franz Lehár. Con la sua grazia ele-gante e le sue melodie im-mortali (chi non conosce La canzone della Vilja e Tace il

labbro?), La vedova allegra rappresenta l’icona di una società raffinata e opulenta, inconsapevole di essere ormai giunta alla fine dei suoi giorni a causa dello scoppio della prima guerra mondiale. Registrata dalla Deutsche Grammophon nel 1972, la versione proposta in questo cofanetto di due SACD della Esote-ric è tuttora considerata una delle edizioni di assoluto riferimen-to, grazie alle strepitose interpretazioni di Zoltán Kelemen, Tere-sa Stratas e René Kollo, accompagnati da un ispirato Herbert von Karajan alla testa di Berliner Philharmoniker in forma sma-gliante. Dopo averla ascoltata, non riuscirete a togliere il disco dal lettore.

JOHANNES BRAHMSCONCERTO PER VIOLINO E ORCHESTRA OP. 77D. Oistrakh, violino; The Cleveland Orchestra, G. Szell

ESS90044 (SACD alto prezzo)

Quando si parla del repertorio per violino e orchestra, il pen-siero degli appassionati corre subito a David Oistrakh, uno dei più grandi violinisti del secolo appena trascorso, che ha lasciato ai posteri un’ere-dità discografica di altissimo livello. Questa imperdibile versione incisa dalla EMI nel

1969 vede il grande virtuoso russo accompagnato dalla Cleveland Orchestra guidata da George Szell, uno dei direttori più carisma-tici di quel periodo. Come sempre, i tecnici del suono della Eso-teric hanno fatto un lavoro splendido, che consente di ascoltare anche le sfumature più sfuggenti del violino di Oistrakh, garan-tendo un piacere d’ascolto davvero esclusivo. E allora, che aspettate? Correte a ordinare una copia di questo SACD, stam-pato in appena 500 esemplari.

ANTHONY WILSON TRIOJACK OF HEARTSAnthony Wilson Trio

GRV1046 (LP da 180 grammi)

Mezcal; Jack of Hearts; Hawkeyes; Carnegie Blues; Theme from Chinatown; Vida Perdida Acabou; Orange Crate Art; Harajuku; Zweet Zursday; HomecomingConsiderato da alcuni una sorta di evasione al gene-re che ha dato la fama ad Anthony Wilson, questo album vede Larry Goldings

all’organo B3 affiancato da due dei migliori percussionisti in cir-colazione, in metà programma si esibisce alla batteria il brillante Jeff Hamilton, mentre negli altri brani tocca al percussionista par excellence Jim Keltner, che ci offre una serie di passaggi estremamente coinvolgenti. Oltre a una serie di incursioni nel repertorio latino, con alcune influenze south of the border, il pro-gramma di questo disco comprende alcune originali rivisitazioni di brani di Duke Ellington, Coleman Hawkins, Jerry Goldsmith e dei Van Dyck Parks.

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ANTONÍN DVORÁKTRIO PER ARCHI E PIANOFORTE OP. 67The Yung Trio

GRV1043SA (SACD alto prezzo)

Salutato con grande entu-siasmo per la sua straordi-naria introspezione, questo disco propone una grande interpretazione del Trio op. 67 di Dvorák dello Jung Trio, una formazione che Ezra Laderman, composi-tore e decano emerito della Yale University, ha defini-to «un gruppo di altissimo

livello dotato di una meravigliosa musicalità» e che si sta rapi-damente affermando tra i migliori complessi emergenti. Lo Jung Trio è composto dalle sorelle Jennie, Ellere e Julie Jung, tre musiciste di grande talento di cui sentiremo presto parlare. «La qualità della registrazione è semplicemente straordinaria: l’immagine sonora è infatti calda, spaziosa possiede tutte le caratteristiche dell’analogico che amiamo e che nessuna regi-strazione digitale potrà mai darci. Questi, in sostanza, sono gli elementi principali che rendono del tutto speciale questo disco nuovo di musica classica inciso con tecnologia analogica a due piste». Musica: 9/11 Qualità sonora: 11/11 (Michael Fremer, musicangle.com) Registrazione dal vivo direct-to-two-track realizzata su nastro analogico da 30 pollici da Scott Sedillo il 16 e il 17 giugno del 2008 presso la Gower Hall. La masteriz-zazione è stata effettuata da Bernie Grundman e il titolo è di-sponibile anche su ellepì a 45 giri.

AA.VV.GROOVE NOTE TRUE AUDIOPHILETHE BEST OF GROOVE NOTE VOLUME 2

GRV1045SA (SACD alto prezzo)

Jacintha: In the Wee Small Hours; On Days Like These; The Thrill Is Gone; Here’s to Life Benny Wallace: I’ll Ne-ver Smile Again Roy Gaines: I Got a Break Baby Eden Atwood: O Pato; Serenata Lauren White: Blue Bayou; Mack the Knife Anthony Wilson: Chitlins Con Carne; Looking Back; Make It Good

Luqman Hamza: Feeling Good Jay McShann: Lonely Boy Blues Bill Cunliffe: The Way You Look Tonight. Dopo il grande successo ottenuto da True Audiophile – volume

1, la Groove Note presenta al pubblico degli audiofili un nuo-vo volume contenente una nuova serie di brani tratti da SACD ibridi sia stereo sia multicanale. Come era già stato fatto per il primo volume, il programma di questo disco propone tutti gli artisti principali del catalogo Groove Note, da Benny Wallace a Roy Gaines, da Eden Atwood a Anthony Wilson, con un occhio di particolare riguardo per Jacintha. Un disco assolutamente im-perdibile.

PIOTR ILIC CIAIKOVSKYOPERE ORCHESTRALILondon Symphony Orchestra, André Previn

HIQLP007 (LP da 180 grammi)

P.I. Ciaikovsky: Ouverture 1812 op. 49; Marcia slava op. 31; Ouverture fantasia Romeo e Giulietta. Questa splendida novità della HI-Q Records Supercuts ci ripor-ta all’inizio degli anni Set-tanta, quando il grande di-rettore André Previn riportò la London Symphony Or-chestra nel pantheon delle

orchestre migliori del mondo dopo un periodo di appannamento.Il programma sembra fatto apposta per mettere in evidenza il ricco panneggio sonoro dell’orchestra londinese, con l’inconte-nibile energia dell’Ouverture 1812 (che, con i suoi colpi di can-none, le scariche di fucileria e le campane, costituisce da sempre uno dei test più probanti per le registrazioni audiophile), con i toni orgogliosamente popolari della Marcia slava e il delicato romanticismo dell’ouverture-fantasia Romeo e Giulietta inter-pretate come meglio non si potrebbe dal direttore francese. Un nuovo imperdibile titolo per gli audiofili appassionati del grande repertorio sinfonico.

JACKIE MCLEANBLUESNIK F. Hubbard, tromba; J. McLean, sax alto; K. Drew, pianoforte;D. Watkins, contrabbasso; P. La Roca, batteria

JVCAW0011 (XRCD24 alto prezzo)

Il timbro acido del sax alto di Jackie McLean è talmente incon-fondibile che potrebbe essere identificato tra mille altri, simbo-

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leggiando alla perfezione l’intensità, la passione, l’ottimismo e l’energia che pervadevano New York negli anni Sessanta.

Nato nel 1932 e cresciuto nel mito di Charlie Parker, McLean ha iniziato la sua carriera ai massimi livelli, prendendo parte ad alcune registrazioni di Miles Da-vis, Charles Mingus e Art Blakey. In ogni caso, McLean raggiunse la cele-brità grazie alla serie di di-

schi realizzati per la Blue Note tra il 1959 e il 1967. Di primo acchito, Bluesnik potrebbe sembrare uno degli album più acces-sibili di McLean, in quanto tutti i sei brani in programma sono basati sul blues. A un ascolto più attento lo stile di McLean ap-pare però decisamente più elaborato, anche grazie al prezioso contributo fornito dall’eccellente band che lo accompagna. In Bluesnik McLean da il meglio di se stesso, mettendo in evidenza ogni aspetto del blues con risultati a dir poco sensazionali, un giudizio che trova conferma nelle numerose recensioni che lo hanno definito il capolavoro di McLean. Da parte sua, l’inge-gnere del suono Rudy Van Gelder si dimostrò pienamente all’al-tezza della situazione, fissando su disco la passione di McLean con una fedeltà insuperabile. Un disco che non può assoluta-mente mancare nella discoteca di qualsiasi appassionato di blues degno di questo nome.

FREDDIE HUBBARDOPEN SESAMET. Brooks, chitarra, sax tenore; F. Hubbard, tromba e cornetta;C. Jervis, batteria; S. Jones, contrabbasso; M. Tyner, pianoforte

JVCAW0012 (XRCD24 alto prezzo)

Freddie Hubbard è stato uno dei più grandi trombet-tisti jazz di tutti i tempi. Pubblicato nel 1960, Open Sesame è stato il primo al-bum da solista di un venti-duenne che si sentiva ormai pronto per partire alla con-quista del mondo. Hubbard era arrivato da Indianapolis

appena due anni prima e, per quanto avesse preso parte a una serie di esibizioni di alto profilo al fianco di artisti del calibro di Sonny Rollins, J.J. Johnson e della Quincy Jones Orchestra, quando registrò Open Sesame era ancora agli esordi. Un fatto a cui nessuno potrebbe credere ascoltando questo disco, dove sfo-dera una prestazione da fuoriclasse, esibendosi in assoli di in-contenibile energia, eseguendo le ballate con una maturità degne di un veterano e sfoggiando dal principio alla fine un suono di meravigliosa bellezza e uno stile non privo di originalità. Con il suo coraggio ai limiti della temerarietà e la sua tecnica impecca-

bile, Freddie Hubbard dimostrò nel 1960 di essere maturo per ritagliarsi un posto di primo piano nel panorama jazz di quegli anni.

JEAN FRYE SIDWELLPORTRAIT VOLUME 1Jean Frye Sidwell

JVCXRNT008 (XRCD24 alto prezzo)

You’ve Got a Friend (For David); I’ll Be Seeing You; Wing Beneath My Wings; Nature Boy; Misty; Alfie; East of the Sun (and West of the Moon); For All We Know; As Time Goes By; I Left My Heart in San Fran-cisco; When I Fall in Love; The Look of Love.

Con la sua meravigliosa voce contraltile e il suo fraseggio mor-bido, Jean Frye Sidwell è una delle cantanti jazz più interessanti in circolazione. Jean è ormai un’artista affermata e la sponta-neità e la passione con cui esegue ogni brano le consentono di fare emerge un caleidoscopio di delicate nuances e di sfumature vocali in grado di colpire anche gli appassionati più esigenti. Jean è stata protagonista negli ultimi anni di centinaia di con-certi e ha preso parte come vocalist a un gran numero di dischi. Come suo repertorio d’elezione, Jean ha scelto una nicchia nel jazz e nei grandi standard, per i quali nutre una vera passione. La drammaticità dell’espressione di Jean le consente di conferire un’aura e significati del tutto inediti ad alcuni dei brani più fa-mosi e amati di George Gershwin, Duke Ellington e Tom Jobim. In questo splendido disco – che si avvale della strepitosa qualità sonora della JVC – Jean esegue una bella silloge di brani pieni di sentimenti e di malinconia, tra i quali spiccano “I’ll Be Seeing You”, “Misty” e “As Time Goes By”.

STEVIE RAY VAUGHANTEXAS FLOODStevie Ray Vaughan

MUDSACD2074 (SACD alto prezzo)

Love Struck Baby; Pride and Joy; Texas Flood; Tell Me; Testify; Rude Mood; Mary Had a Little Lamb; Dirty Pool; I’m Cryin’; Lenny

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Album d’esordio che sem-bra piovuto dal Paradiso, Texas Flood di Steve Ray Vaughan e dei Double Trouble segnò l’arrivo di un talento come se ne ve-dono pochi in giro, l’unico grande chitarrista blues dotato di una voce del tutto particolare, uno stile asso-lutamente inconfondibile e

un’espressione sincera e sofferta in grado di fare emergere anche i pensieri più riposti nel cuore dell’ascoltatore. Non per niente Vaughan è stato citato spesso con lo stesso rispetto del suo cugino musicale Jimi Hendrix. Questo album del 1983 è stato rimasterizzato e riconfigurato più volte, ottenendo sotto il profilo della qualità sonora risultati quanto mai variabili. Alla fine la OMR ha fatto centro. Rimasterizzato con estrema cura dai nastri originali, questo SACD può essere considerato l’edizione digitale definitiva di Texas Flood e vi darà l’im-pressione di avere Vaughan e i Double Trouble di fronte alla vostra poltrona. La mitica Fender Stratocaster di Vaughan non è mai apparsa così reale, elettrica e presente su disco.

TOM PETTYDAMN THE TORPEDOESTom Petty and The Heartbreakers

ORGLP1001 (2 LP da 180 grammi a 45 giri)

Refugee; Here Comes My Girl; Even the Losers; Shadow of a Doubt (A Complex Kid); Century City; Don’t Do Me Like That; You Tell Me; What Are You Doing in My Life?; Louisiana Rain; Nowhere; Surrender; Casa Dega; It’s Raining Again; Shadow of a Doubt

(A Complex Kid) – Live; Don’t Do Me Like That – Live; So-methin’ Else; Casa Dega – demo; Refugee (versione alterna-tiva)Terzo album realizzato da Tom Petty e dagli Heartbreakers, Damn the Torpedoes catapultò il cantante americano e la sua band ai vertici del panorama rock di quegli anni. Infatti, con la sua sfilza di brani trasmessi in continuazione da tutte le radio (“Refugee”, “Here Comes My Girl”, “Even the Lo-sers” e “Don’t Do Me Like That”), Damn the Torpedoes è un album che pare essere stato concepito come una raccolta di “greatest hits”. Facendo coesistere una sensibilità ruvida e a

tratti addirittura dura con alcuni tratti di Dylan e di Byrds e accostando il risultato agli Heartbreakers, una delle band più sottovalutate della storia del rock, alla fine degli anni Settanta il sotto certi punti di vista tradizionalista Tom Petty riuscì a issarsi sulla cresta della new wave. Questo cofanetto deluxe contiene nove bonus track, tra cui sette gemme rimaste fino a ora inedite e tre brani live esclusivi. «Più elevato è il volume a cui si ascolta questo disco è meglio è! Non conosco nes-suna versione digitale di questo disco che possa competere con l’ampiezza, la luminosità e l’estesissimo registro acuto di questa nuova edizione del capolavoro di Tom Petty […] Damn the Torpedoes consente di cogliere l’essenza del rock americano e di apprezzare il primo stile di Petty e degli He-artbreakers. Questo album è invecchiato molto bene e non ha mai potuto contare su una qualità sonora paragonabile a quel-la di questa ristampa» Qualità artistica: 9/11 Qualità tecnica: 9/11 (Michael Fremer, musicangle.com). Questa edizione è stata rimasterizzata dal grande Bernie Grundman a partire dai master originali e stampata su due LP da 180 grammi in Germania dalla Pallas.

CANNED HEATBOOGIE WITH CANNED HEATB. Hite, voce; A. Wilson, voce, chitarra e armonica;H. Vestine, chitarra principale; L. Taylor, basso;A. de la Parra, batteria

PPLST7541 (LP da 180 grammi)

Evil Woman; My Crime; On The Road Again; World In A Jug; Turpenti-ne Moan; Whiskey Hea-ded Woman No 2; Amphe-tamine Annie; An Owl Song; Marie Laveau; Fri-ed Hockey BoogieSecondo album realizzato dai Canned Heat, Boo-gie with Canned Heat è

ritenuto dalla maggiore parte degli addetti ai lavori il disco migliore della band californiana, vantando dieci brani per-fettamente centrati. Tutti i membri della band sono protago-nisti di assoli da urlo, che vi terranno letteralmente incollati alla poltrona. Per questo, se vi considerate veri intenditori di blues e di rock e non vi dispiace una certa atmosfera d’antan, non potete assolutamente fare a meno di questo disco. Re-gistrazione effettuata ai Liberty Studios di Los Angeles nel 1968 dagli ingegneri del suono Lanky & Dino.Rimasterizzazione effettuata presso gli Studios di Abbey Road da Sean Magee.

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JUNE CHRISTYTHE COOL SCHOOLJune Christy, voce; The Joe Castro Quartet

PPANT1938 (LP da 180 grammi)

Give a Little Whistle; The Magic W0indow; Baby’s Birthday Party; When You Wish Upon a Star; Baubles, Bangles and Beads; Aren’t You Glad You’re You; Kee-mo Ky-mo; Scarlet Ribbons; Looking for a Boy; Small Fry; Ding Dong the Witch is Dead; Swingin’

on a StarThe Cool School continua a essere considerato dagli ap-passionati l’album più complesso e contraddittorio della vasta discografia di June Christy. Proponendo una serie di brani per bambini privi di sentimentalismi e di sdolcina-ture di facciata, questo disco esprime con grande efficacia la confusione, il senso di isolamento e gli ardenti desideri alla base della vita di tutti i bambini e gli adolescenti. Un fatto non meno sorprendente è costituito dal fatto che gli arrangiamenti sono tra i più immediati e lineari mai scritti per le canzoni della Christy, rifuggendo accuratamente da qualsiasi genere di ampollosità per mettere in primissimo piano la sua voce chiara e trasparente, accompagnata dalla coinvolgente verve ritmica del Joe Castro Quartet. Alcu-ni brani molto famosi come “Swinging on a Star” e “Lo-oking for a Boy” vengono eseguiti senza alcun artificio per esprimerne tutto il loro significato e il loro mistero. In poche parole, The Cool School esalta l’intelligenza dei bambini, senza per questo assecondare i gusti del pubblico di tutte le età.

DICK HYMANFROM THE AGE OF SWINGDick Hyman

RR59HR (HRx DVD-R alto prezzo)

From the Age of Swing; You’re Driving Me Crazy / Moten Swing; Topsy; Moonglow; Them There Eyes; Dooji Wooji; Soft Winds; What Is There to Say; ’Deed I Do; Rose Room; I Know What You Do; Mean to Me; I’m Getting Sentimental Over You; From the Age of Swing

Per realizzare questo splendido disco vennero riuniti – probabilmente per l’ultima volta – alcuni dei più grandi jazzisti protagonisti dell’era dello swing. Dick Hyman creò gruppi com-posti da quattro, cinque e sette elemen-ti, che il mitico Prof. Keith Johnson registrò in una sala da concerto dotata di una acustica straordinaria. Tutti i musicisti dichiararono di essere stati felici di suonare insieme secondo lo

stile dei vecchi tempi e di non essere stati costretti a sottostare a tutti gli orpelli che le nuove tecniche di registrazione stavano poco alla volta imponendo (per capirci, nessuno fu obbligato a calcarsi sulla testa una cuffia). Questa vera e propria pietra mi-liare della storia del jazz ci viene oggi riproposta dalla Referen-ce Recording nello splendore sonoro dell’HDCD.

BEN WEBSTERTHE SOUL OF BEN WEBSTERB. Webster, sax tenore; H. Ashby, sax tenore;A. Farmer, tromba; J. Jones, pianoforte; M. Lowe, chitarra; M. Hinton, contrabbasso; D. Bailey, batteria

SC-VER8359 (LP da 180 grammi)

La Speakers Corner arric-chisce la propria collana dedicata a Ben Webster con The Soul of Ben Web-ster, un album realizzato dal sassofonista di Kansas City nel 1957 dopo aver sciolto il proficuo sodalizio che lo aveva legato per di-versi anni al grande Duke Ellington. I sette brani in

programma consentono di apprezzare l’incomparabile sax di Webster con la scintillante tromba di un Art Farmer in forma smagliante. Il resto lo fanno i tecnici della Speakers Corner, con una rimasterizzazione che vi darà l’impressione di avere due miti del jazz nel vostro salotto.

ETTA JAMESAT LAST!Etta James, voce; Riley Hampton Orchestra,Riley Hampton, direttore e arrangiamenti

SC-LPS4003 (LP da 180 grammi)

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Sembra quasi che il titolo di questo disco voglia in-gannare gli acquirenti, facendo loro credere che a partire dal 1961 Etta James avesse sperimen-tato tutti gli alti e bassi che la vita può offrire a un grande artista: applau-ditissimi concerti in alcu-ne delle sale più famose

del mondo eseguiti sotto l’influsso della droga, l’abbando-no delle scene, la successiva necessità di accettare ingaggi umilianti in locali di quart’ordine e infine il grande ritorno al Festival di Montreux con una voce meravigliosamente roca, seguito da una lunga tournée negli Stati Uniti niente-meno che con i Rolling Stones. Due dei brani contenuti in quest’album, l’agrodolce “All I Could Do Was Cry” e la languida “Trust in Me” balzarono immediatamente ai ver-tici delle classifiche pop e R&B, tuttavia anche le altre canzoni in programma, la più serena e delicatamente rock “Tough Mary”, la malinconica “Girl of My Dreams” e la deliziosa ballata “Stormy Weather”, seppero trovare un posto di riguardo nel cuore di moltissimi appassionati. Un delicato sottofondo di archi e di voci tipico di quell’epoca esalta con grande sensibilità la splendida interpretazione di brani sospesi tra il R&B, il soul e il jazz. Da tutto questo deriva un disco in grado di superare la prova del tempo, variegato e curato fin nei minimi dettagli, che testimonia gli esordi della lunghissima carriera discografica di Etta James.

FRANZ SCHUBERTINTEGRALE DEI TRII PER ARCHI E PIANOFORTEBeaux Arts Trio

SC-PH835393/4 (2 LP da 180 grammi)

F. Schubert: Trio in si bemolle maggiore op. 99 D.898; Trio in mi bemol-le maggiore op. postuma 148 D.897; Trio in mi bemolle maggiore op. 100 D.929; Trio in si be-molle maggiore D.28Tutti gli appassionati in-teressati ad approfondire le loro conoscenze su-

gli ultimi giorni di Franz Schubert presto o tardi devono ascoltare le superbe letture che il Beaux Arts Trio ci ha lasciato di queste opere, considerate da molti come una sorte di premonizione della sua morte ormai imminente. Robert Schumann formulò un giudizio molto obiettivo dei

due grandi trii per archi e pianoforte di Schubert, definen-do quello in mi bemolle maggiore vigoroso, virile e dram-matico e quello in si bemolle maggiore fragile, femmini-le e lirico. Questi due grandi capolavori della letteratura cameristica romantica sono accomunati da movimenti dal carattere quanto mai vario, che devono essere eseguiti con un approccio profondamente introspettivo, un lirismo so-stenuto e privo di manierismi e uno slancio privo di alcuna remora nell’enunciazione degli energici temi principali. Il fatto che questa straordinaria incisione del Beaux Arts Trio sia ancora considerata un’edizione di assoluto riferi-mento dipende anche dal fatto che i suoi tre componenti riuscirono a far coesistere in maniera molto coerente l’ar-dore tipico del Romanticismo con un tono rigorosamente analitico che consente di mettere in piena evidenza la pu-rissima scrittura schubertiana. Registrazione effettuata nel febbraio del 1966.

MICHAEL SCHLIERFCLOUDS AND SILVER LININGSMichael Schlierf, pianoforte

SFSA4070 (SACD alto prezzo)

Il senso ambivalente del ti-tolo del primo disco realiz-zato da Michael Schlierf per la Stockfisch trova spie-gazione nella stessa musica. I brani in programma acco-stano infatti l’opacità delle nubi e la luminosità del sole, la radiosa brillantezza del giorno e il buio della notte, simboli nemmeno

troppo arcani della natura che ci circonda e dei più profondi re-cessi del cuore umano. Da sempre le manifestazioni della natura vengono viste dagli artisti come uno specchio e un simbolo dell’interiorità dell’uomo. Questo approccio non è molto diver-so da quello dei musicisti che descrivono in chiave sonora il viaggio dal tramonto allo spettacolo dell’alba, passando attra-verso l’incanto sospeso delle ore notturne. Un significato più sottile potrebbe essere attribuito a quel termine utilizzato in ge-nere per la spettacolare conclusione di questo disco. Il “bouns track” comprende infatti un suggestito brano tratto dal Lord’s Prayer e kletto dal celebre attore Heinz Rühmann.

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AA.VV.NOVE FAMOSE OUVERTURESLondon Symphony Orchestra, Piero Gamba, direttore

JVCHQCD372 (CD K2 alto prezzo)

Per rendersi conto di quanto sia straordinaria carriera del direttore romano Pierino Gamba è sufficiente dare un’occhiata alle statistiche, che parlano di ben sessant’an-ni di attività musicale iniziata in tenerissima età come piani-sta prodigio, migliaia di con-certi diretti alla testa di 125 orchestre in 300 città di 35

nazioni. Al di là delle pure e semplici cifre, Gamba ha di-mostrato di possedere una innata musicalità, che gli ha permesso di trarre il meglio dalle sue orchestre, come si può notare dalla sua discografia, non sterminata sotto l’a-spetto numerico ma dalla qualità decisamente elevata. Tra i suoi dischi più significativi merita di essere citato questo splendido disco comprendente nove celebri ouvertures, che viene esaltato dalla stratosferica qualità sonora dei tecnici della JVC.

PUENTE CELESTENAMA S. Vazquez, percussioni; M. Moguilevsky, strumenti a fiato;E. Cardozo, chitarra e voce; L. Nikotian, fisarmonica e pianoforte; L. Dyzenchauz, contrabbasso

MA084A (CD alto prezzo)

Nel 1997 il grande percus-sionista argentino Santiago Vazquez (diventato famoso grazie allo straordinario suc-cesso di Será Una Noche) riunì un gruppo di musicisti di eccezionale talento per esprimere un universo musi-cale tanto originale e sofisti-cato quanto gradevole e im-mediatamente apprezzabile.

Santiago battezzò questo gruppo Puente Celeste e la sua

musica caratterizzata dalla presenza di elementi del pop, del jazz e della world music ha saputo conquistare moltis-simi appassionati, tra cui Todd Garfinkle, proprietario del-la MA Recordings. Questo disco è stato registrato in una seduta di tre giorni all’inizio del 2010, nell’intima acusti-ca di una sala del Goethe Institut di Buenos Aires. A causa delle sue dimensioni ridotte, questa sala non possiede ca-ratteristiche in grado di garantire una immagine sonora profonda come quelle che da sempre mandano in visibilio i fan della MA, apparendo sotto questo aspetto molto di-verso rispetto alle registrazioni realizzate da Garfinkle in luoghi più ampi.Questo apparente neo è però ampiamente compensato da una straordinaria immediatezza sonora, che vi darà l’im-pressione che i musicisti siano di fronte a voi (a meno – ovviamente – che non viviate in una grande sala da con-certo!). Il titolo Nama è stato deciso dopo aver ascoltato la musica e in base alla qualità minimalista della registrazio-ne (effettuata come da prassi MA con due soli microfoni). Vista e considerata l’“immediatezza” e i toni leggermente aspri dell’immagine sonora, i componenti della band pro-posero di intitolare l’album con il termine spagnolo “Cru-do”. Tuttavia, dal momento che la traduzione inglese di questa parola (“crude”) ha una connotazione piuttosto ne-gativa, Garfinkle rilanciò con Nama, vocabolo giapponese che significa sia “aspro” sia “vivo”. Inoltre, il titolo Nama appare più esotico e accattivante, per lo meno agli occhi delle persone che non capiscono il giapponese. Inoltre, se le sonorità di Nama sono indubbiamente “crude”, possia-mo garantirvi che l’esecuzione dei Puente Celeste riscalda eccome i cuori! I brani in programma sono di volta in volta raffinati, melodici, ritmici e – a costo di ripeterci – pervasi da un calore che non vi lascerà indifferenti.

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I dischi del catalogo Sound and Musicche hanno ricevuto i più prestigiosi premi nazionali e internazionali

I più premiati

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Columns - FEBBRAIO 2011

GRAMOPHONE Editor’s ChoiceGENNAIO 2011

Diapason d’Or GENNAIO 2011

Premiati con 5 Stelle dalla rivista MUSICAFEBBRAIO 2011

ALESSANDRO SCARLATTIOPERE SACREG. Bertagnolli, A. Fernandez,S. Mingardo, M. Oro, F. Zanasi,A. Abete, A. Coen;Concerto de’ Cavalieri, M. Di LisaCPO777476 (CD alto prezzo)

CHOPINOPERE PER PIANOFORTEM.André Hamelin, pianoforteCDA30006

RACHMANINOVINTEGRALE DEI CONCERTIPER PIANOFORTE E ORCHESTRAS. Hough, pianoforteDallas Symphony Orchestra,A. Litton, direttoreCDA30014/2 (2 CD)

CARLO MOSSOPAUL HINDEMITHOPERE PER ORGANOL. Romiti,Organo Pinchi del Conservatorio Vivaldi di AlessandriaTC931301 (CD alto prezzo)

WILHELM BACKHAUSINTERPRETA BEETHOVENW. Backhaus, pianoforteAUD23420 (2 CD al prezzo di 1)

VYTAUTAS MIŠKINISTIME IS ENDLESSE ALTRE OPERE CORALIRoyal Holloway Choir, R. GoughCDA67818 (CD alto prezzo)

LUDWIG VAN BEETHOVENINTEGRALE DELLE SONATEPER PIANOFORTEL. Lortie, pianoforteCHAN 10616(9) (9 CD al prezzo di 3)

AA.VV.BACH PIANO TRANSCRIPTIONS VOLUME 9J. Plowright, pianoforteCDA67767 (CD alto prezzo)

CHOPINN. Goerner, pianoWHLive039 (CD medio prezzo)

Page 28: Columns Febbraio 2011

Sound and Music Columns - FEBBRAIO 2011

Il disco catalogo 2011con la Nona Sinfonia di Mahlerdiretta da Kubelik