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BOOM DI CANDIDATURE PER “IL DIVO” E “GOMORRA”. IN LIZZA SERVILLO, ORLANDO, BUCCIROSSO E NAZIONALE David, ennesima sfida Sorrentino-Garrone CINEMA di Licia Gargiulo ROMA. Sono “Il Divo” di Paolo Sor- rentino e “Gomorra” di Matteo Gar- rone, rispettivamente con 16 e 11 nomination i più candidati all’am- bito Premio David di Donatello che si terranno all’Auditorium della Conciliazione a Roma il prossimo 8 maggio. Le cinquine, annunciate ieri in Rai dal presidente dell’Ac- cademia del cinema italiano, Gian Luigi Rondi, vedono in pole posi- tion come miglior film, oltre a “Il Di- vo” e “Gomorra” anche “Ex” di Fau- sto Brizzi, “Si può fare” di Giulio Manfredonia e “Tutta la vita da- vanti” di Paolo Virzì. Per la miglior regia, tra i nomi già detti, spicca anche quello di Pupi Avati per “Il papà di Giovanna”. Tra i registi esordienti, invece, una difficile scel- ta che vede selezionati Marco Amenta con “La siciliana ribelle”, Umberto Carteni per “Diverso da chi?”, Tony D’Angelo con “Una not- te”, Gianni Di Gregorio per “Pranzo di ferragosto” e Marco Pontecorvo con “Pa-ra-da”. Importante sezione anche quella riguardante la miglio- re attrice protagonista che ha for- mato la cinquina con Donatella Fi- nocchiaro “Galantuomini”, Claudia Gerini “Diverso da chi?”, Valeria Golino “Giulia non esce la sera”, Ila- ria Occhini “Mar Nero” e Alba Ro- hrwacher “Il papà di Giovanna”. La sezione maschile, invece, è com- posta da Luca Argentero, Claudio Bisio, Valerio Mastandrea, Silvio Or- lando e Tony Servillo. La cinquina per le migliori attrici non protago- niste vede Piera Degli Esposti, Sa- brina Ferilli, Maria Nazionale, Mi- caela Ramazzotti e Carla Signoris, mentre tra gli uomini spiccano i no- mi di Giuseppe Battiston, Claudio Bisio, Carlo Buccirosso, Luca Lio- nello e Filippo Nigro. I cinque no- mi della sezione miglior film del- l’unione europea sono: “La classe” di Laurent Cantet, “Il giardino di Li- moni” di Eran Riklis, “The millio- naire” di Danny Boyle, “The reader” di Stephen Daldry e “Valzer con Ba- shir” di Ari Folman. Grandi nomi anche per il miglior film straniero che vede Clint Eastwood con “Gran Torino”, Gus Van Sant con “Milk”, Tom McCarthy per “L’ospite inat- teso”, Darren Aronofsky con “The Wrestler” e Andrew Stanton con “Wall-E”. Annunciati in anticipo i vincitori di due categorie: il miglior documentario di lungometraggio è “Rata nece biti” di Daniele Gaglia- none, e il miglior cortometraggio è “L'arbitro” di Paolo Zucca. La serata, condotta da Paolo Con- ticini andrà in onda in diretta al- le 19 su Raisat Extra e alle 22.50 su Rai Uno. Du- rante la cerimo- nia saranno con- segnati anche quattro premi speciali che sa- ranno attribuiti dal consiglio di- rettivo dell’Accademia. Massimo Ranieri, Simona Izzo, Enrico Mon- tesano ed Elena Sofia Ricci sono so- lo alcuni dei personaggi che sali- ranno sul palcoscenico per conse- gnare gli ambiti riconoscimenti ai vincitori. Il presidente dell’Anica, Paolo Ferrari, durante la conferen- za stampa, ha ribadito lo stato di salute del cinema italiano: «La sta- gione 2008/09 è stato ottimo. Ab- biamo avuto il 30% dei film italiani sul mercato straniero. Sia “Gomor- ra” che “Il Divo” sono andati nei va- ri festival internazionali e sono sta- ti venduti all’estero in molti paesi. Il nostro cinema sta ricominciando ad essere considerato anche fuori dall’Italia». Gian Luigi Rondi ha, in- vece, aggiunto: «Quest’anno il no- stro cinema è stato “prepotente” e questo mi riempie di gioia. I film non sono basati solo su drammi e sui sentimenti ma anche la com- media è molto importante e sono felice che sia stata inserita anche nelle cinquine. Il cinema italiano non è solo la mia passione, ma an- che la mia missione». Una pensie- ro è stato rivolto anche all’Abruz- zo. «Il 21 aprile sarà la giornata de- dicata a questa tragedia e tutti gli incassi di quel giorno saranno devoluti a loro con la speranza che tutto si risol- va» ha concluso Ferrari. Anche il presidente del Sindacato Gior- nalisti Cinemato- grafici italiani, Laura Delli Colli, è intervenuta aggiungendo che il sindacato supporterà l’Accademia dell’Immagine dell’Aquila. FORTUNATO CALVINO AL TEATRO NUOVO VENERDÌ PROSSIMO “Cuore nero”, il futuro negato L’INTERVISTA di Giovanna Manna NAPOLI. Fortunato Calvino raccon- ta il mondo sommerso. L’autore da tempo impegnato nel campo della “legalità” continua ad affrontare te- matiche scottanti. Questa volta il te- sto “Cuore nero” edito da Guida e vincitore del premio Calcante, narra non solo una storia di malavita, ma pone in evidenza anche i sentimen- ti “impossibili”. I protagonisti del te- sto sono Pietro e Tommaso, due kil- ler cresciuti insieme in una terra che ha saputo offrire loro solo questo ruo- lo. Un destino comune segnato dal- l’infanzia vissuta tra rapine, spaccio e omicidi. Ma ad unirli c’è anche un altro e “oscuro segreto”. Ci parla del suo testo? «L’idea di questo scritto risale al 2006, poi per un po’ di tempo l’ho lasciato sedimentare nella mia mente. Fino a quando nel 2007 ho deciso di ri- prenderlo e lavorarci su». Da cosa nasce questo suo inte- resse per l’altra faccia della cit- tà? «Questo è un percorso che ho inizia- to nel 1976. Mi sono sempre interes- sato al mondo delle minoranze, dei diseredati, di quelli che non hanno voce. Il mio lo definirei un “teatro d’impegno”, attraverso il quale ho cercato di mostrare i lati più oscuri della nostra società. Questo testo si ricollega a “Cravattari”, un lavoro di qualche anno fa dove ho portato in scena il mondo dell’usura». Ci parla del suo esordio come re- gista? «Ho iniziato con un testo di Palazze- schi, “Il codice di Perelà”, che nella mia trasposizione teatrale diventava “Perelà uomo di fumo”. Uno spetta- colo che poneva l’attenzione sul di- verso e sull’atteggiamento di chi pri- ma per curiosità o altro cerca di ac- creditarselo e poi preferisce liberar- sene. Poi successivamente ho preso parte ad un gruppo che faceva capo all’istituto Goethe, una stagione vis- suta tra teatro e cinema. A quegli an- ni risale anche la mia partecipazio- ne al gruppo “Il falso movimento” di Mario Martone, che si è poi evoluto nell’attuale Teatri Uniti. Ho seguito un percorso che mi ha portato a quel- lo a cui mi interesso oggi, al “teatro civile”. Ritornando a “Cravattari”, so- no stato uno dei primi a portare in scena questa tematica, tuttora que- sto testo mi viene richiesto per es- sere rappresentato soprattutto nelle scuole, per l’educazione civica delle nuove generazioni». Quindi la sua è una missione più che un lavoro? «Io lo definirei un teatro più vicino al popolo e allo stesso una denuncia verso la borghesia cieca che mostra disinteresse verso questa parte di umanità. Una borghesia di cui non mi sono mai occupato fino ad ora, ma che se me ne occuperò sarò mol- to cattivo. Forse in parte me ne sono occupato nel testo “Adelaide”, ope- ra in cui la protagonista è una non vedente». Qual è il suo modello di riferi- mento? «L’autore a cui mi sento più vicino è Raffaele Viviani. Il mio compito è quello di portare in scena l’immagi- ne di una Napoli grottesca ed ironi- ca al tempo stesso. Un percorso lun- go che ha come ultimo tassello “Cuo- re nero”». Ritorniamo al testo, cosa l’ha spinta ad affrontare questa du- plice realtà? «Da tempo avvertivo l’esigenza di af- frontare una realtà che stava emer- gendo. Anche in “Malacarne”, avevo portato in scena una storia di mala- vita dove il ruolo del boss era svolto da un travestito». Quindi lei è stato lungimirante? «Diciamo che osservo, ascolto e la- scio sedimentare dentro di me, poi la mia fantasia elabora il tutto e ven- gono fuori le storie ed i personaggi. Con “Cuore nero” ho voluto traccia- re un percorso diverso. Le vicende narrate si svolgono in una chiesa sconsacrata, un modo per mettere in evidenza anche l’assenza della chiesa, che di converso viene ol- L’ORCHESTRA GIOVANILE DEL COLLEGIUM PHILARMONICUM PER GLI APPUNTAMENTI DELL’UNIVERSITÀ Un concerto con il volto velato dalla tristezza MUSICA di Margherita Gargano NAPOLI. «Oggi, in questa impor- tante occasione dei concerti univer- sitari che, per il 99% delle probabili- tà non si ripeteranno il prossimo an- no, devo ricordare a voi una grave perdita per la nostra musica: l’Or- chestra sinfonica dell’Aquila, che è stata due volte ospite della nostra rassegna e che vanta 50 anni di feli- ce attività, chiude i battenti. Sono tutti vivi ma non hanno più nulla, tut- to è distrutto. Noi, che stiamo per chiudere una rassegna importantis- sima per la vita musicale cittadina, non abbiamo come aiutarli. Un’or- chestra che si chiude è un’orchestra che non rinascerà mai e lascia un vuoto incolmabile della musica». So- no parole piene di amarezza quelle con cui Michele Campanella, diret- tore artistico della rassegna, apre il terzultimo dei concerti universitari che quest’anno hanno visto sfilare gratis i talenti partenopei per caren- za di fondi e sponsor, e lo fa di fron- te ad una platea di studenti che af- follano i banchi della sontuosa chie- sa barocca di San Marcellino e Fe- sto, dove di consueto, l’Università Federico II, da 9 anni allestisce la ras- segna musicale. Il pensiero va subi- to alle macerie e ai brani di vita spez- zata in questi giorni dal cataclisma; dolore che le parole non possono tra- durre. Spazio allora alla musica: il mistero della vita e della morte, il dolore e la compartecipazione alle miserie al- trui trovano consolazione nelle me- lodie intense e nel pathos misurato e apollineo del meraviglioso “Stabat mater” di Giovan Battista Pergolesi (1710-1736). La composizione, uno dei pochi testi lunghi cantati am- messi dopo il Concilio di Trento, fu conclusa dal musicista, partenopeo d’adozione, nel convento dei cap- puccini dell’amata Pozzuoli, dove trascorse gli ultimi giorni della sua vita. Tradizione vuole che Pergolesi finì lo “Stabat” proprio nel giorno del- la sua morte, in tempo di quaresima. Il dolore della Madre ai piedi della croce, cantato dal testo, non cono- sce accenti drammatici ma è subli- me invocazione della grazia e uma- na espressione di compassione. Ad eseguire quello che non potrebbe es- sere miglior commento agli eventi di questi giorni, è una delle formazioni di punta della scena musicale cam- pana, l’Orchestra giovanile del Col- legium Philarmonicum, diretta da Gennaro Cappabianca. Sotto il suo sguardo attento prende vita la ma- gica fusione degli archi da cui viene fuori un suono trasparente che si ele- va alto, cristallino a voler suggerire l’umano raccoglimento dell’uomo di fronte alla fine della vita e al mistero dell’ineffabile; l’orchestra si muove con destrezza tra le diverse sezioni della composizione, assecondando- ne la varietà di stili che abbraccia il lirismo struggente e malinconico del- le sezioni strumentali, il canto puro derivante da una vocalità teatrale ric- ca di un virtuosismo espressivo, mai fine a se stesso, una vivacità di fra- seggio e andamento che ricorda al- la lontana i superbi concerti vene- ziani. Nella categoria dedicata ai registi esordienti spic- ca la nomination asse- gnata a Tony D’Angelo, figlio del più popolare Ni- no, con il film “Una not- te”. La consegna dei rico- noscimenti l’8 maggio in diretta su Raisat Extra Sorrentino e Garrone entrambi premiati a Cannes Michele Campanella Fortunato Calvino traggiata dalla presenza di queste fi- gure che utilizzano il luogo per i loro traffici loschi». Quindi è un’esortazione anche allo scuotimento delle coscien- ze? «Sì, è anche quello. Ma è soprattut- to un occhio più attento alle periferie abbandonate, dove le persone ven- gono dimenticate, ai tanti “senza vo- ce” a cui vengono sottratti i senti- menti perché vivono in realtà disa- giate. Non è un caso che l’ammoni- mento ai due protagonisti venga da Anna la rossa, una prostituta che li esorta a vivere liberamente il proprio sentimento e ad andare in un altro luogo. La fuga per loro come per al- tri è l’unica possibilità di sopravvi- venza». A cosa allude? «È l’unica possibilità che le persone come Pietro e Tommaso hanno di sfuggire alla criminalità. Qui le pia- ghe maggiori sono la mancanza di lavoro e la difficoltà di fare penetra- re la cultura in certi strati sociali. Il primo grado di libertà l’individuo lo acquisisce attraverso la cultura. È at- traverso l’istruzione che si ha la pos- sibilità di svincolarsi da certi mec- canismi, a cui è necessario che fac- cia da supporto una maggiore offer- ta di lavoro». Per quando è prevista la mes- sinscena dello spettacolo? «Il 17 aprile debutteremo al Teatro Nuovo». Buona la performance delle inter- preti, il soprano Nunzia De Falco ed il mezzosoprano Lucia Branda, che fondono le loro voci ben calibrate al tessuto strumentale cadenzando con equilibrio anche i momenti di voca- lità più ardua. La levigatezza e la leg- giadria timbrica di cui è capace que- sta formazione viene fuori anche nel- la felice interpretazione della Sere- nata in mi minore op.20 stavolta so- lo strumentale, di Edwar Elgar (1857- 1934), compositore romantico ingle- se che ricama istanti e immagini musicali di grande freschezza su un tessuto strumentale cangiante. In chiusura, bis briosi e inneggianti al- la vita, perché il dolore, espresso, va- da anche esorcizzato: una scatena- ta danza rumena di Bartok e lo strug- gente “Adios nonino” di Piazzolla. MIGLIOR FILM “Il Divo" di Paolo Sorrentino “Gomorra" di Matteo Garrone “Ex" di Fausto Brizzi “Si può fare" di Giulio Manfredonia “Tutta la vita davanti" di Paolo Virzì MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA Luca Argentero (Diverso da chi?) Claudio Bisio (Si può fare) Valerio Mastandrea (Non pensarci) Silvio Orlando (Il papà di Giovanna) Toni Servillo (Il Divo) MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA Donatella Finocchiaro (Galantuomini) Claudia Gerini (Diverso da chi?) Valeria Golino (Giulia non esce la sera) Ilaria Occhini (Mar Nero) Alba Rohrwacher (Il papà di Giovanna) MIGLIOR REGISTA Matteo Garrone (Gomorra) Paolo Sorrentino (Il Divo) Fausto Brizzi (Ex) Giulio Manfredonia (Si può fare) Pupi Avati (Il papà di Giovanna) MIGLIOR REGISTA EMERGENTE Gianni Di Gregorio (Pranzo di Ferragosto) Marco Pontecorvo (Pa-ra-da) Marco Amenta (La siciliana ribelle) Umberto Carteni (Diverso da chi?) Toni DAngelo (Una notte) MIGLIORE SCENEGGIATURA Paolo Sorrentino (Il Divo) Fausto Brizzi, Marco Martani, Massimiliano Bruno (Ex) Maurizio Braucci, Ugo Chiti, Gianni Di Gregorio, Matteo Garrone, Massimo Gaudioso, Roberto Saviano (Gomorra) Fabio Bonifacci e Giulio Manfrodonia (Si può fare) Francesco Bruni e Paolo Virzì (Tutta la vita davanti) MIGLIOR PRODUTTORE Augusto Allegra, Isabella Cocuzza, Giuliana Gamba, Arturo Paglia (Cover Boy – Lultima rivoluzione) Andrea Occhipinti, Nicola Giuliano, Francesca Cima, Maurizio Coppolecchia (Il Divo) Domenico Procacci (Gomorra) Matteo Garrone (Pranzo di Ferragosto) Angelo Rizzoli (Si può fare) MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA Piera Degli Esposti (Il Divo) Sabrina Ferilli (Tutta la vita davanti) Maria Nazionale (Gomorra) Micaela Ramazzotti (Tutta la vita davanti) Carla Signoris (Ex) MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA Giuseppe Battiston (Non pensarci) Claudio Bisio (Ex) Carlo Buccirosso (Il Divo) Luca Lionello (Cover Boy – Lultima rivoluzione) Filippo Nigro (Diverso da chi?) MIGLIORE FOTOGRAFIA Luca Bigazzi (Il Divo) Arnaldo Catinari (I Demoni di San Pietroburgo) Marco Onorato (Gomorra) Italo Petriccione (Come Dio Comanda) Vittorio Storaro (Caravaggio) MIGLIORE MUSICISTA Teho Teardo (Il Divo) Bruno Zambrini (Ex) Baustelle (Giulia non esce la sera) Paolo Buonvino (Italians) Pivio e Aldo De Scalzi (Si può fare) DAVID DI DONATELLO ecco tutte le candidature Dem Demoni di Sa Sa Sa an P P P n P P P P P Piet ietro ro ro o rob rob ro urg g r o) o) ) mor morra) ra) ome Dio Dio Di Dio Dio Dio Dio Di Dio o Dio Dio i Co Co Co Co Co Co o o o om m m m m man man an man m m m man rav rav rav rav av av av av av a a agg agg agg agg ag gg gg gg gg gg gg gio io io io io io) io io io io CI CI CI CI CI CI CI CI C CI I IST S S S S S S S A o) x x) ) n n n esc es esc es es es e l e la s a sera era era era era er e e e ) ) ) ) ) ) alians) lzi (Si pu uò fare) n n nda da) da) ) ) ) ) SPETTACOLI 17 venerdì 10 aprile 2009

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BOOM DI CANDIDATURE PER “IL DIVO” E “GOMORRA”. IN LIZZA SERVILLO, ORLANDO, BUCCIROSSO E NAZIONALE

David, ennesima sfida Sorrentino-GarroneCINEMA

di Licia Gargiulo

ROMA. Sono “Il Divo” di Paolo Sor-rentino e “Gomorra” di Matteo Gar-rone, rispettivamente con 16 e 11nomination i più candidati all’am-bito Premio David di Donatello chesi terranno all’Auditorium dellaConciliazione a Roma il prossimo 8maggio. Le cinquine, annunciateieri in Rai dal presidente dell’Ac-cademia del cinema italiano, GianLuigi Rondi, vedono in pole posi-tion come miglior film, oltre a “Il Di-vo” e “Gomorra” anche “Ex” di Fau-sto Brizzi, “Si può fare” di GiulioManfredonia e “Tutta la vita da-vanti” di Paolo Virzì. Per la migliorregia, tra i nomi già detti, spiccaanche quello di Pupi Avati per “Ilpapà di Giovanna”. Tra i registiesordienti, invece, una difficile scel-ta che vede selezionati MarcoAmenta con “La siciliana ribelle”,Umberto Carteni per “Diverso dachi?”, Tony D’Angelo con “Una not-te”, Gianni Di Gregorio per “Pranzodi ferragosto” e Marco Pontecorvocon “Pa-ra-da”. Importante sezioneanche quella riguardante la miglio-re attrice protagonista che ha for-mato la cinquina con Donatella Fi-nocchiaro “Galantuomini”, ClaudiaGerini “Diverso da chi?”, ValeriaGolino “Giulia non esce la sera”, Ila-ria Occhini “Mar Nero” e Alba Ro-hrwacher “Il papà di Giovanna”. Lasezione maschile, invece, è com-posta da Luca Argentero, ClaudioBisio, Valerio Mastandrea, Silvio Or-lando e Tony Servillo. La cinquinaper le migliori attrici non protago-niste vede Piera Degli Esposti, Sa-brina Ferilli, Maria Nazionale, Mi-

caela Ramazzotti e Carla Signoris,mentre tra gli uomini spiccano i no-mi di Giuseppe Battiston, ClaudioBisio, Carlo Buccirosso, Luca Lio-nello e Filippo Nigro. I cinque no-mi della sezione miglior film del-l’unione europea sono: “La classe”di Laurent Cantet, “Il giardino di Li-moni” di Eran Riklis, “The millio-naire” di Danny Boyle, “The reader”di Stephen Daldry e “Valzer con Ba-shir” di Ari Folman. Grandi nomianche per il miglior film stranieroche vede Clint Eastwood con “GranTorino”, Gus Van Sant con “Milk”,Tom McCarthy per “L’ospite inat-teso”, Darren Aronofsky con “TheWrestler” e Andrew Stanton con“Wall-E”. Annunciati in anticipo ivincitori di due categorie: il miglior

documentario di lungometraggio è“Rata nece biti” di Daniele Gaglia-none, e il miglior cortometraggio è“L'arbitro” di Paolo Zucca.La serata, condotta da Paolo Con-ticini andrà inonda in diretta al-le 19 su RaisatExtra e alle 22.50su Rai Uno. Du-rante la cerimo-nia saranno con-segnati anchequattro premispeciali che sa-ranno attribuitidal consiglio di-rettivo dell’Accademia. MassimoRanieri, Simona Izzo, Enrico Mon-tesano ed Elena Sofia Ricci sono so-

lo alcuni dei personaggi che sali-ranno sul palcoscenico per conse-gnare gli ambiti riconoscimenti aivincitori. Il presidente dell’Anica,Paolo Ferrari, durante la conferen-za stampa, ha ribadito lo stato disalute del cinema italiano: «La sta-gione 2008/09 è stato ottimo. Ab-biamo avuto il 30% dei film italianisul mercato straniero. Sia “Gomor-ra” che “Il Divo” sono andati nei va-ri festival internazionali e sono sta-ti venduti all’estero in molti paesi.Il nostro cinema sta ricominciandoad essere considerato anche fuoridall’Italia». Gian Luigi Rondi ha, in-vece, aggiunto: «Quest’anno il no-stro cinema è stato “prepotente” equesto mi riempie di gioia. I filmnon sono basati solo su drammi esui sentimenti ma anche la com-media è molto importante e sonofelice che sia stata inserita anchenelle cinquine. Il cinema italianonon è solo la mia passione, ma an-che la mia missione». Una pensie-ro è stato rivolto anche all’Abruz-zo. «Il 21 aprile sarà la giornata de-dicata a questa tragedia e tutti gli

incassi di quelgiorno sarannodevoluti a lorocon la speranzache tutto si risol-va» ha conclusoFerrari. Anche ilpresidente delSindacato Gior-nalisti Cinemato-grafici italiani,Laura Delli Colli,

è intervenuta aggiungendo che ilsindacato supporterà l’Accademiadell’Immagine dell’Aquila.

FORTUNATO CALVINO AL TEATRO NUOVO VENERDÌ PROSSIMO

“Cuore nero”, il futuro negatoL’INTERVISTA

di Giovanna Manna

NAPOLI. Fortunato Calvino raccon-ta il mondo sommerso. L’autore datempo impegnato nel campo della“legalità” continua ad affrontare te-matiche scottanti. Questa volta il te-sto “Cuore nero” edito da Guida evincitore del premio Calcante, narranon solo una storia di malavita, mapone in evidenza anche i sentimen-ti “impossibili”. I protagonisti del te-sto sono Pietro e Tommaso, due kil-ler cresciuti insieme in una terra cheha saputo offrire loro solo questo ruo-lo. Un destino comune segnato dal-l’infanzia vissuta tra rapine, spaccioe omicidi. Ma ad unirli c’è anche unaltro e “oscuro segreto”. Ci parla del suo testo?«L’idea di questo scritto risale al 2006,poi per un po’ di tempo l’ho lasciatosedimentare nella mia mente. Finoa quando nel 2007 ho deciso di ri-prenderlo e lavorarci su».Da cosa nasce questo suo inte-resse per l’altra faccia della cit-

tà?«Questo è un percorso che ho inizia-to nel 1976. Mi sono sempre interes-sato al mondo delle minoranze, deidiseredati, di quelli che non hannovoce. Il mio lo definirei un “teatrod’impegno”, attraverso il quale hocercato di mostrare i lati più oscuridella nostra società. Questo testo siricollega a “Cravattari”, un lavoro diqualche anno fa dove ho portato inscena il mondo dell’usura». Ci parla del suo esordio come re-gista?«Ho iniziato con un testo di Palazze-schi, “Il codice di Perelà”, che nellamia trasposizione teatrale diventava“Perelà uomo di fumo”. Uno spetta-colo che poneva l’attenzione sul di-verso e sull’atteggiamento di chi pri-ma per curiosità o altro cerca di ac-creditarselo e poi preferisce liberar-sene. Poi successivamente ho presoparte ad un gruppo che faceva capoall’istituto Goethe, una stagione vis-suta tra teatro e cinema. A quegli an-ni risale anche la mia partecipazio-

ne al gruppo “Il falso movimento” diMario Martone, che si è poi evolutonell’attuale Teatri Uniti. Ho seguitoun percorso che mi ha portato a quel-lo a cui mi interesso oggi, al “teatrocivile”. Ritornando a “Cravattari”, so-no stato uno dei primi a portare inscena questa tematica, tuttora que-sto testo mi viene richiesto per es-sere rappresentato soprattutto nellescuole, per l’educazione civica dellenuove generazioni».Quindi la sua è una missionepiù che un lavoro?«Io lo definirei un teatro più vicino alpopolo e allo stesso una denunciaverso la borghesia cieca che mostradisinteresse verso questa parte diumanità. Una borghesia di cui nonmi sono mai occupato fino ad ora,ma che se me ne occuperò sarò mol-to cattivo. Forse in parte me ne sonooccupato nel testo “Adelaide”, ope-ra in cui la protagonista è una nonvedente».Qual è il suo modello di riferi-mento?

«L’autore a cui mi sento più vicino èRaffaele Viviani. Il mio compito èquello di portare in scena l’immagi-ne di una Napoli grottesca ed ironi-ca al tempo stesso. Un percorso lun-go che ha come ultimo tassello “Cuo-re nero”». Ritorniamo al testo, cosa l’haspinta ad affrontare questa du-plice realtà?«Da tempo avvertivo l’esigenza di af-frontare una realtà che stava emer-gendo. Anche in “Malacarne”, avevoportato in scena una storia di mala-vita dove il ruolo del boss era svoltoda un travestito». Quindi lei è stato lungimirante? «Diciamo che osservo, ascolto e la-scio sedimentare dentro di me, poila mia fantasia elabora il tutto e ven-gono fuori le storie ed i personaggi.Con “Cuore nero” ho voluto traccia-re un percorso diverso. Le vicendenarrate si svolgono in una chiesasconsacrata, un modo per metterein evidenza anche l’assenza dellachiesa, che di converso viene ol-

L’ORCHESTRA GIOVANILE DEL COLLEGIUM PHILARMONICUM PER GLI APPUNTAMENTI DELL’UNIVERSITÀ

Un concerto con il volto velato dalla tristezzaMUSICA

di Margherita Gargano

NAPOLI. «Oggi, in questa impor-tante occasione dei concerti univer-sitari che, per il 99% delle probabili-tà non si ripeteranno il prossimo an-no, devo ricordare a voi una graveperdita per la nostra musica: l’Or-chestra sinfonica dell’Aquila, che èstata due volte ospite della nostrarassegna e che vanta 50 anni di feli-ce attività, chiude i battenti. Sonotutti vivi ma non hanno più nulla, tut-to è distrutto. Noi, che stiamo perchiudere una rassegna importantis-sima per la vita musicale cittadina,non abbiamo come aiutarli. Un’or-chestra che si chiude è un’orchestrache non rinascerà mai e lascia unvuoto incolmabile della musica». So-no parole piene di amarezza quelle

con cui Michele Campanella, diret-tore artistico della rassegna, apre ilterzultimo dei concerti universitariche quest’anno hanno visto sfilaregratis i talenti partenopei per caren-za di fondi e sponsor, e lo fa di fron-te ad una platea di studenti che af-follano i banchi della sontuosa chie-sa barocca di San Marcellino e Fe-sto, dove di consueto, l’UniversitàFederico II, da 9 anni allestisce la ras-segna musicale. Il pensiero va subi-to alle macerie e ai brani di vita spez-zata in questi giorni dal cataclisma;dolore che le parole non possono tra-durre.Spazio allora alla musica: il misterodella vita e della morte, il dolore e lacompartecipazione alle miserie al-trui trovano consolazione nelle me-lodie intense e nel pathos misurato e

apollineo del meraviglioso “Stabatmater” di Giovan Battista Pergolesi(1710-1736). La composizione, unodei pochi testi lunghi cantati am-messi dopo il Concilio di Trento, fuconclusa dal musicista, partenopeod’adozione, nel convento dei cap-puccini dell’amata Pozzuoli, dovetrascorse gli ultimi giorni della suavita. Tradizione vuole che Pergolesifinì lo “Stabat” proprio nel giorno del-la sua morte, in tempo di quaresima.Il dolore della Madre ai piedi dellacroce, cantato dal testo, non cono-sce accenti drammatici ma è subli-me invocazione della grazia e uma-na espressione di compassione. Adeseguire quello che non potrebbe es-sere miglior commento agli eventi diquesti giorni, è una delle formazionidi punta della scena musicale cam-

pana, l’Orchestra giovanile del Col-legium Philarmonicum, diretta daGennaro Cappabianca. Sotto il suosguardo attento prende vita la ma-gica fusione degli archi da cui vienefuori un suono trasparente che si ele-va alto, cristallino a voler suggerirel’umano raccoglimento dell’uomo difronte alla fine della vita e al misterodell’ineffabile; l’orchestra si muovecon destrezza tra le diverse sezionidella composizione, assecondando-ne la varietà di stili che abbraccia illirismo struggente e malinconico del-le sezioni strumentali, il canto puroderivante da una vocalità teatrale ric-ca di un virtuosismo espressivo, maifine a se stesso, una vivacità di fra-seggio e andamento che ricorda al-la lontana i superbi concerti vene-ziani.

Nella categoria dedicataai registi esordienti spic-ca la nomination asse-gnata a Tony D’Angelo,figlio del più popolare Ni-no, con il film “Una not-te”. La consegna dei rico-noscimenti l’8 maggio indiretta su Raisat Extra

Sorrentino e Garrone entrambi premiati a Cannes

Michele Campanella

Fortunato Calvino

traggiata dalla presenza di queste fi-gure che utilizzano il luogo per i lorotraffici loschi».Quindi è un’esortazione ancheallo scuotimento delle coscien-ze?«Sì, è anche quello. Ma è soprattut-to un occhio più attento alle periferieabbandonate, dove le persone ven-gono dimenticate, ai tanti “senza vo-ce” a cui vengono sottratti i senti-menti perché vivono in realtà disa-giate. Non è un caso che l’ammoni-mento ai due protagonisti venga daAnna la rossa, una prostituta che liesorta a vivere liberamente il propriosentimento e ad andare in un altroluogo. La fuga per loro come per al-tri è l’unica possibilità di sopravvi-

venza».A cosa allude?«È l’unica possibilità che le personecome Pietro e Tommaso hanno disfuggire alla criminalità. Qui le pia-ghe maggiori sono la mancanza dilavoro e la difficoltà di fare penetra-re la cultura in certi strati sociali. Ilprimo grado di libertà l’individuo loacquisisce attraverso la cultura. È at-traverso l’istruzione che si ha la pos-sibilità di svincolarsi da certi mec-canismi, a cui è necessario che fac-cia da supporto una maggiore offer-ta di lavoro». Per quando è prevista la mes-sinscena dello spettacolo?«Il 17 aprile debutteremo al TeatroNuovo».

Buona la performance delle inter-preti, il soprano Nunzia De Falco edil mezzosoprano Lucia Branda, chefondono le loro voci ben calibrate altessuto strumentale cadenzando conequilibrio anche i momenti di voca-lità più ardua. La levigatezza e la leg-giadria timbrica di cui è capace que-sta formazione viene fuori anche nel-la felice interpretazione della Sere-nata in mi minore op.20 stavolta so-lo strumentale, di Edwar Elgar (1857-1934), compositore romantico ingle-se che ricama istanti e immaginimusicali di grande freschezza su untessuto strumentale cangiante. Inchiusura, bis briosi e inneggianti al-la vita, perché il dolore, espresso, va-da anche esorcizzato: una scatena-ta danza rumena di Bartok e lo strug-gente “Adios nonino” di Piazzolla.

MIGLIOR FILM“Il Divo" di Paolo Sorrentino“Gomorra" di Matteo Garrone“Ex" di Fausto Brizzi“Si può fare" di Giulio Manfredonia“Tutta la vita davanti" di Paolo Virzì

MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTALuca Argentero (Diverso da chi?)Claudio Bisio (Si può fare)Valerio Mastandrea (Non pensarci)Silvio Orlando (Il papà di Giovanna)Toni Servillo (Il Divo)

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTADonatella Finocchiaro (Galantuomini)Claudia Gerini (Diverso da chi?)Valeria Golino (Giulia non esce la sera)Ilaria Occhini (Mar Nero)Alba Rohrwacher (Il papà di Giovanna)

MIGLIOR REGISTAMatteo Garrone (Gomorra)Paolo Sorrentino (Il Divo)Fausto Brizzi (Ex)Giulio Manfredonia (Si può fare)Pupi Avati (Il papà di Giovanna)

MIGLIOR REGISTA EMERGENTEGianni Di Gregorio (Pranzo di Ferragosto)Marco Pontecorvo (Pa-ra-da)Marco Amenta (La siciliana ribelle)Umberto Carteni (Diverso da chi?)Toni DAngelo (Una notte)

MIGLIORE SCENEGGIATURAPaolo Sorrentino (Il Divo)Fausto Brizzi, Marco Martani, Massimiliano Bruno (Ex)Maurizio Braucci, Ugo Chiti, Gianni Di Gregorio, Matteo Garrone, Massimo Gaudioso, Roberto Saviano (Gomorra)Fabio Bonifacci e Giulio Manfrodonia (Si può fare)Francesco Bruni e Paolo Virzì (Tutta la vita davanti)

MIGLIOR PRODUTTOREAugusto Allegra, Isabella Cocuzza, Giuliana Gamba, Arturo Paglia (Cover Boy – Lultima rivoluzione)Andrea Occhipinti, Nicola Giuliano, Francesca Cima, Maurizio Coppolecchia (Il Divo)Domenico Procacci (Gomorra)Matteo Garrone (Pranzo di Ferragosto)Angelo Rizzoli (Si può fare)

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTAPiera Degli Esposti (Il Divo)Sabrina Ferilli (Tutta la vita davanti)Maria Nazionale (Gomorra)Micaela Ramazzotti (Tutta la vita davanti)Carla Signoris (Ex)

MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTAGiuseppe Battiston (Non pensarci)Claudio Bisio (Ex)Carlo Buccirosso (Il Divo)Luca Lionello (Cover Boy – Lultima rivoluzione)Filippo Nigro (Diverso da chi?)

MIGLIORE FOTOGRAFIALuca Bigazzi (Il Divo)Arnaldo Catinari (I Demoni di San Pietroburgo)Marco Onorato (Gomorra)Italo Petriccione (Come Dio Comanda)Vittorio Storaro (Caravaggio)

MIGLIORE MUSICISTATeho Teardo (Il Divo)Bruno Zambrini (Ex)Baustelle (Giulia non esce la sera)Paolo Buonvino (Italians)Pivio e Aldo De Scalzi (Si può fare)

DAVID DI DONATELLO ecco tutte le candidature

DemDemoni di Sa SaSaan P PPn PPP PPPietietrororoorobrobro urggr o)o))mormorra)ra)ome DioDioDiDioDioDioDioDiDiooDioDioi CoCo Co Co CoCooooommmmmmanmananmanmmmmanravravravravavavavavavaa aggaggaggaggaggggggggggggggioioioioioio)ioioioio

CICICICICICICICICCIIISTSSSSSSS Ao)xx))n nn escesesceseses e le la sa seraeraeraeraeraereee ))))))

alians)lzi (Si puuò fare)

nnndada)da)

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SPETTACOLI 17venerdì 10 aprile 2009