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    Ennio ArosioCarlo Santambrogio

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    Living the Dream

    Simplicity, quando nellatto di dar luogo allabitare, la materia traspare, si fa tramite di valenze estetiche, scena e teatro

    di rappresentazione. Carlo Santambrogio ed Ennio Arosio perseguono e concretizzano lintenzione progettuale dove il vetro

    inteso protagonista assoluto, esclude la mediazione di supporti che ne inficiano il ruolo primario. Emblematica quellimmagine,

    commentano entrambi. Siamo ritratti, in piedi, su una lastra trasparente. Ci troviamo al piano superiore dello showroom di Milano,

    in realt calati in una dimensione che annulla la distinzione degli spazi e pone in relazione linterno con lambiente esterno,

    il contesto urbano. S che spesso, almeno virtualmente, scompare la linea di confine, e si ha come limpressione di una visione

    senza soluzione di continuit. Ecco allora che ci domandiamo quali possano essere le applicazioni pi attinenti al progetto.

    E ci rendiamo conto che tutto possibile in Simplicity, tutto realizzabile, purch risponda allattenta interpretazione dellassunto

    finalizzata alla soddisfazione di esigenze estetiche. Il giunto in plexiglas consente di connettere, assemblare le lastre per

    la definizione di architetture che sono le une lo sviluppo delle altre e si integrano e trovano luogo nei contesti pi disparati.

    Il mondo esterno, la natura, il paesaggio, grazie al vetro e allastrazione del vetro, traspaiono nellintimit, nel regno del privato,

    e vi giocano liberamente come elementi di ambiente. Da qui il sogno, annota Jean Baudrillard, di vivere in un giardino

    in intimit con la natura, sfruttare totalmente il fascino di ogni stagione. Nelle parole di Wim Wenders, la maggior parte degli edifici

    che vengono costruiti nelle grandi citt non sono frutto di un sogno Si vedono solo immensi blocchi di cemento, blocchi insulsi.

    E ancora Italo Calvino: Le citt invisibili sono un sogno che nasce dal cuore delle citt invivibili. Stupide, obsolete fortezze, quei

    blocchi di cemento costituiscono gran parte delle metropoli e megalopoli nel mondo. Anche se in diversi tentativi di contraddire

    il proprio gesto fondativo, nelle parole di Gianfranco Maraniello, larchitettura contemporanea giunta a proporre la negazione

    del muro stesso, sia realizzando luoghi aperti e talvolta non abitabili, sia modificando e creando ambienti senza circoscrivere

    alcuno spazio determinato, o rendendo incerti i confini delle proprie elaborazioni. Conferma Jean Baudrillard: Il vetro

    il miracolo di un fluido fisso, di un contenuto contenente che fonda la trasparenza delluno e dellaltro: superamento dunque, primo

    imperativo dellambiente Indistruttibile, imputrescibile, incolore, inodore Il vetro veramente un grado zero della materia: come

    il vuoto sta allaria, cos il vetro sta alla materia Il vetro fonda una trasparenza senza transizioni: si vede, ma non si pu toccare.

    La comunicazione universale e astratta. Racconta Carlo Santambrogio: Nelle aree dismesse, le file di capannoni, serrate

    in ranghi, testimoniano tempi ormai lontani, dove gli insediamenti manufatturieri erano ancora presenti nelle circoscrizioni urbane.

    Le fabbriche obsolete costituiscono oggi lotti da ripartire in unit di abitazione, i cos detti loft. Chi ne appalta la gestione li promuove

    come spazi liberi quando, ristrutturati, secondo i modi pi comuni, cambiano sostanzialmente natura e si presentano organizzati

    come condomini. Questo perch impossibile intendere un singolo fabbricato avulso dal contesto dei restanti. Spazio libero non

    pu essere dunque quello che i muri delimitano. Quei muri testimoniano una storia che non si pu cambiare e rappresentano

    se mai un paesaggio di riferimento, che si deve rispettare e valorizzare. Trovandomi di fronte a uno di questi capannoni ho subito

    pensato che non potevo ricavarne unabitazione di tipo tradizionale, n appellarmi ad altre connotazioni illusorie. Dovevo

    distaccarmi da quei muri, lasciandoli a cielo aperto, e cercare di entrare in dialogo con la loro storia, magari reinventandola.

    Lidea non poteva che essere legata alla trasparenza, al fascino del materiale per eccellenza. Ecco allora il giardino con le piante

    e i fiori. Il vetro riflette e integra i colori delle rose, dei gelsomini, degli oleandri, del cielo, delle nuvole che si rincorrono, distingue

    le luci dellalba da quelle del tramonto. Tutto questo in citt, privilegio di attimi incommensurabili tra le fila di quei capannoni

    di unarea dismessa. Il vetro d forma alle travi portanti, ai pavimenti, al tetto e alle pareti. I gradini della scala rilucono del verde delle

    piante. Il sole attraversa le lastre che ritagliano la grande vasca. Incolore, il materiale principe giustifica la concezione della totalit

    dellhabitat, della struttura il contenente , degli arredi il contenuto. Macro e micro si integrano in armonica coesione.

    Esemplare la composizione del luogo cucina. Immateriale nella parvenza, paesaggio nel paesaggio, riflette il bagliore della

    fiamma, il verde dellortaglia, il rosa dei crostacei, il rosso delle carni. Il gioco di trasparenze eccita i sensi, palesa nelloccasione cibo,

    gratificante materializzazione del desiderio, il conseguimento dello stile di vita pi esclusivo. Una casa, scrive Frank Lloyd

    Wright, non deve mai essere su una collina o su qualsiasi altra cosa. Deve essere della collina, appartenerle, in modo tale

    che collina e casa possano vivere insieme, ciascuna delle due pi felice per merito dellaltra. In ogni dove, deve appartene-

    re al dove. Pertanto, se la casa del bosco, il bosco della casa. Non gioco di parole, bens conferma dellattinenza delle due

    rappresentazioni, luna naturale, laltra artificiale. Ricordati, afferma Ludwig Wittgenstein, dellimpressione che suscita la buo-

    na architettura, che quella di esprimere un pensiero. Viene voglia addirittura di accompagnarla con un gesto. Il gesto di impal-

    care, un gesto altamente musicale. La buona architettura buona musica. Racconta Carlo Santambrogio: Per vivere il bosco

    di giorno, di notte, con il sole, con la pioggia, con il vento, con il ghiaccio, con la neve, per realizzare il sogno di fare del bosco la casa per abitare

    il bosco. Una casa che non pu essere loggetto collocabile in ogni dove, piuttosto il luogo dellincantamento, della meraviglia, dello

    stupore. Tre i piani di sviluppo in verticale, per una visione a trecentosessanta gradi. Risalendo i gradini trasparenti si ha come limpressione

    di arrampicare gli alberi sino alla sommit. Nella casa dove il bosco di casa, l acqua picchietta la pelle come pioggia che scroscia

    a primavera, nello spazio antistante la doccia, la dormeuse nellombra del sole caldo dellestate, il profumo di autunno nei funghi sulla

    tavola, linverno nel buio repentino che sorprende il giorno. La natura di scena nel teatro delle trasparenze, dove neve, ghiaccio, pioggia

    e sole si alternano alla ribalta. Chi vi abita, agisce la scena, ne vive e ne partecipa lemozione. Il suo comportamento pi quello dellattore

    che dello spettatore. Altra casa quella del mare, dove, nelle parole di Rudyard Kipling, comprendere e godere profondamente il fascino

    dellaspro coro delle onde le cui cime si frangono luna dietro l altra in un susseguirsi incessante di colpi secchi come uno schianto: la fret-

    ta del vento che si precipita fischiando entro ogni spazio vuoto, e aduna in greggi le ombre azzurre e porporine delle nuvole: lo splendido

    levarsi del sole nellaurora di fiamma. E ancora Carlo Santambrogio: La casa del mare si allunga sul promontorio, non aderisce,

    appare come sospesa. Lintera struttura riflette il suolo roccioso. Sotto le lastre che compongono il pavimento gioca il ven-

    to che sa di salso e risuona del grido dei gabbiani. La roccia ha senso di appiglio, di sicurezza. E qui lapprodo il primo

    riferimento del contesto, mentre il mare visione sconfinata. Chi vive la casa del mare riposa in porto e sogna di salpare.

    Entrambi trasparenti, un grande letto campeggia accanto a una libreria, dove persino i libri raccontano del mare. Ch, e a parlare

    ancora Kipling, non c persona che possa veder questo spettacolo ora per ora durante lunghi giorni, senza rimaner colpita.

    Decio G. R. Carugati

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    La casa del bosco poggia su terra cheha odore di sole e di pioggia.

    Erge lo sviluppo delle sue trasparenze

    sino ad affacciare la sommit delle

    fronde di alberi secolari.

    The woodland house rests on land with

    the scent of sun and rain.

    It erects the development of its tran-

    sparencies till it looks onto the tops of

    the branches of ancient trees.

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    La casa del mare abita il paesaggio.

    Testimone dellavvicendamento

    dei fenomeni naturali, ne avverte

    i contrasti, riflette e integra nelle

    trasparenze la collera e la calma

    degli elementi.

    The house of the sea lives the landscape.

    It bears witness to the succession

    of natural phenomena, responsive

    to their contrasts, reflecting and

    integrating into its transparencies

    the anger and peace of the elements.

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    francesco sforza 1420122 milano

    t +39 02 76020788www.santambrogiomilano.it

    renderbyD.

    Ruppolo

    |traduzione

    diRichard

    Sa