Buone Notizie Dicembre 2012 - Speciale Campagna Tende

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Poste Italiane SpA - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27.02.2004, n°46) art.1, comma 1, LO/MI - Editore: Fondazione AVSI, Padre Vicinio da Sarsina 216 - 47521 Cesena (FC) - AVSI è una FONDAZIONE - ONLUS - ONG idonea DM n. 0347 del 5 luglio 1973 - cod. fisc.: 81017180407 L e persone che costruivano le cattedrali, davano una parte di sé per l’edificazione di una cosa grande che non era una loro proprietà. Quegli uomini davano tempo, denaro, materiali, c’è chi dava anche solo un bottone, o davano l’intero proprio capitale come donazione che permettesse la costruzione della cattedrale; proprio come le persone che sostengono AVSI facendo iniziative per la campagna delle tende o facendo una donazione. Certo erano - e sono - uomini che vivono la dimensione del bisogno di dare qualcosa di sé gratis e di costruire, di partecipare alla costruzione di una cosa grandiosa, come necessaria alla propria vita. In un contesto di sfaldamento generale, di crisi delle certezze, di chiusura in difesa, rilanciamo la sfida: ognuno di noi ha un desiderio di bello e di bene che può mettere a servizio di un grande progetto. Il grande progetto che AVSI ti propone è costruire un mondo umano, in cui tutti possano esprimere la propria innata dignità. Nell’orizzonte di questo progetto, in questi anni migliaia di amici si sono uniti per realizzare “pezzi” piccoli e grandi, in tanti angoli del mondo: scuole, asili, centri educativi, università, formazione, inserimento al lavoro, cura, sostegno familiare. Un grande progetto, partecipato e vissuto, in cui tante persone aiutate hanno a loro volta iniziato a partecipare attivamente. Duemila anni fa un Bambino nascendo in una grotta ha portato la gratuità sulla terra. L’infinito entrava nel finito con una carezza eterna. Oggi con un piccolo gesto della Campagna Tende, una donazione, una cena, uno spettacolo, una partita di calcio possiamo imitare quella stessa gratuità e portare la stessa carezza a persone che le aspettano dall’altra parte del globo. E rilanciare la tensione al bello e al bene che nessuna crisi riuscirà a seppellire. BUONE NOTIZIE ONLINE Aiutaci a risparmiare inviaci la tua mail a [email protected] DICEMBRE 2012 anno XII n. 3 Photo by Emanuela Mantegazza PERIODICO TRIMESTRALE DELLA FONDAZIONE AVSI Direttore responsabile: Roberto Fontolan . Periodico registrato ai sensi della L. 47/48 al Tribunale di Forlì n. 15 del 5 luglio 1995. Stampa: Tiber, Brescia (BS). Grafica Accent on Design , Milano COSTRUENDO UN BENE PER TUTTI ECUADOR All’asilo in famiglia sulle Ande UGANDA La scuola Giussani a Kampala SIRIA Per le famiglie in fuga dalla guerra ETIOPIA L’università cattolica di Addis Abeba I progetti da sostenere con le Tende:

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Le persone che costruivano le cattedrali, davano

una parte di sé per l’edifi cazione di una cosa grande che non era una loro proprietà. Quegli uomini davano tempo, denaro, materiali, c’è chi dava anche solo un bottone, o davano l’intero proprio capitale come donazione che permettesse la costruzione della cattedrale; proprio come le personeche sostengono AVSI facendoiniziative per la campagna delletende o facendo una donazione. Certo erano - e sono - uomini che vivono la dimensione del bisogno di dare qualcosa di sé gratis e di costruire, di partecipare alla costruzione di una cosa grandiosa, come necessariaalla propria vita. In un contesto di sfaldamento generale, di crisi delle certezze, di chiusura in difesa, rilanciamo la sfi da: ognuno di noi ha un desiderio di bello e di bene che può metterea servizio di un grande progetto. Il grande progetto che AVSI ti propone è costruire un mondo umano, in cui tutti possano esprimere la propria innata dignità. Nell’orizzonte di questo progetto, in questi anni migliaia di amici si sono uniti per realizzare “pezzi” piccoli e grandi, in tanti angoli del mondo: scuole, asili, centri educativi, università, formazione, inserimentoal lavoro, cura, sostegno familiare.Un grande progetto, partecipato e vissuto, in cui tante persone aiutate hanno a loro volta iniziatoa partecipare attivamente. Duemila anni fa un Bambino nascendo in una grotta ha portato la gratuitàsulla terra. L’infi nito entrava nel fi nito con una carezza eterna.Oggi con un piccolo gesto della Campagna Tende, una donazione,una cena, uno spettacolo, una partitadi calcio possiamo imitare quellastessa gratuità e portare la stessa carezza a persone che le aspettano dall’altra parte del globo. E rilanciarela tensione al bello e al bene che nessuna crisi riuscirà a seppellire.

BUONE NOTIZIE ONLINEAiutaci a risparmiareinviaci la tua mail [email protected]

DICEMBRE 2012anno XII n. 3

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P E R I O D I C O T R I M E S T R A L E D E L L A F O N D A Z I O N E A V S ID i re t to re re sponsab i l e : Ro b e r to Fo n to l a n . Pe r i od i co re g i s t r a to a i se ns i de l l a L . 47/48 a l Tr i buna l e d i Fo r l ì n . 15 de l 5 l ug l i o 1995. S tampa: T i b e r, B re sc i a (BS ). G ra f i c a Ac c e n t o n D e s i g n , M i l ano

COSTRUENDOUN BENEPER TUTTIECUADOR All’asiloin famigliasulle Ande

UGANDA La scuola Giussania Kampala

SIRIAPer le famigliein fugadalla guerra

ETIOPIA L’universitàcattolica di Addis Abeba

I progetti da sostenere con le Tende:

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PROGETTO TENDE

Era maggio dell’anno 2005 quan-do a Quito da poco avevamo ini-ziato il famoso programma Pelca

(Prescolar en la casa). Ancora non esi-steva “Ojos de Cielo” (l’asilo aperto poi con le Tende 2005). Tutti i giorni grup-pi di madri (e a volte nonne o zie a se-

conda di chi trascorreva la giornata con il bambino) con i loro piccoli venivano alle riunioni con le educatrici dove in 2 o 3 ore ogni volta imparavano sull’es-sere madri e sull’educare, sul nutrirli e sul farli giocare. E poi a casa durante le due settimane “facendo i compiti” con i loro fi gli, attivitá didattiche e ludiche con l’aiuto di un quaderno e del ma-teriale offerto loro. Tra loro la signo-ra Josefa (adesso in cielo, morta per un tumore quattro anni fa), una buo-na nonna, di quelle sagge e che amano tanto, con tanti fi gli e fi glie e nipoti a carico. Era lei che tutti i giorni si oc-cupava dell’educazione dei suoi nipoti che, quando i loro genitori andavano a lavorare, si fermavano dalla mattina al pomeriggio tardi con la loro nonna.

Lei veniva come tutte le altre mamme alla riunioni, ogni 15 giorni camminando circa 30 minuti sulla strada in salita che dalle case porta al centro dove svolgiamo, a Pisulli, tutte le nostre attivitá. Pisulli è una grande collina con terreni di proprietà di alcuni latifondisti che 20 anni fa sono stati oc-cupati da gruppi di famiglie in cerca di un luogo in cui costruire la propria casa e da lí cercare un lavoro nella grande metropoli nella speranza che la vita e il futuro potessero essere migliori. Oggi Pisulli è un quartiere di circa 20.000 abitanti. Lei arrivava ogni volta stanca per la salita (perché il pul-man che, seppure c’é, costa troppo!) e

Era maggio dell’anno 2005 conda di chi trascorreva la giornata con Lei veniva come tutte le altre

EcuadorAll’asilo in famiglia

Era necessario avere un luogo sicuro in cui lasciare i bambini quando i genitori lavorano. Natinelle case di donne che si prendono cura dei fi gli di altre madri con una tensione commovente, questi asili familiari sono una forma agile e originale di risposta a un bisogno, che hanno coinvolto i genitori,

la comunità e gli amici dall’Italia con il Sostegno a distanza. Da Quito, Stefania Famlonga di AVSI

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aggrappati alle sue mani i 5 nipo-ti che tutti i giorni curava e educa-va, ancora piccoli per la scuola. Lei aveva preferito non iscriverli a que-gli asili statali e un po’ faticenti del quartiere come tanti facevano e di educarli personalmente. Fu un gran pomeriggio quello in cui, vedendola arrivare, mi rivol-go a Amparito e le dico “Ma per-ché non andiamo noi a casa sua e l’aiutiamo a educare i suoi nipoti senza che debba fare tutta questa fatica?”. Il giorno dopo eravamo lí, a conoscere la sua casa per ve-dere se qualcosa si poteva fare.

È stato cosí che sono nati gli asili fa-miliari, una media da allora di 5 asi-li ogni anno, alcuni storici e stabili, altri che si sono chiusi e altri ancora che si sono aperti. Una decina in tut-to in questi 7 anni. Una forma agile e originale di rispondere a un biso-gno, quello di un luogo sicuro in cui lasciare i bambini quando si va a la-vorare e allo stesso tempo riscattare tutti i talenti della gente del posto e, in particolare, della famiglia e del-la famiglia allargata. Un luogo il più possibile simile a una casa, anche vicino alla propria casa e soprattut-to con persone di fi ducia, capaci di dare tutto l’affetto possibile a questi piccoli come lo darebbe la madre.

All’inizio chi si occupava dell’edu-cazione di questi piccoli erano solo parenti dei bambini, come la signora Josefa con 5 nipoti tutti i giorni a casa sua e noi aiutandola con il materiale didattico e un ac-compagnamento settimanale con le nostre educatrici, lo stesso negli altri asili, con 5 o 6 bambini, fra-telli o cugini. Totalmente volonta-rio l’impegno delle signore che cu-ravano i bambini e un contributo minimo da parte dei genitori per le spese di alimentazione.

Era sempre una sorpresa andare a visitare queste signore, in que-ste case così spoglie e piccole ma

con già tanti colori e allegria data dai bambini che le riempivano tutti i giorni e dai loro giocattoli e mate-riali, come sedioline e tavoli di pla-stica, sempre tutti colorati. Sono poche le case, qui, che hanno un ta-volo. Le famiglie mangiano sedute sul bordo del letto, che in molti casi risulta essere l’unico arredamento oltre ad una piccola cucina.

La spontaneità di questa iniziati-va, però, non poteva durare molto. Dopo circa un anno, vedendo l’in-stabilità dovuta principalmente alla situazione economica delle famiglie delle donne che curavano i bambini (spesso da un giorno all’altro erava-mo costretti a chiudere l’asilo), in-troducemmo un contributo mensi-le da parte del programma e grazie agli amici italiani con il Sostegno a distanza. Successivamente, abbia-mo destinato delle quote fi sse per l’alimentazione dei bambini; inoltre, abbiamo coinvolto anche i genito-ri, facendoli diventare piccoli con-tribuenti - più responsabili - del progetto stesso. In realtà versano la stessa quota che verserebbero per un asilo del governo.

Da una prima diffi denza e tante dif-fi coltà, col tempo, abbiamo deciso di rischiare. Abbiamo lottato, ab-biamo imparato, abbiamo fatto tanti errori e abbiamo ricevuto anche de-lusioni. Ma i rapporti che sono nati attorno a questi asili sono speciali. Mi riferisco ai rapporti tra le donne che hanno condotto gli asili fami-liari e alla fi ducia che i nostri ge-nitori danno a loro, così forte che le mamme che chiedono di lasciare il loro fi glio in un asilo familiare è superiore alla diponibilità.

I genitori sono coinvolti ogni giorno. Dalle 7:30 quando accompagnano i bimbi all’asilo, hanno anche impara-to a fare la colazione insieme prima di uscire di casa. Nel pomeriggio, poi, alle 15:30 li passano a prende-re, se i genitori lavorano vengono i

fratelli più grandi. E una volta al mese, il sabato mattina, le educa-trici si ritrovano con loro a parla-re di come educare i fi gli facen-do loro capire, secondo il nostro metodo di lavoro, che noi di AVSI siamo semplici accompagnatori, e i veri protagonisti della crescita sono proprio loro, i genitori.

Come sempre ci testimonia la no-stra Amparito, adesso direttrice esecutiva della Fondazione Sembrar (nostro partner a Quito): “Gli asili familiari sono l’attività dove più si gioca la libertà e il coinvolgimento della persona, perchè le madri edu-catrici si ritrovano nella loro casa nelle attività quotidiane, curando i piccoli come se fossero i loro fi gli. Quando sento che mi sto dimenti-cando il senso del lavoro che faccio, vado a visitare un asilo familiare.

Vedere la dedizione con la quale si prendono cura dei bambini e vedere l’affetto rifl esso nel volto di questi piccoli, mi fa tornare a ciò che dà senso alla grande opera che stia-mo svolgendo. Nessuno di noi sarà la stessa persona, perché qualcuno ha creduto in noi, nelle nostre ca-pacità. Non siamo cose, ma persone capaci di servire la propria comu-nità e di essere parte dell’opera di Dio nel mondo. Il nostro cuore stava solo aspettando la possibilità di sve-gliarsi. Il nostro sguardo è cambiato e l’orizzonte è ogni volta più gran-de. Questo è tutto quello che penso ogni volta che visito un asilo fami-liare. È come tornare a sentire il pal-pito del cuore”.

Con il titolo “Costruendo un bene per tutti” le Tende di AVSI quest’annosi prefi ggono di sostenere progetti in Ecuador, pergli asili familiari; in Uganda, per la scuola Giussanidi Kampala;in Siria per le famiglie in fuga dalla guerra ed in Etiopia, per l’università cattolica di Addis Abeba.

Le Tende di AVSI sono un importante gesto di carità, nato nel 1990 per sostenere i primi volontari raccogliendo

fondi e facendo conoscere il loro lavoro nel mondoa favore delle popolazioni più fragili. Da allora nel periodo natalizio le Tende di AVSI sono diventate una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi realizzata grazie al coinvolgimento dei volontari degli AVSI Point, in Italia e all’estero. Ogni anno viene presentato un tema specifi co, con uno slogan che vuole far rifl ettere sulla condizione dell’essere umano nel mondo, e che detta anche la scelta di progetti che hanno particolare necessità di essere sostenuti.

ECUADORAll’asilo in famiglia sulle AndeUGANDALa scuola Giussani a KampalaSIRIAPer le famiglie in fuga dalla guerraETIOPIAL’università cattolica di Addis Abeba

Il coraggio di mamma Silvia Silvia è madre di 5 bambini e lavora nella scuola materna della comunità Ojos de Cielo della Fondazione AVSI a Quito, in Ecuador.“Sono entrata nella Fondazione nel 2006 come madre partecipante alle riunioni quindicinali. Sono separata da 2 anni. Mio marito faceva uso di droghe e alcool, maltrattava i nostri fi gli e me, e in particolar modo mio fi glio Byron che ha iniziato anche lui a far uso di droghe.Successivamente sono rimasta sola, senza marito e senza mio fi glio, ma grazie a Dio mi sono ritrovata in un ambiente lavorativo con persone di valore con le quali ho potuto condividere la mia situazione.Le mie colleghe mi hanno sostenuto emi sono sempre state vicine. Sentivo la presenza di Qualcuno di più grande al mio fi anco, che non mi avrebbe mai abbandonata. Così ho capito che i miei fi gli avevano bisogno di me e che mi guardavano con orgoglio.”

Ora Silvia sorride alla vita. Grazie alla fede e alle colleghe è riuscita ad affrontare anche le più difficili sfide. Suo figlio Byron ha frequentato un gruppo di sostegno, ora sta bene e vive con la famiglia e lavora per aiutare i fratelli più piccoli. Wendy e Mabel vanno già al collegio e Andrés e Stalin a scuola grazie al Sostegno a distanza.

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periodico della Fondazione AVSI, ONG-Onlus,in abbonamento postale gratuito ai donatori.

Direttore: Roberto FontolanRedazione: Maria Teresa Gatti, Elisabetta Ponzone, Dania Tondini,Marco Andreolli, Paola Ferrari, Sostegno a distanzaGrafi ca: Accent on Design, Milano

Redazione: Fondazione AVSI, via Legnone, 420158 Milano - Tel. 02.6749.881 - [email protected]

ARRETRATI L’archivio completo è scaricabile dal sito www.avsi.org

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La Luigi GiussaniHigh School

PROGETTO TENDE

Viaggio in Uganda dove il 40% della popolazione ha meno di 15 anni.Dopo aver costruito una scuola secondaria per 600 ragazzi, grazie alle oltre 30mila collane

realizzate dalle donne del Meeting Point della Rose e distribuite dagli amici degli AVSI Point, oggi la scuola ha bisogno di creare nuovi spazi per i 600 studenti. Tutti possono

contribuire, con le Tende e il Sostegno a distanza. Di Chiara Savelli

L

a popolazione dell’Uganda sem-bra abbia raggiunto i 30 milioni, suddivisa in 30 gruppi etnici. Il

tasso di crescita medio è del 3,5%, no-nostante l’alta mortalità infantile e la forte diffusione dell’Aids. Circa il 40% della popolazione ha un’età inferiore ai 15 anni e gli orfani di almeno uno dei genitori sono un milione e mezzo. Una nazione giovane e in fermento.

Nel 2007 il Governo ugandese ha approvato, a distanza di 10 anni dalla riforma della scuola prima-ria (UPE), la riforma della scuola secondaria. Nel tentativo di ga-rantire una libera educazione per tutti ci sono tuttavia numerosi problemi da superare e diverse sfi de da affrontare: le strutture sono inadeguate e insuffi cien-ti, mancano i materiali didattici

e gli insegnanti non sono prepara-ti. Il risultato è un sistema scolastico incapace di preparare gli adolescenti ad affrontare le sfi de della vita.

L’introduzione di questa nuova ri-forma scolastica rischia seriamente di portare il già fragile e debole si-stema a un ulteriore impoverimen-to della qualità dei servizi offerti. È quindi di fondamentale importanza

avere una scuola secondaria dove lo studente sia accompagnato in tutti i principali aspetti del processo forma-tivo, in modo che il ragazzo maturi nella capacità di giudizio e sia in gra-do di affrontare la realtà; è necessario formare persone che diventino pun-ti di riferimento della loro vita, che li seguano nelle loro scelte e decisioni, e intraprendenti perché interessati a tutta la realtà che li circonda.

La scuola: il Meeting Point della Rose e il Sostegno a distanza.Il Meeting Point International (MPI) in collaborazione con il Per-manent Centre for Education di Kampala, sta realizzando un centro educativo d’eccellenza attraverso la scuola secondaria Luigi Giussani nel quartiere povero (slum) di Ki-reka, alle porte della capitale, dove

La Luigi GiussaniHigh School

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Rose Busingye, direttrice del Mee-ting Point International, lavora. Tale iniziativa nasce direttamente dalla sua preoccupazione educativa e da quella di un gruppo di genitori con-sapevoli del loro compito educati-vo: una scuola che sia un punto di riferimento, un luogo dove gli inse-gnanti insieme con gli allievi pos-sano vivere un’esperienza realmente educativa e di crescita umana, dove la famiglia e la comunità di apparte-nenza del ragazzo siano coprotago-nisti del cammino di crescita intra-preso dallo studente.Il Sostegno a distanza di AVSI (SAD) ha intrecciato la storia del Mee-ting Point International nel lontano 2000, quando è cominciato il sup-porto a non più di 100 ragazzi, tutti fi gli delle donne ammalate di Aids e sostenute dal MPI. Il numero dei ra-gazzi sostenuti dal SAD è cresciuto di pari passo con la stima per il lavo-ro svolto dalle donne di Rose.

Ad oggi i ragazzi sostenuti dal So-stegno a distanza con AVSI sono più di 900, tra questi ben 311 fre-quentano la Luigi Giussani High School. Ogni giorno molti di questi ragazzi camminano 4 ore per an-dare e tornare da Kireka, il quar-tiere dove si trova la scuola, spin-ti solo dalla consapevolezza dello sforzo compiuto dai genitori per permettere loro di frequentare le lezioni e le attività promosse dalla

scuola. Il problema più grosso che oggi il Sostegno a distanza si trova a fronteggiare è il continuo aumen-to del costo della vita che incide an-che sulle tasse scolastiche. Se fi no al 2003 il SAD riusciva a coprire per in-tero il costo degli studi, ora permet-te solo di contribuire al 30%. Ciò ha spinto AVSI a cercare di rafforzare le capacità economiche delle famiglie, aiutando le madri ad avviare picco-le attività generatrici di reddito (vedi labottegadiavsi.org a pagina 11).

Obiettivi delle Tende. Con l’aiuto di AVSI sono già state costruite 12 aule che ospitano 600 ragazzi ogni anno da S.1 a S.6. Ora, anche con le Ten-de si intende costruire l’edifi cio che ospiterà gli uffi ci e i laboratori.Il Permanent Centre for Education continuerà gli interventi formativi per gli insegnanti della scuola e or-ganizzerà attività extracurricolari per i 600 studenti. In pratica, le at-tività previste dal progetto sono la costruzione di un edifi cio di 800 mq che ospiterà uffi ci, aule insegnanti, biblioteca, 3 laboratori, aula magna; la costruzione del campo sporti-vo; la formazione dei 24 insegnan-ti e la formazione sulla prevenzione dell’AIDS per gli studenti.

Leggere fa bene Prosegue con questo slogan l’iniziativa tra Fondazione AVSI e Itaca che con il suo network di librerie distribuite in tutta Italia, da anni sostiene AVSI destinando una percentuale della vendita di un catalogo di prodotti editoriali di non recente edizione, ma ancora validi. Oltre 100 titolia partire da 1 Euro per promuovere, diffondere e sostenere i progetti AVSI! Una iniziativa che punta a creare e valorizzare il legame e la partnership sul territorio tra gli AVSI point locali e le librerie Itacanetwork. Leggi tutta la notizia con l’elenco delle librerie: http://www.avsi.org/donatore/itaca/

DSE è un’azienda giovaneche opera nel settore dell’energia unendoun forte impegno per la sostenibilitàsociale e per l’effi cienza energetica.Con il programma Social Energy DSEsi impegna a sostenere economicamente ed operativamente associazioni nonprofi t, iniziative e opere. DSE ha scelto di sostenere le attivitàdi AVSI in Costa d’Avorio, in particolare le attività sportive e ricreative del progetto Nuovi Orizzonti, con la costruzione di infrastrutture per lo sport, tra cui una palestra coperta per i giovani di Abobo, quartiere periferico della capitale,Abdjian. Il progetto, cofi nanziato dall’Unione Europea, intende aiutarei giovani in situazione di vulnerabilità:orfani, ragazzi di strada,vittime di abusie confl itti familiari, ragazze madri, giovani disoccupati, analfabeti, tossicodipendenti. Per questi giovani è fondamentaleattuare un intervento di cambiamentodi mentalità e di comportamento grazie alla proposta di attività educative, sportive e ricreative, capaci di offrire ai giovani più svantaggiati un quadro di vita sano, positivo e stimolante, nonchéun’alternativaalla strada.

MISTRAL Tour, anchenel 2012 a sostegno di AVSI. Mistral Tour Internazionale nasce nel 1976 dall’amore per il viaggio e dall’esperienza già consolidata di Stefano Chiaraviglio, inventore in Italia dei viaggi tutto compreso e dei voli speciali. Da diversi anni il “timone” dell’azienda è in mano al genero, Michele Serra, capace di ingrandire l’azienda differenziando la capacità di proposta e costruendo un vero e proprio network di operatori turistici, riuniti sotto un medesimo marchio e in grado di portare sul mercato condizioni innovative e vantaggiose. Negli anni di crisi Serra investe, non arretra, sempre alla ricerca di nuove formule, attento alla costruzione di prodotti “su misura” come ama dire, verifi ca di persona partner, destinazioni, possibili proposte. Da anni Mistral Tour sostiene la vita di AVSI generosamente. Un sostegno di chisi fi da di come lavora AVSI nel mondo, un aiuto davvero formidabile.

ti e la formazione sulla prevenzione dell’AIDS per gli studenti.

Un momentodi lezione

La Rose insieme alle sue ragazze

AVSI con Deo all’Onu All’ Assemblea ONU “La società civile e l’educazione ai diritti umani come strumenti di promozione e diffusione della tolleranza religiosa”, presieduta dal Ministro degli Esteri Italiano Giulio Terzi, tra i relatori il nostro Deogracious Adrawa Droma di Kampala. L’appuntamento, organizzato dall’Italia il 27 settembre 2012, ha voluto promuovere la tolleranza religiosa, la difesa del diritto alla libertà di religione e

la protezione delle minoranze religiose fornendo supporto ai programmi delle ong incentrati sull’educazione alla tolleranza e alla promozione della libertà di religione. Deogracious Adrawa Droma, insegnante del Centro Permanente per l’Educazione dell’Uganda (PCE), partner di AVSI, ha raccontato la sua esperienza a Dadaab, campo per rifugiati in Kenya, dove AVSI opera per la formazione di educatori.In un contesto dove il 98% della popolazione è musulmano, Deogracious, proveniente da una tradizione fortemente cristiana, ha accolto le provocazioni nate nel suo lavoro educativo come opportunità per scoprire di più se stesso e l’altro.“Ogni uomo porta nel cuore delle domande e dei desideri.” – racconta Deogracious – “Il confronto con i partecipanti al corso si è basato proprio sui desideri di bene, di bello e di vero ed è diventato un dialogo. La religione, la cultura e ogni altro aspetto umano della vita sono un mezzo per dare risposta a questi bisogni e per questo motivo non possono essere un ostacolo nel creare relazioni e dialogo con chi ha un credo diverso dal proprio”. La proposta educativa di AVSI per gli educatori somali musulmani rifugiati a Dadaab non cancella o ignora le differenze religiose ma, al contrario, dà valore alla fede e alla tradizione di ognuno arrivando al cuore dell’uomo con la certezza che da questo inizio qualcosa di bello possa essere costruito. “Un evento particolarmente importante per me – ha sottolineato il Ministro Terzi nel suo discorso - e per questo vorrei ricordare le parole di Primo Mazzolari, prete cattolico e partigiano italiano, che defi niva la libertà come l’aria della religione. Solo in un contesto libero, può crescere una fede matura e riguardevole nei confronti di ogni essere umano in relazione con il proprio Dio.(…). Le ONG e le associazioni sono i veri protagonisti di questo evento, organizzato qui all’ONU. Senza il loro lavoro quotidiano sul campo, risulterebbe impossibile mettere in pratica programmi e idee.”

Staffan De Mistura,Sottosegretario al

Ministero degli Affari Esteri italiano, a Kampala

per le celebrazioni del50° anniversario dell’indi-

pendenza dell’Ugandaelogia l’operato sul cam-

po della comunità italiana e delle organizzazioni, come AVSI, al servizio

delle persone.

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STATI UNITID’AMERICA

COLOMBIA

BIRMANIA

SAN MARINO

DOVE SIAMO E COSA FACCIAMO

La Fondazione AVSInel 2011 ha realizzato

99 progettiper 37 paesiin Africa, America Latina, Caraibi,Medio Oriente, Est Europa e Asia,oltre al Sostegno a distanza

La Fondazione AVSIè una organizzazione non governativa,ONLUS, nata quarant’anni fa, nel 1972,e impegnata con oltre 100 progettidi cooperazione allo sviluppo in 37 paesidel mondo di Africa, America Latinae Caraibi, Est Europa, Medio Oriente, Asia.

AVSI opera nei settori socio-educativo, sviluppo urbano,sanità, lavoro, agricoltura, sicurezza alimentare e acqua,energia e ambiente, emergenza umanitaria e migrazioni, raggiungendo più di 4.000.000 benefi ciari diretti.

La sua missione è promuovere la dignità dellapersona attraverso attività di cooperazione allo sviluppocon particolare attenzione all’educazione, nel solcodell’insegnamento della Dottrina Sociale Cattolica.

Una rete di circa 1.000 volontari in Italia,coinvolta in attività di sensibilizzazione come le Tendee fund raising a favore di AVSI, incontra in un annocirca 400.000 persone.

AVSI è promotrice di un network di oltre60 organizzazioni, ovvero una rete informale di soggettidel privato sociale che in modo sistematico, collaborano per la realizzazione di progetti, per la rifl essione comune sulle problematiche dello sviluppo, per condividere metodi ed esperienze. Il network comprende soci fondatori e soci partecipanti di AVSI, ma anche partner. Una rete legata dall’amicizia operativa.

Maggiori info: www.avsi.org

Bilancio aggregato Da alcuni anni AVSI predisponeun bilancio aggregato che inglobal’attività - sempre più importante- svolta dalle sedi all’estero.Maggiori info: Annual Reportpag 34, www.avsi.org

totale bilancio41.477.511 euro

totale risorse Italia27.252.000 euro

35%9.512.000 euro

17.740.000 euro

65%

Privato

Pubblico

Paesi doveAVSI promuove

le sua attività

54,85%22.751.383 euro

18.726.130 euro

45,15%Privato

ContributiPubblici

Page 7: Buone Notizie Dicembre 2012 - Speciale Campagna Tende

ALBANIA

SVIZZERAAUSTRIA

GERMANIA

SPAGNA

PORTOGALLO

ROMANIA

R.F.Y. KOSOVO

ITALIA

POLONIA

GIORDANIA

PALESTINA

LIBANO

LITUANIA

FILIPPINE

ANGOLA

UGANDA

MOZAMBICO

SIERRA LEONE

COSTA D’AVORIO

NIGERIA

R.D. CONGO

CONGO BRAZZAVILLE

KENYARWANDABURUNDI

TANZANIA

SUD SUDAN

ETIOPIAVENEZUELA

ARGENTINA

BRASILE

PERÙ

ECUADOR

CILE

CANADA

FEDERAZIONE RUSSA

KAZAKISTAN

THAILANDIA

HAITI

PARAGUAY

MESSICO

HONDURAS

STATI UNITID’AMERICA

COLOMBIA

BIRMANIA

SAN MARINO

ADOZIONI INTERNAZIONALIL’incontro quotidiano con tanti bambini senza famiglia,

attraverso il lavoro di AVSI nel mondo, suggerisce l’adozionecome possibile via concreta dell’amore.

“C’è una generazione che avviene attraverso l’accoglienza,la premura, la dedizione. – Affermava Giovanni Paolo II - Il rapporto

che ne scaturisce è così intimo e duraturo da non essere per nulla inferiore a quello fondato sull’appartenenza biologica”.

AVSI propone, come parte integrante del proprio servizio,un percorso di preparazione con lo scopo di accompagnare

la futura famiglia adottiva nell’approfondimento del signifi cato della propria scelta e delle problematiche connesse all’adozione

internazionale. Maggiori info: www.avsi.org

DOVE SIAMO E COSA FACCIAMO

Il bilancio di AVSI è certifi cato da una delle maggiori societàdi revisione ed è pubblicato sul sito www.avsi.org

Un sorrisoper sempre

è un libro illustrato per bambini, e non solo, che raccoglie

alcune storie legate al sostegno a distanza.

Sono storie vere, trasformate in un

linguaggio e una forma adeguate ai piccoli lettori,

che mostrano in modo inequivocabile come il

sostegno a distanza sia un grande dono non solo per chi

riceve il contributo economico ma anche per chi lo eroga. Tanto da diventare, come testimoniato dalle storie raccolte nel libro, un fattore di cambiamento della

vita. In meglio. Il libro è pensato come strumento di promozione

e diffusione dei progetti di Sostegno a distanza promossi da Fondazione AVSI e contiene una

sezione ad essi dedicata.

Un sorriso per sempreStorie di incontri che cambiano la vita

Ed. Piccola Casa Editrice,

Milano, 2012 - 12,00 euro

agricoltura, socio diritti emergenza lavoro sanità sviluppo energia migrazioni sicurezza alimentare educativi umani umanitaria urbano e ambiente acqua TOTALE

AFRICA 4 29 2 1 7 1 1 2 47 AMERICA LATINA E CARAIBI 3 17 1 2 5 1 1 0 0 30 ASIA 2 4 0 0 0 0 0 0 6 MEDIO ORIENTE 1 3 0 0 0 0 0 2 6 EST EUROPA 1 7 0 1 0 0 0 1 10 TOTALE 11 60 1 4 7 8 2 1 5 99

tipologieprogetti

Paesi doveAVSI realizzai suoi progetti

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PROGETTO TENDE

HAZER - In fondo al fi ume Janou-bi, dove le montagne del Libano si separano dalle alture della Siria

un boato. “Tal Kalakh” - mormora suor Marita. “Come sempre” - sussurra Ma-ria Luisa. Le cinque trappiste del con-vento di Hazer conoscono bene quella voce . Da mesi accompagna le loro pre-ghiere. Talvolta si fa fi n troppo vicina. Marta Luisa, una comasca 53enne, ti spinge verso il tetto, spalanca una por-ta sull’oscurità, indica vampe e boati. “Lo senti? È il cannone. Li vedi bagliori delle esplosioni?” È Tal Kalackh, la città alla frontiera, lì ci sono i “musalahin” gli uomini armati, i ribelli.

Questo monastero sulla collina sopra il villaggio cristiano di Hazer è all’incro-cio della guerra. “Proprio in mezzo” - sospirano in un fi ato Mariangela, 73 anni di Brescia, suor Adriana, una sar-da di 66 anni e Suor Annunciata, una lodigiana 73enne ospite del convento per un breve periodo. Se per Annun-

Un reportage alla ricercadei cristiani in Siria dove

le famiglie voglionoritrovare la pace.

Con le Tende, AVSI vuolesostenere le persone in

fuga dalla guerra aiutandoleattraverso le attività dellaCustodia di Terra Santae del vicino Libano, dove

il gelo dell’inverno stapeggiorando ogni cosa.

di Gian Micalessin

ciata il convento di Hazer è un espe-rienza a termine per le altre è una scelta di vita. “Quando siamo arrivati, la Siria era ancora il paese della tolle-ranza. I cristiani maroniti di Hazer e gli alawiti del villaggio qui sotto la-voravano fi anco a fi anco con i sunni-ti dell’altro villaggio all’incrocio con

l’autostrada per Homs. Poi è arrivata la guerra ed è cambiato tutto” - rac-conta suor Marita mostrando la col-lezione di schegge e proiettili raccolti all’entrata. “E non sono certo - sorride - tutte quelle piovute qua attorno”. Un giorno arrivano anche i musalahin. “Li vedo dopo le “lodi” della prima mat-tina, saranno una trentina, si muovo-no incappucciati, hanno i kalashnikov e altre armi. Capisco subito, preparano un’imboscata all’esercito e allora inco-mincio a pregare - ma i soldati se ne accorgono e arrivano in forze” - ricor-da Marta Luisa. Quella mattina due ri-belli armati perdono la vita nel com-battimento che s’intreccia sul terreno sacro del convento. Nonostante la tra-gedia, nonostante il dolore suor Mar-ta Luisa e suor Marita non riescono a biasimare i soldati. “È stata una gran-dissima tristezza, ma siamo qui per condividere e comprendere la realtà di questa terra insanguinata. Solo una volta siamo stati colpiti per errore dal-la granata di una milizia governativa”.

In Siria, con la fedecontro la guerra

REP OR TAGE T R AT TO DA

Le sorelletrappiste nelconvento in Siria.Foto by Micalessin.

BUONENOTIZIE DICEMBRE20128Iscriviti alla nostra newsletter: www.avsi.org SI R INGRAZIA

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“Questa è una guerra combattuta a colpi d’inganni, una vera e propria invasione dissimulata. Noi lo vedia-mo con i nostri occhi. Andate a ve-dere come vanno le cose al confi ne con il Libano. Lì sunniti e cristiani vivevano assieme, ora la guerra ha reso tutto complicato.”I cattolici si guardano bene dal con-dividere le paure con altri stranieri. In chiesa e nel villaggio si respira una paura palpabile concreta.In questo labirinto di vicoli devastati dai combattimenti, i cecchini conti-nuano a uccidere per il controllo di una linea del fronte tirata attraver-

resta della chiesa cattolica. Diffi cile dire se a sfondarne il tetto, a deva-starne la navata a squarciarne ban-chi e altare siano stati i razzi e i mor-tai dei ribelli o le cannonate dei tank governativi. Di certo però la paura che ha tenuto Carla, il marito Geor-ge e i tre fi gli lontani da quella casa l’hanno propagata i ribelli. “Quando hanno occupato il quartiere hanno fatto chiudere la scuola; hanno chie-sto a tutti noi cristiani di chiuder-ci in casa e non farci vedere in giro. Chi usciva rischiava di venir rapito e la famiglia doveva poi trovare i soldi per riaverlo indietro vivo.”

resta della chiesa cattolica. Diffi cile dire se a sfondarne il tetto, a deva-starne la navata a squarciarne ban-chi e altare siano stati i razzi e i mor-tai dei ribelli o le cannonate dei tank governativi. Di certo però la paura che ha tenuto Carla, il marito Geor-ge e i tre fi gli lontani da quella casa

Quando la carità è una vera bontà.Il Culatello DOP e i vari salumi, il Parmigiano Reggiano, il vino Fortana o lo

spumante, grazie alla creatività degli amici dell’AVSI Point di Zibello (Parma) si è giunti alla terza edizione di una formula semplice ed effi cace di rapporto tra AVSI e tre produttori di Zibello, diventati strumento di una iniziativa che fa del mangiar bene un modo originale di fare carità. La convenzione tra AVSI e i produttori prevede che una parte del ricavato dei prodotti acquistati, al prezzo che si otterrebbe direttamente dal produttore, venga destinato ad AVSI. L’iniziativa, giunta al terzo anno, si è sviluppata in una serie di rapporti che vanno dalla singola famiglia al CRAL aziendale all’azienda che vuole regalare qualcosa di speciale in occasione del Natale. Per chi la propone è l’occasione per raccontare con semplicità cos’è AVSI. Lo spunto di assaggiare qualcosa di buono, che inizialmente ha mossole persone, ha aperto lo spazio per capirela realtà di chi si andava a sostenere. Come fare è molto semplice, basta scrivere a [email protected] oppure telefonare al 338 46 36 862. Il sito per maggiori spiegazioni è: cdsdizibello.org Adesso a voi la non diffi cile provadi gustare quanto è buona la carità!

Un calendario per AVSI. L’iniziativa editoriale nasce dalla

collaborazione fra il Festival del Garda e ADICI, l’Associazione Distretto Calza e Intimo, ed è promossa dalla Promobenacus Produzioni, con la direzione artistica di Angela Marcato e la partecipazione degli studenti vincitori delle borse di studio promosse da ADICI con l’Università Cattolica e la L.A.B.A., la Libera Accademia di Belle Arti di Brescia. Un calendario da ordinare per sostenere AVSI e promuovere le meraviglie del Benaco. Protagonisti dei 12 mesi dell’anno, infatti, saranno i territori del lago di Garda e dell’entroterra: dalle tradizioni storiche e culturali, alle produzioni artigianali ed industriali. Una parte del ricavato della vendita del calendario sarà devoluta ad AVSI a sostegno delle attività di artigianato in Haiti.Per ordinare i calendari:[email protected]. 335.677.84.48.

In Siria, con la fedecontro la guerra

Il Sostegno a distanza al cinema. Balestri & Balestri, una realtà che operada più di 50 anni nel mondo della comunica-zione, ha offerto alla Fondazione AVSI di entrare nelle sale cinematografi che di Cesena, Savignano e Forlì, con la proiezione dello spot del Sostegno a distanza. Da ottobre a dicembre, gli spettatori di 23 sale cinematografi che di queste città, potranno vedere i volti dei bambini che hanno bisogno di aiuto per poter frequentare la scuola, ricevere alimenti, vestiario, cure mediche, educazione e avere così un futuro migliore.

Grazie a Balestri & Balestri questo messaggiodi speranza raggiungerà il cuore di tante persone. Già negli anni Sessanta il nome Balestri era attivo

nel settore della comunicazione, ha vissuto tutte le trasformazioni ei cambiamenti della società, acquisendo quella esperienza che la rendeoggi una delle concessionarie primarie della Romagna, oltre a partnerdi riferimento e consulente per la pianifi cazione pubblicitaria in esterna, camion vela, affi ssione manifesti, cartelli stradali permanenti, dinamica tram, poster 6x3. www.balestriebalestri.it

so palazzi e abitazioni, moschee e chiese. I cristiani tentano, invece, di rimettere piede nelle loro case. Car-la Bitan, 32 anni, madre di tre fi gli è una di loro. “Guarda come hanno ridotto il nostro luogo di preghiera” strilla mentre si affaccia sulla porta di casa, proprio di fronte a quel che

AVSI a sostegno delle attività

Nel campo profughi di Delhamiya, nel villaggio di Talabaya, nella

valle della Bekaa, in Libano, e in quello di Terbol, dove AVSI lavora da anni al fi anco della popolazione, ci sono 200 famiglie che arrivano dalla zona di Homs, in Siria. Sono in maggioranza donne e bambini, tutti musulmani. Sono famiglie che vivono in tende di fortuna costruite con stracci e teli. Hanno affi ttato un terreno agricolo e hanno installato le loro tende e pagano un affi tto sia della terra che dell’acqua che dell’elettricità

che utilizzano. Le condizioni igieniche sono drammatiche. Inoltre, l’urgenza più grande,

oggi, è quella di capire come affrontare l’inverno che sta arrivando e qui, nella Bekaa, è sempre particolarmente freddo. Per il momento i bambini non vanno a scuola. I genitori trovano lavori saltuari come operai agricoli giornalieri, ma una giornata di lavoro rende 15 euro, insuffi cienti per far vivere una famiglia per un solo giorno. Il Ministero dell’educazione libanese ha accettato che tutti i bambini rifugiati siriani possano accedere alle scuole pubbliche libanesi, ma in realtà, il processo di “Back to school” è molto lento perché il modello didattico libanese e quello siriano sono molto differenti: in Libano certe materie (scienze, matematica, geografi a) vengono studiate in francese o inglese, mentre in Siria si studia tutto in arabo e questo causerà diffi coltà di integrazione e apprendimento.AVSI ha lavorato in 21 scuole del sud del Libano, nelle Caza di Marjayoun, Hasbaya e Bentijbeil, tutte al confi ne con Israele. Di queste, ne sono state selezionate 13 che ospitano 3.111 bambini di cui 542 siriani (18%). Per sostenerli, proponiamo corsi di recupero scolastico, alfabetizzazione, attività socio-educative e psicosociali. Ma abbiamo bisogno di aiuti da parte di tutti.

Lo staff d’urgenza di AVSI Libano.Da sinistra: Leny, 27 anni, libanese; Rana,

33 anni, siriana; Chiara, 25 anni, italiana.

per le famiglie profugheper le famiglie profugheAVSI in Libano

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PROGETTO TENDE

Giovani matricolein Etiopia

L’Etiopia è il più antico stato dell’Africa e uno dei più ricchi

per diversità di popoli. Oggi, che Paese è?L’Etiopia è un Paese in una fase di risveglio economico grazie alla te-nacia della gente e all’aiuto della co-operazione internazionale che mol-to investe. I giovani desiderano uno stato moderno e aspirano a un’edu-cazione che apra loro un futuro se-reno in un Paese che lasci ormai die-tro a sé carestie periodiche, povertà e disoccupazione, scontri tribali ed esclusione politica.

L’educazione come strumento per il dialogo e lo sviluppo dei popoli. È davvero possibile?La strada sicura per un futuro mi-gliore è certamente quella dell’edu-cazione. Negli anni che ho speso nel Corno d’Africa ho potuto toccare con mano come una piccola scuola potesse cambiare un intero villaggio impegnando famiglie a lavorare as-sieme, cambiando mentalità, dando una visione più fi duciosa per il fu-turo. Le persone prendono coscienza della loro dignità e sono incoraggia-te a mettere i loro talenti a servizio di tutti attraverso un’educazione che trasmette tecnica e valori insieme. La piccola Chiesa Cattolica in Etiopia gestisce più di 360 scuole elementari e superiori perché crede, e l’esperien-za lo dimostra, che lo sviluppo del Paese ha la sua via maestra nell’edu-cazione. Il Governo sta allargando la rete educativa in ogni regione, an-che nelle più remote. Ed è per questa convinzione che il Primo Ministro Meles Zenawi, da poco scomparso, nella sua visita al Santo Padre Gio-

vanni Paolo II chiese che la Chiesa potesse contribuire con un’università di quali-tà, che poi di fatto i Vescovi del Pa-ese hanno messo in cantiere. Non si tratta solo di provvedere competen-ze, ma nel contesto multietnico etio-pe l’educazione avvicina le persone e facilita incontri che rendono la con-vivenza più pacifi ca e creativa. Ba-sti pensare che la maggioranza degli studenti in tutte le scuole cattoliche in Etiopia è costituita da ortodossi e musulmani. L’apporto alla pace so-ciale e al rispetto reciproco diventa la base per lo sviluppo.

Su richiesta della popolazione e del Governo, la Chiesa cattolica in Etio-pia sta avviando un’università cat-tolica ad Addis Abeba, la San Tom-maso d’Aquino. A che punto siamo?

L’iniziativa dell’Università Cattolica dell’Etiopia è una sfi da enorme per la piccola comunità cattolica del pa-ese. Però la solidarietà della chiesa universale trasforma i sogni in re-alizzazioni concrete. Il Governo ha dato 60 acri di terreno in una zona di Addis Abeba in pieno sviluppo per costruire il nuovo campus dell’Uni-versità e la costruzione dei primi edi-fi ci è partita. Fin d’ora dei corsi sono offerti in un edifi cio messo a dispo-sizione dall’arcidiocesi. L’obiettivo è di rispondere alle necessità priorita-

rie del Paese. La grande sfi da ora è realizzare il campus per accogliere i ragazzi e ospitare i cor-si di laurea della Scuola di Scienza della Salute e della Scuola di Tecnolo-gia con classi, laborato-ri tecnici, biblioteche e uffi ci.Garantire una forma-

zione superiore di qualità per la fu-tura classe dirigente è fondamen-tale sia per lo sviluppo e la stabilità dell’Etiopia che per l’intero Corno d’Africa come per le relazioni con l’Islam in tutto il continente. L’ini-ziativa dell’Università è stata accol-ta favorevolmente da tutto il Paese, come un investimento e una possi-bilità per i suoi giovani e per il suo futuro. Il sogno sta diventando real-tà, ma la solidarietà internazionale è indispensabile per la trasformazione di questo Paese culturalmente e po-liticamente strategico e il sostegno che si dà per la costruzione, le borse di studio, gli strumenti di ricerca, nel nostro mondo globalizzato, diviene un benefi cio per tutti.

di rispondere alle necessità priorita-

Mons. Silvano Tomasi

ADOTTA UN BAMBINOCON PINOCCHIO

La Fondazione Collodi e la Fondazione AVSI insieme per i piccoli del mondo

Pinocchio è un crocevia dove si incontrano da oltre un secolo generazioni e culture; Pinocchio ha fatto incontrare anche la Fondazione AVSI e la Fondazione Nazionale Carlo Collodi, impegnate in forme diverse e complementari per offrire sostegno sociale e culturale ai bambini, alla scuola, alle famiglie.

La Fondazione Collodi svolge la sua azione in vari ambiti e in molti modi, in Italia e nel mondo. Al grande pubblico si rivoge con il Parco di Pinocchio, che come un grande libro - non di carta: di sculture, di mosaici, di architetture, di verde, per imparare e per giocare - si apre per i visitatori a Collodi (Pistoia). Così, il Parco di Pinocchio dal 2013 fi nanzia un nuovo Sostegno a Distanza con AVSI ogni 15.000 ingressi, e dall’entrata si raccoglieranno adesioni da chi vorrà offrire ulteriori contributi per questo scopo. Si troveranno informazioni e pubblicazioni che diffondono le attività di AVSI e sensibilizzano sulla cultura e l’istruzione per l’infanzia e dell’infanzia, temi centrali per l’attività di AVSI e Fondazione Collodi, all’entrata del Parco e sul sito www.pinocchio.it nella nuova versione presto on line. Per i lettori di Buone Notizie un’opportunità in più per conoscere il favoloso mondo di Collodi: il biglietto unico per Parco di Pinocchio, Giardino Garzoni e Butterfl y House a prezzo ridotto, con questi buoni sconto per famiglie e scuole. www.pinocchio.it

Emergenza educazionein Africa. Le Tende di AVSIsi prefi ggono di sostenere l’Università Cattolica inEtiopia. Una realtà che mons. Silvano Tomasi, osservatore per la Santa Sede alle Nazio-ni Unite di Ginevra conosce bene. Già nominato segretario del Pontifi cio Consigliodella Pastorale per i Migranti, nel 1996 Tomasi vienenominato Nunzio apostolicoin Etiopia ed Eritrea e, successivamente, consacratoarcivescovo.Di Elisabetta Ponzone

bambini, alla scuola, alle famiglie.

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Page 11: Buone Notizie Dicembre 2012 - Speciale Campagna Tende

INTERVISTA

L’artigianatodella vita

I frutti della creatività che generano nuovo lavoro e sviluppo in esposi-

zione. Perché scommettere sull’ar-tigianato?Perché mette al centro la perso-na in grado di produrre un prodot-to bello, buono e utile per sé e per gli altri. Mi riferisco all’esaltazione dell’uomo, della sua cultura e della sua originalità, che sta alla base del successo di Artigiano in Fiera. Par-tecipando alla nostra manifestazio-ne i visitatori compiono una vera e propria esperienza sensoriale, fat-ta di suoni, profumi, visioni, tutte autentiche testimoni di una cultu-ra che trasuda l’amore della persona per ciò che produce. È un’esperien-za che “rincuora”, che dà coraggio a chi è sfi duciato e depresso, perché l’esercizio dell’uomo al lavoro corri-sponde al desiderio del cuore dell’uomo stesso. Ed è una modalità stra-ordinaria per ritrovar-si e condividere l’uno il destino dell’altro, espri-mendo così la necessità di una compagnia con-sapevolmente o incon-sapevolmente vissuta.

Senza lavoro non c’è sviluppo. Nei paesi ancora fragili si sta riscopren-do l’importanza delle opere creative, come botteghe e atelier che, attra-verso un mestiere migliorano la vita delle famiglie e delle loro comunità. In Occidente, invece, questi antichi lavori sembra stiano scomparendo. Come ritornare alla tradizione?Le crisi, qualunque sia la loro gene-si, rappresentano sempre delle op-portunità. La rigenerazione e l’usci-

ta da un momento diffi cile scaturiscono dalla comunicazio-ne di una positività vissuta e dalla

capacità di generare opere in grado di ri-spondere ai bisogni della vita. L’impresa artigiana, che espri-me una tradizione e una storia, è frutto di una dignità uma-na carica di speranza che rende tutti capa-ci di una risposta di-

versa rispetto alla cultura del lamen-to. In Artigiano in Fiera avremo gli esempi di Paesi o territori colpiti da vere e proprie tragedie (Afghanistan, Haiti, gli stessi terremotati dell’Emi-lia) che sono ripartiti dalla tradizione della micro impresa artigiana. Credo che sia l’economia reale, l’esigenza dell’uomo di ritrovarsi in una comu-nità, a imporre un ritorno ai valori più autentici, gli stessi che stanno alla base degli antichi mestieri.

Imparare un mestiere da un mae-stro per lavorare e per vivere, ritro-vando la propria dignità. Oggi è an-cora possibile? In un momento diffi cile come questo bisogna rimboccarsi ancora di più le maniche. Parlando della tradizione artigiana italiana, mi aspetto uno scatto per allargare gli orizzonti, cer-cando di comunicare le idee. La glo-balizzazione ha creato tante oppor-tunità, che bisogna avere il coraggio

di cogliere. Soprattutto per chi parte avvantaggia-to come gli artigia-ni, perché all’estero tutti sono affascina-ti dalla storia, qualità e

creatività, Valori aggiun-ti impagabili che non dobbia-

mo assolutamente far morire.

Sostenere la creatività e la spe-ranza dei giovani è una scommessa che dobbiamo vincere insieme. Da dove possiamo partire? Sostenere le giovani generazioni è un imperativo. È da loro che deve partire la riscoperta della tradizione perché è da loro che può innescar-si un processo di innovazione e ma-gari di internazionalizzazione della piccola impresa artigiana. Ci sono tantissimi esempi di giovani, che si sono dedicati alla realizzazione di prodotti originali, unici, di qua-lità e che pian piano si stanno promuovendo con grandi ri-sultati sul mercato. Sono un segnale di speranza per tutti, sono l’Italia che guarda avanti, che non si abbatte e che cresce.

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mondo con la Fondazione AVSI, in vendita su labottegadiavsi.org. La Bottega di AVSI si prefi gge di promuovere un’economia sostenibile attraverso la vendita di prodotti artigianali di qualità sbocciati dal saper fare di persone che hanno trovato i propri talenti nel solco delle tradizioni locali e in rispetto

dell’ambiente. Collane di carta dall’Uganda

delle donne dell’amica Rose e bracciali in ferro battuto riciclato realizzati negli atelier di Haiti, sono un esempio di opere quasi sempre uniche capaci di diventare una nuova e creativa fonte di guadagno. La Bottega di AVSI propone infattiprodotti che nascono in luoghi dovei giovani e le donne imparano un mestiereda un maestro, trovando nel lavoro unmodo nuovo per vivere dignitosamente,in alternativa all’illegalità, e come prospettiva di una ricostruzione anzitutto umana.

www.labottegadiavsi.org

Scommetti anche tu

sull’artigianato

della vita!

Antonio Intiglietta,presidente GeFi GestioneFiere SpA, ha invitato AVSI all’Artigiano in Fierascommettendo sul lavoromanuale dei giovani edelle donne. Appuntamen-to a dicembre alla kermesse di Milano-Rho con le collane di carta riciclata della Rose dall’Uganda e con le nuove shopper e i bracciali in ferro battuto realizzatinegli atelier di Haiti per i regali di Natale.

Antonio Intiglietta, Presidente GeFi

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100 euro all’anno.La nuova modalità per sostenerea distanza le attivitàdei bambini

Una nuova modalità per rispondere a un bisogno.Una nuova formula che non sostituisce il sostegnopersonalizzato di AVSI, ma si affianca per risponderea un’esigenza. Sono molte, infatti, le persone che,pur volendo sentirsi protagonisti di un gesto di carità,non dispongono di 312 euro l’anno e così, sottoscrivendo“la quota parziale”, anche con un contributo di soli100 Euro all’anno, è possibile dare un aiuto importantealle attività e ai progetti del Sostegno a Distanza di AVSI.All’adesione riceverai la foto e il nome di uno dei bambiniinseriti nel progetto. Una volta l’anno ti aggiorneremosulle attività realizzate grazie al tuo contributo.

Maggiori informazioni su www.avsi.org oppure scrivia [email protected] o chiama allo 0547 360811.

UNO DI FAMIGLIA

SOSTEGNO A DISTANZA CON AVSI.UN CAFFè al giorno, due lettere all’anno e un sorriso per sempre!

Con un piccolo contributo economico (85 centesimi al giorno, 312 euro all’anno) un bambino in condizioni difficili può andare a scuola, ricevere aiuti materiali ed essere accompagnatoda un adulto con la sua famiglia nel percorso educativo.E la tua famiglia accoglie un amico lontano.

Compila il modulo e spediscilo a [email protected], o via fax allo 0547 611.290o all’indirizzo Fondazione AVSI, via Padre Vicinio da Sarsina 216, 47521 Cesena (FC)

Da oggi puoi scegliere. A chi vuoi destinare il tuo sostegno? NUOVAMODALITÀ!

Come vuoiversare?

Scegli il RIDeviterai di recarti in postao in banca, non avrai spese per commissioni bancarie e in ogni momento potrai disdirlo. Per AVSI è un risparmio sulle spese di gestione e di conseguenza un aiuto maggiore a chine ha tanto bisogno.

O un/a bambino/a o ragazzo/a in Ecuador

O un/a ragazzo/a che frequenta la scuola Luigi Giussani Secondary in Uganda

O un/a bambino/a o ragazzo/a in ____________________________________

(indica l’area geografica di preferenza: Africa, America Latina, Medio Oriente, Asia, Est Europa)

Consenso privacy D.Lgs 196/03 I tuoi dati sono registrati e custoditi con i più corretti criteri di riservatezza dalla Fondazione AVSI mediante procedimenti elettronici e utilizzati esclusivamente per informarti sulle attività di AVSI in corso in Italia e nel mondo. In conformità al D. Lgs 30/06/2003 n. 196 sulla tutela dei dati personali, puoi consultare i dati che ti riguardano chiedendo la variazione, l’integrazione e anche l’eventuale cancellazione dietro semplice richiesta scritta indirizzata a: “Responsabile Dati Fondazione AVSI, Via Legnone 4 – 20158 Milano.” AVSI trattiene per i costi di gestione fi no al 10% dell’importo versato.

MODULO RID di domiciliazione bancaria (da compilare solo nel caso di scelta addebito RID)

DELEGA DI PAGAMENTO: il sottoscritto autorizza AVSI ad incassare l’ammontare della quotasopraindicata addebitandola sul conto corrente, secondo le norme di incasso del servizio RID,- e al trattamento dei dati personali (D. Leg. 196/03) - fi no a revoca di questa autorizzazione. Questa autorizzazione potrà essere revocata in qualsiasi momento tramite dichiarazione scritta alla tua banca.

O Amici/colleghi di lavoroO Iniziative nella mia cittàO Giornali o riviste

O SingoloO FamigliaO Gruppo

Come haiconosciuto AVSI?

Chi sei?

BUONENOTIZIE dicembre 2012

O ADDEBITO RID O BONIFICO BANCARIOO BOLLETTINO MAV O CARTA DI CREDITO

O ANNUALE (1 quota di euro 312,00) O SEMESTRALE (2 quote di euro 156,00)

Cognome (o Nome Azienda) ________________________________________________________________________________________________________________________________

Nome _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________

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Telefono ________________________________________________________________ Cellulare __________________________________________________________________________

e-mail __________________________________________________________________________________ Codice Fiscale o Partita IVA

Cognome ___________________________________________________________________ Nome _____________________________________________________________________

Via ______________________________________________ n° _____ CAP Località ____________________________________________________ PROV _______

Cod. Fisc. o P. IVA (campo obbligatorio)

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O Radio o tvO InternetO Altro __________________________

O AziendaO AssociazioneO Parrocchia

O ScuolaO Ente locale

Come vuoiversare?

O un progetto SAD in _______________________________________________

(indica l’area geografica di preferenza: Africa, America Latina, Medio Oriente, Asia, Est Europa)

O ADDEBITO RID O BONIFICO BANCARIOO BOLLETTINO MAV O CARTA DI CREDITO

UNICA QUOTA ANNUALE (1 quota di euro 100,00)

In caso di scelta addebito RID