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UNIVERSAL PICTURES e STUDIOCANAL e MIRAMAX

Presentano

In collaborazione con PERFECT WORLD PICTURES

Una produzione WORKING TITLE

RENÉE ZELLWEGER

COLIN FIRTH

PATRICK DEMPSEY

JIM BROADBENT

GEMMA JONES

e

EMMA THOMPSON

Produttori Esecutivi

AMELIA GRANGER

LIZA CHASIN

HELEN FIELDING

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Sceneggiatura di

HELEN FIELDING e DAN MAZER e EMMA THOMPSON

Prodotto da

TIM BEVAN

ERIC FELLNER

DEBRA HAYWARD

Regia di

SHARON MAGUIRE

Distribuzione: UNIVERSAL PICTURES

Uscita Italiana: 22 Settembre 2016

Durata del Film: 2h 2min

Il materiale fotografico è disponibile sul sito www.upimedia.com

Bridgetjonesbaby-film.it

twitter.com #BridgetJonesBaby,

www.facebook.com/BridgetJonesBabyIT

Ufficio Stampa Universal Pictures International Italy:

Cristina Casati – [email protected] Marina Caprioli – [email protected]

Matilde Marinai – [email protected]

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Note di Produzione

Gli attori premi Oscar® RENÉE ZELLWEGER (Chicago; Ritorno a Cold Mountain) e

COLIN FIRTH (Il Discorso del Re; Kingsman: The Secret Service) si sono uniti a PATRICK

DEMPSEY (Grey’s Anatomy in TV; Tutta Colpa dell’Amore) per una nuova avventura della single

più amata del cinema, nel film Bridget Jones’s Baby. Diretto da Sharon Maguire (Il diario di

Bridget Jones; Senza Apparente Motivo), il nuovo capitolo di questa acclamata commedia, con

protagonista l’eroina creata da HELEN FIELDING, mostra una Bridget inaspettatamente ..in attesa.

Dopo la rottura con Mark Darcy (Firth), il "vissero felici e contenti" di Bridget Jones

(Zellweger) non va del tutto secondo i piani. Ormai quarantenne e nuovamente single, decide di

concentrarsi sul suo lavoro di produttrice di un notiziario di punta, e di circondarsi di vecchi e nuovi

amici. Per una volta, Bridget ha tutto completamente sotto controllo. Che cosa potrebbe andare

storto?

Poi la fortuna bussa alla porta di Bridget, e incontra un affascinante americano di nome Jack

Qwant (Dempsey), il corteggiatore che il signor Darcy non è mai stato. In un improbabile colpo di

scena scopre di essere incinta, ma con un inconveniente: Bridget non sa se il padre del bambino è il

suo amore di lunga data ... o il suo nuovo flirt.

Il tanto atteso terzo capitolo del franchise di Bridget Jones accoglie il premio Oscar®

EMMA THOMPSON (Saving Mr. Banks; la serie Tata Matilda) nel cast, di cui già ne facevano

parte il premio Oscar® JIM BROADBENT (Iris – Un Amore Vero; la serie Harry Potter) e

GEMMA JONES (Marvelous della BBC; Ragione e Sentimento) nel ruolo dei genitori di Bridget.

I consolidati collaboratori TIM BEVAN ed ERIC FELLNER (Les Misérables; La Teoria del

Tutto; Bridget Jones la serie) della Working Title Films, hanno prodotto il film con DEBRA

HAYWARD (Orgoglio e Pregiudizio; Bridget Jones la serie).

L’affermato team di produzione che ha lavorato dietro le quinte, è composto dal direttore

della fotografia ANDREW DUNN (Precious; Hitch – Lui sì che capisce le donne), lo scenografo

JOHN PAUL KELLY (La Teoria del Tutto; Bloody Sunday), la montatrice MELANIE ANN

OLIVER (Les Misérables; The Danish Girl), il costumista STEVEN NOBLE (La Teoria del Tutto,

Il diario di Bridget Jones), il truccatore ed acconciatore JAN SEWELL (X-Men: L’Inizio; The

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Danish Girl), e il compositore Craig Armstrong (Moulin Rouge!; Love Actually – L’Amore

davvero).

La commedia è prodotta esecutivamente da AMELIA GRANGER (Questione di tempo),

LIZA CHASIN (Everest) e dalla Fielding. E’ basata sui personaggi ed una storia creata da Helen

Fielding (il diario di Bridget Jones; Bridget Jones: The Edge of Reason), da una sceneggiatura della

stessa Fielding e DAN MAZER (Borat; A prova di Matrimonio) ed Emma Thompson (Ragione e

Sentimento; Tata Matilda la serie).

Universal Pictures distribuisce Bridget Jones’s Baby in Nord America ed in alcuni territori

selezionati.

LA PRODUZIONE

La Crescita di Bridget Jones:

L’Inizio della Produzione

Il 28 febbraio 1995, il quotidiano britannico The Independent pubblica una rubrica piccola e

senza pretese curata dall’allora sconosciuta autrice Helen Fielding. È scritta dal punto di vista di una

ragazza single di nome Bridget Jones (età: 32 anni, peso: circa 60 kg), che vive e lavora a Londra.

La rubrica guadagna rapidamente popolarità, e il nome di Bridget diventa familiare, facendo

piovere offerte alla sua ideatrice. Nell’arco di dieci anni, le rubriche dei quotidiani su Bridget Jones

ad opera della Fielding, sono diventate due romanzi best-seller e due film campioni d’incassi ai

botteghini internazionali.

Lungi dalla Fielding l’idea di creare un modello di vita, eppure la nostra eroina rappresenta

chi non viene considerato nella cultura popolare. E’ una donna che, a dispetto della sua

indipendenza, non ha paura di mostrare i suoi difetti e le sue insicurezze.

A parte la scrittrice, nessuno conosce meglio la Jones quanto l’attrice che l’ha incarnata in

tutti questi anni. "Bridget è un’eterna ottimista, modesta e capace di trovare sempre il lato ironico

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delle avversità," riflette Renée Zellweger. "Tenace e determinata, non si abbatte mai. E'

perfettamente imperfetta, ed è per questo che la gente si identifica in lei".

I produttori Tim Bevan ed Eric Fellner della Working Title Films si sono messi alla guida

della squadra che ha portato nuovamente Bridget sul grande schermo. Fellner riflette sulla grande

risonanza che il personaggio ha avuto sul pubblico: "Bridget è costituzionalmente ottimista, ed è in

grado di cogliere il lato positivo di tutti gli imprevisti che le capitano. Ha un senso dell'umorismo

coinvolgente, e alla gente piace perché si identifica con i suoi travagli. Bridget affronta tutto con

stile ed umorismo, ed è un piacere trascorrere del tempo con lei. Qualunque cosa le accade, torna ad

essere stoica e determinata, e solitamente col sorriso".

"E' aspirazionale, vero?", aggiunge la collega produttrice Debra Hayward, anche lei

impegnata nella serie fin dagli esordi. "Bridget deve continuare ad essere questa sorta di donna

qualunque nella quale ci possiamo identificare, anche se il dilemma è trovarsi in situazioni assurde

come le sue".

Il problema principale della nostra protagonista è di rimanere single; che si traduce in

indipendenza a caro prezzo. "Una delle ragioni del grande successo del primo film, oltre alla

commedia, è la condivisione della paura di Bridget della solitudine", dice Sharon Maguire, che ha

diretto questo capitolo della trilogia. "E' una paura comune a molti, ed un tema predominante nella

vita del personaggio, oltre ad essere la via d’accesso dell’empatia del pubblico con Bridget. In

fondo, il comune denominatore è la paura di rimanere soli".

Fellner afferma che la Maguire è stata la sua unica scelta per la regia di questo progetto:

"Sharon conosce questo mondo e questi personaggi meglio di tanti altri. Quando si è presentata

l'occasione di lavorare nuovamente con lei, l’abbiamo colta al volo. Capisce gli scenari degli attori,

e nessuno poteva fare di meglio".

Quando Bridget si è fatta conoscere, le single di tutto il mondo si sono rese conto di non

essere le uniche ad avere aspirazioni contrastanti ed insicurezze. L’ossessione delle calorie,

l’impegno del trucco e della depilazione, i conflitti del cuore e della mente, nulla è stato nascosto.

"Sto passando un momento alla Bridget" è una frase che ormai fa parte del linguaggio comune,

insieme a "cialtronerie sentimentali" e "dea del sesso sfrenato": Bridget ha ottimizzato un nuovo

tipo di donna.

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Allora, perché questa lunga attesa per riportare Bridget sul grande schermo? "Dopo il primo

ed il secondo film, abbiamo sempre sperato in un’evoluzione della storia di Bridget", continua la

Hayward. "Abbiamo iniziato a parlarne qualche anno fa con Helen, e ci sono voluti un paio di anni

per sviluppare la storia. C’è voluto un po’ di tempo, ma ci tenevamo a fare un buon lavoro".

La Bridget di oggi è una premiata produttrice di un importante telegiornale. Ha smesso di

fumare, ha ridotto lo chardonnay, non è più ossessionata dal peso, ed i suoi libri sulla sopravvivenza

sono stati rimpiazzati dalla letteratura politica. "Abbiamo assegnato a Bridget un lavoro molto più

serio", dice la Hayward. "Un programma piuttosto rilevante che è determinata a far valere, quindi

sente costantemente la pressione del successo".

La prima volta che il pubblico ha conosciuto Bridget, aveva 32 anni, e in Che Pasticcio,

Bridget Jones! (Edge of Reason) ne aveva 34. In Bridget Jones’s Baby, festeggia il suo 43°

compleanno. Quando i produttori hanno avvicinato la Maguire al progetto, la regista ha ritenuto

fondamentale che la storia riflettesse ciò che accade agli adulti in questi anni cruciali di transizione,

sia emotivamente che professionalmente.

Nonostante il suo successo, Bridget in questa nuova storia continua a mostrare quel suo

meraviglioso imbarazzo che l'ha resa così attraente. "Chi sperava in un cambiamento rimarrà

deluso. La perseveranza di Bridget, nonostante le circostanze minaccino la sua stabilità, è ciò che

ispira la gente", dice la Zellweger. "Ha le stesse sofferenze di tutti, soprattutto nella sfera privata,

perciò è facile connettersi a lei".

"Bridget può sembrare svampita ed impacciata, ma è molto intelligente: è colta e ben

educata, eppure fa un sacco di papere", aggiunge la Hayward. "Il ritratto di Bridget è sempre

delicato, perché se si esagera si ricade facilmente nella stupidità. Bisogna trovare il giusto

equilibrio, che in realtà è la cosa più difficile in un film. E' umana, e certamente commette degli

errori in amore; ma in definitiva, è unica e stravagante".

Nonostante la sua indipendenza, Bridget rimane forzatamente single. "Abbiamo voluto

isolarla", spiega la Hayward. "Tutti i suoi amici soli si sono fidanzati, anche Tom [JAMES

CALLIS], il suo migliore amico gay, si è sistemato e ha adottato un bambino. E’ rimasta solo lei".

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"Bridget è ancora alle prese con i soliti problemi", dice la Maguire. "Teme ancora di

rimanere sola, e cerca di dare un senso alla sua vita. E’ così imperfetta. Non va mai in giro di tutto

punto ed infiocchettata".

Come sottolinea la sua cara amica Miranda [SARAH SOLEMANI], Bridget "ci ha fatto

ottenere un premio, e come conseguenza non ha una vita perché tutti abusano di lei senza pietà,

considerato che è una single, una SPILF [Zitella che mi farei] senza figli, e che lavora tutto il

tempo". "Detto questo, è sempre la stessa Bridget che conosciamo e amiamo", ribadisce la

Hayward. "Le piacerebbe scolarsi una bottiglia di Chardonnay, ma ora riesce a contenersi".

Nonostante le smentite di Bridget, il romanticismo ed i bambini sono un suo pensiero fisso.

"Ne abbiamo parlato, ed il motivo per cui sono sempre una sua priorità, in parte è perché non ha

mai dimenticato Mark Darcy, anche se non emerge all'inizio del film", spiega la Hayward. "Da

subito abbiamo pensato che doveva essere la storia di Bridget che scopre di essere incinta, ma che

non è certa dell’identità del padre", conferma la Hayward.

Essendo la Fielding molto occupata tra lo sviluppo della trama ed i suoi crescenti impegni,

ha accettato di farsi affiancare da un altro scrittore nel progetto. "In origine lo sviluppo era di Helen,

ed in seguito dello scrittore Dan Mazer", spiega la Hayward. "poi, con il consenso di Helen,

abbiamo coinvolto anche Emma Thompson".

La Fellner riferisce come quest’ artista poliedrica sia entrata a far parte della produzione:

"Emma Thompson è un'attrice ed una scrittrice con la quale negli anni abbiamo avuto la fortuna di

lavorare: nel memorabile Love Actually – L’Amore Davvero, e nei due film di Tata Matilda.

Eravamo alla ricerca di uno scrittore che ci aiutasse con la sceneggiatura, e quindi lei ci è sembrata

una scelta naturale. Ha svolto un lavoro incredibile, e nel processo ha costruito un personaggio, la

dottoressa Rawlings, che le abbiamo poi proposto di interpretare. E l’ha ritratta brillantemente".

La Maguire ha apprezzato che Emma Thompson abbia aggiunto più imprevisti e più risate

alla narrazione. "Il mondo di Bridget è noto, così abbiamo dovuto stupire il pubblico con dei colpi

di scena e delle sorprese", dice la regista. "Ho anche voluto apportare un po’ di freschezza e

gioventù. Le sue amicizie lavorative, come Miranda, fanno parte della nuova generazione di

Bridget, che hanno una visione leggermente diversa sulle relazioni: molto più libera ed amorale. Ho

pensato che fosse molto divertente includere personaggi come Miranda e Cathy, la truccatrice

[JOANNA SCANLAN]".

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Così come la comicità, anche la credibilità era indispensabile. "Volevo che la storia fosse

plausibile, ma divertente", prosegue la Maguire. "Conosco delle persone che si sono trovate nella

sua situazione, quindi ero incuriosita da come Bridget l’avrebbe gestita". Non avendo avuto due

uomini consecutivamente nella sua vita, ora si presentano entrambi, desiderosi di essere il padre

della creatura che porta in grembo. "Quando sono entrata a far parte del progetto, siamo partiti

proprio da questo punto della storia, e l’abbiamo sviluppata creando le situazioni più imbarazzanti,

come per esempio fare due ecografie con la complicità della dottoressa".

"Mi piace pensare che sia un film sulla crescita, impostato in un momento successivo della

vita del mio personaggio", riflette la Zellweger. "Col passare del tempo, ci si rende conto che non

esiste un punto di arrivo dove si pensa di aver capito tutto. Questo capitolo della storia di Bridget

esplora le differenze tra come immaginava sarebbe stata la sua vita, e la realtà in cui invece si

ritrova".

Uno dei punti di forza apportati dalla Maguire alla produzione, è che questa volta ha potuto

relazionarsi alla Bridget di oggi, molto più di quanto abbia fatto per la prima incarnazione. Infatti,

dopo Il diario di Bridget Jones, la Maguire si è trasferita a Los Angeles per lavoro, e poco dopo è

diventata mamma. E' stato al suo ritorno a Londra nel 2014 che i produttori l’hanno avvicinata. "Ho

avuto paura, ma ero altrettanto curiosa di sapere cosa era successo in questi undici anni a tutti i

personaggi", dice la regista. "Volevo sapere se i loro sogni si fossero avverati, e leggendo ho avuto

una strana sensazione: sono tornata anche io indietro di quindici anni per cercare di capire se anche

i miei sogni si fossero realizzati".

"Coinvolgere nuovamente Sharon è stato fondamentale", sostiene la Hayward. "Più di

chiunque altro, Sharon incarna lo spirito di Bridget e tutte le qualità che hanno reso il primo film

così facilmente riconoscibile. Siamo stati davvero soddisfatti quando ci ha dato la sua disponibilità.

Sharon è la responsabile del successo del primo film per le sensazioni, i toni, l'umorismo, le risate,

le lacrime ed il romanticismo che ha apportato; e senza dubbio, è uno dei personaggi del libro

originale di Helen".

A conferma della connessione della Maguire con Bridget, anche la regista ha scoperto la

maternità in età avanzata, e quindi affronta con molta disinvoltura alcuni temi della storia. "Ha

ispirato il personaggio di Shazza / Sharon", rivela la Zellweger. "Anche se ho sempre pensato che

fosse più simile a Bridget. Quando ride di fronte alle riprese del giorno, è come se in quel momento

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Bridget si materializzasse nella stanza. E' da qualche parte tra Sharon e me. Non riesco a

immaginare una collaborazione più divertente ed emozionante di quella che abbiamo condiviso".

Da documentarista, la regista ha occhio per la commedia. "Dirigere una commedia è una

cosa difficile, perché è molto soggettiva", dice la Maguire. "Devo fidarmi del mio istinto per

determinare cosa è divertente. Se ho letto qualcosa o mi viene in mente un'idea che mi fa ridere,

sono propensa ad osare. Allo stesso modo, se trovo le performance degli attori divertenti, le

accolgo".

Avere la disponibilità di tutto il cast, è stata una delle più grandi sfide da superare. Eppure,

nel mese di settembre del 2015 le telecamere hanno iniziato a registrare Bridget Jones’s Baby. I

timori che nel 21° secolo la Jones poteva non essere rilevante, sono stati immediatamente spazzati

via dai branchi di fotografi che hanno inseguito la troupe, le cui foto si sono guadagnate le prime

pagine delle testate, ed hanno messo in moto un numero consistente di fan.

Un’ Americana in Inghilterra:

La Zellweger è Bridget Jones

Tempo fa, prima che il film di Bridget Jones diventasse un successo globale, i fan del libro

rimasero inorriditi quando il ruolo fu assegnato ad un'attrice americana con un inconfondibile

accento del sud. Oggi, è impensabile immaginare un’interprete diversa per Bridget. Molto

semplicemente, ‘no Zellweger, no Bridget’. "Renée sa meglio di chiunque altro cosa Bridget

avrebbe detto o cosa avrebbe fatto", afferma la Hayward. "Ha un’innata conoscenza del

personaggio, di come si sarebbe comportata, cosa avrebbe detto, e cosa non avrebbe detto".

"Semplicemente non si può fare Bridget senza Renée!", esclama la Maguire.

A proposito di fan, la Zellweger ne ha un gran numero sia dietro le quinte che di fronte alla

telecamera. Fellner sostiene: "Renée è la più grande attrice comica della sua generazione; ma prima

di tutto è un'attrice di talento: ne abbiamo avuto conferma nelle sue interpretazioni drammatiche.

Anche se l'ammiravamo già come attrice, quindici anni fa non abbiamo mai seriamente preso in

considerazione Renée Zellweger per il ruolo di Bridget, proprio perché americana. Ma quando

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l’abbiamo incontrata, ci ha sconvolti. Ora il personaggio è suo, ed è impossibile pensare a

qualcun’altra per il ruolo".

E' stato con la Maguire che Renée Zellweger ha intrapreso quest’avventura cinematografica

di Bridget 15 anni fa, e la loro riunione per il terzo capitolo della serie sembrava un fatto naturale.

"Renée ha sempre amato il ruolo e, come noi, ha sempre sperato in una rivisitazione di Bridget",

spiega la Hayward. "E' una rievocazione geniale di un personaggio letterario. Insieme, Renée e

Sharon hanno creato quel personaggio sullo schermo. Si tratta di una collaborazione completa".

"Renée ha la capacità di calarsi totalmente in Bridget, e di apportarle un lato dolce ed

emotivo", prosegue la Maguire. "Non si limita a fare la commedia. E' lei in tutto e per tutto: il modo

in cui la incarna porta un ulteriore livello di emozione e cuore. Non ha paura di mostrare una

versione viscerale di sé stessa, non ha alcuna vanità di sorta. Riesce a combinare il tutto con una

sorta di comicità fisica alla Lucille Ball, che lei stessa ha ed ama. Quando si tratta di comicità fisica,

non si tira indietro".

"Non riesco ad immaginare una collaborazione più entusiasmante di quella che Sharon ed io

abbiamo condiviso", concorda la Zellweger. Dal momento in cui l'attrice ha interpretato Bridget, ha

nutrito una profonda passione per il personaggio. "Amo la sua umanità", dice. "Mi piace la sua

autenticità, e quanto possano essere imbarazzanti certe sue esperienze. La gente si identifica in lei

perché è imperfetta, e in qualche modo riesce sempre a trionfare in situazioni difficili. Non si tira

indietro: è umile e affronta i suoi dilemmi con ironia".

Per la Zellweger gran parte della gioia di tornare al mondo di Bridget era rivisitare non solo

Bridget stessa, ma anche i personaggi che ruotano intorno a lei. "Volevo sapere cosa fosse successo

a tutti i suoi amici, cosa facessero la mamma e il papà, e cosa stesse succedendo a Bridget in questo

momento della sua vita".

La Zellweger incarna semplicemente Bridget, con il suo impeccabile e genuino accento

provinciale. Solo quando si vedono gli artisti al lavoro si apprezza il loro sacrificio per ritrarre un

personaggio. L'arte di essere Bridget sta nella sua sottile comicità fisica, di cui la Zellweger è una

maestra.

La cosa che prima di tutte ha ispirato l’attrice nel ritrarre Bridget era l'idea che le cosce del

suo personaggio si strofinassero ed emettessero un sibilo quando indossava i collant. Per la

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Zellweger, è stato un grande spunto per entrare nel personaggio ed effettuare la sua famosa

camminata – a gambe leggermente divaricate. Sono stati piccoli indizi a farle capire come si

sarebbe atteggiata.

"La goffaggine non so perché, ma mi viene naturale", dice ridendo la Zellweger. "La

goffaggine intenzionale dello script è molto divertente da interpretare, soprattutto quando Sharon è

dietro l'angolo che ride sventolando ai quattro venti quanto io sia stata impacciata".

Si è inoltre giustamente guadagnata il rispetto dei suoi co-protagonisti. "Renée è forse, più di

ogni altro attore che abbia mai conosciuto, una gran lavoratrice", dice Firth. "E' perennemente

vivace, infaticabile. Ha dei lunghi monologhi, e dei pezzi difficili di comicità fisica, e malgrado ciò

la sua preparazione è stupefacente. Non si dovrebbe mai parlare di ciò che un collega attore ha

appena fatto; c'è il pericolo che possa essere destabilizzante. Ma a volte ero impaziente di dirle che

quel che avevo appena visto, era geniale".

Diventare Bridget, tuttavia, non ha richiesto poco tempo. Oltre a settimane di prove, la

Zellweger ha dovuto effettuare un allenamento vocale con la coach BARBARA BERKERY. "Parla

come Bridget, dato che passa molto tempo sul set", riferisce Firth. "Ci si confonde a volte a parlare

con Renée della sua vita privata. Quando inizia a parlare della sua vita in Texas, con un accento del

Surrey è una situazione imbarazzante ... ".

"Ho lavorato sodo con Barbara per ottenere il giusto accento", dice la Zellweger, "e ho

dovuto prendere un po’ di chili, ma non tanti quanto in passato. Sharon e i produttori hanno ritenuto

che sarebbe stato bello vedere Bridget aver raggiunto uno dei suoi obiettivi, ed essersi evoluta.

Magari non in tutti gli ambiti, ma perlomeno ha optato per una vita più salutare".

Darcy e Jack:

Gli Altri Lati del Triangolo Amoroso

In sostanza, la nostra eroina è una perfetta contraddizione. Da un lato è una donna in

carriera, indipendente e sicura di sé, e dall'altro è un’eterna romantica, sempre alla ricerca dell'uomo

giusto. Bridget ha spesso pensato che l'uomo dei suoi sogni fosse Mark Darcy, per il quale la

Fielding si è ispirata ad un personaggio letterario di più di 200 anni. "E l’archetipo del bell’inglese,

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divertente, intelligente e represso", dice la Hayward. "E Colin Firth incarna Darcy meglio di

chiunque altro".

"Sono innamorata di Mark Darcy, così come di Colin Firth", afferma la Maguire. "E' facile

per me dirigere questo personaggio e dirigere Colin, perché è il classico rubacuori. Tutto ciò che

riguarda il signor Darcy - la sua superbia, la permalosità, l’intelligenza, e ovviamente, l’essere un

buon amatore – è racchiuso in Colin Firth ... ".

Come per la Zellweger, anche il ritorno di Firth doveva avvenire nei tempi giusti. "Dopo

aver fatto il secondo film, mi ricordo di aver detto che l'unico modo per contemplarne un terzo,

sarebbe stato dopo un po’ di anni, per raccontare la storia dei protagonisti in un momento

completamente diverso della loro vita", dice sorridendo Firth. "Volevo ritrovare le stesse persone,

ma più mature, per scoprire cosa hanno dovuto affrontare nella loro vita". Tuttavia, è stato più

complicato di quanto pensassi. "So che suona strano, perché ho interpretato quest’uomo un

centinaio di volte. Forse avevo paura che sembrasse una parodia".

In realtà, è stato proprio quello lo stato d’animo di Firth quando ha affrontato il primo film.

"Bridget Jones era ovviamente una parodia deliberata e consapevole di Orgoglio e Pregiudizio, e mi

sono avvicinato con questo spirito. Ho pensato di dovermi cimentare in una sorta di satira del

personaggio della BBC che mi ha reso famoso. E' come un gioco di specchi. Esistevo nei libri di

Helen come me stesso, e Mr Darcy esisteva nei libri come Mr Darcy. Poi c'è il Mr Darcy nella

fantasia di Bridget Jones. Ci si potrebbe perdere in tutto ciò. Eppure dovevo incarnare il ruolo, così

ho pensato: ‘bene sto semplicemente andando a fare la parodia di Mr Darcy’. Ma una volta sul set,

diventa tutto più specifico e molto più umano".

E' stata la fiducia che Firth ha risposto nella Maguire alla guida della produzione, che ha

rassicurato l'attore. "E' un lusso aver fiducia nel regista, per essere in grado soddisfare tutte le sue

richieste. E ne ho riposta abbondantemente in Sharon. Non si preoccupa solo della commedia, né

solo del romanticismo: sa cosa diverte in questa particolare circostanza. Non si tratta solo della sua

capacità di dirigere questo materiale, e del modo in cui si connette con gli attori: lei fa parte di

questo mondo, e al centro ci mette il suo cuore".

"Colin era estremamente rigoroso riguardo al ruolo", afferma la Maguire. "Anche se ha

interpretato il signor Darcy da tante angolazioni, e questa è, naturalmente, la terza volta che lo

ritrae, è sempre molto coscienzioso. La comicità non è parte integrante del suo personaggio, e già di

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per sé la rende un’interpretazione difficile, ma è qualcuno di socialmente inetto e per questo

divertente. Interpreta Mark molto seriamente, e funziona".

Per la preparazione del ruolo, Firth ha rivisto il primo film e ha colto qualcosa di inaspettato.

"Mi ha colpito la loro credibilità. Ho pensato che fosse un aspetto molto umano, affettuoso e

simpatico della solitudine e delle debolezze delle persone, e mostra la stupidità a cui a volte ci porta

la nostra disperazione. Quindici anni dopo, ho trovato che ci fosse molta più vitalità di quanto

avessi immaginato. E' come ritrovare un vecchio amico, ci si sente in famiglia. Il tempo ha aggiunto

dimensione a ciò che stavamo facendo".

Quando appare Mark Darcy, è sempre uno stimato avvocato che si occupa di diritti umani,

arrivato all’apice della sua carriera, ma un po' stanco, suscettibile e certamente deluso

sentimentalmente. "Ha appena chiuso un matrimonio, che evidentemente non ha funzionato", dice

Firth. "Eppure, chiaramente non ha dimenticato Bridget".

"Non è mai troppo gentile durante le conversazioni; è sempre molto posato e pieno di sé, e

fa sentire Bridget verbalmente fuori luogo, anche quando stavano insieme", dice la Maguire. "Si è

un po’ irrigidito sentimentalmente, ma lei lo ama ancora".

"Il vantaggio di far passare un considerevole intervallo di tempo dall'ultima volta che

abbiamo visto questi personaggi, è che si può raccontarne una storia", continua Firth. "Se una

persona ha ancora in mente la stessa donna dopo quindici anni, vuol dire che è amore. Nonostante il

passare del tempo, nonostante la consapevolezza dei reciproci difetti e delle proprie debolezze, e

malgrado tutte le delusioni che hanno vissuto, hanno ancora nostalgia dell'altro. Il concetto è:

Potranno mai passare sopra le loro divergenze, e ritrovarsi di nuovo dopo tutto questo tempo?”.

Che loro ci riescano o meno, certo è che vengono ostacolati da un nuovo interesse amoroso

di Bridget, il ridicolmente ricco autore ed esperto di internet Jack Qwant. La premessa degli ultimi

due film è stata che in amore si può scegliere tra un bravo ragazzo e uno cattivo travestito da bravo

ragazzo, anche se Bridget inevitabilmente farà la scelta sbagliata. "Abbiamo pensato a Jack come

un americano in un ambiente molto inglese. E' affascinante, divertente e molto americano", dice la

Maguire. "Ha trovato l'algoritmo per l’amore, e pensa di sapere cosa funziona in campo

sentimentale. Lui e Bridget funzionano al 97 per cento, quindi dovrebbero stare insieme, mentre

Bridget e Mark funzionano solo all'8 per cento".

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A onor del vero, Jack è l'antitesi di Daniel Cleaver. "Qualunque cosa possiamo pensare di

questi uomini, Jack in realtà è una persona adorabile", dice Firth. "Possiamo non credere agli

algoritmi in amore, ed al modo in cui si pone, ma è affascinante, adora Bridget e sembra che gli

piaccia Mark. Tutto ciò è abbastanza irritante: avere come rivale una persona che non puoi prendere

di petto senza ragionevoli motivi".

Il nome di Dempsey è sempre stato preso in considerazione per il ruolo di Jack, dopo aver

catturato l'attenzione del produttore nei panni del Dr Derek Shepherd in Grey’s Anatomy. "Patrick è

stato la nostra prima scelta, perché è un'alternativa credibile", dice la Hayward. "Ha l'età giusta, è

dannatamente bello ed è americano; decisamente diverso da Daniel. Volevamo che fosse una

persona diversa ma altrettanto stupenda, e lui è un grande attore. E' l’ equivalente americano di

Colin".

Così, tutte le strade hanno portato a Dempsey per la parte di Jack, ma le sue corse in pista

potevano potenzialmente compromettere la sua presenza nel progetto, perché Dempsey era nel bel

mezzo di una stagione di corse (il suo secondo lavoro è pilota automobilistico). "Ero in piena

stagione di gare", spiega Dempsey. "Quindi abbiamo dovuto aggirare le date delle gare per poter

girare il film. E' stata la prima produzione in cui abbia mai lavorato nel mezzo di due gare! La

prima a cui ho partecipato dopo la firma del contratto, mi ha portato alla vittoria in Giappone,

quindi è stato di buon auspicio".

Più o meno allo stesso modo in cui Jack è il nuovo personaggio in uno scenario prestabilito,

anche Dempsey stava entrando in alcune dinamiche consolidate. "Sono come il nuovo arrivato nel

palazzo. Ero molto nervoso perché gli altri hanno vissuto molte esperienze insieme, ed hanno

consolidato una grande confidenza ed un bel rapporto. In effetti la presenza di Jack agita un po’ le

acque in qualche modo".

"Patrick è adorabile come Jack", afferma con entusiasmo la Zellweger. "E’ galante, bello,

affascinante, simpatico e divertente, a tratti impertinente come il personaggio di Daniel Cleaver.

Tuttavia, è l'esatto opposto di Daniel in tanti altri aspetti".

"Darcy è il tipico uomo inglese, e Jack è la quintessenza di un americano", dice Dempsey.

"E' stato divertente marcare queste differenze. Abbiamo per entrambi questi personaggi mostrato la

loro simpatia, la loro vulnerabilità, ma allo stesso tempo la loro forza, ed i loro desideri e le

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aspirazioni verso Bridget ed il bambino. Mentre gli altri personaggi sono molto più prestabiliti, Jack

è più improvvisato man mano che si sviluppa la storia".

La scena forse più comica è quando i due uomini portano Bridget in ospedale. "E' la scena

più ampia, ed ero piuttosto preoccupata", dice la Maguire. "Ma ci siamo impegnati ed abbiamo

cercato di renderlo un momento reale. Il povero vecchio Mark Darcy si offre di portarla in braccio,

ma in verità è pesantissima, e si può notare sul volto dell’uomo. Lei si accerta che stia bene, e lui

con un volto sofferente risponde: 'E' meglio che non parlo!' E' proprio inglese: cerca di essere

gentile anche in circostanze estreme. Poi Jack arriva in suo aiuto, ovviamente all’ americana, ma

non è in grado neanche lui di portarla".

Raggiunto l'ospedale gli uomini sono di fronte ad una porta girevole. "Riguardo a questa

scena in verità non abbiamo pensato a dove l’avrebbero messa una volta entrati in ospedale", dice

ridendo la Maguire. "Ma dato che non c’era una sedia a rotelle, l'hanno piazzata sulla scrivania.

L’interpretazione di Renée è davvero credibile; il suo sguardo di terrore cattura la comicità del

momento. C’è un'atmosfera alla I Tre Marmittoni (The Three Stooges)".

L'appartenenza a Londra:

Design e Location

Londra è sinonimo di Bridget Jones, e quando sono iniziate le riprese, la Zellweger è

arrivata nel Regno Unito otto settimane prima. Non solo ha provato, e ha trascorso del tempo a

incarnare il suo interiore "Ponte" (Bridge), ma ha abbracciato tutto ciò che è di casa al suo

personaggio. Fellner ci parla del ruolo della città: "Londra è complicata, caotica, splendida e

complessa; per questo è una gioia lavorarci. Si spera di esser stati capaci di ritrarne la bellezza, così

come l’architettura e la modernità, il tutto avvolto nella storia di Bridget, dei suoi amici e della

commedia del film".

Creare gli sfondi del mondo di Bridget, ed inserirla in questo contesto è stato il compito di

un team artistico guidato dallo scenografo John Paul "JP" Kelly. "Il successo di Bridget era

importante", dice. "Quindi ci siamo impegnati ad apportare delle modifiche non solo al suo

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ambiente domestico, ma soprattutto al suo ambiente lavorativo. Avendo ormai ottenuto successo, il

set doveva dare quella percezione".

I deliziosi difetti di Bridget non potevano esser rappresentati da nessun’ altra parte se non

nel suo piccolo appartamento sopra il pub The Globe. "Ovviamente, i gusti sono cambiati", dice

Kelly. "Ora Bridget vive in una casa moderna. Mi piaceva l'idea dei colori tenui intorno a lei, che in

parte, riflettono la sua maturità".

Il processo è stato frutto della collaborazione tra l’arredatrice SARA WAN, la Maguire e

Renée Zellweger. "Abbiamo lavorato a lungo con Renée sui possibili cambiamenti del personaggio,

sulle tonalità di colori più appropriate, e sul guardaroba a lei più adatto", dice Kelly. "L’attrice ha

comunque scelto di conservare alcuni dettagli originali del personaggio di Bridget. Così abbiamo

pensato che abbia voluto buttare giù delle pareti per creare un’open space nella zona cucina, e che i

muratori dopo aver intonacato e riparato, non abbiano mai pitturato le pareti".

Lo spettatore più attento noterà dei piccoli dettagli che mostrano i difetti di Bridget - le

mutandine lasciate sul pavimento, un cappotto appeso dietro la porta, gli scaffali ingombri di un

pasticcio di libri, lettere e cartoline, la carta della cioccolata sul comodino.

Le buone intenzioni ci sono, l’ aspirazione ad essere un’arredatrice d’interni anche, eppure i

risultati sono altri. Il suo mondo può essere cambiato con successo, ma non senza problemi. "Il lato

comico del personaggio di Bridget, è evidente anche sul letto, dove da un lato ha dei libri sulla

politica che consulta per lavoro, e dall'altro ci sono dei libri sulla dieta e manuali per la

sopravvivenza affianco alle carte dei Kit Kat, a dimostrazione dell’ambivalenza della sua

personalità (passa dall’essere una persona credibile all’essere la Bridget impacciata ed insicura che

tutti amiamo). Abbiamo quindi fatto in modo che il suo appartamento riflettesse la sua personalità;

ed era altrettanto importante che il set desse un senso di comicità".

La creazione dell’open space ha permesso alla squadra di scenografi di rendere l’originale

appartamento buio di un residence freddo nel cuore di Borough Market, in una dimora molto più

luminosa. Naturalmente l’appartamento di Bridget varrebbe parecchi soldi, perché Borough è

diventato molto esclusivo. Ironia della sorte, però, negli anni successivi è stata costruita un'altra

linea ferroviaria che passa proprio vicino ad una finestra dell’appartamento, così l'edificio è

accerchiato da due linee ferroviarie.

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Per i realizzatori, era perfetto. "Sembrava la situazione adatta a Bridget", osserva Kelly.

"Acquistare un appartamento in una zona ricca e in pieno sviluppo come Borough Market, per poi

all'improvviso rendersi conto che stavano costruendo una linea ferroviaria, mostrava perfettamente

l'aspirazione e la crescita, ma allo stesso tempo dimostrano che non sempre le cose vanno secondo

le aspettative".

La scelta di far rimanere Bridget nello stesso appartamento, è stata oggetto di discussione.

Negli ultimi dieci anni Borough Market è cambiato radicalmente, riflettendo lo sviluppo e la

crescita della vita di Londra così come quella di Bridget. "Rispecchia quasi esattamente i suoi

cambiamenti", dice Kelly. "Ha ancora un lato umile e divertente, ma in realtà riflette l’agiatezza. E'

stato interessante mantenerla in un mondo così mutato".

Dal debutto di Bridget, Borough Market è diventata una meta per i fan che rendono omaggio

alla nostra eroina. Infatti, nonostante le modifiche apportate al mercato nel 2001, la sua casa è

rimasta intatta, persino il colore blu della porta. "Una delle immagini iconiche, è proprio

l’appartamento di Bridget sopra il pub", sostiene la Hayward. "Rappresenta la vecchia Londra

georgiana. Quando abbiamo fatto il primo film, Borough Market non era una zona estesa. Quindici

anni dopo il pub è ancora lì, ma la zona è decisamente ampliata e migliorata. Dietro l’edificio c’è lo

Shard, non presente cinque anni fa, ora divenuto un luogo simbolico nel film ... racchiude la vecchia

e la nuova Londra, la vecchia e la nuova Bridget".

Le riprese sono durate due giorni a Borough, e comprendevano una scena in cui il mercato è

stato trasformato con addobbi natalizi di ogni genere, in piena estate. CAMILLA STEPHENSON,

location manager di Bridget Jones, afferma: "Da subito, abbiamo deciso di non cambiare nulla del

mercato, venditori ambulanti compresi. I produttori artigianali ed i macellai biologici sono venuti

nel loro giorno libero, per partecipare alle riprese. Abbiamo affittato l'intero mercato per tutto il

giorno, in modo che tutto ciò che appare sullo schermo è reale".

Dal suo accento alle sue eccentricità uniche, la Jones è tipicamente inglese. Mentre in Che

Pasticcio! Bridget Jones (Edge of Reason) è andata fuori dalla sua comfort zone, e in Thailandia,

Bridget Jones’s Baby esplora le sue radici in Inghilterra, con alcuni dei siti più rappresentativi del

Paese.

La Hayward conferma che la capitale dell'Inghilterra è decisamente un personaggio per la

Maguire: "A dimostrazione di ciò mi vengono in mente le prime riprese dell’appartamento di

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Bridget sopra il pub. Quella location era piuttosto malmessa nel primo film, ma ora lo Shard è il

simbolo della rigenerazione della zona, del contrasto tra il vecchio e il nuovo di Londra, cosa

fondamentale per Sharon".

"Dato che sono stata fuori Londra per diversi anni, il mio rientro – sono atterrata con la

sceneggiatura in mano - è stato emozionante", spiega la Maguire. "Quando l’ho lasciata nel 2010

era in piena recessione, c’era la desolazione. Quando sono tornata invece, era brillante e

cosmopolita. La nuova architettura ha confermato il fatto che Londra è una città antica. Abbina il

mattone antico con vetri sorprendenti ed acciaio, cosa che mi ha permesso di includere il moderno e

l'antico nel film".

"Sharon ed io abbiamo passato molto tempo a parlare della duplicazione di Londra", dice

Kelly. "Questo grande lasso di tempo ha rappresentato una bella sfida per mostrare i cambiamenti

della vita di Bridget. E' stata una grande occasione per mostrare gli sviluppi di Londra ed il

cambiamento del mondo intorno a Bridget".

I realizzatori hanno abbracciato Londra, al punto che non solo hanno registrato in qualche

caso nei luoghi più toccanti della città, ma per quanto potevano, lo hanno fatto senza chiudere le

zone circostanti. Il messaggio era forte e chiaro, Bridget Jones appartiene ai londinesi. "È sempre

stato così", riflette la Hayward. "Abbiamo a lungo girato in luoghi iconici: Primrose Hill o la Corte

Suprema o posti come il Market".

Fortunatamente per la Stephenson, la maggior parte degli enti o le strutture che sono state

coinvolte erano più che felici di accogliere Bridget Jones. E continua: "Non una sola persona che ci

abbia chiesto notizie sulla storia. Bastava semplicemente nominare Bridget, che la risposta era

'Sarà bello!' Di solito, si deve far trapelare il nome di un attore o un regista per farsi aprire le porte

di qualunque posto, e invece…. Ha fatto del bene alle persone in visita a Londra".

Altre sedi degne di nota presenti nel film: La Corte Suprema ed il London Aquatics Center

al Queen Elizabeth Olympic Park, entrambi i quali hanno aperto le porte ai realizzatori per la prima

volta. E inoltre, The Old Bailey, Islington, Highbury, l'aeroporto di Gatwick, Cornbury Estate in

Oxfordshire, Swinbrook village, Southwark e Albert Bridge, ma l'elenco potrebbe continuare. "Se

non si ha mai avuto l’occasione di lavorare per il location department, questo è il film giusto per

sperimentare, proprio per la grande varietà di location", dice la Stephenson.

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"Dalla costruzione di un grande set in un campo, in una casa signorile, nelle principali

stazioni, nella piscina olimpica, nei pressi dei principali ponti di Londra, nelle strade di Londra, alla

creazione di un grande ingorgo, all’utilizzo di un grande ospedale, tutto ciò che è elencato è stato

fatto. Sono state utilizzate tutte le location possibili ed immaginabili, da quelle rurali a quelle

urbane".

In netto contrasto con il mondo di Bridget, c’è quello di Mark, dove, a parte la scalata

professionale, poco è cambiato. "Ha fatto carriera, ma il suo è un mondo conservatore che non

cambia molto", osserva Kelly. "Mark vive nel suo ufficio a Lincoln Fields, e presso la Corte

Suprema. La Corte Suprema si trova nel cuore pulsante del potere politico, a Parliament Square”.

Questo è il mondo di Mark Darcy, fatto di ordinamenti, istituzioni e maniere conservatrici,

che ha senso per Darcy, ma è lontano anni luce dalla realtà di Bridget. Grazie alla Stephenson,

Bridget Jones’s Baby è il primo film che utilizza la Corte Suprema. "Affacciato su Parliament

Square, il palazzo rappresenta il posto giusto per Mark, avendo lasciato la toga da avvocato della

High Court per rivestire quella di membro del Consiglio della Regina presso la Corte Suprema",

spiega Kelly.

La Corte Suprema è un edificio molto attivo, per questo le riprese sono state effettuate

durante il fine settimana. Con a disposizione un solo giorno per allestire il set ed un giorno per le

riprese, il set è stato completato con degli oggetti specifici. Le scrivanie sono state ricoperte da pile

di documenti e fascicoli; l’aula è stata meticolosamente addobbata dalla squadra addetta agli oggetti

di scena ed al reparto artistico. I documenti legali ed i fascicoli sono stati accatastati sulla scrivania

da cui spiccano i documenti più dettagliati che si riferiscono alle perseguitate russe Poonani, sempre

ad opera del team del design.

Ma non è tutto. Oltre agli interni dell’appartamento di Bridget, allestiti presso i Pinewood, il

film prevede altri due grandi set: il festival musicale, e gli studi Hard News. Il festival rappresenta

un momento nella storia in cui Bridget è completamente fuori dalla sua zona di comfort, portata

inaspettatamente dalla sua amica Miranda. Pensando di passare un fine settimana in campagna in

una boutique hotel, rimane totalmente scioccata quando si ritrovano invece ad un festival musicale

sovraffollato, chiassoso e pieno di fango.

"Abbiamo voluto rappresentare il festival un po' come Glastonbury al suo peggio", dice

Kelly. "Man mano che si sviluppa la trama, a Bridget sembra di trovarsi all’ inferno sulla terra. C'è

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fango ovunque e ragazzi che si drogano: viene da chiedersi 'Che ci faccio qui?’. Dopo un paio di

drink e alcuni giri di danza, tutto comincia ad avere un aspetto un po' più roseo – quasi a farle

pensare di passare il più bel weekend di tutta la vita. Ovviamente poteva inciampare in un pantano

fangoso già all'inizio, ma ci piaceva l'idea di farlo accadere progressivamente durante la sua visita,

rendendo tutto più favoloso e psichedelico".

Il set del festival è stato costruito presso il Great Windsor Park, e la squadra ha tratto

ispirazione da una varietà di fonti riguardo i festival del Regno Unito, ma è stato il Bestival1 che ha

avuto un ruolo più significativo. "Abbiamo pensato che l'aspetto musicale del festival a cui

partecipano si rifacesse al Bestival, quindi ci siamo andati con ROB DA BANK e la moglie JOSIE,

che è il direttore creativo", dice Kelly.

Proprio come i venditori ambulanti di Borough Market, anche molti dei fornitori del festival

erano autentici, con le loro bancarelle ed i punti di ristoro al Great Windsor Park. La ciliegina sulla

torta è stata la registrazione di una sequenza con ED SHEERAN, dal vivo sul palco al Croke Park di

Dublino, inserita nel film insieme alle scene del Bestival e quelle con gli attori.

Lo studio dell’Hard News è un altro set importante per Bridget. L’ultima volta che abbiamo

visto Bridget, lavorava al livello più basso della produzione televisiva, mentre oggi si occupa della

produzione di un notiziario di punta per un’ importante emittente televisiva. Traendo ispirazione dai

telegiornali della BBC e ITN, la squadra ha costruito un’intera postazione per le news, incluso lo

studio gallery, la regia e gli uffici, progettati per le riprese a 360 gradi, per mostrare il lavoro della

redazione da qualsiasi angolazione. Spiega Kelly: "Questo set è piuttosto unico, perché è stato

possibile riprendere tutte le attività di uno studio televisivo. Abbiamo girato le riprese del

programma".

Veniva registrato il programma in tempo reale, e trasmesso in diretta a tutta la nazione,

decretato dai realizzatori. La squadra si è rivolta a Good Morning Britain della ITV per autenticare

la produzione di Hard News. Zellweger ha trascorso molto tempo ad osservare il team per la ricerca

del suo personaggio, e proprio da quegli incontri è nata l'idea di utilizzare la squadra di ITV per la

produzione di Hard News. Guidati dal regista della serie Good Morning Britain ERRON

1 Il Bestival è un festival musicale della durata di tre giorni che si tiene sull'Isola di Wight, in Inghilterra.

http://www.bestival.net/

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GORDON, che interpreta Ryan Cooper nel film, quel che si vede sullo schermo è originale: una

vera troupe televisiva riprende Hard News dal vivo, dalla sala regia.

Gordon spiega il suo ruolo: "Sharon e Renée sono venute alla ITV, e hanno assistito

all’edizione dal vivo di Good Morning Britain. Il giorno successivo ho ricevuto una telefonata dove

mi si chiedeva la disponibilità a partecipare al film, per dare autenticità ad Hard News. Così insieme

al mio vision mixer, JOHN WEBB, e un assistente di This Morning di ITV, ci siamo presentati con

due operatori della ITV. Dovendo girare Hard News nel film, mimavo le direzioni, ma al tempo

stesso, indirizzavo le telecamere nello studio".

Dai Battesimi ai Funerali:

I Costumi del Film

Il costumista Steven Noble ha già collaborato con Renée Zellweger e la Maguire ne Il

Diario di Bridget Jones come assistente costumista. Avendo contribuito a creare il look originale

sullo schermo, aveva senso coinvolgerlo nuovamente per vestire una Bridget più matura. Ormai

sulla quarantina, Bridget è più magra, è una donna in carriera ed è più ricca – e tutto si riflette sul

suo aspetto. "Ho iniziato seguendo una linea temporale di entrambi i film. Abbiamo messo i look

iconici di Bridget dei due film precedenti a confronto su uno storyboard; così facendo ho tracciato

l’essenza del personaggio", dice il costumista. "Abbiamo quindi pensato di renderla più chic, con

dei perfetti abbinamenti, anche se, con il progredire della storia, perde un po’ di eleganza".

Sulla base delle tonalità di colori del primo capitolo, in particolare il bordeaux abbinato al

rosa pastello, Noble ha voluto dare un senso di continuità e progressione, per colmare il divario tra

la Bridget più giovane e quella più matura. Allo stesso modo, ha portato nel 2016 alcuni capi

originali. "Ha ancora un paio di vecchi capi nel suo guardaroba. La maglia bordata di merletto di

Jigsaw, ed il cardigan di Brora sono ancora dei pezzi forti dell’armadio di Bridget.

Il vestiario di Bridget è composto da tre pezzi-chiave: gonne corte, stivali col tacco e collant,

ma è il suo abbinamento di capi di Weisel, Jimi Choo, Jigsaw, Brora e H & M che la fa sembrare

più eclettica. "L'abito che simboleggia Bridget è una gonna di velluto a coste nere con una camicetta

di Nina Ricci dipinta a mano – o una gonnellina grigia con un top ed un cardigan rosa. Non appena

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Renée indossa qualcosa, entra nel mondo di Bridget. E' per i suoi manierismi, le sue movenze, il suo

linguaggio del corpo".

Si potrebbe pensare che Bridget sia un’esperta di moda, elegante e capace di creare il look

adatto ad ogni circostanza, ma non è così. Per rimanere fedeli all'essenza del suo personaggio,

Noble ha aggiunto o ha penalizzato in modo sottile il suo aspetto con delle piccole modifiche.

"Vuole far emergere la sua femminilità ed esprimere la sua solarità, ma lo fa sempre in modo

inadeguato", spiega Nobile. “Magari abbina delle scarpe sbagliate, o indossa una camicetta

leggermente trasparente, o una gonna nel verso sbagliato, o addirittura dei collant con una scarpa

aperta in punta".

Con più di 60 cambi di costume, che coprono un periodo di tempo di diciotto mesi,

dall’essere una donna in carriera a mamma in dolce attesa, sono molti gli abiti che Noble ed il suo

team hanno dovuto creare per Bridget, ma tra tutti, quali sono i capi chiave che definiscono

Bridget?

"In primo luogo c'è l'abito che indossa in apertura, che è l'abito del memoriale. Non

volevamo farlo sembrare troppo pesante e troppo da cerimonia. Avevo in mente una vedova

spagnola, vestita di pizzo. Bridget appare per la prima volta dopo tutti questi anni, e malgrado sia in

un abito bellissimo, è un po' inappropriato perché troppo scollato per l’occasione: altra gaffe di

Bridget.

"Secondo poi, c’è l'abito del battesimo, per il quale mi sono ispirato ad un vestito degli anni

‘30 / '40", continua, "perché volevamo dei bottoni ricoperti di tessuto lungo la schiena, che Mark

Darcy non riesce a sbottonare. Poi c'è l'abito da sposa. Ho deciso di mantenerlo semplice, iconico e

senza tempo. E le sta benissimo. E' l'unica volta in cui appare ben pettinata, truccata, con il vestito e

gli accessori giusti, ed è perfetta nella sua camminata lungo la navata della chiesa".

Noble ha collaborato con il suo amico di lunga data e costumista GILES DEACON per

creare questo splendido abito. Attingendo dagli abiti da sposa di Julie Andrews nel ritratto di Maria

von Trapp e Grace Kelly, l'abito è realizzato in raso di seta duchesse, tessuto scelto per la sua

eleganza ed i suoi giochi di luce. "Sull’abito senza spalline indossa un bolero, che trasforma un

modello classico in versione moderna. E' piuttosto distante dal mondo di Bridget, quasi da far

supporre che non avrebbe mai potuto scegliere un abito tanto elegante, ma è un modello splendido,

intramontabile".

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Insieme ad un matrimonio c’è sempre un anello, e per Bridget, la squadra ha optato per il

Tiffany setting (con otto punte ed un diamante innalzato, progettato per massimizzare lo splendore

naturale della pietra). L'anello di Tiffany è originale, e vale 55,000 sterline, ed è abbinato alla

collana con il cuore di Tiffany che Bridget indossa da sempre. "La collana col ciondolo a cuore di

Tiffany era presente nel primo film, e anche nel secondo", afferma Noble. "E' un pezzo senza

tempo, modello Paloma Picasso, probabilmente un dono per il suo 18° compleanno da parte della

mamma e del papà. E' un particolare distintivo di Bridget, che Renée era fermamente convinta

dovesse indossare".

Quindici anni dopo anche lo stile di Mark, come quello di Bridget, è diventato più raffinato.

I completi larghi degli anni '90 hanno lasciato il posto ad abiti più aderenti. "Prima era firmato

Burberry, mentre ora è in Tom Ford e Gieves & Hawkes", spiega Noble. "Ha una silhouette più

marcata".

In breve, Noble ha voluto dare più sex appeal all’uomo che quest’anno è stato votato ‘il più

sexy del mondo ’ dal pubblico britannico. "E' un bell'uomo", concorda Noble. "E indossa molto

bene i capi. E' una taglia classica maschile 40/32, ed è snello; con un girovita stretto ed un

pantalone attillato sulla gamba ha un aspetto bellissimo".

Il mondo di Mark è ovviamente più conservatore di quello Bridget, ed i costumi giocano un

ruolo importante nella definizione di tale contrasto. "Il suo mondo dà sicurezza, è più stereotipato",

dice Noble, "e tutto ciò viene trasmesso da un aspetto elegante e curato nei minimi dettagli: dal

taglio del vestito, agli accessori".

Al contrario, l’aspetto di Jack non appartiene né al mondo di Bridget né a quello di Mark.

Più di qualsiasi altro personaggio, di conseguenza, la personalità di Jack traspare dai suoi costumi.

"Patrick ha optato per un aspetto più anglicizzato per Jack ", dice Noble. "C'è un po' di Paul Smith,

Private White, Folk, Sunspel – un abbigliamento inglese bello, e ben fatto. Jack e Mark indossano

capi simili, ma abbinati in modo diverso. Jack indossa due pezzi con i jeans, piuttosto che un

completo a tre pezzi; può indossare la giacca e il gilet con una T-shirt".

Per creare il look di Jack, Noble ha fatto riferimento al mondo interattivo in stile americano,

con influenze alla Hoxton e Shoreditch. "Jack è il classico ‘lumbersexual’ urbano, un professionista

alla moda, con la barba, e che indossa camicie a quadri", ride Noble. "Lui viene da quel mondo, ma

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gli abbiamo dato un aspetto più classico con dei toni di colore più tenui, che fanno sembrare i capi

più costosi, e ben abbinati".

****

A riprese ultimate, il produttore Fellner conclude sostenendo che per i realizzatori è stato

come ritrovare dei vecchi amici. E aggiunge: "C'è qualcosa di straordinariamente piacevole nel

mettere sul mercato un film di Bridget Jones. Mi sento emotivamente molto legato a questi

personaggi, e mi piace passare del tempo nel loro mondo - vedere cosa stanno combinando, e

condividere i loro alti e bassi. Spero che il pubblico provi le mie stesse sensazioni, perché vorrà dire

che abbiamo fatto un buon lavoro".

****

Universal Pictures, Studiocanal e Miramax presentano in associazione con Perfect World

Pictures, una produzione Working Title: Renée Zellweger, Colin Firth, Patrick Dempsey in Bridget

Jones’s Baby, interpretato da Jim Broadbent, Gemma Jones ed Emma Thompson. Il casting è di

Emma Gold, e le musiche di Craig Armstrong. Il costumi del film sono di Steven Noble, e le

acconciature ed il trucco sono opera di Jan Sewell. Il montaggio della commedia è a cura di Melanie

Ann Oliver, ACE, e le scenografie sono di John Paul Kelly. Il direttore della fotografia è Andrew

Dunn, BSC, e la co-produzione è di Jane Robertson. I produttori esecutivi di Bridget Jones’s Baby

sono Amelia Granger, Liza Chasin, Helen Fielding. Il film è basato sui personaggi e la storia creata

da Helen Fielding, da una sceneggiatura di Helen Fielding, Dan Mazer ed Emma Thompson. E'

prodotto da Tim Bevan, Eric Fellner, Debra Hayward. Bridget Jones’s Baby è diretto da Sharon

Maguire. Una distribuzione Universal. © 2016 Universal Studios, Studiocanal e Miramax.

www.facebook.com/bridgetjonesbaby

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IL CAST ARTISTICO

RENÉE ZELLWEGER (Bridget) è una delle attrici più amate e rispettate del cinema

moderno. La Zellweger è soprattutto conosciuta per il suo ruolo da protagonista come la ragazza

qualunque britannica del film del Il Diario di Bridget Jones, e del suo sequel del 2004 Che

Pasticcio! Bridget Jones (Bridget Jones: The Edge of Reason), entrambi interpretati al fianco di

Hugh Grant e Colin Firth. Per il primo episodio della serie, si è guadagnata la sua prima nomination

agli Oscar®, ai Golden Globe, agli Screen Actors Guild (SAG) e ai British Academy of Film and

Television Arts (BAFTA nomination) Award, tra gli altri. Il sequel le è valso un'altra candidatura ai

Golden Globe per la Migliore Attrice Protagonista In Un Film - Commedia O Musical.

La Zellweger ha ottenuto la sua seconda candidatura agli Academy Award® per il suo

ritratto della pregiudicata killer Roxie Hart in Chicago, la versione cinematografica premiata con

L’Oscar® nel 2002 del musical premio Tony. Recitando, cantando e ballando al fianco di Catherine

Zeta-Jones, che ha interpretato l’amica condannata a morte Velma Kelly, la Zellweger ha portato a

casa un Golden Globe come Miglior Attrice Protagonista In Un Film - Commedia O Musical ed

altri riconoscimenti, tra cui un SAG Award per la Miglior Performance Di Un’Attrice in un Ruolo

Protagonista. In seguito ha vinto un Oscar® come Migliore Attrice Non Protagonista per Ritorno a

Cold Mountain di Anthony Minghella, il dramma del 2003 sulla guerra civile, nel quale si è fatta

notare per il suo ruolo dell’esuberante contadina Ruby Thewes. Per il suo lavoro a in questo film, la

Zellweger ha ottenuto anche un Golden Globe, un SAG, un BAFTA, un Broadcast Film Critics

Association tra gli altri.

Nel 2017, la Zellweger apparirà nell'adattamento del libro "Same Kind of Different as Me",

con Greg Kinnear e Djimon Hounsou. In Same Kind of Different as Me, l’attrice interpreta Deborah

Hall, la moglie di un ricco mercante d'arte. Il film segue l’improbabile amicizia tra il marito e un

pericoloso senza tetto. Il personaggio della Zellweger deve affrontare varie sfide, tra cui la

salvaguardia della sua salute e la fede. Un altro progetto imminente include il dramma giudiziario di

Courtney Hunt The Whole Truth, al fianco di Keanu Reeves.

Dopo aver conseguito una laurea in Letteratura Inglese presso la University of Texas, la

Zellweger ha svolto fatto piccoli lavori per il cinema e la televisione prima di esordire nel

lungometraggio di Richard Linklater sulla maggiore età, La Vita è Un Sogno (Dazed and Confused).

A questo sono seguiti rapidamente altri ruoli cinematografici, tra cui Giovani, Carini e Disoccupati

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(Reality Nites) di Ben Stiller, Love e una .45 (Love and a .45) e Non Aprite Quella Porta IV (Texas

Chainsaw Massacre: The Next Generation), e My Boyfriend’s Back. Nel 1996, la Zellweger si è

fatta amare dal pubblico per la sua interpretazione al fianco di Tom Cruise nel film di Cameron

Crowe Jerry Maguire. Tra i suoi ruoli cinematografici che si sono susseguiti: l'acclamato La Voce

dell’Amore (One True Thing), interpretato anche da William Hurt e Meryl Streep; la dark comedy

Betty Love (Nurse Betty), al fianco di fronte Chris Rock e Morgan Freeman; Io, me & Irene (Me,

Myself & Irene), con Jim Carrey; il dramma White Oleander, interpretato anche da Robin Wright

Penn e Michelle Pfeiffer; la commedia romantica di Peyton Reed Abbasso l'amore (Down with

Love) al fianco di Ewan McGregor; e il dramma sulla boxe nell’era della Grande Depressione

diretto da Ron Howard Cinderella Man- Una ragione per Lottare, interpretato anche da Russell

Crowe. Ha anche prestato la sua voce a lungometraggi d’animazione come quello della

DreamWorks Shark Tale, Bee Movie e Mostri contro Alieni.

Attore britannico di teatro classico, il premio Oscar COLIN FIRTH (Mark) è un veterano

nel cinema, televisione e teatro, con un impressionante curriculum ultra trentennale. Firth è apparso

in tre film che hanno vinto l’Oscar® nella categoria Migliore Film: Il Discorso Del Re (The King’s

Speech), Shakespeare In Love, e Il Paziente Inglese (The English Patient). Nel 2011 il suo ritratto di

Re Giorgio VI ne Il Discorso Del Re è stato premiato con l’Oscar, il Golden Globe, Screen Actors

Guild Award, British Independent Film Award, Critics’ Choice Award ed il suo secondo

consecutivo British Academy of Film and Television Arts (BAFTA) Award. Nel 2010 ha un

BAFTA, e nel 2009 la Coppa Volpi come Migliore Attore al Festival di Venezia del la sua

performance nel film di Tom Ford A Single Man.

Nel 2008, Firth ha preso parte al fortunato film corale della Universal Pictures, Mamma Mia!, che

ha incassato più di 600,000,000 dollari in tutto il mondo, diventando l'ottavo film di maggior

incasso di tutti i tempi nel Regno Unito. Ha inoltre recitato nella pellicola della Universal Pictures e

Working Title Il Diario di Bridget Jones (Bridget Jone’s Diary) e nel suo sequel Che Pasticcio,

Bridget Jones! (Bridget Jones: The Edge of Reason), così come nel film di Richard Curtis Love

Actually – L’Amore Davvero. Al momento della sua uscita, il film ha battuto diversi record ai

botteghini, come la commedia romantica inglese dal maggior incasso nel week end di apertura di

tutti i tempi nel Regno Unito e in Irlanda, ed è stata la più grande apertura nella storia della

Working Title Films.

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Bridget Jones’s Baby – pressbook italiano

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Nel 2012, Firth ha recitato nel film di Tomas Alfredson, La Talpa (Tinker Tailor Soldier

Spy) al fianco di Gary Oldmane e Tom Hardy. Il thriller è tratto dal romanzo di spionaggio,

ambientato durante la Guerra Fredda, di John Le Carré. Il film ha raccolto tre candidature

all’Oscar® tra cui quella per Migliore Sceneggiatura non Originale, ed ha vinto il premio BAFTA

come Migliore Film Britannico e Migliore Sceneggiatura non Originale.

Nel 2013, Firth è apparso nel film di Jonathan Teplitzky Le Due Vie del Destino -The

Railway Man, interpretato anche da Nicole Kidman e Jeremy Irvine. Il film è basato sulla storia

vera di Eric Lomax (Firth), che intende trovare i responsabili delle sue torture subìte negli anni della

sua prigionia durante la seconda guerra mondiale.

Nel 2014, ha recitato in Magic in the Moonlight di Woody Allen, interpretato anche da

Emma Stone. Quello stesso anno, ha avuto una parte nel film di Matthew Vaughn Kingsman: The

Secret Service, basato sul celebre fumetto omonimo in cui Firth interpreta il ruolo di un agente

segreto che recluta e addestra un ragazzo di strada non raffinato ma promettente, attraverso il

programma competitivo di formazione dell'agenzia. Fanno parte del cast anche Samuel L. Jackson,

Michael Caine e Taron Edgerton. Nel 2015, è uscito Il Diritto di Uccidere (Eye in the Sky), il primo

film prodotto da Firth, e distribuito dalla casa di produzione sua e del suo socio Ged Doherty, la

Raindog Films.

Firth recentemente è apparso in Genius, che narra la storia dell'editore newyorkese Max

Perkins, che negli anni venti pubblicò i primi romanzi di Thomas Wolfe, Ernest Hemingway e

Francis Scott Fitzgerald. Il film è stato presentato al Festival di Berlino del 2016, ed è interpretato

anche da Nicole Kidman, Jude Law, Guy Pearce e Vanessa Kirby. E’ uscito nelle sale il 10 giugno.

Entro la fine dell'anno, Firth sarà protagonista al fianco di Rachel Weisz e David Thewlis

nel dramma The Mercy, dove ritrae Donald Crowhurst, un velista che tenta di vincere il Golden

Globe Race del 1968, ma finisce per creare un resoconto scandaloso di un viaggio solitario per il

mondo via mare. La data di uscita non è ancora stata confermata.

Di recente Firth ha prodotto il lungometraggio Loving, ispirato dal documentario premio

Primetime Emmy Award di Nancy Buirski The Loving Story. Il film è scritto e diretto da Jeff

Nichols ed interpretato da Joel Edgerton, Ruth Negga, Michael Shannon e Nick Kroll. Il dramma è

ambientato nella Virginia del 1958, e segue la storia di Mildred e Richard Loving, una coppia

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condannata al carcere a causa del loro matrimonio interrazziale. L’uscita del film è prevista per il 4

novembre.

Tra gli altri suoi film ricordiamo: il candidato all’Oscar® La Ragazza Con L’orecchino Di

Perla (Girl with a Pearl Earring); The Devil’s Knot - Fino A Prova Contraria; Il Mondo di Arthur

Newman; Quando Tutto Cambia (Then She Found Me); And When Did You Last See Your Father?;

Un Matrimonio All’inglese (Easy Virtue); Genova – Un Luogo per Ricominciare di Michael

Winterbottom; A Christmas Carol; L'importanza di chiamarsi Ernesto (The Importance of Being

Earnest); False Verità (Where the Truth Lies) di Atom Egoyan; il thriller di Marc Evans Trauma;

Nanny McPhee – Tata Matilda; Una Ragazza E Il Suo Sogno (What a Girl Wants); Segreti (A

Thousand Acres) con Michelle Pfeiffer e Jessica Lange; Apartment Zero; La Mia Vita Fino Ad Oggi

(My Life So Far); Febbre a 90° (Fever Pitch) di Nick Hornby; Amiche (Circle of Friends);

Playmaker e il ruolo del titolo Valmont di Milos Forman, al fianco di Annette Bening.

Per il piccolo schermo, Firth è famoso per il suo ruolo innovativo di Mr. Darcy

nell’adattamento per la BBC di “Pride and Prejudice”, per il quale ricevuto una candidatura ai

BAFTA come Migliore Attore, ed ai National Television Award come Attore Più Popolare.

Nel marzo del 2004, Firth ha presentato il “Saturday Night Live”. Nel 2001 è stato nominato

agli Emmy Award come Migliore Attore non Protagonista nel film celebrato dalla critica della

HBO, “Conspiracy”, ed ha conquistato anche un premio della Royal Television Society come

Migliore Attore ed una candidatura ai BAFTA per la sua performance in “Tumbledown”. Tra gli

altri suoi lavori per la televisione troviamo anche i film per la BBC,“Born Equal”, “Donovan

Quick”, “The Widowing of Mrs. Holroyd”, “Deep Blue Sea”, “Hostages” e la mini-serie

“Nostromo”. Firth ha debuttato al teatro a Londra, in una produzione del West End di “Another

Country” nel ruolo di “Guy Bennett”. In seguito è stato scelto per la parte di Judd nell’adattamento

per il cinema del 1984 accanto a Rupert Everett.

Firth è sostenitore attivo della Oxfam International, un’ organizzazione dedicata alla lotta

alla povertà ed alle relative ingiustizie nel mondo. E’ stato insignito del premio Humanitarian

Award della BAFTA Los Angeles durante i Britannia Award del 2009. Nel 2008, è stato nominato

Filantropo dell’Anno dall’Hollywood Reporter, e nel 2006 è stato votato come Attivista Europeo

dell’Anno dall’Unione Europea.

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PATRICK DEMPSEY (Jack) è meglio conosciuto per il suo ritratto del Dr. Derek

Shepherd della fortunata serie della ABC Grey’s Anatomy. Nel 2007, la sua performance gli è valsa

un Screen Actors Guild (SAG) Award per la Prestazione Eccezionale Di Un Cast In Una Serie

Drammatica. È stato candidato a sette Choice Award per il ruolo, e nel 2015 ha portato a casa il suo

terzo premio. Nel 2006 e nel 2007, Dempsey è stato nominato ai Golden Globe come Miglior

Attore Protagonista In Una Serie Televisiva - Dramma, e nel 2006 è stato nominato per un SAG

Award per la Prestazione Eccezionale Da Un Attore In Una Serie Drammatica.

La società di produzione di Dempsey, Shifting Gears, produce contenuti sia per la

televisione che per il cinema. Hanno opzionato il libro "The Limit", per il quale stanno attualmente

sviluppando una serie per la SundanceTV, così come la serie Fodors, per NBCUniversal

International Networks. La Shifting Gears sta anche producendo l’ imminente The Art of Racing in

the Rain.

Oltre alla passione per la recitazione, Dempsey ama le corse e i motori. E' pilota e ha una

propria scuderia, la Dempsey Racing, vincitrice di parecchie competizioni. Nel 2013, Dempsey è il

protagonista della docuserie prodotta da Shifting Gears, ‘Patrick Dempsey: Obiettivo Le Mans’

(Patrick Dempsey: Racing Le Mans) per Velocity Channel. La serie ha seguito il pilota Dempsey

durante la preparazione, le tappe e i retroscena della leggendaria 24 Ore di Le Mans, la gara

automobilistica più antica del mondo. Dempsey ne è stato produttore esecutivo.

Nel 2008, ha aperto il Patrick Dempsey Center for Cancer Hope and Healing nella sua città

natale Lewiston, nel Maine. Ogni autunno, la Dempsey Challenge organizza gare di corsa e

bicicletta per la raccolta fondi a sostegno dell’istruzione e dei servizi di medicina integrativa a tutti

coloro colpiti dal cancro.

Dempsey è diventato famoso per i film nostalgici e sentimentali degli anni Ottanta, come

Playboy In Prova (Can’t Buy Me Love) e Seduttore A Domicilio (Loverboy). Tra i suoi film

ricordiamo: Transformers 3 (Transformers: Dark of the Moon); Appuntamento con l’Amore

(Valentine’s Day); Un Amore di Testimone (Made of Honor); Come d’Incanto (Enchanted);

Freedom Writers; Tutta Colpa dell’Amore (Sweet Home Alabama); Scream 3; 110 e Lode (With

Honors); Virus Letale (Outbreak); Hugo Pool; The Treat; Il Club degli Imperatori (The Emperor’s

Club); Catholic Boys (Heaven Help Us); Innamorati Pazzi (Happy Together); Some Girls; Coupe

de Ville; Run; L’Impero del Crimine (Mobsters), e Il Pomo di Adamo (In the Mood).

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Dempsey ha ottenuto una nomination ai Primetime Emmy Award nel 2001 per la sua

interpretazione di ‘Aaron Brooks’ nel lavoro di Sela Ward, interpretando il fratello

psicologicamente instabile, nel programma televisivo di grande popolarità Ancora Una Volta (Once

and Again). Dal 2000 al 2001, ha fatto delle apparizioni memorabili in tre episodi del fortunato

programma della NBC Will & Grace e, nel 2004, è stato co-protagonista nell’acclamata produzione

della HBO Angeli d'Acciaio (Iron Jawed Angels) al fianco di Hilary Swank e Anjelica Huston.

Inoltre, Dempsey ha recitato nel film della NBC tratto dal romanzo di Fëdor Dostoevskij,

"Delitto e Castigo", al fianco di Ben Kingsley. E' anche apparso nella miniserie televisiva 20.000

Leghe Sotto I Mari con Michael Caine, ed è stato co-protagonista assieme a Oliver Reed nel lavoro

epico biblico, Geremia il Profeta. Altri film per la TV e miniserie in cui ha recitato: JFK: Reckless

Youth, A Season in Purgatory, BloodKnot, The Right to Remain Silent, In a Shallow Grave e

Blonde.

Dempsey è apparso per la prima volta sul palco nel ritratto di David nella produzione nella

produzione di San Francisco, “Torch Song Trilogy.” Altri sui lavori teatrali iniziali sono “On

Golden Pond” per la Maine Acting Company; la produzione itinerante internazionale di “Brighton

Beach Memoirs”, diretta da Gene Saks; e “The Subject Was Roses” al Roundabout Theatre di New

York. E’ inoltre salito sul palco di The Pasadena Playhouse con il ruolo di Algernon Moncrieff in

“The Importance of Being Earnest”.

JIM BROADBENT (Papà di Bridget) è un attore di teatro, cinema e televisione, vincitore

dei premi Oscar®, BAFTA, Emmy e Golden Globe, famoso principalmente per i suoi ruoli in Iris

(per il quale ha vinto un Oscar® e un Golden Globe nel 2001 come Miglior Attore Non

Protagonista); Moulin Rouge (per il quale ha ottenuto un BAFTA per la sua performance come

Attore Non Protagonista nel 2001); e nella saga di fama internazionale Harry Potter. Recentemente

è stato candidato al BAFTA per il suo ruolo in The Iron Lady, al fianco di Meryl Streep. Da allora

ha continuato ad apparire in una serie di progetti eclettici tra cui: Filth, l’adattamento del romanzo

dello scurrile Irvine Welsh diretto da John S. Baird; la commedia romantica di Roger Michell Le

Weekend (che gli è valso una nomination come Miglior Attore ai British Independent Film Award),

e The Harry Hill Movie, in cui è apparso travestito da donna delle pulizie con tre braccia. Più di

recente ha fatto parte del cast di Get Santa; Paddington; Brooklyn e The Lady in the Van.

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Dal suo debutto nel 1978, Broadbent è apparso in innumerevoli ed acclamati film di

successo, stabilendo una lunga collaborazione con Mike Leigh (Dolce E’ La Vita -Life Is Sweet;

Topsy-Turvy – Sottosopra; Il Segreto di Vera Drake e Another Year), e dimostrando il suo talento

come caratterista in film molto differenti tra loro come La Moglie del Soldato (The Crying Game)

di Neil Jordan; Pallottole Su Broadway (Bullets Over Broadway); Little Voice – E’ Nata Una

Stella; Il Diario di Bridget Jones (Bridget Jones’ Diary); Hot Fuzz; Il Maledetto United (The

Damned United), e Cloud Atlas.

Broadbent ha anche ottenuto riconoscimenti per il suo grande lavoro in televisione: di

recente ha ricevuto un premio della Royal Television ed una nomination ai BAFTA per la sua

interpretazione del protagonista di “Any Human Heart”. In passato ha vinto un BAFTA e un Golden

Globe per la sua performance in “Longford”, e un International Emmy per quella in “The Street”. Il

ruolo da lui interpretato precedentemente in “Guerra Imminente” (The Gathering Storm) gli è valso

una nomination ai Golden Globe e agli Emmy.

Avendo studiato alla London Academy of Music and Dramatic Art, Broadbent è apparso

molte volte anche sul palcoscenico, in particolare con la Royal National Theatre e la Royal

Shakespeare Company. Come attore teatrale è apparso in produzioni acclamate, da ‘Our Friends in

the North’ al RSC Pit, ‘A Place with the Pigs’ al The National, ‘A Flea In Her Ear’ all’ Old Vic, all’

‘Habeas Corpus’ al The Donmar Warehouse, e ‘The Pillowman’ a The National. Ultimamente ha

ritratto Scrooge in ‘A Christmas Carol’ nel West End.

GEMMA JONES (Mamma di Bridget) è una delle più affermate ed amate attrici inglesi,

con alle spalle una carriera quarantennale che spazia dal teatro, al cinema ed alla televisione. Nota

al pubblico per il ruolo di Madam Poppy Pomfrey della saga di Harry Potter, ha anche recitato nel

film di Woody Allen Incontrerai l’Uomo dei Tuoi Sogni (You Will Meet a Tall Dark Stranger), in

Ragione e Sentimento (Sense and Sensibility) di Ang Lee; in Wilde di Brian Gilbert; La Teoria del

Volo (The Theory of Flight) di Paul Greengrass, e ne Il Caso Winslow (The Winslow Boy) di David

Mamet. Nel 2014, ha recitato in Radiator di Tom Browne.

I suoi crediti televisivi includono: The Merchant of Venice, Merlin, Marvellous per la BBC

(per cui ha vinto il British Academy of Film and Television Arts Television Award come Miglior

Attrice Non Protagonista), Capital (BBC) e Unforgotten (ITV).

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EMMA THOMPSON (Dr Rawlings / Sceneggiatrice) è una delle artiste più stimate del

mondo per la sua versatilità nella recitazione e nella sceneggiatura; di fatto è l'unica ad aver

ricevuto un Academy Award® sia per la recitazione che per la scrittura.

Nel 1992, Thompson ha fatto scalpore con la sua interpretazione di Margaret Schlegel

nell’adattamento della Merchant-Ivory Productions del romanzo di E.M. Forster Casa Howard

(Howards End). Aggiudicandosi il premio come Miglior Attrice ovunque fosse stata nominata, la

sua performance ha anche ottenuto un British Academy of Film and Television Arts (BAFTA)

Award, un Association Award, un New York Film Critics Circle Award, un Golden Globe e un

Academy di Los Angeles Film Critics Award®. L'anno successivo, ha ottenuto due nomination agli

Oscar® per il suo lavoro in Quel Che Resta del Giorno (The Remains of the Day) e Nel Nome del

Padre (In the Name of the Father). Nel 1995, l'adattamento della Thompson di Ragione E

Sentimento (Sense and Sensibility) di Jane Austen, diretto da Ang Lee, ha vinto l'Oscar e il Golden

Globe per la Miglior Sceneggiatura, oltre ad altri premi da parte del Writers Guild of America e del

Writers Guild of Great Britain, tra gli altri. Per la sua performance nel film è stata insignita con un

BAFTA Award come Miglior Attrice e nominata per un Golden Globe e un Oscar®. La sua

performance in Love Actually – L’Amore Davvero di Richard Curtis le è valsa il premio come

Miglior Attrice agli Evening Standard British Film Award del 2003; ai London Film Critics' Circle

Film Award ed agli Empire Award, U.K, oltre ad una candidatura ai BAFTA. Nel 2013, il suo

ritratto commovente dell’autrice P.L. Travers in Saving Mr. Banks le ha fatto ottenere sia il premio

National Board of Review che l’Empire Best Actress, oltre alle nomination ai Golden Globe,

Critics' Choice Movie Award, Screen Actors Guild (SAG) Award e BAFTA Award.

La Thompson recentemente ha terminato le riprese di The Meyerowitz Stories di Noah

Baumbach a New York, e ha ritratto la signora Potts nel live-action della Disney, adattamento

musicale de La Bella e la Bestia.

E’ stata co-protagonista con Brendan Gleeson e Daniel Brühl di Alone in Berlin, un

adattamento in lingua inglese del romanzo di Hans Fallada, diretto da Vincent Perez, presentato in

anteprima al Festival di Berlino del 2016.

Nel 2015 la Thompson è apparsa in: La Bottega degli Errori (The Legend of Barney

Thomson), accanto a Robert Carlyle e Ray Winstone, per il quale ha vinto il premio BAFTA

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scozzese come Migliore Attrice; A Spasso nel Bosco (A Walk in the Woods), al fianco di Robert

Redford e Nick Nolte; e Il Sapore del Successo (Burnt), interpretato con Bradley Cooper.

Nel marzo 2014, per la gioia della critica e del pubblico, ha interpretato la signora Lovett

nella produzione della New York Philharmonic di Stephen Sondheim Sweeney Sweeney Todd: The

Demon Barber of Fleet Street, al fianco del basso-baritono Bryn Terfel, nel ruolo del titolo. La

produzione ha segnato il debutto al New York Philharmonic della Thompson, nonché il suo debutto

sul palcoscenico. Nella primavera del 2015, insieme a Terfel hanno ripreso i loro ruoli firmando una

messa in scena limitata che ha fatto il tutto esaurito al London Coliseum con l'English National

Opera, per la sua prima stagione in assoluto di un musical teatrale.

Nel mese di settembre 2014, Penguin Press ha pubblicato "The Spectacular Tale of Peter

Rabbit", il terzo capitolo della serie scritta dalla Thompson. Per celebrare il 110° anniversario di

Peter Rabbit, la Thompson è stata incaricata di scrivere la 24 esima storia della collana di Peter

Rabbit. Questa è stata la prima volta che Frederick Warne & Co, l'editore, ha pubblicato un ulteriore

titolo della serie, scritta da Beatrix Potter tra il 1902 e il 1930. Il libro, intitolato "The Further Tale

of Peter Rabbit" è stato pubblicato nel settembre 2012 ottenendo un grande successo di critica e, nel

mese di ottobre del 2013, Penguin ha pubblicato "The Christmas Tale of Peter Rabbit".

La Thompson ha esordito nel cinema nel 1989, al fianco di Jeff Goldblum nella commedia

Due metri di Allergia (The Tall Guy). Tra gli altri suoi film ricordiamo: Enrico V; L’Altro Delitto

(Dead Again); Gli amici di Peter (Peter’s Friend); Molto Rumore Per Nulla (Much Ado About

Nothing); Junior; Carrington; L'ospite d'inverno (The Winter Guest); Imagining Argentina; I

Colori della Vittoria (Primary Colors); Vero Come La Finzione (Stranger Than Fiction); Oggi è già

Domani (Last Chance Harvey) per cui è stata nominata ai Golden Globe come Miglior Attrice; The

Love Punch, il film d’animazione premio Oscar® della Pixar Ribelle – The Brave, e Men in Black 3.

Nel 2010, ha ripreso il ruolo protagonista della magica Tata Matilda in Tata Matilda e il

Grande Botto, per il quale ha anche scritto la sceneggiatura e che ha prodotto esecutivamente. La

Thompson ha creato originariamente il personaggio per il grande schermo nel 2005, nel suo

adattamento del libro ‘Tata Matilda’, diretto da Kirk Jones.

Nel 2004, ha portato sullo schermo il personaggio di Sybil Trelawney scritto da J.K.

Rowling in Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (Harry Potter and the Prisoner of Azkaban),

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per la regia di Alfonso Cuarón e, nel 2007, ha ripreso il ruolo in Harry Potter e l'Ordine della

Fenice (Harry Potter and the Order of the Phoenix), per la regia di David Yates

Per il regista Mike Nichols, ha recitato nel telefilm della HBO Wit (2001, con una

performance nominata ai Golden Globe) e Angels in America (2002, nominata ai SAG ed agli

Emmy Award). Per la sua performance nella produzione televisiva della BBC Two del poema

narrativo di Christopher Reid The Song of Lunch, al fianco di Alan Rickman, la Thompson è stata

nominata per un Emmy nel 2012 (negli Stati Uniti è andato in onda su "Masterpiece" su PBS).

Nello stesso anno, ha interpretato Elisabetta II nella produzione Sprout / Sky Arts Walking the

Dogs.

Durante gli anni ‘80, la Thompson è apparsa spesso nella televisione inglese, compresi i

ruoli ricorrenti ampiamente acclamati della serie di Granada TV Alfresco, in Election Night Special

e Crystal Cube della BBC (quest'ultimo scritto dai suoi colleghi di Cambridge Stephen Fry e Hugh

Laurie), ed il ruolo esilarante dell’aristocratica Miss Money Sterling in The Young Ones. Nel 1985,

Channel 4 le ha offerto uno speciale televisivo dal titolo Up for Grabs, e nel 1988, ha scritto e

interpretato uno show tutto suo per la BBC dal titolo Thompson. Ha lavorato come cabarettista, e

racconta di aver guadagnato 60 dollari in contanti per il suo 25° compleanno, per uno spettacolo al

fianco di Ben Elton alla Croydon Warehouse. Li considera è il miglior denaro che abbia mai

guadagnato.

La Thompson è nata a Londra; figlia di Eric Thompson, regista teatrale e scrittore, e

Phyllida Law, un'attrice. Ha studiato inglese a Cambridge ed è entrata a far parte della compagnia

teatrale dell’università Footlights, che l’ha eletta vice presidente (al fianco del presidente Hugh

Laurie). Quando era ancora studentessa, ha co-diretto la prima rivista tutta al femminile di

Cambridge “Women’s Hour”, ha debuttato in televisione sulla BBC in Friday Night, Saturday

Morning, e alla radio su BBC con “Injury Time”.

Ha continuato a perseguire la carriera teatrale in concomitanza a quella televisiva e

radiofonica, ed è apparsa nella tournée inglese di “A Sense of Nonsense” nel 1982; “Short Vehicle”

(da lei stessa scritto) presentato al Festival di Edimburgo nel 1984, “Me and My Girl” in scena

prima a Leicester all’Haymarket Theatre e poi nel West End di Londra nel 1985, e “Look Back in

Anger” al Lyric Theatre sulla Shaftesbury Avenue, nel 1989.

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La Thompson è presidente della Fondazione Helen Bamber, un'organizzazione inglese per i

diritti umani, costituita nell'aprile 2005, per aiutare a ricostruire la vita di alcune persone, e favorire

una nuova autostima, a chi ha subìto la violazione dei diritti umani. A nome della fondazione, la

Thompson ha curato "Journey", un’ installazione d'arte interattiva, che utilizza sette container da

trasporto per illustrare le esperienze brutali e strazianti di donne vendute nel mercato del sesso. La

Thompson e "Journey" hanno toccato Londra, Vienna, Madrid, New York e i Paesi Bassi

organizzando mostre e interviste.

L'anno scorso, la Thompson si è unita a Greenpeace nella campagna Save the Arctic. E’

inoltre ambasciatrice per l'agenzia di sviluppo internazionale ActionAid, e ha parlato pubblicamente

del suo sostegno al lavoro di questa organizzazione non governativa, in particolare, per affrontare

l'epidemia di HIV / AIDS, che continua a mietere vittime in tutta l'Africa. Si è unita

all'organizzazione nel 2000, e fino ad oggi ha partecipato ai progetti di ActionAid in Uganda,

Etiopia, Mozambico, Sud Africa, Liberia e Myanmar.

La Thompson è presidente del Teaching Awards Trust dal 2009, un programma di premi

aperto ad ogni istituto d'insegnamento in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, che si occupano di

studenti di età compresa tra i 3 ei 18 anni. Il premio annuale è rivolto agli insegnanti (e alle scuole)

che contribuiscono a trasformare la vita dei giovani, aiutandoli a sviluppare le loro potenzialità. E’

inoltre patrono del Refugee Council e della Performing Arts Studio of Scotland dell’ Edinburgh

College.

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I REALIZZATORI

SHARON MAGUIRE (Regista) ha iniziato la sua carriera nel campo dell'editoria come

copywriter. La Maguire è una regista versatile che ha iniziato la sua carriera cinematografica come

documentarista per la BBC e Channel4. In primo luogo ha diretto per Channel 4 The Media Show, e

poi The Late Show della BBC. Ha poi diretto la serie premiata col British Academy of Film and

Television Arts (BAFTA), Bookmark, uno sguardo biografico al mondo dei libri e degli autori, e la

serie di documentari d’arte Omnibus, entrambi per la BBC.

Nel 2001, la Maguire ha debuttato alla regia cinematografica con il grande successo Il

Diario di Bridget Jones. Il film è stato un successo in tutto il mondo, e ha fatto guadagnare a Renée

Zellweger una nomination agli Oscar® per la Migliore Attrice, nonché generato un sequel di

successo. Ha svoltato nel dramma con il suo Senza Apparente Motivo (Incendiary), di cui ha anche

scritto la sceneggiatura. Il film, che segue la vita devastata di una donna adultera, quando il marito e

il figlio neonato vengono uccisi in un attentato suicida, è interpretato da Michelle Williams e Ewan

McGregor.

Nel 2015, la Maguire ha lanciato la società di produzione televisiva Seven Stories con il

sostegno di All3Media, e sta attualmente scrivendo il suo primo romanzo. Dirige anche spot

pubblicitari.

HELEN FIELDING (Sceneggiatura / Tratto dai personaggi creati da / da una storia di /

Produttore Esecutivo) ha inventato Bridget Jones, è l'autrice dei romanzi di Bridget Jones, e fa parte

del team di sceneggiatori dietro i film di Bridget Jones.

La Fielding ha dato vita a Bridget nel 1995, una trentenne single che cerca di dare un senso a

tutto, in una colonna anonima del quotidiano The Independent. Le colonne sono diventate una serie

di romanzi best-seller: "Il diario di Bridget Jones" (1996); "Bridget Jones: The Edge of Reason"

(1999); e "Bridget Jones: Mad About the Boy" (2013), che è stato pubblicato in oltre 40 paesi.

"Bridget Jones’s Baby: the Diaries" sarà pubblicato nell’ ottobre del 2016.

La Fielding è nata nel West Yorkshire, in Inghilterra, e ha lavorato come giornalista

televisiva e di giornali, vivendo delle esperienze che hanno costituito a molte delle disavventure

professionali di Bridget. Il primo romanzo della Fielding, "Cause Celeb" (1994), si basa sulle

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esperienze dell’autrice come giornalista in Africa orientale. Ha due figli, e attualmente vive a

Londra, in Inghilterra, e a Los Angeles, in California.

La Fielding dice che in fondo, il successo di Bridget deriva "dal divario tra come ci

aspettiamo di essere e di come realmente siamo".

DAN MAZER (Sceneggiatore) è uno sceneggiatore inglese, produttore televisivo e

cinematografico, ed attore. E’ meglio conosciuto per essere l’autore ed il partner di produzione di

lunga data di Sacha Baron Cohen, con il quale ha lavorato su personaggi come Ali G e Borat. Mazer

ha co-scritto e co-prodotto il film Ali G (2002), Borat: Studio culturale sull'America a beneficio

della gloriosa nazione del Kazakistan (2006), e Bruno (2009); ed ha prodotto esecutivamente Il

Dittatore (The Dictator, 2012).

Mazer ha frequentato l’Haberdashers’ Aske’s Boys’ School, dove ha conosciuto Baron

Cohen. Ha proseguito con gli studi di Giurisprudenza presso la Peterhouse, Cambridge University,

dove è stato un membro attivo della Cambridge Footlights, diventando vice presidente dal 1993 al

1994. I suoi primi lavori comprendono partecipazioni alla produzione di The Word; The Big

Breakfast e The 11 O'Clock Show. Ha inoltre creato, scritto, diretto Dog Bites Man per Comedy

Central.

Nel 2007, Mazer è stato nominato per un Academy Award® per la Miglior Sceneggiatura

per aver scritto a quattro mani Borat: Studio culturale sull'America a beneficio della gloriosa

nazione del Kazakistan con Baron Cohen, Anthony Hines, Peter Baynham e Todd Phillips. Nel

2012, Mazer ha scritto e diretto il film A Prova di Matrimonio (I Give It a Year), interpretato da

Rose Byrne, Rafe Spall e Stephen Merchant, seguito dall’episodio pilota della commedia Love Is

Relative (2014) per NBCUniversal e 20th Century Fox. Nel 2016, ha diretto il lungometraggio

Nonno Scatenato (Dirty Grandpa), interpretato da Robert De Niro e Zac Efron.

La Working Title Films, presieduta da TIM BEVAN ed ERIC FELLNER (Produttori) dal

1992, è una delle più importanti società di produzione del mondo.

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Fondata nel 1983, la Working Title ha prodotto più di 100 film, che hanno incassato oltre sei

miliardi di dollari in tutto il mondo. I loro film hanno vinto 12 Premi Oscar® (per The Danish Girl

di Tim Hooper; “La Teoria del Tutto” (The Theory of Everything) di James Marsh; Les Misérables

Tom Hooper; Anna Karenina di Joe Wright; “Dead Man Walking – Condannato a Morte” di Tim

Robbins; Fargo di Joel ed Ethan Coen; Elizabeth ed Elizabeth: The Golden Age di Shekhar Kapur,

ed “Espiazione – Atonement” di Joe Wright); e 37 premi BAFTA oltre a numerosi e prestigiosi

premi ai Festival del Cinema di Cannes e Berlino.

Tra le molteplici e varie produzioni di successo della società, si possono annoverare: The

Interpreter; About a Boy - Un Ragazzo; Notting Hill, Elizabeth, Fargo, Dead Man Walking –

Condannato a Morte, Mr. Bean – L’Ultima Catastrofe, Alta Fedeltà - High Fidelity, Johnny

English, Billy Elliot, Quattro Matrimoni e Un Funerale (Four Weddings and a Funeral), Il Diario di

Bridget Jones (Bridget Jones’s Diary), Che Pasticcio, Bridget Jones! (Bridget Jones: The Edge of

Reason), Fratello, Dove Sei? (O Brother, Where Art Thou?), Love Actually – L’Amore Davvero,

L’Alba dei Morti Dementi (Shaun of the Dead), Orgoglio e Pregiudizio (Pride & Prejudice), Nanny

McPhee – Tata Matilda, United 93, Mr. Bean’s Holiday, Hot Fuzz, Elizabeth: The Golden Age,

Burn After Reading – A Prova di Spia, Frost/Nixon – Il Duello, Espiazione (Atonement), Senna, La

Talpa (Tinker Tailor Soldier Spy), Contraband, Anna Karenina, Les Misérables, Questione di

Tempo (About Time), Rush, I Due Volti di Gennaio (Two Faces of January), Trash, La teoria del

Tutto, Everest, Legend, The Danish Girl e Ave, Cesare! Hail, Caesar!) .

Attualmente la Working Title è impegnata nella produzione del film di Tomas Alfredson

The Snowman, interpretato da Rebecca Ferguson, Michael Fassbender e Charlotte Gainsbourg; di

Baby Driver di Edgar Wright, interpretato da Lily James, Kevin Spacey, Jon Hamm, Ansel Elgort e

Jamie Foxx; e The Little Mermaid, interpretato da Chloë Grace Moretz.

DEBRA HAYWARD (Produttrice) ha lanciato la sua nuova società di produzione, la

Monumental Pictures con l'amica di lunga data e socia di produzione Alison Owen, nel mese di

settembre 2014. In precedenza, è stata capo del settore cinema alla Working Title Films, ed ha

prodotto esecutivamente molti dei film della società, partecipando al successo di molti

lungometraggi dell’azienda.

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La Monumental Pictures si è recentemente focalizzata anche nella produzione televisiva,

infatti è nella fase di pre-produzione di due lunghe serie: Harlots di Moira Buffini, che racconta la

storia di due bordelli in competizione nel 18° secolo a Londra, e Will di Craig Pearce, una

rivisitazione degli anni perduti di William Shakespeare.

Nel 2013, la Hayward ha vinto un Golden Globe per la Miglior Commedia o Musicale per il

suo lavoro su Les Misérables, che è stato anche nominato per un Academy Award® nella categoria

Miglior Film. Tra gli altri progetti, è attualmente impegnata nell’adattamento cinematografico di

How to Build a Girl di Caitlin Moran, così come nella versione cinematografica del musical Cats,

che la vedrà nuovamente lavorare con il regista Tom Hooper.

La Monumental Pictures recentemente ha annunciato Anne, l’adattamento dell’artefice di

Breaking Bad – Reazioni Collaterali Moira Walley-Beckett, di Anne of Green Gables. La serie

televisiva di otto episodi è una co-produzione tra la Monumental Pictures e la Northwood

Entertainment.

AMELIA GRANGER (Produttore Esecutivo) è vice presidente esecutivo del settore

cinema della Working Title U.K. la Granger è entrata alla Working Title di Londra nel 1994, come

assistente di Eric Fellner, e successivamente ha ricoperto vari ruoli nella società, mentre dal 2011 è

capo dello sviluppo e della produzione creativa fuori dal Regno Unito.

Più di recente, la Granger ha prodotto esecutivamente La Teoria del Tutto (The Theory of

Everything) di James Marsh, per il quale Eddie Redmayne ha vinto l'Oscar®, ed interpretato anche

da Felicity Jones; Legend di Brian Helgeland, interpretato da Tom Hardy; The Program di Stephen

Frears, interpretato da Ben Foster; ed il film di Richard Curtis Questione di Tempo (About Time),

interpretato da Domhnall Gleeson e Rachel McAdams.

A breve uscirà The Snowman di Tomas Alfredson, tratto dal romanzo best-seller di Jo

Nesbø, con protagonista Michael Fassbender e Rebecca Ferguson.

Tra i recenti progetti degni di nota in cui ha lavorato in qualità di dirigente per la Working

Title Films: Everest di Balthasar Kormákur; La Fine del Mondo (The World’s End) di Edgar

Wright e Simon Pegg; Les Misérables di Tom Hooper, interpretato da Hugh Jackman, Anne

Hathaway e Russell Crowe; i film di Joe Wright premi Oscar® Espiazione (Atonement) e Anna

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Karenina, interpretato da Keira Knightley e Jude Law; il film di Tomas Alfredson lodato dalla

critica La Talpa (Tinker Tailor Soldier Spy); il successo commerciale di Oliver Parker Johnny

English- La Rinascita (Johnny English Reborn); il ben accolto Elizabeth: The Golden Age di

Shekhar Kapur; Love Actually - L'amore Davvero e Notting Hill di Richard Curtis; Tata Matilda

(Nanny McPhee) di Kirk Jones, e Tata Matilda e il Grande Botto (Nanny McPhee Returns) di

Susanna White.

LIZA CHASIN (Produttore Esecutivo) è capo della produzione USA della Working Title

Films. Laureatasi alla Tisch School of the Arts della New York University, la Chasin agli inizi della

carriera ha lavorato per molti anni con diverse mansioni inerenti la produzione in alcune società di

produzione con base a New York.

La Chasin è entrata a far parte della Working Title nel 1991 in veste di direttore dello

sviluppo, ed è stata promossa al ruolo di vice presidente della produzione e dello sviluppo,

diventando il capo dell'ufficio di Los Angeles con la supervisione degli affari creativi della società

negli Stati Uniti nel 1996.

Più di recente, la Chasin è stata produttore esecutivo di Ave, Cesare! (Hail, Caesar!) di Joel

ed Ethan Coen, interpretato da George Clooney, Channing Tatum e Josh Brolin; di The Danish Girl

di Tom Hooper, interpretato da Eddie Redmayne e Alicia Vikander; di Legend di Brian Helgeland,

interpretato da Tom Hardy; e di Everest di Baltasar Kormákur, basato sulla straordinaria storia vera

del disastro del 1996 avvenuto sulla cima, interpretato da Josh Brolin, Jason Clarke, Jake

Gyllenhaal e John Hawkes.

Di prossima uscita per la Chasin ci sono The Snowman di Tomas Alfredson, interpretato da

Michael Fassbender e Rebecca Ferguson, e Baby Driver di Edgar Wright, con Ansel Elgort e Jamie

Foxx.

Tra i progetti degni di nota di cui ha curato la produzione esecutiva: il pluripremiato ed

acclamato La Teoria del Tutto, interpretato da Eddie Redmayne e Felicity Jones ispirato dal libro di

memorie di Jane Hawking "Travelling to Infinity: My Life With Stephen"; Questione di Tempo

(About Time) di Richard Curtis, interpretato da Rachel McAdams, Domhnall Gleeson e Bill Nighy;

La Fine del Mondo (The World’s End) di Edgar Wright e Simon Pegg; Les Misérables di Tom

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Hooper, interpretato da Hugh Jackman, Anne Hathaway e Russell Crowe; i film di Joe Wright

premi Oscar® Espiazione (Atonement) e Anna Karenina, interpretato da Keira Knightley e Jude

Law; il documentario di Asif Kapadia Senna; Contraband di Kormákur; il film di Tomas Alfredson

lodato dalla critica La Talpa (Tinker Tailor Soldier Spy); il successo commerciale di Oliver Parker

Johnny English Reborn; Paul di Greg Mottola; Green Zone di Paul Greengrass; State of Play di

Kevin Macdonald, e Certamente, Forse di Adam Brooks.

Nel corso della sua illustre carriera, la Chasin è stata coinvolta nello sviluppo e nella

produzione di film di successo da molti registi prolifici. I suoi crediti includono: il film premio

Oscar® di Tim Robbins Condannato a Morte - Dead Man Walking; Fratello, Dove Sei? (O

Brother, Where Art Thou?), dei fratelli Coen; Fargo e il fortunato Notting Hill di Roger Michell.

Ha inoltre co-prodotto il film di Sharon Maguire Il Diario di Bridget Jones; Alta Fedeltà di

Stephen Frears, il film premio Oscar® di Shekhar Kapur Elizabeth; il classico di Richard Curtis

Love Actually – L’Amore Davvero, e About a Boy – Un Ragazzo di Paul e Chris Weitz.

La Chasin attualmente risiede a Los Angeles con il marito e due figlie.

ANDREW DUNN, BSC (Direttore della Fotografia) è un premiato direttore della

fotografia, nato a Londra, ha studiato presso il Christ’s College dell’Università di Cambridge. Come

direttore della fotografia vanta una grande varietà di film, avendo lavorato con molti registi di

spicco. Ha vinto tre BAFTA per il Miglior Cameraman (nominato cinque volte), vincendo il premio

nel 1985 per Ipotesi Sopravvivenza (Threads), nel 1986 per la miniserie di Martin Campbell Edge of

Darkness, e nel 1989 per Tumbledown. Ha ottenuto una nomination ai BAFTA Award per il suo

lavoro su The Monocled Mutineer, e per La pazzia di Re Giorgio di Nicholas Hytner, per il quale

Dunn è stato premiato con il prestigioso London Evening Standard Award per la realizzazione

tecnica, e dai suoi colleghi della British Society of Cinematographers con il premio Best

Cinematography.

Dunn ha iniziato la sua carriera alla BBC come un editor, che gli ha fornito i mezzi per

sviluppare, girare, modificare e duplicare i propri progetti. Come direttore della fotografia, ha

lavorato con molti dei registi più rispettati del settore, tra cui Stephen Frears, Richard Eyre, Hytner,

Campbell, Robert Altman, Mick Jackson, Bill Forsyth e Dennis Potter.

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Dunn ha girato il dramma candidato all'Oscar® Precious basato sul romanzo "Push" di

Sapphire. Tra gli altri suoi crediti : L.A. Story, The Bodyguard, Pazzi a Beverly Hills (The Crucible),

Amori & Incantesimi (Practical Magic), La Leggenda di un Amore: A Cinderella Story (Ever After:

A Cinderella Story), Gosford Park, Montecristo (Il Conte di Montecristo), Hitch – Lui SI che

Capisce le Donne, Stage Beauty, Tutta Colpa dell’Amore (Sweet Home Alabama), Miss Potter,

Crazy, Stupid, Love ., The History Boys, Noi Siamo Infinito (The Perks of Being a Wallflower),

L’Estate all’Improvviso (Summer in February), The Butler - Un Maggiordomo alla Casa Bianca di

Lee Daniels, Hello Carter, Effie Gray, la puntata pilota di Empire, Man Up, The Lady in the Van,

Ithaca e l'imminente le Spie della Porta Accanto (Keeping Up with the Joneses).

JOHN PAUL KELLY (Scenografo) ha vinto un Emmy e un BAFTA per il suo lavoro

come scenografo in The Lost Prince di Stephen Poliakoff, che ha vinto anche un Emmy per Miglior

Miniserie, tra i tanti altri premi e riconoscimenti.

Nato e cresciuto in Irlanda, si è poi trasferito a Londra per completare un BA in Architettura

alla Kingston University. Kelly ha poi frequentato il Royal College of Art di Londra dove si è

specializzato con un MA in Scenografia per Cinema e Televisione. I suoi film come scenografo

comprendono: Venus, con Peter O’Toole e Jodie Whittaker e L’Amore Fatale (Enduring Love) con

Daniel Craig e Rhys Ifans entrambi di Roger Michell; Questione di Tempo (About Time) di Richard

Curtis, per la Working Title Films; Un Poliziotto Da Happy Hour (The Guard) di John Michael

McDonagh, con Brendan Gleeson e Don Cheadle, per il quale ha ricevuto una nomination all’ Irish

Film and Television Award (IFTA); 360 di Fernando Meirelles; The Last Yellow di Julian Farino;

Lassie di Charles Sturridge; Tristram Shandy: A Cock and Bull Story di Michael Winterbottom; Il

Profumo delle Campanule (I Capture the Castle) di Tim Fywell; Ventiquattrosette (24 7: Twenty

Four Seven) di Shane Meadows con Bob Hoskins; Under the Skin - A Fior di Pelle di Carine Adler,

film che ha reso Samantha Morton una star; e il rivoluzionario Bloody Sunday di Paul Greengrass.

I crediti televisivi di Kelly come scenografo includono: A Number di Caryl Churchill, diretto

da James Macdonald; Byron di Julian Farino, con Jonny Lee Miller; e Shooting the Past di Stephen

Poliakoff, questi ultimi gli sono valsi le nomination al Royal Television Society Award.

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MELANIE ANN OLIVER, ACE (Montatrice) ha collaborato con il regista Tom Hooper

nell’adattamento del fortunato musical Les Misérables, per il quale è stata nominata ai Critics

Choice Film Award, ai Satellite Award, ed all’ American Cinema Editors (Eddie) Award, e nel film

premio Oscar® The Danish Girl. Tra gli altri suoi crediti cinematografici: il telefilm sul crimine

Longford, interpretato dagli attori premi Golden Globe Jim Broadbent e Samantha Morton, per il

quale è stata premiata con un BAFTA; nella miniserie storica pluripremiata con l’ Emmy ed un

Golden Globe Elizabeth I, per la quale è stata candidata agli Emmy; nel lungometraggio Il

Maledetto United (The Damned United), con Michael Sheen e Timothy Spall; e nella miniserie

storica premiata con Emmy e Golden Globe John Adams, per la quale è stata nuovamente candidata

agli Emmy ed agli American Cinema Editors (Eddie) Award.

Per il regista Joe Wright, ha curato il montaggio del film della Working Title Films Anna

Karenina, e le miniserie Bodily Harm e Bob & Rose, in aggiunta ai premiati cortometraggi The End

e Crocodile Snap.

La Signora Oliver ha iniziato la sua carriera come assistente al montaggio, lavorando in film

come “Un Angelo alla Mia Tavola” (An Angel at My Table), e “Ritratto di Signora” (The Portrait

of a Lady) di Jane Campion, e nel film di Anna Campion Loaded. Ha continuato a montare spot

televisivi e documentari, e tra questi ultimi Beneath the Veil di Cassian Harrison vincitore di un

BAFTA e di un Peabody Award.

E’ stata l'editor del film di Sarah Gavron Brick Lane; di Creation di Jon Amiel, con Paul

Bettany e Jennifer Connelly; di Before I Go to Sleep di Rowan Joffe; del telefilm di Richard

Loncraine The Special Relationship, interpretato da Michael Sheen, Dennis Quaid, Hope Davis, e

Helen McCrory; dell’acclamato film della Focus Features Jane Eyre, diretto da Cary Joji Fukunaga

e interpretato da Mia Wasikowska e Michael Fassbender; di Pride di Matthew Warchus, che ha

vinto tre premi British Independent Film Awards (BIFA) tra cui Miglior Film Britannico

Indipendente e due Gay and Lesbian Entertainment Critics Association Awards (GALECA) tra cui

LGBTQ Film dell'Anno. Il prossimo impegno della Oliver sarà Victoria and Abdul di Stephen

Frears, che ha come protagonista Judi Dench.

STEVEN NOBLE (Costumista) è un costumista candidato ai British Academy of Film and

Television Arts (BAFTA) Award ed al Costume Designers Guild. Si è laureato con lode presso lo

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York College of Art prima di trascorrere diversi anni a realizzare costumi per Jasper Conran, e poi

per il teatro, la cui esperienza ha affinato il suo amore per tutti gli aspetti della progettazione dei

costumi.

I crediti cinematografici di Noble includono: La Teoria del Tutto (The Theory of

Everything) di James Marsh, interpretato da Eddie Redmayne e Felicity Jones; I Due Volti di

Gennaio (The Two Faces of January) di Hossein Amini interpretato da Viggo Mortensen, Kirsten

Dunst e Oscar Isaac; Under The Skin di Jonathan Glazer, interpretato da Scarlett Johansson; Cime

Tempestose di Andrea Arnold, Non Lasciarmi (Never Let Me Go) di Mark Romanek, interpretato

da Keira Knightley, Carey Mulligan e Andrew Garfield.

I suoi progetti futuri includono: A Monster Calls di J.A. Bayona, interpretato da Felicity

Jones, Liam Neeson e Sigourney Weaver, e Una di Benedict Andrews, interpretato da Rooney Mara

e Ben Mendelsohn.

CRAIG ARMSTRONG (Musiche di) è nato a Glasgow, e ha studiato composizione e

pianoforte alla Royal Academy of Music di Londra dal 1977 al 1981.

Dalla sua sede a Glasgow, Armstrong ha scritto colonne sonore per film, pezzi per orchestra

e brani da solista. Ha collaborato con il regista Baz Lurhmann su Romeo + Juliet, Moulin Rouge! e

Il Grande Gatsby, per cui è stato nominato per un Grammy Award per la Migliore Colonna Sonora

per Visual Media.

Armstrong ha anche composto le partiture di The Quiet American, Ray, Orphans, per il film

di Oliver Stone World Trade Center, Elizabeth: The Golden Age, Via dalla pazza folla (Far From

the Madding Crowd) e Victor: la storia segreta del dottor Frankenstein.

Più di recente, Armstrong ha composto la colonna sonora originale per il dramma romantico

Io Prima di Te (Me Before You), interpretato da Emilia Clarke e Sam Claflin, e per l’imminente

thriller internazionale di Stone Snowden, interpretato da Joseph Gordon-Levitt e Shailene Woodley.

Per le sue colonne sonore, Armstrong si è aggiudicato due British Academy of Film and

Television Arts (BAFTA) Awards, due Ivor Novello Awards, un Golden Globe, un American Film

Institute Award, un Grammy Award e, nel 2007, un Outstanding International Achievement dalla

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BAFTA Scotland. Gli è stato conferito un Henry Mancini Award della ASCAP a Los Angeles nel

marzo 2016.

Armstrong ha pubblicato due album da solista, "Melankolic" e "Piano Works on Sanctuary"

per l'etichetta dei Massive Attack. "Memory Takes My Hand" è uscito per EMI Classics nel 2008

ed è interpretato dalla violinista Clio Gould e la BBC Symphony Orchestra. L’ultimo album da

solista di Armstrong "It’s Nearly Tomorrow" è stato pubblicato dalla BMG Chrysalis nel mese di

ottobre 2014, e vanta la collaborazione di Paul Buchanan di The Blue Nile, Brett Anderson e Chris

Botti, tra gli altri.

Armstrong ha composto opere da concerto per la RSNO, London Sinfonietta, Hebrides

Ensemble e lo Scottish Ensemble. La sua seconda commissione della Scottish Opera, “The Lady

From the Sea,”, è stata presentata in anteprima al Festival Internazionale di Edimburgo nel 2012, e

ha vinto il premio Herald Angel.

Armstrong è attualmente visiting professor alla Royal Academy of Music di Londra, e ha

ricevuto un OBE per il suo apporto artistico alla musica.

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