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ANNO LIV NUMERO 2 • MAGGIO/AGOSTO 2016Poste Italiane Spa

Sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 e 3, C/RM/04/2014

PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM

RIVISTADISCIENZEDELL’EDUCAZIONE

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DOSSIER

La FamigLia neLL’AMORIS LAETITIA: istanze educative

Introduzione al DossierMarcella Farina 162-168

La prospettiva educativa dell’Esortazione apostolica post-sinodale: Amoris Laetitia Martha Séïde 169-183

Preghiera e famiglia in Amoris LaetitiaElena Massimi 184-193

Il riconoscimento giuridico delle unioni tra le persone dello stesso sesso nel contesto internazionaleMichaela Pitterová 194-208

Il coinvolgimento della famiglia nel cammino d’iniziazione cristiana. Orientamenti della Chiesa italianaCettina Cacciato 209-218

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SISTEMA PREVENTIVO OGGI

L’attualità e l’urgenza del prevenire.Nota in margine alla recente pubblicazione: Educare è prevenireDomenico Ricca 220-233

ALTRI STUDI

Congresso dell’Equipe Europea di Catechesi (Celje-Slovenia 2015)Rosangela Siboldi 236-242

Le neuroscienze e processi di apprendimento.Il punto di vista della psicologia dell’educazioneAlfredo Altomonte 243-260

ORIENTAMENTI BIBLIOGRAFICIRecensioni e segnalazioni 262-287

Libri ricevuti 288-292

Norme per i collaboratori della Rivista 294-295

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DOSSIERLA FAMIGLIA NELL’AMORIS LAETITIA:

ISTANZE EDUCATIVE

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Premessa

Sin dall’inizio del suo Pontificato, PapaFrancesco ha rivolto un’attenzione par-ticolare alla famiglia e al suo insostituibileruolo educativo nei confronti delle nuovegenerazioni.1

Nella prima omelia del suo ministero pe-trino, il 19 marzo 2013, evocando la vo-cazione dell’uomo alla custodia del crea-to, pronunciò le prime parole riguardantila famiglia.2 Nello stesso anno, l’8 ottobre2013, rese nota la volontà di affrontarele sfide pastorali della famiglia nel con-testo dell’evangelizzazione con l’indi-zione della III Assemblea Generale stra-ordinario del Sinodo dei Vescovi, previstain Vaticano dal 5 al 19 ottobre 2014. Le riflessioni di tale Assemblea sinodalestraordinaria costituirono il documentodi preparazione della XIV AssembleaGenerale Ordinaria, realizzatasi dal 4 al25 ottobre 2015, sul tema: La vocazionee la missione della famiglia nella Chiesae nel mondo contemporaneo. In questomodo «le due Assemblee sinodali, in-centrate sulla tematica della famiglia,vengono integrate in un unico processo

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sinodale, che include non solo due tap-pe celebrative ma anche il tempo inter-sinodale, tempo di riflessione sulla re-cezione del primo sinodo e di appro-fondimento teologico pastorale in vistadel secondo sinodo».3 Ecco il percorsoche ha generato l’Esortazione aposto-lica post-sinodale sull’amore nella fa-miglia: Amoris Laetitia (AL),4 pubblicataesattamente a tre anni dall’inaugura-zione del pontificato di Papa Francesco. Si tratta di un documento eccezionaleper la sua ampiezza e ricchezza matu-rata nei due anni di riflessioni in conti-nuità con gli orientamenti dei ponteficiprecedenti, del magistero ecclesiale ditutte le Conferenze episcopali del mon-do e rispettoso della lunga riflessionedei Padri sinodali.È articolato in nove capitoli suddivisi in325 paragrafi e 391 note. Queste cifrelasciano percepire a prima vista la com-plessità del testo. Il Papa ne è consape-vole, segnala la diversità di stili e lavarietà dei temi. Pertanto consiglia unapprofondimento paziente, cercandociò di cui si ha bisogno in ogni circostanzaconcreta di vita (cf n. 7).

LA PROSPETTIVA EDUCATIVA DELL’ESORTAZIONE APOSTOLICAPOST-SINODALE AMORIS LAETITIAMARTHA SéïDE

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L’attenzione del Papa per la famiglia èespressa in un unico profondo desiderio,lo stesso manifestato sin dall’inizio delsuo pontificato, la cura della famiglia:«Spero che ognuno, attraverso la lettura,si senta chiamato a prendersi cura conamore della vita delle famiglie, perchéesse “non sono un problema, sono prin-cipalmente un’opportunità”» (n. 7).Accogliendo questo invito, mi propongodi fare emergere la prospettiva educa-tiva a partire da una lettura attenta deldocumento. Si tratta di un primo ap-proccio di tipo descrittivo per rilevarequanto il tema dell’educazione sia pre-sente nell’Esortazione e soprattutto in-dicare le grandi linee orientative da ap-profondire per migliorare l’azione edu-cativa nella famiglia.5

Evidentemente, lo spazio consentitomiin questo contributo, non mi permette dipresentare esaustivamente l’Esortazionedal punto di vista contenutistico, letterarioe strutturale,6 e neppure compiereun’analisi dei nodi problematici che laispirano.7 Procedo pertanto evidenziandoin un primo momento il tema dell’edu-cazione come argomento trasversaleche attraversa il documento dall’inizioalla fine in modo esplicito e implicito. Inun secondo momento, partendo da al-cune categorie pedagogiche della vitafamiliare, rilevo la prospettiva educativafocalizzata particolarmente nel capitolodedicato all’educazione dei figli.

1. L’educazione un tema trasversale dell’Amoris Laetitia

Papa Francesco introduce l’Esortazioneoffrendo la chiave di lettura per com-prendere le scelte pastorali della Chiesa

nei confronti dell’Istituzione familiare (cfnn. 1-7), al numero 6 ne presenta lastruttura e i nuclei tematici. Partendodai fondamenti biblici, considera conrealismo la situazione della famiglia nelmondo contemporaneo. In seguito, richiama alcuni elementi es-senziali del magistero ecclesiale riguar-dante il matrimonio e la famiglia, percontestualizzare meglio il tema dell’amo-re nei due capitoli centrali. Infatti, occorrericordare che l’Esortazione, non è undocumento sulla famiglia, bensì sul-l’amore nella famiglia. Una volta centrato questo tema, il Pon-tefice mette in rilievo alcune linee pasto-rali per accompagnare le famiglie se-condo il disegno di Dio. Di conseguenza,dedica un intero capitolo al tema del-l’educazione dei figli. Nell’ottavo capitolo,ribadisce la necessità di accompagnarele famiglie, invitando la Chiesa «alla mi-sericordia e al discernimento pastoraledavanti a situazioni che non rispondonopienamente a quello che il Signore cipropone»; infine traccia alcune brevilinee di spiritualità familiare.Una lettura attenta dell’Esortazione lasciapercepire la trasversalità del tema del-l’educazione.8 Ripercorrendo l’intero do-cumento, cerco di porlo in risalto.

1.1. La funzione educativa della famiglia, riflesso dell’opera creatricedel Padre, e le sue difficoltà

Il tema dell’educazione è presente findal primo capitolo quando il Papa ri-chiama i fondamenti biblici del matri-monio e della famiglia. In tale contesto,ricorda ai genitori «il dovere di compierecon serietà la loro missione educativa,

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come insegnano spesso i sapienti dellaBibbia» (n. 17). Inoltre, presentando lafamiglia come icona della Trinità, riba-disce l’attività educativa come un ri-flesso dell’opera creatrice del Padre (cfn. 29). Purtroppo, l’immagine trinitaria

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della famiglia è offuscata dalle numerosetrasformazioni in corso e stenta a riflet-terne lo splendore nell’odierna temperiesocio-culturale.9

Nel secondo capitolo il Papa presentacon sano realismo la situazione attuale

RIASSUNTO

Accogliendo l’invito di Papa Francescodi prendersi cura della vita delle famiglie,ciascuno secondo il proprio compito,l’Autrice si propone di fare emergere laprospettiva educativa dell’Esortazioneapostolica post-sinodale: Amoris Laeti-tia. Dopo una breve premessa sulla ge-nesi, la struttura e i nuclei tematici deldocumento, l’articolo, in un primo mo-mento, mette in evidenza l’educazionecome tema trasversale; in un secondotempo, partendo da alcune categoriepedagogiche della vita familiare, rilevala prospettiva educativa focalizzata par-ticolarmente nel capitolo dedicato al-l’educazione dei figli.Parole chiave: famiglia, educazione deifigli, genitorialità, educazione all’amore,Amoris Laetitia.

SUMMARY

Welcoming Pope Francis’ invitationto care for family life, each memberaccording to one’s own responsibility,the Author strives to highlight theeducational prospective of the Apos-tolic Exhortation: Amoris Laetitia. After a brief introduction on the origin,structure and thematic nuclei of the

document, the article evidences edu-cation as a transversal theme. Then,starting from some pedagogical cate-gories of family life, it highlights theeducational prospective focalized es-pecially in the chapter dedicated toeducating children.Key words: family, education of chil-dren, parenthood, education to love

RESUMEN

Acogiendo la invitación del Papa Fran-cisco a asumir el cuidado de la vida delas familias cada uno según su propiamisión, la Autora busca hacer emergerla perspectiva educativa de la Exhor-tación apostólica: Amoris Laetitia. Tras una breve premisa sobre la gé-nesis, la estructura y los núcleos te-máticos del documento, el artículo, enun primer momento, pone en evidenciala educación como tema transversal;en un segundo tiempo, partiendo dealgunas categorías pedagógicas de lavida familiar, destaca la perspectivaeducativa enfocada particularmenteen el capítulo dedicado a la educaciónde los hijos .Palabras clave: familia , educaciónde los hijos, “genitorialità”, educaciónal amor.

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della famiglia nella sua complessità.La sua disamina è un appello ad unasalutare autocritica anche in chiaveeducativa. Da una parte, segnala gli aspetti educativirimasti spesso nell’ombra, come la cre-scita nell’amore, l’accompagnamentoopportuno (cf n. 36), l’apertura alla grazia,il matrimonio come un cammino di cre-scita dinamica e di realizzazione, la for-mazione delle coscienze. Di fronte aquesta situazione, interpella tutta la Chie-sa ad assumere con determinazione lapropria responsabilità educativa: «Siamochiamati a formare le coscienze, non apretendere di sostituirle» (n. 37). D’altra parte, esprime la sua gratitudineper gli «spazi di accompagnamento e diassistenza su questioni connesse allacrescita dell’amore, al superamento deiconflitti e all’educazione dei figli» (n. 38).Presentando le numerose difficoltà, ac-cenna in modo diretto alle fatiche dellacoppia nel trovare le vie giuste per lapropria crescita (cf n. 41).Inoltre, il documento mette in luce le dif-ficoltà educative e formative nei confrontidei figli come conseguenze negativedell’organizzazione sociale (cf n. 43),del sistema economico piuttosto esclu-dente (cf n. 44), del fenomeno migratorio(cf n. 46) e della disabilità che però è unaopportunità per crescere nell’amore (cfn. 47). Rileva che l’educazione e la ma-turazione personale sono spesso com-promesse a causa della miseria, del-l’abbandono (cf nn. 49-50).Il Santo Padre, consapevole dei progressi«nel riconoscimento dei diritti della donnae nella sua partecipazione allo spaziopubblico» (n. 54), ricorda il cammino an-

cora da percorrere in certi Paesi. D’altrocanto, non manca di segnalare le con-seguenze nefaste dell’assenza del padrenella famiglia, assenza che «segna gra-vemente la vita familiare, l’educazionedei figli e il loro inserimento nella società»(n. 55). Inoltre, fa notare la perversità dicerte ideologie nella determinazione diprogetti educativi a scapito dell’educa-zione dei figli, ad esempio l’ideologiadel gender (cf n. 56).Pur descrivendo con realismo tutti i pe-ricoli che minano l’istituzione familiare,il Papa non si arrende alla tentazione diun pessimismo sterile. Invita invece laChiesa a lasciarsi interpellare dalle sfidee a pensare ad un accompagnamentoeducativo adeguato: «Ma chi si occupaoggi di sostenere i coniugi, di aiutarli asuperare i rischi che li minacciano, diaccompagnarli nel loro ruolo educativo,di stimolare la stabilità dell’unione co-niugale?» (n. 52). Oltre ai possibili inter-venti esterni, richiama la famiglia ad an-corarsi a ciò che costituisce la sua forza,cioè, la sua capacità di amare e di inse-gnare ad amare (cf n. 53). Conclude conuna nota che apre al futuro, esortandola Chiesa a dire una parola di verità e disperanza, evitando di cadere nei «lamentiautodifensivi, invece di suscitare unacreatività missionaria» (n. 57).

1.2. Ruolo centrale della famiglianell’educazione dei figli

Nel terzo capitolo intitolato: Lo sguardorivolto a Gesù: la vocazione della famiglia,l’Esortazione, evocando un discorso diPaolo VI a Nazareth,10 presenta quelmodello come paradigma dell’educa-zione in famiglia.11 Sintetizzando, il Papa

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individua la vocazione della famiglia nellatrasmissione della vita e nell’educazionedei figli. Nei nn. 84-85 ribadisce il ruolocentrale e insostituibile dei genitori:«Qualsiasi altro collaboratore nel pro-cesso educativo deve agire in nome deigenitori, con il loro consenso e, in unacerta misura, anche su loro incarico» (n.84). Infatti, lo Stato offre un servizio edu-cativo in modo sussidiario e la scuola unaiuto complementare. Ciononostante, costata con rammaricola frattura sempre più ampia tra famigliae società, tra famiglia e scuola, rendendodifficile l’alleanza educativa (cf n. 84).In questo contesto la Chiesa è chiamataa collaborare con un’azione pastoraleadeguata per accompagnare le famigliead assumere la loro missione come mi-nistri educativi.

1.3. Educazione come processo dimaturazione e di crescita nell’amore

Nei capitoli centrali quarto e quinto,l’Esortazione sviluppa il tema: la “gioiadell’amore”. Nell’individuare le esigenzedi quest’amore a livello educativo, confrequenza usa espressioni quali matu-razione, crescere/crescita, sviluppare/coltivare la forza e la gioia dell’amore (n.119.129). Nel processo di questa matu-razione e crescita nell’amore, Papa Fran-cesco pone l’accento sulla necessitàdell’educazione dell’emotività e dell’istin-to. Si tratta di sapere orientare semprepiù le passioni in «un progetto di auto-donazione e di piena realizzazione di séche arricchisce le relazioni interpersonaliin seno alla famiglia. Non implica rinun-ciare ad istanti di intensa gioia, ma as-sumerli in un intreccio con altri momenti

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di generosa dedizione, di speranza pa-ziente, di inevitabile stanchezza, di sforzoper un ideale» (n. 148). Stimola le coppiea lanciarsi in questo cammino per co-struirsi giorno dopo giorno con la forzadello Spirito, perché solo Lui può assi-curarne la fecondità (n. 164).Sempre in questo cammino, il Papa invitaad educare i figli alla memoria e, indicacome mentalità immatura, la tendenza arimuovere la memoria storica: «Conosceree poter prendere posizione di fronte agliavvenimenti passati è l’unica possibilitàdi costruire un futuro che abbia senso.Non si può educare senza memoria»(n. 193). In questo ambito, come scom-messa sul futuro, colloca l’apporto pre-zioso della testimonianza dei nonni edella necessità di radicarsi nel terrenodi una storia collettiva (cf n. 193).12

Inoltre, riprendendo una Catechesi sullafamiglia,13 mette in stretta relazionel’esperienza di fraternità in famiglia conl’educazione sociale che facilita l’aperturaagli altri e l’irradiazione di comunionenel mondo: «Forse non sempre ne siamoconsapevoli, ma è proprio la famigliache introduce la fraternità nel mondo! Apartire da questa prima esperienza difraternità, nutrita dagli affetti e dall’edu-cazione familiare, lo stile della fraternitàsi irradia come una promessa sull’interasocietà» (n. 194). Pertanto, sollecita lefamiglie a dare la possibilità ai figli di vi-vere l’esperienza della fraternità, sia con-cretamente attraverso la generazione dipiù figli sia indirettamente prevedendoun sistema di relazione nella famiglia al-largata in modo che i bambini imparinoa trattarsi da fratelli (cf n. 195).14

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1.4. Educazione come cammino diaccompagnamento delle famiglie

Nel capitolo sesto sulle sfide pastorali itermini più ricorrenti e che hanno un ri-svolto a livello educativo, sono soprat-tutto: accompagnare/accompagnamen-to, formazione, imparare, crescere/cre-scita. Qui è evidenziata un’azione rivoltasoprattutto agli adulti, cioè alle coppienelle loro variegate situazioni, dal fidan-zamento a tutta la vita matrimoniale,fino ai momenti di crisi e di difficoltà. La dimensione formativa è evocata in-nanzitutto come desiderio della Chiesadi raggiungere tutte le famiglie e di ac-compagnarle nel loro cammino (cf n.200). Per realizzare tale desiderio, i padrisinodali insistono molto sull’urgenza diformare gli operatori pastorali: presbiteri,diaconi, religiosi e religiose, catechisti ealtri agenti di pastorale (cf nn. 202-203). Tale formazione, assicurata da esperti eprofessionisti, dovrebbe prevedere iti-nerari e corsi capaci di rendere «idoneiad inserire lo stesso cammino di prepa-razione al matrimonio nella più ampiadinamica della vita ecclesiale» (n. 204).Il documento evoca inoltre la necessitàdi accompagnare i fidanzati, i coniugi ele famiglie in generale nel loro camminodi crescita nell’amore. Per questo propone di ricuperare laforza delle virtù, tra cui la castità, comecondizione preziosa per la crescita nel-l’amore interpersonale, nell’amicizia, neldono vicendevole, nella fraternità. Rileva anche la necessità di impostareadeguatamente la formazione in modoche risponda alle attese reali delle coppiein vista di un percorso di crescita per

tutta la vita (cf nn. 207-208). Educare acrescere nell’amore in famiglia è un pro-cesso che porta le persone ad impararead amare l’altro, cioè ad impegnarsi aconoscere se stessi e l’altro, aiutarel’altro a modellarsi nella propria identità,apprendere a negoziare (cf n. 220) e adattendere (cf n. 222). L’Esortazione invita, in ultima analisi,ad educare alla genitorialità; ciò implicainnanzitutto un’adeguata formazionedella coscienza, del retto giudizio chepermetterà alle famiglie di sapere va-lutare, scegliere, discernere e favorirecosì l’educazione ad una libertà auten-tica (cf n. 222). L’educazione alla geni-torialità richiede anche un percorso dieducazione all’apertura e all’accoglienzadella vita sostenuto, di pari passo, dallacrescita nella vita spirituale e dalla soli-darietà nelle esigenze concrete dellavita (cf n. 223).Educare all’amore è anche un percorsoche si realizza nel tempo. Per questo ildocumento invita le famiglie ad impararead abitare il tempo nella gratuità «perdialogare, per abbracciarsi senza fretta,per condividere progetti, per ascoltarsi,per guardarsi, per apprezzarsi, per raf-forzare la relazione» (n. 224).L’accompagnamento delle famiglie cri-stiane e, di conseguenza, una formazionealla vita familiare nella famiglia non puòprescindere dalla crescita nella fede.Pertanto, i Pastori sono invitati a crearespazi di spiritualità, laboratori di forma-zione per la crescita di tutti, tenendopresenti le situazioni reali di ciascuno (cfnn. 227-229). Un altro elemento sottolineato dal do-cumento nel percorso di accompagna-

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mento delle famiglie, è la necessità diimparare a valorizzare la crisi come op-portunità di crescita e imparare a esserefelici in modo nuovo nella convinzioneche «ogni crisi nasconde una buona no-tizia che occorre saper ascoltare affi-nando l’udito del cuore» (n. 232).Consapevole del male del divorzio edelle conseguenze nefaste sui figli e sul-l’intera società, il Papa, riprendendo unasua catechesi sulla famiglia,15 invita lecomunità cristiane a non abbandonarele famiglie in situazioni difficili, proprioper salvaguardare la loro funzione edu-cativa: «come potremmo raccomandarea questi genitori di fare di tutto per edu-care i figli alla vita cristiana, dando lorol’esempio di una fede convinta e prati-cata, se li tenessimo a distanza dallavita della comunità, come se fosseroscomunicati?» (n. 246). Nella stessa linea, ribadisce la necessitàdi assicurare la funzione educativa dellefamiglie in situazioni irregolari per evitareche i bambini riproducano le ferite vissutedai genitori. In questo caso il Papa si ap-pella all’educazione come prevenzionecon tutto ciò che questo comporta.

1.5. Rafforzare l’educazione dei figli

Afferma il Papa: «Poiché questa funzioneeducativa delle famiglie è così importanteed è diventata molto complessa, desi-dero trattenermi in modo speciale suquesto punto» (n. 259). Il settimo capi-tolo, quindi, è impostato in modo spe-cifico sull’educazione dei figli e constadi 31 paragrafi (cf nn. 259-290).La proposta può essere sintetizzata at-torno a questi nuclei che tratteremo più

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avanti: adottare il percorso educativocome generazione di processi (cf nn.259-261), puntare sull’educazione etica(cf n. 263), ricuperare il valore pedago-gico della correzione (cf nn. 268-270),coltivare un paziente realismo (cf nn.271-273), promuovere la vita familiarecome contesto educativo (cf nn. 274-279), educare all’amore come educa-zione sessuale (cf nn. 280-286), educarealla fede (cf nn. 287-290).

1.6. Integrare la fragilità per la curae l’educazione dei figli

L’ottavo capitolo intitolato: Accompa-gnare, discernere e integrare la fragilità,impostato soprattutto in chiave pasto-rale, presenta anch’esso le sue implica-zioni educative. I termini più ricorrenti che richiamano ilprocesso educativo sono: accompa-gnare/accompagnamento, crescere/cre-scita, formazione, maturazione, inse-gnamento. Evidentemente, è un capitolo dove ilPapa, collocandosi nell’anno della mi-sericordia, invita la Chiesa a vivere lamisericordia pastorale nell’accompa-gnare, discernere e integrare le famigliein difficoltà. È interessante notare che quando uti-lizza il termine educazione/educativo èsempre in riferimento all’educazionedei figli. Ancora una volta, per prevenireche i ragazzi riproducano le stesseferite, invita la Chiesa a fare il massimoper accogliere tutti secondo lo stileevangelico: «Nessuno può essere con-dannato per sempre, perché questanon è la logica del Vangelo!» (n. 297).

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1.7. Educare alla spiritualità coniugale e familiare

L’ultimo capitolo dell’Esortazione è uninvito ad acquisire e coltivare le caratte-ristiche tipiche della spiritualità laicale,vissuta nel matrimonio e nella famiglia.Secondo gli orientamenti del documento,si può affermare che la spiritualità co-niugale e familiare è un vero processo dieducazione alla santità, cioè di «santifi-cazione nella vita ordinaria e di crescitamistica» (n. 316). Si tratta di una spiri-tualità dell’amore esclusivo e libero cherichiede un processo di spogliazione in-teriore in vista di una sana autonomia,riconoscendo e accettando l’alterità inquanto tale (cf n. 320). Inoltre, si carat-terizza come spiritualità della cura, dellaconsolazione e dello stimolo, tipica dellamaternità/paternità divina che si prendecura di ogni sua creatura. Anche ad una veloce lettura del testo, sievidenzia quanto l’Esortazione interpellieducatori e pedagogisti. Nel punto chesegue mi soffermerò intorno ad alcuninuclei tipicamente pedagogici e pertantotratterò della prospettiva educativa emer-sa nel capitolo, esplicitamente dedicatoall’educazione dei figli.

2. Rafforzare l’educazione dei figli

Quando l’Esortazione focalizza la suaproposta educativa sulla necessità dirafforzare l’educazione dei figli, sta ri-chiamando in modo indiretto la famigliaad assumere la genitorialità come cate-goria pedagogica.La riflessione di Luigi Pati - pedagogistae ricercatore sulla “vita matrimoniale efamiliare” - può essere molto illuminante

per approfondire questa prospettiva.16

L’Autore presentando la genitorialità inrapporto ai compiti educativi afferma:«Alla genitorialità è associata l’idoneitàpersonale e coniugale di suscitare anchee soprattutto la crescita spirituale, moralee sociale dei figli, lungo la via della pienaumanizzazione dei medesimi. Un talemodo di concepire la genitorialità esigeil riferimento preciso alla riflessione pe-dagogica. […] La genitorialità non si ri-solve nella mera percezione dell’”avere”,del “possedere” un figlio. Essa postula nell’uomo e nella donna laresponsabile e comune assunzione dicompiti educativi attraverso i quali gui-dare il figlio a inserirsi e orientarsi nelmondo circostante».17

Alla luce di quest’affermazione, la di-mensione educativa emersa nel capitolosettimo di AL, può essere sintetizzatanella proposta di assumere la genitorialitàresponsabile individuando i tre nucleilegati alla crescita sociale, morale e spi-rituale delle nuove generazioni.

2.1. Assumere una genitorialità responsabile

L’idea di responsabilità genitoriale, daun punto di vista pedagogico, è unorientamento indispensabile per la curaeducativa. Infatti, come si esprime Eli-sabetta Musi: «l’agire educativo si esplicanel doppio movimento di accompagnaree lasciare andare», in modo che la per-sona in crescita «possa sperimentare lapropria autonomia, nella convinzioneche gli apprendimenti della vita avven-gono solo per via diretta».18

Si tratta di un’esperienza che permetteai genitori di maturare nuove virtù familiari

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per accompagnare meglio i figli nellaloro crescita.19 Così si capisce che nelrapporto con il figlio, molto di quantoaccade sfugge al controllo e agli schemidei genitori. La coppia, che assume lagenitorialità responsabile, addotta, comesuggerisce l’Esortazione post-sinodale,l’educazione non come controllo di spazima come generazione di processi: «Quel-lo che interessa principalmente è gene-rare nel figlio, con molto amore, processidi maturazione della sua libertà, di pre-parazione, di crescita integrale, di colti-vazione dell’autentica autonomia» (n.261). In questo contesto, l’educazione èintesa come «compito di promuovere li-bertà responsabili, che nei punti di in-crocio sappiano scegliere con buon sen-so e intelligenza» (n. 262), di formarepersone che accolgano la libertà comeun dono prezioso e siano capaci diusarla in modo responsabile a favoredella propria vita e di quella della lorocomunità (cf n. 262).Educare alla e nella libertà è accompa-gnare le giovani generazioni ad assu-mere le conseguenze delle proprie scel-te e le esigenze inerenti al processoformativo tipico della persona in crescita(cf n. 268). In questo senso, occorre ri-cuperare il valore pedagogico della cor-rezione, come pure della sanzione, senecessaria; esperienza da accoglierecome stimolo ad intraprendere con pa-zienza il rude cammino della matura-zione (cf nn. 268-270).Il senso ultimo della responsabilità ge-nitoriale consiste nel creare le condizioniper facilitare nel figlio l’acquisizione delleabilità necessarie per «assumersi la re-sponsabilità della propria formazione,

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nella libertà del suo divenire persona,per scelta e decisione».20

Ciò implica una serie di elementi messiin risalto dall’Esortazione come possibiliitinerari educativi quali: educare alla ca-pacità di attendere (cf n. 275); al saperabitare oltre i limiti della propria casa (cfn. 276); a vivere l’esperienza del limite;ad accogliere i momenti di difficoltà, disofferenze, della malattia come possibi-lità di crescita (cf n. 277); ad imparare ilconsumo critico e ad utilizzare in modoresponsabile le nuove tecnologie di co-municazione (cf n. 278).In sostanza, Papa Francesco invita acurare la vita familiare in modo tale chediventi uno spazio pienamente educativo(cf nn. 274-279), cioè come luogo di“cultura educativa”.21 Per promuoverlae favorirla, invita a ravvivare l’alleanzatra la famiglia e le altre istituzioni educa-tive in modo particolare la scuola catto-lica e le comunità cristiane (cf n. 279).

2.2. Promuovere l’educazione sessuale come educazione all’amore

L’educazione sociale, uno dei compitieducativi dei genitori, è collocata dal-l’Esortazione all’interno della famigliacome sistema relazionale aperto nell’in-terrelazione tra coniugi, tra genitori efigli, tra fratelli e sorelle, tra nipoti enonni e tutte le altre relazioni intergene-razionali. Quando queste relazioni inter-personali sono curate nella vita familiare,pongono le basi perché le giovani gene-razioni imparino l’apertura agli altri. Inquesto contesto, la fraternità è intesacome valore universale che apre allaconvivenza umana pacifica, all’acco-glienza e all’accettazione dell’altro, alla

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solidarietà, alla cura reciproca, alla con-divisione (cf n. 194-196).Oltre alle relazioni familiari, dove si do-vrebbero curare la vita emotiva e gli af-fetti, il Pontefice dedica sette paragrafiall’educazione sessuale proposta comeeducazione all’amore (cf nn. 280-286).Infatti, consapevole della banalizzazio-ne a cui spesso si riduce la sessualità,con tutte le sue derive ideologiche, ilPontefice, riprendendo gli orientamentidei suoi predecessori e delle Chieselocali, invita a superare l’approccioedonistico, ludico, igienico-sanitario,informativo-scientifico, a favore di unconcetto cristiano che vede la sessua-lità nella sua dimensione antropologica,dove la persona è vista come immaginedel Dio trinitario.22

Pertanto, egli fa la scelta di un’educa-zione sessuale che segue le leggi pe-dagogiche della gradualità, che deverispettare il livello di maturità di ogni etàe curare il linguaggio in modo da intro-durre bambini, adolescenti e giovani,con prudenza e pudore. Esorta inoltre le famiglie a proporre deipercorsi adatti per favorire le diverseespressioni dell’amore in vista di unaformazione integrale della persona. Èurgente, afferma, «insegnare un percorsosulle diverse espressioni dell’amore,sulla cura reciproca, sulla tenerezza ri-spettosa, sulla comunicazione ricca disenso. Tutto questo, infatti, prepara adun dono di sé integro e generoso che siesprimerà, dopo un impegno pubblico,nell’offerta dei corpi» (n. 283). Nell’ottica di un’antropologia personali-sta cristiana, incoraggia un’educazioneall’identità sessuata dove si riconosce e

si accetta la differenza nella sua speci-ficità maschile o femminile. Da questopunto di vista l’educazione sessuale è instretto collegamento con l’educazionealla corporeità: «apprezzare il propriocorpo nella sua femminilità o mascolinitàè necessario per poter riconoscere sestessi nell’incontro con l’altro diversoda sé. […] L’educazione sessuale deveaiutare ad accettare il proprio corpo, inmodo che la persona non pretenda di“cancellare la differenza sessuale perchénon sa più confrontarsi con essa”» (n.285). Il linguaggio del corpo richiede unpaziente apprendistato in modo da edu-care i desideri verso il dono autentico enon al piacere egoistico. La prospettiva che emerge è un forte ri-chiamo ai genitori ad assumere fino infondo la loro funzione educativa perchéil contesto familiare diventi luogo privi-legiato di apprendimenti affettivi.23

2.3. Curare l’educazione etica

Per l’antropologia pedagogica, «nellavita di ogni persona e in tutte le societàumane, è la famiglia il luogo idoneo aformare l’orientamento originario ai valorimorali».24 L’Esortazione post-sinodalericonosce pienamente questo principioquando richiama i genitori a non cederealla tentazione di delega totale, pur va-lorizzando l’apporto prezioso della scuolae altre istituzioni educative. Infatti, «Lo sviluppo affettivo ed etico diuna persona richiede un’esperienza fon-damentale: credere che i propri genitorisono degni di fiducia. Questo costituisce una responsabilitàeducativa: con l’affetto e la testimonianzagenerare fiducia nei figli, ispirare in essi

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un amorevole rispetto» (n. 263).Per Antonio Bellingreri, la vita di famiglia«può diventare ambito di autentica edu-cazione morale se i coniugi scelgono divivere il loro matrimonio come realtàetica in senso eminente».25 In altri ter-mini, si tratta di una realtà fondata sullascelta di benevolenza e di cura al ser-vizio della pienezza della vita.Otre all’esperienza fondamentale diamare e di sentirsi amato, il documentosegnala come tappa indispensabilel’educazione della volontà che abilita lepersone in crescita a sviluppare buoneabitudini e inclinazioni affettive a favoredel bene. Anche in questo processo, ilPapa propone la legge della gradualità,l’utilizzo di metodi attivi incentrati suldialogo educativo che sa mettersi dallaparte dei ragazzi, in modo da favorireun cammino che va dall’imperfezionealla maggiore pienezza, accompagnan-do i figli verso la scoperta, l’accettazio-ne, la libera scelta e l’assimilazione divalori sempre più alti in vista della rea-lizzazione del bene maggiore per sé eper gli altri (cf n. 264). Per situarsi correttamente nel proprioambiente, infatti, «non basta “giudicarein modo adeguato” o sapere con chia-rezza che cosa si deve fare, benché ciòsia prioritario» (n. 265), cioè avere la ca-pacità di scegliere il maggiore bene quie ora per rispondere in modo migliorealla propria vocazione. Questo percorso richiede inoltre unacontinua ricomprensione e ripresa dellamotivazione verso il bene: «Una forma-zione etica efficace implica il mostrarealla persona fino a che punto convengaa lei stessa agire bene» (n. 265).

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Quando la persona cresce nella capacitàdi scegliere il bene prioritario nella vitaquotidiana, i valori interiorizzati si tradu-cono in comportamenti sani e stabili ediventano virtù (cf n. 266). Infatti, «lavirtù è una convinzione che si è trasfor-mata in un principio interno e stabiledell’agire» (n. 267). Pertanto, la condottamorale suppone il rafforzamento dellavolontà, la ripetizione libera e coscientedi buone azioni scelte e motivate dal-l’orientamento verso il Bene.Per un’educazione morale così intesa,l’Esortazione ripropone il tema della li-bertà come un tesoro da custodire ecoltivare accuratamente: «L’educazionemorale è un coltivare la libertà medianteproposte, motivazioni, applicazioni pra-tiche, stimoli, premi, esempi, modelli,simboli, riflessioni, esortazioni, revisionidel modo di agire e dialoghi che aiutinole persone a sviluppare quei principiinteriori stabili che possono muovere acompiere spontaneamente il bene» (n.267). Ecco perché raccomanda calda-mente la vita virtuosa, giacché rafforzale convinzioni del bene e fa maturarenella libertà.Consapevole della fragilità umana e deilimiti legati alla maturità specifica dell’etàevolutiva, Papa Francesco invita i genitorie gli educatori in generale, a coltivare unpaziente realismo nell’accompagnamen-to educativo che permetta di dosare inmodo equilibrato le diverse proposte, ri-spettando il ritmo di crescita di ciascunapersona secondo la pedagogia dei pic-coli passi, avvalendosi dei contributipreziosi delle scienze umane e dell’edu-cazione. Inoltre, pone l’accento sulla di-mensione fondamentale della testimo-

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nianza degli adulti, senza tuttavia ignorarele imperfezioni inerenti all’esistenza uma-na, che rivelano le inevitabili incoerenzedegli educatori (cf nn. 271-272). Cosi impostata, l’educazione etica nonè imitazione ripetitiva dei comportamentidegli adulti, ma riconoscimento reci-proco e interiorizzazione innovativa del-l’ideale trasmesso. In questo caso, co-me ribadisce Bellingreri, il figlio è capacedi governarsi in modo libero e respon-sabile in quanto attore e autore dellapropria esistenza.26

2.4. Educare a cogliere la bellezzadella fede

Se la caratteristica fondamentale dellafamiglia è di essere un luogo animato davalori che portano la persona alla suapiena umanizzazione,27 se l’attività edu-cativa della famiglia è il riflesso all’operacreatrice di Dio Padre (cf n. 29), lo spaziofamiliare diventa il luogo primario di tra-smissione della fede, valore per eccel-lenza: «la famiglia deve continuare adessere il luogo dove si insegna a coglierele ragioni e la bellezza della fede, a pre-gare e a servire il prossimo» (n. 287).Quest’affermazione è tutto un program-ma che chiama in causa un insieme dielementi da articolare in modo armonicoper qualificare l’apporto dei genitorinella trasmissione della fede. Consapevole che «la fede è dono di Dio,ricevuto nel Battesimo, e non è il risultatodi un’azione umana» (n. 287), Papa Fran-cesco esorta i genitori ad assumere illoro compito di collaboratori di Dio perfacilitare la maturazione e lo sviluppodella fede. Invita le famiglie ad impegnarsinella catechesi occasionale, valorizzando

le esperienze della vita quotidiana perparlare di Dio. Poi rileva l’importanzadella testimonianza dei genitori, la valo-rizzazione dei simboli e delle feste; l’uti-lizzo della narrazione.Anche la preghiera in famiglia diventaun momento prezioso di educazionealla fede, anzi può avere maggior forzaevangelizzatrice di tutte le catechesi etutti i discorsi possibili (cf n. 288), perchénon si tratta di comunicare una dottrina,ma la bellezza dell’incontro con unapersona affascinante che è Cristo stesso. L’esercizio di trasmettere ai figli la fedepermette alla famiglia di diventare nonsoltanto evangelizzatrice, ma anche mis-sionaria. In questo modo i figli si apronoal mondo con uno stile di relazionisolidali, dove fede e vita si integrano inuna sintesi armonica a favore di unacrescita integrale (cf nn. 289-290). In questa prospettiva, la famiglia cheassume la sua funzione educativa nel-l’ottica della trasmissione della fede di-venta a pieno titolo «soggetto dell’azio-ne pastorale attraverso l’annuncio espli-cito del Vangelo e l’eredità di moltepliciforme di testimonianza: la solidarietàverso i poveri, l’apertura alla diversitàdelle persone, la custodia del creato, lasolidarietà morale e materiale verso lealtre famiglie soprattutto verso le piùbisognose, l’impegno per la promozionedel bene comune anche mediante latrasformazione delle strutture socialiingiuste, a partire dal territorio nel qualeessa vive, praticando le opere di mise-ricordia corporali e spirituali» (n. 290).In questo percorso, le famiglie vannosostenute e accompagnate da una buo-na pastorale familiare perché possano

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adempiere i loro compiti con competenzae realizzare così la loro missione di “chie-sa domestica” e di fermento evangeliz-zatore nella società.

conclusione aperta

Questa riflessione appena abbozzatalascia intravedere la prospettiva educa-tiva quanto mai impegnativa dell’Esor-tazione post-sinodale Amoris Laetitia.È stata, questa, una lettura iniziale cheandrebbe approfondita alla luce di co-ordinate tipicamente pedagogiche inrapporto all’istituzione familiare come laconiugalità e la genitorialità con tutte letematiche connesse. Inoltre, sarebbe auspicabile che tale ap-profondimento fosse illuminato ulterior-mente da una buona teologia della fa-miglia, traducibile in itinerari formativiper accompagnare fidanzati, giovanicoppie, coniugi, genitori a realizzare ilprogetto originario di Dio.In questo modo, la famiglia potrà ri-

spondere alla sua vocazione per diven-tare, di stagione in stagione, segno visi-bile della tenerezza del Dio trinitario nellospazio e nel tempo, non solo per i proprifigli, ma anche per la comunità ecclesialee per la società. Così l’istituzione familiarepotrà diventare ciò che è chiamata adessere: luogo primario di educazionealla, nella e per la famiglia.28

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NOTE1 In realtà, il tema della famiglia, con l’atten-zione speciale all’educazione, ha caratteriz-zato il magistero di Papa Francesco fin daquando era arcivescovo di Buenos Aires,come ben documenta il seguente volume: cfPONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA, Gli inse-gnamenti di Jorge Maria Bergoglio, PapaFrancesco sulla famiglia e sulla vita 1999-2014 = Famiglia e Vita 1, Città del Vaticano,LEV 2014. Il riferimento è segnalato ancheda PAGLIA Vincenzo – SCIORTINO Antonio, Lafamiglia. Vocazione e missione nella Chiesae nel mondo, Milano, San Paolo 2015, 27;BERGOGLIO Jorge Mario (PAPA FRANCESCO),Nel cuore dell’uomo. Utopia e impegno.Educare, vol. 1, Milano, Bompiani 2013; ID.,Scegliere la vita. Proposte per tempi difficili.Educare, vol. 2, Milano, Bompiani 2013; ID.,Disciplina e passione. Le sfide di oggi perchi deve educare. Educare, vol. 3, Milano,Bompiani 2013.

2 La vocazione del custodire, tra l’altro, «èl’aver cura l’uno dell’altro nella famiglia: i co-niugi si custodiscono reciprocamente, poicome genitori si prendono cura dei figli, ecol tempo anche i figli diventano custodi deigenitori» (PAPA FRANCESCO, Santa Messa perl’inizio del ministero Petrino del vescovo diRoma: Custodi dei doni di Dio, Piazza SanPietro, 19 marzo 2013, in Insegnamenti diFrancesco 2013/I, 1, Città del Vaticano, LEV2015,19-22).

3 BALDISSERI Lorenzo, Lettera del segretariogenerale alle conferenze episcopali per latrasmissione dei lineamenta,12 dicembre2014, in http://www.vatican.va/roman_cu-ria/synod/documents/rc_synod_doc_20141212_lettera-lineamenta-xiv-assembly_it.html(30 aprile 2016)

4 Cf PAPA FRANCESCO, Esortazione apostolicapost-sinodale sull’amore nella famiglia:Amoris Laetitia (AL) nn. 1-325 (19 marzo2016), Città del Vaticano-Milano, LEV-Anco-ra 2016; ed anche in

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http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/documents/papa-france-sco_esortazione-ap_20160319_amoris-laeti-tia.html (10 maggio 2016).

5 Segnalo che a due mesi dalla pubblicazio-ne dell’Esortazione, periodo in cui vienescritto questo contributo, non esistono an-cora degli studi rilevanti dal punto di vistapedagogico sul documento. Pertanto, que-sto primo approccio di tipo educativo, vuoleessere uno stimolo che interpella i pedago-gisti, specialmente coloro che lavorano nelcampo della famiglia. Questa è la ragioneche giustifica la scelta del volume curato daPati Luigi, pedagogista della famiglia, comeparadigma di rilettura del documento daquesto punto di vista, in quanto la sua operarappresenta una sintesi matura e aggiornata(2014) della riflessione prodotta nell’ambitodella famiglia e compatibile con la nostra vi-sione pedagogico-educativa (cf PATI Luigi (acura di), Pedagogia della famiglia = Pedago-gia 35, Brescia, La Scuola 2014). Per chi vo-lesse approfondire l’argomento, nel volumecitato, può trovare una ricca bibliografia,molto ampia e aggiornata.

6 Cf SPADARO Antonio, Amoris Laetitia. Strut-tura e significato dell’Esortazione apostolicapost-sinodale di Papa Francesco, in La Civil-tà Cattolica 167(2016)II, 105-128; COSTA Gia-como, Francesco sulla famiglia: «camminia-mo!». Una prima lettura della Amoris Laetitia,in www.aggiornamentisociali.it”, 1-3 (8 aprile2016).

7 Per un’analisi del documento in questa ot-tica vedi: COSTA Giacomo, Il discernimento,cura delle famiglie nella Amoris Laetitia, inAggiornamenti Sociali 67(2016)5, 357-364.

8 Una semplice ricerca statistica sul testo il-lustra in modo convincente questa evidenza.Infatti, quando si assommano la parola“educazione” e i suoi derivati (86 volte) ag-giunti a tutti i termini affini come: formazio-ne/formare, insegnare, imparare, accompa-gnare/accompagnamento, crescere/crescita,

maturare/maturazione, processo, cura ecc. sipossono contare circa 453 ricorrenze.

9 Per farsi un’idea della situazione attualedella famiglia, cf PATI Luigi, La famiglia nel-l’odierna temperie socio-culturale, in ID. (acura di), Pedagogia della famiglia 15-30; DO-NATI Pierpaolo, La famiglia al tornante del XXIsecolo: da dove a dove?, in MELCHIORRE Vir-gilio (a cura di), La famiglia italiana: vecchi enuovi percorsi = La famiglia nel mondo con-temporaneo 12, Cinisello Balsamo (MI), SanPaolo 2000, 23-66.

10 Cf PAOLO VI, A Nazareth la prima scuoladel Vangelo, 5 gennaio 1964, in Insegna-menti di Paolo VI, 1964/II, Città del Vaticano,Tipografia Poliglotta Vaticana 1965, 23-27.

11 «Nazareth ci ricordi che cos’è la famiglia,cos’è la comunione di amore, la sua bellezzaaustera e semplice, il suo carattere sacro einviolabile; ci faccia vedere come è dolce edinsostituibile l’educazione in famiglia, ci in-segni la sua funzione naturale nell’ordine so-ciale» (AL n. 66).

12 Per approfondire questa prospettiva dalpunto di vista pedagogico si può consultareAMADINi Monica, La memoria familiare nelloscambio intergenerazionale, in PATI (a curadi), Pedagogia della famiglia 205-214; AMADI-NI, La funzione educativa dei nonni, in PATI (acura di), Pedagogia della famiglia 225-234.

13 Cf PAPA FRANCESCO, Dalla stessa carne.Catechesi dell’udienza generale 18 febbraio2015, in L’Osservatore Romano (19-02-2015), 8.

14 Per scoprire la fraternità come luogo dieducazione cf PATI Luigi, Il gruppo di fratellicome luogo di educazione, in ID. (a cura di),Pedagogia della famiglia 191-204.

15 Cf PAPA FRANCESCO, Niente porte chiuse.Catechesi dell’udienza generale 5 agosto2015, in L’Osservatore Romano (6-08-2015)1 e 7.

16 PATI Luigi, Coniugalità e genitorialità: cate-gorie pedagogiche della vita familiare, in ID.

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(a cura di), Pedagogia della famiglia 35.

17 Ivi 124.

18 MUSI Elisabetta, Dare alla luce. Nascerecome genitori, in PATI (a cura di), Pedagogiadella famiglia 172-173 e vedi anche CHIONNA

Angela, La responsabilità genitoriale, in PATI

(a cura di), Pedagogia della famiglia 180.

19 Nella sua opera sistematica sulla nascitain chiave pedagogica, Elisabetta Musi, pe-dagogista sociale, accenna anche ad alcunedi questi nuovi valori quando rileva la neces-sità di aprirsi alla speranza, di rigenerare unpatto di autenticità con la vita, rinnovandocontinuamente la relazione con i figli attra-verso lo stile dialogante e amorevole (cf ID.,Concepire la nascita. L’esperienza generati-va in prospettiva pedagogica, Milano, Fran-co Angeli 20122).

20 CHIONNA, La responsabilità genitoriale 186.

21 Cf CADEI Livia, La famiglia come luogo dicultura educativa, in PATI (a cura di), Peda-gogia della Famiglia 215-223.

22 Già nel lontano 1980, l’Ufficio Nazionale diPastorale Scolastica della Conferenza Epi-scopale Italiana (CEI) aveva pubblicato degliorientamenti pastorali per l’educazione ses-suale nella scuola. Da allora, si metteva inguardia contro i modelli riduttivi a favore di unmodello personalista cristiana (cf CEI - UFFICIO

NAZIONALE PER LA PASTORALE SCOLASTICA, Orien-tamenti pastorali per l’educazione sessualenella scuola, 6 aprile 1980, in Enchiridion CEI/3, Bologna, Dehoniane 1986, 134-188).

23 Come afferma Bruno Rossi: «La famigliache si educa all’amore e educa all’amorecon l’amore è in grado di gettare le fonda-menta per la formazione di solide soggettivi-tà morali e affettive e per la formazione diun’etica della cura e della solidarietà. Nelbambino veramente amato sono poste lebasi indispensabili della sua educazionesessuale» (ID., Relazioni familiari e vita emoti-va, in PATI (a cura di), Pedagogia della fami-glia 156).

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24 BELLINGRERI Antonio, Educazione familiaree orientamento di valore, in PATI (a cura di),Pedagogia della famiglia 238.

25 Ivi 238-239.

26 Cf ivi 247.

27 Cf PATI Luigi, Famiglia e altre istituzionieducative: quali possibilità d’incontro?, in ID.(a cura di), Pedagogia della famiglia 360.

28 Cf MARZARIO Margherita, Educazione allafamiglia, della famiglia, nella famiglia, inhttp://www.altalex.com/documents/news/2015/02/19/educazione-alla-famiglia-della-fa-miglia-nella-famiglia (24-08-2016).