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Agile Lean Conference 2016 - Minelle_ Competenze per il project manager (agile e non)
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Transcript of Agile Lean Conference 2016 - Minelle_ Competenze per il project manager (agile e non)
Quali competenze per
il project manager (agile e non)
e come acquisirle?
Riflessioni di un “pioniere”
Federico Minelle - [email protected] Dir. Editoriale “Il Project Manager” (FrancoAngeli)
Dip. Informatica - Univ. Sapienza di Roma Comitato Scientifico – ISIPM
Agenda
• Il project manager, tradizionale ed agile
• Il quadro italiano per la professione
• Una esperienza internazionale
• Le esperienze nazionali
• Le norme ISO e prospettive
Un progetto è costituito da un insieme unico di processi che comprendono attività coordinate e controllate, con date di inizio e di fine, realizzate allo scopo di conseguire gli obiettivi del progetto stesso, nel rispetto di vincoli interdipendenti di costi, tempi e qualità
Il project management è l’applicazione di metodi, strumenti, tecniche e competenze a un progetto Norma UNI ISO 21500, Guida alla gestione dei progetti (project management)
il Project Manager (PM) ha il compito di assicurare la realizzazione dei deliverable previsti dal progetto, nel rispetto dei vincoli prefissati, durante il ciclo di vita del progetto ISIPM, Corso base di project management
il PM ha la responsabilità di monitorare le condizioni per assicurare il raggiungimento del business value del progetto
Il project manager, tradizionale e agile
Cosa è un progetto? (dove il Project Manager applica il project management)
Approccio tradizionale (waterfall) fasi di attività in sequenza (fattibilità, progettazione, realizzazione,
rilascio all’esercizio)
secondo un insieme di processi (Avvio, Pianificazione, Esecuzione&Controllo, Chiusura) anche sovrapponibili, almeno in parte
Approccio incrementale sviluppo del risultato del progetto, per rilasci successivi intermedi
incremento pianificato di funzioni/performance del prodotto
piano generale di massima per l’intero progetto e piano dettagliato per singolo incremento
Approccio agile sviluppo progressivo dei risultati (o anche semilavorati) con rilasci
frequenti ed in tempi brevi predefiniti (priorità sui requisiti, selettività)
verifica continua con stakeholder della coerenza dei risultati ottenuti con requisiti espressi/impliciti e loro naturale evoluzione
iterazione dei rilasci secondo un piano generale di massima per l’intero progetto e un piano stringente per il singolo rilascio
Il project manager, tradizionale e agile
Come si sviluppa un progetto? (secondo le condizioni)
Rispetto ad una persona normale, un professionista è tenuto ad uno standard superiore in termini di responsabilità. Questo è noto come “obbligo di diligenza professionale” che è un dovere insieme etico e legale per un professionista al fine di “applicare il livello di attenzione, diligenza, e conoscenza prescritti nel codice della pratica della sua professione, o che altri professionisti nella stessa disciplina applicherebbero nelle medesime circostanze”*
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da acquisire e mantenere se vuole svolgere tale ruolo
ed esserne riconosciuto professionalmente
Perché necessarie le competenze? (per il Project Manager)
Il quadro italiano per la professione
*www.businessdictionary.com/definition/professional-standard-of-care.html
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Utilizzo classiche tecniche di P&C progetti
(“hard” skill) Insegnate/applicate da decenni secondo modelli internazionali
Impiego consapevole competenze comportamentali (“soft” skill)
Gestione/motivazione stakeholder, incluso il gruppo di progetto
Valutazione e monitoraggio continuo “costi/benefici” KPI allineati a strategie, analisi rischi
(realizzazione/evoluzione benefici)
Competenze sul contesto/ambito del progetto Dialogo costruttivo con gli stakeholder “utenti”
Applicazione metodologie consolidate/innovative p.e. PRiNCE2® o simili
(lean PM, agile PM,…. )
Quale tipo di competenze per il PM?
Il quadro italiano per la professione
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Prerequisito: formazione Da università e/o associazioni riconosciute
a livello nazionale/internazionale Per costruire una base di conoscenze e di
abilità
Indispensabile: esperienza pratica Declinata ed assistita con diverse modalità Per acquisire competenze atte a svolgere
appieno e con coscienza il ruolo del PM
Dove/Come acquisire le competenze?
Il quadro italiano per la professione
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Obiettivo: il PM deve poter essere riconosciuto come tale
Ruolo professionale, sia del Fornitore che del Committente
(anche dalla PA, v.RUP)!
Modello finora applicato: non è sufficiente
“Certificazioni/Qualificazioni” rilasciate da associazioni professionali internazionali e nazionali
Preparazione tramite corsi propedeutici a superare l’esame
Acquisizione delle conoscenze/abilità richieste dall’esame
Impossibilità di verificare le competenze
effettivamente maturate dai candidati
Modello da applicare: esame “pratico”
Candidato PM posto di fronte ad un problema concreto
risolto di fronte a commissione di “esperti” del settore
Elemento probante delle competenze richieste al PM
Come attestare tali competenze?
Il quadro italiano per la professione
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Fiducia che il PM è all’altezza del compito richiesto
Attestazione per il PM stesso e per il suo utilizzatore (la sua azienda/PA o chi vuole utilizzare un PM
professionista)
Modello europeo di qualificazione professionale
(v. EQF: European Qualifications Framework)
Crescita progressiva verso la capacità di svolgere un ruolo professionale efficace e riconosciuto
Attestata solo valutando il possesso delle competenze (insieme maturo non solo di conoscenze ed abilità, ma
anche di “attitudine+atteggiamento+solidità personale”)
Quali vantaggi dell’esame pratico?
Il quadro italiano per la professione
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Il quadro internazionale Il sistema educativo fatica a produrre laureati,
con le conoscenze richieste dal mondo produttivo
Ricco mercato per le c.d. “certificazioni/qualificazioni professionali” emesse da associazioni internazionali o nazionali
Tali certificazioni, molto diffuse e riconosciute de facto come vere e proprie “licenze professionali”, sono in grado di validare realmente le competenze richieste?
Anche un esame per ottenere la patente di guida è più articolato e prevede una “prova pratica” sul campo!
Come sviluppare Project Manager? (competenti)
Una esperienza internazionale
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Quale è la definizione di competenze?
applicata al project management
Come sviluppare tali competenze?
a qualsiasi livello/contesto
Come misurare/valutare il “successo”?
corsi pensati per accrescere le competenze
Quali sono le domande cruciali?
Una esperienza internazionale
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Per una credibile valutazione competenze Processo di accreditamento con (almeno) 2 componenti
esame per verificare la conoscenza
periodo di praticantato
(per dimostrare la applicazione delle competenze)
Valutazione competenze articolata su più livelli
in relazione al percorso di maturazione professionale
(un solo livello di accreditamento è insufficiente)
Processi di project management specifici
per tipo di applicazione/contesto
differente valutazione delle competenze
(p.e. PM nell’ICT vs. nelle Costruzioni, Impianti o in altri settori)
Pratica del project management “professionalizzata”
valutatori addestrati per effettuare adeguate peer review
solo su quei PM operanti nello stesso settore/area geografica
Quali sono le risposte essenziali?
Una esperienza internazionale
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Non si può imparare solo leggendo libri sul PM
L’unico modo è lavorare sui progetti!
affrontando progressivamente progetti più difficili e impegnativi
(non ripetendo più volte lo stesso tipo di progetto)
Per diventare un vero professionista è necessario impegnarsi
(come in qualsiasi campo)
per migliorare o sviluppare la propria
“attitudine + atteggiamento + abilità + solidità + conoscenze”
coinvolgendosi in progetti sempre più impegnativi
Per il project management sono necessarie circa
15.000 ore di attività*
(>> regola di Malcolm Gladwell “10,000 practice hours”)
Come accrescere le competenze?
*Giammalvo P. D., Project Management Certification Benchmarking: 2015 Update
pmworldjournal.net/wp-content/uploads/2015/01/pmwj30-Jan2015-Giammalvo-Certification-Benchmarking-2015-update-featured-paper.pdf
Una esperienza internazionale
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Nuovo stile di leadership emergente&efficace trasformazionale: intelligenza emotiva+relazioni interpersonali
(soft skill)
motivazione+coinvolgimento attraverso una visione condivisa
considerazione dell’individuo+comportamento eticorispetto+fiducia
transazionale: pianificazione&controllo
(hard skill)
Ricerche internazionali mostrano che le donne….
Quale genere per i Project Manager? (efficaci)
Una esperienza internazionale
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Master accademici “veri” (almeno 6 mesi)
LUISS, Sapienza, Roma3, Politecnico Milano, Padova, …
Altre Università (in tutta Italia)
non solo in ambito ingegneristico…. (anche Medicina!)
Corsi aziendali (corporate accademy)
Aziende ICT/Elettronica/Difesa
Corsi di Associazioni di categoria/albi professionali
Impiantistica/Costruzioni (ANIMP/IPMA), Ordine Ingegneri
Insegnamenti accademici (corsi di laurea triennali/magistrali)
Ingegneria, Informatica, Economia, Scienze Sociali, …
(mancano statistiche precise)
spesso sponsorizzati dalle stesse Associazioni Internazionali
Formazione professionale “breve”
(in maggioranza orientata alle qualificazioni/certificazioni)
Società di formazione/consulenza
Master “Executive” accademici
Quali opportunità formative in Italia? (esperienza personale)
Quali adeguate?
Le esperienze nazionali
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Norma UNI ISO 21500 In emissione norma italiana che definisce il ruolo del
Project Manager in accordo a UNI ISO 21500
Progetto U83000780: adotta le seguenti definizioni
(in accordo con modello EQF)
conoscenza - risultato della assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento
abilità - capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi
competenza - comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale, esercitabile con un determinato grado di autonomia e responsabilità
Come identificate le competenze?
Le norme ISO e prospettive
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Tale norma (in bozza) prevede sia necessario
disporre di un adeguato CV
superare un esame scritto (con domande anche situazionali, a
risposta chiusa o aperta)
superare un esame orale che consiste in un “colloquio
attraverso la illustrazione di un proprio progetto e
approfondimenti sulla disciplina e sulle migliori pratiche di
project management, con domande aperte, simulazioni e role
play”
Società di certificazione ISO (riconosciute da Accredia)
si sono già attivate o si stanno attivando per gli esami…
Obiettivo: certificazione PM in
conformità a Norme UNI ISO
Come certificate le competenze?
Le norme ISO e prospettive
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Committenti (Imprese/PA)
Selezione PM in base a criteri oggettivi e coerenti con standard UNI ISO
Diffusione di pratiche di project/program/portfolio management
coerenti, efficaci e trasparenti
Imprese Fornitrici
Oggettività nei criteri di valutazione sul PM assegnato
Maggior efficienza nelle funzioni di P&C progetti
Pronte per la sfida del mercato globale
Quali benefici dalla certificazione? (se fatta sul serio….)
ISIPM può aiutare ….
Base
AV
Le norme ISO e prospettive
Conclusioni
• Professione PM • riconosciuta, necessaria e “normata”
• anche nella PA (RUP), finalmente
• PM tradizionali vs. PM agili • tutti devono “studiare” ed acquisire le giuste
competenze
• non si può rinunciare al monitoraggio e controllo
• né al rapporto con gli stakeholder (sponsor, …)
• le competenze includono la conoscenza del contesto e del metodo prescelto (p.e. Prince2, DSDM, …)
• altrimenti il PM diventa una sovrastruttura burocratica
• autorità senza autorevolezza…..
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Che può fare ISIPM? Percorso agevolato soci
per certificazione PM
in conformità a Norme UNI ISO
se accreditati “Base”
(oggi>>5.000, di cui ~1.000 nell’anno)
+qualificazione ”AV”
(nuova offerta)
Riduzione costi soci per certificazione PM
con più OdC (oggi già 2)
ISIPM non incassa nulla
…………
Domande? (risposte nel limite del possibile….….)
Federico Minelle - [email protected] Dir. Editoriale “Il Project Manager” (FrancoAngeli)
Dip. Informatica - Univ. Sapienza di Roma Comitato Scientifico – ISIPM