Abbonamento cartaceo 10 numeri euro 90.00 /...
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NUMERO 01/2019 TRADERS’ Magazine Italia
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L’INFINITO E LO ZERO
CoverstoryCosa fare se i mercati crollano?
BasicsProgrammare se stessi per il successo
RankingFIDArating Analysis: Finanza Dati Analisi
2004 2006 2008 2010 2012
90
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50
40
30
20
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ISSN
249
9-43
16
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EDITORIALE 3www.traders-mag.it 01.2019
È un grande della storia di Traders’ Magazine, l’autore della coverstory di
questa settimana.
David Pieper scrive per Traders’ Magazine Italia dagli albori della rivista, nel
2013.
Sempre sul pezzo, grande interprete dei mercati finanziari, David ci propo-
ne un argomento di grande attualità, di interesse di molti investitori.
Il ripiegamento delle borse americane a ottobre 2018, il rally natalizio che è
diventato, invece, una doccia sgradita natalizia, hanno messo infatti gli investi-
tori in una condizione tecnica ed emotiva completamente diversa. La propen-
sione solo long degli ultimi anni si trova a fare i conti con un mercato dove la
volatilità è aumentata, come sempre all’improvviso, e la direzione del mercato
non è più una sola.
Dobbiamo così imparare ad andare short: banale per molti, tutt’altro che
scontato per altri.
C’era un’epoca in cui, mi ricordo, chiedevo di andare short e... venivo preso
per pazzo, allucinato, speculatore o non so bene che altro.
Ancora oggi i fondi comuni di investimento italiani non possono andare
short, meglio far perdere soldi agli investitori che macchiarsi del timbro di
speculatori.
Così ragiona il legislatore e non si discute.
Non meraviglia, allora, che il nostro buon David abbia individuato alcuni
semplici elementi strategici per educarci ad andare short, quando le condizioni
del mercato lo consigliano.
Lo so: in alto c’è l’infinito, di sotto c’è il limite dello zero. Ma le opportunità
sono simmetriche: l’importante è convincersi che il successo sui mercati sta
nel seguirli.
Buona Lettura!
Maurizio Monti
Editore
Traders’ Magazine Italia
L’INFINITO E LO ZERO
Maurizio MontiEditore TRADERS’ Magazine
SOMMARIO4 www.traders-mag.it 01.2019
Sommario Gennaio 2019
24
INSIGHTS
6 Ottimizza il tuo trading! Con questo sistema puoi aumentare il tuo profitto
TOOLS
22 New Product
Notizie dal mondo della tecnologia
14
Parte 3 - Triangolo dinamico24 Diventa il maestro degli schemi
STRATEGIES
Parte 4 - Covered Call Writing con certificati di sconto28 Lucrativo a tutto tondo
10 Il petrolio come indicatore economicoUn potente indicatore
14 Cosa fare se i mercati crollano?Guadagnare denaro con i corsi in caduta
COVERSTORY
SOMMARIO 5
Indirizzo:TRADERS’ Magazine Italia srlVia Eustachio Manfredi, 2100197 Roma - ItaliaTel.: +39 02 30332800Fax: +39 02 30332929E-Mail: [email protected]
Direttore Responsabile: Emilio Tomasini
Redazione: Stela Cifliku, Avkida Karaj, Elena Lovati, Sabina Mariani, Maurizio Monti, Michele Monti, Pamela Pinzi, Isabella Rezzonico, Enida Selita, Daniela Zaccari.
Articoli: Alessandra Basile, José Miguel Bastida, Faik Giese, Alan Koska, Marko Gränitz, Alexander Mantel, Maurizio Monti, Michael Nerurkar, David Pieper, Teo Rayner, Mike Ruckert, Michael Schulte.
Immagini: Fotolia.
Periodicità: mensile, 12 volte l’annoIscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazio-ne numero 23483 del 03.05.2013.Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Monza al numero 9 in data 07.03.2013.Stampato in Wuerzburg, Germania.
Avviso di Rischio: Le informazioni riportate su TRA-DERS’ sono destinate esclusivamente a scopo for-mativo. TRADERS’ non intende mai raccomandare o promuovere sistemi, strategie o metodologie di trading.
I lettori sono invitati ad effettuare proprie ricerche e test di funzionalità per determinare la possibile validità delle idee di trading esposte. Il trading implica un alto livello di rischio. I risultati del passato non garantiscono in alcun modo i risultati futuri.58 Otto lezioni dopo otto anni di trading
COLUMN
Parte 2 - Capacità e Conoscenze32 La personalità del trader
BASICS
RANKING
Finanza Dati Analisi50 FIDArating Analysis
PEOPLE
42 Michael Schulte - La verità è sul campo
Parte 3 - R come rapporto Rischio/Rendimento36 La grande borsa valori ABC
MASTHEAD
SOCIAL
La Festa del Cinema, il suo tredicesimo anno54 ROMA 2018 - seconda parte
32
Parte 3: Tipi di dati, funzioni e comandi38 Programmare se stessi per il successo
INSIGHTS6 www.traders-mag.it 01.20196
» Hai sempre voluto sapere quando le probabilità di profitti e perdite sono particolarmente alte nella tua strategia? Utilizzando
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modificata ci si avvicina molto a questa costellazione ideale.
Con il trading con equity curve, il trader cerca di trovare
un interruttore on/off per la strategia valutando sistematica-
mente i risultati storici del trading. Vuole riconoscere in anti-
cipo le possibili perdite e le prossime fasi di profitto per sa-
pere quando vale la pena tradare una strategia e quando no.
Nell’approccio classico, la media mobile (MA) viene sem-
plicemente posizionata sulla curva cumulativa dei risultati
della strategia. Se la curva dei profitti scende al di sotto di
questa media mobile, il trader sospende il trading perché
presuppone che sia imminente una fase di perdita. Se la cur-
va dei profitti sale al di sopra della MA, il trading viene ripre-
so. Tuttavia, la ricerca dell’autore ha dimostrato che questo
tipico genere di trading della curva dei guadagni porta ad
un risultato peggiore per la maggior parte delle strategie.
Il profitto è significativamente più basso in alcuni casi ed è
raramente percepibile un vantaggio in termini di rischio.
Trading di equity curve modificataTuttavia, se applicato in modo diverso, il trading sulla
equity curve può offrire una leva di profitto. Secondo la
strategia di daytrading dell’autore, il profitto è stato au-
mentato di quasi il 70 per cento con l’aiuto del trading del-
la equity curve modificata.
Pochi trader sanno che, nell’ambito di una strategia di
trading sistematica, la distribuzione dei profitti e delle per-
dite dei risultati è di natura ciclica. In parole povere, le fasi
di profitto sono quasi inevitabilmente seguite da momenti
in cui una parte dei profitti viene restituita al mercato, i
tristemente noti drawdown. Perché nessun approccio di
trading funziona bene in ogni momento in condizioni di
mercato diverse.
Sarebbe quindi un enorme vantaggio per ogni trader
essere in grado di riconoscere in anticipo le imminenti fasi
di profitto e perdita nell’ambito di una strategia di trading.
Questo costituirebbe una parte considerevole del profitto.
Ma c’è una buona notizia: con il trading con equity curve
Mike RuckertMike Rückert lavora a tempo pieno da 25 anni. Ha ricoperto diversi ruoli come broker, senior portfolio manager, gestore di portafogli, gestore di fondi e gestore di portafogli e asset manager di rinomate banche private. Dal 2012 si dedica esclusivamente al trading dei propri investimenti, lavora come autore freelance ed esperto di lettere di borsa e condivide le sue conoscenze su www.tradingstrategie.eu.
INSIGHTS 7
La figura 1 mostra la distribuzio-
ne dei profitti e delle perdite di una
strategia di daytrading sistematica
sull’EURO STOXX 50. Le regole di tra-
ding esatte sono irrilevanti a questo
punto, in quanto si tratta esclusiva-
mente della distribuzione dei profitti e
delle perdite. Le barre verticali (grigie)
mostrano il profitto o la perdita di ogni
operazione inserita in punti indice.
Nella nostra versione del trading
delle equity curve, una MA (linea ver-
de) è ora posizionata sui singoli risul-
tati dei trading delle ultime 20 nego-
ziazioni come generatore di segnale.
Sulla base dell’esperienza dell’autore,
la MA (20) si adatta come punto di ri-
ferimento per la maggior parte delle
strategie di trading giornaliere. Tuttavia, si può generalmen-
te dire che meno sono le compravendite alla settimana, più
breve dovrebbe essere la MA. Per esempio, un valore di MA
(20) di cinque punti significa che la media degli ultimi 20
trade era di cinque punti per trade.
Modelli chiari nella distribuzione dei profitti e delle perdite
Mentre era difficile vedere una struttura dal corso dei
singoli risultati di trading, l’applicazione di questo sempli-
ce filtro rivela improvvisamente un chiaro e ricorrente mo-
dello ciclico nella distribuzione dei profitti e delle perdite
nei risultati:
1. La maggior parte delle volte il risultato medio è
nell’intervallo positivo sopra la linea dello zero: una
caratteristica importante di una strategia di trading
redditizia e soprattutto che non sia snervante.
2. Come mostra l’andamento della MA (20) dei risultati
del trading, i risultati medi negativi si verificano mol-
to raramente e solo per un breve periodo di tempo.
3. Se il risultato medio degli ultimi 20 trade è sceso
a meno uno o più in basso, da allora si è verificata
ogni volta una fase di profitto pronunciata.
4. Queste fasi vincenti di solito iniziano immediata-
mente dopo aver raggiunto il valore medio negati-
vo e sono di solito abbastanza dinamiche.
5. D’altra parte, c’è una maggiore probabilità di una
fase di diminuzione dei profitti o di un accumulo di
perdite (potenziale fase di drawdown) se la MA (20)
sale a circa 3,5-5,0 punti.
6. Dopo una serie vincente, tuttavia, una fase di
drawdown non si verifica sempre immediatamente.
7. Per l’intero periodo di undici anni, c’è stato solo tre
volte un superamento in cui i risultati medi sono
stati brevemente al di fuori del normale intervallo
di circa meno 1-5 punti.
Una domanda importante è se i modelli osservati siano
effettivamente abbastanza stabili sulla curva azionaria da
poter essere sfruttati. La ricerca dell’autore ha dimostrato
che questo è il caso e che è possibile un ulteriore succes-
so anche con strategie poco redditizie. È ideale anche se
la strategia di base sottostante funziona con un prezzo di
base ampiamente costante, basato sulla volatilità, fisso o
una percentuale dello stop price.
Anche un semplice insieme di regole porta vantaggi di profitto
L’autore ha sviluppato e testato un semplice insieme
di regole per il trading di equity curve su questa strategia
di trading EURO-STOXX dopo l’inizio dell’applicazione in
tempo reale. Nella figura 2 è possibile vedere i diversi ri-
sultati a confronto. A tale scopo il risultato originale della
strategia di trading (curva blu) è stato confrontato senza
alcuna ottimizzazione con i risultati, compresa la modifica
della equity curve del trading. Quest’ultima è stata suddi-
visa in due varianti di implementazione.
Le regole erano le seguenti:
1. Se il risultato medio delle ultime 20 operazioni rag-
giunge un valore di meno un punto, la dimensione
delle 20 operazioni successive viene raddoppiata.
2. Se il risultato medio degli ultimi 20 trade raggiunge
un valore di più cinque punti, la dimensione delle
20 operazioni successive viene dimezzata. Tuttavia,
una sospensione completa dell’operazione non è
La figura 1 mostra la distribuzione dei profitti e delle perdite di una strategia sistematica di daytrading sull’EURO STOXX 50. I profitti e le perdite di ogni operazione registrata sono mostrati in grigio. Il verde indica la media mobile delle ultime 20 operazioni su una singola operazione.
F1) Trade del future del petrolio greggio
Fonte: www.tradingstrategie.eu
INSIGHTS8 www.traders-mag.it 01.20198
consigliabile, perché i punti di inversione superiore
della MA (20) a volte terminano in una fase latera-
le, che può costare troppo profitto.
Calcolare attentamente i requisiti patrimoniali e il rischioÈ importante notare che l’aumento della quota dopo
le fasi di drawdown deve essere economicamente e men-
talmente accettabile per voi. L’aumento del fabbisogno di
capitale (margine più elevato e un rischio potenzialmente
più elevato con una doppia quota) dovrebbe quindi esse-
re preso in considerazione prima dell’utilizzo dal vivo della
strategia di trading.
La figura 1 mostra, ad esempio, che la fase di drawdown
è andata oltre gli estremi inferiori precedentemente regi-
strati. Un raddoppio della dimensione ha quindi avuto un
effetto aggiuntivo negativo a breve termine (maggiore per-
dita assoluta). In linea di principio, ci si dovrebbe sempre
aspettare queste situazioni eccezionali e quindi non calco-
lare il requisito patrimoniale della strategia in modo troppo
restrittivo. Per fare questo, prendete il massimo drawdown
storico della strategia di base e moltiplicatelo per un fattore
da 1,5 a due.
Sebbene le serie di perdite permanenti siano teorica-
mente possibili nel trading, in pratica non si verificano in
strategie con un vantaggio statistico
fondato, e sono sempre limitate. Se
si sottraggono ai rischi aggiuntivi, c’è
anche la possibilità di rinunciare a un
aumento della partecipazione prima
di una potenziale distanza di profitto e
di effettuare una riduzione solo in una
fase di drawdown imminente. Occor-
re ancora rispettare alcuni importanti
prerequisiti:
1. In primo luogo, abbiamo bisogno
di una strategia redditizia e sistemati-
camente tradabile. Una valutazione di
strategie basate sul sentiment del mer-
cato che non si basano su un insieme di
regole fisse e chiaramente quantificabi-
li non fornisce informazioni affidabili.
2. Abbiamo bisogno di una storia di
dati sufficienti. Per le strategie che fan-
no trading più volte alla settimana, la
base di dati da valutare dovrebbe essere di almeno
cinque anni o diverse centinaia di transazioni pre-
cedenti. A seconda della strategia, questi dati pos-
sono essere determinati manualmente o tramite un
back test, a condizione che non abbiate già registra-
to voi stessi i risultati del trading.
3. Meno si ottimizzano, più stabili sono gli effetti ag-
giuntivi che raggiunge il trading con la equity curve
modificata. Indicatori come la MA sono già sufficien-
ti per l’uso domestico e forniscono buoni risultati.
4. Si noti anche che il trading delle equity curve è simile
allo sviluppo di una strategia di trading: lo sforzo per
raggiungere la configurazione storicamente ottimale
è di solito a spese della futura robustezza del siste-
ma. Un semplice insieme di regole, d’altra parte, au-
menta significativamente la probabilità che la vostra
strategia e il trading delle curve azionarie continuerà
a funzionare con successo anche in futuro.
ConclusioneCome dimostrano le valutazioni, le probabilità di pro-
fitto cambiano nel tempo in un modello ciclico che dà loro
l’opportunità di riconoscere e sfruttare già in anticipo le im-
minenti fasi di profitto e perdita all’interno di una strategia.
L’aumento della quota dopo le fasi di drawdown deve essere economicamente e mentalmente
accettabile per voi.
Potete vedere i diversi risultati della strategia. In blu i risultati sono mostrati senza ottimiz-zazione, in rosso la strategia è stata ottimizzata dopo il drawdown e in verde dopo le fasi di drawdown e win.
F2) Confronto dei risultati della strategia
Fonte: www.tradingstrategie.eu
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INSIGHTS10 www.traders-mag.it 01.201910
Greggio è il nome che si dà al petrolio non raffinato. A
sua volta si divide in varie classificazioni ulteriori. Il greg-
gio dolce è quello che ha meno zolfo nella sua composizio-
ne, ed è il più richiesto a livello mondiale. Si contrappone
al greggio amaro, che presenta più di uno 0,5% di zolfo.
D’altra parte esiste il greggio leggero e quello pesante, a
seconda della sua densità. Più il greggio è dolce e leggero
e più è facile raffinarlo, e si considera di conseguenza di
migliore qualità.
Quando parliamo del petrolio West Texas Intermedia-
te (WTI) ci stiamo riferendo ad un tipo di greggio estratto
José Miguel BastidaDopo la formazione e il lavoro come manager delle operazioni logistiche e degli operatori dei trasporti, ha iniziato a studiare un Master in gestione finanziaria e borsa presso la Business Training School di Madrid. Attualmente è un trader indipendente e scrittore professionista di contenuti finanziari, analisi e opinioni di no-tizie economiche per comunità e media di inve-stitori. Appassionato dei classici delle finanze, il suo stile di trading si basa sul retaggio dei
grandi operatori dell’inizio del secolo scorso.
» Il petrolio è l’anima dell’economia, la forza motrice, cioè che definisce la tendenza dei prezzi dell’energia ed in ultima istanza
l’inflazione. Come possiamo ignorare un indicatore così potente nelle nostre operazioni? Possiamo definire una strategia di
trading più completa se abbiamo una prospettiva più ampia sul comportamento dei mercati. Il petrolio più darci molte chiavi di
lettura in questo senso.
Il petrolio come indicatore economico
Un potente indicatore
INSIGHTS 11
in Texas ed in Oklahoma. Questo pe-
trolio è più dolce e leggero del Brent
(estratto principalmente nel Mare del
Nord) e pertanto di miglior qualità.
Abbiamo due tipi di prezzo, il WTI
ed il Brent, che presentano una forte
correlazione. La produzione dell’A-
rabia Saudita e della zona del Golfo
Persico viene venduta in genere al
prezzo del Brent.
Il prezzo del petrolioSe ci sono delle parole che carat-
terizzano il prezzo del petrolio, esse
sono “incertezza” e “volatilità”. Per
questo è un ottimo prodotto per ef-
fettuare del trading. Comunque è un
mercato complesso ed aggressivo,
solo per trader con esperienza. An-
che senza operarvi direttamente può
esserci molto utile determinare la sua
tendenza per disegnare una strategia.
È un termometro dell’economia e del
comportamento del resto dei mercati.
La maggioranza della sua produzione
proviene da Paesi con problemi politi-
ci, e questo già presuppone condizio-
ni e problemi nell’offerta. Solo nella
zona del Medio Oriente, che può es-
sere considerata la più conflittuale del
mondo, c’è il 62% della riserva totale.
Inoltre i grandi produttori hanno fon-
dato la OPEC, per controllare la pro-
duzione e, di conseguenza, i prezzi.
Anche gli USA sono grandi pro-
duttori, sottraendo potenza dall’O-
PEC. Dalla parte della domanda, dob-
biamo tenere in conto che il consumo
dipende dalla crescita delle potenze
economiche. Anche fattori come il
credito, la massa monetaria ed il prez-
zo del dollaro americano influiscono
Possiamo vedere la recente tendenza al rialzo verificatasi nel Brent, rompendo con forza la resistenza. Se la mettiamo in contrasto con la strategia dei paesi produttori in termini di riduzione dell’offerta e la marcata crescita economica secondo l’FMI, tutto coincide. Tutte le analisi tecniche effettuate sono supportate da ipotesi fondamentali. Attenzione a come l’RSI indica ipercomprato, il prezzo ha raggiunto un’area target e il volume cala.
F1) Il prezzo del Brent (settimanale)
Fonte: ProRealTime
La curva dei rendimenti dei tassi di interesse ci offre un buon segnale sulla crescita eco-nomica. Dobbiamo assicurarci che la pendenza sia positiva. In questo caso, in particolare, si osserva un appiattimento nel breve periodo (tra 1 e 3 anni). Potrebbe essere interpreta-to come un rallentamento della crescita dell’economia cinese nel breve/medio termine?
F2) Curva dei tassi di interessi in Cina
Fonte: Investing.com
Anche attori quali il credito, la massa monetaria e il prezzo del dollaro USA
determinano il prezzo del petrolio!
INSIGHTS12 www.traders-mag.it 01.201912
sul prezzo del petrolio. Un tema da tenere in considera-
zione è la scarsa elasticità della sua domanda, essendo un
prodotto necessario per dare vita all’industria. Qualunque
sia il suo prezzo, la domanda si mantiene sempre sugli
stessi livelli. Questo fenomeno nella domanda fa sì che il
costo extra assunto dal prezzo del petrolio passi ai prodot-
ti di consumo, aumentando così l’inflazione.
Se abbiamo intenzione di investire in azioni non ci pre-
occuperà il fatto di essere in una epoca di recessione. Le im-
prese del settore energetico sono valori difensivi, anche se
presentano una alta correlazione con il petrolio e possono
essere influenzate quando la sua domanda renda più basso
il suo costo ed esso si trovi in situazione di discesa. In ogni
caso ci sarà un limite minimo di domanda per l’energia, ed
anche per il petrolio. Il greggio deve essere osservato da
vicino avendo una influenza diretta sull’inflazione, e la poli-
tica monetaria lavora per controllare i livelli inflazionari. In
definitiva è un attivo che gli operatori di mercato devono
tenere sempre ben presente (vedi figura 1).
Osserviamo come il prezzo dell’Indice del Dollaro si avvicina a un livello critico di confluen-ze. È una coincidenza che la Federal Reserve annunci nuovi aumenti dei tassi d’interesse? Potrebbe iniziare presto un rimbalzo nel dollaro? Osserviamo che tutto si adatta come un puzzle.
F3) Future sull’indice del Dollaro (mensile)
Fonte: Investing.com
Indicatori del petrolioI seguenti indicatori economici ci allertano sulla pos-
sibile evoluzione del greggio. Combinati con la situazione
geopolitica ed una buona analisi tecnica dei prezzi (che
appoggia la nostra ipotesi) saremo in condizione di dise-
gnare una strategia di trading con una cornice della situa-
zione economica attuale.
Crescita economica mondialeSecondo la Relazione sulle Prospettive dell’Economia
Mondiale dell’FMI c’è un rimbalzo della crescita durante
l’ultimo anno, più evidente in Europa e Asia: le proiezioni
mostrano un rialzo. È possibile che questo sia già scon-
tato, ma anche così dobbiamo monitorare le prospettive
di crescita mostrate dal Fondo Monetario Internaziona-
le. D’altra parte, c’è un indice sviluppato dal Conference
Board al quale si conferisce la possibilità di prevedere la
crescita dell’economia statunitense da sei a nove mesi
prima: il Composite Index of Leading indicators. Anche
l’osservazione e l’interpretazione della curva dei tassi di
interesse sulle principali economie ci
darà segnali sulla crescita economica
(vedi figura 2).
L’indice del DollaroUn dollaro forte si considera anti-
inflazionario. Normalmente, il dollaro
ha una correlazione inversa con le
materie prime. Più debole è il dollaro,
maggiore è la domanda. Mostriamo
di seguito le correlazioni:
• Il dollaro influisce sul prezzo del
petrolio.
• Il petrolio influisce nei livelli in-
flazionari.
• L’inflazione è la guida principale
della politica monetaria.
• Il Forex e le rendite fisse sono
molto sensibili all’inflazione e alla
politica monetaria. Anche la rendita
variabile è molto sensibile all’inflazio-
ne, ma è influenzato perché presenta
Se ci sono delle parole che caratterizzano il prezzo del petrolio,
esse sono “incertezza” e “volatilità”.
una correlazione negativa con
la rendita fissa. Se guardiamo
l’indice del dollaro possiamo
dedurre che esso continui ad
andare in caduta libera, fa po-
chi movimenti fino a raggiun-
gere un livello di supporto, in
coincidenza con il livello del
61,8% di Fibonacci e la diret-
trice della tendenza a lungo
termine (vedi figura 3).
Contango e BackwardationQual è stata la chiave per capire
che la domanda di petrolio stava au-
mentando e quindi la strategia di ri-
duzione della produzione da parte dei
paesi produttori aveva dato un buon
risultato? Questa conferma è arriva-
ta del mercato dei Future. Per capi-
re dobbiamo affrontare i concetti di
“contango” e “backwardation”:
• Contango: Sono gli interessi pa-
gati dall’acquirente di un bene per il
diritto di differire la liquidazione dello
stesso. È la differenza tra il prezzo di un contratto Future e
il prezzo in contanti (spot). In un contratto future il prezzo
è solitamente più alto più lontana è la scadenza a causa
di spese di differimento (manutenzione, stoccaggio, inte-
ressi, ecc.).
• Backwardation: È una situazione di mercato invertita
dove i prezzi in contanti sono più alti dei prezzi del Future. I
Future più vicini quotano con premio rispetto a quelli suc-
cessivi. Quando il mercato dei Future passa dal Contango
al Backwardation, può avere diverse interpretazioni, sia
rialziste che ribassiste. Gli acquirenti vogliono comprare
ora, non fra tre mesi. Perché? Può significare la chiusura
di posizioni short, un’improvvisa interruzione dell’offerta
o un massiccio aumento della domanda. La situazione di
Backwardation è iniziata all’inizio della recente tendenza
sperimentata e con un aumento di volume, a dimostra-
zione dell’esistenza di attività di acquisto (vedi figura 4).
La correlazione tra il West Texas Intermediate e il Brent è indiscutibile. Ciò che è veramen-te interessante è l’aumento del volume prodotto ad agosto 2017, quando il mercato dei Future è andato in una situazione di Backwardation. Poi è iniziata la tendenza che è arrivata fino alla rottura della resistenza. Sembra che sia rimasto un piccolo percorso fino al primo obiettivo, mentre il Brent lo ha già raggiunto. Si noti inoltre che il percorso per raggiungere l’area di destinazione è simile all’Indice del Dollaro. Coincidenza?
F4) Prezzo del greggio WTI (settimanale)
Fonte: ProRealTime
Queste situazioni di cambio nei Future, in contrasto con le
strategie degli offerenti, sono segnali potenti.
Inventari del petrolio greggioGli inventari del petrolio negli Stati Uniti sono tra gli
indicatori più importanti, soprattutto per definire la ten-
denza a corto termine. Una volta che abbiamo visto i fat-
tori anteriori (a lungo e medio termine) possiamo mettere
a punto le tendenze minori in base ai dati sull’inventario
del petrolio pubblicati dalla US Energy Information Ad-
ministration. Si tratta di dati settimanali sull’aumento o
sulla diminuzione dello stock di barili di petrolio greggio
commerciale. Maggiore è il livello delle riserve, minore
sarà la domanda e di conseguenza il petrolio si deprezzerà
(o viceversa). Dovrebbe essere noto che ciò che influenza
il prezzo a breve termine non sono i dati stessi, ma la dif-
ferenza dei dati con le previsioni fatte.
Il prezzo del petrolio è un termometro dell’economia
e del comportamento del resto dei mercati.
INSIGHTS 13
» Il mercato bull sui mercati azionari, che va avanti dal 2009, si troverà ad affrontare un forte stress test ed un mercato
azionario volatile nel 2019 al massimo con il collasso dei mercati US in ottobre. Per poter essere preparati alle tempeste, i
trader e gli investitori dovrebbero sapere come fare soldi anche in tempi di prezzi in caduta oppure come limitare le perdite
di prezzo nel portafoglio. La soluzione: vendere short. Nella nostra coverstory, il nostro trader principiante Michael verrà
introdotto al mondo dello short selling. Dovrà imparare cosa si trova dietro questo approccio, dove sono le opportunità e i
rischi e come usare l’analisi tecnica per identificare prima i mercati bear.
Cosa fare se i mercati crollano?
COVERSTORY1414
fasi nelle quali questa speranza si fa concretamente vera.
Come i postumi di una sbornia il giorno dopo una festa
turbolenta, così segue la disillusione sul mercato aziona-
rio dopo le fasi eccessive. Uno sguardo a mercati bear se-
lezionati nei decenni più recenti (tabella 1) rivela quanto
sono alte le perdite del mercato azionario e quanto spesso
si verificano. Le correzioni cicliche all’interno dei mercati
bull a lungo termine, come nel 2011 e 2015, non sono state
prese in considerazione. In media, la perdita dal massimo
al minimo è stata di uno strabiliante 59%; la durata media
di mercato bear è stata di 34 mesi. Non solo a livello finan-
ziario, ma anche mentalmente si tratta di qualcosa che non
è per niente semplice da affrontare. Per il nostro novello
trader Michael questa è un’informazione che fa riflettere,
ma anche importante, dopotutto: senza rischio, non c’è
guadagno!
Guadagnare denaro con i corsi in caduta
Il mercato non è una strada a senso unico Sarebbe molto bello se i corsi sapessero andare solo in
una direzione: verso l’alto. Michael se lo è sempre immagi-
nato: basta comprare, lasciare andare e diventare ricchi. I
grafici a lungo termine mostrano che ci sono sempre delle
www.traders-mag.it 01.2019
David PieperDavid Pieper vanta un diploma da analista CIIA ed è attivo come trader sin dalla fine degli anni ‘90. Si concentra sullo sviluppo dei sistemi di trading ed è un autore freelance che scrive dei mercati di capitale.
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COVERSTORY1616 www.traders-mag.it 01.2019
diminuzione di prezzo e prende in pre-
stito la security rilevante da un parte-
cipante del mercato che la possiede e
la vende al prezzo di mercato corrente
ad un altro partecipante di mercato.
• Fase 2: Restituzione delle Secu-
rities in Prestito. Se il periodo di pre-
stito termina o il prestatore reclama
le security, Michael deve restituire la
security presa in prestito. A tal scopo,
acquista il numero richiesto di securi-
ty al prezzo di mercato corrente (più
basso) coprendo o facendo “short co-
vering” sul mercato.
Lo short seller inizia una vendita
short perché si aspetta una diminu-
zione di prezzo e vuole trarne profitto.
Se i prezzi cadono tra il momento del-
la vendita ed il momento del buy-in,
Michael trarrà un profitto da questa
transazione, profitto che risulta dalla
differenza di prezzo. Nel caso opposto
(con i prezzi in salita) c’è una perdi-
ta. Le vendite short possono essere
usate da una parte per fare hedging
sulle posizioni di security esistenti. Gli
investitori istituzionali, come le com-
pagnie assicurative e i fondi pensio-
nistici, ad esempio, gestiscono la loro
allocazione con l’aiuto di futures per
poter evitare la liquidazione sul bre-
ve termine delle posizioni per motivi
normativi o di costo. Un secondo mo-
tivo per le posizioni short è l’uso dei
trend verso il basso. Lo short selling
serve da strumento speculativo per
trarre profitto dai prezzi in caduta. Secondo uno studio
della Scuola di Finanza & Management di Francoforte, c’è
stata una media di 750 posizioni short al giorno sul mer-
cato azionario europeo fra gennaio 2013 e gennaio 2015,
I mercati bear sono durati per una media di 34 mesi in passato, causando un calo di prezzo di 59% in media.
T1) Mercati bear storici sul mercato azionario
Fonte: Morgan Stanley
A differenza delle vendite short coperte, rappresenta-
no la stessa transazione, ma lo short seller non possiede
le security al momento della vendita, nemmeno in pre-
stito. I rischi di queste transazioni sono maggiori. Perciò,
lo short seller deve obbligatoriamente fare attenzione ed
essere in grado di consegnare le security della vendita
short esattamente alla data prefissata.
Vendite short non coperte
Trarre profitto dai prezzi in cadutaPer non dover venire bloccati da un potenziale mercato
bear e anche per trarre profitto dai prezzi in caduta, investito-
ri e trader dovrebbero avere familiarità con lo short selling.
Transazioni di questo genere venivano già operate alla bor-
sa di Amsterdam nel 17º secolo. Negli Stati Uniti, sono stati
usate in maniera estensiva per oltre 100 anni. Ma cosa c’è
dietro esattamente? Una vendita short è la pratica di merca-
to di vendere uno strumento finanziario che non è proprietà
del venditore al momento della transazione. In inglese si può
quindi parlare di “short selling”. Una vendita short coperta
viene portata avanti essenzialmente in due fasi:
• Fase 1: Vendita di Securities in Prestito. Immagi-
nate che Michael sia lo short seller. Si aspetta una
COVERSTORY 17
ed il trend puntava in salita. Gli hedge fund in particolare,
che compongono circa i tre quarti di tutte le vendite short,
usano lo short business per accaparrarsi opportunità su
mercati differenti. A proposito: tutte le posizioni di vendita
nette, che compongono oltre lo 0,5% del volume di share
in sospeso, possono essere facilmente consultate on-line
all’indirizzo www.bundesanzeiger.de.
Trading per investitori privatiLo short selling tradizionale è soggetto a diverse re-
golamentazioni legali e restrizioni normative a seconda
della nazione, quindi non tutte le security sono disponibili
per lo short selling. Durante la crisi finanziaria globale, lo
short selling finì sotto accusa poiché era uno dei co-re-
sponsabili per il declino degli stock bancari e dei bond go-
vernativi delle nazioni più deboli dell‘eurozona. Lo short
selling di equity e senza fondi (vedi infobox) ed il debito
sovrano oltre ai relativi Credit default swaps (CDS) sono
stati proibiti in Germania dal luglio 2010. Nel novembre
2012, il bando nazionale è stato sostituito da una norma-
tiva europea. Questa stipula inoltre che le vendite short
coperte devono essere riportate all’autorità del mercato
finanziario e anche che le grosse posizioni devono essere
rese pubbliche. I trader privati come Michael, che voglio-
no fare vendite short direttamente delle azioni, devono
perciò chiedere al proprio broker quali sono le security
che si trovano sulla cosiddetta shortlist e che possono
essere accumulate.
Ma è anche più semplicePer trasformare i prezzi in caduta in
profitti, Michael ora ha accesso a molti
altri strumenti di trading: oltre al clas-
sico short selling, futures e opzioni, i
trader possono usare i certificati con
leverage, i warrants, CFD o short ETF
che coprono praticamente tutti i mer-
cati. I Contracts for Difference (CFDs)
sono strumenti finanziari che tengono
traccia dei cambiamenti di prezzo di
qualsiasi asset (stock, indici, commo-
dity, valute, criptovalute, ecc.) con rap-
porto 1: 1. Una differenza essenziale
con gli altri derivati i CFD non vengo-
no tradati sulle borse, viene piuttosto
concluso un accordo diretto con il bro-
ker. Il vantaggio chiave dei CFD è che i
trader possono diversificare i loro por-
tafogli e gestirli in modo più efficiente
grazie al margine basso. Invece di pa-
gare il valore completo della posizio-
ne, come nel normale stock trading, con i CFD è sufficiente
depositare solo una frazione del valore sotto forma di mar-
gine presso il broker. Quindi con i CFD si può fare trading
su una certa performance di prezzo del sottostante senza
possederlo fisicamente. Questo significa che Michael può
facilmente fare affidamento sui prezzi in caduta, cosa che
di solito non è possibile nel normale stock trading. Tramite
la borsa o direttamente con l’emittente, si può fare trading
anche con certificati di investimento o certificati con levera-
ge, i quali traggono anch’essi beneficio dai prezzi in caduta.
Ad esempio, per un prodotto knockout, Michael paghereb-
be solo parte del prezzo del sottostante ma parteciperebbe
completamente alla sua azione di prezzo. La parte per la
quale lui è attivo è la differenza fra il prezzo attuale del sot-
tostante e il prezzo di acquisto. Con un prodotto knockout
o su corsi in caduta, l’emettitore vende short l’asset sot-
tostante. In caso di factor certificate, è meglio se il movi-
mento verso il basso è continuo e dinamico per poter trarre
vantaggio dai benefici dello strumento. Con le fluttuazioni
più grosse, sono meno idonei a causa dell’effetto di base.
Una buona condizione per trarre profitto dai futuri cali di
prezzo con i warrant è una volatilità implicita bassa. Poi i
warrant sono di solito relativamente economiche. Se c’è
un movimento dinamico verso il basso, la volatilità impli-
cita aumenta e Michael ottiene il doppio dei benefici: da
una parte, dalla perdita di prezzo e, dall’altra, dall’aumento
della volatilità che aumenta il valore equo. Naturalmente ci
sono altri strumenti che possono trarre beneficio dai prezzi
Storicamente i guadagni più forti si sono verificati nei mercati bear piuttosto che in quelli bull. Il grafico mostra il DAX dal 1999. I giorni positivi con una performance superiore al 4% sono contrassegnati in verde.
F1) I recuperi più forti si verificano nei mercati bear
Fonte: www.tradesignalonline.com
COVERSTORY1818
in caduta senza leva finanziaria. Questi includono, ad esem-
pio, i certificati di reverse index o reverse bonus. I primi
illustrano le performance degli indici in maniera inversa:
livelli di indice in caduta aumentano il prezzo del certificato
e viceversa. Con questi prodotti, Michael ha più probabilità
di trarre beneficio dai mercati in caduta o di fare hedging
del suo portafoglio sul breve termine se si aspetta dei de-
clini di prezzo in termini degli stock per i quali detiene già
delle posizioni long. Un’altra opzione è rappresentata dagli
Exchange Traded Funds (ETF). Questi sono fondi per indici
oggetto di trading in borsa che tengono traccia di un indice
con un rapporto 1:1. Con gli short ETF, Michael può scom-
mettere sugli indici in caduta oppure usarli come hedging
per il suo portafoglio esistente. Incidentalmente, gli short
ETF sono disponibili anche con leverage. Prima di prendere
una decisione di trading, i trader e gli investitori dovreb-
bero, tuttavia, affrontare le questioni del funzionamento e
dei fattori che influenzano i prodotti menzionati in modo da
evitare ogni tipo di brutta sorpresa. Perché, a prescindere
da long o short, il rischio si aggira ovunque.
Il profitto è limitato, il rischio no!Dato che il prezzo dello stock può cadere fino a zero nei
casi estremi, il guadagno teorico in una vendita short diret-
ta è limitato sin dall’inizio. I rischi, tuttavia, sono illimitati,
poiché il prezzo di uno stock oggetto di short selling non ha
tetto. Per poter gestire tali rischi nella pratica, il broker si af-
fida (sul trading di azioni diretto) alle cosiddette margin call.
Così facendo, chiede allo short seller di depositare contante
aggiuntivo come collaterale quando i prezzi aumentano. Se
non rispetta la richiesta, la posizione short verrà liquidata
forzatamente. Tuttavia, le perdite potenziali che eccedono
l’importo pagato non possono sempre essere evitate, spe-
cialmente nel caso di movimenti di mercato estremi come
la short squeeze (vedi infobox). Per i derivati come knockout
o CFD, non c’è obbligo di effettuare pagamenti aggiuntivi.
Qui la perdita massima è limitata al capitale pagato.
Mercato bull contro mercato bearPrima di usare le strategie short, è consigliabile com-
prendere le differenze fra mercati bull e bear. I mercati
La transizione da un mercato bull ad uno bear può essere determinata utilizzan-do 30 tecnici e analisi sulla formazione. Strumenti semplici, come la MA a 40 settimane (linea dei 200 giorni), forniscono servizi preziosi. La posizione del corso e la direzione dell’inclinazione della smoothing line servono come filtro bull-bear. Il grafico mostra, in base alle principali informazioni importanti del passato, che la rottura della linea a 200 giorni è un segnale di avviso importante.
Fonte: www.tradesignalonline.com
F2) MA sui massimi importanti del mercato azionario
www.traders-mag.it 01.2019
COVERSTORY 19
azionari sono noti per avere una predilezione long. Que-
sto significa, sul lungo termine, che ripagheranno quegli
approcci che, nell’eventualità di battute d’arresto del prez-
zo, puntano ad un trend verso l’alto nel mercato aziona-
rio. Una strategia di base che dovrebbe essere familiare
a qualsiasi trader è la strategia buy-the-dip, la quale sfrut-
ta questa caratteristica. Michael si domanda se ci sia una
differenza fra i mercati bull e bear, dopotutto, le emozioni
giocano un forte ruolo sui mercati azionari. E lui ha buon
naso per questo: di contrasto ai mercati bull, i mercati bear
sono molto più “radicali” nella loro espressione, sia sul-
la scala temporale che su quella dei prezzi. Ciò può esse-
re spiegato facendo ricorso a dei meccanismi psicologici
(paura e panico). Dall’altra parte, le fluttuazioni di prezzo
sono anch’esse molto più pronunciate rispetto ad un trend
verso l’alto. Un buon sostegno qui sono gli indici di vola-
tilità come VDAX o VIX, i quali in termini semplici misura-
no la paura dei partecipanti del mercato. La cosa speciale
dei mercati bear è che, come ci si può aspettare, produco-
no non solo i declini più pesanti, ma anche le risalite più
forti. La figura 1 lo dimostra in maniera impressionante.
Raffigura il DAX dal 1995; in verde sono contrassegnate
le giornate di trading che hanno generato un aumento di
oltre il 4%. Le caratteristiche differenti rendono necessaria
una pianificazione: è ora il momento di sfruttare i recuperi
a breve termine con gli ingressi short, seguendo il motto
“Sell the Rally”. Gli stop non dovreb-
bero essere troppo stretti a causa del-
la maggiore volatilità.
Mezzi semplici per la strategia shortL’analisi tecnica offre molte oppor-
tunità di miglioramento e, soprattutto,
offre la possibilità di rendere siste-
matico il tempismo delle decisioni di
trading. Strumenti semplici ma estre-
mamente utili per la differenziazione
fra mercati bull e bear sono le medie
mobili (MA) e gli oscillatori. Per il no-
stro trader principiante Michael, que-
ste sono vecchie conoscenze. Ma egli
si domanda come poterle combinare.
È semplice: mentre le medie mobi-
li indicano la direzione del trend, gli
oscillatori forniscono informazioni
sullo stato di overbought o oversold
a breve termine del mercato. La figu-
ra 2 mostra, sulla base delle principali
informazioni importanti del passato,
che la rottura della linea a 200 giorni
rappresenta un importante segnale di avviso. Se la linea
media poi ritorna giù, il mercato si rivela tecnicamente
come mercato bear. Dall’altra parte, l’uso delle MA può es-
sere applicato al mercato in generale per fare hedging sui
rischi di deposito o per speculare su una continuazione del
trend verso il basso. Come filtro di trend, tuttavia, anche
le MA permettono di effettuare uno screening semplice ed
efficace dei candidati sia long che short. Questo perché,
a prescindere dal mercato bull o bear, ci saranno sempre
certi stock o settori che mostrano forza o debolezza e per-
ciò da una parte offrono delle opportunità, e dall’altra assi-
curano una diversificazione del deposito.
“Sell the Rally” nella praticaMichael ha compreso tutto questo, ma continua dicen-
do: come devono essere usati esattamente due indicatori
per fare soldi nei mercati short? In termini semplici: dopo
la rottura di un trend verso l’alto, nel senso di struttura
classica del trend, che consiste di impulsi e correzioni, e
poi di nuovo recuperi, che spesso terminano nella fascia
delle linee medie. Ci sono delle opportunità di ingresso
per lo short seller che abbiano un buon rapporto rischio/
ricompensa (CRR). Per mostrare un sistema di base sem-
plice, combiniamo qui un oscillatore (Relative Strength In-
dex, in breve: RSI) con la linea a 200 giorni per trovare dei
punti di ingresso sul lato short. La famosa strategia “buy
Si può vedere il downtrend nell’anno 2008. All’inizio dell’anno, venne spezzata la linea a 200 giorni (linea verde), che iniziò a mostrare un trend in caduta (linea rossa) poco più tar-di. Alla fine di aprile 2008, l’RSI raggiunse il segno 60 e soddisfò tutte le condizioni per un ingresso short (linea rossa verticale). Il trade fu trattenuto fino ai primi di ottobre e chiuso dopo aver raggiunto la soglia RSI inferiore (linea verticale verde).
F3) “Sell the Rally” sul DAX
Fonte: www.tradesignalonline.com
www.traders-mag.it 01.2019COVERSTORY2020
the dip” viene qui capovolta. Le seguenti condizioni devo-
no essere soddisfatte per un ingresso short:
• Prezzo di chiusura sotto la linea a 200 giorni.
• Linea a 200 giorni in caduta.
• RSI oltre 60.
Come con qualsiasi altra strategia, l’uscita è quella che
in ultima analisi decide il successo o il fallimento. Per poter
creare un’uscita logica ma senza complicazioni dalla posi-
zione short, si applica la seguente regola:
• Il prezzo di chiusura deve essere superiore del 10%
alla linea dei 200 giorni,
oppure
• Lo RSI attraversa il segno 20 dal basso verso l’altro.
La figura 3 mostra come potrebbe verificarsi uno short
trade. Qui si può vedere un movimento verso il basso
nell’anno 2008. All’inizio dell’anno venne infranta la linea
a 200 giorni, che iniziò a mostrare poco più tardi una ten-
denza in caduta. Alla fine di aprile 2008, l’RSI raggiunse il
segno 60 contrassegno e soddisfò tutte le condizioni per
un ingresso short (linea rossa verticale). Il trade venne
trattenuto fino agli inizi di ottobre e chiuso dopo aver rag-
giunto la soglia RSI inferiore. Naturalmente, ci sono molti
metodi alternativi per definire l’uscita, ad esempio utiliz-
zando le MA con delle impostazioni di periodo più brevi o
con trailing stop basati sulla volatilità come la Supertrend.
ConclusioneSia che lo short selling venga fatto per scopi di hedging
o di speculazione, questo offre molti benefici al mercato
in generale. Ad esempio, i partecipanti di mercato che
anticipano i declini di prezzo di uno stock e lo vendono
short forniranno al mercato delle informazioni importanti
sul fatto che una security potrebbe essere sopravvalutata.
Perciò, gli short seller apportano un contributo profondo
all’apprezzamento del mercato e allo stesso tempo contri-
buiscono alla liquidità, sia quando vendono le security che
quando successivamente le coprono. L‘abilità di rendere
short certi segmenti di mercato inoltre fornisce una risorsa
preziosa dal punto di vista della gestione del rischio e della
diversificazione. Dopotutto, ci sono certe security, settori
o sotto-mercati in ciascuna fase di mercato che offrono
delle opportunità short, rendendo in primo luogo possi-
bili strategie come lo spread trading. Investitori e trader
dovrebbero perciò focalizzarsi sullo short selling e usare
attivamente questo strumento prezioso con la giusta ge-
stione del rischio.
Una short squeeze si verifica quando il prezzo di una
security aumenta in modo massiccio, poiché la richiesta
sul mercato è estremamente alta. Questo caso è special-
mente vero quando devono essere chiuse (coperte) gros-
se posizioni short. Come appena descritto, gli short seller
insistono che il prezzo di mercato di una security debba
cadere. Se succede la cosa opposta, tutti quanti saranno
sottoposti ad una maggior pressione per chiudere la po-
sizione non coperta con l’aumento del prezzo, poiché le
perdite derivanti dalla posizione short si fanno sempre
più grandi. Per poter coprire le loro posizioni, gli short
seller devono acquistare la security sottostante, cosa che
tuttavia, aumenta ulteriormente la pressione sul prezzo.
È esattamente questo fatto che può portare ad una spira-
le di ulteriori margin call, aumento degli acquisti (cove-
ring) e di conseguenza, alla continuazione dell’aumento
di prezzo, gettando così altra benzina sul fuoco. Una short
squeeze storica della varietà più estrema è stata osserva-
ta nell’ottobre 2008, quando il prezzo delle normali azioni
Volkswagen salì di quasi il 400% nel corso di due giornate
di trading a causa delle short sale: dal prezzo di chiusura
del 24 ottobre 2008 a 210,85 euro fino al 28 ottobre 2008,
Short Squeeze - L’incubo di ogni short seller
con una quota intraday temporanea di 1005 euro. Il grafi-
co mostra in maniera impressionante i rischi che posso-
no essere una minaccia nei casi estremi. Il rischio di una
short squeeze è particolarmente alto per gli stock con un
rapporto short interest alto. Lo short interest descrive la
proporzione di share short selling rispetto al numero to-
tale di share rilevanti. Il motivo: più short sale sono state
fatte per uno stock particolare e minore è il volume di
trading giornaliero, più sarà difficile per gli short seller
recuperare le share dello short selling.
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lungo termine. Un’altra novità è il trailing stop, uno degli
strumenti più importanti nella gestione del rischio, che
migliora l’efficienza del trading. Il Times & Sales List è ora
disponibile anche per i mercati azionari e i mercati valutari
criptati. Mostra il momento in cui è stato eseguito il trade,
se si trattava di un acquisto o di una vendita, il prezzo e il
volume del trade.
Queste informazioni possono aiutare a stimare il nu-
mero di acquirenti e venditori attualmente sul mercato,
così come il volume totale dei trade.
Sito web: www.robomarkets.de
La Commerzbank sta tecnicamente facendo un passo
avanti nel settore dei certificati. Dopo che il sito web www.
zertifikate.commerzbank.de è stato riprogettato alla fine
del 2016, la ricerca del prodotto ora appare sotto una nuo-
va luce. In particolare, si è rivolta l’attenzione verso l’au-
mento della velocità e il miglioramento della praticabilità.
La ricerca è molto veloce, si aggiorna automaticamente
ed è comodo tanto sullo smartphone quanto sul desktop.
Inoltre, è stata rivista la struttura dei collegamenti. Indipen-
dentemente da quale fase di ricerca ci troviamo, è sempre
possibile, ad esempio, copiare il link e condividerlo con un
amico. È quindi possibile aprire il link
e vedere esattamente le impostazioni
di ricerca selezionate in precedenza.
Su www.zertifikate.commerzbank.
de/product-search c’è la nuova ricerca.
Sito web: www.zertificates.com-
merzbank.de
RoboMarkets estende le funzio-
nalità di R-TraderTerminal e del suo
Strategy Builder, rispondendo al
feedback dei clienti. In Strategy Buil-
der è ora possibile confrontare i valori
degli indicatori con gli stessi parame-
tri per barre diverse.
C’è anche uno strumento di appro-
fondimento di mercato che consente
di tracciare anche il più piccolo mo-
vimento di prezzo, fornendo così una
dettagliata previsione del mercato. Lo
strumento può essere utilizzato per
prevedere i momenti esatti in cui apri-
re e chiudere posizioni di strategia a
Notizie dal mondo della tecnologia
Nuovi prodotti
Commerzbank
Due strumenti di trading sono stati aggiunti al trading
store WH SelfInvest. Volume Profile è uno strumento gra-
fico avanzato che illustra l’attività di trading in un periodo
di tempo a livelli di prezzo specifici. L’indicatore Volume
Profile traccia un istogramma sul grafico, indicando livelli
di prezzo significativi in base al volume. Il Volume Profile
può essere utilizzato solo per i mercati, come i future, in
cui è disponibile un volume rappresentativo. L’indicato-
re “Time Price Opportunities”, disponibile anche in Na-
noTrader, segue un concetto simile, tuttavia, può essere
utilizzato anche per strumenti quali CFD o Forex, che non
hanno un volume rappresentativo. Time Price Opportuni-
ties è un avanzato strumento per la creazione di grafici,
progettato per determinare e valutare il valore di mercato
mentre si evolve nel corso della giornata. È stato svilup-
pato da J. Peter Steidlmayer, un trader del Chicago Bo-
ard of Trade (CBOT), sotto il nome di “Market Profile”.
Time Price Opportunities crea un istogramma nel grafico
per mostrare livelli significativi basati sull’evoluzione dei
prezzi. L’indicatore confronta il prezzo (la variabile) sull’as-
se verticale con il tempo (la costante) sull’asse orizzontale
per creare una distribuzione nel periodo selezionato. Time
Price Opportunities può essere visualizzato sia nel grafico
principale che in una sottofinestra. Entrambi gli strumenti
visualizzano informazioni importanti come il Point of Con-
trol (POC) e la Value Area (VA). Ciò consente ai trader di
prendere decisioni intelligenti in merito agli obiettivi di
ingresso, stop e profitto.
Sito web: www.whselfinvest.de
Il nuovo strumento di GKFX, l’airtrader, calcola la pro-
babilità di azione dei prezzi in tempo reale, tenendo conto
delle volatilità implicite. Mentre in passato erano possi-
bili solo previsioni basate sui prezzi storici delle azioni,
TOOLS 23
GKFX
l’applicazione può ora calcolare le probabilità dinamiche
basate su un’istantanea attuale del rispettivo mercato. Per
la prima volta, chiunque voglia investire nel Forex e nei
CFD o tradare con essi può persino determinare le pro-
babilità dei movimenti dei prezzi. L’airtrader calcola circa
5000 scenari in tempo reale. Ha la capacità di rispondere
in modo dinamico e in tempo reale al cambiamento delle
condizioni di mercato. Se il prezzo di un prodotto finan-
ziario è noto e si conoscono anche altri fattori come la
scadenza, l’interesse e il prezzo di esercizio di altri derivati
quotati sullo stesso sottostante, è possibile calcolare le
probabilità di prezzo. I dati ottenuti possono quindi essere
combinati tra i prodotti, poi importati direttamente nella
piattaforma di trading MetaTrader dell’utente e qui indivi-
dualmente regolati e modificati.
Vari webinar e video esplicativi sull’airtrader sono di-
sponibili su www.getairtrader.de.
Sito web: www.getairtrader.de
STRATEGIES24 www.traders-mag.it 01.201924
Faik GieseFaik Giese è un programmatore, consulente e trader. Su www.sustainable-successful-traden.com e www.tradingeducationcenter.com offre un pro-gramma completo di formazione e tutoraggio per principianti e professionisti. Il suo punto di forza è il trading sistematico di azioni e opzioni.
» In questa serie di articoli viene mostrato un modello grafico con andamento regolare che con l’aiuto di una semplice
procedura consente innanzitutto l’identificazione e la programmazione oggettiva del modello, e un’analisi successiva.
Mentre nelle sezioni precedenti è stata analizzata la formazione di candele con ombre lunghe e false accelerazioni (TRADERS’
05 e 12 del 2018, disponibili nello Shop nel sito www.traders-mag.it), in questa sezione verrà affrontata anche una variante del
cosiddetto triangolo dinamico.
Parte 3 - Triangolo dinamico
Diventa il Maestro degli Schemi
Classificazione del triangolo dinamico Il triangolo dinamico è uno dei cosiddetti “trend conti-
nuation patterns”. A differenza dei modelli esaminati nelle
parti 1 e 2, esso si sviluppa molto più velocemente, e per
questo può essere identificato con più facilità. Di conse-
guenza, in base alla definizione utilizzata di seguito, può
emergere già solo dopo due settimane (dieci giorni di tra-
ding). Al contrario, i movimenti laterali durano almeno 20
giorni di trading (un mese), prima di poter identificare una
candela con ombre lunghe o una falsa accelerazione.
È stato identificato un triangolo dinamico nelle azioni di amazon.com. Il punto H corrisponde a 90 giorni dal momento della sua comparsa e guida il movimento laterale, che può durare tra i 10 e i 30 giorni. Il movimento laterale è completato con la comparsa di un Pivot High nel punto P, che viene definito da tre apici inferiori a destra e a sinistra di P.
F1) Triangolo dinamico su amazon.com (Simbolo: aMZN)
Fonte: www.tradestation.com
STRATEGIES 25
Per tracciare delle linee di tendenza valideè preferibile non tracciare le linee rette e
iniziare solo con lo sfondamento dell’apice del punto P (con un centesimo aggiuntivo).
Anche la durata massima del triangolo dinamico in 30
giorni di trading differisce chiaramente da entrambi i model-
li delle parti 1 e 2. Essi sono infatti molto più alti, 80 giorni
(candela con ombre lunghe) e 60 giorni (falsa accelerazione).
Il motivo per cui la formazione qui esaminata porta l’ag-
gettivo di “dinamico”, viene illustrato
di seguito.
La formazione del triangolo dinamicoLa figura 1 mostra un tipico triango-
lo dinamico, così come emerso nel cor-
so del trading delle azioni Amazon.com
ad aprile 2017. Dopo un incremento
dei prezzi, il punto H, che attualmen-
te è al massimo degli ultimi 90 giorni,
avvia un movimento laterale. Il Punto
P, giorno di formazione dell’apice, cor-
risponde al Punto T, ovvero il minimo
del movimento laterale.
Il punto P segna il cosiddetto “Pi-
vot-High”. Viene definito in questo
modo in quanto sia la destra x che la
sinistra y sono più bassi del punto toc-
cato dal punto P. Nella seguente anali-
si, il punto P Pivot ha sempre almeno
la forza x e y pari a tre, altrimenti il
triangolo non viene identificato. Nella
figura 1 si trovano a destra ed a sini-
stra del punto P quattro rispettive di-
verse altezze. Il criterio del punto Pivot
viene in questo modo soddisfatto.
La formazione del triangolo dina-
mico presuppone anche che il massi-
mo toccato da P sia inferiore al massi-
mo del punto H e, in base al Pivot High
emergente dal punto PT, superiore al
punto più basso T del movimento late-
rale. Se si collega con una retta il punto
H all’apice del punto P e il punto più
basso T con il punto PT, si ottiene ogni
volta un triangolo. Esattamente questo
restringimento dell’andamento porta spesso ad un forte
movimento dei prezzi, da qui il termine “dinamico”. In so-
stanza, il triangolo dinamico non è altro che un movimento
laterale, in cui la volatilità diminuisce sempre di più, fino a
che non si giunge ad un movimento dinamico dei prezzi.
Partendo dalla figura 1, dopo aver identificato il movimento laterale e formato il punto P, viene posizionata sul primo una griglia. Verificando in seguito se nelle rispettive caselle sono presenti i prezzi oppure no, per definire e valutare il modello del grafico in modo oggettivo. I seguenti criteri si applicano a un triangolo dinamico: il campo B1 non è posto sull’apice. L’a-pice del punto B è situato nelle seguenti caselle: D1, D2, E1 o E2. La candela più bassa, che si sviluppa dopo l’apice del punto P, non si trova nelle caselle D5 o E5. Un ingresso si verifica non appena l’apice del punto P viene superato di almeno un centesimo.
F2) Amazon.com con griglia per l’identificazione del modello
Fonte: www.tradestation.com
STRATEGIES26 www.traders-mag.it 01.201926
Sulla base di un conto di 100.000 dollari USA e un rischio di 1.000 dollari USA per operazione, viene mostrato lo sviluppo del profitto di una strategia long, la cui entrata si basa sul pattern grafico del triangolo dinamico.
F3) Curva della performance
Fonte: www.tradingeducationcenter.com
Definizione del punto di ingresso
La variante mostrata nella figura 1, che collega con una
retta l’apice dei punti H e P, suggerisce che il punto di in-
gresso corrisponde allo sfondamento della linea retta. Qui,
tuttavia, è presente un ostacolo: come bisogna comportarsi
se ci sono apici tra i punti H e P che si trovano al di sopra
della linea retta, anche se sono al di sotto dell’apice del
punto H?
Questa difficoltà, ovvero tracciare delle linee di tenden-
za valide, si può superare con facilità non tracciando le li-
nee rette e iniziando solo con lo sfondamento dell’apice del
punto P (con un centesimo aggiuntivo). La figura 1 mostra
questa situazione.
Identificazione del modello con l’aiuto di una grigliaPer una oggettiva identificazione del triangolo dinami-
co, nel momento in cui il Punto P viene identificato come
Pivot High, è necessario creare una griglia cinque x cinque
sul movimento laterale (figura 2). L’altezza di ogni campo
corrisponde a un quinto della differenza tra l’apice del pun-
to H e il punto più basso del punto T. La larghezza dei cam-
pi può variare di un giorno se la durata del periodo non è
esattamente divisibile per cinque.
Il triangolo dinamico viene adesso identificato solo tra-
mite i seguenti criteri, i quali devono essere soddisfatti in
aggiunta alle condizioni già illustrate:
1. Nel campo B1 non si trova nessun apice.
2. L’apice del punto P si trova nelle seguenti caselle:
D1, D2, E1 o E2.
3. La candela più bassa, che si sviluppo dopo l’apice
del punto P, non si trova nelle caselle D5 o E5.
La combinazione di tutti e tre i criteri garantisce che
l’andamento dei prezzi all’interno del movimento laterale si
restringa ulteriormente.
Svolgimento dell’indagineCome caso di studio verranno utilizzati i titoli presenti
nel Nasdaq-100 il giorno 24 novembre 2017. Il periodo di
tempo anteriore fino al 1 gennaio 2003 è in fase di analisi.
Sono state appositamente scelte le azioni del Nasdaq-100
in quanto si comportano in modo più dinamico rispetto,
ad esempio, alle azioni appartenenti all’indice S&P-100.
L’ingresso avviene nel momento in cui il prezzo dell’azione
supera di almeno un centesimo il punto Pivot P.
Lo Stop alle perdite viene posto al di sotto del prezzo di
ingresso ed è tre volte l’Average True Range (ATR) calcola-
to negli ultimi 21 giorni. Il valore della posizione è calcola-
to in modo tale che durante l’intero periodo non andranno
persi più di 1.000 dollari per trade nel caso in cui si raggiun-
ga lo stop. La dimensione del conto è stimata in 100.000
di dollari. Si prendono in considerazione gli slittamenti e
le commissioni con un centesimo ciascuno per l’entrata e
Strategy snapshot
Nome della Strategia:
Tipo di Strategia:
Orizzonte temporale:
Setup:
Entrata:
Stop-Loss:
Trailing Stop:
Uscita:
Gestione rischio e capitale:
Numero medio di segnali:
Triangolo dinamico
Monitoraggio delle tendenze su grafico giornaliero
Da 3 giorni a 5 settimane
Triangolo dinamico a schema grafico; solo long
All’accelerazione tramite il punto di rota-zione + 1 centesimo
3xATR(21) sotto il prezzo d’ingresso
5x ATR(21) al di sotto del valore massimo giornaliero; regolazione della tacca di stop solo verso l’alto
Stop loss o Trailing Stop
Per ogni operazione su un conto da $100.000 con un rischio di $1.000; le vin-cite non vengono reinvestite
Circa 16 segnali all’anno su 100 azioni (0,16 segnali all’anno su 1 azione).
STRATEGIES 27
La tabella riporta i risultati del triangolo dinamico da gennaio 2003 al 24 novembre 2017. Il listino utilizzato è stato quello dei titoli Nasdaq-100 alla fine del periodo. Si è tenuto conto di uno scostamento dell’uno per cento e di una commissione dell’uno per cento per pagina, nonché di un conto margin eligible di 100.000 dollari USA. Lo stop è tre volte l’ATR(21) al di sotto del livello di entrata e il rischio per operazione è di 1.000 dollari USA. Gli utili non vengono reinvestiti. Cinque volte l’ATR(21) è usato come stop ricorrente.
T1) Statistiche delle performance
Fonte: www.tradingeducationcenter.com
l’uscita (vale a dire un totale di quattro centesimi). Inoltre,
si assume un conto marginale che richiede un deposito di
almeno il 25% del valore per posizione azionaria. I profit-
ti non vengono reinvestiti per identificare più facilmente il
rapporto profitto/rischio.
Come stop ricorrente per coprire i profitti è stato inseri-
to un quintuplo dell’ATR (21) partendo dall’alto.
Risultati per il triangolo dinamicoLa tabella 1 mostra la valutazione statistica della strate-
gia, la figura 3 lo sviluppo della performance simulata. Con
un tasso di successo di poco sotto il 44% e un rapporto tra
profitto medio e perdita di 3:1, la stra-
tegia presenta cifre chiave che sono
tipiche di strategie molto positive. In
confronto alla candela e alla falsa ac-
celerazione, il modello non si verifica
molto spesso: la frequenza del trading
è inferiore di circa il 33% rispetto alle
false accelerazioni.
Come nelle parti 1 e 2, le maggiori
riduzioni di prezzo nella dinamica dei
prezzi, come ad esempio nel 2018 e
tra agosto 2015 e febbraio 2016, coin-
cidono con fasi di forte concentrazio-
ne del mercato azionario generale. Il
calo dei prezzi nello sviluppo del por-
tafoglio nel giugno 2017 è attribuibile
al fatto che, in questa data, in seguito
ad un brusco calo dei prezzi dei beni
tecnologici, la maggior parte delle po-
sizioni aperte venne venduta contem-
poraneamente allo stop loss e così
venne persa una parte dei profitti. In
generale, l’utilizzo del modello grafi-
co aiuta a muoversi in un modello di
mercato ordinato.
Nonostante queste fasi negative, si
può affermare che il triangolo dinami-
co, siccome formatosi con i criteri pre-
sentati nel periodo di test, rappresenta
una interessante opzione per il trading di azioni con periodi
tra i 3 e 40 giorni.
Conclusione In base alle condizioni di mercato, il triangolo dinamico
ha ovviamente un vantaggio matematico che è a volte più
grande e a volte più piccolo. Nelle fasi di forte ribasso (Bear
market), bisognerebbe evitare di fare trading. Il triangolo
dinamico è ideale per completare il quadro dei grafici. Per-
ché consente il trading nei brevi movimenti laterali, è può
servire al trading in combinazione con i due modelli prece-
dentemente esposti.
Per una oggettiva identificazione del triangolo dinamico è necessario creare
una griglia cinque x cinque sul movimento laterale.
STRATEGIES28 www.traders-mag.it 01.201928
ni. Allora dovreste comunque emettere le vostre azioni al
prezzo di 64 euro. Il call writing porta quindi ad una limita-
zione del massimo profitto (Cap). Naturalmente, il premio
sull’Opzione rimarrà a voi. Ciò significa che non avreste
guadagnato di più, secondo il prezzo base 64 euro + 2,15
euro (215 euro di sovrapprezzo / 100 azioni), per prezzi su-
periori a 66,15 euro senza aver venduto le opzioni. Solo se
il prezzo delle azioni aumentasse di oltre l’undici per cento
entro il termine delle opzioni di acquisto vendute, si gua-
dagnerebbe di più senza il writer-business.
Implementazione dei certificati di scontoForse avete già notato la somiglianza della struttura con le
caratteristiche di un certificato di sconto. Acquistandone
Alexander MantelAlexander Mantel viene considerato un esperto in derivati. Oltre alla sua attività di trader indi-pendente e autore freelance, fornisce consu-lenza legale sullo sviluppo di nuovi prodotti e piattaforme di trading. Mette la sua esperienza a disposizione non solo di banche e broker, ma anche di investitori in coaching individuale.
Parte 4 - Covered Call Writing con certificati di sconto
» Molti investitori non hanno (ancora) la possibilità di
tradare sulle borse dei future o addirittura di sottoscrivere
opzioni. Se anche voi appartenete a questa categoria, avete
ancora indirettamente la possibilità di utilizzare alcune delle
strategie professionali dei trader di opzioni. Dopo tutto,
molti prodotti d’investimento preesistenti non sono altro
che costruzioni di opzioni garantite. Questa parte introduce
una strategia molto comune: Covered Call Writing.
Covered Call Writing ClassicaLa Covered call writing presuppone che il titolo sottostante
si trovi (in quantità sufficiente) nel proprio portafoglio o
che sia stato acquistato contemporaneamente alla vendita
delle opzioni. Quando si tradano opzioni su un mercato
a termine, un contratto di solito dà diritto all’acquisto di
100 azioni. Nella maggior parte dei casi, la sottoscrizione
di contratti call (completamente coperti) sul vostro stock di
azioni richiede che abbiate almeno 100 di esse. Ad esem-
pio, se si possiedono 100 azioni Daimler il 26 luglio 2018 e
si prevede che il titolo si sposti lateralmente nei prossimi
dodici mesi, per cui non ci si aspetta un aumento significa-
tivo del prezzo, si potrebbe sottoscrivere un contratto call
su Daimler con un prezzo di esercizio di 64 dollari (distanza
dal prezzo dell’azione: 7,6%) e durata fino al 21.06.2019.
Questo garantirebbe un premio di 215 euro (2,15 euro x
100). Annualmente, questo equivale ad un rendimento di
circa il quattro per cento sul valore delle vostre azioni. Qual
è il rischio a questo punto? Il rischio è che il valore delle
vostre azioni si riduca significativamente, in ogni caso lo
sopportate comunque, anche se non vendereste le opzio-
ni. Teoricamente, tuttavia, la vostra valutazione potrebbe
essere stata troppo pessimista, e ci sarà un forte aumento
del prezzo delle azioni Daimler durante la vita delle opzio-
Lucrativo a tutto tondo
STRATEGIES 29
limitata contro le perdite di prezzo. Solo se il prezzo del
sottostante alla fine del periodo è inferiore al prezzo di in-
gresso, si verificheranno delle perdite. Ma queste saranno
comunque inferiori a un investimento diretto.
EsempioCome per il covered call writing, consideriamo nuovamen-
te il titolo azionario Daimler come sottostante. Ipotizzan-
do, come il trader di opzioni nell’esempio precedente, che
il prezzo del titolo sia stagnante nei successivi 12 mesi e
non superi significativamente i 64 dollari, quando si veri-
fica questo scenario si può beneficiare di un certificato di
sconto. Per questo abbiamo scelto un certificato di sconto
il cui massimale è approssimativamente a questo livello di
prezzo, che è di 64 euro. Tale certificato, con valutazione al
21.06.2019, la sera del 26.07.2018 costa 54,96 euro. Ad un
Supponiamo che possediate azioni Daimler e che il prezzo si sposti lateralmente nei prossimi dodici mesi. In questo caso, si potrebbe scrivere un contratto di call basato sulla classica strategia di call writing coperto su Daimler con un prezzo base di 64 euro e una durata fino al 21.06.2019.
F1) Grafico Daimler
Fonte: www.tradesignalonline.com
Strategy snapshot
Nome della Strategia:
Orizzonte temporale:
Setup:
Entrata:
Uscita:
Strategia di Covered Call implementata con certificati di sconto
Medio-lungo termine
È previsto un movimento laterale del sot-tostante
Per analisi grafica grafico o di aspetti fon-damentali
Durata dei Certificati di Sconto o preceden-te liquidazione della posizione
uno, ci si trova in una situazione eco-
nomica simile a quella di un trader di
opzioni che utilizza il covered call wri-
ting. Il premio di opzione menzionato,
che i trader ricevono in Covered Call
Writing, è paragonabile allo sconto
per ottenere un certificato rispetto al
prezzo corrente del sottostante. L’im-
porto (relativo) dello sconto dipende
in gran parte da due fattori: l’interval-
lo di fluttuazione previsto (volatilità)
e la durata residua. Sul mercato delle
opzioni vengono pagati premi più ele-
vati per la possibilità di forti fluttuazio-
ni di prezzo rispetto ai bassi margini di
fluttuazione. Con premi più elevati per
la call venduta, l’emittente può otte-
nere un prezzo di vendita più elevato
e quindi offrire uno sconto più interes-
sante. D’altra parte, se i premi delle
opzioni ottenibili sono bassi a causa
della bassa volatilità, anche lo sconto del certificato sarà
inferiore. Come il trader di opzioni in Covered Call Writing,
anche gli investitori che acquistano un certificato di sconto
accettano per questo sconto un limite alla massima possi-
bilità di vincita. Anche in questo caso, questo è chiamato
“cap”. Da un lato, più basso è il limite massimo, più alto
è lo sconto. Lo sconto protegge così gli investitori dalle
perdite di prezzo del sottostante e permette rendimenti
positivi anche con prezzi laterali e anche leggermente in
calo. Dall’altro lato, più alto è il tetto, più alto è il massimo
rendimento possibile.
Situazioni di mercato adeguateOltre al covered call writing, i certificati di sconto sono
ideali anche se gli investitori ritengono che il prezzo del
sottostante non subisca variazioni significative entro i ter-
mini, per esempio se non presenta cali o aumenti troppo
significativi. A differenza di un investimento diretto, un
rendimento positivo può essere ottenuto anche se il prez-
zo dell’attività sottostante è fermo. Il prezzo d’ingresso
scontato offre una protezione limitata contro le perdite di
prezzo. Il rischio dei certificati di sconto risiede tuttavia nel-
la possibilità di un forte calo dei prezzi del sottostante. Se
il prezzo del sottostante alla fine del periodo è inferiore al
limite massimo, viene eseguito un rimborso pari al prezzo
di chiusura del sottostante (liquidazione in contanti) o una
consegna del sottostante (Physical Settlement). Tuttavia,
ciò non comporta necessariamente una perdita, poiché
lo scarto di prezzo del certificato prevede una protezione
STRATEGIES30 www.traders-mag.it 01.201930
segna fisica delle azioni Daimler, a seconda del design del
prodotto. Tuttavia, non si realizza alcuna perdita in quanto
questo prezzo corrisponde al suo prezzo di costo scontato e
quindi, a parte eventuali distribuzioni di dividendi, è miglio-
re rispetto agli azionisti che hanno già una perdita del sette
per cento. In uno scenario negativo, il titolo chiude al di sot-
to del prezzo di acquisto del certificato di sconto il giorno
della valutazione, ad esempio a 50 euro. Ciò corrisponde
all’importo di rimborso del certificato o al valore dell’azione
consegnata, cosicché gli investitori subiscono una perdita
di 4,96 euro, pari a circa il nove per cento. Gli azionisti, in-
vece, hanno una perdita di poco meno di 9,50 euro, pari a
circa il 16 per cento.
Applicazione versatileQuando si utilizzano i certificati di sconto si possono distin-
guere fondamentalmente tre strategie. Gli investitori che
seguono una strategia difensiva scelgono il limite massi-
mo possibile. Più basso è il limite massimo, maggiore è lo
sconto, ma minore è il rendimento massimo possibile. Uno
sconto elevato può aiutare a raggiungere un rendimento
positivo anche se il prezzo del sottostante è negativo. D’al-
tra parte, se si desidera implementare una strategia neu-
trale con certificati di sconto, è possibile scegliere un limite
massimo pari al livello di prezzo corrente del sottostante.
Lo sconto sarà inferiore, ma grazie alla maggiore disponibi-
lità ad assumersi dei rischi, il rendimento massimo aumen-
ta. In questo caso, un movimento laterale del sottostante
è sufficiente a realizzare il massimo
rendimento. Se gli investitori assu-
mono ulteriori aumenti di prezzo sul
sottostante e quindi scelgono un li-
mite massimo al di sopra del prezzo
corrente, si consiglia una strategia più
offensiva. Tuttavia, è importante che il
cap non sia troppo al di sopra del prez-
zo corrente. Se lo sconto scende quasi
allo zero per cento, non ha senso ac-
cettare un profit cap.
ConclusioneOltre alla classica implementazione
con opzioni, il Covered Call Writing
funziona anche con certificati di sconto
e può quindi essere facilmente realiz-
zato da investitori privati. Gli investito-
ri possono quindi contare sul fatto che
il prezzo di un sottostante non cambia
in modo significativo nel corso della
durata e i guadagni si realizzeranno.
Per superare il certificato di sconto presentato, la quota corrispondente dovrebbe superare la resistenza a circa 69 euro. Le perdite entrerebbero nel certificato di sconto alla scaden-za solo quando il prezzo delle azioni scende al di sotto del minimo di 52 settimane a circa 55 euro.
F2) Strategia con certificati di sconto
Fonte: www.tradesignalonline.com
prezzo dell’azione di 59,50 euro in questo momento, c’è
uno sconto di 4,54 euro (corrispondente al 7,63 per cento).
Ad ogni prezzo di liquidazione superiore al prezzo di ac-
quisto di 54,96 euro, gli investitori generano un utile; ogni
prezzo di liquidazione inferiore a 54,96 euro comporta una
perdita che, tuttavia, è sempre inferiore a quella derivan-
te dall’acquisto diretto dell’azione. Il rendimento massimo
ottenibile di un tale investimento è fissato fin dall’inizio.
Si calcola come differenza tra l’importo massimo (cap) e
il premio, in questo caso, 9,04 euro per certificato (corri-
spondente ad un rendimento massimo del 16,4%).
Scenari possibili alla scadenzaIdealmente, le azioni Daimler alla scadenza chiudono al di
sopra del limite massimo. In questo scenario, gli investitori
ricevono l’importo massimo di 64 euro, anche se il titolo
Daimler è cresciuto significativamente. Il prezzo dell’azio-
ne, al di sopra del quale un investimento diretto nell’azione
si rivela utile, viene chiamato punto di sovra-rendimento.
In questo esempio, sarebbe di 69,26 euro (corrispondente
al rendimento massimo del 16,40% sulla base del prezzo
dell’azione di 59,50 euro). Analogamente al premio ricevuto
in Covered Call Writing, lo sconto (per i certificati di sconto)
assorbe le perdite fino a un certo livello. Ad esempio, se
l’azione Daimler è inferiore del sette per cento rispetto al
prezzo al momento dell’acquisto del certificato di sconto e
quindi anche al di sotto del suo massimale, gli investitori
ricevono un rimborso al tasso di questo prezzo o la con-
BASICS3232 www.traders-mag.it 01.2019
La personalità del Trader
CapacitàUno degli aspetti fondamentali per riuscire nel Trading
è sicuramente la capacità del Trader di valutare l’attuale
situazione di mercato. Solo in base a una valutazione qua-
litativa del mercato, il Trader può decidere se la strategia
da lui adottata in quel particolare caso può riuscire oppure
no. Senza questa abilità, neanche la conoscenza degli stru-
menti e delle strategie potrà aiutarlo a raggiungere il suc-
cesso. Ciò significa che egli deve trovarsi nella posizione
non solo di impiegare le conoscenze chiave da lui apprese
o di saper leggere gli indicatori, ma anche di analizzare ciò
che sta succedendo nel mercato in quel dato momento. Per
questo “dato momento” si intendono sia finestre di tempo
piccole che grandi: alcuni avvenimenti infatti nel mercato
avvengono in pochi secondi, altri durano giorni, settimane
e persino interi mesi.
TrainingQuesta capacità fondamentale di valutazione del mer-
cato non può essere implementata facilmente o program-
mata come un algoritmo. Il Trader deve acquisire e svilup-
pare questa abilità in prima persona. Le persone riescono
a padroneggiare determinate capacità solo attraverso l’e-
sperienza e ciò avviene con particolare efficienza quando
si svolge un training con uno specifico scopo. Allenarsi si-
gnifica tentare di eseguire un’attività o un compito meglio
rispetto a prima. Chi si allena in qualcosa, si orienta grazie
a determinati standard e determinate regole, sotto le quali
» Nella prima parte di questa serie di articoli (TRADERS 12/2017; disponibile nel nostro shop su www.traders-mag.it) abbiamo
constatato che la disciplina, intesa come abilità di tener fede ai propri obiettivi, è uno degli tratti principali del carattere di un
trader di successo. Tuttavia, abbiamo sottolineato che questo elemento da solo non basta. Il Trading infatti è una professione
che richiede particolari capacità e conoscenze e, come in ogni altra professione, soggiace a particolari regole del mestiere. In
questa seconda parte vogliamo approfondire proprio alcuni di questi aspetti.
Parte 2 - Capacità e Conoscenze
BASICS 33
ripone la sua azione e grazie alle quali
misura il livello qualitativo di ciò che
conosce e fa. Di sicuro sarebbe meglio
avere un buon maestro. I buoni mae-
stri sono tuttavia molto raramente an-
che dei buoni Trader. In quanto devo-
no essere non soltanto buoni Trader,
ma anche buoni insegnanti.
Un training mirato significa porsi
di fronte ad una particolare realtà (in
questo caso il mercato), di osservarne
i processi e le procedure, diventando
al contempo attivi e infine mettendo-
si in gioco con le esperienze fatte, ri-
flettendo sui propri errori. Un training
simile dovrebbe essere composto in
maniera modulare e procedere per
fasi. Anche per questo la disciplina nel
trading è così importante, in quanto
una formazione simile dovrebbe es-
sere eseguita nel modo più pianificato
ed efficiente possibile. In altre parole:
professionalmente.
Imparare a guidare un’auto, a scrivere sulla tastiera del
computer o a suonare uno strumento sono tutti esempi di
acquisizione di competenze. Questi processi possono es-
sere osservati già nei bambini piccoli quando cercano di
imparare a parlare o a camminare. Probabilmente tutti han-
no avuto modo di osservare che un compito che sembra
molto difficile per il principiante, che richiede la massima
concentrazione e che conduce spesso in errore, può essere
padroneggiato da esperti e acquisito senza alcuno sforzo.
Per questo vale quanto segue: l’abilità cresce di pari
passo con l’esercizio, ciò consentirà di svolgere l’attività
in modo subconscio e automatico. A sua volta in questo
modo verranno liberate risorse da destinare ai compiti più
impegnativi. Ciò significa che solo chi padroneggia le basi,
può procedere verso livelli più complessi. Da qui il miglio-
ramento progressivo dell’abilità e i risultati sempre più po-
sitivi. Se invece si pretende di partecipare fin dall’inizio alla
Serie A, nel migliore dei casi si finirà per provare vergogna.
Questo nel trading significa pagare un caro prezzo.
Osservare e domandareDurante il Training sulla valutazione della situazione at-
tuale del mercato e della comprensione di ciò che accade
sul mercato, sorgono domande specifiche (figura 1). A que-
sta categoria appartengono: Cosa vedo? Cosa sta succe-
dendo adesso? Come si spiega ciò che osservo? Quali svi-
luppi corrispondenti bisogna attendersi? Le osservazioni e
i tentativi di spiegazione dovrebbero anche essere messi
per iscritto, riveduti in seguito e confrontati con la realtà:
Quanto risulta plausibile la mia interpretazione col segno
di poi? Perché forse ho sbagliato? Cosa posso imparare da
quanto successo? E così via. È chiaro che tutto questo ri-
chiede una conoscenza più approfondita del mercato osser-
vato: cosa viene scambiato? Cosa muove questo mercato?
Chi sono gli attori principali? Cosa lega questo mercato agli
altri? Queste sono soltanto alcune delle domande alle quali
il Trader dovrebbe rispondere. Un Indice Future è a questo
riguardo un mercato completamente diverso rispetto, ad
esempio, a quello valutario o delle materie prime. Solo ad
un’occhiata superficiale, guardando alla formazione delle
Quando si valuta la situazione attuale del mercato e si tenta di comprendere gli eventi de mercato (qui vediamo il DAX-Future), ci si pone alcune domande specifiche: Cosa vedo? Cosa sta succedendo adesso? Come si spiega ciò che osservo? Quali sviluppi corrispon-denti bisogna attendersi? Le osservazioni e i tentativi di spiegazione dovrebbero anche essere messi per iscritto, riveduti in seguito e confrontati con la realtà.
F1) Cosa sta succedendo?
Fonte: www.tradesignalonline.com
L’abilità cresce di pari passo con l’esercizio, ciò consentirà di svolgere l’attività in modo subconscio e automatico
3434 www.traders-mag.it 01.2019BASICS
candele del grafico, potrebbero sem-
brare tutto sommato simili (figura 2).
Invece il Trader dovrebbe essere ben
informato sul suo mercato.
Competenze Con competenze si intendono tutte
quelle conoscenze che un Trader deve
possedere per poter sviluppare un’im-
magine professionale e poter pratica-
re il trading come professione. Una
solida conoscenza specialistica non
comprende solo la conoscenza delle
strategie di trading, delle formazioni
di candele e simili, ma anche, e pro-
babilmente più importante, delle co-
noscenze macroeconomiche di base,
comprensione delle funzioni e di come
interagiscono i mercati, chi sono gli at-
tori che partecipano e così via.
Anche conoscenze matematiche
sono inderogabili, in quanto il Trader
deve lavorare con le probabilità, gesti-
re in modo solido il denaro e poter comprendere le funzioni
degli indicatori. Si potrebbe ancora continuare, ma dovreb-
be essere già chiaro dove si vuole arrivare: il Trading fatto
in modo serio è un’attività con basi scientifiche. Una parte
non trascurabile del lavoro del Trader consiste infatti non
nell’osservazione del mercato, ma nell’attualizzazione delle
sue conoscenze e nella formazione continua. Per i privati
non esistono corsi di formazione istituzionali per diventare
Trader, il Trader privato per potersi formare ha bisogno di
libri del settore, articoli, siti internet, seminari e fiere. Ciò
non è facile per vari motivi:
1. Di materiale a riguardo ne esiste tantissimo: l’offer-
ta va da letteratura stampata a portali internet, blog,
forum, video e così via. Ma questa strada è difficile
da seguire e praticare. Infatti gran parte di coloro
che si trova alle prime armi perde inutilmente il tem-
po a cercare di orientarsi in questa giunga. La paura
di non sapere qualche nozione fondamentale e così
di non riuscire a procedere è sempre in agguato. In
questo modo si conosce un po’ di tutto, ma mai a
sufficienza. Il day trading non è una professione ge-
neralista, ma specialista. In altre parole i bravi Tra-
der sono specialisti nel loro settore. Per questo vale
un consiglio: non potrai conoscere tutto di qualco-
sa, neanche gran parte di essa, cerca quindi di di-
ventare almeno esperto in un suo settore.
2. La lettura di libri di testo richiede tempo ed è fati-
cosa. Non tutti partono dallo stesso punto (diverse
conoscenze economiche, politiche e matematiche),
il percorso formativo non procedere in modo sche-
matico. Ma è già molto razionale definire una gam-
ma di argomenti e riflettere sui propri punti di forza
e le proprie carenze, da qui partire con la propria
formazione. Internet soprattutto, ma anche la lette-
ratura in particolare, è piena di materiale non ne-
cessario. Proprio il principiante che non è in grado
di valutare le sue conoscenze rischia di perdersi. Se
possibile è meglio affidarsi ai consigli e alle indica-
zioni di Trader esperti e competenti.
Conclusione
Le capacità e le competenze sono due pilastri importan-
ti del trading come professione. Nella terza parte di questa
serie di articoli, esamineremo un’altra particolare sfida per i
Trader: come gestire le informazioni.
Michael NerurkarDr. Michael Nerurkar lavora come consigliere e analista per System Dynamics Trading, azienda attiva nel settore del commercio dei derivati e del trading algoritmico, offre oltretutto servizi di consulenza per Trader Privati, come formazione personale e sviluppo del business.
Se si osservano questi due grafici senza la dicitura negli assi cartesiani e la conoscenza del livello temporale, non si può dedurre automaticamente quali valori o di quale mercato si tratta. Anche se i grafici sembrano apparentemente gli stessi, sono mercati completa-mente diversi con un comportamento ugualmente diverso: il DAX (sopra) e l’oro (sotto). Pertanto, ci si dovrebbe preoccupare del mercato e non solo del grafico e acquisire una conoscenza più approfondita.
F2) Valutazione superficiale
Fonte: www.tradesignalonline.com
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Parte 3 - R come rapporto Rischio/Rendimento
La grande borsa valori ABC
Quando si fa trading è normale sia maturare profitti,
che subire delle perdite. Soprattutto all’inizio della carriera
di un Trader, si verificano alcune sconfitte che devono es-
sere accettate prima di riuscire a trovare il proprio stile di
trading di successo. Tuttavia, per avere la garanzia che fin
da subito il conto dedicato al Trading non finisca in rosso,
è indispensabile una concreta gestione del rischio.
Nell’ambito del trading, è importante valutare il rendi-
mento rispetto al rischio della posizione. Conoscere il ri-
schio iniziale associato all’apertura di una posizione e il
profitto potenziale che può essere raggiunto è un elemen-
to essenziale della gestione del rischio: il rapporto rischio/
rendimento (RRR).
Cos’è il RRR? Il rapporto rischio/rendimento è un indicatore chiave
per ogni decisione di investimento. Descrive il rapporto
tra il profitto atteso (rendimento) e la possibile perdita (ri-
schio). Quando si entra in una posizione, la si associa ad
un’aspettativa di profitto (target di prezzo), ma d’altra parte
si possono anche subire perdite. Questa perdita è di solito
limitata da uno stop. La differenza tra il prezzo di entrata e
il prezzo target definisce il rendimento, la differenza tra il
prezzo di entrata e lo stop alle perdite (Stop Loss) invece il
rischio. La formula per il RRR nel trading è:
RRR = (Prezzo Target - Prezzo di Acquisto) / (Prezzo di
Acquisto - Stop Loss)
» Il Rapporto Rischio/Rendimento
(RRR) è uno dei parametri più
decisivi per un Trader. Indica infatti
quanto grande è il rendimento di
una quotazione in rapporto al rischio
assunto. Di base, vale una regola:
più alto è il RRR, meglio è. Adesso ti
mostreremo come si calcola.
BASICS 37
In base a questa formula, le ipotesi devono essere ela-
borate in riferimento al possibile guadagno. Il livello delle
perdite, invece, può essere determinato con relativa preci-
sione nell’ambito della gestione del rischio e del denaro.
Per fare questo, è necessario rispondere ad alcune doman-
de prima di effettuare un acquisto:
• Qual è il mio orizzonte temporale?
• Quanto sono consapevole dei rischi?
• Quanto sono in grado di reggere posizioni che sono
in utile o in perdita?
• Dove posso mettere lo stop loss nel caso in cui la
mia previsione fallisca?
• In caso avessi successo, quando dovrei uscire?
Una volta definiti questi parametri per il tuo acquisto,
devi ottenere un RRR accettabile. In generale, si raccoman-
da di inserire solo le transazioni con un RRR di almeno 1,5:1
a 3:1. In questo caso, la tua possibilità di profitto è 1,5 o 3
volte il rischio. Si può anche vedere dal rapporto rischio/
rendimento quando un’operazione ha senso e quando non
ha senso. Se sapete fin dall’inizio che otterrete meno di
quanto rischiate, allora questo investimento non ha senso,
tranne se il vostro tasso di successo non sia molto alto.
R-MultipliPer rendere più chiaro quanto finora spiegato, abbiamo
preparato un esempio (figura 1): un trader acquista l’azione
X a 100 euro e fissa il suo stop a 95 euro. Il rischio d’in-
gresso ammonta quindi a cinque euro. Decide di fissare
l’obiettivo di profitto a 120 euro, che corrisponde ad una
possibilità di 20 euro. Il RRR è pertanto 4:1 (20 / 5).
In questo contesto, possiamo anche introdurre il termi-
ne R-multipli. Il multiplo di R è il profitto o la perdita di
un’operazione in relazione al rispettivo rischio di ingresso
assunto. Se il nostro esempio di trading raggiunge l’obiet-
tivo di profitto, questo porta ad un multiplo R di quattro (ri-
sultato del trading / rischio = 20 / 5). Tuttavia, se l’operazio-
ne fosse stoppata, il multiplo R sarebbe meno uno (-5 / 5).
Con l’aiuto dell’indicatore è possibile vedere immedia-
tamente la frequenza con cui il rischio della posizione è sta-
to profittevole o svantaggioso, in modo da poter trarre le
opportune conclusioni durante la fase post operativa. La
strategia di un trader può apparire così, cioè chi vuole sem-
pre raggiungere un R-multiplo di almeno due dovrà affron-
tare sempre un rischio raddoppiato.
Come utilizzare correttamente il RRRIl problema con il RRR è che si può solo stimare la pos-
sibilità di vincere, a differenza del rischio definito dallo stop
loss fisso prima di iniziare a fare trading. Tuttavia, una sti-
ma rende questo indicatore molto suscettibile perché si
Un trader apre una posizione a 100 euro e stabilisce un obiettivo a 120. Per tutelarsi, imposta uno stop a 95, quindi il RRR è 20 / 5 = 4:1.
F1) Il Rapporto Rendimento/Rischio
Fonte: www.traders-mag.com
pone la questione di quanto sia realistico per il titolo rag-
giungere il prezzo target. A questa domanda non si può
rispondere con certezza, ma si può dedurre la risposta in
base all’esperienza.
Anche in questo caso è possibile utilizzare mezzi stati-
stici per determinare al meglio il rendimento. Se, ad esem-
pio, un’azione è già aumentata del 30% rispetto al suo mi-
nimo dall’inizio dell’anno e da uno studio corrispondente
si sa che in passato il margine di fluttuazione ha superato
solo raramente il 40% in un anno, è possibile determinare
l’opportunità attuale con un guadagno di prezzo di un altro
10%. Anche il supporto centrale o la resistenza possono es-
sere utilizzati per determinare l’opportunità. Tuttavia, non
ha senso scegliere un prezzo target vicino al punto di in-
gresso solo per ottenere un rapido profitto. In questo caso
il tasso di successo aumenta, ma una perdita maggiore può
distruggere facilmente i molti piccoli profitti. Questo mo-
stra anche l’interazione tra tasso di rendimento e RRR: più
alto è il RRR, più basso è il tasso di rendimento e viceversa.
Conclusione Il RRR è uno dei parametri chiave del trading. Il modo in
cui il trader copre i rischi e realizza i profitti ha una notevole
influenza sul successo di un’operazione. Bisogna sempre
essere consapevole dell’orizzonte temporale in cui si opera,
della tua propensione al rischio e della tua capacità di gesti-
re operazioni per lunghi periodi di tempo. Questo influisce
sulla strutturazione della tua strategia di trading anche nel
dettaglio. Dal momento che il RRR non è un parametro stati-
co, ma estremamente dinamico, può cambiare in modo per-
manente durante una transazione. Tuttavia, un’attenzione
esclusiva per il RRR non sembra avere alcun senso. Perché
anche una strategia con un profitto per operazione molto
basso può generare profitti solo se ci sono poche perdite.
BASICS3838 www.traders-mag.it 01.2019
» Nella seconda parte della serie di articoli (TRADERS’
09/2018, disponibile nello shop su www.traders-mag.it)
abbiamo analizzato il navigatore Anaconda e le funzioni del
suo editor Spyder. In questa parte ci concentreremo sulle basi
della programmazione con Python.
Parte 3 - Tipi di dati, funzioni e comandi
Programmare se stessi per il successo
Spiegazione dei termini per la comprensione dei tipi di dati
Prima di iniziare con la spiegazione dei singoli tipi di
dati in Python, vogliamo discutere dei loro componenti.
Questi includono la variabile e il valore. Sicuramente co-
noscete le variabili dalle lezioni di matematica quando si
trattava di risolvere equazioni per x. Se si arrivava alla so-
luzione, x alla fine aveva un certo valore. Questo è esatta-
mente ciò che fa Python. Ad esempio, è possibile definire
che x è uguale a sette. Il carattere x è il nome della va-
riabile e può consistere in una qualsiasi combinazione di
caratteri dell’alfabeto della lingua inglese. Se quindi si in-
serisce x nella console, viene visualizzato il numero sette.
Immaginate in questo contesto una casella in cui è possi-
bile memorizzare i dati. Una variabile non è nient’altro che
questo. La casella porta il nome di x e contiene il valore
7. Ovviamente, una casella può assorbire molto più di un
semplice numero. Ad esempio, si potrebbe anche inserire
una stringa. La differenza rispetto alla casella con il nume-
ro semplice è che si tratta di un altro tipo di casella. E così
abbiamo costruito il ponte per i vari tipi di dati in Python.
Tipi di datiCi sono quattro tipi di dati di base: Integer, Float, Stringa
e Boolean. Se si assegna un valore a una variabile, non è
necessario indicare a Python di che tipo di dati sia il suo
valore. Questa è una cosa che Python fa automaticamen-
te. Diamo un’occhiata al nostro esempio precedente: se
il valore non è un decimale, allora è un numero intero. Il
semplice numero 7 quindi appartiene a questo tipo di nu-
meri. È inoltre possibile utilizzare una variabile a più let-
tere e assegnarvi un numero con un punto decimale. Ad
esempio, definire la variabile “costo della transazione” con
il valore 10.5 immettendo quanto segue in Python: costi di
transazione = 10.5 (attenzione: Python usa il punto invece
Alan KoskaAlan Koska studia economia ed è il fondatore dell’iniziativa studentesca Trading Mannheim e leader del progetto Onyx, specializzato nello sviluppo di algoritmi.
BASICS 39
Fondamentalmente, ci sono quattro diversi tipi di dati in Python: Integer, Float, String e Boolean. Con Inte-ger si possono definire numeri interi, con Float i numeri separati da una virgola, con String vengono emesse le stringhe, e Boolean distingue tra “Vero” (1) e “Falso” (0).
F1) Tipi di dati in Python
Fonte: grafico proprio dell’autore
della virgola!). In questo caso, è il tipo
di dati Float. Il prossimo tipo di dati è
la Stringa. Puoi anche assegnare una
stringa a una variabile (la chiamiamo
semplicemente “string_name”), ad
esempio “ciao a tutti”. In questo caso,
è importante scrivere in Python il te-
sto dietro il segno uguale tra virgolet-
te (‘...’). Che risulterebbe così: String_
name = ‘Ciao a Tutti’. Scriviamo ora
nella console “string_name”, quindi si
ottiene il valore di output “Ciao a Tutti
“. Va notato che non è importante per
i tipi di dati quale nome di variabile si
assegna. Potremmo anche aver scritto
“integer_name = ‘text’” o “initiation =
‘text’”. In ogni caso, Python avrebbe
riconosciuto, indipendentemente dal-
le virgolette, che si tratta di una strin-
ga. Il tipo di dati Boolean è un tipo di
dati salvaspazio. Memorizza solo due
valori: “vero” o “falso”. Dietro “falso”
si nasconde il collegamento al nume-
ro 0. “Vero” a sua volta è considera-
to come 1. Il Boolean è un tipo di dati
utile quando si desidera creare quesiti
specifici. In termini astratti, si potreb-
be formulare un quesito come questo:
Sei è meno di cinque? Tradotto in Py-
thon si dovrebbe scrivere la frase “6
<5”. Come risposta, Python stamperebbe “falso”. In parti-
colare, come trader, si può chiedere se un determinato ti-
tolo è stato tradato in un determinato momento. Phyton vi
direbbe semplicemente se era il caso oppure no. Se si de-
sidera creare un Boolean da sé, basta scrivere: bool_name
= Vero. Poiché si nasconde un numero dietro il Boolean, si
può anche utilizzare il Boolean per scopi di calcolo.
Python come calcolatriceQuesti quattro tipi di dati rendono Python una calco-
latrice tascabile, ad esempio, per eseguire calcoli com-
plessi più velocemente. I simboli di calcolo comuni (+, -,
* e /) che si conoscono dalla calcolatrice hanno la stessa
funzione nel linguaggio di programmazione. Se si vuole
salire ad una potenza superiore, basta scrivere “**”, per
esempio “5 ** 2” il risultato sarà 5² cioè 25. L’uso delle
parentesi funziona come al solito in Python. Ma la calcola-
trice non deve basarsi solo sui numeri. È anche possibile
impostare le variabili insieme. Se si scrive “5 + x – costi di
transazione – bool_name”, sullo sfondo viene calcolato “5
+ 7 – 10.5 – 1”. Questo è il lavoro per voi come program-
matori. Invece, se si tratta solo di valori e li si calcola, può
Ci sono quattro tipi di dati di base: Integer, Float, Stringa e Boolean.
Questi quattro tipi di dati rendono Python una calcolatrice tascabile.
BASICS4040 www.traders-mag.it 01.2019
succedere che non si sappia più cosa significhi realmente
ogni rispettivo valore. Ma, se si ha un nome di variabile
adatto, allora questo semplifica immensamente il lavoro.
Si può anche trasferire il valore di una variabile ad un’al-
tra. Ad esempio, se si definisce la variabile A come “2”, si
può anche dire che “B = A” e il valore viene copiato nella
variabile “B”. Quindi digitare “B” nella console, e verrà
visualizzato il valore “2”. Se si desidera anche annuncia-
re il risultato con un testo, usiamo i cosiddetti comandi
nella console: in questo caso, il comando “print ()” già
menzionato nell’ultima parte. I comandi sono istruzioni
standardizzate che vengono automaticamente riconosciu-
te dal programma. Il comando print (“”) stampa tutto ciò
che è nelle parentesi come una stringa. Il testo è di nuovo
tra virgolette. Diversi tipi di dati possono essere collegati
al comando print () con una virgola. In Python appare così:
print (“Ora arriva il risultato:”, 5 + 3 + costi di transazione).
Il risultato è mostrato nella figura 1.
FunzioniPer non dover ogni volta inserire manualmente le se-
quenze di programmazione, c’è uno strumento: quello
delle cosiddette funzioni. Esse consentono di programma-
re una volta i processi di programmazione e di riprodur-
li ripetutamente con valori diversi. Supponiamo di voler
creare una nuova variabile con il nome “nuovo”. Questa
variabile è di nuovo composta dalle variabili “A” e “B”. La
variabile “nuovo” dovrebbe calcolare quanto segue: A + 2
* B + 35. Per le variabili “A” e “B” si hanno valori diversi.
Una dovrebbe essere “A = 2, B = 3” e l’altra “A = 5, B =
6”. Di solito si dovrebbe definire “A” e “B” ripetutamente
con nuovi valori. Tuttavia, è possibile semplificare il tutto
definendo una funzione con il comando “def” e il nome
della funzione seguente e anche i parametri variabili, che
calcolano sempre la variabile “nuovo” con valori diversi
per “A” e “B”. È importante che le variabili “A”, “B” e
“nuovo” siano definite solo all’interno di questa funzione
con le informazioni corrispondenti.
Funzione definizione e chiamataPer una più facile comprensione, definiamo una fun-
zione per il nostro esempio. Iniziamo con l’uso del co-
mando “def”. Questo è seguito dal nome della funzione
“some_functionname ()”. Tra parentesi dopo il nome, de-
vono essere inseriti i parametri “A” e “B”, poiché sono
necessari per il calcolo della variabile “nuovo”. Per fare in
modo che Python sappia che la riga successiva è anch’es-
sa parte della funzione, essa deve essere rientrata.
Ora si può specificare ciò che la funzione dovrebbe ef-
fettivamente fare. Nel nostro caso vogliamo solo che sia
calcolata la variabile “nuovo”. Per
questo definiamo come “Nuovo = A
+ 2 * B + 35”. Per fare in modo che la
funzione calcoli anche il valore della
variabile “nuovo”, abbiamo bisogno
del comando “return”. Dietro a que-
sto comando c’è quello che vogliamo
eseguire, cioè il nome della variabi-
le. Se ora si scrive semplicemente il
nome della funzione nella console e si
definiscono i valori dei parametri “A”
e “B” tra parentesi dietro ad esso, il
programma calcola automaticamente
la variabile “nuovo” con i valori cor-
rispondenti immessi. Nel nostro caso
apparirebbe così: any_functionname
(A = 2, B = 3). Il risultato è mostrato
in fIgura 2. Il bello è che è possibile
salvare di nuovo il risultato come va-
riabile. È sufficiente definire quanto
segue: variable_name = any_functio-
nal name (A = 2, B = 3). Pertanto, il
risultato della funzione è memorizza-
to come variabile “variable_name”.
È possibile utilizzare di nuovo que-
In questo modo non è necessario definire le variabili ripetutamente e avete la possibilità di assegnare valori diversi a una variabile, è possibile definire funzioni e raggrupparle in moduli.
F2) Funzioni e Moduli
Fonte: grafico proprio dell’autore
BASICS 41
sta variabile per continuare a contare come nell’esempio
della calcolatrice. Se, invece, si desidera sapere che cosa
esce con “A = 5, B = 6”, ovviamente è possibile verificarlo
di nuovo con la stessa funzione. Basta solo modificare i
valori dei parametri “A” e “B”: some_function_name (A
= 5, B = 6).
Modulo per la memorizzazione delle funzioniÈ possibile rendere la vita in Python ancora più sem-
plice accedendo alle funzioni create e pubblicate da voi
o da altre persone. Questo funziona utilizzando i moduli.
Un modulo è un file con funzioni e istruzioni programma-
te. Ogni modulo ha anche un proprio spazio dei nomi per
le variabili. In altre parole, è possibile definire le stesse
variabili in modo diverso in due moduli. Vengono salvati
moduli come gli script Python con estensione “.py”. A ti-
tolo illustrativo, memorizziamo il modulo con la funzione
“some_function_name” incluso come “function_module.
py” al suo interno. Se ora iniziamo un nuovo file Python
e vogliamo usare la funzione dal modulo, dobbiamo im-
portarne uno. Questo funziona con il comando “import”.
Nel nostro caso, si scrive: “modulo funzione di importa-
zione”. Il finale “.py” è omesso. Può capitare che Python
non trovi il modulo che è stato creato. Quindi è necessario
Per non dover ogni volta inserire manualmente le sequenze di programmazione,
c’è uno strumento: quello delle cosiddette funzioni.
dire a Python esattamente dove cercarlo. Per poter utiliz-
zare i propri moduli, è necessario prima utilizzare i moduli
Python standard, che sono memorizzati lì dove possono
essere trovati immediatamente dal sistema. Per importa-
re il modulo “sys”, che dà chiamate di sistema, utilizzate
“import sys”. Utilizzare questo modulo per scoprire dove
Python è alla ricerca di moduli da importare ovunque. Il
comando “sys.path” mostra tutti i percorsi che si trova-
no nell’elenco dei percorsi. È possibile estenderli e creare
la propria cartella in cui inserire i moduli. Ad esempio,
si crea la cartella “pythonModule” nella cartella del do-
cumento e semplicemente si copia il percorso dalla fine-
stra del documento (nel nostro caso si tratta di “C:\users\
alank\Documents\pythonModule”). Per utilizzare questo
percorso con Python, è necessario sostituire “\” con “/”.
Per dire a Python della nuova cartella, si scrive: “sys.path.
append (‘C:/users/alank/Documents/python-Modules’)”.
“Append ()” è una funzione che consente a “sys.path” di
aggiungere un nuovo elemento. Infine, quando il nuovo
percorso viene aggiunto, Python cercherà i moduli. Ora
è possibile importare il modulo desiderato dalla cartella
“pythonModule”. Dopo aver inserito tutte le funzioni e
averle salvate come moduli, ora è possibile usarle scri-
vendo: “function_module.any_function_name (A = 4, B =
5)”. È necessario il punto tra il nome del modulo e il nome
della funzione perché è necessario specificare quale fun-
zione si desidera utilizzare dal modulo.
ConclusioniIn questo articolo, avete imparato a conoscere i quattro
tipi di dati di base. Inoltre, avete già scritto la vostra fun-
zione, l’avete salvata correttamente e, cosa che non deve
assolutamente essere sottovalutata, richiamata corretta-
mente. Nel prossimo articolo, approfondiremo le basi di
Python e analizzeremo anche le librerie per voi disponi-
bili con altre utili funzioni. Ci si renderà conto che non è
necessario reinventare la ruota e ci sono già librerie che
consentono il backtesting delle vostre strategie di trading.
Così, sarete in grado di accedere alla conoscenza di altri
programmatori e trader e di sviluppare il vostro approccio
in una strategia redditizia.
La complessità dei comandi può essere chiarita solo
dalla documentazione di Python. L’indice della docu-
mentazione può essere trovato su docs.python.org/3/
genindex.html. Qui, i comandi possono essere scelti in-
dividualmente.
print (): Stampa tutto quanto si trova tra parentesi
come una stringa.
def: Una funzione è definita insieme al nome della
funzione e ai parametri.
return: Restituisce un valore per una funzione; è pos-
sibile continuare a calcolare.
import: Il modulo viene importato insieme al nome.
sys.path: Un elenco di percorsi ricercati per moduli.
append (): Aggiunge un altro elemento all’elenco.
Comandi Comuni
PEOPLE4242 www.traders-mag.it 01.2019
TRADERS’: Ci racconti per favore come è venuto a contatto
con il tema del mercato azionario.
Schulte: Oh cielo, è stato molto tempo fa. Il business mi
affascinava sin da quando ero giovane e fu il lunedì nero
del 1987 che mi affascinò davvero, quindi iniziai ad avvici-
narmi al mercato azionario. Mi faceva prudere le mani, ma
in quanto studente appena diplomato che aveva iniziato
il primo lavoro ad IBM, non avevo il denaro per diventare
attivo.
TRADERS’: Ricorda i suoi primi investimenti? Come proce-
dette e quali furono le sue prime impressioni?
Schulte: Ricordare esattamente no, sono passati 30 anni!
» Michael Schulte studiò scienze
informatiche ed economia ad Hagen
prima di imbarcarsi in una classica
carriera manageriale presso IBM e più
tardi Siemens. Fra le altre cose, fu il
responsabile della divisione di software
bancario. Dopo i trent’anni, si spostò nel
campo imprenditoriale e per quasi un
decennio gestì un’azienda di software
finanziario di medie dimensioni in qualità
di CEO e, assieme ad un investitore
finanziario, come shareholder. Dopo
aver venduto con successo l’azienda,
diventa attivo come investitore e
trader, fa consulenza ad altre aziende
ed opera nella community finanziaria
e azionistica Mr. Market con lo
pseudonimo di “Hari”. Lì si è formata una
community competente e impegnata,
che interagisce con Mr. Market con
alcuni membri attivi anche in qualità di
editorialisti.
La verità è sul campo
Ma sono piuttosto sicuro di essere stato tanto ingenuo
quanto ogni principiante. Quindi lessi un articolo interes-
sante da qualche parte che mi fece scattare quel riflesso
“must have”. Del fatto di essere propenso ad arrivare in
cima, me ne resi conto solo più tardi.
TRADERS’: Verso cosa si orientò all’inizio e quanto funzio-
nò bene?
Schulte: Come praticamente tutti gli altri, mi orientai all’i-
nizio verso me stesso e verso le letture specifiche. In bre-
ve, come la maggior parte dei principianti, avevo l’opinio-
ne errata di avere un vantaggio sul mercato perché avevo
un’opinione. È affascinante quanto fossi ingenuo, ed è af-
Michael Schulte
PEOPLE 43
fascinante quanto praticamente chiunque inizi ancora allo
stesso modo ad oggi.
TRADERS’: Quali sono le competenze più importanti che
ha guadagnato nel corso degli anni?
Schulte: Sono tante, veramente tante, impossibile dire
quali siano le più importanti. Forse la comprensione che
il mercato è generalmente più intelligente di quanto non
lo sia io. La comprensione che le previsioni servono più al
proprio ego che al successo. La comprensione che la disci-
plina e il duro lavoro sono prerequisiti di base per avere
successo nel mercato, e la comprensione che è la rifles-
sività a rendere il mercato così dinamico e a renderlo un
avversario tanto duro.
TRADERS’: Ci sono dei singoli trade accompagnati da le-
zioni speciali (rischi) che sono rimasti stampati nella sua
memoria fino ad oggi? Quali sono e cosa è andato per il
verso giusto/sbagliato?
Schulte: Naturalmente, ce ne sono tanti. Un buon esem-
pio fu come riuscii a gestire la bolla di Internet al cambio
di millennio. Avevo riconosciuto all’epoca che molte delle
aziende di Internet tanto lodate erano soltanto aria calda.
Avevo anche venduto alcune delle mie posizioni per motivi
di gestione del rischio. Quindi le cose non andavano affatto
male. Ma con le azioni rimanenti come SAP, Adobe, Micro-
soft, rimanevo investito perché ero convinto che le aziende
fossero valide da un punto di vista fondamentale. Pensavo
che non potesse succedere nulla con
questi stock solidi. Essenzialmente,
non era sbagliato, dopotutto, i loro
prezzi oggi sono molto più alti. Non-
dimeno, divenni nervoso quando al-
cune di queste blue chip caddero per
più della metà del valore. L’errore fu
di non avere una gestione del rischio
preventiva e consistente e di affidar-
mi troppo alla sostanza fondamenta-
le. Tuttavia, fui in grado di trarre una
lezione. Nel crash del 2008, feci molte
cose giuste, ero completamente fuori
dai giochi e poi rientrai consistente-
mente nel mercato nel 2009.
TRADERS’: Con quale filosofia di base
si avvicina ed approccia alla sua ricer-
ca oggi?
Schulte: La filosofia che la ricerca fon-
damentale ha un valore limitato. Ma
ho già compreso che anche con il mio
background da imprenditore e top manager e nonostante
il tempo che trascorro sul mercato, generalmente non rie-
sco ad ottenere un concreto vantaggio sullo smart market
dal lato fondamentale. Loro di solito ne sanno più di noi, a
meno di essere un vero insider.
Poi devo distinguere fra investimento e trading. Mantengo
gli investimenti e i trade completamente separati e agisco
su entrambi i lati con tecniche completamente differenti.
La mia ricerca sui trade si concentra sul mercato stesso.
Scandaglio il mercato secondo certi schemi. Cerco di iden-
tificare le aziende giuste prima che il mercato si innamori
di loro, e poi cavalco il prima possibile il trend. Con Tesla,
per esempio, sono già riuscito a farlo con successo nel
2012. Il mercato mi ha aiutato a identificare queste azien-
de. Gli aumenti di volume precoci, ad esempio, sono un
indicatore che tengo sempre a mente.
TRADERS’:: E come procede sul lato degli investimenti?
Schulte: Qui opero con un mix di selezione fondamenta-
le e calmo tempismo secondo la tecnologia di mercato.
Un sistema come il mercato azionario è riflessivo se
non c’è una causalità chiara fra causa ed effetto. Questo
effetto risulta dal fatto che il sistema stesso cambia at-
traverso il comportamento dei suoi attori e del feedback
innescato dalle loro relazioni.
Riflessività
F1) Esempio di investimento su Thermo Fisher Scientific
Fonte: www.tradesignalonline.com
Sul lato investimenti, Michael Schulte opera con un mix di selezione fondamentale e calmo tempismo secondo la tecnologia di mercato. Il grafico mostra un esempio dell’azione Thermo Fisher Scientific (TMO), che superò il suo controllo qualità alla fine del 2009 e da allora appartiene al suo universo di investimenti.
PEOPLE www.traders-mag.it 01.20194444
previsioni compulsive che sono state installate nella loro
mente dai media. Le previsioni scaldano l’ego e trasmetto-
no una pseudo sicurezza che è piuttosto un contro-indica-
tore essenzialmente inutile se non ostruttivo. Il vantaggio
che questa visione mi porta è ovvio: di solito guadagno
bene sul mercato. Sfortunatamente, ciò non si può dire per
la maggior parte dei normali investitori.
TRADERS’: Quali vantaggi hanno gli investitori privati al
giorno d’oggi, se ne hanno?
Schulte: Ora, i trader privati hanno la miglior posizione di
inizio storicamente possibile. Questo in virtù dell’ascesa
dei computer e del fatto che praticamente ogni frammen-
to di informazione è ora disponibile per tutti quanti al cen-
no di un dito. Prendete il vantaggio che Benjamin Graham
lavorò duramente per guadagnare all’interno di polverose
librerie analizzando i vecchi fogli di bilancio delle azien-
de. Questo vantaggio (Edge) oggi non esiste più, perché
non solo tutto questo è disponibile elettronicamente, ma
anche preparato in modo eccellente. La differenza di in-
formazioni fra investitori istituzionali e privati c’è ancora,
ma più piccola di quanto non lo sia mai stata prima d’ora
nella storia del mercato azionario. E nella tecnologia di
mercato, l’investitore privato non ha più uno svantaggio.
Al contrario: l’investitore privato può agire in modo molto
più flessibile e senza giustificazione verso terze parti, ed è
anche in una posizione più semplice di un qualsiasi fund
manager tormentato da MiFID e simili linee guida rego-
latorie.
TRADERS’: Quale significatività attri-
buisce all’analisi tecnica e fondamen-
tale nella loro interezza?
Schulte: È difficile dare una risposta
seria a questa domanda in poche fra-
si. Inizia con il fatto che bisogna con-
traddistinguere per cosa viene usata
un’analisi. Quando acquisto uno stock
come investimento a lungo termine
per godermi gli introiti negli anni a ve-
nire, entrano in gioco dei criteri com-
pletamente diversi rispetto a quando
faccio swing trading della durata di
qualche settimana. Essenzialmente,
dubito che un normale investitore pos-
sa ottenere un vantaggio sul lato fon-
damentale con uno sforzo ragionevole
e senza una conoscenza da insider. Di
regola, il mercato sa già quello che tu
puoi scoprire e vuoi scoprire da solo.
Seleziono gli stock nei quali investire con una veduta fon-
damentale e nel rispetto del modello di business. Non sto
cercando un ritorno alto, ma una crescita costante che sia
inerente al modello di business. Nomi come Thermo Fi-
sher Scientific (TMO) or Danaher (DHR), di cui si è discusso
diverse volte nel blog, sono esempi che hanno superato
il mio controllo qualità e che possono entrare nell’univer-
so degli investimenti. Le domande importanti per quanto
riguarda quanto e quando investire in questi stock ricevo-
no risposta principalmente da parte mia sulla base della
tecnica di mercato, in maniera calma in base alle candele
settimanali secondo i principi del trend following. Così fa-
cendo, non esco mai completamente dagli stock che sono
fondamentalmente validi. Invece, ridimensiono l’esposi-
zione long secondo la situazione attuale con la mia strate-
gia per la dimensione posizionale. Questa tecnica inoltre
consente di fare hedging rapido dell’intero portafoglio con
posizione short come su indici ETF se il mercato singhioz-
za senza preavviso.
TRADERS’: Quali cose vede (o sperimenta) sui maggiori
partecipanti al mercato e quali vantaggi portano?
Schulte: Se con “maggiori” si intende “maggior denaro”
nel senso di Big Money, allora non lo combatto e non mi
concedo alcuna opinione contrastante, ma cerco di seguir-
li. Seguo umilmente il mercato. È una regola di base: sono
i grossi giocatori che fanno il mercato. Se con “maggiore”
si intende un investitore normale, allora quello che mi con-
traddistingue è la convinzione che questi sono soggetti a
F2) Esempio di investimento su Danaher
Fonte: www.tradesignalonline.com
Un’altra azione che ha superato il controllo qualità di Michael Schulte nel 2004 è la Danaher (DHR). La dimensio-ne della posizione viene regolata su azioni pre-selezionate sul lato investimenti, come la Thermo Fisher Scientific (figura 1) o la Danaher, secondo la tecnologia di mercato.
le opzioni
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ce ne fosse bisogno
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ordine del giorno necessario al trade, che può essere messo facilmente anche da cellulare ed a
qualsiasi ora della giornata di trading.2. Le pagine contenenti commenti al mercato e le
ragioni del trade.3. Tenuta di tutta la contabilità delle varie posizioni in
essere.
E... come sempre, un fantastico servizio di attenzione al cliente che ti mette al riparo da ogni difficoltà dovessi avere nell’inserire i
tuoi ordini.
Guido Albi Marini Joe Ross
PEOPLE4646 www.traders-mag.it 01.2019
Nondimeno, le considerazioni fondamentali giocano un
certo ruolo negli investimenti (non nei trade). Tuttavia,
come già spiegato prima, questo fa riferimento essen-
zialmente all’analisi del modello business che dovrebbe
generare una crescita consistente e non ho l’illusione che
l’analisi di questo modello business mi dia un vantaggio
sul mercato. È più un doppio controllo quando vedo un
grafico che aumenta costantemente. Allora controllo se è
il modello business ad essere la forza guida di questo mo-
mento o un qualcos’altro che potrebbe crollare domani.
Essenzialmente, tuttavia, non accumulo il mio vantaggio
sui fondamentali, ma con la tecnologia di mercato chi mi
aiuta a comprendere cosa vuole mercato. E se sai quello
che vuole il mercato, quello che ama e quello che odia,
allora puoi seguirlo in maniera molto redditizia.
TRADERS’: Può per favore spiegarci la sua comprensione
e applicazione della tecnologia di mercato?
Schulte: Al meglio, posso tentare di spiegare alcune carat-
teristiche di base. Dopotutto, sono stati scritti interi libri
su aspetti solo parziali della tecnologia di mercato. Essen-
zialmente, sono un fan del principio di mantenere le cose
il più semplice possibile (keep it simple, stupid – KISS in
breve). Invece di indicatori infiniti, presto principalmente
attenzione a due informazioni fondamentali, il prezzo e il
volume, che assieme danno come risultato la cosiddetta
azione del prezzo. Ma qui non cerco di indovinare il futuro,
ma riconosco e seguo le situazioni e
gli schemi quando questi si verificano
concretamente. Quindi sono un po’ un
pattern trader che opera pesantemen-
te con il riconoscimento dei pattern.
Ma non mi fisso permanentemente su
una tecnica o su un pattern, perché il
mercato è riflessivo, come detto pri-
ma, e presto o tardi rende inefficace
qualsiasi tecnica. Invece, sono, per
così dire, flessibile, un osservatore
opportunista che può usare la propria
esperienza per identificare opportuni-
tà interessanti in vari modi e adattarsi
alle condizioni mutevoli del mercato.
Se vuoi sentire nomi familiari con i
quali si interseca il mio approccio al
trading, c’è un po’ di William O’Ne-
al (anche se non mi occupo di valori
troppo piccoli), un po’ di Nicolas Dar-
vas, e più tardi un’influenza di Char-
les E- Kirk. Inoltre, recentemente mi è
passato fra le mani un libro di Mark
Minervini, anche lì ci sono delle intersezioni.
TRADERS’: Ci sono delle cose che nasconde completa-
mente?
Schulte: La risposta è piuttosto il contrario. Io nascondo
tutto quello che non consento esplicitamente poiché mi dà
un valore aggiunto. In passato, il servizio principale fornito
dagli investitori privati era quello di ottenere delle infor-
mazioni. Oggi siamo sovraccarichi di informazioni che si
rivolgono nello specifico al nostro “cervello da scimmia“,
ad esempio il nostro centro di soddisfazione, per tentarci
a fare clic. L’arte al giorno d’oggi è quella di limitarsi a ciò
che è importante.
TRADERS’: Quale significato ha la psicologia nei mercati
e come usa le emozioni per prendere le decisioni giuste
nei momenti decisivi o per evitare di diventare parte della
mandria?
Schulte: È la priorità più alta di tutte, ben al di sopra di ogni
altra considerazione. Se gli investitori normali non sono in
una posizione tale da approfittare delle performance del
mercato, il motivo di questo di solito si trova nello spec-
chio. Nel blog, parliamo in maniera intensiva anche delle
varie trappole a cui siamo soggetti e ci piace ricapitolare
tutto ciò nel termine provocatorio “cervello da scimmia“.
Questo fa riferimento a tutti i nostri riflessi automatici, che
ci sono stati dati dall’evoluzione per un buon motivo, per-
F3) Aumento di volume significativo per Tesla
Fonte: www.tradesignalonline.com
Sin da febbraio 2012, Michael Schulte creò la sua prima posizione nelle azioni pubbliche Tesla, come si può ancora leggere oggi sul suo blog (“Il futuro dell’automobile in una delle azioni più entusiasmanti al mondo”). La motivazione all’inizio era fondamentale. Il grafico più tardi mostra l’improvviso aumento nel fatturato nel maggio 2013, quando l’azione crebbe sempre di più fornendo quindi un chiaro segnale di acquisto. Infatti, si verificò un grosso picco di prezzo solo dopo questo picco del volume di trading.
PEOPLE 47
ché erano estremamente utili nella giungla primordiale
per la sopravvivenza. Ed anche nella vita normale di oggi,
questi riflessi ci forniscono ancora dei servizi eccellenti.
Sfortunatamente, un mercato riflessivo, auto-referenziale,
lavora in maniera completamente diversa ed i nostri rifles-
si naturali di solito ci portano sul percorso sbagliato se non
siamo in grado di riconoscerli.
Permettetemi di fornire un esempio. Prendiamo un nor-
male investitore che non abbia ancora pensato molto alla
propria psiche e il quale, come me nei primi anni, riten-
ga che la sua opinione su certi stock abbia un valore. Ora
prendiamo due titoli blue chip ben noti, entrambi i quali
hanno la reputazione di essere di aziende fondamental-
mente solide. La prima blue chip cade e cade ancora. Il
grafico mostra un massimo tre anni fa, di cui l’azione ha
già perduto oltre il 50%, e continua a cadere. La seconda
blue chip sale e sale. Si può vedere nel grafico che l’azione
è oggi due volte più alta di quanto non lo fosse tre anni fa
ed ora è al suo massimo storico.
Io garantisco che questo investitore non oserà acquista-
re quest’ultima blue chip perché suppone sia troppo alta.
Invece agirà con convinzione come
bottom fisher, acquisterà la blue chip
apparentemente più economica e si
sentirà un novello Warren Buffett. Ma
la triste e oggettiva realtà è che è mol-
to più probabile che la blue chip che
prima aumentava sarà ancora più alta
dopo un anno rispetto a quanto non
lo sarà la blue chip precedentemente
in caduta. Perché un trend rimane un
trend fino a che non finisce, e la for-
za fa nascere forza, proprio come la
debolezza tende a creare debolezza.
Chiunque voglia avere successo deve
perciò agire contro l’ispirazione del
nostro cervello da scimmia. Ma per
questo l’investitore deve riconoscere
e accettare questo problema come
prima cosa.
TRADERS’: Comunque l’analisi non
è tutto. Quando smette di pensare e
prende le decisioni invece di lasciarsi invischiare nella pa-
ralisi?
Schulte: Io non faccio alcuna analisi eccessiva, non porta
mai a nulla. Il mio proverbio a riguardo si basa sul calcio:
la verità è nel campo. Perché solo i movimenti di prezzo
che si verificano realmente possono portarci un profitto.
E se si fa troppa analisi, la situazione è già cambiata e il
mercato si è spostato oltre. L’arte del tempismo di mercato
non è la profondità dell’analisi, ma la velocità e la precisio-
ne di riconoscere i trend e i movimenti essenziali.
TRADERS’: Com’è la sua tipica giornata di trading?
Schulte: È una giornata di trading mista con il blog, che
consiste in trading proprietario e lo scrivere come Mr. Mar-
ket. Inizia attorno alle 8:00 con il pre-mercato in Europa e
dura nella sua prima fase fino alle 11:00 circa. Poi faccio
una pausa pranzo lunga, durante la quale vado anche un
po’ fuori, per poi sedermi davanti allo schermo di nuovo
alle 15:00 al massimo e prepararmi per il trading sui merca-
ti statunitensi. Di solito sono attivo fino alle 22:30, mentre a
volte chiudo i libri nei giorni calmi anche attorno alle 18:00.
F4) Esempio di trading su Nvidia
Fonte: www.tradesignalonline.com
Il grafico mostra l’azione Nvidia (NVDA) come esempio della strategia volume boost di Michael Schulte. Dopo un movimento laterale, si è verificato un grosso picco del prezzo ad alto volume nel 2016 come risultato di notizie positive. In questa situazione, c’è un’ottima possibilità che questo primo picco possa contrassegnare l’inizio di una fase di forza sostenuta.
Nelle fasi di mercato difficile, potrei essere long solo del 20-40% con i miei investimenti nel mercato.
PEOPLE4848 www.traders-mag.it 01.2019
TRADERS’: Si dice che ci sono quelli
che scrivono del mercato e quelli che
ci guadagnano dei soldi, e i gruppi
non sono identici. Lei cosa ne pensa?
Schulte: Ritengo la cosa totalmente
vera e posso confermarla. La vasta
maggioranza di coloro di cui si sente
parlare sui mercati con una presen-
za mediatica non sono davvero attivi
oppure non hanno successo. È un po’
come un eunuco: può parlare dell’at-
to, ma non può provarlo in prima
persona. Per me funziona solo per-
ché tratto come un’unica cosa agire e
scrivere sul blog. Quindi leggo qual-
cosa, traggo una conclusione, agisco
e scrivo dell’esperienza, ad esempio,
tutto quanto come parte dello stesso
singolo processo. Nondimeno, sento
la contraddizione, e francamente da
quando scrivo regolarmente nel blog,
le mie performance ne hanno risenti-
to. Ma non è una sorpresa, perché mi ruba del tempo, tem-
po che usavo per l’analisi, ad esempio. Quindi quello che
pagano i membri è una ricompensa per il tempo che non
ho per fare trading proprietario, e devo sempre prendermi
cura di mantenere un equilibrio fra i due poli. Nondimeno,
amo questa dualità e mi piace accettare gli svantaggi, per-
ché è bello fare trading, ma è anche bello scambiare idee
con gli altri su questo argomento.
TRADERS’: Con quali setup e strategie concrete agisce?
Schulte: I metodi cambiano nel corso degli anni perché il
mercato cambia. Un esempio è quello delle inversioni a V,
che sono comparse spesso per due anni, mentre nei de-
cenni precedenti erano piuttosto un’eccezione. Spiegare
completamente i metodi potrebbe occupare diversi inte-
ri articoli. Inoltre, a causa della mutevolezza del mercato,
la flessibilità mentale è una virtù imprescindibile. Sotto
questo aspetto, posso citare un esempio che suggerisce
una tecnologia con la quale ho avuto, e continuo ad avere,
molti successi nel trading. È il principio del primo aumento
di volume che si può cavalcare.
Lo schema presenta tre condizioni semplici:
1. Il prezzo dell’azione è arrivato al fondo o si è consoli-
dato da parecchio tempo. In altre parole, il titolo corre
lateralmente da molto tempo senza guadagno.
2. Poi, (spesso con un messaggio) arriva un grosso pic-
co di prezzo, che ammonta ad almeno il 5-10% o an-
che di più.
3. Il picco deve essere accompagnato da un aumento si-
gnificativo del volume.
Se vengono soddisfatte tutte e tre le condizioni, allora ci
sono buone probabilità che questo primo aumento possa
essere acquistato e rappresenti l’inizio di una fase di forza
sostenibile. Specialmente dopo le cifre trimestrali spesso
si possono trovare questi boost, la cui forza successiva
può essere chiamata “spinta post-guadagni” in direzione
del boost.
Posso dare molti esempi validi di questo. Le figure 4 e 5
ne mostrano un paio. In ciascun caso era inutile indovina-
re prima e fare troppa analisi su cosa poteva succedere.
Sarebbe stato meglio indirizzare le proprie energie verso
il riconoscimento e lo sfruttamento del primo picco dopo
che questo si era verificato. Chiunque lo abbia fatto con
l’azione Nvidia, ad esempio, può essere molto felice. La
verità sta sul campo e seguire il mercato è più redditizio
che fare prognosi costanti per servire il proprio ego.
TRADERS’: Che aspetto ha la sua gestione del rischio, in
termini di posizioni individuali e di contesto nel portafo-
glio?
Schulte: La mia gestione del rischio è complessa, è diver-
sa per gli investimenti e per i trade e si basa su principi
differenti. In maniera molto breve e superficiale: nell’area
investimenti uso la cosiddetta strategia della dimensione
posizionale. La uso per trattenere i titoli che mi piacciono
fondamentalmente sul lungo termine, ma ridimensiono le
F5) Esempio di trading su Exact Sciences
Fonte: www.tradesignalonline.com
Il titolo Exact Sciences (EXAS) è un altro esempio della strategia volume boost. È importante comprendere che è inutile supporre ed effettuare troppe analisi su ciò che può succedere prima dei grossi annunci, perché non possiamo prevedere il futuro. Piuttosto, è meglio concentrare le proprie energie su come identificare e poter cavalcare questo primo boost non appena si verifica.
posizioni in alto e in basso a seconda di un sistema fisso
che dipende dalla situazione del mercato tecnico. La ge-
stione del rischio nell’area investimenti perciò non è basata
sugli stop, ma principalmente sul rapporto di investimen-
ti oppure, in maniera opposta, sul rapporto di contante.
Nelle fasi di mercato difficile, potrei essere long solo del
20-40% con i miei investimenti nel mercato. In caso di di-
storsioni molto a breve termine, posso anche fare ricorso
all’hedging tramite short index e in casi estremi, come nel
2008, a volte può trattarsi di un net short.
Nell’area del trading, agisco in maniera piuttosto normale
con gli stop, che di solito imposto con i long trade secondo
il principio della sequenza di trend (ultimo minimo). All’i-
nizio di un trade, li regolo manualmente, ma non piazzo
l’ordine sul mercato. Quindi ho in mente il mio punto di
uscita, ma non voglio venire stoppato immediatamente da
una finta sbagliata del prezzo. Verso la fine del trade, spes-
so passo ai trailing stop che si trovano davvero sul mer-
cato, dei quali voglio portare con me l’ultima percentuale.
TRADERS’: Cosa consiglia in generale ai principianti?
Schulte: Non si può diventare un buon trader con la teo-
ria, bisogna scottarsi qualche volta per cambiare il com-
portamento. E un cambiamento del comportamento è ne-
cessario, perché posso garantire ad ogni giovane trader
che il comportamento naturale che ci suggerisce il nostro
cervello da scimmia porta costantemente a perdite e non
a profitti. Per poter avere successo sul mercato, bisogna
imparare a pensare in maniera diversa e sviluppare un
cambiamento comportamentale verso ciò che spesso po-
trà sembrare contro intuitivo. L’esempio di prima, in cui
l’azione “costosa” al suo massimo storico sia preferibile a
quella “economica” che dimezza il suo prezzo è un sempli-
ce esempio di questo processo cognitivo.
Per poter cambiare questo comportamento davvero nel-
la direzione corretta, tuttavia, la decisione assolutamente
centrale è quella di guardare verso le giuste fonti serie e
idealmente trovare un mentore che sappia quello che fa. È
importante trovare qualcuno che sia davvero attivo in pri-
ma persona e non guadagni i soldi proprio come un eunu-
co solo descrivendo l’atto. Ciò non elimina completamente
gli errori che tutti quanti abbiamo fatto e che dobbiamo
fare, ma potrà velocizzare l’apprendimento e risparmiare
ai principianti le conseguenze monetarie peggiori.
TRADERS’: Quali sono, a sua opinione, le false credenze
più comuni negli investitori privati?
Schulte: Ritenere che il mercato debba fare qualcosa. No,
non deve fare nulla, e se noi pensiamo che debba farlo, di
solito farà il contrario. Questo viene assicurato dalla natu-
ra riflessiva dei sistemi sociali. E no, di regola non siamo
più intelligenti del mercato, anche se il nostro ego ci spin-
ge costantemente nella direzione opposta.
TRADERS’: Quali interessi ha, oltre al trading sul mercato
azionario, per liberarsi la mente?
Schulte: Concentrarsi è fondamentale per mantenere li-
bera la mente all’interno della valanga di informazioni di
oggi. È importante anche essere consapevoli all’inizio di
un trade della perdita massima permessa tramite la ge-
stione del rischio. La cosiddetta “elaborazione del lutto”
deve quindi essere effettuata all’inizio in modo che non si
abbia il fardello di farlo quando le cose sono più freneti-
che. Quindi inizio ogni trade mentalmente con una perdita,
perché questo mi rende consapevole del punto in cui devo
chiudere il trade. Questo mi libera più tardi.
Quando mi svago, è molto importante fare qualcosa di fisi-
co che possa innescare gli altri sensi. Perché il trading è un
lavoro mentale ed il corpo deve essere tranquillo quando
si agisce, anche se a volte vengono liberati gli stessi ormo-
ni delle situazioni di pericolo. Questo aspetto non è sano
e deve essere rimosso. Ulteriori lavori mentali come ad
esempio i videogiochi perciò non sono un buon elemento
di equilibrio. Io ho una vogatrice vicino alla mia sala di tra-
ding, mi piace fare escursioni nella natura e faccio anche
sesso. Le palestre e il golf non fanno al caso mio.
Altrimenti, i miei interessi sono estesi: lo spazio tanto
quanto i campi ampi di politica mondiale e geo-strategia.
Ma sono anche un cineasta e raramente dico di no ad un
film impressionante che possa mettere in moto i miei sen-
si e/o pensieri. Sì, soprattutto poi sono un papà e un mari-
to, chi ha dei figli sa cosa significa.
Il trading è un lavoro mentale ed il corpodeve essere tranquillo quando si agisce,
anche se a volte vengono liberati gli stessi ormoni delle situazioni di pericolo.
PEOPLE 49
RANKING5050 www.traders-mag.it 01.2019
Finanza Dati Analisi
FIDArating Analysis
dati al 30 NOVEMBRE 2018CommentoConcluse le analisi mensili sui dati aggiornati a fine novem-
bre 2018.
Dall’elaborazione delle classifiche per rendimento realizza-
to nell’ultimo mese emergono principalmente due fattori su
successo: il primo è l’esposizione ad alcuni Paesi emergenti,
come Indonesia, Turchia ed India, ed il secondo a settori
quali gli investimenti socialmente responsabili e le utilities.
Sia gli asset azionari che quelli obbligazionari realizzano al-
lunghi particolarmente rilevanti e le top ten sono dominate
dalle specificazioni geografiche.
Le classifiche sono profondamente influenzate dai notevoli
rafforzamenti della Rupia indonesiana, della Rupia indiana
e della Lira turca.
Statistiche del sistema• 41.573 gli strumenti totali oggetto delle analisi tra fon-
di e SICAV
• 16.926 sono autorizzati e distribuibili alla clientela retail
• la classificazione FIDA Rating si estende a 39.803 stru-
menti
• 11.523 strumenti hanno ricevuto il rating
RANKING 51
TOP 10 Prime 10 categorie FIDA per performance a 1 mese - *FFI: Fida Fund Index
BOTTOM 10 Ultime 10 categorie FIDA per performance a 1 mese - *FFI: Fida Fund Index
TOP 10 Primi 10 prodotti per performance a 1 mese
Category Ranking
FundRanking
RANKING5252 www.traders-mag.it 01.2019
FIDArating Analysis Il sistema FIDArating è un processo di analisi di strumen-
ti finanziari che consiste nella classificazione rispetto ad
aspetti qualitativi e quantitativi, costruzione di categorie
omogenee e assegnazione di score e rating mediante al-
goritmi proprietari.
Nell’ambito del risparmio gestito l’oggetto dell’analisi è la
composizione del portafoglio nella sua continuità tempo-
rale, riassumibile nella politica di investimento. Le strate-
gie di investimento possono essere desunte con diverse
TOP 10 - EQUITY Primi 10 prodotti per performance a 1 mese
TOP 10 - BOND Primi 10 prodotti per performance a 1 mese
FundRanking
RANKING 53
TOP 10 - ABSOLUTE RETURN Primi 10 prodotti per performance a 1 mese
FundRanking
metodologie complementari, che si basano sia sulle di-
chiarazioni di intenti che su quello che viene effettivamen-
te realizzato nelle gestioni.
Analisi dei prospettiPolitica di investimento dichiarata
Il primo passo consiste nell’individuazione, attraverso
la documentazione legale, dell’obiettivo e della politica
d’investimento, che definiscono il perimetro di massima
all’interno del quale opererà il gestore.
Verifica del benchmark di investimento
Spesso il benchmark dichiarato permette di compren-
dere con un buon grado di approssimazione le possibili
scelte d’investimento. In altri casi il benchmark può non
avere alcun collegamento con il portafoglio del fondo,
rappresentando una mera soglia da superare.
Analisi del portafoglioComposizione di portafoglio
La composizione di portafoglio dei fondi, pubblicata con
diversi gradi di frequenza e grado di dettaglio, può fornire
importanti indicazioni sulle caratteristiche d’investimento.
Stile di investimento
È utile verificare quanto, nel tempo, le strategie siano sta-
te coerenti con la politica di investimento dichiarata: at-
traverso metodologie quantitative si determina quanto
l’andamento del valore delle quote storiche possa es-
sere ricondotto a quello di determinati indici di mercato.
Le analisi mensiliCategory Ranking: le classifiche si basano sugli indici
FIDA Fund Index, calcolati mediante la capitalizzazione
composta giornaliera dei rendimenti dei prodotti apparte-
nenti alla medesima categoria.
Fund Ranking: sono inclusi tutti i prodotti autorizzati alla
vendita in Italia e distribuibili alla clientela retail. Nelle
classifiche per tipologia sono compresi esclusivamente
quelli cui è attribuita una categoria.
Management Company Ranking: le società sono selezio-
nate attraverso l’indice di eccellenza, una misura sintetica
della capacità delle società di gestione di ottenere rating
elevati. È calcolato, per ogni società o gruppo di società,
come differenza tra l’incidenza percentuale dei fondi con
4 e 5 corone e di quelli con 1 e 2 corone.
Top Scorer: tra i fondi del gruppo sono quelli con il mi-
glior posizionamento all’interno della propria categoria
in termini di score FIDA. Lo score/rating FIDA si basa su
un algoritmo proprietario che confronta congiuntamente
rischio e rendimento all’interno di categorie omogenee.
SOCIAL5454 www.traders-mag.it 01.2019
Il Primo Premio Giuria Opera Prima My Movies è stato attri-
buito al film “The Harvesters” di Etienne Kallos ‘per (...) l’a-
bilità di ritrarre, narrando di un giovane che sarà costretto
a un tragico addio all’infanzia, le contraddizioni e le fragilità
di una società (..)’.
Altri premi della sezione Alice. Il Premio Roma Lazio Film
Commission per le produzioni del Panorama Italia girate nel
Lazio è andato a “Go Home”, opera prima di Luna Guala-
no; per i giurati, il regista Fabio Guaglianone, la giornalista
Rai Cinema Channel Manuela Rima, Maria Theresia Braun
di Studio Universal e l’attore Edoardo Natoli, del Concorso
Internazionale Cortometraggi il vincitore è stato “Beauty”
di Nicola Abbatangelo; ha vinto Dal corto al lungo - Leone
Film Group il film “Il mondiale in Piazza” di Marco Belardi,
cui, fra i 10 registi concorrenti, sono stati assegnati 3000
euro per l’opzione del soggetto di 18 mesi e il possibile svi-
luppo della sceneggiatura; il Premio per Istant Stories Alice
e Cinemotore Award è stato dato, dai giurati Paolo Geno-
vese, Nicola Giuliano, Nicola Maccanico, Antonio e Marco
Manetti e Paola Minaccioni, a Ilaria Marchetti per “Another
me”, una storia innovativa e coinvolgente.
SEZIONE ALICE Il cortometraggio indipendente ‘Moths to
flame’, è uscito il mio articolo su Traders’ Magazine nu-
mero di ottobre 2018, ha vinto il Premio Studio Universal.
https://alessandrabasileattrice.com/wp-content/uplo-
ads/2018/11/ IL-SIGNOR-CINEMA-INDIPENDENTE-
1%C2%B0Parte.pdf
https://www.cinemaitaliano.info/news/48884/alice-nella-
citta--xvi-il-premio-studio-universal.html
Link (trailer): https://vimeo.com/283173517
ROMA 2018La Festa del Cinema, il suo tredicesimo anno » Proseguono i racconti e le cine-recensioni con riferimento alla Festa del Cinema di Roma nello splendido ‘Parco della Musica’ di
Renzo Piano. Ricordo che il favore del pubblico, nonché l’unico premio 2018 a conclusione della giovane manifestazione romana, è
andato all’italiano ‘Il vizio della speranza’ di Edoardo De Angelis e che molti sono stati i premi assegnati ai film che hanno concorso
nell’ambito della sezione ‘Alice’. Ricordo, anche, la presidenza e la direzione artistica della manifestazione: l’una di Piera Detassis e
l’altra, confermata fino al 2020, di Antonio Monda.
2a parte
In questo numero gli altri riconoscimenti della manifestazione.
Sabato 27 ottobre 2018 alla Festa del Cinema di Roma sono
stati assegnati i premi ai vincitori della sezione autonoma
‘Alice nella città’, ingraditasi in questa XIII edizione.
Sezione Young Adult - Premio come miglior film: è andato a
“Jelly Fish” (una ragazza diventa adulta con responsabilità,
rabbia, forza, ma anche ironia), il primo lungometraggio di
finzione di James Gardner che, i giovani giurati di Alice,
hanno premiato in quanto ‘opera onesta e dura che riesce a
narrare una situazione difficile con la crudezza che le appar-
tiene’. Allo stesso film è andato anche la Menzione Specia-
le - Giuria Opera Prima My Movies, premiante la migliore
interpretazione, in questo caso della giovane protagonista
Liv Hill.
Il Premio Speciale della Giuria di Alice è andato a “Ben is
Back”, diretto da Peter Hedges e interpretato dal figlio di
quest’ultimo, Lucas, e da una Julia Roberts, a detta di al-
cune testate italiane, da Oscar, sulla lotta alla tossicodipen-
denza ‘con uno sguardo inedito e disperato: racconta con
umana fragilità l’amore di una madre’, forse troppo protet-
tivo per il figlio.
Il Premio Speciale della Giuria per il Miglior Attore è stato
vinto da Thomas Blachard per “The Elephant and the but-
terfy”, che racconta con grande delicatezza i tre giorni in
cui una bambina conosce suo padre, in un limbo fra reale e
immaginario. È il lungometraggio della regista Amelie Van
Elmbt (produzione F.lli Dardenne, produzione esecutiva
Martin Scorsese).
SOCIAL 55
JAN PALACH: la vera storia della prima torcia umana
Una storia vera. Quella di Jan Palach, da cui il titolo del
film diretto dal regista di origini ceche Robert Sedlácek,
più noto come ‘la torcia umana’. Il giovane viveva a Praga
dove frequentava la Facoltà di filosofia: in quel periodo del-
la sua vita aveva assistito alla ‘Primavera di Praga’, ossia a
una serie di riforme volte alla liberalizzazione politica della
Cecoslovacchia dal potere dell’Unione Sovietica, iniziata
e finita nel 1968 ovvero repressa militarmente in 7-8 mesi
dalle truppe dei paesi aderenti al Patto di Varsavia. Fu così
che, nel 1969 in pieno centro a Praga, Jan mise in atto il ge-
sto estremo che lo rese poi amaramente noto nel mondo:
sistemò lo zaino, con gli appunti che voleva fossero letti a
motivazione di tale gesto, ben lontano da sè, si cosparse
il corpo con la benzina comprata in quantità e si appiccò
il fuoco con un accendino. Stette in agonia qualche gior-
no, sembra lucidamente, poi spirò il 19 gennaio di quasi 50
anni fa. Proprio nei suoi appunti egli scrisse di volere esse-
re la prima torcia umana per esprimere la protesta e scuo-
tere la coscienza del popolo. Infatti, alla minaccia di una
nuova torcia umana in caso di mancato sciopero generale
e illimitato a sostegno
della protesta, seguiro-
no i fatti: altri 7 ragazzi,
fra cui il patriota ceco-
slovacco caro amico di
Palach Jan ZajÍc, si uc-
cisero. Il fatto è sicura-
mente da conoscere e il
cinema talvolta a que-
sto serve, perciò vedere
‘Jan Palach’ potrebbe
essere un buon sugge-
rimento, ma, sulla ca-
pacità di coinvolgere,
sul ritmo, sull’arco del-
la storia, non del per-
sonaggio che è interes-
sante, e sulla lunghezza
darei come voto un 6,5.
Trailer del film: www.youtube.com/watch?v=Pkp4EuvDNxw
Il sequel del thriller fumettistico ‘Millenium’: THE GIRL’S IN
THE SPIDER WEB
Dopo ‘Uomini che odiano le donne’, pubblicato in Italia nel
2005, arriva ‘Quel che non uccide’, romanzo del 2015. Pri-
ma di quest’ultimo uscirono ‘La ragazza che giocava con il
fuoco’ (2006) e ‘La regina dei castelli di carta’ (2007). Nel
2017, invece, fu la volta di ‘L’uomo che inseguiva la sua
ombra’. I primi 3 libri della saga fumettistica, ‘Millenium’,
sono stati pubblicati in più di 30 paesi e venduti in milioni
di copie, soprattutto in Svezia. L’adattamento cinematogra-
fico del primo libro è avvenuto ad opera del regista danese
Niels Arden Oplev e degli attori Michael Nyqvist nel ruolo
di Mikael Blomkvist e Noomi Rapace in quello di Lisbeth
Salander. Il primo film è uscito nelle nostre sale il 29 mag-
gio 2009 ed è stato seguito dalle trasposizioni degli altri
due libri del 2006 e 2007 su menzionati. Il 3 febbraio 2012
è arrivato nelle sale italiane un nuovo adattamento, ameri-
cano, intitolato ‘Millenium – Uomini che odiano le donne’
Il vero ‘torcia umana’.
F2) Il vero Jan Palach
Fonte: www.irozhlas.cz/sites/default/files/styles/zpravy_fotogalerie_large/public/uploader/navrh_bez_nazvu_180819-222944_kro.png?itok=F1fgIwdT
La locandina del film.
F1) Locandina e trailer del film “Jan Palach”
Fonte: https://pad.mymovies.it/filmclub/2018/10/122/locandina.jpg
Recensioni di alcuni film, in concorso e non, alla Festa del Cinema di Roma del 2018 – 2° parte. (La prima parte è contenuta nel numero di dicembre 2018
che potete acquistare nello shop del sito https://www.tra-
ders-mag.it/archivio-rivista/).
SOCIAL5656
(‘The Girl with the Dra-
gon Tattoo’) con la re-
gia di David Fincher e
gli attori Daniel Craig e
Rooney Mara, mentre
‘Quello che non uccide’
(The Girl in the Spider’s
Web), prodotto dalla
Sony e terzo film della
saga, è stato presenta-
to in Italia lo scorso 19
ottobre ed è interpre-
tato dall’attore svede-
se Sverrir Gudnason
(Mikael Blomkvist) e
dall’attrice britannica
Claire Foy (Lisbeth Sa-
lander). Non avendo io
seguito alcuno dei pas-
sati ‘Millennium’, né al
cinema né sui libri, non
posso fare un confronto fra la proiezione romana 2018 e le
precedenti, né fra i relativi interpreti, ma ‘The girl in the spi-
der’s web’ è avvincente e assai godibile e, a suo modo, so-
stiene la causa della lotta alla violenza di genere attraverso
l’eroina Liz Salander. Voto: 7,5.
Trailer del film: www.youtube.com/watch?v=XKMSP9OKspQ
Il mio film nr.1 della Festa del Cinema di Roma 2018
STAN & OLLIE: il film
più ironico e commo-
vente del festival dedi-
cato al duo comico nr.1.
Commovente, diverten-
te, interessante, comu-
nicativo, coinvolgen-
te, perfetto, assoluto.
Troppi? Troppi aggettivi
dedicati a questo film
prodotto da Faye Ward
e diretto da Jon S. Baird
con due straordinari in-
terpreti, Steve Coogan
e John C. Reilly, rispet-
tivamente Stan Laurel
e Oliver Hardy, che, con
il loro lavoro di accen-
ti, oltre che di sembianze, costume designer: Guy Speran-
za, e di comportamento, dalla parlata alla camminata alle
espressioni del viso, ci regalano per due ore i veri Stanlio e
Ollio? Non credo affatto. Ce li regalano in una versione sco-
nosciuta, quella umana: fragile, compromessa dall’insuc-
cesso negli anni 50 nonostante gli anni d’oro della loro gio-
ventù, cagionevole come la salute di entrambi, soprattutto
di uno dei due, e in discussione come il loro duo artistico e
l’amicizia di lunga data. Un’amicizia, seppure caratterizzata
da reciproci malintesi, paure, rabbia, delusioni, segnata an-
che da un affetto profondo, vero e resistente, grazie al quale
ebbero la forza e l’energia per fare ancora una volta il botto,
mettendo in scena una performance unica e irripetibile in
un teatro affollato con un pubblico in delirio che regalava
loro la gioia che solo un artista conosce quando realizza ciò
per cui lotta, ciò che in verità ama moltissimo. Non raccon-
terò la trama del film, sperando di incuriosire chi legge a
correre a vedere questo dramma a tratti assai comico sul
grande schermo. Sarebbe da vedere in versione origina-
le, per quanto su detto e perché i grandi attori andrebbero
ascoltati oltre che guardati. Questo film da Grande Cinema
La locandina del film “Stan & Ollie” di Jon S. Baird.
F4) Locandina e trailer del film “Stan & Ollie” Stanlio e Ollio
Fonte: https://m.media-amazon.com
I due grandi attori con i loro travestimenti da Stanlio e Ollio e i veri Stanlio e Ollio.
F5) Personaggi e persone a confronto, i 2 attori e i 2 co-mici più famosi al mondo da loro interpretati
Fonte:https://www.ilcineocchio.it/cine/wp-content/uploads/2016/01/coogan-reilly-stanlio-ollio.jpg
Una celebre gag dei due ‘mostri’ sacri dello humour internazionale.
F6) Una foto ricordo in b/n dei due pionieri della comicità
Fonte: https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2017/12/stanlio-ollio-400x200.jpg
La locandina del film “The girl in the spider’s web” di David Lagercrantz
F3) Locandina e trailer del film “The girl in the spider’s web” Quel che non uccide
Fonte: https://images-na.ssl-images-ama-zon.com/images/I/41PTtu5vRPL._SX322_
BO1,204,203,200_.jpg
www.traders-mag.it 01.2019
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avrebbe, a mio parere, dovuto vincere il primo premio della
Festa del cinema di Roma, ma io e il pubblico votante ab-
biamo avuto idee diverse. Auguro a ‘Stan & Ollie’ di andare
dritto agli Oscar. Se ripenso a certi momenti del film ancora
sono toccata e divertita. Da vedere! Voto: 10.
Trailer del film: www.youtube.com/watch?v=YWVWBNMsmrQ
I già visti da rivedere
DR. STRANGELOVE: in memoria di un genio senza tempo,
Stanley Kubrick
Un film in bianco e
nero datato 1964 e con
un focus ironico e sar-
donico sulla guerra e
sui suoi rappresentan-
ti. Tutti i personaggi
sono caratterizzazioni,
opere teatrali, genial-
mente scritti e realiz-
zati. I relativi interpreti
hanno nomi altisonan-
ti come Peter Sellers
e George Scott, ma
soprattutto la regia è
quella di un maestro
del cinema mondiale,
purtroppo scomparso
a soli 71 anni, prima
della fine del montag-
gio del discusso ‘Eyes
wide shut’, ispirato
al romanzo ‘Doppio sogno’ di Schnitzler e proiettato nel
1999. Tra i film che l’hanno consacrato: ‘Shining’, studiato
in tutte le scuole di cinema per la perfezione tecnica del
film e per avere cambiato il modo di fare cinema, con un
impagabile Jack Nicholson, e 2 anni prima nel 1987, il vio-
lento ‘Full Metal Jacket’ incentrato sulla guerra nel Viet-
nam, nonché suo terzo e ultimo film bellico. Vedere e ap-
prezzare a distanza di 54 anni un suo film dimostra che il
genio perdura e non ha limiti temporali. Il genio di Stanley
Kubrick sopravvive(rà) attraverso le sue opere. Voto: 8,5.
Trailer del film: www.youtube.com/watch?v=IE9CmX15PYA
ConclusioneAnche quest’anno la più bella manifestazione cinema-
tografica romana è iniziata e terminata, avendo regalato
La locandina del film “Dr. Strangelove” di Stanley Kubrick.
F7) Locandina e trailer del film “Dr. Strangelove” Il Dottor Stranamore
Fonte:https://imgc.allpostersimages.com/img/print/u-g-PIOCLB0.jpg?w=300&h=450
nuovamente film, star, eventi e iniziative artistiche di ri-
lievo. Anche questo 2018 ha festeggiato l’Auditorium di
Piano, dove quando ho la fortuna di andare fra ottobre
e novembre, nei 10 giorni del festival, mi sento come a
casa, quasi tutto essendo concentrato in quella bellissima
struttura ‘cozy’ seppure immensa. A differenza di Venezia
e del Lido, altro luogo dotato di magia oltre che di un fa-
scino indescrivibile, Roma, nella sua dimora artistica più
importante a livello cinematografico, dal 2005 è accoglien-
te e facilmente accessibile a tutti. I film ivi proiettati, molti
dei quali sono destinati alle nostre sale cinematografiche,
sono sempre più di qualità e vengono da ogni parte del
mondo e da ogni tempo (gli ‘amarcord’ ci ricordano i geni
del passato o ciò che ieri abbiamo tanto amato vedere sul
grande schermo), infatti passano per una selezione chia-
ramente attenta e intelligente. Concludo chiedendo a gran
voce di aggiungere ai miei accrediti ‘Professional’ quello
della XIV edizione, la prossima, per la quale sono già pron-
ta. W Roma!
Alessandra BasileAttrice e Autrice. Inoltre collabora con la Comu-nicazione corporate di un’azienda. E’ Life Coach ICF e dal 2018 Mediatore giudiziario. Presiede l’Associazione filodrammatica Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spet-tacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, “Dolores”, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ama scrivere di film, spettacoli e personaggi.
[email protected]://alessandrabasileattrice.com/blog/
Il grandissimo regista mentre gira ‘Il Dr. Stranamore’.
F8) Stanley Kubrick in un momento delle riprese del film
Fonte: https://imgc.allpostersimages.com/img/print/posters/dr-strange-love-1964-directed-by-stanley-kubrick-stanley-kubrick-on-the-set-b-w-
photo_a-G-15647394-8363145.jpg
COLUMN5858 www.traders-mag.it 01.2019
Otto lezioni dopo otto anni di tradingPerché paghiamo per l’apprendimento se tutti seguiamo
le stesse lezioni gratuite degli altri traders? Mi piacerebbe
mostrarvi le 8 lezioni di trading più importanti che ho ap-
preso durante i miei 8 anni come operatore di mercato.
1. Gli indicatori ritardati sono utili
La maggior parte degli indicatori sono intrinsecamente in
ritardo in quanto vengono calcolati a partire dal prezzo pas-
sato. Però sono comunque utili. Per esempio una tendenza
rialzista diventa visibile quando la media mobile con più di
50 periodi attraversa la media mobile a 100 periodi (e vice-
versa in caso di tendenza ribassista).
2. Per diventare un trader professionista c’è bisogno di re-
gole chiare
Sviluppate un piano personale di trading e seguitelo. Se-
guitelo sempre, tutti i giorni. Se rompete le vostre regole
in maniera continua e non operate in accordo con il vo-
stro piano, il vostro rendimento operativo sarà instabile.
Comunque, se seguirete il piano di trading costantemente,
anche il rendimento si manterrà costante.
3. Il prezzo conta
I numerosi eventi mondiali possono distrarre. Per esempio,
già da qualche tempo abbiamo avuto la notizia della crisi
finanziaria in Grecia, poi la differenza del PIB cinese con
quello che ci si aspettava, ed infine la banca centrale eu-
ropea che ha aumentato i tassi di interesse. Non lasciatevi
impressionare da tutto questo, perché alla fine conta una
cosa sola: il prezzo!
4. La cosa più importante nel trading: il valore atteso
Il valore atteso è una combinazione di profitti, la loro me-
dia, il loro tasso di perdita e la loro media complessiva:
(tasso di vantaggio x vantaggio medio) – (tasso di perdita x
perdita media) – (commissione e slippage).
Se avete una aspettativa positiva, il vostro metodo nel lun-
go termine risulterà vincente.
5. Non dovete prevedere il prezzo
I casinò sanno se vinceranno il prossimo giro? No! Sanno
se vinceranno nel prossimi 1000 giri? Sì, secondo la legge
Rayner Teo è un trader a tempo pieno che ha il suo focus sullo studio delle tendenze dei mercati. Potete trovare il suo corso gratuito su www.tradingwithrayner.com/freecourse www.tradingwithrayner.com
Rayner Teo
dei grandi numeri. I risultati sono aleatori nel breve termi-
ne, però si avvicinano al valore atteso nel lungo termine. E
questo si applica anche al trading, sempre se l’aspettativa è
positiva e manteniamo una adeguata gestione del rischio.
6. Se entrate nei mercati sbagliati, forzerete l’uscita
Gli unici due tipi di mercato che mi interessano sono i più
forti e i più deboli. Perché? I mercati più forti e più debo-
li tendono ad avere battute d’arresto più piccole per con-
tinuare poi la tendenza. Se voglio uscire da un mercato,
devo operare con i più deboli e viceversa, per rimanere
molto tempo con i più forti.
7. Il miglior metodo di trading al mondo
In realtà non esiste la strategia migliore del mondo, però
esiste la migliore per voi.
Questo dipenderà da due cose: il vostro obiettivo di trading
e la vostra personalità.
Se volete ottenere un beneficio costante attraverso piccoli
però frequenti profitti, conviene il day o lo swing trading.
Se volete costruire i vostri profitti in forma più distanziata
ma più grande, dovreste costruirvi un portafoglio con posi-
zioni diversificate.
8. Operate solo nel vostro orizzonte temporale
Il mio errore è stato quello di operare in troppi orizzonti
temporali, paralizzando così le mie analisi. Poiché si pro-
ducevano troppi segnali contradditori nei diversi orizzon-
ti, non potevo entrare nel mercato. Per la soluzione del
problema ho avuto bisogno di molto tempo, anche se era
molto semplice: lavorare solo su un orizzonte temporale e
dimenticarmi del resto. Questo non significa che voi non
possiate analizzare 2 o 3 orizzonti temporali diversi.
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