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BOLLETTINOSALESIANO

Anno LXVII - N . 6

1° GIUGNO1943-XXI

Il Giubileo Sacerdotale del IV Successore di S . Giovanni Bosco .Pur nell'intimità imposta dalle circostanze,

la celebrazione del Giubileo Sacerdotale delnostro Rettor Maggiore ha suscitato un veroplebiscito di affettuosa venerazione che haforzato perfino le barriere del conflitto inter-nazionale. Il telegrafo e la radio hanno bru-ciato le distanze e congiunto al cuore delPadre i cuori di tanti figli lontani ; e la tre-gua delle incursioni sul nord della penisolaha permesso l'afflusso a Torino di elette rap-presentanze della triplice Famiglia salesiana .Degli Ispettori d'Italia mancava solo quellodella Sicilia trattenuto nell'isola dalle circo-stanze dell'ora. La condiscendenza delle Auto-rità ha concesso agli Ispettori di Barcellona, diMadrid, di Siviglia, di Lisbona, di Lione,di Lubiana e di Ungheria di rappresentareanche le altre nazioni in cui fiorisce l'Operadi Don Bosco . L'adesione degli Augusti Prin-cipi, di Em .mi Cardinali, Nunzi e DelegatiApostolici, di numerosi Arcivescovi e Vescovi

d'Italia e dell'Estero, di Autorità civili, poli-tiche e militari, di Accademici, Senatori, Con-siglieri Nazionali, Ambasciatori e Consoli, di-gnità ecclesiastiche e personalità di ogni classesociale, Superiori di Ordini e Congregazionireligiose, Associazioni ed Enti, Istituti ed or-ganizzazioni, Ex-allievi, Cooperatori e Dame-Patronesse, ha documentato la cordialità dellastima che circonda il IV Successore di SanGiovanni Bosco, e l'apprezzamento dell'operache egli persegue con tanto zelo .

L'assistenza dell'Em .mo Cardinale Arcive-scovo di Torino e dei Vescovi salesiani resi-denti in Italia ha dato alla celebrazione giubi-lare maestoso splendore .

Ma il carattere più solenne l'ha conferito ilSommo Pontefice, il Santo Padre Pio XII,il quale si è degnato di inviare al festeg-giato il magnifico « Autografo » che riportia-mo nel testo latino colla nostra traduzioneitaliana .

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L'«Autografo » del Santo Padre PIO XII

DILECTO FILIO PETRO RICALDONE SACER-

DOTI SOCIETATIS SANCTI FRANCISCI SALESII

RECTORI MAXIMO

PIUS PP. XII

Dilecte Fili, salutem et Apostolicam Benedi-ctionem.

Decem ab inito sacerdotio lustra, quaeexeunte hoc mense fauste tibi condentur,praeclaram Nobis praebent opportunitatemexistimationis ac benevolentiae erga te Nostraetestimonium palam tibi libenterque tribuendi .Quod praesentibus hisce litteris facere suaveNobis contingit, quum plane noverimus solli-citudines et curas, quas ipse in Ecclesiae uti-litatem inque Societatis Salesianae incremen-tum iugiter impendisti . Illud sane in primistibi cordi fuit, ut in Sodalitate, cui moderaris,atque in Filiarum Mariae Auxiliatricis Insti-tuto Sancti Conditoris Joannis Bosco spiritusfideliter servaretur efficaciterque aleretur. Pe-culiari itaque sollertia ecclesiastica studia pro-movisti, quorum conditum Pontificium Athe-naeum Salesianum, Facultatibus philosophiae,sacrae theologiae iurisque canonici praeditum,atque perutiliter edita Graecorum Latino-rumque Patrum Corona clarissima exstant do-cumenta. Singulari quoque alacritate sacrarumMissionum apostolatum perfovisti, remotapraeciquaque ipsarum Missionum loca prae-sentia tua invisendo, nova instituta ad Missio-narios rite apparandos excitando ingentemqueMissionariorum copiam multiformi industriasuppeditando . Te pariter auspice fautoreque,Oratoria Festiva et catechetica adulescentiumpopulique institutio cum nova quoque Doctri-nae Christianac taberna libraria provecta sunt,orphanotrophia e solo excitata, professionalesagricolaeque scholae et numero et utilitateperauctae, sollemnia sacra in honorem JoannisBosco magnificenter acta, quorum AugustaeTaurinorum insigne est monumentum MariaeAuxiliatricis templum splendide amplificatum .Neque silentio praetereunda est observantiaac devotio, qua Societas ista Apostolicae huicSedi Nobisque arctissime adhaeret, eiusdemNostrisque votis optatisque studiose obsecun-dando. Merito igitur iureque optimo tibi, sa-cerdotalc iubilaeum proxime celebraturo, cunctifilii sodalesque tui iucundo animo gratulanturet Nosmet Ipsi, communem tuorum laeti-tiam cumulare exoptantes, tibi, Dilecte Filii,

AL DILETTO FIGLIO, SACERDOTE PIETRO RI-

CALDONE, RETTORE MAGGIORE DELLA SO-

CIETÀ DI SAN FRANCESCO DI SALES,

PIO PAPA XI]

Diletto Figlio, salute e apostolica benedi-zione .

Il compiersi felicemente, al termine di questom ese, dei tuoi cinquant'anni di sacerdozio Ciporge ottima occasione per renderti una pubblicae gradita testimonianza della stima e benevolenzaNostra verso la tua persona . E Ci è dolce farlocolla presente lettera, conoscendo Noi assai benela premurosa sollecitudine che hai speso ognoraa vantaggio della Chiesa e a incremento dellaSocietà Salesiana .

Sempre invero ti stette sommamente a cuore chenella Società da te governata e nell'Istituto delleFiglie di Maria Ausiliatrice fedelmente si conser-vasse e efficacemente si coltivasse lo spirito del san-to fondatore Giovanni Bosco . Perciò con partico-lare solerzia hai curato il progresso degli studi ec-clesiastici, del che sono prove luminose la fonda-zione del Pontificio Ateneo Salesiano con la fa-coltà filosofica, teologica e giuridica, e l'utilissimaedizione della Corona dei Padri Greci e Latini .

Così pure con singolare zelo hai dato largoimpulso all'apostolato missionario, visitando per-sonalmente i luoghi principali delle più remotemissioni e fondando nuovi istituti di prepara-zione missionaria e adoprandoti con ogni mezzoper allestire numerose spedizioni di Missionari .Parimenti sotto i tuoi auspici e mercè il tuo favorefurono promossi gli Oratorii festivi e l'insegna-mento del Catechismo alla gioventù e al popolocolla aggiunta anche di una nuova Libreria ec-clesiastica ; inoltre vennero fondati orfanotrofi,accresciute in numero e rendimento le scuole pro-fessionali e agricole, celebrate con magnificenzale feste di San Giovanni Bosco delle quali è aT orino monumento insigne lo splendido amplia-mento della Chiesa di Maria Ausiliatrice .

Nè si deve passare sotto silenzio il devotoossequio che tiene strettissimamente unita co-desta Società alla Sede Apostolica e a Noi,secondandosi in essa scrupolosamente le rac-comandazioni e i desideri di quella e No-stri. Ben a ragione, dunque, e a buon di-ritto tutti i tuoi figli e confratelli salu-tano con gioia il tuo Giubileo sacerdotale ; eNoi stessi, desiderando coronare la generaleallegrezza dei tuoi, a Te, diletto Figlio,

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licet in tanto rerum discrimine inque tamacri temporum asperitate, omnia a Deo pros-pera ac salutaria adprecamur. Dum autem ve-getam ac frugiferam senectam tibi ominamur,in auspicium caelestium donorum inque sin-gularis Nostrae dilectionis pignus, Apostoli-cam benedictionem tibi, Dilecte Fili, cunctisqueSocietatis Sancti Francisci Salesii sodalibus,adiutoribus et discipulis, itemque Maria Au-xiliatricis Instituti filiabus atque alumnis per-amanter in Domino impertimus .

Datun Romae apud Sanctum Petrum, dieXVI mensis Maii, anno MDCCCCXXXXIII,Pontificatus Nostri quinto .

LA MESSA GIUBILAREL'alba del 27 maggio non poteva essere più

serena. Cielo azzurro terso, sfavillante, di gioiaai raggi del sole . Pareva quasi dissipata d'in-canto la bufera della guerra .

La basilica di Maria Ausiliatrice s'affollòfin dalle prime ore, specialmente alle Messedei Prelati salesiani, di tante anime pie chevollero offrire al Rettor Maggiore anche laloro devota Comunione . Celebrò per glialunni della Casa-madre e pei giovani dell'Ora-torio festivo S . E. Mons. Emanuel . Verso lenove, piazza e cortili brulicavano delle rappre-sentanze degli Istituti ed Oratori Salesiani edelle Figlie di Maria Ausiliatrice, di Coopera-tori, Ex-allievi, amici e benefattori .

Salutati con particolare trasporto i giovanistudenti sfollati a Cumiana, ed i loro compa-gni artigiani giunti in massa dai vari paesi, cheridonarono all'Oratorio la gaiezza delle festedei tempi normali.Poco prima delle 10, il Rettor Maggiore,

dalla cappellina privata ove si era raccolto inpreghiera, scese ad assumere i sacri paramentinella sala appositamente preparata . L'amittoera dono del Vicario Generale dell'Archidio-cesi di Napoli S . E. Mons. De Nicola ; il ca-mice, dono di insigni Cooperatrici di Spagna ;il calice, dono dell'Em.mo Card. Enrico Ga-sparri, Vescovo di Velletri. Fungeva da Preteassistente l'Ispettore salesiano dell'IspettoriaNapoletana, Don Festini ; da Diacono, l'Ispet-tore della Subalpina, Don Ricceri ; da Suddia-cono, l'Ispettore di Madrid, Don Bellido . Locircondavano, in mantelletta, le LL. EE .

Rev.me Mons . Felice Ambrogio Guerra, Arci-vescovo tit . di Verissa ; Mons. Federico Ema-nuel, Vescovo di Castellammare di Stabia ;Mons. Ernesto Coppo, Vescovo tit. di Pa-leopoli e Mons . Salvatore Rotolo, Ausiliaredella Diocesi di Velletri . Rappresentavano ilCollegio dei Parroci, il Teol. Pompeo Bor-ghezio, Curato di S . Massimo, ed il Can .Giovanni Frola, Curato della parrocchia delSS. Nome di Gesù . Presenti pure il Consolegenerale Grand . Uff. Mons. Michelangelo Ru-bino, gli ill.mi e rev .mi Monsignori: Barale,Segretario di S. Em. il Card . Arcivescovo ;Gallo, di Sorrento ; Sassi, Direttore diocesanodei Cooperatori di Alessandria .

Vivissimiapplausi annunciaronol'arrivodell'Em .mo Cardinale Arcivescovo MaurilioFossati il quale, benedetta la folla assiepata incortile, raggiunse la sala e, rinnovati i suoiauguri al Rettor Maggiore, si dispose al so-lenne ingresso in basilica . La graziosa bandadell'Oratorio « Edoardo Agnelli » salutò l'ap-parire del corteo nel cortile centrale . Pre-ceduto dal Piccolo Clero, dai Vescovi, daiMinistri e dal Celebrante, l'Eminentissimo,nello splendore della Porpora romana, fu ac-colto nel tempio dal canto del Sacerdos etPontifex del Caudana . Il santuario era tutto unosfavillio di luci. Trofei di piante ornamentali,di palme e di lauro, inviate dal Municipio, da-vano al presbiterio suggestiva sontuosità. Spic-cavano, nel profluvio di verde e di fiori, il granmazzo offerto dal Podestà di Torino coi coloridella Città e quello del Sen. Giovanni Agnelli .

nonostante le critiche condizioni attuali e le duretristezze dei tempi, preghiamo da Dio ogni pro-sperità e salute.

E mentre ti auguriamo vigorosa e feconda vec-chiaia, con vivo affetto nel Signore, quale au-spicio dei celesti doni e quale pegno della Nostraparticolare benevolenza, impartiamo a Te, di-letto Figlio, e a tutti i soci salesiani, ai lorocooperatori e allievi, non meno che alle Figliedi Maria Ausiliatrice e alle loro alunne, l'Apo-stolica Benedizione.

Dato a Roma presso S . Pietro, 16 maggio1943, anno V del Nostro Pontificato,

PIO PP. XII.

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Fatta la Confessione all'altare col Celebrante,il Cardinale salì al trono, ed il sig. Don Rical-done ascese l'altare per continuare il SantoSacrificio . I Vescovi seguivano dai seggi loropreparati. La scuola di canto eseguì la M issaIVin honorem S . Petri composta appositamenteper la fausta occasione dal nostro M° DonAlessandro De Bonis, del R . Conservatoriodi Napoli. Sedeva all'organo il M° Scarza-nella. Dirigeva il M° Don Lasagna.

Nei banchi della navata centrale avevanopreso posto i Superiori del Capitolo, colnostro Procuratore Generale, Ispettori e Di-rettori Salesiani ; il Consiglio Generalizio delleFiglie di Maria Ausiliatrice con Ispettrici eDirettrici d'Italia e dell'Estero ; personalità erappresentanze. Data l'austerità del momentonon si erano fatti inviti ufficiali alle autorità .Cominciando però dall'Eccellenza il Prefetto,dal Segretario Federale, e dal Podestà diTorino, al Vice-Preside della Provincia, alR. Provveditore agli Studi, al Gen . Grattarola,al Prof. Azzo Azzi, Rettor Magnifico dellaR . Università, ai Sen . Burgo, Frassati e Ru-bino, che personalmente si degnarono di pre-sentare i loro auguri al Rettor Maggiore,tutte le autorità civili, politiche, militari, sco-lastiche ed amministrative, vollero partecipareall'omaggio della Famiglia Salesiana ; e parec-chie ne abbiamo viste al posto d'onore anchedurante il sacro rito .

In numero cospicuo erano i Cooperatori colPresidente Internazionale Conte Sen . EugenioRebaudengo ; gli Ex-allievi, col Presidente In-ternazionale Grand'Uff. Arturo Poesio ; le Ex-allieve colla Presidente Internazionale Prof .Stoppino . Le Dame Patronesse erano raccolteattorno alla Presidente del Comitato CentraleMarchesa Carmen Compans di Brichanteau.

Pel discorso di circostanza doveva giungeredalla Spagna il Vescovo di Pamplona Ecc .Mons. Marcellino Olachea, salesiano . Ma, nonavendo potuto all'ultimo momento lasciare laDiocesi, al Vangelo salì al pergamo Don Fa-vini il quale interpretò i sentimenti unanimidei presenti e degli assenti .

Dalla Spagna risorta alla sua plurisecolare nobiltàcristiana, - egli disse - e propriamente dall'eroicaterra di Navarra, doveva giungere la voce più am-bita e più intonata a cantare, dal pergamo di questabasilica, le glorie e i fasti di un cinquantennio diministero sacerdotale, inaugurato tra i monelli dellaPorta del Sole, nella sgargiante Capitale andalusa,ed assurto, per mirabile disegno della Divina Prov-videnza, alla direzione generale dell'Opera di DonBosco, al governo della triplice Famiglia Salesiana .

L'Ecc.mo Vescovo di Pamplona, Mons . Marcel-

lino Olaechea avrebbe fatto vibrare tutte le cordedel suo cuore per infervorare la celebrazione del-l'aureo Giubileo, e col profumo dei Crisma che loha elevato alla pienezza del Sacerdozio ci avrebbesubito rapiti alla contemplazione di quel mistero diGrazia che cinquant'anni or sono ha sublimato l'at-tuale Successore di S . Giovanni Bosco alla dignitàsacerdotale .Possa la mia povera voce farsene almeno eco e

strappare da tutti i cuori quel fervore di gratitudinea Dio, di devozione e di propiziazione, che la bontàmaterna dell'Ausiliatrice non mancherà di avvalorarecolla sua potente intercessione .

Anche perchè il nostro omaggio, qui ai piedi del-l'altare, trascende, come voi bramate, amato Padre,la vostra persona e la vostra attività personale, perperdersi nell'adorazione dell'ineffabile economia dellaRedenzione .

Noi vi vediamo rivestito dei paramenti sacerdo-tali, onusto di mezzo secolo di apostolato nel sacroministero! E questa Messa d'Oro che voi celebrate,oltre la realtà del Sacrificio che rinnova, riafferma ilcarattere ed il fine di tutto il vostro zelo, ne rivelal'anima .

Direttore dell'Oratorio e dell'istituto di Siviglia,Ispettore, Visitatore straordinario delle Case e Mis-sioni salesiane d'occidente e di oriente, Direttoredelle nostre Scuole Professionali ed agricole, Pre-fetto generale della Società Salesiana, Rettor Mag-giore, voi foste in ogni campo, anzitutto, sempre esoprattutto, il Sacerdote dell'Altissimo : Sacerdos DeiAltissimi ;il Ministro di Cristo ed il Dispensatoredei Divini Misteri, secondo la classica scultoria de-finizione di S . Paolo .

Nello spirito di Don Bosco e della vostra pecu-liare vocazione, voi avete proteso il vostro ministeroalla missione specifica assegnata da Dio alla SocietàSalesiana . Ma, sia nella cura della cristiana educa-zione della gioventù, sia nella organizzazione tecnicadelle nostre Scuole, sia nel potenziamento dell'apo-stolato missionario e di quello della buona stampa,sia nelle altre opere intraprese per la gloria di Dioed il bene delle anime, voi vi siete impegnato infunzione eminentemente sacerdotale, col sublimeprogramma di redenzione, di elevazione e di santifi-cazione che è proprio del sacerdozio cattolico .E l'eccellenza delle vostre doti, l'ardore del vostrozelo, l'inesauribile fecondità delle vostre iniziativenon han fatto che accrescere il prestigio della di-gnità, le benemerenze della missione sacerdotale .

Il Sacerdote, infatti, elevato ad una dignità che« supera - come scrisse Sant'Efrem - ogni imma-ginazione » e costituisce « un miracolo stupendo »,non fa che trasformare e sublimare tutte le risorsedella terra, della natura, dell'arte e della scienza, allanobilitazione della vita umana nella Grazia di Dio colfascino della perfezione dell'ordine soprannaturale .

Ed il potere, che gli è dato da Dio, tocca, special-mente all'altare, secondo S . Bernardo, quasi il po-tere delle tre Divine Persone : Quasi potestas Divi-narum Personarum, perchè si estende dal Corpo mi-stico di Cristo, che è la Santa Chiesa, allo stessoCorpo reale del Salvatore nel SS . Sacramento .

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«Qualcosa di divino-esclama S. Dionigi-checolloca il sacerdote al disopra dei re e degli impe-ratori, al disopra degli Angioli stessi! » . «Grandemysterium et magna dignitas sacerdotum quibus datumest quod Angelis non est concessum . Gran mistero eGrande dignità quella dei Sacerdoti ai quali fu datociò che non fu concesso agli Angeli », leggiamone " L'Imitazione di Cristo ".

Dignità che non fu conferita neppure alla VergineSanta ; poichè - come nota Papa Innocenzo III -« pur essendo la Vergine più grande degli Apostoli,Gesù affidò agli Apostoli e non a Maria SS . le chiavidel Regno de' cieli ». Dignità che fa degli uominiveri ministri di Cristo e li investe talmente della suamissione, che S . Giovanni Grisostomo non ha esi-tato a proclamare : « Chi onora il sacerdote, onoraCristo ; chi oltraggia il sacerdote, oltraggia Cristo » .Traduzione della dichiarazione dello stesso DivinoMaestro, il quale, dopo aver detto agli Apostoli : « Am e è stato dato ogni potere in cielo ed in terra . . . Comeil Padre mandò me, così io mando voi . . . Andate pelmondo universo, predicate il Vangelo a tutte le crea-ture : chi crederà e sarà battezzato sarà salvo ; chi poinon crederà sarà condannato », li ha accreditati nellaforma più esplicita con queste parole : « Chi ascoltavoi, ascolta me;chi disprezza voi, disprezza me...Tuttociò che legherete sulla terra sarà legato anche nei cieli ;tutto ciò che scioglierete sulla terra sarà sciolto anchenei cieli . . .».Epperò, con quale emozione, amato Padre, voi

dovete riandare in quest'ora le vie mirabili della

Provvidenza che dal natio paese vi ha condotto al-l'eccelsa meta! E i primi palpiti della sublime voca-zione ; e l'incontro con Don Bosco ; e le preghiere ei voti della mamma santa ; e la saggia disciplina pa-terna ; ed il concorso della parrocchia, della scuola,dei nostri collegi, del seminario, delle nostre case diformazione ; e, soprattutto, il fascino del Santo chevi ha conquistato ; l'affettuosa predilezione di DonRua, di Don Albera, di Don Rinaldi ! . . .

O forse più vi canta nell'anima la gioia, la festadei bimbi di Siviglia, dei vostri birichini, il giornodella prima Messa, della prima Comunione distri-buita colle vostre mani? . . .

Ma, sentivano quei frugoli, che si disputavano lavostra destra per ricevere le vostre prime benedi-zioni, per deporvi i loro primi baci : sentivano lavostra grandezza ? Capivano che avevano in voi, sa-cerdote, l'araldo della Verità, il dispensatore dellaGrazia, il tutore della Giustizia, l'apostolo della Ca-rità, il pioniere della vera Civiltà ?

Forse essi capivano una cosa sola : che tutta lavostra dignità, che tutta la vostra potenza sacerdo-tale, che tutto il vostro ministero, che tutto il vostrocuore, inondato dalla grazia di Cristo, era per loro . . .Egoismo ? . . . Oh, piuttosto istintiva coscienza dellagran legge del Cristianesimo : chè non si dà dignità,non si dà prestigio, non si dà autorità, che a servizio ;sull'esempio e secondo il monito del Maestro Di-vino, il quale, pur essendo Maestro e Signore, scesedal cielo in terra per servire, non per farsi servire!

« Il sacerdote, scelto fra gli uomini, è costituito -

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come rileva S . Paolo - a vantaggio degli uomini percurare tutti i loro rapporti con Dio » .

I monelli di Siviglia sapevano che l'obbedienza viaveva messo a loro servizio . . .

Noi oggi sappiamo qualche cosa di più . Quello cheseppero presto, coi giovani, Salesiani, Cooperatori,Exallievi e Figlie di Maria Ausiliatrice di Spagnadapprima, poi di tutto il mondo : che, in cinquan-t'anni, per progressive disposizioni della Provvidenza,voi avete messo il vostro ministero sacerdotale a ser-vigio di tutte le classi sociali, specialmente nel camposalesiano, da un estremo all'altro del globo .

Servigio fedele e generoso, che allieta la vostraMessa d'Oro di una visione di messi biondeggianti,anche sotto l'uragano, col segreto di vita del chiccodi grano che cade nei solchi e muore per germogliarealtre spighe d'oro .

Araldo della Verità, voi avete prestato la parola ela penna alla diffusione di quella Dottrina cui è le-gata la sorte dell'intelligenza umana . Vigile e sensi-bile alle correnti del tempo ed alle vicende delleumane aberrazioni, avete adeguato l'apostolato dellacultura religiosa alle esigenze moderne, e, banditoredella Crociata Catechistica, avete portato gli alunnidel santuario alla specializzazione di un Ateneo chela Santa Sede non ha esitato a decorare del titolodi Pontificio, mentre avete voluto che alla loro cul-tura ecclesiastica un'apposita « Corona Patrum » as-sicurasse la fonte del pensiero e della dottrina deiPadri ; avete creato l'Editrice della Dottrina Cristianaed avete aggiornato l'insegnamento della scienzadella Religione in tutti gli Oratori ed Istituti dellaFamiglia salesiana ; avete lanciato i vostri figli allapiù fervida cooperazione delle iniziative catechisticheparrocchiali e diocesane .

Dispensatore della Grazia, avete dato meravi-glioso incremento alla pietà Eucaristica ; avete mol-tiplicato chiese e cappelle ; avete ampliato ed abbel-lito questo magnifico tempio che Don Bosco ha in-nalzato non solo come monumento di gratitudineall'Ausiliatrice, ma soprattutto come cenacolo dellasua spiritualità sacramentale e mariana .

Tutore della Giustizia, che ha un'unica fonte diispirazione nella Legge divina, voi avete dato unimpulso tempestivo e provvidenziale alla missionepedagogica della Società salesiana, per la soda for-mazione delle coscienze giovanili alla dignità ed alleresponsabilità della vita, concorrendo efficacementead arginare il traviamento del senso morale acuitodalle perverse proteiformi associazioni di corruzioneche infestano e degradano il nostro secolo, risospin-gendo i popoli alla barbarie . E per serbare i vostrifigli all'altezza del compito assunto ed al fervore delprogramma abbracciato colla loro professione, neavete disciplinata la vita fino ai minimi particolaricon direttive categoriche, convogliando lo spirito diDon Bosco alle più pratiche applicazioni .

Non avete infine esitato ad affrontare i più arduiproblemi della questione sociale, della questione ope-raia e della stessa lotta di classe, per prodigarvi quelsaggio orientamento che sfolgora dal Vangelo, e solonel Vangelo ha la chiave delle soluzioni .

A me piace, per un istante, rivedervi sacerdote nei

campi e nelle officine, a redimere la terra colla vo-stra passione Solariana, a redimere le macchine ; masoprattutto a redimere i contadini avviliti e sfiduciati,a redimere le masse operaie materializzate e abbru-tite alla schiavitù della meccanizzazione del lavoro, eriportare le une e gli altri, col palpito di Cristo, alladiscrezione ed alla nobiltà della loro funzione sociale .

Apostolo della Carità, non avete badato a spese esacrifici per potenziare e moltiplicare le mirabili isti-tuzioni che avete ereditato dai vostri predecessoriper soccorrere le mille indigenze della povera uma-nità. Ma in modo particolare avete rivolto le vostrecure alla gioventù povera ed abbandonata che hamaggior urgenza di Oratori e di Ospizi, alle migliaiadi orfani che la guerra dissemina, spietata, in tantenazioni. Non pago di aver messo a disposizione diquesti sventurati tutti i posti possibili nelle Caseche sfuggono alla tormenta delle incursioni, aveteinvitato gli Ispettori ad erigere nuovi orfanotrofiovunque lo consentano le condizioni, ben sapendoche solo la Chiesa ha risorse morali per assicurarloro la più completa e perfetta educazione, e che lascuola di Don Bosco ha ormai il collaudo di unsecolo nel portare i giovani alla giusta posizionesociale ed all'eterna salvezza .

Pioniere di civiltà, voi avete dato all'apostolatomissionario un incremento che passerà alla storia .Voi avete visto sul campo, dalla Terra del Fuocoall'Estremo Oriente, gli evangelizzatori . Ne aveteammirato le audacie, misurati gli eroismi e i sacri-fici . Avete constatato, facendo il giro del globo,che la vera civiltà ha un sol nome, il nome di Cristo ;perchè solo la civiltà cristiana eleva e perfezionatutto l'uomo, e lo abilita e lo accredita alla più altavalutazione della vita .

E, tornato dalle vostre visite, avete promosso an-che la Crociata Missionaria che tanto concorse alladilatazione del regno di Dio . Voi, personalmente,avete documentato in questa Casa-madre, con unaEsposizione missionaria memoranda, l'opera di civi-lizzazione che la Chiesa cattolica, e, per parte sua,la Società Salesiana svolge nel mondo ; voi avete su-scitato un fervore di cooperazione che ha permesso,al terzo successore di Don Bosco ed a voi stesso,di plasmare e lanciare oltre i monti ed oltre i mari,da questo santuario, numerose falangi di intrepidivalorosi missionari .

Oggi, li sentite, questi vostri figli lontani, dalleloro residenze - ove pochi sostengono le faticheed il lavoro dei fratelli strappati alle loro sedi - daicampi di internamento - ove molti si struggononell'ansia del ritorno al gregge prediletto - li sen-tite tutti stretti attorno a, questo altare, spiritual-mente uniti in un palpito solo, con un solo anelito,un proposito solo : continuare a sacrificarsi fino al-l'olocausto per la evangelizzazione e la civilizzazionedegli infedeli . Perchè essi sanno, e l'hanno appresoanche da voi, che il Sacerdote è qualche altra cosa .

Luce del mondo e sale della terra, dispensatore deitesori della Grazia, custode della Rivelazione, giu-dice di pace e ministro di perdono, padre e pastoredelle anime, egli è pure Ostia con Cristo, il BuonPastore che ha dato la vita per le sue pecorelle .

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Il martirologio della Chiesa continua a scriverepagine di sangue ; ed il sangue più sacro è quellodei suoi sacerdoti che cadono giorno per giornosulla breccia, vittime della loro carità, del loro zelopastorale, quando le persecuzioni non li mietono amigliaia, rinnovando gli orrori e gli spasimi dellapassione del Signore . Anche questo calice dovevapassare per le vostre mani . E voi, memore delleparole di mamma Margherita a D . Bosco neosacer-dote: a Ricordati che cominciare a dir Messa vuoidire cominciare a soffrire », non lo avete ricusato .Non lo avete ricusato quando il vostro apostolatopersonale conobbe le sue lotte e volle i suoi sacrifici ;lo avete accettato con magnanima fede anche quandoparve traboccare del sangue dei vostri figli massa-crati dalle rivoluzioni, decimati dalle guerre e dallepersecuzioni . . .

Sacerdos et hostia, Sacerdote e vittima, voi risa-lite l'altare dopo cinquant'anni per la vostra Messad'Oro, mentre l'albo dei martiri s'imporpora di nuo-vo sangue . Vi scorrerà nel calice, fra pochi istanti,per fondersi col sangue di Cristo! Il sangue dei vo-stri figli impegnati sui diversi fronti, cappellani esoldati ; il sangue dei missionari che feconda i solchidell'apostolato ; il sangue delle vittime delle incur-sioni, dei campi di concentramento, di deportazione . . .

Ma, sulla patena, col pane che verrà transustan-ziato, avrete i loro cuori, avrete i nostri cuori : icuori dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausilia-trice con quelli della gioventù alle loro cure affi-data; i cuori degli Exallievi e dei Cooperatori, delleExallieve e delle Cooperatrici, delle Dame-Patro-nesse, di innumeri ammiratori ed amici che in que-st'ora con voi ringraziano Iddio di questa festa giu-bilare, e per voi depongono sull'altare i più fervidivoti ; i cuori dei Sovrani e dei Principi, delle auto-rità e dei popoli, i cuori degli uomini di buona vo-lontà . . .Al centro, il cuore del Papa, del Vicario di Cristo,

il gran cuore dell'angelico Pastore, cuore gonfio delleangosce della Chiesa, delle tribolazioni del mondo,che si strugge in un'ansia paterna di pace e d'amore . . .

Sacerdos Dei Altissimi! Sacerdote dell'Altissimo,risalite l'altare per la Messa d'Oro . Vi assiste ilnostro venerato Cardinale Arcivescovo ; l'eletta rap-presentanza dell'Episcopato salesiano . . . Vi circondauna folla di rappresentanze della Famiglia di DonBosco . . . Al fianco, è Lui, il Santo, che vi infervora . . .Dall'alto, la Vergine vi benedice . . . Ad multos annos! . . .

Al termine del discorso, Sua Eminenza largìai presenti l'Indulgenza di duecento giornied impartì a tutti la sua benedizione .

All'Offertorio, si diffuse dall'orchestra l'Exul-tate Deo del nostro M° Don Pagella, che rapìi cuori in un trasporto possente di lode e gra-titudine, alla paterna bontà di Dio .

Il Rettor Maggiore continuò il santo Sacri-ficio con crescente emozione, comunicandolaalle anime con intensità di fervore specialmenteall'Elevazione ed alla Comunione, sotto il

fascino delle celesti armonie del Sanctus,del Benedictus e dell' Agnus Dei rese consquisito senso d'arte e finezza di interpre-tazione dall'organo e dalle vellutate voci deinostri cantori . La rinnovata Benedizione delCardinale coronò l'indimenticabile funzioneche si svolse con tutta la maestà liturgica sottola direzione generale del nostro Don Vismara .Quando Don Ricaldone raggiunse la sagre-

stia, fu una gara a baciargli la mano, come ilgiorno della prima Messa, cominciando daiVescovi, alla folla dei giovani e del popolo .

All'uscita dal tempio vennero distribuitedelle finissime cartoline a colori del ritrattodel Rettor Maggiore dipinto e regalato dalpittore Dalle Ceste, e riprodotto dalla nostraScuola di Arti Grafiche del Colle S . GiovanniBosco di Castelnuovo . Colle cartoline venneropure distribuite delle imaginette di Don Bo-sco con riproduzione di un autografo di rin-graziamento del sig. D. Ricaldone e di unbreve autografo del Santo atto ad eccitare lamassima confidenza in Dio : « Gettiamo ogninostra sollecitudine tra le mani del Signore :egli avrà cura di noi . - Sac. Gio. Bosco » .

L'impressione della mirabile composizionedi D. De Bonis la possiamo sintetizzare : nelgiudizio dei competenti: « una Messa qualeraramente è dato di udire : costante aderenzadella musica al testo, ispirazione calda e sem-pre appropriata, modernità di successioni ar-moniche e indipendenza di voci » .

L'ACCADEMIA DI OMAGGIO

Nel pomeriggio, Superiori ed alunni dellaCasa-madre, colle numerose rappresentanzedella Famiglia salesiana, si raccolsero nelsalone-teatro, splendidamente addobbato edadorno anch'esso di piante ornamentali inviatedal Municipio, per presentare al Rettor Mag-giore felicitazioni ed auguri con una riusci-tissima accademia musico-letteraria .L'Em.mo Cardinale Arcivescovo volle es-

sere a fianco del IV Successore di Don Bo-sco anche in questa familiare dimostrazione diaffetto, insieme coll'Arcivescovo e coi VescoviSalesiani. La banda dell'Istituto «Conti Re-baudengo » ne salutò l'ingresso con una mar-cia trionfale, mentre dalla platea e dalle tri-bune gremite fino all'impossibile gli applausisi fondevano in una poderosa manifestazione .

Sul palco d'onore presero posto i Superioridel Capitolo col Procuratore Generale, DottorDon Tomasetti, gli Ispettori e i Direttori

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Salesiani ; i Senatori Burgo, Rebaudengo ; gliIll.mi e Rev.mi Monsignori Gallo, Rubino,Sassi; il Dott. Casto Martinez Garcia, ilComm. Sciolla, il Conte Arborio Mella, ilGr. Uff. Arturo Poesio, il Dott . Rocca, ilProf. Biancalana, il Dott. Boggetti, il Ten .Colonn. Comm. Massobrio, il Cav . Geom .Barbero, P. Pechenino, Superiore Generaledegli Oblati di Maria Vergine ; il Superioregenerale dell'Istituto Missioni della ConsolataMons. Barlassina ; i Rev.mi Provinciali e rap-presentanti della Compagnia di Gesù, dei FratiMinori, dei Cappuccini, dei Carmelitani, deiDomenicani, dei Servi di Maria, dei Barna-biti, dei Fratelli delle Scuole Cristiane, deiSignori della Missione, della Piccola Casa delCottolengo, il Rettore del Seminario Arcive-scovile e Delegato per l'Azione Cattolica Can.Rossi, il Can . Bues con altri rappresentanti delven. Capitolo Metropolitano, il Curato del Duo-mo Can. Garneri, il prof . Arata de « L'Italia» ...

In posti distinti era il Consiglio Generaliziodelle Figlie di Maria Ausiliatrice con Ispet-trici e Direttrici, e le rappresentanze ufficialidel Clero cittadino, dei Cooperatori, delleCooperatrici, degli Ex-allievi e delle Ex-allieve .Presenti pure un bel numero dei nostri Cap-pellani Militari .

Il programma s'iniziò coll'esecuzione del-l'« Inno al Sacerdote » composto per la circo-stanza dal M° Don Lasagna .

L'omaggio della Società Salesiana edell'Istituto delle Figlie di Maria Au-siliatrice .

S'avanzò poscia il Prefetto generale, rev .mosi g. Don Pietro Berruti, per presentare gliomaggi dei Salesiani e delle Figlie di MariaAusiliatrice .

Egli esordì dicendo con quanto affetto sifosse desiderato e con quanto fervore di pre-ghiere si fosse affrettato il giorno della filialemanifestazione. Purtroppo le circostanze ave-vano costretto a contenerla nella cornice diuna festa di famiglia : solennità esterne, par-tecipazione di autorità, raduni e presentazionedi attività svolte, con imponenti coreografiedi rappresentanze di tutte le Opere salesiane,e quanto sarebbe stato più adeguato al propo-sito di onorare il carattere e l'opera sacerdotaledel 4° Successore di Don Bosco era stato sa-crificato nel programma che volle deliberata-mente fare della ricorrenza una giornata diringraziamento a Dio e una intima manifesta-zione di carattere familiareMa la rinuncia a tante solennità esterne,

non aveva fatto che provocare più vive e piùsentite le manifestazioni della riconoscenza,dell'ammirazione e dell'affetto . In tutti gliistituti e Oratori Festivi, nei campi di batta-glia e nei campi di concentramento, nellemissioni e nelle case sfollate, dovunque c'eraun figlio di Don Bosco, un alunno, un ex-al-lievo o un Cooperatore, i cuori si erano infattiprotesi a Torino in un palpito solo . In quelmomento egli poteva assicurare il Rettor Mag-giore di essere attorniato da tutti i suoi figli,da tutti i benefattori e ammiratori delle Operedi Don Bosco . Dietro alla nobile accolta dipersone che lo circondavano nel salone-teatrosi estendeva a vista d'occhio la moltitudinesterminata di giovani, di figli e di amici, cheda ogni parte del mondo pensavano ed applau-divano a lui .

Prova tangibile era la generosa adesione al-l'invito lanciato per l'offerta del triplice donoche gli avrebbero presentato gli stessi giovanialunni . Assolvendo pertanto il suo compitoche era quello dì rendersi interprete dell'omag-gio della Società Salesiana e dell'Istituto delleFiglie di Maria Ausiliatrice di cui il RettorMaggiore è Delegato A postolico, il Prefetto

Generale gli presentò anzitutto quello delleCase di Spagna:

Quando 50 anni or sono - egli disse -il Vescovocon l'imposizione delle mani vi ha ordinato sacer-dote, il potere di Dio divenne vostro, le vostre pa-role acquistarono l'onnipotenza del Verbo divino, lavostra attività fu tutta permeata della formidabileattività del Creatore, e voi vi siete trovato d'un trattoassiso nel venerando senato di coloro che S . Cle-mente osa chiamare Dii terreni, « Dei della terra » .

Che cosa sia successo nella vostra anima in quel-l'ora solenne non apparve ai presenti, nonostante losplendore abbagliante di divinità che la pervase ; voistesso, pur sapendo che Dio aveva operato grandicose nella vostra anima, non avete potuto compren-derne tutta la grandezza e la portata .

A 50 anni dall'Ordinazione noi possiamo cono-scere meglio quelle meravigliose operazioni di Diogettando uno sguardo sui frutti del vostro sacer-dozio, che andarono maturando nel corso di questomezzo secolo. Avete seminato e avete coltivato senzainterruzione ; oggi lo spettacolo delle messi dorateforma la più bella apologia di questo vostro sacer-dozio; e il discorso che lo canta più eloquentementeè la magnifica visione dei suoi risultati, i quali altempo stesso formano l'omaggio delle due famigliedi Don Bosco, anzi il loro principale omaggio e ilpiù caro al vostro cuore perchè in ultima analisiconsta degli stessi vostri figli che oggi si presentanoa voi quali ve li eravate ideati, come li avete arden-temente chiesti al Signore, e vi siete sforzato di ot-tenere con 5o anni di lavoro indefesso, sacrificato,geniale .

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Le primizie del vostro lavoro furono per la Spa-gna, che è stata tutta pervasa, direttamente o indi-rettamente, dalle vostre attività sacerdotali .Essa oggi presenta una visione che non ha l'u-

guale : 110 Martiri irradiano dal Cielo una luce sfa-villante sullo splendido panorama di quelle nostreOpere. Tre fiorenti Ispettorie Salesiane e altre tredelle Figlie di Maria Ausiliatrice fervono di vitarigogliosa ; i collegi e gli oratori rigurgitano di gio-vani ; il loro candore, lo slancio della pietà, l'amoreallo studio e al lavoro sono ammirabili ; le vocazionifioriscono e, sebbene la guerra civile sia terminatada soli 4 anni, raggiungono già il numero di 700 aspi-ranti alla vita salesiana ; le chiese e le cappelle de-vastate o distrutte furono ricostruite e -riabbellite,e le statue tornano a troneggiare dagli altari dorati,tra lo splendore del culto che l'anima spagnola, na-turalmente fastosa, rende tipicamente grandioso esmagliante .

In mezzo al formicolio di giovani si confondonocon gli altri Salesiani, senza accorgersene e senzafarsene accorgere, centinaia di confessori della fedeche dànno a questa visione colorito e luci del tuttonuove negli annali della Congregazione. Sono con-fratelli che furono aggrediti e malmenati, ai qualifu fatta cinicamente assaporare la tortura dell'ago-nia ; alcuni trascorsero mesi interminabili nei fienilie nei sottotetti ove soffocavano per il caldo e lamancanza d'aria ; altri gemettero nelle carceri peranni, atterriti sovente dalla lettura delle liste deinomi di coloro che dovevano scomparire ; molti fu-rono allineati alla parete con le mani in alto, sottoi fucili spianati, e poi venivano nuovamente cacciatiin prigione alla rinfusa ; qualcuno anzi è redivivoperchè fucilato e abbandonato per morto. Li hovisti quei poveri figliuoli : portano ancora le cicatrici

delle ferite e le lividure delle bastonate che li face-vano stramazzare svenuti ; vecchi a 30 anni, pallidie scarni, alternano il letto a cui li obbligano i pre-coci acciacchi, con l'assistenza, la scuola, il mini-stero . Chi non può camminare, si trascina ; ma nes-suno sta inoperoso, anzi su ciascuno di essi gravaun lavoro opprimente . È davvero uno spettacolounico nella storia della Congregazione per i carat-teri nuovi, per le proporzioni e per la bellezza dieroismi che non hanno pari .

Ecco quale si presenta oggi la vostra Spagna,quella Spagna che avete fecondato con i primi su-dori del vostro sacerdozio, che Don Bosco ha edi-ficato in gran parte col vostro lavoro sacerdotale,limitato inizialmente alla Ispettoria Sivigliana, maesteso a poco a poco alle altre per quella legge diosmosi a cui obbediscono le attività soprannaturalicome le naturali e perchè il bene, come la luce,irradia e si diffonde all'intorno .

L'Oratore passò quìndi a parlare del se-condo periodo di attività di Don Ricaldone ericordò che nel 1911 fu chiamato dal veneratoDon Albera a fare parte del Capitolo Supe-riore della Società Salesiana . Da allora l'am-mirabile progresso della Congregazione andòlegandosi sempre più alla sua persona e alsuo lavoro, prima parzialmente perchè in sot-tordine, e poi dal 1932 in forma totalitaria,essendone stato costituito capo e centro .

Da quella data - continuò D . Berruti - sonotrascorsi 32 anni : il numero dei Salesiani e dellecase, la vastità e complessità delle opere che in essesi svolgono, le infinite schiere di giovani che popo-

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lano gli istituti e gli oratori, il grande stuolo deiCooperatori, l'esercito degli ex allievi che le si strin-gono attorno danno alla Congregazione Salesianadelle proporzioni così vaste e aureolate di tali splen-dori da farci esclamare : Manus Domini erat cumilla (Lc. I, 66) .

Fu questa mano onnipotente di Dio, che già avevaguidato e sorretto Don Bosco e i suoi successorinel plasmare e sviluppare la Congregazione, quellache vi ha diretto nel consolidare l'opera dei vostripredecessori, nell'organizzarne le attività, nel crearenuovi organismi, nel dilatare il già vasto campo dilavoro .

E così oggi la Congregazione si presenta disci-plinata da un corpo organico di circolari che costi-tuiscono il commentario classico della Regola, im-pegnata in una grande crociata missionaria e nellanon meno grande crociata catechistica, dotata difiorenti e numerosi studentati filosofici e teologiciper i chierici e di grandi istituti di perfezionamentotecnico per i coadiutori, decorata di un PontificioAteneo, illustrata da pubblicazioni che vanno gra-datamente svolgendo la dottrina cristiana dal Re deiLibri alla Corona Patrum Salesiana, dotata di ben18 Istituti Missionari . E dal cuore della Congrega-zione, il Santuario eretto da Don Bosco a MariaAusiliatrice, reso più grandioso, più splendido, piùdevoto, irradia un culto che ormai estende i prodigidi Maria al mondo intero .

In questo magnifico quadro non mancano deiparticolari dai colori più smaglianti . Don Bosco nelsogno fatto a Barcellona nel 1886 vide venti centridi missioni che col tempo sarebbero sorti tra Val-paraiso e Pekino : oggi il numero non solo fu rag-giunto, ma sorpassato . In quei centri vivono deiMissionari e delle Missionarie che si direbbero per-sone di altri tempi ; dotati di una psicologia che fapensare a quella dei Santi, sono talmente assorbitidalle aspirazioni del loro cuore apostolico da nonvedere che anime e divenire insensibili a tutto ilresto : salute, cibo, riposo, svago, tutto passa in sot-tordine, quando non è dimenticato. Pochi per l'im-mensa bisogna, hanno trovato il modo di aumentarele ore lavorative con la soppressione parziale o totaledel riposo notturno, e moltiplicano se stessi spre-mendo dalle proprie energie il massimo rendimentosino a restarne estenuati . E la teoria dei Santi cheottiene all'apostolato risultati prodigiosi, ma che sirisolve in un lento e penoso martirio .

Accanto a questa schiera di uomini eccezionaliuna falange più numerosa di anime belle compionone l la inconsapevolezza di una vita che per essi èdiventata ordinaria, eroismi ugualmente ammirevoli,anche se meno impressionanti : sono le migliaia dichierici e di giovani coadiutori della CongregazioneSalesiana e di Suore dell'Istituto delle Figlie diMaria Ausiliatrice che dedicano le energie, gli entu-siasmi, le giornate e le ore tutte della loro fervidagioventù ad un lavoro che non è per essi, nè è semprecompreso, e non apporta al loro legittimo amorproprio altra soddisfazione che la gioia di fare delbene ad altri . È una filantropia sconosciuta nelinondo ed è una forma sublime di carità, a cui le

poche soddisfazioni provate non sottraggono la na-tura martoriante dell'olocausto .

Su tutta questa visione poi si diffonde una lucedi incantevole bellezza : lo spirito di famiglia, infu-sole da Don Bosco e conservato dai suoi Successori .Quando ci avete mandati a visitare la Congrega-zione non abbiamo trovato dei religiosi, ma dei fra-telli, e invece di giovani, abbiamo visto dei figliuoli .Sconosciuti e stranieri, siamo stati accolti a festa,col sorriso sulle labbra e la gioia nel cuore, espressa,più che a parole, con gli occhi, che non sanno men-tire ; e alla nostra partenza ne abbiamo visti a pian-gere. Cosa davvero insolita tra uomini, e uominiche per temperamento, per educazione e per virtùsono alieni da ogni formi di manifestazioni senti-mentali ; e più insolita nei ragazzi che, appunto per-chè dominati dal sentimento, sono naturalmenteapatici verso le persone sconosciute .

Ed è ancor più commovente ciò che in questigiorni riempie di gioia il vostro cuore . Mentre l'odioimperversa e le nazioni si distruggono a vicenda, ivostri figli di tutto il mondo, senza distinzione dipatria e di razza, vi inviano espressioni così affet-tuose e di tanta tenerezza da far pensare all'affettodei primi Salesiani per il loro incomparabile PadreDon Bosco. È la soave vita di famiglia che eglilasciò in appannaggio ai figli e che i suoi Successorie voi vi siete impegnati a m tnteuere, nonostantel'ingigantire della Congregazione che dovrebbe trarreseco, con il decrescere delle conoscenze personali,l'affievolirsi dei vincoli di affetto .

A corona di questa stupenda visione di bene e diopere abbondano i segni dell'approvazione di Diosulle due Congregazioni : un Santo canonizzato conun plebiscito di onoranze che non ha l'uguale negliannali della Chiesa ; una Beata glorificata anch'essain forma eccezionale il dì della sua Beatificazione ;dieci Cause di Servi e Serve di Dio in corso ; unapleiade di confratelli e di Suore che perpetuano levirtù di D. Bosco e di Maria Mazzarello ; numeroseanime privilegiate che rinnovano sotto i nostri occhigli eroismi e i prodigi dei Santi, anche quelli chesi direbbero leggendari, e che li rende oggetto diammirazione persino a noi che pure , siamo avvezzia trattare con il Signore e con i suoi Santi .

Ecco quali si presentano oggi la CongregazioneSalesiana e l'istituto delle F. di M . A . che voi, dopoaver collaborato per un ventennio con gli altri Suc-cessori di D . Bosco, avete guidato per oltre un de-cennio a mete non mai raggiunte per l'addietro .

Amatissimo Padre, - conchiuse - ricordate l'O-ratorio di Siviglia 50 anni or sono? Sacerdote no-vello, eravate attorniato da monelli indomabili, di-struttori di alberi e di selciati, sempre armati difionde e di coltelli, disposti solo a schiamazzare ea fare prepotenze ; e al vostro attivo non avevateche la potenza recondita del sacerdozio associata aidoni di natura a voi largiti dal Signore : volontàferrea, vivacità d'ingegno che gareggiava vittoriosa-mente con quella dei vivacissimi Andalusi, un cuoreche amava e che sapeva farsi amare, e un inconte-nibile slancio giovanile accoppiato ad una visioneottimistica anche delle realtà più scabrose .

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Oggi vi trovate in un altro Oratorio, culla e cen-tro della Famiglia di D . Bosco, che vedete resagrande, organica e bella agli occhi di Dio e degliuomini, mediante il vostro lavoro sacerdotale di cin-quant'anni e soprattutto con le molteplici vostreattività di questi ultimi undici : circolari, conferenze,riunioni plenarie di direttori e di ispettori, visitestraordinarie in tutta la Congregazione, iniz i ative,direttive e la corrispondenza, peso schiacciante pervoi e sollievo e conforto per gli altri, che ha por-tato dovunque la vostra parola luminosa, forte, pa-terna . ,

Da questi frutti ammirabili si può desumere l'in-comparabile grandezza del vostro sacerdozio perchèsta scritto : ex fructibus eorum cognoscetis eos, daifrutti si conosce l'albero .

Voi direte che l'albero è D . Bosco e che tuttiquesti frutti sono inalienabilmente suoi ; e io ne con-vengo, mi soggiungo che voi siete successore diDon Bosco, vale a dire il prolungamento della suapersona e della sua missione ; e che perciò Dio viha fatto partecipe in non piccola misura della straor-dinaria fecondità concessa al Fondatore, subliman-dovi alla categoria degli esseri privilegiati che suoleassociare alle sue mirabili creazioni nel decorso deisecoli .

È assioma teologico che si richiede tanta potenzaper conservare l'esistenza quanta se ne esige percrearla, perchè l'essere è monopolio delCreatore.Difatti se l'onnipotenza di Dio intervenne palese-mente nella vita e nelle opere di Don Bosco, nonrisplendette di meno nei periodi dei suoi Succes-sori e durante il vostro in particolare . Le 235 casedei Salesiani e le 239 delle Figlie di Maria Ausilia-trice aperte durante gli 11 anni del vostro retto-rato, i 165o operai evangelici che avete inviati nelleMissioni, i 1000 e più novizi annuali dei Salesianie le 800 e più novizie pure annuali delle F . di M .A. stanno a testimoniare quale larga partecipazionedà fecondità l'onnipotenza di Dio abbia comunicatoal vostro governo della Congregazione Salesiana ealla vostra direzione delegata dell'Istituto delleSuore di D . Bosco, e in che vaste proporzioni voiabbiate partecipato del sacerdozio eterno di N. S .Gesù Cristo .Eminenza, Signori, non mi sono attenuto al sug-

gerimento della S. Scrittura : Sacramentum regisabscondere bonum est, e invece ho seguito l'invitodel Vangelo : Videant opera vestra bona et glorifì-cent Patrem vestrum, anche perchè la quasi totalitàdi questa assemblea è formata di affezionati Coope-ratori, ex ellievi e allievi, tutti membri della grandefamiglia di Don Bosco, che perciò stesso hannodiritto di conoscere i tesori della loro famiglia . Delresto non ho fatto altro che svolgere, sia pure pove-ramente, la splendida lettera paterna che il S . PadrePio XII si è degnato di inviare con firma autografaal rev .mo D. Ricaldone in questa occasione, e cheè il suggello d'oro con cui mi onoro di chiuderequeste mie parole .

Tutti scattarono in piedi per ascoltare l'au-gusto messaggio Pontificio che suscitò una vi-

brante dimostrazione di gratitudine, di amoree di venerazione verso il Vicario di Cristo .

Ne abbiamo dato il testo e la traduzione nellaseconda pagina del Bollettino .

Le Adesioni.Calorosi applausi salutarono pure la lettura

del telegramma dell'A. R. il Principe di Pie-monte con cui Don Favini iniziò subito laproclamazione delle principali adesioni finoallora pervenute :

Nella ricorrenza del vostro 50° anno di Sa-cerdozio desidero farvi pervenire le più sentitefelicitazioni insieme con i migliori auguri ed ilmio cordiale saluto .

Aff.mo UMBERTO DI SAVOIA .

Gli applausi si rinnovarono alla proclama-zione delle altre adesioni degli Em.mi Prin-cipi di Santa Chiesa, degli Ecc .mi Nunzi Apo-stolici, Arcivescovi e Vescovi, di Autorità ec-clesiastiche, civili, politiche e militari, di Su-periori di Ordini e Congregazioni religiose, diPersonalità del clero e del laicato .

Vorremmo poterle pubblicare tutte quante .Mala ristrettezza dellospazionon celocon-sente. Ne daremo l'elenco nel prossimo nu-mero anche perché continuano a giungernetuttora . Qui ci limitiamo a riportare le se-guenti :

L'Em.mo Cardinal Segretario di Stato :Fausta occasione Nozze d'Oro Sacerdotali vostra

Paternità sia premio sue insigni benemerenze nuovaserie divine grazie a spirituale prosperità sua degnapersona e intera famiglia salesiana .

Cardinal MAGLIONE .

L'Em.mo Cardinale Protettore :Carissimo Don Ricaldone, in un giorno così spiri-

tualmente caro a Lei che tutta la sua vita ha dedicatoalla suprema benemerita missione dell'educazione cri-stiana civile e religiosa della gioventù, Le sia di premioe di conforto il vivissimo compiacimento che Le espri-mo quale Prefetto della Sacra Congregazione deiReligiosi .

Il Prefetto, il Protettore, tutta la Società Salesianacoi suoi vari componenti ammirano l'opera svolta dalRettor Maggiore per mantenere lo spirito del Fonda-tore e l'osservanza delle regole nella Società Salesianae nell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice . Laformazione delle anime in cui si sforza di innestare ealimentare l'amore alle pia elette virtù, alla scienza,al lavoro : ecco il campo di attività che è stato e re-sterà « ad multos annos » assegnato alla mente e alcuore di D . Ricaldone, che con tutti i suoi buoni Fi-gliuoli benedico con affetto .

VINCENZO Card . LA PUMA, Protettore .

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Il nostro Em .mo Cardinal Primate AugustoHlond :Fra le contingenze della mia attuale situazione,

come mi sentirei salesianamente felice e fiero se avessila fortuna di trovarm i personalmente al suo lato, nellasolenne ricorrenza della sua Messa d'oro e vivere davicino sia la sua giubilare gioia sacerdotale, sia i fe-steggiamenti della Famiglia Salesiana, tradizional-m ente così devota al suo Rettor Maggiore e sì osse-quente alla sua paterna autorità! . . .

Aderisco, pertanto, e con effusione di cuore . Pregodi considerarmi coree ufficialmente presente a tratti gliatti, tanto liturgici, quanto intimi, del grande plebi-scito di affetto e venerazione . Unendomi quindi allepreghiere dei confratelli, cooperatori, exalliev i e gio-vani di tutto l'orbe, farò qui, il 27 maggio, durantela sua solenne Mesca giubilare, un'ora di adorazione, e,nella mia pochezza, raccomanderò al Signore tutte leintenzioni che lei porterà nel suo cuore all'altare del-I'Immacolata Ausiliatrice . Associandomi poi alla di-stinta assemblea ponieridiana, la prego di accogliereanche il mio devoto omaggio di venerazione filiale,affetto e riconoscenza, come pure i miei voti più cor-diali per la sua venerata persona, per il suo paternogoverno e per tutta l'Opera salesiana, la quale, nellacrisi sì dura, si edifica e conforta coll'imperturbatocontegno del suo Rettor Maggiore, che con menteserena e mano ferma la conduce attraverso gli annidella terribile espiazione universale verso il gran giornoin cui l'Ausiliatrice ridonerà all'umanità ed allaChiesa la pace di Cristo . In quel mondo di domani,evangelicamente rigenerato e riconciliato nella cristianafraternità dei popoli, le sue gravi pene paterne di oggi,nonchè le immolazioni dei confratelli, diventerannofonte di nuove benedizioni per la incomparabile Fa

-

m iglia di Don Bosco Santo e le sue instancabili ini-ziative di carità e di bene .

Desidero tanto che questa festiva celebrazione giu-bilare, la quale, malgrado la triste ora, sarà per noitutti una giornata di grande e solidale gioia salesiana,apporti al suo paterno cuore, oltre a tante grazie ce-lesti, i più dolci conforti e le più legittime consolazioni,quali possono provenire solamente da cuori sì filial-m ente affezionati e fedeli come lo sono e lo sarannosempre i nostri.

Con affettuosa venerazione e gratitudine profonda

suo dev.mo in charitate Christi

+AUGUSTOCARD. HLOND.

Dalla SPAGNA l'adesione non poteva esserepiù cordiale e più totalitaria .

Il Ministro dell'Educazione Nazionale :Al celebrar Bodas de oro de su consagraciòn sacer-

dotal reciba homenaje fervoroso por grandes serviciosprestados a la Iglesia y a la Enseñanza . Saludalecordialmente . JOSÈ MARIA IBANEZ MA RTíN,

Il Ministro del Lavoro :Quiero hacerle presente con motivo de un aniver-

sario tan señalado en su vida sacerdotal, la expresión

de mi admiración y mi respcto. Para quienes como fa-langistas servimos en nuestra patria la concepcióncristiana de la justicia entendida como mandamientodivino la magnifica obra social llevada a cabo por laOrden Salesiana fuerza nuestra simpatia y nuestracomprensiòn. Como rector de esta directr iz le trans-mito mi adhesión sincera y ofrezco la continuacióande mi colaboración en el esfuerzo llev ado a cabo eneste sentido par sus comunidades españolas . Que Diosy m i patria se lo paguen . Reiterandole mi admiraciòncordial brazo en alto le saluda su afectisimo seguroservidor que besa su mano .

Ministro Trabajo : Don JOSÈ GIRÒN .

Il Ministro dell'Agricoltura:EI Ministro de Agricoltura saluda brazo en alto

al Ilmo. Sr. Rector de los Salesianos de Turín, Re-verendo Padre D . Pedro Ricaldone, gran amigo de

España, y le felicita muy sinceramente con motivode cumplir el proximodia 27 sus Bodas de OroSacerdotales . MI GUEL PRIMO DE RIVERA .

Il Nunzio Apostolico S. E. Mons Cico-gnani ha telegrafato :

Associandomi giubilo Famiglia Salesiana, presentofelicitazioni vivissime e voti cordiali da questa Nazionedove Vostra Reverenza offrì Prima Messa e svolsefecondi anni di apostolato .

CICOGNANI .

L'Ambasciatore d'Italia a Madrid :Della ricorrenza cinquantesimo anniversario vostra

feconda missione sacerdotale desidero farvi giungere,assieme ai miei più fervidi auguri, sensi sincera am

-

m irazione per merav igliose realizzazioni Opera Sale-siana in Ispagna, delle quali siete stato fautore eanimatore instancabile.

GIACOMO PAU LUCCI DE' CALBOLI.

Da MIRABELLO, paese natio del sig . Don Ri-caldone, il Prevosto :

Clero, associazioni cattoliche, parrocchiani tutti,rasiti spiritualmente, offrono Comunioni, preghiere, vo-stra Messa d'Oro rinnovando sensi decozione, rico-noscenza .

Don De ANDREA .

Il Podestà:Mentre salite l'altare santissimo per celebrare vo-

stra Messa d'oro, cuore mirabellese vi accompagnaimplorando, dal Signore copiose grazie e prosperità .

Podestà MASSOBBIO .

Chiuse la serie dei Cooperatori, Ex-allievi,Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice dellevarie parti del mondo dond'era potuta giungerela corrispondenza, l'adesione dei Missionari diOriente e di Estremo Oriente, dei Cappel-lani militari, degli Internati e dei Prigionieri .

Giocondo intermezzo, la barcarola di DonAntolisei « Sulla laguna », graziosamente in-terpretata dai nostri cantori .

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L'omaggio dei Cooperatori e delleCooperatrici .

Poi si alzò il Presidente Internazionale ConteGr. Cr. Sen. Eugenio Rebaudengo, per pre-sentare gli auguri dei Cooperatori e delleCooperatrici Salesiane . Salutato da fervidi ap-plausi, egli esordì esprimendo la grande conso-lazione che provava nel compiere il graditomandato, e ringraziando il Signore per averbenignamente associato in graziosa coincidenzal'onomastico del sig . D . Ricaldone col suogenetliaco, ed il giubileo d'oro sa-cerdotale del Rettor Maggiore colsuo d'argento di Presidente Inter-nazionale dei Cooperatori Salesiani .

Certo l'esultanza, che riempie oggi inostri cuori, non si manifesta egliaggiunse - giusta i nostri desideri e inostri voleri ; ma quanto si perde inesteriorità si guadagna in intensità . Trat-tasi al postutto di festa di cuori, cheintendono esprimerci la dolcezza e ilfervore dei loro intimi sentimenti avostro riguardo, e ciò all'ombra dellamagnifica Basilica, che sotto il vostroRettorato ebbe consolidate le propriefondamenta e fu con arte e regale mu-nificenza rifatta nuova, resa assai piùampia e splendente d'oro, di colori dimarmi preziosi, dove ogni cosa parlaalla mente e al cuore, come si convienealla casa di Dio, mi sia lecito dirvi, co-me si conviene al Cielo di Dio in terra .Ho così di passata fatto cenno ad una

delle tante vostre feconde iniziative, aduna delle tante vostre opere insignicompiute per il perfezionamento delleanime, pel progresso della civiltà, in onore dellaChiesa e a gloria di Dio, durante un cinquantenniodi apostoliche fatiche . Su di esse non mi soffermeròneppure per enumerarle . Non già che mi trattengail timore di offendere la vostra singolare modestia,dote che in voi si accompagna all'ingegno fertile eall'infinita bontà . La giornata d'oggi è per voi digrande gaudio spirituale, misto per altra a sacrificio :Voi, che attendete solo da Dio il premio alle vostrefatiche, dovete soffrire che vi si ringrazi e vi si lodi,pubblicamente enunciando le vostre benemerenzemolteplici . Ciò, mentre rappresenta un bisogno, unanecessità per la lunga numerosa teoria dei vostribeneficati, giova per l'efficacia stimolatrice insita nel-l'esempio : così il concederlo, o meglio il patirlo,costituisce per voi un nuovo anello aggiunto allasmisurata corona dei vostri meriti, che vi assicuranoil Paradiso . Mi trattiene invece il riguardo, chedebbo a Voi e a questa solenne riunione , di evitareogni ripetizione, essendo il gran bene da voi com-piuto stato esaurientemente e autorevolmente espo-sto ed illustrato dal migliore, dal più indicato dei .

commentatori, dal più eminente cioè dei vostri col-laboratori, il Prefetto generale . Mi restringerò così- debba pur ciò dolermi - allo stretto compito,che mi incombe, di rendermi interprete dei Coope-ratori salesiani, di questo poderoso esercito, diretta .creazione geniale di Don Bosco Santo, che sotto ilvostro Rettorato, nonostante i tempi duri e cruenti,sfatando logiche previsioni, aumentò di numero esoprattutto di generosità . Si è invero grazie ai larghiincessanti aiuti concessivi con piena assoluta fiduciadai Cooperatori, che vi resero ministro commuta-tore della loro carità, che Voi avete potuto impri-mere alla vostra Congregazione quel meraviglioso

sviluppo, che ci è ben conosciuto per essersi svoltosotto i nostri occhi e per essercene stata fatta rela-zione sul nostro organo, il « Bollettino Salesiano ».Ebbene a me spetta e preme dichiarare che, dopola protezione di Maria Ausiliatrice e di Don BoscoSanto, è soprattutto merito vostro se questa fonte dimezzi in questi ultimi anni di somme, universalidifficoltà, lungi dall'esaurirsi, non solo non si è affie-volita, ma si è incrementata . Sta di fatto che si èperchè in questi undici anni di vostro Rettorato,anni carichi di eventi nella storia mondiale e perVoi di attività instancabile, animata da ampiezzadi vedute e accompagnata purtroppo da preoccupa-zioni, da ansie, da triboli di ogni natura, scritti dagliAngeli dei Signore nel libro di vostra vita a caratteridi diamante, che il tempo, il gran distruttore, nonriuscirà a cancellare, i Cooperatori vi hanno vistorimanere con costante imperturbabilità all'altezzadella vostra posizione, consapevole dei doveri e dellaresponsabilità da essa impostivi e tenere voi, sa-cerdote di somma pietà, le redini della Congrega-zione con mano, adusata sì a sgranare il rosario, ma

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sempre vigorosamente ferma, che conduce sicuraalla meta, mantenendo la disciplina con vigore ad-dolcito da paterna soavità ; si è perchè essi vi hannovisto confermare nel più conveniente dei modi cheper il succedersi dei Rettori Maggiori si aumenta ilnumero dei protettori in Cielo dell'Opera salesiana,ma questa per mutazione di persone nel suo governo,non muta se non nell'avanzarsi sempre di più ; gliè perchè essi vi hanno visto e udito sia nel tempio,sia nella scuola, sia alla soglia dell'officina, sia nelcortile risuonante di grida e di canti, tanto fra gen-terella quanto fra le persone colte ed i potenti dellaterra, sempre semplice una dignitoso e infervoratodi fede, pronunciare la parola divina dell'amore ; si èper tutto questo, che garantisce, conforta ed esalta,che i Cooperatori non vi hanno lesinato la volonte-rosa loro collaborazione onde la vostra Congrega-zione, così consona alle esigenze dei tempi mo-derni, sempre più e meglio risponde alla provvi-denziale missione statale affidata da Dio, al cui com-pimento il santo Fondatore diede gagliardo prin-cipio, determinandone le indefettibili regole state re-ligiosamente osservate dai degni Successori . E inquesto giorno di giubilo a me spetta e preme disoggiungere che i Cooperatori attratti da voi, sin-tesi mirabile di virtù operative e contemplative, capoe guida esemplare, che la preghiera rendete soccor-ritrice dell'azione, come vi hanno seguito e appog-giato fin qui, così faranno in avvenire, per le vieche voi ispirato da Don Bosco Santo indicherete .Rivolgetevi pure loro a cuore aperto ed essi entu-siasticamente risponderanno al vostro appello .

Stiamo attraversando un periodo storico tragico :gravi e complessi sono i problemi posti dalla guerra,di cui per accanimento, per vastità, per mezzi didistruzione la storia non conosce l'uguale . A miomodesto modo di vedere, che ritengo condiviso daimiei colleghi Cooperatori, uno sconfinato campa diazione, ove mietere larga messe di meriti agli occhidi Dio e degli uomini, si apre, in questi tempi tetri,alla Congregazione salesiana, cui D . Bosco, questo gi-gante propugnatore dell'educazione cristiana, se posecome fine immediato l'educazione morale e profes-sionale della gioventù e l'evangelizzazione dei sel-vaggi chiusi alla luce delle leggi divine, diede comescopo immanente la diffusione dell'istruzione reli-giosa dichiarando base della loro azione il precettoDa mihi animas . Orbene, quanta ignoranza in ma-teria religiosa non è nell'ora che volge da lamentarsi,senza differenza di sesso, in ogni classe sociale e inogni età! Per limitarmi a poche constatazioni, nons'intende forse qua e là con raccapriccio l'orribilebestemmia di far risalire la responsabilità dei doloriinenarrabili, da cui oggi l'umanità è colpita, a Dio,e, se non si osa tanto, di attribuirla al suo augustobianco Vicario in terra? E quanti cristiani, tali dipuro nome, sono sordi alle sapienti direttive dellaChiesa predicanti la giustizia e la solidarietà socialeed hanno perduto il senso preciso di ciò che . siabene o male morale ; e quanti che hanno ricevutoil battesimo, se ne ricordano solo, se pur se ne ram-mentano, in punto di morte! Che se è in armoniacoi voleri di Dio e quindi giusto che i lavoratori

ricevano un equo compenso atto a procurare a loroed ai propri familiari un tenore di vita civile in que-sta terra d'esilio, ciò non basta : occorre anche darloro insegnamenti, infondere nei loro cuori senti-menti per cui si rendano al di là meritevoli di unavita beata . Non esito a dichiarare che uno dei malimaggiori, che in questo periodo calamitoso sono dadeplorarsi, tanto più insidiati come siamo dall'atei-smo materialista, è l'infiacchimento della fede, ossiala dimenticanza del Cielo e l'affermazione dellaterra, cui occorre opporre una riforma cristiana dellecoscienze, stabilendo il primato dello spirito sulleaspirazioni e sulle passioni materiali e ricordandoall'uomo la propria genealogia divina . Non sta aiCooperatori dire in che modo e in quale misura laSocietà Salesiana, che vive intensamente la vita delsuo tempo, ed in un'insuperabile scuola di carat-teri, possa contribuire al raggiungimento di un sif-fatto provvido scopo dal contenuto religioso e so-ciale, che s'impone : di questo posso assicurarvi chenoi Cooperatori, figli vostri devoti, memori dellanorme stabilite nel regolamento datoci da Don Bo-sco e lieti della Crociata Catechistica da voi ban-dita, siamo ai vostri ordini pronti a collaborare inquesto campo in conformità degli intendimenti delnostro Santo Fondatore, di cui voi ricopiate a per-fezione il modello, e in corrispondenza dei bisognipiù urgenti posti dall'epoca nostra per davverod'eccezione .

Venerato ed amato Rettor Maggiore, colla con-vinzione profonda che bene augurando a voi, ocu-lato custode delle sante tradizioni di Don Bosco,si formulano voti per la prosperità della Società Sa-lesiana, per la diffusione e il perfezionamento dellaciviltà, noi Cooperatori e Cooperatrici d'ogni paesie di ogni condizione sociale, stretti nella bellezzadi quest'ora indimenticabile in un solo sentimentoal di sopra degli armati conflitti, dopo avere umil-mente ringraziato Iddio di avervi suscitato, soste-nuto, avvalorato, fervidamente lo preghiamo, inter-ponendo la valida intercessione di Maria SS . Ausi-liatrice e dello zelante suo servo Don Bosco, diaccordarvi molti altri anni di vita feconda, in cuilievi vi paiano le cure, che vi gravano sugli omeri,e voi possiate spendere in servizio di Lui e del-l'incrollabile sua Chiesa e a vantaggio dell'umanità,come in passato, tanti tesori di energia, tanta do-vizia di esperienza, tanta luce di dottrina, tantofuoco di cristiana carità .

La chiusa del discorso strappò nuovi calo-rosi applausi .

La presentazione dei doni .

La presentazione dei doni venne affidata aigiovani che in un vivace dialogo ci diederoanche più viva l'impressione del fervore cheha preparato l'offerta . Oratori ed Istituti ga-reggiarono nel promuovere le vocazioni che rag-giungono il bel numero di oltre duemila fra levarie Ispettorie. Commovente il concorso dei

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bimbi, fanciulli e giovinetti per l'obolo a fa-vore degli orfani, che il Rettor Maggiore con-tinua ad accogliere nelle Case salesiane e ne-gli Istituti delle Figlie di Maria Ausiliatrice .L'amor di Patria ed il senso di fraternacarità cristiana ha spronato i piccoli ad unagenerosità degna del più alto encomio . Nonpossiamo dare le cifre totali perchè la diffi-coltà di comunicazioni non ci ha ancor per-messo di avere tutti i dati. Ma da quelli indi-cati abbiamo potuto rilevare somme davverocospicue e tanto più preziose perchè frutto divolontarie privazioni e sacrifizi . Un vero suc-cesso è stato la Crociata Catechistica. Tuttigli Oratori ed Istituti hanno partecipato aiConcorsi nazionali e lasciano bene sperare delConcorso Internazionale che verrà promossoappena le condizioni lo permetteranno . Ai donidei giovani dovremmo aggiungere, quelli deiCooperatori e Cooperatrici, ex allievi ed exallieve. Ricorderemo quelli oltremodo pre-ziosi della Compagnia di Gesù e dei PP. Giu-seppini del Murialdo : il Rev.mo P. Magni,Vicario Generale, annunciò la celebrazionedi duecento Messe, ed il Provinciale di To-rino, P . Menocchio, di altre cinquantasettedella Provincia Torinese secondo l'intenzionedel Rettor Maggiore. Il Rev.mo P. Casaril,Superiore Generale dei Giuseppini, la cele-brazione di cinquanta Messe .

Particolarmente gradite due pubblicazionivivamente attese : il secondo volume degli An-nali della Società Salesiana, di D . Ceria ; ed ilIV volume delle Opere e scritti di D . Bosco,che è una poderosa illustrazione critica dellabiografia del ven. Domenico Savio compostadal Santo, a cura del nostro D . Caviglia .

L'omaggio degli ex allievi .

Dopo un intermezzo sinfonico per bandadel Quatrano, il Grand'Uff. Arturo Poesio,Presidente Internazionale, con calda, cordialeeloquenza, presentò l'omaggio degli Ex-allievi .Partendo dal concetto informativo delle diret-tive date dallo stesso Rettor Maggiore all'As-sociazione, che « ogni ex allievo ovunque sitrovi, nella famiglia, nel negozio, nell'officinao sulla cattedra, deve considerarsi come ilDirettore di una piccola Casa salesiana, figlio

e prolungamento di Don Bosco, conservatoree diffusore del suo spirito e delle sue opere »,egli proseguì :

Ebbene, amatissimo Padre, come i Direttori deimille Istituti Salesiani organicamente qualificati ecatalogati sono qui intorno e voi nella persona dei

loro degnissimi Ispettori, così anche tutti gli oscuriDirettori di queste innumerevoli piccole case diDon Bosco, non denominate e non elencate, mapulsanti di vita salesiana, sono qui alla vostra pre-senza nella persona del loro rappresentante, da voidesignato, per rendervi il loro omaggio, per espri-mervi i loro voti, soprattutto per attestarvi la lorofedeltà, per offrirvene direi, le prove con il quadrodelle attività delle 319 Unioni che costituiscono laloro mondiale organizzazione.

Purtroppo, della vita fervida ed operosa delle 174Unioni costituite all'estero, non mi è concesso darviconcrete notizie recenti .

Ma ho avuto stamane la fortuna di presentarvi anome delle 15 Unioni italiane, i volumi delle loro« Cronistorie », che vogliono essere una specie par-ticolare di quel «rendiconto» che nella vita sale-siana ha un'importanza caratteristicamente essen-ziale .

Nell'impossibiltà di segnalare e illustrare neppurefugacemente, le svariatissime specie di attività ri-ferite nelle « cronistorie », non posso tuttavia fare ameno di accennare - dico accennare - almenoquelle forme attuali che hanno speciale connessionecon la odierna celebrazione .

In tutti i Convegni dell'anno 1942 e dell'anno incorso, le Unioni hanno imperniato il loro programmasu questi argomenti :

1) Ritiri spirituali, mensili ed annuali.2) Lavoro per la « Crociata catechistica ».3) Collaborazione alla raccolta dei mezzi desti-

nati alla estensione della beneficenza salesiana a fa-vore dei fanciulli orfani od abbandonati a causa dellaguerra

4) Omaggio al Ven.mo Rettor Maggiore nellafausta ricorrenza del suo Giubileo d'Oro .

Questi comuni obiettivi, unanimemente fissati ediscussi dalle Unioni ex allievi per la loro vita pra-tica attuale, hanno un valore ed un significato chenon occorre illustrare . Essi dicono :Primo : che gli ex allievi sono intimamente per-

suasi - e lo proclamano altamente - che il loroprimo dovere e la più certa garanzia dell'adempi-mento della missione, che loro deriva dal fatto diessere figli di Don Bosco, è la cura del loro perso-nale perfezionamento spirituale . Essi riconosconoche l'ex allievo degno di questo titolo è principal-mente quello che vive da cristiano modello, in gra-zia di Dio, lavorando a servizio della Chiesa, se-condo gli insegnamenti di D . Bosco .

Il secondo punto programmatico dimostra che gliex allievi, si sforzano di prendere parte attiva, e nonsecondaria, alla sempre più rigogliosa fioritura diquel diffuso profondo fermento di rinnovamentocatechistico in mezzo al popolo cristiano, che co-stituisce una delle vostre benemerenze più alte, oVeneratissimo Padre. In due Congressi Catechisticipresieduti da insigni Pastori della Chiesa, a cui hoassistito a Catania e a Firenze, ho sentito lamentarel'assenza degli uomini dalle opere e manifestazioni

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catechistiche . . . Le Unioni ex allievi debbono pro-porsi e si propongono di colmare questo deplore-vole vuoto, nel desiderio di dare così il più efficaceimpulso al raggiungimento delle mète da voi fissate .

Il terzo argomento che forma l'oggetto del lavorodelle nostre Unioni, sta a comprovare che gli exallievi sono profondamente compresi della necessitàurgente della estensione sempre più vasta e dellaintensificazione sempre più efficace della assistenzae del soccorso alle giovinezze innumerevoli che,della bufera imperversante, sono e saranno le vit-time innocenti .

Ricordano gli ex allievi quello che Don Bosco hafatto per gli orfani ed i fanciulli abbandonati in oc-casione di pubbliche calamità ; sanno gli ex allieviche questo caritatevole obiettivo sta più di ogni altroa cuore a voi, o Veneratissimo Padre, in questomomento e sono fieri di dirvi che i vostri palpitipaterni sono da essi condivisi e che essi fanno ilpossibile per potervi offrire il loro obolo ad incre-mento della raccolta dei mezzi necessari a fronteg-giare le necessità del provvidenziale cómpito che laProvvidenza affida in questo campo alla FamigliaSalesiana .

L'importo dei nostri contributi è già cospicuo .

Ma prima che il periodo dei Convegni si chiuda, noisperiamo di potervi attingere più alte vette .

Gli ex alunni, che sanno di potersi considerarecome vostri figli, hanno inteso ed intendono ono-rarvi non soltanto coi loro sentimenti, ma con leloro opere per dimostrare con esse la loro apparte-nenza alla Famiglia Salesiana che ha per motto

« preghiera e lavoro » . Avranno così il più giustotitolo per stringersi a Voi in questa circostanza, inquella perfetta e cordiale fusione di volontà e diopere che .della famiglia salesiana è stato sempre iltesoro ed il distintivo, fedelmente conservati neglianni, e luminosamente espressi nell'armonia dell'a-more-filiale per Don Bosco e per i suoi successori,ed oggi per voi, che degnamente di lui perpetuatela paternità, le virtù e la saggezza del governo . . .

Fervidi applausi sottolinearono le dichia -razioni più salienti di un programma cosìnobile e così intenso, che mira a lievitare lasocietà di generoso spirito cristiano .

L'omaggio del Pontificio Ateneo S

a-

lesiano .

Chiuse la serie degli omaggi il Rettor Ma-gnifico del Pontificio Ateneo Salesiano, Dott .Don Andrea Gennaro, il quale, ringraziato ilsig. Don Ricaldone dell'impulso dato aglistudi ecclesiastici della Congregazione e delcredito acquisito ai nostri studentati, riaffermòil proposito dei professori e degli alunni dicorrispondere col massimo impegno e col piùalto senso di responsabilità alla fiducia della

Santa Sede, seguendo con fedeltà le sagge di-rettive da lui impartite fin dalla prima orga-nizzazione .

L'Exultate Deo del Pagella, esaurì il pro-gramma musico-letterario .

La parola dell'Em.mo Cardinale Arci-vescovo .Ma l'Em.mo Cardinale Arcivescovo si de-

gnò di darci un'altra prova del suo affetto .Vibranti acclamazioni gli dissero la gioia e lagratitudine nostra appena accennò a parlare .

Egli esordì rilevando che tutto quello che sipoteva dire era veramente già stato detto . Ognicampo era stato egregiamente toccato ed illu-strato : tanto quello dei benemeriti Coopera-tori come quello degli ex allievi . Erano echeg-giate nella sala nobilissime parole che onorava-no innumerevoli falangi di anime generose, lequali cooperano all'incremento dell'Opera sa-lesiana e che con commossa riconoscenza ri-cordano e benedicono la formazione ricevutanegli Istituti di Don Bosco . Gli pareva quindipreferibile rivolgere una parola ai cari giovaniche avevano cantato così bene ed avevanoespresso tanti delicati sentimenti di filiale af-fetto al loro Padre, il IV Successore di DonBosco. Ed ai giovani egli volle subito precisareche il Giubileo - di cui tanto si era parlato- non è una invenzione moderna, ma antichis-sima istituzione che risale per lo meno a due-mila anni avanti Cristo . Rifacendosi quindialla Sacra Scrittura, richiamò brevemente ledisposizioni del Levitico in cui si fissava cheogni 50 anni si dovesse celebrare l'Anno giu-bilare, con spirito di propiziazione e di espia-zione. Se ne doveva dar l'annuncio sette mesiprima col suono delle trombe affinchè tutti sipreparassero a santificarlo, e l'annuncio do-veva diffondersi « in universa terra » . Vera-mente - rilevava il Cardinale - i commen-tatori in quel termine « universa » non com-prendono tutto il mondo, ma solo tutta laterra d'Israele . Però - soggiungeva - nellaricorrenza odierna, per quest'anno giubilare,l'annuncio delle trombe era stato realmenterivolto a tutta la terra . Le trombe avevanoinfatti squillato in tutte le Case salesiane delmondo . Lo avevano detto anche i cari giovanidalle tribune, presentando, coll'arguto dia-logo, i doni pervenuti od ancora in viaggio eiaogni plaga dell'universo ; lo avevano procla-mato le innumerevoli adesioni tutte riboccantidi . filiali sensi di devozione e di riconoscenzaverso il sig. Don Ricaldone .

Ma, se era anno di letizia, pel IV Successore

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di Don Bosco, l'anno giubilare si presentavapure come tempo di espiazione, di penitenza,di sacrificio . Non erano infatti al suo fiancotutti i figli che avrebbe desiderato ; neppurtutte le rappresentanze avevano potuto var-care le frontiere per stringersi attorno a lui,pur essendo tutti i membri della Famiglia sa-lesiana spiritualmente presenti .

Nel Giubileo antico, avvicinandosi il tempostabilito, non si poteva più nè seminare, nèmietere. Forse fin d'allora c'erano i profitta-tori ; perciò il Signore aveva fatto divietodi accantonare anche ciò che spontanea-mente nasceva e maturava. Tutti dovevanovivere della Provvidenza, accontentarsi delpuro necessario e lasciare il resto ai poveried ai pellegrini . Ma perchè nessuno do-vesse sentirsi angustiare dal timore di non averda vivere, il Signore aveva assicurato neglianni precedenti al Giubileo tale abbondanzache il vecchio raccolto non si sarebbe consu-mato prima della maturazione del nuovo . An-che il Rettor Maggiore in questi anni prece-denti aveva goduto di una grande abbondanzadi benedizioni : una fioritura di opere che glipermetteva di guardar sereno all'avvenire, men-tre il cuore gli si stringeva e quasi gli si spez-zava nella forzata paralizzazione di tanta prezio-sa attività . « Passeranno questi anni dolorosi -disse rivolto al sig . Don Ricaldone - durantei quali dovete accontentarvi del minimo indi-

spensabile perchè le opere reggano e resistanoall'urto formidabilc della bufera . - Il Signorevi benedirà poi con tanta magnificenza che- come hanno assicurato le voci dei vostrifigli - da ogni terra sorgeranno numeroseschiere di volonterosi, pronti ai vostri cenniper marciare al ristabilimento delle posizionidanneggiate ed a nuove conquiste . È questo-- conchiuse - il mio augurio ; ma non èsolamente il mio . Hanno parlato i Cooperatorisalesianì, hanno parlato gli ex allievi, hannoparlato i giovani di tutto il mondo. E stabene! Ma, se in questo giorno hanno parlatoanche i Vescovi della grande Congregazione,se la stessa voce del Vicario di Cristo è risuo-nata soave, confortatrice come armonia dicielo, in questa Accademia, è pure necessarioche l'Episcopato di tutto il mondo ringrazi oggiil Rettor Maggiore del bene immenso che laPia Società, da lui saggiamente governata, intutto il mondo sta svolgendo . Ebbene, a nomedi tutti i Vescovi della terra io vi ringrazio dalpiù profondo dell'anima : vi ringrazio in nomedi tante famiglie delle quali educate i figli, innome dei numerosi orfani che già avete accoltoe che accoglierete nei vostri istituti ; ed auguroche ancora per molti anni possiate continuarein questa vostra mirabile attività, a gloria diDio ed a beneficio delle anime » .

Applausi prolungati ripeterono a Sua Emi-nenza la riconoscenza unanime .

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Il ringraziamento del Rettor Maggiore .

Ripresero quindi vivissimi quando s'acco-stò al microfono il Rettor Maggiore .

Visibilmente commosso, il sig . Don Rical-done cominciò ad esprimere i suoi ringrazia-menti dicendo : « Stamane, mentre mi prepa-ravo alla celebrazione della Santa Messa, laProvvidenza mi suggerì un pensiero che miha grandemente consolato . Nelle ore di pre-ghiera e di riflessione che ho avuto a mia di-sposizione mi colpì fortemente un brano diS. Giovanni Grisostomo . Egli dice che quandoun Sacerdote sta per iniziare la celebrazionedella Santa Messa, gli Angeli Custodi delleanime, e specialmente delle più bisognose, ac

-

corrono a schiere da tutte le parti con un calicein mano ; e dopo la consacrazione tendono ilbraccio perchè il Sacerdote versi nel loro ca-lice parte del sangue di Gesù . Quindi giubi-lanti volano rapidamente verso le anime loroaffidate per comunicar loro il frutto del Sacri-ficio e della Redenzione .

» Pensiero consolante per un Sacerdote, pen-siero consolante per me - soggiunse - cheappunto questa mattina ho molto pregato edho molto osato. Mi pare di poter dire chenon mi sono sbagliato. Quando ascoltavo lalettura di tante e così care adesioni, dei nu-merosi telegrammi di partecipazione ; quandonegli scorsi giorni dovetti occuparmi della po-sta, scorrendo le lettere che da ogni parte mirecavano le espressioni di anime così buone egenerose, avevo già detto fra me : bisognerà cheio rivolga l'invito a tutti gli Angeli Custodidella terra e dica loro : - Venite tutti, senzaeccezione, ad assistere alla mia Messa Giubi-lare, ed io verserò nei vostri calici il Sangue diGesù perchè lo portiate a tutte le anime chevi sono affidate e tutte partecipino largamentedel frutto del Santo Sacrificio .

» Così mi parve di poter pagare il debitoche ho verso tutti coloro che in questa ricor-renza mi hanno ricordato in tanti modi, masoprattutto colle preghiere innalzate al Si-gnore per la povera mia persona . Ora non fac-cio che rinnovare il ringraziamento che, questamattina, di gran cuore, ho elevato al Signoredurante la Santa Messa» .

E prese anzitutto a ringraziare il Signore, cheera stato così buono con lui, che in cinquantaanni di sacerdozio gli aveva elargito tante etante grazie, che l'aveva ricolmo di speciali be-nefizi . Poi rivolse subito il suo ringraziamentoal Santo Padre Pio XII che, nella sua sovranabontà, si era degnato di inviargli il preziosis-

simo « Autografo ». La sera innanzi, aperto ilcaro messaggio, l'aveva baciato affettuosamente,ed, in ginocchio, l'aveva letto colla più profondacommozione. Poi si era raccolto a pregare peril Santo Padre perchè in quest'ora tragica cheapporta al suo gran cuore pene inenarrabili,egli possa continuare a prodigare a tutti gliuomini il conforto della sua paterna assistenza,della sua inesauribile carità .

All'Eminentissimo Cardinale Arcivescovo ilsig. Don Ricaldone sentì il bisogno di diretutta la sua confusione, nell'impossibilità diringraziarlo adeguatamente della partecipa-zione così piena, così cordiale, così paternaalla celebrazione del suo Giubileo .

Ma, poichè l'Em.mo si era reso interpretedei sentimenti di tutto l'Episcopato, egli colsel'occasione per ringraziare in lui tutti i veneratiPastori della Chiesa . « Baciando la vostra Por-pora, Eminenza - egli disse - io intendobaciare la Porpora di tutti gli Em .mi Cardi-nali di Santa Chiesa ; baciando il vostro Anello,la vostra Croce, io desidero baciare l'Anello,la Croce di tutti gli Ecc .mi Arcivescovi e Ve-scovi del mondo » . Protestò quindi a lui ed atutto l'Episcopato quei sensi di rispetto, diamore e di venerazione che Don Bosco, an-cora in punto di morte, raccomandò a tuttii suoi figli, assicurando che, come sempre,la Società Salesiana resta a loro disposizioneper tutto quello che possa concorrere allagloria di Dio ed al bene delle anime .

Un pubblico ringraziamento rinnovò all'Al-tezza Reale il Principe di Piemonte, semprecosì affezionato all'Opera salesiana, semprecosì sensibile alle nostre gioie ed alle nostrepene, sempre così premuroso di aiuto, di con-forto, di incoraggiamento. Nella persona del-l'Augusto Principe egli estese il suo ringra-ziamento alle Maestà dei nostri Sovrani, atutta Casa Savoia, a tutte le Autorità che ave-vano preso così viva parte alla cara festa .

Si rivolse poscia al Conte Sen . Eugenio Re-baudengo, per ringraziare in lui tutti i Coope-ratori e tutte le Cooperatrici, che sostengonocon tanto zelo l'Opera di Don Bosco, e per direa lui in particolare, così legato alla FamigliaSalesiana per la sua cordiale munificenza eper l'esempio e per lo zelo con cui da venti-cinque anni presiede alla Pia Unione, tutta lagratitudine dell'animo suo .

Al Grand'Uff. Arturo Poesio espresse, oltre-chè il suo affetto e la sua riconoscenza, l'ammi-razione pei propositi di vita cristiana e di apo-stolato catechistico che gli ex allievi da lui di-retti gli hanno assicurato : perchè è proprionella diffusione dell'istruzione religiosa e dello

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spirito cristiano che sta il segreto della salvezzadella società .Ai giovani, specialmente a quelli della Casa-

madre, che rappresentavano tutti gli altri, eglidisse la gioia provata nel riudire le loro voci,le loro preghiere e i loro canti ; ma soprattuttonell'accogliere le nobili disposizioni dei lorocuori protesi a quella soda formazione cristianache li farà degni del domani .

Il suo pensiero corse poi ai suoi cari di fa-miglia, ai suoi genitori che seppero educarlocristianamente alla vita e meritargli dal Si-gnore la vocazione allo stato sacerdotale .

Dall'Italia passò alla Spagna . E, nel cumulodelle memorie, ricordò specialmente il buonParroco di S. Andrea di Siviglia, D . José Ca-macho, che gli mise la sua chiesa a disposizioneper la sua prima Messa e gli fece il discorso inquel giorno memorando elevando un inno digloria alla SS . Trinità : . « Gloria al Padre inMaria Ausiliatrìce e nel Sacerdote ; gloria alFiglio in- Maria Ausiliatrice e nel Sacerdote ; -gloria allo Spirito Santo in Maria Ausiliatricee nel Sacerdote ». Ricordò il Padrino, avvo-cato D. Juan Romero, e la madrina Doña Isa-bella Villalon, nonchè la buona signora DoñaNieve Salazar che offerse il famoso vassoio didolci, finito come fu descritto nel Bollettinoprecedente .L'ultimo ringraziamento lo riserbò ai Su

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periori del Capitolo ed in particolare al Pre-fetto generale, organizzatore dei festeggiamenti ;poi alle Superiore del Consiglio Generaliziodelle Figlie di Maria Ausiliatrice . Per mezzoloro intendeva ringraziare tutti i Salesiani etutte le Figlie di Maria Ausiliatrice. Chiuseinvocando l'aiuto di tutti per ottenere dal Si-gnore perdono delle proprie manchevolezze,

eper poter corrispondere sempre più adegua-tamente alla tremenda responsabilità della suamissione . E pregò il Cardinale Arcivescovo acoronare la manifestazione colla sua bene-dizione .L'Em.mo l'impartì di gran cuore . Poi, men-

tre la banda riprendeva le sue note trionfali,edalla platea e dai palchi si rinnovavano le

più fervide acclamazioni, col Rettor Mag-giore e coi Vescovi, lasciò la sala per accomia-tarsi .

Il canto del " Te Deum " .

Dal teatro, la folla si riversò in Basilica,dove il sig. Don Ricaldone, assunti i sacriparamenti, assistito dagli Ispettori dell'Ispet-toria Tarragonese, Adriatica e Veneta, proce-

dette all'altare pel canto del Te Deum . Espostoil SS . Sacramento, intonò l'Inno Ambrosianoche i cantori proseguirono alternandolo collamassa delle rappresentanze . La scuola eseguìposcia il Tantum ergo del Cicognàni, ed ilRettor Maggiore, elevato l'Ostensorio, impartìa tutti l'Eucaristica Benedizione . La funzionesi chiuse col Laudate Dominum omnes gentes .

Il trattenimento serale .

A sera, i giovani dell'Oratorio festivo e glialunni del nostro Istituto « Savio Domenico »di Sassi vollero offrire al sig . Don Ricaldoneancora un grazioso trattenimento, interpre-tando, tra canti e declamazioni, due boz-zetti di Don Rufillo Uguccioni: « Le mani chehan toccato il Signore » e «Il riposo di unSanto ». Negli intervalli il nostro Don Se-condo Rastello gli fece omaggio di un'alatapoesia di occasione, ed un giovane declamòun'altra poesia in dialetto piemontese :'L Preive,di Nino Costa .

Il signor Don Ricaldone rinnovò special-mente ai giovani i suoi rallegramenti ed i suoiringraziamenti ; e, lasciando loro paterni ricordi,suggellò la festa col salesiano augurio della« buona notte » .

Tra i nostri ammalati di Piossasco .

L'indomani, il Rettor Maggiore, con deli-catissimo pensiero, si recò a Piossasco a ce-lebrare l'anniversario della sua Prima Messatra i nostri cari confratelli ammalati, i qualigli offersero, oltre le preghiere e le Comu-nioni,, anche l'inestimabile dono delle lorosofferenze .Nei giorni seguenti se lo disputarono le

nostre Case di formazione più vicine .Lo spazio ci impedisce di dar la cronaca

di tutte le manifestazioni organizzate anchenelle altre Case Salesiane e negli Istituti delleFiglie di Maria Ausiliatrice. Ovunque l'ade-sione dei Cooperatori e degli ex allievi fucosì imponente, cordiale e generosa da con-fermare il carattere plebiscitario da noi rile-vato fin dall'inizio di questa affrettata rela-zione.

NB. - Rinviamo - come abbiamo detto -al prossimo numero l'elenco delle ADESIONI,anche perchè, date le difficoltà di comunica-zioni, continuano a giungercene ogni giorno .

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