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Documento di programmazione e coordinamento Del Dipartimento di Prevenzione Veterinario Anno 2014 (ai sensi della DGR X/1185 del 20/12/2013)

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Documento di programmazione e coordinamento

Del Dipartimento di Prevenzione Veterinario

Anno 2014

(ai sensi della DGR X/1185 del 20/12/2013)

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INDICE: Premessa Pag. 2 La Prevenzione Veterinaria e l’organizzazione Dipartimentale Pag. 3 Servizio di Sanità Animale (analisi di contesto) Pag. 6 Servizio di Igiene Alimenti di Origine Animale (analisi di contesto) Pag. 11 Servizio di Igiene degli Allevamenti e Produzioni Zootecniche (analisi di contesto) Pag. 19 La programmazione 2014 (REGOLE 2014) Pag. 26 Programmazione dipartimentale Pag. 28 Servizio di Sanità Animale Pag. 28 Servizio di Igiene Alimenti di Origine Animale Pag. 38 Servizio di Igiene degli Allevamenti e Produzioni Zootecniche Pag. 52 Piano di formazione 2014 Pag. 64

Premessa Il Documento di Programmazione e Coordinamento costituisce lo strumento di indirizzo con cui annualmente Il DPV di Lecco individua , in base al livello di rischio, gli obiettivi strategici aziendali in materia di sanità veterinaria e di sicurezza degli alimenti di origine animale per programmare i controlli sulla filiera agroalimentare e zootecnica e assicurare la verificare - dell’appropriatezza, dell’efficacia e dell’efficienza dei controlli ufficiali in conformità al documento “Standard di funzionamento delle Aziende Sanitarie Locali, in attuazione del Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria (PRPV) e in conformità alle indicazioni regionali in materia di formazione.

Il percorso nasce dall’analisi delle contesto, dalla lettura della domanda di prestazioni da parte degli

utenti presenti nel territorio e dalla verifica dei risultati ottenuti rispetto alla programmazione dell’anno precedente.

Il presente documento si articola nelle seguenti parti: l’analisi del contesto che delinea il quadro della situazione dell’ASL di Lecco la lettura degli esiti della programmazione 2013; gli impegni strategici ed i macro–obiettivi aziendali del 2014 .

Il Direttore del DPV Dott. Fabrizio Galbaiti

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La prevenzione veterinaria

Dipartimento di Prevenzione Veterinario Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario garantisce la definizione e l’attuazione degli interventi

inerenti le attività di prevenzione nelle aree dipartimentali di sanità pubblica veterinaria che vengono svolte sul territorio, assicurandone gli indirizzi tecnico professionali ed i contenuti scientifici. Sono garantiti gli interventi relativi a: - verifica della sicurezza dei prodotti di origine animale; - prevenzione delle malattie animali; - controllo delle malattie a carattere zoonosico; - promozione del benessere e l’interazione uomo-animale; - tutela della sicurezza ambientale; - promozione della sostenibilità e della competitività delle produzioni agro zootecniche.

Parte delle attività di controllo sono svolte in una forma di forte integrazione tra i Servizi del

Dipartimento e anche in collaborazione con servizi di altri dipartimenti; inoltre viene garantita la collaborazione tra i diversi soggetti che costituiscono il sistema sanitario lombardo: Direzione Generale Sanità, altre ASL, ARPA, Éupolis, IZSLER, Sistema Universitario Regionale, NAS, Polizia di Stato, CFS, GdF, CdP, Centri di ricerca, Centri di riferimento nazionale, Operatori economici e tutti coloro che, individualmente o in collaborazione, svolgono attività finalizzate alla promozione e alla tutela della salute dei cittadini.

Il DPV si articola secondo il seguente organigramma:

e con il seguente personale:

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Matricola Cognome Nome Struttura

3110 BONANOMI ROBERTO sanita' animale11020 CASIRAGHI ROSANNA sanita' animale3226 CASTAGNA NADIA sanita' animale5442 DELL'AQUILA AMALIA sanita' animale2325 FRIGERIO GIORGIO MARIO sanita' animale

11346 GALBIATI FABRIZIO sanita' animale11496 ISETTI ROBERTO sanita' animale5459 MORREALE GIUSEPPE sanita' animale

11594 MOTTA NATALE MARIO sanita' animale5798 PANZERI GIOVANNI sanita' animale3905 PITTINO AGOSTINO sanita' animale3904 RIVA LUCIANO sanita' animale5618 RIVA ALESSANDRA sanita' animale

11356 TENTORI FRANCESCO sanita' animale3427 VENINI LUIGI sanita' animale

11843 ANTONIOLI FAUSTO MARIA igiene alimenti di origine animale e loro derivati2707 ASTUTI MARIO igiene alimenti di origine animale e loro derivati5410 BONACINA ELENA ALESSANDR igiene alimenti di origine animale e loro derivati5808 CECCHETTO MARCO igiene alimenti di origine animale e loro derivati

11207 CORBETTA GIOVANNI igiene alimenti di origine animale e loro derivati3722 DONEGA FABRIZIO igiene alimenti di origine animale e loro derivati5493 FIORE ANTONELLA igiene alimenti di origine animale e loro derivati5660 GIULIANA SONIA RITA M. igiene alimenti di origine animale e loro derivati5590 LUISONI STEFANO ARRIGO igiene alimenti di origine animale e loro derivati3923 MAZZOLENI PATRIZIA GIUSEP igiene alimenti di origine animale e loro derivati

11121 MOREA LORENZA igiene alimenti di origine animale e loro derivati11355 MOTTA ANTONIO igiene alimenti di origine animale e loro derivati11222 PALLADINI MAURIZIO igiene alimenti di origine animale e loro derivati4093 PITARO MARIA igiene alimenti di origine animale e loro derivati2847 ROCCA EGIDIO igiene alimenti di origine animale e loro derivati

11552 SCANDELLI SERGIO ANTONIO igiene alimenti di origine animale e loro derivati11853 STRAMESI ANNA igiene alimenti di origine animale e loro derivati4120 ZOZZOLOTTO SILVANA igiene alimenti di origine animale e loro derivati3903 BIANCELLI FRANCESCO igiene allevamenti e produzioni zootecniche3970 BIANCHI PAOLO igiene allevamenti e produzioni zootecniche5089 BROGNOLI ERNESTINA igiene allevamenti e produzioni zootecniche3867 CARIBONI STEFANIA igiene allevamenti e produzioni zootecniche3901 DENTI ALDO igiene allevamenti e produzioni zootecniche4094 RUSCONI RICCARDO igiene allevamenti e produzioni zootecniche3038 VALSECCHI GIANLUIGI igiene allevamenti e produzioni zootecniche

Allegato alla delibera n. 422 del 9/10/2013 avente oggetto: "Piano di Organizzazione Aziendale: ricognizione dell'assegnazione del personale dipendente."

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SERVIZIO DI SANITA’ ANIMALE:

Il Servizio (SC) si articola secondo il seguente organigramma funzionale:

ANALISI DI CONTESTO:

Il personale Veterinario del servizio opera prevalentemente nei seguenti Comuni assegnati secondo lo schema e la cartina seguenti:

Dott. Galbiati Fabrizio D. S.C.Dott. Bonanomi RobertoDott. Panzeri GiovanniDott. Pittino AgostinoDott. Riva LucianoDott. Tentori FrancescoDott. Vanotti RobertoDott. Venini Luigi

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Le attività vengono svolte presso le seguenti strutture presenti sul territorio relativamente a:

ASL APISTICI BOVIDI OVI-CAPRINI AVICOLI

VOLATILI PER

RICHIAMI VIVI

ALTRI GRUPPI EQUIDI ITTICI CUNICOLI SUIDI CERVIDI TOTALE

ASL PROVINCIA DI LECCO

441 865 1253 70 8 5 973 4 9 470 10 4108

BOVINI 2008 2009 2010 2011 2012 2013CAPI AL 31/12 11.587 10.881 10.600 10.240 10.236 10312

9.500

10.000

10.500

11.000

11.500

12.000

2008 2009 2010 2011 2012 2013

CAPI AL 31/12

Vista la complessità delle specie allevate e della tipologia di allevamento, risulta indispensabile specificare la numerosità e la consistenza dei capi almeno delle principali specie di interesse zootecnico: Totale bovini 10.174, Totale bufalini 3, Totale ovini 10.500, Totale caprini 7.000, Totale equini 1980, Totale suini 3186, Totale AVICOLI 210.00, Totale CUNICOLI 15.000.

Grande importanza assume la gestione della Banca Dati Regionale con le registrazioni di tutte le movimentazioni degli animali:

TIPO MOVIMENTO: N° registrazioniNATO IN STALLA 2646NATO IN STALLA (PARTO GEMELLARE) 182ACQUISTATO DA PAESI UE 835INTRODOTTO CON MODELLO 1441ACQUISTATO DA STALLA DI SOSTA 895DECEDUTO 211FURTO 1SMARRIMENTO 3USCITO CON MODELLO 1777USCITO PER MACELLAZIONE 3473USCITO VERSO PAESE ESTERO 8USCITO VERSO STALLA DI SOSTA 384USCITO VERSO PASCOLO 0USCITA A SEGUITO PROVVED. AMMINISTRATIVO 11

Totale 11867

ASL della Provincia di Leccoallevamenti bovini

TIPO MOVIMENTO: N° registrazioniNATO IN STALLA 2776ACQUISTATO DA ALL. ITALIANO 1796ACQUISTATO DA STALLA DI SOSTA / CENTRO DI RACCOLTA 42ACQUISTATO DA PAESI UE 14RIENTRO DA PASCOLO 5257VENDUTO AD ALLEVAMENTO ITALIANO 1421USCITA PER MORTE 148OGGETTO DI FURTO/SMARRIMENTO 843USCITA VERSO MACELLO 584USCITA VERSO STALLA DI SOSTA / CENTRO DI RACCOLTA 26USCITA A SEGUITO PROVVED. AMMINISTRATIVO 473USCITA VERSO PASCOLO 5713

TOTALE 19093

ASL della Provincia di Leccoallevamenti ovicaprini

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7

0200400600800

10001200

2008 2009 2010 2011 2012 2013allevamenti bovini 957 997 1035 910 945 855num sanzioni 14 10 5 10 8 14

Sanzioni anagrafe zootecnica

In particolare è stata controllata la presenza di alcune malattie nei seguenti allevamenti e capi:

ASLTotale aziende controllate

Capi controllati per bonifica sanitaria

Aziende controllatre per compravendita

Capi controllati per compravendita

Totale capi controllati

LECCO 147 2416 46 227 2643

CONTROLLI PER BRUCELLOSI BOVINA

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

N° PRELIEVI RISANAMENTO BOVINO

TBC

BRC LEB

IBR

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8

ASL

Totale allevamenti controllati

Capi controllati per bonifica sanitaria

allevamenti controllati per compravendita

capi controllati per compravendiat

Totale capi controllati

LECCO 407 5910 2 2 5912

CONTROLLI PER BRUCELLOSI OVICAPRINA

01000200030004000500060007000

n° capi OVICAPRINI

n° capi

ASL N. aziende CONTROLLATE N. ingressi effettuati N. campioni effettuati

LECCO 18 169 1352

PIANO BLUETONGUE

ASL Allevamenti CONTROLLATI Numero di INGRESSI Numero PRELIEVI EFFETTUATI

LECCO 20 61 514

ALLEVAMENTI SUINI

Capi controllati per BSE per Asl sede dell'allevamento (dati dal 01/01/2013 al 31/12/2013)

ASL Macellazione d'urgenza

Morto in stalla campioni idonei

Morto in stalla campioni non idonei Totale

LECCO 4 42 13 59

Prevenzione del randagismo: la registrazione dei cani nella BDR è il primo e fondamentale gesto per contrastare il fenomeno del randagismo e dell’abbandono dei cani, con tutte le ripercussioni che tale fenomeno comporta in termini di sofferenza degli animali e di pericolo per i cittadini. Nella tabella seguente sono riportati i dati del n° di registrazioni effettuate nel 2013.

Anno Specie Numero iscrizioni Solo tatuati Solo microchippati2013 GATTO 621 6212013 CANE 724 4 718

1347 4 1341TOTALE

ISCRIZIONI ANIMALI D'AFFEZIONE PER ASL DI LECCO

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Il numero di catture effettuate sul territorio della ASL della Provincia di Lecco si mantiene sostanzialmente costante e si conferma il fatto che una alta % dei cani catturati vaganti sul territorio è di proprietà. Per quanto riguarda la prevenzione del randagismo sono state effettuate le seguenti prestazioni presso il canile sanitario dell’ASL e sono stati sottoposti ad osservazione per la profilassi della rabbia n° 96 animali (tra cani, gatti e altri animali) per lesioni da morsicatura.

Numero Ingressi Causale Ingresso Numero Uscite Causale Uscita

1 IN CUSTODIA DA COMUNE

6 IN CUSTODIA DA FORZA PUBBLICA O AUTORITÀ

1 RESO DA AFFIDO/CESSIONE

2 VAGANTE CONSEGNATO AL CANILE

524 VAGANTE O CATTURATO

1 DA ALTRO CANILE SANITARIO

0 USCITA AUTORITA159 VERSO CANILE RIFUGIO33 AFFIDO/CESSIONE3 DECESSO

334 CAMBIO DETENTORE/RESTITUITO AL PROPRIETARIO

ATTIVITA' CANILE SANITARIO

0

100

200

300

400

500

600

700

800

2008 2009 2010 2011 2012 2013cani accalappiati 577 615 584 798 516 524n° sanzioni 111 90 82 85 90 57

Sanzioni anagrafe canina

0100200300400500600700800900

1000

N° MICROCHIP

N° MICROCHIP

2008 2009 2010 2011 2012 2013N° PASSAPORTI 485 429 460 541 528 573

N° PASSAPORTI ANIMALI DA COMPAGNIA

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10

0

100

200

300

400

500

600

2008 2009 2010 2011 2012 2013

N° PASSAPORTI ANIMALI DA COMPAGNIA

N° STERILIZZAZIONICANI MASCHI 44CANI FEMMINE 30GATTI MASCHI 114GATTI FEMMINE 377

N° MORSICATURE 78ANIMALI MORSICATORI

ANNO 2013

0

100

200

300

400

500

600

700

2006 2007 2008 2009 2010 2011 201218/12/2013femmine 219 230 309 315 369 541 284 377maschi 108 121 105 106 81 89 123 114totale 327 351 414 421 450 630 407 491

STERILIZZAZIONE GATTI

Le sterilizzazioni delle gatte vengono effettuate in tutti e tre i distretti; l'attività viene svolta in stretta collaborazione con le associazioni protezionistiche o direttamente con i privati cittadini.

Grande importanza riveste il PIANO NAZIONALE RESIDUI (PNR) e il Piano Nazionale Alimenti Animali

(PNAA) che con campioni mirati su animali e alimenti per animali ricerca sostanze o principi attivi per i quali ne è vietato l’utilizzo. Per il PNR nel 2013 sono stati controllate 310 matrici con il riscontro di 0 illeciti Per il PNAA nel 2013 sono stati controllate 106 matrici con il riscontro di 0 illeciti.

0

50

100

150

200

250

300

350

2009 2010 2011 2012 2013N° CAMPIONI 282 286 279 310 310campioni positivi 3 5 0% POSITIVI 0,35 0,70 1,08 1,61 0,00

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SERVIZIO DI IGIENE ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE

ANALISI DI CONTESTO ANAGRAFE IMPIANTI PRODUZIONE ALIMENTI UOMO L’anagrafe degli impianti di produzione, trasformazione, deposito e commercializzazione degli alimenti di origine animale è suddivisa in due parti, in relazione alla tipologia di attività svolta: Attività riconosciute: impianti di produzione, trasformazione e distribuzione all’ingrosso di alimenti di origine animale; Attività registrate: impianti a livello di produzione primaria, di distribuzione al dettaglio, di ristorazione pubblica e collettiva. In tabella 1 sono riportati gli impianti riconosciuti per gli alimenti di origine animale suddivisi in base alla classificazione comunitaria. Uno stesso impianto può essere conteggiato più volte perché riconosciuto per diverse categorie e attività. Tabella 1 - Impianti riconosciuti per categoria e attività

sezione categoria attività N° impianti

DEPOSITO FRIGORIFERO 60

CENTRO DI RICONFEZIONAMENTO 26

MACELLO 27

LABORATORIO DI SEZIONAMENTO 25

MACELLO 1

LABORATORIO DI SEZIONAMENTO 9

III CARNE DI SELVAGGINA DI ALLEVAMENTO LABORATORIO DI SEZIONAMENTO 1

LABORATORIO DI SEZIONAMENTO 1

CENTRO LAVORAZIONE SELVAGGINA 3

LAB. DI CARNI MACINATE 5

LAB. DI PREPARAZIONI DI CARNI 6

VI PRODOTTI A BASE DI CARNE STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE 35

LOCALE DI CERNITA E SEZIONAMENTO 1

STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE 8

STABILIMENTO DI TRATTAMENTO TERMICO 1

STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE 61

STABILIMENTO DI STAGIONATURA 4

X UOVA E DERIVATI CENTRO DI IMBALLAGGIO UOVA 2

XI COSCE DI RANA E LUMACHE STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE 1

XII STOMACI, VESCICHE E INTESTINI TRATTATI STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE 3

TOTALE 280

IX LATTE CRUDO E DERIVATI

0 ATTIVITA' GENERALI

I CARNE DEGLI UNGULATI DOMESTICI

II CARNE DI POLLAME E LAGOMORFI

IV CARNE DI SELVAGGINA CACCIATA

V CARNI MACINATE, PREPARAZIONI DI CARNI E CSM

VIII PRODOTTI DELLA PESCA

La tabella 2 riporta invece gli impianti suddivisi per categoria sulla base dell’attività prevalente. Il numero complessivo corrisponde pertanto, in questo caso, al numero di impianti presenti sul territorio.

Tabella 2 - Impianti riconosciuti per attività prevalente

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sezione categoria attivitàN°

impianti0 ATTIVITA' GENERALI DEPOSITO FRIGORIFERO 9

MACELLO 27

LABORATORIO DI SEZIONAMENTO 8

II CARNE DI POLLAME E LAGOMORFI MACELLO 1

V CARNI MACINATE, PREPARAZIONI DI CARNI E CSM LAB. DI PREPARAZIONI DI CARNI 1

VI PRODOTTI A BASE DI CARNE STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE 21

VIII PRODOTTI DELLA PESCA STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE 3

X UOVA E DERIVATI CENTRO DI IMBALLAGGIO UOVA 2

TOTALE 72

I CARNE DEGLI UNGULATI DOMESTICI

Nella figura 1 viene riportato, nel dettaglio, l’andamento degli impianti di macellazione presenti sul territorio dell’ASL di Lecco. Figura 1

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

N° IMP. INDUSTRIALI 8 8 8 7 7 6 6 6 6 6 6N° IMP. NON INDUSTRIALI 48 45 42 34 33 33 31 25 23 23 22

0

10

20

30

40

50

60

Nella successiva Tabella 3 sono indicati gli impianti registrati suddivisi per tipologia. Tabella 3 - Impianti registrati

Categoria Tipologia impianto

Numero impianti

Depositi alimenti Deposito registrato 78

Esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di prodotti vari (di o.a. o non) Distributore automatico di latte crudo 45

Esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di prodotti vari (di o.a. o non) Ipermercato 10

Esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di prodotti vari (di o.a. o non) Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni 23

Esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di prodotti vari (di o.a. o non) Negozio commercializzazione al dettaglio prodotti alimentari vari 381

Esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di prodotti vari (di o.a. o non) Superette o supermercato 64

Laboratori di produzione e vendita diretta al consumatore di prodotti alimentari Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo 18

Laboratori di produzione e vendita diretta al consumatore di prodotti alimentari Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria 128

Laboratori di produzione e vendita diretta al consumatore di prodotti alimentari Laboratorio di produzione e vendita di prodotti a base di latte 40

Laboratori di produzione e vendita diretta al consumatore di prodotti alimentari Laboratorio di produzione e vendita di pizza da asporto e kebab 13

Laboratori di produzione e vendita diretta al consumatore di prodotti alimentari Laboratorio di produzione e vendita miele (hobbistica - arnie < 50 pianura < 35 montagna) 40

Laboratori di smielatura e confezionamento del miele Laboratorio di produzione e confezionamento miele (arnie > 50 pianura > 35 montagna) 41

Macellerie, pollerie, pescherie (anche con laboratorio) Macelleria e/o polleria 105

Macellerie, pollerie, pescherie (anche con laboratorio) Macelleria e/o polleria e/o pescheria con laboratorio 23

Macellerie, pollerie, pescherie (anche con laboratorio) Pescheria 7

Produzione primaria vegetale e animale Pesca professionale 10

Vendita su aree pubbliche Banco temporaneo per vendita ambulante 29

Vendita su aree pubbliche Negozio mobile per vendita ambulante 286

TOTALE 1341

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Un ruolo importante dal punto di vista produttivo e dell’impegno per l’attività di controllo ufficiale hanno gli stabilimenti che esportano prodotti di origine animale (carni, prodotti a base di carne e prodotti a base di latte) verso Paesi Terzi. Nella Tabella 4 sono indicati gli stabilimenti che hanno effettuato esportazioni nel corso del 2013 e nella Tabella 5 gli stabilimenti iscritti negli elenchi del Ministero della Salute degli impianti autorizzati all’esportazione verso Paesi Terzi o in elenchi direttamente gestiti da Paesi terzi.

2009 2010 2011 2012 2013CARNE E PRODOTTI A BASE DI CARNE 4 8 6 6 6PRODOTTI A BASE DI LATTE 4 8 6 5 5ALTRI PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE 1 2 3 1 1

TIPOLOGIA PRODOTTI ESPORTATI NUMERO AZIENDE

1

2

CARNE E PRODOTTI A

BASE DI CARNE

PRODOTTI A BASE DI LATTE

Stati Uniti 2Giappone 5Singapore 1Honk Kong 5Canada 3Corea del Sud 2Messico 1Argentina 2 2Perù 2Brasile 3 2Vietnam 1Cile 1 2Indonesia 1Panama 2 1Federazione Russa 3 3

3 ATTIVITA’ SVOLTA La rendicontazione dei controlli ufficiali viene suddivisa tra i controlli effettuati sulle imprese riconosciute ai sensi del Regolamento 853/2004 e quelli sulle imprese registrate ai sensi del regolamento 852/2004. L’attività di controllo si è concentrata per quanto riguarda l’attività di audit sugli stabilimenti riconosciuti e per l’attività di ispezione su quelli che esportano prodotti alimentari verso Paesi Terzi e su quelli registrati.

amministrativi penaliIMPIANTI RICONOSCIUTI 73 73 43 556 173 183 2IMPIANTI REGISTRATI 1333 274 274 103 59

TOTALE 1406 347 43 830 276 242 2

provvedimenti adottatiUnità soggette a controllo

Unità controllate audit ispezioni altri controlli

ufficiali

A fronte di tale attività sono state evidenziate varie non conformità, prevalentemente negli impianti riconosciuti che, come detto, sono stati sottoposti a maggiore attività di controllo.

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tipologia impianto N° NC % NCDeposito riconosciuto 48 3,8Impianto di macellazione di pollame, lagomorfi e selvaggina 28 2,2Impianto di macellazione di ungulati domestici 117 9,2Impianto di macellazione di ungulati domestici inferiore a 1000 UGB 247 19,4Impianto di produzione di carni macinate, preparazioni di carni, CSM 20 1,6Impianto di produzione di prodotti a base di carne abilitato U.S.A. 121 9,5Impianto di produzione di prodotti a base di carne industriale 319 25,1Impianto di produzione di prodotti a base di carne non industriale 65 5,1Impianto di produzione di prodotti a base di pesce non industriale 42 3,3Impianto di sezionamento di carni industriale 51 4,0Impianto di sezionamento di carni non industriale 24 1,9Deposito registrato 2 0,2Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo 5 0,4Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria 17 1,3Laboratorio di produzione e confezionamento miele 2 0,2Macelleria e/o polleria 29 2,3Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni 6 0,5Negozio commercializzazione al dettaglio prodotti alimentari vari 23 1,8Negozio mobile per vendita ambulante 10 0,8Superette o supermercato 58 4,6Ipermercato 12 0,9Banco temporaneo per vendita ambulante 1 0,1Centro di imballaggio uova 25 2,0Totale complessivo NC 1.272 100,0 Le non conformità riscontrate sono state soprattutto relative a difetti nelle procedure di manutenzione e di pulizia e sanificazione delle attrezzature e degli impianti.

tipologia nc N° NC % NCPREREQUISITO - Controllo animali infestanti 52 4,1PREREQUISITO - Controllo temperature 57 4,5PREREQUISITO - Formazione e igiene del personale 44 3,5PREREQUISITO - Gestione dei rifiuti e SOA (compresi MSR) 48 3,8PREREQUISITO - Manutenzione 278 21,9PREREQUISITO - Pulizia e disinfezione (non SSOP) 130 10,2PREREQUISITO - Selezione e verifica dei fornitori 10 0,8PREREQUISITO - Smaltimento delle acque reflue 1 0,1PREREQUISITO - SSOP 190 14,9PREREQUISITO - Taratura strumenti di misurazione 11 0,9PREREQUISITO - Tracciabilità del prodotto e ritiro dal mercato 63 5,0PREREQUISITO -Controllo di potabilità delle acque 45 3,5REG. 2073/2004 31 2,4REQUISITI ALL. II REG 852/2004 CE 59 4,6REQUISITI SPECIFICI REG 853/2004 CE 35 2,8BENESSERE E PROTEZIONE ANIMALI AL MACELLO 57 4,5COMPOSIZIONE E CRITERI DI SICUREZZA DEGLI ALIMENTI 4 0,3ETICHETTATURA E PRESENTAZIONE DEGLI ALIMENTI 8 0,6GESTIONE NC 8 0,6HACCP 65 5,1IGIENE DELLA MACELLAZIONE 29 2,3MATERIALI A CONTATTO CON GLI ALIMENTI 5 0,4PIANO CAMPIONAMENTO 42 3,3Totale complessivo NC 1.272 100,0 Per quanto riguarda il controllo sugli animali macellati, nel corso del 2013 negli impianti di macellazione dell’ASL di Lecco sono stati introdotti i capi indicati nelle Tabelle seguenti suddivisi per impianti industriali e non industriali.

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2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

INDUSTRIALI 1.168.52 1.181.74 1.081.69 1.244.62 1.159.64 1.197.04 1.290.84 1.344.53 1.364.18 1.359.36

0

200.000

400.000

600.000

800.000

1.000.000

1.200.000

1.400.000

1.600.000

CAPI MACELLATI E CONTROLLATI IN IMPIANTI INDUSTRIALI

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

NON INDUSTRIALI 20.572 18.680 18.672 22.646 43.550 38.327 21.611 14.297 13.028 10.524

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

40.000

45.000

50.000

CAPI MACELLATI E CONTROLLATI IN IMPIANTI NON INDUSTRIALI

4

In Tabella sono riportati i capi controllati complessivamente, suddivisi per specie.

5

bovini adulti 6.368vitelli 9.277solipedi 317ovini 2.008caprini 1.624suini 13.426volatili 568conigli 1.336.864selvaggina 18suini a domicilio 335TOTALE 1.370.805

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A seguito dell’attività di controllo svolta presso gli impianti di macellazione sono stati adottati i provvedimenti di esclusione dalla macellazione (all’ispezione ante mortem) e di esclusione dal consumo umano (all’ispezione post mortem) dei capi indicati nella Tabella 4 e sono stati riscontrati i casi di malattie trasmissibili all’uomo indicati in Tabella 5 Tabella 4

non idonei alla macellazione

non idonei al consumo umano

bovini 1 2suini 5 1equini 2conigli 1.446 922TOTALE 1.454 925 Tabella 5 cisticercosi bovina 2echinococcosi ovicaprina 1 L’attività di prelievo e analisi nel settore degli alimenti di origine animale è proseguita mantenendo, complessivamente, il numero di campioni effettuati negli ultimi anni.

2010 2011 2012 2013BSE/Scrapie 298 332 303 267Esami trichinoscopici 15.145 14.276 14.109 13.482Piano alimenti 346 522 413 383

Tipologia analisinumero campioni

Tutte le analisi per BSE/Scrapie, brucellosi e trichinellosi hanno avuto esito favorevole; a fronte di ciò si è avuto un aumento dei campioni irregolari nell’attuazione del Piano alimenti come evidenziato nelle Tabelle seguenti.

0

100

200

300

400

500

600

700

800

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

tot. camp.

camp.sfav.

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Nel corso del 2013 è stata attuata la seconda parte del Piano di sorveglianza sulla prevalenza di Salmonella spp in prodotti a base di carne e preparazioni di carni-insaccati crudi di produzione regionale che ha comportato l’esecuzione di 80 campionamenti che hanno dato l’esito indicato nella seguente tabella

6

negativi

positivi PCR -

negativi microbiolo

gico

positivi microbiolo

gico

di cui negativi seconda istanza

2012 80 73 4 3 32013 80 73 7 3 3

n° campioni

esito analisi

Nel corso del 2013 nell’ambito del sistema di allerta sono stati gestiti i seguenti casi.

Pervenute Attivate TotaleAlimenti origine animale

38 3 41

Mangimi 2 2

ALLERTE 2013

Per quanto riguarda le tipologie di allerta si riporta il dettaglio delle motivazioni dell’allerta e dei prodotti coinvolti.

Non conformità CA

RN

E E

PR

OD

OTT

I DI C

AR

NE

(E

SC

LUS

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LLA

ME

)

CA

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OD

OTT

I DE

RIV

ATI

PIA

TTI P

RO

NTI

MN

GIM

I

Totale complessivoADULTERAZIONI / FRODI 9 1 2 12ALLERGENI 1 1BIOCONTAMINANTI 4 1 5CONTROLLO INADEGUATO O INSUFFICIENTE 1 1ETICHETTATURA ASSENTE/INCOMPLETA/NON CORRETTA 1 1INFESTAZIONE PARASSITARIA 3 3METALLI PESANTI 7 7MICOTOSSINE 1 1MICRORGANISMI PATOGENI 5 4 1 10RESIDUI DI PESTICIDI 2 2Totale complessivo 15 1 2 4 4 1 13 1 2 43 Nella Tabella seguente sono, invece, indicati i certificati e le dichiarazioni rilasciate dal SIAOA per l’esportazione diretta o indiretta di prodotti di origine animale verso Paesi Terzi.

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18

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

1600

2010 2011 2012 2013DICHIARAZIONI 334 486 425 491CERTIFICATI 1235 933 1139 1016

Da ultimo, nelle Tabelle seguenti, sono riportati i provvedimenti (sanzioni amministrative e segnalazione di notizie di reato all’Autorità Giudiziaria) adottati a seguito dell’attività di controllo ufficiale e le motivazioni delle sanzioni amministrative irrogate.

05

101520253035404550

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013SEGNALAZIONI REATI 18 21 8 2 5 5 5 3 5 2

SANZIONI AMMINISTRATIVE 18 28 33 38 14 8 11 6 33 16

Motivo sanzione N° sanzioni % sanzioniEtichettatura 1 6,3Procedure autocontrollo 3 18,8Temperature prodotti alimentari 8 50,0Registrazione Reg.852/2004 1 6,3Rintracciabilità Reg. 178/2002 1 6,3Etichettatura carni bovine 1 6,3Anagrafe equidi 1 6,3Totale sanzioni 16 100,0

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SERVIZIO IGIENE ALLEVAMENTI E PRODUZIONI ZOOTECNICHE

Il Servizio (SC) si articola secondo il seguente organigramma funzionale:

ANALISI DI CONTESTO

Viene descritta la situazione a livello territoriale ed esprime il fabbisogno del territorio e la base per la successiva graduazione del rischio; deve includere informazioni in relazione a: indici demografici e dati epidemiologici, dati territoriali, dati ambientali, dati sulla presenza di fattori di rischio specifici, precedenti non conformità, qualsiasi altro dato ritenuto di utilità per la programmazione della attività di controllo. La programmazione dei controlli ufficiali viene svolta ed effettuata annualmente, indipendentemente dall’attribuzione dei livelli rischio attribuiti ai vari impianti e vista la particolare importanza della produzione, su tutti gli allevamenti che producono latte per la vendita diretta. Per quanto riguarda le altre tipologie l’attività di controllo e’ stata effettuata su circa il 30% degli allevamenti che producono latte per altre destinazioni indipendentemente e a rotazione in base ai dati di conformità delle analisi effettuate in autocontrollo gestiti dai primi acquirenti e relative ai campionamenti effettuati mensilmente. RISORSE Il SIAPZ dispone attualmente del seguente personale: DIRIGENTI VETERINARI 1 Direttore del Servizio (s.s.) 1 Dirigente Veterinario con incarico alta professionalità 2 Dirigenti Veterinari con incarico media professionalità 2 Dirigenti Veterinario attribuiti al SIAPZ rispettivamente al

51 e al 49 % TECNICI DELLA PREVENZIONE 1 TdP a tempo pieno PERSONALE AMMINISTRATIVO 1 Amministrativo P.T.(75%) PERSONALE AMMINISTRATIVO 1 Amministrativo P.T.(50%) L’organizzazione del SIAPZ prevede la suddivisione del territorio in due zone a ciascuna delle quali sono assegnati un certo numero di Dirigente Veterinari che svolgono l’attività di controllo ufficiale in tutti gli impianti riconosciuti presenti. Attualmente la suddivisione dell’attività sul territorio si svolge secondo il seguente schema:

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ZONA Dirigenti Veterinari COMUNI ASSEGNATI

A(Distretto di Bellano e parte del Distretto di Lecco)

3

Tutti i Comuni del Distretto di Bellano con i Comuni di Lecco,Calolziocorte, Carenno, Erve, Monte Marenzo, Torre dè Busi, Vercurago, Ello, Oggiono, Valgreghentino, Garlate, Malgrate, Olginate, Oliveto Lario, Pescate, Valmadrera, , Civate, Suello Bosisio Parini, Cesana B.za., appartenenti al Distretto di Lecco.

Area B (Distretto di Meratee parte del Distretto di Lecco)

1

Tutti i Comuni del Distretto di Merate con i Comuni di Castello Brianza, Bulciago, Costamasnaga, Dolzago, Garbagnate ,Nibionno, Molteno, Rogeno, Colle B.za,Annone B.za., Galbiate, Sirone appartenenti al Distretto di Lecco.

Tipologia impianto Numero impianti N°TRASFORMAZIONE PRODOTTI A BASE DI LATTE 0Deposito registrato 0Deposito riconosciuto 0Impianto di stagionatura di prodotti a base di latte Distributore automatico di latte crudo 32Centro di raccolta e standardizzazione latte 0Centro di trattamento termico del latte 0Impianto di porzionatura e confezionamento di prodotti a base di latte 1Impianto di produzione di prodotti a base di latte in alpeggio Reg. 8Impianto di produzione di prodotti a base di latte in alpeggio Ric. 20Impianto di produzione di prodotti a base di latte industriale 4Impianto di produzione di prodotti a base di latte non industriale 41Intermediario 0Laboratorio di produzione e vendita di prodotti a base di latte 40Trasporto prodotti deperibili 0

PBL

È importante sottolineare che oltre a numerosi caseifici di natura aziendale presenti soprattutto nelle zone marginali sono attivi in altre zone stabilimenti il cui raggio di commercializzazione non è solo europeo ma anche internazionale. Quindi se da una parte è necessaria un’attività di supporto verso una economia di nicchia e produzioni tipicamente locali. dall’altra ci si confronta con attività di natura industriale, con tutte le conseguenti problematiche STRUTTURE VETERINARIE N°Ambulatorio veterinario 39Clinica o casa di cura veterinaria 5Laboratorio veterinario di analisi 2Medico veterinario senza struttura veterinaria 42Ospedale veterinario 0Studio veterinario 1Studio veterinario associato 1

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TIPOLOGIA DI OPERATORI n° operatori 2013

N. CONTROLLI EFFETTUATI

2013

grossisti di medicinali veterinari (art 66, D.Lgs. 2 2

grossisti autorizzati alla vendita diretta di medicinali (art 70, D.Lgs. 1 1

vendita al dettaglio e all'igrosso di medicinali veterinari di cui all'art. 90 D.Lgs. 193/2006

20 20

ambulatori / cliniche 39 0 medici veterinari autorizzati a detenere scorte 35 0

vamenti bovini autorizzati a detenere farmaci 36 36

allevamenti suini autorizzatii a detenere farmaci 3 3

allevamenti di equidi autorizzatii a detenere farmaci 1 1

allevamenti cunicoli autorizzatii a detenere farmaci 2 2

canili / gattili/ pensioni autorizzati detenere farmaci 2 2 altre specie animali autorizzati detenere farmaci(sperim.) 1 1

89 0 parafarmacie 6 1

il numero delle strutture Veterinarie è molto significativo, non solo importante per una valutazione della gestione dei farmaci , ma come osservatorio delle malattie animali e quindi delle possibili ripercussioni sull’uomo

CATEGORIA TIPOLOGIA IMPIANTONUMERO IMPIANTI PRESENTI ATTIVI CAPI

Riproduzione latte crudo 22 2930Riproduzione latte trasformazione 84 3896Riproduzione riproduttori (manze) 2 212Riproduzione linea vacca - vitello 220 1657Produzione carne rossa 537 2173Produzione carne bianca 1 180Produzione carne svezzamento 0 0Da latte 28 1153da carne stanziali 578 5650da carne vaganti 12 1695Produzione carne - broiler 1 190000Galline uova da consumo 3 10000Ornamentali 10 500Selvaggina - Ripopolamento 0 0Anatre e oche 20 150Ratiti 1 10Svezzatori - commercianti 1 150Rurale alto rischio 0 10 Riproduzione 1 1400Produzione carne 1 735Produzione carne 222 500Equidi Amatoriale 889 1050Sportivo 88 616Riproduzione – ciclo chiuso 11 152Riproduzione – ciclo aperto 6 1955Ingrasso – svezzamento 1 86Ingrasso Intermedio Magronaggio 0 0Ingrasso – finissaggio > 20 capi 1 169Ingrasso – finissaggio >=5 <=20 capi 8 86Ingrasso Familiare (Autoconsumo) 445 680Riproduzione – Svezzamento 0 0ripopolamento 1Ittici produzione carne 1stanziali 491Apistici nomadi 103Stalle di sosta 3 120Centri di raccolta 1 50Punti di controllo 0 0Mercati – fiere – mostre 15 350Alpeggi 35 1500Ippodromi 0 0Scuderie e Circoli Ippici 18 120Zoo - 0 0Sperimentazione 1 5000

Allevamenti non definiti Allevamenti ungulati selvatici 10 100

ALLEVAMENTI

Suidi

Ittici

Apistici

Concentramenti di animali

BOVIDI

Ovi-caprini

Avicoli

Conigli

Equidi

CONTROLLI EFFETTUATI 2013

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Attività sottoposte a vigilanza nel 2013 ALLEVAMENTI Bovini vitelli suini ovicaprin

iEquini DPA Conigli Ovaiole Stalle di

sostaD.L.vo 116/92

N° ALL. 134 3 9 137 0 4 3 4 1Controlli previsti 44 3 9 14 0 2 3 2 1Controlli effettuati 44 3 9 14 0 4 3 2 2 FARMACO SORVEGLIANZA ATTIVITA’ SVOLTA Nel corso degli anni precedenti si è proceduto ad effettuare l’attività di farmacosorveglianza partendo dalle indicazioni regionali in materia previsti dal piano specifico mantenendo l’effettuazione della stessa su tutte quelle attività che sono previste obbligatorie dalla normativa nazionale (tutti i soggetti autorizzati alla detenzione dei farmaci compreso le attività di grossista autorizzato o meno alla vendita diretta al dettaglio). Sono stati esclusi dalla verifica ispettiva, anche in base alle risorse disponibili, tutti gli allevamenti in possesso del solo”registro dei trattamenti” vidimato in base alla normativa nonché gli autorizzati a detenere farmaci (veterinari L.P. senza struttura).

Saranno sottoposte a vigilanza quelli farmacie che saranno individuate nel corso dell’anno dalla commissione farmaceutica dell’ASL gestita dal Servizio Assistenza Farmaceutica sempre dell’ASL (circa il 25%).

CATEGORIA TIPOLOGIA IMPIANTO NUMERO IMPIANTI PRESENTI

Canili sanitari 1Canili rifugio 2Struttura zoofila gattile ENPAPensione/allevamento 7Struttura amatoriale 0Strutture commerciali 29 0

Canili

CANILI

Attività svolta nel 2013

Concentramenti animali d’affezione Canili rifugio Pensioni Petshop ToelettatureN° strutture 2 7 24 10N° controlli effettuati 4 7 0 0

Nel territorio Lecchese sono presenti 498 imprese registrate ai sensi del Regolamento (CE) 183/2005 come meglio dettagliato nella seguente tabella: ATTIVITA' REGISTRATE DELLA PRODUZIONE PRIMARIA ai sensi dell’art. 5, comma 1 numeroproduzione prodotti destinabili alimentazione zootecnica 148essiccazione naturale 99stoccaggio prodotti primari 148macinazione e brillatura (mulini) 3TOTALE 398

ATTIVITA' REGISTRATE DELLA PRODUZIONE ai sensi dell’art. 5, comma 2 numerocommercio all’ingrosso e al dettaglio di prodotti agricoli e zootecnici, mangimi, prodotti di origine minerale e chimico industriali, etc. 0trasportatori per conto terzi di additivi, premiscele, materie prime, mangimi 5fabbricazione prodotti di origine minerale e chimico industriali (DM 13/11/85) 0fabbricazione additivi (diversi da all. IV, capo 1) 0fabbricazione premiscele (diversi da all. IV, capo 2) 0fabbricazione mangimi commercio e autoconsumo (diversi da all. IV, capo 3) 1fabbricazione mangimi composti autorizzati Legge 281/63, art. 5 1condizionamento additivi, premiscele e mangimi, diverse da allegato IV 0commercio ingrosso/dettaglio additivi e premiscele all. IV capo 1 e 2 possesso fisico e/o giuridico 0commercio ingrosso/dettaglio additivi e premiscele (non all. IV capo 1 e 2) 0Essicazione granaglie per conto terzi 3TOTALE 10

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ALIMENTAZIONE ANIMALE

PRODUZIONE ATTIVITA’ N°ADDITIVI E PREMISCELE DI ADDITIVI commercio 0ADDITIVI E PREMISCELE DI ADDITIVI commercio di additivi, fabbricazione e commercio

di premiscele 0ADDITIVI E PREMISCELE DI ADDITIVI commercio senza possesso fisico 0MANGIMI fabbricazione per la vendita 5MANGIMI fabbricazione per l'autoconsumo aziendale 35TOTALE

Anagrafe stabilimenti per la produzione di mangimi

Come negli anni precedenti si è proceduto ad effettuare Audit e Ispezioni presso tutti i mangimifici riconosciuti e in percentuale presso quelli registrati quali depositi, consorzi agrari, allevamenti e produttori primari in particolar modo presso gli essicatoi per autoconsumo o conto terzi per la problematica aflatossina degli anni scorsi.

Nel corso del 2013 è già stata completata la programmazione per distretto ASL e quindi trasmessa ai TT.PP., relativa al Piano Regionale di sorveglianza e di vigilanza sanitaria, compresa la parte extrapiano,sull’alimentazione animale. Per il PNAA il documento di programmazione è agli atti del Servizio. C’è da evidenziare che negli anni precedenti non si sono segnalate positività o respingimenti di campioni non conformi.

Attività svolta nel 2013 Mangimifici Riconosciuti (art.10, comma1,lettera a,b, c, Reg. CE 183/05)

5

N° di impianti sottoposti ad ispezione/audit 3Non conformità rilevate 0

Impianti registrati Produzione primaria Essicazione e stoccaggio

granaglieN° controlli effettuati 212 22N° controlli effettuati 36 4Non conformità rilevate 0 2

PRODUZIONE ATTIVITA'IMPIANTI CHE SVOLGONO ATTIVITA’ INTERMEDIE E STOCCAGGIO DI SOA CATEGORIA I 0IMPIANTI CHE SVOLGONO ATTIVITA’ INTERMEDIE E STOCCAGGIO DI SOA CATEGORIA III 1IMPIANTI DI MAGAZZINAGGIO DI PRODOTTI DERIVATI CATEGORIA 3 1IMPIANTI DI INCENERIMENTO E COINCENERIMENTO 0IMPIANTI DI TRASFORMAZIONE CATEGORIA 1 1IMPIANTI DI TRASFORMAZIONE CATEGORIA 2 0IMPIANTI DI TRASFORMAZIONE CATEGORIA 3 0IMPIANTI OLEOCHIMICI 0IMPIANTI DI BIOGAS 0IMPIANTI CHE MANIPOLANO SOA O PRODOTTI DERIVATI PER USI DIVERSI DALLA CATENA DEI MANGIMI 2UTILIZZATORI REGISTRATI DI SOA E PRODOTTI DERIVATI PER SCOPI SPECIFICI 1IMPIANTI DI PRODUZIONE DI FERTILIZZANTI ORGANICI O AMMENDANTI 0TRASPORTATORI SOA 8TOTALE 14

Anagrafe Stabilimenti Sottoprodotti di O.A.

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ATTIVITA’ SVOLTA Nel corso del 2013 l’attività di controllo si è svolta secondo quanto previsto dalle Linee guida Regionali 2010

CAT Tipologia impianto N° stabilimentiattivi

N° controlli audit Ispezioni Non conformitàrilevate

Transito 1 3 3 03 Produzione petfood 1 3 1 2 03 Alimentazione animali

particolari2 2 2 0

1 Trasformazione 1 8 1 9 0

Attività di controllo ufficiale su stabilimenti riconosciuti ex Reg CE 1069/2009

PRODUZIONE ATTIVITA’STAZIONE MONTA NATURALE EQUINA 8IMPIANTI DI INSEMINAZIONE ARTIFICALE EQUINA CON SEME REFRIGERATO O CONGELATO 1RECAPITO DI MATERIALE SEMINALE 2CENTRO DI PRODUZIONE DI MATERIALE SEMINALE 1OPERATORI DI FECONDAZIONE ARTIFICIALE 82TOTALE 94

Anagrafe Riproduzione animale.

L’attività che contempla la vigilanza sulla riproduzione animale si svolge in contemporanea con le indagini sanitarie effettuate sugli stalloni (Piano arterite virale ecc.) che viene espletato dal SIAPZ, di conseguenza, anche se non previsto dalle indicazioni desunte dall’attribuzione dei livelli di rischio in base alla tabella in allegato al Decreto D.G. Sanità n°446/2009 che prevede che di fronte ad un livello di rischio basso i controlli sulle strutture pertinenti la riproduzione animale si svolgano ogni due anni, i controlli vengono svolti annualmente in concomitanza dei piani sanitari.

La collaborazione del SIAPZ con il personale dell’Assessorato Provinciale competente in materia viene regolarmente attuata in totale sintonia per cui sia i controlli sulle strutture e, a seguito di apposita estrazione a campione regolarmente documentata, anche sul personale abilitato ad effettuare interventi di fecondazione artificiale.

Attività di controllo 2013 Numero dei controlli N.C.

Controllo dei Certificati d'Intervento Fecondativo ed Embrionale (CIF e CIE); 24 0

Controllo delle stazioni di monta naturale 1/1 0 Controllo delle Stazioni di inseminazione artificiale 1/1

0

Controllo dei Centri di Produzione e dei Recapiti di sperma;

Recapiti: 2/2 0 Centri prod.sperma:1/1 0

Controllo dei Centri di raccolta e magazzinaggio dello sperma; 1/1 0

Controllo dei Centri di Produzione e Gruppi di Raccolta di Embrioni ed Oociti; 1/1

0

Controllo degli allevamenti suinicoli che praticano inseminazione artificiale in ambito aziendale;

1/1 0

0Controllo degli Operatori che praticano attività di fecondazione artificiale (Veterinari, Operatori pratici);

12 0

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TIPOLOGIA ATTIVITA’Trasportatori < 8 ore 62Trasporatori > 8 ore 4Trasportatori esclusi campo applicazione reg. 01/05 34TOTALE 100

Anagrafe Trasportatori di Animali

Attività svolta nel 2013:

N° controlli previsti dal piano 7Controlli effettuati 11

Benessere durante il trasporto

N° controlli previsti 14N° controlli effettuati 17

Benessere alla macellazione

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La programmazione 2014 (REGOLE 2014) –

La prevenzione veterinaria Macro-obiettivo: Piano Integrato Aziendale di Prevenzione Veterinaria (PIAPV). Finalità/risultati attesi: individuare, in base al livello di rischio, gli obiettivi strategici aziendali in materia di sanità veterinaria e di sicurezza degli alimenti di origine animale per programmare i controlli sulla filiera agroalimentare e zootecnica e assicurare la verificare - dell’appropriatezza, dell’efficacia e dell’efficienza dei controlli ufficiali in conformità al documento “Standard di funzionamento delle Aziende Sanitarie Locali, in attuazione del Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria (PRPV) e in conformità alle indicazioni regionali in materia di formazione. Azioni di massima: predisposizione Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria entro il 28/02/2014 e piano audit interni entro il 31/01/2014. Di seguito viene presentato il piano di audit trasmesso in Regione e che verrà effettuato nel corso del 2014; il piano ha previsto anche l’intervento di auditor esterni e provenienti dai DPV di ASL limitrofe.

SERVIZIO PROCESSO GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC

IAOAPROCEDURA APPLIVATIVA RILASCIO CERTIFICAZIONI

dr. Agostino Pittino

dr. Marco Cecchetto -

dr.ssa Raffaella Spinelli

REGOLAMENTO (CE) N 882/2004 del 29/04/2004 - Decreto Ministeriale 19 giugno 2000, n.303 - Manuale operativo delle Autorità Competenti Locali

X

IAOAPROCEDURA APPLIVATIVA RILASCIO CERTIFICAZIONI

dr. Agostino Pittino

dr. Antonella Fiore

REGOLAMENTO (CE) N 882/2004 del 29/04/2004 - Decreto Ministeriale 19 giugno 2000, n.303 - Manuale operativo delle Autorità Competenti Locali

X

IAOA

PROCEDURA APPLICATIVA ATTUAZIONE CONTROLLI UFFICIALI MEDIANTE ISPEZIONE

dr. Antonella Fiore

dr. Antonio Motta -

dr.ssa Francesca Inviti

REGOLAMENTO (CE) N 882/2004 del 29/04/2004 - DDG Sanità n. 719/2007 : “ Approvazione delle procedure per l’esecuzione dei controlli ufficiali medianteispezione in applicazione del Regolamento (CE) n. 882/2004”- Manuale operativo delle Autorità Competenti Locali

X

IAOA

PROCEDURA APPLICATIVA ATTUAZIONE CONTROLLI UFFICIALI MEDIANTE ISPEZIONE

dr. Marco Cecchetto

dr. Stefano Luisoni

REGOLAMENTO (CE) N 882/2004 del 29/04/2004 - DDG Sanità n. 719/2007 : “ Approvazione delle procedure per l’esecuzione dei controlli ufficiali medianteispezione in applicazione del Regolamento (CE) n. 882/2004”- Manuale operativo delle Autorità Competenti Locali

X

SAPROCEDURA APPLICATIVA BONIFICA SANITARIA

Dr.sa Raffaella Spinelli

Veterinario altra ASL

Dr, Tentori Francesco

D.D.U.O. 97/2011, mod. da D.D.G.S n. 12274/2012 X

SAPROCEDURA APPLICATIVA ANAGRAFE CANINA

dr.ssa Francesca Inviti

Dr. Bonanomi Roberto

Dr. Panzeri Giovanni

DECRETO D.GENERALESANITA' N. 15742 DEL 29.12.2008 X

SIAPZPROCEDURA APPLICATIVA RILASCIO CERTIFICAZIONI

dr. Antonio Motta -

Veterinario altra ASL

dr.ssa Francesca Inviti

REGOLAMENTO (CE) N 882/2004 del 29/04/2004 - Decreto Ministeriale 19 giugno 2000, n.303 - Manuale operativo delle Autorità Competenti Locali

X

SIAPZ

PROCEDURA APPLICATIVA ATTUAZIONE CONTROLLI UFFICIALI MEDIANTE ISPEZIONE

dr.ssa Raffaella Spinell

dr. Antonio Motta -

Veterinario altra ASL

REGOLAMENTO (CE) N 882/2004 del 29/04/2004 - Decreto Ministeriale 19 giugno 2000, n.303 - Manuale operativo delle Autorità Competenti Locali

X

GRUPPO AUDIT

PIANO AUDIT INTERNO 2014 DIPARTIMENTO VETERINARIO

Macro-obiettivo: Standardizzazione delle attività di controllo in ambito di prevenzione veterinaria. Finalità/risultati attesi: uniformare e rendere omogenee le modalità di controllo ufficiale conformandole al principio di trasparenza dell'azione e dei risultati del controllo, secondo procedure e istruzioni codificate. Azioni di massima: verifica positiva degli audit effettuati da enti esterni. Macro-obiettivo: ottimizzazione utilizzo delle risorse e razionalizzazione delle modalità operative; coordinamento delle diverse Autorità competenti coinvolte. Finalità/risultati attesi: ottimizzazione delle risorse per i controlli attraverso la razionalizzazione delle modalità operative anche al fine di prevenire la loro duplicazione presso le stesse unità produttive e coordinamento delle diverse Autorità competenti coinvolte. Azioni di massima: applicare i modelli operativi scaturiti e condivisi a livello del tavolo regionale in modo da prevenire le duplicazioni di attività; ricevere le comunicazioni inerenti le attività di controllo ufficiale svolte e le eventuali azioni successive adottate, nel rispetto delle prerogative proprie di ciascuna Autorità; collaborare, per quanto di competenza, con tutti gli attori del sistema al fine dell’adozione delle appropriate azioni e per condividere, per quanto di competenza, gli esiti dei controlli ufficiali svolti, i pertinenti risultati e le azioni adottate.

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Di seguito si evidenzia il progetto “Burocrazia “no grazie”: semplificazione e trasparenza nelle attività di prevenzione” costruito in collaborazione con il DPM per il triennio 2014-2016:

Macro-obiettivo: Semplificazione degli adempimenti a carico degli operatori del settore veterinario. Finalità/risultati attesi: attuare quanto previsto dalle disposizioni regionali in materia di semplificazione degli adempimenti in materia di autocontrollo, di documentazione relativa al trasporto dei bovini, di certificazione delle materie prime impiegate per i prodotti alimentari a base di latte destinati all’export verso i Paesi terzi in attuazione di quanto previsto dal dispositivo regionale. Azioni di massima: attuare le indicazioni regionali. Macro-obiettivo: Sistema informativo Veterinario Integrato (SIVI). Finalità/risultati attesi: assolvimento e rendicontazione dei debiti informativi necessari per il governo delle attività di competenza della Sanità Pubblica Veterinaria tramite il Sistema Informativo Veterinario Integrato. Azioni di massima: aggiornamento costante di SIVI. Macro-obiettivo: Valorizzare i prodotti italiani in tema di sicurezza alimentare. Finalità/risultati attesi: valorizzare i prodotti alimentari italiani di origine animale, migliorare in modo trasparente l’informazione sui contenuti e le proprietà degli alimenti, diffondere la conoscenza dei processi di produzione e intensificare e razionalizzare l’attività di controllo per la sicurezza alimentare in vista dell’evento EXPO 2015. Azioni di massima: secondo le indicazioni regionali i DPV avviare collaborazioni su specifici progetti di ricerca in coordinamento con Enti, Associazioni dei produttori e Istituti scientifici; Attuazione degli step previsti dalla UO Veterinaria per la realizzazione del progetto regionale “ARS-Alimentaria”; garantire secondo quanto codificato da un apposito Piano in coordinamento col Ministero della Salute, l’intensificazione dell’attività di controllo integrata tra le diverse AC sul settore agroalimentare in vista dell’evento EXPO 2015.

IMPEGNO STRATEGICO

descrizione impegno

dati di riferimento

IMPEGNI OPERATIVI

annonum

impegnodescrizione impegno operativo indicatore

2014 1

individuare gli "Stakeholder" per le aree ritenute stategiche (4), costituire tavoli tecnici permanenti con predisposizione di un regolamento

[tavoli tecnici costituiti/previsti (4)*100 = 75% → p 50 + regolamenti prodotti/previsti (4)*100 = 75% → p 50] = 100 punti

2015 2

completare il processo di costituzione dei tavoli tecnici e dei relativi regolamenti; individuare le procedure-documenti da condividere per ogni tavolo; pubblicare le procedure condivise

[tavoli tecnici costituiti/previsti (4)*100 = 100% → p 25 + regolamenti prodotti/previsti (4)*100 = 100% → p 25 + procedure_documenti individuati per tavolo attivato > 3 → p 25 + procedure_documenti pubblicati > 2 → p 25] = 100 punti

2016 3stabilizzare in modo costante l'attività dei tavoli tecnici - pubblicare le procedure/documenti condivisi

[procedure_documenti definiti/previsti * 100 = 100% → p 50 + procedure_documenti pubblicati/previsti * 100 = 100% → p 50] = 100 punti

al momento solo per le attività inerenti la salute e la sicurezza dei lavoratori esiste un momento permanente di confronto e coordinamento con le istituzioni e le associazioni interessate. Il Comitato di coordinamento - circa 35 componenti - si riunisce con periodicità mensile, elabora procedure e protocolli condivisi che trovano in seguito applicazione, linee interpretative condivise localmente su eventuali dubbi normativi e programmi formativi. Non sono presenti altri tavoli di confronto permanente nonostante siano in uso un buon numero di protocolli operativi e liste di riscontro utilizzate nell'attività di vigilanza (DPV: procedure certificate n° 20 - n° check list 20 - - DPM procedure certificate n° 14 - n° check list 3) e vengano effettuati momenti di confronto non strutturati con i vari "stakeholder" .

rendere i nostri "stakeholder" istituzionali, sociali ed associativi compartecipi e "protagonisti" della programmazione, pianificazione e rendicontazione delle attività dei Dipartimenti di Prevenzione Medica e di Prevenzione Veterinaria, mediante la costituzione di tavoli tecnici permanenti di confronto attraverso i quali condividere strategie, procedure, protocolli e valutare congiuntamente i risultati raggiunti

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PROGRAMMAZIONE DIPARTIMENTALE

OBIETTIVI ANNO 2014 AREA : SANITA’ ANIMALE Bonifica sanitaria degli allevamenti bovini

D.D.U.O. 97/2011, mod. da D.D.S n. 12274/2012 e D.D.S. n.7112/2013

modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata

Registrazione controlli e qualifica sanitaria in BDR Bonifica sanitaria degli allevamenti ovicaprini

D.D.U.O. n.99/2011

modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata

Registrazione controlli e qualifica sanitaria in BDR Blue Tongue

nota Ministero della Salute DGSA n.18 del 28 febbraio 2007 e smi; nota Regione Lombardia H1.2011.24829 del 12/08/2011

modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata BSE

D.M. 7 gennaio 2000 e s.m.i., nota MdS n. 11885 del 12.06.13

modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica (indicatori) Campioni effettuati/campioni da effettuare Sorveglianza EST ovicaprine

Nota H1.2013.0005053 del 12/02/2013

modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata Malattia vescicolare del suino

D.D.U.O. n. 5923/2009

modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata

Registrazione qualifica sanitaria in BDR Malattia di Aujeszky

D.M. 1 aprile 1997; DM 30/12/2010 e smi

modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata

Registrazione qualifica sanitaria in BDR

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Influenza aviaria

D.D.U.O. n. 3009/2011

modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata Salmonellosi avicoli: riproduttori (Gallus gallus), ovaiole, broiler e tacchini

Piani nazionali trasmessi dal Min. Sal. con nota DGSAF 254/P dell’8/01/2013

modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata West Nile Disease

Piano nazionale; nota Regione Lombardia H1.2013.23747 del 14/08/2013

modalità rendicontazione/reporting

Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata Anemia Infettiva degli Equidi

nota Regione Lombardia H1.2012.31898 del 6 novembre 2012 - O.M. 6 agosto 2010

modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata Arterite Virale Equina

O.M. 13 gennaio 1994 e smi

modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata Piano Nazionale di Sorveglianza malattie e Mortalità delle Api

Nota MdS 18689 del 30/09/2013 Decisione 2013/512/UE del 17 ottobre 2013

modalità rendicontazione/reporting trasmissione delle schede di campionamento all’UO e all’OEVR

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata

Obiettivi operativi regionali definiti dalle norme a valenza europea:

Controlli nel sistema di identificazione e registrazione dei BOVINI in allevamento

Reg.(CE) 1034/2010 del 15.11.2010, circolare MdS DGSA 21492 del 01.12.2010 (almeno 3% aziende; lo stesso motivo di selezione delle aziende da sottoporre a con-trollo non deve essere superiore all’85% del totale dei motivi di selezione) - Nota MdS DGSA 17009 del 29.09.2011 – Nuove check list

modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata

Criteri selezione allevamenti controllati Controlli nel sistema di identificazione e registrazione dei BOVINI al macello

Reg.(CE) 1082/2003 del 26.06.2003, Nota MdS n. 31659 del 18.10.2004

modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata

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Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli OVI-CAPRINI

Reg.(CE) 1033/2010 del 15.11.2010; circolare Min Sal DGSA del 01/12/2010 (almeno il 3% delle aziende e al-meno il 5% dei capi; lo stesso motivo di selezione delle aziende da sottoporre a controllo non deve essere supe-riore all’85% del totale dei motivi di selezione) - Nota MdS DGSA 17009 del 29.09.2011 – Nuove check list

modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata

Criteri selezione allevamenti controllati Controlli nel sistema di identificazione e registrazione dei SUINI

Dir. 2008/71 del 15/07/20008; D.lvo 26/10/2010 (almeno l’ 1 % delle aziende; lo stesso motivo di selezione del-le aziende da sottoporre a controllo non deve essere superiore all’85% del totale dei motivi di selezione)

modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli EQUINI

D.M. 29/12/2009, Art. 14; circolare DGSA.II/14396 del 23/11/2007 (almeno il 5 % delle aziende; lo stesso moti-vo di selezione delle aziende da sottoporre a controllo non deve essere superiore all’85% del totale dei motivi di selezione)

modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata Biosicurezza allevamenti suini

DDUO n. 5923/2009; almeno un controllo annuale in tutti gli allevamenti da riproduzione e negli allevamenti da ingrasso ritenuti a rischio più elevato

modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata Biosicurezza allevamenti avicoli

D.D.U.O 3009/2011; nota U.O. Veterinaria prot. n..4

2014: almeno un controllo annuale: tutti gli svezzatori e commercianti avicoli nella ex area di vaccinazione e monitoraggio intensi-vo: tutti gli allevamenti avicoli intensivi, nel restante territorio regionale tutti gli allevamenti avicoli intensivi di tacchini e lunga vita (riproduttori ed ovaiole. Gli svezzatori/commercianti accreditati al commercio extraregionale o autorizzati a partecipare a fie-re/mostre/mercati devono essere sottoposti a verifica almeno due volte all’anno. Inoltre: negli allevamenti avicoli di nuova costituzione/ am-pliamenti produttivi, autorizzati in deroga rispetto alle distanze minime previste dal DDUO 3009/2011 verifica conformità al progetto autorizzato

modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata Sorveglianza sullo spostamento degli animali per ragioni di pascolo

D.D.U.O. n.101/2011; D.D.U.O. 4108/2013

modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata

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Rinotracheite Infettiva del Bovino

D.D.S. n.5080/2007 e smi

modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata

Registrazione qualifica sanitaria in BDR Agalassia contagiosa degli ovi-caprini

D.D.U.O. n. 10971/2010

modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata Riproduzione animale

D.D.G.S. n.446/2009

modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata Piano regionale di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica

DDG n.11358 del 5 dicembre 2012

modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica (indicatori) Controlli effettuati/controlli programmati e attività di formazione Piano regionale di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla scrapie

DDUO n. 6306 del 16 luglio 2012

modalità rendicontazione/reporting Registrazione e reportistica disponibile in BDR

modalità di verifica (indicatori) Controlli sulle aziende aderenti Piano di controllo sull’Anagrafe degli Animali d’Affezione

D.D.G.S. n.15742 del 29/12/2008

modalità rendicontazio-ne/reporting Tabella specificamente predisposta

modalità di verifica (indica-tori) Attività effettuata/Attività programmata

60 12

NUMERO L.P. ACCREDITATI NUMERO L.P. DA CONTROLLARE

Piano di controllo sulle strutture di detenzione degli animali d’affezione

R.r. n. 2/2008 - nota Regione Lombardia prot.n.H1.2011.001149 del 14/01/2011

modalità rendicontazio-ne/reporting Tabella specificamente predisposta

modalità di verifica (indicatori) n. strutture controllate/n. strutture controllabili

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RIFUGIO COMUNALE gestione diretta 0 0RIFUGIO COMUNALE gestito in convenzione 2 2RIFUGIO DI ASSOCIAZIONI O PRIVATI 0 0PENSIONE 7 7ALLEVAMENTO 0 0ZOOFILA 0 0COMMERCIALE 2 2AMATORIALE 0 0

TIPO STRUTTURA NUMERO STRUTTURE PRESENTI NUMERO STRUTTURE DA CONTROLLARE

Piano Nazionale per la Ricerca dei residui negli animali e alcuni prodotti di origine animale

Riferimento piano specifico 2013 a cura del Ministero della Salute e indicazioni regionali

modalità rendicontazio-ne/reporting Applicativo informatico del Ministero della Salute (NSIS/PNR)

Applicativo informatico regionale “Gestione NC PNR”

modalità di verifica (indica-tori) Attività effettuata/Attività programmata - Preaccettazione: N° conf. preaccettati x 100/N° conf. totali > 85 - Congruità dei provvedimenti presi a seguito di risconto di non con-formità

Attività EXTRA-PIANO Regione Lombardia per la ricerca dei resi-dui negli animali e alcuni prodotti di origine animale

Riferimento piano specifico

modalità rendicontazio-ne/reporting Applicativo informatico del Ministero della Salute (NSIS/PNR) - Applicativo informatico regionale “Gestione NC PNR”

modalità di verifica (indica-tori) Attività effettuata/Attività programmata - Preaccettazione: N° conf. preaccettati x 100/N° conf. totali > 85

OBIETTIVI REGIONALI DI NUOVA FORMULAZIONE- ANNO 2014 AREA : SANITA’ ANIMALE

D.D.G.S. 6845 del 18 luglio 2013 “ PIANO REGIONALE DI CONTROLLO E CERTIFICAZIONE NEI CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA” e nota H1.2013.31886 del 18/11/2013

OBIETTIVI: - definire i criteri per le attestazioni sanitarie (certificazioni) necessarie per il commercio del latte e dei prodotti derivati, ai fini dell’export; - raccogliere dati statistici sull’incidenza di casi clinici di paratubercolosi e sulla diffusione dell’infezione da Mycobacterium avium paratuberculosis nel patrimonio bovino; - fornire agli allevatori strumenti per prevenire e controllare l’infezione da Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis nei propri allevamenti.

ATTIVITA’ Il Piano regionale di controllo e certificazione nei confronti della Paratubercolosi, che, anche in assenza di forme cliniche di malattia, determina rilevanti danni economici diretti negli allevamenti bovini e comporta la limitazione del commercio dei prodotti a base di latte destinati alle esportazioni, è finalizzato a: rendere obbligatoria la segnalazione dei casi clinici nei bovini per l’adozione dei provvedimenti conseguenti; fornire agli allevatori idonei strumenti per prevenire e limitare la diffusione dell’infezione negli allevamenti; definire i criteri per rilasciare le attestazioni sanitarie (certificazioni) degli allevamenti, ai fini del commercio del latte e dei prodotti deri-vati; monitorare la diffusione dell’infezione nel patrimonio bovino della Lombardia

DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio tutti i sospetti clinici di paratubercolosi devono essere segnalati all’ASL, che, in caso di conferma adotta i provvedimenti conseguenti; tutte le aziende che richiedono la certificazione sanitaria, ai fini dell’export del latte e dei prodotti derivati, devono rispettare i re-quisiti ed essere sottoposte ai

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controlli, a seconda della rispettiva qualifica sanitaria frequenza (o criteri per stabilire frequenza) Controlli sanitari differenziati, in relazione allo stato sanitario dell’allevamento e, su richiesta del proprietario, al livello di certificazione acquisito o che si intende acquisire luogo e momento del controllo In allevamento: controlli annuali per il mantenimento o rilascio qualifi-che sanitarie. In allevamento e macello: controlli per approfondimenti diagnostici, in caso di sospetto clinico metodi e tecniche Visita clinica, esame anatomo-patologico, prove diagnostiche di labora-torio

modalità rendicontazione e feedback Registrazione in BDR/BDN dell’adesione al piano e della qualifica sanitaria modalità verifica Indicatori: allevamenti aderenti e qualifiche sanitarie in BDR/BDN LABORATORIO IZSLER esecuzione delle analisi sui campioni

PIANO REGIONALE DI ACCREDITAMENTO DEGLI ALLEVAMENTI SUINI NEI CONFRONTI DELLA MALATTIA DI AUJESZKY

OBIETTIVI: - accreditare tutte le province nei confronti della malattia di Aujeszky; - garantire agli allevamenti suini le condizioni sanitarie per la libera commercializzazione degli animali

ATTIVITA’ Descrizione Considerata l’importanza economica del settore suinicolo lombardo e le limitazioni che la malattia può determinare alla movimentazione degli animali e dei loro prodotti, con conseguenti danni economici, Regione Lombardia intende perseguire entro il 2015 l’accreditamento di tutte le province nei confronti della malattia di Aujeszky. Gli allevamenti che non risulteranno accreditati al 1 gennaio 2016 non potranno movimentare i suini.

DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ: categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio La/e ASL presenta/no alla UO Veterinaria, entro il 30 gennaio del 2014, per l’approvazione, un piano di attività per l’accreditamento delle pro-vince entro il 2015, con programmazione dei termini entro cui conseguire: l’accreditamento di tutti gli allevamenti da riproduzione la conoscenza dello stato sanitario degli allevamenti da ingrasso, anche mediante controlli al macello l’accreditamento degli allevamenti, diversi da quelli da riproduzio-ne, che risultano sieronegativi l’accreditamento di tutti i rimanenti allevamenti suini Sono altresì da intensificare i controlli tesi a verificare la corretta attuazione del piano vaccinale negli allevamenti suini sieropositivi frequenza (o criteri per stabilire frequenza) Frequenza e numerosità campionaria in relazione a tipologia, consistenza e stato sanitario dell’allevamento, secondo le disposizioni nazionali (D.M. 1° aprile 1997 e s.m.i.) luogo e momento del controllo In allevamento: controlli per il mantenimento o rilascio qualifiche sanitarie. In macello: controlli su gli allevamenti da ingrasso metodi e tecniche Ispezioni in allevamento, campionamenti

modalità rendicontazio-ne e feedback L’attività di controllo deve essere registrata impiegando le funzionalità del sistema informativo veterinario, secondo le modalità previste dal Piano modalità verifica Indicatori: prevalenza infezione, numero di allevamenti accreditati rispetto a quelli programmati; corretta e puntale registrazione/ aggiornamento della qualifica sanitaria in BDR/BDN LABORATORIO IZSLER esecuzione delle analisi sui campioni

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Di seguito viene riportato l’elenco delle aziende che si tenterà di accreditare nel corso del 2014: CT_AZIENDAsc DS_COMUNE XT_DENOMINAZIONE XT_TIPOLOGIA_ALLEV capi010LC001 1 BRIVIO AZ. AGR. DELL ADDA DI BESANA SILVIA, FILIPPO E C. SS Riproduzione - ciclo aperto 679023LC054 3 COLICO AZ. AGR. LEGNONE Riproduzione - ciclo aperto 20038LC012 2 GARLATE ANGHILERI MARIA IDA Riproduzione - ciclo aperto 14049LC001 3 MISSAGLIA AZIENDA AGRICOLA CANTU DI VITALI ANGELO Riproduzione - ciclo aperto 999057LC060 3 OGGIONO AZ. AGR. CAGLIANI GIOVANNI Riproduzione - ciclo aperto 127073LC019 9 ROVAGNATE SOCIETA AGRICOLA BAGAGGERA S.R.L Riproduzione - ciclo aperto 21004LC002 3 BALLABIO PRATO DELLA CHIESA S.S.LOCATELLI MARTINO & ANDREA Ingrasso - finissaggio 5009LC013 5 BOSISIO PARINI FATTORIA SELVA DI VALSECCHI Ingrasso - finissaggio 6010LC001 4 BRIVIO A.A. LA CAMILLA DI BASSETTI GABRIELLA Ingrasso - finissaggio 15011LC020 2 BULCIAGO ISACCHI CARLO BATTISTA Ingrasso - finissaggio 19036LC035 1 GALBIATE COMMERCIALE DECA DI DE CAPITANI Ingrasso - svezzamento 0061LC001 2 OSNAGO MAGGIONI GIUSEPPE A.A Ingrasso - finissaggio 7065LC002 3 PASTURO AZ. AGR. INVERNIZZI GIACOMO E FELICE S.S Ingrasso - finissaggio 14085LC002 2 VENDROGNO ROVATI FABRIZIO Ingrasso - finissaggio 4087LC001 1 VERDERIO INFERIORE AZIENDA AGRICOLA CANTU DI VITALI ANGELO Ingrasso - finissaggio 169087LC002 6 VERDERIO INFERIORE BURBELLO SOCIETA AGRICOLA Ingrasso - finissaggio 16003LC001 2 ANNONE DI BRIANZA NEGRI ANGELO S.R.L Riproduzione - ciclo chiuso 76006LC022 2 BARZANO' FUMAGALLI GABRIELE Riproduzione - ciclo chiuso 5013LC004 9 CALOLZIOCORTE VALSECCHI LAURA Riproduzione - ciclo chiuso 2017LC023 4 CASSAGO BRIANZA AZ. AGR. CASCINA COSTA DI REDAELLI FRANCESCA GIOVANNA Riproduzione - ciclo chiuso 18020LC006 4 CERNUSCO LOMBARDONE MANDELLI GIUSEPPE Riproduzione - ciclo chiuso 17023LC037 4 COLICO MALACRIDA PIETRO Riproduzione - ciclo chiuso 7029LC008 5 CREMENO INVERNIZZI ANTONIO Riproduzione - ciclo chiuso 13036LC029 3 GALBIATE SOCIETA AGRICOLA PRISMA Riproduzione - ciclo chiuso 1048LC017 2 MERATE CASATI MARCO ITALO Riproduzione - ciclo chiuso 9070LC001 2 PRIMALUNA POMONI NOEMI Riproduzione - ciclo chiuso 4070LC009 4 PRIMALUNA PRANDI SILVIO Riproduzione - ciclo chiuso 2

DEMATERIALIZZAZIONE DEGLI ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI PER LA MOVIMENTAZIO-NE DEGLI ANIMALI DELLA SPECIE BOVINA: PROGETTO SPERIMENTALE

OBIETTIVO: dematerializzare gli adempimenti amministrativi per la movimentazione dei capi bovi-ni ATTIVITA’ Descrizione Il progetto sperimentale definisce le modalità operative per l’utilizzo della dichiarazione di provenienza e destinazione (Mod. IV) informatiz-zata e la conseguente abolizione del passaporto bovino, comunque ga-rantendo la tracciabilità degli animali lungo l’intera filiera. DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ Popolazione interessata Il progetto si applica, in via sperimentale, ai soli capi nati in regione Lombardia o introdotti da vita da Paesi Terzi, che sono movimentati sul territorio regionale. Tuttavia, previ accordi bilaterali, può essere esteso anche alle movimentazioni con le altre regioni italiane. Sono escluse dal progetto le movimentazioni verso Paesi Comunitari e/o Paesi Terzi. Sono principalmente coinvolti gli allevatori attualmente accreditati e abilitati all’utilizzo della Banca dati Regionale per le registrazioni ana-grafiche Adesione L’adesione da parte degli allevatori alle modalità sperimentali è su base volontaria metodi e tecniche attività formativa destinata ad allevatori accreditati e ad allevatori abili-tati in merito all’utilizzo degli strumenti informatici dedicati, agli enti delegati e attività divulgativa finalizzata all’abilitazione di nuovi utenti modalità rendicontazio-ne e feedback Relazione sull’attività formativa Utilizzo del modello IV elaborato direttamente in BDR da parte degli al-levatori modalità verifica Attività di formazione rivolta agli operatori del settore Incremento degli allevatori abilitati che utilizzano il modello IV elabora-to direttamente in BDR, in assenza di passaporto

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PROGETTO PER LA CREAZIONE DI NUCLEI DI SELEZIONE GENETICA PER LA RESISTENZA ALLA SCRAPIE

OBIETTIVO: incentivare l’adesione al piano di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla scrapie attraverso la creazione di nuclei di selezione che consentano di produrre capi resistenti in presenza di buoni profili morfologici e riproduttivi e in condizioni di con-sanguineità contenuta ATTIVITA’ Descrizione Il progetto prevede la creazione di nuclei di selezione alimentati in via prio-ritaria da allevamenti aderenti al piano di selezione genetica, nei quali ef-fettuare selezione in linea maschile e femminile attraverso schemi di sele-zione mirati che tengano conto degli aspetti morfologico produttivi

DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ Popolazione interes-sata Il progetto coinvolge progressivamente, su base di adesione volontaria: allevamenti aderenti al piano di selezione genetica allevamenti con riproduttori resistenti, in esito dell’attività di moni-toraggio obbligatorio condotta ai sensi del DDUO n.6306 del 16 lu-glio 2012 Azioni Individuazione degli allevamenti per la creazione dei nuclei di selezione predisposizione degli schemi di selezione attività formativa/divulgativa test di genotipizzazione Modalità di selezione Le modalità di selezione verranno individuate dai DPV, in accordo con l’allevatore, per tramite dei veterinari responsabili del Piano di selezione genetica, individuati con DDUO n.6306 del 16 luglio 2012. IZSLER e Istituto Spallanzani avranno ruolo di organi tecnico scientifici con-sultivi per la definizione dello schema di selezione. metodi e tecniche assistenza tecnica (supporto operativo per la gestione dei capi e dei campioni; consulenza scientifica per la pianificazione e gestione dello schema di selezione allo scopo di selezionare capi resistenti con caratte-ristiche morfologiche, produttive e riproduttive soddisfacenti) selezione in linea maschile e femminile (test di genotipizzazione) attività di formazione modalità rendiconta-zione e feedback Relazione di attività; nuclei di selezione modalità verifica Incremento numero di capi semi resistenti e resistenti LABORATORIO IZSLER Analisi di genotipizzazione

OBIETTIVI REGIONALI MULTIDISCIPLINARI DI NUOVA FORMULAZIONE - ANNO 2014

TITOLO: CONDIZIONALITA’ – ATTIVITA’ DI CONTROLLO 2014

OBIETTIVI: Attuazione del protocollo di intesa con OPR Lombardia al fine di gestire gli adempimenti di competenza in materia di "condizionalità", come previsto dalla vigente politica agricola dell'UE (PAC)

ATTIVITA’ Descrizione controlli sulle aziende zootecniche aderenti al regime di pagamento unico - ai sensi del Reg. (CE) 73/2009, alle misure previste dal pro-gramma di sviluppo rurale di cui al Reg. (CE) 1698/2005 e ai programmi di cui al Reg. (CE) 1234/2007 DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio Il campione di condizionalità fornito dalla U.O. Veterinaria con apposita nota comprende: - Campione casuale individuato dalla UO Veterinaria - Campione a rischio selezionato da ciascuna Asl nel rispetto delle quote assegnate dalla UO Veterinaria per il raggiungimento delle percentuali di controllo proprie della condizionalità e in base a criteri di rischio definiti dalle norme di settore di sanità pubblica veterinaria frequenza (o criteri per stabilire frequenza) L’attività di controllo per la condizionalità rientra nell’attività programmata dei DPV. Effettuazione del 100% dei controlli entro 31 dicembre 2014 luogo e momento del controllo Aziende zootecniche beneficiarie di aiuti comunitari facenti parte del campione di condizionalità metodi e tecniche SIV Documenti regionali – condizionalità 2014 modalità rendicontazione e feedback registrazione negli applicativi informatici relazione inerente i risultati della supervisione e l’ attività formativa interna Trasmissione con cadenza trimestrale della documentazione relativa ai controlli con esito di non conformità modalità verifica Attività delle ASL oggetto di verifica da parte della UO veterinaria (controlli di 1° livello): Attività di supervisione Attività effettuata/Attività programmata Attività della UO veterinaria oggetto di verifica da parte di OPRL (con-trolli di 2° livello): Definizione e trasmissione del campione di condizionalità Controllo documentale a campione

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PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ IN BASE ALLA CATEGORIZZAZIONE DEL RISCHIO PREMESSA Gran parte dell’attività della sanità animale è legato o ad attività (Piani nazionali, comunitari e regionali) con carattere di cogenza o ad attività istituzionalmente dovute, svolte su richiesta di terzi e, quindi, non programmabili (certificazioni, accertamenti diagnostici,sopralluoghi, ecc.). Di fatto la percentuale di ore lavorabili dedicabili all’attività autonomamente programmabili riveste una limitata possibilità a volte impossibile da effettuare per sopraggiunti impegni o per mancanza di personale. Come già accennato nel capitolo relativo ai criteri generali adottati per le attività di programmazione in sanità animale, con il termine di “graduazione del rischio “,si intende un processo di classificazione degli stabilimenti, basate sul tipo di attività svolta, sule modalità di gestione dei processi, con la finalità dichiarata . Si tratta di uno strumento volto, sulla base delle opportunità e delle disponibilità, ad allocare le risorse in modo efficiente ed efficace. In sanità animale, stante la numerosità degli impianti la categorizzazione del rischio viene attuata per macrocategorie di allevamenti, identificabili tramite il loro indirizzo produttivo e la tipologia di allevamento. Di seguito viene riportato il sistema utilizzato per la valutazione del rischio:

ALLEVAMENTO

CODICE AZIENDALE

CATEGORIA CRITERI DI VALUTAZIONE

J X TOT

1

DATA DI COSTRUZIONE O

RISTRUTTURAZIONE SIGNIFICATIVA

NUOVA COSTRUZIONE

(0)

RECENTE RISTRUTTURAZIONE

(10)

ABBASTANZA RECENTI (20) DATATE (30)

0,10 0 rischio alto: superiore a 42

2CONDIZIONI

GENERALI E DI MANUTENZIONE

BUONE (0) DISCRETE (20) SCARSE (40) INSUFFICIENTI (70)

0,10 0 rischio medio alto da 37 e 42

3

DIMENSIONE DELL'IMPIANTO E

ENTITA' DELLA PRODUZIONE/ATTIVIT

A'

FAMILIARE (DA 1 A 5 CAPI) (0)

ARTIGIANALE (DA 6 A 20 CAPI) (20)

INDUSTRIALE MEDIO (DA 21 A 100 CAPI) (40)

INDUSTRIALE GRANDE (OLTRE

101 CAPI) (70)

0,10 0 rischio medio basso da 30 a 36

4 DIMENSIONE DELLA ZONA SERVITA LOCALE (0) REGIONALE/PROVIN

CIALE (10) NAZIONALE (20) UE/PAESI TERZI (30)

0,10 0 rischio basso inferiore a 30

5 CATEGORIA/SPECIE AA

VACCHE DA LATTE PER

TRASFORMAZIONE (0)

VACCHE DA LATTE CRUDO (15)

VACCHE DA LATTE ALTA QUALITA'

(30)

VACCHE DA LATTE VENDITA

DIRETTA (50) 0,18 0

6

B CARNE, LATTE/ S RIPRODUTTORI,

INGRASSI/ E STANZIALI,

MOVIMENTABILI/ AA NAZIONALI,

COMUNITARI, EXTRACOMUNITARI

B CARNE AUTOCONSUMO/S INGRASSO AUTOCONSUMO/ E STANZIALI/ AA REGIONALI

(0)

B CARNE VENDITA/S INGRASSO VENDITA/E

MOVIMENTAZIONI NAZIONALI/ AA NAZIONALI (15)

B LATTE/S RIPRODUZIONE/ E MOVIMENTAZIONI

UE/AA UE (30)

B LATTE CRUDO/ S

RIPRODUZIONE E VENDITA

RIPR./ E MOVIMENTAZIO

NE EXTRA UE/AA EXTRA UE (50)

0,18 0

7PROFESSIONALITA' E DISPONIBILITA' ALLA COLLABORAZIONE

ELEVATA (0) DISCRETA (15) SCARSA (30) INSUFFICIENTE (50)

0,20 0

8FORMAZIONE E

COMPETENZA DEGLI ADDETTI

ELEVATA (0) DISCRETA (15) SCARSA (30) INSUFFICIENTE (50)

0,20 0

9 COMPLETEZZA DOCUMENTAZIONE COMPLETA (0) ADEGUATA (10) DA INTEGRARE

(20)INADEGUATA

(40)0,22 0

10 CORRETTE REGISTRAZIONI

APPLICATE E ADEGUATE (0)

CARENZE MINORI (20)

CARENZE MAGGIORI (40)

INADEGUATE, NON APPLICATE

(60) 0,22 0

DATI STORICI 11

IRREGOLARITA' E NON CONFORMITA'

PREGRESSE RISCONTRATE

NON SIGNIFICATIVE O FORMALI (0)

NON SIGNIFICATIVE O FORMALI

RIPETUTE (30)

SOSTANZIALI O GRAVI, ISOLATE E

RISOLTE (60)

SOSTANZIALI O GRAVI,

RIPETUTE O NON RISOLTE

(100)0,20 0

FIRMA e timbro veterinario operatoreLC DATA

AUTOCONTROLLO/ REGISTROC/S/ VERIFICHE ACR

PRODUZIONE/TIPOLOGIA AA VENDUTI

IGIENE DELLA PRODUZIONE

VALUTAZIONE

CARATTERISTICHE DELL'IMPIANTO

N. CAPI/TIPOLOGIA STRUTTURA

Per gli allevamenti suinicoli il viene utilizzato il sistema applicativo denominato “GRAS”, già può assolvere a questa necessità, fornendo uno strumento utile a valutare il livello di attenzione da dedicarsi ad ogni singolo allevamento suinicolo della provincia e, di conseguenza, permettendo un’immediata individuazione degli allevamenti da sottoporre prima di altri a controllo. ATTIVITA’ AUTONOMAMENTE PROGRAMMATE L’attività autonomamente programmata per il prossimo triennio tramite metodiche di graduazione del rischio sarà rivolta ai seguenti aspetti prioritari: BOVINI Verrà verificata la corretta gestione del MSR in allevamento (gestione delle spoglie dei soggetti morti in allevamento, prelievo di obex nei soggetti di età > a 48 mesi deceduti in stalla.) OVICAPRINI Durante le ispezioni verrà prioritariamente verificato il mantenimento dei livelli di qualifica sanitaria per BRC tramite il controllo delle certificazioni in ingresso degli animali introdotti ed il rispetto delle procedure di identificazione e registrazione e comunicazione alla BDR di quanto dovuto (tracciabilità e rintracciabilità). Verrà anche verificata la corretta gestione del MSR in allevamento (gestione delle spoglie dei soggetti morti

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in allevamento, prelievo della testa soggetti di età > a 18 mesi deceduti in stalla). SUINI AVICOLI Non si ritiene utile attivare alcun percorso su queste tipologie di allevamento ALPEGGI Verrà verificato, su una percentuale significativa di alpeggi, il pieno e continuativo rispetto della normativa regionale vigente in materia di spostamento degli animali per ragioni di pascolo ( D. d. u. o. n. 101/2011) e delle comunicazioni e registrazioni gravanti sull’allevatore CONCENTRAMENTI DI ANIMALI Durante le ispezioni verrà prioritariamente verificato il mantenimento delle qualifiche sanitarie (certificazioni sanitarie in entrata) e la corretta gestione, in particolar modo per stalle di sosta, centri di raccolta, scuderie e i centri ippici, del registro dell’impianto. Verranno anche verificati: il rispetto del corretto avvicendamento degli animali destinati al commercio e delle normative che regolamentano gli scambi di animali (registrazione UVAC), eventuali vincoli sanitari disposti a destinazione e l’esecuzione delle quarantene, laddove prescritte.

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OBIETTIVI - ANNO 2014 : IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE Dalla valutazione dell’analisi di contesto emergono alcune considerazioni utilizzate nella

programmazione: il numero di attività soggette a controllo si mantiene sostanzialmente invariato rispetto agli anni

precedenti il numero di capi macellati rimane nel complesso invariato soprattutto grazie all’attività dei due

impianti di macellazione più importanti presenti nell’ASL di Lecco (uno di bovini e uno di conigli) rimane di rilievo l’attività di controllo e di rilascio delle certificazioni negli stabilimenti che esportano

carni, prodotti a base di carne verso Paesi Terzi che nel corso del 2013 sono numericamente aumentati le non conformità evidenziate nel corso dell’attività di controllo sono maggiormente concentrate negli

stabilimenti di maggiori dimensioni (soggetti a maggior controllo) e sono rilevate soprattutto mediante ispezione e durante i controlli specifici (cosiddetti “Livelli 3”) svolti settimanalmente preso gli stabilimenti inseriti nelle liste di esportazione di carne e prodotti a base di carne verso Paesi Terzi e quotidianamente per lo stabilimento inserito nell’elenco per l’esportazione di prodotti a base di carne verso gli USA anche se nel 2012 sono aumentate le non conformità evidenziate negli stabilimenti di vendita al dettaglio anche in relazione all’attuazione dei controlli nel fine settimana e al di fuori dei normali orari di servizio.

In questo senso restano confermati i seguenti principi di programmazione:

esecuzione di almeno un controllo ufficiale in tutti gli stabilimenti riconosciuti esecuzione dei controlli ufficiali negli stabilimenti riconosciuti da parte dei Veterinari Ufficiali e negli

stabilimenti registrati da parte dei Tecnici della Prevenzione. suddivisione numerica delle varie tipologie di controllo ufficiale prevedendo il controllo mediante audit

oltre che nelle situazioni di maggior complessità anche nei macelli e nei laboratori di prodotti a base di carne non industriali classificati al maggior livello di rischio e mantenendo un numero più elevato di controlli mediante ispezione negli stabilimenti meno complessi dal punto di vista produttivo e tecnologico

nella programmazione dell’attività di ispezione negli impianti di macellazione e di sezionamento carni si è proceduto alla previsione dei controlli specifici per la verifica dell’igiene della macellazione, della gestione del MSR, dell’anagrafe bovina, del benessere degli animali al trasporto e al momento della macellazione, dell’utilizzo degli additivi (anche in considerazione dell’applicazione del Reg. 1333/2008, dell’applicazione delle norme in materia di requisiti microbiologici (reg. 2073/2005) coma da indicazioni regionali

mantenimento dell’esecuzione dei controlli di “Livello 3” in tutti gli stabilimenti inseriti nelle liste di esportazione di carne, prodotti a base di carne e prodotti a base di latte verso Paesi Terzi

mantenimento della “Supervisione” in tutti gli stabilimenti inseriti negli elenchi per l’esportazione di carni e prodotti a base di carne verso Paesi Terzi

programmazione dell’attività di campionamento prevedendo una quota dei prelievi presso le strutture di produzione/trasformazione in modo da verificare non solo il livello igienico dei prodotti al momento della commercializzazione al dettaglio ma anche in fase di produzione.

Nella programmazione dell’attività di controllo del 2014 si è, inoltre, tenuto conto dei seguenti

specifici Piani di controllo previsti a livello regionale: Piano di controllo della gestione del M.S.R. - anno 2014 Piano di controllo presso gli impianti di macellazione identificazione animali e anagrafe bovina - anno

2013 Piano regionale benessere animale 2014 Piano regionale di monitoraggio radioattività ambientale Piano regionale di verifica, mediante campionamento e analisi, delle modalità di applicazione del Reg

(CE) n. 2073/05 presso le industrie alimentari.

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Graduazione del rischio La graduazione del rischio degli impianti soggetti a controllo è stata attuata sulla base delle

indicazioni regionali degli anni passati (in particolare dalle Circolari 32/SAN/2007, 19/SAN/2008 e 26/SAN/2009) con l’attribuzione del livello di rischio alle “macrocategorie” e, successivamente per quanto riguarda gli stabilimenti riconosciuti, ai singoli impianti.

Si è, inoltre, tenuto conto di quanto indicato nel Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria 2012 – 2014 utilizzando le score card inserite nel Piano stesso.

IMPIANTI RICONOSCIUTI In questo caso tutti gli stabilimenti vengono sottoposti ad almeno un controllo nel corso

dell’anno. Per quanto riguarda l’attribuzione delle frequenze si procede con una graduazione per

“macrocategoria” e con una graduazione per singolo impianto secondo i seguenti criteri. Graduazione per “macrocategorie” Gli stabilimenti sono classificati in base alle categorie previste dal Sistema Informativo Veterinario

Integrato (SIVI) che è stato allineato al sistema SINTESI e all’individuazione per ciascuno di essi dell’attività prevalente; tali informazioni sono state inserite in SIVI con l’aggiornamento completo dell’anagrafica degli stabilimenti riconosciuti.

Si procede, poi, all’attribuzione del livello di rischio alle “macrocategorie” secondo i seguenti criteri: tipologia di attività svolta (maggior rischio: macellazione, sezionamento e trasformazione) dimensioni dello stabilimento (maggior rischio: industriali) dimensioni del mercato servito (maggior rischio: esportazione verso Paesi Terzi)

Da tale valutazione è scaturita la graduazione indicata nella tabella seguente.

sezione categoria attivitàN° impianti

presenti

livello di rischio per tipologia di

attività

0 ATTIVITA' GENERALI DEPOSITO FRIGORIFERO 9 4

MACELLO INDUSTRIALE 4 1

MACELLO NON INDUSTRIALE 23 2

LABORATORIO DI SEZIONAMENTO INDUSTRIALE 3 1

LABORATORIO DI SEZIONAMENTO NON INDUSTRIALE 5 3

II CARNE DI POLLAME E LAGOMORFI MACELLO 1 1

V CARNI MACINATE, PREPARAZIONI DI CARNI E CSM LAB. DI PREPARAZIONI DI CARNI 1 1

STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE INDUSTRIALE 9 1

STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE NON INDUSTRIALE 12 3

VIII PRODOTTI DELLA PESCA STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE 3 4

X UOVA E DERIVATI CENTRO DI IMBALLAGGIO UOVA 2 4

TOTALE 72

I CARNE DEGLI UNGULATI DOMESTICI

VI PRODOTTI A BASE DI CARNE

Graduazione per stabilimento Viene adottata la metodologia stabilita dal Piano Regionale Prevenzione Veterinaria 2012 – 2014

che prevede l’utilizzo dei seguenti criteri: Criteri e parametri di pesatura Sono individuate 5 tipologie di criteri suddivise in 12 criteri come di seguito indicato:

Tipologia di valutazione Criterio di valutazione 1. Caratteristiche struttura 1.1 Lay-out impianto

1.2 Condizioni microclimatiche, di manutenzione e di pulizia

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1.3 Numero di addetti alla produzione 2. Produzione 2.1 Categoria di alimento in base alla produzione a

maggiore rischio elaborata nell’impianto e dell’entità relativa della sua produzione

2.2 Destinazione d’uso in base alla produzione a maggiore rischio elaborata nell’impianto e dell’entità relativa della sua produzione

2.3 Ambito di Commercializzazione 3. Processi 3.1 Procedure di prerequisito

3.2 HACCP 3.3 Rintracciabilità e ritiro 3.4

4. Personale 4.1 Professionalità e coinvolgimento della direzione 4.2 Formazione e comportamento degli addetti

5. Dati storici 5.1 Risultati dei precedenti controlli Per ciascun criterio di valutazione sono individuati 5 livelli di rischio (da 1 - basso rischio a 5 - alto

rischio). In relazione all’importanza delle singole voci, viene assegnato un valore di pesatura a ciascuna

tipologia e a ciascun criterio secondo quanto indicato nella tabella seguente:

Tipologia di valutazione

Criterio di valutazione Pesatu

ra 1. Caratteristiche

struttura 30,00

1.1 Lay out impianto 10,00 1.2 Condizioni microclimatiche, di

manutenzione e di pulizia 16,66

1.3 Numero di addetti alla produzione 3,34 2. Produzione 10,00 2.1 Categoria di alimento 3,34 2.2 Destinazione d’uso 3,33 2.3 Ambito di commercializzazione 3,33 3. Processi 30,00 3.1 Procedure prerequisito 13,34 3.2 HACCP 13,33 3.3 Rintracciabilità e ritiro 3,33 4. Personale 15,00 4.1 Professionalità e coinvolgimento della

direzione 5,00

4.2 Formazione e comportamento degli addetti

10,00

5. Dati storici 15,00 5.1 Risultati dei precedenti controlli 15,00 Il punteggio previsto per ciascun criterio viene moltiplicato per il livello di rischio (da 1 a 5)

assegnato a ciascun impianto ottenendo, così, il punteggio complessivo. A questi criteri sono stati aggiunti degli specifici punteggi in base a:

numero NC rilevate nel 2013

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iscrizione negli elenchi del Ministero della Salute per l’esportazione di carne e prodotti a base di carne verso Paesi Terzi

numero di attività (oltre la prevalente) per cui ciascun impianto è riconosciuto. Dopo aver ordinato in ordine decrescente gli stabilimenti in base al punteggio assegnato e averli

suddivisi in 4 gruppi di uguali dimensioni (25% degli impianti ogni gruppo) l’assegnazione di ogni impianto al proprio livello di rischio complessivo avviene secondo il seguente schema

LIVELLO RISCHIO ALTO Primo gruppo impianti (con punteggio più alto) LIVELLO RISCHIO MEDIO ALTO Secondo gruppo impianti LIVELLO RISCHIO MEDIO BASSO Terzo gruppo impianti LIVELLO RISCHIO BASSO Quarto gruppo impianti (con punteggio più

basso) A seguito di tale suddivisione è scaturita la seguente assegnazione dei livelli di rischio per gli

impianti delle varie macrocategorie.

Ispezioni presso stabilimenti registrati Per la graduazione del rischio degli impianti registrati, considerata la notevole numerosità degli

stabilimenti interessati, si procede alla graduazione del rischio esclusivamente per “macrocategoria” utilizzando, anche in questo caso, la metodologia indicata nel Piano Regionale Prevenzione Veterinaria per questa tipologia di attività.

In particolare sono stati utilizzati i criteri di valutazione e il metodo di calcolo specificato nello schema di seguito riportato che ricalca, pur semplificato, il metodo previsto per gli stabilimenti riconosciuti.

Criteri e parametri di pesatura Sono individuate 2 tipologie di criteri suddivise in 5 criteri come di seguito indicato:

Tipologia di valutazione Criterio di valutazione 1. Attività 1.1 Dimensioni

1.2 Natura dell’attività 1.3 Natura degli alimenti

2. Dati storici 2.1 Risultati dei precedenti controlli 2.2 Numero dei controlli

Per ciascun criterio di valutazione sono individuati 5 livelli di rischio (da 1 - basso rischio a 5 - alto

rischio).

1 2 3 4

0 ATTIVITA' GENERALI DEPOSITO FRIGORIFERO 2 1 3 3

MACELLO INDUSTRIALE 2 1 1

MACELLO NON INDUSTRIALE 6 6 7 4

LABORATORIO DI SEZIONAMENTO INDUSTRIALE 2 1

LABORATORIO DI SEZIONAMENTO NON INDUSTRIALE 3 1 1

II CARNE DI POLLAME E LAGOMORFI MACELLO 1

V CARNI MACINATE, PREPARAZIONI DI CARNI E CSM LAB. DI PREPARAZIONI DI CARNI 1

STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE INDUSTRIALE 4 3 2

STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE NON INDUSTRIALE 2 5 2 3

VIII PRODOTTI DELLA PESCA STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE 1 1 1

X UOVA E DERIVATI CENTRO DI IMBALLAGGIO UOVA 1 1

TOTALE 18 18 18 18

VI PRODOTTI A BASE DI CARNE

sezione categoria attivitàN° impianti per livello di rischio

I CARNE DEGLI UNGULATI DOMESTICI

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In relazione all’importanza delle singole voci, viene assegnato un valore di pesatura a ciascuna tipologia e a ciascun criterio secondo quanto indicato nella tabella seguente:

Tipologia di

valutazione Criterio di valutazione

Pesatura

1. Attività 40,00 1.1 Dimensioni 13,33 1.2 Natura dell’attività 13,33 1.3 Natura degli alimenti 13,34 2. Dati storici 20,00 2.1 Risultati dei precedenti controlli 10,00 2.2 Numero dei controlli 10,00 Il punteggio previsto per ciascun criterio viene moltiplicato per il livello di rischio (da 1 a 5)

assegnato a ciascuna “macrocategoria” ottenendo, così, il punteggio complessivo. Dopo aver ordinato in ordine decrescente le “macrocategorie” in base al punteggio assegnato e

averli suddivisi in 4 gruppi di uguali dimensioni (25% delle “macrocategorie” ogni gruppo) l’assegnazione di ogni “macrocategoria” al proprio livello di rischio complessivo avviene secondo il seguente schema

LIVELLO RISCHIO ALTO Primo gruppo “macrocategorie” (con punteggio più

alto) LIVELLO RISCHIO MEDIO ALTO Secondo gruppo “macrocategorie” LIVELLO RISCHIO MEDIO BASSO Terzo gruppo “macrocategorie” LIVELLO RISCHIO BASSO Quarto gruppo “macrocategorie” (con punteggio

più basso) Dall’elaborazione dei dati applicati alle imprese del settore alimentare registrate dell’ASL di Lecco

è risultata l’attribuzione dei livelli di rischio indicati nella tabella seguente.

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Campionamenti I campionamenti possono essere effettuati:

1. nell’ambito di Piani di controllo stabiliti a livello ministeriale o regionale (ad esempio, Piano verifica, mediante campionamento e analisi, delle modalità di applicazione del Reg. (CE) n. 2073/05 presso le industrie alimentari)

2. nell’ambito della pianificazione del controllo ufficiale attuata a livello di ASL 3. in casi non programmabili (ad esempio, a seguito di sistemi di allerta, di segnalazioni di NC, su

richiesta di UVAC o PIF, su sospetto, ecc). Nei casi indicati al punto 1, le matrici e le determinazioni da richiedere al laboratorio e il numero

di campioni da effettuare sono stabiliti dai singoli Piani. Di norma viene lasciata alla decisione dell’ASL l’individuazione degli operatori da sottoporre a

controllo; in questo caso vengono adottati i seguenti criteri di scelta: quantitativi di alimenti della tipologia soggetta a controllo prodotti nello stabilimento dimensione del mercato servito (con particolare attenzione alle imprese che esportano prodotti

verso Paesi Terzi) maggiore rischio relativo degli alimenti prodotti all’interno della tipologia sottoposta a controllo esiti di precedenti controlli.

Nei casi indicati al punto 2, le matrici e le determinazioni da richiedere al laboratorio e il numero

di campioni da effettuare sono stabiliti (anche in rapporto alla disponibilità del Laboratorio di analisi) a livello di ASL tenendo conto delle seguenti finalità:

CATEGORIA TIPOLOGIA IMPIANTONUMERO IMPIANTI PRESENTI

LIVELLO DI RISCHIO PER TIPOLOGIA IMPIANTO

DEPOSITI ALIMENTI Deposito registrato di alimenti 78 4Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria 128 1Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo 18 3Negozio commercializzazione dettaglio prodotti alimentari vari 381 4Superette o supermercato 64 1Ipermercato 10 1Negozio mobile per vendita ambulante 286 2Banco temporaneo per vendita ambulante 29 1

Laboratorio di produzione e confezionamento miele (art. 2 legge 283/62) 41 4Laboratorio di produzione miele (hobbistica - circolare n.12/san del 10.03.1993) 40 4Macelleria e/o polleria 105 3Pescheria 7 3Macelleria e/o polleria e/o pescheria con laboratorio 23 3

Esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di prodotti vari (di o.a. o non),

Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni

23 2Produzione primaria Pesca professionale 10 2

Laboratori di produzione e vendita diretta al consumatore di prodotti alimentari

Esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di prodotti vari (di o.a. o non)

Vendita su aree pubbliche

Laboratori di smielatura e confezionamento del miele

Macellerie, pollerie, pescherie (anche con laboratorio)

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per verificare il rispetto di un criterio stabilito da una norma (anche volontaria) al fine di valutare le caratteristiche (chimiche, microbiologiche, bromatologiche) dei prodotti

immessi sul mercato per valutare le modalità di gestione dei processi condotti presso una industria alimentare per testare la regolarità di una singola partita o lotto di prodotto.

In questo caso la scelta degli operatori da sottoporre a controllo è basata su: la categoria di stabilimento i quantitativi di alimento prodotto/commercializzato l’esecuzione di controlli negli anni precedenti

Nell’ambito di queste categorie la scelta degli operatori viene fatta in modo casuale; in fase di pianificazione annuale del controllo ufficiale, quindi, in base alle matrici da campionare e al numero di campioni da prelevare vengono individuati in modo casuale gli operatori interessati.

Nei casi indicati al punto 3, l’individuazione degli operatori da sottoporre a campionamento

nonché delle matrici e delle determinazioni da richiedere al laboratorio sono determinati, di volta in volta, dalle specifiche situazioni e non sono soggetti a valutazioni discrezionali.

Determinazione delle tecniche di controllo ufficiale Come per l’anno precedente l’attività di controllo ufficiale si svolgerà mediante:

audit: verrà svolto limitatamente alle seguenti tipologie di impianti: impianti di macellazione industriali: tutti impianti di macellazione non industriali: impianti con livello di rischio “alto” impianto di produzione di prodotti a base di carne abilitato USA impianti di produzione di prodotti a base di carne industriali: tutti impianti di produzione di prodotti a base di carne non industriali: impianti con livello di

rischio “alto” impianti di produzione di carni macinate, preparazioni di carni: tutti impianti di sezionamento di carni industriali: tutti

ispezione: verranno effettuate ispezioni secondo le seguenti modalità:

ispezioni “generiche”: da svolgere sia negli impianti riconosciuti che in quelli registrati per la verifica del rispetto dei requisiti strutturali, di pulizia, di manutenzione, di igiene delle lavorazioni e del personale, di conservazione delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti, di identificazione ed etichettatura dei prodotti;

ispezioni per la verifica dell’igiene della macellazione: da svolgere presso gli impianti di macellazione non industriali nei quali la presenza del Veterinario Ufficiale è generalmente limitata all’esecuzione dell’ispezione ante e post mortem ed è finalizzata alla verifica del rispetto delle procedure igieniche di macellazione

ispezioni per della gestione del MSR: da svolgere, nell’ambito del Piano di controllo della gestione del MSR, presso gli impianti di macellazione e sezionamento di bovini e ovi caprini e preso le macellerie

ispezioni per la gestione dell’anagrafe bovina: da svolgere, nell’ambito del Piano di controllo presso gli impianti di macellazione identificazione animali e anagrafe bovina - anno 2012, in alcuni impianti di macellazione di bovini individuati in parte a rotazione per consentire il progressivo controllo di tutti gli operatori e in parte in relazione all’esito dei controlli degli anni passati

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ispezioni per valutare il benessere degli animali al trasporto e al momento della macellazione: da svolgere, nell’ambito del Piano regionale benessere animale 2013 e in collaborazione con il SIAPZ, presso gli impianti di macellazione industriali

ispezioni di “livello 3”: da svolgere presso gli impianti inseriti in elenchi di autorizzazione all’esportazione di carni, prodotti a base di carne e prodotti a base di latte verso Paesi Terzi ed indirizzate a verificare il rispetto degli specifici requisiti previsti per l’inserimento in tali elenchi; in tali impianti viene prevista anche l’esecuzione di alcune “ispezioni generiche” finalizzate alla verifica degli aspetti non sottoposti a controllo durante le ispezioni di “livello 3”

supervisioni: da svolgere presso gli impianti di cui al punto precedente da un Veterinario diverso dal Veterinario Ufficiale per la valutazione dell’attività di controllo ufficiale svolta da quest’ultimo (tale attività verrà affidata al Veterinario responsabile per la supervisione sugli stabilimenti dell’ASL della Provincia di Lecco autorizzati ad esportare alimenti di origine animale verso Paesi Terzi individuato ai sensi delle Linee guida per la verifica degli stabilimenti che esportano prodotti alimentari di origine animale verso Paesi Terzi)

verifica: l’attività di verifica sarà limitata ai seguenti ambiti di controllo:

verifica della rimozione delle non conformità evidenziate durante l’attività di controllo ufficiale

controlli relativi al ritiro dal mercato di prodotti non conformi effettuati nell’ambito del Sistema di allerta

controlli effettuati su disposizione dell’UVAC e del PIF altri controlli che non rientrano tra quelli programmati .

campionamento: l’attività di prelievo di campioni sarà finalizzata ai seguenti ambiti:

verifica del rispetto dei criteri microbiologici e chimici dei prodotti alimentari di origine animale sia negli impianti di produzione/trasformazione che in fase di commercializzazione al dettaglio (Piano alimenti)

esecuzione di test per BSE e scrapie mediante prelievi al macello esecuzione dei controlli analitici previsti da specifici piani per l’esportazione verso alcuni

Paesi Terzi (USA – Federazione Russa); in questo caso la programmazione deve tener conto da una parte dell’inserimento nel corso dell’anno di uno stabilimento nella lista per l’esportazione di prodotti a base di carne verso gli USA e dall’altro delle modifiche al piano di campionamento ufficiale per gli stabilimenti inseriti nella lista per l’esportazione verso la Federazione Russa

esecuzione degli esami trichinoscopici sui suini e gli equini macellati. Si è tenuto conto, inoltre, del piano specifico previsto dalla Regione (Applicazione

Reg.2073/2005 nelle industrie alimentari) o predisposti dal SIAOA (controlli sull’efficacia delle operazioni di pulizia e sanificazione negli impianti che esportano verso Paesi Terzi).

Per le modalità di esecuzione dei controlli ufficiali si rimanda alle seguenti procedure:

“Procedura applicativa organizzazione dei controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano” (Codice PA7.501/S231)

“Procedura applicativa controlli ufficiali mediante audit” (Codice PA7.506/S231) “Procedura applicativa controlli ufficiali mediante ispezione” (Codice PA7.507/S231) “Procedura applicativa campionamento” (Codice PA7.503.S231).

Programmazione controlli La programmazione prevede, quindi, l’esecuzione del controllo con la frequenza sotto indicata:

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100% degli impianti riconosciuti per la produzione/trasformazione/depositi di alimenti di origine animale

40% degli impianti registrati con un livello di rischio 1 30% degli impianti registrati con un livello di rischio 2 25% degli impianti registrati con un livello di rischio 3 250 degli impianti registrati con un livello di rischio 4.

Nel dettaglio l’attività di audit e ispezione verrà svolta come indicato nelle tabelle sotto riportate.

Nell’ambito dell’attività di ispezione sono previsti i seguenti controlli (supervisioni e Livelli 3)

presso gli impianti inseriti negli elenchi per l’esportazione di carni e prodotti a base di carne verso alcuni Paesi Terzi..

Sezione Categoria Attività tipologia livello rischio

Numero impianti

numero audit per impianto

numero ispezioni

per impianto

totale audit

totale ispezioni

0 Attività generali 1 2 5 0 102 1 3 0 33 3 2 0 64 3 1 0 3

I Carni di ungulati domestici 1 2 2 5 4 102 0 03 1 1 4 1 44 1 5 0 5

I Carni di ungulati domestici non industriale 1 6 1 5 6 302 6 5 0 303 7 4 0 284 4 3 0 12

I Carni di ungulati domestici 1 2 2 25 4 502 0 03 0 04 1 5 0 5

I Carni di ungulati domestici non industriale 1 0 02 3 4 0 123 1 3 0 34 1 2 0 2

II Carni di pollame e di lagomorfi 1 0 02 0 03 0 04 1 5 0 5

V Carni macinate, preparazioni di carni 1 0 0

2 1 1 5 1 53 0 04 0 0

VI Prodotti a base di carne 1 4 2 70 8 2802 0 03 3 1 4 3 12

4 2 5 0 10VI Prodotti a base di carne non industriale 1 2 1 4 2 8

2 5 4 0 203 2 3 0 64 3 2 0 6

VIII Prodotti della pesca non industriale 1 0 02 1 3 0 33 1 2 0 24 1 1 0 1

X Uova e ovoprodotti 1 0 02 1 3 0 33 0 04 1 1 0 1

Macello

Laboratorio di preparazione carni

Stabilimento di trasformazione

Stabilimento di trasformazione

Stabilimento di trasformazione

Centro di imballaggio uova

Deposito frigorifero

Macello

Macello

Laboratorio di sezionamento

Laboratorio di sezionamento

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Approval number impianto

numero supervisioni

numero controlli

"livello 3"

2 L 12 80482 L 3 40

D321M 12 70689 S 3 40

1125 L 3 40 Impianti registrati

CATEGORIA TIPOLOGIA IMPIANTONUMERO IMPIANTI PRESENTI

LIVELLO DI RISCHIO PER TIPOLOGIA IMPIANTO

% IMPIANTI DA

CONTROLLARE

NUMERO IMPIANTI DA CONTROLLA

REDEPOSITI ALIMENTI Deposito registrato di alimenti 78 4 20 16

Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria 128 1 40 52Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo 18 3 25 5Negozio commercializzazione dettaglio prodotti alimentari vari 381 4 20 77Superette o supermercato 64 1 40 26Ipermercato 10 1 40 4Negozio mobile per vendita ambulante 286 2 30 83Banco temporaneo per vendita ambulante 29 1 40 12

Laboratorio di produzione e confezionamento miele (art. 2 legge 283/62) 41 4 20 8Laboratorio di produzione miele (hobbistica - circolare n.12/san del 10.03.1993) 40 4 20 8Macelleria e/o polleria 105 3 25 32Pescheria 7 3 25 2Macelleria e/o polleria e/o pescheria con laboratorio 23 3 25 6

Esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di prodotti vari (di o.a. o non),

Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni

23 2 30 8Produzione primaria Pesca professionale 10 2 30 3

Laboratori di produzione e vendita diretta al consumatore di prodotti alimentari

Esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di prodotti vari (di o.a. o non)

Vendita su aree pubbliche

Laboratori di smielatura e confezionamento del miele

Macellerie, pollerie, pescherie (anche con laboratorio)

Per quanto riguarda l’attività di campionamento si prevede l’esecuzione di 300 campioni per i test

per BSE e Scrapie e 13.000 campioni per la ricerca della Trichinella nei suini e negli equini macellati. Per quanto riguarda il Piano di controllo degli alimenti di origine animale il numero e la tipologia

dei campionamenti vengono definiti in accordo con il laboratorio dell’IZSLER e sono riportati nelle tabelle seguenti.

Esami chimici

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piano export

RussiaCarni e preparazioni di carne Sostanze inibenti 2 2 4 4 0Carni Sostanze inibenti (sulfamidici) 3 3 3Carni e preparazioni di carne Metalli pesanti 1 1 2 2 0Carni ungulati uccisi a caccia Radioattività 5 5 4 1Carni e preparazioni di carne Solfiti/Acido ascorbico 4 4 4 0Preparazioni di carne Nitriti Nitrati 4 4 4Prodotti a base di carne Metalli pesanti 1 1 1 0Prodotti a base di carne Solfiti e Acido Ascorbico 3 3 6 8 -2Prodotti a base di carne non trattati termicamente Nitriti Nitrati 3 2 5 10 -5

Prodotti a base di carne trattati termicamente Nitriti Nitrati 3 2 1 6 6

Prodotti a base di carne Polifosfati 3 2 5 7 -2Prodotti a base di carne 2 2 2Prodotti ittici Polifosfati 0 0Prodotti ittici Aldeide Formica 2 2 3 -1Prodotti ittici Mercurio e Piombo 7 7 10 -3Prodotti ittici Mercurio 3 3 3Prodotti ittici Cadmio 4 4 4 0Prodotti ittici (prodotti conservati con liquido di governo) E.D.T.A. 0 4 -4

Prodotti ittici Radioattività 4 4 4 0Prodotti ittici Solfiti 4 2 6 8 -2Prodotti della pesca ottenuti da specie ittiche associate con un tenore elevato di istidina

Istamina 3 5 8 5 3

Prodotti della pesca che hanno subito un trattamento di maturazione enzimatica in salamoia, ottenuti da specie ittiche associate con un tenore elevato di istidina

Istamina 2 2 5 -3

36 24 2 9 12 83 83 0TOTALE

MATRICE ALIMENTARE ANALISI

FASE DI CAMPIONAMENTOTOTALE

2014TOTALE

2013

DIFFERENZA 2014

2013stabilimento commercio dettaglio somministrazione

Piano regionale UVAC

Esami microbiologici

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Russia USA

Carne di pollame destinata ad essereconsumata cotta Salmonella 0 0 5 -5

Preparazioni a base di carne di pollamedestinate ad esser consumate cotte Salmonella 0 0 5 -5

Carni macinate non di pollame destinatead essere consumate cotte Salmonella 0 0 0 10 -10

Preparazioni a base di carne non dipollame destinate ad essere consumatecotte

Salmonella 0 0 13 -13

Prodotti a base di carne da consumarsicrudi, esclusi i prodotti per i quali ilprocedimento di lavorazione o lacomposizione del prodotto eliminano ilrischio di Salmonella (esclusi pbc previstida piano regionale reg. 2073)

Salmonella 15 5 2 2 24 102 -78

Prodotti a base di carne di pollamedestinati ad essere consumati cotti Salmonella 2 2 2 0

Crostacei e molluschi cotti Salmonella 2 2 2 0Molluschi vivi Salmonella 4 4 4 0Molluschi vivi E. coli 4 4 4 0Alimenti pronti–carni- L. monocytogenes 0 9 -9Carni da consumarsi previa cottura L. monocytogenes 0 5 -5

Alimenti pronti che costituiscono terrenofavorevole alla crescita di L. monocytogenes –prodotti a base di carne-

L. monocytogenes 4 3 2 2 11 29 -18

Alimenti pronti che non costituisconoterreno favorevole alla crescita di L. monocytogenes –prodotti a base di carne-

L. monocytogenes 3 3 3 0

Prodotti a base di carne da consumarsiprevia cottura –D:M: 07/12/1993- L. monocytogenes 5 5 5 0

Alimenti pronti che costituiscono terrenofavorevole alla crescita di L. monocytogenes –prodotti ittici-

L. monocytogenes 3 3 3 0

Alimenti pronti che non costituisconoterreno favorevole alla crescita di L. monocytogenes –prodotti ittici-

L. monocytogenes 2 2 2 0

Alimenti da consumarsi previa cottura–prodotti ittici- D:M: 07/12/1993- L. monocytogenes 5 5 5 0

Alimenti pronti che costituiscono terrenofavorevole alla crescita di L. monocytogenes –prodotti di gastronomiacollettiva-

L. monocytogenes 5 5 5 0

Alimenti pronti che costituiscono terrenofavorevole alla crescita di L. monocytogenes –prodotti di gastronomiain fase di vendita-

L. monocytogenes 5 5 5 0

Alimenti pronti che costituiscono terrenofavorevole alla crescita di L. monocytogenes –prodotti confezionati inatmosfera protettiva-

L. monocytogenes 5 5 5 0

Alimenti pronti che non costituisconoterreno favorevole alla crescita di L. monocytogenes –prodotti confezionati inatmosfera protettiva -

L. monocytogenes 2 2 2 0

Carni - preparazioni - carni macinate -prodotti a base di carne 61 61 61

Carni fresche carica mesofila 2 2 3 -1Carni fresche coliformi 2 2 3 -1Carni fresche Salmonella 2 6 8 3 5Carni fresche L. monocytogenes 2 2 3 -1Carni fresche E. coli VTEC 6 6 6Prodotti a base di carne crudi coliformi 1 1 2 -1Prodotti a base di carne crudi clostridi solfitoriduttori 1 1 2 -1Prodotti a base di carne crudi Staphilococcus aureus 1 1 2 -1Prodotti a base di carne cotti carica mesofila 1 1 2 -1Prodotti a base di carne cotti coliformi 1 1 2 -1Prodotti a base di carne cotti Salmonella 1 1 1Prodotti a base di carne cotti clostridi solfitoriduttori 1 1 2 -1Prodotti a base di carne cotti Staphilococcus aureus 1 1 2 -1Tamponi superfici L. monocytogenes 50 50 50 0

76 48 19 4 61 13 221 301 -80

piano exportFASE DI CAMPIONAMENTO

UVACPiano

regionale Reg 2073

TOTALE 2013

DIFFERENZA 2014

2013

TOTALE

MATRICE ALIMENTARE ANALISI TOTALE 2014stabilimento

commercio dettaglio

somministraz

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Tutte le attività di controllo devono essere uniformemente distribuite nel corso dell’anno; pertanto è previsto che per tutte le tipologie di controllo venga garantito il rispetto della seguente tempistica:

entro 31 marzo

2014 20% dei controlli

programmati 25% Livelli 3 e supervisioni

dove previsti entro 30 giugno

2014 50% dei controlli

programmati e dei Livelli 3 e supervisioni dove previsti

entro 30 settembre 2014

75% dei controlli programmati e dei Livelli 3 e supervisioni dove previsti

entro 31 dicembre 2014

100% dei controlli programmati e dei Livelli 3 e supervisioni dove previsti

L’attività di monitoraggio del rispetto delle frequenze di controllo, dell’inserimento dei controlli in

SIV e degli indicatori verrà fatto mensilmente utilizzando: - File “Avanzamento ufficio” (per la verifica dell’esecuzione dei controlli) - File “Gestione NC” (per la verifica della chiusura delle NC) - Applicativo SIV (per la verifica dell’inserimento dei controlli e della chiusura delle NC).

Lo stato di avanzamento verrà comunicato mensilmente a tutti gli interessati via posta elettronica. Controlli interni – 2014 Il documento regionale “Standard di funzionamento dei Servizi A.S.L. competenti in materia di

sicurezza alimentare” nel capitolo “10. MISURAZIONI , ANALISI E MIGLIORAMENTO:” prevede che “devono essere effettuati, ad intervalli pianificati, audit interni per determinare se il sistema di gestione sviluppato in ottemperanza ai requisiti del presente Manuale, è conforme a quanto pianificato, è efficace e mantenuto aggiornato. Deve essere predisposto un programma di audit che prenda in considerazione i processi da sottoporre ad audit; devono essere definiti criteri, campo di applicazione, frequenza e metodi dell’audit”.

Al fine di dare risposta a quanto indicato e a seguito di quanto già attuato nel 2012 e nel 2013, per

il 2014 verranno effettuati dal SIAOA le seguenti attività di audit interno: Verifica modalità di applicazione della “Procedura applicativa rilascio certificazioni” Verifica modalità di applicazione della “Procedura applicativa attuazione controlli ufficiali mediante

ispezione”. Inoltre, come già indicato, si proseguirà nell’attività di Supervisione presso gli stabilimenti iscritti

nelle liste per l’esportazione verso Paesi Terzi.

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OBIETTIVI REGIONALI DI NUOVA FORMULAZIONE- ANNO 2014 AREA : IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE

DIFFUSIONE DELLE LINEE DI INDIRIZZO PER LA SEMPLIFICAZIONE DELL’APPLICAZIONE DEL SISTEMA HACCP NELLE MICROIMPRESE DEL SETTORE ALIMENTARE

OBIETTIVI: - Assicurare la diffusione di una cultura dell’autocontrollo come elemento imprescindibile per il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza alimentare indicati dalla legge Alimentare; - Fornire gli strumenti per una applicazione capillare dei principi dell’autocontrollo che tenga conto dei reali pericoli e rischi connessi con le diverse attività di produzione, trasformazione, commercio degli alimenti nonché della loro pratica realizzazione; - Garantire una adeguata diffusione delle linee di indirizzo per la semplificazione dell’applicazione delle procedure basate sui principi HACCP nelle microimprese del settore alimentare attraverso incontri con le associazioni di categoria e con le figure che operano a supporto delle imprese del settore alimentare;

ATTIVITA’ Descrizione la predisposizione e il mantenimento di adeguate procedure di autocontrollo da parte delle imprese alimentari, soprattutto quelle di piccole o piccolissime dimensioni, viene spesso vista come un inutile a gravoso adempimento puramente formale. È necessario pertanto diffondere una cultura dell’autocontrollo che, partendo dall’analisi degli effettivi bisogni e dei mezzi più idonei per fare loro fronte, porti a una più estesa comprensione dei sistemi e delle procedure su cui si basano i sistemi di autocontrollo e alla loro effettiva applicazione nelle industrie alimentari anche di piccole o piccolissime dimensioni

DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ Diffusione delle linee di indirizzo Organizzazione di incontri a livello locale che vedano la partecipazione delle associazioni di categoria, delle figure operanti a supporto delle microimprese e, laddove ritenuto necessario, di alcune imprese maggiormente significative presenti sul territorio di competenza. Nel corso di tali incontri saranno presentate le linee guida e gli aspetti pratici della loro applicazione e verranno date risposte ai quesiti in materia di applicazione della normativa comunitaria, nazionale e regionale metodi e tecniche Incontri e gruppi di discussione Gli incontri devono essere programmati in coordinamento con i soggetti interessati in modo da garantire la massima fruibilità delle informazioni fornite modalità rendicontazione Gli incontri programmati e attuati a livello locale, devono essere rendicontati indicando data e luogo dell’incontro, elenco e qualifiche dei relatori e dei partecipanti, oltre a eventuali osservazioni o problemi emer-si in sede di dibattito. La relazione deve essere inoltrata alla UO Veteri-naria entro il 15/1/15

modalità verifica Indicatore: organizzazione e svolgimento di almeno un incontro per ciascun distretto veterinario del territorio di competenza o, laddove l’ASL Non sia organizzata in distretti veterinari, di almeno un incontro per la presentazione delle linee guida LABORATORIO IZSLER Eventuale partecipazione in qualità di esperti di supporto agli incontri

VERIFICA, MEDIANTE CAMPIONAMENTO E ANALISI, DELLE MODALITÀ DI APPLICAZIONE DEL REG (CE) N. 2073/05 E S. M. E I. PRESSO LE INDUSTRIE ALIMENTARI

OBIETTIVI: − verificare le corrette operatività in fase di pianificazione ed esecuzione dei campionamenti nell’ambito delle procedure di autocontrollo basate sul modello HACCP da parte delle industrie alimentari che vi siano tenute ai sensi dei Reg. (CE) n. 852/4, 853/04 e 2073/05. − Verificare l’adozione delle opportune misure a seguito dell’ottenimento di risultati non con-formi o insoddisfacenti da parte dell’industria alimentare − Verificare l’attendibilità del dato analitico nell’ambito delle procedure di autocontrollo delle industrie alimentari

ATTIVITA’ Descrizione la verifica delle procedure attuate nell’ambito dei sistemi di autocon-trollo basati sul modello HACCP può, tra l’altro, venire condotta me-diante attività di campionamento e analisi sia delle materie prime, sia dei semilavorati e dei prodotti finiti (art 1 e 3.1, Reg CE n. 2073/05). L’attività di campionamento e analisi non va quindi considerata come fine a sé stessa, ma nell’ambito di un approccio complessivo che abbia al centro tutti i processi sotto il controllo dell’OSA interessato. L’attività di controllo ufficiale deve quindi essere ugualmente rivolta sia alle attività di “gestione” dei processi, sia alla di verifica condotta me-diante campionamento e analisi. E’ necessario quindi che l’Autorità competente

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predisponga e attui un piano di campionamento e analisi, nel rispetto dei pertinenti criteri de-finiti dalla normativa vigente, al fine di verificare i diversi aspetti meglio definiti negli obiettivi di cui sopra. Tale piano deve coinvolgere gli stabi-limenti alimentari, così come definite dal Reg. (CE) n. 852/04, presenti sul territorio di competenza che, ai sensi dell’art. 4 e 5 del Reg. 852/04, sono tenuti a predisporre e attuare misure igieniche specifiche per il ri-spetto dei criteri microbiologici relativi ai prodotti alimentari

DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ Verifica del rispetto delle modalità applicative dei criteri microbiologici,-la verifica del rispetto dei criteri microbiologici stabiliti dai diversi regolamenti CE (853/04, 854/04, 2073/05 e s. m. e i.) rientra tra le attività “ordinarie” del controllo ufficiale. La verifica deve quindi riguardare: biologici relativi ai prodotti alimentari o il rispetto delle frequenze di campionamento e analisi previste o, laddove la normativa non preveda specifiche frequenze, le giustificazioni alla base delle frequenze di campionamento e analisi stabilite e con-dotte o le modalità di campionamento e invio dei campioni al laboratorio o la conformità formale del laboratorio (accreditamento delle prove, iscrizione nel registro regionale, rispetto dei metodi previsti o, laddo-ve siano stati applicati metodi alternativi, delle condizioni sulla cui base possono essere impiegati tali metodi, modalità di redazione e completezza dei rapporti di prova) o le modalità di registrazione e valutazione dei risultati delle prove di laboratorio con particolare riguardo all’esame degli andamenti o le azioni successive al riscontro di risultati non conformi o insoddisfacenti Campionamento e analisi a fianco dei controlli di cui al punto precedente è necessario che l’Autorità competente che esegue i controlli ufficiali sugli stabilimenti completi le verifiche mediante l’esecuzione di alcuni campioni ufficiali per l’analisi nel rispetto dei criteri stabiliti dalle norme di riferimento frequenza (o criteri per stabilire frequenza) dei controlli Il numero minimo di imprese del settore alimentare da sottoporre a controllo mediante campionamento e analisi , la numerosità dei campioni e la natura delle analisi da condurre sono definite nel piano specifico metodi e tecniche Attività di ispezione e auditing al fine di verificare le attività condotte dall’OSA e i risultati pertinenti Prelievo e analisi dei campioni con modalità che garantiscano il dirit-to alla difesa ai sensi dell’art. 11 del Reg. (CE) n. 882/04 Analisi dei risultati delle attività di cui al punto precedente anche alla luce di quanto verificato da parte dell’OSA Azioni successive al ri-lievo di risultati non conformi in caso di riscontro di mancata o inadeguata applicazione delle di-sposizioni di cui al Reg. (CE) n. 2073/2005, adozione dei provvedi-menti previsti dall’art. 54 Reg (CE) n. 882/2004 In caso di risultati non conformi ai criteri di sicurezza devono essere attivate le procedure di ritiro e/o richiamo dal mercati di cui all’art. 19 del Reg. (CE) n. 178/02 nel caso in cui tutta la partita oggetto di campionamento e analisi fosse sotto il controllo dell’OSA, è applicabile quanto previsto dall’art. 7, comma 2 del Reg. (CE) n. 2073/05 nel caso in cui l’analisi comparativa tra i risultati ottenuti dall’OSA e quelli rinvenienti dall’attività di controllo ufficiale evidenziasse significativi scostamenti, deve essere condotta una valutazione approfon-dita sulle diverse attività condotte sia dallo stabilimento, sia dal labo-ratorio di analisi, anche avvalendosi del supporto tecnico del perso-nale dell’IZSLER modalità rendiconta-zione e feedback L’attività di controllo deve essere effettuata e rendicontata in SIVI con le modalità definite nel piano

modalità verifica Indicatore: attuazione del piano di controllo nel rispetto dei criteri sopra stabiliti per quanto riguarda la numerosità e la natura dei campioni e delle analisi LABORATORIO IZSLER personale dell’IZSLER potrà partecipare in qualità di esperto all’attività di controllo esecuzione delle analisi sui campioni

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OBIETTIVI - ANNO 2014 : IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE

Per la programmazione 2014 verranno prese in considerazione le indicazioni del Piano Regionale Benessere Animale che per quanto riguarda gli allevamenti seguirà quanto indicato dal precedente piano 2013 per numero e tipologia di allevamenti anche se numericamente lo stesso viene regolarmente incrementato in concomitanza e contemporaneità delle ispezioni previste da altri piani. Per quanto concerne invece la vigilanza sui concentramenti animali, in particolar modo quelli d’affezione, verranno tutti sottoposti ad ispezione insieme a quelli estemporanei come mostre, fiere, circhi, esposizioni, gare di cani, ecc.. Dagli allevamenti relativi alla varie specie animali inseriti in anagrafe di fatto verranno esclusi dall’attività di vigilanza tutti gli allevamenti destinati all’autoconsumo e la tipologia della linea vacca/vitello, gli allevamenti di equidi allevati senza scopo di lucro, (esclusi i centri ippici autorizzati a detenere farmaci) e comunque tutti quelli con un numero di capi bovini < di 10, ovicaprini < di 20, suini< di 20. Tutti gli atti ispettivi, per le strutture già inserite in SIVI, verranno ivi registrati. Si presterà attenzione in modo particolare alle segnalazioni/esposti che pervengono da privati o enti relativamente agli animali d’affezione che verranno prontamente seguiti da atti ispettivi e di cui sarà comunque redatto apposito verbale che permarrà agli atti del Servizio a disposizione eventuale delle autorità. Nel 2014 verrà inclusa nella programmazione la vigilanza nei petshop esclusa l’anno precedente in base al basso livello di rischio attribuito. Sempre nella vigilanza sui petshop quest’anno sarà data particolare attenzione ai prodotti destinati all’alimentazione degli animali d’affezione e ai farmaci considerati nell’art. 90 del D.L.vo n. 193/2006. Relativamente al benessere animale durante il trasporto e la macellazione si collaborerà con gli altri Servizi per il prosieguo dell’attività iniziata nel 2011 in special modo con il SIAOA presso i macelli e con la Polizia Stradale che già ci coadiuva da tempo durante i controlli stradali e per la quale ogni anno si effettuano diversi corsi di formazione nei confronti del personale della Polstrada.

GRADUAZIONE DEL RISCHIO La graduazione del rischio degli impianti soggetti a controllo è stata attuata sulla base delle indicazioni regionali degli anni passati (in particolare dalle Circolari 32/SAN/2007, 19/SAN/2008 e 26/SAN/2009) con l’attribuzione del livello di rischio alle “macrocategorie” e, successivamente per quanto riguarda gli stabilimenti riconosciuti, ai singoli impianti. Si è, inoltre, tenuto conto delle risultanze dell’audit regionale svoltosi il 30 e 31 marzo 2011 e, in particolare, della criticità evidenziata relativamente alla non chiara indicazione dei criteri di attribuzione dei livelli di rischio agli impianti soggetti a controllo ufficiale nonché di quanto indicato nel Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria 2012 - 2014. Impianti Riconosciuti Graduazione per “macrocategorie” Si è, preliminarmente, proceduto alla riclassificazione degli stabilimenti riconosciuti in base alle categorie previste dal Sistema Informativo Veterinario (SIV) e all’individuazione per ciascuno di essi dell’attività prevalente; tali informazioni sono state inserite in SIV con l’aggiornamento completo dell’anagrafica degli stabilimenti riconosciuti. Si è poi proceduto all’attribuzione del livello di rischio alle “macrocategorie” secondo i seguenti criteri:

tipologia di attività svolta (maggior rischio: salinatura,stagionatura, porzionamento) dimensioni dello stabilimento (maggior rischio: industriali) dimensioni del mercato servito (maggior rischio: esportazione verso Paesi Terzi)

Da tale valutazione è scaturita la graduazione indicata nella tabella seguente.

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Graduazione per stabilimento Si è proceduto a:

- stabilire i criteri per l’attribuzione del livello di rischio ai singoli impianti - stabilire dei parametri per la pesatura di tali criteri - realizzare un foglio di calcolo per assegnare a ciascun impianto riconosciuto il relativo . livello di rischio sulla base dei criteri e dei parametri sopra indicati - raccogliere le informazioni necessarie per l’assegnazione agli impianti del punteggio per ciascun criterio - calcolare il punteggio per ogni impianto utilizzando il foglio di calcolo.

Criteri e parametri di pesatura In applicazione di quanto indicato con Circolare32/SAN/2007, sono state considerate 4 tipologie di criteri suddivise in 8 criteri come di seguito indicato:

Tipologia di valutazione Criterio di valutazione caratteristiche dell’attività soggetta a controllo 1. data di costruzione o ristrutturazione

2. condizioni di manutenzione tipologia dell’attività svolta 3. numero addetti

4. ambito di commercializzazione 5. numero attività riconosciute 6. salinatura, stagionatura, porzionatura

affidabilità dei sistemi aziendali di gestione dei rischi

7. igiene della produzione 8. sistema di autocontrollo

dati storici 9. esito controlli ufficiali (NC rilevate)

Per ciascun criterio di valutazione sono stati individuati 4 livelli di rischio (da 1 - alto rischio a 4- basso rischio) come indicato nella tabella seguente:

Tipologia di valutazione

Criterio di valutazione Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4

caratteristiche dell’attività soggetta a controllo

data di costruzione o ristrutturazione

più di 20 anni

da 10 a 20 anni

da 5 a 10 anni

meno di 5 anni

condizioni di manutenzione

appena sufficienti

discrete buone ottimali

tipologia dell’attività svolta

numero addetti industria grande

industria media

artigianale piccolo

ambito di commercializzazione

comunitario e/o Paesi Terzi

nazionale regionale locale

numero attività riconosciute

4 o più 3 2 1

affidabilità dei sistemi aziendali di gestione dei rischi

igiene della produzione appena sufficienti

discrete buone elevate

sistema di autocontrollo inadeguato varie carenze parzialmen-te affidabile

completa-mente affidabile

dati storici esito controlli ufficiali (NC rilevate)

gravi o sostanziali, ripetute o non risolte

gravi o sostanziali ma isolate e risolte

non significative o formali ma ripetute

non significative o formali

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Per garantire la massima omogeneità possibile di giudizio nell’assegnazione dei singoli impianti ai rispettivi livelli di rischio è stata predisosta una specifica legenda che definisce ciascun livello come da tabelle seguenti: Criterio 1 - Data di costruzione o ristrutturazione

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 più di 20 anni da 10 a 20 anni da 5 a 10 anni meno 5 anni stabilimenti con più di 20 anni che non hanno subito radicali ristrutturazioni recenti

stabilimenti costruiti negli ultimi 10-20 anni o comunque più vecchi ma ristrutturati in modo sostanziale in questo periodo

stabilimenti costruiti negli ultimi 5 - 10 anni o comunque più vecchi ma ristrutturati in modo sostanziale in questo periodo

stabilimenti costruiti negli ultimi 5 anni

Criterio 2 - Condizioni di manutenzione

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 appena sufficienti discrete buone ottimali

le condizioni di manutenzione dei locali ed attrezzature sono al limite e potrebbero arrivare, se non corrette, a pregiudicare la sicurezza del prodotto

numerose carenze igienico-sanitarie di lieve entità, che non si riflettono comunque sulla salubrità dei prodotti. Non esiste o non è ben codificato un piano di manutenzione e la rimozione di tali carenze deve essere spesso sollecitata dal controllo ufficiale

carenze igienico-sanitarie generali limitate sia numericamente che come entità senza effetti neppure potenziali sulla salubrità dell’alimento. La ditta ha già pianificato autonomamente la risoluzione di tali carenze in tempi brevi

lo stabilimento si presenta in ottime condizioni igieniche generali sia all'interno che nelle pertinenti aree esterne. Eventuali carenze di scarsa rilevanza vengono risolte nell'ambito di piani codificati ed applicati di manutenzione

Criterio 3 - Numero addetti

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 industria grande industria media artigianale piccolo >50 addetti direttamente coinvolti nella produzione (escluso personale uffici)

tra 16 e 50 addetti direttamente coinvolti nella produzione (escluso personale uffici)

tra 5 e 15 addetti direttamente coinvolti nella produzione (escluso personale uffici)

<5 addetti direttamente coinvolti nella produzione (escluso personale uffici)

Criterio 4 - Ambito di commercializzazione

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 comunitario e/o Paesi Terzi

nazionale regionale locale

comunitario e/o Paesi Terzi

restante territorio nazionale

Lombardia e regioni contermini

ASL di Lecco e ASL contermini

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Criterio 5 - Numero attività riconosciute

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 4 o più 3 2 1

Criterio 6 - Igiene della produzione

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 appena sufficienti discrete buone elevate

stabilimento in condizioni igienico-sanitarie appena sufficienti. La direzione ha scarsa propensione a collaborare alla risoluzione dei problemi dopo prescrizione. Ampiezza e disposizione dei locali inadeguate in rapporto alla tipologia ed entità di produzione

vengono rilevati saltuariamente alcuni problemi igienico-sanitari. L'azienda ottempera nei tempi prescritti alle indicazioni del controllo ufficiale sentendole però come un'imposizione

come al punto precedente ma l'azienda non agisce in autonomia adeguandosi alle richieste del controllo ufficiale. Le prescrizioni sono viste come opportunità di miglioramento

la documentazione relativa ai precedenti controlli effettuati, mostra costantemente ottimali condizioni igienico-sanitarie. L'azienda crede molto nell'importanza dell'igiene e persegue l'obiettivo autonomamente

Criterio 7 - Sistema di autocontrollo

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4

inadeguato varie carenze parzialmente affidabile completamente

affidabile assenza o inadeguatezza di una o più procedure prerequisito o di alcuni punti fondamentali dell'HACCP. Non viene garantita una corretta gestione dei processi. Il piano deve essere totalmente riconsiderato. Non vengono applicate procedure che potrebbero essere importanti per la salubrità del prodotto – tali procedure vengono applicate a fronte di indicazioni e prescrizioni del controllo ufficiale

il piano presenta carenze sostanziali in merito a uno o più aspetti ed è da riformulare. Si evidenziano carenze rilevanti nell’applicazione come assenza o parziale attività di registrazione e monitoraggio senza che questo abbia mai causato problemi per la salubrità del prodotto

il piano di autocontrollo presenta delle carenze di tipo formale ma è sostanzialmente adeguato alla realtà aziendale e garantisce un corretto controllo della produzione. Si evidenziano carenze nell’applicazione del piano con mancata applicazione di uno o più controlli che non influiscono direttamente sulla salubrità dell'alimento

piano di autocontrollo completo dal punto di vista formale (prerequisiti e HACCP) e adeguato alla realtà aziendale. Eventuali prescrizioni in merito da parte del controllo ufficiale sono state immediatamente recepite. Il piano viene applicato secondo quanto specificato nel documento scritto e si evidenzia una corretta tenuta della documentazione prevista

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Criterio 8 - Esito controlli ufficiali (NC rilevate)

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 gravi o sostanziali,

ripetute o non risolte gravi o sostanziali ma

isolate e risolte non significative o

formali ma ripetute non significative o formali

almeno una non conformità che potrebbe avere determinato un rischio anche potenziale per la salubrità dell’alimento è stata risolta solo a fronte dell'intervento del controllo ufficiale

almeno una non conformità che potrebbe aver determinato un rischio anche potenziale per la salubrità dell’alimento risolta direttamente dall'azienda o comunque in tutti i casi in cui si ripresentino periodicamente le medesime non conformità sebbene formali

non conformità che non hanno determinato un rischio neppure potenziale per la salubrità dell'alimento ma evidenziate dal controllo ufficiale invece che direttamente dall’azienda

non conformità che non hanno determinato un rischio neppure potenziale per la salubrità dell'alimento aperte e risolte direttamente dall'azienda. Nei controlli sono sempre state evidenziate buone condizioni igieniche generali

In relazione all’importanza delle singole voci, è stato assegnato un punteggio a ciascun livello (da un massimo di 100 per livello 1 al minimo di 0 per i livelli 4) e un valore di pesatura a ciascun criterio secondo quanto indicato nella tabella seguente:

Criterio di valutazione Punteggio per livello

Criterio valore di pesatura

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4

data di costruzione o ristrutturazione

x 1,0 30 20 10 0

condizioni di manutenzione x 1,0 70 40 20 0

numero addetti x 1,0 50 30 15 0

ambito di commercializzazione x 1,0 50 30 15 0

numero attività riconosciute x 0,5 100 60 30 0

igiene della produzione x 1,5 100 60 30 0

sistema di autocontrollo x 2,5 100 60 30 0

esito controlli ufficiali (NC rilevate) x 1,5 100 60 30 0

Da quanto sopra risulta che il punteggio attribuibile agli impianti può variare da un massimo di 800 a un minimo di 0 punti. Dopo aver ordinato in ordine decrescente gli stabilimenti in base al punteggio assegnato e averli suddivisi in 4 gruppi di uguali dimensioni (25% degli impianti ogni gruppo) l’assegnazione di ogni impianto al proprio livello di rischio complessivo avviene secondo il seguente schema

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LIVELLO RISCHIO 1 Primo gruppo impianti (con punteggio più alto) LIVELLO RISCHIO 2 Secondo gruppo impianti LIVELLO RISCHIO 3 Terzo gruppo impianti LIVELLO RISCHIO 4 Quarto gruppo impianti (con punteggio più basso) A seguito di tale suddivisione è scaturita la seguente assegnazione dei livelli di rischio per gli impianti delle varie macrocategorie. IMPIANTI REGISTRATI Per la graduazione del rischio degli impianti registrati si è utilizzata la metodologia indicata nel Piano Regionale Prevenzione Veterinaria per questa tipologia di attività. In particolare sono stati utilizzati i criteri di valutazione e il metodo di calcolo specificato nello schema di seguito riportato.

Tabella livelli di rischio Decreto D.G. SAN n° 446 /2009

Categoria Punteggio parziale CostanteK Punteggio

totale

1 Assenza/presenza di animali; Assenza di animali Presenza di animali Numero di

animaliPresenza di diverse specie di animali

2 Tipologia dell’attività produttica;

Recapito/Centro di magazzinaggio del materiale sem inale

Stazione di monta naturale

Stazione di inseminazione

artificiale

Centro di produzione/raccolta di

materiale seminale

0 1 3 5 0 0,20 0,00

3 Caratteristiche strutturali Nuova costruzione Recente ristrutturazione Abbastanza recenti

Datate

4 Caratteristiche tecnologiche

Buone Adeguate Sufficienti Insuffici enti

0 1 3 5 0 0,10 0,00

5

Stato sanitar io generale degli animali (in

particolare nei riguardi dell'apparato genitale e

delle epizoozie contemplate dalla legislazione di

riferimento);

Favorevole Sospetto clinico Sospetto diagnostico Sfavorevole

6Possibilità di un corretto isolamento degli animali

infetti/in ingressoBuone Adeguate Sufficienti Insuffici enti

0 1 3 5 0 0,20 0,00

7Dimensione del “Centro genetico” ed entità della

produzioneAmatoriale Aziendale Industr iale

medio Industriale grande

8 Dimensione del mercato servito Locale Regionale /Provincial e Nazionale Com unitario/ Paesi

terzi0 1 3 5 0 0,15 0,00

9 Procedure gestionali Completo Adeguato Da integrare Inadeguato

10 Grado di applicazione e adeguatezza

Applicato e adeguato Carenze minori Carenze maggiori

Inadeguato, non applicato

0 1 3 5 0 0,15 0,00

D ati storici 11Irregolarità e non

conformità pregresse riscontrate

Non significative o formali

Non significative o formali ripetute

Sostanziali o gravi, isolate e

risolte

Sos tanziali o gravi, ri petute o non risolte

0 1 3 5 0 0,20 0,00

Punteggio

Punteggio

Caratteristiche del "Centro genetico"

Requisiti strutturali

Punteggio

Punteggio

Punteggio

Stato sanitario degli animali

Entità della produzione e/o del servizio erogato

Punteggio

Si stema di gestione (autocontrollo)

Criteri di valutazione Valutazione

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VALUTAZIONE DEI LIVELLI DI RISCHIO IN BASE ALLE LINEE GUIDA SOA REGIONALI 2010

SICUREZZA ALIMENTARE - LATTE E PBL La programmazione 2014 prevede l’effettuazione dei controlli e campionamenti già stabiliti, per il latte crudo destinato alla vendita diretta, in base al Piano Latte 2014 (n. 18 campionamenti al tank e n. 32 al distributore).

Per il 2014, come è stato è stato previsto dal 2013 il ”Programma di verifica dell’efficacia dei processi di trattamento termico del latte destinato alla caseificazione 2013-2015”(Pastorizzazione).

Nell’ASL di Lecco sono presenti solo due stabilimenti riconosciuti che effettuano trattamento di pastorizzazione del latte da utilizzarsi per la produzione di prodotti a base di latte in azienda. Saranno di conseguenza previsti, in accordo con l’IZS competente per territorio dei controlli, da eseguirsi almeno semestralmente, per la verifica microbiologica del latte in entrata e l’efficacia dei trattamenti effettuati (tot. 4 campionamenti)

. Sempre per il 2014 è previsto il “Piano di sorveglianza sulla presenza di aflatossine nel latte”che sarà incentrato soprattutto nelle aziende che producono latte crudo sia per la vendita diretta che per il trattamento termico. Dato che il rischio di contaminazione da aflatossine è più facile che si verifichi nelle aziende che somministrano una certa quota di mangime a base di mais (farina di mais, pannello di mais, ecc.) e questo avviene per lo più nel Distretto di Merate dove gli OSA ne producono in maggiore quantità rispetto agli altri Distretti, questa verifica verrà incentrata soprattutto in quell’area territoriale. Il cronoprogramma e numero dei campioni, circa 50, sarà stabilito in accordo con l’IZS territorialmente competente.

Visto le problematiche emerse nel 2012 nei P.b.L. relativamente al riscontro di Listeria M. si è deciso di aumentare l’attività ispettiva, soprattutto quella relativa ai laboratori P.b.L. registrati, dove si verificheranno, in particolare, le procedure di autocontrollo relative alle operazioni di disinfezione, la valutazione dei campionamenti sui prodotti finiti o semilavorati e l’esecuzione di tamponi su superfici e attrezzature (15).

Criteri e parametri di pesatura

In applicazione di quanto indicato con Circolare 32/SAN/2007, sono state considerate 4 tipologie di criteri suddivise in 8 criteri come di seguito indicato:

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Tipologia di valutazione Criterio di valutazione caratteristiche dell’attività soggetta a controllo 10. data di costruzione o ristrutturazione

11. condizioni di manutenzione tipologia dell’attività svolta 12. numero addetti

13. ambito di commercializzazione 14. numero attività riconosciute 15. salinatura, stagionatura, porzionatura

affidabilità dei sistemi aziendali di gestione dei rischi

16. igiene della produzione 17. sistema di autocontrollo

dati storici 18. esito controlli ufficiali (NC rilevate)

Visto le criticità emerse nel 2012 relativamente alla presenza di aflatossina B1 nel mais ed M1 nel latte nel 2013 si procederà ad effettuare un maggior numero di controlli presso gli allevamenti che lo utilizzano e nei mangimifici che producono alimenti a base di mais.

Descrizione Piano latte e trasformazione prodotti a base di latte

Dettagli dell'attività: Riferimento piano specifico

modalità rendicontazione/reporting: Contenute nel piano

modalità di verifica (indicatori): Attività effettuata/Attività programmata Obiettivi operativi a valenza regionale: Descrizione Piano Alpeggi

Dettagli dell'attività: Riferimento piano specifico

modalità rendicontazione/reporting: Contenute nel piano

modalità di verifica (indicatori): Attività effettuata/Attività programmata Descrizione FARMACOSORVEGLIANZA L’attività di farmacosorveglianza, partendo dalle indicazioni regionali in materia previsti dal piano specifico, verrà svolta presso tutte quelle attività che sono previste obbligatorie dalla normativa nazionale (tutti i soggetti autorizzati alla detenzione dei farmaci compreso le attività di grossista autorizzato o meno alla vendita diretta al dettaglio). Sono stati esclusi dalla verifica ispettiva, anche in base alle risorse disponibili, tutti gli allevamenti in possesso del solo”registro dei trattamenti” vidimato in base alla normativa nonché gli autorizzati a detenere farmaci (veterinari L.P. senza struttura). Saranno sottoposte a vigilanza quelle farmacie che saranno individuate nel corso dell’anno dalla commissione farmaceutica dell’ASL gestita dal Servizio Assistenza Farmaceutica sempre dell’ASL (circa il 25%).

ALIMENTAZIONE ANIMALE ATTIVITA’ PREVISTA NEL 2014

CAT Tipologia impianto N° stabilimenti attivi

N° controlli audit Ispezioni

1 Trasformazione 1 4 0 4 3 Produzione petfood 1 3 1 3 3 Magazzinaggio 2 3 0 3 3 Alimentazione animali

particolari 2 0 0 2

Piano regionale di sorveglianza e di vigilanza sanitaria sull'almentazione degli animali (PRAA)

Dettagli dell'attività: Riferimento piano specifico

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modalità rendicontazione/reporting: Contenute nel piano

modalità di verifica (indicatori): Attività effettuata/Attività programmata Descrizione Piano regionale farmacosorveglianza

Dettagli dell'attività: Riferimento piano specifico

modalità rendicontazione/reporting: Contenute nel piano

modalità di verifica (indicatori): Attività effettuata/Attività programmata

Obiettivi operativi regionali definiti dalle norme a valenza europea: Descrizione Stabilimenti riconosciuti/registrati per sottoprodotti

Dettagli dell'attività: Controllo ufficiale sugli impianti riconosciuti/registrati ai sensi del Reg. CE n.1069/2009

modalità rendicontazione/reporting: Contenute nelle linee guida

modalità di verifica (indicatori): Attività effettuata/Attività programmata

BENESSERE ANIMALE: Anagrafe allevamenti, stalle di sosta, impianti fornitori/utilizzatori di animali da sperimentazione (D.L.vo n. 116/92). Benessere animale durante la macellazione in collaborazione col SIAOA (vedi indicazioni Reg. CE 1099/2009). Benessere animale durante il trasporto in collaborazione col SIAOA per gli arrivi al macello (vedi indicazioni Reg.CE 1/2005). PRBA(vedi indicazioni Piano Regionale). Vigilanza su canili, pensioni, pet-shop. Vigilanza su concentramenti di animali (fiere zootecniche, mostre zootecniche, mostre canine, circhi, ecc.) in collaborazione con la S.A. e il S.I.A.O.A. durante l’attività espletata in servizio di pronta disponibilità La categorizzazione del rischio per quanto riguarda il benessere animale negli allevamenti della Provincia di Lecco non parte dal singolo allevamento bensì, dove possibile, da quanto proposto dal PRPV 2010 - 2014. I principi che vengono proposti sono quelli di individuare un livello di rischio partendo da: 1) Individuazione, invece che delle macrocategorie degli allevamenti cioè quelli di bovini, suini, ovicaprini, conigli, avicoli, equini, concentrazione di animali e detenzione di animali da compagnia a loro volta suddivisi successivamente nelle categorie (47) previste dalle banche dati SIVI e BDR, di una sola macrocategoria. Per individuarla, con il benessere, è stato analogamente preso in considerazione sia l'impiego dei farmaci che l'alimentazione e la produzione di latte crudo sia per la vendita diretta che per i successivi trattamenti termici stimando di poter dare un livello di rischio iniziale eguale a 2 alla macrocategoria in oggetto. Questo perchè tra l'altro non è possibile, dato le risorse (due veterinari), come proposto dal PRPV 2010 - 2014, estrarre dei campioni significativi appartenenti ad ogni categoria che nel totale assommano a circa 4000 allevamenti si è previsto di accomunare di conseguenza nella macrocategoria diverse tipologie di attività il cui controllo ispettivo è previsto anche obbligatorio per legge(detenzione scorte farmaci, produzione di latte crudo per la vendita diretta) e la numerosità di capi allevati, non conformità eventualmente segnalate negli anni precedenti. Alla fine dell'attività ispettiva verrà attribuito, come indicato dal PRPV 2010-2014, una graduazione del rischio che accomuna il benessere, il farmaco e l'alimentazione animale. Si deve aggiungere comunque che il Piano Regionale Benessere Animale (PRAB) nella Provincia di Lecco prevede per il 2014 un'ispezione in: -1 allevamento di suini> 40 capi o < 6 scrofe -7 allevamenti bovini > 50 capi -2 ovini > 50 capi -3 caprini > 50 capi

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-1 specie avicole > 350 capi (che non esistono nella provincia di Lecco per cui si farà l'ispezione in un allevamento di ovaiole uova da consumo e un allevamento di polli da carne (pulcinotti). Per altre strutture indicate come concentrazioni di animali (stalle di sosta, canili e pensioni per animali d'affezione e circhi) vige l'obbligatorietà dell'atto ispettivo. Alla fine di tutti questi atti ispettivi verrà anche in questi casi attribuita una graduazione del rischio secondo le modalità proposte dal PRPV. Verranno comunque escluse dalla categorizzazione del rischio tutti gli allevamenti per autoconsumo e chi detiene equidi di proprietà per usi non a scopo di lucro per le ragioni sopraesposte.

RIPRODUZIONE ANIMALE: Nella programmazione 2014 non verrà quindi apportata alcuna modifica se non dovuta ad eventuale incremento delle strutture abilitate a tale funzione.

Attività di controllo 2014 Numero dei controlli N.C.

Controllo dei Certificati d'Intervento Fecondativo ed Embrionale (CIF e CIE); 24 0

Controllo delle stazioni di monta naturale 1/1 0 Controllo delle Stazioni di inseminazione artificiale 1/1 0

Controllo dei Centri di Produzione e dei Recapiti di sperma;

Recapiti: 2/2 0 Centri prod.sperma:1/1 0

Controllo dei Centri di raccolta e magazzinaggio dello sperma; 1/1 0

Controllo dei Centri di Produzione e Gruppi di Raccolta di Embrioni ed Oociti; 1/1

0

Controllo degli allevamenti suinicoli che praticano inseminazione artificiale in ambito aziendale;

1/1 0

0Controllo degli Operatori che praticano attività di fecondazione artificiale (Veterinari, Operatori pratici);

12 0

OBIETTIVI REGIONALI DI NUOVA FORMULAZIONE- ANNO 2014 AREA : IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE

TITOLO: PIANO DI SORVEGLIANZA SULLA PRESENZA DI E COLI VTEC IN PRODOTTI A BASE DI LATTE : DALLA PRODUZIONE PRIMARIA ALLA TRASFORMAZIONE

OBIETTIVO: :definire la prevalenza di Escherichia coli verocitotossici (VTEC) in formaggi a latte cru-do al termine del processo di trasformazione, sul territorio della Regione Lombardia , fornire ai Dipartimenti di Prevenzione Veterinari , la chiave di lettura dei rapporti di prova rilasciati dai la-boratori in esito ad analisi effettuate in PCR., definire provvedimenti correlati al reale rischio per la sicurezza alimentare ATTIVITA’ DESCRIZIONE

Valutare l’impiego di criteri microbiologici utili a stimare la probabilità di contaminazione dei prodotti a base di latte crudo da parte di batteri enteri-ci patogeni (VTEC) e il conseguente rischio per il consumatore. DETTAGLI DELL’ATTIVITA’ Categorizzazione de-gli eventuali rischi e modalità di applica-zione delle categorie di rischio

Le metodiche di analisi permettono di rilevare negli alimenti di ori-gine animale la presenza di vari geni riferibili alle verocototossine e altri con altre azioni che possono rappresentare un potenziale peri-colo per la sicurezza alimentare. Il risk manager deve essere in gra-do , in base alle informazioni raccolte, adottare provvedimenti ap-propriati soprattutto sui prodotti ready to eat Frequenza (o criteri per stabilire la fre-quenza)

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I campionamenti devono essere effettuati nell’anno 2014 Luogo e momento del controllo

Stabilimenti individuati sulla base delle tipologie produttive e sulla base della realtà territoriale Metodi e tecniche

ll piano prevede il prelievo di campioni di formaggio ottenuti dalla lavora-zione di latte crudo prima dell’immissione in caldaia; in particolare il piano prevede la creazione di sottocategorie di formaggio così rappresentate:

formaggi a latte crudo con stagionatura inferiore a 60 giorni: 50%

formaggi a latte crudo con stagionatura tra 60 e 90 giorni: 30%

formaggi a latte crudo con stagionatura oltre 90 giorni: 10%

Il numero di campioni necessari su base Regionale è pari a 457 di cui:

• 228 campioni di formaggi a latte crudo con stagionatura inferiore a 60 giorni

• 137 campioni di formaggi a latte crudo con stagionatura tra 60 e 90 giorni

• 92 campioni di formaggi a latte crudo con stagionatura oltre 90 giorni.

I DPV: individueranno gli stabilimenti di produzione coinvolti, effettue-ranno sopralluoghi presso gli stabilimenti per gli accertamenti descritti in collaborazione con IZS.e provvederanno all’esecuzione dei campioni previsti, alla raccolta processi e trasferimento dei dati a IZSLER..

Modalità di rendi-contazione e feed-back

L’attività di controllo condotta dai singoli DPV ,i relativi esiti e gli eventuali provvedimenti al rilievo di nc saranno disponibili nel Sistema Informativo Veterinario al fine di potere disporre di dati aggregati a livello territoriale e regionale.. Oltre a quanto previsto nel punto precedente i dati saranno pubblicati in ars-alimentaria . LABORATORIO IZSLER

. IZSLER: sopralluoghi congiunti presso gli stabilimenti, esecuzio-ne analisi microbiologiche e molecolari, analisi ed elaborazione dei dati, pubblicazione dei dati in Ars-alimentaria, elaborazione analisi del rischio.

OEVR: elaborazione statistica dei dati registrati in SIVI.

Università degli Studi di Milano elaborazione analisi del rischio Titolo: Rilascio della certificazione per le aziende produzione latte destinato alla produzione di prodotti a base di latte export paesi terzi.

Obiettivo: Semplificare adempimenti amministrativi , garantendo i requisiti richiesti per il latte de-stinato alla produzione di prodotti a base di latte destinati all’export

ATTIVITA’

Descrizione: Per la certificazione dei prodotti a base di latte destinati all’export vengo-no richieste attestazioni relative agli allevamenti e allo stato sanitario degli animali e tali informazioni non sono disponibili direttamente nello stabili-mento di trasformazione .Con note prot. 2914-p del 11/06/2010 e 4706-p del 28/10/2010 il Ministero ha fornito indicazioni e un modello per certi-ficare i requisiti della materia prima latte da destinare alla successiva tra-sformazione in prodotti a base di latte destinati all’Export. Il documento , che ha una validità di sei mesi, si compone di diversi capitoli relativi a ga-ranzie su malattie infettive contemplate dal regolamento di polizia veteri-naria ,al divieto utilizzo di proteine animali trasformate nell’alimentazione animale, allo stato di salute generale degli animali, al rispetto dei parametri igienico sanitari previsti dal reg 853/04, all'assenza di residui di sostanze farmacologiche , al mancato utilizzo di ormoni, stimolatori della crescita

Dettagli dell’attività Categorizzazione de-gli eventuali rischi e modalità di applica-zione delle categorie di rischio rispetto delle garanzie sanitarie richieste dai paesi terzi sulla produzione del latte alla stalla Frequenza (o criteri per stabilire la fre-quenza) Rispetto alle richieste effettuate dalle aziende di produzione latte

Metodi e tecniche:

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l'azienda di produzione latte deve presentare al Dipartimento Veterinario competente territorialmente una richiesta di registrazione nell'elenco delle aziende produzione latte da destinare alla produ-zione di prodotti a base di latte destinati all'export. A tale dichiarazione deve essere allegata una autodichiarazione del rispetto dei requisiti previsti per i vari Stati. Al ricevimento della domanda il Dipartimento provvedere a registrare il dato (sistema informativo ) e rende disponibile gli elenchi ai primi acquirenti

La verifica delle autodichiarazioni effettuate potrà essere effettuata sia tramite i dati disponibili nei sistemi informativi che con specifici piani di controllo in azienda. Questi piani potranno , a giudizio dei Dipartimenti competenti, essere fatti su tutte le aziende o su un campione considerato rappresentativo secondo il principio dell'ana-lisi del rischio. Nel piano di controllo "aziende export" verrà rappre-sentato l'arco temporale di supervisione in modo da garantire che tutte vengano visitate.

le aziende riscontrate carenti di uno o più requisiti dovranno essere escluse dal circuito export con un documento formale da notificare sia all'azienda che al primo acquirente sino alla risoluzione delle problematiche evidenziate

Il latte proveniente da altre regioni dovrà essere certificato con le procedure previste dal ministero e quindi dovranno essere presen-tati ogni 180 giorni i modelli previsti pena l'esclusione dal circuito

L'inserimento delle aziende nella lista cosiddetta per l'export non avrà scadenze temporali se non in esito a specifica richiesta e/o ve-rifica dell'assenza dei requisiti in esito ai controlli effettuati.

Modalità di rendi-contazione e feed-back: Attraverso i sistemi informativi veterinari

Piano di verifica del benessere negli allevamenti di suini della regione Lombardia Obiettivo: Verifica del rispetto dei requisiti del benessere negli allevamenti suini affiancando indi-catori rilevati sugli animali a quelli strutturali sino ad oggi utilizzati.

ATTIVITA’ Descrizione Controllo su un campione di allevamenti suini dei requisiti previsti dal Dlgs 122/2011 DETTAGLI DELL’ATTIVITA’ Categorizzazione de-gli eventuali rischi e modalità di applica-zione delle categorie di rischio

Individuazione degli aspetti strutturali che maggiormente possono avere influenze sul benessere degli animali. Luogo e momento del controllo

Allevamenti di suini della Regione Lombardia Metodi e tecniche

Gruppo di coordinamento a livello Regionale ( un rappresentante per Dipartimento + CNBA)

Formalizzazione del gruppo di coordinamento

Individuazione di un campione di allevamenti da sottoporre a con-trollo

Definizione di indicatori di benessere e modalità di attuazione delle verifiche

Formazione del personale addetto ai controlli , evento formativo in collaborazione con CNBA entro il 28 febbraio 2014

Inizio attività di controllo a partire dalla prima sel mese di febbraio 2014

Definizione incontri periodici con cadenza bimestrale per valutare andamento dei controlli e l'adozione dei provvedimenti successivi sia a livello di Dipartimento che di Regione

Definizione di una strategia di audit per verificare l'appropriatezza degli interventi

Incontri periodici a livello regionale e locale con le Associazioni degli Allevatori per discutere le problematiche rilevate

Modalità di rendi-contazione e feed-back: Registrazione dei dati nel Sistema Informativi Veterinari e in moduli specifi-ci proposti da CNBA

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PIANO DI FORMAZIONE 2014

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Nel progetto di Promozione della salute è stato sviluppato il seguente percorso: