2011. L'incubatore di idee. Dal desiderio all’impresa: percorsi di imprenditorialità giovanile.

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L’incubatore di idee Dal desiderio all’impresa: percorsi di imprenditorialità giovanile Giovanni Campagnoli, Manuel Cerutti Riflessioni e rielaborazioni • Vedogiovane • 2 dicembre 2011 Giovanni Campagnoli • Email: [email protected] • Vedogiovane INCUBATORE DI IDEE Assessorato alle Politiche Giovanili Progressive Lab PT -1 -2 TRASWARE Recupero PC e software free by Samsara Shop della creatività Mensa sociale Spazio creativo, Circolo ARCI, Music club, Food, Incontri SPAZIO co-working Sala prove Mobili in cartone e legno rigenerato Cartelle esterno70x100 30-11-2011 11:36 Pagina 1

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"L'incubatore di idee": racconto di un percorso di accompagnamento all'avvio di nuove organizzazioni giovanili, partendo dal "desiderio", anche attraverso l'esperienza di spazio creativo (MeltinPOP) in cui si fondono aggregazione e co-working, creatività e start up di impresa, hub e spazi culturali (www.meltinpop.it)

Transcript of 2011. L'incubatore di idee. Dal desiderio all’impresa: percorsi di imprenditorialità giovanile.

  • Dal desiderio allimpresa: percorsi di imprenditorialit giovanile

    Giovanni Campagnoli, Manuel CeruttiRiflessioni e rielaborazioni Vedogiovane 2 dicembre 2011

    Giovanni Campagnoli Email: [email protected] Vedogiovane

    INCU

    BATO

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    IDEE Assessorato alle Politiche Giovanili

    Progressive Lab

    PT

    -1

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    TRASWARERecupero PC e software free

    by Samsara

    Shop della creativit Mensa socialeSpazio creativo, Circolo ARCI, Music club, Food, Incontri

    SPAZIOco-working

    Sala prove

    Mobili in cartone e legno rigenerato

    Cartelle esterno70x100 30-11-2011 11:36 Pagina 1

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  • Indice

    Giovani OrganizzazioniCome migliorare loccupabilit giovanile

    DAL DESIDERIO ALLIMPRESA

    Premessa ! ! ! ! ! ! ! ! !

    1. Spazi giovanili! ! ! ! ! ! ! !

    2. Youth work e competenze chiave

    3. Imparare il lavoro dai giovani

    4. Nuove domande giovanili

    5. Lo start up di microrganizzazioni giovanili

    6. Lincubatore di idee di Vedogiovane: uno spazio per le microimprese creative.

    7. La weconomy (Leconomia del noi)

    8. Utilit sociale della creativit giovanile

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  • Giovani OrganizzazioniCome migliorare loccupabilit giovanile

    DAL DESIDERIO ALLIMPRESA

    Small Business Act, we-economy, micro imprese, hub, co-working, creativit, innovazione, imprese culturali, sociali, sportive, occupabilit, competenze: nuovi linguaggi e nuovi codici

    Premessa

    Il nostro Paese si trova per la prima volta di fronte ad una situazione nuova che riguarda i

    giovani: la disoccupazione ha raggiunto la soglia del 30% ed un giovane su 4 n studia, n

    lavora... Chi localmente ha responsabilit su questi temi, ma anche famiglie, i giovani stessi, la

    formazione e le istituzioni educative, come si occupano di tutto ci? Che strategie si mettono

    in campo per creare occupazione? E perch il lavoro non va solo cercato, ma anche creato?

    Nellambito del progetto Verso una rete di spazi aggregativi e luoghi educativi (finanziato

    da Fondazione Cariplo 2009/2012) e sostenuto anche dalla Provincia di Novara, il tema

    delloccupabilit giovanile entrato in modo determinante, portato soprattutto dagli stessi

    ragazzi. Vedogiovane, insieme a tanti altri attori della rete locale, ha sperimentato percorsi,

    strumenti, azioni che andassero nella direzione di migliorare loccupabilit giovanile. Ecco

    allora lincubatore di idee, il micro finanziamento allo start up di organizzazioni giovanili, il

    co-working, lhub, lo Stret (ART) Lab itinerate presso i centri giovanili, il temporary shop.

    Insieme a queste sperimentazioni, Vedogiovane si concentrata sulla loro valutazione, al fine

    di arrivare ad una modellizzazione delle esperienze, da trasformare in know how, sia per

    migliorare le riprogettazioni che per individuare le condizioni della loro trasferibilit/

    replicabilit.Giovanni Campagnoli Email: [email protected] Vedogiovane

  • 1. Spazi giovanili

    Da sempre, molto del lavoro che Vedogiovane svolge con adolescenti, avviene in spazi

    giovanili. Siano Informagiovani, Oratori, club, sale prova, centri educativi, skate park, no

    profit bar, scuole aperte, stand, hub, incubatori, music club, factory, centri di

    aggregazione, temporary place, il luogo una dimensione che costantemente connota il

    lavoro di Vedogiovane.

    Si tratta di spazi con alcune caratteristiche particolari (pi o meno accentuate a seconda della

    formula) che comunque rendono questi luoghi riconoscibili ed interessanti per i giovani

    stessi. Oltre che stimolanti, social (cio in rete e intergenerazionali), in grado di offrire

    opportunit, percorsi, con al loro interno disponibilit di attrezzature e strumentazioni (es.

    wi-fi), stimolare interessi e curiosit, favorire incontri. Ma soprattutto sviluppare desideri e

    permettere lapprendimento di competenze. Tutto ci, non casualmente, ma

    intenzionalmente, pur in un ambiente non formale, comunque educativo, alla presenza di

    un operatore, che l e lavora per e con i ragazzi e le ragazze. Tutto questo viene definito

    dallUnione Europea1 youth work o animazione giovanile.

    Giovanni Campagnoli Email: [email protected] Vedogiovane!

    1 art. 149, par. 2, del Trattato di Maastricht, 7 febbraio 1992

  • 2. Youth work e competenze chiave

    Si tratta di una forma di educazione extrascolastica (quindi al di fuori del sistema formale di

    istruzione e delle attivit curricolari tradizionali) organizzata da professionisti e/o volontari

    nellambito di organizzazioni della giovent, municipi, centri giovani, chiese, ecc. e che

    contribuisce allo sviluppo dei giovani. Queste attivit non vanno intese in opposizione con

    altri programmi istituzionali rivolti alle nuove generazioni (ad esempio in ambito di

    istruzione, occupazione, integrazione sociale): la Commissione Europea, vista la complessit

    e larticolazione dei temi, propone infatti lutilizzo di un approccio trans-settoriale per

    affrontare tutte le questioni concernenti i giovani. Secondo questa logica, possibile pensare

    ad una sinergia tra percorsi istituzionali ed azioni di educazione non formale2.

    La valorizzazione dello youth work e dell'educazione non formale non si basa su motivi

    ideologici, ma su un approccio pragmatico che ne constata

    l'efficacia nel contribuire ad un incremento delle 8 key

    competences (v. schema pag. successiva). La considerazione di

    partenza infatti questa: circa il 70% dellapprendimento nella vita

    di un individuo avviene in contesti informali e non formali (famiglia,

    tempo libero, gruppi informali, organizzazioni giovanili),

    soprattutto per quel che riguarda una serie di competenze sempre

    pi spendibili anche sul mercato del lavoro: prendere decisioni,

    affrontare problemi, gestire i conflitti, collaborare con gli altri,

    assumersi responsabilit. Proprio per questo, la UE mira, ad

    integrazione delleducazione formale, a sviluppare l'educazione

    non formale per i giovani, in modo che contribuisca alla loro

    formazione permanente. Il conseguente innalzamento delle

    competenze ritenuto infatti condizione essenziale tanto per un rilancio a breve termine

    delleconomia, quanto per uno sviluppo pi a lungo termine e per laumento della

    produttivit, della competitivit, delloccupazione, nonch per la garanzia di pari opportunit

    e per la coesione sociale3. Lo youth work gioca oggi un nuovo ruolo e ne sia riconosciuto

    lapporto economico, sociale e professionalizzante, che reso evidente il contributo che pu

    fornire allo sviluppo della societ4.

    Giovanni Campagnoli Email: [email protected] Vedogiovane

    2 Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni. Una strategia dellUnione europea per investire nei giovani e conferire loro maggiori responsabilit. Un metodo aperto di coordinamento rinnovato per affrontare le sfide e le prospettive della giovent, Bruxelles, 27 aprile 2009.

    3 Commissione Europea: Nuove competenze per nuovi lavori - Prevedere le esigenze del mercato del lavoro e le competenze professionali e rispondervi, Bruxelles, 16 dicembre 2008.

    4 Risoluzione n15131/09 del Consiglio dei Ministri dellUnione europea (Sessione Gio- vent), Un quadro rinnovato di cooperazione europea in materia di giovent per il periodo 2010-2018, Bruxelles, 17 nov. 09

    Vedogiovane animazione giovanile

    Interventi, progetti,servizi educativi,sociali e culturali

    -Pannelli stand 2 200x250 20-06-2011 12:32 Pagina 1

  • Lo youth work

    svolto nei centri e

    negli spazi giovanili,

    pu contribuire in

    m o d o a n c o r p i

    potente che altrove,

    ad un incremento di

    quelle competenze

    chiave, evidenziate

    ai vertici di questo

    ottagono, che pu

    e s s e r e a n c h e u n

    m o d e l l o d i

    valutazione del la

    f u n z i o n e d i

    apprendimento che uno spazio giovanile svolge.

    3. Imparare il lavoro dai giovani

    Come si diceva allinizio, stare con i giovani oggi significa anche ed inevitabilmente

    intercettare la questione lavorativa, o meglio proprio il lavoro, le professioni, che

    vorticosamente cambiano e crescono rapidamente5. Si pensi infatti a quanti lavori di oggi (dei

    pi giovani) non esistevano prima, quante volte capita che trovare un lavoro non significhi

    scegliere fra il medico e il geometra, ma fare il tecnico del suono ogni tanto, qualche

    ripetizione di matematica e magari un laboratorio coi bambini... Oppure dare una mano ad

    organizzare concerti, festival, occupandosi di tutto quel che serve... Che lavoro questo,

    come lo spiego ai miei genitori, cosa ci scrivo sulla carta didentit? Non importa,

    limportante che si impari dai ragazzi e dalla contemporaneit che i mestieri a volte si

    inventano, che non tutto gi scritto, che quanto stato pensato e codificato non esaurisce le

    possibilit. E se fosse meglio non nascere e morire nello stesso mestiere? E se fosse meglio

    non dire di s cosa si fa di lavoro ma che musica si ascolta? Ribaltiamo tutto: se tutto cambia e

    lascia poche certezze6, perch non assecondare e riscoprire gli interessi gli interessi? Che

    vuol dire lavorare sul desiderio, desaturarlo dal consumo e dal marketing che ti dice quel che

    vuoi prima che tu possa anche solo pensarlo, creare un po di vuoto, consentire di scoprire ci

    Giovanni Campagnoli Email: [email protected] Vedogiovane!

    5 Si pensi ad esempio che sono 6.761 i mestieri riconosciuti in Italia ... [Istat]

    6 Di doman non c' certezza, Lorenzo de' Medici, Canti Carnacialeschi, Canzona di Bacco (Firenze, 1490)

  • che piace fare, e verificare dopo a quale professione corrisponde, o a quale combinazione di

    mestieri. C guida migliore della propria vocazione?7

    I percorsi di orientamento dovrebbero quindi puntare sullautoriconoscimento delle capacit,

    attitudini, interessi personali (quindi sulla dimensione del talento), come criteri guida nella

    scelta rispetto al futuro formativo o professionale dei giovani8. Allora per i ragazzi prendere

    parte ad esperienze (scambi allestero, volontariato, organizzazione di eventi, sport, stages,

    comunicazione, web, ecc) ha un valore orientativo molto forte, oltre che di apprendimento di

    competenze, parola questa divenuta magica, ma che deve essere funzionale al

    raggiungimento della propria vocazione e, non il contrario... Perch vero che non riesci a far

    nulla se non sai far nulla, ma anche vero che importante sapere cosa piace e si vuole fare...

    Se prima si parlato di spazi giovanili, si pensi qui ai luoghi di lavoro e di quanto, per lo pi,

    non assomigliano ai giovani. Strutture gerarchiche, rendite di posizione, autonomia

    individuale, ingegnerizzazione dei processi, tensione costante alla vendita, ancora molta

    carta, ricerca spasmodica dellitaliano, un po di panico tecnologico... E se invece mutuassimo

    di pi dallo stile di collaborazione giovanile? Vedremmo infinitamente pi lavoro di gruppo,

    tavolate non scrivanie singole, diverse nazionalit e comunicazione plurilingue, musica

    diffusa ma anche molta disponibilit, tendenza alla collaborazione non alla competizione,

    assoluta naturalezza nel mondo digitale... E se fosse meglio, e se avessimo solo da imparare?9

    Tutto ci, va ricordato, in un contesto dove si fa complessivamente fatica ad entrare nel

    mercato del lavoro con un contratto minimamente tutelante (sono 45 le formule contrattuali

    con cui un giovane pu essere assunto...). Oggi la sottoccupazione, il precariato, gli stages, il

    praticantato sono la quotidianit per molti giovani... Invece il lavoro pu essere per i giovani

    ancora il luogo di valorizzazione ed espressione di s, occasione creativa, di gratificazione e

    realizzazione personale e non solo strumento funzionale a garantire maggiori possibilit di

    consumo? A quali condizioni il lavoro non pi costrizione, ma possibilit di realizzazione,

    anche creativa? Probabilmente unendo la scoperta delle proprie vocazioni, a quelle del

    Giovanni Campagnoli Email: [email protected] Vedogiovane

    7 S. Laffi: Imparare il lavoro dai giovani, Convegno Le politiche della fiducia I piani locali giovani e lo sviluppo del Paese, Iter, Cremona, 3 aprile 2009.

    8 In Italia lorientamento fatica, sia come pratica che come strumento: un esempio la cronica mancanza di dati (a differenza degli altri Paesi), in grado di collegare formazione al lavoro. Cos si dice ai giovani di studiare, ma non ci sono lavoro coerenti... E la domanda di lavoro per i laureati in Italia - nel privato - bassa (12%).Si paga la mancanza di un ordinamento formativo postdiploma, di tipo professionalizzante, sull'esempio delle esperienze dei Paesi pi avanzati (Francia, Germania, Svizzera), dovuto al mancato monitoraggio e censimento dei fabbisogni formativi e professionali. Se in questo settore si naviga a vista, ne va di mezzo l'efficacia e trionfano sprechi e delusioni. Se per orientamento si intendono chiacchierate dellacqua calda, magari in un cinema o in un'aula magna stipate di giovani annoiati, si producono solo labirinti. Anche qui basterebbe guardare a ci che succede vicino a noi per capire quanto siamo diversi e lontani da una seria politica di orientamento, che accompagni i giovani e le famiglie, che trovi i linguaggi per orientare le scelte. [W. Passerini, La Stampa, 4 dic. 2011].

    9 S. Laffi: Imparare il lavoro dai giovani, Convegno Le politiche della fiducia I piani locali giovani e lo sviluppo del Paese, Iter, Cremona, 3 aprile 2009.

  • talento, rafforzando questo percorso con lapprendimento di nuove competenze (tra cui

    imprenditorialit, creativit, comunicazione, digitale), viaggiando e conoscendo nuove

    realt10. Ma poi la domanda torna e cio: dove c lavoro? Quali sono allora i settori su cui

    puntare? Secondo Chris Anderson (fondatore della rivista Wired) oggi si possono trovare lavori in quelle economie di nicchia, che hanno un alto valore inespresso, locale, sociale,

    culturale, che non richiedono grossi investimenti di capitale, sono labour intensive, Sono

    ambiti scartati dalle grandi imprese perch a loro non convenienti.

    Anderson nel suo testo La coda lunga descrive con un grafico la situazione: sulle ordinate

    ci sono il numero di persone e sulle ascisse quello delle imprese, i nuovi lavori si possono

    trovare sulla coda lunga e non sul corpo. Infatti avviene che i grandi diventano sempre pi

    grandi e si concentrano. Lasciano per spazi di nicchia in cui inserirsi con originalit e

    creativit. Soprattutto in tempi di crisi, dove le spinte a ricollocarsi, ad essere imprenditivi, a

    spostarsi dal lavoro dipendente a quello intraprendente possono essere pi forti (si pensi ad

    esempio a quante imprese sono nate alla fine della bolla di internet).

    4. Nuove domande giovanili

    Mai come in questa fase, diventa necessario (ma anche possibile...) lavorare costruendo nuove

    rappresentazioni dei giovani, finalmente non pi e non solo centrate su connotazioni negative

    (al meglio disoccupato, se no precario, ma anche bamboccione, manifestante), spesso anche

    da temere (violento, tossico, criminale, no global, alcolizzato, ...). Nonostante i media

    continuino a dare una sotto rappresentazione qualitativa dei giovani (v. Grande Fratello,

    Talent scout, veline, ecc.), evidente che oggi emerge una schiera di nuovi Millennians. Sono

    Giovanni Campagnoli Email: [email protected] Vedogiovane!

    10 Fatti non foste per viver come bruti, ma per seguire virtude e canoscenza, Dante, Inferno (1305).

  • la generazione che ha compiuto i 18 anni dal Duemila in poi, quelli che in USA hanno

    contribuito in modo determinante alla vittoria di Obama (inteso qui pi come icona del

    cambiamento che rappresentante dei Democratici...) e da noi a quella di De Magistris (il

    superamento del partito), Pisapia (la componente di musica giovanile e aggregazione) e,

    soprattutto, dei referendum di giugno 2011 (che esprimevano una voglia di futuro). Sono

    quindi giovani interessati al futuro e per questo gi attivi nel presente, mediamente preparati,

    che hanno viaggiato, conoscono una lingua straniera e la tecnologia, sanno collaborare,

    comunicare e fare rete e sono pronti ad incanalare la loro precariet giovanile su un binario

    diverso da quello della disperazione o dei tentativi poco probabili di giocare alla ruota della

    fortunao credere ciecamente a promesse o minacce di futuro11. Cos, dopo tanto discutere di

    questi temi, lafasia sul domani diventata imbarazzo sul presente e ora abbiamo capito

    quanta retorica ci sia dietro i discorsi sul futuro e sui progetti. I nuovi 15-20enni lhanno gi

    intuito e chiedono il conto ora, animati da un nuovo pragmatismo ed sul presente che

    intendono veder quadrare il cerchio. Se nasci oggi in Italia da genitori operai hai il 50% di

    probabilit di diventarlo anche tu e il 20% di fare limprenditore o il lavoratore autonomo.

    Viceversa se sei figlio di imprenditore. Analoghe considerazioni si possono fare sul titolo di

    studio e sul livello di reddito, perch oggi in Italia assai pi che nella media europea tu erediti

    la disuguaglianza sociale dei tuoi genitori12. E se sei donna ancora pi difficile. Dal

    percepire questo senso di disuguagliaza pu nascere un fermento di cambiamento (inteso

    come uno sviluppo della societ nuovo, pi etico ed equo), non dalla disperazione (che non

    generativa13).

    Giovanni Campagnoli Email: [email protected] Vedogiovane

    11 P. Cottino, M. Lanza: Jobox. Connection. La creativit giovanile per il territorio. Una nuova sfida per limpresa sociale, La Cordata, Milano 2010 .

    12 Come a dire che la scuola, se voleva ridurre le differenze di origine, ha sostanzialmente fallito.

    13 S. Laffi Desiderio e cambiamento. un nuovo paradigma nel lavoro con i giovani", CNCA, Spello 28 ottobre 2011.

  • Questi nuovi giovani sono quelli che se anche vivono in famiglia, studiano, fanno qualche

    lavoretto, sport e volontariato14. Poi, di questi, uno su quattro, pronto ad avviare una attivit,

    che sia lavoro autonomo, libera professione o impresa. E' una propensione importante, cos

    come lo diventa la responsabilit di aiutare ed accompagnare queste persone. In Italia vi sono

    720.000 imprese under 35 nate negli ultimi anni (12% del totale) e 1,5 milioni di imprese di

    donne15. Sono quegli imprenditori nonostante..." in cui si sono formati degli anticorpi

    potenti. Che devono diventare dei "corpi", cio dei fatti. E qui si inserisce, con un nuovo

    ruolo, lo youth work, che supera il paradigma del lavorare per integrare i pi giovani,

    renderli agiati, formati, partecipi16, inclusi, in una realt che tra laltro oggi non piace pi e

    dove tutto crolla...

    Allora lo youth work pu cambiare prospettiva: lavorare per trovare risposte alle nuove

    domande di questi giovani che cambiano, riconoscendo non una disparit come

    condizione di lavoro, quanto una diversit competente, data dal patrimonio delle

    conoscenze, esperienze, know how, intuizioni, attitudini, saperi, cio quelle potenzialit che

    per divenire generative richiedono risposte adeguate. Moderne. E un lavoro innovativo

    questo, ancora poco tentato, che vede come ospite (e non destinatario...) la start-up:

    giovanile, creativa. Affascinante. Unospite donore: che porta con s la freschezza che solo i

    giovani hanno e uno sguardo ancora sincero e voglioso di andare oltre. Tutto ci pu portare

    solo ricchezza, energia e innovazione: per loro, con loro, inventando poi una saggia

    governance di questi processi e degli esiti, per prendersene cura, proteggerli e rafforzarli. E

    renderli economici. Richiamando, su questa occasione, anche le istituzioni ad investire non

    solo risorse economiche (non ne servono tante) ma soprattutto spazi di agibilit e costruzione

    di nuovi linguaggi e modelli organizzativi delle politiche pubbliche. Con i giovani si potrebbe

    anche fare...

    Partendo con lofferta di spazi vuoti da riempire di talenti e creativit, insieme ad un

    dispositivo per lavvio ed il sostegno di nuovi processi. Investendo nel cambiamento, che

    significa accogliere, ospitare, stare con, garantendo la possibilit di comunicare e stare con

    altri, quindi di mettere insieme saperi, storie, competenze, mezzi di produzione, fatiche e

    successi e di tentare strade articolate di penetrazione nel mercato. Producendo cos

    innovazione. Governare questi processi non una cosa semplice, occorre molta forza e

    Giovanni Campagnoli Email: [email protected] Vedogiovane!

    14 F. Bucarelli, in Festival della progettualit giovanile, Iter, Prov di Torino, 24.11. 2011

    15 affianco a 4,5 milioni di precari, per i quali non ci sono diritti minimi (malattia, maternit, ecc.) che non hanno n un nuovo welfare, n forze contrattuali (vi sono 45 forme diverse di assunzione, le banche faticano a concedere prestiti, a differenza dei lavoratori dipendenti non previsto il giorno al mese del loro pagamento e rischiano sempre di essere gli ultimi ad essere pagati...)

    16 Un esempio: c qualche Consiglio comunale dei piccoli che ha potere decisionale? Ci sono istituzioni realmente trasformate da questi processi? [S. Laffi]

  • volont, oltre a conoscenze specifiche di settore. E anche risorse economiche adeguate. Ma

    soprattutto vision e grande intelligenza17.

    5. Lo start up di microrganizzazioni giovanili

    Il programma d'azione sull'avvio di nuove organizzazioni giovanili che Vedogiovane cura

    nell'ambito del progetto Cariplo (le cui caratteristiche sono definite qui sotto) promuove un

    percorso ed uno strumento di progettazione (il business pan in forma semplificata) per

    giovani interessati ad usufruire di questa opportunit.

    Lo Start Up di microrganizzazioni giovanili unazione del progetto Emblematico Cariplo (capofila Vedogiovane) per favorire la partecipazione attiva dei giovani allo sviluppo del territorio attraverso il finanziamento di progetti ideati e realizzati dai giovani stessi. Lobiettivo duplice:" verso i giovani: dare responsabilit, occasioni di apprendimento e di attivazione diretta" verso la comunit locale: contribuire a dare un iniezione di energia e innovazione al sistema sociale ed economico del territorio, creando 25 microrganizazioni giovanili, in grado di generare lavoro, scommettendo sul protagonismo giovanile.Questa azione finanzia organizazioni giovanili che intendono realizzare: A. idee per la tutela e la valorizzazione del territorio (es: sviluppo sostenibile, turismo, sviluppo urbano e rurale, tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale ed artistico, creativit e design, etc.);B. idee per lo sviluppo delleconomia della conoscenza e dellinnovazione (es. innovazioni di prodotto e di processo, media e comunicazione, nuove tecnologie etc.);C. idee per linclusione sociale e la cittadinanza attiva (es: attivit culturali, musicali, aggregative, sociali, sportive, accesso al lavoro, impegno civile, legalit etc.).Il contributo massimo ammissibile per ciascuna proposta progettuale di 10.000 Euro, met a fondo perduto, met in forma di prestito a tasso zero.Possono presentare progetti giovani cittadini, italiani e stranieri, di et compresa tra i 18 e 35anni. I progetti devono essere presentati in forma di business plan da associazioni, cooperative, imprese di nuova costituzione. Le attivit dovranno avere sede nel territorio novarese compreso tra il borgomanerese, il cusio e laronese.

    Il percorso prende il via con una richiesta di incontro tra chi portatore di una "idea

    imprenditoriale" (ed venuto a conoscenza del programma) ed i referenti di Vedogiovane su

    questa azione. La campagna informativa di questa azione (con logo e immagine coordinata)

    multicanale ed presente sulla home page del sito di Vedogiovane dall'inizio del programma,

    oltre che sulle pagine correlate dei social networkk. Vi poi una card che si diffonde

    localmente (e costantemente) nelle reti territoriali pi o meno istituzionali (scuole ed

    associazioni di categoria in primis, convegni, incontri, ecc.), infine gli articoli le interviste sui

    media locali ed il tradizionale "passaparola" tra gli stessi ragazzi.

    Dalla "chiamata" in Vedogiovane (nella promozione viene sempre indicato infatti il tel. della

    segreteria) al primo incontro, i tempi sono rapidissimi, da uno a tre giorni al massimo.

    L'ipotesi infatti di puntare molto sulla tempestivit, per dimostrare attenzione ed interesse

    Giovanni Campagnoli Email: [email protected] Vedogiovane

    17 A. Pellegatta, in P. Cottino, M. Lanza: Jobox. Connection. La creativit giovanile per il territorio. Una nuova sfida per limpresa sociale, La Cordata, Milano 2010

  • da subito verso una nuova idea giovanile e poi anche per segnalare che i "tempi dell'impresa"

    sono veloci e questa azione ne in linea.

    Nell'incontro vi una fase di ascolto dell'idea imprenditoriale e poi una presentazione dello

    strumento con cui descriverla per ottenere l'eventuale contributo (il business pan in forma

    semplificata) ed un primo confronto sulle ipotesi di bilancio. L'incontro non valutativo

    rispetto all'idea: l'obiettivo invece cominciare a definirne le condizioni di sostenibilit.

    Infatti il rischio che i giovani portatori dell'idea, siano troppo "innamorati" del loro

    "prodotto", perdendo di vista l'economicit, soffermandosi molto su dimensioni accessorie e

    non gi invece sul bilancio gestionale o almeno sulla capacit dell'idea di generare reddito

    sufficiente ad occupare una persona, cos come invece richiesto dall'azione.

    La fase due comincia con un "homework" che i potenziali neoimprenditori devono elaborare

    (il business plan appunto, con allegato un budget triennale). Per alcuni non si va oltre questa

    fase, nel senso che vi una autovalutazione del progetto che pur essendo interessante e

    positivo, non sostenibile economicamente. Oppure l'idea viene abbandonata ancora prima,

    quando nel colloquio si chiarisce che non vengano finanziati progetti di volontariato (45% dei

    casi), n di singole persone ma di team (55%), n le risorse possono essere utilizzate per il

    sostegno al reddito dell'imprenditore (10%).

    Solo un 40% delle persone che ha fatto il primo colloquio si avventura nell'elaborazione del

    business plan. Rispetto al programma "start up" questa fase prevede un accompagnamento

    (e non una sostituzione), anche nella stima dei valori di bilancio. L'accompagnamento

    individuale per ogni singola start up e generalmente si "arriva in fondo". I tempi per

    dipendono dalle competenze specifiche che i potenziali neo imprenditori gi hanno, dalla loro

    disponibilit di tempo, dal bisogno di risorse, dai tempi di inizio del progetto

    La "dispersione" in questa fase molto bassa: gli incontri in presenza e on line, procedono

    per versioni sempre pi affinate delle bozze, fino ad arrivare a quella finale, per poi elaborare

    la richiesta relativa alle risorse, valutando se sono sufficienti i 5.000 euro a fondo perduto o

    necessitano anche i 5.000 euro di prestito a tasso zero.

    Giovanni Campagnoli Email: [email protected] Vedogiovane!

  • Una volta definite il business pan e perfezionato il piano economico, le somme richieste

    vengono accreditate in anticipo rispetto alle spese da sostenere, sul conto corrente delle neo

    nate start up. Inoltre un accordo con un istituto di credito, permette loro di ottenere anticipi

    su eventuali altri contributi ottenuti da enti e/o Fondazioni, oltre che uno scoperto di cassa

    che in alcuni momenti pu essere molto utile per i fabbisogni finanziari delle neonate

    organizzazioni.

    Questo sicuramente un altro punto di forza (oltre a tempestivit e disponibilit) di questa

    azione (che ha permesso gi 15 start up), oltre a quello di sostenere l'avvio non solo di

    imprese, ma di "organizzazioni giovanili". Con questo termine qui si intendono aggregazioni

    di almeno due persone, che hanno soggettivit giuridica ed hanno le caratteristiche per

    permettere l'occupabilit, a prescindere che siano societ profit (di persone o capitali) o

    associazioni che svolgono attivit commerciale (quindi con partita via). E' una flessibilit

    molto interessante di questa azione di start up, perch sblocca alcuni meccanismi tradizionali

    e permette una partenza a queste nuove idee in modo sperimentale, informale, ma serio e

    ponderato, che procede per passi graduali. Con un accompagnamento piuttosto che una

    selezione, in quanto questa azione "attira" un target di giovani che hanno una motivazione

    forte all'impegno ad intraprendere per costruirsi un lavoro (evitando di procedere per stage,

    lavori saltuari, contratti a tempo). E questa spinta si regge su un desiderio di futuro che i

    giovani neo imprenditori vogliono contribuire a costruire. L'azione di start up quindi, non va

    ad "istituzionalizzare" le idee di giovani che hanno voglia di impegnarsi nell'intraprendere,

    ma appunto accompagna l'avvio di questi nuovi lavori, sostenendo questi percorsi, che

    richiedono sempre pi idee, creativit, know how (conoscenza, v. figura sotto) e sempre meno

    capitale. Ultimo punto di forza di questa azione la "leggerezza" e l'essere "low cost", in

    termini assoluti e, soprattutto, se comparata con altri programmi di start up di impresa, risulta

    essere anche molto efficace.

    Giovanni Campagnoli Email: [email protected] Vedogiovane

  • Le criticit maggiori di questo programma sono invece quelle di agire su un territorio

    limitato, dove potrebbe esserci il rischio di "asfissia" rispetto allo start up su "settori

    leggeri" (quali green economy, recupero, botteghe creative, musica, commercio equo,

    sociale, educavo, sport e cultura). Inoltre il microcredito (essendo di importi limitati) come

    strumento fatica ad attirare nuove imprese su un territorio (nel senso che i finanziamenti

    dovrebbero essere pi alti per motivare ad uno spostamento residenziale), le resistenze

    culturali ed i pregiudizi ancora forti nei confronti delle nuove imprese (ed idee) giovanili

    Oltre che alcune difficolt caratteristiche dello start up: accesso al credito, ostacoli

    burocratici infiniti, individuazione chiara di strategie di incremento di fatturato, gestione di

    una organizzazione flessibile, dinamica ed armonica al tempo stesso.

    6. Lincubatore di idee di Vedogiovane: uno spazio per le microimprese creative.

    Questi percorsi di start up possono, a seconda delle esigenze, anche richiedere casa: ecco

    allora l'idea dello spazio per un "incubatore di idee", una "serra" che accudisce i primi semi

    e si occupa della cura necessaria alla loro crescita, fino a divenire germogli e poi, con altre

    attenzioni, piantine e poi veri e proprie piante pronto ad uscire dalla serra in altri vasi

    Questi spazi, che possono essere attivati in diversi luoghi (tra cui centri giovanili) sono azioni

    poco costose e con alto valore aggiunto. Vanno pensati come luoghi che generano incontro

    tra imprese che l hanno sede (ad un costo politico) e tra queste ed il territorio e come spazi

    che necessitano di un marketing unitario ed integrato, in grado gi di comunicare la "filosofia

    di fondo" facendola vedere gi fin dalle trame del nome, dei colori, degli arredi,

    dell'atmosfera dello spazio. Come gi detto, c' una figura professionale che si occupa di

    mettere a regime, mantenere ed innovare tutto questo, il cui lavoro consiste nell'aggregare e

    sviluppare uno spazio abitato da diverse persone che svolgono lavori diversi, ma tutti con un

    contenuto di innovazione e creativit (e non detto che siano "professioni creative" per

    definizione), comunque gente appassionata, guidata da un piacere/desiderio di fare un

    lavoro sfidante, per il quale si fatto (e si fa ancora) fatica, ci si impegnati e si sudato e si

    disposti a sudare ancora tanto... Una generazione "mille euro", guadagnati per con

    passione e fatica, con alte motivazioni, ma senza "contare le ore di lavoro", lavorando in

    gruppo, ma spesso anche di sera e nei week end

    Si potrebbe affermare che questi spazi di "incubatoi di idee" siano un p come delle

    "botteghe artigiane", dove l'andarci significava imparare un mestiere. Far rivivere luoghi

    come questi, pu quindi permettere l'apprendimento di quelle otto "competenze chiave" di

    cui si accennato all'inizio (par. 2).

    Questo spazio di incubatore di idee, oltre che alle organizzazioni resident, pu ospitarne

    anche altre, che hanno bisogno di spazi a tempo (un mese) o limitati a qualche pomeriggio

    settimanale. O da usare solo per incontri. Si tratta allora di allestire uno spazio co-working,

    Giovanni Campagnoli Email: [email protected] Vedogiovane!

  • pensato in modo flessibile, arredato per permettere una personalizzazione ed una omogeneit

    allo stesse tempo. Un servizio utile sia allo spazio co-working che allincubatore di idee

    un servizio bar e ristorazione, che va pensato in modo originale e creativo, in modo da essere

    una start up coerente con la formula complessiva dello spazio.INCUBATORE

    DIIDEE

    Assessorato alle Politiche Giovanili

    Progressive Lab

    PT

    -1

    -2

    TRASWARELABRecupero PC e software free

    by Samsara

    Shop della creativit Mensa socialeCircolo ARCI, Music club, Spazio creativo, Food, Incontri

    SPAZIOco-working

    SALA PROVE

    Mobili in cartone e legno rigenerato

    Cartello esterno70x100 30-11-2011 12:35 Pagina 1

    Lincubatore di idee creato da Vedogiovane con il supporto della Provincia di Novara, un

    mix di spazi e servizi per promuovere i percorsi e le esperienze delle microrganizzazioni

    giovanili. Un contenitore che offre opportunit per trasformare unidea in una occasione di

    lavoro.

    un progetto aperto che consente la condivisione di spazi, permette di ricorrere ad esperti,

    favorisce il co-working e le progettualit integrate tra le diverse organizzazioni che hanno

    sede l e tra queste, il territorio ed il mondo produttivo. Una community creativa che d vita

    ad un vera e propria factory organizzata in forma di incubatore di idee.

    Un incubatore di idee

    In questo luogo vi sono possibilit di usare spazi tecnologicamente attrezzati e servizi messi a

    disposizione per lo sviluppo dellidea progettuale, unite a momenti di formazione e

    consulenze sullimprenditorialit, specificamente legata alla creativit, al territorio ed

    allinnovazione. Tutto a costi minimi.

    Un luogo

    Un laboratorio aperto, attivo, ricco di identit propria, giovanile, ad Arona, una delle citt

    novaresi gi polo di aggregazione giovanile. Nello specifico MeltinPOP si caratterizza per la

    presenza di giovani, attivit sociali e culturali, attivit dimpresa, uno shop di prodotti creativi,

    sale prova, studi di registrazione e skate-park.

    Una community

    Giovanni Campagnoli Email: [email protected] Vedogiovane

  • La formula del co-working che a MeltinPOP si sviluppa, genera, per le organizzazioni che

    hanno sede l, una community creativa, cio una piattaforma carica di energie, di idee, di

    sperimentazione e di innovazione.

    Si tratta quindi di un forte valore aggiunto per chi promuove un progetto, in quanto vi sono

    sempre momenti di scambio, comunicazione, ideazione tra le organizzazioni e vi un team di

    esperti che supportano lo sviluppo di idee innovative.

    Uno spazio

    Oltre ai vari servizi, alle organizzazioni che hanno sedi l, viene offerto:

    uno spazio riservato a ciascuna organizzazione, per uffici e factory

    stampante a colori e fotocopiatrice

    connessione alla rete telefonica e a internet, con wi-fi incluso

    riscaldamento e aria condizionata e video-sorveglianza

    servizio bar e ristorazione

    reception, sale riunioni, area formazione, spazi per eventi e presentazioni.

    Tanti servizi

    Tutto quello che serve per supportare limpresa in crescita e cio:

    orientamento per definire lidea di impresa e preparare il Business Plan

    analisi preliminare del fabbisogno economico e degli investimenti

    elaborazione di strategie di marketing e promozione

    supporto alla gestione e al controllo di amministrazione

    tutoraggio in start up attraverso lanalisi di criticit e punti di forza, per definire le azioni di

    cambiamento e di valorizzazione

    accompagnamento nellaccesso al credito ordinario e straordinario e agli strumenti di finanza

    agevolata, oltre che allazione di start up collegata al progetto emblematico novarese di

    Fondazione Cariplo (capofila Vedogiovane).

    7. La weconomy (Leconomia del noi)

    Abbiamo bisogno di pratiche nuove, di immagini nuove, salvo la premessa che costante: i

    contenuti. Valori tradizionali, abitano contenitori di forme diverse, ma i principi rimangono

    validi. Cos se oggi non pi la cultura del lavoro dipendente (che per ha avuto il merito di

    aver unito e fatto sentire classe sociale milioni di persone), la via per "sortirne insieme18" un

    altra. Che ha per una cosa simile: il mettere in comune. Share, in una parola. Nasce allora la

    Weconomy, come capitalismo del noi, superando la new economy del 1998 e la net

    economy, ma anche il famoso YOU quale uomo dellanno 2006 del Time...).

    Giovanni Campagnoli Email: [email protected] Vedogiovane!

    18 Sortirne insieme la politica, sortirne da soli l'avarizia, Don Lorenzo Milani, Lettera a una professoressa (1965).

  • Dove il noi non semplice teoria ma pratica, in un

    contesto globale che pretende condivisione. La competition muta allora in co-opetition.

    Competere cooperando. I big player lo sanno bene e applicano il prefisso co (unione),

    come nuovo codice esegetico e mantra dell'impresa collaborativa. Le sfide globali richiedono

    l'unione delle forze, anche fra concorrenti. Competere, etimologicamente, significa tendere

    tutti alla stessa meta e questa la nuova forma di competizione. Questa l'economia del noi,

    dello stare insieme e non l'economia del mors tua vita mea, cio si in una competizione

    dove ci sar un solo vincitore ed, in sostanza, la sconfitta di uno equivale alla vittoria dellaltro.

    Qui il gioco win - win. Sono infatti la cooperazione e la condivisone di risorse,

    dellimpegno, del valore delle esperienze di gruppi dacquisto, di finanza cooperativa,

    dellimpresa sociale e culturale locale, del nuovo welfare... Sui territori questa economia del

    noi necessita dei luoghi di aggregazione. Ecco allora il co-working, il co-housing, i social

    network cooperativi/creativi, i copyleft, i tanti wiki, ecc. ecc., dove comunque le tecnologie

    (che possono essere invasive, persuasive, collaborative), rimangono nella funzione di

    contenitori, mentre i contenuti sono selezionare. E la funzione creativa qui consiste anche nel

    riprendere, segnalare, condividere, ripubblicare.

    Ma weconomy vuol dire anche pensare con creativit ad una gestione diversa dei fattori

    produttivi tradizionali (terra, lavoro e capitale): ecco allora la condivisione come modalit di

    creazione di nuovo valore. Gli orti sociali, la green economy, le nuove imprese giovanili19, le

    famiglie che collaborano per avere pi potere dacquisto, il co-housing, i gruppi dacquisto, i

    fondi cooperativi per lo sviluppo locale, un nuovo ruolo del Terzo settore nellintraprendere

    progetti di comunit e di capitalizzazione...

    8. Utilit sociale della creativit giovanileIn generale un intervento si configura come politica pubblica nella misura in cui rivolto

    (direttamente o indirettamente) a generare una qualche utilit collettiva. Possiamo dire che la

    creazione di uno spazio dedicato a una o pi categorie sociali entra a pieno titolo a far parte di

    una politica pubblica se e quando assolve una funzione sociale allinterno della comunit. I

    tipici spazi dedicati alle politiche giovanili (per esempio i CAG - centri di aggregazione

    Giovanni Campagnoli Email: [email protected] Vedogiovane

    19 I dati riportati dal Centro Studi di Unioncamere appaiono incoraggianti soprattutto per quanto riguarda le imprese gestite da giovani. Sono 231.880 le iscrizioni di imprese ai registri delle Camere di Commercio solo nei primi sei mesi dellanno 2011, di cui quasi la met (45,5%) sono vere imprese, non frutto di fusioni o scorpori. Di queste, il 25% fa capo a un imprenditore con meno di 30 anni e la percentuale raddoppia se si considera anche la fascia dai 31-35 anni. Alla maggior parte degli imprenditori sono bastati meno di 10 mila euro per lanciarsi sul mercato, evidenziando inoltre un forte ricorso al microcredito.

  • giovanile), in quanto ambiti di erogazione di servizi per il tempo libero degli adolescenti,

    hanno storicamente funzionato come interventi utili, oltre che ai giovani stessi, anche alla

    comunit nella misura in cui riducevano le probabilit per le sue componenti pi fragili di

    ricadere in comportamenti devianti che potevano essere di ostacolo allo sviluppo della

    comunit stessa. Detto altrimenti, lutilit sociale di questi spazi consisteva nel sottrarre i

    giovani ai processi di sviluppo della comunit.

    Diversamente, lottica del protagonismo spinge a concepire gli spazi delle politiche

    giovanili come palestre in cui i giovani possano impegnarsi nellavanzamento dei loro

    percorsi di crescita professionale allinterno della comunit. Da questo punto di vista lutilit

    sociale di questi luoghi associata alla relazione che questi posti aiutano a stabilire tra le

    risorse e le competenze di cui i giovani sono portatori e lo sviluppo della comunit. Si

    configurano come ambiti deputati a stabilire una relazione vera e autentica dei giovani con il

    mondo esterno e funzionali ad accompagnare la trasformazione del mondo esterno

    accogliendo e supportando le ambizioni e le intuizioni dei giovani. Le opportunit e le

    domande in questo senso non mancano: gli utenti-tipo dei servizi territoriali per gli

    adolescenti sono sempre meno gruppi di amici che chiedono lo spazio per fare una festa e

    sempre di pi giovani laureati che hanno in mente un progetto e chiedono di essere aiutati a

    realizzarlo. La frustrazione degli operatori dipende in genere dalla mancanza di strumenti

    concreti (spazi, luoghi, accesso al credito ecc.) per accompagnare efficacemente la messa in

    pratica di idee e proposte spesso belle, innovative e apprezzabili in relazione allimpatto

    sociale che potrebbero generare.

    Da questo punto di vista la creativit, da pi parti ritenuta condizione indispensabile per lo

    sviluppo in fasi di crisi, verrebbe a essere intesa non come una risorsa scarsa (di cui

    approvvigionarsi attingendo allesterno della comunit), ma come processo generativo di

    innovazione sociale da realizzare valorizzando le risorse interne alla comunit e connettendo

    in modo originale domanda e offerta a cominciare dai contesti locali. In particolare valorizzare

    la creativit giovanile per linnovazione significa procedere per iniezioni successive di

    giovanilismo nelleconomia locale nellottica di allargare le potenzialit di sviluppo e

    modificare le visioni al futuro attraverso i giovani. Assecondare le intuizioni di questi ultimi

    nei limiti di quanto fattibile potrebbe portare a orientare verso la crescita della comunit

    quei conflitti che normalmente risultano paralizzanti e, in quanto tali, sono solitamente

    trattati riducendo lo spazio di azione per le componenti ritenute pi problematiche. In questo

    senso la sfida sarebbe quella di supportare la nascita e lo sviluppo di distretti creativi,

    allinterno dei quali sviluppo economico e crescita sociale si combinino allinsegna

    dellinnovazione e investendo di responsabilit proprio le categorie sociali pi fragili e

    solitamente escluse dai processi di trasformazione, quali i giovani. Tuttavia, trattandosi di

    processi spesso lenti e difficilmente in grado di generare impatti misurabili nel breve periodo,

    Giovanni Campagnoli Email: [email protected] Vedogiovane!

  • indispensabile porsi delle domande circa la natura del soggetto che potrebbe assumere

    lonere di portare avanti questa sfida nella quale sfera economica e sfera sociale risultano

    strettamente intrecciate.

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  • Dal desiderio allimpresa:il racconto di una esperienza...

    Giovanni Campagnoli [email protected]

    marted 6 dicembre 2011

  • Arona: la trasformazione di uno spazio dismesso

    marted 6 dicembre 2011

  • Lidea: riempiamo di creativit e di talento un luogo abbandonato

    marted 6 dicembre 2011

  • Il recupero: 28 maggio 2010, nasce MeltinPOP ad Arona

    marted 6 dicembre 2011

  • Le 8 competenze chiave alla base dei percorsi di apprendimento che partono da MeltinPOP

    marted 6 dicembre 2011

  • I requisiti di successo di MeltinPOP

    marted 6 dicembre 2011

  • LE PECULIARITA DELLAZIONE DI START UP DI MICRORGANIZZAZIONI GIOVANILI:

    Organizzare il desiderio con i giovani

    promuovere esperienze orientative rispetto al lavoro ed all'impresa

    ricercare talenti e vocazioni tra protagonismo e voglia di fare, tra espressione di s e creativit ed innovazione

    impegnarsi nell'apprendere le "otto competenze chiave"

    avviare nuove imprese sul territorio

    co-working, hub, incubatori di imprese

    microcredito e fondo perduto (comunque senza anticipo) e in tempi stretti

    educare al desiderio (Leopardi, Zibaldone dei pensieri) ed allintraprendenza

    non servizio/sportello, ma contatto diretto (web e cell)

    primo incontro in tempi rapidi

    disponibilit e tempestivit

    LO START UP DI MICRORGANIZZAZIONI GIOVANILI

    marted 6 dicembre 2011

  • Creativit

    Oggi le nuove start up giovanili si avviano soprattutto grazie alla dimensione di know how, creativit, innovazione

    marted 6 dicembre 2011

  • I nuovi mestieri e le nuove imprese si sviluppano sulla coda lunga, si passa dal mercato di massa alla massa di mercati...

    N persone

    N nuove professioni

    Economie di nicchia, c o n a l t o v a l o r e inespresso , l oca le , sociale, culturale, che non richiedono grossi investimenti di capitale, sono labour intensive, scartate dalle grandi imprese perch non convenienti a loro.

    marted 6 dicembre 2011

  • Le nuove organizzazioni giovanili crescono e cercano spazio: lincubatore di idee a Meltin POP, per dare casa a 5 start up, offrendo servizi innovativi, personalizzati ed in condivisioneINCUBATORE

    DIIDEE Assessorato alle Politiche Giovanili

    Progressive Lab

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    TRASWARELABRecupero PC e software free

    by Samsara

    Shop della creativit Mensa socialeCircolo ARCI, Music club, Spazio creativo, Food, Incontri

    SPAZIOco-working

    SALA PROVE

    Mobili in cartone e legno rigenerato

    Cartello esterno70x100 30-11-2011 12:35 Pagina 1

    marted 6 dicembre 2011

  • Immagini di nuove start up....

    marted 6 dicembre 2011

  • Il servizio di home catering di Spaziopermarted 6 dicembre 2011

  • marted 6 dicembre 2011

  • Progetto MarconiBeach: attivit turistico ricreativa lungo lago di Arona (s.n.c.)

    marted 6 dicembre 2011

  • marted 6 dicembre 2011

  • Progetto Edon

    - 'home recording' itinerante,

    - installazioni sonore museali,

    - raccolta e conservazione digitale di testimonianze dirette di memoria locale,

    - registrazione di provini, demo e conferenze,

    - realizzazione di colonne sonore e commenti musicali per video, spettacoli teatrali e mostre,

    - corsi di musica.

    marted 6 dicembre 2011

  • Unika s.r.l.

    marted 6 dicembre 2011

  • marted 6 dicembre 2011

  • marted 6 dicembre 2011

  • Sono un web

    artigiano...

    marted 6 dicembre 2011

  • marted 6 dicembre 2011

  • marted 6 dicembre 2011

  • marted 6 dicembre 2011

  • marted 6 dicembre 2011

  • marted 6 dicembre 2011

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    marted 6 dicembre 2011

  • marted 6 dicembre 2011

  • I nuovi progetti locali:

    marted 6 dicembre 2011

  • A MeltinPOP uno spazio comune ed una serie di servizi disponibili temporaneamente alle start up

    marted 6 dicembre 2011

  • una "bottega dei mestieri itinerante, che permette ai ragazzi - con l'aiuto di un "maestro artigiano" - di apprendere un mestiere ed aprire una bottega: la ciclofficina, il riuso di mobili e oggetti, il rammendo ed il ricamo, i "vecchi mestieri" della tradizione locale.

    marted 6 dicembre 2011

  • Le botteghe di Ameno: il progetto di un incubatore naturale di botteghe creative in un paesino dellalto

    tra cusio e vergante

    marted 6 dicembre 2011

  • Vedogiovane (2011) - [email protected] 6 dicembre 2011

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  • cooperate

    weconomy.it

    l'impresa che coopera

    FOCUS #1

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    sul BLOG

  • opqr

    AVERE UNA VISIONE PERSONALE DA CONDIVIDERE: LAVORARE SULLA SINGOLA PERSONAAPERTURA VERSO LE VISIONI DEGLI ALTRI: MI FACCIO CONTAMINARE E ATTIVO UN PROCESSO DI SCOPERTA

    COSTRUZIONE E SISTEMAZIONE DI UNA VISIONE CONDIVISA

    APERTURA AL DIALOGO: COSTRUZIONE DI UN PENSIERO AUTENTICO E CONDIVISO CON GLI ALTRI

    COSTRUZIONE DEL PENSIERO SISTEMICO

    CROSS FERTILIZATION:la creazione di obiettivi comuni e di una conoscenza condivisa e differente (ibrida)tra gli attori (squadra multidisciplinare di competenze contaminate, dove ognuno diventa protagonista) valorizzare le competenze

    TRAINING TEAM: la gestione delle reti e delle relazioni produttive attraverso la creazione di unidentit di progetto e la definizione di regole di connessione dinamiche e fluide valorizzare lidentit di progetto

    IDENTITY MASH-UP: la valorizzazione delle persone e della squadra attraverso la creazione e la gestione di un circuito di relazione affidabile che si basa sulla responsabilizzazione degli attori in gioco e su una nuova identit liquida del leader collaborativo (allenare le persone a essere collaborative) valorizzare il talento (da ME a WE)

    INCREASE SYSTEM: l'alimentazione del sistema per costruire costellazioni di progetti e nuove relazioni tra le micro-community che non hanno confini (ridefinizione dei confini secondo i progetti) valorizzare la community

    RAQs (Rarely Asked Questions, ovvero le domande giuste che troppo raramente ci si pone) Come valuto la mia capacit di cooperare con gli altri (per esempio, condividendo le mie idee e i miei progetti con i colleghi)? Con quanti partner/clienti ho labitudine di scambiare e condividere best practice, casi e

    conoscenze che reputo utili e funzionanti?

    Quanto mi lascio contaminare da informazioni non previste o non pianicate?

    Quante volte, negli ultimi 6 mesi, ho partecipato con un mio intervento/contributo a un blog,

    a una trasmissione radiofonica aperta o ad altri media cooperativi?

    Su una scala da 0 a 100, dove posiziono il bilancio tra il mio dare e il mio prendere

    da ambiti cooperativi (per esempio, sul Web)? Cosa posso fare, in concreto, per cooperare maggiormente allinnovazione nel mio lavoro?

    In altre parole, occorre fare in modo che ogni persona allinterno di una organizzazione senta il proprio lavoro come un artista la sua opera darte, capisca i propri limiti analizzando tutte quelle ipotesi, immagini e generalizzazioni profondamente radicate in lui che ne determinano il comportamento, si senta legato a una immagine del futuro condivisa e prenda cos parte a un vero dialogo cooperativo, abbandonando alcuni presupposti difensivi individualisti.

    QUALI SONO GLI INGREDIENTI CHE ATTIVANO IL CAMBIAMENTO DA UN PROCESSO DI TEAM WORK A UN PROCESSO COOPERATIVO?

    COSA SIGNIFICA COOPERARE PER LIMPRESA?

    PER INNESCARE LA COOPERAZIONE BISOGNA INVESTIRE SU:

    Per l'Impresa, cooperare significa condividere obiettivi e un progetto comune, coinvolgere persone e skill, gestire e accrescere relazioni produttive per creare nuove filiere di competenze e produrre cos nuovo valore.

    La cooperazione pu essere interna o esterna allImpresa: internamente, l'Impresa si riorganizza da modelli di corporate a modelli di cooperate; esternamente, le Imprese si riorganizzano da modelli di competition a modelli di coopetition.

    Il perno di questa rivisitazione in modalit 2.0 del concetto di team work proprio il prefisso CO-, introdotto in tutte le azioni comunemente svolte da unImpresa o da un Cliente.

    COOPERARE dal latino cooperari , composto di co(n) (insieme) + opera (lavoro, industria, cura) Operare insieme e quindi aiutare, contribuire a raggiungere un fine comune.

  • CO-aprire le politiche di sviluppo anche ai beneficiari locali, dando pi importanza alle dinamiche di processo comunitario che ai risultati immediati

    trasformare in prodotti e servizi gli input introdotti da persone esterne all'Impresa (utenti attivi)

    organizzare, programmare e controllare iniziative di marketing in partnership per raggiungere obiettivi comuni o compatibili

    estendere l'Impresa creando alleanze di accesso e di utilizzo a nuove tecnologie, nuove conoscenze e nuovi mercati

    mettere in comune risorse umane, finanziarie e tecnologiche per il raggiungimento di un obiettivo comune

    competizione cooperativa tra Imprese: occorre individuare preliminarmente quali attivit svolgere in modo congiunto e quali in autonomia

    co-progettare e coinvolgere attivamente i Clienti interni ed esterni nel processo di design

    (ri)lanciare il valore percepito di un brand attraverso regole di cooperazione specifiche concordate da due o pi Imprese

    produzione (interna/esterna) compartecipata, per elaborare e realizzare piani marketing efficaci, avvalendosi delle competenze di collaboratori/Clienti

    acquistare in modalit collettiva maggiori quantitativi per spuntare prezzi pi convenienti (gruppi di acquisto)

    ritrovo sociale di lavoratori che, pur indipendenti, condividono valori comuni e sinergie spontanee che si creano grazie alla condivisione dello stesso luogo fisico

    trasformare i fornitori in partner con i quali operare strategie di condivisione del vantaggio competitivo sul lungo periodo

    PRODUCTION

    SOURCING

    DEVELOPMENT

    OPETITION

    CREATION

    BUYING DESIGN

    BRANDING

    MAKERSHIP

    MARKETING

    INNOVATION

    WORKING

  • Peter Senge La quinta disciplina: Larte e la pratica dellapprendimento organizzativo (Sperling & Kupfer, 1992)Jamshid Gharajedaghi Systems Thinking: Managing Chaos and Complexity - A Platform for Designing Business Architecture(Butterworth-Heinemann, 1999)Erik Qualman Socialnomics: How Social Media Transforms the Way We Live and Do Business (Wiley & Sons, 2010)Josh Bernoff e Ted Schadler Empowered: Unleash Your Employees, Energize Your Customers and Transform Your Business(Harvard Business Review Press, 2010)Sergio Cherubini e Simonetta Pattuglia Co-Opetition: Cooperazione e Competizione nella comunicazione e nei media(Franco Angeli, 2009)Pierluigi Stefanini Le sfide della cooperazione: una discussione con Walter Dondi (Donzelli, 2008)

    WE COOPERATE GALLERYPerch non ti guardi un po in giro e non trovi qualcosa che ti piaccia fare?. Questo lapproccio aziendale di GORE-TEX: far s che le persone cooperino alla definizione della propria occupazione. Senza badare al lavoro per cui sono stati assunti, i nuovi associati vengono fatti ruotare nelle varie aree aziendali prima di stabilirsi nella posizio-ne di destinazione. Un nuovo addetto alle vendite nella divisione tessuti, per esempio, pu trascorrere sei mesi ruotando nelle diverse aree, prima di iniziare a concen-trarsi su vendite e marketing.

    DHL sta testando una nuova idea di servizio cooperativo, bring.BUDDY, che coinvolge i cittadini sfruttando i loro percorsi abituali per la consegna dei pacchi. Chi decide di aderire al servizio utilizza unapplicazione per smartphone in cui specifica i propri percorsi quotidiani; se un pacco da consegnare deve seguire lo stesso percorso, lutente rice -ve un messaggio di avviso su dove ritirarlo e consegnarlo. In cambio, i partecipanti ricevono dei bonus che possono essere rimborsati nei negozi o scambiati con consegne di pacchi per s. Per saperne di pi, clicca qui.

    Google ha la sana abitudine di ordinare ai propri dipendenti di dedicare il 20% del proprio tempo lavorativo a progetti personali indipendenti, per poi condividerli con lintera impresa. Il social network Orkut, ideato interna-mente nel 2004 dallomonimo software engineer Orkut Bykkkten e tuttora di grande diffusione in Brasile e India, uno dei frutti concreti di questa prassi di respon -sabilizzazione cooperativa.

    Nel 2004, Auchan colse la necessit della riqualificazione del proprio punto vendita di Mestre per coinvolgere tutti i dipendenti del centro in un esperimento progettuale di intelligenza e creativit collettiva (Remodelling Auchan): retail co-design cooperativo.

    La regola fondamentale per Diesel : lavorare sempre con persone differenti. Non unazienda ma un villaggio: job rotation, rete Intranet e parnership aperte sono solo alcuni degli strumenti cooperativi per realizzarla.

    Storia di una best practice. La Poste, il servizio posta-le francese, aveva tre problemi: operatori di sportello demotivati, clienti insoddisfatti per le lunghe attese e dirigenti locali frustrati. La societ ha invitato i tre gruppi a cooperare per risolverli attraverso una riconfigurazione di spazi e orari. Risultati: una diminuzione del 50% dei tempi di attesa, un salto in termini di soddisfazione per clienti e operatori e la crescita significativa dei servizi bancari e di consegna-pacchi.

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