12.00 Confitébor tibi, Dómine, in toto corde meo: Ti glorifico, o Signore, con tutto il mio cuore:...

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  • Confitbor tibi, Dmine, in toto corde meo: Ti glorifico, o Signore, con tutto il mio cuore: Confitbor tibi, Dmine, in toto corde meo: Ti glorifico, o Signore, con tutto il mio cuore:
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  • XXIII Domenica / A
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  • retrbue servo tuo: concedi al tuo servo: vivam, et custdiam sermnes tuos; che io viva e metta in pratica la tua parola: retrbue servo tuo: concedi al tuo servo: vivam, et custdiam sermnes tuos; che io viva e metta in pratica la tua parola:
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  • Papa Francesco ha introdotto la preghiera mariana dellAngelus dal Palazzo Apostolico di Piazza San Pietro nella XXIII Domenica / A 7 settembre 2014 Papa Francesco ha introdotto la preghiera mariana dellAngelus dal Palazzo Apostolico di Piazza San Pietro nella XXIII Domenica / A 7 settembre 2014
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  • vivfica me secndum verbum tuum, Dmine. donami la vita secondo la tua parola. vivfica me secndum verbum tuum, Dmine. donami la vita secondo la tua parola.
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  • Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
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  • Il Vangelo di questa domenica, tratto dal capitolo 18 di Matteo, presenta il tema della correzione fraterna nella comunit dei credenti: cio come io devo correggere un altro cristiano quando fa una cosa non buona.
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  • Ges ci insegna che se il mio fratello cristiano commette una colpa contro di me, mi offende, io devo usare carit verso di lui e, prima di tutto, parlargli personalmente, spiegandogli che ci che ha detto o ha fatto non buono.
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  • E se il fratello non mi ascolta? Ges suggerisce un progressivo intervento: prima, ritorna a parlargli con altre due o tre persone, perch sia pi consapevole dello sbaglio che ha fatto; se, nonostante questo, non accoglie lesortazione, bisogna dirlo alla comunit;
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  • e se non ascolta neppure la comunit, occorre fargli percepire la frattura e il distacco che lui stesso ha provocato, facendo venir meno la comunione con i fratelli nella fede.
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  • Le tappe di questo itinerario indicano lo sforzo che il Signore chiede alla sua comunit per accompagnare chi sbaglia, affinch non si perda. Occorre anzitutto evitare il clamore della cronaca e il pettegolezzo della comunit questa la prima cosa, evitare questo -. Va e ammoniscilo fra te e lui solo (v. 15).
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  • Latteggiamento di delicatezza, prudenza, umilt, attenzione nei confronti di chi ha commesso una colpa, evitando che le parole possano ferire e uccidere il fratello. Perch, voi sapete, anche le parole uccidono!
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  • Quando io sparlo, quando io faccio una critica ingiusta, quando io spello un fratello con la mia lingua, questo uccidere la fama dellaltro! Anche le parole uccidono. Facciamo attenzione a questo. Nello stesso tempo questa discrezione di parlargli da solo ha lo scopo di non mortificare inutilmente il peccatore.
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  • Si parla fra i due, nessuno se ne accorge e tutto finito. alla luce di questa esigenza che si comprende anche la serie successiva di interventi, che prevede il coinvolgimento di alcuni testimoni e poi addirittura della comunit. Lo scopo quello di aiutare la persona a rendersi conto di ci che ha fatto, e che con la sua colpa ha offeso non solo uno, ma tutti.
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  • Ma anche di aiutare noi a liberarci dallira o dal risentimento, che fanno solo male: quellamarezza del cuore che porta lira e il risentimento e che ci portano ad insultare e ad aggredire.
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  • E molto brutto vedere uscire dalla bocca di un cristiano un insulto o una aggressione. E brutto. Capito? Niente insulto! Insultare non cristiano. Capito? Insultare non cristiano.
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  • In realt, davanti a Dio siamo tutti peccatori e bisognosi di perdono. Tutti. Ges infatti ci ha detto di non giudicare. La correzione fraterna un aspetto dellamore e della comunione che devono regnare nella comunit cristiana, un servizio reciproco che possiamo e dobbiamo renderci gli uni gli altri.
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  • Correggere il fratello un servizio, ed possibile ed efficace solo se ciascuno si riconosce peccatore e bisognoso del perdono del Signore.
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  • La stessa coscienza che mi fa riconoscere lo sbaglio dellaltro, prima ancora mi ricorda che io stesso ho sbagliato e sbaglio tante volte.
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  • Per questo, allinizio della Messa, ogni volta siamo invitati a riconoscere davanti al Signore di essere peccatori, esprimendo con le parole e con i gesti il sincero pentimento del cuore.
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  • E diciamo: Abbi piet di me, Signore. Io sono peccatore! Confesso, Dio Onnipotente, i miei peccati. E non diciamo: Signore, abbi piet di questo che accanto a me, o di questa, che sono peccatori. No! Abbi piet di me!. Tutti siamo peccatori e bisognosi del perdono del Signore.
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  • lo Spirito Santo che parla al nostro spirito e ci fa riconoscere le nostre colpe alla luce della parola di Ges.
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  • Ed lo stesso Ges che ci invita tutti, santi e peccatori, alla sua mensa raccogliendoci dai crocicchi delle strade, dalle diverse situazioni della vita (cfr Mt 22,9-10). E tra le condizioni che accomunano i partecipanti alla celebrazione eucaristica, due sono fondamentali, due condizioni per andare bene a Messa: tutti siamo peccatori e a tutti Dio dona la sua misericordia.
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  • Sono due condizioni che spalancano la porta per entrare a Messa bene. Dobbiamo sempre ricordare questo prima di andare dal fratello per la correzione fraterna.
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  • Domandiamo tutto questo per lintercessione della Beata Vergine Maria, che domani celebreremo nella ricorrenza liturgica della sua Nativit.
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  • Confitbor tibi, Dmine, in toto corde meo: Ti glorifico, o Signore, con tutto il mio cuore: Confitbor tibi, Dmine, in toto corde meo: Ti glorifico, o Signore, con tutto il mio cuore:
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  • retrbue servo tuo: concedi al tuo servo: vivam, et custdiam sermnes tuos; che io viva e metta in pratica la tua parola: retrbue servo tuo: concedi al tuo servo: vivam, et custdiam sermnes tuos; che io viva e metta in pratica la tua parola:
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  • vivfica me secndum verbum tuum, Dmine. donami la vita secondo la tua parola. vivfica me secndum verbum tuum, Dmine. donami la vita secondo la tua parola.
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