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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale -70%- Roma /Aut. GIPA/C/RM//05/2011 Anno 6 - Numero 2/2015 Notiziario Trimestrale della Cassa di Previdenza dei Biologi

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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale -70%- Roma /Aut. GIPA/C/RM//05/2011

Anno 6 - Numero 2/2015Notiziario Trimestrale

della Cassa di Previdenza dei Biologi

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sommario

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recensioni

rassegna stampa

contatti ENPAB

Scienziati e laici. Per un controllo democratico della scienza

Clean Disruption of Energy and Transportation: How Silicon Valley Will Make Oil, Nuclear, Natural Gas, Coal,

Electric Utilities and Conventional Cars Obsolete by 2030Stefano Dumontet

Un codice etico per le casse di previdenza dei liberi professionistiA cura di Daria Ceccarelli

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professione

Fondi UE anche ai professionistiA cura dell’Osservatorio ENPAB

La promozione della professionalità del biologo:una proposta operativaStefano Dumontet

4

Progetto Scuole 2015, come sarà organizzata la formazione dei biologi

Giornata Nazionale Biologo Nutrizionista 2015Un mese e mezzo dopo

ENPAB news 10

speciale 17Quattrocentocinquanta i biologi nutrizionistial Congresso Enpab di Pianeta Nutrizione & Integrazione 2015Il racconto di chi c’era

approfondimenti

La “causa assente” e l’etica gestionaleA cura dell’Osservatorio ENPAB

FIL oppure PIL?Il biologo come “professionista dell’ambiente”A cura di Stefano Dumontet

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ricerca

Ruolo della consulenza geneticaPredisposizione ereditaria allo sviluppo

di tumori della mammella e dell’ovaio...

Concetta Cafiero

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Anno 6 - Numero 2 • Aprile/Giugno 2015

Notiziario Trimestrale della Cassa di Previdenza dei Biologi

Associato all’USPIUnione StampaPeriodica Italiana

Direttore ResponsabileSergio Nunziante

Hanno collaboratoStefano Dumontet, Rosa Maria Serrao,

Michele Ettorre, Vito AmendolaraConcetta Cafiero, Daria Ceccarelli.

ENPABVia di Porta Lavernale, 12 - 00153 Roma

Tel. 06.4554.7011 - Fax 06.4554.7036mail: [email protected] - [email protected]

web: www.enpab.it

Ufficio StampaRosa Maria Serrao - [email protected]

Grafica e impaginazioneClaudia Petracchi - [email protected]

L’immagine di copertina è di: Gianluigi Marabotti

StampaFotolito Moggio - Strada Galli, 5 - Villa Adriana (Tivoli)

[email protected]. 0774.381922 - 0774.382426 - Fax 0774.509504

finito di stampare luglio 2015

Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 464/2010 del 6 Dicembre 2010

l’opinione 2Approvato il bilancio consuntivo 2014Sergio Nunziante

europa

Dalla sicurezza alimentare alla corretta alimentazioneVito Amendolara

35

assistenza

Rinnovata la convenzione con l’Accademia Internazionale delle Scienze ForensiMichele Ettorre

32

speciale istituzioni

Un’impresa per il futuroDal 7 luglio attivo il nuovo servizio destinato

alle Agenzie per il lavoro

A cura dell’Ufficio Stampa ENPAB

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l’opinione

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Il Cig nella seduta del 26giugno 2015 ha approvatoil bilancio consuntivo del-

l’Enpab.E’ prioritario evidenziare il po-sitivo risultato raggiunto an-che quest’anno: l’utile conse-guito nel 2014 è di16.455.225 ed il patrimonionetto dell’Ente si attesta a88.457.474 euro, facendo re-gistrare un incremento rispettoal 2013 del 21 %.Il contributo integrativo, nellaquota del 2%, è finalizzato al-le spese di gestione e per gliinterventi assistenziali. Il getti-to del contributo integrativonel 2014 è stato di 6.720.765euro e di questi ne sono statispesi solo 3.134.642. La diffe-renza, pari ad euro 3.586.123,è stata accantonata al fondospese di amministrazione che,assieme ai maggiori rendi-menti ottenuti dagli investi-

menti del patrimonio dell’Ente,costituisce il patrimonio nettodell’Enpab.Anche la gestione finanziariaha dato risultati più che lusin-ghieri, raggiungendo un rendi-mento del 3,76 % al netto de-gli oneri finanziari, pari ad eu-ro 16.636.296.Le leggi vigenti ci impedisconodi utilizzare il patrimonio net-to per incrementare le pensio-ni degli iscritti, ma assieme atutte le altre casse di previden-za riunite nell’Adepp stiamolavorando affinché ciò possaaccadere, così come si stannostudiando altri percorsi chepossano rendere più adeguatele prestazioni previdenziali for-temente penalizzate dal siste-ma contributivo di erogazionedelle pensioni.Un risultato straordinario checonferma, ancora una volta,come l’Enpab sia uno degli en-

ti più virtuosi nel panoramadegli enti previdenziali privati.Ancora più straordinario se sipensa che l’Ente nel 2014 hasostenuto maggiori costi per ilpersonale, il 2014 è stato in-fatti il primo anno di effettivocompimento della Direzionegenerale e dell’adeguamentoed aggiornamento dei livelliprofessionali dei nostri dipen-denti.Delineati a grandi linee i risul-tati di bilancio, passiamo ad il-lustrare in che modo l’obietti-vo di sostenere ed affiancare ilBiologo nella professione conlo scopo di migliorare la suaattività e, quindi, il reddito,sia stato perseguito.L’Enpab ha sempre credutonell’importanza della funzioneistituzionale di assistere il Bio-logo libero professionista, col-legata ai positivi riflessi previ-denziali connessi alle iniziative

Sergio NunziantePresidente ENPAB

2014Approvatoil bilancioconsuntivo 2014

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l’opinione

a sostegno e sviluppo della li-bera professione.Per questa ragione l’Ente hainvestito nel welfare della for-mazione mirata ad un realesbocco occupazionale ed alconseguimento di borse distudio e di tirocini pratici voltiad una formazione specifica especialistica che agevoli lastessa occupazione, senzamai trascurare l’importanza diuna formazione previdenzialequale condizione principe perl’accrescimento della consa-pevolezza e responsabilità in-dividuale per il futuro pensio-nistico.In questa direzione vanno leconvenzioni realizzate conGVM per il progetto “biologiin clinica” e con l’Accademia

Internazionale di Scienze Fo-rensi per il progetto “biologoforense”, l’accordo stipulatocon il Miur per il progetto“biologi nelle scuole”. Ed an-cora: la realizzazione della se-conda edizione della GiornataNazionale del Biologo nutri-zionista in piazza, la creazionedella piattaforma telematicaEnpab tv e l’Osservatorio sullaprofessione.Tutti progetti i cui benefici so-no ricaduti e ricadranno sul-l’intera popolazione dei Biolo-gi Enpab.Anche l’assistenza è stataampliata nel 2014 con:► Assistenza fiscale► Dichiarazione dei redditi

gratuita per i colleghi delregime dei minimi

► Contributo di paternità► Pacchetto maternità► Contributo corsi di specia-

lizzazione► Contributo libri di testo per

figli di biologi Enpab► Contributo asili nido

Un’ultima considerazione ri-guarda la dinamica redditualedei nostri iscritti.Notiamo subito che le iscritteBiologhe rappresentano il 71%della categoria, di esse il 57%ha un’età compresa tra i 30 edi 45 anni, molto giovane quin-di, mentre la fascia di età mag-giormente rappresentata tra gliuomini è quella tra i 55 ed i70 anni.La cosa che maggiormentecolpisce è la enorme differenzadi reddito medio tra uomini(25.040 euro) e donne(16.540 euro). E’ un dato diestrema gravità che ci dimo-stra in modo lampante comela parità professionale tra i ses-si è ben lungi dall’essere stataraggiunta.Inutile dire che è stato possibi-le raggiungere questi risultaticosì positivi solo grazie allalungimiranza dei consiglieridell’Enpab ed alla abnegazionedi tutti i collaboratori dell’En-pab.

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Già nell’aprile di quest’anno Il Sole24Oreaveva dato ampio risalto alla possibilitàofferta dalla Commissione europea direndere eleggibili i professionisti per

l’accesso ai fondi comunitari. L’equiparazione deiprofessionisti alle PMI è stato il punto di svoltache ha liberato risorse comunitarie a favore delleprofessioni.

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professione

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Qui di seguito riportiamo le prime righe dell’articolo di Maria Carla De Cesari sull’argomento:

A cura dell’Osservatorio ENPAB

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Come si vede le risorse sono cospicue, ma che in chemodo potranno beneficiarne i professionisti? In altritermini, cosa significa “essere eleggibili per i finan-ziamenti comunitari?” A chi bisogna rivolgersi peravere informazioni al riguardo? “Essere eleggibili” si-gnifica poter partecipare come contraente principale,o come partner, a un progetto finanziabile con i con-tributi della Commissione europea ed essere destina-tari diretti di un finanziamento. Questo finanziamento sarà erogato in caso di appro-vazione di un progetto che ricada negli interessi co-munitari espressi nei programmi Horizon 2020 e Co-sme.Riteniamo oggi un po’ difficile poter partecipare alprogramma Horizon 2020 da parte dei professionistiitaliani, la maggior parte dei quali si affaccia appenaoggi a queste opportunità. Horizon 2020 finanziaprogetti di ricerca o di ricerca e sviluppo molto com-petitivi. All’Horizon 2020 partecipano i gruppi di ri-cerca migliori d’Europa. Più interessante il progetto Cosme,i cui obiettivi sono:• Facilitare l’accesso ai finanziamenti per le PMI;• Creare un ambiente favorevole alla creazione di im-

prese e alla crescita;• Incoraggiare una cultura imprenditoriale in Europa;• Aumentare la competitività sostenibile delle impre-

se dell’UE;• Aiutare le piccole imprese ad operare al di fuori dei

loro paesi d’origine e a migliorare il loro accesso aimercati.

Le azioni chiave del programma sono:• Accesso alla finanza per le PMI attraverso strumen-

ti finanziari dedicati;

• Enterprise Europe Network: una rete di centri cheoffrono servizi alle imprese;

• Sostegno alle iniziative che favoriscono l’impren-ditorialità;

• Accesso ai mercati: per il supporto alle PMI neimercati al di fuori dell’Unione europea attraversocentri specifici e helpdesk.

I soggetti ammissibili al finanziamento sono:• Enti locali• Enti regionali• Imprese• Persone fisiche• Amministrazioni nazionali

L’Enterprise Europe Network èuna delle azioni più interessan-ti. Si tratta di creare una rete distrutture che offrono servizi“chiavi in mano” alle imprese.Molte delle esperienze dei col-

leghi italiani potrebbero essere trasformate in un pro-getto integrato di dimensione europea suscettibile difinanziamento. Facciamo esplicito riferimento a strut-ture professionali che forniscono consulenze alleaziende che spaziano dalle certificazioni ambientali si-no alla gestione di pratiche autorizzative. Questo tipodi servizio migliora le capacità competitive delle pic-cole aziende, liberando risorse economiche ed umaneche possono essere destinate a compiti specifici del-l’azienda piuttosto che alla gestione di problematicheche esulano dalle competenze dell’imprenditore.La dotazione finanziaria del progetto è di 2,3 miliardidi euro. Maggiori informazioni sono reperibili sul sito:http://ec.europa.eu/cip/cosme/index_en.htm#_blank.

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Com’è noto, la profes-sione di biologo attra-versa un difficile mo-mento. I problemi che

la categoria incontra nel definirsiadeguatamente nel mondo del la-voro si situano al crocevia dinumerose criticità, tutteanalizzate in dettaglio neimiei post sul mio blog(stefanodumontet.blog-spot.com) e sull’Os-servatorio ENPAB(http://osservatorio.enpab.it/in-dex.php/osservatorio.html).Per superare l’attuale impasse laprofessione deve uscire dall’angu-sta prospettiva in cui si trova og-gi, rinnovarsi, innovando il mododi presentarsi e di proporsi, of-frendo nuove utilità, in forme ori-ginali ai possibili committenti. La promozione della professiona-lità del biologo è un processomolto complesso che non puòessere affrontato al di fuori di unpiano organico di iniziative. Laredazione di un progetto cosìambizioso deve necessariamentefondare le sue basi su di un’ana-lisi di mercato della professione,

in modo da prevedereazioni che siano in sintonia

con le attuali esigenze delmercato del lavoro e con le

sue future richieste.Le indicazioni che le indaginiENPAB hanno fornito, pur nonessendo sufficienti a descrivereun quadro organico del mercatodel lavoro della nostra professio-ne, sono in grado di fornire alcu-ni spunti per la realizzazione diiniziative “spot” indirizzate allapromozione del biologo.Queste iniziative “spot” debbo-no essere concepite, e dunquepercepite, come “sonde tecni-che” per valutare la rispondenzadel mercato del lavoro e del gra-dimento dei biologi iscritti all’En-te rispetto agli interventi pro-grammati e da programmare.

Bisogna prestare la massima at-tenzione a non confondere ilnostro progetto con i beneficiarie a non confondere il nostropunto di vista con quello delmercato del lavoro. Uno dei pe-ricoli è quello di promuoverenon la professione di biologo,ma solo uno dei segmenti dellasua attività che potrebbe ancheessere percepito dal pubblicocome sganciato dalla figura stes-sa del biologo. Nutrizione, ambiente, sicurezzae rischio biologico, certificazio-ne, sicurezza alimentare, ecc.debbono essere il trampolino dilancio del biologo, ma non dei

professione

La promozione della professionalità del biologo:una proposta operativa

Stefano Dumontet

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tecnicismi sottesi a queste prati-che professionali. Una politicasbagliata rischia di sostenere unsegmento del mercato professio-nale indipendentemente dal pro-fessionista che lo anima. Benché in questo breve articoloè difficile definire nei dettagli unprogetto organico, è comunquepossibile immaginare un inter-vento nel campo, ad esempio,delle problematiche ambientali eindividuarne sia l’obiettivo gene-rale che l’obiettivo specifico.L’obiettivo generale è senza dub-bio quello di “promuovere laprofessionalità del biologo”. Poiché l’obiettivo generale di unprogetto indica una prospettivasempre troppo complessa per es-sere attuata in toto, si demandaall’obiettivo specifico il compitodi ritagliare e perimetrare unaporzione di spazio di interventoche, seppur inserito nel quadrologico dell’obiettivo generale, siacircostanziato e fattibile. Nel no-stro caso l’obiettivo specifico po-trebbe essere “grazie alle azionidi progetto i biologi professioni-sti potranno collocarsi, o ri-collocarsi, in un segmentoremunerativo del mercatodel lavoro in tema ambienta-le”, avendo riguardo, priori-tariamente, all’evoluzionedelle esigenze del mercato, emettendo in secondo pianoquelle aree già sature di inter-venti professionali.

Natura e caratteristiche delle “sonde” professionaliLe nostre “sonde” professionali

hanno una duplice natura: for-mativa e operativa. Entrambe letipologie condividono l’approc-cio innovativo nella realizzazio-ne degli interventi.

Le sonde formativeQueste prevedono la condivisio-ne di temi di approfondimentoprofessionale che eroghino, pos-sibilmente per via telematica,competenze e non solo cono-scenze. In base al lavoro dell’Osservato-rio possiamo raggruppare le esi-genze di formazione come di se-guito:► Master universitario in auto-

rizzazioni e certificazioni am-bientali

► Master o corsi di alta forma-zione in:• Smart City• Sicurezza e rischio biologico• Sicurezza alimentare• Certificazione di qualità

Le sonde operativeQueste possono essere definitecome “strumenti di saggio” pervalutare la risposta sociale e del

mercato del lavoro nei riguardidel nostro approccio teorico allapromozione del biologo comeprofessionista.Una prima “sonda operativa”potrebbe essere destinata a pro-muovere il biologo come profes-sionista in grado di tramutarel’impegno a difesa dell’ambientein strumento di marketing per leaziende. Immaginiamo di stipulare unaconvenzione con l’AssociazioneCommercianti di una grande cit-tà e promuovere un progetto, re-datto e gestito da biologi, volto adiminuire l’impronta ecologicadei supermercati. Per meglio definire la nostra“sonda” ricordiamo qui di segui-to il significato di impronta eco-logica. Questo termine è stato creato daMathis Wackernagel e WilliamRees, due ricercatori dell’Univer-sità della British Columbia intor-no al 1990. L’elaborazione teori-

ca del concetto di improntaecologica ha conosciuto unnotevole sviluppo negli anniseguenti sino a divenire unpopolarissimo metodo dimisura, sia tra gli addetti ai

lavori che tra il grande pub-blico, per valutare l’entità e il

tasso del nostro prelievo di risor-se rinnovabili e non rinnovabili.

L’impronta ecologica misura lasuperficie di pianeta necessa-

ria per ricavare le risorse uti-lizzate e per smaltire i ri-fiuti generati dall’attivitàdi individui, famiglie,

aziende, nazioni, ecc.

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Dal sito http://www.footprintnetwork.org/it/in-dex.php/GFN/page/footprint_basics_overview/si legge:L’Impronta Ecologica è emersa come unità dimisura di prim’ordine della domanda di risorsenaturali da parte dell’umanità. Essa misuraquanta superficie in termini di terra e acqua lapopolazione umana necessita per produrre, conla tecnologia disponibile, le risorse che consu-ma e per assorbire i rifiuti prodotti.A partire dalla metà degli anni ‘80 l’umanitàsta vivendo in overshoot, ovvero al di sopra deipropri mezzi in termini ambientali, con una do-manda annuale di risorse utilizzate al di sopradi quanto la Terra riesca a generare ogni anno.Oggi, la Terra necessita di un anno e quattromesi per rigenerare quello che noi utilizziamonell’arco di un anno.Stiamo perpetuando questo sovrautilizzo dilapi-dando le risorse della Terra. Si tratta di una mi-naccia ampiamente sottostimata che riguarda ilbenessere dell’umanità e la salute del pianeta,una minaccia non adeguatamente affrontata.Misurando l’Impronta della popolazione - di unindividuo, una città, un’azienda, una nazione,

o di tutta l’umanità - possiamo valutare la pres-sione che esercitiamo sul pianeta, per aiutarci agestire le nostre risorse ecologiche più giudizio-samente e ad agire individualmente e collettiva-mente a sostegno di un Mondo in cui le perso-ne riescano a vivere entro i limiti biofisici delnostro pianeta.Il grafico che segue mostra di quanti ‘pianetiterra’ abbiamo oggi bisogno e di quanti ne avre-mo bisogno nel prossimo futuro, per garantire inostri livelli di consumo.Sempre dal sito del Global Footprint Network silegge:Oggi l’umanità usa l’equivalente di 1,3 pianetiogni anno. Ciò significa che oggi la Terra ha bi-sogno di un anno e quattro mesi per rigenerarequello che usiamo in un anno.Scenari alquanto ottimisti delle Nazioni Unitesuggeriscono che se il presente trend della po-polazione e del consumo continuasse, entro il

2050 avremo bisognodell’equivalente di due pia-neti per il nostro sostenta-mento. E naturalmente nedisponiamo solo di uno.Benché l’impronta ecologi-ca non sia esente da criti-che e mostri molti limitinelle valutazioni globali diimpatto ecosistemico delleattività umane, resta pursempre un modo semplicee perfettamente compren-sibile per misurare l’effettosull’ambiente di specificheattività.

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Per questo motivo, e per la semplicità mediaticacon cui si potrebbero diffondere le informazionirelative all’implementazione della nostra “son-da” presso il grande pubblico, l’impronta ecolo-gica sembra essere particolarmente adatta alnostro obiettivo specifico. Si tratta di sostenere la redazione di un piano diadeguamento della gestione dei rifiuti dei super-mercati alla più moderne logiche di risparmio,prevenzione e riciclo in vista della diminuzionedella sua impronta ecologica. Il coinvolgimento delle associazioni categorialidovrebbe assicurare il gradimento dell’iniziativada parte dei gestori dei supermercati che po-trebbero mettere a disposizione del pubblico irisultati quantitativi (per esempio sotto forma di

semplici grafici) deglisforzi per limitare il

loro impatto am-bientale.

Questa attenzione per il territorio si rivelerebbeun efficace veicolo di marketing del marchioaziendale, considerata la sensibilità della popo-lazione rispetto a una criticità sempre più attua-le e, per ciò stesso, sempre più coinvolgente.Una buona campagna mediatica potrebbe por-tare alla ribalta il biologo come esperto nella ge-stione di problematiche ambientali.Alla realizzazione di quest’idea dovrà seguireun monitoraggio dell’efficacia della nostra“sonda operativa”. I risultati ottenuti, insiemeall’indagine sulla professione di cui speriamopoter aver a breve le conclusioni, ci permette-ranno di meglio definire una strategia comples-siva di promozione della figura del biologo.Una volta saggiata questa “sonda”, si auspicache altre ne possano essere messe in cantiereper verificare altri punti nevralgici in cui la no-stra professione potrebbe dare un contributo si-gnificativo.

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ENPAB news

Progetto Scuole 2015,come sarà organizzata

la formazione dei biologi

Anovembre 2015 duecentocinquantabiologi entreranno in centoventicinquescuole elementari, distribuite su tutto ilterritorio italiano, isole comprese.

Il progetto realizzato in collaborazione con il Mini-stero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricercavuole promuovere l’“INSEGNAMENTO DELLACULTURA E DELLA CONSAPEVOLEZZA ALI-MENTARE NEL RISPETTO COERENTE DELL’AM-BIENTE” ed è rivolto ai ragazzi in età evolutivadelle classi terze elementari, ma si estenderà ecoinvolgerà anche le famiglie. Il progetto è finaliz-zato alla prevenzione dell’obesità, sin dall’età sco-lare, e alla sensibilizzazione dei bambini e delle lo-ro famiglie verso le tematiche ambientali.L’azione del biologo nutrizionista all’interno dellescuole avrà le seguenti importanti finalità:► Aumentare la consapevolezza dei bambini e del-

le loro famiglie sui principali errori alimentari chesi possono compiere, anche inconsapevolmente;

► Guidare i ragazzi in età evolutiva verso una ali-mentazione ottimale e bilanciata, sulla base deipersonali fabbisogni e in relazione allo stile divita;

► Promuovere uno stile sano, che preserva lo statodi salute;

► Promuovere l’educazione al movimento;► Favorire il pieno rispetto dell’ambiente;► Combattere lo spreco alimentare.Il percorso guidato dal biologo a scuola sarà fina-lizzato al raggiungimento dei seguenti obiettivi:► organizzazione della spesa settimanale al fine di

garantire l’adeguata varietà degli alimenti e lagiusta assunzione di nutrienti;

► insegnare a leggere ed interpretare le etichettenutrizionali;

► bilanciare i pasti sulla base dei fabbisogni deisingoli componenti della famiglia;

► ottimizzare il confezionamento e la cottura dellepietanze, per diluire il carico energetico e peresaltarne le proprietà nutrizionali;

► limitare gli sprechi alimentari, attraverso l’ade-guata conservazione degli alimenti e il correttoriutilizzo degli stessi;

► educare alla minimizzazione dei rifiuti e alla ge-stione differenziata degli stessi;

► scegliere secondo stagionalità e territorio, peruna alimentazione a basso impatto ambientale;

► valorizzare la cultura gastronomica locale e/o dietnia di provenienza;

► educare alla sicurezza alimentare.

Ma come raggiungere dei compiti così importanti?Il percorso di promozione della “Cultura e consa-pevolezza alimentare” sarà organizzato in:► Incontri educazionali frontali con gli studenti;► Incontri educazionali estesi alle famiglie, anche

volti ad alimentare il confronto con i figli;► Sportello di promozione del corretto stile di vita

e di educazione ambientale;

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► Laboratori sperimentali di educazione alla salutee all’ambiente, dove ragazzi e famiglie verrannoguidati, attraverso l’utilizzo pedagogico del dise-gno e del gioco, alla ideazione e realizzazione dipietanze ecologico-salutistiche;

► Incontri motivazionali per pianificare gradual-mente gli obiettivi e apprezzare i cambiamenti.

In sintesi i biologi tratteranno le tematiche di inte-resse nelle aule, assieme ai bambini. Dopo di ché ibambini trasferiranno le informazioni ai loro geni-tori, nel corso dei laboratori didattici. In quel con-testo, attraverso il gioco, si lavorerà sulla comuni-cazione all’interno delle famiglie e all’integrazionedelle conoscenze. In più, per le situazioni che ri-chiedono maggiore approfondimento, lo sportellodi ascolto fornirà un importante strumento di lavo-ro per il biologo.Veniamo ora ad uno dei punti più delicati del pro-getto. L’organizzazione della didattica. Abbiamovoluto, nella strutturazione dello stessa, romperegli schemi canonici e a volte non propriamentecompresi dai bambini, quali il ruolo dei diversi ali-menti, il significato e la funzione dei singoli nu-trienti: proteine, carboidrati, grassi, vitamine, calo-rie, il bilancio energetico o quant’altro.Abbiamo voluto, invece, trasferire gli stessi concet-ti sotto forma di una didattica originale, che avessela presa e l’incisività di un romanzo per bambini odi un gioco.Di seguito riportiamo i singoli incontri che sarannotenuti nelle aule di tutta Italia dai biologi, in manie-ra univoca e concertata.

1. Incontro conoscitivo: come mangi e quan-to ti muovi Obiettivi: comprendere le abitudini alimentari e lostile di vita dei bambini, attraverso il loro coinvolgi-mento attivo. Rendere i bambini più consapevoli eaiutarli ad individuare le abitudini non propriamen-te corrette.2. Prendi il cibo con premura dai tre regnidella naturaObiettivi: Far conoscere l’origine animale e vegetaledel cibo e il valore dei sali minerali. Comprendere ilruolo e l’importanza dei diversi alimenti per la no-stra salute e conoscere le corrette alternanze. Ri-flettere sull’essenzialità dell’acqua e imparare a nonsprecarla. Capire l’impatto ambientale del nostromodo di alimentarci.3. Il piatto dieci e lodeObiettivi: Costruire assieme ai bambini il piattoideale, per i diversi momenti della giornata (cola-zione, spuntini, pranzo, cena) e nelle diverse situa-zioni fisiologiche (sport, pasto fuori casa, cenafuori, festa di compleanno, festività).4. Dieci modi per usare un paio di scarpe daginnasticaObiettivi: Stimolare nel bambino l’educazione almovimento attraverso l’analisi dell’attività fisicanon programmata (scale, passi, giochi di movi-mento) e programmata (sport, tempo libero).5. Una famiglia al supermercato:la salute eco-bio Obiettivi: Guidare i bambini (e successivamente lefamiglie attraverso i laboratori interattivi) a organiz-zare la spesa settimanale, in termini salutistici e diriduzione degli sprechi. Imparare a leggere le etichet-te, sia per comprendere la qualità degli alimenti, siaper saper interpretare correttamente le scadenze.6. Il frigorifero perfettoObiettivi: Saper conservare gli alimenti in manieracorretta nel frigorifero, come negli altri scomparti eripiani della cucina. Garantirne l’igiene e evitarnegli sprechi. Come congelare e scongelare. Comeutilizzare in maniera corretta le pellicole, la cartastagnola e i contenitori. Saper organizzare i rifiuti egli scarti alimentari.

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7. Il segreto dell’uovo sodoObiettivi: Come ottenere il massimo delle pro-prietà dagli alimenti attraverso la giusta cottura ei corretti abbinamenti delle pietanze. Evitare laproduzione di sostanze tossiche legate al confe-zionamento del cibo e ridurre al minimo l’esposi-zione agli interferenti endocrini.8. Una fragola non fa primaveraObiettivi: educazione alla stagionalità nel rispettodei tempi della natura e dell’ambiente. Saper rico-noscere i cibi di stagione. L’impatto ambientaledello scegliere secondo o fuori stagione.9. Il mondo a tavola Obiettivi: Conoscere la cucina del proprio territo-rio e del mondo. Riscoprire i sapori, le tradizioni,le ricette tipiche. Stimolare la curiosità ed allarga-re gli orizzonti del personale gusto. Trovare ipunti di contatto tra le altre culture e la dieta me-diterranea.

IN PIU’Nelle diverse fasi del percorso, attraverso deiquestionari snelli e compilati in maniera interatti-va e senza trascurare l’aspetto ludico, sarannoverificati nel tempo i progressi degli studenti edel nucleo familiare.Come si può intuire, la formazione dei biologi inun progetto così articolato, non può essere la-sciata all’improvvisazione. Né si può pensare chein ogni regione italiana e nelle singole scuolevenga affrontato un programma non omogeneo.Allo scopo di creare uno specifico format didatti-co integrato e uniformato, l’Enpab utilizzerà unavanzatissimo ambiente informatico per la gestio-ne dei corsi di formazione. Parliamo di MOODLE

(acronimo di Modular Object-Oriented DynamicLearning Environment). In questo spazio virtualesaranno caricati i video didattici per guidare ai sin-goli appuntamenti del progetto nelle scuole, i testidi studio a sostegno all’apprendimento, nonché lediapositive da mostrare in aula ai ragazzi. All’in-terno di MOODLE ci sarà un apposito spazio perrispondere a dei test di valutazione dell’apprendi-mento. Non si potrà passare alla visualizzazionedella lezione successiva, se non si sarà riusciti asuperare il test propedeutico della lezione prece-dente. La didattica del progetto è ben strutturata, traccia-ta, ma lascia spazio alle singole originalità e pecu-liarità dei biologi partecipanti. Le lezioni potrannoessere, quindi, arricchite da aneddoti e personaliz-zazioni.La Piattaforma MOODLE oltre che un mezzo diformazione dei biologi, rappresenterà un impor-tante punto di incontro e scambio di idee tra i250 biologi partecipanti al progetto, ma anche trai loro supplenti. Questi saranno eventualmente re-cuperati nel corso dell’anno, qualora vi fosserodelle impossibilità dei titolari della borsa di studio.I supplenti avranno comunque diritto a seguiretutto il percorso formativo e superare il questiona-rio di valutazione.Questa formazione è finalizzata strettamente alProgetto Scuole e non prevede in alcun modo l’ac-quisizione di crediti ecm.Infine quella che probabilmente è la parte più in-novativa del progetto e per la quale abbiamo avu-to il plauso del Ministero: l’utilizzo delle nuovetecnologie informatiche, alle quali i bambini sonoparticolarmente attenti e sensibili.Il progetto scuola sarà interamente trasferito inPodcast scaricabili in mp3, che i bambini, e per-ché no anche gli adulti, potranno riascoltare du-rante l’anno e portare sempre con sé. Gli insegna-menti dei biologi, quindi, non solo a scuola, main qualunque posto bambini e famiglie vorranno.All’aria aperta, in macchina, a casa, in vacanza, ocon un paio di scarpe da ginnastica ai piedi men-tre si fa tutti assieme sport.

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Ci sono vantaggi neltrarre, a un mese emezzo di distanza,delle considerazioni

sulla Seconda Giornata Nazio-nale del Biologo Nutrizioni-sta, tenutasi il 23 e 24 maggio2015 in quasi tutte le regioniitaliane.Sull’onda dell’entusiasmodell’evento appena avvenuto,avrei potuto perdere l’oggetti-vità. Ora posso affermarlo econ fermezza, questo secon-do evento nazionale, impor-tante riferimento per i BiologiNutrizionisti liberi professioni-sti italiani, è stato un indiscu-tibile successo.Lo scorso anno, quando laneonata testata giornalisticaonline La Scuola di Ancel pro-pose all’ENPAB di sostenere epatrocinare l’evento, non po-tevamo immaginare un’evolu-zione migliore.Attivata nel 2014 in via speri-mentale in quattro piazze italia-ne - Milano, Roma, Napoli e Bari- nel 2015 la Giornata Nazionaledel Biologo Nutrizionista si èestesa in tutta Italia.Un po’ di numeri. Le regioni in-teressate quest’anno sono state18; 600 i biologi che si sonomessi al servizio dei cittadini,

per operare delle consulenze nu-trizionali volontarie e gratuite. Ilfine primario dell’iniziativa, ricor-diamolo, è stato la prevenzioneprimaria delle patologie correlateall’obesità e al sovrappeso.Tra i biologi agli stand, i liberiprofessionisti con esperienza su-periore a cinque anni hanno co-ordinato e organizzato il lavoro.

Presenti anche biologi neolaurea-ti, aspiranti nutrizionisti, per iquali la giornata è servita daorientamento al lavoro futuro.La seconda Giornata Nazionaledel Biologo Nutrizionista è stata,quindi, in primis un’importanteoccasione di confronto tra pro-fessionisti già esercitanti nel cam-po della nutrizione e neolaureati.

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ENPAB news

Giornata Nazionale Biologo Nutrizionista 2015

www.giornatanazionalebiologonutrizionista.it

Un mese e mezzo dopo

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ENPAB news

Veniamo ora alla risposta dei cit-tadini. Si stimano oltre 3000consulenze effettuate, di cui Bariin testa con ben 265 colloqui.Seguono Napoli e Roma con cir-ca 200 consulenze. Il numero dicittadini ascoltati sarebbe statosicuramente superiore se i pro-fessionisti avessero avuto un nu-mero di studi a disposizionemaggiore dei tre previsti perpiazza. Poiché la fila agli standdelle persone incuriosite erasempre nutrita, chi non ha potu-to usufruire di una consulenzaha ricevuto consigli personaliz-zati, forniti dai biologi con l’ausi-lio del copioso materiale infor-mativo, studiato per la giornata.In questo modo, di fatto, le per-sone toccate dall’iniziativa e sen-sibilizzate a una sana e correttaalimentazione sono state benpiù numerose.A seguire alcune considerazionia caldo dei biologi in piazza.«Mi ha meravigliato l’interessedelle persone anziane verso lasana e corretta alimentazione eil loro entusiasmo nel vederci aloro disposizione», ha affermatola dottoressa Monica Trecroci re-sponsabile per la regione Cala-bria.

E ancora la dottoressa SerenaCapurso, responsabile per la re-gione Lazio: «Mi ha colpito chiè tornato a ringraziarci e mo-strarci i traguardi ottenuti gra-zie alla  precedente edizionedella Giornata Nazionale2014».

Il dottor Salvatore Ercolano, re-sponsabile della Campania, ri-porta invece una frase ripetutadai frequentatori degli stand,con la schiettezza che caratteriz-za i cittadini napoletani: «Nonho mai avuto un servizio delgenere e per di più gratis».

A Bologna durante l'intervista

A Perugia vince l'ottimismo

Biologi a L'Aquila

Biologi sotto il sole a Palermo

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Per la dottoressa Patrizia Parodi,responsabile del Piemonte, è sta-to toccante come una ragazza,con i primi sintomi di un distur-bo del comportamento alimenta-re, taciuto fino ad allora, abbiatrovato il coraggio di confidarsicon i professionisti agli stand.La dottoressa Tiziana Tripi, inpiazza Mondello a Palermo, è in-vece rimasta stupita dall’aver da-to consigli alle persone in attesaagli stand per ore, senza interru-zione e per l’intera durata del-l’evento.Il dottor Paolo Coli, responsabiledella piazza di Firenze è rimastocolpito dal fatto che molte per-sone avevano desiderio di parla-re della loro alimentazione e ca-pirne gli errori. Ricorda, inoltre,il sorriso e la gratitudine dellepersone per la nostra iniziativaPer quanto mi riguarda, avendoseguito e coordinato l’evento daPiazza del Popolo a Roma, sonorimasta colpita dal numero cre-scente di persone che hannoscelto di ridurre drasticamente lacarne e i derivati animali nellaloro alimentazione. Alcuni grup-pi di persone, compiuta unascelta vegetariana, sono venuti

appositamente dai noi biologinutrizionisti in piazza perchépotessimo bilanciare la loro ali-mentazione e adattarla alle loroesigenze.Al momento i dati sulle abitudi-ni alimentari rilevati nelle singo-le piazze, sono in fase di elabo-

razione. Il patrocinante Ministe-ro della Salute, in particolare, ciha anche chiesto di indagare -nel corso delle interviste aglistand - le modalità e i canali concui i cittadini si informano sulletematiche di sana e corretta ali-mentazione.

ENPAB news

Ancona sorride Biologi a Trieste

Biologi in Piazza a Milano

Biologi Nutrizionisti a Bari

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ENPAB news

A breve, ci auguriamo già nellaprossima edizione di EnpabMa-gazine, i risultati preliminari deidati acquisiti.Ricordiamo che ogni partecipan-te alla giornata, ha fornito il suoconsenso informato per l’acqui-sizione e l’elaborazione dei dati.Un ringraziamento sentito, infi-ne, da parte di tutta la redazionedella Scuola di Ancel all’ENPAB,l’attenta e illuminata cassa diprevidenza dei biologi liberi pro-fessionisti. Ringraziamo, in parti-colare, il Presidente dottor SergioNunziante, il Vicepresidentedottor Michele Ettorre e il Diret-tore Generale dottor MassimoOpromolla. Una ovazione di tut-ta la nostra Scuola va alla re-sponsabile dell’ufficio stampaENPAB, la giornalista Rosa MariaSerrao, per il sostegno continuoe la dedizione al lavoro. Un rin-graziamento a FADVISOR perl’organizzazione.

Infine un grazie speciale va aldottor Giacomo Gonnella, per lapresenza costante nelle fasi direalizzazione del progetto.Un grazie ancora a tutti i biologiresponsabili di piazza, ai fiduciariregionali ENPAB e ai professionistiche hanno partecipato all’evento.

In ultimo, un grazie sincero edoveroso alle migliaia di personeche si sono fidate e affidate, intutta Italia, a noi Biologi Nutri-zionisti.

Pigreco(tratto dall’Editoriale pubblicato per Lascuola di Ancel in data 3 giugno 2015)

Il gruppo dei nutrizionisti a Torino

Il gruppo di Cagliari

Piazza del popolo RomaSotto la pioggia a Napoli

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Erano le otto di mattinadello scorso 27 giugno aMilano, mancava ancoraun’ora e mezza all’inizio

del Congresso Enpab legato allanota manifestazione Pianetanutrizione & Integrazione 2015e noi eravamo lì.C’era tutta l’Enpab, o quasi, ilpresidente Sergio Nunziante, ilvicepresidente Michele Ettorre,il Direttore Generale MassimoOpromolla, molti membri delConsiglio di Amministrazione,del Consiglio di Indirizzo Gene-rale, il personale dell’Ente e isuoi consulenti.

Tutti lì con largo anticipo, per-ché l’attesa era troppo lunga inalbergo e l’emozione tale dadesiderare di essere uniti, inuna sala vuota, che a breve sa-pevamo si sarebbe riempita dibiologi nutrizionisti.

Ma si sarebbe riempita? Le iscri-zioni erano di fatto numerosis-sime, ma poiché mai nella sto-ria dei biologi italiani si era rag-giunta una tale concentrazionedi professionisti, avevamo qual-che ragione di dubitare.

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2015

Quattrocentocinquanta i biologi nutrizionisti

al Congresso Enpab di

Il racconto

di chi c’era

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Nessuna aspettativa è stata invece disattesa,dalle nove del mattino i biologi nutrizionistihanno iniziato ad affluire in sala. Molti i voltifamiliari, persone con cui i diversi componentidell’Enpab avevano già interagito: per telefono,mail, sui social network. Tanti i colleghi che,avendoci seguito nei corsi itineranti sul territo-rio, non hanno voluto perdere una nuova occa-sione di incontro. In quell’aula si trattava pro-prio di questo: incontrarsi, riconoscersi, condi-videre, sentirsi finalmente parte di un gruppo.Cinque ecm e un convegno, non smuovono lepersone dalle isole e dal sud Italia, per raggiun-gere Milano. Per altro con costi inevitabili legati alla logistica.Un fiume di persone si muove quando si creal’importante connubio tra qualità scientifica esenso di appartenenza ad una categoria e a unaistituzione.Così tutto è cominciato lo scorso 27 Giugno aMilano.Una preziosa compagna di questa avventura èstata Petrusca Andretta di Akesios, organizzatri-ce meticolosa dell’evento. Tra i più bei raccontidi Petrusca, quel che ci dice essere accaduto al

desk di accettazione. Alla domanda di rito, perla consegna del materiale congressuale: “Lei èun iscritto Enpab? I biologi rispondevano fieri (equasi con stupore, perché il contrario sarebbestato impensabile), certo che sì!Il Congresso si è aperto con un visibilmenteemozionato Sergio Nunziante, più che un pre-sidente un padre, che ha iniziato a ringraziaretutti i suoi collaboratori, uno per uno, nessunoescluso.Nell’ambito della manifestazione, a solo pochiminuti dall’inizio già una prima sorpresa pertutti. La consegna di tre premi APE rispettiva-mente al dott. Michele Ettorre, al prof. StefanoDumontet (che non ha potuto essere presenteall’evento) e alla dottoressa Tiziana Stallone. Ilpremio APE per “la professionalità, la progettua-lità, l’impegno costante e l’instancabile operosi-tà”, proprio come è la natura dell’insetto al qua-le il presidente dell’ Enpab si è ispirato nell’inti-tolarlo, è andato a chi negli anni ha contribuitoalla crescita dell’Ente:“attraverso progetti a supporto del cosiddettowelfare allargato, e quindi a sostegno della pro-fessione, dei giovani professionisti e del loro

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reddito (DL 28 giugno 2013, n. 76, convertitocon modificazione nella legge 9 agosto 2013 n.99, art. 10 bis)”. I destinatari del Premio APE in realtà hanno fattoanche di più: cementare l’unione tra i colleghi.Le tematiche trattate dal Congresso ‘NUTRI-ZIONE UMANA: EVOLUZIONE, COMPORTA-MENTO, GENOMICA’ sono state di grande in-teresse ed hanno tenuto i presenti incollati allepoltrone per tutta la durata dell’evento.Abbiamo assistito a un lungo excursus sull’ali-mentazione dell’uomo, raccontata attraversol’evoluzione e l’adattamento alle risorse dell’am-biente e per mezzo della storia dei consumi ali-mentari, dalla preistoria ai nostri giorni. Si è par-lato di dieta mediterranea, non intesa come me-nù, ma come modello. Si sono approfonditi ipunti di contatto e le similitudini tra la nostraalimentazione mediterranea, e le altre in gradodi migliorare lo stato di salute, come l’alimenta-zione asiatica. Sono state affrontate le patologielegate al disadattamento metabolico, alla nutri-zione moderna e alla sedentarietà, come la sin-drome metabolica. In particolare, questa pato-logia non è stata solo affrontata dal punto di vi-

sta della terapia medica, ma anche in termini diprevenzione attraverso l’alimentazione, la nu-traceutica e gli alimenti funzionali. Sottolinean-do tutto ciò che un biologo nutrizionista possafare per ostacolarne l’insorgenza.Il pomeriggio si è aperto con una sessione dedi-cata al comportamento alimentare e alla geno-mica. Si è parlato di obesità in termini di nuovedipendenze degli alimenti, e si è sottolineatocome non si possa pensare di lavorare per com-battere l’obesità solo attraverso una dieta, con-segnata nelle mani della persona e affidata soloalla sua sola volontà. E’ invece importante lamotivazione, il lavoro sulla comunicazione e larelazione di aiuto.

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Le ultime comunicazioni sono state dedicate al-la medicina e alla nutrizione personalizzata, chenon possono prescindere anche dal conoscerel’assetto genomico della persona. Si è ribaditocome un approccio d’organo nella cura del pa-ziente non sia quasi mai risolutivo, ma è neces-sario un lavoro integrato, in particolare per oc-cuparsi di alimentazione nei disturbi infiamma-tori cronici immuno-mediati. L’evento si è con-cluso con una tavola rotonda del quotidianoscientifico online La Scuola di Ancel, moderatamagistralmente dal dott. Michele Ettorre. L’emozione della redazione era visibile, ma il di-battito è stato costantemente accompagnato daicalorosi applausi dei suoi lettori presenti in sala.Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti i rela-

tori che hanno reso questo evento di alta quali-tà scientifica e a suo modo unico, speciale. Inparticolare:

Il Prof. Giuseppe RotilioL’evoluzione dell’alimentazione dell’uomo:dal paleolitico ai nostri giorniDal 1975 Professore ordinario di Biochimica;Presidente del Senato Accademico dell’Univer-sità Telematica “San Raffaele” di Roma;Già Rettore dell’Università Telematica “San Raf-faele” di Roma;Professore emerito dell’Università Tor Vergata diRoma;Già Presidente dell’Istituto Nazionale dellaNutrizione (INN) successivamente divenuto

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Istituto Nazionale per la Ricerca in Alimenta-zione e Nutrizione (INRAN) e Presidente dellaFeSIN (Federazione delle Società Italiane diNutrizione);Dal 2006 membro della Commissione Unica perla Dietetica e la Nutrizione del Ministero dellaSalute e del Comitato di Valutazione del CentroNazionale delle Ricerche (CNR);Dal 2008 parte del Comitato Nazionale per laSicurezza Alimentare, istituito dal Ministerodella Salute e dal Ministero delle Politiche Agri-cole Alimentari e Forestali (MIPAAF);Nel 2012 è stato nominato Presidente del Grup-po nutrizionale per la Sicurezza alimentare delMinistero della Salute;Autore di numerose pubblicazioni su rivistescientifiche internazionali e di monografie, trale quali, da ultimo, Il Migratore onnivro(2012).

Il Dr. Giancarlo Signore Storia del consumoalimentare: dalla preistoria ai fast foodPresidente emerito del Nobile Collegio Chimicoe Farmaceutico. Universitas Aromatariorum Ur-bis. Fondato nel 1429 da papa Martino V;

Autore di diversi libri di divulgazione scientificatra cui:Storia delle abitudini alimentari: dalla preistoriaai fast-food, Tecniche Nuove 2010Storia della farmacia: dalle origini al XXI seco-lo, Edra, 2013I segreti per vivere bene e a lungo.Dalla Medici-na alla tavola, LSWR 2015

Il Dr. Andrea GhiselliLa dieta mediterranea come modelloMedico, Specialista in Medicina Interna;Dirigente di ricerca CRA (Consiglio per la Ricer-ca e la sperimentazione in Agricoltura);Autore di numerose pubblicazioni scientificheper prestigiose riviste internazionali e nazionali;Moderatore del Forum (area nutrizione) delCorrieredellaSera.it;Divulgatore scientifico ed esperto RAI e di tra-smissioni televisive e radiofoniche di altre emit-tenti;Autore del libro La Dieta Mediterranea, anziitaliana, Spearling and Kupfer editori;Docente incaricato dell’Università La Sapienza.

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Il Prof. Maurizio SimmacoGenomica e metabolomica in medicina personalizzataResponsabile dell’Unità di DIAGNOSTICA MOLE-COLARE AVANZATA presso l’azienda ospedalieraSan’Andrea;Professore ordinario di biochimica – II facoltà diMedicina e Chirurgia, Università Sapienza Roma;Autore di oltre 91 lavori su riviste scientifiche inter-nazionali;Segretario della Società scientifica di medicina per-sonalizzata SIMeP;Membro del Board dell’European Society of Phar-macogenomics and Theranostics (ESPT).

Il Dr. Mauro MinelliAlimentazione e disturbi infiammatori croniciimmuno-mediati.Medico, Specialista in Allergologia e Immunologiaclinica;Coordinatore Dipartimento Unico di “Immunologiaclinica, Medicina genomica e personalizzata” Grup-po Villa Maria SpA GVM Care & Research;Autore di numerose pubblicazioni scientifiche a ca-rattere clinico su riviste nazionali e internazionali;Responsabile scientifico assieme alla dottoressa Ti-ziana Stallone del progetto ‘Biologi in clinica’ svi-luppato per ENPAB;Docente a contratto, Università Telematica Pegaso.

Concludiamo con un ringraziamento sincero a tuttii partecipanti per la passione dimostrata per il pro-prio lavoro e per il senso di appartenenza al nostroEnte di previdenza. Un’anticipazione, spero gradita. Contiamo di pub-blicare e distribuire gratuitamente quanto prima l’e-book che raccoglierà i testi delle relazioni di questoCongresso.Il primo di una lunga e nutrita serie di pubblicazio-ni, che ci auguriamo di portare a termine nei mesia seguire per la crescita di tutti i biologi. Questo perché, come ricordato nel corso di questagiornata: “se vuoi andare veloce, cammina da solo.Se vuoi andare lontano, cammina assieme”.

Il Prof. Claudio TubiliLa Sindrome metabolicaDirigente Medico;Responsabile Unità Operativa Semplice di Diabe-tologia con Day Hospital. Azienda Ospedaliera S.Camillo –00152 Roma;Consigliere ADI Nazionale;Autore di numerose pubblicazioni scientifiche in-ternazionali e nazionali.

Il Prof. Armando Piccinni Drogati di Cibo. E’ possibile una dipendenzadagli alimenti?Neurologo e Psichiatra;Dirigente nell’unità di Day-Hospital della ClinicaPsichiatrica dell’Università di Pisa;Professore a contratto presso l’Università di Pisa;Autore di diverse pubblicazioni scientifiche su ri-viste nazionali e internazionali;Autore di Drogati dal cibo: quando mangiarecrea dipendenza, Giunti Editore;Presidente della Fondazione Brain Research On-lus.

La Dr.ssa Tiziana StalloneComportamento alimentare e compliance alpercorso dieteticoBiologo nutrizionista, libero professionista;Dottore di Ricerca in Anatomia;Divulgatore scientifico e Direttore responsabile delquotidiano on-line La Scuola di Ancel;Già Autore e conduttore della trasmissione radio-fonica La Dolce Linea, webradio Rai. Ospite in di-verse trasmissioni Rai quali: Occhio alla spesa,Uno mattina, Geo&Geo, L’estate in diretta, Buon-giorno benessere;Docente in un ciclo di seminari sui “Disturbi delcomportamento alimentare” nella laurea Magistra-le in scienza della nutrizione Umana, Tor Vergata;Docente nel Master di II Livello in Nutrizione,Nutraceutica e Dietetica applicata, Università Ca-merino;Membro del Consiglio direttivo della Sinut- Socie-tà italiana di nutraceutica.

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speciale istituzioni

La Garanzia Giovani (Youth Guarantee) èil Piano Europeo per la lotta alla disoccu-pazione giovanile. Con questo obiettivosono stati previsti dei finanziamenti per i

Paesi Membri con tassi di disoccupazione su-periori al 25%, che saranno investiti in politi-che attive di orientamento, istruzione, forma-zione ed inserimento al lavoro, a sostegno deigiovani che non sono impegnati in un’attivitàlavorativa né inseriti in un percorso scolastico oformativo (Neet - Not in Education, Employ-ment or Training). 

In sinergia con la Raccomandazione europeadel 2013, l’Italia dovrà garantire ai giovani al disotto dei 30 anni un’offerta qualitativamentevalida di lavoro - proseguimento degli studi, ap-prendistato o tirocinio - entro 4 mesi dall’iniziodella disoccupazione o dall’uscita dal sistemad’istruzione formale. Se sei quindi un giovane con meno di 30 an-ni, residente in Italia - cittadino comunitario ostraniero extra UE, regolarmente soggiornan -te - non impegnato in un’attività lavorativa néinserito in un corso scolastico o formativo, la

Un’impresaper il futuro

A cura dell’Ufficio Stampa ENPAB

Dal 7 luglio attivo il nuovo servizio destinato alle Agenzie per il lavoro

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speciale istituzioni

Garanzia Giovani è un’iniziativa concreta chepuò aiutarti a entrare nel mondo del lavoro, va-lorizzando le tue attitudini e il tuo backgroundformativo e professionale.Programmi, iniziative, servizi informativi, per-corsi personalizzati, incentivi: sono queste lemisure previste a livello nazionale e regionaleper offrire opportunità di orientamento, forma-zione e inserimento al lavoro, in un’ottica dicollaborazione tra tutti gli attori pubblici e pri-vati coinvolti.Per stabilire in modo opportuno il livello e le ca-ratteristiche dei servizi erogati e aumentarnel’efficacia, si è scelto di introdurre un sistema diprofiling che tenga conto della distanza dalmercato del lavoro, in un’ottica di personalizza-zione delle azioni erogate: una serie di variabiliterritoriali, demografiche, familiari e individualiprofilano il giovane permettendo così di regola-re la misura dell’azione in suo favore. Dall’1febbraio 2015 le modalità di calcolo del profi-ling sono aggiornate a seguito del Decreto Di-rettoriale del 23 gennaio 2015, n. 10, che mettefine alla fase di sperimentazione avviata il 1°maggio 2014.Nel dettaglio le misure previste dalla Garanziasono:• Accoglienza• Orientamento• Formazione• Accompagnamento al lavoro• Apprendistato• Tirocini• Servizio civile• Sostegno all’autoimprenditorialità• Mobilità professionale all’interno del territorio

nazionale o in Paesi UE• Bonus occupazionale per le imprese• Formazione a distanzaPer accedere al Programma e ai servizi universalid’informazione e orientamento occorre regi-strarsi e aderire sul sitowww.garanziagiovani.gov.it.In seguito sarà possibile accedere alle misurepreviste dal Programma.

Per conoscere i piani nazionali degli altri Paesieuropei per l’attuazione della Garanzia Giova-ni, consultare il sito: ec.europa.eu

I NumeriIl 58° report settimanale mette in evidenza ilcontinuo interessamento dei giovani verso ilProgramma, dimostrato dal numero degli utenticomplessivamente registrati, che supera le 652mila unità: le prese in carico da parte dei Serviziper l’Impiego crescono di 9.650, attestandosi a371.059. Sono 123.926 i giovani ai quali è stataproposta almeno una misura.Il Programma incoraggia la mobilità professio-nale transnazionale e territoriale per accederead esperienze lavorative presso aziende in Italiae negli altri Paesi dell’Unione Europea attraversoun voucher che copre i costi di viaggio e allog-gio per la durata di 6 mesi. La mobilità si rivolgenon solo ai giovani alla ricerca di opportunità dilavoro in Europa, ma anche alle imprese interes-sate ad assumere personale in altri Paesi europeicon il supporto della Rete EURES, la rete euro-pea dei Servizi per l’Impiego.

Sostegno all’autoimpiego e all’autoimprenditorialitàVuoi metterti in proprio? Pensi di avere unabuona idea imprenditoriale ed essere in grado direalizzarla?Per i giovani fino a 29 anni sono previsti serviziin grado di rispondere ai diversi bisogni in fasedi startup e  nelle fasi successive, favorendol’accesso a incentivi per la creazione di impresa(ad esclusione del contributo a fondo perduto)e/o l’attivazione degli incentivi pubblici nazio-nali e regionali.Operatori qualificati dei Servizi per l’Impiego of-friranno assistenza personalizzata nelle variefasi del progetto imprenditoriale: dallo startupall’accesso agli strumenti di credito e microcre-dito, alla fruizione degli incentivi.Dopo le azioni preliminari, informative e di con-sulenza, ti sarà proposto un percorso miratoche si svolgerà nelle seguenti fasi:

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• formazione per il business plan (il documento chesintetizza le caratteristiche del progetto imprendi-toriale)

• assistenza personalizzata per la stesura del busi-ness plan

• supporto all’accesso al credito e alla finanziabilità• servizi a sostegno della costituzione dell’impresa• sostegno allo startupSe la tua idea imprenditoriale sarà valutata positiva-mente, potrai avere facilitazioni nell’accesso al cre-dito attraverso un Fondo di Garanzia, anche se nondisponi delle garanzie necessarie per ottenere unprestito bancario.Gli attori che direttamente o indirettamente ti aiute-ranno a realizzare la tua idea imprenditoriale sono:Sistema delle Camere di Commercio, Invitalia, Ser-vizi per l’autoimpiego e l’autoimpresa avviati pres-so i Servizi competenti al lavoro, Regioni ed Entilocali, con particolare riguardo per i SUAP (Sportel-li Unici delle Attività Produttive) dei Comuni, As-sociazioni di categoria, Università, organismi nonprofit ecc.

Mobilità professionale transnazionale e territorialeTi piacerebbe fare un’esperienza di lavoro all’estero,o anche solo in un’altra Regione? Il Programma in-coraggia la mobilità dei giovani lavoratori in Italia enegli altri paesi dell’Unione Europea attraverso unvoucher che copre i costi di viaggio e alloggio perla durata di 6 mesi.Se sei interessato, puoi rivolgerti al Servizio perl’Impiego per avere:

• informazioni sulle possibilità di lavoro in Italia ein Europa

• supporto alla ricerca dei posti di lavoro• assistenza nelle pratiche di assunzioneQuesto sostegno alla mobilità professionale si ri-volge sia ai giovani alla ricerca di sbocchi profes-sionali in Europa sia alle imprese interessate ad as-sumere personale in altri paesi europei.Al fine di facilitare la libera circolazione dei lavora-tori nell’UE, è fondamentale il ruolo dei Servizicompetenti, come la Rete EURES, la rete europeadei Servizi per l’Impiego, coordinata dalla Com-missione Europea, a cui partecipano anche i sinda-cati e le organizzazioni dei datori di lavoro.La Rete Eures in Italia si compone di 64 consu-lenti (Eures Advisers) e circa 400 referenti dislocatisu tutto il territorio nazionale che svolgono attivi-tà di consulenza e servizio di collocamento: gliEures Adviser forniscono informazioni sul mercatodel lavoro europeo e favoriscono l’incontro tra do-manda e offerta di lavoro. Promuovono, inoltre, lacooperazione transnazionale e transfrontaliera,aiutando a rimuovere gli ostacoli alla mobilità co-me ad esempio le differenze nella legislazione enelle procedure amministrative tra i diversi paesieuropei.Consulta il portale Eures con le numerose offertedi lavoro provenienti da tutta Europa e scopri iprogetti di selezione promossi dalle rete Eures Ita-lia. Affinchè la tua scelta sia più consapevole, troviinformazioni utili e consigli sulle condizioni di vitae lavoro di ogni paese europeo, nella sezione “Li-ving and working in Europe”.

speciale istituzioni

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speciale istituzioni

TirociniIl tirocinio ti permette di fare una vera esperien-za in azienda e ha una durata di 6 mesi (12 mesinel caso di disabili o svantaggiati ai sensi dellalegge 381/91). Tali limiti di durata possono esse-re estesi in conformità a quanto previsto dalle Li-nee Guida nazionali sui tirocini.

Tipologie e finalità • Tirocini: hanno l’obiettivo di agevolare le tue

scelte professionali e di aumentare le tue possi-bilità occupazionali, velocizzando e rendendopiù efficace il percorso di transizione tra scuolae lavoro attraverso la formazione sul campo. Seinvece hai perso un’occupazione e fatichi a ri-metterti in gioco, possono favorire il tuo rein-serimento nel mondo del lavoro

• Tirocini in mobilità geografica nazionale etransnazionale: hanno l’obiettivo di favorireuna tua esperienza formativa e professionalefuori regione o all’estero. Il fine è quello di raf-forzare il tuo curriculum e metterti in direttocontatto con territori e mercati del lavoro più di-namici e in grado di offrirti maggiori opportunitàoccupazionali.

CaratteristicheTi verrà riconosciuta un’indennità mensile fino a500 euro e quindi non superiore a 3.000 euro intutto il periodo (fino a 6.000 euro per disabili esoggetti svantaggiati). Il contributo sarà più altose svolgerai il tirocinio al di fuori del tuo territo-rio, grazie a un voucher parametrato sulla basedelle attuali tabelle CE dei programmi di mobilità.Se sarai assunto con un rapporto di lavoro su-bordinato entro 60 giorni dalla conclusione deltirocinio, il datore di lavoro riceverà un incentivoeconomico.

Il ruolo delle RegioniIl Programma Garanzia Giovani richiede una stra-tegia unitaria e condivisa tra Stato e Regioni aifini di un’efficace attuazione a livello territoriale.Accanto quindi al Piano nazionale che individua

le azioni comuni su tutto il territorio nazionale,ciascuna Regione ha l’impegno di adottare unproprio piano attuativo per definire quali sono lemisure del Programma che vengono attivate sulterritorio, in coerenza con la strategia nazionale.Le Regioni devono attuare concretamente leazioni di politica attiva verso i giovani destinataridel Programma, rendendo disponibili le misure.Hanno una funzione di coordinamento dell’orga-nizzazione della “rete” dei Servizi pubblici perl’impiego e privati accreditati, che avranno ilcompito di svolgere una funzione di accoglienza,orientamento e individuazione delle necessità epotenzialità dei giovani per individuare il percor-so più in linea con le attitudini e le esperienzeprofessionali.Sono organismi “intermedi” che si posizionanotra il Ministero del Lavoro che ha definito il Pianonazionale e la rete dei Servizi per l’Impiego dislo-cati sul territorio, che accolgono i giovani.Spetta alle Regioni quindi indirizzare i giovani aidiversi Servizi per l’Impiego presso cui dovrannofare il primo colloquio di orientamento. Il giova-ne ha la possibilità di fruire dei servizi del pro-gramma in qualunque punto del territorio nazio-nale, anche in una Regione diversa da quella didomicilio o residenza.Infine, alle Regioni spetta il compito di svolgerel’attività di monitoraggio degli interventi, per me-glio osservare il processo di attuazione delle mi-sure, i servizi erogati, il numero e il profilo deibeneficiari, l’avanzamento della spesa, e altre ca-ratteristiche sulla condizione di occupabilità deigiovani beneficiari.Le risorse finanziarie destinate alle singole misu-re sono indicate nelle convenzioni che ogni Re-gione e Provincia autonoma ha  stipulato con ilMinistero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Gli importi definiti in quella sede possono esseresuscettibili di modifica dovuta a successiva redi-stribuzione delle risorse in fase di definizione delPAR. Consulta la distribuzione delle risorse al 17 giu-gno 2015.

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approfondimenti

La questione morale è si-curamente un argomen-to centrale in Italia, unpaese oggi considerato

tra i più corrotti al mondo. Co-me tale, è mia opinione chedebba essere posto come asso-luta priorità anche al nostro in-terno e debba guidare tutta

l’elaborazione teorica delle no-stre future strategie.La corruzione non è solo fontedi enormi perdite economiche,è soprattutto fonte di degradocollettivo e di decadimento so-ciale. Nel nostro paese non po-niamo alla base dei meccanismipremiali la competenza, ma, al

contrario, la capacità di vivere eoperare nella zona grigia del co-siddetto “mondo di mezzo”. Sigenera così una distorsione mo-rale che ha riflessi negativi an-che sugli atteggiamenti correttied eticamente sostenibili.Oggi, chi si pone al di fuori delsistema, largamente diffuso,

della cura esclusiva diinteressi privati, per-sonali o di clan, daparte di chiunque ab-bia una qualsiasi re-sponsabilità gestiona-le di qualche rilievo,fa una scelta moralearretrata scegliendocome riferimento l’eti-ca di prossimità distampo kantiano.

La “causa assente”e l’etica gestionale

A cura dell’Osservatorio ENPAB

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E’ vero che l’uomo deve esseresempre considerato come un fi-ne e mai come un mezzo, e in-sieme all’uomo ogni ambito chesull’uomo ha riscontri immedia-ti, ma oggi, nell’epoca della glo-balizzazione, questo atteggia-mento non basta più. La natura-le repulsione degli onesti versola corruttela generalizzata porta,dunque, al rifugiarsi nei principifondanti l’etica moderna senzariflettere abbastanza che oggitutto ciò non è più sufficiente.Non è più possibile rimettere lenostre scelte morali solo a uncomportamento individuale eti-camente sostenibile. Non è piùpossibile limitarsi alla correttez-za individuale come scudo e ri-paro contro la corruzione. Oggiè necessario fondare una nuovaetica, un’etica gestionale, in gra-do di ridisegnare il rapporto trachi viene eletto, o nominato aposti di responsabilità, e chielegge o nomina.Chi assume posizioni di rilievoche prevedono la disponibilitàtecnica di strumenti capaci diun impatto sulla collettività, de-ve necessariamente assumersiresponsabilità che vanno moltoal di là della semplice etica diprossimità.

Essere eletto, e operare cononestà, diventa condizione ne-cessaria ma non sufficiente del-l’agire corretto. Viviamo in unmondo troppo complesso per-ché degli onesti dilettanti pos-sano, con la sola ed esclusivalegittimazione conferita lorodall’essere stati eletti, disporredi leve di comando che presup-pongono competenze, maturitàdi giudizio, integrità morale ecapacità gestionale. Tutte que-ste cose, coniugate insieme,descrivono il nuovo ruolo del-l’amministratore, termine quiusato in senso lato.Per riferirci a un esempio con-creto, il mandato che gli elettoria breve conferiranno ai nuoviconsigli del nostro Ente di Pre-videnza mette nelle condizionidi avere la piena disponibilitàtecnica di strumenti legali, ge-stionali ed economici in gradodi incidere profondamente sullavita dell’Ente e sulla vita deisuoi iscritti. Per questo l’esserestati eletti non basta più.Chiunque non si senta all’altez-za di un compito complesso,da esercitare in un mondo al-trettanto complesso che mutacon grande rapidità verso oriz-zonti non sempre individuabili

in anticipo, dovrebbe fare unpasso indietro.E’ questa la nuova frontiera eti-ca, che si traduce, poi, in unafrontiera di corretta gestionedella cosa pubblica, anche inENPAB.Le sfide che abbiamo davantinon si risolvono operando co-me diligenti, e onesti, esecutoridi normative e di indicazioniministeriali. Le sfide che abbia-mo davanti si affrontano e sisuperano solo esercitando lescommesse dell’agire sulla basedi competenza, innovazione,capacità di leggere il futuroprossimo venturo, capacità diprevenire i bisogni. Una felice elaborazione teoricadi natura antropologica, svilup-pata negli anni ’60 e ’70 del‘900, individua come potentemotore delle trasformazioni so-ciali la “causa assente”. Unacausa invisibile, o indicibile, ingrado di governare la catena dieventi, questi tutti visibili, chesfociano poi nei cambiamentidella struttura delle nostre col-lettività. Persino la lotta di classe, neglianni in cui questa si è espressa,non si è sempre palesata comecontrapposizione “pura” tra

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approfondimenti

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proletariato e capitale, ma attra-verso conflitti di diversa natura,benché la “causa assente” fossela vera posta in gioco. E’ appun-to la “causa assente”, oggi piùche mai, il nodo che un ammi-nistratore competente devemettere in luce. I motivi soggia-centi alla realtà visibile, le cor-renti di trasformazione che nonsi palesano in superficie sono iveri oggetti da sottoporre adanalisi.Chi può farlo? Solo persone le-gittimate dall’esercizio democra-tico del voto e in possesso diun notevole bagaglio di compe-tenze. Per questo ritengo che iltema etico sia più che mai di at-tualità, ma non nei terminidell’etica di prossimità, ma nelsenso dell’etica gestionale cheabilita gli eletti ad avere una vi-sta completa sull’ultimo oriz-zonte, di leopardiana memoria,evitando che una siepe ne pos-sa escludere lo sguardo. Da tutto ciò discende una con-siderazione relativa alla “catenadi comando” da implementareper gestire il nostro Ente. E’ ov-vio che una organizzazione rigi-da che preveda una gestionetop-down del flusso decisionaleè destinata oggi a non produrrefrutti, se non, addirittura, a ge-nerare danni.

Catene di comando di questotipo, di chiara impostazione mi-litare, sono state utilizzate nellegrandi corporation americanealla fine degli anni ’40 del ‘900.I reduci della seconda guerramondiale, che avevano avutoposizione di responsabilitànell’esercito, si adattarono per-fettamente alle regole delle cor-poration, dove ritrovavano lostesso clima gerarchico militare.Da allora sono passati più disessant’anni, abbiamo avutoTaiichi Ohno, che ha rivoluzio-nato il mondo della produzio-ne, il post-fordismo, la flessibili-tà, l’orizzontalità, il decentra-mento, la specializzazione fles-sibile, la programmabilità, tutteimpostazioni gestionali che sisono allontanate sia dalla gerar-chia formale che dalla prospetti-va reticolare della gerarchia ehanno contribuito alla nascitadi elaborazioni teoriche comple-tamente nuove nella gestione diorganismi complessi. Oggi, se vogliamo affrontarecon speranza di successo unfuturo sempre più incerto, sidovrà ripensare l’atteggiamentogerarchico di generazione delledecisioni. La catena di coman-do top-down dovrà essere sosti-tuita con una rete orizzontale,non gerarchica, di connessione

tra gli amministratori, gli am-mnistrativi e gli iscritti. La retedovrà essere estesa a tutti por-tatori di interesse, nostri par-tner istituzionali inclusi. La ge-stione dovrà esplicarsi attraver-so una ragnatela in grado di ge-nerare un consenso attivo sullestrategie e sul comportamentodell’Ente.Il modello di riferimento è quel-lo in grado di allineare dinami-camente la struttura, i flussi dilavoro, le relazioni sociali e iflussi di benefici per i nostriiscritti. Una buona organizza-zione è quella capace di mette-re in fase la propria strutturaformale con specifiche intera-zioni formali e informali, comele reti di sostegno, che coinvol-gono tutti a tutti i livelli, le retidi fiducia, per la condivisionedi informazioni “strategiche”, ele reti di comunicazione, comecollante tra i portatori di inte-resse. La flessibilità dinamica di un’or-ganizzazione del genere per-mette un’agilità gestionale sco-nosciuta a impostazioni più ri-gidamente strutturate, che rea-giscono lentamente e con diffi-coltà alla variazione dei para-metri sociali ed economici dinostro riferimento.La domanda è adesso semplice:siamo in grado di interagire conqueste esigenze? Siamo in gra-do di gestire dinamiche cosìcomplesse? L’etica gestionale èla risposta a tali quesiti, rispostache ognuno di noi è chiamato atrovare in sé stesso.

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approfondimenti

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In un recente numero online di WIRED(http://www.wired.it/economia/2014/06/06/felicita-buthan/) si discute con qualche appro-fondimento della gestione della cosa pubblica,

assolutamente originale, nel Buthan.In verità sono più di 10 anni che il Buthan ha so-stituto il PIL con il FIL (Felicità Interna Lorda) pre-ferendo un’analisi del benessere sociale differenteda quella strettamente monetarista.

Le critiche al PIL come reale strumento di misuradel benessere sono sempre più numerose, anchetra gli stessi economisti, e già nel 1968 John Fitzge-rald Kennedy definì, con una sua celeberrima frase,il PIL come qualcosa che misura tutto eccetto ciòche rende la vita veramente degna di essere vissuta.Perché occuparci qui del FIL e del Buthan? La ri-sposta è semplice. Se si analizzano i 9 indicatoridel FIL si scopre che questi si riferiscono ai se-guenti ambiti: benessere psicologico, salute, usodel tempo, istruzione, multiculturalità, buon go-verno, vitalità sociale, tutela della biodiversità equalità della vita. Premetto che il FIL non è per nulla una ridicola in-venzione di qualche altrettanto ridicolo personag-gio che ricopre una posizione di responsabilitànel piccolissimo regno del Buthan. Il FIL è unacosa molto seria, elaborata da una specifica com-missione governativa e basata sulla metodologiausata dalle Nazioni Unite per misurare l’indice dipovertà. Ora, senza entrare nel merito del modoin cui gli indicatori vengono misurati, limitiamociad osservare che tra questi è presente anche labiodiversità.

approfondimenti

A cura di Stefano Dumontet

FIL oppure PIL?Il biologo come “professionista dell’ambiente”

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approfondimenti

Il Buthan riconosce, dunque, alla biodiversitàun ruolo tanto importante da poter aver un im-patto significativo sulla felicità individuale. Lacosa, a noi biologi, sembra ovvia, un po’ menoovvia deve essere per coloro che guidano l’eco-nomia. Nel dicembre del 2010 la versione online delmensile Le Scienze (traduzione italiana di Scien-tific American,http://www.lescienze.it/news/2010/12/02/news/salvaguardare_la_biodiversita_per_protegge-re_la_salute-553788/) metteva in risalto la cor-relazione molto stretta tra salute umana e biodi-versità: la perdita di diversità vegetale e animaleprovoca un aumento delle malattie infettive.Questo è un fenomeno generalizzato e non ri-conducibile a pochi specifici casi. Ovviamente c’è di più. La perdita di biodiversitàprovoca impoverimento dei servizi ecosistemici,un peggioramento della salute degli ecosistemiche si ripercuote sulla qualità del nostro cibo.Non solo malattie infettive, dunque, ma anchepatologie legate al degrado degli spazi naturali. Nel gennaio del 2013 è stato pubblicato un in-teressante numero monografico di Science for

Environmental Policy, una rivista che fornisceuna panoramica accessibile a tutti su temiemergenti della scienza (http://ec.europa.eu/en-vironment/integration/research/newsalert/archi-ve_yr/archive2013.htm), sull’impatto della per-dita di biodiversità sull’uomo. I temi affrontatisono molti, tutti importanti e tutti di nostrospecifico interesse professionale. Il 10 aprile 2014, sullo stesso sito, si riportanole stime delle perdite e dei danni causati dal-l’erosione della biodiversità, che si attestano in-torno ai 14 trilioni di euro. E’ ovvio che tali co-sti, oggi pagati dall’intera collettività, sarannosempre più insostenibili. Dunque, saranno sem-pre più necessari professionisti in grado di gui-dare le scelte politiche in modo che queste sia-no più vicine alle esigenze di tutti.Voglio, dunque, rilanciare il ruolo del biologocome “professionista dell’ambiente” anche seoggi l’attenzione verso questi temi è assentedall’agenda politica. Tale situazione, per i moti-vi che abbiamo detto, non potrà durare a lungo.E’ bene prepararsi per anticipare i bisogni in unsettore che vedrà un improvviso risveglio eco-nomico e professionale di qui a poco.

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assistenza

Lo scorso 26 giugno si è conclusa la Vedizione del “Corso Teorico-Pratico diAlta Formazione in Scienze Forensi,Analisi Investigativa, Intervento sulla

Scena del Crimine e Criminal Profiling”, che havisto la partecipazione di diversi Biologi sia allaparte teorica che a quella pratica, realizzata aseguito della convenzione con l’AISF (Accade-mia Internazionale delle Scienze Forensi) Presi-dente dr.ssa Roberta BRUZZONE, ed i cui one-ri sono stati assolti interamente dall’Ente.La manifestazione ha riscosso il consenso deicolleghi partecipanti con notevole interesse agliargomenti trattati e con alta professionalità,come affermato dalla stessa Roberta Bruzzone,tanto è vero che tre di loro, che hannopartecipato alla parte pratica, sono en-trati a far parte del team dell’AISF co-me attività lavorativa.Si tratta di un evento eccezionale ecredo sia la prima volta in assolutoche, grazie all’intervento formativo diun Ente previdenziale ed assistenziale,quale l’ENPAB, come sostegno al red-dito - così come richiamato dall’art.10 del DLgs. 99 del 13.08.2013 - sisiano creati “nuovi posti di lavoro”.

Ed è per questo che, in continuità con quantosin’ora realizzato, l’8 luglio scorso si è riconfer-mata la convenzione con l’AISF a firma delladr.ssa Bruzzone e del Presidente Sergio Nun-ziante, per la VI edizione del suddetto corso.Anche quest’anno, quindi, ci sarà una parteteorica con tariffa agevolata, ed una parte prati-ca i cui costi saranno a carico dell’Ente a segui-to di opportuno bando di partecipazione pre-sente sul sito istituzionale www.enpab.it.Ancora una volta, dunque, una nuova opportu-nità di lavoro per i colleghi che intendano occu-parsi delle tematiche afferenti alle Scienze Fo-rensi, che sicuramente possono essere di com-petenza sempre più dei Biologi.

Michele EttorreVice Presidente ENPAB

Rinnovata la convenzione con l’Accademia Internazionale delle Scienze Forensi

Firma Convenzione AISF - ENPAB

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La CSI Academy SaS, con la partnership

scientifica dell’AISF (Accademia Internazionale

delle Scienze Forensi) , il patrocinio della CON-

SAP (Confederazione Autonoma Sindacale di

Polizia) e a seguito di convenzione con l’EN-

PAB, propone un Corso di alta formazione spe-

cialistico interamente dedicato all’impiego delle

Scienze Forensi e Criminologiche in ambito in-

vestigativo e all’analisi della scena del crimine

nelle sue varie possibili manifestazioni.

Destinatari: il corso è aperto a varie figure

professionali ed, in particolare, come da con-

venzione, a 50 Biologi iscritti all’ENPAB.

I vari moduli formativi forniranno i principali stru-

menti teorici,metodologici e pratici indispensabi-

li per affrontare al meglio i diversi possibili sce-

nari di intervento in ambito investigativo e foren-

se sulla base di un ormai sempre più imprescin-

dibile approccio multidisciplinare.

Titolo del certificato di qualifica: Forensic Exa-

miner - Esperto in Scienze Forensi, Criminolo-

gia Investigativa e Criminal Profiling.

KIT Didattico: dispensa operativa, servizio di tu-

toraggio per tutta la durata del corso.

Disponibilità posti: 50 (corso a numero

chiuso – in base all’ordine di iscrizione).

Sede del training: laboratorio Genoma –

via Castel Giubileo 11, Roma.

Durata: da ottobre 2015 a giugno 2016 – un

weekend al mese (totale 9 weekend) secondo il

seguente orario: 9-13 e 14-18 per un totale di

144 ore di formazione in aula (ivi compresa la

partecipazione ai vari laboratori di criminalistica,

genetica forense, crime scene analysis and re-

constrution, Digital Forensics). E’ previsto esa-

me finale a giugno 2016.

E’ possibile iscriversi al singolo modulo formati-

vo (vedi agenda formativa).

Il costo dell’intero corso - solo per gli iscritti

ENPAB - è di euro 1000 (mille) più IVA.

Per confermare la partecipazione occorre effet-

tuare un versamento di 300 euro. Il saldo andrà

effettuato entro il 2 ottobre 2015.

E’ possibile rateizzare il pagamento:

contattare [email protected]

infoline 3393597995.

Coordinante del corso: prof.ssa Roberta

Bruzzone. Psicologa Forense, Criminologa, Per-

fezionata in Psicologia e Psicopatologia Foren-

se. Perfezionata in Scienze Forensi. Svolge atti-

vità di consulente tecnico (di parte e d’ufficio)

nell’ambito di procedimenti penali, civili e minori-

li (in caso di omicidio, ricostruzione 3D e analisi

della scena del crimine e analisi criminodinami-

ca, violenza sessuale, abuso su minore, talking,

valutazione attendibilità testimoniale,etc.).

Docenti: Operatori del settore investigativo,

giudiziario e forense con comprovata esperien-

za sul campo (vedi sezione “Docenti e collabo-

ratori” sul sito

www.accademiascienzeforensi.it).

Metodologia didattica utilizzata: ap-

proccio multidisciplinare integrato, studio di casi

pratici, simulazioni pratiche, impiego di docenti

che operano da anni nel settore con comprova-

ta e documentabile esperienza sul campo, uti-

lizzo di materiale giudiziario (video e audio).

Il corso è valido ai fini dell’iscrizione all’Albo

dei Periti del Tribunale competente (sulla ba-

se dell’iscrizione allo specifico Ordine/Albo pro-

fessionale) per territorio.

Il corso è in fase di accreditamento per l’eroga-

zione di crediti ECM.

assistenza

CORSO TEORICO PRATICO DI ALTA FORMAZIONE IN SCIENZE FORENSI, CRIMINOLOGIA INVESTIGATIVA,

SOPRALLUOGO TECNICO SULLA SCENA DEL CRIMINE E CRIMINAL PROFILING

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assistenza

Per informazioni ed iscrizioni:

segreteria organizzativa:

[email protected]

Infoline: 0694803967 – mobile 3393597995

Per ENPAB: dr. Michele Ettorre:

337439644 (www.enpab.it)

MICOM: cell. 320.8915141;

tel.: 06.5225.3428; fax: 06.52265668

• Lineamenti di Psicologia e Criminologia In-

vestigativa;

• La figura ed il ruolo del Forensic Examiner

nei vari settori di competenza;

• L’analisi della scena del crimine e le tecni-

che di sopralluogo e reperta mento tracce

(linee guida, strumenti e procedure per la

localizzazione ed il repertamento delle prin-

cipali tipologie di tracce - laboratorio);

• L’analisi del fascicolo investigativo e giudi-

ziario;

• Principali problematiche collegate all’inter-

vento sanitario sulla scena del crimine

(contaminazione);

• Lineamenti di dattiloscopia;

• Lineamenti di genetica forense;

• Lineamenti di medicina legale forense (con

particolare riferimento al sopralluogo medi-

co legale sulla scena criminis);

• Lineamenti di entomologia forense;

• Lineamenti di criminalistica;

• Lineamenti di tossicologia forense;

• La Bloodstain Pattern Analysis (laborato-

rio);

• Crime scene 3D Reconstruction (laborato-

rio);

• Lineamenti di balistics e weapons investi-

gation;

• Computer crime investigation and digital fo-

rensics (l’analisi del crimine digitale - lezio-

ne frontale e laboratorio);

• L’analisi della scena del crimine nei casi di

delitti rituali;

• Child Abuse Investigation;

• Tecniche di audizione del minore nei casi di

sospetto abuso sessuale;

• Lineamenti di strategie investigative nei ca-

si di omicidio (case study);

• Cold case investigation (case study);

• Lineamenti di techno-intelligence investiga-

tive;

• Le indagini difensive : tecniche e strategie

di interrogatorio (Lie detection techniques

and strategies);

• Psicologia e Psicopatologia della testimo-

nianza;

• Tecniche di audizione dei testimoni e delle

persone informate sui fatti;

• Lineamenti di criminal profiling (case stu-

dy);

• Lineamenti di Geographic Profiling (case

study);

• Lineamenti di procedura penale;

• La preparazione della relazione tecnica;

• Tecniche di presentazione della CT in dibat-

timento;

• Lineamenti di Psicologia e Pscicopatologia

penitenziaria;

• Strategie e tecniche di investigazione nei

casi di violenza sessuale;

• Strategie e tecniche di investigazione nei

casi di violenza domestica;

• Strategie e tecniche di investigazione nei

casi di stalking;

• Case study - esercitazioni pratiche.

PRINCIPALI MATERIE TRATTATE

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europa

La sicurezza alimentare èuno dei temi più impor-tanti del momento e nonsolo nel nostro Paese, ma

a livello planetario. Parlare di si-curezza alimentare può generareconfusione se non si specificacorrettamente il suo significato.La sicurezza alimentare può ri-guardare la produzione di cibo inquantità tale da soddisfare i bi-sogni quantitativi di cibo dellapopolazione (FOOD SECURI-TY). Tema fondamentale, vistoche ancora oggi circa 800 milionidi esseri umani soffrono la fame.La sicurezza alimentare può an-che riguardare le garanzie sullasicurezza, salubrità e sulle carat-teristiche nutrizionali degli ali-menti (FOOD SAFETY).

Un concetto che riguarda la qua-lità e non la quantità. E’ questosecondo aspetto che tratteremonel prosieguo dell’articolo.In tema di salubrità, ricordiamoche il Centro per il Controllo del-le Malattie (Center for DiseasesControl) statunitensi stima che,ogni anno, circa 1 americano su6 (circa 48 milioni di persone) siammalano, circa 128.000 sonoospedalizzate e oltre 3.000 muo-iono a causa di patologie veico-late dal cibo. La tabella che segue riporta indettaglio i dati del CDC sull’inci-denza delle patologie trasmissi-bili legate al cibo, per anno(escluse obesità, sovrappeso,sindrome metabolica e patologieconnesse).

Come si vede dai dati riportati intabella, la stragrande maggioran-za delle patologie (80%) è legataad agenti eziologici non identifi-cati, evidenza particolarmenteinquietante. Le malattie zoonoti-che (che passano da animaleall’uomo) e quelle legate al ciborappresentano un gravissimo ri-schio anche nell’Unione Euro-pea, dove ogni anno sono ripor-tati oltre 320.000 casi, ma se-condo gli esperti il loro numeroè maggiore, in quanto molte per-sone si ammalano a causa del ci-bo senza nemmeno saperlo etutto passa in pochi giorno, sen-za segnalarlo ai medici.E’ il caso di ricordare gli episodidi afta epizootica e del virus del-la lingua blu, entrambi passibili

Dalla sicurezza alimentare alla corretta alimentazione

Vito Amendolara

Vice Presidente Federazione Europea

Salute Animale Sicurezza Sanitaria

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di incidere sulla sicurezza ali-mentare, che hanno recentemen-te messo in ginocchio la zootec-nia europea.A questo punto un’altra precisa-zione è d’obbligo: non esiste ilrischio zero. E’ una sottolineatu-ra che mi preme fare per sgom-brare il campo da eventuali catti-ve interpretazioni nel trattare unargomento di così rilevante im-portanza. Questo rischio si al-lontana sempre di più dallo zeroa causa della globalizzazione e acausa di un mercato drogato chetroppo spesso condiziona forte-mente le scelte dei consumatori.La complessità dei processi pro-duttivi, insieme alla globalizza-zione dei mercati, impongono laregolamentazione di tutti gliaspetti della gestione della pro-duzione alimentare: dall’organiz-zazione degli interscambi alletecnologie di produzione.La FAO segnala centinaia di ma-lattie che si diffondono attraver-so il cibo, un cibo che viaggia at-traverso il mondo per migliaia dichilometri prima di arrivare sullenostre tavole. Il fenomeno dellaglobalizzazione impone, dun-que, una stretta collaborazionetra gli Stati membri dell’UE chehanno messo in essere alcuneefficaci strategie di controllo, im-plementate, per esempio, nelRASFF (Rapid Alert Sistem ForFood And Feed) e nell’AgenziaEuropea per La Sicurezza Ali-mentare (EFSA). Due capisaldi inrisposta ad un controllo efficaceed immediato dei prodotti circo-lanti in Europa.Nel rapporto RASFF 2014, per

3157 notifiche tra-smesse attraversoil RASFF, 751 sonostate classificatecome allarme (Al-lerte), 410 comeinformazioni difollow-up (infotecniche dipen-denti dall’allarmeoriginale ma nonun nuovo allar-me), 623 come in-formazioni per l’attenzione (ali-menti che ancora non avevanoraggiunto i consumatori) e 1373come notifica di respingimentoalla frontiera. Queste notificheoriginali hanno dato luogo a5910 notifiche di follow-up, cherappresentano una media di cir-ca 1,9 follow-up per notifica ori-ginale, mentre per le notifiche diallarme, si registra un impressio-nante 4,4 follow-up per notifica:segno di una regia complessa edattenta da parte degli Stati mem-bri. Le notifiche di allarme sonoaumentate di oltre il 25%, men-tre gli altri tipi di notifica sonostati significativamente meno. Lecifre complessive presentano unsignificativo 1,1% di diminuzio-ne delle notifiche originali rispet-to al 2013 ma un aumento del14,6% delle notifiche di follow-up, determinando un aumentocomplessivo dell’8,7%. Le con-clusioni della Commissione? IlRASFF è maggiormente focaliz-zato sul suo compito di preveni-re i rischi dei consumatori, au-mentando l’efficienza e il coordi-namento tra Stati membri, evi-dente in base alle aumentate co-

municazioni di follow up.L’Italia è da sempre il primo pae-se membro come numero di se-gnalazioni (506 nel rapporto del2014, saldamente in testa ai pae-si UE per attività di controllo emonitoraggio, seguita dalla Ger-mania). E va considerato poi come lamaggior parte degli allarmi ali-mentari nell’Unione Europea ori-gini ancora da prodotti extraeu-ropei - nel RASFF ai primi postiper i rischi alimentari troviamoPaesi come la Cina, l’India e laTurchia. I prodotti alimentari italiani sonodieci volte più sicuri di quelli ex-tracomunitari per quanto riguar-da il contenuto in residui chimi-ci. E’ quanto possibile affermaresulla base delle varie relazionedell’Autorità per la sicurezza ali-mentare (EFSA). Il merito di que-sto successo è degli agricoltori inprimis, che lavorano con impe-gno per assicurare cibi sicuri e diqualità ai consumatori e consen-tono all’Italia di essere nell’olim-po internazionale dell’agricolturaper sicurezza alimentare e rispet-to ambientale.

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L’Italia è il paese che ha analizza-to - nell’ambito del piano di con-trolli nazionali - il maggior nu-mero di matrici alimentari, con141 prodotti non trasformati e135 trasformati, e con un nume-ro di fitoattivi analizzati com-plessivo pari a 478, arrivando -per lo stesso alimento - a consi-derarne anche 94.L’Italia non ottiene per caso talirisultati vedendo calare, da oltre15 anni consecutivi, l’uso dei fi-tosanitari ad uso agricolo, comereso noto dagli ultimi dati Istatdisponibili. Nel 2013 (ultimo anno disponi-bile a gennaio 2015), la quantitàdei prodotti fitosanitari distribui-ti per essere utilizzati nella pro-tezione delle coltivazioni agrico-le risulta in calo: la quantità diprodotti fitosanitari distribuitiper essere utilizzati nella prote-zione delle coltivazioni agricoleè pari a oltre 118 mila tonnellate(-11,9% rispetto all’anno prece-dente).Tutti i prodotti fitosanitari regi-strano un calo rispetto al 2012:fungicidi -14,6%, insetticidi eacaricidi -15,0%, erbicidi -3,1% evari -9,6%. Rispetto al 2002, ilcalo è stato addirittura del29,2%. Circa i fertilizzanti pari-menti si segnala una diminuzio-ne d’uso: sono stati distribuiti41,1 milioni di quintali di fertiliz-zanti, 13,4% in meno rispetto al-l’anno precedente.Rispetto al 2012, si segnala inol-tre la diminuzione (-23,9%) deiconcimi in generale (minerali, or-ganici e organi minerali). Il caloconferma la più generale tenden-

za alla flessione in atto da diversianni: nel periodo 2002-2013 ifertilizzanti diminuiscono del23,4%.Per contro, e per fare solo alcuniesempi, possiamo citare i limoniargentini, che rappresentanoquasi la metà dell’importazionedi questo prodotto, con proble-mi gravi di residui di trattamentifitosanitari; la passata di pomo-doro cinese; il pane (arrivano inItalia milioni di chilogrammi diimpasti semicotti e surgelatidall’est europeo con superamen-to dei limiti di additivi e conser-vanti); nel 2012 abbiamo impor-tato circa 1 milione chili di succodi arancia dal Brasile pesante-mente contaminato del fungici-da carbendazim. La lista potreb-be continuare.E’ interessante riportare qualchedato sui chilometri percorsi daalcuni prodotti di importazioneper arrivare sulle nostre tavole: leprugne cilene con 12 mila km, lacarne argentina con 11 mila km,il vino australiano 16 mila km.

Ma agli effetti negativi di una glo-balizzazione selvaggia sulla sicu-rezza alimentare e sull’ambiente,se ne aggiungono altri di cattivanutrizione, che porta a doversiconfrontare sempre più con so-vrappeso e obesità, e con le ma-lattie strettamente connesse.L’esigenza della filiera alimentaredi piazzare ai consumatori pro-dotti sottocosto, spesso da partidel globo con standard lavorativie produttivi inferiori per alimentifinali di scarso profilo nutrizio-nale e qualitativo, crea danni aiproduttori (pagati appunto al disotto dei costi di produzione) eanche ai consumatori, entro die-te sempre più zuccherate, grassee salate, ma infine insapori eneutre.Se la spesa sanitaria italiana ècresciuta fino al 9,3% nel 2012per poi calare - in seguito alla ra-zionalizzazione della spesa pub-blica negli anni recenti (dal 2011al 2014) - di un 3% e’ ragionevo-le immaginare che lo stato di sa-lute e l’aspettativa di vita ancora

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molto buona di cui godiamocome italiani (83 anni, secon-di solo al Giappone) dipende-rà in buona parte dal mante-nimento di un modello alimen-tare mediterraneo. Modelloche purtroppo- come testimo-nia il Libro Bianco sulla DietaMediterranea della FAO(2015)- è sempre più in crisi alivello mondiale e soprattuttonei paesi del sud Mediterraneoin cui tradizionalmente si è ve-nuta sviluppando. Le abitudini alimentari intantopeggiorano, di pari passo conla diffusione dell’hard discountche ha registrato una crescitadel 67% in 10 anni. Questatendenza al low cost corri-sponde ad una drastica perditain termini di qualità degli ali-menti e ad un aumento degliallarmi alimentari e dei rischiper la salute dei consumatori,cresciuti del 26% nei primi me-si del 2013. Mentre aumenta-no i consumi fuori casa conpossibilità di occultare a con-sumatori ingredienti quali sale,oli e grassi idrogenati anchetropicali, zuccheri, nonché ad-ditivi quali addensanti, conser-vanti e coloranti. Si stima chenel 2014 il ‘fuori casa’ abbiaraggiunto i 73 miliardi di eurodi spesa, contro i 140 per laspesa alimentare domestica.In Italia i controlli e le ispezio-ni sono operate in collabora-zione con gli esperti dell’Istitu-to Superiore di Sanità, gli Isti-

tuti Zooprofilattici e del Co-mando dei Carabinieri per latutela della salute che, insiemealle Dogane, presidiano ogniparte del territorio nazionale.Per dare la dimensione dellamassa e dei livelli dei controllibasti ricordare che l’Italia im-porta il 41% dei prodotti lattie-ro-caseari da circa 35 paesi e il20% della carne, per non par-lare dell’ortofrutta, attraverso inostri porti di Napoli, Salernoe Genova. Una massa enormedi derrate che danno il sensodello sforzo immane compiutoper tenere sotto controllo la si-curezza alimentare.In tema di controllo ricordiamoche in Italia sono coinvolti cir-ca 12 organismi che afferisco-no rispettivamente ai Ministeridella Sanità, dell’Agricoltura,dell’Ambiente, nonché ai ri-spettivi Assessorati delle Re-gioni oltre ai Carabinieri (NASe NOE), il Corpo Forestale del-lo Stato, l’Istituto ControlloQualità, le Dogane, ecc.Una miriade di organismi chetrovano il loro punto debolenell’assenza di una governan-ce capace di uniformare il si-stema dei controlli, attraversola comunicazione e l’incrociodei dati dei vari enti preposti.Manca a tutt’oggi una bancadati unica del programma deicontrolli e dei risultati. Per taleragione l’Italia è ormai statacensurata per ben due voltedalla Commissione Europea.

Non va sottaciuta la difficoltàdi raggiungere un tale obiettivo,ma una banca dati unica rap-presenterebbe una risposta piùefficace per la tutela dei cittadi-ni consumatori. Consumatorisempre più vulnerabili e semprepiù assetati di sapere, perchéparadossalmente non è la solaglobalizzazione ad accentuarele paure per ciò che mangiamo.La maggiore consapevolezza dioggi rispetto al passato, quan-do ci sentivamo più sicuri per-ché meno informati, ci mettenelle condizioni di voler valuta-re e porre rimedio ai rischi perla nostra salute.Si comprende bene che, vistala complessità della materia,c’è la necessità costante distrategie sempre più efficaciper certificare la tracciabilità ela salubrità dei prodotti che ar-rivano sulle nostre tavole. Intale contesto, l’Europa ha rea-lizzato una rivoluzione coper-nicana nell’ambito della legi-slazione alimentare. Le primeavvisaglie di un nuovo quadrogiuridico risalgono al 1997quando con la redazione delLibro Verde sui principi gene-rali della legislazione alimenta-re si sfocia nel 2000 in una lo-ro più organica definizione,racchiusa nel Libro Bianco sul-la sicurezza alimentare.Da allora sono passati 13 annie sono circa 200 i regolamenti,direttive, leggi, dlgs, prassi at-tualmente in vigore.

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E il percorso non è certamentecompletato. Per citarne uno pertutti, ricordiamo il regolamento178 che, insieme al pacchettoigiene, stabilisce i seguenti prin-cipi e requisiti generali della legi-slazione alimentare:• l’affermazione del carattere

integrato della filiera alimen-tare;

• l’analisi del rischio quale fon-damento essenziale della po-litica di tutela della saluteumana;

• l’impegno e la responsabilitàdegli operatori di settore

• la tracciabilità dei prodotti intutte le fasi della filiera ali-mentare;

• il diritto dei cittadini a riceve-re una informazione chiara eprecisa.

Il regolamento 178 ha istituitoanche l’Agenzia per la sicurezzaalimentare che, per essere prati-ci, pone come filosofia alla basedi tutto il concetto “dalla terraalla tavola”, una filosofia chemette in moto un processo dicorresponsabilità di tutti i sog-getti operanti nella filiera. Vienedi fatto sovvertita l’impostazio-ne del controllo a valle, a caricosolo delle istituzioni, con l’im-plementazione di un regime diautocontrollo e di definizionedelle corrette modalità operativedelle produzioni.In tutto questo, emerge forte iltema delle frodi alimentari dal2013 - anno della deflagrazionedell’”horsegate”, lo scandalo

della carne di cavallo occultatain preparazioni alimentari e ven-duta come carne di manzo - eche vede ora, dopo una Risolu-zione del Parlamento europeo,un Food Fraud Network dellaCommissione europea in azio-ne, con corresponsabilità degliStati membri e degli stakeholder- i cui dati per la prima volta so-no stati conferiti entro il sistemadi monitoraggio del RASFF -passo avanti non di poco conto.A questo punto è necessariaun’ulteriore precisazione, perchéquando si parla di frodi alimen-tari si rischia spesso di fareun’eccessiva semplificazione delproblema, visto che la “frode ali-mentare” sottintende diverse ti-pologie di reati: • la sofisticazione: aggiungere

sostanze estranee alla com-posizione del prodotto - art.5 della L. 283/1962- e, indi-rettamente, art. 516 c.p.

• l’adulterazione: modificare lacomposizione togliendo ele-menti utili e aggiungendonealtri- Art. 440, 442 e 444 delc.p.

• la contraffazione: rappresen-tazione ingannevole della ge-nuinità di un prodotto com-posto da altra materia -Art.440, 441, 442, 444 c.p.

• l’alterazione: la modifica dellecaratteristiche chimico-fisichedel prodotto per la cattiva ge-stione;

• la falsificazione: la presenta-zione con segni e marchi

mendaci di un prodotto percarpire il maggiore prestigio ereputazione del prodotto co-piato (art. 515 e 517 c.p.).

Nella frode, ancora una volta, sitoglie valore a due soggetti, agliestremi della filiera: il consuma-tore, certamente, privato dellegaranzie sanitarie e patrimonialiche meriterebbe; ma anche ilproduttore primario che, nellaconfusione che si crea tra prezzisempre più bassi di prodotti ap-parentemente simili (o “resi si-mili” appunto tramite la frode),vede i propri margini di redditosempre più bassi. Per concludere, vale la pena diaccennare al modo in cui la si-curezza alimentare viene perce-pita dai cittadini. Vi è spessouna grande discordanza fra il ri-schio reale, frutto di statistichedi esperti, e il rischio percepitodai consumatori, spesso influen-zato dalle modalità con cui ven-gono comunicati i messaggi. Imass media agiscono spessocome lente di ingrandimento,operando per amplificazione edistorsione. E’ invece necessarioche il tema della sicurezza ali-mentare, visto come comunica-zione e percezione del rischio,tenga conto delle implicazionisociali che includono variabilietiche, morali e valoriali condivi-se dalla comunità dei cittadini,per valutare meglio le reali pro-blematiche che un dato eventopuò esercitare sull’opinione pub-blica.

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Il carcinoma mammario è la neoplasia piùfrequente nel sesso femminile e rappresen-ta circa il 22% dei tumori femminili. In Ita-lia si contano circa 46.000 nuovi casi l’an-

no e circa 13.000 decessi, dati che andranno,purtroppo, ad aumentare con il prolungarsi del-la vita media. Il carcinoma ovarico è una neo-plasia rara, rappresenta circa il 2% dei tumorifemminili sebbene rappresenti circa il 30% ditutti i tumori maligni dell’apparato genitale fem-minile; occupa il decimo posto tra tutti i tumorinelle donne per quanto riguarda l’incidenza edil quinto per mortalità solo tra le donne in etàtra i 40-69 anni.Evidenze scientifiche dimostrano che program-mi di screening, applicati in ambito oncolo-gico, sono efficaci nel cambiare la storia naturaledi alcuni tumori: in alcuni casi riescono a indivi-duare un tumore in fase iniziale dove il trattamen-to ha un’elevatissima probabilità di sconfiggere lamalattia; nei casi più avanzati, possono aumen-tare la sopravvivenza e consentire interventi con-servativi migliorando la qualità della vita.

In Italia gli screening oncologici sono una com-ponente fondamentale della sanità pubblica, tan-to de essere inseriti nei LEA (Livelli Essenziali diAssistenza), cioè l’insieme delle prestazioni sani-tarie che su tutto il territorio nazionale dovrebberoessere offerte a tutti i cittadini rappresentando,dunque, un complesso investimento per la salute. Purtroppo per quanto riguarda il tumore al seno,nonostante la copertura dei programmi di scree-ning mammografico e il progresso delle tecnicheterapeutiche abbiano notevolmente contribuitoalla sopravvivenza di pazienti affetti da tale pa-tologia, questo tipo di neoplasia è ancora oggiuna delle principali cause di morte nelle donne.Il tumore alla mammella e all’ovaio rientrano inquella categoria che viene definita “eredo-fami-liare”, cioè quei tumori che hanno una particolareincidenza all’interno di una famiglia. Il termine“familiare” indica un qualsiasi evento, ereditarioo no, che si presenta con particolare frequenzanell’ambiente di una famiglia; mentre “ereditario”sottolinea la natura genetica (mutazione), tale daessere trasmessa lungo le generazioni.

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Ruolo della consulenza genetica

Predisposizione ereditaria allo sviluppo di tumoridella mammella e dell’ovaio programmi di screeningper la prevenzione primaria e la diagnosi precoce

Concetta CafieroBiologo Specialista in Genetica Medica

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I tumori ereditari, come mammella e ovaio, han-no alcuni caratteri che li diversificano dai tumorisporadici in conseguenza delle loro specifichecaratteristiche molecolari. Lo studio genetico diuna famiglia consente di stabilire se si è in pre-senza di una patologia eredo-familiare e permet-te di condurre i soggetti sani a rischio verso spe-cifici programmi di sorveglianza al fine di unadiagnosi molto precoce o a protocolli di pro-filassi, medica o chirurgica. In questi casi la con-sulenza genetica oncologica di screening ef-fettuata dal Biologo Genetista è oggi conside-rata a pieno titolo un’attività nel campo deiservizi assistenziali a cui devono potersi ri-volgere i cittadini.Sia la consulenza genetica oncologica sia l’ese-cuzione dei test genetici in famiglie a rischio co-stituiscono la parte integrante dell’attività diprevenzione oncologica. Infatti, mediantequesti test è possibile individuare nell’ambito del-le famiglie a rischio genetico quali sono le perso-ne che hanno ereditato il carattere di elevata pre-disposizione a sviluppare tumori.Negli ultimi anni sono stati identificati due genile cui mutazioni sono collegate a un aumentodella suscettibilità di sviluppare un tumore allamammella e/o ovaio. Questi geni sono BRCA1-BRCA2 e spieghereb-bero circa il 50% delle forme di tumore ereditario,

mentre la percentuale dei casirimanente sarebbe legata allapresenza di mutazioni in genidiversi pTEN e altri ancoradiversi ancora sconosciuti. La predisposizione geneticadella suscettibilità a sviluppa-re tumori della mammella e/odell’ovaio è ereditata secon-do una modalità autosomi-ca dominante: ogni indivi-duo affetto ha una probabili-tà del 50% di trasmettere ilgene mutato ai propri figli,sia maschi che femmine.

Le donne che ereditano la mutazione a carico delgene BRCA1 hanno il 45-60% di probabilità disviluppare tumore alla mammella e il 20-40% diprobabilità di sviluppare il tumore ovarico nell’ar-co della loro vita; mentre le donne che ereditanouna mutazione a carico del gene BRCA2 hannoil 25-40% di probabilità di sviluppare un tumorealla mammella e il 10-20% di probabilità di svi-luppare il tumore ovarico. Inoltre il rischio di svi-luppare il tumore ovarico non è lo stesso per tuttii tipi di mutazione BRCA2, ma differisce in basealla posizione in cui questa si trova. Precisamen-te, mutazioni nella parte centrale del geneBRCA2, denominata OOCR (Ovarian CancerCluster Region of exon 11) sono associate ad un

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più elevato rischio di cancro ovarico piuttosto chemammario, rendendo i soggetti che ne sono por-tatori maggiormente predisposti alla malattia, ri-spetto a quelli che hanno una mutazione in altreregioni del gene. Nell’uomo le mutazioni del gene BRCA1 non de-terminano un maggiore rischio di sviluppare untumore della mammella, ma può aumentare lieve-mente il rischio per il tumore della prostata e del-l’apparato gastroenterico. Mentre BRCA2 è coin-volto nello sviluppo di neoplasie mammarie ma-schili: nella popolazione generale, il tumore allamammella maschile è raro e costituisce solamentel’1% dei tumori maschili. Per i portatori di muta-zioni in BRCA2, il rischio nell’arco della vita di svi-luppare tale neoplasia è approssimativamente 80-100 volte maggiore.Il tumore della mammella su base ereditariapresenta le seguenti caratteristiche cliniche: • incidenza elevata nello stesso nucleo familiare• età di insorgenza precoce• elevata frequenza di casi di tumore al seno bi-

laterale• maggiore probabilità di tumore della mammella

dell’uomo• maggiore probabilità di tumore dell’ovaio

BRCA1 e BRCA2 codificano per proteine con si-mili modelli di espressione e di localizzazione sub-cellulare. BRCA1 e BRCA2 sono considerati geni“oncosoppressori caretaker” cioè “custodi” poichésono coinvolti nella riparazione del DNA danneg-giato assicurando la trasmissione di un patrimoniogenetico integro nel corso delle divisioni cellulari.Le proteine BRCA sono localizzate nel nucleo del-le cellule somatiche, dove coesistono in caratteri-stici foci subnucleari che si ridistribuiscono a se-conda della localizzazione del danno al DNA.Sono state fino a oggi riportate e raccolte più di800 mutazioni di questi geni. Il numero e la tipo-logia di mutazioni germinali di BRCA1 e BRCA2sono catalogate dal 1995 nel BIC (Breast CancerInformation Core), un database disponibile su in-ternet (http://research.nhgri.nih.gov/bic/).

La consulenza genetica è fondamentale neiprogrammi di screening atti alla prevenzio-ne ed è costituita da due fasi principali. Nelle consulenze di screening il consultante ge-netista effettua la raccolta dettagliata dell’alberogenealogico e delle informazioni “note in fami-glia” relative ad ogni familiare ricostruendo l’alberogenealogico almeno fino ai parenti di terzo gra-do (4 generazioni per il ramo materno e paterno)e la valutazione della documentazione clinica re-lativa ai casi di tumore. Nella fase di valutazionedel rischio genetico è importante raccogliere infor-mazioni sui parenti prossimi e sull’età alla diagnosidelle neoplasie riferite.Dopo la ricostruzione dell’albero genealogico sipassa all’individuazione della familiarità del tumo-re e si effettua la stima del rischio genetico.Nel caso del tumore alla mammella e all’ovaio ilcalcolo statistico viene effettuato grazie all’ausiliodi differenti programmi informatici come BRCA-pro, Manchester Scoring System e IBIS-RISC.Questi programmi sono in grado di distinguere isoggetti a basso, a medio e alto rischio. Il pro-gramma maggiormente usato per analizzare il li-vello del rischio è il CancerGene con applicazioneBRCApro. Questo software calcola, in base allastoria familiare della prima e seconda generazione,il rischio di un soggetto di essere portatore di mu-tazione. Per il calcolo della probabilità vengonoprese in considerazione le caratteristiche autoso-mali dominanti dei geni, compresa la prevalenzae la penetranza, nonché le probabilità statistichebasate sui sistemi mendeliani e sul teorema di Ba-yes. Il risultato è espresso come valore percentua-le: i soggetti con uno score maggiore del 10% so-no considerati ad alto rischio.

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Il software BRCApro è strutturato sotto forma diquestionario: per il probando e per ciascun paren-te di primo e secondo grado, vengono inserite in-formazioni riguardanti il sesso, l’origine etnica,l’età, l’età d’insorgenza della neoplasia mammariae/o ovarica e l’eventuale bilateralità della neoplasiamammaria, la presenza e l’età d’insorgenza di altreneoplasie correlate. Esiste una versione italiana delprogramma scaricabile gratuitamente che permet-te di adattare i parametri del software BRCAproalle caratteristiche della popolazione italiana. Il programma, pur essendo molto utile, presentaanche dei limiti: l’impiego dei dati di prevalenzae penetranza, che potrebbero essere inaccurati ri-spetto alla popolazione in esame, il fatto di tenerein considerazione solo i parenti di primo e secon-do grado, il fatto di prendere in esame solo i duegeni per la suscettibilità al cancro conosciuti(BRCA1 e BRCA2). Un altro modello utilizzabile dal Biologo Gene-tista durante la consulenza di screening di recen-te sviluppo è il Manchester Scoring System,che è stato elaborato partendo dal fatto che ipreesistenti modelli manuali ignorano importantiinformazioni riguardanti la storia familiare, men-tre i software richiedono troppo dispendio ditempo.Il Manchester Scoring System è un modello car-taceo costruito a “modo” di tabella, che consi-dera i familiari del probando fino al terzo e quar-to grado e prende in considerazione non solo il

carcinoma mammario e/o ovarico, ma ancheneoplasie correlate come prostata, pancreas ecarcinoma della mammella maschile. Ad ognineoplasia viene assegnato un punteggio, che au-menta al diminuire dell’età d’insorgenza. Lasomma dei punti determina il rischio di essereportatori. Ad un punteggio pari a 10 viene cor-relata una probabilità del 10% per ogni gene.Dopo aver condotto l’analisi sul calcolo della sti-ma del rischio si comunica la stima del rischio. Sela classificazione del rischio di sviluppare un tu-more ereditario della mammella e/o dell’ovaiorientra nelle categorie eleggibili per l’indagine ge-netica, verrà proposta la possibilità di eseguire iltest genetico e verranno fornite le informazioninecessarie per una decisione libera, informata econsapevole. La decisione finale se sottoporsi omeno all’esecuzione dei test genetici è stretta-mente individuale. Al fine di pervenire a unadecisione il più possibile consapevole, nell’ambitodella consulenza genetica vengono fornite tuttele informazioni disponibili sui test genetici e sulleimplicazioni derivanti dai risultati di tali analisi.Un aspetto importante della consulenza è la rac-colta del consenso informato all’esecuzione deltest, che richiede la piena consapevolezza dell’iterintrapreso e garantisce il rispetto della privacy.La consulenza genetica di screening mediantel’utilizzo di differenti programmi informatici co-stituisce parte integrante dell’attività di preven-zione oncologica, mediante questi test è pos-sibile individuare i soggetti a rischio genetico -con elevata predisposizione ad ammalarsi di tu-mori della mammella e/o dell’ovaio - e ridurre cosìi rischi e attuare le procedure per una corretta pre-venzione oncologica.Pertanto la figura del Biologo Genetista diventadi fondamentale importanza in questi programmidi screening.

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Recensioni

Scienziati e laici. Per un controllo democratico della scienza

Segnalo un interessante libro di Marco Ma-mone Capria sulla situazione attuale dellaricerca scientifica e sui risvolti sociali di

questa. Nel libro si conduce una dettagliata disa-mina dell’involuzione del sistema della ricercascientifica che, da palestra di investigazione deifenomeni naturali, diviene un territorio di con-trollo delle dinamiche accademiche, professionalie di mercato di prodotti e servizi. La scienza sisgancia dalle dinamiche sociali e percorre traiet-torie proprie in un mondo non più reale, ma con-finato alla sola componente della comunitàscientifica e ai suo addentellati economici, politi-ci e tecnologici. Il libro, più di un saggio di sociologia della scien-za, è un excursus sulla patologia di alcuni mec-canismi che di scientifico non hanno più nulla,avendo acquisito la valenza di argomentazioni ri-create per sostenere un modello di sviluppo e lesue false esigenze. Marco Mamone ci accompagna in un viaggio, inuna realtà che non ha più agganci con l’episte-mologia classica, che ha superato Khun e lasciatodietro di sé Popper per interpretare modelli ineditidi relazioni con il mondo economico e produttivoche hanno fatto involvere il sistema sino a trasfor-marlo, in larga parte, in una macchina propagan-distica alla ricerca di consensi più che di veritàscientifiche. E’ difficile immaginare dove si possa ancora trova-re una genuina attività di ricerca al riparo dallapressione esercitata da un invasivo apparato pro-duttivo e di una comunità accademica appiattitasulla ricerca di standard qualitativi misurabili inmodo automatico. Capria dedica alcune pagine

anche alla pretesa oggettività dei sistemi bibliome-trici e sulla valutazione “neutrale” della ricerca.Un libro molto interessante che mette a nudomeccanismi nascosti ai più e ne descrive l’impat-to sociale e l’influenza che questo tipo di scienzaha sulla nostra vita di tutti i giorni.Il libro è reperibile sul sito www.lulu.com che rap-presenta un nuovo modo di pubblicare testi al difuori delle tradizionali filiere editoriali. Una sceltain linea con le idee di democrazia partecipataespresse nell’opera.

Stefano Dumontet

Marco Mamone Capria, Copyright Marco Mamone Capria, edizione 29 giugno 2015; 356 pp., euro 17,50 www.lulu.com

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Un libro che affronta in modo originale le tra-sformazioni tecnologiche incessanti che ca-ratterizzano la nostra epoca. Tony Seba ha

una visione innovativa del progresso tecnologico:l’età della pietra non è finita perché l’uomo avevaesaurito le pietre e l’età del cavallo come mezzo ditrasporto e di trazione non è finita perché i cavalli sisono estinti. Così l’età del petrolio finirà prima del-l’esaurimento dei giacimenti perché questa tecnolo-gia verrà sostituita con altre che non prevedono l’usodi combustibili fossili. Tony Seba prevede che tutto questo accadrà primadel 2030 e sostiene questa sua previsione conun’analisi molto dettagliata dello stato attuale delletecnologie, principalmente grazie ai progressi nell’in-formatica, nell’utilizzo dell’energia solare e delle au-to senza conducente. Seba crede molto nell’effettomoltiplicatore della convergenza delle tecnologie.Per illustrare questo concetto invita a riflettere su co-sa rappresentavano, solo qualche anno fa, internet, itelefoni cellulari e i personal computer. Segmentipraticamente isolati di mercati che servivano scopied esigenze differenti dei consumatori. La conver-genza di questi tre elementi ha dato un impulso vio-lentissimo allo sviluppo delle Information e Com-munication Technologie (ICT) che hanno letteral-mente trasformato il nostro mondo, inaugurandopersino una nuova era nei rapporti interpersonali. Seba porta questa sua certezza anche nel campo delnucleare, altra tecnologia che definisce ormai sullavia dell’obsolescenza e destinata ad essere superatadalla nuova convergenza di altre tecnologie, oggi alservizio di mercati separati e che, fatalmente, con-vergeranno per dare un altro violento impulso allatrasformazione.

Un dettaglio curioso è quello che Seba definisce “di-struzione dell’industria assicurativa nel campo auto-mobilistico”. La fine dell’era del petrolio porterà consé, come effetto collaterale, la fine delle compagnieassicurative che operano nel settore dei trasporti. Seba vede un futuro migliore, più democratico e piùpartecipato grazie alle nuove tecnologie. Spero cheabbia ragione, la tendenza mi sembra oggi di sensoopposto: più tecnologia, più concentrazione, menodemocrazia. Non mi dispiacerebbe avere torto.

Stefano Dumontet

Tony Seba, Editore Tony Seba 2014; 290 pp., $ 17,96 - www.amazon.com

Clean Disruption of Energy and Transportation: How Silicon Valley Will Make Oil, Nuclear, Natural Gas, Coal, Electric Utilities and Conventional Cars Obsolete by 2030

Recensioni

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Casse previdenziali senza ombre e segreti... astabilirlo i due testi approvati all’unanimità daldirettivo dell’Adepp, l’Associazione degli entiprevidenziali privati, e presentati ieri a Romadal presidente Andrea Camporese, insieme aIda Angela Nicotra (Autorità nazionale anticor-ruzione), Alessandro Rivera (ministero dell’eco-nomia) e Bruno Busacca (ministero del lavoro).

Simona D’Alessio,22/05/2015

[...] Le Casse, nate con i decreti legislativi509/1994 e 103/1996... potranno “integrare oadeguare” eventuali documenti esistenti, im-prontati all’accessibilità, a informazioni su pre-videnza e assistenza nonché “sull’uso delle ri-sorse”. Non saranno, invece, fruibili “dati perso-nali non pertinenti o, se sensibili o giudiziari o,anche potenzialmente, turbativi per il mercato,non indispensabili rispetto alle finalità di tra-sparenza della pubblicazione”.

21/05/2015

rassegna stampa

Etica e trasparenza per le Casse di pre-videnza iscritte all’Adepp: questi iprincipi fondanti dei due Codici ela-borati dall’associazione che rappre-

senta 19 enti di previdenza dei professionisti,le cui linee guida sono state presentate a Ro-ma il 21 maggio ultimo scorso dal presidenteAndrea Camporese.Seguendo i principi di “lealtà, imparzialità, ri-servatezza e correttezza”, l’obiettivo è conso-lidare la qualità delle attività degli enti previ-denziali per migliorare il ‘legame di fiducia’con gli iscritti e con ogni soggetto che abbia

rapporti col mondo della previdenza dei pro-fessionisti.Approvati all’unanimità dal direttivo del-l’Adepp, i due codici consentiranno di rende-re pubblica e maggiormente fruibile ogni in-formazione utile sulla gestione degli enti: ilCodice etico fisserà i principi essenziali aiquali l’intero impianto normativo e regola-mentare di ogni ente deve ispirarsi mentre ilCodice per la trasparenza contribuirà a ren-dere ancora più chiari i dati e le informazionirelative alla struttura organizzativa e ai pro-cessi amministrativi.

A cura di Daria Ceccarelli

Un codice etico per le casse di previdenza dei liberi professionisti

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L’adozione di codici etici e di trasparenza rap-presentano “un passo avanti per rafforzare lasolidità e la credibilità degli enti previdenziali eun tassello fondamentale per l’accountabilitydel settore”. Lo ha sottolineato Gian Paolo Rug-giero, dirigente del ministero dell’Economia, allapresentazione delle linee guida Adepp. “Le lineeguida sulla trasparenza - ha aggiunto - antici-pano il regolamento ministeriale che arriveràpresto per tutti gli enti previdenziali” su politi-che di investimento, gestione dei portafogli econflitti di interesse.

21/05/2015

[...] “Il via libera ai testi”, ha spiegato il presi-dente dell’Adepp Andrea Camporese, “arrivaprima rispetto alla direttiva dell’Autorità nazio-nale anticorruzione che aveva sottolineato co-me le Casse di previdenza, non essendo p.a.,non erano tenute a questo adempimento”. A di-sposizione degli iscritti ci saranno, quindi, ren-dimenti, costi degli investimenti, ma anche ilcosto della struttura della Cassa... fino ad arri-vare alle regole previdenziali.

09/04/2015

Operazione trasparenza per le Casse di previ-denza dei professionisti. Per effetto di due docu-menti approvati dall’assemblea dei presidenti,nei prossimi mesi gli enti previdenziali attive-ranno delle aree specifiche sui rispettivi siti in-ternet in cui verranno messe a disposizione inmodo facilmente consultabile una serie di infor-mazioni riguardanti la gestione delle Cassestesse o utili agli iscritti per tenere sotto control-lo gli investimenti... Sul fronte dell’attività previ-denziale vera e propria si potranno controllare irendimenti e i costi degli investimenti fatti daglienti per rivalutare il patrimonio, nonché le nor-me che regolano l’accesso alla pensione.[...] In molti casi, alcune di queste informazio-ni, come quelle relative alle regole previdenzia-li, sono già disponibili sui siti delle Casse.L’operazione, quindi, in larga parte più che de-terminare la pubblicazione di nuovi elementiconsisterà in una sorta di riordino.

09/04/2015

rassegna stampa

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