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in difesa ed. 2020 # L i b e r a è
A r t e e c u l t u r a c o n t r o l a v i o l e n z a d i g e n e r e
Fabbrica del Vapore Spazio Ex Cisterne 17 / 2 - 8 / 3 20 20
Arianna Vairo
mostre d’arte
spettacoli di prosa
teatro ragazzi
concerti
conferenze
workshop
21 giorni di incontro tra arti, esperienze e coscienze. Per una città che accolga, rispetti, tuteli e promuova uguaglianza e differenze di genere in ogni età: Milano.
Info:
329 87 53 413
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# Libera è in difesa ed. 2020 A r t e e c u l t u r a c o n t r o l a v i o l e n z a d i g e n e r e
17 / 02 Le ragioni
La prima edizione di in difesa 2019 - “Stand for Girls” ha presentato in 20 giorni, alla Fabbrica del Vapore di Milano, cinque mostre, quattro spettacoli musicali e teatrali, diversi incontri tematici di genere, raccogliendo un pubblico di oltre 2.200 persone.
Questo lusinghiero risultato – l’attenzione diffusa ai temi della tutela dei diritti delle bambine e a una nuova cultura della parità di genere – ha motivato Le Belle Arti APS - Progetto Artepassante e la Fondazione Terre des Hommes a rinnovare l’impegno anche per l’anno 2020.
Questa seconda edizione vuole caratterizzarsi con una proposta ancora più ricca di eventi artistici e culturali – poiché solo la cultura garantisce il progresso sociale - a cui si incrociano molti appuntamenti formativi per utenze sensibili, a iniziare dal mondo della scuola. Ai giovanissimi come agli adulti in difesa 2020 # Libera è offre momenti di conoscenza, attività e partecipazione concreta, senza facili formule retoriche, ma con un dialogo serrato tra arti, esperienze e coscienze.
Saranno a nostro fianco e ci accompagneranno in questa nuova edizione realtà autorevoli e riconosciute per l’onestà dell’impegno nel campo della cultura, dell’arte e dell’educazione. Tra queste:
Cooperativa Sociale Fosforo, Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, Centro Antiviolenza Cerchi D’Acqua, Compagnia Teatrale La Dual Band, Compagnia Teatrale Alma Rosè, Collettivo Clown, Milano Printmakers.
in difesa 2020 # Libera è è inserito nel palinsesto “Creativa 2020 - i talenti delle donne” promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano.
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17 / 02 Mostra
8 / 03 Noli me tangere
foyer opere di Guido Scarabottolo e Arianna Vairo
Le opere di due artisti illustratori che ci offrono una visione poetica, apparentemente agevole, ma efficace nell'aiutarci ad approfondire lo sguardo e farne emergere il forte significato.
Guido Scarabottolo è nato nel 1947 a Sesto San Giovanni. Laureato in architettura presso il Politecnico di Milano, nel 1973 è entrato a far parte dello studio Arcoquattro che si occupa di architettura e comunicazione visiva in ambito editoriale e pubblicitario.
Grafico e illustratore ha lavorato per tutti gli editori italiani, la RAI, le principali agenzie di pubblicità e le maggiori aziende nazionali; ha collaborazioni in Giappone e negli Stati Uniti. Design per diletto, di tanto in tanto realizza oggetti e mobili. Sue illustrazioni sono apparse in numerose mostre, in Italia e all’estero.
Vive e lavora a Milano.
Arianna Vairo nasce a Milano nel 1985.
Disegnatrice da sempre, si forma come illustratrice e incisore. Ha collaborato e collabora, tra altri, con The New York Times, Biblioteca Sormani, La Lettura; ha realizzato un dipinto murale permanente presso Università Bocconi. Ha illustrato numerosi libri per case editrici quali Nuages, Fondazione Feltrinelli, Topipittori, Eli Edizioni.
Nel 2017 ha rappresentato l'illustrazione italiana per ragazzi presso la Fiera del Libro di Teheran. Dal 2014 insegna tecniche incisorie e illustrazione presso IED, a Milano e Torino.
Dal 2013 al 2017 è stata co-curatrice di mostre di illustrazione presso Galleria Nuages a Milano; nel 2019 presso Fondazione Feltrinelli.
Produzione: Le Belle Arti APS - Progetto Artepassante | Milano Printmakers
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17 / 02 Mostra - concorso fotografico
8 / 03 Menotrenta
foyer
“ C’è un momento che devi decidere: o sei la principessa che aspetta di essere salvata o sei la guerriera che si salva da sé… ”
Queste parole di Marilyn Monroe ci sembrano opportune per presentare il tema dell’edizione 2020 della mostra premio Menotrenta, centrato sul concetto di Libertà. Cosa vuol dire per una ragazza essere libera oggi? Con quali contesti culturali si deve confrontare per esserlo? Quali sono gli stereotipi che deve abbattere? Come può, una bambina, sentire di sentirsi libera?
INDIFESA/MENOTRENTA 2020 - # Libera è , è il progetto che Terre des Hommes,
organizzazione che dal 1960 opera per i diritti dei minori, e Le Belle Arti APS presentano quest’anno ai giovani fotografi, chiedendo loro di rispondere a queste domande, indagando sul tema attraverso l’immagine fotografica. Tra i vari modi in cui si può affrontare il tema della violenza e discriminazione di genere, la campagna # Libera è , è incentrata sul rappresentare bambine, ragazze e donne che abbattono stereotipi e costrizioni culturali, libere da violenze e discriminazioni, libere di essere chiunque vogliano.
La proposta è indirizzata ai giovani artisti (limite di partecipazione ai nati entro il dicembre 1990) e in particolare alle Istituzioni dell’Alta Formazione: Accademia di Brera, Nuova Accademia di Belle Arti e Istituto Europeo di Design, Licei Artistici e Istituti Tecnici per l’ideazione e la produzione di opere riferite alle tematiche presentate, che saranno oggetto di premio e di esposizione nei mesi di febbraio e marzo 2020 presso la Fabbrica del Vapore di Milano.
La mostra, per i suoi contenuti e per le sue dimensioni, dopo la “prima” presso la Fabbrica del Vapore di Milano dal 17 febbraio al 10 marzo 2020, potrà essere ospitata presso diversi spazi di Milano e dei comuni della Città Metropolitana, come è tradizione del Progetto Artepassante.
La mostra potrà essere accompagnata da eventi collaterali, a cura delle singole amministrazioni e associazioni.
Produzione: Atelier della Fotografia progetto Artepassante | Photofestival
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17 / 02 Mostra
8 / 03 Libera è
foyer
“Da bambina ho avuto la fortuna di giocare, di studiare, di correre, di ridere e di piangere. Ho potuto inseguire e realizzare il mio sogno. Ho avuto la fortuna di essere amata dai miei genitori.
Oggi che sono grande non sopporto le ingiustizie, soprattutto quelle sulle
diversità di genere e sulla mancanza dei diritti delle bambine come il diritto di sposarsi con chi vogliono e, da grandi, il diritto di scegliere di avere
un’istruzione, il diritto di non essere costrette a lavorare in una fabbrica o in altri luoghi indecenti.”
(Cosetta Gardini)
È nata così, dal desiderio della fondatrice dell’agenzia Casa Walden di sposare il messaggio della campagna indifesa di Terre des Hommes, la mostra dal titolo Libera è dedicata ai diritti e alle libertà di ogni bambina e ogni ragazza, di ogni paese nel mondo. Dapprima esposta nel cuore di Forlì come mostra urbana composta da 12 manifesti originali 200x140 cm, la presentiamo qui a Milano per sottolineare, comunicando con immagini positive, quanto sia importante garantire a tutte le bambine le libertà più elementari, ma ancora oggi non scontate e talvolta irrealizzabili, come quelle di giocare, di correre, di viaggiare, di esprimersi, di imparare e soprattutto di amare. Terre des Hommes ringrazia sentitamente Cosetta Gardini, Giuseppe Tolo e Sara Pignatari di Casa Walden, il fotografo Fausto Fabbri che ha sostenuto questo progetto con il suo lavoro e la sua professionalità e la giovane Caterina Ramoni che, col suo volto rappresenta tutte le bambine e ragazze del mondo.
Produzione: Casa Walden | Terre des Hommes Italia
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17 / 02 Mostra
8 / 03 #slaveoftheslaves
foyer Progetto a cura di
Alessandra Attianese e Silvia Mercalli.
Partecipazione
delle studentesse dell’ITSOS Albe Steiner:
T'Ai Monaco,
Francesca Necchi,
Olivia Pascari,
Francesca Peroni
Sara Pesci.
In questa occasione presentiamo la Campagna di comunicazione sociale contro la discriminazione di genere – #slaveoftheslaves – ideata e realizzata da alcune studentesse della 5C dell’ITSOS Albe Steiner che hanno partecipato e vinto ex-aequo con il Liceo Boccioni il premio per la sezione progetti.
Questo progetto, vincitore del Premio Menotrenta 2018-2019, vuole restituire un’immagine di forza, determinazione e coraggio che ogni donna ha dentro di sé e che deve imparare a riconoscere ed esprimere.
L’idea di partenza è legata al ribaltamento degli stereotipi messi in evidenza dalla canzone di John Lennon e Yoko Ono “Woman is the nigger of the world”, ben sapendo che per molte ragazze autodeterminare la propria vita è ancora utopistico.
Solo se si impara a riconoscere i propri bisogni e ad acquisire consapevolezza dei propri diritti e del proprio valore si può rompere l’isolamento culturale, patriarcale e coloniale che etichetta le donne e le pone sempre in una luce negativa e subalterna: una dimensione opprimente, dove non è possibile far crescere la propria autostima.
Dall’isolamento si può uscire, conquistando giorno dopo giorno spazi di libertà per se stesse e per le altre donne.
Le donne delle nostre immagini sono decise e altere, beffarde e irriverenti.
Forti, belle, indomabili
Produzione: ITSOS Albe Steiner di Milano
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17 / 02 Mostra
8 / 03 Lessici familiari - stereotipi a ogni latitudine
foyer
Dall’opuscolo realizzato a cura del Centro Antiviolenza Cerchi d’Acqua e pubblicato a Novembre 2019, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, nasce la mostra ‘Lessici familiari – stereotipi a ogni latitudine’.
Una serie di pannelli, un “viaggio” tra proverbi, detti popolari e modi di dire sulla donna: un fil rouge che attraversa paesi, nazioni e latitudini a riconferma di quanto il problema delle discriminazioni e della violenza di genere abbia radici culturali profonde – ovunque.
Andrea Tarli ha creato ritratti di donne ambientati in epoche e culture differenti, che ricordano vecchie polaroid. Ritratti che aprono e accompagnano le differenti sezioni.
A completamento delle opere di Andrea Tarli una serie di illustrazioni realizzate da un gruppo di artisti provenienti da contesti e regioni differenti. Jessica Adamo, Francesca Battaglia, Simone Berrini, Diletta Compagno, Federico Ghiotti,
Emmanuela Pioli, Silvia Pizzi ci offrono così una loro personalissima interpretazione grafica di alcuni proverbi.
Progetto Grafico: Federica Framba.
Produzione: Centro Antiviolenza Cerchi d’Acqua
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17 / 02 Mostra
8 / 03 Habitus
foyer
Cinque artiste si incontrano all’Accademia di Brera di Milano. Nel loro lavoro utilizzano linguaggi, tecniche, materiali diversi in piena libertà espressiva; per “affinità elettive”, approfondiscono la conoscenza personale umana e artistica e decidono di lavorare insieme. Sentono la necessità di proporsi/esporsi, di progettare insieme, inserendosi anche nelle realtà artistiche territoriali. Curiose e decise a mantenere quell’apertura che le contraddistingue, credono nel valore della ricerca continua, nella condivisione dei saperi e delle conoscenze come condizione necessaria alla crescita culturale personale e collettiva.
Il progetto Habitus . La donna ha la necessità di riappropriarsi del proprio corpo e della propria identità, percependoli come la propria casa.
L’abito si fa arte e portavoce della cultura. La cultura dell’arte come portatrice di convenzioni e codici per una rivoluzione sociale significativa.
Comunicare attraverso l’abito è possibile. E’ necessario per presentarci al mondo dicendo chi siamo, influenzando il parere degli altri e salvaguardando i nostri pensieri-idee dalle ingerenze e manipolazioni altrui.
Comunicare con l’arte al fine di sensibilizzare la società rispetto alla tematica della violenza di genere. La cultura è rivincita, un modo per emergere dal buio della violenza. L’habitus come cultura esprime una necessità, un’urgenza, un segno che può diventare icona. Il vestito parla.
Produzione: Timarete
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Musica
Il carnevale degli animali di Saint-Saëns
salone In collaborazione con la Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado”
Un uomo infelice, il cui cuore langue nel silenzio, sogna una sera un magico mondo popolato di animali.
Emanazioni di Madre Natura, differenti creature lo conducono attraverso un viaggio che è anche una lezione per ritrovare la musicalità del vivere e la gioia di offrire più che di carpire.
Leoni, elefanti, canguri, tartarughe, cavalli, cucù, pesci, cigni; ognuno offre un valore alla coscienza ingrigita dell’omino: calma, generosità, saggezza, rispetto. Un’esortazione alla vitalità, all’energia, alla sensibilità, propria dell’archetipo universale femminile.
Questa è stata l’invenzione narrativa sviluppata per accompagnare la celeberrima composizione musicale di Saint-Saëns e renderla intellegibile e affascinante a un pubblico di bambini dai 4 ai 10 anni..
Ai venticinque minuti dell’esecuzione musicale, scelta in virtù della sua godibilità per piccole orecchie, si intreccia visivamente una pantomima poetica e giocosa affidata a due mimi danzanti.
Con un dialogo serrato tra mimo moderno e comiche da film muto, la partitura scenica rende trasparente il magico mondo animale evocato dalla composizione di Saint-Saëns, seguendone gli spunti comici come quelli commoventi.
Musica e recitazione si intercalano con una prosa rimata affidata a un narratore, mentre un accorto gioco di luci trasforma il palco nella scatola magica da cui si sprigionano colori, immagini e stupore.
Durata spettacolo: 60’
Organico: piccola orchestra di dieci elementi e direttore; tre attori; un tecnico
Produzione: FOSFORO soc. coop. sociale
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22 / 02 Teatro ragazzi
Poesia, sostantivo femminile (omaggio a Rodari)
salone Prima nazionale all’interno del festival “100 Gianni Rodari”
Il tema dell'”errore” ha guidato la ricerca nell’ampia opera di Rodari per poterla organizzare in un percorso narrativo teatrale. Dagli errori grammaticali, stimolanti per inoltrarsi nel territorio della poesia, fino agli errori delle società degli uomini, prima tra tutti la guerra, lo spettacolo si snoda tra indovinelli, scene giocate con i bambini, filastrocche e proiezioni.
Una storia tutta sbagliata , F ilastrocca corta corta , La guerra delle campane , Il paese dei
bugiardi , sono alcuni dei magnifici testi di Rodari reinventati teatralmente. La trama tessuta attorno a questo piccolo campionario di “favole delle realtà”, è stata composta nel tentativo di vivificare agli occhi dei bambini la poesia del grande scrittore, rendendolo attuale. Un’ultima considerazione riguarda la modalità con cui proporsi a dei bambini. Grazie al loro coinvolgimento attivo nella messa in scena, essi percepiscono di essere trattati da “grandi”, di essere invitati a salire uno o più scalini della loro crescita. Il linguaggio con cui si dipana lo spettacolo è semplificato per essere in linea con la possibilità di comprensione, ma spesso gli argomenti sono “grandi”. La comicità si deve produrre con l’arte non con l’inganno, l’interesse deve guadagnarsi con l’intelligenza non con la seduzione, la severità dei principi cui ispirare la vita non turbano mai se sono esposti onestamente. Come onestamente Gianni Rodari spendeva il suo tempo a mettere in rima pace e guerra, lavoro e disoccupazione, grammatica e poesia. Senza confusione, ma con fantasia. Durata spettacolo: 70’
Organico: quattro attori; un tecnico
Produzione: FOSFORO soc. coop. sociale
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29 / 02 Teatro ragazzi
Orlando Furioso Clown
salone Lo spettacolo nasce dall'incontro tra il Collettivo Clown e Carlo Boso, grazie al quale si avvia una sperimentazione per la fusione tra le tecniche di scrittura e messa in scena della commedia dell'arte e il clown contemporaneo. Con radici nel teatro comico e rami che tendono alla clownerie, il progetto coltiva questa nuova piantina per farla fiorire nel Circo Contemporaneo, cercando nuovi equilibri, nuovi sguardi e nuove idee, per portare nelle strade e nei teatri risate, gioia, ideali e libertà.
Fra i numerosi personaggi del Furioso, un ruolo di primaria importanza è svolto dalle donne. A parte rarissime eccezioni, queste appaiono ben diverse dalle figure dolci e gentili cantate dalla tradizione letteraria precedente, sono caratterizzate da tratti non solo meno perfetti, ma anche più complessi e a volte contraddittori, dunque risultano più vicine alle donne reali.
Centrale è la figura di Angelica. La donna fa innamorare di sé molti cavalieri e appare loro bellissima e gentile, in realtà è cinica, fredda, opportunista, spregiudicata. Ampio spazio è dedicato alla figura della donna armata. La cristiana Bradamante e la pagana Marfisa sono valorose guerriere; di esse si evidenziano il coraggio in battaglia, la forza, il rispetto verso i vinti.
Ci si è ispirati al classico Orlando Furioso per rappresentare sia temi senza tempo come la cieca gelosia e l'eterna lotta per il Potere, che argomenti di attualità come l'immigrazione e la paura del diverso. I 46 canti del celebre poema sono strapazzati e trasformati in una ritmata progressione di incidenti, viaggi, colpi di scena, duelli, interazione diretta con il pubblico, battaglie e storie d'amore.
Durata spettacolo: 60’
Organico: cinque attori; un tecnico
Produzione: Collettivo Clown
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08 / 03 Teatro
Cabaret ClownEsse
salone
Cabaret Clownesse è uno spettacolo che si pone come obiettivo la ricerca della comicità femminile in tutte le sue sfaccettature.
7 artiste provenienti da percorsi differenti che si sono imbattute durante il loro cammino nella difficoltà di far valorizzare la comicità femminile. A volte sono le donne stesse a riproporre una comicità maschile riutilizzando gli stessi cliché.
Quindi hanno iniziato ad analizzare come deve e non deve essere la donna per la nostra società e come invece è realmente nella propria intimità, giocando sia con gli stereotipi sia con loro stesse.
Il loro intento è quello di mettere in scena l'universo femminile attraverso il suo lato ridicolo, grottesco e buffo, per uscire da certi modelli continuamente riproposti come icone di femminilità e affermare che la bellezza è fatta anche di altre cose. Ognuna di loro rappresenta un aspetto, a volte più concreto e altre più astratto, dell’essere donna e lo porta in scena attraverso il linguaggio del clown, del teatro fisico e del circo.
Durata spettacolo: 60’ / 70’
Organico: sette attrici / un tecnico
Produzione: Collettivo Clown
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06 / 03 Incontro
Le artiste a Brera: un racconto in musica
salone Riflessi musicali della presenza femminile alle esposizioni milanesi nell’Ottocento
L'incontro prevede la presentazione, a cura della Prof.ssa Francesca Pensa , della ricostruzione storica, corredata da immagini, della presenza femminile alle periodiche esposizioni di Brera nell'ottocento, dove la partecipazione delle donne comincia sin dall'esordio del secolo: saranno illustrate le loro tematiche visive predilette, sviluppate da pittrici sempre più professioniste e sempre più presenti nei corsi di
formazione artistica dell'Accademia.
Il trio Artemisia interverrà con una serie di brani musicali appropriati, che affiancheranno la spiegazione amplificando il contenuto emotivo delle opere d'arte trattate, fornendo nuovi spunti, collegamenti e parallelismi tra artiste di discipline differenti e permettendo di evidenziare il carattere di comune denominatore espressivo assunto dal linguaggio artistico per autrici del mondo delle immagini e per musiciste di tutta Europa.
Trio Artemisia (Rosalba Montrucchio, flauto; Stefania Belotti, clarinetto; Maria Pia Carola, pianoforte). Interessate a sviluppare sonorità e repertori inconsueti e originali, le tre strumentiste, concertiste di vasta esperienza e colleghe in Conservatorio, hanno deciso di unire le proprie esperienze musicali e artistiche in un organico brillante e inusuale.
Curiose e argute amano cercare soluzioni artistiche inusuali, mettendo la ricerca al servizio della cultura, la cultura al servizio della l’arte e l’arte al servizio della bellezza.
Durata incontro: 70’
Organico: tre musiciste
Produzione: Le Belle Arti APS - Artepassante
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22 / 02 Teatro di prosa
C’era un’orchestra ad Auschwitz
Era il Gennaio del 1944 quando Fania Fenélon fu deportata ad Auschwitz e poiché sapeva cantare e suonare il pianoforte, entrò a far parte dell’orchestra femminile del campo, l’unica che sia mai esistita in tutti i campi di concentramento nazisti, che aveva il compito di accompagnare le altre prigioniere al lavoro e suonare per gli ufficiali SS.
Ad Auschwitz, Fania conobbe Alma Rosé, nipote di Gustav Mahler ed eccezionale violinista a cui era stata
affidata la direzione dell’orchestra. Il rapporto che si snoda tra le due donne, il loro dialogo, ci restituisce due visioni, due modi diversi di vivere la musica all’interno del lager. Per Fania suonare è solo un mezzo per sopravvivere, perché le orchestrali non partecipavano alle selezioni per la camera a gas, e sopravvivere significa poter testimoniare.
Per Alma, invece, suonare è un fine, il fine supremo su cui ha costruito la sua vita, la sua identità.
Suonare in maniera eccellente, a qualsiasi prezzo. Non solo un ritratto della vita del campo, di una delle pagine più nere della nostra Storia, raccontata attraverso la vita privata di due donne, ma quello che Fania ci racconta è anche un’occasione di riflessione sul rapporto tra Arte e Vita, un tema che supera la dimensione storica e ci rimanda al nostro presente.
Durata spettacolo: 60’
Attori in scena: 2
Produzione: ALMA ROSE’ compagnia teatrale
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08 / 03 Incontro
Workshop di teatro danza e presentazione del libro
Federica Zeppilli è un'insegnante / coreografa di danza e il 19 settembre è uscito il suo romanzo d’esordio, il giallo "La maestra dei passi avanti”.
Per la presentazione del libro a Milano propone un laboratorio di teatro danza aperto a tutti (ci sono proposte di teatro danza che possono essere adatte sia a
danzatori esperti che a attori o a persone che abbiano semplicemente un po' di dimestichezza con l'uso del corpo).
"La maestra dei passi avanti" è un giallo romantico ambientato a Roma la cui protagonista è Chiara Palermi, un’insegnante di danza curiosa e amante della buona cucina, che, nel giorno del suo trentesimo compleanno, assiste in teatro all’omicidio di una sua allieva.
Marina Lacenere, ballerina alle prime armi e aspirante avvocato, durante le prove dello spettacolo di fine anno viene strangolata all'interno di un palchetto del quarto ordine del teatro. È Chiara Palermi, la sua insegnante di danza, ad accorgersene e a ritrovare il cadavere.
Questo omicidio sconvolge la quotidianità di molti e, durante le indagini, viene a galla la vita parallela, ricca di segreti e colpi di scena, di Marina, una ragazza timida e riservata, fino a quel momento considerata un'allieva come tante.
Le piste da seguire sono molte: un’adozione tenuta nascosta, una madre segreta, un ambiente di lavoro competitivo, un amore non corrisposto e un pretendente fuori dagli schemi. Coinvolta suo malgrado, Chiara si improvvisa detective e, con l’assistenza del medico legale Tommaso Filippelli, scopre molte verità nascoste e si rivela di fondamentale aiuto al bel commissario Lorenzi nell'identificare l’assassino. Nel frattempo, però, la brillante maestra di danza arriva a mettere in discussione la propria vita. Anche la sua relazione con Vito, studente di economia fuori corso, rischia di entrare in crisi.
Produzione:
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07 / 03 Teatro di prosa
La signorina Else di Arthur Schnitzler
salone
Una famiglia indebitata.
Una figlia bellissima.
Un ricco amico di famiglia che apprezza la bellezza.
Un affare molto semplice.
Non è il Sexgate: siamo all’inizio del Novecento, in un grande albergo nelle Dolomiti.
Ma la storia è sempre quella.
La novella di Schnitzler è datata 1923 ma purtroppo è tristemente attuale. Un nudo annunciato. Una scelta che tocca a una ragazza di vent’anni, lasciata sola (o peggio, spinta in modo subdolo) da tutti i familiari: accettare le regole del gioco, note a tutti, e per un quarto d’ora lasciarsi guardare nuda da von Dorsday, il mercante d’arte che apprezza la bellezza, oppure l’exitus verso le fredde stelle che l’attendono fuori dal grande albergo?
Durata spettacolo: 60’
Attori in scena: 1
Produzione: Associazione teatrale La Dual Band
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28 / 02 Teatro di prosa
Ada la Solitaria
La storia, è inutile negarlo, la scrivono gli uomini. Solo per questo una poetessa della levatura di Ada Negri (nominata ben due volte al Nobel, nonché prima donna Accademica d’Italia) non è famosa.
Ada nacque a Lodi nel 1870. Orfana a un anno di un padre alcolizzato, passò l'infanzia nella portineria del palazzo dove la nonna lavorava come custode (e proprio la portineria, dove Ada rimaneva molto tempo sola, le darà occasione di osservare con attenzione l’umanità); fu grazie ai sacrifici della madre, operaia tessitrice, che riuscì a studiare da maestra.
Le sue poesie ebbero un successo immediato: Ada parte per Milano, dove le si aprono le porte degli ambienti socialisti milanesi: Anna Kuliscioff (di cui Ada diceva di sentirsi “sorella ideale”), Filippo Turati; e, sì, ahimè, proprio lui: l’allora socialista Benito Mussolini; amicizia, quest’ultima, destinata a durare successivamente, e a oscurare – per noi che veniamo dopo – il valore di questa intellettuale, giornalista e poetessa, la cui scrittura tutto è tranne che fascista, permeata com’è di empatia per le donne ultime, per le più vilipese e calpestate, tanto che fu definita “la poetessa del Quarto Stato.”
Nessun testo rende con tanta chiarezza la sua passione sociale, la sua empatia, come la serie di ritratti di donne Le solitarie , del 1917, da cui il nostro spettacolo è tratto, e che svela questa autrice nella sua veste più passionale, anche grazie allo straordinario talento di Elsa Bossi, che non si limita a interpretare queste donne, ma ad abitarle interiormente.
Durata spettacolo: 70’
Attori in scena: 2
Produzione: Associazione teatrale La Dual Band
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23 / 02 Musica
The Good News Female Gospel Choir & Milton Fernandez
The Good News Female Gospel Choir è un work in progress continuo, dedicato al nostro miglioramento musicale e – in linea con la profonda convinzione che la diversità sia la vera forza – mirato al cambiamento sociale. Il repertorio si muove tra classici del gospel moderno e tradizionale e brani del panorama pop, rivisitati in chiave corale. La ricerca a tutto
campo di brani musicali è orientata a testi che trasmettono messaggi di cui vogliamo essere portatrici.
Sul palcoscenico si esibiranno le coriste di The Good News Female Gospel Choir e Milton Fernández : un’alternanza, un susseguirsi di letture/racconti di vite di donne ‘valorose’, di immagini suggestive, il tutto accompagnato da brani di repertorio gospel e pop appositamente scelti per l’occasione.
Uno spettacolo che vuole essere un omaggio alla forza delle donne che si battono per una società più giusta e al femminile! Uno spettacolo dedicato al cambiamento, e al coraggio di cambiare le regole in gioco, nella vita reale o nello spettacolo, per poter sognare diversi scenari e possibili futuri, in cui la protagonista è la libertà.
Perché? Perché finché ci saranno discriminazioni, violenze, e stereotipi da infrangere, sentiremo la necessità di parlare “al femminile”, uomini e donne insieme, parlandone con ironia, leggerezza, mantenendo una capacità di riflessione e di autocritica, ma anche offrendo spunti di informazione e formazione, per dare spazio ad una cultura paritaria ed egualitaria, in cui uomini e donne siano entrambi protagonisti, mantenendo le differenze che ci rendono unici.
Creato e realizzato in collaborazione con il Centro Antiviolenza Cerchi d’Acqua.
Direzione del coro: Cristina Boaretto.
Durata spettacolo: 90’
Personale artistico: 35 coriste, 1 attore, 4 musicisti
Produzione: The Good News Female Gospel Choir | Milton Fernàndez | Centro Antiviolenza Cerchi d’Acqua
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07 / 03 Formazione
DUe - educare alla parità di genere
Il progetto DUe - Donne Uomini educazione ambisce a colmare un grande vuoto nel panorama della proposta scolastica italiana: insegnare le differenze e promuovere la parità di genere, contro ogni stereotipo, discriminazione e violenza.
I pochi ed episodici tentativi di agire concretamente con progetti ed esperienze formative in questa direzione vagano senza lasciare traccia di sé nella scuola in un’assenza di consapevolezza professionale ancora prima che di programmazione istituzionale, posizionando l’Italia in fondo alle classifiche degli Stati che promuovono politiche attive di conoscenza e rispetto delle identità di genere. “DUe – Donne Uomini educazione” si articola su diverse azioni:
● censire le migliori pratiche esistenti sul territorio regionale e nazionale
● creare una rete tra operatori del TS, scuole e istituzioni
● allestire un centro di documentazione e divulgazione
● progettare percorsi formativi ad hoc
● realizzare format educativi per ogni ciclo scolastico
Il progetto verrà presentato pubblicamente presso la Fabbrica del Vapore sabato 7 marzo , alla presenza di esponenti dell’Amministrazione comunale di Milano, dell’ufficio scolastico territoriale, di organizzazioni di promozione sociale e responsabili di istituti scolastici.
Produzione: FOSFORO soc. coop. sociale
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Le savie bambine
aula A aula B
Tavola rotonda e workshop sull’insegnamento di Gianni Rodari nella promozione di una cultura della parità di genere
Rodari è uno degli autori per l’infanzia più amati e conosciuti del mondo: eppure per molti anni è stato accusato di essere conservatore rispetto al ruolo della donna nella società e di aver messo in scena nei suoi testi una versione reazionaria della famiglia.
In seguito a uno studio sistematico dei testi di Rodari è emerso un modello assolutamente dirompente rispetto a quello tradizionale: le donne e le bambine da lui rappresentate nei suoi scritti sono intelligenti, capaci, sportive, emancipate e di tutte le età.
Ma non basta: Rodari smonta in maniera sistematica tutti i pregiudizi legati al ruolo della donna, da quelli legati al lavoro ai giocattoli, dai modelli educativi al matrimonio (primo tra tutti rappresenta donne che rifiutano proposte di matrimonio; le sue madri portano la minigonna; le bambine sono “brave in ginnastica”; le vallette hanno “un sorriso da laureanda in filosofia”; e casalinghe attempate diventano imprenditrici e inventano un aggeggio elettronico che le fa diventare ricche e le libera dalla schiavitù domestica).
Come scrive Sanguineti “in Rodari, sotto apparenze di tranquilla pedagogia creativa e di innocente scatenamento di un immaginario gratuito, è in atto una sovversione profonda di ogni gerarchia strutturata”: e lo scardinamento di questa gerarchia investe, tra tutte le altre, anche quella più dura a morire, cioè quella famigliare. Il suo senso civile di giustizia non riguarda solo la politica e la lotta di classe, ma richiede un’azione contro qualsiasi forma di disuguaglianza, tra cui anche quella tra i generi.
La tavola rotonda e il workshop creativo si rivolgono agli insegnanti della scuola dell’obbligo - attraverso la presentazione di alcune delle riflessioni più attente sull’attualità civile del pensiero di Rodari e la condivisione di progetti di educazione ispirati dal lavoro del giornalista poeta.
Mira a rappresentare il primo momento di un percorso formativo che si snoderà per l’intero anno 2020, centenario della nascita di Rodari.
Produzione: FOSFORO soc. coop. sociale con il sostegno di “100 Gianni Rodari”
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17 / 02 Altro
8 / 03 WebRadio
Terre des Hommes, assieme alla associazione Kreattiva, ha dato vita al Network indifesa, la prima rete italiana di WebRadio e giovani ambasciatori contro la discriminazione, gli stereotipi e la violenza di genere, bullismo, cyber-bullismo e sexting.
È una rete fondata sulla partecipazione e il protagonismo dei ragazzi e delle ragazze, attraverso il coinvolgimento attivo in tutte le fasi del progetto, dalla ideazione dei contenuti alla creazione di percorsi di peer education, dall’attivazione delle comunità locali all’organizzazione di eventi.
L’iniziativa nasce da un progetto pilota che nel 2018 ha visto la partecipazione di diverse web radio scolastiche pugliesi stimolando gli studenti degli istituti secondari di secondo grado a realizzare programmi radio mirati alla conoscenza e alla riflessione su violenza, discriminazioni e stereotipi di genere.
Dopo essere stata ospite dell’ultimo Radio City Milano, adesso Radio Indifesa si sta estendendo a tutto il territorio nazionale grazie anche al finanziamento del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di BIC® e BIC Foundation. Al network hanno già aderito 12 WebRadio di tutto il territorio nazionale.
Network indifesa seguirà tutte le iniziative e gli spettacoli di # Libera è
Produzione: Terre des Hommes
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8 / 03 Un’occasione di incontro
Nel corso dell’evento verranno programmati ulteriori incontri sia con le istituzioni (Le Commissioni Scuola e Pari Opportunità del Comune di Milano, i Municipi, L’Ufficio scolastico regionale e le articolazioni territoriali, et al.) che con le realtà del Terzo Settore attive nella tutela dei diritti, nella lotta alla discriminazione, nella promozione di una cultura dell’uguaglianza.
Verranno coinvolte inoltre tutte quelle reti informali, specialmente giovanili, che rappresentano il futuro della nostra comunità, con tutte le diversificate posizioni che vanno ampliando e arricchendo il panorama dell’identità di genere e del dialogo tra le differenze, valorizzando i molti linguaggi - in ispecie artistici - con cui vengono espresse queste nuove istanze culturali e sociali.
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I partecipanti
in difesa ed. 2020
Fondazione Terre des Hommes
Proteggere i bambini da ogni forma di violenza o abuso, garantire a ogni bambino il diritto alla salute, all’educazione e alla vita: questa è la missione di Terre des Hommes, da quando nel 1960 un gruppo di persone animate da Edmond Kaiser fece nascere a Losanna quello che oggi è uno dei più grandi movimenti al mondo per la difesa dei diritti dei bambini.
Nata nel 1989 in Italia è diventata Fondazione nel 1994 Terre des Hommes Italia, nell’ultimo anno, ha realizzato 90 progetti in 22 paesi del mondo dedicandosi in particolare ai temi della Child Protection, della sanità di base e del diritto all’educazione.
Terre des Hommes, membro della campagna internazionale Girls Not Brides (Spose Non Bambine) e dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), è l’organizzazione leader in Italia, con la campagna in difesa nata nel 2012, nella promozione e protezione dei diritti delle bambine e delle ragazze, temi centrali per uno dei più importanti e trasversali obiettivi dello Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 a cui l’Italia ha aderito: il raggiungimento della Parità di Genere, l’emancipazione e l’autostima di tutte le donne, le bambine e le ragazze (SDG 5). Anche le amministrazioni locali sono chiamate a fare la loro parte orientando le politiche di loro competenza verso uno sviluppo sostenibile, raggiungibile solo con il contributo e l’impegno di tutta la società civile.
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in difesa ed. 2020
Le Belle Arti Associazione di Promozione Sociale
I partecipanti Creata nel maggio 2010 da artisti, docenti, genitori, allievi ed ex-allievi delle scuole artistiche milanesi.
Le finalità e le attività dell’Associazione sono descritte nel suo Statuto.
Qui di seguito sono riassunte le più importanti:
● Valorizzare il patrimonio culturale, didattico, progettuale, artistico e culturale delle scuole artistiche.
● Promuovere autonomamente (anche in collaborazione con Enti pubblici, Associazioni) iniziative culturali e artistiche che hanno come obiettivo la divulgazione della cultura e dell’arte mantenendo come soggetti privilegiati i giovani.
● Reperire e devolvere risorse per la realizzazione dei progetti didattici e culturali delle scuole artistiche.
● Sviluppare iniziative di studio e di sperimentazione su temi di carattere artistico, musicale, letterario, filosofico, scientifico, educativo, culturale, indirizzate agli studenti, alle famiglie e alla cittadinanza.
● Avvicinare nuovo pubblico all’arte.
Le Belle Arti APS realizza attività di supporto nell’organizzazione di mostre, eventi, spettacoli, manifestazioni della cultura in genere e sensibilizza Enti pubblici e privati verso le iniziative didattiche e culturali delle scuole artistiche e di altri soggetti culturali attraverso la stipula di convenzioni.
Promuove incontri e scambi culturali con altre scuole e associazioni italiane e straniere.
In particolare ha promosso la nascita, di una rete di realtà formative, culturali ed artistiche e con loro ha dato vita a diversi progetti tra cui quello di “Artepassante”. All’interno dell’Associazione agisce un collettivo giovanile: un nutrito gruppo di giovani artisti e creativi che utilizzano le più svariate tecniche artistiche, dalla pittura tradizionale a olio fino alle nuove tecniche grafiche di stampa, fotografia e installazione.
Hanno dato il loro contributo e/o Patrocinio:
Comune di Milano - Assessorato alla Cultura
Comune di Milano - Assessorato alle Politiche sociali e Cultura della salute
Città Metropolitana di Milano
Regione Lombardia
Comune di Milano, Municipi 1, 2, 3, 4, 6, 8
Fondazione Culturale "Ambrosianeum"
Casa della Memoria
ANPI Comitato Provinciale di Milano
Casa delle Artiste – Spazio Alda Merini
COOP Lombardia
RFI (Rete Ferroviaria Italiana)
Windsor & Newton
Caparol Italia Divisione della DAW Italia GmbH & Co KG
Gruppo Poliartes
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L’Associazione ha partecipato come Capofila al progetto:
● “Artepassante” Bando “Avvicinare Nuovo Pubblico alla Cultura 2012 - Favorire l’accesso alla cultura e la partecipazione del pubblico”.
● L’Associazione ha partecipato come partner al progetto: “La Migrazione: dal viaggio all’incontro”, Bando Interculturale 2010 Fondazione Cariplo (Promuovere percorsi di educazione interculturale tra scuola e territorio).
L’Associazione promuove:
● Progetto “Artepassante” ( www.artepassante.it )
● Premio -30 Raffaele de Grada, riservato a giovani artisti.
● Comitato Artisti e Resistenze
● Progetto Accademia dell’Immagine
Collabora con i Comuni della Città Metropolitana in particolare con i territori del Sud Ovest Milano con il Progetto Artepassante nella Città Metropolitana.
La Regione Lombardia, riconosce nel 2018 (e per il triennio 2018-2020) L’Associazione le Belle Arti e il Progetto Artepassante come SOGGETTO DI RILEVANZA REGIONALE NEL SETTORE PROMOZIONE EDUCATIVA CULTURALE
Il Progetto Artepassante ha il Patrocinio del Comune di Milano per tutte le sue attività per gli anni 2018-2020
www.lebellearti.org
Artepassante: il progetto
CHI? Artepassante è un progetto promosso da Le Belle Arti Associazione di Promozione Sociale che ne è la capofila, con l’intento di portare l’arte fuori dai suoi normali spazi di fruizione: portare l’arte al pubblico e il pubblico all’arte, senza costrizioni e imbavagliamenti di sorta, permettendo la libera fruizione e un contatto diretto tra il fruitore e l’oggetto, il fare creativo, l’artista. Un intento ambizioso e avvincente studiato da un gruppo di realtà culturali, artistiche e formative della città di Milano. I soggetti coinvolti hanno accettato questa difficile sfida coscienti dell’importanza di avvicinare la cultura, nelle sue più diverse forme, ad un pubblico nuovo e diverso da quello che abitualmente frequenta i luoghi “istituzionali”.
Le Belle Arti Associazione di Promozione Sociale - progetto Artepassante ha ottenuto il riconoscimento della Regione Lombardia come “soggetto che svolge attività di rilevanza regionale nei settori della promozione educativa culturale e dello spettacolo.”
COSA?
Dalla sua nascita nel 2012, il progetto ha previsto ogni anno la realizzazione di circa 100 workshop, più di un migliaio di ore di incontri, centinaia di eventi ed esposizioni, la produzione e la distribuzione di strumenti informativi, divulgativi, didattici, la realizzazione di una rete informativa, l'utilizzo di particolari spazi che sono stati individuati nelle stazioni del Passante Ferroviario di Milano.
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DOVE?
L’Associazione ha stretto un accordo stabile con RFI - Rete Ferroviaria Italiana per riqualificare e ridare vita ad ben 18 spazi espositivi in disuso delle stazioni di Repubblica, Porta Vittoria, Dateo, Porta Venezia, Garibaldi, Lancetti, Villa Pizzone.
Oggi, in questi luoghi, diverse realtà artigianali, artistiche, culturali e sociali, realizzano eventi, esposizioni, corsi e quotidianamente creano le proprie opere, sotto lo sguardo stupito degli utenti del Passante Ferroviario, di abitanti della città e turisti. Le pareti vetrate, la posizione nei mezzanini dove passano i viaggiatori e la capacità interattiva delle realtà che li abitano, hanno portato a consolidare un rapporto di socialità e scambio con i fruitori, invitati a sostare, informarsi, incuriosirsi e dunque partecipare.
COME?
Importante è diventato anche il rapporto con il territorio circostante e la creazione di preziose sinergie con altre realtà culturali, artistiche e con comitati di cittadini. Questa interazione si è concretizzata e si sta affermando anche con importanti interventi artistici di riqualificazione di spazi e strutture delle zone interessate, in particolare con la realizzazione di opere di Street Art di dimensioni significative e le partnership con i Comuni della Città Metropolitana.
PERCHÉ?
Il progetto, che negli anni è stato in grado di aumentare progressivamente la propria capacità di autofinanziamento, si sta allargando a macchia d’olio, conquistando gli obiettivi per cui è nato.
● raggiungere e coinvolgere un pubblico numeroso
● intervenire su alcuni spazi cittadini contribuendo alla loro riqualificazione e istituzionalizzando questi spazi come nuovi luoghi dove fruire cultura
● assicurare comprensione e riconoscimento dell’arte e della cultura come strumenti d’interdizione del degrado, della malavita, dell’emarginazione.
Artepassante, promosso grazie alla Capofila Le Belle Arti, al Patrocinio del Comune di Milano, alla Regione Lombardia, alla collaborazione con RFI, è la dimostrazione concreta che la conoscenza e la cultura diffuse possono davvero cambiare la coscienza delle persone.
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in difesa ed. 2020
Fosforo società cooperativa sociale
I partecipanti La cooperativa sociale Fosforo è stata costituita l’8 giugno 2017 a compimento di un’esperienza più che decennale, con l’intenzione di consolidare una rete di attività condotte nei servizi educativi, culturali e artistici rivolti al mondo dell’istruzione pubblica e privata dell’area metropolitana di Milano e delle province confinanti, divenendone
uno dei più apprezzati operatori.
Nel solo anno scolastico 2019/2020 quasi 9.000 alunni delle scuole dell’obbligo partecipano all’insieme delle proposte della cooperativa .
I soci e i lavoratori della cooperativa sociale Fosforo fanno teatro con i bambini (con, non per) da quasi vent’anni. Sono stati al Franco Parenti, nelle scuole primarie e secondarie, al teatro Trebbo, nei musei, al Conservatorio di Milano, nelle chiese, nei campi estivi, alla Fabbrica del Vapore, in piazza, nelle botteghe equosolidali, nelle stazioni del Passante, alla Palazzina Liberty, alla Piccola Scuola di Circo, al Museo della Scienza e della Tecnica, nei centri di formazione professionale. Hanno prodotto o condotto spettacoli, concerti, animazioni didattiche, laboratori espressivi, percorsi terapeutici, corsi di formazione e workshop.
Il progetto Museo Farfalla
La maggior parte del lavoro recente di Fosforo si è focalizzato sull’innovazione delle forme di socializzazione del sapere e della sperimentazione educativa ( museofarfalla.org ). Negli incontri i ragazzi possono finalmente aprire le teche e toccare con mano la Storia o la Scienza, all’interno di percorsi teatralizzati che presentano loro ciò che era particolare e unico in antiche civiltà, ma anche e soprattutto cosa ci rende tutti membri di un’unica Umanità.
Tenere in mano un’amigdala, accarezzare una scultura greca, indossare scudi ed elmi, entrare in una caverna dipinta con pitture preistoriche, disegnare con il compasso, costruire con le mani, ragionare, provare, divertirsi, questi sono i nostri ingredienti.
Sempre guidati da una tensione etica al miglioramento di sé e della realtà sociale e ambientale (sia prossima che remota), cui si appartiene. Per evitare la deriva rischiosa della nostra società, che lascia la formazione del pensiero deprivata di spirito critico e in balia di “influencer” variegati, mossi solo da propri interessi.
Il teatro ha smesso di essere un fine ed è divenuto un mezzo per avvicinare, spiegare, coinvolgere, emozionare quale che sia l’oggetto della conoscenza.
Non un palco dell’ego, ma una finestra sul mondo.
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in difesa ed. 2020
Compagnia teatrale La Dual Band
I partecipanti L’attività teatrale
Il lavoro dell’ensemble milanese La Dual Band da sempre si colloca in un territorio “di frontiera” fra i due linguaggi del teatro e della musica. Fondata nel 1997 da Anna Zapparoli (drammaturga e regista) e Mario Borciani (compositore e pianista), la compagnia, in seguito a un felice incontro con un gruppo di cantori del Coro di voci bianche della Scala, ha via via allargato il proprio organico alle
generazioni più giovani, addirittura giovanissime, che adesso sono entrate a pieno titolo nell’Associazione; si pensi che più della metà dei membri è al di sotto dei 25 anni.
La Dual Band è “dual” anche linguistica-mente: tre degli attori sono madrelingua inglese; con 15 spettacoli al suo attivo, la Dual Band ha recitato in tre lingue (italiano, inglese e francese) a Milano, Roma, Londra, Avignone, Parigi, Firenze, Edimburgo, Trieste, e in tournée in Italia e Gran Bretagna. L’attività didattica
Conseguenza naturale dell’incontro creativo della vecchia generazione con la nuova è la passione didattica: a partire dal 2011, e in collaborazione con istituzioni prestigiose quali il Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Milano, il Teatro Franco Parenti, il laboratorio LAIV di Fondazione Cariplo, il liceo artistico Caravaggio e i laboratori fatti con il Consiglio di Zona 4 (Alice in inglese e Salta, Farid! in italiano), la Dual Band ha tenuto corsi e laboratori secondo una formula che prevede un corpo docente che è la compagnia stessa collettivamente: le età degli allievi sono miste, dai 7 anni all’età adulta, e il lavoro viene portato avanti come quello di una compagnia teatrale professionale. Mettendo i più piccini a fianco dei più grandi, e stimolando negli uni lo spirito di emulazione e negli altri il senso della responsabilità, la Dual Band ottiene risultati che contemperano qualità del prodotto finale e piacere di lavorare. La nuova avventura di Artepassante
E’ degli inizi di maggio 2015 l’incontro tra La Dual Band e Le Belle Arti APS - progetto Artepassante. A Dual Band è stato affidato uno splendido spazio all’interno del passante di Porta Vittoria. Il suo nome sarà Il Cielo sotto Milano. Si tratta di un quadrato di circa 20 metri per 20, circondato per tre lati da vetrate, che danno una notevole visibilità a ciò che accade all’interno, visto il grande flusso quotidiano di passeggeri. Uno spazio dedicato al teatro, alla musica e alla didattica all’insegna della trasparenza; un modo di offrire alle persone che passano uno sguardo sulle attività artigianali in pieno svolgimento.
Già dai primi giorni di lavoro nel Cielo sotto Milano abbiamo potuto osservare come i passanti si fermino con piacere, qualcuno anche entrando e assistendo alle prove per qualche minuto fra un treno e l’altro. Ecco un modo per avvicinare al teatro e alla musica anche coloro che spontaneamente non li cercherebbero.
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in difesa ed. 2020
Compagnia teatrale Alma Rosè
I partecipanti
Alma Rosé è una Compagnia teatrale “urbana”, fortemente radicata sul territorio e che ha fatto della Città il proprio Palcoscenico, creando un nuovo modello di diffusione dei propri spettacoli in tutto il territorio metropolitano, attraverso la collaborazione oltre che con i Teatri anche con realtà del sociale, della cultura e del lavoro. In questa nuova circuitazione che scardina i tragitti abituali il Pubblico è coinvolto non solo come spettatore, ma come “viaggiatore” metropolitano che va a incontrare e vivere nuovi luoghi e realtà
che hanno una grande forza aggregativa. Una sorta di riappropriazione del territorio attraverso il Teatro. La sua tournée di spettacoli e di incursioni urbane si chiama Giro della Città ( Premio Hystrio- Provincia di Milano 2008) Dal 2005 ad oggi ogni anno si rinnova, la sua forza sta oltre che nella proposta artistica anche nel mettere insieme esperienze diverse per creare Appuntamenti teatrali che ridisegnano con lo spettatore la geografia della Città. La sua Produzione Artistica racconta il Presente. Partendo da interviste, storie, persone, luoghi la Compagnia racconta il mondo che ci circonda e le sue 1 trasformazioni, unisce nei suoi spettacoli storie personali e destini collettivi. Alma Rosé è un ensemble con una forte vocazione al teatro di inchiesta, al rapporto empatico e diretto col Pubblico e con il territorio, alla ricerca sempre nuova di percorsi non convenzionali di diffusione del teatro. Il 7 dicembre 2016 la compagnia teatrale, in occasione dei suoi vent’anni di attività, ha ricevuto presso il Teatro Dal Verme di Milano l’Attestato di Civica Benemerenza - Ambrogino D’Oro. E’ composta dai suoi fondatori Manuel Ferreira, Annabella Di Costanzo, Elena Lolli e da collaboratori stabili, che operano insieme attraverso una struttura consolidata.
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in difesa ed. 2020
Milano Printmakers
I partecipanti
Nasce a Milano una nuova Associazione Culturale.
Nel mondo della stampa d’arte milanese mancava una Associazione Culturale come “MILANO PRINTMAKERS”. In via Bisceglie 74b, MILANO PRINTMAKERS, propone corsi di incisione d’arte a tutto tondo. Nei suoi locali, appositamente allestiti, si possono apprendere e approfondire tutte le tecniche incisorie, dalle “storiche” alle più moderne; ma
anche imparare a realizzare opere d’arte su carta. Nata dall’esperienza trentennale de “Il Foglio di Ivan Pengo” e della stamperia d’arte 74\b MILANO PRINTMAKERS si propone di dare nuovo impulso alla stampa d’arte in tutte le sue espressioni, offrendo ai soci corsi a tutti i livelli, tenuti da riconosciuti professionisti del settore. I partecipanti hanno a disposizione tutte le attrezzature e anche i materiali necessari sono reperibili sul posto. Vengono rilasciati attestati di frequenza e allestite mostre dove sono presentati i lavori eseguiti durante i corsi.
MILANO PRINTMAKERS vuole essere molto altro e si propone di creare testi e manuali didattici, cartelle e libri d’arte, di allestire mostre ed eventi, di uscire sul territorio partecipando a fiere di settore e a convegni, di promuovere giovani incisori, di creare contatti con enti pubblici e privati per una sempre maggiore diffusione dell’arte incisoria. Punto di forza dell’associazione, oltre alla indiscussa esperienza dei suoi operatori, è la conoscenza di tutte metodologie del settore e la volontà di aggiornamento continuo.
“Nessuna altra realtà può vantare di possedere nello stesso spazio un grossista di materiali per la stampa d’arte, supportato da una stamperia che può testare in ogni momento qualsiasi novità e con uno spazio didattico gestito da insegnanti di provata esperienza” afferma con convinzione Ivan Pengo, Presidente della neonata associazione. “Il prossimo passo sarà quello di chiedere un accreditamento presso gli Enti pubblici del nostro territorio, la stampa d’arte è un patrimonio della storia del nostro Paese riconosciuto ovunque e le istituzioni non devono ne possono permettersi di perderlo”.
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in difesa ed. 2020
Collettivo Clown
I partecipanti
Il collettivo clown unisce attori, giocolieri, danzatori, acrobati, mimi, musicisti e saltimbanchi. Professionisti con percorsi differenti, ma uniti dalla volontà di promuovere l’arte del clown e la cultura del gioco, della libertà e della gioia. Artisti che colgono la responsabilità di rendere il mondo un luogo felice! Il Collettivo Clown nasce nel 2015 dall’unione di una costola della Scuola di Arti Circensi e Teatrali di Milano con altre meteore impazzite, chi dal Teatro dei Venti di Modena, chi dalla compagnia teatrale di
Paolo Rossi, chi dal Teatro di Strada più puro. Artisti intenzionati a perseguire le seguenti finalità:
● Promuovere l’arte del clown e della comicità in genere, studiandone le antiche origini e le attuali forme, ricercandone una interpretazione personale e autentica.
● Diffondere una cultura della Gioia ricercando le chiavi che permettano ad ognuno di essere libero di esprimersi, autonomo e in armonia con gli altri.
● Cercare la sorgente del Gioco, fonte di vitalità e coraggio. Condividere la ricerca con bambini, ragazzi e adulti costruendo percorsi creativi e formativi secondo le regole del Teatro: rispetto, ascolto e fiducia.
Il collettivo persegue le proprie finalità attraverso la realizzazione di interventi artistici, animazioni, spettacoli, organizzazione e realizzazione di eventi e laboratori.
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in difesa ed. 2020
The Good News Female Gospel Choir
I partecipanti
Un coro nato nel Settembre del 2012. Dalla sua fondazione ha realizzato più di una quarantina di concerti, molti a scopo benefico, nell’ambito della lotta alle discriminazioni e alla violenza alle donne.
Un coro perché il canto corale è emozione amore e sinergia. Un coro di donne perché l’esperienza di ritrovarsi al femminile diviene uno stimolo costante al miglioramento di sé e del mondo circostante. La musica perché da sempre è uno strumento che unisce con forza aggregativa.
Il repertorio, in continua trasformazione, si muove tra i classici del gospel moderno e tradizionale e brani del panorama pop, rivisitati in chiave corale. Testi e immagini (creati appositamente per le diverse occasioni) di cui più di una trentina di donne si fanno portatrici, messaggi forti mirati ad un cambiamento sociale.
Negli anni le proficue collaborazioni tra The Good News Female Gosple Choir e Cerchi d’Acqua, hanno dato vita, nel 2017, allo spettacolo “Svegliatevi bambine! E’ tempo di nuove fiabe”: un’alternanza di canti e letture di favole, rivisitate in chiave “politicamente scorretta”, che ha visto inoltre la partecipazione delle lettrici del Patto di Milano per la Lettura.
in difesa ed. 2020
Centro Antiviolenza Cerchi d’Acqua
I partecipanti
Il centro antiviolenza Cerchi d’Acqua è nato a Milano nel 2000 e da allora si occupa di contrastare la violenza di genere offrendo percorsi di elaborazione del trauma e partendo dal presupposto che ogni donna abbia in sé la forza e le risorse per uscire dalla violenza. Cerchi d’Acqua – che è socia fondatrice di D.i.Re. (Donne in Rete Contro la Violenza), fa parte della Rete delle Case delle Donne e dei Centri Antiviolenza della
Lombardia, e della Rete Antiviolenza coordinata dal Comune di Milano – garantisce riservatezza, anonimato e non giudizio. La sua équipe di lavoro è composta da consulenti di accoglienza, psicologhe-psicoterapeute, avvocate, orientatrici e formatrici, e in oltre diciotto anni di attività, ha incontrato più di 10.000 donne in situazione di maltrattamento e abuso accompagnandole in un percorso di uscita dalla violenza.
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