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Epidemiologia au-smo (Fombonne, 2005)
Ø 1966-‐1993: 4.7 su dieci mila Ø 1994-‐2004: 12.7 su dieci mila Nel 30% dei casi si osserva funzionamento cogni3vo nei limi3 della norma. Nel restante 70% è presente un ritardo cogni3vo di diverso grado:
ü 30% lieve-‐medio ü 40% grave gravissimo ü Più frequente nei maschi che nelle femmine (1/4)
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I sintomi dell’au-smo
A. Compromissione delle abilità
Socio-‐comunica3ve
B. Comportamen3, interessi e o aZvità ristreZ e ripe33vi
• Rido8a reciprocità socio-‐emo3va • Deficit nella comunicazione non
verbale • Difficoltà nello sviluppare,
mantenere e comprendere le relazioni sociali
• Movimen3 stereo3pa3 • Aderenza a rou3ne e difficoltà
nelle tranisizioni • Interessi ristreZ e persegui3 con
intensità • Ipo o ipera3vazione sensoriale o
interessi insoli3 per alcuni aspeZ sensoriali dell’ambiente
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Diagnos-care l’au-smo
A. Compromissione delle abilità
Socio-‐comunica3ve
B. Comportamen3, interessi e o aZvità ristreZ e ripe33vi
E. Incompa3bilità con altre condizioni psichiatriche
C. Sintomi presen3 già dalla prima infanzia D. Compromissione qualita3va della capacità di ada8amento dell’individuo
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Diversi gradi di au-smo
Livello 3. Grave, necessità di supporto sostanziale
Livello 1. Lieve, necessità di supporto
Livello 2. Moderato, necessità di supporto
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Comprendere per supportare
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Riconoscete che siamo diversi l’uno dall’altro, che il mio modo di essere non è soltanto una versione guasta del vostro. Interrogatevi sulle vostre convinzioni, definite le vostre posizioni. Lavorate con me per costruire ponti tra noi.” Jim Sinclair, 1998
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Gli obieZvi educa3vi Do8. Guido D’Angelo, PhD
Associazione Dalla Luna
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Insegnare per… Fare una differenza nella vita delle
persone
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Insegnare per aiutare l’individuo e coloro che gli sono intorno a
raggiungere risulta- socialmente significa-vi, che promuovano una migliore qualità della vita per gli
studen3 e coloro che li circondano.
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Cosa sono i risulta3?
I risulta3 non sono solo un c a m b i a m e n t o n e l comportamento, ma una direzione di vita, che r i fl e 8 e a s p i r a z i o n i , desideri e sogni di chi li persegue.
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Come selezionare i risulta3
I risulta3 come direzioni di vita, lega3 a un cambiamento nello s3le di vita: -‐ Ampi -‐ Lega3 a bisogni, desideri e aspe8a3ve -‐ Raggiungibili -‐ Osservabili e misurabili oggeZvamente -‐ In grado di migliorare la qualità della vita
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Come si raggiungono i risulta3?
I cambiamen3 nel comportamento portano al conseguimento dei risulta3
Quali comportamen/ selezionare per il cambiamento?
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Comportamen- target
Comportamen3 osservabili e misurabili seleziona3 per l’intervento. Sono i comportamen3 che compongono un obieZvo I comportamen3 target, una volta appresi, producono cambiamen3 nel comportamento che facilitano il raggiungimento dei risulta3. Associazione Dalla Luna -‐ Professionis3 per
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Comportamen3 target
• Produce una differenza nella vita della persona?
• Consente di sviluppare altri comportamen3 collega3?
• R e n d e l ’ i n d i v i d u o indipendente
• Il comportamento esclude l’ individuo da contes3 sociali?
• I l c ompo r t amen t o è pericoloso o illegale?
• Avv i ene ne i c on t e s3 inappropria3?
Comportamen- da incrementare Comportamen- da ridurre o da r i c o n d u r r e a i c o n t e s - appropria-
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Dai prerequisi3 al comportamento target • Cosa è in grado di fare l’individuo? • Quali abilità è necessario sviluppare prima di insegnare il comportamento bersaglio?
I prerequisi- sono abilità che vanno padroneggiate prima che ne siano acquisite altre più complesse
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Quali abilità insegnare?
Valutazione iniziale e in i-nere delle abilità dello studente
• A b i l i t à d i b a s e d i a p p r e n d i m e n t o e comunicazione
• Abilità funzionali ala vita quo3diana
• Abilità sociali, emo3ve e di problem solving
• Abilità accademiche
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Come avviene la valutazione?
• Basandosi sul comportamento osservabile
• In modo oggeZvo • Non solo inizialmente, ma anche
in i3nere La valutazione è un processo, non solo un punto di partenza. Per questo i da3 vengono raccol3 quo3dianamente e monitora3 costantemente.
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Un esempio di valutazione… l’Ablls-‐R
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Conclusioni • Risulta3 rappresentano delle direzioni di vita. Perseguire gli obieZvi migliora la qualità della vita delle persone prese in carico
• La domanda guida nello scegliere gli obieZvi educa3vi è “quale abilità farà la differenza più grande nella vita di questa persona?”
• Per raggiungere gli si insegnano i comportamen3 target; per raggiungere comportamen3 target si insegnano i prerequisi3
• È necessaria un’adeguata valutazione delle abilità dello studente prima di intraprendere un programma d’intervento
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Strategie cognitivo-comportamentali
Dott. Guido D’Angelo, Phd Associazione Dalla Luna
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Come si può insegnare alle persone con autismo?
• Conoscendo l’autismo
• Utilizzando un metodi e strateg ie d i provata efficacia
Fondate scientificamente Associazione Dalla Luna -‐ Professionis3 per
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Perché l’ABA?
È una scienza naturale che studia le relazioni funzionali tra organismo e ambiente in un modo sistematico. Un approccio scientifico al comportamento ci consente di valutare se il modo in cui insegniamo ai nostri studenti sia efficace. L’Analisi del comportamento si basa sui c a m b i a m e n t i o s s e r v a b i l i e m i s u r a b i l i dell’interazione tra organismo e ambiente.
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ABA, Applied Behavioral Analysis
Analisi. L’ABA individua relazioni funzionali tra individuo e ambiente, stabilendo in modo oggeZvo delle relazioni causali tra even3 ambientali e comportamen3 osserva3. A
BA Applicazione. L’ABA si concentra su comportamen3 significa3vi dal
punto di vista sociale, che consentano un’effeZva crescita dell’individuo e la progressione verso quei comportamen3 adaZvi 3picamente esibi3 dalle persone della stessa età e gruppo sociale di riferimento.
Enfasi sul comportamento osservabile. L’ABA si basa su osservazioni dire8e del comportamento come primario strumento di misurazione. In altri termini, le abilità promosse devono essere quan3ficabili in maniera obieZva e dire8amente osservabili.
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Il comportamento
TOPOGRAFIA
Com’è? Come si manifesta il comportamento, la sua forma fisica
FUNZIONE
Quali effetti produce? Quali cambiamento il
comportamento produce nell’ambiente
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LE RELAZIONI FUNZIONALI
ABC Se X… allora Y
ANTECEDENTI: Cosa succede pr ima de l comportamento. Sono le condizioni che evocano un comportamento. COMPORTAMENTO: cosa fa l’organismo CONSEGUENZE: cosa succede dopo. Sono le condizioni che mantengono o inibiscono il verificarsi del comportamento nel corso del tempo.
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Un tipo di conseguenza. Cosa è il rinforzo?
Quals ias i evento immediatamente successivo ad un comportamento, che ha la proprietà di aumentarne la frequenza in futuro, quando si verificano condizioni simili.
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Sostenere l’apprendimento: il rinforzo
Positivo Presentazione di uno
stimolo
Negativo Rimozione di uno stimolo
avversivo
Cosa è il rinforzo? Qualsiasi evento successivo ad un comportamento, che ha la proprietà di aumentarne la frequenza in futuro, quando si verificano condizioni simili.
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Alla base del comportamento…
… la motivazione
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OPERAZIONI MOTIVAZIONALI
OPERAZIONI MOTIVAZIONALI
COMPORTAMENTO
VALORE DEL RINFORZO Aumentano o diminuiscono …
Evocano o abbattono.…
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Controllare il livello di motivazione
• Effettuare una valutazione formale ed informale dei rinforzatori
• Assicurarsi il controllo dei rinforzatori • Variare il tipo di rinforzatori • Evitare la saziazione. Es. dare pezzi di
cioccolata, piuttosto che tavoletta intera. Lasciare giocare il bambino con il rinforzatore per 10-15 secondi.
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Come rinforzare? (2) Schemi di rinforzamento in base al
numero di riposte CONTINUO Il rinforzo è erogato in seguito ad ogni risposta des iderata . Si adotta ne l le fas i in iz ia l i dell’apprendimento. INTERMITTENTE Il rinforzo segue solo alcune delle risposte emesse. Si utilizza dopo uno schema di rinforzo continuo, per favorire la generalizzazione. Associazione Dalla Luna -‐ Professionis3 per
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Cosa fare prima di iniziare ad insegnare
• Costruire una relazione • Assicurarsi la collaborazione • Costruire i pre-requisiti
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Costruire la relazione: il Pairing
Appaiamento di un potenziale rinforzatore con uno stimolo neutro.
Le proprietà del rinforzatore vengono trasferite all’insegnante e al rinforzo sociale.
Stimolo neutro Stimolo
appetibile COSTRUZIONE
DELLA RELAZIONE
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• Stabilire una lista di potenziali rinforzatori (stimoli appetibili)
• Presentare gli stimoli appetibili senza alcuna richiesta (contatto oculare, istruzioni, azioni specifiche…)
• Possiamo iniziare a insegnare quando il bambino si
approccia spontaneamente a noi ed esegue semplici richieste
Pairing
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Pairing Cosa condizionare?
• Insegnante • Nuove figure sociali (es. compagni, insegnanti) • Ambiente di lavoro • Nuove attività • Il rinforzo sociale
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Insegnare a collaborare Perché uno studente dovrebbe fare quello che io decido? La collaborazione è un prerequisito fondamentale per poter insegnare. In molti casi va modellata..
1. Fare una lista di istruzioni facili e difficili
2. Creare una lista di rinforzatori 3. Chiedere istruzioni facili e rinforzare
la collaborazione 4. Introdurre gradualmente istruzioni
difficili Associazione Dalla Luna -‐ Professionis3 per
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I prerequisiti per l’insegnamento
- Orientarsi verso i materiali per l’insegnamento - Guardare le risposte modellate dall’insegnante. - Ascoltare le istruzioni - Rimanere seduto per un breve periodo di tempo
Quando questi comportamenti non sono presenti nel repertorio dello studente, è necessario modellarli.
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Apprendimento senza errori
Sbagliando si impara? • Gli errori fanno sprecare tempo
prezioso • G l i e r r o r i t e n d o n o a
ripresentarsi nel processo di apprendimento.
• L’errore prevede la sospensione del rinforzo, ciò può causare effetti indesiderati es. collera, frustrazione, tentativi di fuga.
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Forn i te a i u t i (prompt ) per f a c i l i t a r e l ’ e m i s s i o n e d e l comportamento meta.
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Concludendo • L’ABA è un insieme di strategie
scientificamente fondate per promuovere l’apprendimento
• La motivazione è la chiave per il successo in qualsiasi processo di apprendimento
• Prima di iniziare ad insegnare è necessario lavorare su dei requisiti preliminari
• È importante ridurre il tasso di errori e correggere gli stessi secondo procedure appropriate
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I comportamen- problema
do8. Guido D’Angelo, Phd Associazione Dalla Luna
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Quando un comportamento è un problema
• È pericoloso per l’individuo o per altre persone
• Interferisce in modo significa3vo con i processi di apprendimento o con le aZvità lavora3ve
• Esclude l’individuo dalla sfera sociale • Danneggia materiali o oggeZ • È illegale
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Quali 3pi di comportamenit problema
• Comportamen3 per eccesso • Per dife8o • Da riportare so8o l’adeguato controllo dello s3molo
Provate con alcuni esempi…
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Au3smo e comportamen3 problema
Perché tante persone con au3smo hanno comportamen3 problema? -‐ Perché spesso non hanno un modo adeguato di comunicare.
-‐ Perché tendiamo a proporre dei compi3 senza accertarci del reale livello di competenza
-‐ Perché sono meno sensibili al rinforzo sociale. -‐ Perché a volte l’ambiente non è accogliente dal punto di vista sensoriale
-‐ Perché non condividono il nostro stesso codice sociale -‐ Perché possono avere difficoltà nell’ada8arsi alle transizioni
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La funzione di un comportamento
Per poter cambiare un comportamento, dobbiamo conoscerne la funzione. -‐ Cosa succede prima del comportamento? -‐ Cosa succede dopo?
In altri termini, in un dato contesto, quali sono gli effeZ che il comportamento produce sull’ambiente?
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LE RELAZIONI FUNZIONALI
Un comportamento è mantenuto dagli effe: che produce nell’ambiente
ABC ANTECEDENTI: Cosa succede prima del comportamento. Sono le condizioni che evocano un comportamento. COMPORTAMENTO: cosa fa l’organismo CONSEGUENZE: cosa succede dopo. Sono le condizioni che mantengono o inibiscono il verificarsi del comportamento nel corso del tempo.
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Gli effeZ del comportamento
COMPORTAMENTO
RINFORZO POSITIVO. Presentazione di un evento/s3molo
RINFORZO NEGATIVO Rimozione di un evento/
s3molo avversivo
PUNIZIONE POSITIVA Presentazione di un evento/
s3molo
AUMENTA LA FREQUENZA DEL
COMPORTAMENTO
DIMINUISCE LA FREQUENZA DEL
COMPORTAMENTO
PUNIZIONE NEGATIVA Rimozione di un evento/
s3molo
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Perché analizzare i processi di rinforzo?
Perché il rinforzo è ciò che man3ene il comportamento e ne aumenta la frequenza in futuro. Se conosciamo quali even3 o s3moli regolano il comportamento, potremo: • cambiare le relazioni funzionali che regolano il comportamento
• Insegnare nuovi comportamen3 più adaZvi
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Come intervenire sui comportamen3 problema
Misurare
Iden3ficare la funzione
Intervenire: es3nzione +
Rinforzo comp Alterna3vi
Valutare gli effeZ
Definire il comportamento
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Definire il comportamento
• Come si manifesta il comportamento? • Con quale forza? • Quanto dura? • Per quanto tempo? • Quali effeZ produce?
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Su questa tabella vanno riportata la stereo3pia di agitare il palmo della mano velocemente di fronte agli occhi. Ogni episodio in cui si verifica la stereo3pia sarà riportato. Ad esempio, se il bambino sfarfalla con le mani, più volte consecu3ve, sarà segnato solo un episodio. Si considerano consecu3vi i comportamen3 mesi in a8o dopo un intervallo di tempo inferiore ai 30 secondi.
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52
0
5
10
15
20
25
30
35
1 2 3 4 5 6 7
Serie1
Numero di episodi di flapping delle mani per giornata
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IDENTIFICARE LAFUNZIONE A cosa serve il comportamento problema?
Uno stesso comportamento, osservato in diversi individui, può produrre conseguenze diverse.
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Quali sono le funzioni più frequen3 del comportamento problema?
Una serie di studi ha analizzato le più frequen3 funzioni dei comportamen3 problema (e.g. Hanley, Iwata e McCord, 2003) -‐ A8enzione -‐ Fuga dal compito -‐ Accesso al tangibile -‐ Rinforzo automa3co -‐ Funzioni idiosincra3che
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Come si scopre la funzione di un comportamento problema?
• Interviste e ques-onari. Somministrazione di interviste e ques3onari ai caregiver
• Valutazione descriHva (ABC). Individuazione di anteceden3 e conseguen3 ogni volta che si verifica il comportamento problema
• Analis i sperimentale . Manipolazione sistema3ca degli anteceden3 e delle conseguenze del comportamento.
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Raccolta da3 ABC
A Anteceden-
B Comportamento
C Conseguenze
La professoressa dice prendete i quaderni
Marco si sdraia sul pavimento
La professoressa lo rimporvera e lo manda fuori dall’aula
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• 3 condizioni sperimentali e una condizione di controllo. • Vengono manipolate le condizioni una alla volta e misurata la frequenza del comportamento.
-‐ Solo: Il partecipante è lasciato da solo per l’intera durata della sessione -‐ AKenzione: Lo sperimentatore è impegnato in un’aZvità, vicino al partecipante. Ogni volta che il partecipante eme8e il comportamento problema oZene a8enzione, così come avviene 3picamente nel suo ambiente di vita (es. rassicurazioni, rimprovero, conta8o fisico) -‐ Gioco (controllo): il partecipante e lo sperimentatore giocano insieme per l’intera durata della sessione. Viene data a8enzione per l’intera durata dell’osservazione e non sono formulate richieste -‐ Fuga dal compito: lo sperimentatore presenta un compito. Ogni volta che il partecipante eme8e un comportamento problema il compito viene rimosso.
• Viene raccolta la frequenza del comportamento problema
• Sono condo8e più sessioni per raccogliere campioni significa3vi del comportamento.
Analisi Sperimentale dei comportamen3 problema
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Analisi Sperimentale dei comportamen3 problema
Manipolazione sistema3ca di anteceden3 e conseguenze per le diverse funzioni del comportamento
0
5
10
15
20
25
1 2 3 4 5
Alone
A8en3on
Task
Play
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Funzioni idiosincra3che
• A8enzione di persone specifiche • Forma specifica di a8enzione (disapprovazione)
• Assicurare prevedibilità • Evitamento di par3colari s3moli sensoriali (suoni, luci odori, conta8o fisico…)
• Dolori fisici • …
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Non è necessario che un comportamento sia rinforzato ogni volta che viene
emesso…
La maggior parte dei comportamen3 nell’ambiente naturale sono rinforza3 secondo uno schema a rinforzo intermi8ente…
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Intervento
Per poter intervenire è necessario conoscere la funzione del comportamento. L’intervento si base su due operazioni: -‐ Es3nzione: eliminare le conseguenze che mantengono il comportamento problema.
-‐ Insegnamento di comportamen3 alterna3vi al comportamento problema.
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Valutare gli effeH dell’intervento
Ancora misurazioni! Un tra8amento è efficace se osserviamo una reale diminuzione della frequenza del comportamento problema
0
5
10
15
20
25
30
35
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
Serie1
Baseline Intervento
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Conclusioni
• Per affrontare efficacemente i comportamen3 problema è necessario definirli, misurarli e iden3ficarne la funzione.
• L’intervento consiste in es3nzione e insegnamento di comportamen3 alterna3vi al comportamento problema.
• L’efficacia dell’intervento va valutata sulla base dei da3.
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